LO SPIRITO DI MIGUELON FA VOLARE LA MOVISTAR

agosto 19, 2012
Categoria: News

La formazione iberica, erede della Banesto con cui Indurain ha colto tutti i suoi maggiori successi, si impone a sorpresa nella cronosquadre di Pamplona, terra natale del campione navarro, infliggendo 10” a Omega-QuickStep, Rabobank e Bmc con Castroviejo che indossa la prima maglia rossa della Vuelta. Nelle prime posizioni anche la Sky di Froome e la Saxo Bank-Tinkoff di Contador, sfortunatissimo Gasparotto costretto al ritiro per una frattura alla clavicola.

Foto copertina: Nicolas Castroviejo festeggia il primato appena conquistato (foto Susanne Goetze)

Si è aperta con una cronometro a squadre di 16,5 km in quel di Pamplona, città nota per le corride ma soprattutto per essere la terra natale di Miguel Indurain, la 67a edizione di una Vuelta a España che strizza più che mai l’occhio agli scalatori con i suoi ben 10 arrivi all’insù, molti dei quali presentano pendenze ben oltre la doppia cifra, a fronte dei soli 39,4 km di cronometro individuale in quel di Pontevedra che vanno ad aggiungersi a quelli della frazione inaugurale. Favorito d’obbligo è l’attesissimo Alberto Contador (Saxo Bank-Tinkoff), apparso già in grande condizione all’Eneco Tour e più che mai motivato a lasciarsi alle spalle la squalifica per il caso clenbuterolo, che torna a disputare la Vuelta dopo essersi imposto nel 2008; il fuoriclasse di Pinto dovrà vedersela principalmente con i connazionali Juan Josè Cobo (Movistar), affiancato da Alejandro Valverde che all’ultimo istante ha sciolto le riserve sulla sua partecipazione, Joaquin Rodriguez (Katusha), battuto per un soffio da Hesjedal al Giro d’Italia e supportato da due gregari di lusso come Denis Menchov già due volte sul gradino più alto del podio di Madrid e Daniel Moreno, e Igor Anton (Euskaltel) che in questa stagione ha saltato sia la corsa rosa che il Tour proprio per arrivare al top nella gara a tappe iberica: tra gli stranieri il più accreditato è Chris Froome (Sky), al suo primo grande Giro da capitano dopo che alla Grande Boucle e alla Vuelta di un anno fa entrambe chiuse al secondo posto pur lavorando per Bradley Wiggins, seguito da Juergen Van den Broeck (Lotto-Belisol), ai piedi del podio all’ultimo Tour, e dal duo Rabobank composto da Robert Gesink e Bauke Mollema, a caccia di rivincite dopo le cadute che li hanno costretti ad abbandonare la corsa transalpina. Curiosità anche per la piccola ma agguerrita pattuglia colombiana composta da Nairo Quintana (Movistar), Rigoberto Uran e Sergio Henao (Sky), Walter Anacona (Lampre) e Cayetano Sarmiento (Liquigas) mentre l’Italia si presenta senza grandi frecce al proprio arco per quanto riguarda la lotta per la classifica generale, con Paolo Tiralongo (Astana), Eros Capecchi (Liquigas) e il campione nazionale a cronometro Dario Cataldo (Omega-QuickStep) che tenteranno un difficile ingresso nella top ten mentre Damiano Cunego (Lampre) dovrebbe puntare ai successi di tappa e ad affinare la preparazione per i Mondiali, similmente al 2009 quando si impose sugli arrivi in salita di Alto de Aitana e Sierra de la Pandera. Obiettivi analoghi a quelli del veronese avranno anche Philippe Gilbert e Alessandro Ballan (Bmc), Enrico Gasparotto (Astana), Lars Boom e Matti Breschel (Rabobank) e Tony Martin (Omega-QuickStep) mentre le poche frazioni che si concluderanno allo sprint vedranno protagonisti Assan Bazayev (Astana), Nacer Bouhanni (Fdj), Koldo Fernandez (Garmin), Allan Davis (Orica-GreenEdge), Ben Swift (Sky), John Degenkolb (Argos-Shimano) e i nostri Elia Viviani (Liquigas) e Daniele Bennati (RadioShack).
Un po’ per l’assenza di formazioni infarcite di superspecialisti del tic tac e un po’ per via di un percorso molto tecnico e con un impegnativo finale in leggera salita verso la suggestiva Plaza de Toros la cronosquadre si prestava a diverse possibili soluzioni, e a spuntarla piuttosto a sorpresa è stata la Movistar che ha fatto valere la sua compattezza pur avendo nel solo Castroviejo un atleta in grado di farsi valere nelle prove contro il tempo individuali; proprio il 25enne basco ha tagliato per primo il traguardo conquistando così la prima maglia rossa mentre un campanello d’allarme è suonato per Cobo che nel finale ha perso le ruote dei compagni di squadra chiudendo con un distacco di 4”. La formazione di Unzue ha fatto il vuoto dietro di sè mentre per le posizioni di rincalzo si è avuto un grandissimo equilibrio con soli 5” a separare il secondo dall’ottavo posto: la piazza d’onore con un ritardo di 10” dalla Movistar è andata all’Omega-QuickStep che trascinata da Tony Martin ha preceduto per questione di centesimi una Rabobank al di sopra delle aspettative e la Bmc di un brillante Gilbert, immediatamente seguite dal Team Sky di Froome e dall’ottima Lotto-Belisol di Van den Broeck a 12”, dalla Saxo Bank-Tinkoff di Contador a 14” e dalla Katusha di Rodriguez, che come sempre in questa stagione ha reso più di quanto non dica la somma dei valori individuali dei singoli corridori, a 15”; anche l’Euskaltel di Anton, tradizionalmente cenerentola in questo tipo di prove, si è difesa al meglio concludendo al 9° posto con un ritardo di 28”. Grande delusione di giornata la RadioShack, 17a a 55” e preceduta anche dalle nostre Liquigas e Lampre rispettivamente 14a e 16a a 41 e 54”, mentre una caduta di quattro corridori nelle prime fase di gara ha relegato la Garmin, una delle favorite della vigilia, al penultimo posto a 1′27” davanti alla sola Caja Rural: chi ha avuto purtroppo la peggio è stato Enrico Gasparotto, finito a sua volta in terra riportando la frattura alla clavicola che l’ha costretto ad abbandonare la corsa e con ogni probabilità anche a dare forfait in un Mondiale in cui avrebbe potuto dire la sua alla luce del successo dell’Amstel Gold Race in cima al Cauberg, la stessa salita che caratterizza il circuito di Valkenburg. La prima tappa in linea, 181,4 km da Pamplona a Viana, è dedicata ai velocisti ma nei giorni successivi sarà già tempo di montagne con i due consecutivi arrivi in salita di Eibar Arrate e Valdezcaray.

Marco Salonna

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