20-08-2013

agosto 21, 2013 by Redazione  
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USA PRO CHALLENGE

L’elvetico Mathias Frank (BMC Racing Team) si è imposto nella seconda tappa, Aspen – Breckenridge, percorrendo 202,9 Km in 5h05′19″, alla media di 39,873. Ha preceduto di 3″ l’australiano Lachlan Morton (Garmin – Sharp) e di 14″ lo slovacco Sagan. Miglior italiano Damiano Caruso (Cannondale Pro Cycling Team), 8° a 44″. Morton è il nuovo leader della classifica con 2″ su Frank e 11″ su Sagan. Miglior italiano Caruso, 8° a 41″

GP STAD ZOTTEGEM

Lo sloveno Blaz Jarc (Team NetApp – Endura) si è imposto nella corsa belga, circuito di Zottegem, percorrendo 183,8 Km in 4h05′16″, alla media di 44,963. Ha preceduto di 5″ il belga Dron e di 7″ l’olandeser Mol. Unico italiano Marco Marcato (Vacansoleil Pro Cycling Team), 5° a 7″.

TOUR DU LIMOUSIN (Francia)

L’elvetico Martin Elmiger (IAM Cycling) si è imposto nella prima tappa, Limoges – Rochechouart, percorrendo 168 Km in 3h56′32″, alla media di 42,615 Km/h. Ha preceduto di 2″ il giapponese Arashiro e di 12″ l’italiano Andrea Di Corrado (Bardiani Valvole – CSF Inox), distanziati di 4″ e 18″ nella prima classifica generale.

GRAND PRIX DES MARBIERS

Il francese Benoît Daeninck (CC Nogent-sur-Oise) si è imposto nella corsa francese, circuito di Bellignies, percorrendo 160 Km in 3h38′37″, alla media di 43,912. Ha preceduto allo sprint l’elvetico Dillier e il polacco Olejnik.

TOUR OF BORNEO (Malesia)

Il malaysiano Mohamed Hariff Salleh (Terengganu Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, Penampang – Kota Kinabalu, percorrendo 132,6 Km in 3h20′39″ alla media di 39,651 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Manan e Saleh. L’iraniano Mehdi Sohrabi (Tabriz Petrochemical Team) è ancora leader della classifica con 3″ sull’australiano Van der Ploeg e 8″ sul filippino Lomotos.

BALTIC CHAIN TOUR (Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania)

Il tedesco Marcel Meisen (BKCP – Powerplus) si è imposto nella seconda tappa, Tallinn – Viljandi, percorrendo 193,9 Km in 4h22′40″ alla media di 44,292 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Van der Poel e lo svedese Bertilsson. Lo svedese Marcus Fåglum-Karlsson (nazionale svedese) è il nuovo leader della classifica con lo stesso tempo del finlandese Paajanen e del polacco Komar.

SAGAN RIPARTE CON IL BOTTO AD ASPEN

agosto 20, 2013 by Redazione  
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Malgrado non avesse più corso dopo il Tour de France il fuoriclasse slovacco conquista la frazione inaugurale dell’Usa Pro Challenge precedendo in uno sprint ristretto nella nota località sciistica Greg Van Avermaet e la rivelazione di giornata Kiel Reijnen. Buona prova anche per Damiano Caruso che chiude 6° mentre escono subito dai giochi per la classifica generale Chris Froome e Richie Porte, entrambi in forte ritardo al traguardo.

Foto copertina: Sagan battezza l’edizione 2013 della corsa a tappe statunitense (foto Jonathan Devich/epicimages.us)

E’ stata una breve frazione di 97,6 km con partenza e arrivo in quel di Aspen, località nota agli appassionati di sport invernali per ospitare ogni anno una tappa della Coppa del Mondo di sci alpino, la 3a edizione dell’Usa Pro Challenge, corsa a tappe di sette giorni sulle strade del Colorado che, come già avvenuto negli anni scorsi, presenta una start list piuttosto ridotta dal punto di vista numerico con soli 132 atleti in gara ma di qualità eccelsa a partire dalle due stelle Chris Froome (Team Sky), accompagnato dal fedelissimo Richie Porte, e Peter Sagan (Cannondale), entrambi al rientro dopo un trionfale Tour de France in cui hanno portato a casa rispettivamente la maglia gialla e quella verde, che iniziano da queste strade la preparazione per il Mondiale di Firenze. Con loro al via anche le corazzate Garmin-Sharp, che schiera il campione uscente Chris Vandevelde, Tom Danielson e Andrew Talansky, e RadioShack che punta su Andy Schleck, Tony Gallopin, Andreas Klöden e Jens Voigt oltre a Tejay Van Garderen e Greg Van Avermaet (Bmc), Michael Rogers (Saxo-Tinkoff), Darwin Atapuma e Fabio Duarte (Colombia), senza dimenticare i rappresentanti delle agguerritissime formazioni Professional statunitensi sempre in grado di regalare sorprese. In casa Italia proveranno a lottare per la classifica generale Damiano Caruso e Alessandro De Marchi (Cannondale) e a centrare un successo parziale nelle frazioni meno impegnative Fabio Sabatini (Cannondale) e Alessandro Bazzana (UnitedHealtcare). La prima tappa, caratterizzata da un circuito da ripetere per tre volte comprendente gli strappi di Snowmass e McLain Flats, è vissuta sulla fuga di Craig Lewis (Champions System), Matt Cooke (Jamis-Hagens Berman) e Ian Burnett (Jelly Belly), partiti al km 8 dopo che in precedenza aveva tentato di andarsene anche lo stagista milanese della Cannondale Davide Villella, che al pari dei compagni di squadra si è poi portato in testa al gruppo per inseguire i tre battistrada che hanno acquisito un vantaggio massimo di 2′35” al termine del primo giro del circuito di Aspen. Il susseguirsi delle salite ha fatto sì che strada facendo davanti rimanesse il solo Cooke, che verrà comunque riassorbito a 15 km dal traguardo, e soprattutto che ci fosse una grande selezione nel gruppo con nomi illustri a farne le spese quali Talansky, Duarte e soprattutto Porte, che pure si è messo in evidenza nelle fasi centrali della corsa, e Froome, per la prima volta staccato in maniera significativa in questo 2013, anche se l’anglo-keniano stesso aveva dichiarato alla vigilia di essere ancora molto lontano dal top della condizione e di non puntare alla classifica generale dell’Usa Pro Challenge. Nel finale Sagan si è mosso in prima persona in compagnia di George Bennett (RadioShack), Carter Jones (Bissell), Javier Mejías Leal (Novo Nordisk), Ben Jacques-Maynes (Jamis-Hagens Berman) e Tom Zirbel (Kelly Benefit) ma successivamente, di fronte all’inseguimento condotto dalla RadioShack, ha preferito rialzarsi mentre Bennett e Jones hanno proseguito nell’azione. La scelta dello slovacco si è rivelata vincente dal momento che i due uomini al comando, pur resistendo fino a 1 km dal traguardo, sono stati ripresi dal gruppo comprendente una cinquantina di corridori mentre il fuoriclasse della Cannondale ha potuto disputare con le energie intatte uno sprint in cui ha accelerato ai -250 metri e ha conquistato agevolmente il suo 15° successo stagionale precedendo Van Avermaet e la rivelazione di giornata Kiel Reijnen (UnitedHealtcare), atleta che comunque in stagione si è aggiudicato il prestigioso Gp di Philadelphia ed è arrivato 3° nel campionato statunitense alle spalle di Fred Rodriguez e Brent Boowalter. Ai piedi del podio ha chiuso Gallopin davanti a un Van Garderen a caccia di riscatto dopo il deludente Tour de France e a un positivo Damiano Caruso. Della prima parte del gruppo facevano parte anche Danielson, Klöden e Schleck mentre, a causa di un buco creatosi negli ultimi metri, hanno chiuso con un distacco di 5” Rogers, Atapuma e Vandevelde con Froome che ha finito la tappa a 4′59” insieme a Talansky e Duarte e Porte addirittura a 6′41”. In assenza di abbuoni la classifica generale ricalca perfettamente quella dell’arrivo di tappa ma subirà significative variazioni al termine della seconda frazione, 202,9 km da Aspen a Breckenridge: l’interminabile Independence Pass che verrà scalato in partenza non potrà incidere più di tanto nell’economia della corsa ma il finale è impegnativo con l’ascesa di Hoosier Pass ai -25 dal traguardo e il breve ma strappo di Moonstone Road che presenta pendenze fino al 15% e che termina a soli 4 km dalla linea bianca.

Marco Salonna

19-08-2013

agosto 20, 2013 by Redazione  
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USA PRO CHALLENGE

Lo slovacco Peter Sagan (Cannondale Pro Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, circuito di Aspen, percorrendo 97,6 Km in 2h26′, alla media di 40,109. Ha preceduto allo sprint il belga Van Avermaet e lo statunitense Reijnen. Miglior italiano Damiano Caruso (Cannondale Pro Cycling Team), 6°.

TOUR OF BORNEO (Malesia)

L’iraniano Mehdi Sohrabi (Tabriz Petrochemical Team) si è imposto nella seconda tappa, Tanjung Aru – Papar, percorrendo 189,5 Km in 4h43′13″ alla media di 40,146 Km/h. Ha preceduto di 4″ il filippino Lomotos e l’iraniano Nateghi. Sohrabi è il nuovo leader della classifica con 4″ sull’australiano Van der Ploeg e 8″ su Lomotos.

BALTIC CHAIN TOUR (Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania)

Il tedesco Philipp Walsleben (BKCP – Powerplus) si è imposto nella prima tappa, circuito di Lahti, percorrendo 168,6 Km in 3h42′36″ alla media di 45,448 Km/h. Ha preceduto di 2″ il connazionale Liss e l’estone Jakin. Walsleben è il primo leader della classifica con 10″ su Jakin e 13″ sul lituano Maniusis.

STYBAR, UN COLPO DA KO

agosto 19, 2013 by Redazione  
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Dopo che il suo compagno Sylvain Chavanel insieme a Wilco Kelderman e a un pimpante Daniel Oss aveva messo in difficoltà il leader della generale Tom Dumoulin il ceco dell’Omega-QuickStep da sul Denderoorberg la stoccata definitiva che abbatte l’olandese e insieme al successo finale dell’Eneco Tour va a prendersi anche la vittoria di tappa, superando nelle ultime centinaia di metri un eroico Ian Stannard, in fuga per tutto il giorno. 4° e 9° al traguardo Manuel Quinziato e Filippo Pozzato, migliore dei nostri nella generale il giovane Luca Wackermann.

Fotocopertina: nella tappa regina dell’Eneco Tour Stybar conquista successo e classifica (Photopress.be)

Per il secondo anno consecutivo l’Eneco Tour si è concluso in località Geraardsbergen ovvero lungo le prime rampe del mitico Mur de Grammont, al termine di una tappa di 208 km con partenza da Tienen caratterizzata da altri 10 muri disseminati lungo il percorso tra cui per due volte, rispettivamente al km 118 e al km 183, proprio la salita simbolo del Giro delle Fiandre, esclusa in tempi recenti dal percorso della Ronde con una decisione che ha fatto storcere il naso a molti appassionati. La corsa, subita l’importante defezione di Philippe Gilbert (Bmc), che non ha preso il via per i postumi della caduta del giorno prima, è stata ancora una volta combattuta fin dalle prime fasi è vissuta sulla fuga dei nostri Giacomo Nizzolo (RadioShack), che in questo Eneco Tour ha fatto vedere le cose migliori di una stagione nel complesso non esaltante, e Manuele Boaro (Saxo-Tinkoff) in compagnia di Ian Stannard (Team Sky), Rubén Pérez Moreno (Euskaltel), Julian Kern (Ag2r), del solito Pim Ligthart (Vacansoleil), in assoluto uno tra i corridori più attivi in queste giornate, e del leader della classifica a punti André Greipel (Lotto-Belisol), ormai non nuovo ad azioni da lontano che esulano dal suo pedigree di velocista puro. Il gruppetto ha guadagnato fino a 5′37” di margine al km 75 prima che iniziasse la rincorsa del gruppo con la Lampre-Merida che più di tutte ci ha dato dentro, dando fiducia a Filippo Pozzato dopo alcuni segnali positivi mostrati dal vicentino nelle prime tappe, e la RadioShack di Jan Bakelants che si è portata a sua volta al comando riducendo a circa 2′ il vantaggio dei battistrada a 30 km dal traguardo, mentre è rimasta alla finestra una Argos-Shimano priva in questo Eneco Tour di atleti in grado di supportare al meglio, su di un percorso così esigente, il leader della generale Tom Dumoulin.
Lungo la successione dei muri il gruppetto di testa si è selezionato finchè davanti non sono rimasti quelli che erano sulla carta i corridori più quotati, ovvero Stannard e Greipel, mentre il primo a rompere gli indugi tra i big è stato proprio Pozzato, autore sul Denderoorberg di una bella progressione che ha sfilacciato il gruppo, anche se in breve si è ricompattato un plotone di un centinaio di atleti del quale non faceva più parte il 6° della generale Lieuwe Westra (Vacansoleil), sofferente per una caduta nei primi chilometri. La corsa è, però, esplosa definitivamente in coincidenza con il primo passaggio sul Grammont dove un coraggioso Luca Wackermann (Lampre-Merida) ha messo il naso avanti per qualche centinaio di metri e dove in coincidenza con il tratto più duro Daniel Oss (Bmc), apparso già molto pimpante nelle giornate precedenti in cui ha dovuto lavorare per i capitani Gilbert e Taylor Phinney e voglioso di emulare quanto fatto da Alessandro Ballan che si impose su queste strade nel 2012, ha accelerato violentemente con a ruota Wilco Kelderman (Team Belkin), che si dimostra corridore completo in grado di andare forte in futuro anche nelle classiche del Nord oltre che nei grandi Giri, Sylvain Chavanel (Omega-QuickStep) e Dumoulin, marcato strettamente dall’altro leader della formazione belga Zdenek Stybar, 2° nella generale a 9” dall’olandese. In prossimità dello scollinamento Chavanel ha rilanciato l’azione seguito da Oss e Kelderman mentre Dumoulin ha perso qualche metro che sarebbe potuto risultare per lui decisivo in negativo con il campione francese a cronometro che ha tirato dritto insieme agli altri due anche nel tratto successivo, andando quasi a recuperare i 50” che aveva di distacco in classifica. In seguito, mentre in testa alla corsa uno scatenato Stannard si involava in solitudine a 20 km dal traguardo sulle rampe del Bosberg, lasciando sul posto Greipel e dando la sensazione di poter bissare il successo del compagno David Lopez Garcia sulla Redoute, Dumoulin ha trovato l’aiuto di Koen De Kort e quello ben più incisivo dei corridori della RadioShack, dell’Astana di Andriy Grivko e dell’Orica-GreenEdge di Daryl Impey, che hanno approfittato dei 15 km di pianura che separavano la vetta del Bosberg dall’inizio del Denderoorberg, penultimo muro di giornata, per annullare il tentativo di Chavanel e compagni.
Nulla ha però potuto Dumoulin e con lui tutti gli altri di fronte all’impressionante fucilata di Stybar che sul Denderoorberg ha fatto il vuoto andando anche a riprendere in un attimo i 30” che ancora lo separavano da Stannard, dal quale ha anche avuto collaborazione nel tratto seguente, mentre dietro il leader della generale non ha questa volta trovato alleati, se non un sempre più convincente Wackermann e Pozzato. Era ormai troppo tardi per recuperare, a tal punto che Lars Boom (Team Belkin), Manuel Quinziato (Bmc) e Pieter Weening (Orica-GreenEdge) ne hanno approfittato per allungare. Secondo una legge non scritta del ciclismo Stybar, con ormai in tasca il successo finale all’Eneco Tour, avrebbe dovuto lasciare la vittoria di tappa a Stannard ma, temendo forse che attendere l’ormai sfinito britannico avrebbe consentito a Dumoulin di riavvicinarsi, ha accelerato a 300 metri dal traguardo andando a prendersi anche il suo secondo successo di tappa dopo quello di Brouwersdam, in una settimana nella quale ha dimostrato che nella prossima primavera sarà uno tra gli uomini da battere forse non in una Liegi-Bastogne-Liegi, malgrado le ottime cose mostrate anche sulla Redoute, ma di sicuro anche in una corsa come l’Amstel Gold Race oltre naturalmente al Giro delle Fiandre e alla Parigi-Roubaix, che già quest’anno lo ha visto in lotta per il successo prima di una caduta nel finale. Stannard ha quantomeno difeso la piazza d’onore chiudendo con un distacco di 4”, seguito dal campione uscente Boom a 12”, che con questo 3° posto è andato a prendersi la classifica a punti battendo Greipel, da un più che positivo Quinziato a 14” e da Weening a 17” mentre Dumoulin ha chiuso 8° a 25” alle spalle di Impey e Kelderman e appena davanti a un discreto Pozzato, al vincitore della classifica della combattività Laurens De Vreese (TopSport Vlaanderen), a Bakelants e a Grivko con Wackermann 20° a 33”. Il giovane corridore di Rho è stato anche il miglior azzurro in una classifica generale in cui Stybar ha inflitto 26” a Dumoulin, 50” a Grivko, 55” a Bakelants e Impey, 1′20” a Chavanel e 1′32” a Kelderman. L’attenzione ora si sposta sulla Vuelta, che si annuncia più che mai emozionante con ben 10 arrivi in salita e che scatterà sabato 24 agosto con una cronosquadre in quel di Sanxenxo.

Marco Salonna

18-08-2013

agosto 19, 2013 by Redazione  
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ENECO TOUR (Belgio – Paesi Bassi)

Il ceco Zdenek Stybar (Omega Pharma – Quick Step) si è imposto nella settima ed ultima tappa, Tienen – Geraardsbergen, percorrendo 208 Km in 5h00′03″ alla media di 41,593 Km/h. Ha preceduto di 4″ il britannico Stannard e di 12″ l’olandese Boom. Miglior italiano Manuel Quinziato (BMC Racing Team), 4° a 14″. In classifica si impone Stybar con 26″ sull’olandese Dumoulin e 50″ sull’ucraino Grivko. Miglior italiano Luca Wackermann (Lampre – Merida), 23° a 5′39″

VOLTA A PORTUGAL EM BICICLETA LIBERTY SEGUROS

Lo statunitense Jacob Keough (UnitedHealthcare Presented by Maxxis) si è imposto nella decima ed ultima tappa, circuito di Viseu, percorrendo 130 Km in 3h00′38″ alla media di 43,181 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Daniel e l’italiano Filippo Baggio (Ceramica Flaminia – Fondriest), 21° a 3′28″. In classifica si impone lo spagnolo Alejandro Manuel Marque Porto (OFM – Quinta da Lixa) è il nuovo leader della classifica con 4″ sul connazionale César Veloso e 50″ sul portoghese Sousa Barbosa. Miglior italiano Andrea Manfredi (Ceramica Flaminia – Fondriest), 40° a 59′34″.

TOUR DES FJORDS (Norvegia)

Il francese Angelo Tulik (Team Europcar) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Egersund – Stavanger, percorrendo 184,7 Km in 4h34′05″ alla media di 40,433 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Van Asbroeck e il norvegese Kristoff. Unico italiano in gara Kristian Sbaragli (Team MTN Qhubeka), 16°. Il russo Sergey Chernetskiy (Katusha Team) è ancora leader della classifica con 30″ sul norvegese Nordhaug e 42″ sul belga Waeytens. Sbaragli 55° a 4′40″.

TOUR OF BORNEO (Malesia)

L’australiano Paul Van der Ploeg si è imposto nella prima tappa, Kota Kinabalu – Tuaran, percorrendo 112 Km in 2h40′45″ alla media di 41,804 Km/h. Ha preceduto allo sprint il malaysiano Mat Senan e l’azero Surutkovych, distanziati di 4″ e 6″ nella prima classifica generale.

VUELTA AL SUD DE BOLIVIA

Il colombiano Edson Calderón (4-72 Colombia) si è imposto nella qunta ed ultima tappa, circuito di Sucre (156 Km). Ha preceduto di 4″ il connazionale Villegas Cardona e di 6″ il boliviano Oscar Soliz Vilca (Movistar Team América), che si impone in classifica con 4′46″ su Calderón e 8′00″ sul boliviano Campero Villaroel.

LOPEZ ALL’ULTIMO RESPIRO, DUMOULIN PADRONE

agosto 18, 2013 by Redazione  
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Finale entusiasmante sulle rampe della Redoute con lo scalatore del Team Sky che stacca i compagni di fuga Angel Madrazo e Maciej Paterski, ultimi superstiti di un tentativo di 11 uomini, e per 2” resiste al ritorno del gruppetto dei migliori regolato da Zdenek Stybar, mentre il nuovo leader della generale è il 22enne di Maastricht che si scatena nel finale dopo aver distanziato i diretti rivali Lars Boom e Sylvain Chavanel ed è 4° al traguardo. Grande delusione per l’enfant du pays Philippe Gilbert che cade insieme al compagno Taylor Phinney, costretto al ritiro, e non va oltre il 22° posto.

Foto copertina: lo spagnolo David Lopez Garcia si impone su una delle mitiche “vette” del ciclismo, la Redoute (foto Bettini)

La sesta tappa dell’Eneco Tour, 150 km da Riemst ad Aywaille, si presentava come una delle frazioni in assoluto più dure affrontate nei 9 anni di storia della corsa con ben 11 côtes ardennesi disseminate lungo il percorso tra cui le impegnative Côte de Chambralles e Côte de Niaster e, soprattutto, la mitica Côte de La Redoute, da scalare per intero due volte, rispettivamente a 61 e 31 km dal traguardo posto dopo i primi 1500 metri della salita simbolo della Liegi-Bastogne-Liegi. L’andatura è stata forsennata fin dalle prime battute e in breve ha preso corpo un tentativo di 22 atleti, tra cui Bradley Wiggins (Team Sky) ma anche il leader della generale Lars Boom (Belkin) che ha rosicchiato 2” di abbuono al primo traguardo volante di giornata, immediatamente rintuzzato dal gruppo. La fuga buona è nata intorno al km 20 ad opera di Vyacheslav Kuznetsov (Katusha), Gregory Habeaux e Jurgen Van Goolen (Accent Jobs), Evan Huffman (Astana), Stijn Vandenbergh (Omega-QuickStep), Angel Madrazo (Movistar), David Lopez Garcia (Team Sky), Nick Nuyens (Garmin-Sharp), Maciej Paterski (Cannondale) e dal duo della Vacansoleil composto da Pim Ligthart e dal pericolosissimo Lieuwe Westra, atleta che già in passato ha dimostrato di trovarsi a meraviglia su salite simili a quelli ardennesi, ad esempio con il successo di Mende alla Parigi-Nizza del 2012, e che, soprattutto, era distanziato in classifica generale di soli 48” da Boom. Ciò nonostante, anche in considerazione che il susseguirsi delle salite non consentiva di organizzare un inseguimento efficace, la reazione del gruppo si è fatta attendere parecchio e il vantaggio dei battistrada ha superato i 7′ prima che gli uomini della Belkin iniziassero finalmente a tirare con decisione.
Una prima svolta della gara si è avuta ai -65 dal traguardo quando una caduta avvenuta nelle prime posizioni del gruppo coinvolgeva una ventina di atleti, tra cui Alessandro Petacchi (Omega-QuickStep), Moreno Moser (Cannondale) e Taylor Phinney (Bmc), tutti costretti al ritiro, ma anche Tom Dumoulin (Argos-Shimano), 3° nella generale a 8” da Boom, e l’attesissimo idolo di casa Philippe Gilbert (Bmc). Questi, al pari del giovane olandese, riuscirà a rientrare grazie al supporto di 4 compagni di squadra, tra cui Daniel Oss e Manuel Quinziato, ma al prezzo di una dispendiosa rincorsa, tanto più che davanti a loro il ritmo ha continuato a essere sostenuto grazie soprattutto agli uomini dell’Omega-QuickStep, che hanno attaccato a più riprese in funzione dei due uomini di classifica Sylvain Chavanel e Zdenek Stybar, distanziati rispettivamente di 4 e 24” da Boom, finchè non sono riusciti a sganciare Kevin De Weert in compagnia di Tim Wellens (Lotto-Belisol) e per un breve tratto anche di Ian Stannard (Team Sky) e Jesse Sergent (RadioShack), che però non hanno retto il ritmo e sono stati riassorbiti da un plotone comprendente già non più di una sessantina di unità. Ai piedi del secondo passaggio sulla Redoute la situazione vedeva pertanto gli 11 uomini al comando, tra i quali Ligthart era di gran lunga il più attivo in funzione di Westra, con circa 2′30” di margine su De Weert e Wellens e 3′ sul gruppo tirato dall’Astana di Maxim Iglinskiy, non nuovo ad exploit su queste strade essendosi aggiudicato la Liegi nel 2012, e soprattutto di Andriy Grivko, 7° nella generale a 23” da Boom.
Lungo le rampe più dure la corsa è definitivamente esplosa sia davanti, con lo scatto di Lopez Garcia al quale hanno saputo replicare i soli Madrazo, Paterski e Westra mentre si sono accodati in seguito Nuyens e Vandenbergh, sia nel gruppo dei big con il forcing dell’Astana che ha prodotto una grande setacciata mandando in grande difficoltà Boom, che ha scollinato con una trentina di secondi di ritardo atteso dal solo Bram Tankink mentre Wilco Kelderman è rimasto davanti, e non rivedrà più la testa della corsa. Sul successivo falsopiano un attacco di uno Stybar in grande spolvero ha prodotto la selezione definitiva con Jan Bakelants (RadioShack), Arnold Jeannesson (Fdj) e Daryl Impey (Orica-GreenEdge) pronti a reagire immediatamente e con Grivko che si è inizialmente fatto sorprendere ma al pari di Dumoulin è rientrato grazie a un grande lavoro di Iglinsky che ha continuato a scandire il passo del gruppetto che, strada facendo, ha raggiunto e staccato De Weert e Wellens oltre a diversi componenti della fuga iniziale, mentre non hanno reagito Chavanel, più per mancanza di gambe che per la volontà di dare via libera a Stybar, e un enigmatico Gilbert che, forse sofferente per le botte riportate nella caduta, ha alternato fino al traguardo momenti di grande brillantezza ad altri di palese difficoltà. I due sono stati raggiunti dal plotoncino di Boom comprendente tra gli altri anche un grintoso Luca Wackermann (Lampre-Merida), unico azzurro presente nel vivo della corsa, e altri atleti con ambizioni come e Pieter Weening (Orica-GreenEdge) e Maxime Monfort (RadioShack).
Il finale di gara è stato entusiasmante, forse come nessun altro nella storia dell’Eneco Tour, con l’attacco sulla Côte de Chambralles di Madrazo nel gruppo di testa, al quale hanno replicato i soli Lopez Garcia e Paterski, e un Dumoulin che, nel momento in cui Iglinskiy si è fatto da parte dopo aver esaurito il suo lavoro, si è letteralmente scatenato alle loro spalle portandosi al comando del gruppettino e, incurante degli atleti che aveva a ruota, tirando quasi ininterrottamente sia in salita che in pianura fino ai piedi dello strappo finale per guadagnare più terreno possibile sia su Chavanel, che quantomeno ha tentato con orgoglio di limitare i danni, sia su Boom che è, invece, sprofondato nelle retrovie. L’azione del 22enne di Maastricht ha fatto sì che il vantaggio dei tre di testa calasse drasticamente ma Lopez Garcia ha trovato le forze per rilanciare l’azione negli ultimi metri saltando Madrazo, che aveva imposto lo sprint in testa, e resistendo per 2” alla rimonta di Stybar, che ha conquistato la piazza d’onore davanti a Paterski, superato dal ceco proprio sulla linea d’arrivo con Dumoulin, straordinario alla luce delle energie spese in precedenza, 4° a 3” davanti a Bakelants, Madrazo, un Westra bravo a rimanere a galla dopo essere stato raggiunto e Impey mentre 9° a 12” ha chiuso Nuyens con a ruota Jeannesson e Grivko, 12° a 51” Kelderman, 17° a 57” Chavanel, 22° a 1′37” Gilbert, 31° a 1′52” Wackermann e addirittura 38° a 2′19” l’ormai ex maglia biancorossa Boom che, dunque, dice addio al sogno di ripetere il trionfo del 2012., Per Lopez Garcia, già prezioso per Chris Froome nell’ultimo Tour de France, si tratta del primo successo stagionale e del quarto in una carriera da sempre votata al servizio di capitani più forti di lui.
La nuova classifica generale vede meritatamente al comando Dumoulin con 9” su Stybar, 24” su Grivko, 29” su Bakelants e Impey, 37” su Westra e 50” su Chavanel ma l’Argos-Shimano si è dimostrata una formazione non all’altezza delle migliori e non sarà facile per il giovane olandese respingere l’attacco dei rivali in un’ultima tappa che si annuncia anch’essa più che mai spettacolare, 208 km lungo le strade del Giro delle Fiandre con partenza da Tienen e l’arrivo posto alle pendici del celebre muro di Grammont dopo aver scalato altri 10 muri in precedenza.

Marco Salonna

17-08-2013

agosto 18, 2013 by Redazione  
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ENECO TOUR (Belgio – Paesi Bassi)

Lo spagnolo David López García (Sky ProCycling) si è imposto nella sesta tappa, Riemst – La Redoute (Aywaille), percorrendo 150 Km in 3h51′13″ alla media di 38,924 Km/h. Ha preceduto di 2″ il ceco Stybar e il polacco Paterski. Miglior italiano Luca Wackermann (Lampre – Merida), 31° a 1′52″. L’olandese Tom Dumoulin (Team Argos – Shimano) è il nuovo leader della classifica con 9″ su Stybar e 24″ sull’ucraino Grivko. Miglior italiano Wackermann, 33° a 5′05″

VOLTA A PORTUGAL EM BICICLETA LIBERTY SEGUROS

Lo spagnolo Alejandro Manuel Marque Porto (OFM – Quinta da Lixa) si è imposto nella nona tappa, cronometro Sabugal – Guarda, percorrendo 35,3 Km in 49′06″ alla media di 43,136 Km/h. Ha preceduto di 36″ il connazionale César Veloso e di 1′28″ il portoghese Sousa Barbosa. Miglior italiano Alfredo Balloni (Ceramica Flaminia – Fondriest), 21° a 3′28″. Marque Porto è il nuovo leader della classifica con 4″ su César Veloso e 50″ su Sousa Barbosa. Miglior italiano Andrea Manfredi (Ceramica Flaminia – Fondriest), 40° a 58′52″.

TOUR DES FJORDS (Norvegia)

Due tappe disputata nel secondo giorno di gara
Il mattino, il norvegese Alexander Kristoff (Katusha Team) si è imposto nella seconda tappa, Hjelmeland – Forsand, percorrendo 103,2 Km in 2h28′26″ alla media di 41,715 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Wagner e l’olandese Bol. Unico italiano in gara Kristian Sbaragli (Team MTN Qhubeka), 8°. Il russo Sergey Chernetskiy (Katusha Team) è ancora leader della classifica con 21″ sull’olandese Teunissen e 23″ sul belga Waeytens. Sbaragli 28° a 1′05″.
In serata, il team russo Katusha Team si è imposto nella terza tappa, cronosquadre Risavika – Stavanger, percorrendo 24 Km in 28′22″ alla media di 50,763 Km/h. Ha preceduto di 3″ il team olandese Belkin Pro Cycling Team e di 20″ il team belga Topsport Vlaanderen-Baloise. Chernetskiy è ancora leader della classifica, con 30″ sul norvegese Nordhaug e 42″ su Waeytens. Sbaragli 63° a 4′40″.

PUCHAR MINISTRA OBRONY NARODOWEJ

Il polacco Bartlomiej Matysiak (CCC Polsat Polkowice) si è imposto nella corsa polacca, circuito di Plock, percorrendo 179,7 Km in 4h03′23″ alla media di 44,300 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Komar e di 9″ il connazionale Bodnar.

GRAND PRIX KRALOVEHRADECKEHO KRAJE (dilettanti)

Il ceco Petr Vakoc (Etixx – iHNed) si è imposto nella corsa ceca, circuito di Opocno, percorrendo 190 Km in 4h45′23″ alla media di 39,946 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Hosek e di 1′26″ lo sloveno Pibernic. Miglior italiano Matteo Marcolin (Cycling Team Friuli), 19° a 7′21″

VUELTA AL SUD DE BOLIVIA

Il colombiano Camilo Andres Suarez Albarracin (4-72 Colombia) si è imposto nella quarta tappa, Potosí – Sucre, percorrendo 155 Km in 3h45′48″, alla media di 41,186 Km/h. Ha preceduto di 3′23 i connazionali Calderón e Villegas. Il boliviano Oscar Soliz Vilca (Movistar Team América) è ancora leader della classifica, con 4′58″ su Calderón e 8′54″ sul boliviano Campero Villaroel.

GP VALDASO (dilettanti)

L’italiano Gianfranco Zilioli (Team Colpack) si è imposto nella corsa italiana, Petritoli – Rubbianello, percorrendo 159 Km in 3h55′50″ alla media di 40,452 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Foliforov e l’italiano Alessio Mischianti (Futura Team Matricardi)

CHAVANEL METTE TUTTI IN RIGA E MINACCIA BOOM

agosto 17, 2013 by Redazione  
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Il pluricampione francese di specialità si aggiudica la crono di Sittard-Geelen con 4” sull’ormai non più sorprendente Tom Dumoulin e su Jesse Sergent e balza al secondo posto della generale a 4” dall’olandese della Belkin, autore di una prova leggermente al di sotto delle aspettative. Non esaltanti le prove dei grandi favoriti della vigilia Bradley Wiggins e Taylor Phinney che non vanno oltre il 5° e 6° posto; in casa Italia il migliore è Daniele Bennati, 14°, mentre naufraga Moreno Moser.

Foto copertina: Chavanel in azione nella crono di Sittard-Geelen (foto AFP)

Dopo quattro tappe in cui lo spettacolo non è comunque mancato, a differenza che in precedenti edizioni, e la classifica generale ha già assunto una sua fisionomia ben definita l’Eneco Tour è entrato nella sua fase decisiva con la cronometro di Sittard-Geelen, 13,2 km caratterizzati dalle ascese, sia pure brevi e pedalabili, di Windraak e Beukenberg poste nella parte centrale del percorso. Il successo di giornata è andato, piuttosto inaspettatamente anche se parliamo comunque di un atleta sempre molto performante nelle prove contro il tempo, al francese Sylvain Chavanel (Omega-QuickStep) che ha chiuso in 16′04” a una media di 48,4 km/h e ha prevalso con 4” sul sempre più convincente Tom Dumoulin (Argos-Shimano), che peraltro correva quasi in casa essendo originario di Maastricht, e sullo specialista neozelandese Jesse Sergent (RadioShack) e 6” su un sorprendente Sebastian Langeveld (Orica-GreenEdge), mai in passato così performante nelle cronometro, che si è permesso il lusso di precedere i due grandi favoriti della vigilia, Bradley Wiggins (Team Sky) e Taylor Phinney (Bmc): il britannico ha chiuso 5° a 9”, anche se a sua discolpa va detto che in questa fase della sua carriera preferisce percorsi più piatti e soprattutto un chilometraggo ben più elevato come sarà quello della crono iridata di Firenze, mentre l’astro nascente del Colorado si è piazzato 6° a 11” precedendo un positivo Vladimir Gusev (Katusha), 7° a 14”, un Lieuwe Westra (Vacansoleil) tornato competitivo dopo il malanno che l’aveva costretto ad abbandonare il Tour de France a soli 30 km da Parigi, 8° a 17”, il regolarista ucraino Andriy Grivko (Astana) 9° a 18” e soprattutto il leader della generale Lars Boom (Belkin), 10° a 20” e autore di una prova che è eccessivo definire negativa ma dal quale era comunque lecito attendersi qualcosa di più alla luce della grande condizione dimostrata nelle prime quattro tappe e di quanto fatto all’Eneco Tour di un anno fa, in cui aveva chiuso la prova contro il tempo di Ardooie sul gradino più basso del podio a soli 6” dal vincitore Svein Tuft (Orica-GreenEdge), che dal canto suo a Sittard-Geelen, su un percorso molto meno adatto ai suoi mezzi, ha ottenuto un modesto 21° posto a 33” da Chavanel. Per quanto riguarda gli altri uomini di classifica il recente vincitore della Post Danmark Rundt Wilco Kelderman (Belkin) ha chiuso con un discreto 11° posto a 23” e un più che positivo Pieter Weening (Orica-GreenEdge), che già al Giro di Polonia aveva costruito la sua vittoria finale nella crono conclusiva di Cracovia pur essendo tutt’altro che uno specialista, ha fatto registrare il quindicesimo tempo, a 25”, mentre non è stata trascendentale la prestazione di Philippe Gilbert (Bmc), 20° a 31”, ed è stato il grande sconfitto del giorno Zdenek Stybar (Omega-QuickStep), alla vigilia era quarto nella generale a 6” da Boom, solo 23° a 38” a pari merito con Jan Bakelants (RadioShack). Hanno come previsto perso molto terreno – con la parziale eccezione di Tyler Farrar (Garmin-Sharp), 27° a 40” – i velocisti che si trovavano nelle zone alte della generale grazie agli abbuoni, da André Greipel (Lotto-Belisol) ad Arnaud Démare (Fdj) passando per i nostri Giacomo Nizzolo (RadioShack) e Alessandro Petacchi (Omega-QuickStep), mentre in casa Italia è stata oltremodo deficitaria la crono di Moreno Moser (Cannondale), unico azzurro ancora in grado di dire la sua per un buon piazzamento in classifica dopo il terreno perso da Filippo Pozzato (Lampre-Merida) in quel di Vlijmen, che su un percorso tutto sommato piuttosto congeniale ai suoi mezzi è sprofondato al 67° posto a 1′06” da Chavanel. Il migliore è stato Daniele Bennati (Saxo-Tinkoff), discreto 14° a 24” e giunto appena davanti al compagno Manuele Boaro, 17° a 28”. La nuova classifica generale vede Boom sempre al comando con 4” su Chavanel, che anche un anno fa aveva conquistato la piazza d’onore alle spalle dell’olandese, 8” su Dumoulin e Phinney, 10” su Langeveld e 18” su Gilbert ma fino al 19° posto di Sergent sono tutti racchiusi in 38”. L’Eneco Tour resta pertanto ancora apertissimo e si deciderà nelle due frazioni conclusive a partire dalla sesta, 150 km da Riemst a La Redoute in cui verranno affrontate ben 11 côtes della Liegi-Bastogne-Liegi tra cui proprio la Redoute, che verrà scalata per intero due volte, al km 89 e al km 119, e alle pendici della quale, in località Aywaille, sarà posto il traguardo.

Marco Salonna

16-08-2013

agosto 17, 2013 by Redazione  
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ENECO TOUR (Belgio – Paesi Bassi)

Il francese Sylvain Chavanel (Omega Pharma – Quick Step) si è imposto nella quinta tappa, circuito a cronometro di Sittard-Geleen, percorrendo 13,2 Km in 16′04″ alla media di 49,294 Km/h. Ha preceduto di 4″ l’olandese Dumoulin e il neozelandese Sergent. Miglior italiano Daniele Bennati (Team Saxo – Tinkoff), 14° a 24″. L’olandese Lars Boom (Belkin Pro Cycling Team) è ancora leader della classifica con 4″ su Chavanel e 8″ su Dumoulin. Miglior italiano Manuel Quinziato (BMC Racing Team), 25° a 51″

VOLTA A PORTUGAL EM BICICLETA LIBERTY SEGUROS

Lo spagnolo Gustavo César Veloso (OFM – Quinta da Lixa) si è imposto nell’ottava tappa, Oliveira Hospital – Seia (Torre), percorrendo 166,3 Km in 5h03′26″ alla media di 32,883 Km/h. Ha preceduto di 1″ il portoghese Rui Miguel Sousa Barbosa (Efapel – Glassdrive) e di 6″ il portoghese Moreira Silva. Miglior italiano Antonio Santoro (Ceramica Flaminia – Fondriest), 23° a 10′51″. Sousa Barbosa è il nuovo leader della classifica con 6″ su César Veloso e 31″ sul portoghese Brôco. Miglior italiano Andrea Manfredi (Ceramica Flaminia – Fondriest), 39° a 51′14″.

TOUR DES FJORDS (Norvegia)

Il russo Sergey Chernetskiy (Katusha Team) si è imposto nella prima tappa, Valle – Stavanger, percorrendo 205 Km in 5h19′35″ alla media di 38,487 Km/h. Ha preceduto di 17″ l’olandese Teunissen e il belga Waeytens. Unico italiano in gara Kristian Sbaragli (Team MTN Qhubeka), 61° a 55″. Chernetskiy è il primo leader della classifica con 21″ su Teunissen e 23″ su Waeytens. Sbaragli 61° a 1′05″.

VUELTA AL SUD DE BOLIVIA

Il boliviano Oscar Soliz Vilca (Movistar Team América) si è imposto anche nella terza tappa, Sucre – Potosì. Ha preceduto di 15″ il colombiano Calderón e di 16″ il boliviano Cotumba. Soliz è ancora leader della classifica con 5′03″ su Calderón e 8′53″ sul boliviano Campero Villaroel.

GP CAPODARCO (dilettanti)

L’italiano Matteo Busato (Trevigiani Dynamon Bottoli) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Capodarco di Fermo, percorrendo 180 Km in 4h21′55″ alla media di 41,234 Km/h. Ha preceduto di 18″ l’italiano Mario Sgrinzato (Petroli Firenze Wega Contech) e di 36″ l’italiano Gianfranco Zilioli (Team Colpack)

RISCATTO GREIPEL, BOOM NUOVO LEADER

agosto 16, 2013 by Redazione  
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Dopo le delusioni delle prime tre tappe il tedesco della Lotto-Belisol domina lo sprint di Vlijmen, località di residenza dell’olandese della Belkin che dal canto suo coglie il terzo posto, preceduto al fotofinish da un brillante Giacomo Nizzolo e davanti ad Alessandro Petacchi, e con esso i 4” di abbuono che gli consentono di conquistare la maglia biancorossa a discapito di Arnaud Démare. Sfortunato Filippo Pozzato che rimane attardato da una caduta ai -6 dal traguardo ed esce dai giochi per la generale.

Foto copertina: il dodicesimo successo stagionale di Greipel (foto AFP)

La quarta tappa dell’Eneco Tour, 169,6 km da Essen a Vlijmen, si presentava come la classica frazione priva di difficoltà altimetriche e pertanto adatta alle ruote veloci ma comunque insidiosa per via delle diverse curve disseminate nei 28,4 km del circuito finale, da ripetere per due volte, affrontate comunque fortunatamente per i corridori con un asfalto asciutto dopo che una leggera pioggia era caduta nella parte centrale del percorso. La corsa è vissuta sulla fuga di Ioannis Tamouridis (Euskaltel), Pieter Jacobs (Topsport Vlaanderen), Staf Scheirlinckx (Accent Jobs) e Pim Ligthart (Vacansoleil), partiti subito dopo l’abbassamento della bandierina, che non hanno avuto chances di fronte a un plotone in cui oltre alla Fdj della maglia biancorossa di leader Arnaud Démare si sono avvicendate in testa diverse altre squadre con la Katusha di Alexander Porsev, la Lotto-Belisol di André Greipel e l’Orica-GreenEdge di Daryl Impey particolarmente attive. Le residue speranze dei battistrada sono svanite quando Scheirlinckx non ha retto il ritmo a una trentina di km dal traguardo e Lightart, probabilmente quello che ne aveva di più tra i quattro, è stato tagliato fuori da una foratura, lasciando Jacobs e Tamouridis soli nel disperato tentativo di resistere al ritorno di un plotone che ha completato il ricongiungimento ai -10 dal traguardo, con il greco che è stato l’ultimo ad alzare bandiera bianca. Il finale è stato segnato da una caduta a 6 km dal traguardo, avvenuta intorno alla 30a posizione del gruppo, innescata da Matthew Hayman (Team Sky) e nella quale sono rimasti coinvolti direttamente tra gli altri anche Francisco Ventoso (Movistar) e il milanese Jacopo Guarnieri, mentre diversi altri atleti sono rimasti attardati e non riusciranno più a rientrare, tra cui Filippo Pozzato (Lampre-Merida), che era il migliore dei nostri nella generale insieme ad Alessandro Petacchi (Omega-QuickStep) con un ritardo 10” da Démare, che chiuderà distanziato di 1′46” uscendo dalle zone alte. Un velleitario tentativo di Matti Breschel (Saxo-Tinkoff) non ha avuto esito e sono iniziate le manovre di preparazione per la volata in cui Lotto-Belisol e Belkin si sono dimostrate di gran lunga le compagini più organizzate finchè Lars Boom (Belkik), che ha la residenza proprio a Vlijmen, è partito lunghissimo con a ruota Greipel che ha fatto valere la sua maggiore velocità di punta e si è imposto con largo margine, riscattando le delusioni delle prime tre tappe, in cui un po’ per sfortuna e un po’ per l’infelice scelta di dare via libera a Jürgen Roelandts nella frazione di Brouwersdam non era riuscito a raccogliere risultati di rilievo, e salendo a quota 12 successi in stagione e 5 in carriera all’Eneco Tour. La piazza d’onore è stata conquistata da un Giacomo Nizzolo (RadioShack) in grande spolvero che al fotofinish ha avuto la meglio su un Boom che ha comunque conquistato 4” fondamentali secondi di abbuono oltre ad altri 6″ di distacco nei confronti di quasi tutti i principali rivali – ad eccezione di Démare, di Philippe Gilbert (Bmc) e di Zdenek Stybar (Omega-QuickStep) – per via di un buco creatosi negli ultimi metri. Ai piedi del podio si è piazzato Petacchi davanti a Porsev, a Tyler Farrar (Garmin-Sharp) e a Jens Keukeleire (Orica-GreenEdge) mentre Elia Viviani (Cannondale) ha pagato, come avvenuto più volte in questa stagione, la mancanza di un treno in grado di portarlo davanti nel finale e non è andato oltre il 9° posto. In classifica generale Boom è balzato al comando, meritatamente per quanto fatto in queste prime quattro tappe in cui è rimasto sempre nelle primissime posizioni malgrado percorsi sulla carta non adattissimi alle sue caratteristiche, con 1” su Greipel, 3” su Démare, 6” su Stybar, 7” su Gilbert, 9” su Farrar, 13” su Petacchi, 15” su Nizzolo e 17” su Taylor Phinney (Bmc) e diviene a questo punto il grande favorito per bissare il successo del 2012: fondamentale sarà la cronometro di Sittard-Geelen, 13,2 km impegnativi con gli strappi di Windrack e Beukenberg lungo i quali il solo Phinney sembra in grado di poter recuperare qualche secondo all’ex ciclocrossista olandese mentre per il successo parziale l’uomo da battere potrebbe essere Bradley Wiggins (Team Sky), che ha risparmiato energie in queste giornate proprio per dare il meglio di sè nella prova contro il tempo.

Marco Salonna

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