VOLATA FOLLE, NE APPROFITTA SUTTON

agosto 21, 2011
Categoria: News

Finale estremamente convulso per la seconda frazione della Vuelta a Playas de Orihuela, con una volata scombinata da una tattica suicida di Tom Boonen. Decisiva un’azione in contropiede di Reynes, che si porta dietro il solo Sutton, capace di bruciarlo sul traguardo. Sesto posto al traguardo per Daniele Bennati, che grazie al piazzamento sfila a Jacob Fuglsang la maglia di leader.

Foto copertina: Christopher Sutton sul podio della seconda tappa (foto isaphoto.com)

Fino a 400 metri dal traguardo, la seconda tappa della Vuelta 2011 è stata esattamente ciò che doveva essere. Condotta ad un’andatura non folle, la frazione è stata contrassegnata dalla lunga fuga di Paul Martens, Jesus Rosendo Prado, Steve Houanard e Adam Hansen, con quest’ultimo capace, allorché il margine nei confronti del gruppo è sceso intorno al minuto, di abbandonare la compagnia e di regalarsi un’altra quindicina di chilometri in avanscoperta. A completare l’aggancio hanno provveduto soprattutto gli uomini della HTC di Mark Cavendish, ai quali sono subentrati nelle battute conclusive i Leopard Trek della maglia rossa, probabilmente più per favorire la volata di Daniele Bennati che per proteggere la leadership di Fuglsang.
Sventate le insidie del vento, che nei chilometri finali ha in un paio di circostanze rischiato di spezzare il plotone, gli sprinter si sono presentati tutti assieme all’ultimo chilometro, caratterizzato da un tratto in pendenza tra i 700 e i 300 metri al termine. Le prospettive di volata canonica hanno iniziato a vacillare già poco dopo il triangolo rosso, quando Davide Viganò, deputato a lanciare Bennati, si è ritrovato ad uscire dall’ultima curva con una decina di metri di vantaggio, avvedendosene soltanto quando ormai alle sue spalle molti avevano dovuto spendere energie preziose per chiudere il gap.
A mandare definitivamente all’aria ogni piano tattico ha quindi provveduto Tom Boonen, agonisticamente suicidatosi con una progressione priva di qualsiasi logica, lanciata a 400 metri dal traguardo, la prima parte dei quali in salita. Forse rendendosi conto della scempiaggine strategica compiuta, il belga ha rallentato poco più tardi, e con lui tutti coloro (Bennati, Sagan e Petacchi in primis) che gli si erano accodati fiutando un insperato traino.
Dell’inattesa situazione di stallo ha saputo approfittare Vicente Reynes, uomo Omega Pharma – Lotto che neppure rientrava nel novero degli outisiders. Solamente Christopher Sutton, australiano del Team Sky, ha avuto la prontezza di testa e di gambe per accodarsi allo spagnolo, riuscendo quindi a coronare l’intuizione con il sorpasso operato ai danni del padrone di casa negli ultimi 50 metri. Per il quasi 27enne di Caringbah si tratta del secondo successo in stagione, dopo quello – anch’esso di discreto prestigio – alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne.
Alle spalle di Reynes, ottimo secondo, che a dispetto del pugno rifilato al manubrio sull’arrivo non ha obiettivamente alcunché da rimproverarsi, il gradino più basso del podio è stato occupato da Marcel Kittel, apparso forse il più brillante in assoluto, in virtù della spaventosa progressione con cui si è lasciato abbondantemente alle spalle Tyler Farrar, Matti Breschel e Daniele Bennati, rispettivamente 4°, 5° e 6°. L’aretino, primo a seguire Boonen, non è riuscito a spezzare un digiuno di vittorie nei GT che dura ormai da tre anni (l’ultimo successo risale proprio alla Vuelta 2008, quando si impose a Puertollano), ma può consolarsi con la conquista della maglia rossa di leader, sfilata a Jacob Fuglsang grazie al miglior piazzamento.
Sulla carta dedicata ai velocisti sarà anche la frazione di domani, 164 km da Petrer a Totana, in cui il ruolo di guastatore, più che dal Boonen di turno, potrebbe essere svolto dall’Alto de la Santa, ascesa di 4600 metri al 6,2% di pendenza media, con vetta ad una dozzina di chilometri dalla conclusione. Nulla che possa far pensare a fuochi d’artificio, ma forse abbastanza per poter tagliar fuori dalla contesa gli sprinter più puri. La possibile selezione potrebbe non dispiacere ai velocisti nostrani, che potrebbero riuscire, per il secondo giorno di fila, a giocarsi le proprie carte senza Mark Cavendish di mezzo.

Matteo Novarini

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