LA VUELTA PARLA ANCORA ITALIANO: A TARRAGONA VINCE TRENTIN

agosto 22, 2017 by Redazione  
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Il 28enne della Quick Step domina in volata e batte Lobato e Van Asbroeck. Sesto posto per Sacha Modolo. Una caduta appena prima di entrare nei 3 km finali manda fuori classifica Domenico Pozzovivo, che accusa quasi 3’ e mezzo di ritardo. Invariate, per il resto, le distanze fra i pretendenti alla maglia rossa.

Già domenica aveva dimostrato di essere l’uomo più veloce della Vuelta 2017. Matteo Trentin lo ha ribadito oggi sul traguardo della quarta tappa, a Tarragona, questa volta senza colpi di mano all’ultimo chilometro a negargli la vittoria. Un successo netto, con oltre una bicicletta piena di vantaggio sulla concorrenza, apparso scontato sin dal momento in cui il nativo di Borgo Valsugana si è gettato al centro della strada per superare Juan José Lobato.
Lo spagnolo era stato il primo a lanciare lo sprint, all’uscita dall’ultima curva, quando ancora mancavano 250 metri all’arrivo. Trentin si è mosso alla perfezione nel tortuoso chilometro finale, ed è uscito dall’ultima svolta in un’ideale seconda posizione. Ai 100 metri dall’arrivo il sorpasso, che costringeva lo spagnolo a preoccuparsi di difendere la piazza d’onore dal possibile recupero di Tom Van Asbroeck, terzo alla fine. Quarto e quinto altri due belgi, Edward Theuns e Jens Debusschere, subito davanti al secondo italiano, Sacha Modolo.
Il secondo successo azzurro consecutivo, all’indomani di quello di Vincenzo Nibali ad Andorra, ha premiato il lavoro svolto per tutta la tappa dalla Quick – Step Floors. Sono stati soprattutto gli uomini di Trentin a incaricarsi di tenere sotto controllo la fuga di Stéphane Rossetto e Diego Rubio, accompagnati nella prima parte della frazione da Nicholas Schulz, Juan Felipe Osorio e Johan Le Bon. Lo scontato ricongiungimento è arrivato a poco meno di 10 km dalla conclusione, mentre Wilco Kelderman rientrava in gruppo dopo una caduta in apparenza priva di gravi conseguenze.
Meno fortunato è stato Domenico Pozzovivo, rimasto invischiato in un altro incidente a 3300 metri dall’arrivo. Anche il lucano è uscito illeso, ma il tempismo della caduta – avvenuta a gruppo ormai lanciassimo verso lo sprint, e appena fuori dai 3 km di neutralizzazione – lo ha tagliato fuori dai giochi di alta classifica. 3 minuti e 25’’, alla fine, il suo passivo: abbastanza da farlo precipitare dal nono al 33° posto, a 4’08’’ dalla vetta. È stato questo l’unico cambiamento degno di nota in una generale per il resto identica a quella modellata dalle salite andorrane.

Matteo Novarini

CLASSIFICA DI TAPPA
1 Matteo Trentin (Ita) Quick-Step Floors 4:43:57
2 Juan José Lobato (Spa) Team LottoNL-Jumbo
3 Tom Van Asbroeck (Bel) Cannondale-Drapac
4 Edward Theuns (Bel) Trek-Segafredo
5 Jens Debusschere (Bel) Lotto Soudal
6 Sacha Modolo (Ita) UAE Team Emirates
7 Lorrenzo Manzin (Fra) FDJ
8 Søren Kragh Andersen (Den) Team Sunweb
9 Youcef Reguigui (Alg) Dimension Data
10 Jetse Bol (Ned) Manzana Postobon
11 Jonas Van Genechten (Bel) Cofidis, Solutions Credits
12 Michael Schwarzmann (Ger) Bora-Hansgrohe
13 Tobias Ludvigsson (Swe) FDJ
14 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team
15 Adam Blythe (GBr) Aqua Blue Sport
16 Marco Haller (Aut) Katusha-Alpecin
17 Christopher Froome (GBr) Team Sky
18 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
19 Nelson Oliveira (Por) Movistar Team
20 Lluís Guillermo Mas Bonet (Spa) Caja Rural-Seguros RGA

CLASSIFICA GENERALE
1 Christopher Froome (GBr) Team Sky 13:37:41
2 David de la Cruz (Spa) Quick-Step Floors 0:00:02
3 Nicolas Roche (Irl) BMC Racing Team
4 Tejay van Garderen (USA) BMC Racing Team
5 Vincenzo Nibali (Ita) Bahrain-Merida 0:00:10
6 Johan Esteban Chaves Rubio (Col) Orica-Scott 0:00:11
7 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:00:38
8 Adam Yates (GBr) Orica-Scott 0:00:39
9 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:48
10 Simon Yates (GBr) Orica-Scott
11 Michael Woods (Can) Cannondale-Drapac 0:01:13
12 Wilco Kelderman (Ned) Team Sunweb 0:01:17
13 Warren Barguil (Fra) Team Sunweb 0:01:22
14 Ilnur Zakarin (Rus) Katusha-Alpecin 0:01:29
15 Sam Oomen (Ned) Team Sunweb 0:01:32
16 Carlos Alberto Betancur Gomez (Col) Movistar Team 0:01:35
17 Igor Anton Hernandez (Spa) Dimension Data
18 Louis Meintjes (RSA) UAE Team Emirates 0:01:43
19 Wout Poels (Ned) Team Sky 0:01:44
20 Luis León Sánchez (Spa) Astana Pro Team 0:01:52

Matteo Trentin dopo lo sprint vincente di Tarragona (foto Bettini)

Matteo Trentin dopo lo sprint vincente di Tarragona (foto Bettini)

21-08-2017

agosto 21, 2017 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

L’italiano Vincenzo Nibali (Bahrain Merida Pro Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, Prades – Andorra la Vella, percorrendo 158.5 Km in 4h01′22″ alla media di 39.401 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo De la Cruz Melgarejo e il britannico Christopher Froome (Team Sky), nuova maglia rossa con 2″ su De la Cruz Melgarejo e sull’irlandese Roche. Miglior italiano Nibali, 5° a 10″.

TOUR DE L’AVENIR

Il britannico Christopher Lawless (Axeon Hagens Berman) si è imposto nella quarta tappa, Derval – Saumur, percorrendo 166.6 Km in 3h43′27″ alla media di 44.735 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’italiano Imerio Cima (Viris Maserati) e il norvegese Halvorsen. Il danese Kasper Asgreen (Team Veloconcept) è ancora leader della classifica con 2″ su Lawless e 4″ su Halvorsen. Miglior italiano Giovanni Carboni (Team Colpack), 11° a 4″.

FROOME GIA’ IN ROSSO, MA AD ANDORRA TRIONFA NIBALI

agosto 21, 2017 by Redazione  
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Il britannico mette alla frusta la Sky, attacca sull’Alto de la Comella e veste la maglia rossa grazie agli abbuoni. Il siciliano va in difficoltà sull’ultima salita, ma rientra in discesa e anticipa gli altri favoriti ai 400 metri dal traguardo. Con loro all’arrivo anche Chaves, Bardet, Aru, Pozzovivo, De la Cruz, Roche e Van Garderen. Contador già lontanissimo.

Una vittoria difficile da pronosticare alla vigilia, e del tutto impensabile a 8 km dal traguardo. Ad Andorra La Vella, la prima tappa di montagna della Vuelta 2017 è andata a Vincenzo Nibali, che a un chilometro dall’ultimo Gran Premio della Montagna, l’Alto de la Comella, sembrava sul punto di crollare. Già da qualche centinaio di metri se n’era andato Chris Froome, seguito dal solo Esteban Chaves. La coppia aveva subito guadagnato una decina di secondi su un gruppo di favoriti già scremato dal violento forcing di Gianni Moscon e Mikel Nieve. E quando anche Romain Bardet, Fabio Aru, David De la Cruz e Domenico Pozzovivo hanno lasciato indietro un Nibali che sembrava procedere più di spalle che di gambe, è sembrato di rivedere lo Squalo della prima parte di Giro d’Italia.
Al contrario, mentre Aru e Bardet riuscivano a ricongiungersi con Froome e Chaves al comando, Nibali si è lanciato in discesa fino a riformare un quintetto con De la Cruz, Pozzovivo e il duo BMC Nicolas Roche-Tejay Van Garderen, anch’essi rinvenuti dopo lo scollinamento. In vista dell’ultimo chilometro, il quartetto di testa ha iniziato a ragionare in ottica volata, e così, subito dopo uno scatto fuori luogo e fuori tempo di Froome ai 900 metri dall’arrivo, i due gruppetti si sono ricompattati.
Roche ha provato per primo ad anticipare la volata, salvo essere neutralizzato in corrispondenza dell’ultima curva da Chaves. Ai 400 metri, quasi in contemporanea, ci hanno provato allora Aru e Nibali, su lati opposti della strada. Lo scatto più deciso è stato quello del siciliano, a cui è bastato un istante di indecisione fra gli avversari, non appena Aru si è fatto da parte, per acquisire un margine incolmabile. Il disperato tentativo di rimonta di De la Cruz è bastato soltanto per la piazza d’onore, mentre Froome soffiava per pochi centimetri a Bardet il terzo posto e i 4’’ di abbuono decisivi per la conquista della maglia rossa.
La nuova classifica generale vede infatti il britannico al comando con 2’’ appena su un terzetto composto da Roche, Van Garderen e De la Cruz. A fare la differenza, dunque, sono stati non solo gli abbuoni raccolti all’arrivo, ma anche i 3’’ rubati da Froome al traguardo volante, poco prima di imboccare l’ultima salita di giornata. Nibali sale al quinto posto, staccato di 10’’, uno in meno di Chaves. Nella parte bassa della top ten si colloca il resto del gruppetto arrivato a giocarsi la tappa di oggi – Aru a 38’’, Pozzovivo a 43’’ e Bardet a 48’’ -, con l’intrusione di Adam Yates, ottavo a 39” dal leader.
I tre scalatori del Sud non sono stati gli unici italiani a mettersi in evidenza. Davide Villella è stato protagonista della fuga della prima ora insieme a Thomas De Gendt, Fabricio Ferrari, Anthony Turgis, Axel Domont, Alexandre Geniez, Fernando Orjuela e Przemyslaw Niemiec. Grazie ai secondi posti raccolti sul Col de la Perche e sul Coll de la Rabassa, le due salite di 1a categoria in programma prima della Comella, sarà proprio il 26enne della Cannondale a vestire domani la maglia di leader della classifica scalatori.
Detto del grande lavoro di Moscon sull’ultima salita, va sottolineato quello prodotto sulla Rabassa da Salvatore Puccio e Diego Rosa, che hanno prima tenuto a bada e poi annullato gli attacchi di Antonio Pedrero e del duo UAE Darwin Atapuma – Alberto Rui Costa.
Molti corridori partiti da Nimes con ambizioni di podio escono dal primo appuntamento con le montagne con prospettive molto ridimensionate. Se i fratelli Yates hanno contenuto i danni in 25’’ (Adam) e 29’’ (Simon), hanno accusato 54’’ Louis Meintjes e Ilnur Zakarin. 1’14’’ il ritardo di Warren Barguil, Wilco Kelderman, Steven Kruijswijk e Miguel Angel Lopez. Il colombiano dovrebbe essere d’ora in poi a disposizione di Aru, anche se gli uomini usciti dal Tour come il sardo, apparsi oggi più brillanti degli altri, potrebbero perdere smalto alla distanza. Più di tutti ha accusato il corridore più atteso dal pubblico spagnolo, Alberto Contador: 2’33”. Per il Pistolero, all’ultimo atto della carriera, ogni velleità di maglia rossa sembra già tramontata.

Matteo Novarini

CLASSIFICA DI TAPPA
1 Vincenzo Nibali (Ita) Bahrain-Merida 4:01:22
2 David de la Cruz (Spa) Quick-Step Floors
3 Christopher Froome (GBr) Team Sky
4 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
5 Johan Esteban Chaves Rubio (Col) Orica-Scott
6 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
7 Nicolas Roche (Irl) BMC Racing Team
8 Tejay van Garderen (USA) BMC Racing Team
9 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale
10 Michael Woods (Can) Cannondale-Drapac 0:00:25
11 Adam Yates (GBr) Orica-Scott
12 Mikel Nieve Ituralde (Spa) Team Sky
13 Simon Yates (GBr) Orica-Scott 0:00:29
14 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Movistar Team 0:00:54
15 Louis Meintjes (RSA) UAE Team Emirates
16 Ilnur Zakarin (Rus) Katusha-Alpecin
17 Igor Anton Hernandez (Spa) Dimension Data
18 Warren Barguil (Fra) Team Sunweb 0:01:14
19 Rui Alberto Faria da Costa (Por) UAE Team Emirates
20 Luis León Sánchez (Spa) Astana Pro Team

CLASSIFICA GENERALE
1 Christopher Froome (GBr) Team Sky 8:53:44
2 David de la Cruz (Spa) Quick-Step Floors 0:00:02
3 Nicolas Roche (Irl) BMC Racing Team
4 Tejay van Garderen (USA) BMC Racing Team
5 Vincenzo Nibali (Ita) Bahrain-Merida 0:00:10
6 Johan Esteban Chaves Rubio (Col) Orica-Scott 0:00:11
7 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:00:38
8 Adam Yates (GBr) Orica-Scott 0:00:39
9 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:00:43
10 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:48
11 Simon Yates (GBr) Orica-Scott
12 Michael Woods (Can) Cannondale-Drapac 0:01:13
13 Wilco Kelderman (Ned) Team Sunweb 0:01:17
14 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Movistar Team 0:01:20
15 Warren Barguil (Fra) Team Sunweb 0:01:22
16 Ilnur Zakarin (Rus) Katusha-Alpecin 0:01:29
17 Sam Oomen (Ned) Team Sunweb 0:01:32
18 Carlos Alberto Betancur Gomez (Col) Movistar Team 0:01:35
19 Igor Anton Hernandez (Spa) Dimension Data
20 Louis Meintjes (RSA) UAE Team Emirates 0:01:43

Lesultanza di Vincenzo Nibali sul traguardo di Andorra (foto Getty Images)

L'esultanza di Vincenzo Nibali sul traguardo di Andorra (foto Getty Images)

ELIA VIVIANI CONQUISTA AMBURGO

agosto 21, 2017 by Redazione  
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Dopo essere stato al centro delle voci di mercato, la firma sul contratto che lo vedrà difendere i colori della Quick-Step nel prossimo anno e la medaglia d’argento degli Europei ad Herning, il veronese della Sky ha arricchito il suo palmarès con il successo alla EuroEyes Cyclassics, prova tedesca del World Tour.

La Vattenfall Cyclassics di Amburgo, prova tedesca di World Tour denominata quest’anno EuroEyes Cyclassics, ha visto il successo con una volata imperiosa del veronese del Team Sky Elia Viviani.
La medaglia d’argento di Herning, ben pilotato dai suoi compagni di squadra, non ha avuto rivali tagliando il traguardo con una bicicletta di vantaggio sul resto del plotone, arricchito da signori velocisti che, però, nulla hanno potuto contro la grinta odierna di Viviani.
Le posizioni di rincalzo sono andate nell’ordine ad Arnaud Démare (FDJ), Dylan Groenewegen (Lotto NL), Alexander Kristoff (Katusha), André Greipel (Lotto Soudal), Maximilian Richeze (Quick Step), Jesper Stuyven (Trek), Marko Kump (UAE Team Emirates), Nacer Bouhanni (Cofidis) con Rudy Barbier (Ag2r) a chiudere la top ten. Dopo Viviani, il miglior italiano è stato Niccolò Bonifazio (Bahrain Merida Pro Cycling Team), quattordicesimo.
Prima della conclusione in volata oggi si sono impegnati in molti nel tentativo di far si che la gara tedesca avesse un esito diverso. Da registrare il lavoro della BMC Racing Team che, per perorare la causa di Greg Van Avermaet, le ha veramente provate tutte, sia direttamente con il campione olimpico di Rio, sia mandando in avanscoperta altri elementi della rosa.
Tra i protagonisti di giornata anche Sonny Colbrelli (Bahrain Merida Pro Cycling Team), autore con altri di un interessante tentativo nelle ultime fasi di gara. L’uscita di Colbrelli, che con il suo passaggio per primo sul Waseberg aveva creato una rottura nel gruppo portandosi dietro una decina di elementi, si è esaurita ai meno 5 km dopo aver provato anche la soluzione solitaria.

Mario Prato

La firma di Elia Viviani nella classica di Amburgo (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

La firma di Elia Viviani nella classica di Amburgo (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

VUELTA, DOMINIO QUICK STEP: DOPPIETTA LAMPAERT-TRENTIN A GRUISSAN

agosto 20, 2017 by Redazione  
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La squadra belga approfitta del vento laterale e sgretola il gruppo negli ultimi 2 km. Grazie agli abbuoni, i primi due dell’ordine d’arrivo occupano anche le prime due piazze della classifica generale. Nel frazionamento del gruppo, Nibali resta davanti e rosicchia 8’’ a Froome e Aru.

Trionfo della Quick-Step Floors nella prima tappa in linea della Vuelta 2017. Il successo parziale è andato a Yves Lampaert, 26enne belga che, grazie ai 10’’ di abbuono, vestirà domani anche la maglia rossa di leader. Subito alle sue spalle Matteo Trentin, capace di regolare lo sprint dei battuti.
Su un percorso privo di difficoltà altimetriche ma battuto dal vento per quasi tutti i suoi 203 km, erano in molti ad attendere un’azione della squadra belga, giunta ieri a soli 6’’ dalla BMC nella cronosquadre inaugurale. L’attacco si è fatto attendere più del previsto, ma quando è arrivato, a 2 km dal termine, è stato decisivo: all’uscita da una rotonda, quando la strada ha cambiato direzione e il vento è tornato laterale, Julian Alaphilippe ha accelerato, con Lampaert e Trentin alla sua ruota. Il gruppo si è sgretolato, e nel primo troncone sono rimasti appena una decina di elementi.
Poco dopo il triangolo rosso dell’ultimo chilometro, al francese è subentrato Lampaert. Trentin, anziché seguirlo, ha rallentato e creato un buco che ha consentito al belga di acquisire in poche pedalate il vantaggio decisivo. Solo Daniel Oss ha provato a ricucire, riuscendo però soltanto a limitare il divario e a lanciare involontariamente lo sprint per la piazza d’onore di Trentin.
In una tappa dello sviluppo anomalo, in cui non è mai partita una fuga, il primo sussulto è arrivato a 75 km dal termine. La Trek-Segafredo di Alberto Contador ha dato origine al primo ventaglio di giornata, trovando per qualche istante la collaborazione del Team Sky. Un tentativo tuttavia poco convinto e di breve durata, che sarebbe rimasto il solo fino a poco più di 30 km dalla conclusione.
Il secondo attacco è stato opera della Katusha. Un’azione non molto più decisa e longeva della precedente, che ha però dato modo a Chris Froome di esibirsi in una notevole accelerazione per chiudere un gap di qualche metro dal trenino di testa.
L’unica iniziativa in grado di produrre qualche risultato è stata dunque quella finale della Quick Step. Pensata e messa in atto con l’obiettivo della vittoria di tappa e della conquista di una maglia rossa destinata con ogni probabilità a passare di mano già domani, ma con conseguenze anche sulla lotta per il successo finale. Il frazionamento degli ultimi 2 km ha causato infatti gap di alcuni secondi anche fra gli uomini di alta classifica. Il più pronto di tutti è stato Vincenzo Nibali, unico a restare nel primo troncone e a tagliare il traguardo con lo stesso tempo del vincitore. A 5’’ è arrivato Esteban Chaves, mentre Froome, Aru, Majka, Adam Yates e Pozzovivo hanno accusato 8’’. Ancora peggio è andata a Van Garderen, Barguil, Bardet, Zakarin, Lopez, Contador, Simon Yates e Jungels, quest’ultimo penalizzato per assurdo proprio dall’offensiva dei suoi compagni di squadra, giunti con 13’’ di ritardo.
La nuova generale, naturalmente ancora molto corta, verrà rimodellata domani dalle prime vere salite. Dopo il pedalabile Col de la Perche, in programma nelle battute iniziali, a segnare la tappa saranno il Coll de la Rabassa e l’Alto de la Comella, concentrati negli ultimi 45 km prima del traguardo di Andorra La Vella. Già domani sera, la lunga lista dei pretendenti al podio di Madrid potrebbe essersi accorciata di molto.

Matteo Novarini

CLASSIFICA DI TAPPA
1 Yves Lampaert (Bel) Quick-Step Floors 4:36:13
2 Matteo Trentin (Ita) Quick-Step Floors
3 Adam Blythe (GBr) Aqua Blue Sport
4 Edward Theuns (Bel) Trek-Segafredo
5 Sacha Modolo (Ita) UAE Team Emirates
6 Michael Schwarzmann (Ger) Bora-Hansgrohe
7 Tom Van Asbroeck (Bel) Cannondale-Drapac
8 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team
9 Patrick Konrad (Aut) Bora-Hansgrohe
10 Vincenzo Nibali (Ita) Bahrain-Merida
11 Johan Esteban Chaves Rubio (Col) Orica-Scott 0:00:05
12 Simon Clarke (Aus) Cannondale-Drapac
13 Sebastián Molano (Col) Manzana Postobon
14 Marco Haller (Aut) Katusha-Alpecin 0:00:08
15 Youcef Reguigui (Alg) Dimension Data
16 Christopher Froome (GBr) Team Sky
17 Daniel Hoelgaard (Nor) FDJ
18 Julian Alaphilippe (Fra) Quick-Step Floors
19 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
20 Rui Alberto Faria da Costa (Por) UAE Team Emirates

CLASSIFICA GENERALE
1 Yves Lampaert (Bel) Quick-Step Floors 4:52:07
2 Matteo Trentin (Ita) Quick-Step Floors 0:00:01
3 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:00:03
4 Tejay van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:00:17
5 Nicolas Roche (Irl) BMC Racing Team
6 Rohan Dennis (Aus) BMC Racing Team
7 Julian Alaphilippe (Fra) Quick-Step Floors 0:00:18
8 Wilco Kelderman (Ned) Team Sunweb
9 Christopher Froome (GBr) Team Sky 0:00:21
10 Wout Poels (Ned) Team Sky
11 David de la Cruz (Spa) Quick-Step Floors 0:00:23
12 Warren Barguil (Fra) Team Sunweb
13 Bob Jungels (Lux) Quick-Step Floors
14 Sam Oomen (Ned) Team Sunweb
15 Søren Kragh Andersen (Den) Team Sunweb
16 Patrick Konrad (Aut) Bora-Hansgrohe 0:00:25
17 Johan Esteban Chaves Rubio (Col) Orica-Scott 0:00:26
18 Gianni Moscon (Ita) Team Sky
19 Adam Yates (GBr) Orica-Scott 0:00:29
20 Rafal Majka (Pol) Bora-Hansgrohe 0:00:33

Yves Lampaert conquista il successo di tappa e la maglia di leader a Gruissan (foto Tim De Waele/CSC)

Yves Lampaert conquista il successo di tappa e la maglia di leader a Gruissan (foto Tim De Waele/CSC)

20-08-2017

agosto 20, 2017 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

Il belga Yves Lampaert (Quick-Step Floors) si è imposto nella seconda tappa, Nîmes – Gruissan, percorrendo 203.4 Km in 4h36′13″ alla media di 44.183 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Matteo Trentin (Quick-Step Floors) e il britannico Blythe. Lampaert è la nuova maglia rossa con 1″ su Trentin e 3″ sull’italiano Daniel Oss (BMC Racing Team)

CYCLASSICS HAMBURG

L’italiano Elia Viviani (Team Sky) si è imposto nella corsa tedesca, circuito di Amburgo, percorrendo 220.9 Km in 5h15′52″ alla media di 41.961 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Démare e l’olandese Groenewegen.

GROTE PRIJS JEF SCHERENS – RONDOM LEUVEN

Il belga Timothy Dupont (Vérandas Willems-Crelan) si è imposto nella corsa belga, circuito di Lovanio, percorrendo 178.6 Km in 4h20′37″ alla media di 41.118 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Dehaes e il francese Jules. Unico italiano in gara Davide Martinelli (Quick-Step Floors), 10°.

TOUR DE L’AVENIR

Il norvegese Kristoffer Halvorsen (Team Joker Icopal) si è imposto nella terza tappa, Missilla – Châteaubriant, percorrendo 125.7 Km in 2h56′05″ alla media di 42.832 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Hodeg Chagui e il britannico Lawless. Miglior italiano Giovanni Carboni (Team Colpack). 27°. Il danese Kasper Asgreen (Team Veloconcept) è ancora leader della classifica con 4″ su Halvorsen e Hodeg Chagui. Miglior italiano Carboni, 10° a 4″.

2 SZLAKIEM WIELKICH JEZIOR

Il polacco Marek Rutkiewicz (Wibatech 7r Fuji ) si è imposto nella corsa polacca, circuito di Czyżew, percorrendo 167 Km in 3h51′02″ alla media di 43.370 Km/h. Ha preceduto allo sprint il lettone Vosekalns e il ceco Cerný.

VUELTA, ROHAN DENNIS PRIMA MAGLIA ROSSA

agosto 19, 2017 by Redazione  
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La BMC conquista la cronosquadre di Nimes e regala il primato all’australiano, primo dei suoi a tagliare il traguardo. Battute per 6’’ Quick Step e Sunweb. Bene la Sky di Froome, quarta a 9’’. Nibali cede al britannico 20”, Aru 30’’.

È Rohan Dennis il primo capoclassifica della Vuelta 2017. Il 27enne australiano è stato il primo a tagliare il traguardo per la BMC, capace di rispettare i favori del pronostico e vincere la cronosquadre di Nimes con 6’’ di vantaggio su Etixx – Quick Step e Sunweb. Quarto tempo, a 9’’ dalla BMC, per il Team Sky, che regala dunque a Chris Froome un gruzzolo di secondi da gestire sugli altri principali pretendenti al successo finale (a patto di non considerare tali Van Garderen, Jungels e Barguil). Proprio l’ultima trenata del britannico, nei 500 metri finali, ha rischiato di disgregare quel che restava del plotoncino in maglia nera, già ridotto a cinque unità, ed è forse costato qualche secondo e un piazzamento sul podio di giornata.
8’’ più indietro la Orica-Scott di Chaves e dei fratelli Yates, squadra tradizionalmente competitiva nelle cronosquadre, ma penalizzata dall’abbondanza di scalatori.
La Bahrein-Merida di Nibali si è ben difesa, considerata la quasi totale assenza di cronomen, e ha chiuso nona, a 31’’ dalla BMC. 10’’ peggio la Astana di Fabio Aru, uno dei più attardati tra gli uomini di classifica. Fra i due italiani di punta si sono collocate la Katusha-Alpecin di Ilnur Zakarin (+33’’), la Trek-Segafredo di Alberto Contador (+35’’), all’ultima recita della carriera, e la Lotto-NL Jumbo di Steven Kruijswijk (+40’’). Peggio di tutti è andata a Romain Bardet, che con la sua Ag2r ha lasciato per strada 46’’ rispetto ai vincitori e 37’’ rispetto a Froome.
La seconda tappa, tra Nimes e Gruissan, dovrebbe essere appannaggio dei velocisti, anche se molte volte, sulle stesse strade che la Vuelta percorrerà domani, il Tour de France ha dovuto fare i conti con l’insidia del vento. Le squadre dovranno ponderare con attenzione qualsiasi azione, perché già lunedì, ad Andorra, la carovana si avventurerà sulle salite pirenaiche.

Matteo Novarini

La BMC viaggia verso la vittoria nella cronosquadre che ha aperto ledizione 2017 della Vuelta (foto Jaime Reina / Argazki Press)

La BMC viaggia verso la vittoria nella cronosquadre che ha aperto l'edizione 2017 della Vuelta (foto Jaime Reina / Argazki Press)

19-08-2017

agosto 19, 2017 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

Il team statunitense BMC Racing Team si è imposto nella prima tappa, cronometro a squadre di Nîmes, percorrendo 13.7 Km in 15′58″ alla media di 51.482 Km/h. Ha preceduto di 6″ il team belga Quick-Step Floors e il team tedesco Team Sunweb. L’australiano Rohan Dennis (BMC Racing Team) è la prima maglia rossa con lo stesso tempo dell’italiano Daniel Oss (BMC Racing Team) e dell’irlandese Roche.

TOUR DE L’AVENIR

L’olandese Fabio Jakobsen (SEG Racing Academy) si è imposto nella seconda tappa, Inzinzac-Lochrist – Bignan, percorrendo 132.4 Km in 3h05′28″ alla media di 42.832 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Hodeg Chagui e il norvegese Halvorsen. Miglior italiano Giovanni Carboni (Team Colpack). 14°. Il danese Kasper Asgreen (Team Veloconcept) è ancora leader della classifica con 4″ su Halvorsen e Hodeg Chagui. Miglior italiano Carboni, 14° a 4″.

PUCHAR MINISTRA OBRONY NARODOWEJ

Il ceco Alois Kaňkovský (Elkov – Author Cycling Team) si è imposto nella corsa polacca, circuito di Wysokie Mazowieckie, percorrendo 174 Km in 3h53′30″ alla media di 44.711 Km/h. Ha preceduto allo sprint i polacchi Latoń e Janiszewski

VUELTA A ESPAÑA 2017 – LA “PRIMERA SEMANA”

agosto 18, 2017 by Redazione  
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Partenza dalla Francia per la 72a edizione del Giro di Spagna, che anche quest’anno presenterà un campo partenti non inferiore a quello del recente Tour de France. Aru e Nibali, Froome e Bardet saranno le stelle al via da Nîmes, alle quali si affiancherà Alberto Contador, che probabilmente non potrà lottare per la classifica ma che è ugualmente molto atteso essendo questa la sua ultima corsa da professionista. Il percorso sarà, come il solito, infarcito di salite e già nella prima settimana i corridori dovranno superare tre arrivi in quota oltre al tappone pirenaico, quest’anno inserito praticamente in fase d’avvio.

Anche quella che scatterà sabato 19 agosto da Nîmes sarà una Vuelta “Grandi Firme”, come avvenuto nelle ultime edizioni della corsa iberica che nel 2015 schierò al via Aru, Froome, Quintana, Valverde, Nibali e Rodríguez mentre dodici mesi più tardi i corridori più attesi a presentarsi ai nastri di partenza furono, oltre ai citati Froome e Quintana, anche Contador, Chaves e Kruijswijk. Le premesse di una corsa emozionante furono rispettate in entrambi i casi grazie alle affermazioni di Aru nella prima occasione, con il ribaltone ai danni di Dumoulin nell’ultima frazione di montagna, e di Quintana lo scorso anno, ottenuta nell’oramai storica tappa del Formigal quando lo scalatore colombiano riuscì contro tutte le previsioni a mettere nel sacco la Sky e Froome. Stavolta, però, ci aspetta uno spettacolo ancor maggiore perché il quattro volte vincitore del Tour si troverà contro avversari decisamente agguerriti come il francese Bardet, ancora “scottato” dalla delusione d’aver perso un Tour che era stato disegnato appositamente per lui, e gli italiani Aru e Nibali, che per la prima volta dalla loro separazione si troveranno l’un contro l’altro in una grande corsa a tappe, una sfida nella sfida alla quale si sarebbe già dovuto assistere al Giro, poi rimandata a causa dell’infortunio al ginocchio del sardo. Mancherà Quintana, che quest’anno ha già corso in Italia e Francia e in entrambi i casi se n’è tornato a casa con le pive nel sacco – e sicuramente ci mancherà un grande campione come Alberto Contador: il “Pistolero” sarà della partita ma ha già annunciato che questa sarà l’ultima corsa della sua carriera, una corsa che difficilmente lo vedrà tra i protagonisti nella lotta per la classifica generale, considerate le 34 primavere e un progressivo calando delle sue potenzialità, come testimoniano i risultati colti nelle ultime tre edizioni della Grande Boucle, corsa che ha vinto due volte, così come il Giro mentre le affermazioni in Spagna sono state tre.
In quanto al percorso, gli organizzatori hanno confermato lo standard oramai adottato da parecchie stagioni, fatto di tappe più brevi rispetto agli altri grandi giri e di parecchi arrivi in salita, ben 8, con i corridori meno dotati in montagna che avranno dalla loro parte poco meno di 55 Km da percorrere contro il tempo, suddivisi tra la cronosquadre del primo giorno e una prova individuale classica da affrontare all’inizio dell’ultima settimana di gara, quella nella quale – com’è noto – si deve fare i conti anche con il progressivo calare delle energie. Quel che balza all’occhio è che anche questa edizione della Vuelta, come avvenuto quest’anno sia al Giro, sia al Tour, costringerà chi punta al successo finale a presentarsi al via della prima frazione già al top della forma: se la corsa rosa aveva proposto l’arrivo sull’Etna al quarto giorno e il Tour l’arcigno approdo sulla Planche des Belles Filles al termine della quinta tappa, la Vuelta farà di “peggio” perché il primo tappone sarà affrontato appena 48 ore dopo la partenza da Nîmes. E, come il solito, rimarranno solo le briciole per i velocisti, ai quali sono state lasciate solo cinque frazioni, con un buco di ben nove giorni tra la penultima tappa a loro dedicata e la tradizionale passerella madrilena, con la possibilità che molti di loro facciano anzitempo le valigie, soprattutto se si sarà scelta la Vuelta come strada d’avvicinamento ai mondiali, che si disputeranno il 24 settembre a Bergen, in Norvegia.

1a TAPPA: NÎMES (cronometro a squadre – 13.7 Km)

Terza partenza fuori dai confini nazionali della Vuelta, la meno “vagabonda” delle tre grandi corse europee, che in precedenza aveva effettuato il Grand Départ all’estero solamente nel 1997 e nel 2009, quando si era rispettivamente partiti dal Portogallo, con una tappa in linea disegnata tra l’autodromo dell’Estoril e Lisbona, e dall’Olanda, dove sul celebre circuito di Assen si era disputato il cronoprologo. Dall’anno successivo la tappa d’apertura sarà stabilmente una cronometro a squadre e sarà così anche nella cittadina francese di Nîmes, sulle cui strade è stato approntato un velocissimo percorso di poco meno di 14 Km che può essere tranquillamente definito di pianura poiché non si può certo considerare salita il dolcissimo falsopiano di 2,5 Km all’1,6% che condurrà le varie squadre nel punto più elevato del tracciato, a soli 100 metri sul livello del mare, dove gli organizzatori hanno previsto l’effettuazione di un GPM di 3a categoria che, quasi sicuramente, al Tour non sarebbe nemmeno preso in considerazione per la classifica degli scalatori. Difficilmente potrà risultare determinante, mentre un peso non indifferente potrebbero averlo le quasi trenta curve che si dovranno superare, una media di due al chilometro!

2a TAPPA: NÎMES – GRUISSAN “Gran Narbonne / Aude” (203.4 Km)

Da un po’ di tempo capita raramente, in una grande corsa a tappe, di trovarsi di fronte una frazione totalmente pianeggiante, in particolar modo alla Vuelta. Ma l’orografia della zona attraversata dalla prima tappa in linea non consentiva troppe alternative, piatta com’è la porzione di Francia che collega le Alpi ai Pirenei passando a sud del Massiccio Centrale. Le insidie in quella che è la prima delle tre frazioni nelle quali si superaranno – non molto – i 200 Km comunque non mancheranno; anzi non mancherà perché il principale e unico problema odierno sarà rappresentato dal vento, che non manca mai in queste zone. In particolare il tratto dove maggiormente si correrà il rischio d’incappare nei temuti ventagli è quello di una trentina di chilometri tracciato lungo la costa del Mar Mediterraneo e che terminerà in zona rifornimento, quando mancheranno poco meno di 100 Km al traguardo e il percorso si dirigerà con decisione verso l’entroterra, salvo poi ritornare in direzione del mare nei chilometri conclusivi che condurranno all’appuntamento con il primo dei cinque arrivi allo sprint previsti quest’anno.

3a TAPPA: PRADES (Conflent Canigó) – ANDORRA LA VELLA (158.5 Km)

Salite subito e col botto. Non capita spesso di trovare, in un grande giro, una tappa di montagna così impegnativa al terzo giorno di gara, anche perché si è soliti collocare la prima frazione dedicata agli scalatori più avanti nel tempo, disegnandola con mano non troppo pesante. Non sarà così lungo i 158 Km che collegheranno la cittadina francese di Prades con la capitale del Principato d’Andorra poiché si dovranno affrontare complessivamente 37 Km di salita e 2225 metri di dislivello, distribuiti sulle tre ascese in programma. La prima sarà anche la più lunga ma, molto probabilmente, sarà affrontata senza troppa enfasi dal gruppo essendo i quasi 20 Km al 4,8% del Col de la Perche previsti pochi chilometri dopo la partenza. I primi colpi a effetto potrebbero registrarsi salendo verso il Coll de la Rabassa (13,3 Km al 6,8%), tetto della tappa con i suoi 1820 metri di quota e salita cara agli italiani perché fu sede d’arrivo alla Vuelta del 2008, quando vi s’impose Alessandro Ballan – che poche settimane più tardi vincerà il mondiale a Varese – mentre due anni fa fu scalata durante il tappone di Cortals d’Encamp, vinto dallo spagnolo Landa e al termine del quale Fabio Aru vestì per la prima volta la maglia rossa di leader della classifica. Ultimo ostacolo di giornata, molto probabilmente determinante ai fini della vittoria parziale, sarà il breve Alto de La Comella, i cui 4,3 Km all’8,6% svettano a 7 Km dal traguardo.

4a TAPPA: ESCALDES-ENGORDANY – TARRAGONA (Anella Mediterránea 2018) (198,2 Km)

È la “quasi” quiete dopo la tempesta. Passata la prima tappa realmente difficile, la Vuelta proporrà il primo traguardo spagnolo di quest’edizione al termine di una frazione che di veramente impegnativo proporrà forse solo la distanza da percorrere e il particolare disegno del finale di gara, che certamente taglierà fuori dai giochi della vittoria qualche sprinter. La volata, infatti, sarà il più naturale epilogo di questa giornata, ma l’arrivo non appare tra i più agevoli per i diretti interessati alla vittoria perche gli ultimi 400 metri si snoderanno in salita, comunque dolce (la pendenza è del 2,5%), percorrendo la strada che porterà la corsa nel cuore dell’Anella Mediterránea, il complesso che l’anno prossimo ospiterà i XVIII Giochi del Mediterraneo, inizialmente programmati per questa stagione ma poi rinviati a causa della crisi che ha colpito la Spagna.

5a TAPPA: BENICÀSSIM – ALCOSSEBRE (Ermita de Santa Lúcia) (175.7 Km)

È il primo atto della lunga serie degli arrivi in salita che, nella settimana d’avvio della Vuelta, avranno in tre occasioni l’aspetto delle “rampe da garage”, termine che sta a identificare le ascese brevi ma assai violente, proprio come quella che condurrà al traguardo dell’eremo dei Santi Lucia e Benedetto, situato poco sopra la stazione balneare di Alcossebre, frazione del comune di Alcalà de Xivert. Negli ultimi 3,4 Km si dovranno, infatti, superare una pendenza media del 9,7%, incontrando un picco del 20% a circa un chilometro e mezzo dal traguardo, previsto a 340 metri d’altezza. Tutto l’interesse della giornata sarà racchiuso in quei 3400 metri poiché le precedenti difficoltà altimetriche – altre quattro salite, tre delle quali di 2a categoria – termineranno quando mancheranno ancora una quarantina di chilometri al traguardo, al quale potrebbe facilmente approdare la fuga di giornata, lasciata andar via senza troppi patemi dal gruppo poiché dopo la tappa andorrana già ci saranno diversi corridori che avranno accusato un distacco importante e che dunque non impensieriscono chi punta alla classifica finale. Per quest’ultima, comunque, egualmente si accenderà la battaglia sulle rampe conclusive, dove però si dovrebbe riuscire al massimo guadagnare qualche secondo.

6a TAPPA: VILA-REAL – SAGUNTO (204.4 Km)

A parte la mancanza dell’arrivo in salita, la sesta frazione appare come la fotocopia di quella affrontata il giorno precedente, poiché lungo il cammino si dovranno superare cinque GPM – quattro di 3a categoria e l’ultimo di 2a – ma poi non s’incontreranno più difficoltà altimetriche negli ultimi 37 Km. Appare, abbiamo detto, perché in realtà questa tappa è molto più impegnativa di quel che sembra e potrebbe anche riservare delle sorprese al momento d’affrontare l’ultima ascesa, quella di 2a categoria. È il Puerto del Garbí, i cui dati ufficiali riportati sul road book della corsa iberica dipingono come una salita non particolarmente temibile, lunga 9,3 Km e caratterizzata da una pendenza media del 5,1%. I numeri sono esatti ma parziali perché non illustrano che il Garbí ha due volti, “garbato” nella seconda metà, decisamente più rude nei primi 5 Km che salgono 9,3% con rasoiate che rasentano il 22%, il tutto condito da una sede stradale ristretta che già di suo provocherà una selezione naturale. È vero che successivamente non s’incontreranno più ostacoli fino al traguardo, ma qualche nome importante potrebbe perdere le ruote dei migliori e allora la tappa cambierà sensibilmente intensità, anche perché gli organizzatori hanno aggiunto pepe al pepe infarcendo di abbuoni il tratto conclusivo: oltre a quelli previsti al traguardo ci saranno, infatti, quelli del giornaliero traguardo volante intermedio che nell’occasione è stato collocato a soli 7,4 Km dalla conclusione e, se i piani alti della classifica fossero ancora ravvicinati, sicuramente anche oggi assisteremo a una grande bagarre tra i primi della classe.

7a TAPPA: LLÍRIA – CUENCA “Ciudad Patrimonio de la Humanidad” (207 Km)

È la tappa più lunga di questa edizione della Vuelta quella che si concluderà nella pittoresca cittadina di Cuenca, ma anche una di quelle meno impegnative. Come a Tarragona, comunque, non saranno tutte rose e fiori per i velocisti perché sarà riproposto il tradizionale finale di Cuenca, con la breve ma non facilissima salita del castello (2 Km al 7,2%) collocata a una dozzina di chilometri dal traguardo. Anche in questa occasione, però, saranno sempre loro i maggiori indiziati di vittoria perché nei precedenti arrivi a Cuenca, sempre con il “Castillo” da scavalcare, si è spesso arrivati allo sprint e tra i corridori che hanno lasciato il segno in questo particolare finale di gara spiccano i nomi di due velocisti particolarmente dotati come il norvegese Thor Hushovd e il tedesco Erik Zabel. Il tratto successivo allo scollinamento è, infatti, poco tortuoso così come poco pendente è la discesa dal Castillo e così il gruppo all’inseguimento potrà agevolmente andare a riacciffuare coloro che si saranno lanciati in avanscoperta sul tratto in salita.

8a TAPPA: HELLÍN – XORRET DE CATÍ “Costa Blanca Interior” (199.5 Km)

In apertura avevamo segnalato che gli arrivi in salita ufficiali saranno in numero di otto, ma non è nemmeno sbagliato affermare che questi siano nove. L’intruso è proprio quello di Xorret de Catí, dove 3 Km di discesa dopo l’ultimo scollinamento sicuramente non basteranno per “smorzare” gli effetti della precedente e ripidissima ascesa omonima, parente stretta delle brevi verticali a doppia cifra di pendenza, come quella affrontata poco giorni prima sopra Alcossebre: nei 3,4 Km precedenti il gran premio della montagna s’incontreranno inclinazioni da “urlo”, con una media del 12,4% e massime che raggiungono il 22%, numeri che il Giro di Spagna ha già affrontato in cinque occasioni, la prima nel 1998 quando questo traguardo fu tenuto a battesimo dall’indimenticato José Maria Jiménez. Chi segue anche le corse ciclistiche “minori” ricorderà anche che l’ultima competizione qui giunta è stata, invece, la tappa regina dell’edizione 2016 della Vuelta Valenciana, conquistata – assieme alla classifica finale – dall’olandese Wout Poels.

9a TAPPA: ORIHUELA “Ciudad del Poeta Miguel Hernández” – CUMBRE DEL SOL / EL POBLE NOU DE BENITATXELL (174 Km)

Il secondo week-end di gara si conclude con un altro arrivo in salita, stavolta reale, che riporterà la carovana del Vuelta sulle aspre rampe del Puig Llorença, assaggiate per la prima volta due anni fa quando, correndo anche in quell’occasione la nona frazione, vi s’impose l’olandese Tom Dumoulin. Quel giorno l’ascesa conclusiva fu ripetuta due volte e sarà così anche stavolta perché gli organizzatori hanno riproposto esattamente lo stesso circuito di una quarantina di chilometri che caratterizzò il finale della frazione conquistata dal vincitore del recente Giro d’Italia. La prima scalata, terminando poco sotto il luogo dove sarà collocato il traguardo, sarà leggermente più corta di quella conclusiva ma i tronconi più difficili saranno affrontati in entrambi i passaggi, essendo il picco al 21% collocato nella prima parte dell’ascesa che, nella versione “estesa”, è lunga 4 Km e ha una pendenza media del 9,1%.

Mauro Facoltosi

Lo scenario nel quale si concluderà la frazione di Xorret de Catí, uno dei finali più impegnativi di questa edizione della Vuelta (www.alicantenatura.es)

Lo scenario nel quale si concluderà la frazione di Xorret de Catí, uno dei finali più impegnativi di questa edizione della Vuelta (www.alicantenatura.es)

18-08-2017

agosto 18, 2017 by Redazione  
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TOUR DU LIMOUSIN

Il francese Guillaume Martin (Wanty – Groupe Gobert) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Saint-Junien – Limoges, percorrendo 168.9 Km in 4h05′25″ alla media di 41.293 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Baugnies e di 19″ l’olandese Van der Poel. Miglior italiano Manuel Belletti (Wilier Triestina – Selle Italia), 5° a 19″. Il francese Alexis Vuillermoz (AG2R La Mondiale) si impone in classifica con lo stesso tempo del connazionale Gesbert e 19″ sull’italiano Francesco Gavazzi (Androni – Sidermec – Bottecchia.

TOUR DE L’AVENIR

Il danese Kasper Asgreen (Team Veloconcept) si è imposto nella prima tappa, circuito di Loudéac, percorrendo 134 Km in 3h03′54″ alla media di 43.719 Km/h. Ha preceduto di 4″ il norvegese Halvorsen e l’italiano Imerio Cima (Viris Maserati). Asgreen è il primo leader della classifica con 4″ su Halvorsen e Cima

VEENENDAAL – VEENENDAAL CLASSIC

Lo sloveno Luka Mezgec (ORICA-Scott) si è imposto nella corsa olandese, circuito di Veenendaal, percorrendo 195.8 Km in 4h21′35″ alla media di 44.911 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli olandesi Wippert e Hofland.

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