30-03-2022

marzo 30, 2022 by Redazione  
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DWARS DOOR VLAANDEREN

L’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix) si è imposto nella corsa belga, Roeselare – Waregem, percorrendo 183.7 Km in 4h05′39″, alla media di 44.869 Km/h. Ha preceduto di 1″ il belga Tiesj Benoot (Jumbo-Visma) e di 5″ il britannico Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Andrea Pasqualon (Intermarché-Wanty-Gobert), 12° a 3′48″.

DWARS DOOR VLAANDEREN DONNE

L’ìtaliana Chiara Consonni (Valcar-Travel & Service) si è imposta nella corsa belga, circuito di Waregem, percorrendo 120 Km in 3h06′40″, alla media di 38.571 Km/h. Ha preceduto allo sprint la belga Julie De Wilde (Plantur-Pura) e l’elvetica Elise Chabbey (CANYON//SRAM Racing)

VAN DER POEL METTE SUBITO LE COSE IN CHIARO. VINCE LA DWARS DOOR VLAANDEREN IN ATTESA DEL GIRO DELLE FIANDRE…

marzo 30, 2022 by Redazione  
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Mathieu Van Der Poel vince la Dwars door Vlaanderen 2022 con un’azione delle sue, scattando ad un’ottantina di km dall’arrivo insieme a un ben assortito gruppo di ciclisti che non viene più ripreso dal gruppo principale, dove si è segnalato un Tadej Pogacar molto attivo. Van der Poel batte in una volata ristretta un ottimo Tiesij Benoot (Team Jumbo Visma) ed ora ci apprestiamo a seguire un Giro delle Fiandre di altissima qualità domenica 3 Aprile.

La Dwars door Vlaanderen, conosciuta in Italia col nome di Attraverso le Fiandre, è il classico appuntamento di metà settimana che fa da antipasto all’atteso Giro delle Fiandre in programma domenica. Pur essendo una corsa che raramente presenta finali con il gruppo compatto, sono diversi i velocisti che si presentano ai nastri di partenza di Roeselare. L’arrivo è posto a Waregem dopo 184 km che presentano tredici muri e cinque tratti in pavè. Arricchiscono la lista di partenza Mathieu van Der Poel (Team Alpecix Fenix), vincitore nel 2019, e Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), che dopo un’inizio stagionale scoppiettante ha voglia di assaggiare muri e pavè del Nord. La fuga si formava soltanto una trentina di km dopo la partenza da Roeselare grazie all’azione di Nils Politt (Team Bora Hansgrohe), Johan Jacobs (Team Movistar), Kelland O’Brien (Team BikeExchange Jayco), Aaron Verwilst (Team Sport Vlaanderen Baloise) e Mathijs Paasschens (Team Bingoals Pauwels). Dopo 75 km ed i passaggi sul Nieuwe Kwaremont al km 62 e sullo Zeelstraat al km 71, la fuga aveva 4 minuti e 50 secondi sul gruppo tirato dagli uomini del Team Alpecin Fenix. Un primo deciso attacco veniva portato sul Berg Ten Houte al km 113. Dal gruppo evadevano in sei: Thomas Pidcock e Ben Turner (Team INEOS), Mathieu van Der Poel (Team Alpecin Fenix), Tiesij Benoot (Team Jumbo Visma), Victor Campenaerts (Team Lotto Soudal) e Stefan Kung (Team Groupama FDJ). Nel giro di una decina di km, complici anche il successivi muro del Kanarieberg, il primo gruppo inseguitore distanziava di una trentina di secondi il gruppo principale, mentre nel tratto in pianura tra il Kanarieberg ed Knokteberg Trieu Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) provava l’azione isolata a caccia del primo gruppo inseguitore, ma dopo cinque km il talento sloveno si rialzava venendo ripreso dal gruppo. Sul Knokteberg Trieu la testa della corsa faceva registrare 18 secondi di vantaggio sul gruppo Van Der Poel e 36 secondi di vantaggio sul gruppo principale, quest’ultimo molto allungato. A 48 km dall’arrivo il gruppo Van der Poel raggiungeva il gruppo di testa. A circa 30 secondi di ritardo si era formato un nuovo gruppetto di inseguitori con il sempre presente Pogacar, Jan Tratnik (Team Bahrain Victorious), Soren Kragh Andersen (Team DSM), Greg Van Avermaet (Team AG2R), Bryan Coquard (Team Cofidis) e Valentin Madouas (Team Groupama FDJ). Una decisa accelerazione di Benoot sul Ledeuze allungava il drappello di testa e faceva staccare Jacobs, Verwilst e Paasschens. A 35 km dalla conclusione il gruppetto di testa, forte di otto uomini, aveva 40 secondi di vantaggio sul gruppo Pogacar. A 17 km dall’arrivo gli otto uomini di testa avevano 45 secondi di vantaggio su Tratnik, Pogacar e Madouas, che avevano staccato gli ex compagni d’attacco, compresi Van Avermaet che era rimasto vittima di una foratura. Sembrava ormai certo che gli otto uomini di testa tra cui i fugaioli della prima ora Politt e O’Brien, si sarebbero giocati la vittoria finale. Sull’Holstraat, l’ultimo muro a 10 km dall’arrivo, non succedeva nulla di rilevante. Negli ultimi dieci km si registrava un deciso attacco di Campenaerts che però veniva ripreso a circa 5 km dall’arrivo. Il belga della Lotto Soudal ripartiva a circa 3 km dall’arrivo ma Benoot lo teneva a bada ed anzi ripartiva a 1 km e 300 metri dall’arrivo, portandosi con sé Van der Poel. Il belga e l’olandese andavano a tutta nell’ultimo km distanziando gli avversari ed era Van der Poel ad imporsi in una volata ristretta davanti a Benoot. Terzo era Pidcock a 5 secondi di ritardo mentre chiudevano la top five Campenaerts in quarta posizione e Kung in quinta posizione. Dopo l’inizio di stagione in Italia tra Milano – Sanremo e Settimana Coppi & Bartali, Van der Poel va al Nord e fa subito capire che intenzioni ha…La Dwars door Vlaanderen si conferma come un ottimo riscaldamento per il Giro delle Fiandre di domenica 3 Aprile. Van Der Poel parte tra i favoriti ed anche, Kung, Benoot e Campenaerts, tra gli uomini più attesi domenica, confermano di avere un’ottima forma. Lo stesso Pidcock è tornato a dire la sua dopo un’inizio di stagione difficile. Pogacar, da parte sua, sembra avere la pedalata giusta per mettere in difficoltà gli altri campioni che affronterà domenica, a partire da Wout van Aert. Ci aspettiamo insomma un Giro delle Fiandre bellissimo e combattutissimo.

Giuseppe Scarfone

Mathieu Van Der Poel vince la Dwars door Vlaanderen (foto: Getty Images)

Mathieu Van Der Poel vince la Dwars door Vlaanderen (foto: Getty Images)

GAND-WEVELGEM 2022 – LE PAGELLE

marzo 29, 2022 by Redazione  
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Le pagelle della Gand-Wevelgem 2022, prima classica del Nord conquista da un corridore africano

BINIAM GIRMAY HALIU : Il corridore della Intermarché-Wanty-Gobert dopo le ultime prove convincenti alla Gand-Wevelgem riesce addirittura a compiere un successo storico. L’eritreo si impone in uno sprint con altri tre ciclisti dopo che si erano avvantaggiati a 24 km dall’arrivo. I quattro resistono all’inseguimento della Groupama-FDJ e Girmay riesce a spuntarla su tutti quanti con una lunga volata. Prima vittoria di un corridore africano alla Gand-Wevelgem, un corridore che a soli 21 anni potrà portare all’Eritrea e al continente africano tantissime soddisfazioni. VOTO: 10

CHRISTOPHE LAPORTE: Il francese della Jumbo-Visma è in uno stato di forma ottimale e lo dimostra anche alla Gand-Wevelgem, dove arriva secondo (come alla E3 Saxo Bank Classic) per colpa di uno strepitoso Girmay. Correndo sempre così la vittoria di spessore non tarderà ad arrivare. VOTO: 8,5

DRIES VAN GESTEL: La TotalEnergies sta raccogliendo piazzamenti importanti in questo mese di marzo e Van Gestel non vuole essere da meno ai suoi compagni di squadra. Il belga riesce ad entrare nell’azione decisiva di Girmay e non tira indietro la gamba per allugare sugli inseguitori. Raccoglie un terzo posto che impreziosisce un palmares ingiusto. VOTO: 8

JASPER STUYVEN: Costretto a saltare la Milano-Sanremo, il belga cerca di recuperare la miglior condizione nelle corse del Nord. Riprende subito confidenza con la bici e indovina il colpo di pedale giusto al momento giusto. Purtroppo per lui trova sulla strada tre avversari più forti di lui allo sprint. VOTO: 7,5

SOREN KRAGH ANDERSEN: Il corridore danese è uno dei più attenti sui muri, pecca solamente quando nel momento più inaspettato si fa sorprendere dai quattro corridori che si giocheranno la vittoria. Termina al quinto posto regolando il gruppo in volata. VOTO: 6,5

WOUT VAN AERT: Il fuoriclasse belga era una delle punte della Jumbo-Visma, anche se all’inizio sembra voler lasciare maggior spazio anche ai suoi compagni dopo il capolavoro di Harelbeke. Prova a far esplodere la corsa a 50 km dal traguardo sul Kemmelberg, il gruppo recupera e lui si rimette agli ordini di squadra coprendo la fuga di Laporte. VOTO: 6,5

MATEJ MOHORIC: Il vincitore dell’ultima Milano-Sanremo si vede dopo il primo passaggio sul Kemmelberg, ma da lì in poi corre al coperto, troppo. Termina al nono posto. VOTO: 6

MADS PEDERSEN: Il danese è sempre pronto a seguire chi scatta sui muri, sempre pronto ad entrare nell’azione decisiva di giornata. Sottovaluta l’azione che deciderà le sorti della corsa. Vedendo il compagno di squadra Stuyven davanti si mette nella pancia del gruppo. VOTO: 6

TIM MERLIER: Il ciclista della Alpecin-Fenix era il favorito in caso di arrivo compatto. Non sarà così, ma né lui né la sua squadra si dimenano più del dovuto per tenere la corsa chiusa. VOTO: 5,5

KASPER ASGREEN: Il suo trendaduesimo posto è il miglior piazzamento della Quick-Step Alpha Vinyl Team, uno squadrone che alla Gand-Wevelgem è tutto tranne tale. VOTO: 5

ARNAUD DEMARE: Il corridore della Groupama-FDJ era uno dei grandi favoriti di giornata. Cerca di tenere la corsa chiusa per puntare alla vittoria in uno sprint di gruppo, purtroppo per lui Girmay & Company non sono d’accordo. Lontano anche dal vincere la volata del gruppo inseguitori. VOTO: 5

Luigi Giglio

LARCIANO PREMIA DIEGO ULISSI

marzo 28, 2022 by Redazione  
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Vittoria di Diego Ulissi nella 44ª edizione del Gp Industria di Larciano. Il toscano, dopo essersi messo al servizio della squadra, ha saputo sfruttare a proprio vantaggio l’evolversi della competizione regolando sul traguardo il gruppetto dei battistrada. Sul podio con il portacolori della UAE Team Emirates sono saliti Alessandro Fedeli e Xandro Meurisse.

Un Gp Industria & Artigianato di Larciano molto combattuto ha visto il successo del portacolori della UAE Team Emirates, Diego Ulissi, alla sua prima vittoria stagionale, 43ª in carriera. Il suoi ultimi successi risalgono alla Settimana Ciclistica Italiana dello scorso luglio, quando si impose nella prima tappa, nella quarta e nella classifica generale.
Al via di questa edizione della corsa organizzata dalla UC Larcianese si sono presentati 4 UCI WorldTeams, 8 UCI ProTeams, 8 UCI Continental teams e la Nazionale Italiana diretta in ammiraglia da Daniele Bennati. Come era facile ipotizzare il peso della corsa doveva ricadere sui 4 TopTeam presenti. Infatti sono stati loro quelli che si sono avvicendati in testa al plotone per gestire le varie situazioni di gara.
In primis si sono trovati a tenere sott’occhio la classica fuga di giornata, partita quando il plotone si era già messo alle spalle più di 60 km. Ad andarsene in avanscoperta sono stati Giulio Masotto (Team Corratec), Jozsef-Attila Malnasi (Giotti Victoria – Savini Due) e Michael Belleri (Biesse – Carrera), raggiunti poco dopo da Connor Sens (Mg.K Vis-Color for Peace-VPM) e Matteo Freddi (Beltrami TSA – Tre Colli). I cinque hanno ricoperto il ruolo di battistrada fino ai meno 67, con il plotone “gestito” soprattutto da UAE Team Emirates e Alpecin Fenix.
Ovviamente con i fuggitivi ripresi e il San Baronto da percorrere ancora due volte, la corsa non poteva addormentarsi. Così in un susseguirsi di attacchi portati anche con più che ottime intenzioni, si sono trovati a condurre la corsa corridori del calibro di Gianluca Brambilla (Trek – Segafredo), Chad Haga (Human Powered Health), Marc Hirschi (UAE Team Emirates), Nicolas Edet (Team Arkéa Samsic), Natnael Tesfatsion (Drone Hopper – Androni Giocattoli), Antonio Tiberi (Trek – Segafredo) e Andrea Vendrame (Naz. Italiana), solo per citarne alcuni. Con questo tourbillon in testa alla gara si è arrivati alle fasi finali con Alessandro Verre (Arkéa Samsic) che, cercando di anticipare tutti, si è portato a rimorchio Alessandro Fedeli (Naz. Italiana), Antonio Tiberi e Diego Ulissi (UAE Team Emirates), che precedevano di un nonnulla i sopraggiungenti inseguitori.
A imporsi sul gruppetto di battistrada proprio un attimo prima che gli inseguitori – che già avevano lanciato la volata con Natnael Tesfatsion (Drone Hopper – Androni Giocattoli) – colmassero il gap è stato Diego Ulissi che, dopo aver lavorato per il compagno Hirschi nei giri precedenti, ha avuto l’occasione di giocarsi le sue carte ottenendo il massimo risultato. Sono saliti con il toscano sul podio di questa edizione del GP Industria e Artigianato Alessandro Fedeli (nazionale italiana) e Xandro Meurisse (Alpecin-Fenix). Completano la topTen di questa giornata lancianese Tesfatsion, Andrea Vendrame (AG2R Citroën Team), Maxime Bouet (Team Arkéa Samsic), Tony Gallopin (Trek – Segafredo), Hirschi e Verre.

Mario Prato

GIRMAY TIMBRA LA GAND-WEVELGEM, PRIMO AFRICANO A TRIONFARE IN UNA CLASSICA

marzo 27, 2022 by Redazione  
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Il corridore eritreo classe 2000 ha conquistato la ottantaquattresima edizione della Gand Wevelgem, storico preludio al Giro delle Fiandre, battendo in uno sprint a 4 Laporte, Van Gestel e Stuyven, che erano riusciti ad evadere insieme a lui dal controllo del gruppo a 25 chilometri dalla conclusione.

Due settori di sterrato e nove muri sono la caratteristica di questa interessante corsa che annuncia il Giro delle Fiandre. Diversamente dalla più illustre sorella, questa corsa presenta gli ultimi 30 chilometri in piano e, per questo, è tradizionalmente considerata una corsa adatta a quei velocisti che riescono a non naufragare sui muri.
Per questo motivo non è infrequente vedere arrivi in sprint molto più affollati rispetto a quello a quattro andato in scena quest’oggi. Ancor più sorprendente è il fatto che l’attacco decisivo sia partito in un tratto pianeggiante, quando i muri erano ormai terminati.
E’ stato Christophe Laporte (Jumbo-Visma) ad aprire le danze con un’accelerata alla quale hanno risposto Jasper Stuyven (Trek – Segafredo), Dries Van Gestel (TotalEnergies) e Biniam Girmay (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux).
L’accordo dei quattro e la mancanza di un’organizzazione seria per imbastire un inseguimento efficace hanno giocato a favore della riuscita dell’attacco.
Allo sprint, Laporte ha provato ad anticipare tutti, ma Girmay, piazzato in quarta posizione, è riuscito ad uscire bene all’aria e a battere il francese, regalando il primo successo in una classica non solo al suo paese, ma a tutta l’Africa.
La fuga di giornata è andata via dopo 30 Km per iniziativa di Jelle Wallays (Cofidis), Johan Jacobs (Movistar), Nikias Arndt (Team DSM), Ludovic Robeet (Bingoal Pauwels Sauces BW), Lindsay De Vylder (Sport Vlaanderen-Baloise), Lars Saugstad (Uno-X Pro Cycling) e Alexander Konychev (Team BikeExchange-Jayco), i quali riescono bene presto a guadagnare sino a 6 minuti sul gruppo, guidato dagli uomini di Wout Van Aert (Jumbo-Visma).
Il gruppo inizia ad accelerare con l’avvicinarsi dei muri e la battaglia per stare davanti provoca alcune cadute; tra i corridori coinvolti ci sono anche Matteo Trentin (UAE Team Emirates) e Arnaud Démare (Groupama – FDJ), che comunque riusciranno a rientrare.
Dopo i primi due muri, il vantaggio dei battistrada è ridotto ad un primo e trenta.
Sul Kemmelberg accelera Kasper Asgreen (Quick-Step Alpha Vinyl Team), molto attivo oggi, e la sua andatura fa male a Peter Sagan (TotalEnergies), che perde contatto. Le continue accelerate del danese portano il gruppo a sfilacciarsi, finché davanti si ritrova un gruppetto composto da Nathan Van Hooydonck, Mike Teunissen (Jumbo-Visma), Asgreen, Victor Campenaerts, Arnaud De Lie e Cedric Beullens (Lotto Soudal), Andrea Pasqualon e Girmay (Intermarché-Wanty-Gobert), Greg Van Avermaet e Stan Dewulf (Ag2r Citroën), Matej Mohoric (Bahrain Victorious), Démare e Olivier Le Gac (Groupama-FDJ), Dylan Van Baarle e Ben Turner (Ineos Grenadiers), Alex Kirsch, Otto Vergaerde ed Edward Theuns (Trek-Segafredo) e ultimo Silvan Dillier (Alpecin-Fenix) ad inseguire la testa della corsa.
Davanti cominciano gli scatti, con Jacobs che prova ad allungare, ma all’uscita del secondo settore di sterrato il primo gruppo inseguitore raggiunge la testa della corsa.
Nel gruppetto si cerca di cogliere l’occasione per distanziare i velocisti e, soprattutto, l’ultimo vincitore della corsa Van Aert, rimasto nel plotone tirato dagli uomini della TotalEnergies.
A 58 chilometri dalla conclusione il gruppo rientra, ma sul Kemmelberg Asgreen accelera ancora una volta andando a chiudere su Arjen Livyns (Bingoal Pauwels Sauces WB), che si era nel frattempo avvantaggiato, e formando nuovamente un drappello di circa 20 corridori. Il tentativo di attacco di Laporte con Campenaerts e Anthony Turgis (TotalEnergies) viene stoppato dall’attivissimo Asgreen ma, alla fine, anche questo drappello verrà riacciuffato dal gruppo principale.
Dopo una fase con vari tentativi di attacco naufragati, Van Aert prova a dare la zampata all’ultimo passaggio sul Kemmelberg, che rappresenta anche l’ultimo muro.
Il belga guadagna qualche secondo, ma non è sufficiente ad impedire il rientro di Mads Pedersen (Trek-Segafredo), Asgreen, Mohoric, Laporte (Jumbo-Visma), Soren Kragh Andersen (Team DSM) e Van Baarle.
Ai meno 26 su questi otto rientrano diversi corridori, ma la tranquillità dura poco perché, un chilometro più avantyi, riparte a tutta Laporte. Stavolta a seguirlo sono solo Girmay, Stuyven e Van Gestel
Davanti c’è accordo, mentre dietro la Groupama – che conduce l’inseguimento con il passistone Stefan Kung – non trova la collaborazione delle altre formazioni; così ai -5 i battistrada hanno ancora 30 secondi di vantaggio.
Ovviamente, avvicinandosi il traguardo, inizia una fase di studio con i cambi che vanno un po’ a ramengo e il gruppo che si avvicina.
E’ Kragh Andersen che si lancia ai – 2 nell’ultimo disperato tentativo di chiudere, ma non c’è niente da fare. I quattro battistrada vanno così a giocarsi la vittoria alllo sprint, con Laporte che lancia la volata ma si vede superare da Girmay, partito dalle retrovie.
Classica molto affascinante perché aperta, considerata favorevole ai velocisti ma che può comunque riservare sorprese, sia per la presenza di numerosi muri, sia comunque per un chilometraggio che nel finale può farsi sentire.
Il vincitore è un corridore interessante, un classe 2000 che sembra avere un buon potenziale, soprattutto perché è stato abbastanza tranquillo ed anonimo, riuscendo tuttavia ad indovinare l’attacco giusto e a sfruttarlo a proprio vantaggio, scegliendo la posizione ottimale per battere corridori più blasonati di lui allo sprint.
Dopo il consueto preludio, il Giro delle Fiandre è alle porte, ma lì la musica sarà ben diversa.

Benedetto Ciccarone

Prima storica vittoria di un corridore africano alla Gand-Wevelgem (foto Luca BettiniSprintCyclingAgency2022)

Prima storica vittoria di un corridore africano alla Gand-Wevelgem (foto Luca BettiniSprintCyclingAgency2022)

27-03-2022

marzo 27, 2022 by Redazione  
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VOLTA CICLISTA A CATALUNYA

L’italiano Andrea Bagioli (Quick-Step Alpha Vinyl Team) si è imposto nella settima ed ultima tappa, circuito di Barcellona, percorrendo 138.6 Km in 3h18′09″, alla media di 41.968 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ungherese Attila Valter (Groupama-FDJ) e lo spagnolo Fernando Barceló (Caja Rural-Seguros RGA). Il colombiano Sergio Higuita (BORA-hansgrohe) si impone in classifica con 16″ sull’ecuadoriano Richard Carapaz (INEOS Grenadiers) e 52″ sul portoghese Joao Almeida (UAE Team Emirates). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), 21° a 9′30″

GAND-WEVELGEM

L’eritreo Biniam Girmay Hailu (Intermarché-Wanty-Gobert) si è imposto nella classica belga, Ypres – Wevelgem, percorrendo 248.8 Km in 5h37′57″, alla media di 44.172 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Christophe Laporte (Jumbo-Visma) e il belga Dries van Gestel (TotalEnergies). Miglior italiano Andrea Pasqualon (Intermarché-Wanty-Gobert), 14° a 8″.

GAND-WEVELGEM DONNE

L’ìtaliana Elisa Balsamo (Trek-Segafredo) si è imposta nella classica belga, Ypres – Wevelgem, percorrendo 159 Km in 3h39′15″, alla media di 43.512 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Marianne Vos (Team Jumbo-Visma) e l’italiana Maria Giulia Confalonieri (Ceratizit-WNT Pro Cycling)

GP INDUSTRIA & ARTIGIANATO

L’italiano Diego Ulissi (UAE Team Emirates) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Larciano, percorrendo 192.2 Km in 4h31′10″, alla media di 42.527 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Alessandro Fedeli (nazionale italiana) e il belga Xandro Meurisse (Alpecin-Fenix)

TOUR DE NORMANDIE

L’olandese Coen Vermeltfoort (VolkerWessels Cycling Team) si è imposto nella settima ed ultima tappa, Ducey-les-Chéris – Caen, percorrendo 142.5 Km in 3h20′35″, alla media di 42.562 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Paul Penhoët (Groupama-FDJ Conti) e il canadese Riley Pickrell (Israel Cycling Academy). Due italiani in gara: Lorenzo Germani (Groupama-FDJ Conti) 31° con lo stesso tempi dei primi, Marco Frigo (Israel Cycling Academy) 85° a 45″. Il francese Mathis Le Berre (Côtes d’Armor-Marie Morin) si impone in classifica con 2″ sul francese Thomas Bonnet (Vendée U) e 6″ su Penhoët. Frigo 42° a 2′05″, Germani 49° a 5′03″

LA ROUE TOURANGELLE CENTRE VAL DE LOIRE – TROPHÉE GROUPAMA PARIS VAL DE LOIRE

Il francese Nacer Bouhanni (Team Arkéa-Samsic) si è imposto nella corsa francese, Château-Renault – Tours, percorrendo 202 Km in 4h39′03″, alla media di 43.433 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Bryan Coquard (Cofidis) e Sandy Dujardin (TotalEnergies). Miglior italiano Jacopo Guarnieri (Groupama-FDJ), 16°.

GP ADRIA MOBIL

Il polacco Maciej Paterski (Voster ATS Team) si è imposto nella corsa slovena, circuito di Novo Mesto, percorrendo 182.8 Km in 4h35′07″, alla media di 39.867 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Andrea Debiasi (Cycling Team Friuli ASD) e Nicola Venchiarutti (Work Service-Vitalcare-Dynatek)

INTERNATIONAL TOUR OF RHODES

Il tedesco Mika Heming (ATT Investments) si è imposto anche nella terza ed ultima tappa, Rodi – Maritsa, percorrendo 150.2 Km in 3h49′57″, alla media di 39.191 Km/h. Ha preceduto allo sprint il canadese Kasper Andersen (Hagens Berman Axeon) e l’italiano Andrea Peron (Team Novo Nordisk). Il danese Louis Bendixen (Team Coop) è ancora leader della classifica con 27″ sul tedesco Lukas Meiler (Team Vorarlberg) e 39″ sul francese Alexis Guérin (Team Vorarlberg). Miglior italiano Andrea Peron (Team Novo Nordisk), 23° a 2′19″

TROFEO CITTÀ DI SAN VENDEMIANO – GRAN PREMIO INDUSTRIA E COMMERCIO (U23)

L’italiano Federico Guzzo (Zalf Euromobil Désirée Fior) si è imposto nella corsa italiana, circuito di San Vendemiano, percorrendo 192.2 Km in 4h22′23″, alla media di 41.07 Km/h. Ha preceduto di 7″ il croato Fran Miholjevic (Cycling Team Friuli ASD) e il colombiano Germán Dario Gómez (Colombia Tierra de Atletas)

BAGIOLI SPEZZA IL DIGIUNO A BARCELLONA. SERGIO HIGUITA VINCE IL GIRO DI CATALOGNA 2022

marzo 27, 2022 by Redazione  
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Dopo un digiuno durato più di un anno, Andrea Bagioli (Team Quick Step Alpha Vinyl) vince a Barcellona una volata ristretta nell’ultima tappa del Giro di Catalogna davanti ad Attila Valter (Team Groupama FDJ) e Fernando Barcelò (Team Caja Rural). Sergio Higuita (Team Bora Hansgrohe) vince con merito la breve corsa spagnola.

Il Giro di Catalogna 2022 vede nella consueta tappa finale di Barcellona l’epilogo di una corsa che si conferma divertente ed aperta fino alla fine. Ieri l’attacco combinato di Richard Carapaz (Team INEOS) e Sergio Higuita (Team Bora Hansgrohe) ha nuovamente scosso la classifica generale che con Joao Almeida (UAE Team Emirates) sembrava aver preso una fisionomia definitiva. Invece adesso Higuita è in pole position per la prima vittoria di una corsa a tappe del 2022. Ma il colombiano deve fare i conti con i sei passaggi sulla salita del Montjuic, che svetta nel circuito finale di Barcellona. Dopo la partenza, che vedeva il forfait di Wout Poels (Team Bahrain Victorious) – il gruppo rimaneva compatto per diversi km. Kaden Groves (Team BikeExchange Jayco) vinceva il primo traguardo intermedio di Molins de Rei posto al km 8.4. La corsa si animava dopo il km 40 quando un gruppetto ben assortito di dodici ciclisti evadeva dal gruppo principale. I ciclisti che formavano la fuga erano Dries Devenyns (Team Quick Step Alpha Vinyl), Steven Kruijswijk (Team Jumbo Visma), Marc Soler (UAE Team Emirates), Dylan Teuns (Team Bahrain Victorious), Michael Storer, Sebastien Reichenbach e Quentin Pacher (Team Groupama FDJ), Antwam Tolhoek e Giulio Ciccone (Team Trek Segafredo), Louis Meintjes (Team Intermarchè Wanty Gobert), Jesus Herrada (Team Cofidis) ed Henri Vandenabeele (Team DSM). La fuga veniva controllata dal gruppo del leader, in cui proprio il Team Bora Hansgrohe dettava il ritmo. Teuns era il più pericoloso in ottica classifica generale visto che aveva un ritardo di 2 minuti e 5 secondi da Higuita. Reichenbach vinceva il secondo sprint intermedio di Castelldefels posto al km 68.1. mentre Vandenabeele era vittima di una foratura e veniva ripreso dal gruppo. All’ingresso del circuito finale di Barcellona la fuga aveva 1 minuto di vantaggio sul gruppo. Tolhoek scollinava in testa al primo passaggio del GPM del Montjuic posto al km. A 38 km dall’arrivo Kruijswijk e Pacher restavano da soli in testa alla corsa. L’olandese scollinava per primo al secondo, al terzo ed al quarto passaggio sul GPM del Montjuic, posti ripettivamente ai km 101.8, 109.6 ed 117.5. Era l’INEOS con Carlos Rodrigue a tirare il gruppo degli inseguitori mentre tra la coppia di testa ed il gruppo principale si segnalava la presenza di Hugh Carthy (Team EF Education EasyPost), che aveva attaccato a circa 17 km dall’arrivo. La coppia di testa iniziava il penultimo giro del circuito con 23 secondi di vantaggio sul gruppo. Il gruppo riprendeva prima Carthy e subito dopo Kruijswijk e Pacher, quando mancavano 400 metri al quinto scollinamento dal GPM del Montjuic. Era Tobias Halland Johannessen (Uno-X Pro Cycling Team) a scollinare in prima posizione. Il norvegese con la sua azione trainava con sé Higuita. Carapaz, Andrea Bagioli (Team Quick Step Alpha Vinyl), Juan Ayuso (UAE Team Emirates), Santiago Buitrago (Team Bahrain Victorious) e Ben O’Connor (Team AG2R Citroen). Con un po’ di difficoltà raggiungevano il gruppetto di testa anche Joao Almeida UAE Team Emirates), Nairo Quintana (Team Arkea Samsic) e Guillaume Martin (Team Cofidis). Buitrago attaccava in discesa e riusciva a mettere un po’ di vantaggio tra sé ed il gruppo inseguitore, che nel frattempo era tornato ad essere un po’ più numeroso. Lo spagnolo iniziava l’ultimo giro del circuito con una decina di secondi di vantaggio sugli immediati inseguitori. Era la Bora Hansgrohe a condurre l’andatura. Buitrago veniva ripreso a 600 metri dal sesto ed ultimo scollinamento. Era Fernando Barcelo (Team Caja Rural) ad inaugurare una nuova serie di attacchi. Dopo lo scollinamento, si avvantaggiava un gruppetto con Ayuso, Almeida, Johannessen, O’Connor, Higuita e Carapaz. A 2 km e 500 metri dall’arrivo rientrava anche Quintana e subito dopo altri 5 o 6 ciclisti. La vittoria, in una volata ristretta di una quindicina di uomini, premiava Andrea Bagioli ad Attila Valter (Team Groupama FDJ) e Fernando Barcelò (Team Caja Rural). Chiudevano la top five Juan Ayuso in quarta posizione e Dylan Teuns in quinta posizione. Bagioli ottiene la prima vittoria stagionale dopo un digiuno durato tredici mesi, visto che l’ultima vittoria dell’italia era datata 28 Febbraio 2021 alla Drome Classic. Sergio Higuita vinve il Giro di Catalogna 2022 davanti a Richard Carapaz e Joao Almeida. Per quanto riguarda le altre classifiche, Kaden Groves (Team BikeExchange Jayco) vince quella a punti, Higuita vince quella GPM e quella dei giovani, mentre il team Bahrain Victorious vince la classifica a squadre. La Spagna tornerà protagonista del calendario ciclistico internazionale ad inizio Aprile quando si correrà il GP Miguel Indurain e qualche giorno dopo il Giro dei Paesi Baschi.

Giuseppe Scarfone

Andrea Bagioli vince a Barcellona (foto: Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images)

Andrea Bagioli vince a Barcellona (foto: Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images)

A CANTAGRILLO LA FUGA PREMIA CERNY. EDDIE DUNBAR VINCE LA SETTIMANA COPPI & BARTALI 2022

marzo 26, 2022 by Redazione  
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Una fuga partita dopo una decina di km dalla partenza si gioca la vittoria nella quinta ed ultima tappa della Settimana Internazionale Coppi & Bartali. Josef Cerny (Team Quick Step Alpha Vinyl) vince in parata davanti al compagno di squadra Remi Cavagna. Eddie Dunbar (Team INEOS) vince la Settimana Internazionale 2022.

La Settimana Coppi e Bartali 2022 si conclude con una tappa dal percorso frizzante sull’Appennino Toscano. Si parte da Cantagrillo e si arriva a Cantagrillo dopo un giro di 160 km che presenta nei primi 80 una strada sostanzialmente pianeggiante con il breve GPM di Serravalle Pistoiese a movimentare un po’ la corsa. Dopo la scalata del San Baronto dal suo versante più semplice e prima dell’arrivo di Cantagrillo, inizia il circuito finale di tre giri di Casalguidi, nel quale svetta la salita di Mungherino che determinerà molto probabilmente l’esito della tappa. Eddie Dunbar (Team INEOS) è ad un passo dalla vittoria finale, scortato dal compagno Ben Tulett in seconda posizione. Dopo una decina di km dalla partenza si formava la fuga di giornata grazie all’azione di Frederik Wandahl (Team Bora Hansgrohe), Fabio Van den Bossche (Team Alpecin-Fenix), David Martin (Team Eolo-Kometa), Giovanni Carboni (Nazionale Italiana), Jacopo Cortese (Team Mg K Vis), Julius Van der Berg (Team EF Education EasyPost), Omer Goldstein (Team Israel – Premier Tech), Tom Paquot e Johan Meens (Team Bingoal Pauwels), Josef Cerny e Remi Cavagna (Team Quick Step Alpha Vinyl). Dopo una settantina di km il vantaggio della fuga saliva ad oltre 8 minuti di vantaggio sul gruppo inseguitore. Il leader virtuale della classifica a questo punto era Goldstein, che rilanciava spesso l’azione ed anzi evadeva dal drappello dei fuggitivi insieme a Cerny ed a Cavagna. Negli ultimi 30 km il gruppo inseguitore diminuiva il ritardo dagli attaccanti ma non riusciva più a rientrare. Cerny allungava negli ultimi 5 km e a circa 1 km dall’arrivo veniva ripreso dal compagno di squadra Cavagna. Come ieri ad Harelbeke con protagonisti Van Aert e Laporte, anche oggi sul traguardo di Cantagrillo si assistiva ad un arrivo in parata, con Cerny che vinceva davanti a Cavagn. Al terzo posto si piazzava Goldstein a 14 secondi di ritardo mentre chiudevano la top five Julius Van den Berg in quarta posizione a 46 secondi di ritardo e Frederik Wandahl a 3 minuti e 3 secondi di ritardo. Il gruppo veniva regolato a 4 minuti e 23 secondi di ritardo da Natnael Tesfazion (Team Drone Hopper Androni Giocattoli). Cerny ottiene la prima vittoria stagionale mentre la Settimana Internazionale Coppi & Bartali è vinta da Eddie Dunbar (Team INEOS) con 9 secondi di vantaggio sul compagno di Squadra Ben Tulett e 24 secondi di vantaggio su Marc Hirschi (UAE Team Emirates). Un’edizione della Settimana Internazionale che ha visto interessanti nomi alla partenza e che ha onorato nell’ultima tappa la memoria di Franco Ballerini. Per quanto riguarda le altre classifiche, Ethan Hayter (Team INEOS) vìnce quella a punti, Andrea Garosio (Team Biesse Carrera) vince quella GPM e Ben Tulett vince quella dei giovani. Infine, la classifica a squadre è vinta dal Team INEOS. Molti dei protagonisti della Settimana Internazionale saranno di scena già domani del GP Industria & Artigianato di Larciano.

Antonio Scarfone

Josef Cerny vince a Cantagrillo (foto: Tommaso Pelagalli/SprintCyclingAgency2022)

Josef Cerny vince a Cantagrillo (foto: Tommaso Pelagalli/SprintCyclingAgency2022)

LA COSTA DAURADA ATTIRA L’ORO OLIMPICO. VITTORIA PER CARAPAZ. HIGUITA NUOVO LEADER

marzo 26, 2022 by Redazione  
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Con un attacco congiunto a lunga gittata iniziato ad oltre 100 km dall’arrivo, Sergio Higuita (Team Bora Hansgrohe) e Richard Carapaz (Team INEOS) sono i grandi protagonisti della penultima tappa del Giro di Catalogna 2022. I sudamericani resistono al ritorno del gruppo e si giocano la vittoria di tappa e la nuova leadership in classifica generale. Vince Carapaz al fotofinish mentre Higuita, secondo, è la nuova maglia biancoverde. Domani finale interessantissimo a Barcellona dove Higuita dovrà tenere gli occhi apertissimi.

Mentre all’orizzonte si staglia Barcellona con leguglie della Sagrata Familia, oggi la penultima tappa del Giro di Catalogna 2022 vede l’incantevole scenario della Costa Daurada a fare da sfondo alla competizione meramente sportiva. Si parte da Salou e dopo un giro in senso antiorario nell’entroterra si ritorna sulla costa a Cambrils dove si possono immaginare diversi scenari. Infatti la tappa non è banale perché bisognerà affrontare tre GPM e c’è davvero poca pianura lungo il percorso. Una fuga ben assortita potrebbe anche giocarsi la vittoria finale ma se le squadre degli uomini di classifica volessero creare scompiglio, il terreno è adattissimo. Infine, ci sarebbe anche l’ipotesi volata, che potrebbe verificarsi nel caso in cui il ritmo non sia proprio infernale. Tra i non partenti da Salou si segnalavano Alejandro Valverde (Team Movistar), Michael Woods (Team Israel Premier Tech) e Neilson Powless (Team EF Education EasyPost), che nei pronostici iniziali sembravano poter dire la loro in classifica generale. Dopo la partenza sotto la pioggia il primo attacco era portato da Steven Kruijswijk (Team Jumbo Visma), Simone Petilli (Team Intermarchè Wanty Gobert) e Casper Pedersen (Team DSM) ma il gruppo reagiva immediatamente e non lasciava spazio ai tre. Il gruppo iniziava compatto la scalata verso il primo GPM del Coll de les Llebres Mussara posto al km 41. Nelle prime posizioni era molto attivo il Team INEOS che riusciva a sgranare il gruppo con un ritmo indiavolato. In breve tempo il gruppo principale contava non più di una ventina di unità e si segnalava in difficoltà il leader Joao Almeida (UAE Team Emirates). Era Luke Plapp (Team INEOS a scollinale in prima posizione). Nella successiva discesa un attacco combinato di Richard Carapaz (Team INEOS) e Sergio Higuita (Team Bora Hansgrohe) dava nuova linfa all’azione di testa. La coppia sudamericana guadagnav a oltre 1 minuto di vantaggio sui diretti inseguitori nel giro di una decina di km. Carapaz si aggiudicava il successivo GPM del Coll de Capafons posto al km 63.2. Il campione olimpico transitava in prima posizione anche sul successivo traguardo volante di Prades posto al km 66.6. A 80 km dall’arrivo la coppia di testa aveva aumentato il proprio vantaggio a 3 minuti e 15 secondi sul primo gruppo inseguitore formato da una ventina di ciclisti, tra i quali era riuscito a rientrare anche Almeida, che era in compagnia dei compagni di squadra Marc Soler e Juan Ayuso. L’UAE Team Emirates accelerava, cercando di ridurre il ritardo dalla testa della corsa. Higuita e Carapaz sognavano di giocarsi la vittoria di tappa, e non solo quella, con una fagianata a lunga gittata.A 57 km dall’arrivo il vantaggio degli attaccanti era ancora superiore ai 3 minuti. Higuita scollinava per primo sul Coll de la Teixeta posto al km 140.1. Il colombiano si aggiudicava anche il secondo traguardo volante di Viaducte del Masos posto al km 146.7. Il ritardo del gruppo inseguitore diminuiva ma non in modo da evitare la vittoria di uno dei due ciclisti all’attacco. Nella volata a due Carapaz si imponeva per una questione di centimetri su Higuita. Il gruppo veniva regolato a 48 secondi di ritardo da Kaden Groves (Team BikeExchange Jayco). Chiudevano la top five Simone Velasco (Team Astana Qazaqstan) in quarta posizione e Quentin Pacher (Team Groupama FDJ) in quinta posizione. E’ la prima vittoria stagionale in Europa di Carapaz. La seconda, se consideriamo anche la vittoria nei campionati ecuadoriani a cronometro. Higuita è la nuova maglia biancoverde di leader della classifica generale. Carapaz insegue a 16 secondi di ritardo mentre Almeida è terzo a 52 secondi di ritardo. Domani a Barcellona scenderà il sipario sul Giro di Catalogna 2022. E come di consueto, l’ultima tappa non sarà la solita passerella finale. Certamente Sergio Higuita partirà con i favori del pronostico, ma le distanze in classifica generale generano l’aspettativa di una tappa combattutissima fino alla linea del traguardo.

Giuseppe Scarfone

Richard Carapaz vince a Cambrils (foto: Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images)

Richard Carapaz vince a Cambrils (foto: Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images)

26-03-2022

marzo 26, 2022 by Redazione  
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VOLTA CICLISTA A CATALUNYA

L’ecuadoriano Richard Carapaz (INEOS Grenadiers) si è imposto nella sesta tappa, Salou – Cambrils, percorrendo 168.6 Km in 4h09′19″, alla media di 40.575 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Sergio Higuita (BORA-hansgrohe) e di 48″ l’australiano Kaden Groves (Team BikeExchange-Jayco). Miglior italiano Simone Velasco (Astana Qazaqstan Team), 4° a 48″. Higuita è il nuovo leader della classifica con 16″ su Carapaz e 52″ sul portoghese Joao Almeida (UAE Team Emirates). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), 19° a 4′50″

SETTIMANA INTERNAZIONALE COPPI E BARTALI

Il ceco Josef Cerný (Quick-Step Alpha Vinyl Team) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Casalguidi – Cantagrillo, percorrendo 160 Km in 3h56′55″, alla media di 40.521 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Remi Cavagna (Quick-Step Alpha Vinyl Team) e di 14″ l’israeliano Omer Goldstein (Israel-Premier Tech). Miglior italiano Giovanni Carboni (nazionale italiana), 8° a 3′05″. L’irlandese Edward Dunbar (INEOS Grenadiers) si impone in classifica con 9″ sul britannico Ben Tulett (INEOS Grenadiers) e 24″ sull’elvetico Marc Hirschi (UAE Team Emirates). Miglior italiano Antonio Tiberi (Trek-Segafredo), 5° a 45″

TOUR DE NORMANDIE

L’olandese Tim Marsman (Metec-Solarwatt p/b Mantel) si è imposto nella sesta tappa, circuito di Carentan-les-Marais, percorrendo 175.9 Km in 4h01′55″, alla media di 43.627 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Charlie Quarterman (Philippe Wagner Cycling) e il francese Ewen Costiou (Côtes d’Armor-Marie Morin). Due italiani in gara: Lorenzo Germani (Groupama-FDJ Conti) 15° a 6″, Marco Frigo (Israel Cycling Academy) 92° a 6″. Il francese Mathis Le Berre (Côtes d’Armor-Marie Morin) è ancora leader della classifica con 5″ sul francese Thomas Bonnet (Vendée U) e 6″ su Marsman. Frigo 41° a 1′20″, Germani 52° a 5′03″

INTERNATIONAL TOUR OF RHODES

Il danese Louis Bendixen (Team Coop) si è imposto anche nella seconda tappa, Rodi – Afantou, percorrendo 153.5 Km in 3h47′06″, alla media di 40.555 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Luuk Schuurmans (Global Cycling Team) e il ceco Matyas Kopecky (Team Novo Nordisk). Miglior italiano Filippo Fortin (Maloja Pushbikers). Bendixen è ancora leader della classifica con 24″ sul tedesco Lukas Meiler (Team Vorarlberg) e 36″ sul francese Alexis Guérin (Team Vorarlberg). Miglior italiano Andrea Peron (Team Novo Nordisk), 40° a 2′20″

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