BENNATI, UNA…VITORIA ATTESA DA TEMPO

settembre 10, 2011
Categoria: News

Dopo una stagione costellata di piazzamenti e di 5 successi arrivati però in corse minori l’aretino si impone in volata nel capoluogo dei Paesi Baschi e dissipa almeno in parte i dubbi sul suo ruolo di capitano della nazionale azzurra per Copenhagen. Gasparotto e Damiano Caruso completano il trionfo azzurro mentre nulla cambia nella generale con Cobo a un passo dal successo finale.

Foto copertina: esplode la gioia di Bennati sul traguardo di Vitoria (foto AFP)

La 20a e penultima tappa della Vuelta, 185 km da Bilbao a Vitoria, si presentava come l’ultima occasione per Froome (Sky) di recuperare i 13” che lo separavano in classifica dal leader Cobo (Geox), malgrado i 46 km quasi interamente pianeggianti che separavano il traguardo dall’ultima salita di giornata, l’impegnativo Puerto de Urkiola; e dopo il tentativo andato a vuoto nell’Alto El Vivero il britannico aveva annunciato battaglia. Come avvenuto quasi tutti i giorni la velocità è stata sostenutissima fin dalle prime fasi finchè ad andarsene sono stati addirittura in 27: Caruso (Liquigas), Toribio (Andalucia), Van Avermaet (Bmc), Isasi e Txurruka (Euskaltel), Howard (Htc), Paolini, Karpets e Vorganov (Katusha), Marzano, Mori e Righi (Lampre), Lastras (Movistar), Bakelandts e Van de Walle (Omega Pharma), Kiserlovski (Astana), Cataldo (Quickstep), Barredo e Kruijswijk (Rabobank), Marycz e Nuyens (Saxo Bank), De Kort (Skil Shimano), Lemevel (Garmin), Carrara (Vacansoleil), Mondory e Roche (Ag2r), quest’ultimo 16° nella generale con un ritardo di 10′25” da Cobo. Sembrava che la fuga potesse tranquillamente andare fino al traguardo ma la Radioshack, che era rimasta fuori e che aveva in Zubeldia già 4° a Bilbao un atleta voglioso di ben figurare sulle strade di casa, ha preso il comando delle operazioni e all’imbocco del Puerto de Urkiola a 52 km dalla conclusione il vantaggio si è ridotto a 40” dopo essere stato superiore ai 4 minuti.
Ci si attendeva fuoco e fiamme in gruppo in quella che era l’ultima salita della Vuelta e invece nulla è successo con la Geox che si è riportata in testa con un ritmo piuttosto blando mentre davanti Barredo ha operato un primo scatto al quale hanno resistito Txurruka, Roche, Caruso, Kiserlovski, Lemevel e Kruijswijk e un secondo con il quale si è involato in solitudine: l’atleta asturiano ha dunque scollinato da solo in vetta con circa 50” sui più immediati inseguitori, ai quali si è aggregato Mate (Cofidis) unico a fuoriuscire dal gruppo, e 1′40” sul plotone ridotto a una settantina di unità e comprendente una parte dei reduci della fuga iniziale tra cui Mori e Bennati.
Proprio l’aretino, in considerazione del fatto che i velocisti più quotati da Degenkolb (Htc) a Sagan (Liquigas), da Haedo (Saxo Bank) a Petacchi (Lampre) avevano perso contatto, era sulla carta il più veloce ed è per questa ragione che la Leopard si è portata al comando, coadiuvata anche dall’Astana di Gasparotto nel momento in cui il gruppetto comprendente Kiserlovski è stato ripreso e davanti era rimasto il solo Barredo. A 20 km dal traguardo era previsto il secondo traguardo volante di giornata e Froome vedendo uno striscione davanti a sè si è lanciato all’attacco con Cobo a ruota sperando di prendere 4” di abbuono: sfortunatamente per il britannico però lo striscione non era quello dello sprint intermedio e i 4” sono andati a Sastre (Geox), che si è avvantaggiato subito dopo l’azione di Froome e Cobo per proteggere il suo capitano, e i 2” del terzo posto a Wiggins (Sky) che se non altro ha consolidato la sua 3a posizione nella generale.
Sastre ha proseguito nella sua azione andando prima a raggiungere e poi a superare l’esausto Barredo e per un po’ ha sognato di poter centrare un successo che alla Vuelta ancora gli manca malgrado 10 partecipazioni e tre piazzamenti sul podio nella generale, ma a 3 km dal traguardo ha dovuto arrendersi al ritorno del gruppo. A parte un timido tentativo di De Weert (Quickstep) gli uomini della Leopard non hanno lasciato spazio a nessuno nel finale e Bennati ha potuto iniziare la sua volata già con oltre una bicicletta di vantaggio su tutti gli altri e si è imposto con largo margine su Gasparotto e Caruso in una giornata trionfale per l’Italbici che ha piazzato anche Mori al 6° posto, Malacarne (Quickstep) al 7° e Capecchi (Liquigas) al 10°, mentre 4° ha chiuso Vanmarcke (Garmin), 5° De Kort (Skil Shimano) e 9° Mollema (Rabobank) che grazie a questo piazzamento ha agganciato Rodriguez (Katusha) in vetta alla classifica a punti. Per Bennati si tratta del sesto successo stagionale ma soprattutto del primo in una grande corsa a tappe dopo quello di Puertollano alla Vuelta del 2008.
La classifica generale è rimasta pressochè immutata con Cobo in rosso con 13” su Froome, 1′39” su Wiggins, 2′03” su Mollema, 3′48” su Menchov, 4′13” su Monfort e 4′31” su Nibali e al cantabro non resta che superare l’ultimo ostacolo, i 95,6 km pianeggianti che dal circuito di Jarama portano al Paseo del Prado di Madrid.

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