IMPRESA DI ASGREEN ALLA E3 SAXO BANK CLASSIC
Kasper Asgreen (Deceuninck – Quick Step) ha vinto in maniera sorprendente la E3. Dopo un’azione solitaria di 55 chilometri, ha avute le energie per attaccare nuovamente negli ultimi cinque andando a trionfare sul compagno di squadra Florian Sénéchal e Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix). Matteo Trentin (UAE-Team Emirates) è stato il migliore degli italiani concludendo al 18° posto.
La sessantaquattresima edizione della E3 Saxo Bank Classic presentava un percorso simile a quello della passata edizione con 204 chilometri da compiere con 10 tratti di pavè e 17 salite. I passaggi più importanti della corsa erano il Taaienberg ai -80, l’Eikenberg ai -60 seguito da Stationsberg, e in particolare Paterberg (-42) e Oude Kwaremont (ai -38) affrontati con sequenza inversa rispetto al Giro delle Fiandre.
La lista di partenza era estremamente importante con il solito confronto tra Wout Van Aert (Team Jumbo-Visma) e Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix). I principali avversari provenivano da Deceuninck – Quick Step, Lotto Soudal, AG2R Citroën Team, Trek – Segafredo, Team DSM e UAE-Team Emirates che schieravano più corridori in grado di giocarsi carte importanti. Altri outsiders erano Michael Matthews (Team BikeExchange), Alberto Bettiol (EF Education – Nippo), Sonny Colbrelli (Bahrain – Victorious), Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers) e Sep Vanmarcke (Israel Start-Up Nation).
La prima notizia della giornata era la non partenza dell’intera BORA – Hansgrohe a seguito della positività al coronavirus di Matthew Walls. La partenza invece era caratterizzata da un forte vento che causava un altissimo ritmo in gruppo che impediva gli attacchi almeno fino al primo tratto in pavè da affrontare dopo 30km. Qua riuscivano a sganciarsi dal plotone un tentativo di dieci atleti comprendente Alexys Brunel (Groupama – FDJ), Lindsay De Vylder (Sport Vlaanderen – Baloise), Marco Haller e Jonathan Milan (Bahrain – Victorious), Johan Jacobs e Lluís Mas (Movistar Team), Rasmus Tiller (Uno-X Pro Cycling Team), Jelle Wallay (Cofidis, Solutions Crédits) e Taco van der Hoorn (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux). Questi corridori riuscivano a raggiungere un vantaggio massimo di tre minuti.
Dopo sessanta chilometri una caduta coinvolgeva Jhonatan Narvaez (INEOS Grenadiers) e Fernando Gaviria (UAE-Team Emirates) che erano costretti al ritiro.
A 95 chilometri dalla conclusione Victor Campenaerts (Team Qhubeka ASSOS) aumentava il ritmo allungando il gruppo fino ai primi movimenti con Quinn Simmons (Trek – Segafredo). Il corridore americano veniva ripreso da un fortissimo ritmo della Deceuninck Quick-Step sul Taaienberg. Il forcing produceva un gruppetto di attaccanti rappresentato da Kasper Asgreen, Yves Lampaert e Zdenek Stybar (Deceuninck Quick-Step), Matthews, Van Aert, Van der Poel, Jasper Stuyven (Trek – Segafredo) e Matteo Trentin (UAE-Team Emirates). Questa azione veniva però influenzata dalla foratura di Van Aert, il quale veniva ripreso dal gruppo principale dove grazie all’aiuto di un paio di gregari riusciva a rientrare sul gruppo di testa che nel frattempo aveva ripreso i fuggitivi. A 66 chilometri dall’arrivo proprio quando stava per avvenire il ricongiungimento Asgreen riusciva ad andarsene in solitaria con vari atleti che provavano senza successo ad inseguirlo. A 57 chilometri, sullo Stationsberg, Van der Poel imprimeva una violenta accelerazione con alla sua ruota Van Aert e Stybar. Nel tratto seguente vari corridori riuscivano a rientrare ritrovandosi a una decina di secondi da Asgreen che riusciva a resistere al comando.
In un momento di rilassamento erano Haller, Oliver Naesen (AG2R Citroën Team), Markus Hoelgaard (Uno-X Pro Cycling Team), Florian Sénéchal (Deceuninck Quick-Step), Anthony Turgis (Team Total Direct Energie) e Florian Vermeersch (Lotto Soudal) a fiondarsi all’inseguimento del danese. Una volta giunti sul Paterberg Asgreen manteneva un margine di 20” sul gruppo inseguitore e 1’ sul resto del gruppo. Van Aert attaccava con forza sul muro, tenendo alla sua ruota Stybar, Greg Van Avermaet (AG2R Citroën Team) e Van der Poel. Lungo il Kwaremont questo gruppetto riusciva a rientrare sul primo gruppo abbassando il vantaggio di Asgreen a 15”. Lampaert e Dylan Van Baarle (INEOS – Grenadiers) nel frattempo provavano a rientrare sul gruppo inseguitore, riuscendo a compiere questa azione a 26 chilometri dalla conclusione con il danese che riusciva a difendere ancora il margine di vantaggio sui 15-20 secondi. Nel frattempo Tiesj Benoot (Team DSM) e Stuyven venivano segnalati all’inseguimento a circa 50” da Asgreen, mentre ormai solo Van Aert e Van der Poel collaboravano nell’inseguimento, facendo prendere velocemente margine ad Asgreen. Lampaert rimaneva vittima di una foratura che lo costringeva a perdere diversi secondi venendo ripreso da Benoot e Stuyven.
Sull’ultimo muro di giornata, il Tiegemberg, Van Aert attaccava, con Van der Poel che rilanciava in maniera molto più importante, infatti Van Aert subiva il colpo restando attardato Solo Stybar, Van Avermaet, Sénéchal e Naesen restavano col fuoriclasse olandese andando ad abbassare il ritardo da Asgreen a soltanto 12” con 19 km da compiere. Van Baarle in solitaria riusciva a rientrare sul primo gruppo inseguitore, mentre Van Aert era poco più attardato. Asgreen veniva ripreso a dodici chilometri dalla conclusione formando quindi un gruppetto di sette atleti con 15” su Van Aert, Haller, Vermeersch, Turgis e Hoelgaard, ma questo gruppo perdeva inesorabilmente terreno perché davanti, ad eccezione di Asgreen, la collaborazione era totale. A sorpresa, a 5 chilometri dalla conclusione, dopo aver ricaricato la batterie, Asgreen attaccava secco. Riusciva subito a prendere una decina di secondi e i soli AG2R provavano con attacchi e accelerazioni a chiudere il buco sempre ben marcati dai Deceuninck. Van der Poel scattava secco ai -2, ma Sénéchal si incollava alla sua ruota, in questo momento il gruppo alzava bandiera bianca concentrandosi alla lotta per il secondo posto.
Kasper Asgreen conquistava così una vittoria meritatissima dopo due azioni davvero intense. Naesen, dietro, lanciava una volata lunga con Van der Poel che rispondeva, ma veniva comunque anticipato da Senechal che completava la doppietta Deceuninck Quick-Step davanti a Van der Poel. Stybar concludeva al quinto posto andando così a confermare una grandissima prestazione di squadra. Il miglior italiano era Trentin al 18° posto, vittima di una foratura che non gli ha permesso di giocarsi le sue carte al meglio.
Carlo Toniatti
KAMNA VINCE A MANRESA. ADAM YATES SEMPRE PRIMO
La quinta tappa del Giro di Catalogna 2021 è caratterizzata da una fuga di ottimi ciclisti coronata da un attacco finale a 7 km dalla conclusione da parte di Lennard Kamna (Team Bora Hansgrohe). Le buone doti da passista gli permettono di ottenere una vittoria meritata mentre Adam Yates (Team INEOS Grenadiers) mantiene saldamente sulle spalle la maglia di leader.
Dopo le ultime due tappe che hanno definito ulteriormente la classifica generale con il dominio INEOS che colloca tre ciclisti nelle prime tre posizioni, oggi il Giro di Catalogna offre una tappa lunga, superiore ai 200 km, che vede due GPM, il primo dei quali verrà affrontato dopo quasi 40 km ed il secondo, dalle pendenze costanti e abbastanza impegnative, a circa 25 km dall’arrivo. La partenza è a La Pobla de Segur e l’arrivo a Manresa dopo precisamente 201.1 km. Purtroppo nella penultima tappa non prendeva il via la Kern Pharma a causa della positività al covid di due suoi componenti. Dopo una decina di km dalla partenza c’era il primo tentativo di fuga grazie all’azione di Fausto Masnada, Remi Cavagna e James Knox (Team Deceuninck Quick Step), David De La Cruz (UAE Team Emirates), Ruben Guerreiro (Team EF Education First), Elie Gesbert (Team Arkea Samsic), Callum Scotson (Team Bikeexchange), Gianluca Brambilla ed Alexander Kamp (Team Trek Segafredo), Marc Soler (Team Movistar), Wouter Poels (Team Bahrain Victorious), Francois Bidard (Team AG2R Citroen), Sean Bennett (Team Qhubeka ASSOS), Omer Goldstein (Team Israel StartUp Nation) e Antonio Jesus Soto (Team Euskaltel). Il gruppo non dava molto spazio ai quattordi attaccanti che venivano ripresi già in vista della ascesa del primo GPM di giornata, il Coll de Comiols. Era Koen Bouwnìman (Team Jumbo Visma) a scollinare in prima posizione. Nella successiva Cavagna tentava un nuovo attacco in collaborazione con Matej Mohoric (Team Bahrain Victorious). Thiman Arensman (Team BDC) e Ide Schelling (Team Bora hansgrohe) raggiungevano la coppia in testa. Si formava così un quartetto che provava a guadagnare sul gruppo. Arensman si aggiudicava lo sprint del Centenario. A 81 km dal termine le carte in tavola si mescolavano ancora visto che il gruppo di testa era formato ora da De La Cruz, Knox, Valter, Jungels, Mohoric, Soler, Arensman, Schelling, Goldstein e Cavagna. Allo sprint intermedio di Calaf, posto al km 95.5, Cavagna transitava in prima posizione. Jungels si aggiudicava il successivo traguardo intermedio di Manresa posto al km 140. Cavagna provava l’azione solitaria a circa 50 km dal termine. Il francese aumentava sia gli sforzi che il vantaggio sugli ex compagni di fuga ed iniziava la salita verso il Port de Montserrat con 1 minuto e 50 secondi di vantaggio sui diretti inseguitori, mentre il gruppo inseguiva più dietro ad oltre 3 minuti di ritardo. Cavagna scollinava in prima posizione ma nel falsopiano prima della discesa vera e propria veniva raggiunto da altri ciclisti, ovvero Mikel Bizkarra (Team Euskaltel), Sebastien Reichenbach (Team Groupama FDJ), Carlos Verona(Team Movistar), Rigoberto Uran (Team EF Education Nippo), Lennard Kamna (Team Bora Hansgrohe), Steven Kruijswijk (Team Jumbo Visma),Gesbert, Storer e Smith. Verona provava l’allungo in discesa ma veniva ripreso a 10 km dall’arrivo. A 8 km dalla conclusione era Kamna a portare un nuovo attacco. Il ciclista tedesco, molto attivo anche in alcune tappe precedenti, si involava tutto solo verso la vittoria finale, la prima del 2021, e trionfava sul traguardo di Manresa. In seconda posizione giungeva Ruben Guerreiro (Team EF Education First) a 39 secondi di ritardo mentre Bizkarra era terzo a 42 secondi di ritardo. Il primo gruppo inseguitore era regolato da Dion Smith a 44 secondi di ritardo da Kamna. Il gruppo principale con il leader della classifica generale giungeva al traguardo con 1 minuto e 59 secondi di ritardo. Adam Yates (Team INEOS Grenadiers) resta tranquillamente primo rispettivamente con 45 secondi di vantaggio e 49 secondi di vantaggio sui compagni di squadra Richie Porte e Geraint Thomas. Domani è in programma la sesta e penultima tappa da Tarragona a Matarò, di 193.8 km. L’assenza pressoché totale di pianura ed i due GPM – Port d’Ullastrell e Alt de Collet nella seconda metà della tappa – potrebbero essere utilizzati come trampolino di lancio per qualche azione interessante, anche da parte di uomini in classifica.
Giuseppe Scarfone

La vittoria di Lennard Kamna a Manresa (foto: Getty Images Sport)
VINGEGAARD TITANO A SAN MARINO. SECONDA VITTORIA DI TAPPA E COPPI E BARTALI SEMPRE PIU’ VICINA
A San Marino in una tappa con 4000 metri di dislivello Jonas Vingegaad (Team Jumbo Visma) fa capire di che pasta è fatto ottenendo la seconda vittoria di tappa alla Settimana Coppi & Bartali 2021. L’ultima tappa, che presenta altre salite, non sarà la solita passerella finale ma sarà quella decisiva vista la presenza di molti ciclisti racchiusi in alcune decine di secondi
La Repubblica di San Marino è la protagonista indiscussa della penultima tappa della Settimana Internazionale Coppi & Bartali visto che nella tappa odierna i ciclisti saranno impegnati a percorrere il suo territorio, costellato di saliscendi e molto simile a una classica del Nord; il dislivello totale è infatti di 4000 metri. Sono 154 e mezzo i km da affrontare, con tre GPM ed un circuito finale con pochissima pianura. La tappa iniziava immediatamente con diversi attacchi in testa al gruppo. Si formava un quintetto formato da Manuele Boaro (Team Astana), Abner Gonzale (Team Movistar), Tzomin Juaristi (Team Euskaltel), Eduardo Sepulveda (Team Androni Sidermec) ed Edoardo Zardini (Team Vini Zabù). Dopo una trentina di km ed un inseguimento accanito, riuscivano a portarsi sui cinque di testa altri cinque ciclisti: Alejandro Osorio (Caja Rural Seguros), Cristian Scaroni (Gazprom RusVelo), Guy Niv (Team Israel StartUp Nation), Antonio Nibali (Team Trek Segafrdo) e Xabier Mikel Azparren (Euskaltel). Il gruppo inseguiva a quasi 3 minuti e mezzo di ritardo. Dopo una quarantina di km, sulle insidiose rampe del Monte Titano, rientravano sul gruppo di testa Marton Dina (Team Eolo) e Johnatan Canaveral (Bardiani Csf Faizanè). Osorio scollinava in prima posizione sul primo GPM di San Marino. Il gruppo inseguiva a poco più di 3 minuti di ritardo. All’inizio della seconda scalata verso San Marino il gruppo, tirato dal Team Movistar, era segnalato a meno di 2 minuti dal drappello di testa. Osorio si aggiudicava anche questo GPM. La corsa entrava quindi nel circuito finale di sei giri, con diversi saliscendi ed in particolare una salita di oltre 2 km. In testa alla corsa Osorio, Canaveral e Zardini si avvantaggiavano sul resto degli attaccanti. Nel gruppo principale si segnalava la caduta di Ivan Sosa (Team INEOS Grenadiers), secondo in classifica generale. Il colombiano stringeva i denti e rientrava. Ad una quarantina di km dal termine, si ricompattava il gruppo di testa con 11 ciclisti ad esclusione di Dina, che si era fatto definitivamente riprendere dal gruppo inseguitore. A tre giri dalla conclusione la fuga perdeva altri quattro componenti. Restavano in testa Zardini, Boaro, Nibali, Sepulveda, Scaroni, Niv e Juaristi. Una decisa accelerazione del gruppo inseguitore riprendeva i fuggitivi durante il quarto giro. Le carte si rimescolavano e iniziavano nuovi attacchi. All’inizio dell’ultimo giro la testa della corsa era formata da Hector Carretero (Team Movistar) ed Oier Lazkano (Team Caja Rural). Il gruppo tornava sui due contrattaccanti, nonostante un estremo tentativo di Lazkano che terminava a 4 km dal termine. Sull’asperità finale, attaccava Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) che otteneva la seconda vittoria di tappa grazie ad una volata in salita e si metteva alle spalle Javier Romo (Team Astana) e Nick SChultz (Team Bikeexchange). Completavano la top five Ethan Hayter (Team INEOS Grenadiers) in quarta posizione e Mauri Vansevenant (Team Deceuninck Quick Step) in quinta posizione. In classifica generale Vingegaard è sempre più primo ed ora comanda con 7 secondi di vantaggio su Schultz e 11 secondi di vantaggio su Hayter. Domani è in programma l’ultima tappa da Forlì a Forlì, un circuito cittadino da percorrere sette volte con la Rocca delle Caminate – 3.6 km al 6.4% – che potrebbe dare qualche sussulta in ottica classifica generale, proprio nella giornata conclusiva. Con dieci ciclisti nell’arco di 43 secondi tutto può ancora succedere.
Antonia Scarfone

La vittoria di Jonas Vingegaard a San Marino (foto: Bettini Photo)
26-03-2021
marzo 26, 2021 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
VOLTA CICLISTA A CATALUNYA
Il tedesco Lennard Kämna (BORA – Hansgrohe) si è imposto nella quinta tappa, La Pobla de Segur – Manresa, percorrendo 201.1 Km in 4h29′13″, alla media di 44.818 Km/h. Ha preceduto di 39″ il portoghese Ruben António Almeida Guerreiro (EF Education – Nippo) e di 42″ lo spagnolo Mikel Bizkarra Etxegibel (Euskaltel – Euskadi). Miglior italiano Gianluca Brambilla (Trek – Segafredo), 18° a 51″. Il britannico Adam Yates (INEOS Grenadiers) è ancora leader della classifica con 45″ sull’australiano Richie Porte (INEOS Grenadiers) e 49″ sul britannico Geraint Thomas (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek – Segafredo), 16° a 2′31″
E3 SAXO BANK CLASSIC
Il danese Kasper Asgreen (Deceuninck – Quick Step) si è imposto nella corsa belga, circuito di Harelbeke, percorrendo 203.9 Km in 4h42′37″, alla media di 43.288 Km/h. Ha preceduto di 32″ il francese Florian Sénéchal (Deceuninck – Quick Step) e l’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix). Miglior italiano Matteo Trentin (UAE Team Emirates), 18° a 1′30″
SETTIMANA INTERNAZIONALE COPPI E BARTALI
Il danese Jonas Vingegaard Rasmussen (Team Jumbo-Visma) si è imposto nella quarta tappa, circuito di San Marino, percorrendo 154.8 Km in 4h26′37″, alla media di 34.836 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Javier Romo Oliver e l’australiano Nick Schultz (Team BikeExchange). Miglior italiano Antonio Tiberi (Trek – Segafredo), 10° a 2″. Vingegaard Rasmussen è ancora leader della classifica con 7″ su Schultz e 11″ sul britannico Ethan Hayter (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Kevin Colleoni (Team BikeExchange), 9° a 39″.
25-03-2021
marzo 25, 2021 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
VOLTA CICLISTA A CATALUNYA
Il colombiano Jhoan Esteban Chaves Rubio (Team BikeExchange) si è imposto nella quarta tappa, Ripoll – Port Ainé (Pallars Sobirà), percorrendo 166.5 Km in 4h29′47″, alla media di 37.029 Km/h. Ha preceduto di 7″ il canadese Michael Woods (Israel Start-Up Nation) e Geraint Thomas (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek – Segafredo), 13° a 31″. Il britannico Adam Yates (INEOS Grenadiers) è ancora leader della classifica con 45″ sull’australiano Richie Porte (INEOS Grenadiers) e 49″ su Thomas. Miglior italiano Ciccone, 15° a 2′31″
OXYCLEAN CLASSIC BRUGGE-DE PANNE DONNE
L’australiana Grace Brown (Team BikeExchange) si è imposta nella corsa belga, Bruges – De Panne, percorrendo 158.8 Km in 4h03′17″, alla media di 39.164 Km/h. Ha preceduto di 7″ la danese Emma Cecilie Norsgaard Jørgensen (Movistar Team) e la danese Jolien d’Hoore (SD Worx). Migliore italiana Elisa Balsamo (Valcar – Travel & Service), 5° a 7″
SETTIMANA INTERNAZIONALE COPPI E BARTALI
Il britannico Ethan Hayter (INEOS Grenadiers) si è imposto nella terza tappa, circuito di Riccione, percorrendo 139 Km in 3h49′21″, alla media di 36.363 Km/h. Ha preceduto allo sprint il neozelandese Shane Archbold (Deceuninck – Quick Step) e l’australiano Nick Schultz (Team BikeExchange). Miglior italiano Jacopo Mosca (Trek – Segafredo), 4°. Il danese Jonas Vingegaard Rasmussen (Team Jumbo-Visma) è ancora leader della classifica con 1″ su Hayter e Schultz. Miglior italiano Kevin Colleoni (Team BikeExchange), 9° a 20″.
CHAVES, RITORNO DI FIAMMA A PORT AINE’. ADAM YATES RESTA LEADER
Dopo una fuga iniziale e una bella azione solitaria di Lennard Kamna (Team Bora Hansgrohe) conclusasi a 14 km dall’arrivo, un ritrovato Esteban Chaves (Team Bikeexchange) attacca a 7 km dal traguardo, resiste al ritorno del gruppo e vince il tappone del Giro di Catalogna 2021 dopo due anni a bocca asciutta. Adam Yates (Team INEOS Grenadiers) mantiene la maglia bianco verde e guarda con fiducia alle ultime tre tappe.
Se ieri Adam Yates (Team INEOS Grenadiers) ha messo le basi per la vittoria finale del Giro di Catalogna 2021, oggi nel vero tappone della breve corsa spagnola può ipotecarla seriamente. Da Ripoll a Port Ainè saranno oltre 166 km di fatica e di passione visto che sono in programma tre durissimi GPM, uno di prima categoria e due hors categorie. Oggi si affronta senza tema di smentita, calendario e altimetria alla mano, una delle tappe più difficili di questo inizio di stagione. Dopo la partenza da Ripoll si registrava un primo tentativo d’attacco portato da due ciclisti: Diego Camargo (Team EF Education Nippo) ed Andreas Kron (Team Lotto Soudal). Kron riusciva a vincere il traguardo volante di Ribes de Freser, dopo una decina di km, dopodiché il gruppo reagiva e rientrava sui due uomini in testa. Un nuovo tentativo d’attacco, questa volta più consistente, prendeva corpo grazie all’azione di Wouter Poels (Team Bahrain Victorious), Antwan Tolhoek (Team Jumbo Visma), James Knox (Team Deceuninck Quick Step), Michael Storer (Team DSM), Attila Valter (Team Groupama FDJ), Ben Zwiehoff e Ide Schelling (Team Bora Hansgrohe). Nonostante gli sforzi dei sette in testa, il gruppo annullava anche questo tentativo e ritornava compatto dopo 22 km dal via. Lungo l’ascesa del Port de Toses si formava finalmente la fuga di giornata grazie all’azione di Lennard Kamna (Team Bora Hansgrohe), Juan Pedro Lopez (Team Trek Segafredo), Clement Champoussin (Team AG2R Citroen), Rigoberto Uran (Team EF Education First), Antonio Pedrero e Sergio Samitier (Team Movistar), Joe Dombrowski (UAE Team Emirates), Thomas De Gendt (Team Lotto Soudal), Louis Meintjes (Team Israel StartUp Nation), Valter, Tolhoek e Koen Bouwman (Team Jumbo Visma). Era Bouwman a scollinare in prima posizione con il gruppo che inseguiva a quasi 2 minuti di ritardo. De Gendt si aggiudicava il secondo traguardo volante di La Seu d’Ugell posto al km 75.3, mentre Lopez faceva suo il traguardo del centenario posto al km 66.4. Lungo l’ascesa del Port d’El Cantò, secondo GPM in programma, Kamna accelerava e faceva il vuoto sugli ex compagni di fuga. Il giovane tedesco scollinava con quasi 3 minuti di vantaggio sul gruppo tirato dagli uomini dell’INEOS Grenadiers. Nella successiva discesa il gruppo recuperava progressivamente su Kamna. Sulle prime rampe del Port d’Ainè, il gruppo inseguitore aumentava ulteriormente il ritmo e diventava sempre più esiguo a causa del ritmo molto elevato. Kamna veniva infine ripreso a poco più di 14 km dall’arrivo. Rohan Dennis (Team INEOS Grenadiers) era il primo dello squadrone britannico a staccarsi, dopo aver lavorato per diverse decine di km in testa al gruppo. Lo rimpiazzava prima Carapaz (nonostante una foratura) e poi Thomas, al servizio entrambi di Adam Yates e Richie Porte, primo e secondo in classifica generale. Il primo vero attacco era portato a meno di 10 km dall’arrivo da Steven Krujswijk (Team Jumbo Visma), ma l’olandese non faceva molta strada in testa. Un nuovo attacco, un po’ più deciso, lo sferrava Esteban Chaves (Team Bikeexchange) a 7 km dall’arrivo. A 5 km dalla conclusione Chaves aveva 15 secondi di vantaggio sul gruppo. Da quest’ultimo usciva Enric Mas (Team Movistar) ai meno 4, ma lo spagnolo veniva ripreso a poco più di 2 km dall’arrivo. Nel frattempo Chaves sognava una vittoria che gli mancava dal 2019, quando vinse la 19° tappa del Giro d’Italia a San Martino di Castrozza in maglia Mitchelton Scott. Il piccolo colombiano aveva ancora 12 preziosi secondi di vantaggio quando transitava sotto il triangolo rosso dell’ultimo km. E stringendo i denti si imponeva con 7 secondi su Michael Woods (Team Israel StartUp Nation) e Geraint Thomas (Team INEOS Grenadiers). La top five era completata al quarto posto da Adam Yates ed al quinto posto da Sepp Kuss (Team Jumbo Visma). In classifica generale Adam Yates mantiene 45 secondi di vantaggio su Porte mentre al terzo posto sale Thomas a 49 secondi di ritardo. Il dominio dell’INEOS è ormai evidente. Dopo due giorni davvero duri, domani è in programma un po’ di tregua con la quinta tappa da La Pobla de Segur a Manresa. Anche se si superano i 200 km, sono soltanto due i GPM da scalare: il Coll de Comiols dopo una trentina di km e il Port de Montserrat a circa 25 km dall’arrivo. Proprio quest’ultimo presenta pendenze regolari e vedremo se ci sarà ulteriore bagarre nel gruppo o se qualche velocista più resistente riuscirà a giocarsi le proprie chances in volata.
Giuseppe Scarfone

La vittoria di Ethan Hayter a Riccione (foto: Bettini Photo)
A RICCIONE SCOCCA L’ORA DI HAYTER. VINGEGAARD SEMPRE PRIMO
A Riccione il gruppo riprende la fuga a meno di 10 km dall’arrivo ed Ethan Heyter (Team INEOS Grenadiers) vince di forza la volata di gruppo, prevedibile ma non scontata sulla carta, battendo Shane Archbold (Team Deceuninck Quick Step) e Nick Schultz (Team Bikeexchange). Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) resta leader della generale
Sono quasi 147 i km che i ciclisti dovranno affrontare oggi, nella terza tappa della settimana Coppi & Bartali. Da Riccione ci si addentra nell’entroterra dove sono due i GPM in programma, prima di ritornare sulla riviera e concludere gli sforzi sempre a Riccione. Originariamente i GPM dovevano essere tre ma il passaggio sul Monte Carpegna è stato cancellato a causa delle forti nevicate degli scorsi giorni che hanno reso impraticabile la strada. I due GPM residui di Villaggio del Lago e di Albereto potrebbero farsi comunque sentire nelle gambe dei ciclisti. Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) ha la possibilità di conservare la maglia di leader della classifica generale, anche se la classifica nelle prime posizioni è molto corta e dovrà tenere gli occhi ben aperti. Dopo la partenza da Riccione un primo tentativo di fuga veniva portato da Eduardo Sepulveda (Team Androni-Sidermec), Txomin Juaristi (Team Euskaltel-Euskadi), Kamil Gradek (Team Vini Zabù), Riccardo Lucca (Team General Store), Guido Draghi (Team Mg.k Vis VPM), Mattia Petrucci (Team Colpack Ballan) e Antonio Puppio (Team Qhubeka). Il gruppo però non lasciava andate questi attaccanti e ritornava compatto. Miglior sorte aveva il successivo tentativo intorno al km 20, in un tratto in salita in corrispondeza col breve sconfinamento nella Repubblica di San Marino. Riuscivano ad evadere dal gruppo in sette: Einer Rubio (Team Movistar), Edoardo Zardini (Team Vini Zabù), Alejandro Osorio (Team Caja Rural-Seguros RGA), Antonio Nibali (Team Trek-Segafredo), Andrea Garosio (Team Bardiani-CSF-Faizanè), Manuel Senni (Nazionale Italiana) e Garikoitz Bravo (Team Euskaltel-Euskadi). Dopo 33 km la fuga aveva 1 minuto e 50 secondi di vantaggio sul gruppo tirato dal Team Israel StartUp Nation. Al km 40 la fuga aveva guadagnato sul gruppo ed era segnalata con un vantaggio di 3 minuti e 10 secondi. La cancellazione per neve del Monte Carpegna Senni attaccava a sua volta lasciandosi alle spalle i compagni di fuga. A 60 km dal termine il gruppo di testa era formato da Senni, Osorio, Rubio, Nibali, Zardini e Bravo mentre Garosio si era leggermente staccato sul GPM di Villaggio del Lago. I fuggitivi si ricompattavano e si davano cambi regolari fino a una trentina di km dal termine, quando ricominciavano scatti e controscatti. Zardini e Nibali guadagnavano qualche centinaio di metri ed erano i primi ad affrontare la breve salita di Albereto, con pendenze in doppia cifra. I due in testa scollinavano con 1 minuto e 20 secondi di vantaggio sul gruppo tirato dalla Jumbo Visma. A 20 km dall’arrivo, con il gruppo a meno di un minuto dalla testa della corsa, Nibali provava l’azione solitaria. A 10 km dal termine il gruppo aveva nel mirino il ciclista siciliano, ormai a soli 10 secondi. Nibali veniva infine ripreso a 9 km dalla conclusione. L’arrivo in volata premiava Ethan Hayter (Team INEOS Grenadiers), alla prima vittoria stagionale, davanti a Shane Archbold (Team Deceuninck Quick Step) e Nick Schultz (Team Bikeexchange). Chiudevano la top five Jacopo Mosca (Team Trek Segafredo) e Natnael Tesfatsion (Team Androni Giocattoli Sidermec). Tutto invariato nelle zone alte della classifica con Jonas Vingegaard davanti a Ivan Sosa (Team INEOS Grenadiers) e Ben Hermans (Team Israel StartUp Nation). Domani è in programma la penultima tappa da San Marino a San Marino, lunga 154 km, con diverse insidie altimetriche: sono tre i GPM previsti ma il circuito finale da percorrere sei volte in tutto ha pochissima pianura e lo rende molto simile al percorso di una classica del Nord.
Antonio Scarfone

La vittoria di Ethan Hayter a Riccione (foto: Bettini Photo)
24-03-2021
marzo 24, 2021 by Redazione
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VOLTA CICLISTA A CATALUNYA
Il britannico Adam Yates (INEOS Grenadiers) si è imposto nella terza tappa, Canal Olímpic de Catalunya – Vallter 2000 (Setcases / Vall Camprodon), percorrendo 203.1 Km in 5h00′58″, alla media di 40.489 Km/h. Ha preceduto di 13″ il colombiano Jhoan Esteban Chaves Rubio (Team BikeExchange) e di 19″ lo spagnolo Alejandro Valverde Belmonte. Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek – Segafredo), 10° a 36″. Yates è il nuovo leader della classifica con 45″ sull’australiano Richie Porte (INEOS Grenadiers) e 49″ sul portoghese João Pedro Gonçalves Almeida (Deceuninck – Quick Step). Miglior italiano Fausto Masnada (Deceuninck – Quick Step), 18° a 1′52″
OXYCLEAN CLASSIC BRUGGE-DE PANNE
L’irlandese Sam Bennett (Deceuninck – Quick Step) si è imposto nella corsa belga, Bruges – De Panne, percorrendo 203.9 Km in 4h27′40″, alla media di 45.706 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix) e il tedesco Pascal Ackermann (Bora – Hansgrohe). Miglior italiano Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka ASSOS), 4°.
SETTIMANA INTERNAZIONALE COPPI E BARTALI
Il danese Jonas Vingegaard Rasmussen (Team Jumbo-Visma) si è imposto nella seconda tappa, Riccione – Sogliano al Rubicone, percorrendo 163 Km in 4h17′43″, alla media di 37.948 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Iván Ramiro Sosa Cuervo (INEOS Grenadiers) e di 4″ l’australiano Nick Schultz (Team BikeExchange). Miglior italiano Edward Ravasi (EOLO-Kometa), 14° a 13″. Vingegaard Rasmussen è il nuovo leader della classifica con 1″ su Sosa Cuervo e 3″ sul belga Ben Hermans (Israel Start-Up Nation). Miglior italiano Kevin Colleoni (Team BikeExchange), 9° a 20″.
CONTINUA L’ANNATA D’ORO DI SAM BENNETT A DE PANNE
Sam Bennet (Deceuninck – Quick Step) ha vinto la classica di Brugge-De Panne battendo di prepotenza Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix) e Pascal Ackermann (Bora – Hansgrohe). Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka ASSOS) ha chiuso al quarto posto.
La quarantacinquesima edizione della Oxyclean Classic Brugge-De Panne presentava un percorso interamente pianeggiante di 203 chilometri da Bruges a De Panne. Tranne i primi chilometri, l’intera corsa si disputava all’interno di un circuito di 45 chilometri. I favoriti di giornata erano gli sprinter, tra i quali figuravano Sam Bennett (Deceuninck – Quick Step), Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix), Fernando Gaviria (UAE-Team Emirates), Pascal Ackermann (BORA – hansgrohe), Elia Viviani (Cofidis, Solutions Crédits) e Arnaud Demare (Groupama – FDJ). Dietro questa parterre di eccellenza c’erano vari outsider con due squadre di giovani molto interessanti come Team DSM con Cees Bol e Alberto Dainese, e il Team Jumbo-Visma con Olav Kooij e David Dekker.
La fuga di giornata veniva condotta da Alexis Gougeard (AG2R Citroën Team), Gerben Thijssen (Lotto Soudal), Barnabás Peák (Team BikeExchange), Ruben Apers (Sport Vlaanderen – Baloise), Erik Nordsaeter Resell (Uno-X Pro Cycling Team) e Wout Van Elzakker (Vini Zabù). Questi corridori ottenevano un vantaggio massimo di 4’35” dopo una sessantina di chilometri di corsa, col gruppo controllato dal solito Tim Declercq (Deceuninck – Quick Step). Nacer Bouhanni (Team Arkéa Samsic) nella prima fase di corsa era costretto al ritiro. Intorno al km 80 si creava un ventaglio in gruppo dove una cinquantina di atleti si erano avvantaggiati, ma in breve tempo il gruppo si ricompattava andando nel frattempo a ridurre il distacco dei fuggitivi a soltanto due minuti. La fuga veniva ripresa a 76 chilometri dalla conclusione durante il tratto esposto al vento che aveva fatto la differenza anche nella tornata precedente. Ai -70 era Sebastián Mora (Movistar Team) ad attaccare in solitaria, mentre altri atleti avevano provato ad attaccare senza successo, riuscendo a resistere all’avanscoperta fino ai -48. Le squadre che si distinguevano principalmente nella gestione corsa erano Deceuninck Quick Step, Lotto Soudal e Team Jumbo-Visma.
Ai -30 attaccavano Davide Martinelli (Astana – Premier Tech) e Lluís Mas (Movistar Team), venendo però ripresi ai -20 dal lavoro della Team Qhubeka ASSOS. Praticamente immediata era l’azione di Brent Van Moer (Lotto Soudal) ad avvantaggiarsi in solitaria per una decina di chilometri. Tantissime squadre si alternavano in testa al gruppo, una volta giunti all’interno degli ultimi due chilometri tentava un attacco Tosh Van der Sande (Lotto Soudal) resistendo fino all’arco dell’ultimo chilometro con un plotone allungatissimo guidato da Deceuninck – Quick Step. Michael Mørkøv come al suo solito era perfetto nel lanciare la volata a Sam Bennett, rimasto quasi chiuso tra Pascal Ackermann (Bora – Hansgrohe) e Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix), ma abile a trovare lo spazio sufficente per passare e imporsi senza nessuna difficoltà. Philipsen si doveva accontentare del secondo posto davanti ad Ackermann. Quarta posizione per Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka ASSOS).
Carlo Toniatti.
ADAM YATES SPIANA VALLTER 2000. TAPPA E MAGLIA PER IL BRITANNICO
Sull’arrivo in salita di Vallter 2000, Adam Yates (Team INEOS Grenadiers) si impone in progressione, attaccando a circa 4 km dall’arrivo e staccando tutti, compagni d’avventura e fuggitivi della prima ora. Adesso il britannico guarda tutti gli altri dall’alto verso il basso con un vantaggio sostanzioso sui diretti inseguitori
Dopo la cronometro individuale di ieri che ha dato interessanti valutazioni sullo stato generale di alcuni ciclisti per quanto riguarda la vittoria finale e non solo, Joao Almeida (Team Deceuninck Quick Step) parte da Canal Olímpic de Catalunya con la maglia di leader della classifica nella terza tappa del Giro di Catalogna 2021. L’arrivo, dopo 203 km, è a Vallter 2000, al termine di una salita molto impegnativa, soprattutto nella prima parte, con 6 km al 9%. La fuga riusciva a evadere dal gruppo dopo pochi km dalla partenza e si componeva di nove ciclisti: Thymen Arensman (Team DSM), Alexander Kamp (Team Trek Segafredo), Clement Venturini (Team AG2R Citroen), Thomas Champion (Team Cofidis), Alexander Evans (Team Intermarchè Wanty Gobert), Colin Joyce (Team Rally Cycling), Francisco Galvan (Team Kern Pharma), Reinardt Janve Van Rensburg e Sean Bennett (Team Qhubeka ASSOS). Dopo 40 km la fuga aveva 6 minuti di vantaggio sul gruppo. Galvan, con 1 minuto e 2 secondi di ritardo in classifica generale da Joao Almeida, era virtualmente al comando. Proprio la Deceunick Quick Step si faceva vedere nelle prime posizioni del gruppo inseguitore, affinchè il vantaggio della fuga non aumentasse troppo. Eppure al km 70 la fuga aveva raggiunto un vantaggio di 11 minuti. Galvan si aggiudicava il primo traguardo volante di Sant Fruitós de Bages posto al km 81.3. Era invece Van Rensburg a transitare per primo sul traguardo ‘Sprint Ediciò 100’ di Sant Feliu Sasserra posto al km 109.7, il traguardo inserito quest’anno dall’organizzazione nelle tappe in linea per onorare le 100 edizioni del Giro di Catalogna. Kamp infine transitava per primo sul successivo traguardo intermedio di Perafita posto al km 129. Intanto il gruppo accelerava e si alternavano in testa a tirare anche uomini della Jumbo Visma e dell’INEOS Grenadiers. A 30 km dal termine il vantaggio della fuga era di 4 minuti e 20 secondi. All’inizio della salita finale il gruppo aveva ormai messo nel mirino i fuggitivi, che iniziavanoa perdere qualche elemento. A circa 9 km e mezzo dall’arrivo nel gruppo inseguitore iniziavano i primi attacchi, mentre davanti restavano in testa Arensman e Kamp. Il primo dei biga staccarsi era Chris Froome (Team Israel StartUp Nation). A 7 km dall’arrivo Arensman era rimasto da solo in testa; al suo inseguimento si era portato un indomito Alejandro Valverde (Team Movistar) che dopo un km tutto solo veniva raggiunto da Nairo Quintana (Team Arkea Samsic); alle loro spalle si muovevano anche Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers) e Kenny Elissonde (Team Trek Segafredo). A 4 km e mezzo dal traguardo Arensman aveva soltanto 10 secondi su Valverde, Sepp Kuss (Team Jumbo Visma) e Adam Yates (Team INEOS Grenadiers). Il terzetto raggiungeva il giovane ciclista olandese a 4 km dall’arrivo. A poco più di 2 km dal traguardo si staccava Valverde e subito dopo, sotto l’impulso di Yates, anche Kuss perdeva la testa della corsa. Yates si involava tutto solo verso la vittoria, la prima del 2021, e tagliava il traguardo con 13 secondi di vantaggio su Esteban Chaves (Team Bikeexchange) e 19 secondi di vantaggio su Valverde. Più indietro GeraintThomas (Team INEOS Grenadiers) regolava un gruppetto con Kuss, Harm Vanhoucke (Team Lotto Soudal) Hugh Carthy (Team EF Education First). Yates balza al comando della classifica generale con 45 secondi di vantaggio sul Richie Porte (Team INEOS Grenadiers) e 50 secondi di vantaggio su Joao Almeida. Domani si sale ancora, anzi si disputerà il vero tappone della breve corsa spagnola. Si parte da Ripoll e si arriva a Port Ainè dopo 166.5 km. Un GPM di prima categoria e due hors categorie, di cui l’ultimo che coincide con l’arrivo, dicono tutto sulla difficoltà di questa tappa. Chi vince lassù può ipotecare la vittoria della centesima edizione del Giro di Catalagna.
Giuseppe Scarfone

La vittoria di Adam Yates a Vallter 2000 (Foto: Getty Images Sport)