COME IL GATTO CON IL TOPO: PURITO INFILZA ANCORA CONTADOR
Prima vera tappa di montagna della Vuelta ma il copione è simile a quello dei giorni precedenti con Rodriguez che lascia sfogare il madrileno sulla salita finale di Puerto de Ancares per poi saltarlo negli ultimi metri e conquistare il suo terzo successo di tappa, portando a 22” il vantaggio in classifica sul rivale. Tiene botta Valverde che chiude alle spalle dei connazionali e aggancia Froome al terzo posto della generale.
Foto copertina: la terza di Rodriguez in cima all’Ancares (foto mundodeportivo.com)
Malgrado le cinque frazioni con arrivo in salita già affrontate in precedenza le prime vere montagne della Vuelta sono arrivate nella 14a tappa, 149,2 km da Palas de Rei al Puerto de Ancares con cinque gpm tra cui l’Alto Folgueiras de Aigas di 1a categoria la cui vetta a 24 km dal traguardo e l’ascesa conclusiva, affrontata anche un anno fa nella tappa di Ponferrada vinta da Albasini davanti al nostro Capecchi, di 9,1 km con una pendenza media dell’8,5% e i tratti più impegnativi negli ultimi 5 km: uno scenario dunque differente rispetto a quello delle giornate precedenti in cui la maglia rossa Rodriguez (Katusha) aveva potuto far valere le sue qualità di scattista e fin dalle prime fasi la Saxo Bank-Tinkoff di Contador, staccato nella generale di 13” da Purito e ancora a secco di successi parziali, ha preso il comando delle operazioni andando a chiudere su diversi tentativi di fuga e non concedendo mai un vantaggio superiore ai 3′ ai 17 atleti che si sono avvantaggiati dopo 19 km ovvero Javier Moreno (Movistar), Gastauer e Kadri (Ag2r), Palomares (Andalucia), Moncoutiè e Molard (Cofidis), Txurruka (Euskaltel), Losada (Katusha), Paterski (Liquigas), Cataldo e Pauwels (Omega-QuickStep), Clarke (Orica-GreenEdge), Garate (Rabobank), Bakelandts e Didier (RadioShack) e Ballan (Bmc), che insieme a Cunego (Lampre) è al centro della notizia del giorno in quanto, stando alle parole del presidente della Fci Renato Di Rocco, entrambi sarebbero esclusi dalla nazionale italiana di Valkenburg in quanto implicati nell’inchiesta di Mantova riguardo un presunto doping di squadra alla Lampre nelle stagioni 2008 e 2009: in ogni caso, malgrado la presenza in fuga di ottimi corridori tra cui Moncoutiè, a caccia della quinta maglia a pois consecutiva alla Vuelta, e Clarke, che a fine tappa ha conquistato il primato nella classifica degli scalatori dopo essersi già aggiudicato la frazione di Valdezcaray, gli atleti della Saxo Bank-Tinkoff, che peraltro avevano risparmiato molte energie nei giorni scorsi proprio per dare il maggior apporto possibile a Contador lungo i percorsi più impegnativi, si sono dimostrati all’altezza della situazione e ai piedi dell’ascesa finale tutti i battistrada sono stati uno dopo l’altro ripresi ad eccezione di Losada, che con un’azione apparsa finalizzata più al successo di tappa che a un eventuale aiuto al suo capitano Rodriguez si è avvantaggiato sui compagni d’avventura immediatamente dopo l’Alto Folgueiras de Aigas, iniziando la salita finale con un vantaggio ancora prossimo ai 2′ sul plotone che nel frattempo si era ridotto a una cinquantina di unità .
Sulle prime rampe del Puerto de Ancares sono entrati in azione Navarro, Hernandez e soprattutto il bravissimo Majka sul cui forcing hanno immediatamente ceduto il 10° della generale Mollema (Rabobank), il 12° Anacona (Lampre) e poco dopo anche Capecchi (Liquigas), il meglio piazzato dei nostri al 13° posto, e soprattutto il 5° Gesink (Rabobank), finchè alla ruota del polacco e di Contador non sono rimasti i soli Rodriguez e Daniel Moreno (Katusha), Valverde (Movistar), Froome, Uran ed Henao (Sky), Anton e Verdugo (Euskaltel), Roche (Ag2r), Talansky (Garmin), Marczynski (Vacansoleil) e Ten Dam (Rabobank) che hanno proseguito assieme fino a 3,5 km dal traguardo quando, con l’esausto Losada ormai sul punto di essere ripreso, Contador ha operato una prima accelerazione cui hanno replicato immediatamente Valverde, Rodriguez e Moreno con un sorprendente Talansky uscito al loro inseguimento mentre Froome è rimasto sui pedali ma grazie al supporto di Uran ed Henao si è mantenuto a pochi secondi dai diretti rivali, anche perchè davanti prima Valverde e poi ancora Contador hanno accennato nuovi scatti senza però proseguire nell’azione con un Moreno come sempre fondamentale che si è portato al comando scandendo un ritmo ideale per Rodriguez.
A 2 km dal traguardo Froome è sembrato ritrovare improvvisamente nuove energie e si è riportato in solitudine sul gruppetto dei migliori ma proprio in quel momento Contador è scattato in maniera molto più incisiva che in precedenza facendo il vuoto dietro di sè con il leader del Team Sky che ha tentato di replicare ma ben presto ha finito la benzina, a differenza di Rodriguez che ha staccato anche Valverde, ha recuperato la decina di secondi che lo divideva da Contador e lo ha saltato con irrisoria facilità negli ultimi 150 metri, andando a cogliere il suo terzo successo di tappa con 5” sul madrileno, 13” su Valverde, 35” su Moreno, 38” su un Froome crollato completamente nell’ultimo km, 44” su Talansky e 56” su Anton mentre Gesink ha in qualche modo limitato i danni chiudendo 14° a 1′56” così come Capecchi 20° a 2′19” in un gruppetto comprendente anche Tiralongo (Astana).
In classifica generale Purito ha portato il suo vantaggio su Contador a 22” ma soprattutto ha dimostrato di poter tenere testa al rivale anche in tappe apparentemente più favorevoli al fuoriclasse della Saxo-Bank Tinkoff; alle loro spalle Valverde ha appaiato Froome al terzo posto a 1′41” con Moreno 5° a 4′16”, Gesink 6° a 5′07” e Capecchi 13° a 9′18” e primo degli italiani: i corridori sono ora attesi da altri due arrivi in salita consecutivi primo dei quali quello tradizionale dei Lagos de Covadonga, affrontato al termine di una tappa di 186,5 km con partenza da La Robla che prevede anche la scalata dell’Alto Mirador del Fito a 40 km dal traguardo.
Marco Salonna