COPPI E BARTALI: VAN DER POEL, STOCCATA E FUGA

marzo 25, 2022 by Redazione  
Filed under News

Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix) ha vinto in volata la quarta tappa della Coppi e Bartali dopo essere stato per metà tappa in fuga e venire ripreso negli ultimi dieci chilometri. Ethan Hayter (INEOS Grenadiers) e Remy Mertz (Bingoal Pauwels Sauces WB) hanno completato il podio di giornata. Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo) è stato il migliore degli italiani chiudendo undicesimo.

La quarta tappa della Coppi e Bartali 2022 di 156 chilometri a Montecatini Terme aveva un percorso impegnativo con 2600 metri di dislivello, nonostante ciò il percorso era forse il più favorevole per i velocisti.
Il percorso si apriva in un circuito di 14 chilometri con all’inizio la salita di Vico, 3.2 chilometri al 5.3%, da ripetere quattro volte per poi effettuare un circuito più lungo, di 42 chilometri con una lunga salita di Femminamorta, senza particolari pendenze, ma che sicuramente avrebbe fatto faticare gli sprinter puri del gruppo. Una volta ritornati sul traguardo di Montecatini Terme gli atleti dovevano affrontare altri 4 giri del circuito iniziale.

Alla partenza non prendeva il via Gianmarco Garofoli (Astana Qazaqstan Team), mentre la fuga prendeva il largo velocemente con Luc Wirtgen (Bingoal Pauwels Sauces WB), Samuele Rivi (EOLO-Kometa), Andrea Piras (Beltrami Tsa Tre Colli), Andrea Garosio (Biesse-Carrera), Emil Dima (Giotti Victoria Savini Due) e Paul Wright (Mg.K Vis Colors For Peace Vpm).
Questi atleti raggiungevano un vantaggio massimo di 3’15” dopo 30 chilometri di corsa, con il gruppo che andava leggermente a recuperare grazie al lavoro della Alpecin-Fenix. In cima alla salita a metà percorso di Femminamorta il ritardo era sceso a 1’48”, mentre in discesa c’era movimento sia in testa che nel gruppo, dalla fuga era Wirtgen ad avvantaggiarsi di 26 secondi, ma la sorpresa avveniva dietro con l’attacco di Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix).
L’assenza del lavoro della Alpecin-Fenix causava due effetti quando la fuga transitava sul traguardo di Montecatini Terme con 4 giri al termine, il primo era un rilassamente del gruppo che perdeva ora 1’25” dalla testa, mentre il secondo era la presenza del fenomeno olandese a 1’25” dal sestetto di nuovo compatto.
In poco tempo Van der Poel riusciva a riportarsi sul gruppo di testa, transitando al giro seguente al comando con 2’05” sul gruppo, vantaggio che si manterrà invariato per un giro, ma con un gruppo di soltanto quattro atleti resistenti: Van der Poel, Rivi, Garosio e Wirtgen.
Il penultimo giro segna un cambio radicale degli equilibri con un’accelerazione da parte del gruppo che porta il ritardo ad appena 35 secondi con Van der Poel che prova sull’ultimo passaggio della salita di Vico ad arrivare al traguardo in solitaria.
Il resto della fuga non opponeva resistenza, mentre era la selezione della nazionale italiana in primis ad inseguire nel gruppo riuscendo nel tentativo poco prima dello scollinamento. A questo punto provavano a sfruttare il momento per sorprendere le squadre dei velocisti Nicola Conci (selezione nazionale italiana) e Mauro Schmid (Quick-Step Alpha Vinyl Team) andando ad avvantaggiarsi di undici secondi in discesa. Un margine troppo risicato per il duo per poter sperare di resistere al ritorno del gruppo che riusciva a chiudere su di loro ad appena 700 metri dall’arrivo. Il lavoro finale era sulle spalle della INEOS Grenadiers che lanciava per lo sprint finale Ethan Hayter, il quale veniva però battuto da uno stoico Van der Poel, che nonostante la fuga di oltre 60 chilometri trovava le energie necessarie per trovare il primo successo stagionale al suo quinto giorno di gara. Per il terzo posto la spuntava Remy Mertz (Bingoal Pauwels Sauces WB). Il migliori degli italiani di giornata era Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo) chiudendo undicesimo nella volata.
La classifica generale resta invariata con Eddie Dunbar al comando sul compagno di squadra Ben Tulett (INEOS Grenadiers) per 9” e 24” su Marc Hirschi (UAE – Team Emirates).

Nella tappa conclusiva di domani gli atleti troveranno un percorso di 160 chilometri da Casalguidi a Cantagrillo. Seppur la tappa sia quella sulla carta col minor dislivello complessivo (2000 metri), poteva comunque fare la differenza grazie a una seconda parte di corsa impegnativa. I primi 80 chilometri saranno completamente pianeggianti con l’eccezione di un muro di 700 metri all’11.1% a Serravalle Pistoiese, dove la corsa passerà di fronte a un memoriale per Franco Ballerini, scomparso 12 anni fa a seguito di un incidente in una gara di rally.
La seconda parte di corsa invece avrà ben poca pianura con la scalata al San Baronto, 11.1 chilometri al 2.8% che porterà i corridori a Cantagrillo dove inizierà il circuito finale di 20 chilometri da affrontare 3 volte con la difficile salita di Mungherino, 5.3 chilometri al 6.2% con i primi tre chilometri oltre all’8%.
Al termine della salita l’arrivo sarò distante tredici chilometri, quasi interamente in discesa.

Una tappa del genere può sicuramente mantenere in gara per il successo finale diversi atleti, principalmente quelli intorno al minuto di distacco, ma la INEOS avendo i primi due della generale e Hayter comunque distante 1’12” sarà la squadra da battere per portare a casa il successo finale.

Carlo Toniatti.

Lesultanza di Van der Poel a Montecatini Terme (Getty Images)

L'esultanza di Van der Poel a Montecatini Terme (Getty Images)

L’ETHAN NON E’ UN PROBLEMA. BABY VERNON VINCE IN VOLATA. ALMEIDA NUOVO LEADER

marzo 25, 2022 by Redazione  
Filed under News

A Vilanova i la Gertrù la volata premia Ethan Vernon (Team QUick Step Vinyl Team) che ottiene la prima vittoria tra i professionisti. Il britannico classe 2000 prevale su Phil Bahuaus (Team Bahrain Victorious) e Dorian Godon (AG2R Citroen). Joao Almeida (UAE Team Emirates) grazie all’abbuono ottenuto nei traguardi volanti è il nuovo leader della classifica generale.

Con la quinta tappa del Giro di Catalogna 2022 si lasciano le montagne che hanno caratterizzato la terza e la quarta frazione e si ritorna a respirare l’aria della costa. Da La Pobla de Segur si arriva a Vilanova i la Gertrù al termine di oltre 206 km abbastanza accidentati ma con la tendenza alla discesa. Un solo GPM posto dopo 37 km non dovrebbe condizionare più di tanto una tappa che ha come sbocco quasi naturale un arrivo in volata. I pretendenti alla vittoria finale oggi dovrebbero riposarsi in vista delle ultime due tappe che nascondono trappole altimetriche dove si deciderà il vincitore delle breve corsa spagnola. La fuga di giornata si formava dopo una ventina di km dalla partenza; erano tre i ciclisti che riuscivano ad evadere dal gruppo: Gotzon Martin (Team Euskaltel Euskadi), Joel Nicolau (Team Caja Rural Seguros) e Urko Berrade (Team Kern Pharma). All’inizio dell’ascesa del Coll de Comiols il terzetto di testa poteva vantare 2 minuti e 40 secondi di vantaggio sul gruppo, tirato per il momento dal Team BikeExchange Jayco. Nicolau scollinava in prima posizione mentre il gruppo, che aveva rallentato l’andatura, inseguiva ad oltre 4 minuti di ritardo. A 85 km dall’arrivo la fuga manteneva un vantaggio di 2 minuti e 10 secondi sul gruppo. Nicolau vinceva il rimo traguardo intermedio di La Bisbal del Penedès posto al km 176.5 proprio prima che il gruppo raggiungesse i fuggitivi. Tobias Halland Johannessen (Uno-X Pro Cycling Team) si aggiudicava il secondo traguardo volante di Pantà de Foix posto al km 189.7. Nonostante alcuni scatti e attacchi negli ultimi km , tra i quali si segnalavano quelli di Rui Costa (UAE Team Emirates) e di Richard Carapaz (Team INEOS), il gruppo giungeva compatto sotto lo striscione dell’ultimo km. Il guizzo vincente in volata lo dava Ethan Vernon (Team Quick Step Alpha Vinyl) che precedeva sul traguardo di Vilanova i la Gertrù Phil Bauhaus (Team Bahrain Victorious) e Dorian Godon (Team AG2R Citroen). Chiudevano la top five Guillauma Boivin (Team Israel Premier Tech) in quarta posizione e Kaden Groves (Team BikeExchange Jayco) in quinta posizione. Vernon fa la sua entrata nel ciclismo che conta ottenendo la prima vittoria da pro mentre in classifica generale, grazie all’abbuono di tempo ottenuto nel secondo traguardo volante, Joao Almeida (UAE Team Emirates) diventa la nuova maglia biancoverde con 1 secondo di vantaggio su Nairo Quintana (Team Arke Samsic). Sergio Higuita (Team Bora Hansgrohe) resta terzo a 7 secondi di ritardo da Almeida. Domani è in programma la sesta tappa da Salou a Cambris di 167.7 km. Oltre alla presenza di tre GPM, il percorso presenta pochissima pianura e una fuga potrebbe avere delle ottime chances di successo. Non escludiamo però l’arrivo di un gruppo più o meno cospicuo di ciclisti che si giocheranno la vittoria in volata. La terza ipotesi, sicuramente la più suggestiva, sarebbe l’entrata in scena degli uomini di classifica e delle loro squadre sui saliscendi che precedono il Coll de la Teixeta, ultimo GPM ad una ventina di km dall’arrivo. In questo caso eventuali attacchi tra i big renderebbero certamente più interessante il finale di tappa.

Giuseppe Scarfone

Ethan Vernon vince a Vilanova i la Gertrù (foto: Getty Images)

Ethan Vernon vince a Vilanova i la Gertrù (foto: Getty Images)

VAN AERT, LA E3 SAXO BANK CLASSIC 2022 È SUA

marzo 25, 2022 by Redazione  
Filed under News

Wout Van Aert vince la E3 Saxo Bank Classic stracciando la concorrenza coadiuvato dal compagno di squadra Christophe Laporte. E’ il sostanzioso aperitivo alla prima delle grandi classiche del nord, la Gand-Wevelgem di domenica

Alla scorsa Parigi-Nizza il compagno di squadra gli concesse il successo davanti al suo pubblico. Ora Christophe Laporte (Jumbo Visma) restituisce la cortesia a Wout Van Aert che, a due giorni dalla Gand-Wevelgem, se ne gusta appieno il succulento antipasto aggiudicandosi la E3 Saxo Bank Classica 2022. Per il belga, da poco diventato papà, è il 33° successo in classifica con la conferma di essere tra i principali favoriti della prima grande classica del Nord in programma domenica. Alle spalle del duo Van Aert-Laporte, che hanno salutato tutti ai -40 con uno straordinario attacco sul leggendario Paterberg, arrivano Stefan Kung (Groupama – FDJ) e il vincitore dell’ultima Milano-Sanremo Matej Mohoric (Bahrain – Victorious).
Sulla prima asperità di giornata, il Paddestraat, sono in nove ad andare in fuga. Si tratta dei britannici Lewis Askey (Groupama-FDJ) e Luke Rowe (Ineos-Grenadiers), del danese Niklas Larsen (Uno-X Pro Cycling), dell’olandese Mathijs Paasschens (Bingoal Pauwel Sauces WB), dei belgi Jenthe Biermans (Israel-Premier Tech) e Lindsay De Vylder (Sport Vlaanderen-Baloise), dei francesi Victor Koretzky e Alexis Gougeard – entrambi della B&B Hotels-KTM -, e del tedesco Jonas Koch (Bora-Hansgrohe).Guadagneranno molto poco, penalizzati anche da un passaggio a livello, e alla fine vengono risucchiati dal gruppo.
A provarci successivamente sono Ryan Mullen e l’austriaco Lukas Postelberger, entrambi della Bora-Hansgrohe, ai quali si aggiungono Brent Van Moer (Lotto-Soudal), Jelle Wallays (Cofidis) e Mathijs Paasschens (Bingoal Pauwels Sauces WB). Assieme a loro ci sono Daniel Oss (TotalEnergies) e Lasse Norman Hansen (Uno-X Pro Cycling Team). Ai -100 dal traguardo questi sette raggiungono 1’50” di vantaggio sul gruppo.
Dopo il Knokteberg (1,2 km con pendenza media del 7,3%) il vantaggio aumenta a 2’05”, poi arriva il turno del Kortekeer (900 metri al 6,7% con punte al 17%).
All’inseguimento dei battistrada ci sono a questo punto Wout Van Aert, Tiesj Benoot e Cristophe Laporte – tutti e 3 della Jumbo-Visma – Kasper Asgreen (Quick-Step Alpha Vinyl Team), Mohoric, Kung e Jasper Stuyven (Trek – Segafredo).
Sul Taaienberg (6,6 km con punte al 16%) parte Van Aert, portando con sé Benoot, Laporte, Asgreen, Mohoric, Kung e Stuyven. Mohoric si stacca, ma poi rientra. Alla fine Van Aert riprende i fuggitivi facendo lavorare Bennot. L’azione provoca una scrematura in testa alla corsa e alla fine restano in 8 davanti: Van Aert, Benoot, Laporte, Asgreen, Kung, Stuyven, Oss e Mohoric. Il secondo gruppo inseguitore, tirato dalla Ineos, lavora per rosicchiare secondi mentre anche Oss si stacca.
Arriva il Paterberg e ai -42 km dal traguardo parte in progressione Van Aert, seguito da Laporte. Muro dopo muro il loro vantaggio aumenta. Gli ultimi tre ostacoli sono Karnemelkbeekstraat, Varent e Tiegemberg. Van Aert e Laporte li superano indenni consolidando il loro margine sugli inseguitori e arrivano praticamente assieme al traguardo. Il successo, meritato, va a Van Aert.

Vito Sansone

Van Aert e Laporte esultano assieme sul glorioso traguardo di Harelbeke (foto Sprint Cycling Agency)

Van Aert e Laporte esultano assieme sul glorioso traguardo di Harelbeke (foto Sprint Cycling Agency)

25-03-2022

marzo 25, 2022 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

VOLTA CICLISTA A CATALUNYA

Il britannico Ethan Vernon (Quick-Step Alpha Vinyl Team) si è imposto nella quinta tappa, La Pobla de Segur – Vilanova i la Geltrú, percorrendo 206.3 Km in 5h21′17″, alla media di 38.527 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Phil Bauhaus (Bahrain Victorious) e il francese Dorian Godon (AG2R Citroën Team). Miglior italiano Filippo Conca (Lotto Soudal). Il portoghese Joao Almeida (UAE Team Emirates) è il nuovo leader della classifica con 1″ sul colombiano Nairo Quintana (Team Arkéa-Samsic) e 7″ sul colombiano Sergio Higuita (BORA-hansgrohe). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), 27° a 3′58″

E3 SAXO BANK CLASSIC

Il belga Wout Van Aert (Jumbo-Visma) si è imposto nella classica belga, circuito di Harelbeke, percorrendo 203.9 Km in 4h38′04″, alla media di 43.997 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Christophe Laporte (Jumbo-Visma) e di 1′35″ l’elvetico Stefan Küng (Groupama-FDJ). Miglior italiano Andrea Pasqualon (Intermarché-Wanty-Gobert), 31° a 6′00″

SETTIMANA INTERNAZIONALE COPPI E BARTALI

L’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix) si è imposto nella quarta tappa, circuito di Montecatini Terme, percorrendo 158.7 Km in 3h59′49″, alla media di 39.705 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Ethan Hayter (INEOS Grenadiers) e il belga Remy Mertz (Bingoal Pauwels Sauces WB). Miglior italiano Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo), 11°. L’irlandese Edward Dunbar (INEOS Grenadiers) è ancora leader della classifica con 9″ sul britannico Ben Tulett (INEOS Grenadiers) e 24″ sul ‘elvetico Marc Hirschi (UAE Team Emirates). Miglior italiano Antonio Tiberi (Trek-Segafredo), 5° a 45″

TOUR DE NORMANDIE

Il francese Paul Penhoët (Groupama-FDJ Conti) si è imposto nella quinta tappa, Les Monts d’Aunay – Bagnoles-de-l’Orne, percorrendo 156.7 Km in 3h34′09″, alla media di 43.904 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Jensen Plowright (Groupama-FDJ Conti) e lo spagnolo Miguel Angel Fernandez (Global 6 Cycling). Due italiani in gara: Marco Frigo (Israel Cycling Academy), 48° con lo stesso tempo dei primi, Lorenzo Germani (Groupama-FDJ Conti) 56° a 10″. Il francese Mathis Le Berre (Côtes d’Armor-Marie Morin) è ancora leader della classifica con 5″ sul francese Thomas Bonnet (Vendée U) e 7″ sull’olandese Casper van Uden (Development Team DSM). Frigo 41° a 1′20″, Germani 56° a 5′03″

INTERNATIONAL TOUR OF RHODES

Il danese Louis Bendixen (Team Coop) si è imposto nella prima tappa, Rodi – Kalamonas, percorrendo 138.5 Km in 3h24′54″, alla media di 40.556 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Kasper Andersen (Hagens Berman Axeon) e lo statunitense Jared Scott (Aevolo). Miglior italiano Andrea Peron (Team Novo Nordisk), 55° a 23° a 1′02″. Bendixen è il nuovo leader della classifica con 10″ sul tedesco Lukas Meiler (Team Vorarlberg) e 21″ sul francese Alexis Guérin (Team Vorarlberg). Miglior italiano Peron, 48° a 2′05″

COPPI E BARTALI, A SAN MARINO DOMINA ANCORA LA INEOS

marzo 24, 2022 by Redazione  
Filed under News

Ben Tulett (INEOS Grenadiers) ha vinto la tappa regina della Coppi e Bartali battendo nel finale il suo compagno di squadra Eddie Dunbar, che mantiene però la maglia di leader, e Marc Hirschi (UAE – Team Emirates). Ottima la prova di Antonio Tiberi (Trek-Segafredo), quinto all’arrivo oggi e anche in classifica generale.

La terza tappa della Coppi e Bartali 2022 era la frazione regina con i suoi 4000 metri di dislivello compressi in appena 147 chilometri tra le colline di San Marino. La prima parte con partenza da San Marino aveva un tratto di 70 chilometri comprendente la lunga Serra San Marco nella prima parte e una lunga discesa-falsopiano fino a Serravalle dove iniziava a salire la strada entrando nel circuito finale a ridosso dell’arrivo a San Marino. Questa prima salita di 10 chilometri aveva una pendenza media del 5.7%. Il circuito di 18 chilometri da ripetere quattro volte comprendeva due salite senza nessun metro di pianura. Una volta passati sul traguardo il percorso scendeva immediatamente per prendere la salita di Chiesanuova, 2.6 chilometri al 5.1%, seguito da una rapida picchiata per imboccare la salita finale verso l’arrivo, con una lunghezza di 5.7 chilometri al 7.5% con diversi tratti impegnativi e punte in doppia cifra nella prima parte di salita.
La INEOS Grenadiers partiva con i primi due della generale e il quarto, ma erano presenti alcuni scalatori nella corsa in grado di metterli in difficoltà come Diego Ulissi e Marc Hirschi (UAE Team-Emirates), Vincenzo Nibali (Astana), Gianluca Brambilla (Trek – Segafredo), Simon Carr (EF Education-EasyPost) o Nicola Conci (Selezione nazionale italiana). Inoltre, era molto interessante seguire la prova di Cian Uijtdebroeks (BORA – hansgrohe), classe 2003 molto brillante nelle prime due tappe.

Al via della frazione non partivano Joel Suter (UAE Team Emirates), Mark Christian (EOLO-Kometa), Sergio Meris, Gidas Umbri e Mattia Petrucci (Team Colpack Ballan), Davide Baldaccini e Jan Stöckli (Team Corratec), in particolare il Team Colpack Ballan non aveva più nessun atleta in gara.
La fase iniziale era molto attiva con Edoardo Zardini e Natnael Tesfatsion (Drone Hopper – Androni Giocattoli) tra gli atleti più attivi, non riuscendo però ad avvantaggiarsi sulle prime pendenze della Serra San Marco. Intorno a metà salita provavano un attacco interessante Remi Cavagna (Quick-Step Alpha Vinyl Team), Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix), Antonio Tiberi (Trek-Segafredo) e Frederik Wandahl (BORA – hansgrohe). Il gruppo però rispondeva chiudendo su di loro cinque chilometri più tardi, lasciando quindi la chance ad un altro tentativo di fuga che questa volta non trovava molta resistenza. In cima alla salita scollinavano due gruppi che lungo la discesa andavano a ricompattarsi creando un gruppo di undici corridori al comando con 4’ di margine sul gruppo ai -91. Mattia Cattaneo (Quick-Step Alpha Vinyl Team), Mason Hollyman (Israel – Premier Tech), Oscar Riesebeek (Alpecin-Fenix), Andrea Garosio (Biesse – Carrera), Alessandro Monaco (Giotti Victoria – Savini Due), Antonio Nibali (Astana Qazaqstan Team), Edgar Andres Pinzon Villalba (Colombia Tierra de Atletas – GW Bicicletas – Shimano), Tony Gallopin (Trek – Segafredo), James Shaw (EF Education-EasyPost), Zardini e Luca Covilli (Bardiani-CSF-Faizanè) erano gli atleti in fuga, mentre la INEOS Grenadiers controllava questo tentativo andando ad abbassare il ritardo sotto il traguardo a 3’10”, dove la fuga si trovava quindi a 4 giri dal termine.

Sulla salita di Chiesanuova Cattaneo se ne andava in solitaria, con il resto del gruppo che andava a ridursi man mano. Inizialmente erano Hollyman, Riesebeek, Garosio, Nibali, Gallopin e Shaw all’inseguimento a 28” di ritardo quando al traguardo mancavano 53 chilometri, al termine del primo giro, mentre Garosio allungava sul resto dei fuggitivi che velocemente perdevano terreno. Il ritardo del gruppo andava a dilatarsi pesantemente a 5’12”, portando quindi Cattaneo virtualmente nuova maglia di leader con un margine di 2’ su Eddie Dunbar (INEOS Grenadiers).
Durante il secondo giro l’andatura di Cattaneo però calava permettendo a Garosio di rientrare su di lui, mentre Shaw e Gallopin inseguivano a breve distanza, col gruppo ritornato a un ritardo di 3’12” quando si entrava ormai nel penultimo giro. All’inizio della penultima scalata i primi quattro fuggitivi si ricompattavano, mentre il gruppo inseguiva a due minuti avendo ripreso tutto il resto della fuga.
Sulla salita Garosio e Cattaneo pagavano probabilmente gli sforzi degli attacchi fatti perdendo contatto da Gallopin e Shaw, anche se Garosio riusciva in un secondo momento a rientrare, mentre il gruppo continuava ad avvicinarsi, perdendo tra gli altri Van der Poel, e iniziando il giro finale con 20-30 unità e 20” da recuperare, che venivano colmati ai piedi della salita di Chiesanuova. Guy Niv (Israel – Premier Tech) tentava l’attacco ai -10 riuscendo a guadagnare 14”, ma venendo ripreso in vista dello scollinamento grazie all’ottimo lavoro di Geraint Thomas.

Al termine della discesa, Marc Hirschi attaccava subito all’inizio della salita finale, al suo inseguimento si portavano altri corridori, nell’ordine si riportavano sul ciclista elvetico Uijtebroeks, Dunbar, Ben Tulett (INEOS Grenadiers), Antonio Tiberi (Trek-Segafredo), Brambilla, Jefferson Alexander Cepeda (Drone Hopper – Androni Giocattoli), Ulissi, Carr e Conci.
A questo punto Carr attaccava con Dunbar, mentre Hirschi e Tulett si portavano al loro inseguimento riuscendo a chiudere in vista degli ultimi due chilometri, poco dopo la INEOS Grenadiers sfruttava la superiorità numerica lanciando Tulett in solitaria con il solo Carr che si sacrificava provando a inseguire, ma perdendo progressivamente secondi permettendo a Tulett il successo finale. Lo sprint finale di Dunbar permetteva di recuperare molti secondi (chiudendo a 3”) e completare la doppietta INEOS con Hirschi a 5” e Carr a 7”. Tiberi era il migliore degli italiani chiudendo a 12”, mentre Ulissi e Uijtdebroeks perdevano 25”, Brambilla 38”, Conci e Cepeda 51”, Hayter perdeva diverse posizioni arrivando a 1’09” come Nibali a 1’12”.
Dunbar ha quindi difeso la maglia di leader con 9” sul compagno di squadra e 24” su Hirschi, 30” su Carr, 45” su Tiberi e 48” su Ulissi e Uijtdebroeks.

Nella giornata di domani i corridori si sposteranno in Toscana, più precisamente a Montecatini Terme, in un’altra frazione impegnativa di 156 chilometri con 2400 metri di dislivello.
La frazione si disputerà quasi interamente su un circuito di 14 chilometri da ripetere 8 volte con la salita di Vico, 3.2 chilometri al 5.3%, inframezzate dopo il quarto giro da un circuito più lungo di 42 chilometri con la lunga salita di Femminamorta, 20 chilometri in totale con pendenze comunque non eccessive. Il percorso si adatta ad una volata ristretta con chance di attacchi sulla salita di Vico, anche se i maggiori attacchi alla leadership di Dunbar potrebbero arrivare nella tappa conclusiva di sabato.

Carlo Toniatti.

Ben Tulett esulta a San Marino (Dario Belingheri/Getty Images)

Ben Tulett esulta a San Marino (Dario Belingheri/Getty Images)

24-03-2022

marzo 24, 2022 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

VOLTA CICLISTA A CATALUNYA

Il portoghese Joao Almeida (UAE Team Emirates) si è imposto nella quarta tappa, La Seu d’Urgell – Boí Taüll, percorrendo 166.7 Km in 4h20′27″, alla media di 38.403 Km/h. Ha preceduto allo sprint i colombiani Nairo Quintana (Team Arkéa-Samsic) e Sergio Higuita (BORA-hansgrohe) Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), 35° a 3′47″. Quintana è il nuovo leader della classifica con lo stesso tempo di Almeida e 6″ su Higuita. Miglior italiano Ciccone, 27° a 3′57″

SETTIMANA INTERNAZIONALE COPPI E BARTALI

Il britannico Ben Tulett (INEOS Grenadiers) si è imposto nella terza tappa, circuito di San Marino, percorrendo 147 Km in 4h12′34″, alla media di 34.921 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’irlandese Edward Dunbar (INEOS Grenadiers) e di 5″ l’elvetico Marc Hirschi (UAE Team Emirates). Miglior italiano Antonio Tiberi (Trek-Segafredo), 5° a 12″. Dunbar è ancora leader della classifica con 9″ su Tulett e 24″ su Hirschi. Miglior italiano Tiberi, 5° a 45″

TOUR DE NORMANDIE

L’olandese Casper van Uden (Development Team DSM) si è imposto nella quarta tappa, Gacé – Argentan, percorrendo 160.6 Km in 3h49′23″, alla media di 42.008 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francesi Paul Penhoët (Groupama-FDJ Conti) ed Emilien Jeannière (Vendée U). Due italiani in gara: Lorenzo Germani (Groupama-FDJ Conti) 65° a 14″, Marco Frigo (Israel Cycling Academy), 68° a 39″. Il francese Mathis Le Berre (Côtes d’Armor-Marie Morin) è ancora leader della classifica con 5″ sul francese Thomas Bonnet (Vendée U) e 7″ su Van Uden. Frigo 51° a 1′20″, Germani 68° a 4′53″

GP VIPAVA VALLEY

Il croato Fran Miholjevic (Cycling Team Friuli ASD) si è imposto nella corsa slovena, circuito di Nova Gorica, percorrendo 154.4 Km in 3h32′30″, alla media di 43.595 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Felix Engelhardt (Tirol KTM Cycling Team) e di 10″ il tedesco Jonas Rapp (Hrinkow Advarics). Miglior italiano Walter Calzoni (Gallina Ecotek Lucchini), 8° a 1′17″.

INTERNATIONAL TOUR OF RHODES

Il tedesco Lukas Meiler (Team Vorarlberg) si è imposto nel prologo, cronoscalata Ialyssos – Monastero di Filerimos, percorrendo 3.8 Km in 8′14″, alla media di 27.692 Km/h. Ha preceduto di 1″ il cipriota Andreas Miltiadis (Java Kiwi Atlántico) e di 2″ il danese Louis Bendixen (Team Coop). Miglior italiano Andrea Peron (Team Novo Nordisk), 55° a 52″. Meiler è il primo leader della classifica con 1″ su Miltiadis e 2″ su Bendixen. Miglior italiano Peron, 55° a 52£

EXTERIOO CLASSIC BRUGGE-DE PANNE (Donne)

L’italiana Elisa Balsamo (Trek-Segafredo) si è imposta nella corsa belga, Bruges – La Panne, percorrendo 162.8 Km in 3h52′11″, alla media di 42.07 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Lorena Wiebes (Team DSM) e l’italiana Marta Bastianelli (UAE Team ADQ)

ALMEIDA DOMA BOI TAULL. QUINTANA E’ LA NUOVA MAGLIA BIANCOVERDE

marzo 24, 2022 by Redazione  
Filed under News

Nella tappa più impegnativa del Giro di Catalogna 2022, è decisiva l’ultima salita verso Boi Taull con diversi attacchi e contrattacchi che spezzettano sempre di più il gruppo dei favoriti finchè si assiste ad un duello a tre nell’ultimo km che vede trionfare Joao Almeida (UAE Team Emirates) davanti a Nairo Quintana (Team Arkea Samsic) e Sergio Higuita (Team Bora Hansgrohe). Quintana veste la nuova maglia biancoverde grazie anche al ritardo accumulato dall’ex leader Ben O’Connor (Team AG2R).

Il Giro di Catalogna 2022 entra nel vivo con la quarta tappa, la più esigente dal punto di vista altimetrico, con i suoi 166.7 km da La Seu d’Urgell a Boi Taull. I primi due GPM del Coll de Boixols e del Port de la Creu de Perves metteranno fatica nelle gambe dei ciclisti che dovranno dare tutto, almeno gli aspiranti alle prime posizioni della classifica generale, sull’erta finale verso il Boi Taull, una salita di quasi 13 km al 5.6% che presenta le pendenze più ostiche nei primi 4 e negli ultimi 4 km di scalata, con una parte centrale più facile. Ben O’Connor (Team AG2R) parte in maglia biancoverde dopo la bella vittoria di ieri ma saranno in molti ad insidiare il giovane australiano, anche perché in classifica generale i primi 20 ciclisti sono racchiusi in 25 secondi. Da La Seu d’Urgell i ciclisti non partenti erano cinque e tra di loro spiccava il nome di Simon Yates (Team BikeExchange Jayco). Il britannico, che era caduto nella seconda tappa ed aveva accumulato un ritardo incolmabile nella terza dovuto anche alle botte patite, era uno dei maggiori papabili per la vittoria della breve corsa spagnola. Dopo 3 km dalla partenza il primo attacco lo portava Louis Vervaeke (Team Quick Step Alpha Vinyl) ma dopo un paio di km il gruppo riprendeva a tutta velocità il ciclista belga. Il gruppo restava compatto fino all’inizio del primo GPM del Coll de Boixols, quando iniziavano gli scatti. I primi a provarci erano Marc Soler (UAE Team Emirates) e Jesus Herrada (Team Cofidis), seguiti poco più tardi da Bruno Armirail (Team Groupama FDJ), Juan Pedro Lopez (Team Trek Segafredo) e Hugh Carthy (Team EF Education EasyPost). I cinque di testa riuscivano a guadagnare sul gruppo maglia biancoverde un quarantina di secondi. Soler scollinava in prima posizione. Dopo un inseguimento durato una ventina di km, intorno al km 50 riuscivano ad aggregarsi alla fuga Mark Donovan (Team DSM) e Mikel Bizkarra (Team Euskaltel Euskadi). Dopo 70 km i sette di testa avevano 2 minuti e 40 secondi di vantaggio sul gruppo tirato dagli uomini del team AG2R. Herrera scollinava in prima posizione sul secondo GPM di giornata del Port de la Creu de Perves, posto al km 119.7. La corsa viveva una fase di stanca visto che il vantaggio della fuga era ormai stabile intorno ai 2 minuti e mezzo da oltre 70 km. Con l’avvicinarsi alla salita finale di Boi Taull le cose però cambiavano visto che il gruppo aumentava l’andatura. Soler transitava per primo sotto il traguardo volante di El Pont de Suert posto al km 134.9. A 23 km dall’arrivo restavano soli in testa alla corsa Armirail e Donovan. Quest’ultimo si aggiudicava il secondo traguardo volante di Barruera posto al km 148.6. A 15 km dall’arrivo il vantaggio della coppia di testa era di 1 minuto e 5 secondi. Armirail staccava Donovan a 13 km dall’arrivo, proprio all’inizio dell’ascesa finale. Nel gruppo il forcing del Team Arkea Samsic e del Team AG2R riduceva sempre di più il gap dal francese. A poco meno di 12 km dall’arrivo attaccavano George Bennett (UAE Team Emirates), Richard Carapaz (Team INEOS), Sergio Higuita (Team Bora Hansgrohe) e Ben O’Connor. Grazie all’azione di questi quattro ciclisti, il gruppo dei migliori restava forte di una trentina di unità. Bennett riusciva da solo a raggiungere Armirail a 9 km dall’arrivo. Il Team INEOS aumentava l’andatura mettendo il gruppo in una lunga fila indiana. Armirail e Bennett venivano ripresi a meno di 4 km dall’arrivo. A 3 km dall’arrivo scattava Carapaz. Sul campione olimpico si portava Higuita. Il gruppetto con i migliori riprendeva la coppia sudamericana a 2 km dall’arrivo. Almeida allungava trainandosi Carapaz, Higuita e Quintans, mentre O’Connor perdeva qualche decina di metri. Anche Carapaz perdeva qualche metro negli ultimi metri e nello sprint a tre in salita Almeida aveva la meglio su Quintana e Higuita. Chiudevano la top five Wout Poels (Team Bahrain Victorious) in quarta posizione a 7 secondi di ritardo da Almeida mentre Tobias Halland Johannessen (Uno-X Pro Cycling team) era quinto a 13 secondi di ritardo, in un gruppetto che comprendeva anche Juan Ayuso (UAE Team Emirates), Richard Carapaz, Jai Hindley (Team Bora Hansgrohe), Carlos Rodriguez (Team INEOS) e Guillaume Martin (Team Cofidis). O’Connor chiudeva dodicesimo a 23 secondi di ritardo da Almeida mentre Giulio Ciccone (Team Trek Segafredo), che ben si era comportato nella tappa di ieri, chiudeva a quasi 4 minuti di ritardo. Almeida ottiene la prima vittoria stagionale mentre a guidare la classifica generale è Nairo Quintana proprio davanti al portoghese con lo stesso tempo ma favorito dai migliori piazzamenti. Higuita è terzo a 6 secondi di ritardo da Quintana. La classifica è ancora abbastanza corta visto che ci sono 15 ciclisti raggruppati in 1 minuto e ancora mancano tre tappe non difficilissime ma che possono nascondere trappole insidiose. Domani è in programma la quinta tappa da La Pobla de Segur a Vilanova i la Geltrù di oltre 206 km. Il Coll de Corniols, dopo 37 km, è l’unico GPM della tappa che presenta per il resto qualche saliscendi ma non dovrebbe impedire al gruppo di giungere al traguardo forte di parecchie unità. A meno di una fuga vincente, ci aspettiamo perciò un finale dove a prevalere sarà un velocista.

Giuseppe Scarfone

Joao Almeida vince a Boi Taull (foto David Ramos/Getty Images)

Joao Almeida vince a Boi Taull (foto David Ramos/Getty Images)

BRUGES – LA PANNE: TIM MERLIER AL PHOTOFINISH

marzo 24, 2022 by Redazione  
Filed under News

Terzo centro stagionale per Tim Merlier che si è aggiudicato oggi una Bruges – La Panne avara di emozioni. Piazze d’onore per Dylan Groenewegen e Nacer Bouhanni. Settimo Simone Consonni.

Seppur un po’ in sordina è cominciata quella che viene definita, non senza epica enfasi, “Campagna del Nord”. In attesa degli appuntamenti “monumento” le strade e le pietre di questa porzione di Europa sono già terreno di tenzone tra chi preferisce sfidarsi a queste latitudini piuttosto che nelle brevi corse a tappe in programma in questo periodo. Mercoledì 23 marzo in Belgio era in programma la 46ª edizione della Bruges – La Panne, che in questa edizione si è guadagnata il prefisso “Minerva Classic”. Gli appassionati di ciclismo sanno bene che questa corsa è caratterizzata dal vento che la rende una prova impegnativa e di difficile interpretazione, nonostante la totale mancanza di difficoltà altimetriche. La sua assenza, però, ha fatto sì che nella ricetta mancasse un ingrediente fondamentale, quel lievito che fa sì che un semplice impasto diventi una torta appetitosa.
I 208 km scarsi odierni sono così stati percorsi come una tappa di trasferimento di un Grande Giro, con una fuga di comprimari destinata ad esaurirsi prima del traguardo e una volata finale che ha coinvolto le ruote veloci.
A rendersi protagonisti della fuga di giornata sono stati Enrico Battaglin (Bardiani-CSF), Dimitri Peyskens (Bingoal Pauwels Sauces WB) e Jens Reynders (Sport Vlaanderen-Baloise). I tre, involatisi al primo chilometro di gara, sono partiti con il botto arrivando dopo soli 20 km ad avere un vantaggio di 7’10”. Col trascorrere dei chilometri il vantaggio accumulato ha lentamente cominciato a scendere e l’italiano è stato ripreso ai meno 34, tre chilometri prima degli altru compagni di fuga.
L’inevitabile conclusione in volata ha visto primeggiare Tim Merlier (Alpecin-Fenix), al terzo successo stagionale, che ha preceduto di un nonnulla Dylan Groenewegen (BikeExchange-Jayco). Terza piazza per Nacer Bouhanni (Arkéa Samsic). Competano la TopTen Max Walscheid (Cofidis), Olav Kooij (Jumbo-Visma), Arnaud Démare (Groupama-FDJ), Simone Consonni (Cofidis), Arnaud De Lie (Lotto Soudal), Jasper Stuyven (Trek-Segafredo) ed Heinrich Haussler (Bahrain-Victorious).
Il prossimo appuntamento sulle strade del nord è previsto per domani, venerdì 25 marzo, quando è in programma la 64ª edizione della E3 Saxo Bank Classic ad Harelbeke, con la speranza di trovare le emozioni mancate oggi.

Mario Prato

La volata al termine della quale si è imposto Tim Merlier (foto Luc Claessen / Getty Images)

La volata al termine della quale si è imposto Tim Merlier (foto Luc Claessen / Getty Images)

23-03-2022

marzo 23, 2022 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

VOLTA CICLISTA A CATALUNYA

L’australiano Ben O’Connor (AG2R Citroën Team) si è imposto nella terza tappa, Perpignan – La Molina, percorrendo 161.1 Km in 4h12′51″, alla media di 38.228 Km/h. Ha preceduto di 6″ lo spagnolo Juan Ayuso (UAE Team Emirates) e il colombiano Nairo Quintana (Team Arkéa-Samsic). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), 7° a 6″. O’Connor è il nuovo leader della classifica con 10″ su Ayuso e 12″ su Quintana. Miglior italiano Ciccone, 5° a 16″

MINERVA CLASSIC BRUGGE-DE PANNE

Il belga Tim Merlier (Alpecin-Fenix) si è imposto nella corsa belga, Bruges – La Panne, percorrendo 207.9 Km in 4h45′41″, alla media di 43.664 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Dylan Groenewegen (Team BikeExchange-Jayco) e il francese Nacer Bouhanni (Team Arkéa-Samsic). Miglior italiano Simone Consonni (Cofidis), 7°.

SETTIMANA INTERNAZIONALE COPPI E BARTALI

Il britannico Ethan Hayter (INEOS Grenadiers) si è imposto nella seconda tappa, Riccione – Longiano, percorrendo 165.9 Km in 4h11′46″, alla media di 39.537 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Matteo Sobrero (Team BikeExchange-Jayco) e il connazionale Ben Tulett (INEOS Grenadiers). L’irlandese Edward Dunbar (INEOS Grenadiers) è il nuovo leader della classifica con 6″ su Hayter e 14″ su Sobrero

TOUR DE NORMANDIE

Il neozelandese Laurence Pithie (Groupama-FDJ Conti) si è imposto nella terza tappa, Nonancourt – Elbeuf-sur-Seine, percorrendo 181.4 Km in 3h55′58″, alla media di 46.125 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Thomas Bonnet (Vendée U) e il belga Lennert Van Eetvelt (Lotto Soudal U23). Due italiani rimasta in gara dopo il ritiro di Antonio Puppio (Israel Cycling Academy): Marco Frigo (Israel Cycling Academy), 4° a 1″, Lorenzo Germani (Groupama-FDJ Conti), 80° a 4′07″. Il francese Mathis Le Berre (Côtes d’Armor-Marie Morin) è ancora leader della classifica con 7″ su Pithie e Bonnet. Frigo 6° a 21″, Germani 77° a 4′39″

COPPI E BARTALI, VITTORIA DI HAYTER A LONGIANO E MAGLIA A DUNBAR

marzo 23, 2022 by Redazione  
Filed under News

È festa INEOS Grenadiers nella seconda tappa della Settimana Internazionale Coppi e Bartali con il successo di Ethan Hayter davanti a Matteo Sobrero (Team BikeExchange – Jayco) e al compagno di squadra Ben Tulett, mentre Eddie Dunbar prende il comando della generale davanti proprio ai primi tre classificati di oggi.

La seconda frazione della Coppi e Bartali ripartiva da Riccione con un percorso di 166 chilometri relativamente pianeggiante nel primo terzo di corsa, per poi entrare in un circuito con la salita di Roncofreddo, 5.4 chilometri al 4.2%, seguita immediatamente dopo una breve discesa dalla salita verso Monteleone, più impegnativa, con 2300 metri al 6.6% e pendenze in doppia cifra. Al termine dello strappo seguiva una lunga discesa e 3000 metri pianeggianti che preludevano ad un muro intenso di 900 metri al 10% verso il traguardo finale. A questo punto la corsa restava nel circuito con 4 giri da compiere da 23 chilometri da compiere, l’unica differenza consisteva nella salita verso Roncofreddo, che ad eccezione del muro iniziale prevedeva una strada lievemente in salita (includendo il muro iniziale la salita misurava 7 chilometri con una pendenza media del 3.5%, dopo la zona di arrivo le pendenze massime arrivavano al 6%).
Per una frazione così i favoriti d’obbligo erano i due vincitori dello sprint di gruppo nella giornata di ieri, Ethan Hayter (INEOS Grenadiers) e Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix), anche se diversi altri atleti avevano chance di ben figurare, in particolar modo Marc Hirschi (UAE – Team Emirates).

Nei primi chilometri di corsa, una caduta causava il ritiro di uno dei possibili favoriti per la classifica finale, Tobias Foss (Jumbo-Visma), che si andava così ad aggiungere alle non partenze di Milan Menten (Bingoal Pauwels Sauces WB) e Veljko Stojnik (Team Corratec).
Dopo circa quindici chilometri riusciva a sganciarsi la fuga di giornata formata da Patrick Gamper (BORA – hansgrohe), Julius Van den Berg (EF Education-EasyPost), Edoardo Zardini (Drone Hopper – Androni Giocattoli) e Samuele Zambelli (Work Service Vitalcare Vega), anche Luca Covilli (Bardiani-CSF-Faizanè) provava ad aggiungersi a loro dovendo però arrendersi.
Il vantaggio massimo della fuga raggiungeva i 4’45” con il gruppo guidato dalla Alpecin-Fenix, che riduceva il distacco a tre minuti ai -105 quando Van der Poel e Oscar Riesebeek (Alpecin-Fenix) a causa del loro forte ritmo sul primo passaggio della salita di Monteleone si avvantaggiavano sul resto del gruppo. Omer Goldstein (Israel – Premier Tech) era il primo atleta a chiudere su di loro. In un secondo momento erano Cian Uijtdebroeks (BORA – hansgrohe) e Johannes Staune-Mittet (Jumbo-Visma) ad unirsi al gruppetto inseguitore che riducevano drasticamente il vantaggio della fuga.
A circa 95 chilometri dal traguardo il gruppo si ricompattava, ma ormai con diversi corridori che avevano perso contatto, sul primo passaggio del muro di Longiano si avvantaggiava Kristian Sbaragli (Alpecin-Fenix) causando nel gruppo una divisione con una quarantina di atleti guidati dalla INEOS Grenadier, dove Gijs Leemreize (Jumbo-Visma) attaccava per inseguire con Sbaragli la testa della corsa, insieme a Zambelli che aveva perso contatto dalla fuga. Il gruppo chiudeva però su questo tentativo ai -87 continuando a recuperare sulla fuga fino a un margine di trenta secondi dieci chilometri più avanti. A questo punto però il gruppo lasciava alla fuga mantenere un po’ di margine, con i tre fuggitivi che aumentavano il vantaggio di un minuto, fino a quando Riesebeek non tentava nuovamente un’azione a ridosso del secondo passaggio sul muro di Longiano che serviva a favorire l’attacco di Van der Poel un paio di minuti più tardi. Sulla coppia Alpecin-Fenix riuscivano a portarsi sotto Diego Ulissi e Andres Camilo Ardila (UAE – Team Emirates), Ben Tulett (INEOS Grenadiers), Vincenzo Nibali (Astana), Uijtdebroeks e Matteo Carboni (selezione nazionale italiana). In pochi chilometri questi atleti riprendevano la fuga mantenendo un margine di appena 15” su un gruppo guidato dagli uomini della Trek – Segafredo. Sulla seguente salita di Monteleone, il leader della generale, Mauro Schmid (Quick-Step Alpha Vinyl Team), perdeva contatto dal gruppo che si riportava sugli attaccanti, andando nuovamente a sgretolare il gruppo sotto il ritmo della INEOS Grenadiers. Sul penultimo passaggio del Muro di Longiano si vedeva nuovamente azione con Jan Polanc (UAE – Team Emirates) e Floris De Tier (Alpecin-Fenix) che non riuscivano però ad avvantaggiarsi sotto il ritmo di Geraint Thomas, mentre Schmid veniva già segnalato a 4’30” e quindi totalmente fuori dalla lotta per la classifica.

Il ritmo di Thomas non permetteva a nessuno di accelerare finché Erik Fetter (Eolo – Kometa) a ridosso della discesa sull’ultimo passaggio della salita di Roncofreddo non attaccava per prendere con un vantaggio di 11” la salita di Monteleone, dove si muoveva immediatamente Ethan Hayter (INEOS Grenadiers) seguito anche da De Tier e Simon Carr (EF Education-EasyPost). Nel frattempo che una parte del gruppo riusciva a riportarsi sulla testa, Van der Poel veniva segnalato in difficoltà con un ritardo di 30”. In discesa si andavano però a ricompattare diversi attardati, con l’eccezione però di Van der Poel, mentre Ardila riusciva a prendere il muro finale con una decina di secondi di vantaggio su circa 25 atleti rimanenti. Il gruppo procedeva a velocità costante andando a chiudere su Ardila intorno agli ultimi 500 metri, quando al termine del muro mancavano circa 100 metri. Tulett lanciava quindi una lunga volata per il suo capitano Hayter che usciva negli ultimi 50 metri vincendo davanti a Matteo Sobrero (Team BikeExchange – Jayco) e allo stesso Tulett. Nonostante alcune difficoltà Dunbar riusciva a rimanere nello stesso gruppo andando a prendere la leadership della classifica con 6” sul compagno di squadra Hayter, 14” su Sobrero e 16” su Tulett. I principali attardati di oggi sono stati Filippo Zana (Bardiani-CSF-Faizanè) a 1’18”, Van der Poel a 1’19”, Mattia Cattaneo (Quick-Step Alpha Vinyl Team), mentre l’ormai ex leader della classifica Schmid arrivava a 15’54”.

Domani ci sarà la tappa regina di questa corsa con un percorso a San Marino senza quasi nessuna pianura e un difficilissimo circuito nel finale con 4000 metri di dislivello compressi in appena 147 chilometri di corsa. Una frazione che potrebbe ispirare un brillante Nibali, anche se probabilmente la condizione non è ancora al meglio.

Carlo Toniatti.

Il successo di Ethan Hayter a Longiano (Dario Belinghery/Getty Images)

Il successo di Ethan Hayter a Longiano (Dario Belinghery/Getty Images)

« Pagina precedentePagina successiva »