CHE AVENIR PER BARGUIL!…TAPPA A POMOSHNIKOV
L’ultima tappa del 49esimo Tour de l’Avenir ha decretato la vittoria finale del francese Warren Barguil, oggi più che mai sudata. La tappa è vinta dal russo Pomoshnikov, che regola allo sprint il gruppo dei favoriti che si è scremato sulle due salite principali del percorso.
Degni di nota sono stati i continui tentativi di Mattia Cattaneo sull’ultima salita per cercare di recuperare quei 9 secondi che lo separavano dal francese, ma purtroppo i suoi cambi di ritmo non sono stati abbastanza per staccare Barguil.
Foto copertina: Barguil vince l’edizione 2012 del Tour de l’Avenir (directvelo.com)
La sesta tappa dell’edizione 2012 del Tour de l’Avenir era una frazione breve, 82 chilometri, ma esigente perché proponeva oltre 40 chilometri di salite: Col de la Forclaz, le Col des Aravis, le Col de la Croix Fry et la salita finale di Chinaillon , lunga ma pedalabile. Pronti e via ecco che il gruppo già procede a tutta per i numerosi tentativi di andare in fuga da parte di coloro che ancora vogliono vincere una tappa; ma davanti nei primi chilometri c’è solo un corridore, il tedesco Koch, che verrà ripreso poco dopo dal gruppo che viaggia ancora ad alta velocità . Le operazioni di comando in testa al gruppo passano ai francesi e ai russi che lo tengono compatto fino alla salita più dura, il Col des Aravis. Su questo GPM di 1a categoria, con gli ultimi 6 chilometri di scalata all’8 %, avviene la selezione principale ad opera della squadra francese, che screma il gruppo fino a comporlo di una dozzina di unità : Warren Barguil, Théo Vimpère, Antoine Lavieu (Francia), Daan Olivier (Olanda), Jan Polanc (Slovenia), Tim Wellens (Belgio), Bob Jungels (Lussemburgo), Sergey Chernetski, Sergey Pomoshnikov (Russia), Juan Chamorro e Cesar Paredes (Colombia). Tra questi nomi non compare Cattaneo, ma il bergamasco rientrerà durante la lunga discesa, lungo la quale ha provato senza fortuna il russo Chernetski. Dunque sono in ventiquattro gli atleti che attaccano l’ultima salita che arriva ai 1240 metri di Le Grand Bornand, e fra questi tutti i big della generale. Il primo ad attaccare è l’argentino Sepulveda della selezione UCI quando all’arrivo mancano ancora sei chilometri, e che dopo pochi metri già guadagna 10 secondi sul gruppo maglia gialla tirato dai francesi che impongono un passo tutto sommato regolare. Ripreso il corridore argentino ora sono i big a muovere le acque, e fra questi ci sono il colombiano Chamorro e il nostro Cattaneo; ma è Mattia il più voglioso di attaccare e a ogni suo tentativo, il capo classifica Barguil deve sudare le celebri sette camice per non permettere al bergamasco di prendere quel metro che potrebbe ampliarsi fino a diventare un gap irrecuperabile. I continui scatti e controscatti danno comunque la possibilità ad atleti meno interessati ai giochi di classifica di andare col proprio passo, ma nello stesso tempo di recuperare terreno quando gli altri si comincino a studiare. La tappa si decide allo sprint, dove se la giocano una decina di atleti nel quale prevale il russo Pomoshnikov che batte la già festante maglia gialla Barguil, l’austriaco Konrad, l’americano Boswell, il redivivo lussemburghese Jungels e con Cattaneo in nona posizione. La classifica generale è la stessa della tappa di ieri, con Barguil davanti a Chamorro e Cattaneo. Più che meritato il successo del francese che, grazie ad una squadra perfetta e ad un talento eccezionale, ridà alla Francia una vittoria che le mancava dal 2009, quando a vincere fu Romain Sicard. Complimenti anche a Mattia Cattaneo che dimostra di essere, se ce ne fosse ancora bisogna di dirlo, una speranza italiana per le corse a tappe del futuro.
Paolo Terzi