ALTRO ROUND A PURITO NEL GIORNO DI CATALDO

settembre 3, 2012
Categoria: News

Il capoclassifica racimola altri 6’’ su Alberto Contador, resistendo agli attacchi ripetuti del madrileno e battendolo nella volata per la terza posizione. Più avanti Thomas de Gendt, secondo, e soprattutto Dario Cataldo, vincitore in solitaria dopo quasi 140 km di fuga in compagnia del belga. Cede ancora qualcosa Valverde, mentre crolla definitivamente Chris Froome. Solo la Bola del Mundo sembra ora separare Rodriguez dal successo finale.

Foto copertina: Joaquim Rodriguez anticipa Alberto Contador sul traguardo di Cuitu Negru (foto Bettini)

La Bola del Mundo sarebbe di per sé una salita sufficiente a non far ritenere chiusa una corsa che la dovesse ancora affrontare, e Alberto Contador è l’uomo più indicato per ribaltare una gara anche con una sola salita a disposizione; i 28’’ che lo separano ora da Joaquim Rodriguez, peraltro, non sono recuperabili con uno scatto in extremis, ma non sarà necessaria un’impresa da leggenda per sfilare la maglia rossa al catalano. Anche il round di Cuitu Negru, ennesimo arrivo in salita di una Vuelta che ne riserverà ancora due nell’ultima settimana ma uscita oggi dalla tre-giorni più dura, è stato però appannaggio del capoclassifica, capace di neutralizzare la solita raffica di scatti di Contador e di stamparlo senza apparente difficoltà allo sprint. Di fatto la riproposizione di un copione già visto e rivisto nelle prime quindici giornate di gara, al quale il madrileno non sembra riuscire a trovare varianti.
Come già ieri ai Lagos de Covadonga, l’ormai non più favorito per il successo finale ha quantomeno limitato il passivo dovuto agli abbuoni, sul quale Rodriguez ha costruito in larga parte il suo tesoretto. Davanti, a giocarsi la tappa, resistevano infatti Dario Cataldo e Thomas de Gendt, in caccia del secondo successo stagionale nella frazione regina di un GT, dopo l’assolo che sullo Stelvio lo aveva proiettato verso il podio del Giro. Evasi dopo una cinquantina di chilometri di corsa, i due sono andati a braccetto fino ai 3 km finali della scalata, contrassegnati da pendenze costantemente a livelli da muri fiamminghi. Senza mai produrre un vero scatto, l’abruzzese ha allora iniziato a scandire un ritmo che ha fiaccato la resistenza del belga, palesemente distanti anni luce dalla gamba dei giorni rosa, costretto ad alzare bandiera bianca poco dopo lo striscione dei -2 all’arrivo.
Lo stesso Cataldo ha pagato lo sforzo negli ultimi 500 metri, nel quale il discreto gruzzolo accumulato un chilometro più in basso si è pericolosamente disgregato; i 7’’ avanzati sono però stati sufficienti a regalare il più prestigioso e significativo successo in carriera al neo-campione italiano a cronometro, collassato sul manubrio un millimetro oltre la linea del traguardo.
Dietro, dopo qualche scaramuccia sull’Alto de la Cobertoria, con la Saxo Bank a dettare il passo e Froome già costretto a spendere più del giusto per mantenersi con i migliori, la battaglia non si è infiammata prima dei 6 km e mezzo al traguardo, quando Contador ha testato per la prima volta la condizione della maglia rossa. La corsa dei grandi non ha impiegato molto a prendere forma, con i soli Valverde e Quintana nella scia dei primi due della generale e tutti gli altri fatti fuori già dal forcing di Jesus Hernandez.
Come ormai d’abitudine, il Pistolero ha alternato azioni violente ad altre più prolungate, concedendosi lunghe pause tra una fiondata e l’altra: atteggiamento che, alla luce di quanto visto sino ad oggi, andrebbe forse rivisto, giacché Rodriguez ha ampiamente dimostrato di non soffrire i cambi di ritmo, mentre sarebbe ancora da verificare a ritmi elevati e più costanti per diversi chilometri. Il terzo allungo – il più deciso -, piazzato all’imbocco della sezione killer, aveva ad onor del vero dato l’impressione di aver fiaccato la resistenza di Purito, che ha però reagito con prontezza alle successive sparate dell’avversario.
Anche l’ultimo, disperato tentativo di Contador, abbozzato ormai oltre il triangolo rosso dell’ultimo chilometro, non è andato a buon fine, stuzzicando anzi un contrattacco di significato esclusivamente psicologico di Rodriguez. Come prevedibile, il leader ha rosicchiato ancora qualche spicciolo allo sprint, posticipato agli ultimi 100 metri per questione di pendenze, rifilando 2’’ al rivale e cogliendone quattro di abbuono. Poca roba, come sempre, ma è grazie a questi pugni di secondi rubati in extremis che Purito si presenta al secondo giorno di riposo con 28’’ di margine. Bottino non rassicurante, ma che potrebbe anche crescere leggermente prima del testa a testa finale della Bola del Mundo, in virtù del pedalabile arrivo in salita di Fuente Dé e del nervoso finale di La Lastrilla.
Valverde, scivolato a 2’04’’, potrà al massimo agire da arbitro della contesa, mentre Froome, oggi giunto 14° a 2’ e mezzo da Rodriguez, potrà solo sperare che il costante calo di condizione non lo faccia scivolare più indietro dell’attuale quarta piazza. La Vuelta è ormai questione per due.

Matteo Novarini

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