LE ORME DI SCARPONI: APRICA 2010

aprile 28, 2017 by Redazione  
Filed under News

Il 2010 non è soltanto l’anno dei successi nella tappa di Chieti alla Tirreno-Adriatico e nella classifica finale della Settimana Lombarda, dei quali abbiamo già fatta memoria nei giorni scorsi. Il 2010 vede Scarponi imporsi anche in uno dei tapponi della 93a edizione della corsa rosa, quello che porta la carovana del Giro da Brescia all’Aprica passando per le salite di Trivigno e del Mortirolo. Quel giorno lo scalatore marchigiano, in maglia Androni, giunse al traguardo assieme a Ivan Basso e Vincenzo Nibali, compagni di squadra alla Liquigas-Doimo, battendoli allo sprint. Riviviamo quella giornata del Giro 2010 che due giorni più tardi concluderà il suo cammino a Verona con Ivan Basso maglia rosa con 1’51” sullo spagnolo Arroyo, 2’37” su Nibali e 2’50” su Scarponi

NEL CERCHIO DEL TEMPO. DALL’APRICA ALL’APRICA, BASSO CAMPIONE

Sono passati quattro anni esatti da quando Basso tagliava questo traguardo in rosa, e oggi – di nuovo all’Aprica, di nuovo dopo il Mortirolo – il varesino torna ad indossare quella maglia agognata. È un cerchio che si chiude: proprio come circolare è l’immenso anello con cui la strada di oggi abbraccia tutte le ascese già segnate sedici anni fa dal fulgore di Pantani; dalla prima Aprica che inaugura il valzer delle montagne, alla seconda Aprica che stringe i nodi della lunga tessitura Liquigas, uno stendardo per i propri campioni, un cappio per gli avversari. La quadratura del cerchio fattosi assai spigoloso lungo la strada dell’Aquila è compiuta, il cerchio perfetto di Basso primo e Nibali terzo sul podio della generale; almeno per altre ventiquattro ore.
Scarponi vince la tappa, e anche questo è un cortocircuito di un tempo impazzito, bloccato ma infine riavviatosi nella pedalata rotonda e ritmata di Ivan: la pedalata che aveva stroncato, sbeffeggiato e seminato Simoni oggi non conosce strappi, ma solo la regolarità cronometrica dell’orologio da farsi amico fin sul traguardo. Prima Nibali poi Basso in prima persona trascurano la volata – concedendola, anzi “tirandola”, al marchigiano compagno di tanti km – in modo da raggranellare ogni secondo utile, senza disperdersi in vani bisticci. Anzi, conquistando un’amicizia di gara che si addice anche ai più forti, a differenza della passata arroganza marchio Riis.
Prima del Mortirolo, poco da segnalare: l’abituale prima ora “over 50”, la sudatissima fuga in cui gli scalatori migliori dovrebbero essere Tondo e Samoilau (il primo tradirà le attese; il secondo manterrà le proprie promesse: all’arrivo, primo tra i mortali), condita di frizzanti sudamericani di spunto veloce (Duque e Rodriguez), poi Failli, Mazzanti, Krivtsov, Bonnet, Bakelandts. Failli e Rodriguez potenzialmente utili tatticamente, avranno in effetti modo di spendere qualche attimo di disperato sudore per sostenere i rispettivi capitani, ma senza conseguenze di rilievo.
Poi, su ciascun Gpm ci prova un ardito cavaliere solitario, e per ciascuno dei due il destino – essere ripreso sull’asperità susseguente – sarà identico: più velleitario e breve il tentativo di Karpets, partito sull’Aprica, più concreto Garzelli nel prendersi un minuto verso Trivigno, nel difenderlo e incrementarlo con l’aiuto di Failli, prima scendendo verso il Mortirolo e poi inerpicandovisi con valente convinzione. La Liquigas mena una cadenza da trireme in battaglia, e quattro vogatori si estenuano già sull’Aprica. Anche la vetta di Trivigno viene doppiata dalla galera verde con la stessa determinazione, che scoraggia ogni azzardo da parte di chi è in classifica, pur col riferimento dell’intrepido Garzelli davanti. Nessuno osa in discesa, l’andamento della gara viene linearizzato senza esitazioni dalla squadra di Basso.
Finalmente, il Mortirolo: i gregari completano il proprio compito, e sale in cattedra Basso. Un professore dapprima spietato con chi non riesce a seguirlo sulle guglie della fatica, poi indulgente con i primi della classe, Scarponi e il suo pupillo Nibali.
Le “discese ardite e le risalite” sembrano il perno di un’immensa clessidra: scorrono, scorrono, scorrono i granellini di sabbia, quei minuscoli secondi che si accumulano tra corridore e corridore, componendo un distacco che raramente è stabile, mentre ben più spesso – come si dice dell’amore – “o aumenta o cala”. Tuttavia il corso di questo scorrere subisce repentine inversioni.
In salita il trio di testa sommerge con intere dune di tempo gli inseguitori: Arroyo che calcola di salire del proprio passo con perfetto bilancino da orafo; Evans subito sgraziato presto sganciato mai scorato; Sastre circospetto, sornione, in perenne rimonta; Gadret con Pantani nel cuore; Vinokourov, che dopo aver scrutato forze e avversari si slancia nella sua ormai nota carica “da cavalleria polacca”, un impeto di volontà e orgoglio che gli permette di salire gli ultimi km come i migliori e di essere l’unico entro il minuto al Gpm. Escono di scena qui, persi nel deserto del tempo, Karpets e Gerdemann per primi, poco dopo Cunego, Porte, Pinotti.
Il passo alpino però inverte le pendenze e ruota con esse anche la clessidra. Il tempo inizia a scorrere al contrario. Davanti la Liquigas incoccia con la maledizione del quadrato, stavolta quadrato come le curve poco areolate che disegna Basso. Se prima era Ivan il docente, ora è discente di geometria: Vincenzo mostra, illustra con l’esempio, ma non c’è granché da fare. L’alleanza serrata come un anello dei due Liquigas sembra stringere troppo al dito: in salita Basso non ha guadagnato quanto avrebbe potuto, in discesa tocca a Nibali patire i “costi opportunità” nell’economia collettivistica della squadra. Scarponi assiste, testimone delle nozze mistiche. Chi invece non sta proprio a guardare è Arroyo: il suo tempo accelera a ritroso, il margine che lo divide dei primi viene risucchiato nei vortici di una discesa ispirata da un vento rosa, le curve diventano rettilinei e tutti coloro che gli erano innanzi vengono raggiunti e bruciati, Evans quasi preso al Gpm (giornata durissima per l’australiano), ma poi divorati Sastre e Gadret, infine anche Vinokourov.
Il kazako è un buon compagno in vista dell’eterno finale verso Aprica, e la coppia è fatta. Arroyo deve perfino frenarsi, attendere, per non rimanere solo, ma verrà poi ripagato in ottima moneta dalle trenate del vecchio colonello quando le pendenze saranno meno accentuate.
I primi ormai hanno meno di quaranta secondi. La Liquigas ha buttato via il Giro? L’unione, l’abbraccio, del capitano e del suo secondo hanno zavorrato a turno entrambi? La risposta arriva verso Corteno Golgi. Dietro, addirittura, ci si è ricompattati. Le ammiraglie di BMC e Caisse hanno vergato una duplice alleanza, e con Evans più Arroyo motivati a tirare fino alla morte, supportati da Vinokourov e magari un po’ da Sastre e Gadret il fato del deltaplano triangolare decollato dal Mortirolo appare cupo.
Invece no, qualcosa non va. Vinokourov l’aveva intuito presto, quando – raggiunto il minimo distacco dai primi, intorno al mezzo minuto – aveva esortato Arroyo a spingere ancora, di più, un ultimo sforzo disperato, invece che obbedire alle razionalissime indicazioni tecniche dell’ammiraglia. Questo è il folle stile di Vino, si sarà pensato; questo è il suo egoistico desiderio di seminare Sastre ed Evans. Oppure era magari un lampo di consapevolezza che suggeriva come la locomotiva giusta fosse là davanti, e dietro restassero vagoni ormai privi di forza motrice. 30” sono comunque eterni, il piano arduo da realizzare: ma il kazako avrebbe voluto provarci, e si agita rabbioso. Ha sentito, il suo equilibrio da animale selvaggio, che la clessidra stava una volta di più ruotando su se stessa.
Cinque individui non valgono un due collettivo. Un due “più”, perché Basso sul Mortirolo ha risparmiato energie con la propria indulgenza verso il compagno e ha gambe in avanzo. Anzi, un due “più più”, perché Scarponi, pur isolato e affaticato, non va di conserva a ruota, ma collabora anche se ogni tanto salta – e non per cattiva volontà – qualche cambio. Dietro invece le gambe proprio non sono in avanzo, ma piuttosto avanzi di gambe. La sabbia corre, corre, corre come e più che sul Mortirolo. Un minuto, uno e mezzo, due minuti, forza Basso è maglia rosa se gestiamo bene gli abbuoni, eccoci a tre minuti… Basso è maglia rosa. Punto.
Alla fine la generale recita: Arroyo a 51”, Nibali a due minuti e mezzo, tallonato da Scarponi a meno di 20”; mentre dal primo posto Evans è a quattro primi tondi, Sastre a cinque mezzo, Porte a sei e Vinokourov a 6’22”. Poi un diluvio di minuti.
Dell’arrivo si è già detto, una via di mezzo tra la parata e la cronocoppie. Scarponi, non deprivato del suo umorismo dalla fatica immane, commenta la vittoria di tappa: “l’ho spuntata io”… e strizza l’occhio.
Dopo arrivano gli sconfitti: Vinokourov è il più brillante – quanto ha fame di una vittoria di tappa, pur dopo un Giro già così encomiabile –, Gadret sorpassa in volata, ed è tutto dire, un Evans bianco come un cencio nella sua maglia rossa; poi Arroyo che saluta a mo’ di generale un pubblico sportivamente plaudente, entusiasta nel rendergli onore, ma assieme pure le insegne del primato che se ne va. Buon ultimo, al solito, Sastre.
“Sconfitti”? Sconfitti di giornata, vincenti nella storia avvincente di un Giro che sta chiudendo il proprio cerchio di fuoco nella maniera più spettacolare. L’onore di una maglia rosa difesa oltre ogni ragionevole possibilità in una discesa magica corona i giorni e giorni di sacrificio, calcolo e impegno per Arroyo. Il ferino e fiero spirito guerriero di Vinokourov che solitario compete alla pari col gruppetto dei primi, giù dal Grappa come su per il Mortirolo. La dedizione fino allo svuotamento totale di Evans. L’orgoglio di Sastre, che non ha nulla da chiedere al Giro, ma gli dona la capacità di non mollare, mai, neppure quando “c’è chi va di più”. Gadret, e il ricordo di Marco che da queste (e tante altre) strade non se ne può proprio andare.
Già, il ricordo di Marco Pantani, l’ultimo italiano (e ultimo in assoluto) a siglare la leggendaria doppietta Giro-Tour. C’è ancora un cerchio da chiudere, un’altra maledizione da sfatare. Chissà se – per chi allora avrebbe ben potuto e voluto – a oggi c’è ancora tempo, ancora forza, ancora voglia. Chissà se tempo, forza e voglia li avrà qualcun altro, un giorno. Ma con negli occhi un Giro così non costa troppa fatica aspettare. Questo è il ciclismo, un cerchio che ruota per correre ancora e ancora in avanti, facendo sempre perno su se stesso.

28 maggio 2010

Gabriele Bugada

Scarponi sul Mortirolo con Basso e Nibali (foto Bettini)

Scarponi sul Mortirolo con Basso e Nibali (foto Bettini)

KÜNG NEL MALTEMPO, FELLINE ANCORA LEADER

aprile 28, 2017 by Redazione  
Filed under News

In un’altra giornata di maltempo si è disputata la seconda tappa del Tour de Romandie. La neve ha costretto gli organizzatori a mettere mani alle forbici e operare dei tagli al percorso previsto e così la prevista partenza da Champéry, dove comunque si sono svolte le operazioni preliminari, è stata invece data ad Aigle per evitare all’intera carovana la discesa in avvio di gara, minacciata da freddo e neve. La vittoria di giornata è andata a Stefan Küng, uno dei reduci della fuga a quattro che ha animato l’intera tappa. Felline piazzato nei dieci salva la maglia, ma la notizia del giorno è la caduta con conseguente ritiro di Warren Barguil: gli esami effettuati in ospedale parlano di una frattura al bacino.

Queste corse a tappe primaverili sembra debbano fare i conti con un ospite indesiderato, il maltempo. Così come già accaduto in Trentino e in Croazia, anche in Romandia gli organizzatori hanno dovuto riprendere in mano quanto previsto ed operare dei tagli al percorso della seconda tappa per garantire la sicurezza dei ciclisti e dell’intera carovana. La partenza è stata così trasferita dalla prevista Champéry ad Aigle, già teatro di gara nei giorni precedenti.
Con una giornata che non invogliava allo sport del pedale, hanno avuto buon gioco i coraggiosi che fin dal “chilometro zero” hanno tentato la sorte. Il drappello dei coraggiosi era composto da Sander Armée (Lotto Soudal), Frederik Veuchelen (Wanty-Groupe Gobert), Andriy Grivko (Astana Pro Team) e Stefan Küng (BMC Racing Team). Sui quattro hanno cercato di portarsi senza fortuna Meiyin Wang (Bahrain Merida) e Toms Skujiņš (Cannondale-Drapac). Con i quattro in fuga la situazione si è prontamente stabilizzata anche con un vantaggio importante, poi riportato nei margini di sicurezza dagli uomini della Trek-Segafredo, che avevano l’unico impegno di salvaguardare la maglia di leader di Fabio Felline. Gli interessi nel gruppo di testa erano invece diversi, soprattutto quelli del belga Armée, impegnato nella sua quotidiana caccia ai punti dei GPM.
Con i fuggitivi rientrati nei margini di sicurezza, la squadra di Felline ha lasciato ad altri il compito dell’eventuale ricongiungimento. Ad accollarsi il lavoro sono Bahrain-Merida, Cannondale-Drapac, Quick-Step Floors e Sky. Nonostante l’impegno degli inseguitori i fuggitivi guadagnano fiducia e incominciano a pregustare la possibilità di giocarsi la tappa. Con Armée che si rialza una volta esaurita la sua caccia ai punti sui gran premi della montagna di giornata, la questione sembra una cosa a tre. Grivko, però, ai meno 4 prova un allungo che taglia le gambe a Veuchelen. La volata a due ha così visto lo svizzero della BMC primeggiare sull’ucraino. Il gruppo, giunto dopo 20”, è stato regolato da Sonny Colbrelli (Bahrain Merida) su Alex Edmondson (Orica-Scott), Ben Swift (UAE Team Emirates), Fabio Felline, Tosh Van der Sande (Lotto Soudal), Jarlinson Pantano (Trek-Segafredo), Diego Ulissi (UAE Team Emirates) e Maxi Maximiliano (Quick-Step Floors). Nulla di invariato in classifica, dove Felline è rimasto leader.
La giornata è stata caratterizzata da alcuni ritiri, tra i quali fa notizia quello di Warren Barguil. Il francese del Team Sunweb è caduto ed è stato trasportato per accertamenti in ospedale, dove gli è stata riscontrata una frattura alla cresta iliaca sinistra. Per il momento non sembra necessario alcun intervento chirurgico, ma lo staff medico si è preso del tempo per tenere la situazione sotto controllo e decidere eventualmente il da farsi in seguito.

Mario Prato

ORDINE D’ARRIVO

1 Stefan Küng (Swi) BMC Racing Team 3:33:15
2 Andriy Grivko (Ukr) Astana Pro Team
3 Sonny Colbrelli (Ita) Bahrain-Merida 0:00:20
4 Alexander Edmondson (Aus) Orica-Scott
5 Ben Swift (GBr) UAE Team Emirates
6 Fabio Felline (Ita) Trek-Segafredo
7 Tosh Van Der Sande (Bel) Lotto Soudal
8 Jarlinson Pantano (Col) Trek-Segafredo
9 Diego Ulissi (Ita) UAE Team Emirates
10 Maximiliano Richeze (Arg) Quick-Step Floors
11 Maximilian Schachmann (Ger) Quick-Step Floors
12 Wilco Kelderman (Ned) Team Sunweb
13 Lennard Kämna (Ger) Team Sunweb
14 Hugo Houle (Can) AG2R La Mondiale
15 Andrea Pasqualon (Ita) Wanty – Groupe Gobert
16 Pello Bilbao (Spa) Astana Pro Team
17 Dion Smith (NZl) Wanty – Groupe Gobert
18 Natnael Berhane (Eri) Dimension Data
19 Lorenzo Manzin (Fra) FDJ
20 Primoz Roglic (Slo) Team LottoNl-Jumbo
21 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Katusha-Alpecin
22 Pierre Roger Latour (Fra) AG2R La Mondiale
23 Emanuel Buchmann (Ger) Bora-Hansgrohe
24 Jon Izaguirre (Spa) Bahrain-Merida
25 Jack Haig (Aus) Orica-Scott
26 Samuel Dumoulin (Fra) AG2R La Mondiale
27 Odd Christian Eiking (Nor) FDJ
28 Georg Preidler (Aut) Team Sunweb
29 José Gonçalves (Por) Katusha-Alpecin
30 Michael Schwarzmann (Ger) Bora-Hansgrohe
31 Pawel Poljanski (Pol) Bora-Hansgrohe
32 Lukas Pöstlberger (Aut) Bora-Hansgrohe
33 Robert Gesink (Ned) Team LottoNl-Jumbo
34 Richie Porte (Aus) BMC Racing Team
35 Moreno Hofland (Ned) Lotto Soudal
36 David De La Cruz (Spa) Quick-Step Floors
37 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
38 Johannes Fröhlinger (Ger) Team Sunweb
39 Rigoberto Uran (Col) Cannondale-Drapac
40 Antwan Tolhoek (Ned) Team LottoNl-Jumbo
41 Mathias Frank (Swi) AG2R La Mondiale
42 Ruben Fernandez (Spa) Movistar Team
43 André Cardoso (Por) Trek-Segafredo
44 Victor Campenaerts (Bel) Team LottoNl-Jumbo
45 Fabien Doubey (Fra) Wanty – Groupe Gobert
46 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale
47 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
48 Alex Dowsett (GBr) Movistar Team
49 Kevin Reza (Fra) FDJ
50 Bakhtiyar Kozhatayev (Kaz) Astana Pro Team
51 Sébastien Reichenbach (Swi) FDJ
52 Jonathan Castroviejo (Spa) Movistar Team
53 Michael Gogl (Aut) Trek-Segafredo
54 Thomas Degand (Bel) Wanty – Groupe Gobert
55 Chad Haga (USA) Team Sunweb
56 Ilnur Zakarin (Rus) Katusha-Alpecin
57 Simon Spilak (Slo) Katusha-Alpecin
58 Richard Carapaz (Ecu) Movistar Team
59 Guillaume Martin (Fra) Wanty – Groupe Gobert
60 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale
61 Nicolas Roche (Irl) BMC Racing Team
62 Rémi Cavagna (Fra) Quick-Step Floors
63 Alberto Losada (Spa) Katusha-Alpecin
64 Roman Kreuziger (Cze) Orica-Scott
65 Christoph Pfingsten (Ger) Bora-Hansgrohe
66 Michael Albasini (Swi) Orica-Scott
67 Damien Howson (Aus) Orica-Scott
68 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
69 Simon Yates (GBr) Orica-Scott
70 Laurens Ten Dam (Ned) Team Sunweb
71 Pavel Kochetkov (Rus) Katusha-Alpecin
72 Tsgabu Grmay (Eth) Bahrain-Merida
73 Ondrej Cink (Cze) Bahrain-Merida
74 Owain Doull (GBr) Team Sky
75 Gianni Moscon (Ita) Team Sky
76 Peter Kennaugh (GBr) Team Sky
77 Christopher Froome (GBr) Team Sky
78 David Gaudu (Fra) FDJ
79 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
80 Carlos Betancur (Col) Movistar Team
81 Jesus Herrada (Spa) Movistar Team
82 Bob Jungels (Lux) Quick-Step Floors
83 Brendan Canty (Aus) Cannondale-Drapac
84 Jaco Venter (RSA) Dimension Data
85 Juraj Sagan (Svk) Bora-Hansgrohe
86 Tom Bohli (Swi) BMC Racing Team
87 Winner Anacona (Col) Movistar Team
88 Louis Meintjes (RSA) UAE Team Emirates
89 Laurens De Vreese (Bel) Astana Pro Team
90 Peter Stetina (USA) Trek-Segafredo
91 Matteo Bono (Ita) UAE Team Emirates
92 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Team LottoNl-Jumbo
93 Marco Minnaard (Ned) Wanty – Groupe Gobert
94 Nathan Brown (USA) Cannondale-Drapac
95 Alexey Vermeulen (USA) Team LottoNl-Jumbo
96 Rein Taaramäe (Est) Katusha-Alpecin
97 Manuele Mori (Ita) UAE Team Emirates
98 Remy Mertz (Bel) Lotto Soudal
99 Annas Ait el Abdia (Mor) UAE Team Emirates
100 Sergei Chernetski (Rus) Astana Pro Team
101 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
102 Sam Bewley (NZl) Orica-Scott
103 Arnaud Courteille (Fra) FDJ
104 Davide Martinelli (Ita) Quick-Step Floors
105 Danilo Wyss (Swi) BMC Racing Team
106 Janez Brajkovic (Slo) Bahrain-Merida
107 Rob Power (Aus) Orica-Scott
108 Nans Peters (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:45
109 Johan Le Bon (Fra) FDJ
110 Youcef Reguigui (Alg) Dimension Data 0:00:51
111 Merhawi Kudus (Eri) Dimension Data 0:00:54
112 Marcus Burghardt (Ger) Bora-Hansgrohe 0:01:00
113 Wouter Wippert (Ned) Cannondale-Drapac 0:01:02
114 Frederik Veuchelen (Bel) Wanty – Groupe Gobert
115 Daniel Teklehaimanot (Eri) Dimension Data 0:01:29
116 Tom Stamsnijder (Ned) Team Sunweb 0:01:30
117 Simone Consonni (Ita) UAE Team Emirates 0:01:33
118 Nikita Stalnov (Kaz) Astana Pro Team 0:01:38
119 Yukiya Arashiro (Jpn) Bahrain-Merida 0:02:04
120 Simon Clarke (Aus) Cannondale-Drapac 0:20:00
121 Matvey Mamykin (Rus) Katusha-Alpecin 0:02:24
122 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:03:02
123 Jay Robert Thomson (RSA) Dimension Data 0:03:29
124 Tim Declercq (Bel) Quick-Step Floors
125 Oliviero Troia (Ita) UAE Team Emirates
126 James Shaw (GBr) Lotto Soudal
127 Kristijan Koren (Slo) Cannondale-Drapac
128 Antonio Nibali (Ita) Bahrain-Merida
129 Toms Skujins (Lat) Cannondale-Drapac
130 Thomas De Gendt (Bel) Lotto Soudal 0:05:02
131 Koen Bouwman (Ned) Team LottoNl-Jumbo
132 Gregory Daniel (USA) Trek-Segafredo
133 Sander Armee (Bel) Lotto Soudal
134 Xandro Meurisse (Bel) Wanty – Groupe Gobert
135 Mekseb Debesay (Eri) Dimension Data
136 David Lopez (Spa) Team Sky 0:07:29
137 Christophe Riblon (Fra) AG2R La Mondiale 0:09:22
138 Ian Boswell (USA) Team Sky 0:10:18
139 Kris Boeckmans (Bel) Lotto Soudal
140 Silvio Herklotz (Ger) Bora-Hansgrohe 0:10:36
141 Martin Velits (Svk) Quick-Step Floors 0:10:37
142 Elia Viviani (Ita) Team Sky
143 Fumiyuki Beppu (Jpn) Trek-Segafredo
144 William Clarke (Aus) Cannondale-Drapac
145 Juan Jose Lobato (Spa) Team LottoNl-Jumbo
146 Adrien Niyonshuti (Rwa) Dimension Data
147 Meiyin Wang (Chn) Bahrain-Merida
148 Oscar Gatto (Ita) Astana Pro Team
149 Vasil Kiryienka (Blr) Team Sky 0:13:09

CLASSIFICA GENERALE

1 Fabio Felline (Ita) Trek-Segafredo 8:12:42
2 Maximilian Schachmann (Ger) Quick-Step Floors 0:00:08
3 Jesus Herrada (Spa) Movistar Team
4 Primoz Roglic (Slo) Team LottoNl-Jumbo 0:00:09
5 Jon Izaguirre (Spa) Bahrain-Merida 0:00:12
6 Bob Jungels (Lux) Quick-Step Floors
7 José Gonçalves (Por) Katusha-Alpecin 0:00:13
8 Ruben Fernandez (Spa) Movistar Team
9 Michael Albasini (Swi) Orica-Scott 0:00:14
10 Jonathan Castroviejo (Spa) Movistar Team
11 Diego Ulissi (Ita) UAE Team Emirates
12 Jarlinson Pantano (Col) Trek-Segafredo 0:00:15
13 Damien Howson (Aus) Orica-Scott
14 Wilco Kelderman (Ned) Team Sunweb 0:00:16
15 Gianni Moscon (Ita) Team Sky
16 Simon Yates (GBr) Orica-Scott 0:00:18
17 Jack Haig (Aus) Orica-Scott 0:00:19
18 Emanuel Buchmann (Ger) Bora-Hansgrohe 0:00:20
19 Pello Bilbao (Spa) Astana Pro Team
20 Mathias Frank (Swi) AG2R La Mondiale
21 Lennard Kämna (Ger) Team Sunweb
22 David De La Cruz (Spa) Quick-Step Floors
23 Robert Gesink (Ned) Team LottoNl-Jumbo
24 Antwan Tolhoek (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:00:21
25 Chad Haga (USA) Team Sunweb
26 Simon Spilak (Slo) Katusha-Alpecin 0:00:23
27 Winner Anacona (Col) Movistar Team
28 Louis Meintjes (RSA) UAE Team Emirates 0:00:24
29 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
30 Peter Stetina (USA) Trek-Segafredo 0:00:25
31 Roman Kreuziger (Cze) Orica-Scott 0:00:26
32 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:27
33 Tsgabu Grmay (Eth) Bahrain-Merida 0:00:28
34 Sébastien Reichenbach (Swi) FDJ
35 Pierre Roger Latour (Fra) AG2R La Mondiale
36 Christopher Froome (GBr) Team Sky 0:00:29
37 Carlos Betancur (Col) Movistar Team
38 David Gaudu (Fra) FDJ
39 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
40 Rigoberto Uran (Col) Cannondale-Drapac 0:00:30
41 Richard Carapaz (Ecu) Movistar Team
42 Guillaume Martin (Fra) Wanty – Groupe Gobert
43 Thomas Degand (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:00:31
44 Natnael Berhane (Eri) Dimension Data
45 Nathan Brown (USA) Cannondale-Drapac 0:00:33
46 Richie Porte (Aus) BMC Racing Team
47 Sergei Chernetski (Rus) Astana Pro Team 0:00:34
48 Brendan Canty (Aus) Cannondale-Drapac
49 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
50 Laurens Ten Dam (Ned) Team Sunweb 0:00:36
51 Ondrej Cink (Cze) Bahrain-Merida 0:00:37
52 Tosh Van Der Sande (Bel) Lotto Soudal
53 Nicolas Roche (Irl) BMC Racing Team
54 Ilnur Zakarin (Rus) Katusha-Alpecin 0:00:42
55 Annas Ait el Abdia (Mor) UAE Team Emirates 0:00:44
56 Peter Kennaugh (GBr) Team Sky 0:00:53
57 Bakhtiyar Kozhatayev (Kaz) Astana Pro Team 0:00:54
58 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:58
59 Merhawi Kudus (Eri) Dimension Data 0:01:02
60 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
61 Pawel Poljanski (Pol) Bora-Hansgrohe 0:01:04
62 Alberto Losada (Spa) Katusha-Alpecin 0:01:09
63 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Team LottoNl-Jumbo 0:01:25
64 Georg Preidler (Aut) Team Sunweb 0:01:37
65 Christoph Pfingsten (Ger) Bora-Hansgrohe 0:01:42
66 Rémi Cavagna (Fra) Quick-Step Floors 0:01:53
67 Janez Brajkovic (Slo) Bahrain-Merida 0:02:03
68 Rob Power (Aus) Orica-Scott
69 Pavel Kochetkov (Rus) Katusha-Alpecin
70 Odd Christian Eiking (Nor) FDJ 0:02:04
71 Manuele Mori (Ita) UAE Team Emirates 0:02:07
72 Rein Taaramäe (Est) Katusha-Alpecin 0:02:14
73 André Cardoso (Por) Trek-Segafredo 0:02:21
74 Youcef Reguigui (Alg) Dimension Data 0:03:03
75 Hugo Houle (Can) AG2R La Mondiale 0:03:35
76 Danilo Wyss (Swi) BMC Racing Team 0:03:36
77 Arnaud Courteille (Fra) FDJ 0:04:34
78 Daniel Teklehaimanot (Eri) Dimension Data 0:04:47
79 James Shaw (GBr) Lotto Soudal 0:04:50
80 Alex Dowsett (GBr) Movistar Team 0:04:59
81 Nikita Stalnov (Kaz) Astana Pro Team 0:05:23
82 Marco Minnaard (Ned) Wanty – Groupe Gobert 0:05:24
83 Antonio Nibali (Ita) Bahrain-Merida 0:05:28
84 Andrea Pasqualon (Ita) Wanty – Groupe Gobert 0:06:09
85 Sander Armee (Bel) Lotto Soudal 0:06:42
86 Xandro Meurisse (Bel) Wanty – Groupe Gobert
87 Kristijan Koren (Slo) Cannondale-Drapac 0:06:48
88 David Lopez (Spa) Team Sky 0:07:33
89 Stefan Küng (Swi) BMC Racing Team 0:07:56
90 Matvey Mamykin (Rus) Katusha-Alpecin 0:08:08
91 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 0:08:34
92 Sonny Colbrelli (Ita) Bahrain-Merida 0:09:05
93 Lukas Pöstlberger (Aut) Bora-Hansgrohe 0:09:13
94 Fabien Doubey (Fra) Wanty – Groupe Gobert 0:09:17
95 Michael Gogl (Aut) Trek-Segafredo 0:09:19
96 Kevin Reza (Fra) FDJ 0:09:23
97 Jaco Venter (RSA) Dimension Data 0:09:26
98 Dion Smith (NZl) Wanty – Groupe Gobert 0:09:28
99 Moreno Hofland (Ned) Lotto Soudal 0:09:29
100 Matteo Bono (Ita) UAE Team Emirates 0:09:33
101 Simon Clarke (Aus) Cannondale-Drapac
102 Ben Swift (GBr) UAE Team Emirates 0:09:34
103 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Katusha-Alpecin 0:09:35
104 Johan Le Bon (Fra) FDJ 0:09:36
105 Johannes Fröhlinger (Ger) Team Sunweb 0:09:38
106 Laurens De Vreese (Bel) Astana Pro Team 0:09:44
107 Nans Peters (Fra) AG2R La Mondiale 0:09:54
108 Mekseb Debesay (Eri) Dimension Data 0:10:01
109 Frederik Veuchelen (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:10:20
110 Tom Stamsnijder (Ned) Team Sunweb 0:10:45
111 Yukiya Arashiro (Jpn) Bahrain-Merida 0:11:17
112 Toms Skujins (Lat) Cannondale-Drapac 0:12:40
113 Jay Robert Thomson (RSA) Dimension Data 0:12:41
114 Alexander Edmondson (Aus) Orica-Scott 0:12:43
115 Victor Campenaerts (Bel) Team LottoNl-Jumbo 0:12:44
116 Andriy Grivko (Ukr) Astana Pro Team 0:12:45
117 Tom Bohli (Swi) BMC Racing Team 0:12:46
118 Davide Martinelli (Ita) Quick-Step Floors 0:12:52
119 Sam Bewley (NZl) Orica-Scott 0:12:57
120 Owain Doull (GBr) Team Sky 0:13:01
121 Samuel Dumoulin (Fra) AG2R La Mondiale 0:13:04
122 Juraj Sagan (Svk) Bora-Hansgrohe 0:13:13
123 Remy Mertz (Bel) Lotto Soudal 0:13:14
124 Lorenzo Manzin (Fra) FDJ 0:13:15
125 Michael Schwarzmann (Ger) Bora-Hansgrohe 0:13:38
126 Maximiliano Richeze (Arg) Quick-Step Floors 0:13:49
127 Simone Consonni (Ita) UAE Team Emirates 0:14:16
128 Thomas De Gendt (Bel) Lotto Soudal 0:14:18
129 Marcus Burghardt (Ger) Bora-Hansgrohe 0:15:04
130 Vasil Kiryienka (Blr) Team Sky 0:15:46
131 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:16:44
132 Silvio Herklotz (Ger) Bora-Hansgrohe 0:17:02
133 Alexey Vermeulen (USA) Team LottoNl-Jumbo 0:17:08
134 Wouter Wippert (Ned) Cannondale-Drapac 0:18:30
135 Meiyin Wang (Chn) Bahrain-Merida 0:20:11
136 Tim Declercq (Bel) Quick-Step Floors 0:20:22
137 Oliviero Troia (Ita) UAE Team Emirates 0:20:24
138 Christophe Riblon (Fra) AG2R La Mondiale 0:21:01
139 Koen Bouwman (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:21:36
140 Gregory Daniel (USA) Trek-Segafredo 0:21:54
141 Kris Boeckmans (Bel) Lotto Soudal 0:23:02
142 Juan Jose Lobato (Spa) Team LottoNl-Jumbo 0:23:15
143 Adrien Niyonshuti (Rwa) Dimension Data 0:23:40
144 Oscar Gatto (Ita) Astana Pro Team 0:24:27
145 Ian Boswell (USA) Team Sky 0:24:57
146 Elia Viviani (Ita) Team Sky 0:27:24
147 Fumiyuki Beppu (Jpn) Trek-Segafredo 0:27:40
148 William Clarke (Aus) Cannondale-Drapac 0:27:47
149 Martin Velits (Svk) Quick-Step Floors 0:28:03

Vista retrospettiva sullo sprint che ha deciso la seconda tappa del Tour de Romandie (foto Getty Images Sport)

Vista retrospettiva sullo sprint che ha deciso la seconda tappa del Tour de Romandie (foto Getty Images Sport)

27-04-2017

aprile 27, 2017 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE ROMANDIE

L’elvetico Stefan Küng (BMC Racing Team) si è imposto nella seconda tappa, Aigle – Bulle, percorrendo 136.5 Km in 3h33′15″ alla media di 38.406 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ucraino Grivko e di 20″ l’italiano Sonny Colbrelli (Bahrain Merida Pro Cycling Team). L’italiano Fabio Felline (Trek – Segafredo) è ancora leader della classifica con 8″ sul tedesco Schachmann e sullo spagnolo Herrada López.

LE TOUR DE BRETAGNE CYCLISTE

L’italiano Jakub Mareczko (Wilier Triestina) si è imposto nella terza tappa, Saint-Pol-De-Léon – Scaër, percorrendo 166.1 Km in 3h53′35″ alla media di 42.666 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Dewulf e il francese Yssaad. Il francese Flavien Dassonville (HP BTP – Auber93) è ancora leader della classifica con 29″ su Dewulf e 36″ sul francese Cam. Miglior italiano Mareczko, 6° a 1′43″.

TOUR DU SENEGAL

Il tedesco Lucas Carstensen (Team Embrace The World Cycling) si è imposto nella sesta tappa, Kaolack – Joal, percorrendo 142.5 Km in 3h07′59″ alla media di 45.483 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’algerino Mohamed Bouzidi (Velo Club Sovac) e il francese Ilongo. Bouzidi è ancora leader della classifica con 26″ sul connazionale Islam Mansouri e 2′16″ su Carstensen.

LE ORME DI SCARPONI: LE CORSE “MINORI”

aprile 27, 2017 by Redazione  
Filed under News

Michele Scarponi non ha lasciato solo il segno nella grandi corse a tappe. Nel suo palmarès s’incontrano anche alcuni vittorie “minori” per modo di dire, come le due che conseguì in gare che oggi non fanno più parte del calendario, la Settimana Lombarda del 2010 – corsa nella quale nel 2002 aveva ottenuto il suo primo successo da professionista – e la tappa terminata nel brullo scenario della Giara di Gesturi al Giro di Sardegna del 2011. Episodi che vi inviatiamo a rileggere, sempre nel ricordo dell’Aquila di Filottrano

SETTIMANA LOMBARDA: SCARPONI VINCE, RICCÒ CONVINCE

Meno di un mese fa, alla Tirreno – Adriatico, avevamo assistito a un duello all’ultima volata fra Garzelli (poi vincitore) e Scarponi. Già in quell’occasione avevamo potuto vedere come il corridore della Androni stesse attraversando un periodo di forma davvero eccellente. La conferma di quanto detto viene dalla vittoria ottenuta nella quarantesima settimana ciclistica lombarda.
Fin dal cronoprologo le cose risultano chiare a tutti, poichè nell’ascesa da Casazza al Colle Gallo Scarponi fa segnare il miglior tempo e indossa quella maglia di leader che nessuno riuscirà più a strappargli. I rivali più accreditati accusano diversi secondi e in particolare si rivede Riccò, quarto all’arrivo con un distacco di 21”.
La prima tappa, corsa in terra bresciana, è segnata dal maltempo e per questo la giuria decide di accorciare il percorso di un giro. La decisione è tardiva e segna la corsa in modo significativo. Al momento dell’accorciamento del percorso, infatti, tre uomini erano in fuga con un vantaggio considerevole, ma non tale da considerare chiusa la corsa. L’accorciamento di 21 km ha permesso loro di concludere con 30” di vantaggio sul gruppo. La vittoria è andata all’alfiere della ISD Huzarski, già vincitore grazie ad un’azione da lontano di una tappa della Settimana Coppi e Bartali.
La tappa riservata ai velocisti, quella corsa sotto il sole di Dalmine, si è risolta con un duello fra Mattia Gavazzi, Loddo e Ferrari. Il figlio d’arte Gavazzi col suo guizzo veloce doma la volata e lascia la piazza d’onore al conterraneo Roberto Ferrari, già due volte vincitore in questa stagione, mentre alle loro spalle giunge il sardo Loddo. Gavazzi, alla prima vittoria nel 2010, regala il primo alloro anche alla sua formazione, la Colnago CSF. L’autorevolezza mostrata fa pensare che il bresciano sarà un brutto cliente anche al Giro d’Italia, dove l’assenza di Cavendish da una parte abbasserà il livello della corsa, ma dall’altra ci permetterà di assistere a sprint più equilibrati e spettacolari.
La corsa si accende nelle tre tappe conclusive. Quella di Lumezzane, di soli 125 km, presenta diverse impegnative ascese e ci mostra i valori della corsa.
A spuntarla, vincendo lo sprint in salita a Lumezzane, è il Cobra Riccò che, con soli 8 giorni di corsa nelle gambe, coglie il suo primo successo stagionale e aggiunge un’ulteriore buona notizia: nella stessa giornata era stata comunicata la negatività della compagna Vania Rossi alle controanalisi del campione – originalmente risultato positivo al CERA – prelevato in occasione dei campionari italiani di ciclocross.
A questo punto Zomegnan, che ha messo la Flaminia di Riccò nel purgatorio delle riserve per il Giro d’Italia, si troverà in difficoltà e probabilmente. Se ce ne sarà l’occasione, sostituirà una formazione attualmente iscritta con la Flaminia che, oltre a Riccò, ha in organico diversi corridori di livello.
Incalzato dai tifosi sull’argomento Giro d’Italia, lo scalatore modenese ha risposto con un sorriso dicendo che ci sono tante altre corse in cui ci si può prendere belle soddisfazioni. La risposta di Riccò, diplomatica e opportuna, probabilmente non è del tutto vera. Riccardo sa che per un ciclista del suo livello avere nel palmares qualche vittoria del calendario italiano non conta molto, i suoi tifosi lo attendono su palcoscenici più importanti e quello del Giro d’Italia è quello che più gli si addice e su cui in passato è riuscito a dare spettacolo.
La quinta tappa, disputata nel giorno di Pasqua, prevedeva a pochi chilometri dell’arrivo la scalata del Gandosso, che ha permesso a tre fuggitivi di involarsi: il leader Scarponi, il compagno di squadra Serpa Perez e il bergamasco Matteo Carrara, già terzo nella tappa di Lumezzane, E’ proprio quest’ultimo a vincere lo sprint a due con Serpa, mentre Scarponi aveva rinunciato a disputarlo per favorire il compagno di formazione.
La giuria, però, decide di cambiare l’ordine d’arrivo e di declassare Carrara per volata scorretta. Il provvedimento è opportuno, poiché effettivamente Carrara a sprint lanciato aveva tagliato la strada a Serpa Perez, stringendolo contro le transenne.
In tutto questo a far festa è Scarponi, che vede rafforzato il primato in classifica quando al termine della corsa manca solo una tappa.
La conclusione, come da tradizione, è avvenuta a Bergamo, Scarponi si è limitato a controllare i suoi avversari principali e l’esercizio gli è riuscito con discreta facilità.
La tappa si decide sulla salita del Selvino, dove i più forti formano un gruppetto di una quarantina di unità che poi sul traguardo si giocano la vittoria. Se Scarponi controlla, Riccò si scatena e dopo esser transitato primo al GPM di Colle Aperto, vince la volata di Bergamo, bissando il successo di Lumezzane.
Per Scarponi, che vince la corsa portando la maglia di leader dal primo all’ultimo giorno, si tratta di un bis, poiché corridore di Filottrano aveva già vinto la Settimana Lombarda nel 2004.
I protagonisti di questa settimana di corsa siamo certi di rivederli anche al Giro d’Italia, in particolare Scarponi – che potrebbe mettersi in evidenza anche sulle “côtes” delle Ardenne – e Mattia Gavazzi. Per altri due uomini il discorso è più complicato. Di Riccò e del suo invito (per ora) mancato abbiamo già detto. A meritarsi una menzione particolare è anche Niemec, corridore trentunenne della Miche, sempre fra i protagonisti della corsa e miglior scalatore della Settimana. Per lui il discorso Giro è già chiuso, ma è un peccato non poter vedere il polacco in una competizione più quotata, vista la sua regolarità di piazzamenti nelle corse minori.

6 aprile 2010
Matteo Colosio

SAGAN BRINDA NELLA GIARA

Anche se con un giorno di ritardo, eccoci a commentare l’ultima tappa del Giro di Sardegna, disputatosi anche per il 2011 grazie alle varie amministrazioni pubbliche isolane, alla Leisure & Sport, titolare dei diritti sportivi, e al “know how” del GS Emilia.
Nell’ultimo atto del “Sardegna” il programma comprendeva nel finale di tappa una salita, di poco più di cinque chilometri, che portava al traguardo della Giara di Gesturi, una salita dal finale sterrato che sapeva di Giro d’Italia e di ciclismo epico. Chi meglio di un certo Michele Scarponi, con quella faccia e quella guasconeria che ricorda gli albori del ciclismo poteva essere protagonista di giornata?
“Il ringraziamento va a tutta la squadra, fondamentale per ottenere questa vittoria. Grandissimo anche Petacchi, che mi ha scortato per tutta la tappa e mi ha aiutato a prendere la posizione migliore per puntare l’ascesa finale. L’intento era quello di rendere duro il ritmo in salita, così da provare a mettere in difficoltà Sagan e favorire Damiano per la classifica finale. E’ venuta la mia vittoria, peccato che Sagan sia riuscito a difendersi, perché anche Damiano avrebbe meritato di vincere la classifica per come sta pedalando in questi giorni. Non mi aspettavo di giungere al successo così presto, ma ovviamente sono molto felice“.
Così ha commentato la gara l”Aquila di Filottrano”, il cui giorno di gloria si è concretizzato, come fatto notare anche dallo stesso vincitore, grazie al lavoro dei compagni di squadra e anche a quello dei Liquigas che hanno tenuto sotto controllo la fuga giornaliera di Evgeny Petrov (Astana), Yaroslav Popovych (Team Radioshack), Mikhail Ignatiev (Katusha Team), Pasquale Muto (Miche Guerciotti), Ben Swift (Great Britain) e Pier Paolo De Negri (Farnese Vini Neri Sottoli). I sei attaccanti hanno allungato a 22 Km dalla partenza e, dopo aver accumulato un vantaggio massimo di 5′20” al chilometro 85, sono stati ripresi a 16 chilometri dall’arrivo.
Nel finale, con uno Scarponi oramai lanciato alla conquista della tappa, si è anche compiuto il più classico dei duelli ciclistici, quello per la conquista della testa della classifica generale, senza più possibilità d’appello essendo questa la frazione conclusiva.
Il solito manipolo di ambiziosi che ha monopolizzato le cronache del Sardegna 2011 – in doveroso ordine alfabetico Cunego, Sagan, Sella e Serpa – si sono dannati l’anima uno contro l’altro per rosicchiare più secondi possibile.
Il duello ha avuto conseguenze e ha fatto si che i contendenti passassero nel seguente ordine sotto lo striscione: Serpa a 3” dal marchigiano, Cunego a 8”, Sagan a 11” e Sella a 14″, in coppia con Kiserlovski.
Dopo l’arrivo dei primi di giornata – che, come già detto, erano anche gli stessi che occupavano alla partenza i primi posti in classifica – è stato fatto il computo dei vari distacchi subiti e dei vari abbuoni conquistati, decretando la vittoria di Peter Sagan. La maglia di leader è rimasta sulle spalle del corridore slovacco per soli 3”, il gap che lo separa dal secondo classificato, il colombiano Serpa Perez, riuscito comunque a guadagnare una posizione scavalcando Damiano Cunego, finito terzo a 7″.
«Quando nel finale hanno allungato» ha raccontato Sagan «ho mantenuto sangue freddo, convinto di riuscire a controllare il distacco. Avevo nelle gambe le fatiche delle tappe precedenti e aumentare il ritmo sarebbe stato rischioso. Ancora una volta la squadra è stata fantastica: Nibali e Capecchi mi hanno scortato fino al traguardo, impedendo a Serpa di guadagnare quei secondi necessari per passarmi……La vittoria di ieri si è rivelata fondamentale. Portare a casa questa corsa è stata una fatica, anche perché non c’è stato mai un giorno tranquillo. Il Giro di Sardegna, oltre che regalarmi una bellissima gioia, si è rivelato un ottimo allenamento in vista del mio primo, grande obiettivo stagionale: realizzare una prestazione maiuscola alla Paris-Nice. Sento di avere una buona condizione e spero che questi successi siano solo l’inizio».

27 febbraio 2011
Mario Prato

Il successo di Scarponi alla Giara di Gesturi, Giro del Sardegna del 2011 (foto Bettini)

Il successo di Scarponi alla Giara di Gesturi, Giro del Sardegna del 2011 (foto Bettini)

ALBASINI PROFETA IN PATRIA, FELLINE ANCORA LEADER

aprile 27, 2017 by Redazione  
Filed under News

Continua il feeling tra il ciclista elvetico e il Tour de Romandie. Nella prima tappa in linea il portacolori della Orica-Scott ha colto il suo settimo successo nella corsa di casa. Seconda piazza per Diego Ulissi.

La prima tappa in linea del Tour de Romandie prevedeva due GPM e aveva messo in apprensione gli organizzatori a seguito delle previsioni meteo, che davano neve in quota. La neve non si è presentata, ma il freddo e la pioggia hanno comunque tenuto banco anche ieri.
Nonostante l’arrivo prevedesse una salita finale di una dozzina di chilometri la tappa si è conclusa con una volata abbastanza corposa. A primeggiare è stato lo svizzero della Orica-Scott Michael Albasini, che a Champéry ha ottenuto il suo settimo successo nel “Romandia”. Alle spalle del trentaseienne svizzero si sono piazzati Diego Ulissi (UAE Team Emirates), secondo e, Jesús Herrada (Movistar), terzo. Nelle primissime posizioni si è visto anche Chris Froome (Sky) che, dopo aver addirittura lanciato la volata, ha chiuso quarto. Per lui una prova d’orgoglio dopo un cronoprologo anonimo a causa della pioggia.
Fabio Felline (Trek – Segafredo), pur non riuscendo a fare la volata, si è tenuto nelle prime posizioni del plotone, mantenendo la maglia gialla di leader, con 8″ sul tedesco Schachmann (Quick-Step Floors) ed Herrada, 9″ sullo sloveno Roglič (Team LottoNL-Jumbo) e 12″ sullo spagnolo Ion Izagirre (Bahrain Merida) e sul lussemburghese Jungels (Quick-Step Floors)
Prima della conclusione che ha premiato Albasini la tappa è stata animata fin dai primi chilometri dal tentativo di fuga portato in prima battuta dal belga Sander Armée della Lotto Soudal e dall’olandese Marco Minnaard della Wanty. I due sono stati raggiunti a breve da Mekseb Debesay (Dimension Data), Marcus Burghardt (Bora), Matvey Mamykin (Katusha) e Oliviero Troia (UAE Team Emirates). I sei hanno raggiunto anche un vantaggio superiore agli 8 minuti, salvo poi essere riportati nei ranghi dal lavoro della Trek-Segafredo, impegnata alla salvaguardia della leadership di Felline. All’inseguimento dei fuggitivi ha partecipato attivamente anche la Team LottoNL-Jumbo di Roglič, secondo in classifica alla partenza di questa frazione.
La terza tappa si correrà tra Champéry e Bulle su di un tracciato “rimaneggiato” all’ultimo momento dagli organizzatori a causa della neve, decidendo di effettuare regolarmente il raduno di partenza nella cittadina dove si è imposto Albasini ma poi di far percorrere in auto i primi 24 Km: la tappa partirà regolarmente da Aigle e si concluderà dopo 136,5 Km, molto probabilmente con un arrivo allo sprint.

Mario Prato

ORDINE D’ARRIVO

1 Michael Albasini (Swi) Orica-Scott 4:33:10
2 Diego Ulissi (Ita) UAE Team Emirates
3 Jesus Herrada (Spa) Movistar Team
4 Natnael Berhane (Eri) Dimension Data
5 Christopher Froome (GBr) Team Sky
6 Pello Bilbao (Spa) Astana Pro Team
7 Wilco Kelderman (Ned) Team Sunweb
8 David De La Cruz (Spa) Quick-Step Floors
9 Richard Carapaz (Ecu) Movistar Team
10 Pierre Latour (Fra) AG2R La Mondiale
11 Mathias Frank (Swi) AG2R La Mondiale
12 David Gaudu (Fra) FDJ
13 Fabio Felline (Ita) Trek-Segafredo
14 Maximilian Schachmann (Ger) Quick-Step Floors
15 Annas Ait el Abdia (Mor) UAE Team Emirates
16 Jon Izaguirre (Spa) Bahrain-Merida
17 Tosh Van Der Sande (Bel) Lotto Soudal
18 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
19 Jack Haig (Aus) Orica-Scott
20 Roman Kreuziger (Cze) Orica-Scott
21 Lennard Kämna (Ger) Team Sunweb
22 Rigoberto Uran (Col) Cannondale-Drapac
23 Ruben Fernandez (Spa) Movistar Team
24 Richie Porte (Aus) BMC Racing Team
25 Gianni Moscon (Ita) Team Sky
26 Bob Jungels (Lux) Quick-Step Floors
27 Primoz Roglic (Slo) Team LottoNl-Jumbo
28 Simon Yates (GBr) Orica-Scott
29 Emanuel Buchmann (Ger) Bora-Hansgrohe
30 Robert Gesink (Ned) Team LottoNl-Jumbo
31 Louis Meintjes (RSA) UAE Team Emirates
32 Merhawi Kudus (Eri) Dimension Data
33 Tejay van Garderen (USA) BMC Racing Team
34 Jarlinson Pantano (Col) Trek-Segafredo
35 Damien Howson (Aus) Orica-Scott
36 Jonathan Castroviejo (Spa) Movistar Team
37 Sergei Chernetski (Rus) Astana Pro Team
38 Warren Barguil (Fra) Team Sunweb
39 Thomas Degand (Bel) Wanty – Groupe Gobert
40 Brendan Canty (Aus) Cannondale-Drapac
41 Antwan Tolhoek (Ned) Team LottoNl-Jumbo
42 Laurens ten Dam (Ned) Team Sunweb
43 Simon Spilak (Slo) Katusha-Alpecin
44 Sébastien Reichenbach (Swi) FDJ
45 Ilnur Zakarin (Rus) Katusha-Alpecin
46 Nathan Brown (USA) Cannondale-Drapac
47 Tsgabu Grmay (Eth) Bahrain-Merida
48 Winner Anacona (Col) Movistar Team
49 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale
50 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
51 Carlos Betancur (Col) Movistar Team
52 Bakhtiyar Kozhatayev (Kaz) Astana Pro Team
53 Guillaume Martin (Fra) Wanty – Groupe Gobert
54 José Gonçalves (Por) Katusha-Alpecin
55 David Lopez (Spa) Team Sky
56 Peter Stetina (USA) Trek-Segafredo
57 Peter Kennaugh (GBr) Team Sky
58 Chad Haga (USA) Team Sunweb
59 Ondrej Cink (Cze) Bahrain-Merida 0:00:13
60 Nicolas Roche (Irl) BMC Racing Team 0:00:20
61 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:29
62 Pawel Poljanski (Pol) Bora-Hansgrohe 0:00:32
63 Alberto Losada (Spa) Katusha-Alpecin
64 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:00:44
65 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Team LottoNl-Jumbo 0:01:00
66 Georg Preidler (Aut) Team Sunweb 0:01:06
67 James Shaw (GBr) Lotto Soudal 0:01:15
68 Sander Armee (Bel) Lotto Soudal 0:01:31
69 Odd Christian Eiking (Nor) FDJ
70 Rémi Cavagna (Fra) Quick-Step Floors
71 Xandro Meurisse (Bel) Wanty – Groupe Gobert
72 Manuele Mori (Ita) UAE Team Emirates 0:01:31
73 Pavel Kochetkov (Rus) Katusha-Alpecin
74 André Cardoso (Por) Trek-Segafredo
75 Christoph Pfingsten (Ger) Bora-Hansgrohe
76 Youcef Reguigui (Alg) Dimension Data
77 Antonio Nibali (Ita) Bahrain-Merida
78 Janez Brajkovic (Slo) Bahrain-Merida
79 Rob Power (Aus) Orica-Scott 0:01:34
80 Rein Taaramäe (Est) Katusha-Alpecin 0:01:39
81 Vasil Kiryienka (Blr) Team Sky 0:02:47
82 Nikita Stalnov (Kaz) Astana Pro Team 0:03:15
83 Daniel Teklehaimanot (Eri) Dimension Data
84 Kristijan Koren (Slo) Cannondale-Drapac
85 Danilo Wyss (Swi) BMC Racing Team
86 Hugo Houle (Can) AG2R La Mondiale
87 Arnaud Courteille (Fra) FDJ 0:03:57
88 Marco Minnaard (Ned) Wanty – Groupe Gobert 0:04:39
89 Mekseb Debesay (Eri) Dimension Data 0:04:57
90 Matvey Mamykin (Rus) Katusha-Alpecin
91 Alex Dowsett (GBr) Movistar Team
92 Andrea Pasqualon (Ita) Wanty – Groupe Gobert 0:05:35
93 Silvio Herklotz (Ger) Bora-Hansgrohe 0:06:13
94 Stefan Küng (Swi) BMC Racing Team 0:08:06
95 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
96 Sonny Colbrelli (Ita) Bahrain-Merida 0:08:44
97 Fabien Doubey (Fra) Wanty – Groupe Gobert
98 Matteo Bono (Ita) UAE Team Emirates
99 Kevin Reza (Fra) FDJ 0:08:46
100 Jay Robert Thomson (RSA) Dimension Data 0:09:00
101 Thomas De Gendt (Bel) Lotto Soudal
102 Moreno Hofland (Ned) Lotto Soudal
103 Laurens De Vreese (Bel) Astana Pro Team
104 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Katusha-Alpecin
105 Nans Peters (Fra) AG2R La Mondiale
106 Ben Swift (GBr) UAE Team Emirates
107 Johan Le Bon (Fra) FDJ
108 Johannes Fröhlinger (Ger) Team Sunweb
109 Jaco Venter (RSA) Dimension Data
110 Simon Clarke (Aus) Cannondale-Drapac
111 Dion Smith (NZl) Wanty – Groupe Gobert
112 Tom Stamsnijder (Ned) Team Sunweb
113 Toms Skujins (Lat) Cannondale-Drapac
114 Yukiya Arashiro (Jpn) Bahrain-Merida
115 Frederik Veuchelen (Bel) Wanty – Groupe Gobert
116 Meiyin Wang (Chn) Bahrain-Merida
117 Michael Gogl (Aut) Trek-Segafredo
118 Lukas Pöstlberger (Aut) Bora-Hansgrohe
119 Jesus Hernandez (Spa) Trek-Segafredo
120 Léo Vincent (Fra) FDJ
121 Christophe Riblon (Fra) AG2R La Mondiale 0:11:37
122 Andriy Grivko (Ukr) Astana Pro Team 0:12:36
123 Owain Doull (GBr) Team Sky
124 Tom Bohli (Swi) BMC Racing Team
125 Juraj Sagan (Svk) Bora-Hansgrohe
126 Michael Schwarzmann (Ger) Bora-Hansgrohe
127 Alexander Edmondson (Aus) Orica-Scott
128 Sam Bewley (NZl) Orica-Scott
129 Davide Martinelli (Ita) Quick-Step Floors
130 Simone Consonni (Ita) UAE Team Emirates
131 Remy Mertz (Bel) Lotto Soudal
132 Samuel Dumoulin (Fra) AG2R La Mondiale
133 Lorenzo Manzin (Fra) FDJ
134 Juan Jose Lobato (Spa) Team LottoNl-Jumbo
135 Adrien Niyonshuti (Rwa) Dimension Data
136 Victor Campenaerts (Bel) Team LottoNl-Jumbo
137 Kris Boeckmans (Bel) Lotto Soudal
138 Oscar Gatto (Ita) Astana Pro Team 0:13:27
139 Maximiliano Richeze (Arg) Quick-Step Floors
140 Marcus Burghardt (Ger) Bora-Hansgrohe
141 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team
142 Ian Boswell (USA) Team Sky 0:13:44
143 Elia Viviani (Ita) Team Sky 0:16:43
144 Tim Declercq (Bel) Quick-Step Floors
145 Fumiyuki Beppu (Jpn) Trek-Segafredo
146 Gregory Daniel (USA) Trek-Segafredo
147 Alexey Vermeulen (USA) Team LottoNl-Jumbo
148 Oliviero Troia (Ita) UAE Team Emirates
149 Koen Bouwman (Ned) Team LottoNl-Jumbo
150 Martin Velits (Svk) Quick-Step Floors
151 Wouter Wippert (Ned) Cannondale-Drapac 0:17:03
152 William Clarke (Aus) Cannondale-Drapac 0:17:05

CLASSIFICA GENERALE

1 Fabio Felline (Ita) Trek-Segafredo 4:39:07
2 Maximilian Schachmann (Ger) Quick-Step Floors 0:00:08
3 Jesus Herrada (Spa) Movistar Team
4 Primoz Roglic (Slo) Team LottoNl-Jumbo 0:00:09
5 Jon Izaguirre (Spa) Bahrain-Merida 0:00:12
6 Bob Jungels (Lux) Quick-Step Floors
7 José Gonçalves (Por) Katusha-Alpecin 0:00:13
8 Ruben Fernandez (Spa) Movistar Team
9 Michael Albasini (Swi) Orica-Scott 0:00:14
10 Jonathan Castroviejo (Spa) Movistar Team
11 Diego Ulissi (Ita) UAE Team Emirates
12 Jarlinson Pantano (Col) Trek-Segafredo 0:00:15
13 Damien Howson (Aus) Orica-Scott
14 Wilco Kelderman (Ned) Team Sunweb 0:00:16
15 Gianni Moscon (Ita) Team Sky
16 Simon Yates (GBr) Orica-Scott 0:00:18
17 Jack Haig (Aus) Orica-Scott 0:00:19
18 Emanuel Buchmann (Ger) Bora-Hansgrohe 0:00:20
19 Pello Bilbao (Spa) Astana Pro Team
20 Mathias Frank (Swi) AG2R La Mondiale
21 Lennard Kämna (Ger) Team Sunweb
22 David De La Cruz (Spa) Quick-Step Floors
23 Robert Gesink (Ned) Team LottoNl-Jumbo
24 Antwan Tolhoek (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:00:21
25 Chad Haga (USA) Team Sunweb
26 Simon Spilak (Slo) Katusha-Alpecin 0:00:23
27 Winner Anacona (Col) Movistar Team
28 David Lopez (Spa) Team Sky 0:00:24
29 Louis Meintjes (RSA) UAE Team Emirates
30 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
31 Peter Stetina (USA) Trek-Segafredo 0:00:25
32 Warren Barguil (Fra) Team Sunweb
33 Roman Kreuziger (Cze) Orica-Scott 0:00:26
34 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:27
35 Tsgabu Grmay (Eth) Bahrain-Merida 0:00:28
36 Merhawi Kudus (Eri) Dimension Data
37 Sébastien Reichenbach (Swi) FDJ
38 Pierre Latour (Fra) AG2R La Mondiale
39 Christopher Froome (GBr) Team Sky 0:00:29
40 Carlos Betancur (Col) Movistar Team
41 David Gaudu (Fra) FDJ
42 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
43 Rigoberto Uran (Col) Cannondale-Drapac 0:00:30
44 Richard Carapaz (Ecu) Movistar Team
45 Guillaume Martin (Fra) Wanty – Groupe Gobert
46 Thomas Degand (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:00:31
47 Natnael Berhane (Eri) Dimension Data
48 Nathan Brown (USA) Cannondale-Drapac 0:00:33
49 Richie Porte (Aus) BMC Racing Team
50 Sergei Chernetski (Rus) Astana Pro Team 0:00:34
51 Brendan Canty (Aus) Cannondale-Drapac
52 Tejay van Garderen (USA) BMC Racing Team
53 Laurens ten Dam (Ned) Team Sunweb 0:00:36
54 Ondrej Cink (Cze) Bahrain-Merida 0:00:37
55 Tosh Van Der Sande (Bel) Lotto Soudal
56 Nicolas Roche (Irl) BMC Racing Team
57 Ilnur Zakarin (Rus) Katusha-Alpecin 0:00:42
58 Annas Ait el Abdia (Mor) UAE Team Emirates 0:00:44
59 Peter Kennaugh (GBr) Team Sky 0:00:53
60 Bakhtiyar Kozhatayev (Kaz) Astana Pro Team 0:00:54
61 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:58
62 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:01:02
63 Pawel Poljanski (Pol) Bora-Hansgrohe 0:01:04
64 Alberto Losada (Spa) Katusha-Alpecin 0:01:09
65 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Team LottoNl-Jumbo 0:01:25
66 Georg Preidler (Aut) Team Sunweb 0:01:37
67 James Shaw (GBr) Lotto Soudal 0:01:41
68 Christoph Pfingsten (Ger) Bora-Hansgrohe 0:01:42
69 Rémi Cavagna (Fra) Quick-Step Floors 0:01:53
70 Sander Armee (Bel) Lotto Soudal 0:02:00
71 Xandro Meurisse (Bel) Wanty – Groupe Gobert
72 Janez Brajkovic (Slo) Bahrain-Merida 0:02:03
73 Rob Power (Aus) Orica-Scott
74 Pavel Kochetkov (Rus) Katusha-Alpecin
75 Odd Christian Eiking (Nor) FDJ 0:02:04
76 Manuele Mori (Ita) UAE Team Emirates 0:02:07
77 Rein Taaramäe (Est) Katusha-Alpecin 0:02:14
78 Antonio Nibali (Ita) Bahrain-Merida 0:02:19
79 André Cardoso (Por) Trek-Segafredo 0:02:21
80 Youcef Reguigui (Alg) Dimension Data 0:02:32
81 Vasil Kiryienka (Blr) Team Sky 0:02:57
82 Hugo Houle (Can) AG2R La Mondiale 0:03:35
83 Danilo Wyss (Swi) BMC Racing Team 0:03:36
84 Daniel Teklehaimanot (Eri) Dimension Data 0:03:38
85 Kristijan Koren (Slo) Cannondale-Drapac 0:03:39
86 Nikita Stalnov (Kaz) Astana Pro Team 0:04:05
87 Arnaud Courteille (Fra) FDJ 0:04:34
88 Alex Dowsett (GBr) Movistar Team 0:04:59
89 Mekseb Debesay (Eri) Dimension Data 0:05:19
90 Marco Minnaard (Ned) Wanty – Groupe Gobert 0:05:24
91 Matvey Mamykin (Rus) Katusha-Alpecin 0:06:04
92 Andrea Pasqualon (Ita) Wanty – Groupe Gobert 0:06:09
93 Silvio Herklotz (Ger) Bora-Hansgrohe 0:06:46
94 Stefan Küng (Swi) BMC Racing Team 0:08:26
95 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 0:08:34
96 Sonny Colbrelli (Ita) Bahrain-Merida 0:09:09
97 Johan Le Bon (Fra) FDJ 0:09:11
98 Lukas Pöstlberger (Aut) Bora-Hansgrohe 0:09:13
99 Fabien Doubey (Fra) Wanty – Groupe Gobert 0:09:17
100 Michael Gogl (Aut) Trek-Segafredo 0:09:19
101 Kevin Reza (Fra) FDJ 0:09:23
102 Léo Vincent (Fra) FDJ 0:09:25
103 Jaco Venter (RSA) Dimension Data 0:09:26
104 Dion Smith (NZl) Wanty – Groupe Gobert 0:09:28
105 Nans Peters (Fra) AG2R La Mondiale 0:09:29
106 Moreno Hofland (Ned) Lotto Soudal
107 Toms Skujins (Lat) Cannondale-Drapac 0:09:31
108 Jay Robert Thomson (RSA) Dimension Data 0:09:32
109 Matteo Bono (Ita) UAE Team Emirates 0:09:33
110 Yukiya Arashiro (Jpn) Bahrain-Merida
111 Simon Clarke (Aus) Cannondale-Drapac
112 Ben Swift (GBr) UAE Team Emirates 0:09:34
113 Tom Stamsnijder (Ned) Team Sunweb 0:09:35
114 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Katusha-Alpecin
115 Thomas De Gendt (Bel) Lotto Soudal 0:09:36
116 Johannes Fröhlinger (Ger) Team Sunweb 0:09:38
117 Frederik Veuchelen (Bel) Wanty – Groupe Gobert
118 Laurens De Vreese (Bel) Astana Pro Team 0:09:44
119 Meiyin Wang (Chn) Bahrain-Merida 0:09:54
120 Jesus Hernandez (Spa) Trek-Segafredo 0:09:56
121 Christophe Riblon (Fra) AG2R La Mondiale 0:11:59
122 Alexander Edmondson (Aus) Orica-Scott 0:12:43
123 Victor Campenaerts (Bel) Team LottoNl-Jumbo 0:12:44
124 Tom Bohli (Swi) BMC Racing Team 0:12:46
125 Davide Martinelli (Ita) Quick-Step Floors 0:12:52
126 Sam Bewley (NZl) Orica-Scott 0:12:57
127 Juan Jose Lobato (Spa) Team LottoNl-Jumbo 0:12:58
128 Owain Doull (GBr) Team Sky 0:13:01
129 Simone Consonni (Ita) UAE Team Emirates 0:13:03
130 Kris Boeckmans (Bel) Lotto Soudal 0:13:04
131 Samuel Dumoulin (Fra) AG2R La Mondiale
132 Andriy Grivko (Ukr) Astana Pro Team 0:13:11
133 Juraj Sagan (Svk) Bora-Hansgrohe 0:13:13
134 Remy Mertz (Bel) Lotto Soudal 0:13:14
135 Lorenzo Manzin (Fra) FDJ 0:13:15
136 Adrien Niyonshuti (Rwa) Dimension Data 0:13:23
137 Michael Schwarzmann (Ger) Bora-Hansgrohe 0:13:38
138 Maximiliano Richeze (Arg) Quick-Step Floors 0:13:49
139 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:14:02
140 Oscar Gatto (Ita) Astana Pro Team 0:14:10
141 Marcus Burghardt (Ger) Bora-Hansgrohe 0:14:24
142 Ian Boswell (USA) Team Sky 0:14:59
143 Koen Bouwman (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:16:54
144 Elia Viviani (Ita) Team Sky 0:17:07
145 Alexey Vermeulen (USA) Team LottoNl-Jumbo 0:17:08
146 Gregory Daniel (USA) Trek-Segafredo 0:17:12
147 Tim Declercq (Bel) Quick-Step Floors 0:17:13
148 Oliviero Troia (Ita) UAE Team Emirates 0:17:15
149 Fumiyuki Beppu (Jpn) Trek-Segafredo 0:17:23
150 William Clarke (Aus) Cannondale-Drapac 0:17:30
151 Martin Velits (Svk) Quick-Step Floors 0:17:46
152 Wouter Wippert (Ned) Cannondale-Drapac 0:17:48

Albasini vince sotto la pioggia la prima tappa del Giro della Svizzera Romanda (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Albasini vince sotto la pioggia la prima tappa del Giro della Svizzera Romanda (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

26-04-2017

aprile 26, 2017 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE ROMANDIE

L’elvetico Michael Albasini (ORICA-Scott) si è imposto nella prima tappa, Aigle – Champéry, percorrendo 173.3 Km in 4h33′10″ alla media di 38.065 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Diego Ulissi (UAE Team Emirates) e lo spagnolo Herrada López. L’italiano Fabio Felline (Trek – Segafredo) è ancora leader della classifica con 8″ sul tedesco Schachmann e su Herrada López.

LE TOUR DE BRETAGNE CYCLISTE

Il francese Flavien Dassonville (HP BTP – Auber93) si è imposto nella seconda tappa, Saint-Launeuc – Saint-Pol-De-Léon, percorrendo 202.7 Km in 5h03′55″ alla media di 40.018 Km/h. Ha preceduto di 29″ il belga Dewulf e il connazionale Cam. Miglior italiano Jakub Mareczko (Wilier Triestina), 11° a 1′44″. Dassonville è il nuovo leader della classifica con 36″ su Dewulf e Cam. Miglior italiano Mareczko, 9° a 1′53″.

TOUR DU SENEGAL

Il tedesco Julian Hellmann (Team Embrace The World Cycling) si è imposto nella sesta tappa, Thiénaba – Kaolack, percorrendo 134 Km in 3h03′55″ alla media di 43.715 Km/h. Ha preceduto di 2″ il tunisino Hasnaoui e di 2′26″ il tedesco Carstensen. L’algerino Mohamed Bouzidi (Velo Club Sovac) è ancora leader della classifica con 20″ sul connazionale Islam Mansouri e 2′15″ sul tunisino Nouisri.

FELLINE BATTE IL TEMPO E IL MALTEMPO

aprile 26, 2017 by Redazione  
Filed under News

Ha preso il via con un cronoprologo il Tour de Romandie, la corsa a tappe elvetica che per gli amanti del ciclismo in “bianco e nero” risponde al nome di “Giro della Svizzera Romanda”. La vittoria è andata al piemontese Fabio Felline, fortunato nel sfruttare a proprio vantaggio le bizze del tempo che non ha risparmiato ai corridori alcune variazioni sul tema.

In una giornata nella quale il clima ha messo a dura prova uomini e mezzi, ha preso il via il Tour de Romandie. La prima giornata di gara ha visto lo svolgimento di un breve cronoprologo di soli 4800 metri, ricchi di curve e controcurve e corsi sotto un clima che definire inclemente è poco. Durante tutto lo svolgimento della prova la strada bagnata è stata una costante e non sono neanche mancati intensi scrosci d’acqua che hanno reso ancora più problematiche l’entrate e le uscite dalle curve.
Affidandosi alle previsioni meteo, i vari team manager avevano provato ad azzeccare il momento giusto per far partire i propri big, ma riuscire a indovinare il momento giusto con così tanto anticipo per alcuni non ha dato i risultati sperati.
Il terno al lotto lo ha, invece, azzeccato Fabio Felline che con una conduzione di gara aggressiva il giusto ha trovato le traiettorie giuste per affrontare l’insidioso tracciato. Per il piemontese della Trek-Segafredo, autore di una splendida seconda parte di gara, c’è dunque il primo posto in classifica, che comanda con 2″ sul britannico Dowsett (Movistar Team), ex recordman dell’ora, e con 7″ sull’australiano Edmondson (ORICA-Scott),
Alcuni dei big impegnati in Romandia hanno fatto registrare tempi anche molto alti rispetto a quelli del vincitore, segno di una cronometro corsa con il freno a mano tirato per non correre rischi, ed il caso del superfavorito per la vittoria finale Chris Froome (Sky), che ha concluso la prova al 78° posto con un ritardo di 29″. Altri, invece, sono transitati all’intertempo con tempi uguali o prossimi a quello di Felline, ma poi hanno pagato nella seconda metà di gara.

Mario Prato

ORDINE D’ARRIVO E PRIMA CLASSIFICA GENERALE

1 Fabio Felline (Ita) Trek-Segafredo 0:05:57
2 Alex Dowsett (GBr) Movistar Team 0:00:02
3 Alexander Edmondson (Aus) Orica-Scott 0:00:07
4 Maximilian Schachmann (Ger) Quick-Step Floors 0:00:08
5 Victor Campenaerts (Bel) Team LottoNl-Jumbo 0:00:08
6 Primoz Roglic (Slo) Team LottoNl-Jumbo 0:00:09
7 Vasil Kiryienka (Blr) Team Sky 0:00:10
8 Tom Bohli (Swi) BMC Racing Team 0:00:10
9 Johan Le Bon (Fra) FDJ 0:00:11
10 Christoph Pfingsten (Ger) Bora-Hansgrohe 0:00:11
11 Koen Bouwman (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:00:11
12 Jon Izaguirre (Spa) Bahrain-Merida 0:00:12
13 Bob Jungels (Lux) Quick-Step Floors 0:00:12
14 Jesus Herrada (Spa) Movistar Team 0:00:12
15 Lukas Pöstlberger (Aut) Bora-Hansgrohe 0:00:13
16 José Gonçalves (Por) Katusha-Alpecin 0:00:13
17 Ruben Fernandez (Spa) Movistar Team 0:00:13
18 Jonathan Castroviejo (Spa) Movistar Team 0:00:14
19 Jarlinson Pantano (Col) Trek-Segafredo 0:00:15
20 Damien Howson (Aus) Orica-Scott 0:00:15
21 Davide Martinelli (Ita) Quick-Step Floors 0:00:16
22 Wilco Kelderman (Ned) Team Sunweb 0:00:16
23 Gianni Moscon (Ita) Team Sky 0:00:16
24 Nicolas Roche (Irl) BMC Racing Team 0:00:17
25 Simon Yates (GBr) Orica-Scott 0:00:18
26 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:00:18
27 Jack Haig (Aus) Orica-Scott 0:00:19
28 Michael Gogl (Aut) Trek-Segafredo 0:00:20
29 Hugo Houle (Can) AG2R La Mondiale 0:00:20
30 Emanuel Buchmann (Ger) Bora-Hansgrohe 0:00:20
31 Pello Bilbao (Spa) Astana Pro Team 0:00:20
32 Mathias Frank (Swi) AG2R La Mondiale 0:00:20
33 Lennard Kämna (Ger) Team Sunweb 0:00:20
34 Stefan Küng (Swi) BMC Racing Team 0:00:20
35 David De La Cruz (Spa) Quick-Step Floors 0:00:20
36 Robert Gesink (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:00:20
37 Diego Ulissi (Ita) UAE Team Emirates 0:00:20
38 Antwan Tolhoek (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:00:21
39 Chad Haga (USA) Team Sunweb 0:00:21
40 Sam Bewley (NZl) Orica-Scott 0:00:21
41 Danilo Wyss (Swi) BMC Racing Team 0:00:21
42 Christophe Riblon (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:22
43 Mekseb Debesay (Eri) Dimension Data 0:00:22
44 Maximiliano Richeze (Arg) Quick-Step Floors 0:00:22
45 Rémi Cavagna (Fra) Quick-Step Floors 0:00:22
46 Juan Jose Lobato (Spa) Team LottoNl-Jumbo 0:00:22
47 Simon Spilak (Slo) Katusha-Alpecin 0:00:23
48 Daniel Teklehaimanot (Eri) Dimension Data 0:00:23
49 Winner Anacona (Col) Movistar Team 0:00:23
50 Ondrej Cink (Cze) Bahrain-Merida 0:00:24
51 Elia Viviani (Ita) Team Sky 0:00:24
51 David Lopez (Spa) Team Sky
53 Louis Meintjes (RSA) UAE Team Emirates 0:00:24
54 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:00:24
55 Michael Albasini (Swi) Orica-Scott 0:00:24
56 Kristijan Koren (Slo) Cannondale-Drapac 0:00:24
57 William Clarke (Aus) Cannondale-Drapac 0:00:25
58 Léo Vincent (Fra) FDJ 0:00:25
59 Peter Stetina (USA) Trek-Segafredo 0:00:25
60 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Team LottoNl-Jumbo 0:00:25
61 Alexey Vermeulen (USA) Team LottoNl-Jumbo 0:00:25
62 Warren Barguil (Fra) Team Sunweb 0:00:25
63 Owain Doull (GBr) Team Sky 0:00:25
64 Sonny Colbrelli (Ita) Bahrain-Merida 0:00:26
65 Jaco Venter (RSA) Dimension Data 0:00:26
66 James Shaw (GBr) Lotto Soudal 0:00:26
67 Roman Kreuziger (Cze) Orica-Scott 0:00:26
68 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:27
69 Simone Consonni (Ita) UAE Team Emirates 0:00:27
70 Tsgabu Grmay (Eth) Bahrain-Merida 0:00:28
71 Merhawi Kudus (Eri) Dimension Data 0:00:28
72 Sébastien Reichenbach (Swi) FDJ 0:00:28
73 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 0:00:28
74 Kris Boeckmans (Bel) Lotto Soudal 0:00:28
75 Pierre Roger Latour (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:28
76 Samuel Dumoulin (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:28
77 Dion Smith (NZl) Wanty – Groupe Gobert 0:00:28
78 Christopher Froome (GBr) Team Sky 0:00:29
79 Gregory Daniel (USA) Trek-Segafredo 0:00:29
80 Carlos Betancur (Col) Movistar Team 0:00:29
81 Nans Peters (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:29
82 Sander Armee (Bel) Lotto Soudal 0:00:29
83 Xandro Meurisse (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:00:29
84 David Gaudu (Fra) FDJ 0:00:29
85 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:00:29
86 Rob Power (Aus) Orica-Scott 0:00:29
87 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:29
88 Moreno Hofland (Ned) Lotto Soudal 0:00:30
89 Rigoberto Uran (Col) Cannondale-Drapac 0:00:30
90 Tim Declercq (Bel) Quick-Step Floors 0:00:30
91 Richard Carapaz (Ecu) Movistar Team 0:00:30
92 Guillaume Martin (Fra) Wanty – Groupe Gobert 0:00:31
93 Thomas Degand (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:00:31
94 Toms Skujins (Lat) Cannondale-Drapac 0:00:31
95 Natnael Berhane (Eri) Dimension Data 0:00:31
96 Georg Preidler (Aut) Team Sunweb 0:00:31
97 Pawel Poljanski (Pol) Bora-Hansgrohe 0:00:32
98 Jay Robert Thomson (RSA) Dimension Data 0:00:32
99 Janez Brajkovic (Slo) Bahrain-Merida 0:00:32
100 Pavel Kochetkov (Rus) Katusha-Alpecin 0:00:32
101 Oliviero Troia (Ita) UAE Team Emirates 0:00:32
102 Fabien Doubey (Fra) Wanty – Groupe Gobert 0:00:33
103 Yukiya Arashiro (Jpn) Bahrain-Merida 0:00:33
104 Simon Clarke (Aus) Cannondale-Drapac 0:00:33
105 Nathan Brown (USA) Cannondale-Drapac 0:00:33
106 Odd Christian Eiking (Nor) FDJ 0:00:33
107 Silvio Herklotz (Ger) Bora-Hansgrohe 0:00:33
108 Richie Porte (Aus) BMC Racing Team 0:00:34
109 Andrea Pasqualon (Ita) Wanty – Groupe Gobert 0:00:34
110 Sergei Chernetski (Rus) Astana Pro Team 0:00:34
111 Ben Swift (GBr) UAE Team Emirates 0:00:34
112 Brendan Canty (Aus) Cannondale-Drapac 0:00:34
113 Tejay van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:00:35
114 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:00:35
115 Andriy Grivko (Ukr) Astana Pro Team 0:00:35
116 Rein Taaramäe (Est) Katusha-Alpecin 0:00:35
117 Tom Stamsnijder (Ned) Team Sunweb 0:00:35
118 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Katusha-Alpecin 0:00:35
119 Thomas De Gendt (Bel) Lotto Soudal 0:00:36
120 Laurens ten Dam (Ned) Team Sunweb 0:00:36
121 Manuele Mori (Ita) UAE Team Emirates 0:00:36
122 Kevin Reza (Fra) FDJ 0:00:37
123 Arnaud Courteille (Fra) FDJ 0:00:37
124 Juraj Sagan (Svk) Bora-Hansgrohe 0:00:37
125 Alberto Losada (Spa) Katusha-Alpecin 0:00:37
126 Tosh Van Der Sande (Bel) Lotto Soudal 0:00:37
127 Johannes Fröhlinger (Ger) Team Sunweb 0:00:38
128 Remy Mertz (Bel) Lotto Soudal 0:00:38
129 Frederik Veuchelen (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:00:38
130 Lorenzo Manzin (Fra) FDJ 0:00:39
131 Fumiyuki Beppu (Jpn) Trek-Segafredo 0:00:40
132 Youcef Reguigui (Alg) Dimension Data 0:00:41
133 Ilnur Zakarin (Rus) Katusha-Alpecin 0:00:42
134 Oscar Gatto (Ita) Astana Pro Team 0:00:43
135 Laurens De Vreese (Bel) Astana Pro Team 0:00:44
136 Annas Ait el Abdia (Mor) UAE Team Emirates 0:00:44
137 Marco Minnaard (Ned) Wanty – Groupe Gobert 0:00:45
138 Wouter Wippert (Ned) Cannondale-Drapac 0:00:45
139 Adrien Niyonshuti (Rwa) Dimension Data 0:00:47
140 Antonio Nibali (Ita) Bahrain-Merida 0:00:48
141 Matteo Bono (Ita) UAE Team Emirates 0:00:49
142 André Cardoso (Por) Trek-Segafredo 0:00:50
143 Nikita Stalnov (Kaz) Astana Pro Team 0:00:50
144 Peter Kennaugh (GBr) Team Sky 0:00:53
145 Meiyin Wang (Chn) Bahrain-Merida 0:00:54
146 Bakhtiyar Kozhatayev (Kaz) Astana Pro Team 0:00:54
147 Jesus Hernandez (Spa) Trek-Segafredo 0:00:56
148 Marcus Burghardt (Ger) Bora-Hansgrohe 0:00:57
149 Michael Schwarzmann (Ger) Bora-Hansgrohe 0:01:02
150 Martin Velits (Svk) Quick-Step Floors 0:01:03
151 Matvey Mamykin (Rus) Katusha-Alpecin 0:01:07
152 Ian Boswell (USA) Team Sky 0:01:15

Felline in azione nel bagnatissimo cronoprologo del Tour de Romandie 2017 (foto Bettini)

Felline in azione nel bagnatissimo cronoprologo del Tour de Romandie 2017 (foto Bettini)

LE ORME DI SCARPONI: GIRO D’ITALIA 2009

aprile 26, 2017 by Redazione  
Filed under News

Nel 2009 Michele otteneva due belle vittorie di tappa in giornate interlocutorie, il 14 maggio a Mayrhofen, in quell’Austria dove coglierà il suo ultimo successo da professionista pochi giorni prima della sua drammatica scomparsa, e poi il 28 maggio a Benevento, andato in fuga in quella che, sulla carta, era una semplice frazione per velocisti. Vi riportiamo a quei caldi pomeriggi del Giro del Centenario di 8 anni fa

GRUPPO SCATENATO SULLE ORME… DEGLI SCARPONI

Come da tradizione, dopo le prime vere montagne il gruppo concede qualcosa alle fughe, favorito quest’oggi da un percorso estremamente vallonato, con due salite nella seconda metà di gara. Ad approfittarne è stato uno straordinario Michele Scarponi, capace di inserirsi nell’azione buona dopo 50 km, e di resistere nel finale ad un inatteso ma veemente rientro del gruppo maglia rosa.
L’azione buona ha avuto una gestazione incredibilmente lunga, di circa 50 km, nei quali il gruppo, malgrado i 700 metri di dislivello, ha tenuto un ritmo spaventosamente alto, che ha vanificato una quantità impressionante di tentativi di fuga. Il più attivo in assoluto in questa fase è stato Stefano Garzelli, uno dei grandi sconfitti di ieri, che ha provato sette volte l’attacco, prima di vedersi sfuggire Scarponi, Kiryenka, Gatto, Klostergaard e Bonnafond. Le prime due ore di corsa, nei quali la media è stata superiore ai 45 km/h, hanno ricordato i classici avvii di tappa del Tour de France, segno forse di come il Giro si stia avvicinando alla Grande Boucle, con tutti i pregi e difetti che ne conseguono: carattere più internazionale e maggiore attenzione da parte dei corridori stranieri da un lato, tendenza ad un maggiore attendismo e ad una gara più controllata dall’altro.
Nonostante la presenza davanti di Scarponi, il gruppo ha concesso alla fuga un vantaggio massimo di circa 9’, poco dopo la vetta del Felbertauern, prima ascesa di giornata. Il successivo tratto in fondovalle ha visto però un furioso ritorno del plotone, che ha riaperto i giochi di una tappa che appariva invece un discorso tra i cinque battistrada. Sulle rampe del Hochkrimml, la seconda e più dura salita di giornata, è stato proprio Michele Scarponi ad alzare l’andatura davanti, lasciandosi alle spalle con relativa facilità Gatto, Klostergaard e Bonnafond. Kiryenka ha retto il passo dell’alfiere della Diqugiovanni fino all’ultimo kilometro di salita, quando ha deciso di non strapazzarsi di troppo per tenere una ruota che sapeva di poter riprendere nella successiva discesa. Dietro, intanto, ad aggiungere un ulteriore motivo di interesse è stato Stefano Garzelli, che è finalmente riuscito ad evadere dal gruppo, recuperando circa 1’30’’ ai due battistrada rimasti, riducendo il margine a 2’30’’ in vetta, con il gruppo a 4’10’’. Il tentativo del varesino si è però spento in fondo alla discesa, complici la scarsa collaborazione che uno stremato Klostergaard poteva dargli e il ritmo sostenutissimo tenuto nel plotone dagli uomini Quick Step e Katusha, rispettivamente per Allan Davis e Pozzato. Il vantaggio di Scarponi e Kiryenka è pericolosamente sceso già nel tratto in discesa, anche per via di una foratura del bielorusso ai -25 circa. Il corridore della Caisse d’Epargne è riuscito a tornare sull’italiano, prima di staccarsi nuovamente a meno di 10 km dal termine, vittima dei crampi.
Il finale ha così visto un appassionante testa a testa a distanza tra uno stanchissimo Scarponi e il gruppo, alla cui testa si erano posti anche gli LPR, per un Alessandro Petacchi rientrato dopo l’Hochkrimml: 1’38’’ a 10 km dal termine, 1’22’’ a 8, 1’08’’ a 6. Per fortuna del marchigiano, a far pendere l’ago della bilancia dalla sua parte ci hanno pensato le numerose curve che caratterizzano gli ultimi 5 km del tracciato odierno, e l’inspiegabile scarsa convinzione del gruppo, agevolato peraltro nella sua rincorsa dal vento contrario. Scarponi è così andato a cogliere con pieno merito il primo successo in carriera al Giro d’Italia, con una fuga di quasi 200 km, conservando 32’’ sui migliori. Alle sue spalle, il plotone è stato regolato da un Boasson Hagen che si è confermato uno dei più grandi talenti che il ciclismo odierno possa proporre con una volata che non ha mai dato neanche lontanamente l’impressione di poter perdere. Considerato che questo non ancora 22enne norvegese ha vinto quest’anno al Gand – Wevelgem pur sbagliando completamente lo sprint, è facile capire perché una squadra come la Columbia ha puntato forte su di lui già dall’anno scorso. Dietro di lui Allan Davis, finalmente in posizioni che gli dovrebbero competere, e Filippo Pozzato, che, con grande coerenza, ha sbagliato anche la volata per il secondo posto, dimostrando di non fare distinzioni con quelle per il primo.
Gli uomini di classifica sono giunti compatti sul traguardo, con una sola eccezione: Lance Armstrong. Il texano, che ha ormai evidentemente abbandonato ogni ambizione di classifica qui al Giro, ha pagato ancora una quarantina di secondi dagli altri big, lasciando pensare che forse anche la voglia di tener duro sia un po’ venuta meno (non si può credere che sia talmente fuori condizione da perdere terreno in salita da Petacchi, che ha chiuso in gruppo). Il che ci induce a rivolgere un accorato appello a buona parte dei giornalisti di TV e carta stampata, e della Rai in particolare: basta parlare di Armstrong come fosse il principale motivo di interesse del Giro. La Corsa Rosa presenta un lotto partenti con poco da invidiare al Tour, ha finalmente attratto grandissimi nomi del ciclismo internazionale quali Menchov, Leipheimer e Sastre, venuti in Italia non per preparare la Grande Boucle ma per fare risultato qui. Non capiamo perciò come si possa dedicare metà dello spazio riservato al Giro ad un atleta che ha certamente fatto in qualche modo la storia di questo sport con i suoi trionfi passati, ma che ora come ora non è un pretendente alla maglia rosa. Non che sia nostra intenzione promuovere una campagna anti-Armstrong, o che si voglia negare l’impatto mediatico che la presenza del texano ha generato. Troviamo però assurdo, per citare un esempio a nostro avviso eclatante, che, al termine della tappa dell’Alpe di Siusi, la seconda domanda fatta a Levi Leipheimer, vero capitano della Astana e uno dei principali favoriti per la maglia rosa di Roma, riguardasse il suo più celebre ma ora meno competitivo compagno di squadra.
In conclusione, una nota su quanto ha dichiarato il vincitore di giornata a fine corsa. Scarponi ha fatto sapere di essere stato alquanto seccato dal fatto di essere dovuto andare meno forte di quanto avrebbe potuto ieri, sull’Alpe di Siusi. Alla luce di quanto visto oggi, viene da pensare che forse valesse la pena di permettere a Michele di giocarsi le proprie carte. D’altro canto, fosse stato in classifica, avremmo assistito oggi ad una classica volata a ranghi quasi compatti, anziché a questa bellissima impresa.

14 maggio 2009

Matteo Novarini

SCARPONI BIS A BENEVENTO

Tappa strana, ma molto ben disegnata questa Sulmona-Benevento di 182km. Un solo GPM dopo appena 22km, per il resto sembrava una tipica tappa da velocisti. Sembrava appunto, perchè tutti quei saliscendi, le poche squadre interessate a tirare e soprattutto quegli ultimi 500m che alla fine di un Giro tagliano letteralmente le gambe, l’hanno trasformate in una delle più accattivanti e coinvolgenti frazioni di questo Centenario Rosa che ha visto trionfare un inedito Scaponi in versione scattista-calcolatore.
Numerosi attacchi nei primi chilometri, promossi soprattutto da un’attivissima Diquigiovanni: Simoni, Berolini e infine Scarponi. Dopo 50km si forma un drappello di 4 uomini inseguito a pochi secondi da altri 21 atleti che lungo la discesa di Rionero Sannitico danno grande spettacolo con scatti e controscatti fino al ricongiungimento con la testa in località Ravindola.
Poco da segnalare fino agli ultimi chilometri ce sono un paio di cadute senza gravi conseguenze. Il vantaggio dei battistrada, o forse sarebbe meglio dire della prima parte del gruppo, cresce fino a toccare quota 6’ per poi scemare sotto il ritmo della Fuji e della Caisse d’Epargne (per chi non se ne fosse accorto anche loro avevano preso il via da Venezia il 9 maggio scorso) che però non riescono a ricucire sugli attaccanti.
Nel frattempo i fuggitivi fanno il loro ingresso nel circuito di Benevento e qui ricomincia la bagarre. Qualcuno poteva pensare ad una volata di tutto il gruppetto tirato dalle squadre più rappresentate, ma per non far torto a nessuno i corridori hanno deciso che oggi i pronostici proprio non li avrebbero rispettati.
A 15km dal traguardo partono Grabovskyy (ISD) e Bak (Saxo Bank), qualche chilometro più in la tetano invece McCartney (Saxo Bank) e Devenyns (Quick Step), ma i loto tentativi durano appena il tempo di essere annotati sul taccuino. L’unico effetto sortito è quello di aver scremato il gruppo e perso tante energie, ma questo non sembra preoccupare gli attaccanti, in particolare McCartney, Devenyns e Cardenas (Barloworld) che a 5km dal traguardo tentano nuovamente l’allungo. Ancora una volta tutto inutile, si forma un gruppetto coi tre assieme a Pate (Garmin), Bak e Scarponi, sui quali, qualche attimo dopo, rientra anche Grabovskyy. Questi sette si apprestano a disputare la volta, McCartney si mette in testa a tirare per Bak, Pate alla sua ruota, con Devenyns, dietro gli altri che non sembrano avere più le gambe. Ma talvolta le apparenza ingannano, e questa è proprio una di quelle. Come pronosticabile è ancora il belga della Quick Step a scattare, ma ancora una volta sbaglia le misure, si pianta e Cardenas svernicia lui e i due uomini Saxo bank che gestiscono davvero male la loro superiorità numerica. A ruota di Cardenas, Pate che lo supera e si avvia verso il traguardo, se non fosse che dal fondo arriva un uomo in bianco-azzurro che uno a uno affianca e saluta i vecchi allocchi compagni di fuga, che ha lasciato scannarsi tra loro senza reagire e mostrandosi così molto abile anche in arrivi non adatti a lui, almeno fino ad oggi.

28 maggio 2009

Andrea Mastrangelo

Scarponi al traguardo di Benevento, Giro del 2009 (Getty Images Sport)

Scarponi al traguardo di Benevento, Giro del 2009 (Getty Images Sport)

25-04-2017

aprile 25, 2017 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE ROMANDIE

L’italiano Fabio Felline (Trek – Segafredo) si è imposto nel prologo, circuito di Aigle, percorrendo 4.8 Km in 5′57″ alla media di 48.403 Km/h. Ha preceduto di 2″ il britannico Dowsett e di 7″ l’australiano Edmondson. Felline è il primo leader della classifica con 2″ su Dowsett e 7″ su Edmondson

LE TOUR DE BRETAGNE CYCLISTE

L’olandese Bram Welten (BMC Development Team) si è imposto nella prima tappa, Rennes – Merdrignac, percorrendo 153.2 Km in 3h41′12″ alla media di 41.555 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Matteo Malucelli (Androni Giocattoli) e Jakub Mareczko (Wilier Triestina). Welten è il primo leader della classifica con 1″ sul tedesco Zepuntke e 4″ su Malucelli

TOUR DU SENEGAL

Il francese Vincent Graczyk (SC Serres Castet) si è imposto nella quarta tappa, circuito di Thiès, percorrendo 88 Km in 2h06′22″ alla media di 41.783 Km/h. Ha preceduto di 3″ il tunisino Ben Nasr e di 6″ il tedesco Ossyra. L’algerino Mohamed Bouzidi (Velo Club Sovac) è ancora leader della classifica con 21″ sul connazionale Islam Mansouri e 2′15″ sul tunisino Nouisri.

GRAN PREMIO DELLA LIBERAZIONE

L’italiano Seid Lizde (Team Colpack) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Roma, percorrendo 138 Km in 3h20′03″ alla media di 41.390 Km/h. Ha preceduto di 10″ l’italiano Michel Piccot (Gavardo Bi&Esse Carrera Tecmor) e di 46″ il bielorusso Riabushenko

LE ORME DI SCARPONI: TIRRENO-ADRIATICO

aprile 25, 2017 by Redazione  
Filed under News

Oggi a Filottrano si svolgeranno i funerali di Michele Scarponi. Poi arriverà il momento di asciugarsi le lacrime e tornare a guardare avanti, perché è sbagliato e oltremodo doloroso ancorarsi nel ricordo, anche se questo è e sarà comunque necessario per mantenere viva la storia di questo sport. Nei dieci giorni che ci condurranno alla partenza del Giro ilciclismo.it vi offrirà la possibilità di vivere questo ricordo aprendo i suoi archivi e facendovi rileggere le pagine vergate dai nostri giornalisti dopo le imprese dello scalatore marchigiano. Incominciamo dalla corsa di casa sua, la Tirreno-Adriatico, e dalle tre tappe che vinse a Camerino nel 2009, quando si impose anche nella classifica generale della Corsa dei due mari, e a Chieti nel 2010 e nel 2011. Nell’occasione la redazione de ilciclismo.it si stringe attorno alla famiglia Scarponi, con un pensiero particolare per Giacomo e Tommaso, i due figli gemelli di Michele

TIRRENO – ADRIATICO: SCARPONI, E’ FATTA

Un Michele Scarponi sorretto da una condizione strepitosa vince a Camerino e mette il suggello definitivo a questa Tirreno – Adriatico.
Dopo il già sensazionale terzo posto nella crono di ieri, il corridore marchigiano ha corso con quella intelligenza e quella tranquillità che ci hanno dato la misura del suo eccellente stato di forma.
La gara entra nel vivo sul Sasso Tetto (1455 metri di altitudine) dove, dietro i due fuggitivi Martinez e Carrara, scollina un gruppetto composto da Basso, Nibali, Garzelli e Scarponi che insieme sferrano l’attacco al leader Kloden, apparso non brillantissimo.
I quattro procedono di comune accordo nella discesa e sugli ultimi saliscendi finché, ai venti dalla conclusione e col solo Martinez davanti, si assiste al tentativo in discesa di Vincenzo Nibali, che sfrutta un buco creatogli da Basso e una leggera indecisione degli altri due compagni di fuga.
Il vantaggio del siciliano non raggiunge mai dimensioni preoccupanti, attestandosi sui venti secondi mentre dietro Garzelli e Scarponi si alternano all’inseguimento.
In un tratto di falsopiano Nibali, oramai stremato, è riassorbito e staccato prima ancora che comincino i quattro chilometri finali in progressiva salita. Poco dopo è raggiunto dai tre uomini, continua a farsi vedere in testa anche Martinez che, con 200 chilometri di fuga nelle gambe, tenta strenuamente una difesa che non riesce.
Scarponi, Garzelli e Basso, consci di giocarsi tappa e classifica finale, si studiano un po’ finché Basso, sapendo di essere perdente allo sprint, tenta di tenere alto il ritmo e assesta un paio di tentativi senza esito.
Il tratto finale esalta allora le caratteristiche da scattisti dei due contendenti principali e vede vincere con autorità Michele Scarponi. Tappa e maglia per il marchigiano, dunque, che la sfila ad un Kloden che limita i danni e rimane terzo della generale ad 1’07” da Scarponi. Questi ha 26” di vantaggio su Garzelli, distacco quasi incolmabile in una tappa come quella di domani.
E’ previsto, infatti, la tradizionale passerella pianeggiante a San Benedetto del Tronto, ad uso e consumo dei velocisti.

16 marzo 2009

Domenico Occhipinti

L’EMOZIONE HA LA VOCE DI SCARPONI

L’emozione non ha voce, cantava Adriano Celentano, ma l’emozione, anzi le emozioni, sono state le protagoniste della tappa odierna da San Gemini a Chieti.
L’emozione di vedere l’eleganza di Filippo Pozzato nel portare con orgoglio la maglia tricolore nella fuga di giornata. L’emozione di vedere la BMC con Evans e Ballan e l’Acqua&Sapone con Garzelli e Paolini dare delle trenate in testa al gruppo per rintuzzare le velleità dei fuggitivi. L’emozione della frustata di Vinokourov prima e di Gasparotto poi. L’emozione di vedere Nibali che cerca di dare il colpo del KO e, invece, incassa quello decisivo di Scarponi. E che emozione vedere l’aquila di Filottrano inerpicarsi danzando leggero, incurante della fatica e del freddo, sulle ultime impressionanti salite di giornata, con pendenze dell’ordine del 15%, inclinazioni che si fatica a farle anche in macchina.
E alla fine di tutto questo emozionarsi, Michele Scarponi ritorna indietro di un anno e si ricolloca in testa alla classifica, indossando la maglia azzurra di leader.
Alla partenza da San Gemini, nonostante qualche raggio di sole, si capisce subito che il protagonista non invitato di giornata sarà anche oggi il freddo.
Nonostante il tempo non favorisca la pratica dello sport del pedale, tra il ventesimo e il quarantesimo chilometro si avvantaggiano prima Efimkin, Kiryienka, Frapporti e Perez Moreno, seguiti successivamente da Pozzato e quindi da Longo Borghini e Wynants: si costituisce così il gruppetto di sette fuggitivi che animerà la giornata.
Perso Longo Borghini per strada, in sei rimangono davanti per 210 km con un vantaggio massimo di 8’. Il grosso del lavoro in testa al gruppo è appannaggio di BMC e Acqua&Sapone che riportano il vantaggio entro il minuto e mezzo quando mancano meno di 10 km al termine.
Le ultime salite accendono le velleità e molti provano a dare la stoccata. Tra questi si segnalano Kirienka, Vinoukurov e Nibali, ma è Michele Scarponi a indovinare la sparata giusta. Proprio sulle pendenze più ostiche disegna il suo capolavoro e s’invola per guadagnare tappa e maglia, come si conviene alle imprese ciclistiche.
Riavvolgiamo ora il film della tappa e riguardiamolo con la lente d’ingrandimento, in funzione della Sanremo di sabato prossimo. La prima cosa che risulta evidente è l’ottimo stato di forma di Pozzato, che oggi ha fatto un gran bell’allenamento in previsione delle fatiche che lo aspettano in riva al Mar Ligure. Passiamo alle trenate di Ballan e della sua BMC in salita, che hanno ricordato quella di Bruseghin sulle Manie nel 2008: e se la squadra rossovestita avesse fatto oggi le prove per portare i suoi grossi calibri a giocarsi la Classicissima? E Cancellara? Si è disinteressato troppo di quello che succedeva davanti e magari si è nascosto. Lo stesso Scarponi, se la sua Androni Giocattoli non si consumerà come una volta in fughe a solo vantaggio televisivo, potrebbe giocare le sue carte quando il gioco diventerà duro.

13 marzo 2010

Mario Prato

CHIETI, SCARPONI TORNA SUL LUOGO DEL DELITTO

Era la prima frazione veramente impegnativa della Tirreno-Adriatico e non ha deluso le attese. Nel finale è esplosa la battaglia tra i big e la Lampre l’ha fatta da padrone con Michele Scarponi che, grazie anche all’aiuto di un Cunego perfetto nel ruolo di stopper, si è involato sullo strappo finale verso Chieti e ha resistito al ritorno degli inseguitori regolati in volata dal Piccolo Principe con l’australiano Evans (BMC) giunto al 3° posto. Malgrado una giornata non brillante l’olandese Gesink (Rabobank), arrivato 6° a 12”, strappa la maglia azzurra di leader a Farrar (Garmin) grazie al vantaggio accumulato nella cronosquadre d’apertura.
La tappa, ben 240 km da Narni a Chieti con il Valico di Sella di Corno in avvio e soprattutto con gli ultimi 50 km praticamente senza un metro di pianura, è vissuta sulla fuga del francese Cherel (AG2R), dello sloveno Stangelj (Astana) e del tedesco Lang (Omega Pharma), che sono evasi dal gruppo al km 24 e hanno guadagnato un vantaggio massimo di 15′25”. In seguito Lang ha perso contatto per via di una foratura ma ha proseguito nell’azione per far sì che la sua squadra, che aveva in Gilbert l’uomo di punta, non tirasse dietro e, infatti, l’inseguimento del gruppo è stato condotto dalla Lampre di Scarponi e Cunego e dalla Farnese Vini del campione italiano Visconti. Nel frattempo avevano già perso contatto una sessantina di corridori tra cui la maglia azzurra Farrar (Garmin) e quasi tutti i velocisti puri ma anche uomini abbastanza attesi come Paolini (Katusha), Wegmann (Leopard) e Boom (Rabobank)
Proprio Visconti è stato il primo ad accendere la miccia a 16 km dalla conclusione sul duro strappo di Ripa Teatina: alla ruota del siciliano si sono portati dapprima Poels (Vacansoleil) e Clarke (Astana) e subito dopo anche Cunego. In quel momento è apparso chiaro che il veronese correva al servizio di Scarponi, mentre in fondo al gruppo perdevano contatto altri uomini importanti come Oss (Liquigas), Boasson Hagen (Sky) e, piuttosto sorprendentemente, anche Joaquin Rodriguez (Katusha). In cima si è ricompattato un gruppo di una cinquantina di unità e anche il successivo allungo di Nibali (Liquigas) non ha avuto effetti se non quello di far ridurre drasticamente il vantaggio di Cherel, rimasto nel frattempo solo al comando, che veniva ripreso a 10 km dal traguardo.
Sull’ascesa di Torrevecchia Teatina, più pedalabile rispetto alla precedente, ci hanno provato dapprima Gasparotto (Astana) con a ruota l’onnipresente Cunego, Kolobnev (Katusha) e Kiriyenka (Movistar) e poi Madrazo (Movistar) alla cui ruota si sono portati un Andy Schleck (Leopard) mai così brillante in passato a marzo, Machado (Radioshack), Marcato (Vacansoleil) e uno straordinario Hushovd (Garmin) che fa paura in ottica Milano-Sanremo. L’azione più pericolosa è stata portata avanti sul successivo falsopiano in discesa da Cancellara (Leopard) sulla cui ruota si sono portati Visconti e Muravyev (Radioshack) quando mancavano 7 km al traguardo.
I tre, al cui inseguimento si erano portati per un attimo Langeveld (Rabobank) e ancora Hushovd, non sono riusciti però a guadagnare un margine significativo e tutto si è deciso sul terribile strappo finale delle Tricalle, alle porte del centro storico di Chieti. Appena iniziata la salita Scarponi è scattato superando a doppia velocità gli uomini al comando e al suo inseguimento si sono portati Gilbert e Cunego; il belga è rimasto a lungo a pochi metri dal marchigiano ma più avanti si è piantato e il veronese è rimasto da solo in seconda posizione, venendo raggiunto in cima da un Di Luca (Katusha) in grande crescita e subito dopo anche da Basso (Liquigas) ed Evans (BMC), mentre nell’ultimo km in falsopiano Scarponi è riuscito a conservare un leggerissimo margine imponendosi davanti a Cunego ed Evans con Basso 4° a 2” e Di Luca 5° a 6”. Gesink è apparso in difficoltà nel tratto più duro ma ha tenuto bene nel finale terminando 6° a 12” davanti a un buon Nocentini (AG2R) e a Nibali mentre Lovkvist (Sky) e Gilbert hanno chiuso 9° e 10° a 16”. Positiva anche la prova di Visconti che malgrado i ripetuti scatti è stato 11° a 22” mentre tra gli altri Garzelli ha perso 24”, Pinotti (HTC) e Cancellara 39”, Ballan 55”, Andy Schleck 1′06”, Hushovd 1′55” e Pozzato e Freire, rimasti comunque nel gruppo dei migliori fino a 2 km dal traguardo, rispettivamente 3′06” e 3′20”.
In classifica generale Gesink è il nuovo leader con 10” su Evans, 12” su Basso, 15” su Scarponi, 19” su Cunego e Langeveld e 22” su Nibali. Probabilmente l’ex campione del mondo è il favorito alla luce della crono finale di 9 km di San Benedetto del Tronto ma prima ci saranno altre due tappe impegnative, a partire dalla 5a di 240 km da Chieti a Castelraimondo con il Sassotetto a 85 km dal traguardo e diversi strappi nel finale, ultimo dei quali quello di Gagliole quando mancano 6 km. Lampre e Liquigas in primis promettono battaglia.

13 marzo 2011

Marco Salonna

Laffermazione di Scarponi a Camerino alla Tirreno-Adriatico del 2009 (foto Bettini)

L'affermazione di Scarponi a Camerino alla Tirreno-Adriatico del 2009 (foto Bettini)

« Pagina precedentePagina successiva »