INXAUSTI SI RISCATTA, CONTADOR CONTROLLA, L’ASTANA NE PIAZZA TRE NEI PRIMI CINQUE

maggio 16, 2015 by Redazione  
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La tappa di oggi è stata molto interessante dal punto di vista tattico ed ha altresì offerto alcune delle risposte che ci si attendevano per essere alla fine della prima settimana della corsa rosa. Contador si è limitato a controllare e non è sembrato nelle condizioni di poter attaccare, Uran si è mostrato più reattivo che nei giorni scorsi, mentre Landa, sfruttando in contropiede un allungo di Aru, ha tentato invano la vittoria di tappa, ma è salito fino al quinto posto in generale.

La tappa di oggi era molto attesa, soprattutto per capire quale fosse la condizione di Alberto Contador e perchè rappresentava un po’ la chiave di volta di questa prima settimana del Giro, che ha riservato più emozioni di quanto si potesse immaginare. In realtà, la corsa ha offerto anche altre risposte che si aspettavano. In primo luogo, va evidenziata la corsa di Uran, quello tra i big che più ha sofferto la durezza del tracciato e gli alti ritmi dei giorni scorsi. Il colombiano, che ha già un distacco non indifferente in generale, è riuscito a rispondere agli allunghi dei big e ha dato l’impressione di essere sulla strada giusta per trovare la condizione, che potrebbe arrivare proprio alla vigilia della cronometro.
Contador ha, invece, cercato di mostrare la lucidità e l’attenzione con la quale affronta la gara, probabilmente avendo deciso di non forzare in prima persona il ritmo per non sforzare troppo la spalla. Ha comunque sprintato sul primo traguardo volante, conquistando due secondi di abbuono che, sebbene non facciano una grande differenza in generale, rappresentano comunque un segno del fatto che Contador non ha intenzione di abbassare la guardia, nonostante il dolore alla spalla ed un messaggio agli avversari.
Il “pistolero”, si diceva, non ha attaccato sulla salita finale, ma è riuscito a non andare in difficoltà sulle accelerazioni degli avversari che, in verità, non sono apparse del tutto convinte. La tattica dell’Astana è stata molto interessante. Aru ha tentato una accelerazione davvero violenta verso i -4 e Contador è riuscito a rispondere, come anche Porte e Uran. Nel momento in cui Aru si è rialzato, Landa è partito in contropiede, mentre gli altri si guardavano in faccia, ed è riuscito rapidamente a guadagnare secondi sul drappello, che intanto si andava ripopolando di corridori che rientravano da dietro. Lo spagnolo non è riuscito a vincere la tappa, ma ha conquistato la quinta piazza della generale ed ora l’Astana ha ben tre uomini nelle prime cinque posizioni. Cataldo e Landa sono uomini di tutto rispetto e, piazzati rispettivamente a 30 e a 42 secondi, sono una spina nel fianco per chi, come Contador, in questo momento ha interesse a controllare la corsa.
A parte questa sorta di accerchiamento da parte dell’Astana, la salita finale non è stata teatro degli attacchi che ci si poteva aspettare. A parte l’accelerazione di Aru ai – 4, infatti, non ci sono stati seri tentativi di mettere sulle ginocchia la maglia rosa. Era fin troppo ovvio che, per testare la condizione del “Pistolero” e per tentare di giocargli uno scherzo i tentativi dovevano essere di più e più convinti, mentre Porte si è limitato ad un timido allungo all’ultimo chilometro, con Aru che è andato a disputare uno sprint abbastanza inutile quando, a quel punto, poteva tentare di rompere il ritmo per permettere a Landa di avvicinarsi ancor più ai primi, in modo da far sentire ancor più il fiato sul collo al leader.
Le tattiche ed i movimenti dei big non devono, però, far passare sotto silenzio l’azione che ha caratterizzato la giornata di oggi.
Il tracciato, infatti, invitava i cacciatori di tappe ad adottare una condotta di gara piuttosto spregiudicata, poiché, dopo soli 50 Km di corsa, presentava la lunghissima ascesa di Forca d’Acero a 1530 metri di quota, che divide il Lazio dall’Abruzzo. Successivamente alla discesa, il percorso si presentava abbastanza nervoso con altre salitelle meno difficili prima dell’erta finale, che non era da sottovalutare. Nel 1994, infatti, Berzin conquistò la rosa proprio su questo traguardo, staccando Indurain e Pantani e portando il simbolo del primato sino a Milano.
Il primo tentativo di fuga, partito pochi chilometri dopo il via ufficiale, non ha successo. Provano ad uscire Gianfranco Zilioli (Androni), Branislau Samoilau (CCC Sprandi Polkowice), Roger Kluge (IAM), Louis Vervaeke (Lotto Soudal), Ruben Fernandez (Movistar), Eduard Grosu (NIPPO – Vini Fantini), Elia Favilli (Southeast), Thomas Danielson (Cannondale – Garmin) e Maxim Belkov (Katusha), ma il gruppo non lascia spazio e si riporta sugli attaccanti nel giro di una ventina di chilometri.
A quel punto la situazione sfugge un po’ di mano e diversi uomini tentano allunghi senza aver, almeno apparentemente, ben chiaro in testa cosa fare, con il gruppo che si spezza in più tronconi. In un quadro del genere, Contador gioca d’astuzia e, sfruttando la confusione, va a conquistare due secondi di abbuono sul traguardo volante di Sora.
La fuga di giornata nasce sulla salita di Forca d’Acero, sulle cui rampe si invola Steven Kruijswijk (Lotto NL – Jumbo), inseguito da Przemyslaw Niemiec (Lampre – Merida), Branislau Samoilau (CCC Sprandi Polkowice), Thomas Danielson (Cannondale – Garmin), Carlos Betancur (Ag2r La Mondiale), Mauro Finetto (Southeast), Sebastien Reichenbach (IAM), Beñat Intxausti (Movistar), Kristof Vandewalle (Trek), Franco Pellizotti (Androni – Sidermec), Ilnur Zakarin (Katusha) e Francesco Manuel Bongiorno (Bardiani – CSF).
Il gruppo decide di rilassarsi ed i vari gruppetti si riuniscono, mentre questo tentativo di attacco riesce a prendere il largo.
Nel gruppetto all’inseguimento di Kruijswijk, però, non si riesce a trovare il buon accordo che consenta di riportarsi sul battistrada e si rischia anche di sprecare energie inutilmente. Così Pellizotti e Betancur rompono gli indugi e si riportano da soli sulla testa dela corsa, lasciando gli altri a bisticciare dietro. In un secondo momento, anche Vandewalle capisce l’antifona e si riporta da solo sul terzetto di testa, mentre il gruppo dietro viaggia con un ritardo di oltre nove minuti.
Nella fase successiva la situazione di corsa resta un po’ cristallizzata, se non per la decisione di Pellizotti di rialzarsi e farsi riassorbire dal gruppo degli inseguitori. In gruppo, però, oltre alla Tinkoff anche l’Astana si porta in testa, riuscendo a ridurre il gap a circa 5 minuti ai piedi della salita finale.
Betancur è il primo a rompere gli indugi sulle rampe che portano a Campitello Matese, ma viene ben presto ripreso e staccato da Kruijswijk, mentre, tra i contrattaccanti, prova a partire Zakarin, fresco della vittoria nel Giro di Romandia. Tuttavia, è il tentativo di Intxausti, che si porta dietro Reichenbach, ad avere maggiore incisività. Il corridore della Movistar, che si era presentato ai nastri di partenza con ambizioni di classifica, è una della vittime della prima settimana ed ha quindi provato a reimpostare il suo giro d’Italia, cercando e trovando la vittoria nella tappa di oggi. Il tentativo ha pagato e, infatti, Inxausti riesce a staccare il compagno di fuga dopo aver riassorbito insieme a lui, uno ad uno, gli uomini che erano davanti, ossia Betancur, Wandevalle e Kruijswijk. Nel gruppo maglia rosa, invece, Fabio Aru prova una violenta accelerazione a quattro chilometri dall’arrivo, dopo che la sua squadra aveva posto un ritmo molto elevato nel resto della salita. All’attacco di Aru rispondono solo Contador, Porte e Uran, mentre un ottimo Landa riesce a non perdere le ruote del compagno di squadra e a partire in contropiede quando questi si rialza. Gli altri si guardano in faccia, quasi in surplace, tanto che da dietro rinvengono rapidamente le vittime dell’accelerazione del sardo dell’Astana ossia Leopold Konig (Sky), Mikel Nieve (Sky), Damiano Caruso (BMC), Darwin Atapuma (BMC), Damiano Cunego (NIPPO – Vini Fantini), Dario Cataldo (Sky), Andrey Amador (Movistar), Ion Izagirre (Movistar) e Jurgen van den Broeck (Lotto Soudal).
Landa si lancia all’inseguimento della vittoria di tappa, ma riesce a riprendere e staccare tutti i corridori tranne Inxausti, che trionfa, riscattando il fatto di essere uscito di classifica, con una splendida vittoria; è evidente, invece, il disappunto di Landa sotto lo striscione di arrivo.
Dietro stranamente nessuno prova ad attaccare nuovamente Contador, che ha una posizione in bici un po’ diversa dal solito, cosa che lascia trapelare qualche problemino per la maglia rosa. In particolare, se Aru poteva stare a ruota avendo Landa davanti, Porte avrebbe dovuto tentare un attacco il più possibile deciso, sia per recuperare i ventidue secondi del suo ritardo dalla maglia rosa, che nei confronti di un avversario come Contador non sono pochi, sia per recuperare su Aru che è davanti a lui in classifica generale.
Domani l’Astana, nella situazione che si è venuta a creare, potrebbe cercare di tirar fuori il coniglio dal cilindro. La tappa che si snoda tra appennino sannita e Irpinia è, infatti, molto impegnativa, lunga e connotata da un tracciato con difficoltà altimetriche da non sottovalutare. Nervoso anche il finale, con il breve ma ripido GPM del Passo Serra (2 cat) a soli dieci chilometri dalla conclusione di San Giorgio del Sannio. I tre alfieri dell’Astana potrebbero giocare più di una combinazione per tentare di sorprendere il “Pistolero” che, con la spalla ancora dolorante, potrebbe non essere in gradi di prendere bene la mira.

Benedetto Ciccarone

ORDINE D’ARRIVO

1 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team 4:51:34
2 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:00:20
3 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling 0:00:31
4 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:00:35
5 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
6 Richie Porte (Aus) Team Sky
7 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step
8 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team
9 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:00:45
10 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team
11 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team
12 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:00:53
13 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
14 Leopold Konig (Cze) Team Sky
15 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team
16 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal
17 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:01:11
18 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
19 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo
20 Mikel Nieve (Spa) Team Sky
21 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:01:33
22 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:01:41
23 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:01:55
24 Kristof Vandewalle (Bel) TrekRacing 0:01:57
25 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:02:03
26 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:02:18
27 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 0:02:30
28 Stef Clement (Ned) IAM Cycling 0:02:46
29 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:03:14
30 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:03:32
31 Igor Anton (Spa) Movistar Team
32 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 0:05:00
33 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 0:05:47
34 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:05:58
35 Francesco Bongiorno (Ita) Bardiani CSF 0:06:49
36 Thomas Danielson (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
37 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale
38 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge 0:07:46
39 Sebastian Henao (Col) Team Sky
40 Kenny Elissonde (Fra) FDJ.fr 0:07:57
41 David De La Cruz (Spa) Etixx – Quick-Step 0:08:00
42 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:08:40
43 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:08:40
44 Branislau Samoilau (Blr) CCC Sprandi Polkowice
45 Mauro Finetto (Ita) Southeast Pro Cycling 0:09:19
46 Sander Armee (Bel) Lotto Soudal 0:09:53
47 Ivan Basso (Ita) Tinkoff-Saxo
48 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling
49 Nathan Brown (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
50 Sylwester Szmyd (Pol) CCC Sprandi Polkowice

CLASSIFICA GENERALE

1 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 32:40:07
2 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:00:04
3 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:00:22
4 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team 0:00:30
5 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:00:42
6 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo 0:01:00
7 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:01:16
8 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:01:24
9 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team 0:01:34
10 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:01:38
11 Leopold Konig (Cze) Team Sky 0:01:44
12 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team 0:02:09
13 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:02:15
14 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:02:24
15 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:02:32
16 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:02:47
17 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:03:14
18 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:03:55
19 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:04:45
20 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team 0:05:01
21 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:06:39
22 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:06:49
23 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge 0:07:50
24 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 0:10:24
25 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:11:21
26 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 0:12:51
27 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:12:52
28 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:12:53
29 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:14:58
30 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling
31 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky 0:15:52
32 Jonathan Monsalve (Ven) Southeast Pro Cycling 0:16:07
33 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:17:14
34 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 0:19:29
35 Stef Clement (Ned) IAM Cycling 0:20:31
36 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale 0:21:21
37 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:21:26
38 Francesco Bongiorno (Ita) Bardiani CSF 0:22:01
39 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team 0:22:40
40 Simon Clarke (Aus) Orica GreenEdge 0:24:52
41 Igor Anton (Spa) Movistar Team 0:27:34
42 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 0:29:53
43 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team 0:30:24
44 Kenny Elissonde (Fra) FDJ.fr 0:31:31
45 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 0:33:15
46 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 0:33:29
47 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:33:30
48 Sergey Lagutin (Rus) Team Katusha 0:34:40
49 Mauro Finetto (Ita) Southeast Pro Cycling 0:35:22
50 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:36:00

Fabio Aru vince la volatina per il quarto posto in quel di Campitello Matese (foto Getty Images Sport)

Fabio Aru vince la ''volatina'' per il quarto posto in quel di Campitello Matese (foto Getty Images Sport)

FIUGGI – CAMPITELLO MATESE: LA SALITA DEI “PADRINI”

maggio 16, 2015 by Redazione  
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Seconda tappa di montagna della corsa rosa, che ora proporrà il classico traguardo molisano di Campitello Matese, scoperto da Vincenzo Torriani alla fine degli anni ’70 e riproposto in altre sei occasioni, sempre siglate da imprese maiuscole, a dispetto di una salita non proprio durissima, ma che lo diventa alla luce delle particolari caratteristiche “ambientali”. Anche stavolta l’ascesa a Campitello lascerà un segno sulla classifica del Giro? Le premesse storiche ci sono, il percorso promette bene…

Eddy Merck la tenne a “battesimo” il 25 maggio del 1969, quando Torriani la inserì per la prima volta nel tracciato del Giro d’Italia; 13 anni più tardi fu “cresimata” da Bernard Hinault alla seconda chiamata all’appello del mitico “patron” nella stazione invernale di Campitello Matese. Anche in occasione dei successivi ritorni della “corsa rosa” la montagna molisana non si è smentita e mai ha partorito un topolino: lassù si sono imposti sempre vincitori di Giro (Chioccioli nel 1988, Berzin nel 1994 e Simoni nel 2002) e probabilmente avrebbe fatto a tempo a conquistarne uno anche lo spagnolo Alberto Fernández, vincitore a Campitello nel 1983 e terzo assoluto in quel Giro, se l’anno successivo la sua giovane vita non fosse spezzata a soli 29 anni da un incidente stradale. Un curriculum di tutto rispetto per l’ascesa molisana, nonostante i suoi scarni dati non la dipingano certo come un ostacolo particolamente temibile e succulento, perché 900 metri di dislivello, 13 Km di salita e una pendenza media del 6,9% (la massima è del 12%), sono sì numeri importanti ma di certo non particolarmente rilevanti. Ma questa salita ha “attributi” nascosti e il primo, quello che per primo balza all’occhio, è l’ampiezza della strada d’accesso, concepita comoda e larga negli anni sessanta, per mettere agevole accesso alla nascente stazione di villeggiatura, ma che, per questo motivo, tende a ingannare e farla apparire all’occhio meno pendente di quello che è, con il rischio d’incappare in un’errata scelta dei rapporti con i quali affrontarla. Poi c’è il problema del clima poiché, a queste latitudini, spesso già a maggio il sole “scotta” di brutto e, al proposito, ne sa qualcosa Claudio Chiappucci che a Campitello nel 1994, in una giornata d’autentica canicola, accusò 5 minuti di ritardo in cima a quest’ascesa, lui che si era schierato ai nastri di partenza tra i favoriti e che già al quarto giorno di gara si vide escluso dai giochi, mentre studiava da campione il suo delfino Pantani, quinto al traguardo quel giorno e che “esploderà” una decina di giorni più tardi, tra le tappe di Merano e dell’Aprica. A complicare le cose ci si metterà anche la marcia d’avvicinamento al secondo arrivo in salita del Giro 2015, che si annuncia infarcita di dislivelli, nessuno dotato di pendenze pericolose (Macerone a parte, troppo corto e lontano dall’arrivo), ma che rimaranno certamente nelle gambe al momento d’affrontare l’ascesa finale, anche perché la frazione, con le sue continue difficoltà altimetriche, proporrà raramente tratti nei quali tirare il fiato.
Si ripartirà da Fiuggi e questa sarà la seconda delle quattro occasioni (La Spezia, Forlì e Imola le altre) nelle quali il Giro riaprirà gli occhi nella stessa città dove si era addormentato la sera precedente. I primi chilometri di gara si svolgeranno in lieve discesa verso la cittadina di Alatri, centro che fu uno dei principali dell’antico popolo degli Ernici e che è principalmente conosciuto per la sua ben conservata acropoli. Probabilmente la visitò anche la star di Hollywood Gregory Peck, che presso la Badia di San Sebastiano girò alcune scene del film horror demoniaco “Il presagio” (1976).
A una ventina di chilometri dal via si affronterà la prima delle sette salite in programma, diretta al centro di Veroli (circa 5 Km al 6%), il cui principale monumento sarà sfiorato al termine della successiva discesa. È l’antica Abbazia di Casamari, una delle più importanti d’Italia, costruita in stile gotico cistercense nel 1203 sul luogo dove si trovavano i resti di Cereatae, il municipio romano che aveva dato i natali al celebre console Caio Mario, dal cui nome derivò poi quello del monastero (Casamari da “casa di Mario”). Siamo all’imbocco della più consistente razione di pianura prevista da questa tappa, una quindicina di chilometri privi di dislivelli in parte tracciati nella valle del Liri, nel tratto nel quale il fiume laziale, all’altezza di Isola del Liri, si “esibisce” nella spumeggiante Cascata Grande, alta 27 metri e larga 10.
Uscendo da Sora, città natale del grande attore e regista Vittorio De Sica, terminerà la pianura e s’inizierà l’interminabile Forca d’Acero, l’ascesa più lunga non solo di questa tappa ma anche dell’intero Giro 2015. Per raggiungerne i 1530 metri dello scollinamento bisognerà percorrere quasi 30 Km di strada, fortunatamente poco pendente, e superare una bella fetta del dislivello complessivo previsto in quest’ottava giornata di Giro, che ora si appresterà a lasciare il Lazio per planare in Abruzzo. I successivi chilometri vedranno i “girini” attraversare la porzione più meridionale del Parco Nazionale d’Abruzzo, costeggiando le rive del lago artificiale di Barrea, realizzato nel 1951 sbarrando il corso del Sangro e dal 1976 inserito nell’elenco delle zone umide d’importanza internazionale della Convenzione di Ramsar. Superato il facilissimo – nonostante il nome – Colle della Croce, il gruppo uscirà dal territorio del parco per scendere velocemente su Alfedena, località di villeggiatura situata a breve distanza dai resti di Aufidena, la città sannita della quale ha ereditato il nome e presso la quale nel 1882 fu ritrovata una ricchissima necropoli. Un’altra, piccola porzione di pianura, meno di 10 Km di strada priva di difficoltà, introdurrà il tratto più carico di storia ciclistica di questa frazione. In menù i due consecutivi valichi di Rionero Sannitico e del Macerone che, sempre affrontati in coppia, vantano il record di ascese appenniniche più “gettonate” dalla corsa rosa, che le scalò sin dall’edizione del debutto, quando furono proposte nel tracciato della prima tappa di montagna del Giro, disputata il 18 maggio del 1909 tra Chieti e Napoli e vinta da Giovanni Rossignoli, il corridore pavese che quell’anno sarebbe stato consegnato alla storia come primo vincitore del Giro se la classifica finale fosse stata assegnata a tempi e non a punti, come avverà regolarmente fino al 1913. Tornando alle due ascese che ora il gruppo si accingerà ad affrontare, all’epoca erano veri e propri “babau” mentre oggi le difficoltà sono state in gran parte “bonificate” dall’asfalto che da decenni ha soppiantato lo sconnesso sterrato che in passato fece dannare molti corridori. Oggi il versante nord del Rionero – quello in programma sia nel 1909, sia quest’anno – si è ridotto a essere un’ascesa dolcissima, più rilevante per gli appassionati di geografia poiché viene da essi considerata il punto di contatto tra l’Italia centrale e il meridione della nostra nazione. Il Macerone, invece, ha conservato le pendenze “carogna” d’un tempo, quando i suoi 3,5 Km al 7,4% fecero soffrire terribilmente il “campionissimo” Costante Girardengo, che nel 1921 su quel colle smontò di bicicletta e prima di ritirarsi, vittima di una crisi nera, tracciò una “X” sul polveroso fondo stradale, come dire che lui lì non ci sarebbe mai più tornato. Furono promesse di marinaio, quelle, poiché l’”omino di Novi” due anni più tardi conquistò il suo secondo e ultimo Giro d’Italia portandosi in testa alla classifica – ancora non esisteva la maglia rosa, introdotta nel 1931 – proprio nella tappa che prevedeva la scalata al Macerone, affrontato a dire il vero dal versante più facile. E, sempre a dire il vero, il “vero” Macerone i corridori nel 2015 lo percepiranno soltanto perché, a causa di una grossa frana non sanabile entro il mese di maggio, saliranno dal percorso alternativo approntato per le automobili e che, a detta dei locali, è ancora più “cattivo” dell’originale.
Planati su Isernia, si riprende l’ottovolante di giornata, che proporrà ora l’ultima “montagna russa” prima del gran finale, il dolcissimo valico di Pettoranello presso il quale si assiste all’inattesa “apparizione” del Santuario dell’Addolorata di Castelpetroso, perché da queste parti non ci si attende certo di trovarsi di fronte ad un imponente edificio di stile neogotico francese, eretto nel luogo dove nel 1888 la Vergine Maria apparve a due pastorelle. L’evento più atteso ora, però, sarà la più profana e carnale apparizione dell’ascesa finale, che si avvicina sempre di più e che ci dirà ancora una volta chi sarà il “padrino” che le farà cantare le note del bel ciclismo.

Mauro Facoltosi

I VALICHI DELLA TAPPA

Forca d’Acero (1535). Quotata 1530 sulle cartine del Giro 2015, si apre tra i monti Tranquillo e San Nicola ed è attraversata dalla SS 509 “di Forca d’Acero”, tra San Donato Val di Comino e Opi. Si trova sul confine tra Abruzzo e Lazio, mentre il limite del Parco Nazionale è poco sotto il valico, sul versante laziale. Il Giro l’ha scalata in tre occasioni, nelle quali sono scollinati in testa il belga Martin Van Den Bossche nel 1970 (tappa Terracina – Rivisondoli, vinta da Italo Zilioli), il portoghese Acacio Da Silva nel 1985 (Frosinone – Gran Sasso d’Italia, Franco Chioccioli) e Alessandro Spezialetti nel 2008 (Rivisondoli – Tivoli, Riccò).

Valico di Valle Fredda (1499). Vi transita la SS 509 “di Forca d’Acero”, nel corso della discesa sul versante abruzzese, circa 2 Km dopo il GPM. Raggiungibile anche da Pescasseroli, mediante una rotabile sterrata di 13 Km.

Valico (1135). Privo di una propria denominazione, questo valico è toccato dalla SS 509 “di Forca d’Acero”, nel corso della discesa sul versante abruzzese.

Valico del Colle della Croce (1168 m). Valicato dalla SS 83 “Marsicana” tra Barrea ed Alfedena, vi transita anche il confine del Parco Nazionale d’Abruzzo. Scalato in altre occasione al Giro d’Italia, è stato considerato valido come GPM una sola volta, nel 1991, nel corso della tappa Sorrento-Scanno, vinta dallo spagnolo Marino Lejarreta, mentre a questo traguardo scollinò in testa il portoghese Acacio Da Silva.

Colle della Gallina (1006). Valicato dala SS 17 “dell’Appennino Abruzzese e Appulo Sannitica”, salendo da Ponte Zittola a Rionero Sannitico. Vi transita il confine regionale tra Molise e Abruzzo.

Sella Rionero Sannitico (1022). Valicata dalla SS 17 “dell’Appennino Abruzzese e Appulo Sannitica”, si trova nei pressi dell’omonima località. È quotato 1050 sulle cartine del Giro 2015. Diciotto i traguardi GPM finora disputati su questo valico: la prima volta scollinò in testa Remo Bertoni nel 1934 (tappa Campobasso – Teramo vinta da Learco Guerra), l’ultima volta l’australiano Matthew Lloyd nella tappa Lucera – L’Aquila del 2011 (vinta dal russo Evgenij Petrov).

Valico del Macerone (684m). Storico passaggio del Giro d’Italia, valicato dalla SS 17 “dell’Appennino Abruzzese e Appulo Sannitica” tra la località Vandra e Isernia. È stato in 19 occasioni traguardo GPM: il primo passaggio fu conquistato da Gino Bartali nel corso della Chieti – Napoli del 1946 (primo al traguardo Mario Ricci), l’ultima volta è scollinato in testa il polacco Tomasz Marczynski (2012, tappa Sulmona – Lago Laceno vinta da Domenico Pozzovivo).

Valico di Pettoranello (739m). Spartiacque tra il bacino del Biferno e quello del Volturno, è attraversato dalla SS 17 “dell’Appennino Abruzzese e Appulo Sannitica”, tra il bivio per Pettoranello del Molise e Pastena.

RINGRAZIAMENTI

Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY


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Alatri vista dal colle dell’Acropoli

La badia di San Sebastiano vista dallalto nel film Il presagio (www.davinotti.com)

La badia di San Sebastiano vista dall'alto nel film ''Il presagio'' (www.davinotti.com)


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Abbazia di Casamari


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Isola del Liri, Cascata Grande

Forca d’Acero


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Il lago di Barrea visto dalla strada che sale al Colle della Croce


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Valico di Rionero Sannitico


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Valico del Macerone


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Santuario dell’Addolorata di Castelpetroso

Uno scorcio del verdissimo altopiano di Campitello Matese e, in trasparenza, l’altimetria dell’ottava tappa del Giro 2015 (www.viaggiomolise.it)

Uno scorcio del verdissimo altopiano di Campitello Matese e, in trasparenza, l’altimetria dell’ottava tappa del Giro 2015 (www.viaggiomolise.it)

SAGAN SBANCA A CRONO… SOGNANDO LA “CALIFORNIA”

maggio 16, 2015 by Redazione  
Filed under News

Strepitosa prestazione del campione slovacco che domina la breve prova contro il tempo di Santa Clarita, strappa la maglia gialla a Toms Skujins e tenterà di difenderla con i denti nel duro arrivo in salita di Mount Baldy. Bene Daniele Bennati, 5° dietro a Jos Van Emden, Julian Alaphilippe e Joey Rosskopf, mentre tra gli uomini di classifica Sergio Henao e Robert Gesink guadagnano sui rivali.

La sesta tappa del Giro di California sarebbe originariamente dovuta essere una cronometro di 24,1 km con partenza e arrivo a Big Bear Lake, località situata a un’altitudine di oltre 2000 metri, ma le previste nevicate hanno persuaso gli organizzatori a farla disputare in quel di Santa Clarita, già sede d’arrivo della frazione precedente, su una distanza ridotta a 10,6 km, il che almeno sulla carta avvantaggia in chiave classifica generale quegli scalatori meno avvezzi alle prove contro il tempo. Le sorprese non sono comunque mancate, a cominciare da quella di Peter Sagan (Tinkoff-Saxo) che certamente poteva essere considerato tra i favoriti della vigilia – alla luce dell’eccellente stato di forma, delle buone prestazioni già realizzate in passato in cronometro brevi (su tutte, quella di Lugano, tappa d’apertura del Tour de Suisse 2012) e della mancanza di competitori come potevano essere Tony Martin piuttosto che Fabian Cancellara o Bradley Wiggins – ma che ha impressionato per i distacchi inflitti agli avversari. Il campione slovacco è, infatti, volato a una media di quasi 51 km/h rifilando 15” allo specialista Jos Van Emden (Lotto-Jumbo), eterna promessa del ciclismo olandese mai sbocciata compiutamente, 19” a un Julien Alaphilippe (Etixx-QuickStep) che si dimostra dunque competitivo anche in questo tipo di prove, 20” a Joey Rosskopf (Bmc), sempre performante nelle gare che si disputano oltreoceano e approdato per la prima volta quest’anno in una formazione World Tour, e 22” al compagno Daniele Bennati, che fa piacere rivedere davanti e che a sua volta ci aveva comunque già abituato in passato a buone prestazioni contro il tic-tac. Per quanto riguarda gli atleti che puntano al successo finale il migliore è stato, un po’ a sorpresa, Sergio Henao (Team Sky, 7° a 26”), seguito da Robert Gesink (Lotto-Jumbo), che sulla carta avrebbe dovuto guadagnare sul colombiano, giunto 9° a 27” appena davanti a un ancora positivo Daniel Oss (Bmc), 10° a 28”. Un buon Haimar Zubeldia (Trek) si è piazzato 16° a 35”, seguito da Lawson Craddock (Giant-Alpecin, 19° a 37”), da Peter Kennaugh (Team Sky, 22° a 39”), dall’ex maglia gialla Toms Skujins (Hincapie Racing), che si è comunque dignitosamente difeso piazzandosi 34° a 46”, da Joseph Lloyd Dombrovski (Cannondale-Garmin, 39° a 50”) e dal romagnolo Manuel Senni (Bmc) che, considerando le sue caratteristiche di scalatore puro, ha limitato i danni rispetto agli avversari diretti chiudendo 43° con un distacco di 52”.
La nuova classifica generale vede pertanto Sagan, che già aveva guadagnato diverso terreno nei giorni scorsi rispetto ai big grazie agli abbuoni, al comando con 28” su Skujins, 45” su Alaphilippe, 49” su Rosskopf, 55” su Henao e 56” su Gesink. In particolare il colombiano e l’olandese sono sulla carta in grado di annullare il gap in quel di Mount Baldy, là dove si concluderà la settima e penultima tappa al termine di una lunga ascesa che in passato ha sempre creato grande selezione, a partire dal 2012 quando a imporsi fu proprio Gesink davanti a John Darwin Atapuma e Fabio Duarte. In ogni caso Sagan, che peraltro avrà dalla sua compagni capaci di sostenerlo in salita come Jay McCarthy e Johnny Hernandez, ha già dimostrato in passato di non temere i percorsi più impegnativi quando è al top della condizione, vedi la tappa vinta in quel di Grindelwald al Giro di Svizzera 2011 dopo aver scalato le durissime rampe del Grosse Scheidegg, e farà pertanto di tutto per difendere il primato.

Marco Salonna

ORDINE D’ARRIVO

1 Peter Sagan (Svk) Tinkoff-Saxo 0:12:32
2 Jos van Emden (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:00:15
3 Julian Alaphilippe (Fra) Etixx – Quick-Step 0:00:19
4 Joey Rosskopf (USA) BMC Racing Team 0:00:20
5 Daniele Bennati (Ita) Tinkoff-Saxo 0:00:22
6 Tom Zirbel (USA) Optum p/b Kelly Benefit Strategies 0:00:26
7 Sergio Luis Henao Montoya (Col) Team Sky
8 Jay McCarthy (Aus) Tinkoff-Saxo 0:00:27
9 Robert Gesink (Ned) Team LottoNL-Jumbo
10 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:00:28
11 Ben King (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:00:29
12 Markel Irizar Aranburu (Spa) Trek Factory Racing 0:00:31
13 Johann Van Zyl (RSA) MTN – Qhubeka 0:00:33
14 Dion Smith (NZl) Hincapie Racing Team 0:00:34
15 Jordan Kerby (Aus) Drapac Professional Cycling
16 Haimar Zubeldia Aguirre (Spa) Trek Factory Racing 0:00:35
17 Tao Geoghegan Hart (GBr) Axeon Cycling Team 0:00:36
18 Christian Knees (Ger) Team Sky
19 Lawson Craddock (USA) Team Giant-Alpecin 0:00:37
20 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 0:00:38
21 Robin Carpenter (USA) Hincapie Racing Team 0:00:39
22 Peter Kennaugh (GBr) Team Sky
23 Sep Vanmarcke (Bel) Team LottoNL-Jumbo 0:00:40
24 Ben Hermans (Bel) BMC Racing Team
25 Ruben Zepuntke (Ger) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
26 John Murphy (USA) UnitedHealthcare Pro Cycling
27 Rob Britton (Can) Team SmartStop 0:00:41
28 Daniel Teklehaimanot (Eri) MTN – Qhubeka 0:00:43
29 Lachlan Norris (Aus) Drapac Professional Cycling
30 Phillip Gaimon (USA) Optum p/b Kelly Benefit Strategies 0:00:45
31 Mark Cavendish (GBr) Etixx – Quick-Step
32 Lasse Norman Hansen (Den) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
33 Ian Boswell (USA) Team Sky 0:00:46
34 Toms Skujins (Lat) Hincapie Racing Team
35 Jasper Stuyven (Bel) Trek Factory Racing
36 Campbell Flakemore (Aus) BMC Racing Team
37 Danny van Poppel (Ned) Trek Factory Racing 0:00:47
38 Jempy Drucker (Lux) BMC Racing Team 0:00:50
39 Joseph Lloyd Dombrowski (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
40 Yves Lampaert (Bel) Etixx – Quick-Step
41 Matthew Busche (USA) Trek Factory Racing
42 Jacques Janse van Rensburg (RSA) MTN – Qhubeka 0:00:51
43 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team 0:00:52
44 Evan Huffman (USA) Team SmartStop
45 William Clarke (Aus) Drapac Professional Cycling 0:00:53
46 Philip Deignan (Irl) Team Sky
47 Michael Mørkøv (Den) Tinkoff-Saxo 0:00:54
48 Danny Pate (USA) Team Sky
49 Stijn Devolder (Bel) Trek Factory Racing 0:00:55
50 Danilo Wyss (Swi) BMC Racing Team 0:00:56

CLASSIFICA GENERALE

1 Peter Sagan (Svk) Tinkoff-Saxo 22:15:23
2 Toms Skujins (Lat) Hincapie Racing Team 0:00:28
3 Julian Alaphilippe (Fra) Etixx – Quick-Step 0:00:45
4 Joey Rosskopf (USA) BMC Racing Team 0:00:49
5 Sergio Luis Henao Montoya (Col) Team Sky 0:00:55
6 Jay McCarthy (Aus) Tinkoff-Saxo 0:00:56
7 Robert Gesink (Ned) Team LottoNL-Jumbo
8 Ben King (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:00:58
9 Dion Smith (NZl) Hincapie Racing Team 0:01:03
10 Haimar Zubeldia Aguirre (Spa) Trek Factory Racing 0:01:04
11 Tao Geoghegan Hart (GBr) Axeon Cycling Team 0:01:05
12 Lawson Craddock (USA) Team Giant-Alpecin 0:01:06
13 Peter Kennaugh (GBr) Team Sky 0:01:08
14 Ben Hermans (Bel) BMC Racing Team 0:01:09
15 Phillip Gaimon (USA) Optum p/b Kelly Benefit Strategies 0:01:14
16 Joseph Lloyd Dombrowski (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:01:19
17 Rob Britton (Can) Team SmartStop
18 Matthew Busche (USA) Trek Factory Racing
19 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 0:01:20
20 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team 0:01:21
21 Lachlan Norris (Aus) Drapac Professional Cycling
22 Danilo Wyss (Swi) BMC Racing Team 0:01:34
23 Christian Knees (Ger) Team Sky 0:01:35
24 Janez Brajkovic (Slo) UnitedHealthcare Pro Cycling 0:01:39
25 Ian Boswell (USA) Team Sky 0:01:41
26 Carter Jones (USA) Team Giant-Alpecin 0:01:49
27 Daniel Alexander Jaramillo Diez (Col) Jamis – Hagens Berman 0:02:06
28 Michael Woods (Can) Optum p/b Kelly Benefit Strategies
29 Philip Deignan (Irl) Team Sky 0:02:10
30 James Oram (NZl) Axeon Cycling Team 0:02:17
31 Laurent Didier (Lux) Trek Factory Racing 0:02:32
32 Ruben Guerreiro (Por) Axeon Cycling Team 0:04:12
33 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 0:05:23
34 Jasper Stuyven (Bel) Trek Factory Racing 0:06:11
35 Laurens ten Dam (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:08:38
36 Alex Howes (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:08:48
37 Jacques Janse van Rensburg (RSA) MTN – Qhubeka 0:09:03
38 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:09:29
39 Gregory Obando Brenes (Crc) Jamis – Hagens Berman 0:12:21
40 Ruben Zepuntke (Ger) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:12:45
41 Travis McCabe (USA) Team SmartStop 0:12:48
42 Gregory Daniel (USA) Axeon Cycling Team 0:14:09
43 Danny Pate (USA) Team Sky 0:14:53
44 Chris Butler (USA) Team SmartStop 0:15:36
45 Alexandr Braico (Mda) Jelly Belly p/b Maxxis 0:15:40
46 John Murphy (USA) UnitedHealthcare Pro Cycling 0:16:07
47 Gavin Mannion (USA) Jelly Belly p/b Maxxis 0:16:30
48 Robin Carpenter (USA) Hincapie Racing Team 0:16:41
49 Markel Irizar Aranburu (Spa) Trek Factory Racing 0:16:44
50 Logan Owen (USA) Axeon Cycling Team 0:16:47

Unistantanea di Peter Sagan, scattata lunga la strada della crono alternativa di Santa Clarita (Getty Images Sport)

Un'istantanea di Peter Sagan, scattata lunga la strada della crono ''alternativa'' di Santa Clarita (Getty Images Sport)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI FIUGGI

maggio 15, 2015 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1975, nel 40° anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

L’urlo di Ulissi: Fiuggi è sua. Contador resta in rosa (Gazzetta dello Sport)

Giro, sprint vincente di Ulissi. Contador dolorante in rosa(Corriere della Sera)

Gran Bretagna

Diego Ulissi returns from drug ban to win stage seven of Giro d’Italia (The Times)

Contador retains lead at Giro d’Italia despite injury (The Daily Telegraph)

Francia

Et revoilà Ulissi… – Quand les spectateurs s’en mêlent (L’Equipe)

Spagna

Contador: “Sufrí mucho, pero me alegra superar el día” – Contador acaba sin sobresaltos y Ulissi bate a Lobato al sprint (AS)

Lobato roza la gloria – Contador: “He sufrido mucho” (Marca)

Contador aguanta, Ulissi gana (El Mundo Deportivo)

Belgio

Diego Ulissi oppermachtig in Fiuggi (De Standaard)

Tour d’Italie : victoire de l’Italien Diego Ulissi dans la 7e étape (L’Avenir)

Giro: Ulissi glane la septième étape au sprint, Contador toujours en rose (La Dernière Heure/Les Sports)

Tour d’Italie: l’Italien Diego Ulissi remporte la plus longue étape de ce Giro (Sudinfo.be)

Paesi Bassi

Contador overleeft in Giro (De Telegraaf)

Germania

Ulissi gewinnt längste Giro-Etappe – Contador weiter vorn (Berliner Zeitung)

Slovenia

Giro d’Italia: Ulissi zmagovalec najdaljše etape (Delo)

Stati Uniti

Injured Contador Retains Lead as Italian Ulissi Wins Giro Stage (The New York Times)

Colombia

Contador, sin problemas en la etapa siete ganada por Ulissi (El Tiempo)

Una séptima etapa sin sobresaltos en el Giro (El Espectador)

Australia

Contador still leads Giro (The Age)

Contador defies pain to control Giro d’Italia (Herald Sun)

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

“Io sono qui” (Claudio Baglioni)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Fiuggi – Campitello Matese

Fiuggi : cielo coperto con qualche goccia di pioggia, 15,9°C (percepiti 13°), vento moderato da SE (13-16 Km/h), umidità al 67%
Sora – traguardo volante (Km 50,9): cielo coperto, 19,3°C (percepiti 18°), vento moderato da SE (11-13 Km/h), umidità al 68%
Villetta Barrea – rifornimento (Km 100,4): nuvole sparse con qualche goccia di pioggia, 17,6°C (percepiti 15°), vento moderato da SSE (13-19 Km/h), umidità al 62%
Isernia – traguardo volante (Km 148,4): nuvole sparse con qualche goccia di pioggia, 18,7°C, vento debole da SE (6-12 Km/h), umidità al 70%
Campitello Matese: pioggia debole (0,2 mm), 10,9°C, vento debole da SSE (7-13 Km/h), umidità al 76%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

De Stefano: “Fa una specie di capovolta su se stessa”
De Stefano: “Con un obbiettivo particolarmente voluminoso al collo”
Martinello: “Anche la settima tappa non si scherza”
De Stefano: “Quando in auto troviamo affrancati 4 cicloamatori”
De Stefano: “Frattura dell’opero sinistro”
Lelli: “In questo momento siamo su uno strappo in salita”
Pancani: “Ci sono abbuoni in secondo”
Martinello: “E’ importante saperlo gestire le forze”
De Stefano: “Pancani si è emozionato nell’ordine d’arrivo”
De Stefano (traducendo Contador): “L’unica cosa che voglio è mettere del gelo” (ghiaccio)
De Stefano: “Contador l’abbiamo visto pedalare negli ultimi 7 Km”
Televideo: “Dopo due successi 2014″
Televideo: “Sergej Lagutin” (Sergey)
Comunicato stampa RCS: “Sacha Modolo vince la settima tappa del Giro d’Italia” (avranno visto la telecronaca della RAI dove Pancani e Martinello avevano scambiato Ulissi per Modolo)
Sportstadio.it: “Il velocista della Lampre-Merida beffa il compagno Modolo in volata a Fiuggi” (Modolo è arrivato 66°)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della settima tappa, Grosseto – Fiuggi

1° Nicola Boem
2° Ji Cheng a 24″
3° Marco Bandiera s.t.
4° Marco Coledan s.t.
5° Matteo Pelucchi s.t.

Classifica generale

1° Manabu Ishibashi
2° Matteo Pelucchi a 3′06″
3° Marco Coledan a 4′46″
4° Aleksejs Saramotins a 11′34″
5° Roger Kluge a 14′45″

IL GIRO DI BERTOGLIO
Tuffo nella storia del Giro del 1975, nel quarantesimo anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio e della fantastica conclusione dell’ultima tappa al Passo dello Stelvio. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità”

23 MAGGIO 1975 – 7a TAPPA (1a SEMITAPPA): CASTROVILLARI – PADULA
23 MAGGIO 1975 – 7a TAPPA (2a SEMITAPPA): PADULA – POTENZA

PERURENA VINCE A PADULA E DE VLAEMINCK A POTENZA
Giro d’Italia: due semitappe, due vittorie straniere – Si è rivisto Baronchelli
Nella prima frazione spunto di Bertoglio che insidia la maglia rosa, nella seconda Van Linden è stato battuto in fotofinish

ARCHIVIO ALMANACCO
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Raduno di partenza
1a tappa: San Lorenzo al Mare – Sanremo
2a tappa: Albenga – Genova
3a tappa: Rapallo – Sestri Levante
4a tappa: Chiavari – La Spezia
5a tappa: La Spezia – Abetone
6a tappa: Montecatini Terme – Castiglione della Pescaia

Obbiettivi puntati su Contador, osservato speciale della settima frazione del Giro 2015 (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Obbiettivi puntati su Contador, osservato speciale della settima frazione del Giro 2015 (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

E’ TORNATO DIEGO ULISSI, E’ TORNATO

maggio 15, 2015 by Redazione  
Filed under News

In quel di Fiuggi Diego Ulissi della Lampre-Merida torna alla vittoria un anno dopo i successi al Giro dello scorso anno. Completano il podio dello sprint in salita di Fiuggi corridori da classiche come Lobato e Gerrans. Contador sembra aver pedalato piuttosto bene e ha anche messo la squadra alla frusta nel finale di gara. Domani a Campitello Matese si scopriranno le carte.

La tappa più lunga del Giro. 264 chilometri da Grosseto a Fiuggi. Non difficile altimetricamente, ma sette ore in sella sono sempre dure. Ce ne vorrebbero di più, di tappe del genere, nei grandi giri moderni: la distanza fa emergere corridori di resistenza, non solo nella singola tappa, ma anche in quelle successive e, anche se si finisce in volata, difficilmente il vincitore sarà un comprimario. E’ il caso di oggi: Diego Ulissi, tornato alla vittoria sul traguardo di Fiuggi è molto probabilmente il miglior corridore italiano per le corse di un giorno. Non solo, tra la stagione passata (due vittorie al Giro) e questa il corridore toscano ha dimostrato di avere un feeling particolare con i percorsi vallonati della corsa rosa. Nel mezzo la discussa squalifica che gli ha precluso la possibilità di guidare l’Italia nel mondiale di Ponferrada. La giornata di oggi sancisce il suo ritorno e speriamo che questa volta sia tornato per restare.
Ulissi non è la sola buona notizia della tappa odierna. Alberto Contador ha preso regolarmente il via e, per quello che si è visto in corsa, non ha nemmeno pedalato troppo male, anche se la prova vera sulla sua competitività la avremo domani sul traguardo di Campitello Matese.
Se ci si poteva aspettare che oggi fosse la giornata buona per una bella fuga, magari molto numerosa, ci si è dovuti presto ricredere, poichè dalla bagarre iniziale sono usciti, al 22° km di corsa, solo in quattro: Bandiera (Androni) , Boem (Bardiani), De Negri (Nippo Fantini) e Mihaylov (CCC). Nonostante per loro il massimo vantaggio sia stato di undici minuti, nella seconda parte di gara, col gruppo in recupero, si è capito che il tentativo non avrebbe avuto successo. Il plotone ha comiciato a chiudere lentamente, ma inesorabilmente, con qualche breve battaglia ai traguardi volanti dove Elia Viviani è riuscito a raccogliere qualche punticino, sufficiente a sfilare la maglia rossa dalle larghe spalle di Andre Greipel.
A poco meno di venti chilometri dall’arrivo il gruppo si è ritrovato a circa 30″ dai battistrada: troppo presto forse e allora, per qualche chilometro, la fuga è stata tenuta in vista. Ai -20, però, è avvenuto il ricongiungimento con il solo Mihaylov a tentare un ultimo allungo, giusto per far capire chi aveva le gambe migliori tra i fuggitivi. Poi il gruppo è tornato compatto, con la Tinkoff-Saxo che ha preso decisamente in mano la situazione imponendo un ritmo non eccessivo a prima vista, ma poi rivelatosi decisamente forte, anche se regolare. Chiaro l’intento: evitare attacchi e andature nervose difficili da gestire per un Contador infortunato. La velocità impressa dalla squadra del “Pistolero” sulle lievi rampe che caratterizzavano gli ultimi dieci chilometri ha iniziato a fare vittime con selezione da dietro. I vari Boonen, Petacchi, Haussler e Anton hanno detto addio alla possibilità di disputare la volata in quel di Fiuggi. Contrariamente alle aspettative, un generosissimo Andrè Greipel ha stretto i denti per rimanere in gruppo, cedendo qualcosa ai -6 ma facendosi rivedere in testa a tre chilometri dall’arrivo. Chapeau! Purtroppo per il “Gorilla”, l’arrivo era comunque troppo duro e anche gli ultimi chilometri tiravano sempre all’insù. Nel finale altre squadre sono sopraggiunte in testa al gruppo: prima la Sky con Richie Porte, poi soprattutto Orica, Bardiani, e Lampre con l’obiettivo della tappa. Il gruppo non si è mai spezzato, ma rimanere davanti era comunque difficilissimo. Ne sa qualcosa Sacha Modolo, per il quale i compagni della Lampre hanno lavorato molto bene, salvo voltarsi e non trovarlo più da nessuna parte al momento decisivo. A risollevare le sorti della squadra blu-fucsia è spuntato sulla sinistra Diego Ulissi, facendo tutto da solo e rimanendo in apnea un attimo più di tutti gli avversari, attimo che gli è valso il tagliare il traguardo con le braccia alzate e proprompere in un’esultanza davvero molto sentita. Dietro di lui Juan Lobato della Movistar, promessa mancata della Sanremo, che ha disputato una bella volata di rimonta. Terzo un altro uomo da classiche, Simon Gerrans, al primo podio dopo il rientro dall’infortunio. La volata gliel’ha tirata nientemeno che Michael Matthews, già maglia rosa a Sestri Levante e adattissimo all’arrivo di Fiuggi, ma forse limitato oggi dall’allergia. In casa Orica, comunque, nessuno ha problemi a mettersi a disposizione del vincitore di Sanremo 2012 e Liegi 2014. Ai piedi del podio l’ormai abituale “folla” di italiani: quarto Belletti (Southeast), poi la coppia della Bardiani formata da Battaglin e Colbrelli. Settimo un Fabio Felline da cui ci si aspettava molto oggi (come anche da Philippe Gilbert, 13° al traguardo). Completano la top ten Grega Bole, Kévin Réza e Sergey Lagutin.
Domani il secondo arrivo all’insù. Campitello Matese costringerà, forse, Alberto Contador a scoprire le carte. Fabio Aru ha dimostrato finora di non tirarsi indietro se c’è da dare qualche colpo, ma molta attenzione bisognerà fare a Richie Porte, sempre nascosto finora, ma che dà l’impressione di poter dare una bella zampata, prima o poi.

Francesco Bertone

ORDINE D’ARRIVO

1 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 7:22:21
2 Juan Jose Lobato (Spa) Movistar Team
3 Simon Gerrans (Aus) Orica GreenEdge
4 Manuel Belletti (Ita) Southeast Pro Cycling
5 Enrico Battaglin (Ita) Bardiani CSF
6 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani CSF
7 Fabio Felline (Ita) TrekRacing
8 Grega Bole (Slo) CCC Sprandi Polkowice
9 Kévin Reza (Fra) FDJ.fr
10 Sergey Lagutin (Rus) Team Katusha
11 Davide Appollonio (Ita) Androni Giocattoli
12 Anthony Roux (Fra) FDJ.fr
13 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team
14 Francesco Gavazzi (Ita) Southeast Pro Cycling
15 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:00:03
16 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team
17 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
18 Jesus Herrada (Spa) Movistar Team
19 Tom Jelte Slagter (Ned) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
20 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team
21 Stef Clement (Ned) IAM Cycling
22 Branislau Samoilau (Blr) CCC Sprandi Polkowice
23 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale
24 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team
25 Leopold Konig (Cze) Team Sky
26 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Alpecin
27 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
28 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
29 Richie Porte (Aus) Team Sky
30 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
31 Maximiliano Richeze (Arg) Lampre-Merida
32 Simon Geschke (Ger) Team Giant-Alpecin
33 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team
34 Luca Paolini (Ita) Team Katusha
35 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo
36 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team
37 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo
38 Luka Mezgec (Slo) Team Giant-Alpecin
39 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling
40 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step
41 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal
42 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
43 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha
44 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini
45 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky
46 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling
47 Mikel Nieve (Spa) Team Sky
48 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
49 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team
50 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha

CLASSIFICA GENERALE

1 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 27:48:00
2 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:00:02
3 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:00:20
4 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo 0:00:22
5 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team 0:00:28
6 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge 0:00:37
7 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:00:56
8 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:01:01
9 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:01:15
10 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:01:18
11 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team 0:01:22
12 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step
13 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:01:24
14 Leopold Konig (Cze) Team Sky
15 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:01:46
16 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team 0:01:49
17 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:02:12
18 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:02:27
19 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:02:33
20 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:02:36
21 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky 0:02:42
22 Simon Clarke (Aus) Orica GreenEdge 0:03:23
23 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 0:03:31
24 Jonathan Monsalve (Ven) Southeast Pro Cycling 0:03:42
25 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:04:46
26 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team 0:04:49
27 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 0:05:10
28 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:06:01
29 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:06:11
30 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:06:51
31 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:09:54
32 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:10:11
33 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling 0:15:04
34 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale 0:15:06
35 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:15:29
36 Francesco Bongiorno (Ita) Bardiani CSF 0:15:45
37 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:16:01
38 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 0:17:32
39 Stef Clement (Ned) IAM Cycling 0:18:18
40 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:19:14
41 Tsgabu Grmay (Eth) Lampre-Merida 0:19:53
42 Fabio Felline (Ita) TrekRacing 0:20:00
43 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team 0:21:04
44 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 0:21:30
45 Jesus Herrada (Spa) Movistar Team 0:22:33
46 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step 0:23:05
47 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team 0:23:23
48 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team 0:23:27
49 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:23:40
50 Kenny Elissonde (Fra) FDJ.fr 0:24:07

Esplode la gioia di Ulissi sul traguardo di Fiuggi (Getty Images)

Esplode la gioia di Ulissi sul traguardo di Fiuggi (Getty Images)

15-05-2015

maggio 15, 2015 by Redazione  
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GIRO D’ITALIA

L’italiano Diego Ulissi (Lampre – Merida) si è imposto nella settima tappa, Grosseto – Fiuggi, percorrendo 264 Km in 7h22′21″, alla media di 35,809 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Lobato Del Valle e l’australiano Gerrans. Lo spagnolo Alberto Contador Velasco (Tinkoff – Saxo) è ancora maglia rosa con 2″ sull’italiano Fabio Aru (Astana Pro Team) e 20″ sull’australiano Porte

AMGEN TOUR OF CALIFORNIA

Lo slovacco Peter Sagan (Tinkoff – Saxo) si è imposto nella sesta tappa, circuito a cronometro di Santa Clarita, percorrendo 10,6 Km in 12′31″, alla media di 50,812 Km/h. Ha preceduto allo sprint di 15″ l’olandese Van Emden e di 19″ il francese Alaphilippe. Miglior italiano Daniele Bennati (Tinkoff – Saxo), 5° a 22″. Sagan è il nuovo leader della classifica con 28″ sul lettone Skujinš e 45″ su Alaphilippe. Miglior italiano Manuel Senni (BMC Racing Team), 20° a 1′21″

FLÈCHE DU SUD (Lussemburgo)

Il britannico Owain Doull (Team Wiggins) si è imposto nella terza tappa, Echternach – Clervaux, percorrendo 143,7 Km in 3h42′51″, alla media di 38,690 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Grellier e di 29″ il belga Merlier. Due italiani in gara, entrambi del team Roth Skoda: Alberto Cecchin è 7° a 29″, Michael Bresciani è 95° a 16′27″. Il belga Gaetan Bille (Verandas Willems Cycling Team) è ancora leader della classifica con 1″ sul tedesco Weber e 3″ sul britannico Davies. Cecchin 17° a 1′30”, Bresciani 96° a 24′02″

BAYERN RUNDFAHRT

L’irlandese Sam Bennett (Bora-Argon 18) si è imposto nella terza tappa, Selb – Ebern, percorrendo 205,9 Km in 4h59′33″, alla media di 41,242 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Bouhanni e il lituano Navardauskas. Miglior italiano Marco Marcato (Wanty – Groupe Gobert), 6°. Bennett è tornato leader della classifica con 2″ su Bouhanni e 3″ sul tedesco Degenkolb. Miglior italiano Marcato, 12° a 20″

RHÔNE-ALPES ISÈRE TOUR

L’italiano Marco D’Urbano (GM Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, Montanay – Genas, percorrendo 164,8 Km in 3h53′32″, alla media di 42,341 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Mainard e di 3″ l’italiano Andrea Vaccher (Roth Skoda). D’Urbano è il nuovo leader della classifica con 4″ su Mainard e 16″ sull’olandese Oomen.

TOUR DE PICARDIE

Il belga Kris Boeckmans (Lotto Soudal) si è imposto nella prima tappa, Moy-de-l’Aisne – Tergnier, percorrendo 161,5 Km in 3h59′48″, alla media di 40,409 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale De Buyst e il britannico Mclay. Miglior italiano Andrea Guardini (Astana Pro Team), 12°. Boeckmans è il primo leader della classifica con 4″ su De Buyst e sul francese Canal. Miglior italiano Guardini, 12° a 10″.

TOUR DE BERLIN

Due tappe disputate nel secondo giorno di gara.
Il mattino, l’olandese Steven Lammertink (SEG Racing ) si è imposto nella seconda tappa, circuito a cronometro di Paplitz, percorrendo 21,4 Km in 25′49″, alla media di 49,735 Km/h. Ha preceduto di 15″ il tedesco Walscheid e di 22″ il tedesco Schomber. Lammertink è il nuovo leader della classifica con 15″ su Walscheid e 24″ sul belga Aime De Gendt.
Il pomeriggio, lo slovacco Erik Baška (AWT-GreenWay) si è imposto nella terza tappa, circuito di Baruth, percorrendo 110,7 Km in 2h28′22″, alla media di 44,767 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Latham e il danese Andersen. Lammertink è ancora leader della classifica con 15″ su Walscheid e 21″ su De Gendt.

OLIMPIA’S 3M TOUR (Paesi Bassi)

L’olandese Jeff Vermeulen (Cyclingteam Jo Piels) si è imposto nella quarta tappa, circuito di Diegem, percorrendo 172 Km in 3h25′56″, alla media di 50,113 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Stroetinga e Vermeltfoort. Unico italiano in gara Marco Zanotti (Parkhotel Valkenburg CT), 14°. L’olandese Jetse Bol (Cyclingteam Join’s – De Rijke) è ancora leader della classifica con 19″ sul connazionale Schoonbroodt e 29″ sul connazionale Havik. Zanotti 41° a 9′00″

GROSSETO – FIUGGI: UNA GIORNATA DAL SAPORE PERDUTO

maggio 15, 2015 by Redazione  
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Di tappe come quella di Fiuggi oramai s’è quasi perso il gusto, da quando l’UCI ha deciso di dare un taglio ai chilometraggi “fiume”, consentendoli solo nelle grandi classiche monumento e concedendoli “una tantum” anche nelle corse a tappe. È un’insidia che si aggiunge a un tracciato non particolarmente impegnativo, soprattutto per quei corridori più giovani che non sono ancora avvezzi alle grandi distanze. Niente noie, invece, per i big del gruppo, che oggi cercheranno di non sprecare troppe energie in vista della tappa di montagna di Campitello Matese, prevista per l’indomani. Oggi via libera ai finisseur, chiamata alla ribalta dalle due dolci salitelle piazzate negli ultimi 20 Km, ma anche qualche spiraglio aperto per i velocisti più valorosi.

“Che non diventi un’abitudine!” è sembrato voler tuonare l’UCI quando, nel 2001, ha messo mano ai regolamenti tecnici delle corse a tappe, stabilendo un tetto massimo giornaliero di 225 Km e poi, a seguito alle lecite proteste di corridori ed ex corridori (in particolare, quelli dotati di “fondo”), introducendo deroghe alla norma che hanno consentito di sforare prima verso i 250 Km e poi verso i 260 Km. L’abitudine s’è effettivamente persa e così tappe come quella che condurranno il gruppo da Grosseto a Fiuggi per 263 Km rappresentano, soprattutto per le nuove generazioni, un qualcosa d’atipico poiché, per l’appunto, non si è spesso abituati a stare in sella per così tanti chilometri nel corso d’una gara. Quelle odierne sono distanze che, oramai, sono diventate di “casa” solo nelle grandi classiche del Nord, per non parlare dei quasi 300 Km della Sanremo. Ma che influenza potranno avere questi “numeri” sull’esito della tappa n° 7 del Giro 2015, frazione che chiuderà la prima settimana di gara? Le cartine parlano di una tappa priva di particolari difficoltà altimetriche, con un po’ di mangia e bevi spruzzati nella fase centrale e due salitelle più corpose, ma comunque facili, piazzate a ridosso di un traguardo che ricorda quello della frazione terminata nella prestigiosa località termale laziale il 12 maggio del 2011. L’ultima ascesa era la medesima in programma oggi e quella tappa finì allo sprint, con un gruppo un po’ più scremato del solito (la testa della corsa quel giorno era composta, all’arrivo, di 87 corridori) e il successo dello spagnolo Francisco José Ventoso Alberdi davanti al nostro Petacchi, crollato negli ultimi metri e che, intervistato subito dopo l’arrivo, giurò che in quel finale aveva perso un anno di vita. Stavolta il percorso sarà da un lato meno impegnativo (nel 2011 c’erano molto più saliscendi nella prima parte di gara ed anche il finale era un pelino meno “leggero”), ma dall’altro canto ci sarà da fare i conti proprio con l’insidia del chilometraggio, poiché bisognerà percorrere quasi 50 Km in più. Cosa cambierà? Probabilmente nulla e anche quest’anno Fiuggi vedrà trionfare un velocista ma le loro squadre potrebberp far più fatica del solito a tener cucito il gruppo, complici la fatica e il fatto che le due ascese in programma sono ravvicinate. Dunque, non va esclusa la possibilità di una sparata risolutiva nel finale (come quella che vide protagonista Enrico Zaina nella tappa di Fiuggi del 1996), ma nulla di più. Non attendiamoci, perciò, grosse sorprese tra i big della classifica che, considerata anche la mole di chilometri da percorrere, preferiranno trascorrere senza spendere troppe energie la giornata che precede di ventiquattore l’insidiosa tappa di montagna di Campitello Matese.
Questa lunga giornata si aprirà ancora tra gli scenari della Maremma, con il via da Grosseto e i primi 70 Km, totalmente pianeggianti, da percorrere sullo scorrevole tracciato della nuova Via Aurelia, che costeggia inizialmente le alture dell’Uccellina e poi il piede del promontorio dell’Argentario, saldato alla terraferma dai “tomboli”, i cordoni sabbiosi che racchiudono la piccola laguna di Orbetello. Entrati nel Lazio, la corsa abbandonerà la costa tirrenica in quel di Montalto di Castro, borgo agricolo dominato dal medioevale Castello Guglielmi e che è più conosciuto per la presenza nel suo territorio dell’ex centrale elettronucleare Alto Lazio, costruita a partire dal 1982, rimasta incompiuta dopo il referendum del 1987 e oggi convertita nella centrale termoelettrica a policombustibile “Alessandro Volta”, impianto al quale s’è affiancato in questi ultimi anni anche il terzo parco fotovoltaico del mondo per megawatt prodotti.
I chilometri successivi vedranno i “girini” percorrere le strade della Tuscia, toponimo con il quale è spesso identificato l’Alto Lazio con riferimento ad una delle denominazioni dell’antico popolo degli etruschi. La prossima meta del gruppo sarà proprio una delle principali località dell’Etruria, quella Tuscania che, oltre alle necropoli per le quali è famosa, offre anche preziose testimonianze dei secoli successivi, come la chiesa romanica di San Pietro, luogo immortalato anche in pellicole firmate da celebri registi come “L’armata Brancaleone” di Mario Monicelli e “Uccellacci e uccellini” di Pier Paolo Pasolini, entrambi girati nel 1966. Quando la carovana prenderà a costeggiare la catena d’origine vulcanica dei Monti Cimini – tra i quali si adagia il Lago di Vico, le cui acque colmano un’antica caldera – sotto le ruote “erutterà” la prima salita di giornata, una mezza dozzina di pedalabili chilometri che il gruppo incontrerà all’uscita da Vetralla, centro d’aspetto in parte medioevale il cui nome, secondo alcuni studiosi, deriverebbe dal termine latino “Vetus alia”, letteralmente “l’altra città” per distinguerla dalla vicina “Vetus urbs”, la città vecchia che corrisponde all’odierna Viterbo. Procedendo sulla storica Via Cassia si giungerà a Sutri, centro frequentatissimo all’epoca dei pellegrinaggi medioevali lungo la Via Francigena poiché costituiva l’ultima tappa prima di giungere a Roma, distante una cinquantina di chilometri da questo comune dove si può visitare uno dei principali anfiteatri romani d’Italia, ritenuto uno dei sette più belli al mondo e che poteva contenere fino a 9000 spettatori. Mentre i pellegrini – quelli d’un tempo e quelli d’oggi – avevano la “città eterna” nella mente e nel cuore, il Giro girerà oggi al largo della capitale, con un ampio percorso ad arco di una cinquantina di chilometri che si snoderà con leggeri “molleggiamenti” sulle dolci colline che cingono Roma e che comincerà poco dopo il passaggio da Monterosi, dove la presenza di due insoliti campanili a cipolla (quelli della chiesa di San Giuseppe) suggerì a Luigi Comencini di girare in questo luogo le scene de “Il compagno Don Camillo” ambientate nel paesello russo di Brezwyscewski, nell’ultimo capitolo della saga ideata da Giovanni Guareschi e magistralmente interpretata dagli indimenticabili Fernandel e Gino Cervi.
In questa fase di gara il tratto più impegnativo sarà lo strappetto di 1500 metri – pedalabili come tutte le ascese che si incontreranno quest’oggi – che si affronterà dalle parti dell’Autodromo di Vallelunga, impianto inaugurato nel 1963 e intitolato a Piero Taruffi, il pilota che progettò la trasformazione dell’originaria pista sterrata, a sua volta mutuata da quella di un precedente ippodromo. Serpeggiando tra i colli il tracciato toccherà quindi Campagnano di Roma e Castelnuovo di Porto, paese nel quale visse Enrico Maria Salerno, la cui villa oggi ospita un centro studi intolato al celebre attore scomparso nel 1994. Si scenderà quindi a varcare il Tevere alle porte di Monterotondo, dove si transiterà al termine di una breve rampetta (2 Km al 4,5%), certamente uno dei dislivelli minori di questa frazione ma anche il più appetitoso poiché in vetta sarà collocato l’unico GPM in programma, non dissimile da quelli di 4a categoria che furoreggiano nelle prime tappe del Tour de France. Subito dopo la corsa giungerà a Mentana, centro che richiama alla memoria la battaglia qui combattuta il 3 novembre 1867 tra le truppe franco-pontificie e i volontari italiani al soldo di Giuseppe Garibaldi, usciti sconfitti da una tenzone che concesse ancora tre anni di vita allo Stato Pontificio, destinato a scomparire nel 1870 con la Presa di Roma (azione più conosciuta con il nome di “Breccia di Porta Pia”). Il Giro è una vera e propria macchina del tempo e lo renderanno palpabile, per esempio, i successivi 10 Km, nei quali il gruppo colmerà idealmente il gap di una trentina d’anni che separano il periodo risorgimentale da quello del regime fascista, quando nel 1933 fu fondata la cittadina di Guidonia, costruita congiuntamente al vicino e tuttora attivo aeroporto militare e intitolata al generale dell’aeronautica Alessandro Guidoni, che aveva trovato la morte in quel luogo mentre sperimentava un nuovo tipo di paracadute. Il luogo prescelto per fondare la nuova città si trovava ai piedi del colle sul quale sorge la ben più antica Montecelio, uno dei borghi più “cinegenici” d’Italia, soprattutto per la particolare rampa gradinata che attraversa il centro storico e che compare in numerosissimi film, spesso ambientati in paesini arroccati del meridione d’Italia, troppo complicati da raggiungere per i mezzi di Cinecittà: è il caso, per esempio, della fantomatica Castropizzi vista in “Cose di cosa nostra“ o degli scorci finto napoletani che compaiono ne “I figli… so’ pezzi ‘e core“, percorsi dal partenopeissimo Mario Merola.
Intanto, mentre ci si agginge a sfondare il tetto dei 200 Km, il viaggio nel tempo continua con un repentino ritorno al passato, fino all’epoca dell’antica Roma, rammentata dal passaggio ai piedi del colle di Tivoli, a pochi passi dai monumentali resti di Villa Adriana, sfarzosa residenza che l’imperatore Adriano si fece costruire arricchendola con richiami alle principali città dell’Impero.
Terminata la circumnavigazione di Roma, inizierà un tratto in dolce ascesa verso Palestrina, altro interessante richiamo per il turista alla ricerca di luoghi d’arte al di fuori della capitale, forte in particolare dei resti del santuario della Fortuna Primigenia, uno dei principali complessi architettonici tardo-repubblicani dell’Italia antica giunti fino ai nostri giorni. Poco più avanti si toccherà il centro di Cave, dove per l’ultima volta apriamo una parentesi cinematografica, nel luogo dove un tempo si trovava il Cave Studio Film, villaggio appositamente costruito per girare alcuni film del filone “spaghetti western” dall’attore statunitense Gordon Mitchell, che dimorò per quasi 30 anni in Italia. Per rimanere in argomento, ci aspetteremo ora, da un momento all’altro, di sentir gridare a bordo strada il classico “Motore! Ciak! Azione!” perché si stanno avvicinando le fasi più calde di questa frazione, nelle quali vedremo sicuramente messe in scena azioni finalizzate a sbancare il botteghino odierno, sia in seno al gruppetto di fuggitivi – con la speranza di cogliere affaticati i compagni d’avventura – sia nel gruppo lanciato alla caccia delle lepri di giornata. È un finale, dunque, che non solo continua a strizzare l’occhio ai velocisti più resistenti ma che spalanca anche molte porte ai finisseur, pur mancando grandi pendenze. La prima delle due ascese che caratterizzano il finale, lunga 4,8 Km (media del 5,2%), si concluderà nei pressi del bivio per Piglio – cittadina iscritta all’Associazione nazionale Città del Vino in quanto luogo di produzione del rosso Cesanese del Piglio DOCG – e si snoderà, come gran parte del finale – lungo il tracciato della dismessa ferrovia Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone, oggi in regolare esercizio solo tra la capitale e il quartiere Giardinetti e altrove trasformata in pista ciclabile. Una veloce discesina deporrà quindi tutti ai piedi dell’ultima insidia altimetrica, quando mancheranno poco più di 11 Km al traguardo, per raggiungere il quale bisognerà affrontare un tratto di 6 Km al 4,1% che, più che per l’inclinazione – assolutamente non temibile – potrebbe lasciare il segno per l’ampiezza della veloce statale che introdurrà il gruppo verso l’altopiano di Fiuggi. È noto, infatti, che quando la carreggiata è particolarmente ampia l’occhio tende a essere ingannato e a percepire una pendenza inferiore, inducendo il corridore a uno sbaglio nella scelta dei rapporti o nella velocità da impremere all’azione, andando in contro un momento di défaillance, ingigantita dalla mole di strada fin qui percorsa e che si potrebbe non riuscire a rimediare, complice la mancanza di una discesa e il tratto in quota che condurrà dritto ai 1400 metri conclusivi, nei quali la strada riprenderà a puntare verso l’alto, verso le terme di Fiuggi. Un luogo dove passare le acque è una delizia… ma per i “girini” non sarà propriamente un esercizio di benessere quello odierno.

Mauro Facoltosi

RINGRAZIAMENTI

Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY


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Grosseto, Piazza Dante


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L’Argentario visto da Orbetello

Scena di Uccellacci e uccellini girata a Tuscania, davanti alla chiesa di San Pietro (www.davinotti.com)

Scena di ''Uccellacci e uccellini'' girata a Tuscania, davanti alla chiesa di San Pietro (www.davinotti.com)


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Lago di Vico


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Sutri, ingresso all’anfiteatro

Gino Cervi e Fernandel in scena a Monterosi, sul set de Il compagno Don Camillo (www.davinotti.com)

Gino Cervi e Fernandel in scena a Monterosi, sul set de ''Il compagno Don Camillo'' (www.davinotti.com)


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Autodromo di Vallelunga, Campagnano di Roma

Il grande Aldo Fabrizi percorre una strada di Montecelio, la sicula Castropizzi di Cose di cosa nostra (www.davinotti.com)

Il grande Aldo Fabrizi percorre una strada di Montecelio, la sicula Castropizzi di ''Cose di cosa nostra'' (www.davinotti.com)


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Villa Adriana, Tivoli


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Palestrina, Palazzo Colonna Barberini, costruito sui resti del santuario della Fortuna Primigenia

Panorama su Fiuggi e, in trasparenza, l’altimetria della settima tappa del Giro 2015 (www.hotelcapri.it)

Panorama su Fiuggi e, in trasparenza, l’altimetria della settima tappa del Giro 2015 (www.hotelcapri.it)

Panorama su Fiuggi e, in trasparenza, l’altimetria della settima tappa del Giro 2015 (www.hotelcapri.it)

CAVENDISH TORNA RE DELLO SPRINT A SANTA CLARITA

maggio 15, 2015 by Redazione  
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Nella stessa località in cui si era già imposto nel 2008, ma in seguito squalificato, il fuoriclasse dell’Isola di Man conquista il suo terzo successo in questo Giro di California, vendicando la sconfitta patita da Peter Sagan in quel di Avila Beach, mentre lo slovacco non va oltre il terzo posto preceduto anche dalla sorpresa di giornata Zico Waeytens. Dal canto loro i big attendono la crono di oggi, che si disputerà anch’essa a Santa Clarita, e l’arrivo in salita di Mount Baldy, che però è a rischio per via della neve.

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La quinta tappa del Giro di California, 154 km da Santa Barbara a Santa Clarita, si presentava come una frazione da non sottovalutare non tanto per il percorso, comunque caratterizzato da quattro gran premi della montagna e diversi altri su e giù nella parte centrale ma anche da 50 km conclusivi pressochè privi di difficoltà, quanto per la pioggia e il freddo che, conformemente alle previsioni della vigilia, si sono abbattuti sugli atleti dopo che nelle precedenti giornate si era corso con condizioni climatiche ideali.
La fuga che ha caratterizzato la giornata è nata subito dopo l’abbassamento della bandierina e ha avuto come protagonisti Alex Howes (Cannondale-Garmin), Javier Megias Leal (Novo Nordisk), Lachlan Morton (Jelly Belly), Geoffrey Curran (Axeon Cycling) e Danilo Wyss (Bmc), quest’ultimo distanziato di soli 47” in classifica generale dal leader Tom Skujins (Hincapie Racing) e corridore peraltro già capace in passato di discrete prestazioni anche nelle tappe di montagna dei grandi Giri. Per tale ragione il gruppo non ha lasciato troppo spazio agli attaccanti, il cui vantaggio massimo ha toccato i 3′20”, con la Hincapie Racing, la Tinkoff-Saxo di Peter Sagan, la Drapac di Wouter Wippertl, già in evidenza nelle precedenti volate, e l’Etixx-QuickStep di Mark Cavendish, evidentemente non impaurito dalle varie ascese presenti sul percorso in cui peraltro sono stati pochissimi i corridori a perdere terreno dal plotone, a condurre l’inseguimento. Del ritardo dai battistrada non troppo elevato ha provato ad approfittarne Chris Butler (Team SmartStop), che lungo le rampe che portavano a Balcon Canyon, ultimo GPM di giornata, è scattato dal gruppo andando a riprendere gli uomini di testa con una bella azione personale. La successiva discesa resa molto difficile dalla pioggia ha, però, rimescolato le carte con Wyss, Curran e Howes che si sono avvantaggiati e hanno proseguito nell’azione resistendo tenacemente al ritorno del gruppo, che solo ai -3 dal traguardo è riuscito a chiudere il gap.
A differenza di quanto era avvenuto nella tappa di Avila Beach, caratterizzata da molte curve nell’ultimo chilometro e da un rettilineo conclusivo brevissimo, il finale si presentava molto più lineare e pertanto Cavendish e la sua Etixx-QuickStep potevano esprimere tutta la loro potenza. Per la verità Mark Renshaw rispetto ad altre occasioni è partito troppo da lontano e non è riuscito a lanciare al meglio il campione del mondo di Copenhagen, che intelligentemente ha preferito attendere che fosse Zico Waeytens (Giant-Alpecin) a iniziare la volata per primo per poi saltarlo senza problemi e ottenere il dodicesimo successo stagionale e il terzo in questo Giro di California, tra l’altro sullo stesso traguardo in cui si era già imposto nel 2008, ma poi era stato poi squalificato per aver sfruttato troppo la scia dell’ammiraglia in seguito a una caduta, con il successo che fu assegnato a tavolino a Luciano Pagliarini. Bravo comunque il 23enne belga Waeytens, che fin qui non vantava grandi risultati in carriera, a mantenere la piazza d’onore resistendo al ritorno di Sagan, per la quinta volta sul podio in altrettante tappe disputate, mentre 4° si è piazzato Jean-Pierre Drucker (Tinkoff-Saxo) davanti a Danny Van Poppel (Trek), Guillaume Boivin (Optum p/b Kelly) e John Murphy (UnitedHealtCare).
In classifica generale, a causa di buchi che si sono creati nel finale per via dell’asfalto bagnato che ha fatto sì che il gruppo si allungasse, Rob Britton (Team SmartStop) e Daniel Jaramillo (Jamis-Hagen) hanno perso rispettivamente 13” e 20” rispetto ai rivali: il leader rimane Skujins con 18” su Sagan, che ha ridotto ulteriormente il divario grazie agli abbuoni, 44” su Julien Alaphilippe (Etixx-QuickStep) e 47” sui vari Robert Gesink (Lotto-Jumbo), Lawson Craddock (Giant-Alpecin), Joe Dombrovski (Cannondale-Garmin), Janez Brajkovic (UnitedHealtCare) Haimar Zubeldia (Trek) e Sergio Henao (Team Sky), che si giocheranno il successo finale nelle prossime due tappe, meteo permettendo. La frazione con arrivo in salita a Mount Baldy, in programma tra due giorni, è infatti a rischio a causa della neve mentre è confermato che la cronometro originariamente in programma a Big Bear Lake si disputerà a Santa Clarita, ma su una distanza di soli 10,6 km rispetto ai 24,1 originari.

Marco Salonna

ORDINE D’ARRIVO

1 Mark Cavendish (GBr) Etixx – Quick-Step 3:51:37
2 Zico Waeytens (Bel) Team Giant-Alpecin
3 Peter Sagan (Svk) Tinkoff-Saxo
4 Jempy Drucker (Lux) BMC Racing Team
5 Danny van Poppel (Ned) Trek Factory Racing
6 Guillaume Boivin (Can) Optum p/b Kelly Benefit Strategies
7 John Murphy (USA) UnitedHealthcare Pro Cycling
8 Matthew Harley Goss (Aus) MTN – Qhubeka
9 Mike Teunissen (Ned) Team LottoNL-Jumbo
10 Justin Oien (USA) Axeon Cycling Team
11 Lucas Sebastian Haedo (Arg) Jamis – Hagens Berman
12 Ruben Guerreiro (Por) Axeon Cycling Team
13 Dion Smith (NZl) Hincapie Racing Team
14 Andrea Peron (Ita) Team Novo Nordisk
15 Lawson Craddock (USA) Team Giant-Alpecin
16 Julian Alaphilippe (Fra) Etixx – Quick-Step
17 Robert Gesink (Ned) Team LottoNL-Jumbo
18 Stijn Devolder (Bel) Trek Factory Racing
19 Tom Van Asbroeck (Bel) Team LottoNL-Jumbo
20 Jay McCarthy (Aus) Tinkoff-Saxo
21 Carter Jones (USA) Team Giant-Alpecin
22 Wouter Wippert (Ned) Drapac Professional Cycling
23 Ben Hermans (Bel) BMC Racing Team
24 Logan Owen (USA) Axeon Cycling Team
25 Ruben Zepuntke (Ger) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
26 Joseph Lloyd Dombrowski (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
27 Haimar Zubeldia Aguirre (Spa) Trek Factory Racing
28 Joonas Henttala (Fin) Team Novo Nordisk
29 Philip Deignan (Irl) Team Sky
30 Janez Brajkovic (Slo) UnitedHealthcare Pro Cycling
31 Joey Rosskopf (USA) BMC Racing Team
32 Peter Kennaugh (GBr) Team Sky
33 Tao Geoghegan Hart (GBr) Axeon Cycling Team
34 Toms Skujins (Lat) Hincapie Racing Team
35 Mark Renshaw (Aus) Etixx – Quick-Step
36 Tom Zirbel (USA) Optum p/b Kelly Benefit Strategies
37 Phillip Gaimon (USA) Optum p/b Kelly Benefit Strategies
38 Matthew Busche (USA) Trek Factory Racing
39 Ben King (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
40 Christian Knees (Ger) Team Sky
41 Luis Romero Amaran (Cub) Jamis – Hagens Berman
42 Charles Planet (Fra) Team Novo Nordisk
43 Michael Woods (Can) Optum p/b Kelly Benefit Strategies
44 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team
45 Jasper Stuyven (Bel) Trek Factory Racing
46 Ian Boswell (USA) Team Sky
47 Sergio Luis Henao Montoya (Col) Team Sky
48 Kristoffer Skjerping (Nor) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
49 Lachlan Norris (Aus) Drapac Professional Cycling
50 James Oram (NZl) Axeon Cycling Team

CLASSIFICA GENERALE

1 Toms Skujins (Lat) Hincapie Racing Team 22:02:34
2 Peter Sagan (Svk) Tinkoff-Saxo 0:00:18
3 Julian Alaphilippe (Fra) Etixx – Quick-Step 0:00:44
4 Robert Gesink (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:00:47
5 Dion Smith (NZl) Hincapie Racing Team
6 Ben Hermans (Bel) BMC Racing Team
7 Lawson Craddock (USA) Team Giant-Alpecin
8 Jay McCarthy (Aus) Tinkoff-Saxo
9 Peter Kennaugh (GBr) Team Sky
10 Janez Brajkovic (Slo) UnitedHealthcare Pro Cycling
11 Joey Rosskopf (USA) BMC Racing Team
12 Joseph Lloyd Dombrowski (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
13 Haimar Zubeldia Aguirre (Spa) Trek Factory Racing
14 Michael Woods (Can) Optum p/b Kelly Benefit Strategies
15 Sergio Luis Henao Montoya (Col) Team Sky
16 Phillip Gaimon (USA) Optum p/b Kelly Benefit Strategies
17 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team
18 Tao Geoghegan Hart (GBr) Axeon Cycling Team
19 Ben King (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
20 Matthew Busche (USA) Trek Factory Racing
21 Rob Britton (Can) Team SmartStop 0:00:56
22 Danilo Wyss (Swi) BMC Racing Team
23 Lachlan Norris (Aus) Drapac Professional Cycling
24 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 0:01:00
25 Carter Jones (USA) Team Giant-Alpecin 0:01:03
26 Daniel Alexander Jaramillo Diez (Col) Jamis – Hagens Berman 0:01:04
27 Ian Boswell (USA) Team Sky 0:01:13
28 Christian Knees (Ger) Team Sky 0:01:17
29 Philip Deignan (Irl) Team Sky 0:01:35
30 James Oram (NZl) Axeon Cycling Team 0:01:38
31 Laurent Didier (Lux) Trek Factory Racing 0:01:48
32 Ruben Guerreiro (Por) Axeon Cycling Team 0:03:17
33 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 0:04:36
34 Jasper Stuyven (Bel) Trek Factory Racing 0:05:43
35 Alex Howes (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:07:31
36 Laurens ten Dam (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:07:43
37 Jacques Janse van Rensburg (RSA) MTN – Qhubeka 0:08:30
38 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:09:19
39 Gregory Obando Brenes (Crc) Jamis – Hagens Berman 0:11:22
40 Travis McCabe (USA) Team SmartStop 0:11:40
41 Ruben Zepuntke (Ger) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:12:23
42 Gregory Daniel (USA) Axeon Cycling Team 0:13:27
43 Danny Pate (USA) Team Sky 0:14:17
44 Alexandr Braico (Mda) Jelly Belly p/b Maxxis 0:14:19
45 Chris Butler (USA) Team SmartStop
46 Jesus Hernandez Blazquez (Spa) Tinkoff-Saxo 0:14:43
47 John Murphy (USA) UnitedHealthcare Pro Cycling 0:15:45
48 Lucas Sebastian Haedo (Arg) Jamis – Hagens Berman
49 Logan Owen (USA) Axeon Cycling Team
50 Gavin Mannion (USA) Jelly Belly p/b Maxxis 0:15:52

Stavolta Santa Clarita è meta lieta per il velocista che arriva dallisola di Man (Getty Images Sport)

Stavolta Santa Clarita è meta lieta per il velocista che arriva dall'isola di Man (Getty Images Sport)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI CASTIGLIONE DELLA PESCAIA

maggio 15, 2015 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1975, nel 40° anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Contador, niente fratture “Spero di proseguire” – Il “Gorilla” Greipel brucia Pelucchi a Castiglione della Pescaia (Gazzetta dello Sport)

Contador a terra nel finale. Giro a rischio per colpa di un tifoso (Corriere della Sera)

Gran Bretagna

Contador to have scan after crash (The Times)

Contador’s Giro in doubt after crash (The Daily Telegraph)

Francia

Inquiétude pour Contador – Luxation de l’épaule pour Contador – Greipel en puissance – Tout n’est pas rose pour Contador (L’Equipe)

Spagna

Contador se dislocó el hombro pero seguirá en carrera – El teleobjetivo de una cámara del público originó la caída (AS)

Contador, tras su caída: “Espero seguir en carrera” – Greipel gana un escalofriante
esprint y Contador da el susto (Marca)

Contador se cae, se disloca un hombro y saldrá mañana (El Mundo Deportivo)

Belgio

Tour d’Italie : Greipel vainqueur au sprint, Contador touché à une épaule (Le Soir)

Greipel wint massaspurt in Giro, Contador komt ten val (De Standaard)

Tour d’Italie : 6e étape, succès de Greipel, Contador chute (L’Avenir)

Contador souffre d’une luxation à l’épaule gauche mais continue (La Dernière Heure/Les Sports)

Tour d’Italie: le maillot rose Alberto Contador souffre d’une luxation à l’épaule gauche mais veut continuer! – André Greipel gagne la 6e étape, Alberto Contador chute à cause d’un spectateur et est incapable de revêtir son maillot rose (Sudinfo.be)

Paesi Bassi

Gruwelbreuk na val door camera – Hofland ruziet na finish in Giro – Schouder uit de kom bij Contador (De Telegraaf)

Germania

Greipel holt dritten Giro-Tagessieg seiner Karriere (Berliner Zeitung)

Slovenia

Giro d’Italia: Greipel z izjemnim zaključkom do etapne zmage, Contador si je poškodoval ramo (Delo)

Stati Uniti

Contador Injured in Giro Crash, Still Leads (The New York Times)

Colombia

Mánager de equipo de Contador no descarta su retiro del Giro (El Tiempo)

El Giro de Contador peligra – En duda la continuidad de Contador en el Giro de Italia – Caída de Contador en un sprint que deja como ganador a Greipel – (El Espectador)

Australia

Contador dislocates shoulder in Giro d’Italia (The Age)

Bike race marred by horror crash (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Vittoria allo sprint di Greipel. Caduta durante la volata di Daniele Colli, causata da uno spettatore che si è sporto troppo. Nella stessa caduta è finito a terra anche Contador. Commenti?

Nisky: Solito, le tappe per i velocisti oltre a esser stucchevoli e noiose hanno la brutta abitudine di mettere spesso out gente che al giro viene per far vero spettacolo! Fosse per me le eliminerei……

Nebe1980: Sono d’accordo però oggi il problema è abbastanza spinoso perchè come tutti constatiamo ogni giorno molte tappe con piccole asperità nel finale sono lo stesso preda dei velocisti perchè nel ciclismo moderno su certe salite non stacchi neppure loro. Prendi la tappa di Sestri Levante. La salita di Barbagelata non è uno scherzo eppure molti velocisti hanno retto altri sono rientrati in discesa… se l’Astana non si fosse dannata l’anima pure la tappa di La Spezia sarebbe andata finire in modo simile. Allora si dovrebbero fare tappe con una asperità seria molto vicina all’arrivo. Ad esempio se guardi la cartella fantagiri sia nel mio fantagiro che in quello di Garda Bike ci sono tappe del genre. Nel mio c’è una tappa con arrivo a Luino con il Cuvignone nel finale e in quello di Garda bike ce n’è un’altra con il Monte Faito e arrivo a Sorrento in fondo alla discesa.

Mauro Facoltosi: Le voci (non ufficiali) parlano di sublussazione alla spalla per Contador

Nebe1980: A quanto pare esiste anche la possibilità che non parta domani.
Ma io dico con tutti i controlli con transenne ecc ci vuole tanto a mettere una doppia fila di transenne in modo che gli spettatori anche sporgendosi restano a debita distanza dai corridori. Possibile che per uno che si sporge con la macchina fotografica il giro debba rischiare di perdere il protagonista numero 1?

Nisky: purtroppo so che non si possono eliminare…..aimè…..
In collaborazione con il Forum dello Scalatore

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

“Questione di sfiga” (Marco Carena)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Grosseto – Fiuggi

Grosseto: cielo coperto, 20,5°C (percepiti 15°), vento moderato da SSE (22-27 Km/h), umidità al 69%
Montalto di Castro (Km 68,6): cielo coperto, 20,9°C (percepiti 14°), vento moderato da SSE (28-35 Km/h), umidità al 75%
Tuscania – rifornimento (Km 95,2): cielo coperto, 22,9°C (percepiti 18°), vento moderato da S (22-35 Km/h), umidità al 55%
Autodromo di Vallelunga – traguardo volante (Km 151,8): cielo coperto, 23,6°C (percepiti 19°), vento moderato da S (22-32 Km/h), umidità al 51%
Monterotondo – GPM (Km 184,5): cielo coperto, 26°C (percepiti 22°), vento moderato da S (24-41 Km/h), umidità al 51%
Cave – traguardo volante (Km 229,7): cielo coperto, 22,7°C (percepiti 18°), vento moderato da SSE (20-37 Km/h), umidità al 48%
Fiuggi: nuvole sparse, 20,7°C (percepiti 14°C), vento moderato da SE (28-38 Km/h), umidità al 45%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

De Stefano: “Per quello che ha fatto a cronometro di squadra”
Conti: “Sulle strade ligure”
Martinello: “Castiglioncello” (Castiglione della Pescaia)
Lelli: “C’è un tratto pianeggiante che solitamente si alza il vento”
Grafica RAI: “Larderello” (in quel momento venivano mostrate immagini di Massa Marittima)
Grafica RAI: “Massa Marittima” (come sopra, a ruoli invertititi)
Martinello: “Rovinare l’immagine della positività di un corridore”
Martinello: “Rispetto agli anni di era più giovane”
Martinello: “Fausto Zanatta” (Stefano Zanatta, ex ds Liquigas, oggi nello staff di RCS Sport)
Martinello: “Zanatta percorre in auto le varie tappe, i vari ospiti” (li travolge?)
Pancani: “Queste sono state le tue squadre di allenamento” (strade)
Pancani: “Le cinta muraria”
Martinello: “Stanno transitando sul cartello dei meno 2000 metri di gara”
Martinello: “Ero concentrato nella testa del gruppo”
Processo alla Tappa: “Montagne ben altro ripide”
De Stefano: “Oggi c’è tantissime argomenti”
Televideo: “Castiglion della Pescaia” (Castiglione)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della sesta tappa, Montecatini Terme – Castiglione della Pescaia

1° Daniele Colli (accreditato del tempo degli ultimi)
1° Bert Jan Lindeman
2° Louis Vervaeke s.t.
3° Sander Armée a 3″
4° Calvin Watson s.t.
5° Manabu Ishibashi a 1′24″
Miglior italiano: Alessandro Malaguti, 11° a 2′39″

Classifica generale

1° Manabu Ishibashi
2° Matteo Pelucchi a 3′06″
3° Marco Coledan a 4′46″
4° Aleksejs Saramotins a 5′20″
5° Roger Kluge a 14′45″

IL GIRO DI BERTOGLIO
Tuffo nella storia del Giro del 1975, nel quarantesimo anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio e della fantastica conclusione dell’ultima tappa al Passo dello Stelvio. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità”

22 MAGGIO 1975 – 6a TAPPA: BARI – CASTROVILLARI

ANCORA UN BELGA-SPRINT: DE VLAEMINCK (Basso 3°)
Dopo il colpo d’ala di Battaglin e la risposta di Galdos il «giro» batte la fiacca – Oggi Galdos giù dal trono?
Il battuto di turno è Van Linden, vincitore della tappa del giorno prima – Brutta caduta di Mori – Oggi 2 semitappe zeppe di asperità, con traguardi a Padula e Potenza

ARCHIVIO ALMANACCO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

Raduno di partenza
1a tappa: San Lorenzo al Mare – Sanremo
2a tappa: Albenga – Genova
3a tappa: Rapallo – Sestri Levante
4a tappa: Chiavari – La Spezia
5a tappa: La Spezia – Abetone

Il principale fatto di cronaca della giornata: Contador a terra, allestrema sinistra, dopo il ruzzolone sul rettilineo di Castiglione della Pescaia (foto Ansa)

Il principale fatto di cronaca della giornata: Contador a terra, all'estrema sinistra, dopo il ruzzolone sul rettilineo di Castiglione della Pescaia (foto Ansa)

IL GORILLA EMERGE NELLA GIUNGLA DELLA CADUTA: VINCE GREIPEL, SI INFORTUNA LA MAGLIA ROSA CONTADOR

maggio 14, 2015 by Redazione  
Filed under News

I 183 km da Montecatini Terme a Castiglione della Pescaia sono finiti come previsto allo sprint, con vittoria netta del “Gorilla” tedesco Andre Greipel. Ma la notizia di giornata è l’infortunio di Alberto Contador (maglia rosa da ieri all’Abetone), rovinato a terra dopo la terribile caduta di Daniele Colli. I tifosi sono appesi ai bollettini medici.

Oggi era il giorno della tappa “per velocisti”. Dopo le scoppiettanti frazioni liguri che hanno caratterizzato un inizio di Giro frizzante come mai, con la classifica già delineata e distacchi da tappe alpine, oggi i vari Contador, Aru e Porte dovevano lasciare spazio e titoli alle ruote veloci del gruppo, in una delle poche occasioni a loro delicate. E invece, purtroppo, la Montecatini Terme – Castiglione della Pescaia rischia di essere decisiva anche per la lotta alla maglia rosa. Sì perché Alberto Contador è rimasto coinvolto nella maxi caduta di gruppo avvenuta a poca distanza dal traguardo e non ne è sucito molto bene. L’ultimo bollettino medico parla di una lieve lussazione della spalla sinistra. Il “Pistolero”, dolorante, non è riuscito nemmeno ad indossare la maglia rosa sul palco, ora ha il braccio al collo e non si sa in che condizioni sarà domani. E’ una piccola tragedia sportiva perché Contador, può piacere o meno (e ai più piace eccome!), quest’anno aveva avuto il grandissimo merito di cimentarsi nella sfida di doppiare Giro e Tour per vincerli e sicuramente il tentativo di questa impresa non meritava di finire così. Speriamo davvero possa rimettersi in fretta!
Insieme al dramma di Contador si è consumato oggi quello di Daniele Colli, il corridore che ha innescato proprio la caduta generale. Non certo per colpa sua. L’italiano della Nippo-Fantini ha impattato violentemente contro uno spettatore sportosi un pò troppo al di là delle transenne brandendo una gigantesca reflex con obiettivo da 500 mm (utile per immortalare i corridori ad un chilometro di distanza). L’impatto è stato talmente forte che ha quasi spezzato il braccio di Colli, girandolo all’indietro. La caduta è stata l’immediata conseguenza. E dietro tutto il gruppo. Per lo sfortunatissimo Daniele (terribili le immagini del ragazzo a terra con il braccio ancora girato) il bollettino recita “frattura scomposta dell’omero sinistro”. L’augurio è di rimettersi in sesto (e magari in sella) quanto prima possibile, ma non sarà facile. E ora tutti a chiedersi quale misure adottare, cosa fare con gli spettatori. E giustamente, anche: questi episodi stanno diventando un pò troppo frequenti. Più che neutralizzazioni aggiuntive (la corsa è pur sempre la corsa), noi pensiamo che basterebbe mettere una doppia fila di transenne, alla distanza di 50-70 cm, o anche un metro l’una dall’altra a creare una zona cuscinetto tra spettatori e corridori. Ad un metro di distanza invece che a 0 si è comunque vicinissimi, quindi non cambierebbe niente per gli spettatori mentre si darebbe un pò di sicurezza in più ai ragazzi lanciati a quasi 70 all’ora, senz’altra protezione se non il caschetto.
La tappa era iniziata con la fuga di Rutkiewicz (CCC Sprandi), Grosu e Malaguti (Nippo Fantini), Marangoni (Cannondale Garmin) e Bandiera (Androni Sidermec). Per loro un massimo vantaggio di 5′14″ ma la sorte della fuga era segnata sin da subito, vista la fame che una tappa del genere suscitava ai velocisti e alle loro squadre. Epilogo scontato, dunque, ma il vento nel finale ha creato qualche brivido con la Tinkoff-Saxo della nuova maglia rosa che ha menato davanti con il duplice obiettivo di evitare rischi e, magari, cogliere qualche squadra avversaria distratta. Ma nessuno si è fatto fregare e si è volati dritti verso lo sprint nel lungo rettilineo di Castiglione. Della caduta abbiamo già detto molto, mentre qualche riga di elogio se la merita tutta André Greipel, che lo sprint lo ha vinto, supportato molto bene dalla Lotto-Soudal e uscito perfettamente dalla ruota del compagno Henderson. Ha vinto il favorito dunque, che indossa anche la maglia rossa strappandola per due punti ad Elia Viviani. Sarà dura per il tedescone arrivare alla fine di questo Giro, ma intanto la sua bella tappa nei GT il “Gorilla” se la porta sempre a casa. Oggi era veramente dura battere Greipel, ma dietro di lui si è piazzata una pletora di italiani, tra giovani promesse e vecchie glorie: secondo un bravissimo Matteo Pelucchi (in volata di rimonta), terzo Sacha Modolo, poi Manuel Belletti, Giacomo Nizzolo, Alessandro Petacchi, Elia Viviani, lo “straniero” Mezgec (sloveno) e ancora Ruffoni e Apollonio a completare la top ten.
Domani la bella e lunga tappa (264 Km!) da Grosseto a Fiuggi potrebbe vedere arrivare una fuga oppure una sfida tra i finisseur del gruppo. Tutti gli occhi, però, saranno puntati sulla maglia rosa del “Pistolero”. Sarà in grado di continuare il Giro? Se sì, in quali condizioni?

Francesco Bertone

ORDINE D’ARRIVO

1 André Greipel (Ger) Lotto Soudal 4:19:42
2 Matteo Pelucchi (Ita) IAM Cycling
3 Sacha Modolo (Ita) Lampre-Merida
4 Manuel Belletti (Ita) Southeast Pro Cycling
5 Giacomo Nizzolo (Ita) TrekRacing
6 Alessandro Petacchi (Ita) Southeast Pro Cycling
7 Elia Viviani (Ita) Team Sky
8 Luka Mezgec (Slo) Team Giant-Alpecin
9 Nicola Ruffoni (Ita) Bardiani CSF
10 Davide Appollonio (Ita) Androni Giocattoli
11 Moreno Hofland (Ned) Team LottoNL-Jumbo
12 Kévin Reza (Fra) FDJ.fr
13 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha
14 Juan Jose Lobato (Spa) Movistar Team
15 Grega Bole (Slo) CCC Sprandi Polkowice
16 Jaroslaw Marycz (Pol) CCC Sprandi Polkowice
17 Michael Matthews (Aus) Orica GreenEdge
18 Tom Boonen (Bel) Etixx – Quick-Step
19 Greg Henderson (NZl) Lotto Soudal
20 Patrick Gretsch (Ger) AG2R La Mondiale
21 Maximiliano Richeze (Arg) Lampre-Merida
22 Fabio Sabatini (Ita) Etixx – Quick-Step
23 Richie Porte (Aus) Team Sky
24 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team
25 Luca Paolini (Ita) Team Katusha
26 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
27 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
28 Stef Clement (Ned) IAM Cycling
29 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team
30 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
31 Elia Favilli (Ita) Southeast Pro Cycling
32 Stefan Küng (Swi) BMC Racing Team
33 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
34 Rick Flens (Ned) Team LottoNL-Jumbo
35 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
36 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team
37 Anthony Roux (Fra) FDJ.fr
38 Mikel Nieve (Spa) Team Sky
39 Boy Van Poppel (Ned) TrekRacing
40 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge
41 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo
42 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team
43 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling
44 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
45 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo
46 Brent Bookwalter (USA) BMC Racing Team
47 Fumiyuki Beppu (Jpn) TrekRacing
48 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team
49 Julien Berard (Fra) AG2R La Mondiale
50 Eugenio Alafaci (Ita) TrekRacing

CLASSIFICA GENERALE

1 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 20:25:36
2 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:00:02
3 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:00:20
4 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo 0:00:22
5 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team 0:00:28
6 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge 0:00:37
7 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:00:56
8 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:01:01
9 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:01:15
10 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:01:18
11 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team 0:01:22
12 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step
13 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:01:24
14 Leopold Konig (Cze) Team Sky
15 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:01:46
16 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team 0:01:49
17 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:02:12
18 Simon Clarke (Aus) Orica GreenEdge 0:02:21
19 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:02:27
20 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:02:33
21 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:02:36
22 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky 0:02:42
23 Jonathan Monsalve (Ven) Southeast Pro Cycling 0:03:02
24 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 0:03:31
25 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:04:44
26 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:04:46
27 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team 0:04:49
28 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 0:05:10
29 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:06:01
30 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:06:11
31 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:09:54
32 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:09:57
33 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team 0:12:30
34 Igor Anton (Spa) Movistar Team 0:14:52
35 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling 0:15:04
36 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale 0:15:06
37 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:15:29
38 Francesco Bongiorno (Ita) Bardiani CSF 0:15:45
39 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:16:01
40 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 0:17:18
41 Stef Clement (Ned) IAM Cycling 0:18:18
42 Tsgabu Grmay (Eth) Lampre-Merida 0:18:24
43 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:19:00
44 Fabio Felline (Ita) TrekRacing 0:20:03
45 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team 0:21:04
46 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 0:21:43
47 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team 0:22:28
48 Jesus Herrada (Spa) Movistar Team 0:22:33
49 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:22:45
50 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step 0:22:54

Greipel si impone alla sua maniera sul traguardo di Castiglione della Pescaia (Soudal Photo)

Greipel si impone alla sua maniera sul traguardo di Castiglione della Pescaia (Soudal Photo)

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