PISTA, INIZIA LA STAGIONE OLIMPICA

ottobre 24, 2011
Categoria: News

A meno di un mese dalla rassegna tricolore di Montichiari, dove gli azzurri della velocità sembravano aver fatto un salto di qualità, gli europei di Apeldoorn ci riportano coi piedi per terra. Senza la Bronzini in campo femminile e col solo Viviani in campo maschile la strada da fare è ancora tantissima per raggiungere il livello delle nazioni più forti.

Foto copertina: il podio della Madison, una delle gare più applaudite dagli spettatori (foto AFP)

La stagione della pista 2011-2012 è iniziata la scorsa settimana con i campionati europei elite. Campionati importantissimi in chiave olimpica sia perchè possono iniziare a far vedere i valori in campo nella prossima olimpiade, sia perchè anche qua si sono assegnati punti pesanti per qualificarsi a Londra. Per l’Italia brutte notizie poichè il solo Elia Viviani ha ormai speranze concrete di potersi qualificare a Londra, mentre per tutti gli altri la qualificazione è un miraggio quasi irraggiungibile.
A partire col botto è la Gran Bretagna, nazione che ospiterà le prossime olimpiadi e che si vuole preparare al meglio all’ appuntamento. Nella prima giornata di gare i britannici vincono 3 medaglie d’oro su 4 restando però esclusi dalle finali della velocità a squadre, dove fino a qualche anno fa non avevano rivali. Tenendo conto che ai campionati europei non sono presenti l’Australia e la Nuova Zelanda, anche il tempo dell’inseguimento a squadre maschile, che ha permesso agli inglesi di vincere il titolo europeo, non può far stare tranquilli in vista di Londra. Le inseguitrici britanniche, invece, hanno fatto un tempo vicino al record del mondo su una pista nota per la poca scorrevolezza, segno che anche a livello mondiale possono dire la loro.
Nella velocità a squadre femminile sono ancora le britanniche a far valere la loro legge e la coppia Pendleton – Varnish ha confermato di essere la vedette della specialità. Fra gli uomini è la solidissima Germania a superare in finale la solita Francia, priva però del campione del mondo della velocità Bauge.
A questo punto siamo certi che anche alle olimpiadi le due finaliste di questi europei sapranno impensierire e non poco i padroni di casa inglesi che continuano ad affidarsi ad un terzetto che, col passare degli anni, sembra continuare a perdere smalto e potenza.
Nella corsa a punti, disciplina esclusa dal programma olimpico, il titolo continentale è stato vinto dalla russa Romanyute in campo femminile (la grande rivale della Bronzini ha avuto vita facile vista l’assenza dell’atleta azzurra) e dal polacco Ratajczyk in campo maschile.
La seconda giornata di gara è stata dedicata alla velocità e finalmente il primatista del mondo dei 200m Sireau è riuscito a far valere la sua potenza e ottenere il risultato più prestigioso non sprecando con una gara senza tattica (come spesso accade) la sua classe. Il francese è riuscito ad avere la meglio sul tedesco Levy, al terzo posto si è piazzato il campione uscente Dmitriev, mentre gli italiani dopo un tempo in qualificazione altissimo sono usciti ai 16esimi contro avversari molto più forti di loro. Fra le donne vittoria dell’ ucraina Shulika sulla Panarina: anche qua i tempi delle azzurre sono stati altissimi e pure la Frisoni, che nelle scorse stagioni aveva di tanto in tanto mostrato sprazzi di classe, ultimamente è sparita dagli ordini di arrivo importanti.
La terza e ultima giornata di corse ha visto disputarsi le ultime 3 prove dell’omnium dove Elia Viviani è oartito con buone possibilità di risultato, essendo in testa alla classifica fin dalla prima giornata. Effettivamente Elia è rimasto in gioco per l’oro fino all’ultima prova, ma l’occasione di vestire la maglia stellata gli è sfuggita durante la prova dello scratch, disciplina a lui congeniale, dove ha ottenuto solo il decimo posto. Il chilometro da fermo h decretato ciò che ormai sembrava probabile, ed Elia ha perso la medaglia d’oro, superato dal britannico Clancy e dal francese Coquard. Peccato per l’occasione sprecata ma buono il risultato (il bronzo) che mostra un Viviani in costante crescita nell’ omnium. In campo femminile è stata Laura Trott a vincere, continuando ad incrementare il bottino di medaglie della Gran Bretagna che a fine manifestazione conterà 10 ori.
L’immensa Pendleton è tornata a farsi rivedere nel keirin, dopo essere uscita nei primi turni della velocità, e ha vinto una bellissima gara superando le due francesi Sanchez e Clair. In campo maschile il britannico Crampton, che non partiva coi favori del pronostico, ha avuto la meglio su Volikakis e Pervis, dimostrando come non sempre a vincere il keirin sia l’atleta più veloce, ma come in questa disciplina sia necessario avere una tecnica e un controllo del mezzo sopraffini per poter primeggiare.
L’ultimo titolo assegnato è stato quello del Madison, altra disciplina non più olimpica ma sempre fra le preferite dal pubblico: a vincere è stato Iljo Keisse che è tornato dopo molto tempo in coppia con l’amico De Ketele. Per Keisse si è trattato di un ritorno in grande stile dopo aver terminato l’infinita e discussa squalifica (solo in Belgio Iljio è ancora squalificato fino a Gennaio). Dopo aver dominato la prima seigiorni della stagione, quella di Amsterdam, Keisse è corso ad Apeldoorn per disputare la Madison e anche qua ha vinto dimostrando classe cristallina e grande voglia di riscatto. I due belgi hanno battuto la svizzera e la Francia, con gli italiani Ciccone e Bertazzo che si sono dovuti accontentare della decima posizione.

Matteo Colosio

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