URAN RISORGE AD ANDERMATT. CARAPAZ RESTA LEADER ALLA VIGILIA DELLA TAPPA REGINA

giugno 12, 2021 by Redazione  
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Dopo quasi 3 anni dall’ultimo successo, Rigoberto Uran torna alla vittoria al Tour de Suisse con una prestazione spettacolare. Il colombiano della EF Education-Nippo ha letteralmente dominato la settima tappa della corsa elvetica, una cronometro individuale di 23 km caratterizzata da una lunga salita nella parte iniziale. Alle spalle di Uran, che non vinceva dal Giro di Slovenia del 2018, un ottimo Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step), giunto a 40” da Uran e il sorprendente Gino Mader (Bahrain-Victorius) arrivato a 54”, stesso tempo del leader Richard Carapaz (Ineos Grenadiers). Male invece Jakob Fulsang (Astana-Premier Tech) e Maximilian Schachmann, arrivati rispettivamente con un passivo di 1′43” ed 1′23”.
Piuttosto rivoluzionata la classifica generale, che vede sempre in testa il corridore Ecuadoriano ma con un margine che si è ridotto ad appena 17” su Uran, risalito dalla 5a alla seconda posizione. Un vantaggio non del tutto rassicurante in vista della tappa regina che si disputerà domani.

La 7a tappa del Tour de Suisse, una crono di 23 km da Disentis Sedrun ad Andermatt, offriva agli uomini di classifica una nuova opportunità per darsi battaglia. La prova contro il tempo, decisamente atipica, proponeva una prima parte quasi tutta all’insù e un finale tutto in discesa. Dopo i primi 2 km pianeggiati, i corridori erano chiamati a scalare la salita dell’Oberlapass (9,5 km al 6,5% di pendenza media) in cima alla quale era posto l’intermedio (km 11,5). Dalla vetta fino all’arrivo il percorso era invece quasi totalmente in discesa, a parte un breve tratto finale nell’abitato di Andermatt. Da segnalare la suddivisione dei corridori in due maxiblocchi per permettere ai veicoli al seguito della corsa di rientrare verso la partenza. Il primo gruppo, formato dagli ultimi 67 corridori della classifica generale, partiva tra le 12:29 e le 13:20, mentre la partenza degli altri 75 atleti era prevista dalle 15:20 in poi.

Il primo corridore a prendere il via è stato il neozelandese Connor Brown, ultimo nella classifica generale. Il giovane del Team Qhubeka-Assos è riuscito a concludere con un tempo di 40′24” che gli ha consentito di restare in testa alla classifica provvisoria per quasi un’ora, fino all’arrivo del connazionale Tom Scully (EF Education-Nippo), il primo a scendere sotto i 40 minuti (39′50”). Di lì a poco il duo kiwi è stato superato prima dall’elvetico Johan Jacobs (Movistar Team) con un tempo di 39′38” e poi dal bravo Jonas Rutsch, anche lui in forza alla EF. Il corridore tedesco, capace di abbassare il miglior tempo di oltre 2 minuti con un ottimo 37′37”, è rimasto tranquillamente in testa alla graduatoria fino alla partenza del secondo blocco di corridori, mentre alle sue spalle si inserivano in seconda posizione prima Rob Britton (Rally Cycling) con un tempo di 39′07” e poi Marc Soler (Movistar Team) con un buon 38′04”. Non altrettanto si può dire di Stefan Bissegger (EF Education-Nippo), già secondo nella crono d’apertura e poi vincitore a Gstaad: per il giovane Svizzero quasi 3 minuti di ritardo del compagno di squadra Rutsch.

Terminata la lunga pausa, il primato di Rutsch è stato immediatamente messo in discussione da Soren Kragh Andersen (Team DSM). Il danese è partito fortissimo, transitando all’intertempo posto in cima al gpm con ben 34” sul tedesco, e ha poi difeso il vantaggio in discesa, tagliando il traguardo con un tempo di 38′06”, mezzo minuto in meno rispetto a Rutsch.
Nel frattempo erano partiti in rapida sequenza tre dei cronoman più attesi, ovvero Tom Dumoulin (Jumbo-Visma), Rohan Dennis (Ineos Grenadiers) e Stefan Kung (Groupama-FDJ), quest’ultimo vincitore della prima crono del Tour de Suisse. Dumoulin è transitato all’intertempo con 6” di vantaggio su Andersen, ma è stato superato poco dopo di 9” dal sorprendente Gino Mader (Bahrain-Victorius) che era partito 3 minuti dopo di lui. Il Limburghese ha poi guadagnato qualche secondo in discesa, transitando sul traguardo con 8” su Andersen. Mader ha invece interpretato meno bene la seconda parte della crono ma è riuscito comunque a difendersi da Dumoulin chiudendo con un vantaggio di appena 2 secondi e 57 centesimi.
Meno positive le prestazioni di Dennis e Kung, passati in cima al gpm con un ritardo di oltre 30” da Mader. L’australiano ha mantenuto inalterato lo svantaggio in discesa, terminando a 34” dal corridore della Bahrain-Victorius; Kung è invece andato fortissimo, recuperando una ventina di secondi e chiudendo con 11” di ritardo dal connazionale, in quarta posizione provvisoria alle spalle anche di Dumoulin e Kragh Andersen.

A questo punto l’ordine d’arrivo provvisorio si è stabilizzato, in attesa dell’entrata in scena degli uomini di classifica che sono partiti di lì a poco. Il primo ad avvicinarsi a Mader è stato Mattia Cattaneo (Deceuninck-Quick Step), già 3° nella crono d’apertura. Il corridore bergamasco è transitato al gpm con appena 5” di ritardo da Mader e ha poi concluso in terza posizione a soli 4” dallo svizzero e 2” da Dumoulin. Degna di nota anche la prestazione di Rui Costa (UAE Team Emirates). Il portoghese è transitato con 21” di ritardo da Mader a causa anche di un cambio di bici in vetta, ma ha poi recuperato tantissimo lungo la discesa, andando a chiudere in 4a posizione ad appena 2” da Cattaneo.

Nel frattempo, l’intermedio di Mader era stato superato da Domenico Pozzovivo (Team Qhubeka-Assos) bravo a far meglio di 7 secondi. Il lucano ha però trovato difficoltà in discesa ed ha chiuso in 37′02”, stesso tempo di Rui Costa. Chi però ha fatto la voce grossa dal primo all’ultimo chilometro è stato Rigoberto Uran (EF Education-Nippo). Il colombiano, capace di battere il tempo di Pozzovivo al gpm di ben 29 secondi, si è imposto al traguardo con un tempo di 36′02”, addirittura 54 secondi meglio di Mader. Bene anche Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step), secondo sia all’intertempo (a 12”) sia al traguardo dove è giunto con un passivo di 40” da Uran.
In difficoltà i primi tre della classifica generale. Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe) che già aveva un ritardo di 1′15” in vetta, ha perso ancora qualche secondo nella seconda parte, terminando la sua prova in 1′22”. Peggio ancora Jakob Fulgsang (Astana-Premier Tech) che già in cima pagava 1′35” ed ha poi concluso ad 1′43” da Uran. Ha invece limitato i danni Richard Carapaz (Ineos Grenadiers), giunto al traguado a 54” da Uran in 4a posizione. Il corridore Ecuadoriano è così riuscito a difendere la leadership.

L’ordine d’arrivo della tappa vede dunque Rigoberto Uran dominatore della crono con 40” su Alaphilippe, 54” su Mader e Carapaz, 56” su un redivivo Tom Dumoulin e 58” sul bravo Mattia Cattaneo. Chiudono la top ten di giornata Domenico Pozzovivo e Rui Costa, rispettivamente 7° ed 8° ad un minuto da Uran, Soren Kragh Andersen (9° a 1′04”) e Stefan Kung (10° a 1′05”).
La nuova classifica generale vede sempre in testa Richard Carapaz, con un margine di soli 17” su Uran e 39” su Alaphilippe. Quest’ultimo stasera abbandonerà la corsa per assistere alla nascita del figlio. Retrocede in 4a posizione Schachmann (a 1′07”), davanti a Fuglasang (1′15”). Molto più staccati Michael Woods (Israel Start-Up Nation), oggi autore di una prova pessima e scivolato a 3′10”, Domenico Pozzovivo (a 3′16”) e Sam Oomen (Jumbo-Visma) che occupa l’8a piazza a 3′39”.

Domani è in programma la tappa regina del Tour de Suisse, la Andermatt-Andermatt di 160 km. Subito dopo la partenza i corridori affronteranno nuovamente l’Oberalpass, questa volta dal versante opposto (10,8 km al 5,5% di media) rispetto a quello scalato nella cronometro. Quindi troveranno il Passo di Lucomagno (16,5 km al 5,3%) e infine il Passo del San Gottardo dal versante della Val Tremola (punte fino al 12% e tratti in pavè), riaperto in extremis per evitare il passaggio della corsa attraverso la superstrada. Dalla vetta della salita mancheranno soltanto 15 km di cui i primi 10 tutti in discesa. Una tappa che potrebbe dare una nuova fisionomia, questa volta definitiva, alla corsa.

Pierpaolo Gnisci

Uran risorge ad Andermatt (fonte: Getty Images)

Uran risorge ad Andermatt (fonte: Getty Images)

PEDRERO, COLPO DOPPIO A LE MOURTIS. TAPPA E MAGLIA PER LO SPAGNOLO

giugno 12, 2021 by Redazione  
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Nella terza tappa con arrivo a Le Mourtis, Antonio Pedrero (Team Movistar) attacca a 4 km dall’arrivo e riesce ad avvantaggiarsi progressivamente sugli avversari che non riescono più a raggiungerlo. Il giovane spagnolo vince il tappone della Route d’Occitanie 2021 e veste la maglia gialla che domani dovrà difendere nell’ultima tappa.

Dall’alto dei suoi 2115 metri d’altezza il Col du Tourmalet svetta in tutta la sua imponenza ma una delle montagne che ha fatto la storia del Tour viene affrontata soltanto dopo 30 km dalla partenza di Pierrefitte-Nestalas, nella terza tappa della Route d’Occitanie 2021. Fino all’arrivo di Le Mourtis mancheranno, una volta scollinato, ancora oltre 140 km di strada, che terminerà proprio con la scalata verso Le Mourtis, prosecuzione del Col de Mentè. Sarà una giornata determinante per la classifica generale, visto che la classifica è ancora molto corta dopo le prime due tappe ed oggi chi vorrà vincere la breve corsa ai piedi dei Pirenei dovrà attaccare. Proprio sulle prime rampe del Col du Tourmalet, dopo una trentina di km dalla partenza, prendeva vigore la fuga di giornata composta da dieci attaccanti, ovvero Marlon Gaillard (Team Total Direct Energie), Dayer Quintana (Team Arkea Samsic), Nicola Bagioli (Team B&B Hotels KTM), Juri Hollman (Team Movistar), Ibon Ruiz (Team Kern Pharma), Logan Owen (Team EF Education Nippo), Alro Cuadros (Team Caja Rural), Mikel Iturria (Team Euskaltel Euskadi), Delio Fernadez (Team Delko) e Daniel Navarro (Team Burgos BH). Il gruppo maglia gialla rallentava l’andatura e la fuga guadagnava a poco a poco oltre 2 minuti di vantaggio. Era comunque l’AG2R Citroen, la squadra della maglia gialla Andrea Vendrame, a controllare la situazione in testa al gruppo e a non far lievitare eccessivamente il vantaggio della fuga, visto che Iturria e Navarro erano le maggiori minacce per Vendrame, avendo entrambi dall’italiano 33 secondi di ritardo. A tirare il gruppo erano presenti anche uomini del Team Cofidis e del Team INEOS Grenadiers. Sui dieci di testa si riportava prima Diego Lopez (Team Kern Pharma) quando mancavano circa 10 km dalla vetta del Tourmalet. Cuadros si avvantaggiava di qualche centinaio di metri sui compagni di fuga e scollinava per primo sul Col du Tourmalet, rafforzando anche il suo primato nella classifica GPM. Il gruppo maglia gialla scollinava a sua volta con un ritardo di 3 minuti e 15 secondi dall’avanguardia della fuga. Al traguardo volante di Bagnères-de-Bigorre era Gaillard a transitare per primo. Alle spalle dei fuggitivi il gruppo si ricompattava, con AG2R e Cofidis a condurre l’inseguimento. Sul gruppo di testa intanto si era riportato con una bella azione personale anche Jokin Murguialday (Team Caja Rural). Sulla Cote de Mauvezin, secondo GPM di giornata posto al km 92.4, Cuadros scollinava in prima posizione. Iturria si aggiudicava il secondo sprint intermedio di Saint-Bertrand-de-Comminges posto al km mentre Cuadros accumulava altri punti della classifica GPM scollinando in prima posizione sul Cap de la Coste posto al km. Nel frattempo la maglia gialla Andrea Vendrame (Team AG2R Citroen) era vittima di un problema meccanico che lo costringeva a fermarsi a bordo strada. Dopo l’intervento del meccanico, l’italiano ripartiva e rientrava nel gruppo principale poco prima dell’inizio della scalata verso il Col de Larrieu, penultima asperità di giornata. Era ancora Cuadros a scollinare per primo mentre il gruppo era segnalato a circa 2 minuti di ritardo. Ai piedi dell’ascesa finale verso Le Mourtis in testa alla corsa erano rimasti in sette, ovvero Cuadros, Navarro, Murguialday, Iturria, Quintana, Hollman e Lopez. Il gruppo inseguitore accelerava ed ai meno 13 il ritardo sulla testa della corsa era di soli 55 secondi. A 5 km dall’arrivo il gruppo rientrava su Navarro, ultimo dei fuggitivi a resistere. Contemporaneamente, Vendrame alzava bandiera bianca perdendo le speranze di conservare la maglia gialla. Lo sparuto gruppo di testa era formato da A tonio Pedrero (Team Movistar), Merhawi Kudus (Team Astana), Simon Carr (Team EF Education First), Giulio Ciccone (Team Trek Segafredo), Julen Amezqueta (Team caja Rural), Jesus Herrada (Team Cofidis), Oscar Rodriguez (Team Astana), Cristian Rodriguez (Team Total Direct Energie) ed Elie Gesbert (Team Arkea Samsic). Pedrero attaccava poco meno di 4 km dal termine ed aumentava progressivamente il vantaggio sugli avversari. Lo spagnolo guadagnava praticamente 10 secondi al km e andava a vincere in solitaria. A 40 secondi di ritardo si piazzava Herrada mentre Oscar Rodriguez era terzo a 43 secondi. Chiudevano la top five Cristian Rodriguez e Simon Carr, rispettivamente quarto e quinto a 46 secondi di ritardo. Pedrero è la nuova maglia gialla con 44 secondi di vantaggio su Herrada e 49 secondi di vantaggio su Oscar Rodriguez. Domani è in programma la quarta ed ultima tappa da Lavelanet-Pays d’Olmes a Duilhac-Sous-Peyrepertuse, per un totale di 151.2 km. Si inizia subito con la scalata verso il Col de Montsegur che pur non essendo categorizzato come GPM potrebbe fungere da trampolino di lancio per la fuga di giornata. Le cose si faranno più interessanti nel finale, con gli ultimi 15 km praticamente senza pianura. Un saliscendi continuo in cui i ciclisti dovranno affrontare prima la salita verso Grau de Maury Sous Quéribus e poi la successiva ascesa verso l’arrivo, oltre 4 km all’8.5% con punte in doppia cifra. A meno di clamorose sorprese, Pedredo sembra aver ipotecato la vittoria della breve corsa francese.

Giuseppe Scarfone

Pedrero si impone sul traguardo di Le Mourtis (Getty Images)

Pedrero si impone sul traguardo di Le Mourtis (Getty Images)

GIRO DI SLOVENIA: ULISSI LASCIA IL SEGNO A SVETA GORA

giugno 12, 2021 by Redazione  
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Diego Ulissi (UAE – Team Emirates) ha conquistato il successo nella quarta tappa del Giro di Slovenia 2021 venendo scortato dal suo capitano Tadej Pogačar che si è classificato al secondo posto davanti a Matteo Sobrero (Astana – Premier Tech). Per Pogačar è stata la conferma della leadership mantenendo un ampio margine di sicurezza sugli stessi Ulissi e Sobrero, rispettivamente al secondo e terzo posto.

La frazione numero quattro da Ajdovščina a Sveta Gora di Nova Gorica, anche conosciuta come Monte Santo di Gorizia, era la tappa regina con i suoi 162 chilometri e 3000 metri di dislivello. Nella prima metà di corsa le difficoltà erano la salita di Temnica, 4.4km all’8.1%, e quella di Ravnica, 2.8km al 10.4%. A 50 chilometri dall’arrivo era posta la salita di Vrhovije, 4.4km al 7.3%, seguito da un su e giù col Monte Sabotino, 1.5km all’8.7%, a 20 chilometri dall’arrivo che precedeva un’altra scalata a Ravnica. Dalla cima mancavano soltanto 9 chilometri con un breve strappo e un tratto in discesa che portava agli ultimi 2400 metri durissimi al 13.5% di media che conducevano a Sveta Gora.
La fuga di giornata veniva composta da Josip Rumac (Androni Giocattoli – Sidermec), Urko Berrade e Jon Irisarri (Caja Rural – Seguros RGA), Antonio Jesus Soto (Euskaltel – Euskadi), David Per (Adria Mobil), Adam Stachowiak (HRE Mazowsze Serce Polski) e Kristijan Koren (Selezione slovena). Il gruppo controllava questo tentativo intorno ai due minuti di distanza con il lavoro di Matteo Trentin (UAE – Team Emirates) in particolare, andando a ridurre il distacco intorno al minuto a Vrhovije. Sul Sabotino era Stachowiak ad attaccare, il quale veniva però ripreso dal resto della fuga nel tratto pianeggiante prima della salita di Ravnica. Piccola indecisione in gruppo in un incrocio con alcuni corridori che sbagliavano direzione creando un po’ di caos in gruppo, nonostante ciò riuscivano a chiudere sui fuggitivi ai piedi della salita. La BikeExchange is occupava della selezione nel gruppo di testa, ma era la UAE – Team Emirates a intensificare il ritmo ai -9. Nel tratto di discesa era Matej Mohorič ad attaccare, ma il percorso non tecnico non permetteva al corridori di casa di prendere margine venendo chiuso facilmente ed era anche il primo a perdere contatto sulla salita conclusiva. Tadej Pogačar (UAE – Team Emirates) a due chilometri dalla conclusione provava ad aumentare il ritmo, lasciando poi il compagno di squadra Rafal Majka a condurre il passo con Matteo Sobrero (Astana – Premier Tech) e Diego Ulissi (UAE – Team Emirates). Quest’ultimo sembrava quello più in difficoltà, però stringendo i denti riusciva a restare a contatto del gruppetto. Majka terminava il suo lavoro negli ultimi 300 metri lasciando Pogačar a tenere un ritmo contenuto, preparando così l’attacco di Ulissi negli ultimi 120 metri col quale riusciva ad andarsene agilmente conquistando la vittoria, mentre Pogačar si limitava a controllare Sobrero sopravanzandolo negli ultimi metri. Pogačar chiaramente difendeva la maglia di leader, mantenendo un vantaggio di 1’21” sul compagno di squadra Ulissi e 1’35” su Sobrero.
Nella giornata di domani la frazione conclusiva da Ljubljana a Novo Mesto che dovrebbe concludersi in volata.

Carlo Toniatti

La vittoria di Diego Ulissi nella tappa regina della corsa slovena (© Tour of Slovenia)

La vittoria di Diego Ulissi nella tappa regina della corsa slovena (© Tour of Slovenia)

ABERASTURI CONQUISTA IL SUCCESSO A KRŠKO

giugno 11, 2021 by Redazione  
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Jon Aberasturi (Caja Rural – Seguros RGA) ha vinto la terza frazione del Giro di Slovenia battendo in volata Matej Mohorič (Bahrain – Victorious) e Matteo Trentin (UAE – Team Emirates). Tadej Pogačar (UAE – Team Emirates) ha mantenuto la maglia leader con 1’15” su Mohorič prima della tappa regina dell’edizione numero ventotto.

La terza frazione di 168km partiva da Brežice con arrivo a Krško con tre salite categorizzate da scalare, quella più insidiosa era anche l’ultima. La scalata a Sremič infatti è lunga 4km al 5.7%, ma la pendenza media può ingannare, perché la salita è “a scale” con almeno tre strappi di 500 metri in doppia cifra. Come nella giornata di ieri, dalla cima i corridori dovevano affrontare 19 chilometri, dei quali la prima parte in discesa, seguita da uno strappo di 1200 metri al 6% che continuava come falsopiano, prima di un breve tratto di discesa e gli ultimi dieci chilometri pressoché pianeggianti.
La prima parte di corsa era molto combattuta per riuscire a formare la fuga di giornata, con un drappello di sette corridori in grado di emergere dopo una trentina di chilometri. Raul Garcia Pierna e Jaime Castrillo (Equipo Kern Pharma), Andrea Garosio (Bardiani-CSF-Faizanè), Jacob Scott (Canyon dhb SunGod), David Per (Adria Mobil), Jonas Iversby Hvideberg (Uno-X Pro Cycling Team) e Jon Irisarri (Caja Rural – Seguros RGA) erano i componenti di questo tentativo che veniva comunque ripreso dopo appena 45 chilometri di avventura. Sulla seconda salita di giornata a 75 chilometri dall’arrivo si formava un nuovo attacco con Alessandro Monaco (Bardiani-CSF-Faizanè), Jhonatan Restrepo (Androni Giocattoli – Sidermec), Sergio Araiz (Equipo Kern Pharma), Kenny Molly (Bingoal Pauwels Sauces WB), Jefferson Alveiro Cepeda (Caja Rural – Seguros RGA) e Antonio Angulo (Euskaltel – Euskadi). Il gruppo tirato principalmente dalla Uno-X Pro Cycling Team chiudeva sulla fuga ai piedi dell’ultimo GPM di giornata di Sremič con Restrepo ultimo ad arrendersi. La BikeExchange faceva il ritmo nel primo tratto di salita, mentre a metà salita era Rafal Majka (UAE – Team Emirates) ad accelerare con Jan Tratnik (Bahrain – Victorious) a chiudere su di lui in prima persona e poi seguita dalla Astana – Premier Tech che lanciava poco dopo Javier Romo Olivier all’attacco. La UAE – Team Emirates andava a chiudere su di lui poco prima dello scollinamento e guidava un gruppo ristretto a una ventina di atleti lungo la discesa. Sul breve strappetto a fine discesa, Markus Hoelgaard (Uno-X Pro Cycling Team) attaccava, mentre un gruppetto di una quindicina di corridori riusciva a rientrare sugli inseguitori. La formazione degli emirati arabi continuava il suo controllo della corsa chiudendo sull’attaccante norvegese ai -6 e su altri piccoli movimenti di atleti che provavano ad anticipare la volata, in particolare Tratnik, che riusciva ad avvantaggiarsi in maniera pericolosa, ma come nella prima giornata Tadej Pogačar lavorava per i suoi velocisti chiudendo sul connazionale e lanciando lo sprint per Matteo Trentin, il quale si lanciava forse un filo troppo presto venendo sopravanzato nel finale da Jon Aberasturi (Caja Rural – Seguros RGA) che conquistava così il successo. Al secondo posto, anche oggi, Matej Mohorič (Bahrain – Victorious) partito un po’ troppo indietro, mentre Trentin doveva arrendersi al terzo posto.
Mohoric riusciva ad avvicinarsi leggermente in classifica generale grazie all’abbuono, portandosi ora a 1’15” di ritardo da Pogačar che rimane comunque leader incontrastato della corsa.
Domani la tappa regina con l’arrivo al Monte Santo di Gorizia su pendenze in doppia cifra.

Carlo Toniatti.

Successo di Jon Aberasturi (Tour of Slovenia)

Successo di Jon Aberasturi (Tour of Slovenia)

11-06-2021

giugno 11, 2021 by Redazione  
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TOUR DE SUISSE

Il danese Andreas Lorentz Kron (Lotto Soudal) si è imposto nella sesta tappa, Andermatt – Disentis-Sedrun, percorrendo 130.1 Km in 3h14′52″, alla media di 40.058 Km/h. Ha preceduto allo sprint il portoghese Rui Alberto Faria da Costa (UAE-Team Emirates) e di 1″ l’austriaco Hermann Pernsteiner (Bahrain – Victorious). Miglior italiano Matteo Fabbro (Bora – Hansgrohe), 9° a 50″. Il colombiano Richard Antonio Carapaz Montenegro (INEOS Grenadiers) è ancora leader della classifica con 26″ sul anese Jakob Diemer Fuglsang (Astana – Premier Tech) e 36″ sul tedesco Maximilian Schachmann (Bora – Hansgrohe). Miglior italiano Domenico Pozzovivo (Team Qhubeka ASSOS), 9° a 3′10″.

BALOISE BELGIUM TOUR

L’australiano Caleb Ewan (Lotto Soudal) si è imposto nella terza tappa, Gingelom – Scherpenheuvel-Zichem, percorrendo 174.4 Km in 3h56′43″, alla media di 44.205 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Pascal Ackermann (Bora – Hansgrohe) e il danese Michael Mørkøv Christensen (Deceuninck – Quick Step). Miglior italiano Matteo Moschetti (Trek – Segafredo), 5°. Il belga Remco Evenepoel (Deceuninck – Quick Step) è ancora leader della classifica con 45″ sul connazionale Yves Lampaert (Deceuninck – Quick Step) e 53″ sul connazionale Gianni Marchand (Tarteletto – Isorex). Miglior italiano Filippo Fiorelli (Bardiani-CSF-Faizanè), 27° a 2′04″.

LA ROUTE D’OCCITANIE – LA DÉPÊCHE DU MIDI

Il francese Arnaud Démare (Groupama – FDJ) si è imposto nella seconda tappa, Villefranche-de-Rouergue – Auch, percorrendo 198.7 Km in 5h01′31″, alla media di 39.54 Km/h. Ha preceduto allo sprint il venezuelano Orluis Alberto Aular Sanabria (Caja Rural – Seguros RGA) e l’italiano Jacopo Mosca (Trek – Segafredo). L’italiano Andrea Vendrame (AG2R Citroën Team) è ancora leader della classifica con 4″ su Mosca e sullo spagnolo Jon Agirre Egaña (Equipo Kern Pharma).

TOUR OF SLOVENIA

Lo spagnolo Jon Aberasturi Izaga (Caja Rural – Seguros RGA) si è imposto nella terza tappa, Brežice – Krško, percorrendo 165.8 Km in 3h50′26″, alla media di 43.171 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo sloveno Matej Mohorič (Bahrain – Victorious) e l’italiano Matteo Trentin (UAE-Team Emirates). Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) è ancora leader della classifica con 1′15″ su Mohorič e 1′26″ sull’italiano Diego Ulissi (UAE-Team Emirates).

OBERÖSTERREICHRUNDFAHRT (Austria)

Il ceco Daniel Turek (Team Felbermayr – Simplon Wels) si è imposto nella prima tappa, Felbermayr Wels – Maria Schmolln, percorrendo 163.9 Km in 4h02′29″, alla media di 40.555 Km/h. Ha preceduto di 20″ l’olandese Stijn Daemen (ABLOC CT) e il connazionale Michal Schlegel (Elkov – Kasper). Nessun italiano in gara. Turek è il nuovo leader della classifica con 14″ su Daemen e 18″ sul neozelandese James Fouché (Black Spoke Pro Cycling Academy)

FIVE RING OF MOSCOW

Il russo Egor Igoshev (Lokosphinx) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Mosca, percorrendo 136 Km in 3h04′53″, alla media di 44.13 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Igor Frolov (CSP OVS Moskovskaya Oblast) e di 24″ il connazionale Aleksandr Komin (SSHOR 7 Samara). Unico italiano in gara Filippo Ridolfo (Team Novo Nordisk Development), 10° a 43″. Frolov è ancora leader della classifica con 1′15″ sul connazionale Roman Maikin (Volga Union Team) e 2′31″ sul connazionale Dmitry Puzanov (SSHOR 7 Samara). Ridolfo 13° a 6′46″

GIRO D’ITALIA GIOVANI UNDER 23

L’elvetico Yannis Voisard (Swiss Racing Academy) si è imposto nella nona tappa, Cavalese – Nevegal, percorrendo 167.1 Km in 4h15′44″, alla media di 39.205 Km/h. Ha preceduto di 2″ lo spagnolo Juan Ayuso Pesquera (Team Colpack Ballan) e il norvegese Tobias Halland Johannessen (Uno-X Dare Development Team). Miglior italiano Edoardo Sandri (Cycling Team Friuli ASD), 5° a 8″. Ayuso Pesquera è ancora maglia rosa con 2′55″ su Halland Johannessen (Uno-X Dare Development Team) e 3′49″ sul belga Henri Vandenabeele (Development Team DSM). Miglior italiano Alessandro Verre (Team Colpack Ballan), 6° a 5′23″.

VUELTA FEMENINA A GUATEMALA

La colombiana Jenny Lorena Colmenares Colmenares (Colombia Tierra de Atletas – GW Bicicletas) si è imposta nella terza tappa, Quetzaltenango – Cerro El Baúl, percorrendo 88 Km in 2h40′06″, alla media di 32.979 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’ecuadoriana Miryan Maritza Nuñez Padilla (Liro Alcaldía la Vega) e di 8″ la connazionale Blanca Liliana Moreno Canchon (Merquimia Proyecta Team). Nessuna italiana in gara. La Colmenares Colmenares è tornata leader della classifica con 5″ sulla Nuñez Padilla e 11″ sulla Moreno Canchon

LA SCORRETTEZZA “COSTA” IN SVIZZERA: RETROCESSO IL PORTOGHESE, VITTORIA A KRON

giugno 11, 2021 by Redazione  
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La tappa montana di Disentis-Sedrun veniva vinta da Andreas Kron (Lotto-Soudal) dopo che la giuria retrocedeva al secondo posto per una volata irregolare Rui Costa (UAE – Team Emirates) al termine di una giornata che non vedeva variazioni e pericoli per gli uomini delle prime posizioni di classifica. Per il portoghese trentaquattrenne si sarebbe trattata del primo trionfo in stagione; purtroppo per lui la giuria riteneva, giustamente, la sua volata pericolosa e lo retrocedeva al secondo posto dietro Kron, che conquistava così la seconda vittoria stagionale

La sesta frazione del Giro di Svizzera iniziava con due grandi novità, la prima era il nuovo leader della classifica generale Richard Carapaz (Ineos-Grenadiers) – che nella tappa di ieri aveva conquistato la vittoria di giornata e la maglia gialla – La seconda era ll’addio alla corsa del precedente leader, Mathieu Van der Poel (Alpecin – Fenix), costretto al ritiro da un raffreddore che poteva compromettere la sua salute in vista dei suoi prossimi obiettivi, Olimpiade su tutti. Nei primi chilometri si vedevano molti tentativi di fuga, spesso promossi dalla Deceuninck-QuickStep e la Ineos Grenadiers di Carapaz era costretta a controllare, badando solo che all’attacco non andassero corridori pericolosi per la classifica generale.

Partita la fuga giusta, nei chilometri finali Rui Costa, l’austriaco Hermann Pernsteiner (Bahrain-Victorious) e Andres Kron si avvantaggiavano sugli altri compagni d’avventura andando a giocarsi la vittoria finale allo sprint. L’austriaco si arrendeva ai meno 300 metri e davanti restavano Kron e Rui Costa. Il primo a partire era il portoghese, mentre alle sue spalle rinveniva il corridore della Lotto-Soudal. Rui Costa tagliava per primo il traguardo dopo aver deviato la sua traiettoria ostacolando il danese, che si lamentava per il comportamento dell’avversario. Così la giuria si vedeva costretta a retrocedere il corridore della UAE – Team Emirates e assegnare la vittoria a Kron, che conquistava così il secondo successo stagionale dopo la prima tappa del Giro della Catalagna. Il gruppo Maglia gialla arrivava invece unito e senza patemi al traguardo 2′49” dopo l’arrivo dei primi.
Da evidenziare in chiave italiana il nono posto di Matteo Fabbro (Bora-Hansgrohe) e soprattutto la conquista della maglia a pois di leader del Gran Premio della Montagna da parte di Antonio Nibali (Trek-Segafredo).
Domani si disputa una delle frazioni più interessante della corsa elvetica, una cronometro individuale di 23 Km da Disentis-Sedrun ad Andermatt che nella prima metà ha la forma della cronoscalata perchè si dovrà salire fino ai 2046 metri dell’Oberalppass, affrontando 9.5 Km d’ascesa al 6.5% di pendenza media.

Luigi Giglio

Rui Costa esulta, Kron contesta sul rettilineo darrivo di Sedrun (Getty Images)

Rui Costa esulta, Kron contesta sul rettilineo d'arrivo di Sedrun (Getty Images)

GIRO U23, YANNIS VOISARD VINCE SUL NEVEGAL

giugno 11, 2021 by Redazione  
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Yannis Voisard conquista la penultima tappa del Giro U23 davanti ad un indomabile Juan Ayuso e a Tobias Johannessen

Nona frazione del Giro d’Italia Under 23 da Cavalese al Nevegal, con 4 GPM fra cui lo storico Passo Valles. Il gruppo resta compatto fino alla prima delle due ascese di giornata al Nevegal intorno ai 70 km dal traguardo, quando il ritmo inizia a crescere scremando le fila con una costante selezione da dietro. È sulla seconda e ultima scalata all’arrivo odierno però che si è decisa la corsa, con scatti e controscatti da parte dei migliori ma senza mai nessuno in grado di fare la differenza fino all’ultimo chilometro.
Qui parte Yannis Voisard (Swiss Racing Academy) tentando il tutto per tutto per anticipare lo sprint, riuscendo eroicamente con le ultime forze rimaste a resistere al rientro di uno scatenato Juan Ayuso (Team Colpack Ballan) volenteroso di lasciare l’ennesimo sigillo vestito di rosa, colori che verosimilmente condurrà fino al termine di questa edizione del Giro. Chiude il podio parziale Tobias Johannessen (Uno-X).

Lorenzo Alessandri
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Lultima tappa di montagna è vinta dallelvetico Yannis Voisard (© Giro dItalia Under 23)

L'ultima tappa di montagna è vinta dall'elvetico Yannis Voisard (© Giro d'Italia Under 23)

DEMARE VINCE LA VOLATA DI AUCH. VENDRAME RESTA IN MAGLIA GIALLA

giugno 11, 2021 by Redazione  
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Nella volata della seconda tappa, Arnaud Demare (Team Groupama FDJ) vince in volata davanti a Orluis Aular (Team Caja Rural) e Jacopo Mosca (Team Trek Segafredo). Andrea Vendrame (Team AG2R) conserva la maglia gialla e domani dovrà difenderla nel tappone pirenaico.

La seconda tappa della Route d’Occitanie 2021 è la più facile dal punto di vista altimetrico, essendo quasi completamente in pianura. I quasi 200 km da Villefranche-de-Rouergue ad Auch presentano tre facili GPM di terza categoria nei primi 80 km e le squadre dei velocisti dovrebbero controllare agevolmente la corsa prima della volata finale, anche se l’ultimo km sale leggermente. Andrea Vendrame (Team AG2R Citroen) parte in maglia gialla dopo la bella vittoria da finisseur nella prima tappa. Subito dopo la partenza da Villefranche-de-Rouergue si formava la fuga di giornata grazie all’azione di due ciclisti: Adne Van Engelen (Team Bike Aid) ed Angel Madrazo (Team Burgos BH). Madrazo scollinava in prima posizione sulla Cote de Najac, prima asperità altimetrica posta al km 18.9. Il gruppo maglia gialla inseguiva ad oltre 3 minuti, con gli uomini della Groupama FDJ nelle prime posizioni che dettavano un ritmo ancora abbastanza regolare, tant’è che dopo 35 km la fuga arrivava ad avere un vantaggio di oltre 8 minuti. Sulla successiva Cote de Saint-Antonin era ancora Madrazo a scollinare per primo. Lo spagnolo faceva la sua personale ‘tripletta’ odierna transitando per primo anche al terzo ed ultimo GPM della Cote de Mirabel posta al km 81.1. A 90 km dall’arrivo il gruppo alle spalle della coppia di testa aveva iniziato ad aumentare il ritmo e il vantaggio della fuga era sceso a 2 minuti e 20 secondi. Ad alternasi in testa al gruppo erano gli uomini di AG2R Citroen, Groupama FDJ ed EF Education Nippo. Tre ciclisti contrattaccavano nel gruppo maglia gialla. Erano Samuel Leroux (Team Xellis-Roubaix Lille Metropole), Morné Van Kiekert (Team ST Michel – Auber) e Valentin Retailleau (Nazionale Francese). I tre riuscivano di comune accordo a raggiungere i fuggitivi della prima ora e così ad un’ottantina di km dall’arrivo si formava un gruppo di testa di cinque uomini, Van Engelen si aggiudicava il primo traguardo intermedio di Gimat posto al km 139.9 . A 50 km dal termine il vantaggio della fuga sul gruppo maglia gialla era di 2 minuti e 35 secondi. Al secondo traguardo intermedio di Roquefort posto al km 176 era Leroux a transitare per primo. Groupama FDJ ed EF Education Nippo aumentavano l’andatura negli ultimi 30 km e la fuga aveva sempre meno possibilità di raggiungere l’arrivo senza essere ripresa. E infatti il gruppo piombava irrimediabilmente su di essa a 7 km dall’arrivo. L’ultimo dei fuggitivi ad essere ripreso era un coriaceo Angel Madrazo. L’ottimo lavoro della Groupama FDJ permetteva ad Arnaud Demare di posizionarsi al meglio per la volata. Il campione nazionale francese era anche favorito dalla leggera pendenza della strada e sprintava per la vittoria davanti ad Orluis Aular (Team Caja Rural) e Jacopo Mosca (Team Trek Segafredo). Chiudevano la top five Lorrenzo Manzin (Team Total Direct Energie) e David Gonzalez (Team Caja Rural) in quinta posizione. Dopo la vittoria alla recente Boucles de la Mayenne, denare conferma di avere un’ottima gamba e di essere uno dei favoriti per la maglia verde al prossimo Tour de France. In classifica generale Andrea Vendrame (Team AG2R Citroen) che conserva agevolmente la maglia gialla. Domani è in programma la terza tappa da Pierrefitte-Nestalas a Le Mourtis. Non ci si potrà più nascondere e chi vincerà metterà una bella ipoteca sulla vittoria finale. I ciclisti dovranno affrontare cinque GPM, il primo dei quali è il Col du Tourmalet che seppur inserito a 150 km dall’arrivo si farà sentire nelle gambe. L’arrivo finale sulla salita verso Le Mortis è anch’eso impegnativo visto che sono quasi 13 km al 6.5%. Nel mezzo, Cote de Mauvezin, Cap de la Coste e Col de Larrieu completeranno le difficoltà di una tappa davvero tosta. Insomma, i Pirenei chiamano. Chi risponderà?

Giuseppe Scarfone

Arnaud Demare vince la seconda tappa della Route dOccitanie (foto: Getty Images Sport)

Arnaud Demare vince la seconda tappa della Route d'Occitanie (foto: Getty Images Sport)

PERLA DI CARAPAZ IN SVIZZERA, PER L’ECUADORIANO TAPPA E MAGLIA A LEUKERBAD

giugno 10, 2021 by Redazione  
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La quinta tappa al Giro di Svizzera porta tante novità nella classifica generale della corsa, prima fra tutte la nuova leadership di Richard Carapaz (Ineos – Grenadiers) conquistata dopo l’affermazione nella frazione odierna.

Prima tappa di montagna al Giro di Svizzera quella che Gstaad portava a Leukerbad dopo 175 chilometri, strada piena di asperità che vedeva incredibilmente il leader della generale, la maglia gialla Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix), entrare nel gruppetto degli attaccanti di giornata. La fuga comprendeva anche Sergio Samitier (Movistar), Hermann Pernsteiner (Bahrain-Victorious) e Claudio Imhof (Nazionale Svizzera), più volte in azione in questi giorni.

Sotto la spinta della Ineos Grenadiers la fuga veniva ripresa ai meno 28 chilometri dall’arrivo, dopodiché lungo la salita di Erschmatt si infiammava la tappa. Il primo ad attaccare era Antwan Tolhoek (Jumbo-Visma) ai -25 e un chilometro più tardi si accodava Esteban Chaves (BikeExchange), che una volta rireso l’olandese lo staccava a 22.5 km dal traguardo. Tolhoek veniva ripreso dal gruppo dei migliori che contava a questo punto solo 15 ciclisti: Eddie Dunbar a tirare per Richard Carapaz (Ineos), Julian Alaphilippe e Mattia Cattaneo (Deceuninck), Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe), Jakob Fuglsang (Astana-Premier Tech), Niklas Eg (Trek-Segafredo), Sam Oomen (Jumbo), Rigoberto Urán e Neilson Powless (EF Education-Nippo), Tiesj Benoot Andreas Leknessun (DSM), Michael Woods (Israel), Lucas Hamilton (BikeExchange) e Domenico Pozzovivo (Qhubeka Assos).

Ai meno 12 il colpo di scena: Chaves sbagliava strada finendo su una stradina secondaria e l’errore gli costava caro a causa degli attacchi che sopraggiungevano da dietro. Fuglsang era il primo a raggiungerlo per poi staccarlo a 5,5 chilometri dal traguardo. A cogliere il successo, invece, era Carapaz che nel finale raggiungeva Fuglsang e lo batteva in volata. L’ecuadoriano della Ineos Grenadiers conquistava così anche la maglia di leader della classifica generale. Terza posizione per il canadese Woods che, dopo 39 secondi, arrivava insieme a Urán, Schachmann, Hamilton, Alaphilippe e Pozzovivo.

Domani altra tappa di montagna che prevede il Passo del San Gottardo (9 Km al 7,2%) subito dopo la partenza da Andermatt e il Passo del Lucomagno (18.5 Km al 5.5%) a una trentina di cholometri dal traguardo di Sedrun.

Luigi Giglio

Carapaz a pochi passi dalla vittoria in quel di Leukerbad (foto Bettini)

Carapaz a pochi passi dalla vittoria in quel di Leukerbad (foto Bettini)

DOMINIO DI TADEJ POGAČAR SULLE STRADE DI CASA

giugno 10, 2021 by Redazione  
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Tadej Pogačar (UAE – Team Emirates) ha vinto la seconda tappa del Giro di Slovenia con un azione negli ultimi venticinque chilometri. Il corridore sloveno ha anche conquistato la maglia di leader quasi ipotecando la classifica finale. Al secondo posto si è classificato Matej Mohorič (Bahrain – Victorious) battendo in volata Diego Ulissi (UAE – Team Emirates) in un gruppetto inseguitore che ha perso 1’22” dal fenomeno sloveno.

La seconda tappa del Giro di Slovenia partiva da Žalec arrivando al castello di Celje dopo 147 chilometri di corsa. Le salite in programma erano la salita di Lipa dopo 67km, 5 chilometri al 7%, ma in particolare, Svetina, 5.5km al 7.5% con soltanto 19 chilometri alla conclusione piuttosto ondulati che portavano agli ultimi 2km al 7.2% sulle rampe conclusive del castello di Celje.
La fuga di giornata prendeva subito il via con Alexander Konychev (Team BikeExchange), Sergio Araiz (Equipo Kern Pharma), Viacheslav Kuznetsov (Gazprom – RusVelo), Josu Etxeberria (Caja Rural – Seguros RGA), Kenny Molly (Bingoal Pauwels Sauces WB), Robert Scott (Canyon dhb SunGod), Kasper Andersen (ColoQuick), Alan Banaszek (HRE Mazowsze Serce Polski) e Daniel Bigham (Ribble Weldtite Pro Cycling). Il gruppo controllava questo tentativo senza grossi problemi riprendendo tutti i componenti della fuga ai piedi della salita di Svetina. Nel tratto tortuoso che precedeva la salita, era la Bahrain – Victorious ad aumentare il ritmo in gruppo andando a spezzare in più tronconi la corsa. Sulle prime pendenze impegnative accelerava violentemente Vegard Stake Laengen (UAE – Team Emirates) con il suo capitano Tadej Pogačar pronto alla sua ruota e Jan Tratnik (Bahrain – Victorious). Questo finché non decideva Pogačar in prima persona di attaccare con al suo più immediato inseguimento Matteo Sobrero (Astana Premier Tech), Diego Ulissi e Rafal Majka (UAE – Team Emirates). Il fenomeno polacco scollinava con un vantaggio di 50” sul terzetto inseguitore e 1’15” su Jan Polanc (UAE – Team Emirates), Robert Stannard e Tanel Kangert (Team BikeExchange), Giovanni Carboni (Bardiani-CSF-Faizanè), Matej Mohoric (Bahrain – Victorious), Jonathan Lastra (Caja Rural – Seguros RGA) e James Shaw (Ribble Weldtite Pro Cycling). Lungo la discesa i gruppi inseguitori si ricompattavano, mentre Pogačar scendeva in maniera convinta, ma senza prendere rischi eccessivi. Sobrero e Mohoric nella seconda parte di discesa riuscivano ad avvantaggiarsi leggermente, venendo però ripresi ai piedi dello strappo conclusivo, quando Pogačar poteva vantare un vantaggio di 1’10”. Nel finale il polacco saliva con notevole agilità aumentando il suo vantaggio portando a casa tappa e maglia con una prestazione dominante. Majka attaccava nell’ultimo chilometro senza successo, e nel finale in volata nel gruppetto inseguitore era Mohoric a classificarsi al secondo posto davanti a Diego Ulissi con un ritardo di 1’22”. Pogačar riesce quindi per la prima volta in carriera ad alzare le mani al cielo in Slovenia, gli unici suoi due successi precedenti sulle terre di casa erano, infatti, la cronometro del campionato nazionale nella stagione passata e un titolo junior sempre nella disciplina contro il tempo. Il suo vantaggio in classifica è di 1’24” su Mohoric, 1’28” su Ulissi e 1’33” su Sobrero.
La tappa di domani presenta un percorso ondulato con possibilità per i velocisti nel caso in cui le loro squadre controllassero la corsa.

Carlo Toniatti.

Tadej Pogacar può festeggiare per la prima volta sulle strade di casa (UAE TEAM EMIRATES)

Tadej Pogacar può festeggiare per la prima volta sulle strade di casa (UAE TEAM EMIRATES)

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