VALVERDE CONSACRATO NELLA TAPPA DI MILLAR

settembre 19, 2009
Categoria: News

Millar conquista la seconda crono alla Vuelta dopo la squalifica, lo fa mentre la corsa spagnola incorona Valverde come corridore per grandi giri dopo le tante debacle e in una tappa che vede Samuel Sanchez rosicchiare qualche secondo al leader della generale ed assestarsi sul secondo gradino del podio. Al terzo si issa Evans che con una discreta prova scavalca Ivan Basso.

L’ultima tappa decisiva della Vuelta, prima della passerella conclusiva di domani a Madrid, assesta definitivamente la classifica generale che ora vede in amarillo Valverde (Caisse d’Epargne), finalmente sul gradino più alto del podio dopo anni in cui una debacle giornaliera lo relegava a battagliare per le posizioni di rincalzo nei GT. Un prevedibile secondo posto per il connazionale Samuel Sanchez (Euskaltel) che nella tappa odierna rosicchia 30” al leader della generale, al Murciano restano comunque 55” in vista della tappa conclusiva: una formalità. Il basco ha concluso un’ottima cronometro facendo solo 5” peggio del vincitore Millar (Garmin). Il cronoman inglese ha chiuso in meno di 36’ coprendo i 29km del percorso ad una media stratosferica di 46km/h guadangnando negli ultimi 19km più di 1’ a Gilbert (Silence) che sorprendentemente deteneva il miglior primo intertempo. Come prevedibile il belga già dopo 19km finiva per naufragare nelle posizioni di rincalzo a mezzo minuto dal leader Millar, dietro al britannico e al basco: Evans (Silence) che con una buona prova scalza l’italiano Ivan Basso e si appresta a salire sul gradino più basso del podio domani nella capitale spagnola. Al varesino rimanevano appena 14” da gestire nella tappa odierna, ma l’italiano, discreto cronoman prima della squalifica, non riesce a fare meglio del 18° posto a 1’03” da Millar e 54” dall’avversario diretto Evans. Basso scende quindi al quarto posto davanti a Mosquera (Xacobeo) 64°oggi. Più indietro Gesink (Rabobank) vittima di una caduta due giorni or sono che lo ha fatto scivolare dal terzo al sesto posto, quindi Rodriguez (Caisse d’Epargne) che grazie alla prestazione di oggi si riprende il settimo posto che ieri gli aveva rubato Tiralongo (Lampre). Chiudono la top ten Deignan (Cervelo) e Cobo (Fuji).

Per Evans un terzo posto nella generale così come nella cronometro “conclusiva”, a 9” da Millar e 4” da Samuel Sanchez. Per l’australiano una maledizione che non gli consente di fare meglio del podio nei grandi giri, dopo una sfilza di secondi posti eccoarrivare questo terzo gradino del podio, salvo sorprese, e forse fine delle speranze. Per molti questa era l’ultima chiamata per un corridore classe ’77.

Valverde in azione nella crono di Toledo (foto EPA; foto di copertina tratta dal sito www.abc.es)

Valverde in azione nella crono di Toledo (foto EPA; foto di copertina tratta dal sito www.abc.es)

Nella calda Toledo, sovrastata da un sole battente, Valverde ha gestito bene tutta la gara chiudendo al settimo posto lasciando al migliore circa 1” e mezzo al km per tutta la tappa, segno di una maturità ormai raggiunta e di una forma fisica importante che lo potrà rendere uno dei protagonisti dei prossimi mondiali di Mendrisio. Davanti a lui oggi si sono piazzati Cesar Veloso (Xacobeo) quarto autore di una “signora crono” sempre nelle prime posizioni fina dai chilometri iniziale, Kreuziger (Liquigas) e Gilbert (Silence) che dopo l’exploit di inizio gara ha pagato 34” sul traguardo, dietro al murciano, invece, chiudono nei dieci Herrero (Xacobeo) 1” dopo il connazionale, nono Del Nero (Fuji) e decimo Westra (Vacansoleil). Basso 18° primo italiano e per vedere Tiralongo bisogna scendere di altre 52 posizioni fino alla 70° piazza. Da lui non ci si aspettava di certo una grande crono e l’ottavo posto nella generale è davvero la bella sorpresa di questa Vuelta. Ci riserviamo lo spazio per fare i complimenti a tutti i corridori, per l’impegno e per la fatica prima ancora che per le prestazione, il tutto nonostane una Vuelta un po’ amara di emozioni, qualcuno direbbe “poche ma buone” anche se noi preferiremmo la filosofia del “viva l’abbnondanza”, ma in un momento di crisi bisogna accontentarsi di tutto.

Andrea Mastrangelo

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