BIS VISCONTI A VICENZA: COLPO DI MANO, CON LE GAMBE E LA TESTA

maggio 23, 2013
Categoria: News

Giochi di doppi: Navardauskas pensava che il bis fosse il suo, in quel di Vicenza, all’atto di vincere braccia al cielo una volata ristretta tra quaranta selezionati atleti. Ma lì davanti c’era già Giovanni Visconti, a raddoppiare il successo del Galibier con una vittoria meno emotiva ma di rilievo tecnico finanche superiore.

Foto copertina: Visconti a poche pedalate dal secondo successo sulle strade della corsa rosa (foto Bettini)

Uno scioglilingua, la tappa vicentina: Visconti della Movistar / fa il bis a Vicenza / davanti di venti secondi.
Ed era davvero un rebus, questo finale, appetibile per tanti, forse tutti, quindi non tagliato su misura per nessuno, nonostante gli organizzatori spergiurassero di averlo cucito su Pozzato. A ben vedere, era proprio così, se non che il corridore di casa sta producendosi in una stagione ectoplasmica, e coerentemente a quanto fatto fin qui, oggi si accuccia ai piedi del podio.
Tappa lunga, ma meno di ieri, priva delle importanti asperità iniziali, e meno duro anche il muro conclusivo che affacciava sul finale. Tante stradine ai piedi dei Berici, però, strette, serpeggianti, che stuzzicano l’appetito dei cacciatori di classiche.
Cavendish stesso non si esclude a priori dal novero dei candidati, e l’Omega lavora sodo per limare il vantaggio dei quattro fuggitivi del mattino, Dockx, Durbridge, Rubiano e la faccia ormai nota di Belkov, che ad ogni modo con quest’altra evasione fiume si porta a casa d’un colpo i primati provvisori nelle classifiche generali della fuga, dei traguardi volanti e della combattività (in comproprietà proprio con Visconti).

Il momento più focale dei vari tentativi di fuga si ha nel bel mezzo dello strappo di Crosara, quando convergono tre figure chiave di attaccanti: tra i fuggitivi resiste il solo Rubiano, al quale si aggrega Di Luca, lanciato come una fionda da una manovra propulsiva di squadra, con Proni a fare da “primo stadio” del razzo. Da dietro tuttavia appare esplosivo Visconti, che si libera di Di Luca in un paio di accelerazioni, per poi liquidare Rubiano in prossimità del Gpm, slanciandosi verso l’ebbrezza di una discesa e di una cavalcata ormai solitarie.

In gruppo lavora sodo la Lampre, premurandosi comunque di evitare che Pozzato salti, mentre Cavendish, pur stringendo i denti in modo encomiabile, precipita inesorabilmente tra le retrovie degli staccati.
L’assenza di veri duelli tra i leader della classifica concede respiro a Visconti, che nella discesa assesta il proprio margine sul mezzo minuto robusto.
I chilometri di pianura non sono pochi, ma la situazione è ideale: il siciliano deve solo preoccuparsi di spingere a fondo, mentre dietro il gruppo sussulta, si stira, si spancia in una sequela di attacchi e contrattacchi. Ci prova Agnoli, libero battitore odierno per l’Astana, ci prova un Kelderman sempre più convinto, ci prova un Samuel Sanchez che sta trovando la gamba, anche se mai con convinzione, neppure approfittando della testa di ponte che avrebbe potuto essere il compagno Azanza. Non lesinano gli sforzi uomini più o meno di classifica come Pellizotti, Gesink, perfino Scarponi, tutto senza esito.
Particolarmente interessante l’affondo di Felline, che pure sarebbe una delle ruote veloci sopravvissute nel gruppetto, come altri due giovani interessanti quali sono Puccio e Modolo (i quali però si riservano in vista della volata).

Niente da fare, il vantaggio di Visconti cala di un niente, viene eroso al più fino ai venti secondi, e così Giovanni ha tutto il tempo di festeggiare teatralmente il suo ultimo km di gloria, mentre dietro l’ultimo sussulto è una foratura di Betancur, che però essendosi verificata nel finale verrà neutralizzata dalla giuria (come il guaio meccanico di ieri per Gesink).

La volata del gruppo ristretto premia un sempre più sorprendente Navardauskas, che esulta per la vittoria: sarebbe stata pure per lui la seconda, invece secondo è solo il suo piazzamento, in un altro gioco di specchi e simmetrie di questa tappa palladiana. Luca Mezgec dell’Argos soffia a Pozzato anche il podio, mentre dietro al padrone di casa si infilano Hondo, Puccio, Modolo, Felline e Ventoso.

Nessuna novità nella generale per la maglia rosa, ma spunti appassionanti per la maglia rossa della classifica a punti: si è visto Cavendish lottare per raccogliere i punticini residui di un traguardo volante, e Evans sprintare giungendo decimo sul traguardo. Segnali importanti del fatto che questa maglia fa gola a entrambi, due ex campioni del mondo ed atleti di eccelso livello, nonché, come abbiamo già osservato, diversissimi tra loro: ce ne viene una competizione stimolante da seguire, e molto lusinghiera per questa classifica che al Giro non sempre ha riscosso il giusto interesse.

Gabriele Bugada

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