14-05-2015

maggio 14, 2015 by Redazione  
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GIRO D’ITALIA

Il tedesco Andrè Greipel (Lotto Soudal) si è imposto nella sesta tappa, Montecatini Terme – Castiglione della Pescaia, percorrendo 183 Km in 4h19′42″, alla media di 42,279 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Matteo Pelucchi (IAM Cycling) e Sacha Modolo (Lampre – Merida). Lo spagnolo Alberto Contador Velasco (Tinkoff – Saxo) è ancora maglia rosa con 2″ sull’italiano Fabio Aru (Astana Pro Team) e 20″ sull’australiano Porte

AMGEN TOUR OF CALIFORNIA

Il britannico Mark Cavendish (Etixx – Quick Step) si è imposto nella quinta tappa, Santa Barbara – Santa Clarita, percorrendo 154 Km in 3h51′37″, alla media di 39,893 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Waeytens e lo slovacco Sagan. Miglior italiano Andrea Peron (Team Novo Nordisk), 14°. Il lettone Toms Skujinš (Hincapie Racing Team) è ancora leader della classifica con 18″ su Sagan e 44″ sul francese Alaphilippe. Miglior italiano Manuel Senni (BMC Racing Team), 17° a 47″

FLÈCHE DU SUD (Lussemburgo)

Il britannico Andrew Tennant (Team Wiggins) si è imposto nella seconda tappa, Rumelange – Roeser, percorrendo 165,7 Km in 3h49′04″, alla media di 43,402 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Andersen e l’elvetico Page. Due italiani in gara, entrambi del team Roth Skoda: Alberto Cecchin è 10° a 18″, Michael Bresciani è 91° a 20″. Il belga Gaetan Bille (Verandas Willems Cycling Team) è ancora leader della classifica con 1″ sul tedesco Weber e 3″ sul britannico Davies. Cecchin 17° a 1′30”, Bresciani 73° a 8′04″

BAYERN RUNDFAHRT

Il tedesco John Degenkolb (Team Giant – Alpecin) si è imposto nella seconda tappa, Waldsassen – Selb, percorrendo 169,5 Km in 4h25′06″, alla media di 38,363 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Bouhanni e lo spagnolo Sanz Unzué. Miglior italiano Enrico Gasparotto (Wanty – Groupe Gobert), 8°. Degenkolb è il nuovo leader della classifica con 2″ su Bouhanni e 4″ sull’irlandese Bennett. Miglior italiano Eros Capecchi (Movistar Team), 11° a 12″

RHÔNE-ALPES ISÈRE TOUR

L’olandese Sam Oomen (Rabobank Development Team) si è imposto nella prima tappa, Charvieu-Chavagneux – Saint-Alban-de-Roche, percorrendo 152,7 Km in 3h34′21″, alla media di 42,743 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Perez e l’austriaco Mühlberger. Miglior italiano Andrea Pasqualon (Roth Skoda), 11° a 36″. Oomen è il primo leader della classifica con 5″ su Perez e 7″ su Mühlberger. Miglior italiano Pasqualon, 13° a 47″.

TOUR DE BERLIN

Il ceco Daniel Turek (Cycling Academy Team) si è imposto nella prima tappa, circuito di Birkenwerder, percorrendo 135,6 Km in 3h05′07″, alla media di 43,951 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Brusselman e il belga Biermans, distanziati di 4″ e 8″ nella prima classifica generale

OLIMPIA’S 3M TOUR (Paesi Bassi)

L’olandese Wim Stroetinga (Parkhotel Valkenburg CT) si è imposto nella terza tappa, circuito di Reuver, percorrendo 159,7 Km in 3h22′33″, alla media di 47,307 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Vermeltfoort e Vermeulen. Unico italiano in gara Marco Zanotti (Parkhotel Valkenburg CT), 18°. L’olandese Jetse Bol (Cyclingteam Join’s – De Rijke) è ancora leader della classifica con 18″ sul connazionale Schoonbroodt e 28″ sul connazionale Havik. Zanotti 42° a 8′59″

MONTECATINI TERME – CASTIGLIONE DELLA PESCAIA: SIA BENEDETTA MAREMMA, STAVOLTA L’UCCELLO CHE CI VA NON PERDE LA PENNA

maggio 14, 2015 by Redazione  
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Un tempo avventurarsi nella Maremma equivaleva a imbarcarsi in un viaggio altamente rischioso, a causa del territorio malsano che la caratterizzava e che oggi è stato bonificato e reso più umano. Lo stesso si può dire della tappa della corsa rosa che vi farà scalo al sesto giorno di Giro, al termine di una frazione decisamente più snella e agevole rispetto alle tre che l’hanno preceduta. Oggi le difficoltà saranno limitate al toboga delle Colline Metallifere, piazzato a distanza di sicurezza da uno dei traguardi più ambiti dagli sprinter, costretti nelle precedenti frazioni a remare nelle retrovie del gruppo.

Non è più la Maremma d’una volta, quella terra lungi ancora dall’esser bonificata e che in una canzone composta nei primi anni dell’800 era definita ‘’maledetta’’, al punto d’essere una landa fatale anche per i volatili di passaggio, che ci rischiavano di ‘’perdere la penna’’. Infatti, la sesta tappa del Giro d’Italia rispecchierà l’odierno volto acquisito con fatica dalla terra dei butteri poiché, dopo tre frazioni consecutive particolarmente insidiose, oggi si tornerà a gareggiare su di un percorso tranquillo, privo di particolari difficoltà e che, dunque, non presenterà ai corridori il rischio di lasciare le ‘’penne’’ nelle maglie di un tracciato che vedrà le difficoltà altimetriche tenute a distanza dal traguardo. La fase più intricata inizierà a un’ottantina di chilometri dal via e, quando se ne uscirà, mancheranno circa 60 Km a Castiglione della Pescaia, con parecchio terreno ideale per le squadre dei velocisti per organizzarsi e rientrare sul tentativo che, quasi certamente, sarà nato nelle prime ore di questa frazione. Per molti sprinter sarà, poi, già ora di rinfoderare le armi perché la tappa del giorno successivo taglierà fuori dai giochi i velocisti meno resistenti e poi si tornerà a parlare di conclusione allo sprint solamente a Forlì, cinque giorni più avanti.

L’alba sul sesto giorno del Giro si leverà a Montecatini Terme, dove la carovana si radunerà presso il settecentesco edificio delle Terme Tettuccio, lo stesso che fece da corona alle battute iniziali del mondiale fiorentino vinto dal portoghese Rui Alberto Faria da Costa e, per cambiar genere di ‘’battute’’, anche a quelle cinematografiche, come quelle che videro in scena tre ‘’mostri sacri’’ del cinema italiano del calibro di Alberto Sordi, Marcello Mastroianni e Nino Manfredi, che qui, separatamente, presero rispettivamente partei ai film ‘’Dove vai in vacanza?’’ (Sordi , 1978), ‘’Oci Ciornie’’ (Mastroianni , 1987), ‘’Camping’’ (Manfredi, 1958) e ‘’Questo e quello’’ (Manfredi, 1983).
I primi chilometri di questa frazione richiameranno il finale e non soltanto per la comune natura pianeggiante ma anche perché il tracciato, in questa parte, si snoderà tra coltivazioni di fiori che sono tra le più celebri d’Italia e che spesso sono state ‘’fornitori’’ di molte manifestazioni sportive, non ultimo il Giro d’Italia, che hanno consegnato al vincitore un mazzo di ‘’fiori di Pescia’’.  In questo tratto inziziale si punterà verso il Monte Pisano, la catena che separa la città della Torre Pendente da Lucca e sulle cui pendici s’annida San Giusto di Compito, la piccola frazione di Capannori della quale è originario Mario Cipollini.
Raggiunta Bientina (cittadina nella quale si trova, tra gli altri edifici, Palazzo Pancani… chissà, magari un antico possidemento della famiglia dell’attuale ‘’voce’’ della RAI per il Giro d’Italia, erede del grande Adriano De Zan e di Auro Bulbarelli), il gruppo supererà il corso dell’Arno alle porte di Pontendera, il paese natale della Vespa, uscita per la prima volta il 23 aprile del 1946 dagli stabilimenti della Piaggio, le cui officine oggi sono state in parte trasformate in museo, intitolato a Giovanni Alberto Agnelli (nipote del celebre ‘’avvocato’’) e dedicato alla storia di quest’azienda, fondata nel 1884 a Sestri Ponente e inizialmente dedita alla produzione di arredamenti navale e poi alla fabbricazione di aeromobili. I 45 Km successivi si snoderanno interamente nella Valdera, percorrendone la strada che segue il corso del fiume Era, in un contesto collinare che, però, rimarrà ai margini di un tracciato che, per tutto questo tratto, continueràa proporsi pianeggiante.  Sono strade abbastanza note al gruppo quelle che si andranno ora a solcare, in particolare quando si transiterà non lontano da Peccioli, il piccolo centro dove dal 1952 si disputa la Coppa Sabatini, una delle ultime corse della stagione ciclistica (l’edizione 2015 si correrà l’8 ottobre), intitolata alla memoria del pecciolese Giuseppe Sabatini, che gareggiò tra i professionisti tra il 1936 e il 1940 e che scomparve prematuramente, a soli 36 anni, nel 1951.
La prima razione odierna di pianura terminerà poco dopo il passaggio dalle saline di Volterra, luogo dove ancora oggi è estratto sale da sorgenti utilizzate a tale scopo fin dall’epoca etrusca e situate a una decina di chilometri dalla ‘’città madre’’, centro che recentemente è stato scoperto anche dal turismo giovanile grazie alla scrittrice statunitense Stephenie Meyer, che vi ha ambientato – per esempio, nel Palazzo dei Priori, il più antico palazzo comunale toscano – diverse pagine del romanzo New Moon, secondo capitolo della saga di Twilight (anche se poi, per esigenze logistiche, l’omonimo film è stato girato nella più ‘’comoda’’ cittadina di Montepulciano). Per il gruppo Volterra costituirà una sorta di porta d’accesso al settore centrale della tappa, il più impegnativo, nel corso del quale si attraverserà l’intricata area delle Colline Metallifere, l’area collinare più estesa del cosiddetto ‘’Antiappennino toscano’’ e che deve il nome ai numerosi giacimenti che la caratterizzavano e che saranno intensamente sfruttatti, in particolare tra la seconda metà del XIX secolo e il secondo dopoguerra, per l’estrazione di allume, blenda, calamina, galena, pirite, calcopirite e, soprattutto, della lignite, il carbon fossile che fino agli anni ’60 sarà ampiamente utilizzato come combustibile per produrre energia elettrica.
Tecnicamente questo settore sarà lungo una quarantina di chilometri, con tre salite più corpose – anche se mai impegnative – da superare all’inizio, mentre la seconda parte sarà movimentata dai ‘’mangia e bevi’’, come in gergo si definiscono i saliscendi continui, il tutto condito da un andamento tortuoso.  La prima salita non è la più dura delle tre ma certamente la più importante perché sarà l’unica a mettere in palio i punti del GPM, previsti al passaggio da Pomarance, al termine di un’ascesa che è più ‘’pomo’’ che ‘’arancia’’, in virtù di una pendenza media molto dolce (4,3% su 5,9 Km, con un picco dell’8,9%). Attraversato questo borgo dal nome poetico, che deriverebbe proprio dalle arance (chiamate melarance nel I secolo, quando erano già coltivate in Sicilia, 1300 anni prima della data ufficiale d’importazione dalla Cina di questi frutti, per opera di marinai portoghesi), un tratto in quota precederà la più breve e ancor più pedalabile asperità successiva (2,9 Km al 4,2%), scollinata in vista del passaggio da Larderello, nota località collocata al centro della ‘’Valle del diavolo’’, così chiamata per il fumante paesaggio dei soffioni boraciferi che ispirarono a Dante Alighieri gli scenari dell’Inferno e che a partire dal 1905 saranno utilizzati massicciamente per la produzione di energia elettrica, al punto che al giorno d’oggi in questa landa un tempo ritenuta ‘’maledetta’’ è ricavato il 10% dell’energia geotermica mondiale. Le maggiori pendenze di giornata saranno offerte dal picco all’11,8% che ‘’sprizzerà’’ dalla terza ed ultima ascesa, i 4,5 Km al 4,4% che si dovranno affrontare per salire a Castelnuovo di Val di Cecina, comune dal quale il Giro transitò l’11 maggio del 1933 durante la tappa Firenze – Grosseto (vinta da Learco Guerra), data e momento rimasti nella storia perché, istituita quell’anno la classifica degli scalatori, quel passaggio coincise con il primissimo Gran Premio della Montagna inserito nel tracciato della corsa rosa, conquistato da Alfredo Binda, che poi, 17 giorni più tardi, vestirà in quel di Milano sia la sua ultima maglia rosa, sia la neonata maglia verde, ottenuta scollinando in testa a tutti e quattro i passaggi in vetta che furono considerati ‘’GPM’’ (Castelnuovo di Val di Cecina, Castelnuovo della Daunia, Osteria della Crocetta e Passo del Tonale). Trasferendosi dalla provincia di Livorno (quelle che si stanno percorrendo sono state alcune delle strade degli allenamenti di Paolo Bettini) a quella di Grosseto si dovrà percorrere un toboga di saliscendi che precederà la dolce discesa che ricondurrà il gruppo in pianura, lungo la quale si lambiranno il borgo di Niccioleta, triste teatro di una strage nazifascista il 13 giugno del 1944, e quindi un’altra splendida città d’arte, Massa Marittima, il cui centro gravita attorno a Piazza Garibaldi, nella quale fa bella mostra di sé la cattedrale romanica di San Cerbone. Si tornerà a pedalare sul piano in vista del passaggio da Ribolla, la frazione di Roccastrada presso la quale si trovava una delle principali miniere di lignite dell’area delle Metallifere, chiusa dopo che, il 4 maggio del 1954, vi accadde il più grave incidente minerario italiano del secondo dopoguerra, quando la morte di 43 operai fu provocata dall’esplosione del famigerato grisù, il gas che tende ad accumularsi nella parte alta delle gallerie minerarie.

Gli ultimi 20 Km di gara si snoderanno costantemente ai piedi del massiccio del Poggio Ballone, estrema appendice sudoccidentale delle Colline Metallifere, sulla cui cima più elevata si trova l’omonimo centro radar dell’Aeronautica Militare, fino al 2014 utilizzato per la sorveglianza del traffico aereo nell’area del Tirreno. Percorrendo quest’ultimo tratto il gruppo sfilerà tra le pendici sulle quali si adagia l’antica cittadina di Vetulonia, con il suo borgo medioevale e le necropoli d’origine etrusca, e i resti del Lago Preglio, l’antica palude che un tempo impestava di malaria queste terre e oggi, al contrario, è ‘’venerata’’ e protetta dalla Riserva naturale Diaccia Botrona, nella cui area ricadono i resti dell’abbazia altomedioevale di San Pancrazio al Fango e la caratteristica Casa Rossa Ximenes, edificio costruito nel ‘700, all’epoca della bonifica di queste malsane terre, dall’ingegnere incaricato dai granduchi di Lorena di risanare la Maremma Grossetana e che vi concepì una serie di cateratte per controllare il flusso dell’acqua.

In questo scenario si svilupperanno gli ultimi, intensi minuti di questa tappa, che di lì a breve si concluderà sul bel lungomare di Castiglione, lo stesso che vide sfilare, uno per volta, i corridori impegnati in due passate frazioni a cronometro della corsa rosa. In entrambi i casi si gareggiava tra Grosseto e Follonica e destino volle che, in ambedue le occasioni, il favorito per il successo di tappa ne uscisse con le ossa peste: nel 1953 Coppi a sorpresa fu preceduto dall’elvetico Koblet (di 1’21’’) e dal conterraneo Fornara (di 35’’) mentre peggio andò allo spagnolo Indurain nel 1994, sopravanzato dal ‘’Campionissimo’’ anche nella cocente sconfitta e che finì 4° dietro Berzin (2’34’’), De las Cuevas (1’18’’) e Bugno (53’’).

Quelle furono le uniche volte che l’’’uccell di Giro’’ ci perse la penna. Eccome, se ce la perse!!!

Mauro Facoltosi

I VALICHI DELLA TAPPA

Sella (Castelnuovo di Val di Cecina) (576). Valicata dalla SS 439 ‘’Sarzanese Valdera’’ tra l’omonimo abitato e il bivio per Monterotondo Marittimo.

Valico (567). Valicata dalla SS 439 ‘’Sarzanese Valdera’’ tra il bivio per Monterotondo Marittimo e Massa Marittima.

RINGRAZIAMENTI

Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY

Marcello Mastroianni alle Terme Tettuccio di Montecatini Terme in una scena di Oci ciornie (www.davinotti.com)

Marcello Mastroianni alle Terme Tettuccio di Montecatini Terme in una scena di ''Oci ciornie'' (www.davinotti.com)


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La catena del Monte Pisano vista dalla strada che esce da Altopascio in direzione di Bientina


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Bientina, Palazzo Pancani


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La sede della Piaggio di Pontedera


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Uno scorcio di Peccioli


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Volterra, Palazzo dei Priori

Il paesaggio infernale di Larderello (flickr)

Il paesaggio ''infernale'' di Larderello (flickr)


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Niccioleta, il monumento che ricorda la strage nazi-fascista del 13 giugno 1944

Massa Marittima, cattedrale di San Cerbone (tripadvisor)

Massa Marittima, cattedrale di San Cerbone (tripadvisor)

Il pozzo Camorra, teatro dellincidente minerario della miniera di lignite di Ribolla (tripadvisor)

Il pozzo ''Camorra'', teatro dell'incidente minerario della miniera di lignite di Ribolla (tripadvisor)

La Pietrera, una delle tombe della necropoli di Vetulonia (www.etruschi.name)

La Pietrera, una delle tombe della necropoli di Vetulonia (www.etruschi.name)

Ruderi dellabbazia di San Pancrazio al Fango (wikimapia)

Ruderi dell'abbazia di San Pancrazio al Fango (wikimapia)

Fenicotteri in volo nella riserva naturale della Diaccia Botrona (matteo-bianca.blogspot.com)

Fenicotteri in volo nella riserva naturale della Diaccia Botrona (matteo-bianca.blogspot.com)


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Il viale di Castiglione dell Pescaia sul quale si concluderà la tappa

Castiglione della Pescaia, la Casa Rossa Ximenes nel cuore della Riserva naturale Diaccia Botrona e, in trasparenza, l’altimetria della sesta tappa del Giro 2015 (ilovecastiglione.blogspot.it)

Castiglione della Pescaia, la Casa Rossa Ximenes nel cuore della Riserva naturale Diaccia Botrona e, in trasparenza, l’altimetria della sesta tappa del Giro 2015 (ilovecastiglione.blogspot.it)

SAGAN SCODINZOLA E ROSICCHIA UN BELL’OSS

maggio 14, 2015 by Redazione  
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Dopo esserci andato vicinissimo nelle prime tre tappe il campione slovacco torna a finalmente a vincere in quel di Avila Beach, facendo valere le sue doti di guida della bicicletta nel tortuoso finale e precedendo Wouter Wippert e Mark Cavendish. Sfuma in prossimità della linea bianca il sogno del trentino della BMC, scattato in corrispondenza dell’ultimo chilometro e 8° al traguardo, mentre Tom Skujins conserva senza patemi la maglia gialla.

La quarta tappa del Giro di California, 173,1 km da Pismo Beach ad Avila Beach, si presentava come una frazione interlocutoria con l’abbordabile ascesa di Tepusquet Canyon, distante peraltro 90 km dal traguardo, come unica difficoltà altimetrica di giornata. A rappresentare una variabile poteva essere il vento laterale, ma in realtà non vi sono state raffiche di tali portata da poter creare scompiglio nel gruppo e pertanto la corsa ha avuto un andamento tranquillo, con le consuete scaramucce iniziali per entrare in fuga finchè non è nata l’azione di William Clarke (Drapac), Kiel Reijnen (UnitedHealthCare), Jesse Anthony (Optum) e Gregory Daniel (Axeon Cycling), ai quali si è successivamente accodato Daniel Teklehaimanot (MTN-Qhubeka). I cinque sono stati tenuti sotto controllo da un gruppo guidato dapprima dalla Hincapie Racing della maglia gialla Toms Skujins e successivamente dalle varie formazioni dei velocisti come la Drapac di Tyler Farrar, la Tinkoff-Saxo di Peter Sagan e naturalmente la Etixx-QuickStep di Mark Cavendish. Un’altra compagine che si è fatta più volte vedere nelle prime posizioni è stata la Lotto-Jumbo, il cui obiettivo era quello di tenere davanti il leader per la classifica generale Robert Gesink e magari provare con l’aiuto del vento a mettere in difficoltà alcuni dei diretti rivali dell’olandese, ma in realtà il plotone si è sempre mantenuto compatto.
L’ultimo ad alzare bandiera bianca tra i battistrada, che avevano avuto un vantaggio massimo di poco superiore ai 3 minuti, è stato Teklehaimanot, che ai -30 dal traguardo si è avvantaggiato dapprima insieme a Clarke per poi proseguire tutto solo l’azione, ma anche per il 20enne statunitense non c’è stato nulla fare con il gruppo che ha completato il ricongiungimento quando mancavano 15 km. Il finale si presentava decisamente tortuoso con diverse curve, l’ultima delle quali a non più di 200 metri dal traguardo, il che rendeva pressochè impossibile per le squadre degli sprinter organizzare un treno; di ciò ha tentato di approfittare l’inesauribile Daniel Oss (Bmc) che, con indosso la maglia a pois di miglior scalatore conquistata con i continui attacchi nelle tappe precedenti, ha prodotto una grande sparata guadagnando alcune decine di metri e mantenendole fino in prossimità della linea bianca ma proprio nel finale la fatica e la strada in leggera ascesa hanno tagliato le gambe al trentino che è stato infilzato dal suo ex compagno alla Liquigas Sagan, che ha fatto valere le sue doti di guida per uscire come un proiettile dall’ultima curva e tornare finalmente, dopo i tre secondi posti consecutivi nelle prime tre frazioni, a un successo che mancava ormai dalla Tirreno-Adriatico, in quel di Porto Sant’Elpidio. Alle spalle del campione slovacco, salito peraltro a quota 12 vittorie in carriera al Giro di California, si è piazzato il non più sorprendente Wouter Wippert (Drapac) davanti a un Cavendish che non è riuscito ad approcciare lo sprint nelle posizioni di testa, al redivivo Lucas Haedo (Jamis-Hagen), a Farrar, a Jasper Stuyven (Trek), a Jean-Pierre Drucker (BMC) e a un esausto Oss, che ha dovuto dunque accontentarsi dell’8° posto.
In classifica generale Sagan riduce a 22” il suo distacco da Skujins con Rob Britton (Team SmartStop) 3° a 43”, Julian Alaphilippe (Etixx-QuickStep) e Daniel Jaramillo (Jamis-Hagens) 4° e 5° a 44” e Gesink 6° a 47”, stesso ritardo degli altri uomini che puntano al successo finale. Alla luce del percorso vallonato della quinta tappa, 154 km da Santa Barbara a Santa Clarita, Sagan potrebbe fare il bis ma sulla corsa pesa l’incognita del meteo, poichè è infatti prevista pioggia e, con essam un brusco abbassamento delle temperature, al punto che l’organizzazione ha deciso di far disputare a Santa Clarita anche la tappa successiva, una cronometro individuale originariamente prevista sul circuito del Big Bear Lake, a un’altitudine di 2000 metri.

Marco Salonna

ORDINE D’ARRIVO

1 Peter Sagan (Svk) Tinkoff-Saxo 4:06:56
2 Wouter Wippert (Ned) Drapac Professional Cycling
3 Mark Cavendish (GBr) Etixx – Quick-Step
4 Lucas Sebastian Haedo (Arg) Jamis – Hagens Berman
5 Tyler Farrar (USA) MTN – Qhubeka
6 Jasper Stuyven (Bel) Trek Factory Racing
7 Jempy Drucker (Lux) BMC Racing Team
8 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team
9 Jure Kocjan (Slo) Team SmartStop
10 John Murphy (USA) UnitedHealthcare Pro Cycling
11 Zico Waeytens (Bel) Team Giant-Alpecin
12 Guillaume Boivin (Can) Optum p/b Kelly Benefit Strategies
13 Tom Van Asbroeck (Bel) Team LottoNL-Jumbo
14 Logan Owen (USA) Axeon Cycling Team
15 Graeme Brown (Aus) Drapac Professional Cycling
16 Travis McCabe (USA) Team SmartStop
17 Ruben Guerreiro (Por) Axeon Cycling Team
18 Robert Gesink (Ned) Team LottoNL-Jumbo
19 Ben Hermans (Bel) BMC Racing Team
20 Robin Carpenter (USA) Hincapie Racing Team
21 Alex Howes (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
22 Mike Teunissen (Ned) Team LottoNL-Jumbo
23 Daniel Alexander Jaramillo Diez (Col) Jamis – Hagens Berman
24 Julian Alaphilippe (Fra) Etixx – Quick-Step
25 Ben King (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
26 Koen de Kort (Ned) Team Giant-Alpecin
27 Lawson Craddock (USA) Team Giant-Alpecin
28 Justin Oien (USA) Axeon Cycling Team
29 Andrea Peron (Ita) Team Novo Nordisk
30 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team
31 Dion Smith (NZl) Hincapie Racing Team
32 Fred Rodriguez (USA) Jelly Belly p/b Maxxis
33 Haimar Zubeldia Aguirre (Spa) Trek Factory Racing
34 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
35 Danilo Wyss (Swi) BMC Racing Team
36 Eric Marcotte (USA) Team SmartStop
37 Gavin Mannion (USA) Jelly Belly p/b Maxxis
38 Kristoffer Skjerping (Nor) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
39 Joonas Henttala (Fin) Team Novo Nordisk
40 Christian Knees (Ger) Team Sky
41 Joseph Lloyd Dombrowski (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
42 Martijn Verschoor (Ned) Team Novo Nordisk
43 Angus Morton (Aus) Jelly Belly p/b Maxxis
44 Janez Brajkovic (Slo) UnitedHealthcare Pro Cycling
45 Carter Jones (USA) Team Giant-Alpecin
46 Phillip Gaimon (USA) Optum p/b Kelly Benefit Strategies
47 Rob Britton (Can) Team SmartStop
48 Charles Planet (Fra) Team Novo Nordisk
49 Jay McCarthy (Aus) Tinkoff-Saxo
50 Alexandr Braico (Mda) Jelly Belly p/b Maxxis

CLASSIFICA GENERALE

1 Toms Skujins (Lat) Hincapie Racing Team 18:10:57
2 Peter Sagan (Svk) Tinkoff-Saxo 0:00:22
3 Rob Britton (Can) Team SmartStop 0:00:43
4 Julian Alaphilippe (Fra) Etixx – Quick-Step 0:00:44
5 Daniel Alexander Jaramillo Diez (Col) Jamis – Hagens Berman
6 Robert Gesink (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:00:47
7 Ben Hermans (Bel) BMC Racing Team
8 Dion Smith (NZl) Hincapie Racing Team
9 Lawson Craddock (USA) Team Giant-Alpecin
10 Jay McCarthy (Aus) Tinkoff-Saxo
11 Peter Kennaugh (GBr) Team Sky
12 Janez Brajkovic (Slo) UnitedHealthcare Pro Cycling
13 Joey Rosskopf (USA) BMC Racing Team
14 Danilo Wyss (Swi) BMC Racing Team
15 Sergio Luis Henao Montoya (Col) Team Sky
16 Michael Woods (Can) Optum p/b Kelly Benefit Strategies
17 Haimar Zubeldia Aguirre (Spa) Trek Factory Racing
18 Joseph Lloyd Dombrowski (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
19 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team
20 Phillip Gaimon (USA) Optum p/b Kelly Benefit Strategies
21 Tao Geoghegan Hart (GBr) Axeon Cycling Team
22 Ben King (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
23 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing
24 Matthew Busche (USA) Trek Factory Racing
25 Lachlan Norris (Aus) Drapac Professional Cycling 0:00:56
26 Carter Jones (USA) Team Giant-Alpecin 0:01:03
27 Ian Boswell (USA) Team Sky 0:01:13
28 Christian Knees (Ger) Team Sky 0:01:17
29 Philip Deignan (Irl) Team Sky 0:01:35
30 Laurent Didier (Lux) Trek Factory Racing
31 James Oram (NZl) Axeon Cycling Team 0:01:38
32 Gregory Obando Brenes (Crc) Jamis – Hagens Berman 0:01:54
33 Ruben Guerreiro (Por) Axeon Cycling Team 0:03:17
34 Alex Howes (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:04:23
35 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
36 Jasper Stuyven (Bel) Trek Factory Racing 0:05:43
37 Laurens ten Dam (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:07:03
38 Jacques Janse van Rensburg (RSA) MTN – Qhubeka 0:08:10
39 Travis McCabe (USA) Team SmartStop 0:08:32
40 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:09:02
41 Jesus Hernandez Blazquez (Spa) Tinkoff-Saxo 0:10:47
42 Chris Butler (USA) Team SmartStop 0:11:06
43 Gavin Mannion (USA) Jelly Belly p/b Maxxis 0:12:01
44 Ruben Zepuntke (Ger) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:12:23
45 Gregory Daniel (USA) Axeon Cycling Team 0:13:14
46 Danny Pate (USA) Team Sky 0:14:04
47 Alexandr Braico (Mda) Jelly Belly p/b Maxxis 0:14:06
48 Robin Carpenter (USA) Hincapie Racing Team 0:15:36
49 John Murphy (USA) UnitedHealthcare Pro Cycling 0:15:45
50 Lucas Sebastian Haedo (Arg) Jamis – Hagens Berman

Una vittoria al salto per Peter Sagan sul traguardo di Avila Beach (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Una vittoria al ''salto'' per Peter Sagan sul traguardo di Avila Beach (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI ABETONE

maggio 13, 2015 by Redazione  
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Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1975, nel 40° anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Polanc spiana l’Abetone. Contador già in maglia rosa (Gazzetta dello Sport)

Giro, Contador maglia rosa. Benissimo Aru: secondo a 2’’ (Corriere della Sera)

Slovenia

Giro: Jan Polanc z etapno zmago in uspehom kariere (Delo)

Gran Bretagna

Jan Polanc wins stage five as trio outline Giro d’Italia title intentions (The Times)

Francia

Contador prend le pouvoir – Reverberi: «Le cyclisme ne crée plus de personnages» (L’Equipe)

Spagna

Contador ya es líder del Giro – Contador: “Nada cambia, el objetivo es ser líder en Milán” – Contador es uno de los 16 españoles con la maglia rosa (AS)

Contador se viste de rosa. Polanc ganó la 5ª etapa – Contador: “Estoy contento, pero el rosa hay que lucirlo en Milán”- (Marca)

Contador ya viste de rosa – Contador: “Estamos sólo al principio” (El Mundo Deportivo)

Belgio

Contador pakt roze trui (De Standaard)

Giro: Jan Polanc vainqueur, Contador en rose (L’Avenir)

Tour d’Italie: Polanc s’impose, Contador en rose (La Dernière Heure/Les Sports)

Tour d’Italie: victoire en solitaire du Slovène Jan Polanc, Alberto Contador retrouve le rose (Sudinfo.be)

Paesi Bassi

Contador pakt roze in Giro (De Telegraaf)

Germania

Contador übernimmt Rosa Trikot – Polanc gewinnt Etappe (Berliner Zeitung)

Stati Uniti

Polanc Wins First Mountain Stage of Giro (The New York Times)

Colombia

Polanc ganó la quinta etapa; Contador, nuevo líder del Giro (El Tiempo)

Los colombianos sufren en la llegada a Abetone (El Espectador)

Australia

Contador takes Giro lead (The Age)

Porte powers to third in Giro (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Previsioni sulla tappa, alla luce della frazione della Spezia?

Alefederico: Difficile che succeda qualcosa. Penso che i big si muoveranno al massimo ai 3 km dall’arrivo. Forse Porte piazzerà lo scatto Sky-disumano per poi guadagnare una manciata di secondi. Forse fuga da lontano (lontano….), insomma, sulla carta non mi entusiasma e penso che sino a Campitello Matese il gruppo prenderà fiato.

DOPO L’ARRIVO

Nisky: Diciamo con le pinzette che a giocarsi il giro ci saranno tre buoni corridori! Porte si conferma in buono stato anche se lui la giornata storta di solito ce l’ha! Vedremo, intanto i tre stan dimostrando il più che onesto livello dei pretendenti al podio

In collaborazione con il Forum dello Scalatore

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

“Get the party Started” (Pink)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Montecatini Terme – Castiglione della Pescaia

Montecatini Terme: cielo coperto, 24,9°C (percepiti 21°), vento moderato da WSW (21-29 Km/h), umidità al 58%
Peccioli (Km 50,1): cielo coperto, 24,1°C (percepiti 21°), vento moderato da WSW (17-20 Km/h), umidità al 51%
Pomarance – GPM (Km 90,3): cielo coperto, 24,2°C (percepiti 22°), vento moderato da SW (13-17 Km/h), umidità al 46%
Ribolla – traguardo volante (Km 148,9): cielo coperto, 23,8°C (percepiti 19°), vento moderato da SSE (21-23 Km/h), umidità al 45%
Castiglione della Pescaia: cielo coperto, 22,4°C (percepiti 17°), vento moderato da SSE (24-28 Km/h), umidità al 67%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Giro Mattina: “Assirelli era un suo compagno di scuola” (squadra)
De Stefano: “Lo scatto di Rigoberto” (si riferiva allo scatto di Aru ieri a La Spezia)
De Stefano: “Andiamo a fare buon pomeriggio”
Lelli: “Qui siamo a Lima e inizia la salita dell’Abetone” (La Lima…. a meno che la ricognizione non sia partita dal Perù)
Martinello: “Dopo essere discesi per la prima parte della discesa”
Pancani: “Chi potrebbe non vincerlo la maglia rosa a Milano”
Pancani: “Da domani il tempo si rompe”
Pancani: “Una saluta di 17 Km”
Pancani: “Due gran premi volanti”
Marco Marzano (direttore sportivo Lampre-Merida): “Le gambe… sta bene”
Martinello: “La pendenza di chi sta guidando la corsa”
Reverberi: “Kruzigher” (Kreuziger)
L’Avenir (quotidiano belga): “Le Polonais remporte la cinquième étape du Giro” (Polanc non è polacco ma sloveno)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della quinta tappa, La Spezia – Abetone

1° Luca Paolini
2° Axel Maximiliano Richeze a 1′00″
3° Michael Matthews a 1′37″
4° Oscar Gatto s.t.
5° Marco Bandiera s.t.

Classifica generale

1° Matteo Pelucchi
2° Aleksejs Saramotins a 2′20″
3° Manabu Ishibashi a 2′36″
4° Marco Coledan a 3′21″
5° Roger Kluge a 11′49″

IL GIRO DI BERTOGLIO
Tuffo nella storia del Giro del 1975, nel quarantesimo anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio e della fantastica conclusione dell’ultima tappa al Passo dello Stelvio. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità”

21 MAGGIO 1975 – 5a TAPPA: CAMPOBASSO – BARI

PROCESSO ALLA SQUADRA DI BATTAGLIN
A Bari vince Van Linden e Galdos è sempre in «rosa» – Un certo Gimondi ha qualcosa da dire
L’ha condotto il direttore sportivo della Jollyceramica, Fontana, interrogando i vari Bertoglio, Bergamo e Gavazzi che sono riusciti a produrre attenuanti ritenute «convincenti» – Oggi la corsa arriva a Castrovillari

ARCHIVIO ALMANACCO
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Raduno di partenza
1a tappa: San Lorenzo al Mare – Sanremo
2a tappa: Albenga – Genova
3a tappa: Rapallo – Sestri Levante
4a tappa: Chiavari – La Spezia

Il velocista tedesco Andrè Greipel al foglio firma del via da La Spezia (foto Bettini)

Il velocista tedesco Andrè Greipel al foglio firma del via da La Spezia (foto Bettini)

CONTADOR GIA’ IN ROSA, MA ARU E PORTE RISPONDONO

maggio 13, 2015 by Redazione  
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Il Pistolero scatta a 5 km dal traguardo dell’Abetone, trovando però la pronta replica di Aru e Porte. Il pesante distacco accusato da Simon Clarke lancia lo spagnolo in rosa, con 2’’ sul sardo, avvicinatosi al rivale grazie all’abbuono, e 20’’ sull’australiano. Il successo di tappa va a Jan Polanc, capace di staccare i compagni di fuga sulle rampe dell’Abetone.

La prima infornata di salite del Giro si è chiusa ai 1388 metri dell’Abetone, partorendo una classifica generale che rischia di assomigliare molto da vicino – almeno per le prime tre posizioni – a quella finale. Dopo il dominio australiano dei primi quattro giorni, la maglia rosa è ora sulle ben più robuste spalle di Alberto Contador, passato oggi al contrattacco, dopo l’offensiva portata da Aru verso La Spezia. I vecchi saggi del ciclismo potrebbero forse giudicare prematura la conquista alla quinta tappa del primato, che costringe tradizionalmente la squadra ad un lavoro extra, ma – alla luce della strategia adottata già da domenica – i Tinkoff avranno soltanto (finalmente) una valida ragione per correre come hanno fatto sin qui.
Teatro del primo scontro frontale tra favoriti in montagna, dopo il gustosissimo antipasto di ieri, è stato l’ultimo terzo dell’Abetone, dove Contador, con ancora 5 km e spiccioli da percorrere, ha spezzato la monotonia di una scalata fino ad allora vissuta in attesa. Nei primi 12 km di ascesa, infatti, soltanto il solito Pirazzi aveva provato per due volte ad evadere dal plotone, venendo entrambe le volte stoppato dalla Astana: la prima volta, il rientro di Landa sul laziale aveva costretto la Tinkoff a ricucire, mentre il secondo scatto aveva malauguratamente preceduto di pochi secondi l’inizio del forcing di Paolo Tiralongo, rapidamente riportatosi sul più combattivo elemento del gruppo.
Proprio la decisa azione del siciliano pareva preannunciare uno scenario analogo a quello di ieri, quando era stato il sardo ad accendere la miccia e a testare la resistenza di Contador e Porte; al contrario, è stato lo spagnolo a rompere gli indugi, con un’azione tanto inattesa quanto violenta. Forse colti alla sprovvista, Aru e Porte hanno subito concesso metri vitali, e quando l’azzurro, distante una ventina di metri dal rivale, si è seduto, assumendo una poco promettente andatura con marcato movimento di spalle, è tornata alla mente la tappa dell’Etna di quattro anni fa, quando il madrileno aveva spazzato via la concorrenza al primo arrivo in salita e messo un’ipoteca sul Giro a quindici giorni dal termine.
In soccorso di Aru e della corsa, fortunatamente non indirizzata già al quinto giorno, è però arrivato il provvidenziale Richie Porte, che ha trovato la forza di passare il sardo e di trascinarlo con sé nella scia di Contador, a sua volta non in grado di dare un seguito all’altezza a quella spaventosa sparata.
Quasi a voler dare una prova delle propria forza, più che a tentare davvero di sbarazzarsi di rivali più o meno allo stesso livello, almeno per oggi, Porte e Aru hanno a loro volta piazzato un allungo a testa, per la verità assai meno incisivi di quello di Contador.
Preso atto del sostanziale equilibrio dei valori in campo, i tre tenori si sono per un attimo fermati, dando così modo ad uno strepitoso Mikel Landa di rifarsi sotto tutto solo. Il recupero del basco, oltre a mandare un altro fortissimo segnale dell’ottimo stato di salute del team Astana, ha garantito al drappello un ritmo sufficiente a frustrare i propositi di rimonta degli inseguitori, alimentati soprattutto da un brillante Giovanni Visconti. Soltanto negli ultimi 300 metri il terzetto dei favoriti, dopo aver sfruttato il gran lavoro del vitoriano (per la verità piuttosto piantato – più che comprensibilmente – nell’ultimo chilometro e mezzo), hanno rimesso la testa fuori, allorché Aru ha lanciato la lunghissima volata per gli abbuoni.
In palio, però, c’erano soltanto i quattro secondi destinati al terzo classificato, poiché davanti ancora resistevano Sylvain Chavanel, raggiunto ma non superato sulla linea del traguardo, e Jan Polanc, due dei cinque protagonisti della fuga della prima ora, in compagnia Domont, Dillier e Tvetcov. Quest’ultimo, dopo aver rischiato di terminare il suo Giro pochi chilometri prima, in un tratto in discesa, si è arreso sulle prime rampe dell’ascesa finale, non appena Chavanel ha provato a due riprese a salutare la compagnia. Dillier è stato il più pronto a replicare e Domont il primo a contrattaccare, ma è stata la saggia andatura regolare dello sloveno, paradossalmente il più giovane della compagnia, a pagare dividendi. Già a metà salita il 23enne nativo di Kranj pedalava solo in testa alla corsa, con margine via via crescente su Chavanel, divenuto il suo più diretto inseguitore, conservando ancora una porzione rassicurante degli oltre 10’ accumulati dal quintetto, rimasti pressoché intatti fino agli ultimi 30 km.
La Lampre ha così potuto festeggiare il primo successo in un Giro non nato sotto i migliori auspici, con un Ulissi in condizioni deficitarie, un Niemec che non sembra quello del 2013 e un Modolo sfortunato nell’unico sprint finora disputato.
Soltanto Chavanel, fra gli altri attaccanti, ha saputo resistere al ritorno dei migliori, sottraendo per pochi centimetri a Fabio Aru due ulteriori secondi di abbuono, potenzialmente molto pesanti. La nuova generale vede infatti Contador in rosa proprio con 2’’ sul sardo, capace di precedere autorevolmente i diretti rivali nello sprint per il gradino più basso del podio. Terzo – in classifica e nel borsino dei favoriti – è Richie Porte, che allo spagnolo rende 20’’. Per tutti gli altri, la maglia rosa sembra già un miraggio, ben più di quanto dicano i distacchi della nuova generale, giocoforza ancora piuttosto contenuti; Uran, in particolare, ha confermato come quella di ieri non fosse una semplice giornata storta, lasciando ancora 28’’ al trio dei migliori, e perdendo qualcosa anche rispetto al drappello dei più immediati inseguitori, regolato da Cataldo (altro uomo Astana in grande spolvero) e comprendente Trofimov, Caruso, Atapuma, Cunego, Amador, König, Hesjedal e Kreuziger, oltre al fuggitivo Dillier. Lontanissimo, invece, un Van den Broeck che ieri era parso la quarta forza in salita, finito oggi addirittura a 2’54’’ dal vincitore, ossia a 1’23’’ da Contador, Aru e Porte.
Dopo tre frazioni estremamente stressanti, i pezzi da novanta del Giro potranno concedersi domani una giornata di relativo riposo, restando al coperto lungo i 183 km da Montecatini Terme a Castiglione della Pescaia. Una tappa interlocutoria da sfruttare appieno per ricaricare le batterie, prima di un altro trittico che potrà riscrivere ancora la classifica.

Matteo Novarini

CLASSIFICA DI TAPPA
1 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 4:09:18
2 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 0:01:31
3 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
4 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
5 Richie Porte (Aus) Team Sky
6 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:01:44
7 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team 0:01:53
8 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
9 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team
10 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team
11 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini
12 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
13 Leopold Konig (Cze) Team Sky
14 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team
15 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
16 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo
17 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:01:59
18 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 0:02:06
19 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team
20 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling 0:02:15
21 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team
22 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge
23 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo
24 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:02:28
25 Stef Clement (Ned) IAM Cycling 0:02:32
26 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
27 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team
28 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:02:51
29 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:02:54
30 Igor Anton (Spa) Movistar Team 0:02:57
31 Jesus Herrada (Spa) Movistar Team 0:03:03
32 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
33 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr
34 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team
35 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale
36 Jonathan Monsalve (Ven) Southeast Pro Cycling 0:03:53
37 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky
38 Nathan Brown (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
39 Kenny Elissonde (Fra) FDJ.fr
40 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
41 Francesco Bongiorno (Ita) Bardiani CSF
42 Simon Clarke (Aus) Orica GreenEdge 0:04:09
43 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team
44 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team
45 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 0:04:12
46 Fabio Felline (Ita) TrekRacing 0:04:17
47 Axel Domont (Fra) AG2R La Mondiale 0:05:07
48 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:05:10
49 Dayer Quintana (Col) Movistar Team
50 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team

CLASSIFICA GENERALE
1 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 16:05:54
2 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:00:02
3 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:00:20
4 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo 0:00:22
5 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team 0:00:28
6 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge 0:00:37
7 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:00:56
8 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:01:01
9 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:01:15
10 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:01:18
11 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team 0:01:22
12 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step
13 Leopold Konig (Cze) Team Sky 0:01:24
14 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
15 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:01:46
16 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team 0:01:49
17 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:02:12
18 Simon Clarke (Aus) Orica GreenEdge 0:02:21
19 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:02:27
20 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:02:33
21 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:02:36
22 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky 0:02:42
23 Jonathan Monsalve (Ven) Southeast Pro Cycling 0:03:02
24 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 0:03:31
25 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:04:44
26 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:04:46
27 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team 0:04:49
28 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 0:05:10
29 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:06:01
30 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:06:11
31 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:09:54
32 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:09:57
33 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team 0:12:30
34 Igor Anton (Spa) Movistar Team 0:14:52
35 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling 0:15:04
36 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale 0:15:06
37 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:15:29
38 Francesco Bongiorno (Ita) Bardiani CSF 0:15:45
39 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:16:01
40 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 0:17:18
41 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team 0:18:10
42 Stef Clement (Ned) IAM Cycling 0:18:18
43 Tsgabu Grmay (Eth) Lampre-Merida 0:18:24
44 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:19:00
45 Kenny Elissonde (Fra) FDJ.fr 0:19:40
46 Fabio Felline (Ita) TrekRacing 0:20:03
47 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team 0:21:04
48 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team 0:21:37
49 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 0:21:43
50 Jesus Herrada (Spa) Movistar Team 0:22:33

Aru, Porte e Contador impegnati sullAbetone (foto Tim De Waele/TDWSport.com)

Aru, Porte e Contador impegnati sull'Abetone (foto Tim De Waele/TDWSport.com)

13-05-2015

maggio 13, 2015 by Redazione  
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GIRO D’ITALIA

Lo sloveno Jan Polanc (Lampre – Merida) si è imposto nella quinta tappa, La Spezia – Abetone, percorrendo 152 Km in 4h09′18″, alla media di 36,582 Km/h. Ha preceduto di 1′31″ il francese Sylvain Chavanel e l’italiano Fabio Aru (Astana Pro Team). Lo spagnolo Alberto Contador Velasco (Tinkoff – Saxo) è la nuova maglia rosa con 2″ su Aru e 20″ sull’australiano Porte

AMGEN TOUR OF CALIFORNIA

Lo slovacco Peter Sagan (Tinkoff – Saxo) si è imposto nella quarta tappa, Pismo Beach – Avila Beach, percorrendo 173,1 Km in 4h06′56″, alla media di 42,060 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Wippert e il britannico Cavendish. Miglior italiano Daniel Oss (BMC Racing Team), 8°. Il lettone Toms Skujinš (Hincapie Racing Team) è ancora leader della classifica con 22″ su Sagan e 43″ sul canadese Britton. Miglior italiano Manuel Senni (BMC Racing Team), 19° a 47″

FLÈCHE DU SUD (Lussemburgo)

Il belga Gaetan Bille (Verandas Willems Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, circuito di Bourscheid, percorrendo 73,9 Km in 1h58′24″, alla media di 37,449 Km/h. Ha preceduto di 3″ il connazionale Pauwels e il danese Kamp. Due italiani in gara, entrambi del team Roth Skoda: Alberto Cecchin è 12° a 1′32″, Michael Bresciani è 72° a 8′04″.

BAYERN RUNDFAHRT

L’irlandese Sam Bennett (Bora-Argon 18) si è imposto nella prima tappa, Regensburg – Waldsassen, percorrendo 221,3 Km in 5h30′39″, alla media di 40,157 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Bouhanni e il tedesco Degenkolb. Miglior italiano Enrico Gasparotto (Wanty – Groupe Gobert), 9°. Bennett è il primo leader della classifica con 3″ sul russo Vorganov e sul tedesco Koch. Miglior italiano Gasparotto, 13° a 10″

OLIMPIA’S 3M TOUR (Paesi Bassi)

L’olandese Jetse Bol (Cyclingteam Join’s – De Rijke) si è imposto nella seconda tappa, Ulft – Gendringen, percorrendo 157,8 Km in 3h43′16″, alla media di 42,407 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Van der Zwet e Schoonbroodt. Unico italiano in gara Marco Zanotti (Parkhotel Valkenburg CT), 97° a 8′37″. Bol è il nuovo leader della classifica con 17″ su Van der Zwet e 18″ su Schoonbroodt. Zanotti 48° a 8′59″

LA SPEZIA – ABETONE: ALLE SORGENTI DEL CAMPIONISSIMO

maggio 13, 2015 by Redazione  
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Prima tappa di montagna sulle rotte di una storica frazione del Giro d’Italia, la Firenze – Modena lungo la quale, il 29 maggio del 1940, si concretizzò la prima, storica ‘’cavalcata’’ di Fausto Coppi, consacrata non solo dal successo ma anche dalla conquista della prima maglia rosa della carriera del Campionissimo di Novi Ligure. Di quella frazione i ‘’girini’’ del 2015 ricalcheranno solo i 17 Km più ostici, quelli dell’ascesa che li condurrà sino ai 1386 metri del Passo dell’Abetone, primo dei sei arrivi in salita previsti quest’anno. Normalmente, almeno per il ciclismo d’oggi, non è una salita particolarmente dura, ma i quasi 20 Km d’arrampicata potrebbero rivelarsi più interessanti alla luce di come si sarà usciti dalle tormentate ultime tappe liguri.

Il Campionissimo nacque il 29 maggio 1940. Fino al giorno prima era semplicemente Fausto Coppi, giovane neoprofessionista della Legnano partito per il suo primo Giro d’Italia con compiti di gregariato per capitan Bartali, trovatosi ben presto fuori gara a causa di una caduta giù dalla Scoffera. Liberato dagli impegni di squadra, Fausto potè fare corsa per sé e, se al primo tentativo fallì (il giorno prima, nella Arezzo – Firenze, quando fu ‘’richiamato’’ in seno al gruppo) ), il colpaccio – complice anche due forature ravvicinate di Gino – gli riuscì la seconda volta, nella Firenze – Modena, tappa appenninica di 184 Km caratterizzata da un ’’tridente’’ centrale costituito dalle tre ascese consecutive del Monte Oppio, dell’Abetone e di Barigazzo, non particolarmente puntute ma che, grazie anche allo stato delle strade, gli consentirono di confezionare una fuga lunga un centinaio di chilometri, portata a termine con un vantaggio di quasi 4 minuti sui più immediati inseguitori e la prima maglia rosa della sua carriera sulle spalle, insegna del primato che poi porterà sino a Milano. Il 13 maggio del 2015, a pochi giorni dal 75° anniversario del primo volo dell’”Airone”, il più alto rebbio di quel tridente, l’Abetone, sarà l’oggetto del primo arrivo in salita del 98° Giro d’Italia, posto al termine di una tappa non particolarmente impegnativa, ma che potrebbe far registrare ai giornalisti al seguito le prime sorprese. Due facili ascese, collocate lontano dalle fasi calde, faranno da companatico a quella finale, certamente la più gustosa seppur non dotata di grandi pendenze, anche se il chilometraggio è già importante, essendo lunga circa 17 Km. Le sorprese arriveranno tutte alla luce della tappa del giorno precedente, che potrebbe aver lasciato sul campo molti feriti illustri che dovranno già muoversi ora, se dotati in salita, per cercare di ridurre lo svantaggio accumulato. Chi ne avrà accumulato parecchio avrà vita più facile, mentre chi avrà accusato gap più rimediabili sarà controllato a vista e un suo tentativo potrebbe dare la ‘’stura’’ alla corsa, con le pronte reazioni dei corridori di punta meglio piazzati in classifica e, di conseguenza, un aumento del ritmo che renderà la salita finale più selettiva del previsto.
Si ripartirà dalla Spezia e per una ventina di chilometri si pedalerà ancora sul suolo ligure, costeggiando inizialmente il Golfo dei Poeti per poi tagliare nel mezzo il promontorio di Montemarcello e raggiungere quindi la cittadina di Sarzana, dominata dalla fortezza di Sarzanello, simbolo della città e antica sede vescovile. Nel tratto successivo il gruppo pedalerà sulla statale che percorre la bassa Lunigiana, regione storica che deriva il nome dalla ricca colonia romana di Luni e sulle cui strade dal 1975 si disputa una corsa a tappe riservata alla categoria juniores che ha avuto, tra i vincitori, cinque corridori che, da professionisti, metteranno il Giro d’Italia nel loro palmares (Chioccioli nel 1977, Simoni nel 1989, Di Luca nel 1994, Cunego nel 1998 e Nibali nel 2002). Il primo centro toscano toccato dal gruppo sarà Aulla, località che ebbe notevole importanza in epoca romana prima e in quella medioevale poi per il suo situarsi lungo due importanti ‘’vie’’ dell’epoca, l’Emilia Scauri e la Francigena e, anche per questo motivo, come Sarzana dotata di un fortilizio, la ‘’Brunella’’, considerato il più potente della Lunigiana. Abbandonando questo territorio si prenderà dolcemente a risalire la valle del torrente Aulella per portarsi quindi ai piedi della prima difficoltà altimetrica di giornata, la Foce Carpinelli. Questo pedalabile valico (10,5 Km al 5,1%), stretto tra la catena appenninica e le Alpi Apuane, costituisce la porta d’accesso occidentale alla Garfagnana, la principale valle della provincia di Lucca, ricca di ghiotti richiami per i turisti, assecondandone tutti i gusti. Sul versante apuano, oltre le celebri cave si trovano, per fare qualche esempio, la Grotta del Vento (una delle principali d’Europa), il minuscolo Teatrino di Vetriano (gestito dal FAI, è il più piccolo teatro pubblico storico del mondo con appena 95 posti a sedere) e il Lago di Vagli, bacino artificiale che quando viene svuotato fa riemerge il paesino medioevale sommerso di Fabbriche di Careggine, per vedere il quale negli altri periodi sono stati progettati da tempo, ma non ancora realizzati, un ponte tibetano che lo ‘’sorvoli’’ e una cupola protettiva. L’altro versante, invece, offre il Parco dell’Orecchiella e il santuario di San Pellegrino in Alpe, noto all’appassionato di ciclismo perché la strada che vi giunge è una delle più ripide dell’Appennino, affrontata tre volte anche al Giro d’Italia, l’ultima in occasione di una tappa vinta da Francesco Casagrande e che terminava proprio all’Abetone, affrontato però dal lato emiliano, opposto rispetto a quello odierno. In mezzo tra i due versanti, invece, si colloca presso il fondovalle Castelvecchio Pascoli, il ‘’buen retiro’’ dove il celebre poeta bolognese trovò l’ispirazione per molte sue opere, ai piedi del colle dove dagli anni ’70 sorge il Ciocco, tenuta privata e frequentato centro sportivo il cui ‘’lancio’’ passò anche attraverso il Giro d’Italia, che in quegli anni vi fece terminare tre frazioni, una delle quali si rivelò determinante perché è al termine della cronoscalata del 1975 che prese la maglia rosa Fausto Bertoglio. Proprio dopo il passaggio da Castelvecchio avrà inizio la seconda salita della giornata che, molto più facile della precedente, in poco meno di 5 Km (media inferiore al 4%) conduce al bel borgo di Barga, che conserva intatta la sua struttura medioevale, dalla quale emerge il duomo di San Cristoforo. Tornato nel fondavalle del Serchio, il Giro lascerà la Garfagnana pedalando per poco meno di 10 Km sul velluto della vecchia statale che percorre il settore iniziale della valle attraversando le frazioni più basse del comune sparso di Coreglia Antelminelli, la maggior parte delle quali punteggiano il versante orientale della valle. Tra queste ultime c’è Tereglio, posta lungo l’antica ‘’Via Ducale’’, strada che superava la catena appenninica al valico della Foce a Giovo, costruita nel ‘800 per collegare direttamente i ducati di Lucca e Modena evitando l’Abetone, passaggio che all’epoca ricadeva nel territorio del Granducato di Toscana e che, dunque, comportava il pagamento di gabelle alle dogane. Il successivo abbandono di questo itinerario, frequentato regolarmente per una ventina d’anni, fu causato sia dall’annessione di tutti i ducati all’unico Regno d’Italia, sia dalle frane che spesso lo rendevano difficilmente transitabile nei mesi estivi, mentre d’inverno l’accesso era spesso precluso dalla neve. Probabilmente a ‘’portar male’’ al valico fu la cerimonia d’inaugurazione dello stesso che ebbe una curiosa eco di bisticci quando – dopo essersi strette le mani in cima – i rispettivi duchi tornarono nei loro palazzi lanciandosi reciproche e velenose ‘’frecciatine’’. Si racconta, infatti, che Maria Luisa di Spagna ebbe a dire “in alto nevica”, riferendosi alla capigliatura oramai bianca del duca di Modena Francesco IV, il quale replicò irrispettosamente con ‘’quando in alto nevica, è bene che le vacche tornino a valle’’. All’uscita dalla Garfagnana si transiterà dai Bagni di Lucca, località frequentata sin dall’epoca romana – quando qui venivano a curarsi Giulio Cesare, Pompeo e Crasso – e ‘’lanciata’’ a livello internazionale prima da Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone, che ne fece la capitale estiva del principato di Lucca e Piombino, e poi, dopo la Restaurazione, dai Borbone, sotto i quali divenne una delle principali località termali d’Europa, dotata anche di un casinò, il primo costruito in Europa. Dopo i Bagni la strada comincerà lentamente a prendere quota e manterrà quest’assetto per circa 25 Km, sino ai piedi dell’ascesa finale, diretta a un valico di ‘’genesi’’ settecentesca, la cui realizzazione comportò l’abbattimento di un gigantesco abete (sei persone non bastavano per abbracciarlo) dal quale prese poi nome il valico. Il versante che affronteranno i ‘’girini’’ è il più impegnativo tra le due vie d’accesso ma anche il più appagante, poiché gli ultimi 4 dei 17,3 Km al 5,4% – che racchiudono un cuore di 8 Km al 7,2% – si snodano nella secolare foresta demaniale di Boscolungo, 3700 metri quadrati d’incontaminata frescura all’ombra della quale prenderanno corpo i primi verdetti in salita del Giro 2014. Se saranno lieti o meno lo dirà la strada che consacrò Coppi.

Mauro Facoltosi

I VALICHI DELLA TAPPA

Valico di Pugliola Guercio (tunnel) (49). È uno dei valichi più bassi d’Italia, valicato in galleria dalla SS 331 “di Lerici”, tra le località di Muggiano e Romito. La corsa rosa vi è transitata l’ultima volta nel 2012, nel corso della tappa Seravezza – Sestri Levante, vinta dal danese Lars Ytting Bak. Non si tratta del valico geografico vero e proprio (Sella di Pugliola), situato una quarantina di metri più in alto e valicato dalla strada asfaltata che mette in comunicazione Lerici con Pitelli.

Foce dei Carpinelli (Il Casone) (842). Valicato dalla SS 445 ‘’della Garfagnana’’, tra Casola in Lunigiana e Piazza al Serchio, è quotato 839 sulle cartine del Giro 2015. La corsa rosa vi è transitata sette volte: il primo a scollinarvi è stato lo spagnolo José Pérez Francés nel corso della tappa Sestri Levante – Panicagliora del Giro del 1962 (vinta dal connazionale Angelino Soler), l’ultimo Eddy Mazzoleni durante la Pontemoli – Corno alle Scale del 2004, vinta da Gilberto Simoni. Dominarono questo facile passo anche Enrico Paolini nel 1975 (Il Ciocco – Arenzano, Bitossi), Italo Zilioli nel 1976 (Il Ciocco – Arenzano, Moser), l’elvetico Ueli Sutter nel 1978 (La Spezia – Cascina, De Muynck), Stefano Giuliani nel 1989 (La Spezia – Prato, Bugno) e Massimo Podenzana nel 1995 (Pietrasanta – Il Ciocco, Zaina).

Sella di Poggio (451). Coincide con l’omonima località, frazione del comune di Camporgiano, situata lungo la SS 445 ‘’della Garfagnana’’ (scendendo dalla Foce dei Carpinelli).

Passo dell’Abetone (1388). Valicato dalla SS 12 ‘’dell’Abetone e del Brennero’’ tra le località di Pianosinatico (Toscana) e Fiumalbo (Emilia-Romagna), vi sorge l’omonima stazione di villeggiatura ed è quotato 1386 sulle cartine del Giro 2015. Un tempo chiamato anche ‘’Serrabassa’’, dall’anno dell’istituzione della classifica dei GPM (1933) è stato scalato 17 volte al Giro d’Italia, inagurato come tale proprio nel giorno dell’impresa di Fausto Coppi nella Firenze – Modena del 1940, anche se a scollinare per primo fu Ezio Cecchi. Traguardo di tappa lo è già stato in tre occasioni, quando in cima al passo si imposero Mauro Gianneschi nel 1954, Charly Gaul nel 1959 e Francesco Casagrande nel 2000. Tra gli altri conquistatori dell’Abetone spiccano i nomi di ”giganti” del calibro di Bartali (primo due volte, nel bienno 47-48), di Taccone (1961), di Merckx (1969) e di Fignon (1989).

FOTOGALLERY


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Sarzana, fortezza di Sarzanello


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Aulla, fortezza della Brunella

Grotta del Vento (www.lavillaresort.it)

Grotta del Vento (www.lavillaresort.it)

Il paese sommerso di Fabbriche di Careggine (flickr)

Il paese sommerso di Fabbriche di Careggine (flickr)


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Il santuario di San Pellegrino in Alpe


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Castelvecchio Pascoli, la casa di Pascoli

Duomo di Barga (www.qgarfagnana.it)

Duomo di Barga (www.qgarfagnana.it)


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Un tratto dell’antica strada per la Foce a Giovo, rimasta in parte sterrata


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Il casinò dei Bagni di Lucca, il primo costruito in Europa


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Un tratto della salita dell’Abetone attraverso la foresta di Boscolungo

Fausto Coppi e, in trasparenza, le altimetrie delle tappe Firenze – Modena (1940) e La Spezia – Abetone (http://cycling-passion.com/wp-content/uploads/2012/09/fausto-coppi-giro-d-italia.jpg

SKUJINS, UN GIORNO DA LEONE

maggio 13, 2015 by Redazione  
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Impresa del 23enne lettone dell’Hincapie Racing che stacca i cinque compagni di fuga (tra i quali un tenace Daniel Oss, ultimo ad arrendersi) lungo le rampe di Mount Hamilton e resiste al ritorno del gruppo dei migliori fino al traguardo di San Jose, conquistando anche la maglia gialla di leader della classifica. Ancora una beffa per Peter Sagan che si aggiudica la volata dei battuti su Julian Alaphilippe e Daniel Jaramillo. Bravo il romagnolo Manuel Senni che rimane con i big.

Dopo le due frazioni inaugurali di Sacramento e Lodi, dedicate ai velocisti e nelle quali Mark Cavendish (Etixx-QuickStep) ha fatto bottino pieno, il Giro di California è entrato nel vivo con la terza tappa, 168,9 km con partenza e arrivo a San Jose, caratterizzati dalla selettiva ascesa verso Mount Hamilton, la cui vetta era posta ai -40 dal traguardo, e da un finale impegnativo con diversi strappi, ultimo dei quali quello che portava sull’arrivo, con gli ultimi 400 metri al 10% di pendenza media. Fin dai primissimi chilometri si sono susseguiti i tentativi di fuga, il più significativo dei quali quello operato da Michael Schaer (Bmc), Travis Meyer (Drapac), Gregory Brenes (Jamis-Hagnes Berman), Greg Daniel (Axeon) e Chris Butler (Team SmartStop), che sono arrivati ad avere una trentina di secondi di margine. L’azione buona è nata solo dopo 40 km quando Roy Curvers (Giant-Alpecin) e ancora Meyer sono riusciti ad avvantaggiarsi, venendo poco dopo raggiunti da Jonny Clarke (UnitedHealthCare), Oscar Clark e Toms Skujins (Hincapie Racing), Evan Huffman (Team SmartStop) e da un instancabile Daniel Oss (Bmc), tutt’altro che appagato dopo la fuga nella tappa di Lodi terminata a soli 2 km dal traguardo. A condurre l’inseguimento è stata dapprima l’Etixx-QuickStep, evidentemente non per Mark Cavendish, impossibilitato a ben figurare su di un percorso del genere, ma bensì per Julien Alaphilippe. Ben presto le maglie biancazzurre della formazione belga sono state affiancate da quelle nere del Team Sky di Sergio Henao, probabilmente l’uomo più accreditato per aggiudicarsi questo Giro di California, e da quelle gialloblù della Tinkoff-Saxo di Peter Sagan, naturale favorito di giornata.
Il vantaggio dei battistrada non ha mai superato i 5′ ma il gruppo non ha fatto i conti con uno scatenato Skujins, comunque non nuovo a queste imprese alla luce del successo al Tour de Beauce di un anno fa, che fin dalle prime rampe verso Mount Hamilton ha imposto un ritmo forsennato, al quale ha resistito per qualche chilometro il solo Oss, che però è stato in seguito costretto a sua volta a mollare, tenendo a distanza il plotone che pure procedeva ad andatura sostenuta e che, sotto la spinta del Team Sky, si è ridotto a una trentina di atleti. Tra questi c’era il 23enne neopro romagnolo Manuel Senni (Bmc) – le cui doti di scalatore erano in ogni caso ben note dal Giro della Val d’Aosta di un anno fa, in cui ha conquistato due tappe e il terzo posto nella generale – oltre a tutti gli altri uomini di classifica, che hanno via via recuperato gli ex fuggitivi, ad eccezione di Skujins. Il giovane lettone ha, infatti, tirato dritto fino al traguardo, dando solo nel finale qualche comprensibile segno di cedimento, e si è imposto con 1′06” su Sagan, che si è imposto agevolmente nella volata degli inseguitori davanti ad Alaphilippe e al sorprendente Daniel Jaramillo (Jamis-Hagens), atleta da tenere d’occhio anche in chiave classifica generale, ma è stato costretto ad accontentarsi della terza piazza d’onore in altrettante tappe disputate. Appena dietro, con un ritardo di 1′09”, hanno chiuso Danilo Wyss (Bmc), Robert Gesink (Lotto-Jumbo) ed Henao, giunti in un gruppetto comprendente anche Senni oltre ai vari Joe Dombrovski (Cannondale-Garmin), Haimar Zubeldia (Trek) e Janez Brajkovic (UnitedHealtCare), mentre è uscito di scena Laurens Ten Dam (Lotto-Jumbo), 39° a 7′25”, e ha naturalmente detto addio alla maglia gialla Cavendish, giunto nel gruppetto con un ritardo di 21′01”.
Il nuovo leader della corsa è Skujins che ha un margine di 32” su Sagan, 43” su Rob Britton (Team SmartStop), altro corridore pericoloso che si è recentemente imposto al Tour of Gila, 44” su Alaphilippe e Jaramillo e 47” su Dion Smith (Hincapie Racing), Gesink, Henao e gli altri che puntano al successo finale. Tutto si deciderà nella crono di Big Bear Lake e nell’arrivo in salita di Mount Baldy ma nelle prossime due tappe torneranno in scena le ruote veloci, a partire dalla Pismo Beach-Avila Beach di 173,1 km, che prevede a metà percorso l’ascesa di Tepusquet Canyon ma nel prosieguo ampio spazio per recuperare.

Marco Saonna

ORDINE D’ARRIVO

1 Toms Skujins (Lat) Hincapie Racing Team 4:33:10
2 Peter Sagan (Svk) Tinkoff-Saxo 0:01:06
3 Julian Alaphilippe (Fra) Etixx – Quick-Step
4 Daniel Alexander Jaramillo Diez (Col) Jamis – Hagens Berman
5 Danilo Wyss (Swi) BMC Racing Team 0:01:09
6 Robert Gesink (Ned) Team LottoNL-Jumbo
7 Sergio Luis Henao Montoya (Col) Team Sky
8 Michael Woods (Can) Optum p/b Kelly Benefit Strategies
9 Lawson Craddock (USA) Team Giant-Alpecin
10 Joseph Lloyd Dombrowski (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
11 Dion Smith (NZl) Hincapie Racing Team
12 Ben Hermans (Bel) BMC Racing Team
13 Joey Rosskopf (USA) BMC Racing Team
14 Haimar Zubeldia Aguirre (Spa) Trek Factory Racing
15 Rob Britton (Can) Team SmartStop
16 Phillip Gaimon (USA) Optum p/b Kelly Benefit Strategies
17 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing
18 Peter Kennaugh (GBr) Team Sky
19 Tao Geoghegan Hart (GBr) Axeon Cycling Team
20 Ben King (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
21 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team
22 Matthew Busche (USA) Trek Factory Racing
23 Janez Brajkovic (Slo) UnitedHealthcare Pro Cycling
24 Jay McCarthy (Aus) Tinkoff-Saxo
25 James Oram (NZl) Axeon Cycling Team 0:01:18
26 Lachlan Norris (Aus) Drapac Professional Cycling
27 Carter Jones (USA) Team Giant-Alpecin 0:01:25
28 Ian Boswell (USA) Team Sky 0:01:35
29 Christian Knees (Ger) Team Sky 0:01:39
30 Laurent Didier (Lux) Trek Factory Racing 0:01:57
31 Philip Deignan (Irl) Team Sky
32 Gregory Obando Brenes (Crc) Jamis – Hagens Berman 0:02:16
33 Ruben Guerreiro (Por) Axeon Cycling Team 0:03:39
34 Alex Howes (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:04:45
35 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
36 Jesus Hernandez Blazquez (Spa) Tinkoff-Saxo
37 Jasper Stuyven (Bel) Trek Factory Racing 0:06:05
38 Chris Butler (USA) Team SmartStop 0:06:34
39 Laurens ten Dam (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:07:25
40 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:07:45
41 Gregory Daniel (USA) Axeon Cycling Team 0:08:00
42 Jacques Janse van Rensburg (RSA) MTN – Qhubeka 0:08:10
43 Travis McCabe (USA) Team SmartStop 0:08:54
44 Ruben Zepuntke (Ger) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:12:23
45 Gavin Mannion (USA) Jelly Belly p/b Maxxis
46 Jonathan Clarke (Aus) UnitedHealthcare Pro Cycling 0:13:42
47 Xabier Zandio Echaide (Spa) Team Sky 0:14:26
48 Danny Pate (USA) Team Sky
49 Alexandr Braico (Mda) Jelly Belly p/b Maxxis 0:14:28
50 Evan Huffman (USA) Team SmartStop 0:15:19

CLASSIFICA GENERALE

1 Toms Skujins (Lat) Hincapie Racing Team 14:04:01
2 Peter Sagan (Svk) Tinkoff-Saxo 0:00:32
3 Rob Britton (Can) Team SmartStop 0:00:43
4 Julian Alaphilippe (Fra) Etixx – Quick-Step 0:00:44
5 Daniel Alexander Jaramillo Diez (Col) Jamis – Hagens Berman
6 Dion Smith (NZl) Hincapie Racing Team 0:00:47
7 Robert Gesink (Ned) Team LottoNL-Jumbo
8 Ben Hermans (Bel) BMC Racing Team
9 Lawson Craddock (USA) Team Giant-Alpecin
10 Jay McCarthy (Aus) Tinkoff-Saxo
11 Peter Kennaugh (GBr) Team Sky
12 Michael Woods (Can) Optum p/b Kelly Benefit Strategies
13 Janez Brajkovic (Slo) UnitedHealthcare Pro Cycling
14 Joey Rosskopf (USA) BMC Racing Team
15 Sergio Luis Henao Montoya (Col) Team Sky
16 Danilo Wyss (Swi) BMC Racing Team
17 Phillip Gaimon (USA) Optum p/b Kelly Benefit Strategies
18 Joseph Lloyd Dombrowski (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
19 Haimar Zubeldia Aguirre (Spa) Trek Factory Racing
20 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team
21 Tao Geoghegan Hart (GBr) Axeon Cycling Team
22 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing
23 Ben King (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
24 Matthew Busche (USA) Trek Factory Racing
25 Lachlan Norris (Aus) Drapac Professional Cycling 0:00:56
26 Carter Jones (USA) Team Giant-Alpecin 0:01:03
27 Ian Boswell (USA) Team Sky 0:01:13
28 Christian Knees (Ger) Team Sky 0:01:17
29 Philip Deignan (Irl) Team Sky 0:01:35
30 Laurent Didier (Lux) Trek Factory Racing
31 James Oram (NZl) Axeon Cycling Team 0:01:38
32 Gregory Obando Brenes (Crc) Jamis – Hagens Berman 0:01:54
33 Ruben Guerreiro (Por) Axeon Cycling Team 0:03:17
34 Alex Howes (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:04:23
35 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
36 Jasper Stuyven (Bel) Trek Factory Racing 0:05:43
37 Laurens ten Dam (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:07:03
38 Gregory Daniel (USA) Axeon Cycling Team 0:08:00
39 Jacques Janse van Rensburg (RSA) MTN – Qhubeka 0:08:10
40 Travis McCabe (USA) Team SmartStop 0:08:32
41 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:09:02
42 Jesus Hernandez Blazquez (Spa) Tinkoff-Saxo 0:10:47
43 Chris Butler (USA) Team SmartStop 0:11:06
44 Gavin Mannion (USA) Jelly Belly p/b Maxxis 0:12:01
45 Ruben Zepuntke (Ger) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:12:23
46 Jonathan Clarke (Aus) UnitedHealthcare Pro Cycling 0:13:42
47 Danny Pate (USA) Team Sky 0:14:04
48 Alexandr Braico (Mda) Jelly Belly p/b Maxxis 0:14:06
49 Oscar Clark (USA) Hincapie Racing Team 0:14:57
50 Robin Carpenter (USA) Hincapie Racing Team 0:15:36

Il lettone Skujins allattacco sulle strade del circuito di San Jose (foto Getty Images Sport)

Il lettone Skujins all'attacco sulle strade del circuito di San Jose (foto Getty Images Sport)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI LA SPEZIA

maggio 13, 2015 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1975, nel 40° anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Piccolo grande Formolo. A 22 anni infiamma il Giro (Gazzetta dello Sport)

Giro, impresa di Formolo: stacca tutti e vince da solo. L’australiano Clarke maglia rosa (Corriere della Sera)

Gran Bretagna

Davide Formolo claims maiden stage win as Simon Clarke takes lead in Giro d’Italia (The Times)

Francia

Premier coup de force d’Astana – Pozzovivo va sortir de l’hôpital (L’Equipe)

Spagna

Formolo gana, Clarke es líder y Fabio Aru apretó a Contador – Richie Porte duerme en una caravana “para evitar el estrés” (AS)

Clarke roba el liderato a Mathews – Pozzovivo se da un mes para volver (Marca)

El gran debut de Formolo en el Giro (El Mundo Deportivo)

Belgio

Tour d’Italie: l’Italien Davide Formolo remporte la 4e étape (Le Soir)

Toptalent Formolo pakt ouderwets uit in de Giro (De Standaard)

L’Italien Davide Formolo remporte la 4e étape du Tour d’Italie (L’Avenir)

Giro: Formolo prend l’étape, Aru met déjà le feu (La Dernière Heure/Les Sports)

Si Clarke, deuxième, a levé les bras au ciel, Formolo remporte bel et bien la quatrième étape du Tour d’Italie (Sudinfo.be)

Paesi Bassi

Formolo wint met kippenvel (De Telegraaf)

Germania

Formolo gewinnt vierte Giro-Etappe – Clarke in Führung (Berliner Zeitung)

Stati Uniti

Italian Formolo Takes Surprise Win in Giro (The New York Times)

Colombia

Esteban Chaves, segundo en la general (El Tiempo)

Esteban Chaves, segundo en la general tras la cuarta etapa del Giro (El Espectador)

Australia

Clarke red-faced after early celebration (The Age)

Clarke wins overall at Giro d’Italia (The Australian)

Aussie Clark is new Giro leader (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Stupenda vittoria in solitaria del giovane Formolo (22 anni), giunto al traguardo con 22 su un gruppetto ristretto comprendente Aru e Contador. Clarke nuova maglia rosa. Da segnalare che Contador è rimasto senza uomini all’inizio della salita finale, a differenza di Aru, che aveva ancora diversi corridori al suo fianco. Uran perde una quarantina di secondi da Aru e Contador.

Commenti?

Nebe1980: Bellissima tappa, spettacolare ed emozionante (come doveva esser anche ieri). Uran si era visto in sordina già al Romandia come avevo anche scritto, certo bisogna vedere come arriverà alla cronometro, certo che se comincia a perdere in tappe come oggi l’Abetone e Campitello potrebbero tagliargli le gambe specialmente se qualcuno decide di fare corsa dura come l’Astana oggi. Contador è rimasto solo è vero però non è che Contador abbia tutto questo bisogno di uomini che lo aiutino in salita. Il punto non è isolarlo, il punto è metterlo in difficoltà quando è da solo. Oggi però si è visto un Aru bramoso di dar battaglia e credo che lo faccia anche perchè teme la maxicrono. Domani sull’abetone chissa cosa può succedere…

In collaborazione con il Forum dello Scalatore

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

“Piccoli già grandi” (Gerardina Trovato)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa La Spezia – Abetone

La Spezia: poco nuvoloso, 24,7°C (percepiti 23°), vento moderato da S (12-17 Km/h), umidità al 50%
Foce Carpinelli – GPM (Km 57,6): poco nuvoloso, 22°C (percepiti 17°), vento moderato da SW (19-25 Km/h), umidità al 40%
Barga – traguardo volante (Km 97,1): poco nuvoloso, 23,1°C (percepiti 19°C), vento moderato da WSW (20-24 Km/h), umidità al 40%
Abetone: cielo sereno, 18°C (percepiti 13,5°C), vento moderato da WSW (21-22 Km/h), umidità al 40%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Telegiornale: “Traumo cranico”
Martinello: “L’Astana è l’unica formazione che ha Zeits” (non li hanno ancora inventati i corridori in multiproprietà)
Martinello: “Una dozzina di quindici corridori”
De Luca: “Prendere le code del gruppo”
Garzelli: “Tanti corridori molto forte”
De Stefano: “Il Giro ha tirato un respiro con l’intervista a Pozzovivo”
Pancani: “Nel gruppo di testa continuano gli stacchi” (scatti)
Professor Fagnani: “Le Cinque Terre sono una vetrina perfetta per le nostre telecamere”
De Luca: “Panorama fantastici”
Pancani: “Primo passaggio dalla linea del traguardo, a Spezia”
Pancani: “Particolarmente vittoria”
Conti: “E’ andato via sul Tre Termini” (oggi si scalava il Passo del Termine; e poi Formolo è partito sulla salita di Biassa)
De Stefano: “Davide Pozzovivo”
Televideo: “Impresa Davide Formolo a La Spezia” (Srl?)
Televideo: “Impresa del 23enne Davide Formolo” (ne ancora 22)
Televideo: “Nel gruppo classifica scatta Aru”
Televideo: “Yonatan Monsalve” (Jonathan)
Televideo: “Amainel Moinaro” (Amaël Moinard)
Televideo: “Siotsou” (Siutsou)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della quarta tappa, Chiavari – La Spezia

1° Manabu Ishibashi
2° Eduard Michael Grosu a 37″
3° Kévin Reza s.t.
4° Aleksejs Saramotins s.t.
5° Davide Malacarne s.t.

Classifica generale

1° Matteo Pelucchi
2° Aleksejs Saramotins a 2′20″
3° Manabu Ishibashi a 2′36″
4° Marco Coledan a 3′21″
5° Roger Kluge a 11′45″

IL GIRO DI BERTOGLIO
Tuffo nella storia del Giro del 1975, nel quarantesimo anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio e della fantastica conclusione dell’ultima tappa al Passo dello Stelvio. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità”

20 MAGGIO 1975 – 4a TAPPA: TERAMO – CAMPOBASSO

BATTAGLIN FORA E CADE NEL FINALE: GALDOS MAGLIA ROSA
Giro d’Italia: De Vlaeminck vince in volata a Campobasso – Perché Bertoglio ha “tradito”? – Abbandonano sei della GBC Frisol
Lo spagnolo ora precede l’italiano di 23” – In evidenza Felice Gimondi, che si è classificato quarto alle spalle del vincitore preceduto da Gavazzi e Marcello Bergamo – Oggi la Campobasso-Bari

ARCHIVIO ALMANACCO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

Raduno di partenza
1a tappa: San Lorenzo al Mare – Sanremo
2a tappa: Albenga – Genova
3a tappa: Rapallo – Sestri Levante

Unaltra istantanea dal raduno di partenza: lex maglia rosa Matthews sui rulli (foto Bettini)

Un'altra istantanea dal raduno di partenza: l'ex maglia rosa Matthews sui rulli (foto Bettini)

SPEZZATINO ALLA SPEZZINA: FORMOLO TRIONFA SU UN GRUPPO RISTRETTISSIMO

maggio 13, 2015 by Redazione  
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Tappa pazza, tatticamente scriteriata a tratti e altrove geniale. Un tracciato disegnato in maniera esemplare, tortuoso e nervosissimo, regala più selezione di tante tappe di montagna affrontate con piglio ovino. Meno di quindici atleti formano il gruppo dei migliori, e solo un’altra decina riescono a contenere il distacco sotto i due minuti. Dalla fuga monstre stile L’Aquila guizza e prende il volo il talento di Formolo, che vince in solitaria.

La ricetta: tagliare dal gruppo principale un bel tocco di carne fresca e succosa, gambe forti, nomi pesanti. Cuocere a fuoco allegro con fiammate di attacchi e contrattacchi, rimestare con curve continue, bollire in salita e friggere in discesa. Stirare il corpo principale del peloton con un bel lavoro da massaia, possibilmente alternandosi in testa tra squadre diverse in modo da non far afflosciare mai la tensione. Risultato: una tappa saporitissima, anzi speziata.
Fin dall’avvio prende il largo un’azione importante, animata specialmente da Pellizotti, in cerca di rivincite dopo i crampi di ieri (che oggi torneranno ad appiedarlo, però). Le squadre dei favoritissimi mettono in campo quasi tutte dei veri e propri vice-capitani, atleti di cui si è detto, in passato, che potessero puntare in prima persona ai piani alti della classifica di un GT: c’è Kreuziger, per la Tinkoff, ma l’Astana non è da meno, con Cataldo, ben scortato da Zeits e Malacarne. La Sky è appena più sottotono con Siutsou e Puccio, ma il bielorusso è comunque un osso durissimo. Chi buca del tutto l’azione è l’Etixx-Quickstep di Urán, ed è una brutta faccenda, visto che il numero totale dei pirati all’arrembaggio verso i lidi spezzini rasenta le trenta unità, tra le quali altri nomi pesantissimi come la bella coppia schierata dalla BMC con il grintoso Atapuma e quel Moinard già frequentatore di alta classifica al Tour nei suoi anni d’oro. L’Orica, grande protagonista di questo inizio Giro, si gioca il proprio capitano per la generale, il giovane colombiano Chaves, il gregario di lusso per le tappe aspre Weening e l’australiano Clarke, una garanzia di solidità e spunto veloce. E poi Visconti, Amador, Monfort, Monsalve… cacciatori di tappe e uomini di fondo, in un attacco che coniuga quantità con qualità.
Inutile stare a inseguire le dinamiche di gruppi e gruppetti in cui si sfilaccia e ricompone l’azione su ognuna delle infinite asperità che costellano la tappa: non solo i Gpm, estenuanti, ma soprattutto le ascese non categorizzate, dall’asfissiante passo del Bracco ai mille strappetti, mangia e bevi o contropendenze. Quel che è più rilevante per il quadro tattico generale è che, dopo una fase di stallo in gruppo che porta il distacco del peloton attorno ai dieci minuti, deve giocoforza attivarsi la Etixx. Ma la sorpresa è l’attivismo irruente della Tinkoff che, forse con l’intento di replicare il dominio imposto ieri, prova a incaricarsi di ridurre una differenza ormai pesante, specie alla luce dei nomi che ci sono lì davanti. L’aspetto più curioso, però, è che il più credibile di questi nomi in ottica CG è proprio quello del compagno Roman Kreuziger! Cenghialta è netto: “noi il Giro lo vogliamo vincere con Contador”. Non ci sarà di mezzo il giudizio pendente sul corridore ceco? Chissà, fatto sta che la Tinkoff inizia a spremersi con veemenza. Le fatiche di ieri, tuttavia, devono pesare non poco, e il distacco ancora non cala di molto.
La svolta avviene poco prima del passo del Termine, quando questa parola comincia ad assumere un significato davvero sinistro per la fuga là davanti e pure per molti degli atleti rimasti in gruppo. Una serie di trenate ad opera di Luis León Sanchez affettano minuti su minuti dal bottino dei fuggitivi, come se si trattasse di un bel prosciutto da ridurre all’osso. La vera carneficina, però, la vediamo lungo la salita stessa. L’Astana va in testa in fila indiana, il ritmo diventa indiavolato e il gruppo esplode.
Ci sono giorni strani, nel ciclismo, giorni in cui l’ordine naturale delle cose si inverte, e può accadere di tutto, anche una mezza rivoluzione: il gruppo principale meno nutrito della fuga che sta inseguendo, ad esempio, o, per dirne un’altra, i capitani costretti a lavorare in prima persona perché i gregari non ne sono in grado, e quindi si limitano tutt’al più a trascinarsi in scia. Entrambi questi “segni della fine dei tempi” li vedemmo nella mitica tappa aquilana, però oggi tocca solo il primo, quando dietro restano in venti uomini scarsi a formare “il gruppo dei migliori”: la rivoluzione sarà solo parziale, forse, ma certo abbastanza per garantire dei gran bei fuochi d’artificio. E poi, qualche segnale apocalittico supplementare non manca: la Sky che, come nella scorsa tappa, abiura al proprio ruolo di capobastone e fa guscio attorno al proprio capitano designato. Difficile che sia un caso, attendono il loro momento.
Chi non ha atteso a sufficienza è stata la Tinkoff, che in breve si trova a poter proteggere Contador con il solo Rogers. Troppi sforzi profusi a catinelle ieri come oggi. L’Astana invece non dà mostra di sfaldarsi e ormai lacera a sciabolate la distanza con i primi. Di L. L. Sanchez si è detto, ma meritano la citazione Kangert, Landa, Rosa, Tiralongo… tolto lo spagnolo, sfilatosi dopo il lavoraccio, e aggiungendo li fulcro centrale che è Aru, con i tre fuggitivi risulta che l’Astana è praticamente al completo nella parte anteriore di una gara che si spalma ormai su decine e decine di minuti, tanto che la maglia rosa Matthews, il “velocista da salita”, rischierà di finire fuori dal tempo massimo.
E se l’Astana è al gran completo o quasi, altri team sono ridotti al solo capitano più gli eventuali staccati che sgocciolano verso il gruppo dalla fuga ormai in disfacimento. Per la Katusha regge Trofimov, per la FDJ Geniez, Van den Broeck c’è per la Lotto, Cunego per la Fantini. Proprio il veronese resisterà con le unghie e con i denti fino a essere sul traguardo l’ultimo uomo, il numero ventiquattro, a meno di due minuti dal vincitore. La BMC ha scommesso sulla previdenza con Atapuma e Moinard, ma in gruppo ha pure un ottimo Damiano Caurso; e con previdenza si è mossa l’Orica, grazie a Clarke e Chaves.
Ci si avvicina alla breve ma durissima salita finale, e il ritmo forsennato sta mettendo in dubbio che la fuga possa arrivare alla vittoria. Il dubbio serpeggia anche tra gli evasi, dopo tanti km e tanta fatica. I sopravvissutti della lunghissima avventura “si spanciano”, si allargano sulla sede stradale, rallentano… e il giovanissimo Formolo della Cannondale-Garmin, debuttante al Giro, finge di dimenticare i suoi 22 anni e 62 chili da scalatore cosicché, invece che attendere lo strappo, gioca l’anticipo a sorpresa e allunga in pianura.
Dietro il gruppo fagociterà tutti, compresi Visconti e Moinard che sulla salita attaccano per avvicinarlo, e resistono agli inseguitori fino ai km piani finali. Ma non lui, non il giovane Formolo, che menando con tutto quello che ha nelle gambe arriva al traguardo con 22 preziosissimi secondi, l’ultima briciola dorata di un banchetto sontuoso ed estenuante.
Ma che accade in gruppo? L’Astana accelera ulteriormente al primo sentore d’ascesa, innesca la modalità “rampa di lancio”, con progressioni sempre più brucianti, esaurendo i suoi gregari fino allo scatto del capitano: Aru si muove con decisione, Contador lo tallona, Porte non si distrae nemmeno un momento. Chi va in difficoltà è Urán: e il suo team, già non fenomenale in salita, ulteriormente provato dalla necessità di lavorare a inizio tappa, nulla può per spalleggiarlo. Contador, lui pure, è isolatissimo, giacché Rogers cede alle prime fiammate: ma da solo se la cava, pur con una smorfia dura in faccia.
L’azione di Aru s’impaluda nell’impatto con i resti della fuga, con i ciclisti aperti a occupare l’intera stretta carreggiata. Si tirano un po’ le somme, e si tirano anche le fila: l’Astana, che pure aveva richiamato e fatto lavorare Zeits, ha ancora la carta Cataldo sapientemente collocata in avanscoperta, e il suo lavoro preclude il rientro a quanti in salita hanno ceduto, come i due uomini Movistar che ben avevano retto tra i migliori fino a quel punto, Ion Izagirre e il giovanissimo Rubén Fernandez, oltreché altri nomi grossi come Hesjedal o Niemiec, anch’egli parso a lungo un possibile capitano per la Lampre.
A conti fatti, subito dietro a Formolo solo tre uomini hanno ripreso la fuga: Contador, Porte e Aru, che ha avuto pure l’allegra sfrontatezza di imbastire un improbabile sprint (speriamo non paghi l’azzardo muscolare domani: di certo si sente alla grande… per ora!). Con loro Clarke, che indossa la maglia di leader grazie alla sapiente gestione interna da parte dell’Orica del “patrimonio rosa”, il suo compagno e teorico uomo di CG Chaves, Monsalve della Southeast, tra i più attivi in discesa, Visconti che quasi sa di leader della Movistar, Moinard e Atapuma per la BMC e poi un paio di preziosi gregari, Siutsou per la SKY e Kreuziger per la Tinkoff.
In ottica di classifica generale, riducono i danni, a una quarantina di secondi abbondanti, Geniez per la FDJ, Caruso per la BMC, Van den Broeck per la Lotto, Trofimov per la Katusha, Cunego per la Nippo e uno dei primi a cedere, Rigoberto Urán, che però dev’essere poi salito di regolarità. Restano in zona due gregari di lusso come Koenig e Landa, per SKY ed Astana rispettivamente.
Insomma, tre uomini di classifica sugli scudi, uno forse già appannato; una sfavillante promessa in Formolo; solo trenta atleti con meno di cinque (5!) minuti di distacco in generale. Quattro squadre da tenere d’occhio: la Tinkoff, apparsa volenterosa ma confusa, con Contador nervoso nello scattare – in intervista – per difendere i compagni; la Etixx, insufficiente; la Sky, sorniona e attenta; l’Astana, semplicemente enorme e magistrale. Una vera abbuffata di emozioni, per essere solo alla quarta tappa!

Gabriele Bugada

ORDINE D’ARRIVO

1 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 3:47:59
2 Simon Clarke (Aus) Orica GreenEdge 0:00:22
3 Jonathan Monsalve (Ven) Southeast Pro Cycling
4 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team
5 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge
6 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
7 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team
8 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team
9 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
10 Richie Porte (Aus) Team Sky
11 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky
12 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team
13 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo
14 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:01:04
15 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani CSF
16 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
17 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team
18 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal
19 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
20 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
21 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step
22 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team
23 Leopold Konig (Cze) Team Sky
24 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:01:22
25 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:02:24
26 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team
27 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 0:02:46
28 Chad Haga (USA) Team Giant-Alpecin 0:02:56
29 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida
30 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky
31 Ruben Fernandez (Spa) Movistar Team 0:04:22
32 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team
33 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo
34 Mauro Finetto (Ita) Southeast Pro Cycling
35 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:04:56
36 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha
37 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:05:25
38 Simone Stortoni (Ita) Androni Giocattoli
39 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team
40 Edoardo Zardini (Ita) Bardiani CSF
41 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
42 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:08:27
43 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli
44 Thomas Danielson (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
45 Arnaud Courteille (Fra) FDJ.fr 0:08:34
46 Tsgabu Grmay (Eth) Lampre-Merida
47 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team 0:09:21
48 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team 0:13:15
49 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
50 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF

CLASSIFICA GENERALE

1 Simon Clarke (Aus) Orica GreenEdge 11:54:48
2 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge 0:00:10
3 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo 0:00:17
4 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
5 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:00:23
6 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team
7 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:00:29
8 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:00:31
9 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
10 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:00:37
11 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky
12 Jonathan Monsalve (Ven) Southeast Pro Cycling 0:00:57
13 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:01:05
14 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:01:11
15 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:01:13
16 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team 0:01:17
17 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:01:18
18 Leopold Konig (Cze) Team Sky 0:01:19
19 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
20 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:01:21
21 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
22 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team 0:01:44
23 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:02:07
24 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:02:25
25 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:02:39
26 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 0:02:47
27 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:04:17
28 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team 0:04:31
29 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 0:04:52
30 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:59:12
31 Mauro Finetto (Ita) Southeast Pro Cycling 0:06:23
32 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:06:35
33 Edoardo Zardini (Ita) Bardiani CSF 0:06:59
34 Simone Stortoni (Ita) Androni Giocattoli 0:07:25
35 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 0:08:06
36 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:08:51
37 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team 0:09:30
38 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team 0:10:09
39 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:10:15
40 Tsgabu Grmay (Eth) Lampre-Merida 0:10:30
41 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team 0:13:16
42 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team 0:13:18
43 Francesco Bongiorno (Ita) Bardiani CSF 0:13:40
44 Igor Anton (Spa) Movistar Team 0:13:43
45 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale 0:13:51
46 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:13:56
47 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling 0:14:37
48 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:14:49
49 Simon Gerrans (Aus) Orica GreenEdge 0:17:09
50 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step 0:17:30

Davide Formolo esulta sul traguardo della Spezia, al termine della durissima quarta frazione della corsa rosa (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Davide Formolo esulta sul traguardo della Spezia, al termine della durissima quarta frazione della corsa rosa (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

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