FOLIGNO – AREZZO: ALLA SCOPERTA DI POTI, CROCCANTE ALPE DI PANE

maggio 14, 2016 by Redazione  
Filed under News

Inizia la seconda settimana del Giro e cambia decisamente la musica. D’ora in avanti i velocisti saranno solo comparse all’interno dello spettacolo della corsa rosa che oggi proporrà la prima tappa d’alta classifica. In programma la salita sterrata verso l’Alpe di Poti, dove il fondo bianco si sposerà con le prime pendenze a doppia cifra di questa edizione. Roccaraso a parte, conosceremo oggi i nomi delle prime “vittime”, agonisticamente parlando, del Giro 2016.

Cambia la musica al Giro d’Italia. Fin qui erano state solo tappe per velocisti, con le dolci intrusioni della crono di Apeldoorn e del moderato arrivo in salita di Roccaraso; da oggi si farà sul serio, si suonerà una nuova sinfonia e le note cominceranno a esser dolenti per qualcuno, a cominciare da coloro che usciranno con qualche minuto sul gruppone dall’inedito e spettacolare finale di Arezzo, che rappresenterà l’annuale rendez-vous con le strade sterrate. Terreno unico di gara nelle corse d’inizio secolo scorso, con il tempo erano state soppiantate dai nastri d’asfalto e, dopo la scomparsa degli ultimi tratti “bianchi” del Gavia, il Giro è andato a nuovamente a ricercarsele, scoprendo così le suggestioni del Colle delle Finestre e del Plan de Corones, ma, soprattutto, quelle delle strade toscane, croccanti come il pane e pronte a sbriciolarsi e sfarinarsi sotto il macinìo delle ruote dei corridori, che le hanno saggiate per la prima volta alla “Strade Bianche” e poi nelle tappe di Montalcino e di Orvieto dei Giri del 2010 e del 2011. In quelle occasioni i tratti da pedalare sulla “terra” erano più d’uno, nella frazione aretina della corsa rosa 2016 ce ne sarà uno solo ma destinato a lasciare il segno, poiché non meno croccanti del fondo stradale saranno le pendenze che l’accompagneranno salendo verso l’Alpe di Poti, con inclinazioni che, per la prima volta in questa edizione, abbatteranno il traguardo della doppia cifra. Chi ne uscirà con le ossa peste poi avrà di fronte a sé una ventina di chilometri di strada per tentare un disperato recupero ma, come vedremo, questa non sarà totalmente a favore.
La tappa n° 8 muoverà gli ormeggi da Foligno e salperà superando in partenza la dolce onda verso Assisi, dove nell’edizione del 2011 – salendo dal ripidissimo muro di San Damiano – s’impose lo spagnolo Joaquim Rodríguez. Transitati all’ombra del maestoso Sacro Convento – la cui costruzione iniziò il 17 luglio del 1228, giorno successivo a quello della canonizzazione di San Francesco – il gruppo si porterà nell’alta valle del Tevere incontrando un tratto leggermente increspato disegnato ai piedi del Monte Urbino, elevazione che si colloca geograficamente tra le città di Gubbio e Perugia e il cui nome ricorda l’antica e tuttora presente vocazione agricola di queste terre poiché deriva dal termine latino “urvum”, che significa “ricurvo” e che ricorda la forma del manico dell’aratro.
Raggiunte le rive del fiume di Roma inizierà – per continuare a usare un termine marinaresco, un po’ fuori luogo in una regione totalmente circondata dalla terraferma – una lunga fase di bonaccia che si potrarrà per quasi 50 Km, a cavallo della quale ci sarà il passaggio da Umbertide, cittadina che il 25 gennaio del 1863 cambiò l’originario nome di Fratta intitolandosi all’allora principe ereditario Umberto di Savoia (il futuro re Umberto I) e che il 25 aprile del 1944 fu oggetto di un bombardamento degli alleati – nel tentativo di far saltare il ponte sul Tevere – che sbriciolò parte del centro storico, nel quale si possono ammirare la poderosa rocca medioevale e l’ex chiesa di Santa Croce, trasformata in un museo il cui pezzo forte è la “Deposizione dalla croce” di Luca Signorelli. Arrampicandosi sulle colline alle spalle della cittadina è possibile, infine, raggiungere il suggestivo borgo forticato di Civitella Ranieri, tuttora di proprietà della famiglia che lo edificò a partire dal 1078 e che ne ha fatto la sede di una fondazione culturale, il cui scopo è di fungere da punto d’incontro per tutti quei giovani che siano interessati alla poesia, alla musica, alla letteratura e all’arte, accogliendo anche una piccola galleria che espone le opere lasciate dagli artisti che vi hanno soggiornato.
Abbandonata la valle del Tevere e sfiorata l’antica abbazia di Petroia, costruita nel 960 per conto del marchese di Bourbon Ugo, i “girini” entreranno in Toscana percorrendo la strada diretta a Castiglion Fiorentino – paese natale di Roberto Benigni – per lasciare pure questa “direttrice” ai piedi della prima delle tre difficoltà altimetriche che caratterizzano la seconda metà di questa frazione. Come l’Alpe di Poti, anch’essa costituirà una novità poiché finora il Giro non era mai salito agli 865 metri del Valico della Rassinata, dove si giungerà dopo aver affrontato un’ascesa lunga una dozzina di chilometri, pedalabile nelle pendenze (4,4% la media, 12% la massima) ma che sicuramente metterà in fila indiana il gruppo a causa della carreggiata non particolarmente ampia e che potrebbe rivelarsi più selettiva dopo il GPM, percorrendo la ripida discesa di 5,8 Km al 7,1% verso Palazzo del Pero, frazione aretina che si trova nei pressi della millenaria pieve di San Donnino a Maiano, documentata sin dal 1064, e ai piedi della più celebre ascesa di giornata, almeno sino al pomeriggio del 14 maggio 2016. È la Foce di Scopetone, salita simbolo del “Giro di Toscana”, corsa nata nel 1923 e che, dopo un anno di stop, dovrebbe tornare in calendario in una nuova versione a settembre 2016, trasformata da classica in linea a prova di tre giorni che sarà intitolata da Alfredo Martini e che abbinerà il Toscana a un altro tradizionale appuntamento autunnale, la Coppa Sabatini, e a una terza corsa creata “ad hoc” e che dovrebbe disputarsi in quel di Pontedera (Pisa). In cima alla Scopetone, che il gruppo affronterà dal suo versante più “light” (3 Km al 3,3% e un centinaio di metri di dislivello), ci sarà l’ingresso nel circuito finale, seguito dalla veloce discesa dal lato classico dell’ascesa aretina, che terminerà alla periferia orientale della cittadina toscana, il cui cuore ruota attorno alla bellissima e un po’ sbilenca Piazza Grande, immortalata nel 2007 nel film premio Oscar “La vita è bella”, diretto e interpretato dal citato Roberto Benigni.
Transitati una prima volta sul rettilineo d’arrivo, i “girini” raggiungeranno la frazione di San Polo, teatro il 14 luglio del 1944 di un eccidio nazista che fece 65 vittime, dove inizierà l’attesa ascesa verso l’Alpe di Poti, la montagna di Arezzo, spicchio di Toscana nel quale convivono, grazie ad una recente opera di rimboschimento, cedri provenienti dalla catena montuosa africana dell’Atlante e pini neri dell’Austria. Attenderanno ora i corridori 10,7 km inclinati al 5,9% per giungere sino a 827 metri di quota e di questi poco più di 6 saranno da percorrere su fondo bianco, con il tratto più impegnativo posto proprio a cavallo del “passaggio di consegne” tra l’asfalto e lo sterrato, nel bel mezzo di un tratto di 1600 metri nel quale la pendenza media, globalmente non temibile, schizza al 10,2% e la massima addirittura al 21,3%. Come anticipato, chi dovrà recuperare il tempo perduto salendo verso Poti non troverà terreno favorevolissimo in discesa, soprattutto nella prima parte di quest’ultima, percorrendo una strada panoramica asfaltata non particolarmente larga, nel corso della quale la planata sarà interrotta da un tratto di falsopiano dolcemente ascendente, al termine del quale si ritroverà la Foce di Scopetone. Rientrati in città, infine, ci sarà, “dulcis in fundus”, la rampa di quasi un chilometro in porfido per arrivare al traguardo, posto nel cuore di Arezzo, accanto al bel duomo intitolato a San Donato: la pietra a far da companatico alla terra nel finale della tappa dal sapore più “antico” del Giro 2016.

Mauro Facoltosi

LAVORI IN CORSO

Modificata la fase centrale della frazione. Al posto delle salite della Rassinata e dello Scopetone si affronteranno lo strappo di Anghiari e quindi quella di Scheggia (6 Km al 3,9%, max 10%)

I VALICHI DELLA TAPPA

Valico della Rassinata (865m). Valico non citato sul testo di riferimento “Valichi stradali d’Italia” di Georges Rossini (editore Ediciclo), è attraversato dalla SP 41 “della Rassinata” tra Santa Maria alla Rassinata e Sant’Agata alle Terrine. ANNULLATO

Valico di Scheggia (575m). Valicato dalla SP 43 “della Libbia” tra Anghiari e Chiassa, è localmente conosciuto come “Passo della Libbia”. È quotato 576 sulle cartine ufficiali del Giro 2016 mentre il pannello di valico riporta il toponimo di “Valico della Scheggia”. È stato affrontato due volte come GPM alla corsa rosa: nel 1990 vi transitò in testa l’australiano Anderson nel corso della tappa Fabriano – Vallombrosa, due anni più tardi sarà Indurain il più veloce nel corso della crono Arezzo – Sansepolcro. L’ultimo passaggio del Giro è avvenuto in occasione della Sansepolcro – Firenze del Giro del 2013, ma non era valido per la classifica degli scalatori.

Foce di Scopetone (526m). Quotata 524 metri sulle cartine del Giro 2016, è valicata dal vecchio trattaciato della SS 73 “Senese Aretina” tra Palazzo del Pero e Arezzo. Vi si stacca, inoltre, una delle strade d’accesso all’Alpe di Poti. Al Giro è stata affrontata come GPM una sola volta, nel finale della tappa Uliveto Terme – Arezzo del 1992, vinta dal corridore italo-britannico Maximilian Sciandri dopo che sullo Scopetone era transitato in testa Claudio Chiappucci.

RINGRAZIAMENTI

Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY

Il Sacro Convento di Assisi visto dal percorso di gara

Il Tevere alle porte di Umbertide

La Rocca di Umbertide fa capolino tra i vicoli della cittadina umbra

Il borgo fortificato di Civitella Ranieri (www.artistcommunities.org)

Il borgo fortificato di Civitella Ranieri (www.artistcommunities.org)

Abbazia di Petroia

Un tratto dell’impegnativa discesa dal Valico della Rassinata

Palazzo del Pero, Pieve di San Donnino a Maiano

Foce di Scopetone

Scena de La vita è bella girata in Piazza Grande ad Arezzo (www.davinotti.com)

Scena de ''La vita è bella'' girata in Piazza Grande ad Arezzo (www.davinotti.com)

A cavallo del tratto più duro dell’ascesa dell’Alpe di Poti, ecco il punto dove ha inizio lo sterrato

Alpe di Poti, scollinamento e fine sterrato

Arezzo, il rettilineo d’arrivo a cospetto del duomo

La salita verso l’Alpe di Poti e, in trasparenza, l’altimetria dell’ottava tappa del Giro 2016

La salita verso l’Alpe di Poti e, in trasparenza, l’altimetria dell’ottava tappa del Giro 2016

13-05-2016

maggio 13, 2016 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

Il tedesco André Greipel (Lotto Soudal) si è imposto nella settima tappa, Sulmona – Foligno, percorrendo 211 Km in 5h01′08″, alla media di 42.041 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Giacomo Nizzolo (Trek – Segafredo) e Sacha Modolo (Lampre – Merida). L’olandese Tom Dumoulin (Team Giant – Alpecin) è ancora maglia rosa con 26″ sul danese Fuglsang e 28″ sul russo Zakarin. Miglior italiano Diego Ulissi (Lampre – Merida), 7° a 41″

TOUR DE PICARDIE

Il francese Nacer Bouhanni (Cofidis, Solutions Crédits) si è imposto nella prima tappa, Chaumont-en-Vexin – Formerie, percorrendo 176.6 Km in 4h08′39″, alla media di 42,614 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Debusschere e il norvegese Holst Enger. Unico italiano in gara Andrea Guardini (Astana Pro Team), 5°. Bouhanni è il primo leader della classifica con 5″ su Debusschere e 9″ su Holst Enger. Guardini 9° a 13″

RHÔNE-ALPES ISÈRE TOUR

L’olandese Lennard Hofstede (Rabobank Development Team) si è imposto nella seconda tappa, Crachier/Chezeneuve – Saint-Maurice-l’Exil , percorrendo 170 Km in 3h02′44″, alla media di 39.870 Km/h. Ha preceduto di 2″ lo statunitense Costa e l’elvetico Schelling. Unico italiano in gara Simone Antonini (Wanty – Groupe Gobert), 76° a 24′17″. Hofstede è il nuovo leader della classifica con 3″ su Costa e 14″ sull’olandese Meijers. Antonini 77° a 29′28″

GRANDE PRÉMIO INTERNACIONAL BEIRAS E SERRA DA ESTRELA (Portogallo)

Lo spagnolo Eduard Prades Reverter (Caja Rural – Seguros RGA) si è imposto nella prima tappa, Pinhel – Vilar Formoso, percorrendo 145 Km in 3h27′45″, alla media di 41.877 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Luca Wackermann (NASR-DUBAI) e il russo Shilov. Prades Reverter è il primo leader della classifica con 2″ su Wackermann e 6″ su Shilov

TOUR DE BERLIN

Il team belga BMC Development Team si è imposto nel prologo a squadre, circuito del Kurfürstendamm (Berlino) percorrendo 6,3 Km in 7′23″, alla media di 51.196 Km/h. Ha preceduto di 1″ il team tedesco Team Raceclean e il team danese Team Trefor. Il belga Nathan Van Hooydonck (BMC Development Team) è il primo leader della classifica con lo stesso tempo degli olandesi Eenkhoorn e Tietema.

TOUR OF IRAN (AZARBAIJAN)

Lo statunitense Connor Mccutcheon (Team Illuminate) si è imposto nella prima tappa, Tabriz – Urmia, percorrendo 162.4 Km in 3h47′27″, alla media di 42.840 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli iraniani Pourseyedi e Kazemi. Unico italiano in gara Marco Zanotti (Parkhotel Valkenburg CT), 60° a 3′40″. Mccutcheon è il primo leader della classifica con 2″ su Kazemi e 3″ su Pourseyedi. Zanotti 60° a 3′50″

INTERNATIONAL TOUR DE BANYUWANGI IJEN (Indonesia)

Il neozelandese Jason Christie (Kenyan Riders Downunder) si è imposto nella terza tappa, circuito di Banyuwangi, percorrendo 127.1 Km in 2h55′57″, alla media di 43.342 Km/h. Ha preceduto di 33″ il cinese Ma e l’indonesiano Arifin. Lo spagnolo Benjamin Prades Reverter (LX Cycling Team) è ancora leader della classifica con 4″ sul filippino Felipe e 6″ sul connazionale García Ambroa

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI FOLIGNO

maggio 13, 2016 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

È diventato quasi un marchio di fabbrica di ilciclismo.it l’almanacco post gara dove, dopo ciascuna frazione del Giro (e poi anche del Tour) troverete tante rubriche: la rassegna stampa internazionale, il punto di vista dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto quello del 1966, essendoci quest’anno una tappa a Cassano d’Adda, nel 50° anniversario della vittoria alla Corsa Rosa del cassanese Gianni Motta).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Gli sprint sono solo tedeschi. Anche Greipel fa doppietta – Greipel: “Mi sono infilato nel buco”. Nizzolo: “Lui troppo più forte” – Martinelli stoppa le polemiche: “Sono qui per vincere con Nibali” – Dumoulin si gusta il Chianti “La crono? Tanto vinco io…” (Gazzetta dello Sport)

Giro d’Italia, a Greipel la 7ma tappa Kittel fora e salta la volata (Corriere della Sera)

Paesi Bassi

Domper Kittel; Greipel wint – Landa verwacht niet veel van Dumoulin (De Telegraaf)

Greipel pakt tweede ritzege in Giro (Algemeen Dagblad)

Greipel wint etappe, Dumoulin blijft leider in Ronde van Italië (de Volkskrant)

Svizzera

Giro d’Italia, Greipel fa doppietta (Corriere del Ticino)

André Greipel encore le plus rapide (24 Heures)

Francia

Greipel en récidiviste – Greipel : «Un sprint solide» (L’Equipe)

Giro : comme Kittel, Greipel double la mise (Le Figaro)

Spagna

Greipel iguala a dos con Kittel en su duelo por los sprints – Javi Moreno abandona el Giro por una fractura de clavícula – Greipel: “Ya llevamos ganadas tres de las siete etapas” – El sterrato estará presente un año más en el Giro de Italia (AS)

Segunda volata para un imponente Greipel – Javi Moreno abandona el Giro con la clavícula rota – André Greipel: “Estamos felices por ganar tres de las siete etapas”
(Marca)

Nuevo zarpazo del gorila de Rostock en el Giro – Greipel: “Me siento en la luna con esta victoria” – Javi Moreno se fractura la clavícula y será operado en España (El Mundo Deportivo)

Belgio

Feestje bij Lotto: Greipel zorgt voor drie op een rij (en Wellens fietst Cunego uit bergtrui) – Wellens: “Het was eigenlijk niet mijn plan om de bergtrui te veroveren”
(Het Nieuwsblad)

Greipel le plus rapide au Giro (La Dernière Heure/Les Sports)

Lussemburgo

Greipel schlägt wieder zu (Tageblatt)

Greipel zeigt erneut seine Sprintklasse (Luxemburger Wort)

Germania

Greipel holt vierten deutschen Erfolg beim Giro (Berliner Zeitung)

Danimarca

Kittel-defekt banede vej for ny triumf til Greipel (Jyllands-Posten)

Dramatik i Giroen: Storfavoritten punkterede og så tog rivalen sejren – Eksperterne tror på det: Fuglsang kan vinde Giroen (BT)

Jublende Fuglsang er i fuld gang med at bekræfte sin position i verdenseliten (Politiken)

Russia

Грайпель выиграл седьмой этап «Джиро д’Италия», россияне Порсев и Цатевич пробились в топ-10 (Sovetsky Sport)

Stati Uniti

Greipel Powers His Way to Giro Stage Seven Victory (The New York Times)

Costa Rica

Andrey Amador superó sin contratiempos un día muy complicado en el Giro (La Nación)

Colombia

Chaves salió del ‘top 10′ al que ingresó Rigoberto Urán (El Tiempo)

Daniel Martínez, protagonista en la séptima etapa del Giro – Daniel Martínez, el más joven del Giro de Italia 2016 – Javi Moreno será operado de fractura de clavícula (El Espectador)

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

“Cavalcata delle Valchirie” – Richard Wagner

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della 8a tappa Foligno – Arezzo

Foligno : pioggia debole e schiarite (0.5 mm), 16.4°C (percepiti 11°C), vento moderato da SSW (21-27 Km/h), umidità al 84%
Umbertide – Traguardo Volante (Km 63.5) : pioggia debole e schiarite (0.5 mm), 16.6°C (percepiti 12°C), vento moderato da S (21-25 Km/h), umidità al 87%
Scheggia – GPM (Km 120) : pioggia moderata e schiarite (0.7 mm), 15.2°C (percepiti 13°C), vento moderato da S (12-14 Km/h), umidità al 84%
Arezzo – 1° passaggio (Km 154.4) : pioggia debole e schiarite (0.6 mm), 17.3°C (percepiti 16°C), vento moderato da S (11-13 Km/h), umidità al 83%
Arezzo – arrivo : pioggia moderata e schiarite (0.7 mm), 17°C (percepiti 15°C), vento moderato da S (11-13 Km/h), umidità al 83%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

De Stefano: “Il finale dell’arrivo qui a Foligno”
Tv Svizzera: “Fugelsang” (Fuglsang si pronuncia Fülsang)
De Stefano: “Sarà difficile strappargli la maglia rosa sulle spalle”
Garzelli: “Dovrebbe arrivare una velata”
Benincasa: “Lago di Piedica” (Piediluco)
De Luca: “Stradua stretta”
Cipollini: “Martedì inizia il Giro d’Italia”
Garzelli: “Credo che Vincenzo parti”
Garzelli: “Tramo di sterrato”
Televideo: “Kosevoy” (Koshevoy)
Televideo: “Frattura alla clavica per J. Martinez” (il corridore fratturato è Moreno)
Televideo: “Icatevitch” (Tsatevich)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della settima tappa, Sulmona – Foligno

1° Jack Bobridge
2° Riccardo Stacchiotti s.t.
3° Artur Ershov s.t.
4° Eugert Zhupa a 52″
5° Alessandro De Marchi a 1′19″

Classifica generale

1° Cheng Ji
2° Matthias Brändle a 3′13″
3° Jack Bobridge a 3′26″
4° Riccardo Stacchiotti a 7′52″
5° Grega Bole a 9′15″

IL GIRO DI MOTTA
Nel 1966 Motta vinse il Giro d’Italia. Passati 50 anni il Giro ricorderà questo successo con un arrivo di tappa a Cassano d’Adda, paese natale di Motta. Noi di ilciclismo.it ricorderemo quell’edizione del Giro tutti i giorni, proponendovi la rassegna stampa dell’epoca, con i titoli del quotidiano “La Stampa”

24 MAGGIO 1966 – 7a TAPPA: ROMA – ROCCA DI CAMBIO (158 Km)
25 MAGGIO 1966 – 8a TAPPA: ROCCA DI CAMBIO – NAPOLI (238 Km)*

* Il 25 maggio 1966 la Stampa non uscì

BASSO (IL PIU’ GIOVANE DEL GIRO) PRIMO A NAPOLI – I NOSTRI CORRIDORI OGGI ALL’ATTACCO?
I grandi protagonisti della corsa non si sono impegnati a fondo –Dopo qualche giornata di calma eccessiva – Anqueti: “Posso ancora vincere” – Pesenti (gregario di Gimondi) all’ospedale dopo una caduta
Martedì la Roma-Rocca di Cambio, nonostante l’arrivo in salita, si era conclusa con la vittoria del velocista Altig – Taccone festeggiato dagli abruzzesi – Ieri gara calma fino a Cassino, poi fuga di un gruppetto – Passuello sta per conquistare la maglia rosa, ma è attardato da un incidente – Basso si impone nettamente in volata – Nessun mutamento in classifica generale: Jimenez sempre maglia rosa – Oggi la Napoli-Campobasso su un percorso lungo 210 km – Il corridore ricoverato con prognosi riservata

Il Giro attraversa gli avvincenti panorami dellUmbria (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Il Giro attraversa gli avvincenti panorami dell'Umbria (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

ARCHIVIO ALMANACCO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

Raduno di partenza
1a tappa: cronometro di Apeldoorn
2a tappa: Arnhem – Nimega
3a tappa: Nimega – Arnhem
4a tappa: Catanzaro – Praia a Mare
5a tappa: Praia a Mare – Benevento
6a tappa: Ponte – Roccaraso (Aremogna)

I DUE VOLTI DELLA GERMANIA: BIS DI GREIPEL, DELUSIONE KITTEL

maggio 13, 2016 by Redazione  
Filed under News

Secondo successo in questo Giro per il tedesco della Lotto-Soudal che, pur non venendo lanciato al meglio da Jürgen Roelandts, riesce a prendere la ruota di Sacha Modolo per poi saltarlo negli ultimi metri e imporsi in quel di Foligno davanti a Giacomo Nizzolo, che per l’ennesima volta sfiora il successo alla corsa rosa senza riuscire a conquistarlo, e al trevigiano della Lampre-Merida. Il grande favorito Kittel, già in difficoltà sul Valico della Somma, è vittima di una foratura nel finale ed è costretto a rinunciare allo sprint. Giornata tranquilla per i big con Tom Dumoulin che conserva la maglia rosa in attesa dell’insidiosa frazione di Arezzo e soprattutto della dura cronometro del Chianti.

Dopo il primo arrivo in salita che ha riservato parecchie sorprese, con la maglia rosa Tom Dumoulin (Giant-Shimano) all’attacco e i grandi favoriti per il successo finale Vincenzo Nibali (Astana), Mikel Landa (Team Sky) e Alejandro Valverde (Movistar) che hanno, chi più chi meno, accusato una battuta d’arresto, il Giro è ripartito da Sulmona per la settima tappa, 211 km con arrivo a Foligno caratterizzati dalla pedalabile ascesa del Valico della Somma ai -41 dal traguardo e a quella più impegnativa delle Svolte dei Popoli praticamente subito dopo il via. Proprio la presenza di questa salita nelle battute iniziali ha fatto sì che fin da subito la bagarre fosse intensa, anche per via della lotta per la maglia azzurra tra Damiano Cunego (Nippo-Vini Fantini) e Tim Wellens (Lotto-Soudal) che, transitando davanti al veronese sul primo GPM di giornata, gli ha strappato il primato nella classifica degli scalatori. Subito dopo lo scollinamento è nata la fuga che ha caratterizzato gran parte della giornata, ad opera di Giulio Ciccone (Bardiani-Csf), Stefan Küng (Bmc), Axel Domont (Ag2r), Ilia Koshevoy (Lampre-Merida), Stefan Denifl (Iam Cycling) e Daniel Martinez (Wilier-Southeast), evasi di forza da un gruppo che in vetta era forte di non più di 60 elementi. A quel punto la situazione si è assestata con i battistrada che hanno acquisito un vantaggio intorno ai 4′ e il plotone che si è ricompattato e ha inizialmente lasciato fare, finchè non si sono portate al comando la Lotto-Soudal per André Greipel, a caccia del bis dopo l’imperiosa volata di Benevento, e la Fdj di Arnaud Démare, a sua volta in cerca del primo successo in un Giro che lo ha visto fin qui occupare per due volte la piazza d’onore. Significativo il fatto che a collaborare l’inseguimento non vi era la Etixx-QuickStep di Marcel Kittel, il che lasciava presagire una nuova giornata difficile per il tedesco che, dopo aver dominato i due sprint olandesi di Nijmegen e di Arnhem, ha sofferto moltissimo nelle prime tappe italiane.
In ogni caso il gruppo ha iniziato a recuperare gradualmente terreno riducendo a meno di 2′ il gap ai piedi del Valico della Somma dove, malgrado le pendenze non rilevanti e l’andatura sostenuta ma regolare, Kittel ha, come da previsioni, perso contatto, riuscendo comunque a rientrare nella successiva discesa con il supporto dei gregari e malgrado la Lotto-Soudal e la Cannondale di Ramunas Navardauskas abbiano tentato di impedire che il tedesco si riportasse sotto. Sulla stessa ascesa Cunego, supportato dal compagno Giacomo Berlato, si è prodotto in un’azione in verità alquanto velleitaria, tentando senza successo di chiudere il gap sui fuggitivi prima dello scollinamento, in modo da riprendersi la maglia azzurra. Da segnalare anche una brutta caduta di Javier Moreno (Movistar), prezioso gregario di Valverde nelle frazioni più impegnative, che è stato costretto al ritiro a causa della frattura della clavicola.
In discesa Küng ha salutato il resto della compagnia e, facendo valere le sue eccellenti doti di cronoman – che avrebbero potuto portarlo anche a conquistare la prima maglia rosa se non fosse caduto nel finale del prologo di Apeldoorn – ha tentato di resistere al ritorno del plotone che, comunque, non ha avuto difficoltà ad andare a riprendere lo svizzero a 6 km dal traguardo. Sembrava che a quel punto, malgrado le difficoltà palesate in precedenza, Kittel fosse comunque l’uomo da battere ma a togliere definitivamente di mezzo il 27enne di Cottbus è sta una foratura. La mancanza dello sprinter più forte di questo Giro e, soprattutto, della sua squadra hanno prodotto una volata caotica, in cui la Lotto-Soudal e la Fdj hanno tentato, rispettivamente con Jürgen Roelandts e Mickaël Delage, di portare avanti i rispettivi leader, esaurendo però la loro azione quando ancora mancavano diverse centinaia di metri al traguardo. Hanno tentato di approfittarne di ciò Caleb Ewan (Orica-GreenEdge) e Sacha Modolo (Lampre-Merida) che, ad un certo punto, sembrava lanciato verso il successo ma Greipel, postosi alla ruota del trevigiano, è rinvenuto di prepotenza negli ultimi metri andando a conquistare il suo secondo successo in questo Giro, il quinto in stagione e il quinto in carriera alla corsa rosa, nonchè la maglia rossa della classifica a punti. Chi, invece, malgrado gli innumerevoli tentativi non è ancora riuscito a conquistare un successo nella grande corsa a tappe italiana è Giacomo Nizzolo che, supportato nel finale da un Fabian Cancellara in crescita di condizione, ha fatto corsa parallela con Greipel uscendo a sua volta dalla ruota di Ewan e provando a contrastare il teutonico, ma alla fine ha dovuto accontentarsi ancora una volta del secondo posto, e si tratta addirittura dell’ottava piazza d’onore negli ultimi 4 anni al Giro, senza alcun successo. Sul gradino più basso del podio è salito Modolo davanti ad Ewan mentre Enrico Battaglin (Lotto-Jumbo) ha colto un po’ a sorpresa il 5° posto davanti a Guido Trentin (Etixx-QuickStep), che ha tentato come poteva di rimpiazzare Kittel, e al duo della Katusha composto da Alexander Porsev e Alexey Tsatevich.
Se si eccettuano i 9” persi da Johan Esteban Chaves (Orica-GreenEdge) e Ryder Hesjedal (Trek-Segafredo), a causa di un buco creatosi in volata, la classifica generale è rimasta invariata nelle prime posizioni, con Dumoulin che conduce con 26” su Jakob Fuglsang (Astana), 28” su Ilnur Zakarin (Katusha), 35” su Bob Jungels (Etixx-QuickStep), 38” su Steven Kruijswijk (Lotto-Jumbo), 41” su Valverde e su Diego Ulissi (Lampre-Merida) e 47” su Nibali. L’8a tappa, 186 km da Foligno ad Arezzo, si presta ad imboscate alla luce della presenza nel finale dell’ascesa all’Alpe di Poti, 8,6 km in gran parte sterrati con una pendenza media intorno al 6% e punte del 14% prima degli ultimi 18 km di discesa e pianura verso il traguardo. A trovare una giornata di gloria potrebbero essere le seconde linee poichè, probabilmente, gli uomini di classifica si studieranno alla vigilia della della durissima cronometro del Chianti, primo vero momento chiave di questo Giro d’Italia, in programma domenica.

Marco Salonna

ORDINE D’ARRIVO

1 André Greipel (Ger) Lotto Soudal 5:01:08
2 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek-Segafredo
3 Sacha Modolo (Ita) Lampre – Merida
4 Caleb Ewan (Aus) Orica-GreenEdge
5 Enrico Battaglin (Ita) Team LottoNl-Jumbo
6 Matteo Trentin (Ita) Etixx – Quick-Step
7 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha
8 Aleksei Tsatevich (Rus) Team Katusha
9 Nicola Ruffoni (Ita) Bardiani CSF
10 Elia Viviani (Ita) Team Sky

CLASSIFICA GENERALE

1 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Alpecin 29:23:23
2 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:00:26
3 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 0:00:28
4 Bob Jungels (Lux) Etixx – Quick-Step 0:00:35
5 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:00:38
6 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 0:00:41
7 Diego Ulissi (Ita) Lampre – Merida
8 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 0:00:47
9 Kanstantsin Siutsou (Blr) Dimension Data 0:00:49
10 Rigoberto Uran (Col) Cannondale Pro Cycling 0:00:51

Continua la cavalcata teutonica sulle strade del Giro 2016: dopo la doppietta di Kittel, è il suo connazionale Greipel a cogliere il bis (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Continua la cavalcata teutonica sulle strade del Giro 2016: dopo la doppietta di Kittel, è il suo connazionale Greipel a cogliere il bis (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

SULMONA – FOLIGNO: VOLATE AL LUMICINO

maggio 13, 2016 by Redazione  
Filed under News

Ancora volata ma sarà una delle ultime. Grandi protagonisti dei primi sette giorni di Giro, nelle rimanenti due settimane i velocisti avranno sole tre occasioni di vittoria e, dunque, c’è da scommettere che difficilmente si lasceranno sfuggire l’opportunità offerta loro dalla tappa di Foligno. Le difficoltà altimetriche non mancheranno quest’oggi, ma dal punto di vista tecnico il tracciato è quasi la fotocopia della frazione giunta nella cittadina umbra al Giro del 2014, che si concluse con il successo allo sprint del francese Bouhanni.

Sono state le grandi protagoniste della prima settimana del Giro 2016. Dopo la tappa di Roccaraso, quasì un’intrusione fuori tema nei primi sette giorni di corsa, si tornerà ancora a parlare di volata, ma oramai i virtuosi dei finali a 70 all’ora le avranno contate, le ore. Passata l’occasione di Foligno, infatti, nei restanti 14 giorni di gara si conteranno soltanto 3 traguardi a loro destinati mentre tutte le altre frazioni saranno d’alta classifica, con l’esclusione di quella di Asolo, tarata sulle note dei finisseur. Dunque, con la prospettiva di lunghi “digiuni” nella pancia del gruppo, c’è da scommetterci che oggi i treni dei più quotati sprinter in gara venderanno cara la pelle per rientrare sul tentativo di giornata che, strada facendo, troverà terreno fertile grazie alla presenza di diversi trampolini dai quali lanciarsi in avanscoperta. Le salite che proporrà la Sulmona-Foligno, però, non appartengono alla categoria di quelle che turbano i sonni ai velocisti, sono ben distanziate l’una dell’altra e l’ultima farà capolino all’orizzionte quando mancheranno 40 Km dall’arrivo; il finale – comprensivo proprio di quella stessa ascesa – fa poi ben sperare poiché è il medesimo della tappa terminata nella cittadina umbra nel 2014, altimetricamente paragonabile a questa e che vide giungere sul rettilineo d’arrivo un gruppo decisamente folto, 154 corridori regolati dal francese Bouhanni.
La tappa che chiuderà la prima settimana di Giro si aprirà in quel di Sulmona, centro situato ai piedi dell’Altopiano delle Cinquemiglie, patria d’Ovidio e di croccanti confetti. I primi 12 Km scorreranno via in pianura, correndo lungo le primissime pendici della Majella, contro le quali si adagia l’antichissima Badia Morronese, abbazia fondata nel 1293 dal celebre monaco eremita Pietro Angeleri, il futuro Celestino V, il papa che fece “il gran rifiuto” rinunciando al pontificato cinque mesi dopo l’elezione al soglio di Pietro.
Giunti a Popoli si andrà all’attacco della prima salita, la più impegnativa delle tre in programma, le “Svolte di Popoli”, 7600 metri di strada inclinata al 6,4%, movimentata da 4 tornanti – donde il nome – e conosciuta più dagli appassionati di automobilismo che da quelli del ciclismo per una cronoscalata destinata alle quattro ruote che vi si svolge dal 1963. E pensare che questa salita “tenne a battesimo” la prima delle 50 maglie rose vestite in carriera da Gino Bartali, conquistata dallo scalatore toscano il 27 maggio del 1936 al termine della tappa Campobasso – L’Aquila, che lo vide solitario al traguardo – dopo aver scalato anche Macerone, Rionero e Roccaraso – con 5 minuti di vantaggio sul secondo classificato.
La discesa incomincerà ben 22 Km più avanti, dopo aver percorso il bellissimo altopiano di Navelli, terra di produzione di pregiatissimo zafferano D.O.P. al cospetto dell’altro “moloch” dell’appennino abruzzese, il Gran Sasso d’Italia, sulle cui pendici sono arroccati piccoli centri meritevoli d’una deviazione dall’itinerario di gara come Santo Stefano di Sessanio e Calascio, dominato quest’ultimo dai ruderi dell’omonima rocca, che furono set de “Il nome della rosa” e anche di una produzione hollywoodiana, il film “Ladyhawke”, nel quale si vede l’attrice statunitense Michelle Pfeiffer precipitare da una delle torri del maniero, nell’occasione ritoccata al computer per farla sembrare un po’ meno diroccata di quello che è nella realtà.
Ripercorrendo le rotte che consegnarono la prima maglia rosa a “Ginettaccio”, si giungerà quindi all’Aquila, affrontando lo strappo di 1400 al 6,1% che terminerà alle porte del centro storico, che ancora si porta addosso i segni del sisma che colpì l’Abruzzo la notte del 6 aprile 2009 e che sta lentamente riaprendo al pubblico i suoi gioielli d’arte, come la Basilica di San Bernardino, nuovamente visitabile dal mese di maggio dello scorso anno.
Uscendo dal capoluogo abruzzese si andrà incontro alla seconda asperità prevista dal tracciato, la più facile al punto che in cima non ci sarà nessuno striscione ad attendere i corridori ma semplicemente si comincerà a scendere dopo aver raggiunto i 990 metri della Sella di Corno (6,8 Km al 4,1%), valico frequentato sin dall’epoca dei romani, che vi fecero transitare la Via Cecilia, erigendo proprio sul passo il cippo miliare che indicava la distanza di 72 miglia romane dalla “città eterna”. Nel corso della successiva discesa il gruppo entrerà in Lazio e, attraversate le suggestive e lunghe gole di Antrodoco, si “riapproprierà” della pianura, che farà compagnia al viaggio per una buona cinquantina di chilometri, avendo nel primo tratto un altro spettatore di lusso al passaggio del Giro poiché, dopo Maiella e Gran Sasso, sarà ora il massiccio del Terminillo ad affacciarsi sulla “corsa rosa”, che filerà dritta verso il centro d’aspetto medioevale di Cittaducale per giungere successivamente a città di Rieti, il capoluogo della Sabina, nel XIII secolo divenuta anche una sorta di succursale della Santa Sede ospitando per diverso tempo 5 papi, per i quali fu costruito l’odierno Palazzo Vescovile.
Di fronte al gruppo si spalancherà ora la Piana Reatina, area pianeggiante vasta quasi 90 Km quadrati, un tempo quasi interamente occupata dal Lacus Velinus, formato dall’impaludamento del fiume Velino e la cui bonifica porterà alla creazione delle celeberrime Cascate delle Marmore, che fino al 271 a.C. erano semplicemente uno strampiombo, verso il quale console romano Manio Curio Dentato ordinò la costruzione del canale che diede il via all’opera di risanamento della piana, definitivamente completata nel 1596. La zona è, però, forse più nota con il nome di “Valle Santa” per la presenza di quattro santuari legati alla figura di San Francesco d’Assisi il più famoso dei quali si trova a Greccio, “location” dove il santo frate umbro allestì il primo presepe della storia il 25 dicembre del 1223, realizzato con personaggi in carne ed ossa e un bambinello finto che, miracolosamente, prese vita per poi tornare inanimato alla fine della sacra rappresentazione.
Ben presto il gruppo entrerà in Umbria, il “cuore verde” d’Italia che però si tinge anche d’azzurro e, infatti, di lì a poco il tracciato, oltre alle Marmore andrà a sfiorare anche il lago di Piediluco, il più grande tra i 4 bacini rimasti dell’antico Velinus, luogo conosciuto tra gli appassionati di canottaggio perché sede del Centro Nazionale Federale. Una dolce discesa introdurrà la carovana in quel di Terni, città famosa per le acciaierie fondate nel 1884 e che hanno surclassato in notorietà i monumenti del secondo capoluogo di provincia umbro, forte in particolare di prestigiosi edifici di culto come la basilica intitolata a San Valentino, il protettore degli innamorati, nella quale sono conservate le reliquie di questo santo vescovo, originario di Terni e martirizzato a Roma il 14 febbraio del 273, all’eta di 97 anni.
Gli ultimi 56 Km di gara si svolgeranno costantemente sulla Via Flamina, una delle più celebri strade consolari tracciate dai Romani, che collegava la capitale dell’impero con Fanum Fortunae (l’odierna Fano) scavalcando la catena appenninica ai 680 metri del Valico della Somma, verso il quale si dirigeranno ora i “girini” e per raggiungere il quale fu realizzata una stretta strada in parte tagliata nella roccia, tuttora asfaltata e percorribile, che nel secondo dopoguerra fu affiancata da un nuovo itinerario più “snello” che evita i tratti più ripidi e salta il passo con un breve “traforo”. Sarà quest’ultimo versante, più moderno, quello dal quale si è saliti nel finale della tappa di Foligno del 2014 e anche stavolta si percorrerà questo itinerario, affrontando una salita più facile di quella storica, 5,6 Km al 5,4% per arrivare alla galleria di valico, una quarantina di metri più in basso rispetto al passo geografico. Si ritroverà l’itinerario classico della Flaminia nel corso della discesa verso Spoleto, la città del famoso Festival dei Due Mondi, che vi si svolge dal 1958 utilizzando come spettacolari palcoscenici alcuni tra i principali monumenti cittadini, dalla Piazza del Duomo, sede del concerto di chiusura, alla Rocca albornoziana che domina la città dal Colle Sant’Elia. D’ora in avanti sola pianura troveranno i corridori sotto le ruote che, da lì a breve, sfrecceranno veloci presso il luogo dove si trovano le sorgenti del Clitunno, fiume sacro agli antichi Romani che vi eressero sulle sponde un piccolo tempio dedicato a Giove Clitumno, monumento ricostruito per opera dei longobardi e per questo motivo inserito nella lista dei “Patrimoni dell’Umanità” dell’UNESCO, in rappresentanza – assieme ad altri siti sparsi in tutta Italia – dei luoghi del potere e del culto longobardo.
Il percorso transiterà poi ai piedi del panoramico colle sul quale sorge la cittadina di Trevi, verso la quale si sarà saliti, appena due mesi prima, nel finale della tappa fulginate della Tirreno-Adriatico, il primo dei due grandi eventi ciclistici che saranno ospitati nel 2016 dalla cittadina umbra. Quella sarà, però, una tappa di tutt’altra pasta, roba da finisseur grazie alla presenza, subito dopo Trevi, anche della ripida ascesa verso Montefalco. Oggi, invece, null’altro – oltre a quanto finora già scavalcato – interverrà a turbare i sogni dei velocisti, in una delle ultime possibilità che avranno per concretizzarli.

Mauro Facoltosi

I VALICHI DELLA TAPPA

Valico (746m). Privo di nome sul testo di riferimento “Valichi stradali d’Italia” di Georges Rossini (editore Ediciclo), è l’ascesa che sulle cartine del Giro 2016 è segnalato come “Le Svolte di Popoli”. Valicato dalla SS 17 “dell’Appennino Abruzzese e Appulo Sannitica” tra Popoli e Navelli, finora è stata GPM in quattro occasioni, mentre non lo era nella citata tappa vinta da Bartali: successori di “Ginettaccio” furono Aurelio Cestari nel 1960 (tappa Pescara – Rieti), Claudio Bortolotto nel 1980 (tappa Roccaraso – Teramo), il colombiano Alvaro Lozano Moncada nel 1991 (tappa Scanno – Rieti) e, infine, il belga Bakelants nel 2010 (tappa Lucera – L’Aquila.)

Sella di Barisciano (870m). Valicata dalla SS 17 “dell’Appennino Abruzzese e Appulo Sannitica”, tra Castelnuovo e Poggio Picenze, all’inizio della discesa verso la conca dell’Aquila. Coincide con il bivio per Barisciano e Santo Stefano di Sessanio.

Sella di Corno (1005m). Quotato 990 metri sulle cartine del Giro 2016, è valicato dalla SS 17 “dell’Appennino Abruzzese e Appulo Sannitica” tra Civitatomassa e Antrodoco e coincide con l’omonima località. Mette in comunicazione il versante tirrenico dell’Appennino con quello adriatico ed è stato affrontato in 6 occasioni come traguardo GPM: i primi a transitare sotto il triangolino verde sono stati Silvano Schiavon nel 1966 (Roma – Rocca di Cambio), lo spagnolo Luis Pedro Santamarina nel 1968 (Roma – Rocca di Cambio), il belga Lucien Van Impe nel 1983 (Terni – Vasto), lo spagnolo Francisco Espinosa nel 1989 (Roma – Gran Sasso d’Italia), Gianluca Bortolami nel 1993 (Riesti – Scanno) e Mariano Piccoli nel 1997 (Rieti – Lanciano).

Valico della Somma (646m). Valicato in galleria dalla SS 3 “Via Flaminia” tra Terni e Spoleto, si trova poche decine di metri più in basso rispetto al valico geografico vero e proprio (circa 680 metri). Dal 1933, anno dell’istituzione della speciale classifica degli scalatori, a oggi è stato coronato in 5 occasioni dal GPM. “Battezzata” da Gino Bartali nel 1950 (Perugia – L’Aquila), la Somma è stata poi conquistata dall’olandese Wout Wagtmans nel 1957 (Loreto – Terni), da Antonino Catalano nel 1960 (Terni – Rimini), da Gianni Bugno nel 1986 (Rieti – Pesaro) e, buon ultimo, l’australiano Nathan Hass nel finale della Frosinone-Foligno del 2014.

RINGRAZIAMENTI
Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY

Sulmona, Piazza Garibaldi

Badia Morronese

La Majella vista da una delle “svolte” di Popoli

Altopiano di Navelli

Rocca Calascio come la si vede in Ladyhawke (www.davinotti.com)

Rocca Calascio come la si vede in ''Ladyhawke'' (www.davinotti.com)

Rocca Calascio al naturale (www.davinotti.com)

Rocca Calascio al ''naturale'' (www.davinotti.com)

L’Aquila, chiesa di San Bernardino

Sella di Corno, la pietra miliare dell’antica Via Cecilia

La piazza centrale di Cittaducale

Rieti, Palazzo Vescovile

Il santuario di Greccio (www.iterconficere.it)

Il santuario di Greccio (www.iterconficere.it)

Terni, basilica di San Valentino

Rocca Albornoziana di Spoleto

Il tempio eretto presso le sorgenti del Clitunno  (www.bellaumbria.net)

Il tempio eretto presso le sorgenti del Clitunno (www.bellaumbria.net)

Piazza della Repubblica a Foligno e, in trasparenza, l’altimetria della settima tappa del Giro 2016 (www.phaidon.com)

Piazza della Repubblica a Foligno e, in trasparenza, l’altimetria della settima tappa del Giro 2016 (www.phaidon.com)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI ROCCARASO

maggio 13, 2016 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

È diventato quasi un marchio di fabbrica di ilciclismo.it l’almanacco post gara dove, dopo ciascuna frazione del Giro (e poi anche del Tour) troverete tante rubriche: la rassegna stampa internazionale, il punto di vista dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto quello del 1966, essendoci quest’anno una tappa a Cassano d’Adda, nel 50° anniversario della vittoria alla Corsa Rosa del cassanese Gianni Motta).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Nibali e l’attacco sbagliato: “Colpa dell’ammiraglia” – Wellens re di Roccaraso. Dumoulin stacca Nibali: resta rosa e prende 21″ – Nibali, l’orgoglio non basta. Un attacco di frustrazione – Giro d’Italia, Dumoulin: “Nibali faticava. Posso lottare per la generale” (Gazzetta dello Sport)

Giro, Wellens conquista Roccaraso: Dumoulin resta in rosa e stacca Nibali (Corriere della Sera)

Paesi Bassi

Dumoulin houdt huis – Geen respect voor Dumoulin – ‘Dumoulin overboord gooien’ (De Telegraaf)

Wellens wint eerste bergrit in Giro, sterke Dumoulin houdt roze – Dumoulin: Normaal draag ik trui nog paar dagen (Algemeen Dagblad)

Dumoulin verstevigt leiderspositie in Giro, ‘underdog af’ Sport (de Volkskrant)

Svizzera

Giro d’Italia: tappa a Wellens, la maglia rosa resta a Dumoulin (Corriere del Ticino)

Dumoulin prend l’avantage sur les favoris (24 Heures)

Der Leader Dumoulin souverän (Neue Zürcher Zeitung)

Gran Bretagna

Tom Dumoulin extends lead after Tim Wellens takes stage six at Giro d’Italia (The Daily Telegraph)

Francia

Wellens gagne en altitude – Dumoulin ne pensait pas «être dans le coup» (L’Equipe)

Wellens remporte la 6e étape, Dumoulin creuse l’écart – Wellens : «Vraiment spécial» (Le Figaro)

Giro : les favoris en retrait dans la première arrivée au sommet (Le Monde)

Spagna

Dumoulin refuerza el liderato y Wellens gana en Roccaraso – Valverde: “Sabemos cómo está Dumoulin… y está muy fuerte” – Tom Dumoulin: “Hoy me he sorprendido a mí mismo” – Landa: “El tiempo perdido no será importante en la general” – Mikel Landa envejece con el Giro: “Ha sido un día duro” (AS)

Dumoulin ensancha la ‘maglia’ rosa – Mikel Landa se lo toma con humor: “Dicen que tengo mala cara” (Marca)

Victoria en solitario para Wellens. Dumoulin enseña los dientes – Valverde:”Estoy contento, he metido tiempo a Nibali y Landa” – Landa:”El tiempo perdido no será importante en la lucha por la general” – Dumoulin: “Defenderé esta prenda todo lo que pueda” – Wellens: “Esta victoria es demasiado buena para ser verdad”(El Mundo Deportivo)

Belgio

Tim Wellens wint eerste bergrit in Giro na straf nummer – Tim Wellens triomfeert in Giro, of is het BERT Wellens…? – De rit van vrijdag in de Giro: duel Kittel-Greipel? – Geen respect voor roze trui in Giro, Cancellara grijpt in (Het Nieuwsblad)

Tim Wellens remporte la 6ème étape du Giro – Tim Wellens, vainqueur d’étape sur le Giro: “Je m’étais plus ou moins résigné” (La Dernière Heure/Les Sports)

Lussemburgo

Wellens gewinnt 6. Etappe, Jungels verliert 2 Plätze (Tageblatt)

Didiers Angriffslust wird nicht belohnt (Luxemburger Wort)

Germania

Wellens gewinnt erste Bergetappe beim Giro d’Italia (Berliner Zeitung)

Danimarca

Stærk belgier vandt første bjergetape foran Fuglsang (Jyllands-Posten)

Fuglsang to’er i Giroen: Så I, hvordan jeg smadrede Zakarin?! (BT)

Storslået Fuglsang til tops i Giroen efter karrierens største præstation (Politiken)

Stati Uniti

Wellens Takes Solo Win on Giro Sixth Stage (The New York Times)

Costa Rica

Andrey Amador no descarta ir al Tour de Francia con Nairo Quintana – Andrey Amador llegó a la cima de Roccaraso al lado de Vincenzo Nibali (La Nación)

Colombia

Chaves es octavo en la general y Dumoulin sigue de líder (El Tiempo)

Esteban Chaves ascendió al octavo puesto en el Giro de Italia (El Espectador)

Australia

Riders attack Giro mountains (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

PRIMA DELLA TAPPA

Nebe1980: Cosa dite? Fuga o volata ristretta? Anche se passo spesso dalla zona sono salito poche volte all’Aremogna, non mi piace tanto, tra i tanti luoghi meravigliosi della Majella questo è uno dei meno belli sia perchè ci hanno costruito troppe struttue ricettive per gli sciatori mentre il fascino della Majella è proprio la selvatichezza e perchè la salita non è granché. Segnalo che ad un certo punto della salita c’è una strada che porta ad un piazzale alto con pendenze molto forti e con ottima vista, lo spazio per l’arrivo non c’è ma forse lasciando i mezzi all’Aremogna forse si potrebbe fare anche se mi sa che anche pr l’arrivo in versione minimale ci sarebbe qualche problmino perchè il piazzale è piccolino

Howling Wolf14: Le ipotesi sono tante. Potrebbe vincere la tappa un reduce da una fuga partita da lontano. Potrebbe arrivare tutti i migliori a metà salita per poi sfidarsi negli ultimissimi chilometri. Di certo è che sarà una bella tappa, ma non determinante. I favoriti per il successo finale potrebbero usarla per studiarsi, prendersi le misure. E magari alla fine potrebbero beneficiarne coloro che sanno che non potranno portare la maglia rosa a Milano ma vorrebbero dare il meglio di sé almeno sino a metà Giro, tipo Dumoulin, Jungels e Ulissi. Io sono convinto che se uno di questi tre allungasse, nel finale, per vincere la tappa, con l’obiettivo maglia rosa, né Nibali né Valverde né Landa spolmonerebbero i loro team per agguantarli.
A me l’ambiente abruzzese piace tantissimo. Maiella e Gan Sasso sono straordinari. E non solo. Sono stato un paio di volte anche a Roccaraso e l’ho trovata una cittadina molto carina. Ad Aremogna non sono mai stato. Se c’è un eccesso di strutture ricettive è un vero peccato.

Nebe1980: Roccaraso è carina ma la vera perla della piana delle cinque miglia è Pescocostanzo già arrivo di tappa al giro. All’Aremogna le strutture ricettive non sono certo al livello di quelle delle località del nord ma resta il fatto che sia ad aremogna che a Monte Pratello ci sono impianti di risalita poichè lì è la meta sciistica più frequentata del sud italia piena di napoletani e romani (anche se i romani preferiscono i Prati di Tivo). Ovviamente per accoglierli ci sono degli alberghi giganteschi che rovinano l’ambiente che già di per se non è il più bello della majella perchè è una conca un po’ chiusa non c’è la vista che c’è dal blockhaus nè la faggeta che c’è da Passo Lanciano a Mamma Rosa

DOPO LA CORSA

Nisky: come diciam spesso io e Howling sono i corridori a fare la corsa e se c’è qualità e voglia di fare anche Aremogna diventa più interessante di una Cervinia o di una Corvara! Certo che Dumoulin adesso non potrà dire che cura solo le crono perchè è primo ed ha già un discreto vantaggio che incrementerà domenica!
Certo poi ci son le alpi, però oramai ci prova a vincere il Giro. Bene Zakarin e Pozzovivo, male gli altri che non potevan perder le ruote sul falsopiano! Comunque il Giro è lungo e chi ha gamba (Chaves, Majka, Zakarin, Pozzovivo, Dumoulin) oggi si è visto… .e si è visto pure chi arranca! Il Giro comunque è lungo e chi corre oggi non è detto che corra anche tra due settimane

Howling Wolf14: Bravo, Nisky. Devo riconoscere con onestà che finora hai visto giusto su Zakarin. Come diciamo spesso io, Nisky e Martinello, la corsa la fanno i corridori e una salita relativamente facile può fare più selezione di una salita ripidissima, perché se si hanno le gambe buone si fanno alte velocità e chi è in crisi becca più distacco. Su Dumoulin non ci giurerei. Il Giro è lungo. Poi magari sbaglio, però io mi sono messo in testa che Dumoulin farà un gran Giro per dieci giorni, poi tirerà i remi in barca. E’ una mia ipotesi, magari se ci azzecco alla fine arriverà 10°, magari sbaglio e finisce sul podio. Io, a parte Zakarin, vedo bene Valverde, Pozzovivo e Krujswijk. Nibali è un po’ enigmatico. Come sempre. Ha fatto un allungo ed è stato ripreso in un batter d’occhio. Qualcuno ha interpretato l’azione, con la sua relativa conclusione, come un segno di debolezza, mentre invece potrebbe essere benissimo un test, per provare la gamba. La gamba buona, d’altronde, bisogna averla tra 8-10 giorni. Quando ci sarà la resa dei conti. Ora è troppo presto, ci sono ancora tra i primi 10 gente come Fuglsang, Ulissi e Jungels. Comunque Nibali io continuo a giudicarlo come favorito numero uno. Anche se le azioni di Valverde sono in crescendo.

Nebe1980: Nibali ha sbagliato, lo ha ammesso anche lui nel dopogara, la salita dell’Aremogna è adattissima ai cronoman ed ai regolaristi. Non si va su a scatti ma nemmeno ad accelerazioni, anche se non è quella che preferisco comunque la conosco la salita, non è adatta a staccare gente come Dumoulin che comunque alla Vuelta ha dimostrato di non essere fermo in salita. Sulla generale sospendo il giudizio fino alla crono nel senso che se dopo la crono Domoulin si ritroverà con due minuti sui vari Nibali, Valverde, Landa eccetera sarebbe assurdo tirare i remi in barca e non provarci, poi magari va in crisi ma ripeto meglio arrivare quarantesimo provando a vincere che arrivare decimo tenendo il profilo basso. Oltretutto se avrà un buon vantaggio non dovrà rispondere colpo su colpo agli attacchi ma potrà cercare di gestirsi a meglio anche se alla fine penso anch’io che Dumoulin rientrerà nei ranghi.

Howling Wolf14: Esatto. Inutile trarre adesso conclusioni premature. Bisognerebbe essere nelle gambe dei corridori. Al momento attuale non vedo défaillance tra i protagonisti più attesi. Ho qualche piccolo dubbio sulla continuità di Dumoulin e sulla brillantezza di Landa. Però sono solo impressioni. I due principali favoriti restano per me Nibali e Valverde.
Nibali non è nuovo a boutade infruttuose. Ricordo almeno due fallimentari uscite in una tappa dolomitica del Giro e nel finale di un Giro di Lombardia. Ma il siciliano è forte, anche mentalmente, ha le energie per far passare brutti momenti a Landa e Dumoulin, ed anche a Valverde.
Tutti questi attacchi da due soldi, a partire da Dumoulin per finire con Nibali, possono essere significativi, ma non potranno avere alcun peso sulla settimana finale. Per me quello di Nibali è stato un test. Tentare un allungo non in un uno-contro-uno, ma uno-contro-tutti, sarebbe veramente stolto. Non reputo Nibali così stupido. Non lo è. Quanto avrebbe potuto guadagnare alla fine? Dieci secondi? Quindici? E a che sarebbe servito? Dai, lo Squalo ha fatto un test. Non tanto per vedere come reagiscono i suoi avversari, ma per informarsi sulle condizioni delle sue gambe. Nulla di grave, secondo me, non è il caso di fare drammi.

Nebe1980: Sì certo che non è grave però uno che fa un test poi non si lascia staccare Gli attacchi da due soldi di Doumoulin gli hanno fruttato 47 secondi su Nibali e un minuto e 8 su Landa e manca ancora la tappa a cronometro… Ripeto pure io penso che Dumoulin rientrerà nei ranghi ma sottovalutarlo sarebbe un grave errore

Nisky: A me non sembra cosi scontata la cotta dell’olandese. Effettivamente ha già un bel vantaggio e dopo la crono bisognerà ben fare un po’ di calcoli, che se ci ritroviamo con Nibali a 2.30 e Landa a 4 minuti se non di più. Poi bisogna inventarsi qualcosa di serio! Non credo perda terreno a Corvara o Andalo e a Siusi per me se la gioca anche per la vittoria. Non è fondamentale perdere secondi ora, ma occhio a non perderne troppi, che potrebbero restar di traverso! Per un ottimo podio poi Dumoulin lo vedo abbastanza ben messo: alla Vuelta era sul filo dei secondi, qua rischia di beccare gia diversi minuti, una specie di Zulle 1998. Li però c’era Pantani. Resto convinto che se la giocheranno Landa e Nibali, anche se però c’ho qualcosa che non mi convince….non so cosa…..vedremo

Nebe1980: si è vero anche io non sono convinto e come dicevo anche io bisogna vedere cosa succede nella tappa a cronometro perché alla fine è da lì che si deve ripartire. Sul fatto che Corvara sia una tappa tranquilla non ci metteri la mano sul fuoco. Se Landa dovesse prenderle a cronometro e ritrovarsi con 4 minuti secondo me a Corvara potrebbe tentare di sfiancare Dumoulin sul Giau per poi attaccarlo sul valparola, infondo Dumoulin ha dimostrato che soffre le tappe con tante salite. Molto dipenderà dallo stato di forma di Landa ma se sta bene lui è uno che attacca sempre in salita l’anno scorso ha attaccato a Madonna di Campiglio, ha attaccato ad Aprica, ha attaccato sul finestre, insomma è uno che non si risparmia sarebbe capacissimo di attaccare nella tappa di Corvara
Comunque ripeto dipende molto dalla cronometro e da come ne usciranno. Se Dumoulin esce da lì con oltre due minuti sui big diventa un brutto cliente. Chiaramente se nei tapponi l’Astana, la Movistar e Landa si mettono fare il diavolo a quattro per sfiancarlo può succedere come alla Vuelta dello scorso anno però Dumoulin mi sembra più forte di quello della Vuelta dello scorso anno almeno sino ad ora, ha vinto il prologo a cronometro e nel primo arrivo in salita l’unico uomo di classifica a resistergli è stato Zakarin.
Il paragone con Zulle 98 è venuto in mente anche a me è vero che c’era Pantani ma Zulle sul crocedomini prese mezz’ora mentre due settimane prima aveva staccato Pantani a Lago Laceno esattamente come oggi Dumoulin ha staccato Nibali. E come nel 98 un attacco da lontano potrebbe metterlo in difficoltà e Landa è uno che attacca da lontano anche se bisogna vedere come sta. Anche Nibali è uno che alla bisogna attacca anche da lontano. Insomma l’anno scorso alla Vuelta Dumoulin lottava con Purito che è lo specialista degli attacchi a 800 metri dall’arrivo e Aru che anche lui se mancano più di due chilometri all’arrivo non attacca. Nella tappa in cui hanno attaccato da lontanon Dumoulin è saltato. Ora ripeto mi sembra più forte ma non lo sapremo fino alle salite. Comunque a dispetto di quanto detto sulla partecipazione sinora è un giro molto interessante

In collaborazione con il Forum dello Scalatore

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

“Montagne Verdi” – Marcella Bella

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della 7a tappa Sulmona – Foligno

Sulmona : poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 20.2°C (percepiti 14°C), vento moderato da SW (24-33 Km/h), umidità al 54%
L’Aquila – Traguardo Volante (Km 59.6) : temporale con pioggia debole (0,3 mm), 14.7°C (percepiti 8°C), vento moderato da SW (24-29 Km/h), umidità al 87%
Terme di Cotilia – rifornimento (Km 104.1) : temporale con pioggia debole (1,4 mm), 13.7°C (percepiti 8°C), vento moderato da SSW (19-27 Km/h), umidità al 87%
Terni (Km 153.2) : temporale con pioggia moderata e schiarite (1 mm), 17.6°C (percepiti 12°C), vento moderato da SSW (24-27 Km/h), umidità al 82%
Foligno: temporale con pioggia debole e schiarite (0.5 mm), 16.3°C (percepiti 10°C), vento moderato da SSW (28-33 Km/h), umidità al 79%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

De Stefano: “Qui ad Aremogna, dove c’è stato il primo arrivo in salita” (la tappa era appena partita)
De Stefano: “Sette giorni fa Nibali è venuto a pedalare questa tappa” (sette giorni fa era ad Apeldoorn per la presentazione delle squadre)
De Stefano: “Tira un pochino il traguardo” (alla faccia del pochino… ha una pendenza media del 7,1% l’ultimo chilometro)
De Stefano: “Strada leggermente bagnata” (no… lo era decisamente)
Pancani: “Potrà dare delle indocazioni”
Martinello: “Questo andarivieni”
Pancani: “La cartolina che ci regia”
Martinello: “Un grande stilista in bicicletta” (parlando di Wellens, corridore dotato di grande stile in bici)
Martinello: “Metteremo la R del copyright di Michele Bartoli” (il simbolo del copyright è C; R sta per marchio registrato)
Benincansa: “Una smorfia di dolore che si è anche alzato sui pedali”
De Stefano: “Temperature che sono calata e poi riscese”
De Stefano: “Tom Jungels” (Bob)
Televideo: “Rampa di 17 Km”
Televideo: “Kanstantin Siutsou” (Kanstantsin)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della sesta tappa, Ponte – Roccaraso (Aremogna)

1° Nikias Arndt
2° Boy Van Poppel s.t.
3° Caleb Ewan s.t.
4° Roger Kluge s.t.
5° Nicola Ruffoni

Classifica generale

1° Cheng Ji
2° Matthias Brändle a 4′10″
3° Jasha Sütterlin a 8′28″
4° Jack Bobridge a 8′30″
5° Riccardo Stacchiotti a 12′54″

IL GIRO DI MOTTA
Nel 1966 Motta vinse il Giro d’Italia. Passati 50 anni il Giro ricorderà questo successo con un arrivo di tappa a Cassano d’Adda, paese natale di Motta. Noi di ilciclismo.it ricorderemo quell’edizione del Giro tutti i giorni, proponendovi la rassegna stampa dell’epoca, con i titoli del quotidiano “La Stampa”

23 MAGGIO 1966 – 6a TAPPA: CHIANCIANO TERME – ROMA (226 Km)

CLAMOROSO EPISODIO AL GIRO: JIMENEZ E ADORNI CONQUISTANO 5’ DI VANTAGGIO, POI SONO RAGGIUNTI
Emozioni in serie durante la sesta tappa da Chianciano Terme a Roma – Marcoli primo in volata a Roma – Motta: “La mia squadra ha salvato la corsa…”
La fuga della Maglia Rosa e del vincitore dell’ultimo Giro d’Italia, insieme con altri sette corridori, si è iniziata dopo Orvieto (Km 69 di percorso) ed è durata 107 chilometri – Se Adorni e Jimenez fossero riusciti nell’impresa, l’esito finale della corsa a tappe sarebbe stato praticamente deciso – Motta ha trascinato il gruppo in un appassionante inseguimento e ad una cinquantina di chilometri dall’arrivo tutti gli assi erano di nuovo riuniti – Anche Anquetil e Zilioli sono stati protagonisti di un interessante tentativo – Battuti nell’ordine Altig, Dancelli ed altri quattro compagni di fuga tra cui Bitossi – Tutti i migliori a 1′12″ – La classifica generale, per quanto riguarda le prime posizioni, è immutata – Jimenez è in testa: Anquetil è a 4′34″ e tra i due si trovano De Rosso, Motta, Adorni, Zilioli, Bitossi e Gimondi – Oggi la Roma-Rocca di Cambio

La bicicletta di Wellens sollevata al cielo dal vincitore della tappa di Roccaraso (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

La bicicletta di Wellens sollevata al cielo dal vincitore della tappa di Roccaraso (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

ARCHIVIO ALMANACCO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

Raduno di partenza
1a tappa: cronometro di Apeldoorn
2a tappa: Arnhem – Nimega
3a tappa: Nimega – Arnhem
4a tappa: Catanzaro – Praia a Mare
5a tappa: Praia a Mare – Benevento

WELLENS, RISCATTO AD AREMOGNA. DUMOULIN ORA FA PAURA

maggio 12, 2016 by Redazione  
Filed under News

Dopo la prova opaca di Praia a Mare Tim Wellens si riscatta andando a vincere, con un ottimo attacco, la tappa che proponeva il primo arrivo in salita di questo Giro d’Italia. Dumoulin dimostra di essere al momento in splendida forma e pensa già alla cronometro in programma domenica. Nibali sbaglia i conti e paga qualcosa a Dumoulin, mentre anche Landa non sembra attualmente al 100%

Alla vigilia dell’odierna frazione si discuteva sulla tappa di oggi e, in particolare, ci si chiedeva se, su una salita pedalabile come quella che porta ai quasi 1600 metri della stazione sciistica di Aremogna, si sarebbe cominciato a capire qualcosa di più dello stato dei big in questo Giro d’Italia. Le risposte sono in parte arrivate. La più importante è arrivata da Tom Dumoulin che, a questo punto, è riuscito a mettere in saccoccia un vantaggio molto maggiore di quello che lo stesso sperava, soprattutto in vista della cronometro di 40 Km in programma Domenica.
L’olandese è apparso, infatti, brillantissimo nel finale di tappa, riuscendo non solo a rispondere senza alcun patema al tentativo di attacco di Nibali, ma conseguendo addirittura l’obbiettivo di staccarlo di qualche secondo. Nibali deve al compagno di squadra Fulgsang, andato all’attacco in precedenza, e a Ilnur Zakarin, impaziente di trovare la strada che sale per attaccare, il quarto posto di Dumoluin che non è riuscito quindi a conseguire abbuoni che avrebbero fatto lievitare ulteriormente il vantaggio in classifica generale. L’olandese ora si trova in una posizione ottima, avendo dimostrato che, su salite pedalabili, è in questo momento più forte degli avversari. Del resto, lo si era visto alla Vuelta l’anno scorso, Dumoulin è uno che in salita se la cava e i dubbi riguardano più che altro i tapponi di montagna con diverse salite, nei quali l’olandese, all’ultima Vuelta, aveva mostrato di avere più di un punto debole.
Il primo attacco di giornata va in scena contestualmente all’abbassamento della bandierina che segnalava il via ufficiale. Tentano la sortita Artem Ovechkin (Gazprom – Rusvelo), Giacomo Berlato (NIPPO – Fantini), Przemyslaw Niemiec (Lampre – Merida), Marco Coledan (Trek – Segafredo) e Daniel Martinez (Wilier – Southeast), ma il loro tentativo è prontamente annullato dal gruppo. Pochi chilometri dopo partono Alexandr Kolobnev (Gazprom – Rusvelo), Alessandro Bisolti (NIPPO – Fantini) ed Eugert Zhupa (Wilier – Sou,theast) che riescono a conseguire rapidamente un buon vantaggio, che arriva quasi a toccare i sette minuti. Sulla salita di Bocca di Selva il vantaggio cala rapidamente, ma è la discesa a far il maggior danno, resa scivolosa dalla la pioggia che, dopo aver bagnato la prima fase di gara, si ripresentava a pochi chilometri dal GPM. In gruppo la Movistar impone un’andatura che fa una discreta selezione e riduce il vantaggio dei fuggitivi a meno di un minuto. Terminata la discesa, c’è un notevole rilassamento del gruppo con la Movistar che tira i remi in barca, lasciando ad altri la testa del gruppo. L’avvicinamento della fuga fa gola a Tim Wellens (Lotto Soudal) che, pilotato dal compagno di squadra Pim Ligthart e seguito da Laurent Didier (Trek – Segafredo), si riporta sul gruppo di testa andando a formare un quintetto. Il gruppo lascia fare ed il vantaggio dei fuggitivi sale sino a toccare i nove minuti quando mancano poco più di 30 Km alla conclusione. A questo punto, le speranze di concludere positivamente la fuga sono notevolmente aumentate.
Nell’ultima parte del fondovalle il gruppo, guidato dagli Orica, comincia a ridurre lo svantaggio dai fuggitivi che, non appena imboccata la salita, iniziano a scattarsi in faccia con un tentativo di allungo prima di Didier e dopo di Zhupa, mentre Bisolti sembra in affanno. E’ pero Tim Wellens che, in un momento di stasi, parte al contrattacco deciso, riuscendo a staccare agevolmente i compagni di avventura a 15 chilometri dalla conclusione, involandosi tutto solo verso il traguardo.
In gruppo è l’Astana a prendere in mano la situazione; è il preludio all’attacco di Fulgsang, uomo di seconda linea ma ben piazzato in classifica generale, sul quale si riporta Konstantin Siutsou (Dimension Data). Un’altra volta è la Movistar a farsi carico dell’inseguimento dei due uomini ben piazzati in classifica. Il cambio di ritmo miete numerose vittime su una salita che permette velocità molto elevate. Mentre Wellens prosegue imprendibile la sua marcia trionfale, gli altri attaccanti via via vengono ripresi da Fulgsang e Siutsou, mentre in gruppo, ai meno 4, prova l’allungo Vincenzo Nibali, probabilmente con l’idea di andare a prendere Fulgsang per farsi pilotare verso il traguardo. L’attacco si rivelerà un errore che lo stesso Nibali ammetterà nel dopogara. La salita non è di quelle adatte al messinese, mentre invece è esattamente il tipo d’ascesa che cronoman come Tom Dumoulin prediligono rispetto a quelle caratterizzate da pendenze maggiori. E’, infatti, sufficiente un cambio di ritmo operato dagli Sky per ritornare prontamente su Nibali che, a questo punto, non riesce a prendere la ruota di Dumoulin che parte subito in contropiede. I più lesti ad affilarsi sono Domenico Pozzovivo (Ag2r La Mondiale) e Ilnur Zakarin (Katusha) che non aspettavano altro che trovare la strada che sale. I tre riescono a riportarsi su Fulgsang e Siutsou, mentre dietro gli avversari non appaiono in grado di colmare il gap.
Davanti, Tim Wellens taglia il traguardo in perfetta solitudine ed alza la bici al cielo come aveva fatto Diego Rosa al termine di una impresa solitaria al Giro dei Paesi Baschi. Un minuto e 19 secondi più tardi si presentano Fulsgang e Zakarin che tolgono l’abbuono a Dumoulin mentre Uran Valverde perdono oltre 10 secondi. Il passivo di Nibali e Landa, invece, si attesta attorno ai venti secondi.
Oltre a Dumoulin, di cui già si è detto, quelli che escono meglio da questa prova sono Zakarin e Fulgsang ma, mentre il secondo è al giro per aiutare Nibali, al contrario Zakarin nutre propositi di classifica generale e, viste le prove offerte l’anno scorso nella terza settimana, ne ha ben donde. Tra gli uomini di classifica, Dumoulin è il meglio piazzato e se arriva alla terza settimana con lo stesso stato di forma dello scorso anno sarà difficile staccarlo.
Landa ha, invece, un ritardo superiore al minuto e rischia, dopo la cronometro, di ritrovarsi al comando con un passivo pesante, cosa che però potrebbe rendere la corsa più emozionante perché Landa ha dimostrato di essere in grado di attaccare anche da lontano. Nibali ha nettamente sbagliato a provare quell’attacco, non tanto per come è andata a finire, ma per le stesse caratteristiche della salita. Come abbiamo detto, le pendenze che la caratterizzano sono ideali per i cronoman, è una salita in cui bisogna andare regolari e gli scatti su una salita del genere non fanno male come gli allunghi sulle pendenze che i corridori troveranno nella seconda parte del Giro. Ed allora, in una situazione in cui Dumoulin si trovava certamente a suo agio, andare a spendere energie per tentare un improbabile attacco non era la soluzione migliore.
Insomma, questa attesa prima tappa con arrivo in salita ha forse offerto più responsi di quanto si potesse pensare, anche se il Giro è ancora lungo e le cose possono cambiare in un batter d’occhio.

Benedetto Ciccarone

ORDINE D’ARRIVO

1 Tim Wellens (Bel) Lotto Soudal 4:40:05
2 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:01:19
3 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha
4 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Alpecin 0:01:22
5 Kanstantsin Siutsou (Blr) Dimension Data 0:01:24
6 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale
7 Esteban Chaves (Col) Orica-GreenEdge 0:01:29
8 Rigoberto Uran (Col) Cannondale Pro Cycling 0:01:33
9 Rafal Majka (Pol) Tinkoff Team
10 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 0:01:36
11 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNl-Jumbo
12 Sergey Firsanov (Rus) Gazprom-Rusvelo 0:01:39
13 Bob Jungels (Lux) Etixx – Quick-Step 0:01:41
14 Mikel Landa Meana (Spa) Team Sky 0:01:43
15 Ryder Hesjedal (Can) Trek-Segafredo
16 Igor Anton Hernandez (Spa) Dimension Data
17 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team
18 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team
19 Diego Ulissi (Ita) Lampre – Merida
20 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
21 Rein Taaramae (Est) Team Katusha
22 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale
23 Joe Dombrowski (USA) Cannondale Pro Cycling
24 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:01:51
25 Carlos Verona (Spa) Etixx – Quick-Step 0:01:57
26 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF
27 Nicolas Roche (Irl) Team Sky 0:02:00
28 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step 0:02:12
29 David De La Cruz (Spa) Etixx – Quick-Step 0:02:16
30 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
31 Davide Formolo (Ita) Cannondale Pro Cycling
32 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
33 Francesco Manuel Bongiorno (Ita) Bardiani CSF
34 Giulio Ciccone (Ita) Bardiani CSF 0:02:28
35 Andre Cardoso (Por) Cannondale Pro Cycling
36 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:02:48
37 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff Team 0:02:52
38 Darwin Atapuma (Col) BMC Racing Team 0:02:58
39 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale
40 Ivan Rovny (Rus) Tinkoff Team
41 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 0:03:30
42 David Lopez Garcia (Spa) Team Sky 0:03:36
43 Sebastian Henao (Col) Team Sky 0:03:37
44 Egor Silin (Rus) Team Katusha 0:03:51
45 Damien Howson (Aus) Orica-GreenEdge
46 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Alpecin
47 Merhawi Kudus (Eri) Dimension Data
48 Alessandro Bisolti (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:04:03
49 Nathan Brown (USA) Cannondale Pro Cycling
50 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 0:04:10
51 Davide Malacarne (Ita) Astana Pro Team
52 Evgeny Petrov (Rus) Tinkoff Team
53 Valerio Conti (Ita) Lampre – Merida 0:04:12
54 Riccardo Zoidl (Aut) Trek-Segafredo
55 Ruben Plaza (Spa) Orica-GreenEdge
56 Valerio Agnoli (Ita) Astana Pro Team 0:04:23
57 Javier Moreno (Spa) Movistar Team 0:04:43
58 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team 0:04:47
59 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre – Merida
60 Bakhtiyar Kozhatayev (Kaz) Astana Pro Team
61 Primoz Roglic (Slo) Team LottoNl-Jumbo 0:05:24
62 Laurent Didier (Lux) Trek-Segafredo 0:05:44
63 Axel Domont (Fra) AG2R La Mondiale 0:05:49
64 Alexander Foliforov (Rus) Gazprom-Rusvelo
65 Ian Boswell (USA) Team Sky
66 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Alpecin 0:06:39
67 Manuele Boaro (Ita) Tinkoff Team
68 José Herrada (Spa) Movistar Team 0:06:45
69 Eugert Zhupa (Alb) Wilier Triestina-Southeast 0:06:53
70 Matteo Busato (Ita) Wilier Triestina-Southeast
71 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:10:39
72 Enrico Battaglin (Ita) Team LottoNl-Jumbo
73 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team 0:12:26
74 Cristian Rodriguez (Spa) Wilier Triestina-Southeast 0:12:33
75 Jesus Hernandez (Spa) Tinkoff Team
76 Chad Haga (USA) Team Giant-Alpecin 0:12:44
77 Jose Joaquin Rojas (Spa) Movistar Team 0:12:58
78 Bram Tankink (Ned) Team LottoNl-Jumbo
79 Amets Txurruka (Spa) Orica-GreenEdge
80 Guillaume Bonnafond (Fra) AG2R La Mondiale
81 Stefan Kueng (Swi) BMC Racing Team
82 Pieter Serry (Bel) Etixx – Quick-Step
83 Simon Clarke (Aus) Cannondale Pro Cycling
84 Hugo Houle (Can) AG2R La Mondiale
85 Philip Deignan (Irl) Team Sky
86 Maxim Belkov (Rus) Team Katusha
87 Manuele Mori (Ita) Lampre – Merida 0:15:05
88 Simone Petilli (Ita) Lampre – Merida
89 Carlos Betancur (Col) Movistar Team
90 Kristian Sbaragli (Ita) Dimension Data
91 Jay McCarthy (Aus) Tinkoff Team
92 Adam Hansen (Aus) Lotto Soudal
93 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNl-Jumbo
94 Iuri Filosi (Ita) Nippo – Vini Fantini
95 Songezo Jim (RSA) Dimension Data
96 Rory Sutherland (Aus) Movistar Team
97 Aleksei Tsatevich (Rus) Team Katusha
98 Sacha Modolo (Ita) Lampre – Merida
99 Pim Ligthart (Ned) Lotto Soudal 0:17:27
100 Fabio Sabatini (Ita) Etixx – Quick-Step 0:17:30
101 Filippo Pozzato (Ita) Wilier Triestina-Southeast
102 Manuel Quinziato (Ita) BMC Racing Team
103 Marco Coledan (Ita) Trek-Segafredo
104 Matteo Trentin (Ita) Etixx – Quick-Step
105 André Greipel (Ger) Lotto Soudal
106 Stefan Denifl (Aut) IAM Cycling
107 Murilo Antonio Fischer (Bra) FDJ
108 Christian Knees (Ger) Team Sky
109 Paolo Simion (Ita) Bardiani CSF
110 Jasha Sütterlin (Ger) Movistar Team
111 Arnaud Courteille (Fra) FDJ
112 Mirco Maestri (Ita) Bardiani CSF
113 Eugenio Alafaci (Ita) Trek-Segafredo
114 Alexander Kolobnev (Rus) Gazprom-Rusvelo
115 Moreno Hofland (Ned) Team LottoNl-Jumbo
116 Rick Zabel (Ger) BMC Racing Team
117 Johann Van Zyl (RSA) Dimension Data
118 Patrick Gretsch (Ger) AG2R La Mondiale
119 Twan Castelijns (Ned) Team LottoNl-Jumbo
120 Giacomo Berlato (Ita) Nippo – Vini Fantini
121 Jos Van Emden (Ned) Team LottoNl-Jumbo
122 Leigh Howard (Aus) IAM Cycling
123 Lukasz Wisniowski (Pol) Etixx – Quick-Step
124 Matteo Tosatto (Ita) Tinkoff Team
125 Lawrence Warbasse (USA) IAM Cycling
126 Alberto Bettiol (Ita) Cannondale Pro Cycling
127 Fabian Cancellara (Swi) Trek-Segafredo
128 Arnaud Demare (Fra) FDJ
129 Mickael Delage (Fra) FDJ
130 Marcel Kittel (Ger) Etixx – Quick-Step
131 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Team Katusha
132 Grega Bole (Slo) Nippo – Vini Fantini
133 Svein Tuft (Can) Orica-GreenEdge
134 Alexander Serov (Rus) Gazprom-Rusvelo
135 Jay Robert Thomson (RSA) Dimension Data
136 Pavel Brutt (Rus) Tinkoff Team
137 Moreno Moser (Ita) Cannondale Pro Cycling
138 Aleksey Rybalkin (Rus) Gazprom-Rusvelo
139 Olivier Le Gac (Fra) FDJ
140 Blel Kadri (Fra) AG2R La Mondiale
141 Jelle Vanendert (Bel) Lotto Soudal
142 Julen Amezqueta (Spa) Wilier Triestina-Southeast
143 Anton Vorobyev (Rus) Team Katusha
144 Andrei Solomennikov (Rus) Gazprom-Rusvelo
145 Joseph Rosskopf (USA) BMC Racing Team
146 Eduard Michael Grosu (Rom) Nippo – Vini Fantini
147 Gianfranco Zilioli (Ita) Nippo – Vini Fantini
148 Eros Capecchi (Ita) Astana Pro Team
149 Sean De Bie (Bel) Lotto Soudal
150 Artem Ovechkin (Rus) Gazprom-Rusvelo
151 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Soudal
152 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha
153 Ramunas Navardauskas (Ltu) Cannondale Pro Cycling
154 Ignatas Konovalovas (Ltu) FDJ
155 Manuel Belletti (Ita) Wilier Triestina-Southeast
156 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto Soudal
157 Jaco Venter (RSA) Dimension Data
158 Tom Stamsnijder (Ned) Team Giant-Alpecin
159 Maarten Tjallingii (Ned) Team LottoNl-Jumbo
160 Daniel Martínez (Col) Wilier Triestina-Southeast
161 Benoît Vaugrenard (Fra) FDJ
162 Vegard Stake Laengen (Nor) IAM Cycling
163 Sam Bewley (NZl) Orica-GreenEdge
164 Nicola Boem (Ita) Bardiani CSF
165 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani CSF
166 Michael Hepburn (Aus) Orica-GreenEdge
167 Matej Mohoric (Slo) Lampre – Merida
168 Luka Mezgec (Slo) Orica-GreenEdge
169 Elia Viviani (Ita) Team Sky
170 Simone Andreetta (Ita) Bardiani CSF
171 Genki Yamamoto (Jpn) Nippo – Vini Fantini
172 Ilia Koshevoy (Blr) Lampre – Merida
173 Heinrich Haussler (Aus) IAM Cycling
174 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek-Segafredo
175 Liam Bertazzo (Ita) Wilier Triestina-Southeast
176 Ivan Savitskiy (Rus) Gazprom-Rusvelo
177 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team
178 Alessandro De Marchi (Ita) BMC Racing Team
179 Roberto Ferrari (Ita) Lampre – Merida
180 Riccardo Stacchiotti (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:19:25
181 Marc Sarreau (Fra) FDJ
182 Jack Bobridge (Aus) Trek-Segafredo 0:19:27
183 Albert Timmer (Ned) Team Giant-Alpecin
184 Artur Ershov (Rus) Gazprom-Rusvelo
185 Bert De Backer (Bel) Team Giant-Alpecin
186 Matthias Brandle (Aut) IAM Cycling 0:20:47
187 Cheng Ji (Chn) Team Giant-Alpecin
188 Nicola Ruffoni (Ita) Bardiani CSF
189 Roger Kluge (Ger) IAM Cycling
190 Caleb Ewan (Aus) Orica-GreenEdge
191 Boy Van Poppel (Ned) Trek-Segafredo
192 Nikias Arndt (Ger) Team Giant-Alpecin
193 Matteo Pelucchi (Ita) IAM Cycling 0:25:59

CLASSIFICA GENERALE

1 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Alpecin 24:22:15
2 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:00:26
3 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 0:00:28
4 Bob Jungels (Lux) Etixx – Quick-Step 0:00:35
5 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:00:38
6 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 0:00:41
7 Diego Ulissi (Ita) Lampre – Merida
8 Esteban Chaves (Col) Orica-GreenEdge 0:00:44
9 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 0:00:47
10 Kanstantsin Siutsou (Blr) Dimension Data 0:00:49
11 Rigoberto Uran (Col) Cannondale Pro Cycling 0:00:51
12 Rafal Majka (Pol) Tinkoff Team 0:00:56
13 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale
14 Rein Taaramae (Est) Team Katusha 0:01:06
15 Mikel Landa Meana (Spa) Team Sky 0:01:08
16 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:01:11
17 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 0:01:13
18 Sergey Firsanov (Rus) Gazprom-Rusvelo 0:01:14
19 Nicolas Roche (Irl) Team Sky 0:01:15
20 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:01:21
21 Ryder Hesjedal (Can) Trek-Segafredo 0:01:38
22 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step 0:01:47
23 Davide Formolo (Ita) Cannondale Pro Cycling 0:01:51
24 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:01:59
25 David De La Cruz (Spa) Etixx – Quick-Step 0:02:12
26 Carlos Verona (Spa) Etixx – Quick-Step 0:02:18
27 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:02:42
28 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:02:44
29 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Alpecin 0:02:49
30 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:03:13
31 Andre Cardoso (Por) Cannondale Pro Cycling 0:03:16
32 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff Team 0:03:37
33 Sebastian Henao (Col) Team Sky 0:03:49
34 Darwin Atapuma (Col) BMC Racing Team 0:03:53
35 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha
36 Igor Anton Hernandez (Spa) Dimension Data 0:03:57
37 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 0:04:39
38 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:04:40
39 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team 0:05:00
40 Valerio Conti (Ita) Lampre – Merida 0:05:01
41 Merhawi Kudus (Eri) Dimension Data 0:05:02
42 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:06:02
43 Egor Silin (Rus) Team Katusha 0:06:17
44 Matteo Busato (Ita) Wilier Triestina-Southeast 0:06:49
45 Davide Malacarne (Ita) Astana Pro Team 0:06:51
46 Francesco Manuel Bongiorno (Ita) Bardiani CSF 0:07:54
47 Valerio Agnoli (Ita) Astana Pro Team 0:08:23
48 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Alpecin 0:08:59
49 Evgeny Petrov (Rus) Tinkoff Team 0:09:03
50 Ian Boswell (USA) Team Sky 0:10:53
51 Enrico Battaglin (Ita) Team LottoNl-Jumbo 0:11:06
52 Ivan Rovny (Rus) Tinkoff Team 0:11:22
53 Nathan Brown (USA) Cannondale Pro Cycling 0:12:38
54 Stefan Kueng (Swi) BMC Racing Team 0:13:18
55 Tim Wellens (Bel) Lotto Soudal 0:13:38
56 Joe Dombrowski (USA) Cannondale Pro Cycling 0:13:54
57 Ruben Plaza (Spa) Orica-GreenEdge 0:14:09
58 Bram Tankink (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:14:10
59 David Lopez Garcia (Spa) Team Sky 0:14:49
60 Alessandro Bisolti (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:14:57
61 Damien Howson (Aus) Orica-GreenEdge 0:15:22
62 Aleksei Tsatevich (Rus) Team Katusha 0:15:25
63 Manuele Mori (Ita) Lampre – Merida 0:15:31
64 Kristian Sbaragli (Ita) Dimension Data
65 Sacha Modolo (Ita) Lampre – Merida 0:15:47
66 Carlos Betancur (Col) Movistar Team 0:15:54
67 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre – Merida 0:16:15
68 Jose Joaquin Rojas (Spa) Movistar Team 0:17:11
69 Jay McCarthy (Aus) Tinkoff Team 0:17:24
70 Moreno Moser (Ita) Cannondale Pro Cycling 0:17:39
71 Guillaume Bonnafond (Fra) AG2R La Mondiale 0:17:41
72 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek-Segafredo 0:17:43
73 Laurent Didier (Lux) Trek-Segafredo 0:18:05
74 Giulio Ciccone (Ita) Bardiani CSF 0:18:08
75 Pieter Serry (Bel) Etixx – Quick-Step 0:18:09
76 Axel Domont (Fra) AG2R La Mondiale 0:18:49
77 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:18:50
78 Luka Mezgec (Slo) Orica-GreenEdge 0:18:53
79 Eugert Zhupa (Alb) Wilier Triestina-Southeast 0:19:00
80 Matteo Trentin (Ita) Etixx – Quick-Step 0:19:17
81 Arnaud Demare (Fra) FDJ 0:19:29
82 Philip Deignan (Irl) Team Sky 0:19:40
83 Javier Moreno (Spa) Movistar Team 0:19:43
84 Amets Txurruka (Spa) Orica-GreenEdge 0:19:59
85 Riccardo Zoidl (Aut) Trek-Segafredo 0:20:10
86 Hugo Houle (Can) AG2R La Mondiale 0:20:14
87 Heinrich Haussler (Aus) IAM Cycling 0:20:17
88 Manuele Boaro (Ita) Tinkoff Team 0:20:22
89 Manuel Belletti (Ita) Wilier Triestina-Southeast 0:20:28
90 André Greipel (Ger) Lotto Soudal 0:20:41
91 Simone Petilli (Ita) Lampre – Merida 0:20:56
92 Simon Clarke (Aus) Cannondale Pro Cycling 0:21:32
93 Bakhtiyar Kozhatayev (Kaz) Astana Pro Team 0:21:52
94 Alberto Bettiol (Ita) Cannondale Pro Cycling 0:22:50
95 Adam Hansen (Aus) Lotto Soudal 0:22:51
96 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani CSF 0:22:58
97 Ivan Savitskiy (Rus) Gazprom-Rusvelo 0:23:13
98 Filippo Pozzato (Ita) Wilier Triestina-Southeast 0:23:18
99 Alexander Kolobnev (Rus) Gazprom-Rusvelo 0:23:50
100 Eugenio Alafaci (Ita) Trek-Segafredo 0:24:05
101 Christian Knees (Ger) Team Sky 0:24:39
102 Moreno Hofland (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:24:40
103 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team 0:24:45
104 Mirco Maestri (Ita) Bardiani CSF 0:24:56
105 Rick Zabel (Ger) BMC Racing Team 0:24:57
106 Alexander Foliforov (Rus) Gazprom-Rusvelo 0:25:13
107 Manuel Quinziato (Ita) BMC Racing Team 0:25:15
108 Sean De Bie (Bel) Lotto Soudal 0:25:19
109 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Team Katusha 0:25:37
110 Jesus Hernandez (Spa) Tinkoff Team 0:25:40
111 Liam Bertazzo (Ita) Wilier Triestina-Southeast 0:25:45
112 José Herrada (Spa) Movistar Team 0:25:57
113 Pavel Brutt (Rus) Tinkoff Team 0:26:05
114 Matej Mohoric (Slo) Lampre – Merida 0:26:10
115 Leigh Howard (Aus) IAM Cycling 0:26:18
116 Chad Haga (USA) Team Giant-Alpecin 0:26:32
117 Jos Van Emden (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:26:37
118 Roberto Ferrari (Ita) Lampre – Merida 0:26:41
119 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Soudal 0:26:46
120 Ignatas Konovalovas (Ltu) FDJ 0:26:51
121 Nikias Arndt (Ger) Team Giant-Alpecin 0:27:14
122 Daniel Martínez (Col) Wilier Triestina-Southeast 0:27:30
123 Benoît Vaugrenard (Fra) FDJ 0:27:44
124 Marcel Kittel (Ger) Etixx – Quick-Step 0:28:02
125 Ramunas Navardauskas (Ltu) Cannondale Pro Cycling 0:28:38
126 Matteo Tosatto (Ita) Tinkoff Team 0:28:50
127 Cristian Rodriguez (Spa) Wilier Triestina-Southeast 0:28:57
128 Fabio Sabatini (Ita) Etixx – Quick-Step
129 Johann Van Zyl (RSA) Dimension Data 0:29:14
130 Jaco Venter (RSA) Dimension Data 0:29:18
131 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto Soudal 0:30:04
132 Lawrence Warbasse (USA) IAM Cycling 0:30:30
133 Giacomo Berlato (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:30:42
134 Eros Capecchi (Ita) Astana Pro Team 0:30:43
135 Ilia Koshevoy (Blr) Lampre – Merida 0:31:00
136 Jelle Vanendert (Bel) Lotto Soudal 0:31:01
137 Caleb Ewan (Aus) Orica-GreenEdge 0:31:09
138 Patrick Gretsch (Ger) AG2R La Mondiale 0:31:26
139 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team
140 Boy Van Poppel (Ned) Trek-Segafredo 0:31:34
141 Primoz Roglic (Slo) Team LottoNl-Jumbo 0:31:41
142 Pim Ligthart (Ned) Lotto Soudal 0:31:51
143 Joseph Rosskopf (USA) BMC Racing Team 0:31:58
144 Vegard Stake Laengen (Nor) IAM Cycling 0:32:12
145 Maxim Belkov (Rus) Team Katusha 0:32:42
146 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:32:54
147 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha 0:32:59
148 Andrei Solomennikov (Rus) Gazprom-Rusvelo 0:33:12
149 Rory Sutherland (Aus) Movistar Team 0:33:35
150 Alexander Serov (Rus) Gazprom-Rusvelo 0:33:43
151 Gianfranco Zilioli (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:34:00
152 Alessandro De Marchi (Ita) BMC Racing Team 0:34:01
153 Elia Viviani (Ita) Team Sky 0:34:03
154 Paolo Simion (Ita) Bardiani CSF 0:34:24
155 Roger Kluge (Ger) IAM Cycling 0:34:52
156 Olivier Le Gac (Fra) FDJ 0:34:56
157 Arnaud Courteille (Fra) FDJ 0:35:06
158 Tom Stamsnijder (Ned) Team Giant-Alpecin 0:35:28
159 Twan Castelijns (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:35:45
160 Anton Vorobyev (Rus) Team Katusha
161 Stefan Denifl (Aut) IAM Cycling 0:35:47
162 Mickael Delage (Fra) FDJ 0:35:51
163 Lukasz Wisniowski (Pol) Etixx – Quick-Step 0:35:53
164 Michael Hepburn (Aus) Orica-GreenEdge 0:36:16
165 Songezo Jim (RSA) Dimension Data 0:36:25
166 Marco Coledan (Ita) Trek-Segafredo 0:36:34
167 Fabian Cancellara (Swi) Trek-Segafredo 0:37:13
168 Aleksey Rybalkin (Rus) Gazprom-Rusvelo 0:38:59
169 Nicola Ruffoni (Ita) Bardiani CSF 0:40:31
170 Artur Ershov (Rus) Gazprom-Rusvelo 0:40:44
171 Julen Amezqueta (Spa) Wilier Triestina-Southeast 0:41:07
172 Svein Tuft (Can) Orica-GreenEdge 0:42:24
173 Murilo Antonio Fischer (Bra) FDJ 0:42:39
174 Maarten Tjallingii (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:42:40
175 Iuri Filosi (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:43:02
176 Sam Bewley (NZl) Orica-GreenEdge 0:43:03
177 Marc Sarreau (Fra) FDJ 0:43:17
178 Eduard Michael Grosu (Rom) Nippo – Vini Fantini 0:43:28
179 Jay Robert Thomson (RSA) Dimension Data 0:43:34
180 Nicola Boem (Ita) Bardiani CSF 0:44:23
181 Artem Ovechkin (Rus) Gazprom-Rusvelo 0:44:50
182 Bert De Backer (Bel) Team Giant-Alpecin 0:44:51
183 Genki Yamamoto (Jpn) Nippo – Vini Fantini 0:45:17
184 Albert Timmer (Ned) Team Giant-Alpecin 0:46:13
185 Simone Andreetta (Ita) Bardiani CSF 0:46:38
186 Blel Kadri (Fra) AG2R La Mondiale 0:46:56
187 Grega Bole (Slo) Nippo – Vini Fantini 0:47:05
188 Riccardo Stacchiotti (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:47:06
189 Jack Bobridge (Aus) Trek-Segafredo 0:51:32
190 Jasha Sütterlin (Ger) Movistar Team 0:51:34
191 Matthias Brandle (Aut) IAM Cycling 0:55:52
192 Cheng Ji (Chn) Team Giant-Alpecin 1:00:02
193 Matteo Pelucchi (Ita) IAM Cycling 1:02:37

Lattacco di Dumoulin sullascesa finale al Rifugio Aremogna (foto Bettini)

L'attacco di Dumoulin sull'ascesa finale al Rifugio Aremogna (foto Bettini)

12-05-2016

maggio 12, 2016 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

Il belga Tim Wellens (Lotto Soudal) si è imposto nella sesta tappa, Ponte – Roccaraso, percorrendo 157 Km in 4h40′05″, alla media di 33.633 Km/h. Ha preceduto di 1′19″ il danese Fuglsang e il russo Zakarin. Miglior italiano Domenico Pozzovivo (AG2R La Mondiale), 6° a 1′24″. L’olandese Tom Dumoulin (Team Giant – Alpecin) è ancora maglia rosa con 26″ su Fuglsang e 28″ su Zakarin. Miglior italiano Diego Ulissi (Lampre – Merida), 7° a 41″

RHÔNE-ALPES ISÈRE TOUR

L’austriaco Daniel Schorn (Team Felbermayr – Simplon Wels) si è imposto nella prima tappa, Charvieu-Chavagneux – Ruy-Montceau, percorrendo 135 Km in 3h02′44″, alla media di 44.327 Km/h. Ha preceduto di 5″ l’olandese Meijers e il connazionale Eibegger. Unico italiano in gara Simone Antonini (Wanty – Groupe Gobert), 92° a 5′08″. Schorn è il primo leader della classifica con 9″ su Meijers e 11″ su Eibegger. Antonini 92° a 5′18″

INTERNATIONAL TOUR DE BANYUWANGI IJEN (Indonesia)

Lo spagnolo Benjamin Prades Reverter (LX Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, Genteng – Banyuwangi, percorrendo 145.7 Km in 3h42′58″, alla media di 39.208 Km/h. Ha preceduto allo sprint il filippino Felipe e il connazionale García Ambroa. Prades Reverter è il nuovo leader della classifica con 4″ su Felipe e 6″ su García Ambroa

PONTE – ROCCARASO: UNA MONTAGNA PER PARLAR DI GIRO…. DICENDO MOLTO SENZA DIR NULLA!

maggio 12, 2016 by Redazione  
Filed under News

Dopo ben 4 frazioni consecutive destinate alla volata finalmente arrivano le montagne. Le salite vere debutteranno con la Bocca della Selva e, soprattutto, con l’arrivo in salita a Roccaraso, non particolarmente “puntuto” e dunque ideale per la prima tappa di montagna di un grande Giro, che non deve “ammazzare” subito la corsa ma permettere di stabilire il livello delle forze in campo e i nomi di coloro che non hanno ancora raggiunto il top della condizione. Per qualcuno i sogni rosa potrebbero infrangersi molto presto, contro gli scogli dell’appennino abruzzese.

Se le montagne avessero il dono della parola staremmo lì per ore ad ascoltar incantanti i loro racconti, ricchi di pagine di storia del ciclismo, d’imprese memorabili e di sconfitte cocenti. Anche Roccaraso, la meta odierna della “corsa rosa”, ne ha di fatti da narrare, dal passaggio del primo Giro d’Italia – lontanissimo nel tempo, datato 18 maggio 1909 – al successo di Giorgio Albani il 24 maggio del 1952, la prima volta che Roccaraso fu scelta come traguardo. Come tacer poi dei successi di due grandi del ciclismo del calibro di Coppi e Hinault, primi a giunger lassù rispettivamente nel 1953 e nel 1980? Stavolta, però, la montagna abruzzese non avrà moltissimo da dire poiché arriverà al termine della prima tappa di montagna del Giro, disegnata con mano non troppo pesante per non “ammazzare” subito la corsa alla prima settimana. Insomma, ci ritroveremo a sciorinare il solito adagio che recita “oggi non sapremo chi vincerà il Giro, ma certamente conosceremo il nome di chi non lo vincerà”. Accade sempre così, quando s’incontra, per la prima volta nel corso dell’edizione, una grande salita: i big più attesi rimangono tutti assieme, al massimo distanziati l’un l’altro da piccole manciatine di secondi e a pagar dazi più pesanti sono coloro che, schieratisi al via con la condizione ancora da definire, non hanno ancora raggiunto l’obiettivo e si ritrovano così già un pesante fardello sul gruppone, che talvolta li costringe a rimettere nel cassetto le speranze di vestirsi di rosa nella meta finale della corsa. La salita specifica, poi, di suo non aiuta, pur non essendo una passeggiata i venti chilometri finali, decisamente più impegnativi rispetto all’approdo dell’anno scorso all’Abetone che, nonostante la facilità delle pendenze, diede una bella “strigliata” alla classifica. Più che le pendenze, a far male nella frazione di Roccaraso potrebbero essere le continue variazioni di ritmo che proporrà l’ascesa finale, nella quale si alternano con frequenza tratti impegnativi ad altri più pedalabili, se non addirittura pianeggianti. In aggiunta a queste difficoltà arriverà, proprio a ridosso dell’ultima ascesa, un altro lungo tratto di superstrada in salita, una ventina di chilometri in un contesto “autostradale” simile a quello che aveva caratterizzato il tracciato della tappa di Benevento, stavolta inserito nel tracciato per cause di forza maggiore. E non è ancora finita perché la tappa presenterà altre salite strada facendo e la prima inizierà al “chilometro 0” e, dunque, se i corridori si schiereranno al raduno di partenza già con il coltello tra i denti la giornata diventerà ancor più impegnativa di quel che lasciano suggerire le cartine.
Dunque, lo start sarà in salita, muovendo da Ponte, piccolo centro della valle del Calore, e portandosi nei primi 8 Km – caratterizzati da una pendenza media del 4% – verso Torrecuso, comune arroccato sulle prime pendici del Monte Pentime e sfiorato dai confini del Parco Regionale del Taburno-Camposauro, istituito a protezione dell’omonimo massiccio, soprannominato la “Dormiente del Sannio” perché, visto da Benevento, il suo profilo ricorda quello di una donna supina. Tornato subito nella valle del Calore, il gruppo scivolerà quindi via in pianura in direzione di Telese, località nata dopo il terremoto che, se da un lato distrusse la vicina Telesia costringendo gli abitanti a riparare altrove, dall’altro contribuì alla ricrescita di questo sito poiché il sisma provocò anche la fuoriscita di sorgenti di acqua sulfurea, ben presto rivelatesi curative e che portarono alla creazione, alla fine dell’ottocento, di una stazione termale.
Seguiranno una ventina di chilometri scarsi di “apprendistato” in lieve collina che – toccato l’interessante centro di Cerreto Sannita, luogo di produzione di ceramiche tra il XVII e il XVIII secolo – faranno lentamente acclimatare il gruppo in vista dell’approccio alla prima grande salita del Giro 2016, l’inedita Bocca della Selva, valico situato all’estremità meridionale della catena del Matese, presso il quale è attiva una piccola stazione di sport invernali. Per raggiungerne i quasi 1400 metri di quota bisognerà affrontare due balze già denotate da pendenze importanti (6,3% nei primi 9,2 Km e 7% negli ultimi 6200 metri) ed ecco che una salita apparentemente ininfluente perché collocata a oltre 100 Km dall’arrivo potrebbe rimanere nelle gambe se la gara sarà già “agguerrita”. Percorso il primo tratto della discesa la corsa entrerà in Molise, completando poi la planata in direzione di Guardiaregia, centro presso il quale si trova la seconda oasi WWF d’italia per estensione (2187 ettari), nella quale è possibile ammirare diversi fenomeni tipici del carsismo (canyon, grotte e cascate, come quelle di San Nicola). Raggiunto il fondovalle il tracciato della sesta tappa incontrerà quello di una delle principali strade statali d’Italia, la SS 17 “dell’Appennino Abruzzese e Appulo Sannitica”, vera e propria “spina dorsale” della viabilità italiana nell’area appenninica collegando in 340 Km la città pugliese di Foggia con L’Aquila e il Lazio, dove ha termine poco prima di giungere a Rieti. Su di essa i “girini” pedaleranno per i successivi 76 Km, sino ai piedi dell’ultimo tratto dell’ascesa finale, e anche nella prima metà della successiva frazione di Foligno, affrontandone per primo un tratto abbastanza veloce e filante che sfila pianeggiante ai piedi della catena del Matese, sfiorando il centro di Bojano, che la leggenda vuole fondato per volontà del dio Marte sul luogo dove un bue si sarebbe improvvisamente fermato durante le emigrazioni delle genti sannite dalla natìa Sabina. Lasciata sulla sinistra la strada per Campitello Matese – la principale stazione di sport invernali molisana, sede di tappa al Giro dell’anno passato – la statale 17 proporrà quindi la dolce salitella verso il modesto Valico di Pettoranello, nei cui pressi si trova la “Lourdes del Molise”, il Santuario di Maria Santissima Addolorata, costruito in stile neogotico nel luogo dove il 22 marzo del 1888 la Madonna apparse alle pastorelle Serafina e Bibiana ed elevato alla dignità di basilica il 21 settembre del 2013 con un atto di Papa Francesco, che la visiterà l’anno dopo.
Successivamente la corsa giungerà in quel d’Isernia, il terzo centro della regione per numero d’abitanti nonché capoluogo di provincia, dov’è possibile ammirare la Fontana Fraterna, una delle più monumentali d’Italia, costruita nel 1835 su iniziativa della nobile famiglia dei Rampini e riedificata dopo i gravi danneggiamenti subiti il 10 settembre 1943 durante un bombardamento alleato. Siamo alle porte del tratto più impegnato della SS 17 che, a cavallo del confine con l’Abruzzo, si esibisce in un appuntito tridente costituito dalle ascese consecutive del Macerone, di Rionero Sannitico e della stessa Roccaraso, affrontato spesso al Giro che lo propose fin dalla prima edizione (1909) e che a lungo rappresentò un vero e proprio spauracchio, a causa delle pendenze e del fondo stradale sterrato. Sparito quest’ultimo sotto il moderno asfalto, oggi le difficoltà si possono definire dimezzate, ma per i partecipanti al Giro 2016 – come già avvenuto l’anno scorso nella tappa di Campitello – saranno quasi del tutto annullate perché, a causa di vasto movimento franoso non ancora sanato, la corsa sarà dirottata su una variante della statale che salterà a piedi pari il Macerone e affronterà molto alla “leggera” l’ascesa verso Rionero, addolcita dai tradizionali 8,1 Km al 7% ai 10 Km al 4,3% del tracciato alternativo che, come abbiamo anticipato, potrebbe rivelarsi più ostico del previsto a causa dell’ampiezza della carreggiata.
Il Rionero d’emergenza, surrogato d’un valico che ha notevole importanza anche in ambito geografico costituendo il confine tra Appennino Meridionale e Appennino Centrale, anticiperà di qualche chilometro l’ingresso in Abruzzo, dove i corridori attraverseranno proprio ai piedi dell’ascesa finale Castel di Sangro, centro il cui nome fa memoria del mediovale maniero che fu distrutto nel 1228 dalle truppe del cardinale Colonna per punire un signorotto locale della fedeltà dimostrata al re di Sicilia Federico II di Svevia. La memoria degli appassionati di sport e di calcio in particolare ricorderà, invece, i due anni trascorsi nella serie B (1996-1997 e 1997-1998) dalla locale squadra di calcio, per le cui partite dopo la promozione fu costruito un nuovo stadio, intitolato al pittore castellano Teofilo Patini e nel quale è scesa in campo anche la nazionale azzurra in occasione di alcune amichevoli.
Come detto, siamo alle soglie dell’ascesa finale, divisa in due fasi distinte da un breve troncone pianeggiante. La prima parte, lunga 9 Km, si snoderà sulla strada d’accesso a Roccaraso e presenterà le pendenze più rilevanti dell’intera ascesa, concentrate nei 4,6 Km al 7,9% che proporranno il picco massimo del 12% poco prima del passaggio dal vecchio al nuovo tracciato della SS 17. Attraversato il centro della principale stazione sciistica abruzzese, dove finora si erano concluse le frazioni roccarasine del Giro, inizierà l’intervallo tra le due fasi dell’ascesa, poco più di 3 Km lisci lisci tracciati all’estremità meridionale delle Cinquemiglia, il più celebre degli altopiani abruzzesi, luogo temutissimo ancor prima della scoperta da parte del ciclismo per i rischi che proponeva ai viandanti, che solevano far testamento prima di un’attraversata nel corso della quale potevano incappare in branchi di lupi, in orde di briganti e in frequenti tormente di neve, come quelle che, tra il 1528 e il 1529, decimarono due eserciti di passaggio causando ben 800 vittime. Il settore dell’altopiano solcato dai “girini” è quello dove si trova la stazione ferroviaria più alta d’Italia dopo quella del Brennero, situata a 1268 metri di quota e che nel 1968 fu set del film “Straziami ma di baci saziami”, con l’indimentica Nino Manfredi in scena: nella finzione serviva l’immaginario paesino di Sacrofante Marche mentre nella realtà i centri titolari della fermata sono Pescocostanzo e Rivisondoli, quest’ultimo frequentato non solo per sport invernali ma anche da chi sale lassù per assistere spettacolare presepe vivente che viene allestito tutti gli anni alla vigilia dell’Epifania.
Si cambierà ora altipiano e, abbandonate le Cinquemiglia, si tornerà a salire puntando verso il Piano Aremogna, campo base delle piste del più vasto comprensorio sciistico dell’Italia centromeridionale, ma l’ascesa avrà un volto completamente diverso rispetto a quella affrontata fino a pochi chilometri prima, sulla carta più benevola per il suo “aggredire” la montagna con apparente facilità poiché nei 6,6 Km che mancheranno per andare al traguardo la strada affronterà una pendenza media complessiva non preoccupante, attestata al 5,1%, dato mitigato da un paio di contropendenze che potrebbe far pensare a un’ultima parte di ascesa più “sciolta” e che spezzeranno il ritmo di una gara che, a questo punto, sarà decisamente forsennata e farà le prime vittime ad alto livello del Giro 2016.

Mauro Facoltosi

LAVORI IN CORSO

Tolta dal tracciato la salita di Torrecuso, prevista subito dopo il via da Ponte.

I VALICHI DELLA TAPPA

Bocca della Selva (1393m). Vi transita la SP 89 tra Pietraroja e la Sella del Perrone

Sella del Perrone (1257m). Spartiacque tra il versante tirrenico e quello adriatico del massicio del Matese, è valicato dall’ex SS 158 dir “della Valle del Volturno” tra Piedimontese Matese e Guardiaregia. Vi transita il confine tra Campania e Molise e da essa partono due strade provinciali rispettivamente dirette a Campitello Matese e Bocca della Selva (dalla quale proverrano i “girini” in discesa). Il Giro vi è transitato due volte, sempre salendo da Piedimonte: nel 1984 scollinò primo Martial Gayant nel corso della tappa Cava de’ Tirreni – Isernia, vinta dallo stesso corridore; nel 1988 vinse il GPM lo spagnolo Angel Ocaña durante la Santa Maria Capua Vetere – Campitello Matese conquistata da Franco Choccioli. L’ascesa al Perrone (da Guardiaregia) era prevista anche nel percorso originario del Giro del 1993, nel corso della tappa Scanno – Marcianise, ma poi Carmine Castellano – al suo primo anno da direttore – decise di toglierla dal tracciato per venire incontro alle richieste dei velocisti, per i quali quell’anno non erano stati predisposti moltissimi traguardi.

Valico di Pettoranello (739m). Spartiacque tra il bacino del Biferno e quello del Volturno, è attraversato dalla SS 17 “dell’Appennino Abruzzese e Appulo Sannitica”, tra Pastena e il bivio per Pettoranello del Molise.

Valico del Macerone (684m). Storico passaggio del Giro d’Italia, valicato dalla SS 17 “dell’Appennino Abruzzese e Appulo Sannitica” tra Isernia e la località Vandra. È stato in 19 occasioni traguardo GPM: il primo passaggio fu conquistato da Gino Bartali nel corso della Chieti – Napoli del 1946 (primo al traguardo Mario Ricci), l’ultima volta è scollinato in testa il polacco Tomasz Marczynski (2012, tappa Sulmona – Lago Laceno vinta da Domenico Pozzovivo). Come lo scorso anno, causa frana sarà saltato dal Giro che percorrerà una variante della statale

Sella Rionero Sannitico (1022m). Valicata dalla SS 17 “dell’Appennino Abruzzese e Appulo Sannitica”, si trova nei pressi dell’omonima località. Diciotto i traguardi GPM finora disputati su questo valico: la prima volta scollinò in testa Remo Bertoni nel 1934 (tappa Campobasso – Teramo vinta da Learco Guerra), l’ultima volta l’australiano Matthew Lloyd nella tappa Lucera – L’Aquila del 2011 (vinta dal russo Evgenij Petrov). Come lo scorso anno, causa frana sarà saltata dal Giro che percorrerà una variante della statale

Colle della Gallina (1006m). Valicato dala SS 17 “dell’Appennino Abruzzese e Appulo Sannitica”, scendendo da Rionero Sannitico a Ponte Zittola. Vi transita il confine regionale tra Molise e Abruzzo. Come lo scorso anno, causa frana sarà saltato dal Giro che percorrerà una variante della statale

Valico Coppo dell’Orso (1550m). Valicato dall’ex SS 437 “dell’Aremogna”, che sale da Roccaraso al Piano Aremogna.

RINGRAZIAMENTI

Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY

Ponte, Abbadia di Sant’Anastasia

Le terme di Telese


Cerreto Sannita, Piazza San Martino

Scorcio panoramico dalla salita di Bocca della Selva

La cascata di San Nicola nell’oasi WWF di Guardiaregia (www.matese.org)

La cascata di San Nicola nell’oasi WWF di Guardiaregia (www.matese.org)

Duomo di Bojano

Il santuario dell’Addolorato di Castelpetroso visto come dalla stessa prospettiva dei corridori, dalla SS 17 tra Bojano e Isernia

Isernia, la Fontana Fraterna in Piazza Celestino V

Tornante nel centro di Roccaraso, al terminedella prima parte dell’ascesa finale

Il treno arriva alla stazione di Sacrofante Marche: in realtà si tratta di una scena del film ‘’Straziami, ma di baci saziami”, girato nel 1968 alla stazione di Rivisondoli-Pescocostanzo, la seconda per altezza della rete ferroviaria italiana (www.davinotti.com)

Il treno arriva alla stazione di Sacrofante Marche: in realtà si tratta di una scena del film ‘’Straziami, ma di baci saziami”, girato nel 1968 alla stazione di Rivisondoli-Pescocostanzo, la seconda per altezza della rete ferroviaria italiana (www.davinotti.com)

Rivisondoli visto dalla SS 17, nel tratto in piano che spezza in due tronconi l’ascesa finale

L’altopiano delle Cinquemiglie con le alture dell’Aremogna sulla sfondo e, in trasparenza, l’altimetria della sesta tappa del Giro 2016

L’altopiano delle Cinquemiglie con le alture dell’Aremogna sulla sfondo e, in trasparenza, l’altimetria della sesta tappa del Giro 2016

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI BENEVENTO

maggio 11, 2016 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

È diventato quasi un marchio di fabbrica di ilciclismo.it l’almanacco post gara dove, dopo ciascuna frazione del Giro (e poi anche del Tour) troverete tante rubriche: la rassegna stampa internazionale, il punto di vista dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto quello del 1966, essendoci quest’anno una tappa a Cassano d’Adda, nel 50° anniversario della vittoria alla Corsa Rosa del cassanese Gianni Motta).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Brividi, emozioni e… Greipel – Greipel, Kittel e baby Rick. Sfrecciano gli eredi di Zabel – Da domani si fa sul serio: a Roccaraso il primo arrivo in salita – Nibali cede 4″ a Valverde: “Ma la caduta non c’entra” – Greipel, il “gorilla” è tornato: al Giro è dominio tedesco – Cadute, buchi, polemiche… Viviani: “Neutralizzare i finali” (Gazzetta dello Sport)

Greipel vince allo sprint la quinta tappa, Dumoulin sempre in rosa (Corriere della Sera)

Paesi Bassi

Dumoulin: wat een chaos – Greipel houdt huis, Dumoulin leider (De Telegraaf)

Greipel oppermachtig na lastige finish (Algemeen Dagblad)

Duitse sprinter Greipel wint vijfde etappe Giro, Dumoulin behoudt roze Sport (de Volkskrant)

Svizzera

Giro, vittoria di Greipel, la “rosa” resta a Dumoulin (Corriere del Ticino)

L’Allemand Greipel remporte la 5e étape (24 Heures)

André Greipel gewinnt in Benevento (Neue Zürcher Zeitung)

Gran Bretagna

Greipel powers to stage win at Giro d’Italia as Dumolin retains lead (The Daily Telegraph)

Francia

Greipel en homme fort – Greipel : «J’ai un peu hésité» (L’Equipe)

André Greipel, gare au «Gorille» – Greipel remporte l’étape, Démare 2e (Le Figaro)

Spagna

Greipel arrasa al sprint en la víspera del primer final en alto – Omar Fraile abandona con fiebre por su caída del martes – Greipel: “Iba bien colocado y me dije: ¡No la cagues ahora!” – La UCI sigue buscando motores en las bicicletas de los equipos – ¿Podría el Giro de Italia 2018 tener la salida en Japón? (AS)

Greipel agranda el dominio alemán en el Giro – Valverde: “La etapa de este jueves ya será dura” (Marca)

Greipel gana a placer y Dumoulin sigue de líder – Greipel: “He saltado rápido. Tenía muy buenas piernas” – Valverde:”La etapa de mañana será dura” (El Mundo Deportivo)

Belgio

Lotto-Soudal loodst Greipel naar geweldige massasprintzege in Giro – Greipel na duidelijke zege: “Dankzij geweldige Jürgen Roelandts” – Trekt Giro naar Japan om legendarische Fuji-berg te beklimmen? (Het Nieuwsblad)

Giro: Greipel vainqueur de la 5e étape devant Démare (La Dernière Heure/Les Sports)

Lussemburgo

Greipel souverän, Jungels auf 4 (Tageblatt)

Jungels sprintet auf Rang vier (Luxemburger Wort)

Germania

Greipel holt ersten Giro-Etappensieg (Berliner Zeitung)

Stati Uniti

Veteran Griepel Sprints to Victory in Giro Stage Five (The New York Times)

Costa Rica

Andrey Amador mostró su habilidad para superar un problema mecánico (La Nación)

Colombia

Chaves cayó al puesto 11; Urán sigue de 12 en la general del Giro – El holandés Tom Dumoulin sigue de líder de la carrera. André Greipel ganó la quinta etapa. (El Tiempo)

El alemán André Greipel gana la quinta etapa del Giro de Italia – Los embalajes finales en el Giro son peligrosos: Tom Dumoulin (El Espectador)

Australia

Stage 5 proves tough (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

PRIMA DELLA TAPPA

Nebe1980: Anche oggi arrivo in circuito… ma è una fissazione?

Mauro Facoltosi: Vittoria di Greipel. Commenti?

Nebe1980: Naturalmente il circuito cittadino ha provocato una caduta, quando lo capiranno?

Howling Wolf14: Sui circuiti cittadini mi sono già espresso in maniera negativa. Nei centri storici facciano le kermesse a fine Giro, come si faceva una volta, non i finali di tappa.

Nebe1980: è vero ci erevamo già espressi ma qua praticamente tutti i finali sono in circuito. Una cosa è mettere un paio di arrivi con circuito (e già non va bene) altro è mettere il circuito in tutti i finali di tappa. La questione dei 4 secondi è interessante, infondo anche se non metti il piede a terra quando stai andando a oltre 60 all’ora basta un niente per fare il buco

Mauro Facoltosi: La giuria ha stabilito che il buco di 4 secondi non è stato causato dalla caduta ma dalla salita e non ha applicato la neutralizzazione. Valverde così guadagna 4″ secondi su Nibali e lo stesso vale anche per il giovane lussemburghese Jungels, attualmente 2° in classifica.

Howling Wolf14: E’ un elemento molto controverso, che va un po’ interpretato. Pare però che il buco sia stato provocato da un’accelerazione dei ciclisti che si trovavano nella parte anteriore, non da un rallentamento di quelli che li seguivano. Comunque si tratta di 4″ miseri secondi. In teoria un Giro o un Tour si possono anche vincere o perdere per 3-4″, ma a inizio Giro non mi sembra il caso di farne una questione vitale.

Nebe1980: No no infatti ho detto che era una questione interessante non certo vitale

In collaborazione con il Forum dello Scalatore

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

“The power” – Snap!

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della 6a tappa Ponte – Roccaraso (Aremogna)

Ponte : temporale con pioggia debole e schiarite (0,4 mm), 18.6°C (percepiti 14°C), vento moderato da SW (21-26 Km/h), umidità al 91%
Pietraroja (Km 42.3) : cielo sereno con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 17.6°C (percepiti 12°C), vento moderato da SW (24-35 Km/h), umidità al 68%
Bivio di Campitello Matese – rifornimento (Km 86.7) : nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 16.7°C (percepiti 11°C), vento moderato da WSW (22-25 Km/h), umidità al 82%
Isernia (Km 108.6) : temporale con pioggia debole e schiarite (0,3 mm), 17.1°C (percepiti 13°C), vento moderato da WSW (19-26 Km/h), umidità al 84%
Castel di Sangro – Traguardo Volante (Km 138.1) : nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 14.4°C (percepiti 10°C), vento moderato da WSW (17-18 Km/h), umidità al 83%
Roccaraso (Aremogna): cielo sereno con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 8.7°C (percepiti 6°C), vento moderato da WSW (19-27 Km/h), umidità al 72%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Conti: “Quella di Pinerolo 2 e 40″ (240 Km)
De Stefano: “E’ una strada semplice, in pavè”
De Stefano: “Cunego ha conquistato ieri la maglia azzurra sullo strappo del Fortino” (l’ha conquistata al GPM di San Pietro”
Garzelli: “Una caduta brutta, gli è scivolata la curva”
Garzelli: “Vedramo”
De Luca: “Siamo in un falsipiano”
Pancani: “Ponte – Roccarasa”
Martinello: “L’abbiamo visto in difficoltà salendo dalla parte centrale della tappa”
Martinello: “Passaggio del gruppo sotto la linea del traguardo”
De Stefano: “Cassani anelizzerà”
De Stefano: “Mauro Vegni mi ha comunicato che la regia è riunita” (giuria)
Cunego: “Speriamo che il buon senso prenda per la maggiore”
De Stefano: “La neutralizzazione che ha portato Vincenzo Nibali a perdere secondi preziosi”
Televideo: “Tcatevitch” (Tsatevich)
The New York Times: “Griepel” (Greipel)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della quinta tappa, Praia a Mare – Benevento

1° Matteo Pelucchi
2° Matthias Brändle s.t.
3° Cheng Ji a 2′50″
4° Gianfranco Zilioli a 11′07″
5° Chad Haga s.t.

Classifica generale

1° Cheng Ji
2° Matteo Pelucchi a 2′37″
3° Matthias Brändle a 4′10″
4° Jasha Sütterlin a 5′11″
5° Jack Bobridge a 7′10″

IL GIRO DI MOTTA
Nel 1966 Motta vinse il Giro d’Italia. Passati 50 anni il Giro ricorderà questo successo con un arrivo di tappa a Cassano d’Adda, paese natale di Motta. Noi di ilciclismo.it ricorderemo quell’edizione del Giro tutti i giorni, proponendovi la rassegna stampa dell’epoca, con i titoli del quotidiano “La Stampa”

22 MAGGIO 1966 – 5a TAPPA: VIAREGGIO – CHIANCIANO TERME (222 Km)

BARIVIERA PRIMO IN VOLATA A CHIANCIANO – JIMENEZ ANCORA IN MAGLIA ROSA. DE ROSSO E’ SECONDO A SOLI 43’’
Il Giro d’Italia giunge oggi a Roma – La brillante rimonta del ciclista veneto – Vittorio Adorni ha forato ma a evitato gli attacchi – La singolare intervista di Anquetil: Adorni in corsa lo ha intervistato per la televisione
Insieme con De Rosso anche Taccone, risale posizioni piazzandosi al 3 posto con un distacco di 58″ – La maglia rosa ha perso 6″ nei confronti dei favoriti: Motta (4°) è a 1’17″, Adorni (5°) a 1′26″, Balmamion (6°) a 1′30″, Zilioli (7°) a 1′38″, Gimondi (8°) a 2′55″, Anquetil (14°) a 4′34″ – Il corridore, ammaestrato dalla offensiva scatenata contro Gimondi nella tappa di Genova, ha mascherato l’incidente – In coda al gruppo Partesotti ha chiesto il cambio della ruota e Adorni ne ha usufruito – Il campione normanno non considera favoriti né Gimondi, né Motta – Lo stesso Adorni e Jimenez fra i migliori nei pronostici di Jacques – La vittoria mancata di Vito Taccone

La bicicletta di Vincenzo Nibali parcheggiata presso lautobus dellAstana al raduno di partenza di Praia a Mare (foto Antonio Scarfone)

La bicicletta di Vincenzo Nibali ''parcheggiata'' presso l'autobus dell'Astana al raduno di partenza di Praia a Mare (foto Antonio Scarfone)

ARCHIVIO ALMANACCO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

Raduno di partenza
1a tappa: cronometro di Apeldoorn
2a tappa: Arnhem – Nimega
3a tappa: Nimega – Arnhem
4a tappa: Catanzaro – Praia a Mare

« Pagina precedentePagina successiva »