30-09-2021

settembre 30, 2021 by Redazione  
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IL GIRO DI SICILIA

Lo spagnolo Alejandro Valverde Belmonte (Movistar Team) si è imposto nella terza tappa, Termini Imerese – Caronia, percorrendo 180 Km in 4h42′29″, alla media di 38.232 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Alessandro Covi (UAE Team Emirates) e il colombiano Jhonatan Restrepo Valencia (Androni Giocattoli-Sidermec). Valverde Belmonte è il nuovo leader della classifica con 7″ su Covi e 9″ su Restrepo Valencia.

CRO RACE (Croazia)

Il belga Milan Menten (Bingoal Pauwels Sauces WB) si è imposto nella terza tappa, Primošten – Makarska, percorrendo 167 Km in 3h58′33″, alla media di 42.004 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Mick van Dijke (Jumbo-Visma) e il norvegese Anders Skaarseth (Uno-X Pro Cycling Team). Miglior italiano Edoardo Sandri (Cycling Team Friuli ASD), 52° a 1′53″. Menten è è il nuovo leader della classifica con 3″ su Skaarseth e 6″ su Van Dijke . Miglior italiano Sandri, 60° a 2′58″

RONDE DE L’ISARD (Under23)

Il britannico Lewis Askey (Groupama-FDJ Conti) si è imposto nella seconda tappa, Faudoas – Lannemezan, percorrendo 167.5 Km in 3h57′16″, alla media di 42.357 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’elvetico Arnaud Tendon (Swiss Racing Academy) e l’olandese Loe van Belle (Jumbo-Visma Development Team). Due italiani in gara: Marco Frigo (SEG Racing Academy) 22° a 3″, Andrea Montoli (Kometa U23), 73° a 3″. Frigo è ancora leader della classifica con 31″ su Tendon e 33″ sul francese Enzo Paleni (Groupama-FDJ Conti). Montoli 67° a 59″

VUELTA A COLOMBIA FEMENINA

La venezuelana Lilibeth del Carmen Chacón García (Merquimia Proyecta Team) si è imposta nella terza tappa, cronometro individuale Castilla La Nueva – Acacías, percorrendo 24.3 Km in 34′09″, alla media di 42.694 Km/h. Ha preceduto di 3″ la cilena Aranza Valentina Villalón Sánchez (Avinal-Carmen de Viboral) e di 27″ la messicana Anet Barrera Esparza (Pato Bike). Nessuna italiana in gara. La Villalón Sánchez è ancora leader della classifica con 3″ sulla Chacón García e 42″ sulla Barrera Esparza

GIRO DI SICILIA, IL GIORNO DI DON ALEJANDRO

settembre 30, 2021 by Redazione  
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Alejandro Valverde fa sua tappa e maglia nella terza frazione del Giro di Sicilia. Battuti Covi e Restrepo

Terza tappa del Giro di Sicilia 2021, 181 Km da Termini Imerese a Caronia con diversi metri di dislivello ed una salita finale di 4 km al 6 %. Pronti via ed è subito serrata la bagarre per entrare nella fuga giusta: il primo gruppetto che riesce a prendere un discreto margine è composto da David Gonzalez (Caja Rural-Seguros RGA), Samuele Rivi (Eolo-Kometa), Ben King (Rally Cycling), Davide Orrico (Vini Zabù) e Damiano Cima (Gazprom-Rusvelo). Dietro però non lasciano fare, così che se ne vanno dal gruppo principale anche Alex Tolio (Zalf Desirée Fior) e Paul Double (MG.K Vis VPM), mentre sul primo tratto di salita odierno davanti perde leggermente contatto Cima che però non demorde e rientra insieme ad un altro attaccante appena evaso dal plotone, Francesco Zandri (Work Service Marchiol Dynatek).
Terminate queste difficoltà altimetriche il gruppo finalmente si rialza e lascia crescere il margine dei battistrada che raggiunge un massimo di 6 minuti. A questo punto a prendersi le responsabilità dell’inseguimento sono tre compagini, Trek – Segrafredo, Israel – Startup Nation e Movistar, grazie alle quali il distacco si dimezza intorno ai 3 minuti dopo non molti chilometri. Sulla salita di Pollina si susseguono attacchi nel gruppetto di testa ma senza nessuno che riesca veramente a fare la differenza e a resistere al prepotente rientro del gruppo, ridotto a poco più di una trentina di unità dal ritmo forsennato imposto dagli uomini di Alejandro Valverde.
Giunti allo strappetto finale ci provano in successione Antonio Nibali (Trek – Segafredo) ai -2 e Brandon McNulty (UAE Team Emirates) poco dopo, ma senza riuscire a distanziare gli uomini Movistar con un Davide Villella straordinario a pilotare il suo capitano e rientrare sulle primissime posizioni. Parte così la volata finale a ranghi ridotti ed ancora una volta Alejandro Valverde (Movistar) è il più veloce di tutti, battendo un ottimo Alessandro Covi (UAE Team Emirates) e Jhonatan Restrepo (Androni-Sidermec). Successo doppio per il murciano che indossa anche la maglia di leader della classifica generale sul podio e che subito dopo il traguardo è incappato in una caduta senza grosse conseguenze.

Lorenzo Alessandri
LorenzoAle8

Alejandro Valverde conquista tappa e maglia. Photo Credit: Bettini Photo

Alejandro Valverde conquista tappa e maglia. Photo Credit: Bettini Photo

29-09-2021

settembre 29, 2021 by Redazione  
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IL GIRO DI SICILIA

Il colombiano Juan Sebastián Molano Benavides (UAE-Team Emirates) si è imposto anche nella seconda tappa, Selinunte – Mondello, percorrendo 173 Km in 4h25′41″, alla media di 39.069 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Matteo Moschetti (Trek-Segafredo) e Jakub Mareczko (Vini Zabù). Molano Benavides è ancora leader della classifica con 14″ su Moschetti e sull’italiano Vincenzo Albanese (EOLO-KOMETA).

EUROMÉTROPOLE TOUR

L’olandese Fabio Jakobsen (Deceuninck-Quick Step) si è imposto nella corsa belga, La Louvière – Tournai, percorrendo 177.6 Km in 4h’08′32″, alla media di 42.876 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Jordi Meeus (Bora-Hansgrohe) e il danese Mads Pedersen (Trek-Segafredo). Miglior italiano Luca Mozzato (B&B Hotels p/b KTM)

CRO RACE (Croazia)

L’olandese Olav Kooij (Jumbo-Visma) si è imposto nella seconda tappa, Slunj – Otočac, percorrendo 187 Km in 4h22′07″, alla media di 42.805 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’israeliano Itamar Einhorn (Israel Start-Up Nation) e l’australiano Kaden Groves (Team BikeExchange). Miglior italiano Leonardo Marchiori (Androni Giocattoli-Sidermec), 6°. Kooij è è il nuovo leader della classifica con 6″ sul tedesco Phil Bauhaus (Bahrain Victorious) e 10″ su Einhorn. Miglior italiano Andrea Peron (Team Novo Nordisk), 23° a 16″

RONDE DE L’ISARD (Under23)

L’italiano Marco Frigo (SEG Racing Academy) si è imposto nella prima tappa, Tolosa – Montauban, percorrendo 166.5 Km in 3h55′05″, alla media di 42.496 Km/h. Ha preceduto di 28″ il britannico Max Walker (Trinity Racing) e il belga Aaron Van Der Beken (Lotto Soudal U23). In gara anche l’italiano Andrea Montoli (Kometa U23), 82° a 49″. Frigo è il primo leader della classifica con 32″ su Walker e 33″ sul francese Enzo Paleni (Groupama-FDJ Conti). Montoli 82° a 59″

VUELTA A COLOMBIA FEMENINA

La cilena Aranza Valentina Villalón Sánchez (Avinal-Carmen de Viboral) si è imposta nella seconda tappa, Villavicencio – Lejanías, percorrendo 119.1 Km in 3h08′09″, alla media di 37.98 Km/h. Ha preceduto allo sprint la colombiana Camila Andrea Valbuena Roa (Colombia Tierra de Atleta) e l’ecuadoriana Miryam Maritza Núñez (Liro Sport-El Faro). Nessuna italiana in gara. La Villalón Sánchez è la niuova leader della classifica con 1″ sulla colombiana Katherin Steisy Montoya Zuluaga (Colnago CM Team) e 6″ sulla venezuelana Lilibeth del Carmen Chacón García (Merquimia Proyecta Team).

EUROMÉTROPOLE TOUR 2021, VITTORIA DI FABIO JAKOBSEN

settembre 29, 2021 by Redazione  
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Fabio Jakobsen (Deceuninck – Quick Step) ha vinto in volata a Tournai l’Eurométropole Tour davanti a Jordi Meeus (BORA – Hansgrohe) e Mads Pedersen (Trek – Segafredo) al termine di una corsa molto movimentata. Ottavo Luca Mozzato (B&B Hotels p/b KTM) è stato il migliore degli italiani all’arrivo.

L’edizione numero 80 dell’Eurométropole Tour prevedeva un percorso di 177 chilometri da La Louvière a Tournai con un percorso considerato per velocisti, ma che presentava alcune salite, in particolare nella prima parte del percorso c’era una sequenza di cinque salite che culminava con il duro Mont Saint Laurent, salita in parte su pavè con pendenze in doppia cifra.
Dopo 103 chilometri di corsa i corridori raggiungevano il circuito finale di 15 chilometri da disputare cinque volte con il Col de La Croix Jubaru, 1500 metri al 5%, nella prima parte del percorso che terminava a 10 chilometri dall’arrivo.

I favoriti della vigilia erano i due sprinter Fabio Jakobsen (Deceuninck – Quick Step) ed Elia Viviani (Cofidis, Solutions Crédits) con Mads Pedersen (Trek – Segafredo), Fernando Gaviria e Alexander Kristoff (UAE-Team Emirates), Nacer Bouhanni (Team TotalEnergies) e Danny Van Poppel (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux). Alcuni possibili outsider che volevano anticipare la volata erano Maximilian Schachmann (BORA – hansgrohe), Matteo Trentin (UAE-Team Emirates), Michael Valgren (EF Education – Nippo) e Michał Kwiatkowski (INEOS Grenadiers).

La fuga di giornata di sei elementi prendeva piede dopo 10 km con Thomas Bonnet (Team TotalEnergies), Julian Mertens (Sport Vlaanderen – Baloise), Kobe Goossens (Lotto Soudal), Robin Carpenter (Rally Cycling) e Sergei Chernetski (Gazprom – RusVelo). Andrea Pasqualon (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux) si univa a loro poco dopo. Questo tentativo prendeva un vantaggio massimo di tre minuti e 20 secondi, ma veniva velocemente controllato a distanza di sicurezza e progressivamente il ritardo andava a perdere.

A 95 chilometri dalla conclusione Luke Rowe (INEOS Grenadiers) attaccava poco dopo la sezione di cinque salite, ma il gruppo chiudeva su di lui poco dopo. A 68 chilometri dall’arrivo, sul primo passaggio della salita nel circuito finale, attaccavano Reinardt Janse Van Rensburg (Team Qhubeka NextHash) e Julius Van den Berg (EF Education – Nippo) creando delle fratture in gruppo. L’azione che però alterava completamente la corsa era quella di Mads Pedersen nel giro seguente andando anche a chiudere sulla fuga di giornata. Si creava così un gruppo di una trentina di atleti all’attacco tra i quali Pedersen, Bouhanni, Van Poppel, Kwiatkowski e Sep Vanmarcke (Israel Start-Up Nation).

Nella fase che seguiva iniziava un forte testa a testa tra il gruppo di testa guidato principalmente da Ineos e Lotto Soudal, mentre dietro era la Sport Vlaanderen ad inseguire con una quarantina di secondi di ritardo.

All’inizio dell’ultima salita, attaccava dal gruppo di testa Edward Planckaert (Alpecin-Fenix), mentre da dietro nel gruppo era la EF a 20” di distanza a inseguire con un grande Valgren, fresco medagliato ai mondiali di Leuven. Sulla cima attaccava Kwiatkowski dalla fuga salvando il gruppo di testa dal ritorno di Valgren e un gruppo ristretto di atleti. La Deceuninck inseguiva però con forza da un altro gruppetto più attardato andando a riprendere prima il gruppo Valgren ai -6 e poi il gruppo di testa ai -4. Il gruppo procedeva in lunghissima fila indiana condotto dalla Wanty per Danny Van Poppel lasciando il gruppo principale nel quale erano rimasti attardati Viviani, Kristoff e Gaviria, a distanza di sicurezza.

Otto Vergaerde (Alpecin-Fenix) attaccava ai -2 sorprendendo il gruppo, al suo inseguimento si portavano poi Kwiatkowski con Florian Vermeersch (Lotto Soudal). La Deceuninck si metteva quindi a controllare la corsa chiudendo su questi attacchi entro l’ultimo chilometro. Schachmann prende la testa del gruppo lasciando poi la Trek lanciare la volata per Mads Pedersen, il quale partiva troppo lungo venendo sopravanzato nel finale con Jakobsen ad infilarsi al momento giusto per conquistare l’ennesima vittoria per il velocista olandese. Al secondo posto si piazzava Jordi Meeus (BORA – Hansgrohe) su Pedersen e Danny Van Poppel. Luca Mozzato (B&B Hotels p/b KTM) si classificava all’ottavo posto come migliore degli italiani, l’unico presente nel gruppo di testa.

Carlo Toniatti

Fabio Jakobsen a braccia alzate sul traguardo di Tournai (Getty Images Sport)

Fabio Jakobsen a braccia alzate sul traguardo di Tournai (Getty Images Sport)

GIRO DI SICILIA, ANCORA MOLANO

settembre 29, 2021 by Redazione  
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Juan Sebastian Molano bissa il successo di tappa di ieri e consolida la maglia di leader. Alle sue spalle Moschetti e Mareczko

Seconda frazione del Giro di Sicilia 2021, da Selinunte a Mondello con un percorso vallonato simile a quello della prima tappa. Le difficoltà altimetriche della parte centrale della corsa strizzano l’occhio agli attacchi da lontano, così che già dopo 10 km si è formata la fuga di giornata composta da 6 corridori: Txomin Juaristi (Euskaltel – Euskadi), Emerson Oronte (Rally Cycling), Giacomo Cassarà (Amore&Vita-Prodir), Niccolò Salvietti (Mg.k Vis VPM), Eric Paties Montagner (Work Service Marchiol Vega) e Stefano Gandin (Zalf Euromobil Fior).
Il gruppo lascia fare e il vantaggio sale fino ad un massimo di 5 minuti. Il gruppo controlla sornione sotto l’azione della UAE Emirates, alla quale si aggiunge la Trek – Segafredo salendo verso il GPM di Portello della Ginestra. Il vantaggio è ormai quasi annullato nei pressi dello strappo di Carini: a poco servono gli ultimi sussulti dei fuggitivi che vengono riassorbiti dal plotone proprio in vista del traguardo volante conquistato da Davide Gabburo (Bardiani CSF Faizanè).
Si giunge così alla volata finale, dove ancora una volta il più forte di tutti è Davide Molano (UAE – Emirates), nonostante un grande lavoro della Trek – Segafredo con Vincenzo Nibali ultimo uomo d’autore per Matteo Moschetti. Inizialmente secondo giunge Filippo Fiorelli (Bardiani-CSF-Faizanè) poi declassato per irregolarità in volata, davanti a Matteo Moschetti (Trek-Segafredo) e Jacub Mareczko (Vini Zabù), nuovi secondo e terzo di tappa post revisione della giuria di corsa. Per Molano si consolida anche il primato in classifica generale.

Lorenzo Alessandri
LorenzoAle8

Juan Sebastian Molano vince in volata anche la seconda frazione. Photo Credit: Bettini Photo

Juan Sebastian Molano vince in volata anche la seconda frazione. Photo Credit: Bettini Photo

28-09-2021

settembre 28, 2021 by Redazione  
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IL GIRO DI SICILIA

Il colombiano Juan Sebastián Molano Benavides (UAE-Team Emirates) si è imposto nella prima tappa, Avola – Licata, percorrendo 179 Km in 4h37′21″, alla media di 38.724 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Vincenzo Albanese (EOLO-KOMETA) e l’argentino Maximiliano Ariel Richeze Araquistain (UAE-Team Emirates). Molano Benavides è il primo leader della classifica con 4″ su Albanese e 6″ su Richeze Araquistain

CRO RACE (Croazia)

Il tedesco Phil Bauhaus (Bahrain Victorious) si è imposto nella prima tappa, Osijek – Varaždin, percorrendo 237 Km in 5h52′06″, alla media di 40.386 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Olav Kooij (Jumbo-Visma) e il norvegese Kristoffer Halvorsen (Uno-X Pro Cycling Team). Miglior italiano Riccardo Carretta (Cycling Team Friuli ASD), 13°. Bauhaus è è il primo leader della classifica con 4″ su Kooij e 5″ su Halvorsen. Miglior italiano Carretta, 18° a 10″.

RUOTA D’ORO – GRAN PREMIO FESTA DEL PERDONO (Under23)

L’italiano Andrea Piccolo (Viris Vigevano) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Terranuova Bracciolini, percorrendo 173 Km in 4h12′23″, alla media di 41.127 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’italiano Antonio Puppio (Team Qhubeka) e di 37″ l’italiano Martin Marcellusi (G.S.Mastromarco-Sensi-FC Nibali)

VUELTA A COLOMBIA FEMENINA

La venezuelana Lilibeth del Carmen Chacón García (Merquimia Proyecta Team) si è imposta nella prima tappa, Villavicencio – Alto de Menegua, percorrendo 85.3 Km in 2h00′17″, alla media di 42.55 Km/h. Ha preceduto allo sprint la cilena Aranza Valentina Villalón Sánchez (Avinal-Carmen de Viboral) e di 2″ la colombiana Lina María Orrego Rojas (RCN TV-Tour y Nativa). Nessuna italiana in gara. La Chacón García è la prima leader della classifica con 3″ sulla colombiana Katherin Steisy Montoya Zuluaga (Colnago CM Team) e 4″ sulla Villalón Sánchez

GIRO DI SICILIA, LA PRIMA A MOLANO

settembre 28, 2021 by Redazione  
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Juan Sebastian Molano vince la prima tappa del Giro di Sicilia 2021. Battuti in volata Albanese e Richeze

Prima tappa della kermesse siciliana targata RCS, quest’oggi al via da Avola con arrivo a Licata dopo 180 km ondulati. La maggior parte delle difficoltà altimetriche concentrata nella fase iniziale di corsa favorisce i tentativi da lontano, che però il gruppo inizialmente tarda a far evadere.
Ci riescono finalmente in tre: Charles-Etienne Chretien (Rally Cycling), Jacopo Cortese (Mg.K Vis VPM) e Matteo Zurlo (Zalf Euromobil Fior). I tre raggiungono un vantaggio massimo di addirittura 8 minuti, poca prima del Gran Premio della Montagna di oggi posto a Ragusa. Dietro a prendere le redini dell’inseguimento sono principalmente UAE Emirates e Giotti Victoria-Savini Due, grazie ai quali il distacco inizia ad assottigliarsi vertiginosamente. A questo punto ci prova da solo Zurlo, il quale dopo un paio di tentativi riesce a sbarazzarsi dei due compagni di fuga e si lancia in solitaria verso il traguardo. Il plotone però è ormai sotto la soglia dei 2 minuti di distacco, e chiude definitivamente il tentativo dell’ottimo 23enne di Bassano del Grappa.
Proprio quando la volata finale appare inevitabile ci prova Vincenzo Albanese (Eolo – Kometa) con un grande tentativo da finisseur che sembra essere decisivo. Il 24enne campano stava già assaporando la vittoria, ma non ha fatto i conti con la volata lanciata magistralmente alle sue spalle dalla UAE Emirates: Maximilian Richeze fa un lavoro straordinario per pilotare Juan Sebastian Molano che proprio sulla linea del traguardo raggiunge e mette alle proprie spalle il portacolori della Eolo, indossando così anche la maglia di leader della classifica.
Lo stesso Richeze completa il podio finale di oggi.

Lorenzo Alessandri
LorenzoAle8

Juan Sebastian Molano beffa sul traguardo Vincenzo Albanese. Photo Credit: Bettini Photo

Juan Sebastian Molano beffa sul traguardo Vincenzo Albanese. Photo Credit: Bettini Photo

MONDIALI 2021: LE PAGELLE

settembre 27, 2021 by Redazione  
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A poche ore dalla conclusione dei campionati del mondo ecco le pagelle dei mondiali 2021

JULIAN ALAPHILIPPE: Il francese si conferma Campione del Mondo in una gara fantastica, stupenda, condotta in maniera impeccabile con un’azione in solitaria di ben diciassette chilometri. Il corridore della Deceuninck-QuickStep, incarnando in pieno lo spirito combattivo del CT Thomas Voeckler, ha iniziato a dar battaglia sul Bekestraat ai meno 58 chilometri, ripetendosi su ogni muro fino a quando sul penultimo, quello di Sint-Antoniusberg ai -17.5, ha lanciato l’attacco decisivo lasciando tutti dietro. Una cavalcata in solitaria degna dei campioni più grandi della storia del ciclismo. Una vittoria che premia il talento cristallino e soprattutto il coraggio di questo straordinario atleta che corona nel migliore dei modi una stagione non particolarmente prolifica di successi personali. VOTO: 10 e LODE

DYLAN VAN BAARLE: Un olandese sul podio c’è, non è quello più atteso ma c’è. Van Baarle si mette al servizio della propria nazionale attaccando nelle fasi iniziali della corsa. Ad un certo punto il gruppetto dei fuggitivi viene raggiunto da quello di Alaphilippe e il corridore della Ineos Grenadiers, vedendo tagliato fuori Van der Poel, si mette a fare corsa per sè riuscendo a cogliere un risultato eccezionale nonostante le fatiche degli attacchi precedenti. Fatiche che sono state messe da parte grazie ad un grande attacco negli ultimi 17 chilometri, quando tra gli inseguitori si è aperta una sfida nella sfida per i piazzamenti d’onore. Una medaglia d’argento che ha un sapore dolcissimo. VOTO. 8,5

VALENTIN MADOUAS: Il transalpino conduce una gara di enorme sacrificio. Presente nei vari attacchi di giornata, rientra con Nizzolo e altri corridori nel gruppetto Alaphilippe ai meno 26 chilometri. Una volta insieme al capitano Alaphilippe, il giovane Madouas si mette a lavorare per lui preparandogli il terreno per l’attacco decisivo. VOTO: 7,5

BENOIT COSNEFROY: Un guerriero degno del miglior Voeckler. Pronti e via e lo si vede con Cort Nielsen ed Evenepoel all’attacco. Lo vediamo nuovamente attaccare sullo Smeysberg e poi chiudere ai meno 42 chilometri sul tentativo di attacco di Politt. Corridore generoso e sempre disponibile che non si è risparmiato minimamente per il bene della squadra. VOTO: 7

MICHAEL VALGREN: Terzo posto e medaglia di bronzo per il danese della EF Education – Nippo. La nazionale danese dà battaglia sin dall’inizio e trova in Valgren l’ultimo baluardo pronto ad inseguire l’indiavolato Alaphilippe. Viene beffato da Van Baarle nello sprint per il secondo posto e si deve così ”accontentare” della medaglia di bronzo. VOTO: 7

REMCO EVENEPOEL: Viene stuzzicato persino da Merckx alla vigilia, accusato di non essere un uomo squadra. Il talentino belga non ci sta e risponde con i fatti sacrificandosi già dai primi chilometri per il capitano designato Wout Van Aert. Attacca e riattacca per far lavorare le altre nazionali e una volta ripreso si mette a tirare dando fondo alle sue enormi energie. VOTO: 7

ANDREA BAGIOLI: Il giovane italiano della Deceuninck-QuickStep è una pedina importante per la nazionale azzurra. Quando c’è da entrare nelle fughe pericolose non si tira indietro. Prezioso per Colbrelli nell’ultima parte della corsa. VOTO: 6,5

NEILSON POWLESS: Lo statunitense termina a sorpresa al quinto posto una corsa che poteva regalargli anche qualche gioia in più. Nella volata per la medaglia d’argento paga le fatiche degli ultimi 7 chilometri, quando deve recuperare più volte sugli altri inseguitori. VOTO: 6,5

THOMAS PIDCOCK: Il talentuoso britannico termina la corsa al sesto posto a 49” dal campione del mondo Alaphilippe. Corre con attenzione fino all’attacco vincente del francese, poi si fa prendere dalla frenesia e cerca di rimediare da solo raccogliendo unicamente fuori giri che pagherà nel finale. VOTO: 6,5

JASPER STUYVEN: L’impostazione sbagliata della volata per il secondo posto racchiude perfettamente la giornata altamente negativa per la nazionale belga. Il corridore della Trek-Segafredo dopo la debacle di Van Aert e con Evenepoel ormai fuori gioco, si ritrova addosso tutte le speranza di una nazionale che partiva come la più accreditata per la vittoria. Le speranze sono naufragate negli ultimissimi metri con una volata lanciata male che gli permetteva di raccogliere solo un deludente quarto posto. VOTO: 6

SONNY COLBRELLI: Decimo posto per il campione europeo in carica. Il Cobra e la nazionale italiana si fanno sorprendere solo dal primo attacco di giornata di Remco Evenepoel; rientrato il pericolo e rimesso in carreggiata corre in modo attento, cercando di non far scappare Alaphilippe quando inizia ad aprire il gas. Negli ultimi 50 chilometri la corsa si innervosisce, risponde ad Alaphilippe in maniera eccellente sullo Smeysbergin e litiga con Evenepoel nella seguente discesa. Una volta partito il francese, Colbrelli da il tutto per tutto sul Keizersberg, non riuscendo a raccogliere i frutti desiderati e si rialza perdendo le energie per rispondere agli attacchi successivi degli altri inseguitori. VOTO: 6

MATTEO TRENTIN: Si sacrifica nella prima fase della corsa quando gli azzurri si fanno trovare impreparati dall’attacco di Remco Evenepoel. Grazie alle sue trenate riescono a scampare il primo pericolo di giornata ma esce di scena troppo presto. VOTO: 6

TIM DECLERCQ: Si aprono le danze e il trattore belga si mette subito in testa al plotone a dettare il ritmo per il capitano di giornata Van Aert. VOTO: 6

MAGNUS CORT NIELSEN: Dopo una Vuelta di Spagna corsa da assoluto protagonista, lo aspettavamo al coperto, pronto a uscire nelle fasi cruciali della corsa per giocarsi le proprie chances, invece tutto questo non avviene. Il corridore della EF Education- Nippo lo troviamo, infatti, nel primo vero attacco di giornata quando prende il largo insieme a Remco Evenepoel e Benoit Cosnefroy. VOTO: 6

ALEXANDER KRISTOFF: Quando ci sono gare di questo tipo il norvegese è sempre da tenere d’occhio. Questa volta però non riesce ad entrare mai nel vivo della corsa. VOTO: 5

PETER SAGAN: Il tre volte Campione del Mondo veniva da una stagione ciclistica poco entusiasmante. Una vittoria oggi lo avrebbe fatto salire ancor di più sull’Olimpo del ciclismo, dove già può vantare un posto. Si vede nella parte centrale della corsa, quando lo si nota nei primi posti del gruppo, poi sparire mestamente di scena. VOTO: 5

MARC HIRSCHI: Il gioiellino svizzero bronzo a Imola abbandona troppo presto la contesa e con lui svaniscono tutte le speranze elvetiche. VOTO: 5

MATHIEU VAN DER POEL: Prima dei 60 chilometri dall’arrivo, lo si vede sempre al coperto, nascosto e ben protetto, anche troppo. Quando sul Bekestraat Alaphilippe apre le danze, Van der Poel si fa trovare impreparato e riuscirà a rientrare solo in un secondo momento, sprecando energie importanti. Nei chilometri successivi si nota la sua condizione non ottimale, quando risponde con fatica e con poca lucidità ai tentativi di Alaphilippe prima e degli altri inseguitori poi. VOTO: 5

MATEJ MOHORIC: Il percorso sulla carta era adatto alle caratteristiche dello sloveno. Aveva al suo fianco una nazionale composta da grandi campioni, ma come all’europeo delude e arriva lontanissimo dai migliori. VOTO: 4,5

WOUT VAN AERT: Il belga è il grande sconfitto di giornata. La sua nazionale aveva tutti i pronostici dalla propria parte, con addirittura Evenepoel pronto a farsi in quattro per la causa del capitano. Van Aert ha fatto entrare in scena i propri compagni di squadra sin dalle prime battute per poi sciogliersi come neve al sole sotto le accelerazioni dell’indemoniato Alaphilippe. Nel successivo inseguimento viene fuori anche una condizione fisica non ottimale, tanto che Stuyven avrà carta bianca per giocarsi le proprie carte per un possibile podio. VOTO: 4

Luigi Giglio

IL PRODE JULIAN CAVALCA ANCORA L’ARCOBALENO, I PADRONI DI CASA A BOCCA ASCIUTTA

settembre 26, 2021 by Redazione  
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Si conclude senza ori per i padroni di casa e con l’Italia in testa al medagliere, la rassegna iridata di ciclismo su strada 2021. La prova più attesa va alla Francia, con Alaphilippe che conferma la vittoria dello scorso anno ad Imola anche sulle strade del Brabante fiammingo. Molto dura e combattuta sin dall’inizio la corsa, con il francese che ha sfruttato la sua esplosività per levarsi dalla ruota corridori molto più forti di lui allo sprint.

La prova iridata di oggi, da Anversa a Lovanio, con tre circuiti, ha innanzitutto costituito la riprova di quanto siano errate le teorie ultramoderne di coloro che sostengono che per avere una corsa emozionante e spettacolare si debbano disegnare percorsi con chilometraggio ridotto.
La corsa andata in scena nelle strade fiamminghe misurava 270 km, eppure è stata combattuta e spettacolare sin dall’inizio, con una prima fase in cui si sono gettate le basi per una seconda addirittura scoppiettante.
La verità è che sono le televisioni che premono perché i percorsi si adattino alle esigenze delle trasmissioni che mal si conciliano con le durate in termini di ore di corse con elevato chilometraggio.
Per fortuna, corse belle ed emozionanti come quelle di oggi fanno un po’ da contraltare alle mire di coloro che, per scopi meramente economici, sono disposti a snaturare uno sport magnifico.
La seconda considerazione da fare riguarda il Belgio, una nazione che non solo fa de ciclismo lo sport più amato, seguito e praticato, ma ha anche dei grandi campioni in grado di giocarsi la vittoria un po’ su tutti i terreni, non ha vinto alcuna medaglia proprio nell’edizione di casa sulle strade delle Fiandre.
La punta, Van Aert, dopo aver mancato l’oro per pochi secondi nella cronometro vinta dal nostro Ganna, oggi non è sembrato brillante, nel momento chiave sembrava non averne proprio e, anche quando Colbrelli ha tentato di rilanciare l’azione all’ultimo giro, lui non ha nemmeno provato a dare continuità ad un tentativo che era in effetti un po’ tardivo, ma sembrava anche interessante perlomeno in chiave podio.
L’Italia ha provato a giocarsi le sue carte, purtroppo anche la sfortuna ci ha messo lo zampino, con Trentin e Ballerini coinvolti in una caduta. I due hanno poi deciso di contribuire alla causa, incaricandosi dell’inseguimento per chiudere su un pericoloso tentativo formatosi nel secondo circuito con uomini importanti.
Quando è invece andato via il tentativo definitivo, su impulso di Alahilippe, Colbrelli prima e Nizzolo poi sono stati molto bravi a reagire ed a riportarsi sui battistrada tra i quali si era inserito Bagioli. Colbrelli sembrava anche molto brillante perché, in occasione dell’ennesima accelerata del campione del mondo, era stato l’unico a saltare subito sulla sua ruota. Sorprende perciò che sulla stilettata obbiettivamente violenta del transalpino sullo strappo di Sant’Antonio del penultimo giro non abbia neppure provato a reagire e neppure si sia accodato al gruppetto dei contrattaccanti di Stuyven, che poteva essere una buona occasione per non perdere troppo contatto e provare a riportarsi sotto.
Va anche detto però che, in una corsa di 270 km, le energie possono venire a mancare improvvisamente.
Peccato perché il momento di forma eccellente che sta vivendo Sonny Colbrelli poteva essere coronato con la tripla corona di campione italiano, europeo e mondiale.
La fuga della prima ora si è formata già nei primi chilometri ed ha visto protagonisti Joel Burbano (Ecuador), Florian Gamper (Austria), Jose Tito Hernandez Jaramillo (Colombia), Pavel Kochetkov (Russia), Kim Magnusson (Svezia), Oskar Nisu (Estonia), Jambaljamts Sainbayar (Mongolia) e Rory Townsend (Irlanda).
Questi uomini riescono a raggiungere un vantaggio massimo di 6 primi ma, a fasi alterne, Danimarca Belgio e Slovenia vanno a diminuire il distacco.
Nel secondo circuito iniziano gli attacchi seri.
Sul Smeysberg, parte Cosnefroy al quale si affilano Evenepoel e Magnus Cort Nielsen.
Sul Moskesstraat, il tentativo si struttura ancor di più, perché ai tre si aggiungono anche Kasper Asgreen (Danimarca), Stefan Bissegger (Svizzera), Tim Declercq (Belgio), Arnaud Demare (Francia), Imanol Erviti (Spagna), Nathan Haas (Australia), Markus Hoelgaard (Novegia), Brandon McNulty (Stati Uniti), Ben Swift (Gran Bretagna), Pascal Eenkhoorn (Paesi Bassi), Primoz Roglic e Jan Tratnik (Slovenia).
A questo punto, la situazione si fa pericolosa con l’Italia rimasta fuori dai giochi, sono quindi Trentin e Ballerini che si incaricano di condurre l’inseguimento. Trentin sarebbe stato certamente un uomo da non sacrificare in un lavoro de genere, ma la caduta nella quale era rimasto coinvolto in precedenza aveva probabilmente compromesso le sua probabilità di vittoria finale.
Al termine del secondo circuito, quindi, i battistrada hanno un minuto e mezzo sui contrattaccanti e due sul gruppo.
Rientrati sul circuito di Lovanio, poco dopo il secondo passaggio da traguardo, il lavoro di Trentin e Ballerini va a buon fine con i contrattaccanti che vengono ripresi e, poco dopo, anche i fuggitivi del mattino concludono la loro avventura.
La situazione è a questo punto di gruppo compatto, gruppo che però si è ridotto notevolmente anche per i ritiri di molti atleti tra cui anche Trentin e Ballerini.
A questo punto, il Belgio si mette davanti completo ed impone una andatura elevata per evitare gli attacchi continui e potenzialmente snervanti.
L’intuizione si rivelerà esatta, poiché, non appena il Belgio molla la testa, parte un attacco vero e proprio con Nils Politt (Germania) Andrea Bagioli (Italia), Remco Evenepoel (Belgio), Ivan Garcia Cortina (Spagna), Valentin Madouas (Francia), Neilson Powless (Stati Uniti), Mads Wurtz Schmidt (animarca), Robert Stannard (Australia), Rasmus Tiller (Norvegia), Jan Tratnik (Slovenia) e Dylan Van Baarle (Paesi Bassi).
Il vantaggio di questi uomini oscilla a lungo tra i 20 e i 30 secondi, a seconda della reazione del gruppo dietro. A circa 60 chilometri dalla conclusione, su uno strappo secco, il drappello si sfalda, Davanti rimangono Bagioli, Madouas, Evenepoel, Powless e Van Baarle, ma dietro la Francia muove le sue pedine, con una accelerata di Laporte che fa da preludio alla rasoiata di Alaphilippe che apre il gas e va a riportarsi sui fuggitivi, portandosi dietro Wout Van Aert, Jasper Stuyven, Zdenek Stybar, Matej Mohoric e Sonny Colbrelli.
Anche Tom Pidcock, Mathieu Van Der Poel e Giacomo Nizzolo, rimasti vittime in un primo tempo della rasoiata di Alaphilippe, riescono ad accodarsi alla testa della corsa per merito soprattutto del britannico.
Da dietro, è solo Michael Valgren che rientra, dopo aver constatato l’impossibilità di condurre un inseguimento organizzato.
A giocarsi il mondiale rimangono quindi Julian Alaphilippe (FRA), Andrea Bagioli (ITA), Sonny Colbrelli (ITA), Remco Evenepoel (BEL), Markus Hoelgaard (NOR), Valentin Madouas (FRA), Matej Mohoric (SLO), Giacomo Nizzolo (ITA), Thomas Pidcock (GBR), Neilson Powless (USA), Florian Senechal (FRA), Jasper Stuyven (BEL), Zdenek Stybar (CZE), Wout Van Aert (BEL), Dylan Van Baarle (NED) e Mathieu Van Der Poel (NED), Michael Valgren (DEN).
Nei chilometri successivi, la verve di Alaphilippe non si placa, ma gli attacchi vengono vanificati anche grazie a Sonny Colbrelli che riesce a resistere molto bene su un allungo secco che aveva sorpreso anche Van Aert, oggi apparso non a meglio della condizione, forse anche a causa dello sforzo della cronometro.
Il francese decide di rifiatare e, a questo punto, è Evenepoel a condurre il gruppo di testa ad andatura elevata. La mancanza di radioline impedisce per diversi chilometri ai battistrada di sapere che dietro avevano tirato i remi in barca.
Terminato il lavoro di Evenepoel, riprendono gli scatti di Alaphilippe. Quello buono è sul penultimo passaggio dal muro di Sant’Antonio, con pendenze dell’11%. Il francese parte da dietro in perfetto stile, con una rasoiata davvero violenta. Gli italiani, che conducevano il drappello dei battistrada, non reagiscono, mentre Van Baarle, Valgren, Powless e Stuyven provano a riportarsi sul francese. Sotto il traguardo, Alaphippe sente la campana dell’ultimo giro 12 secondi prima degli inseguitori, mentre il gruppetto con Van Aert e gli italiani è già a 25 secondi. L’ultimo giro non modifica le cose, nella prima parte il vantaggio rimane stabile, anzi una accelerazione di Sonny Colbrelli sembrava poter mantenere viva una possibilità almeno di riportarsi sul quartetto per giocarsi le medaglie, ma nessuno intende dar seguito alla sollecitazione del campione italiano ed europeo.
A questo punto, a giochi fatti, il vantaggio del transalpino aumenta fino a divenire incolmabile.
Pidckock prova a questo punto da solo a riportarsi sui primi inseguitori, ma si muove con un attimo di ritardo ed arriva sul traguardo a pochi secondi dai contrattaccanti che si giocano le medaglie in volata. Van Baarle conquista l’argento e Valgren il bronzo con il Belgio fuori dal podio; solo quarto il vincitore dell’ultima Milano Sanremo, Stuyven.
Alaphilippe ha corso molto bene.
E’ stata la sua iniziativa a portare via il tentativo decisivo a 57 chilometri dalla conclusione. Trovatosi in un gruppetto con fior di uomini veloci, ha fatto il diavolo a quattro per andar via da solo ed alla fine, partendo dalle retrovie, ha dato la rasoiata decisiva e si è sciroppato tutto l’ultimo giro da solo, continuando a spingere a tutta.
Una vittoria di forza, non ha tanto badato alla tattica dato che, con certi compagni di avventura, non c’era altro da fare se non dare tutto per staccarli.
I quattro inseguitori hanno cercato di reagire e mantenere un distacco limitato ma, a quel punto, anche le energie erano limitate dopo 270 Km corsi ad un ritmo impressionante: meno di 6 ore.
Archiviato anche il mondiale, non resa che aspettare una inedita Roubaix autunnale e naturalmente la classica delle foglie morte su un percorso diverso da quello degli ultimi anni ma non meno emozionante.

Benedetto Ciccarone

Anche nel 2022 sarà Julian Alaphilippe a vestire la maglia iridata (Getty Images Sport)

Anche nel 2022 sarà Julian Alaphilippe a vestire la maglia iridata (Getty Images Sport)

26-09-2021

settembre 26, 2021 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

CAMPIONATI DEL MONDO

Il francese Julian Alaphilippe si è imposto nella gara su strada elite, Anversa – Lovanio, percorrendo 268.3 Km in 5h56′34″, alla media di 45.147 Km/h. Ha preceduto di 32″ l’olandese Dylan van Baarle e il danese Michael Valgren Hundahl. Miglior italiano Sonny Colbrelli, 10° a 1′18″

PARIS-CHAUNY

Il belga Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix) si è imposto nella corsa francese, Margny-lès-Compiègne – Chauny, percorrendo 205.3 Km in 4h30′38″, alla media di 45.515 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Alberto Dainese (Team DSM) e Andrea Pasqualon (Intermarché-Wanty-Gobert)

DORPENOMLOOP RUCPHEN

Il belga Elias Van Breussegem (Tarteletto – Isorex) si è imposto nella corsa olandese, circuito di Rucphen, percorrendo 193.3 Km in 4h08′21″, alla media di 46.7 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli olandesi Coen Vermeltfoort (VolkerWessels Cycling Team) e Martijn Budding (BEAT Cycling). Nessun italiano in gara

LE TOUR DE BRETAGNE CYCLISTE

Il danese Tobias Lund Andresen (Development Team DSM) si è imposto nella settima ed ultima tappa, Guitté – Dinan, percorrendo 155.3 Km in 3h36′09″, alla media di 43.109 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Bastien Tronchon (AG2R Citroën U23 Team) e di 3″ il connazionale Jesper Hansen (Riwal Cycling Team). Miglior italiano Filippo Tagliani (Androni Giocattoli-Sidermec), 11° a 25″. Il francese Jean-Louis Le Ny (WB-Fybolia Locminé) si impone in classifica con 2″ sul connazionale Anthony Delaplace (Arkéa-Samsic) e 6″ sul connazionale Valentin Retailleau (AG2R Citroën U23 Team). Miglior italiano Kevin Bonaldo (Team Qhubeka), 35° a 9′48″

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