PAGELLE 2013: PROMOSSI E BOCCIATI DELLA LIEGI-BASTOGNE-LIEGI

Nel giorno della consacrazione di Daniel Martin, brillano anche Scarponi e Betancur mentre deludono Gilbert e Nibali.

Foto copertina: Rodriguez e Martin affiancati sulla salita verso Ans (foto EPA)

Daniel Martin: nelle pagelle dello scorso anno avevamo pronosticato per lui un successo alla Doyenne. Anche nella passata edizione, infatti, era risultato il più competitivo sull’arcigno strappo del St. Nicolàs dove aveva salutato la compagnia di Gilbert per cogliere un importante quinto posto. Oggi, grazie a un tandem perfetto con un pimpante Hesjedal, che si è testato a fondo in vista del Giro d’Italia, ha avuto nel finale la lucidità e le gambe per staccare di ruota con una forte progressione prima un Valverde inaspettatamente alla frutta e, successivamente, un Purito in riserva di energie dopo una delle sue solite sparate. Più che di una sorpresa, dunque, si tratta di una vera e propria consacrazione. Bisognerà marcarlo molto stretto al Campionato del Mondo di Firenze. Voto: 10

Joaquim Rodriguez: la caduta all’Amstel di domenica scorsa ha segnato pesantemente la sua settimana sulle Ardenne. Dopo essersi risparmiato nella gara a lui più congeniale, la Freccia Vallone, era evidente che puntasse tutto sulla Liegi contando una volta di più sull’appoggio di un Daniel Moreno al top della forma. Quest’ultimo, tuttavia, è stato messo fuori gioco da un incidente meccanico e così Purito ha dovuto rivedere tutta la sua strategia di corsa. La fucilata all’ultimo chilometro ha avuto il merito di scardinare certe pratiche attendiste tanto care ad alcuni corridori ma, evidentemente ancora non in perfette condizioni di forma, al capitano della Katusha è mancato il fondo per resistere alla rimonta di Martin. Voto: 8

Alejandro Valverde: uno dei più abili succhiaruote del plotone, oggi ha commesso l’errore di provare in prima persona una azione sul St. Nicolas. Dopo aver passato a doppia velocità Gilbert su quest’ultimo strappo (una piccola rivincita del Mondiale 2012), niente sembrava potesse ostacolare la corsa dell’ Embatido verso uno storico tris. Solo il suo ex gregario di fiducia Rodriguez, conoscendo a fondo le caratteristiche del murciano, giocando d’anticipo, ha evidenziato un momento di difficoltà che difficilmente sarebbe emerso nella volata finale. Conclude sempre piazzato una settimana sulle Ardenne che certamente non soddisfa le sue aspettative. Voto: 7

Carlo Alberto Betancur: anche alla Doyenne, così come accaduto alla Freccia Vallone, ha peccato di inesperienza. Sorretto da un ottimo stato di forma ha tuttavia sbagliato ancora i tempi dello scatto, provando a far saltare il banco con troppo anticipo. Bisogna, però,evidenziare l’intelligenza e la freschezza del giovane colombiano che, accortosi della presenza di Valverde, ha tentato di involarsi da solo verso il traguardo. Con il cambio di ritmo imposto agli inseguitori, ha contribuito a fiaccare definitivamente le resistenze di un Valverde fino a quel momento apparso in stato di grazia. Ancora una volta una vittoria sul San Luca (Giro dell’Emilia 2011), rappresenta un indicatore attendibile delle qualità di un ciclista. Voto: 9

Michele Scarponi: forse troppo in forma per poter lottare con i migliori nell’ultima settimana del Giro d’Italia, ha comunque interpretato splendidamente una corsa che anche in passato ha esaltato le sue caratteristiche di ciclista di fondo. Coadiuvato da un Cunego evidentemente non al massimo della forma, che ha svolto la funzione di stopper nei confronti degli avversari, Scarponi è stato addirittura il primo ad accendere la miccia in salita, mettendo in seria difficoltà Gilbert. Nel finale ha patito un po’ i cambi di ritmo, forse anche a causa dei soliti ‘rapportacci’ che si ostina a tirare, ma ha comunque colto, primo degli italiani, un ottimo quinto posto finale a coronamento di una corsa che lo ha visto tra i più combattivi. Voto: 8,5

Vincenzo Nibali: capitano di una formazione che vedeva schierati gregari come Iglinskiy e Gasparotto, vincitori rispettivamente della Liegi e dell’Amstel della scorsa stagione, non ha recuperato le fatiche imposte da un trionfante ma esigente Giro del Trentino. Ha provato nel finale a far valere la superiorità numerica della sua squadra ma le gambe non hanno risposto come la testa avrebbe desiderato. Apprezzabile, anche se forse tardivo, il tentativo del siciliano di spendere le energie residue per tentare di ricucire sul gruppetto di testa e favorire quindi una volata del compagno Gasparotto (voto: 6). Lo attendiamo alla Corsa Rosa sperando nel mantenimento di uno stato di forma che comunque appare già oggi più che soddisfacente. Voto: 5

Philippe Gilbert: quello che sembrava dovesse divenire il dominatore assoluto delle Ardenne, dopo l’inaspettata tripletta firmata nel 2011, non ha più saputo da allora esprimersi a così alto livello sulle strade di casa. Vedere Philippe, superato a doppia velocità da Valverde, supplicare il gruppetto di cui faceva parte sul St. Nicolàs di collaborare per riprendere quest’ultimo, rappresenta una delle immagini più umilianti per un ciclista come il belga, abituato a deridere gli avversari con prestazioni fuori dal comune. Voto: 4,5

Jelle Vanendert: l’anno scorso ha stupito tutti cogliendo ottimi risultati sulle salitelle delle Ardenne, quest’anno non lo si è mai notato nelle prime posizioni. Voto: 4

Simon Gerrans: l’australiano nutriva forti ambizioni prima di incominciare questa settimana in Belgio ma agli intenti bellicosi della vigilia non sono seguiti i risultati sperati. Voto: 4

Samuel Sanchez: ha sfruttato le Ardenne per rifinire la condizione in vista del Giro d’Italia ma un ciclista con le sue caratteristiche doveva provare ad ottenere almeno qualche piazzamento significativo. Voto: 4

Andy Schleck: vedere un passato vincitore della Liegi non tentare nemmeno di seguire gli altri sulle ultime asperità che presentava la corsa è una delle immagini più deprimenti della giornata odierna. Voto: 4

Francesco Gandolfi
gandolfi.francesco@libero.it

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