RUI COSTA CI PROVA, BOASSON HAGEN CI RIESCE

agosto 27, 2012
Categoria: News

Il portoghese allunga sulla Côte de Ty Marrec e sembra lanciato verso il trionfo ma nulla può di fronte al campione norvegese che a 2 km dal traguardo si riporta sull’atleta della Movistar e lo lascia sul posto arrivando in solitudine a Plouay. Haussler regola gli inseguitori, nella top ten Marcato, Nizzolo e Paolini.

Foto copertina: Boasson si impone nella classifica corsa francese (www.ouest-france.fr)

La 76a edizione del Gp Ouest-France di Plouay, che negli ultimi anni è divenuta la terza corsa in linea transalpina per importanza dopo la Parigi-Roubaix e la Parigi-Tours, si è disputata sulla distanza di 243 km con 9 giri di un circuito di 27 km con partenza e arrivo nel piccolo centro bretone, leggermente modificato e forse meno impegnativo rispetto a quello delle passate edizioni ma comunque caratterizzato dalla pedalabile Côte de Lezot in avvio e dalla più arcigna Côte de Ty Marrec, 1,4 km con pendenze del 5,2% e punte oltre il 10 con la vetta posta a 4 km dal traguardo. Gli uomini da battere alla vigilia erano probabilmente Peter Sagan (Liquigas) e Thomas Voeckler (Europcar), già vincitore nel 2007, che avrebbero dovuto vedersela con Gerrans e Goss (Orica-GreenEdge), a segno rispettivamente nel 2009 e nel 2010, Rui Costa e Ventoso (Movistar), Chavanel (Omega-QuickStep), Van Avermaet (Bmc), Kolobnev (Katusha), Samuel Sanchez (Euskaltel), Matthews e Luis Leon Sanchez (Rabobank), Gallopin (RadioShack), Nuyens (Saxo Bank-Tinkoff), il trionfatore di Amburgo Demare (Fdj) e il campione uscente Bole (Lampre), arrivato però all’appuntamento in condizioni precarie a causa dei problemi di colecisti avuti in stagione; la formazione blufucsia aveva infatti come leader di giornate Ulissi, reduce dal successo nel Gp di Carnago, che insieme a Gavazzi (Astana), Belletti (Ag2r), Visconti (Movistar), Marcato (Vacansoleil), Paolini (Katusha), Appollonio (Sky) e Nizzolo (RadioShack) si è presentato al via per tentare di riportare il Gp di Plouay in Italia dopo il trionfo di un allora giovanissimo Vincenzo Nibali nell’edizione 2006.
La prima fuga di giornata è nata dopo pochi km ad opera dei francesi Gerard (Ag2r), Ladagnous (Fdj), Cazaux (Euskaltel), Mangel (Saur-Sojasun), Pichon (Bretagne), Kern e Charteau (Europcar), rimasti in avanscoperta per due terzi di gara con un vantaggio massimo di 9′18” su un gruppo nel quale a incaricarsi di chiudere sono state principalmente l’Orica-GreenEdge di Gerrans e Goss e la Liquigas di Sagan che però, forse per la prima volta in stagione, è incappato in una giornata storta tanto da essere costretto al ritiro. In ogni caso a 85 km dal traguardo i fuggitivi sono stati ripresi e non ha avuto migliore fortuna la successiva azione di Burghardt (Bmc) e Devenyns (Omega-QuickStep), dapprima in compagnia di Taaramae (Cofidis), Kuschynski (Katusha), Miyazawa (Saxo Bank), Devenyns (Omega-QuickStep), Jerome (Europcar) e Damuseau (Argos-Shimano) e successivamente rimasti in due dopo aver perso per strada i compagni d’avventura nel susseguirsi delle salite, che sono rimasti in avanscoperta fino a poco più di un giro dal termine prima di essere riassorbiti da un plotone ancora molto nutrito e guidato da Astana, RadioShack e Sky.
Il grande protagonista degli ultimi 30 km è stato Voeckler, sempre in prima linea nei tentativi che si sono susseguiti mentre a variare sono stati i corridori che lo accompagnavano con il gruppo rimasto sempre a brevissima distanza; l’alsaziano maglia a pois nell’ultimo Tour de France è rimasto dapprima con Coppel e Lemoine (Saur-Sojasun), Slagter (Rabobank), Hermans (RadioShack), il campione russo Vorganov (Katusha) e Pinotti (Bmc), abile a rinvenire con un’azione di forza dopo essere rimasto inizialmente fuori dal tentativo, e quindi con Martinez (Euskaltel), ancora Coppel e Galland, altro alfiere di un’attivissima Saur-Sojasun, ma a 8 km dal traguardo la RadioShack ha annullato l’azione e ai piedi dell’ultimo passaggio sulla Côte de Ty Marrec si è presentato un gruppo forte ancora di un centinaio di atleti.
Sul tratto più duro dell’ascesa è partito Rui Costa che è riuscito a guadagnare qualche metro su un gruppetto di una quindicina di unità comprendente tra gli altri Gerrans, Gallopin, Ulissi, Nuyens, il campione tedesco Wegmann (Garmin) e Boasson Hagen e a incrementare il vantaggio sul successivo falsopiano, complice il mancato accordo tra gli inseguitori: sembrava che nessuno avesse la forza per inseguire ma quando la strada è tornata pianeggiante il campione norvegese si è riportato in solitudine su Rui Costa e, dal momento che il portoghese sentendosi battuto allo sprint ha immediatamente smesso di tirare, si è prodotto a 2 km dal traguardo in una seconda grande sparata con cui ha lasciato sul posto il rivale andando a conquistare il suo settimo successo stagionale, nonchè il primo degli ultimi due mesi dopo essersi aggiudicato il campionato nazionale e aver disputato un grande Tour al servizio dei capitani Wiggins e Froome. Quantomeno Rui Costa, giunto con un ritardo di 5” dal vincitore, è riuscito a salvare il secondo posto dal ritorno di Haussler (Garmin), che ha regolato gli inseguitori davanti a Goss e Roelandts (Lotto-Belisol) con Marcato, Nizzolo e Paolini che hanno tenuto alti i colori azzurri chiudendo rispettivamente al 6°, 7° e 10° posto e complicando ulteriormente le scelte del ct Bettini in vista dei Mondiali di Valkenburg.

Marco Salonna

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