AD ACEVEDO LA TAPPA, A VAN GARDEREN LA MAGLIA

agosto 24, 2013 by Redazione  
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La tappa regina di questa edizione del Giro del Colorado va allo scalatore colombiano Javier Alexis Acevedo (Jammis-Hagens Berman), grazie alla concessione di Tejay Van Garderen (BMC) che non ha opposto resistenza nel “non sprint” che ha deciso la tappa. Il motivo dell’atteggiamento di Van Garderen risiede nel semplice fatto che ora è lui a comandare la classifica della corsa americana.

Foto copertina: la “volata” che ha deciso le sorti della tappa regina dell’USA Pro Challenge (foto Jonathan Devich)

Era la tappa chiave di questo USA Pro Challenge, o Giro del Colorado a dir si voglia, quella che sarebbe stata decisiva alla conformazione della classifica generale, e il principale favorito della vigilia, Tejay Van Garderen, ha risposto alla grande, ottimizzando al massimo l’occasione presentatagli. Il solo a resistere al ritmo dello statunitense è stato Javier Acevedo, 28enne colombiano anch’egli ben dotato per la salita: negli ultimi metri di gara Acevedo ha superato agevolmente Van Garderen, tagliando per primo il traguardo con il compagno di fuga alla sua ruota.
Si è detto che era la tappa regina di questa piccola corsa a tappe proprio per il percorso molto esigente dal punto di vista altimetrico: sui 165 chilometri da percorrere erano distribuiti due Gran Premi della Montagna, tutti posizionati nella seconda parte di gara. La “ciliegina sulla torta” era rappresentata dall’ascesa finale, non valida come GPM, di Beaver Creek.
Nella prima parte di gara sono davvero molti i corridori che tentano di andare in avanscoperta e tra di essi figurano alcuni campioni come Chris Froome (Team Sky) e Andy Schleck (Radioshack-Trek), ma sfortunatamente per loro non godranno sia di libertà sia di fortuna.
Più fortunati saranno invece Pate e Siutsou (Team Sky), Villella (Cannondale), Warbasse (BMC), Duggan e Rogers (Saxo Bank-Tinkoff), Gallopin (Radioshack-Trek), Tvetcov (Kenda) e Cooke (Jammis-Hagens Berman). La selezione, però, sarà spietata anche tra i fuggitivi e solo Siutsou, Villella, Rogers, Warbasse e Gallopin comporranno la testa della corsa.
Nemmeno in gruppo il ritmo è lento, anche grazie al lavoro della Garmin Sharp del leader Morton (forse anche per rendere la corsa dura a vantaggio di Danielson), che manterrà il gap sui fuggitivi sempre sotto i 2′30”.
La corsa si decide quando mancano 11 chilometri al traguardo e, dopo aver annullato la fuga di giornata, guidano la gara quattro corridori: Danielson, propiziatore dell’azione decisiva, il colombiano Acevedo, Van Garderen e il suo compagno di squadra Frank.
Tuttavia sulle ultime rampe della salita che conduce al traguardo il forcing di Van Garderen costringe alla resa Mathias Frank e Thomas Danielson, con il solo Acevedo che resta sulla ruota dello statunitense.
I due riusciranno a filarsela tranquillamente fin sul traguardo dove Van Garderen lascia la tappa ad Acevedo, visto che a Tejay andrà la maglia di leader della corsa.
Dopo 13” giunge Frank, a 22” Danielson, a 1′28” un gruppetto di una decina di corridori regolato da Chad Beyer (quinto) sul nostro Damiano Caruso (sesto).
Domani altra tappa importante ai fini della classifica: c’è infatti in previsione una cronoscalata di 16 chilometri sulla salita del Vail Pass

Paolo Terzi

VUELTA: I PROTAGONISTI AL VIA

agosto 24, 2013 by Redazione  
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Nonostante le assenze di Chris Froome e Alberto Contador, cui si aggiungono quelle di Nairo Quintana, Bradley Wiggins e Cadel Evans, oltre a quella di Peter Sagan e degli sprinter di punta Mark Cavendish, André Greipel e Marcel Kittel, complice un percorso decisamente avaro di opportunità delle ruote veloci, la start list della Vuelta che scatterà con una cronosquadre di 27 km da Vilanova de Arousa a Sanxenxo è di altissimo livello in particolare per quanto riguarda la lotta per la maglia roja, con al via 7 tra i corridori che hanno chiuso nei primi 10 al Giro d’Italia, 5 tra i primi 10 del Tour e 6 tra i primi 10 della Vuelta 2012: la maggioranza delle 22 formazioni in gara, le stesse di un anno fa con l’eccezione dell’Andalucia che è stata rimpiazzata dalla NetApp-Endura, presenta un roster più competitivo rispetto a quello della passata edizione, andiamo dunque ad analizzarli in dettaglio una per una

Foto copertina: la planimetria della Vuelta 2013 (wikipedia)

MOVISTAR 2012: Juan José Cobo, Jonathan Castroviejo, Imanol Erviti, Benat Intxausti, Pablo Lastras, Javier Moreno, Nairo Quintana, José Joaquin Rojas, Alejandro Valverde.
MOVISTAR 2013: Alejandro Valverde, Eros Capecchi, Imanol Erviti, José Ivan Gutierrez, José Herrada, Benat Intxausti, Pablo Lastras, Javier Moreno, Sylvester Szmyd

Così come un anno fa il leader è Valverde che però dopo quanto fatto proprio all’ultima Vuelta e poi al Tour si presenta con credenziali maggiori rispetto a un 2012 in cui era reduce da una Grande Boucle altalenante anche se chiusa in crescendo con il successo di Peyragudes, anche le quotazioni di Intxausti nei grandi Giri sono cresciute un anno fa mentre il duo Capecchi-Szmyd fatica a reggere il confronto in montagna con Quintana, che non era il corridore capace di battagliare con Froome ma aveva già dimostrato cose importanti in salita, e con Cobo che sia pure in ribasso era pur sempre il vincitore uscente, inoltre nella formazione attuale è assente un velocista all’altezza di Rojas e pertanto possiamo dare un giudizio di approssimativa parità tra le due formazioni

AG2R 2012: John Gadret, Maxime Bouet, Ben Gastauer, Blel Kadri, Lloyd Mondory, Matteo Montaguti, Rinaldo Nocentini, Christophe Riblon, Nicolas Roche
AG2R 2013: Domenico Pozzovivo, Julien Berard, Carlos Alberto Betancur, Steve Chainel, Mikael Cherel, Ben Gastauer, Lloyd Mondory, Matteo Montaguti, Rinaldo Nocentini

Al pari di un anno la formazione transalpina si presenta con due potenziali uomini di classifica ovvero Pozzovivo e Betancur rispetto a Roche e Gadret, il colombiano ha disputato un Giro similare a quello di Gadret nel 2012 e al pari del francese non arriva in Spagna al top della condizione mentre nel confronto tra Pozzovivo e Roche il lucano ha certamente un potenziale superiore ma il rendimento nella sua prima grande corsa a tappe al di fuori dell’Italia è un’incognita mentre l’irlandese poteva vantare il 5° posto alla Vuelta 2010 e diversi altri piazzamenti sia in Spagna che al Tour, per quanto riguarda il supporting cast la presenza di Bouet e Riblon, anche se il marsigliese aveva dimostrato solo in parte il potenziale che gli ha consentito di imporsi sull’Alpe d’Huez, fa la differenza in positivo per la formazione del 2012 che gode pertanto di una preferenza sia pure lieve

ASTANA 2012: Fredrik Kessiakoff, Assan Bazayev, Alexsandr Dyachenko, Enrico Gasparotto, Andrey Kashechkin, Kevin Seeldraeyers, Egor Silin, Paolo Tiralongo, Andrey Zeits
ASTANA 2013: Vincenzo Nibali, Janez Brajkovic, Jacob Fuglsang, Andriy Grivko, Maxim Iglinskiy, Tanel Kangert, Paolo Tiralongo, Alessandro Vanotti, Andrey Zeits

Non può esserci un paragone tra le due compagini con Kessiakoff, Seeldraeyers e Kashechkin oltre a Tiralongo presente anche quest’anno che erano discreti scalatori in grado con condizioni favorevoli di strappare un posto nella top ten mentre quest’anno ci sono Kangert che ha dimostrato al Giro di valere più di questi atleti, Brajkovic che difficilmente dopo la caduta del Tour potrà offrire un rendimento di altissimo livello ma è comunque un atleta di spessore, Fuglsang che in Francia ha fatto vedere le sue cose migliori della carriera in un grande Giro e naturalmente Nibali autore di una stagione strepitosa fin qui che sarà insieme a Rodriguez e Valverde l’uomo da battere, se ci aggiungiamo poi due validi gregari come Grivko e Iglinskiy il fatto che non ci sia uno sprinter all’altezza di Bazayev è irrilevante e la formazione del 2013 è di gran lunga più competitiva rispetto a quella di un anno fa

BMC 2012: Philippe Gilbert, Alessandro Ballan, Brent Bookwalter, Stephen Cummings, Yannick Eijssen, Klaas Lodewyck, Amaël Moinard, Steve Morabito, Mauro Santambrogio
BMC 2013: Philippe Gilbert, Yannick Eijssen, Martin Kohler, Sebastian Lander, Klaas Lodewyck, Dominik Nerz, Marco Pinotti, Ivan Santaromita

L’uomo faro sarà ancora una volta Gilbert che così come nel 2012 arriva alla Vuelta in seguito a una stagione decisamente deludente, tenendo conto che non ci sono atleti in grado di far bene in volata in entrambi i roster il confronto si sposta sulla salita dove Santaromita può essere messo sullo stesso piano del Santambrogio di un anno fa che non era naturalmente l’atleta devastante visto nel 2013 prima delle note vicende mentre Nerz e Pinotti, sebbene il bergamasco possa puntare anche alla crono di Tarazona oltre che a preparare quella di Firenze, faticano a reggere il confronto con Moinard e Morabito, a fare la differenza però potrà essere Eijssen che si presenta in Spagna con aspettative decisamente maggiori, forse addirittura di top ten, rispetto a quelle di un anno fa ed è proprio lui a far sì che la compagine del 2013 sia lievemente superiore

CAJA RURAL 2012: Francisco Aramendia, Danail Andonov Petrov, Hernani Broco, André Cardoso, Manuel Cardoso, David De La Fuente, Aitor Galdos, Marcos Garcia, Antonio Piedra
CAJA RURAL 2013: David Arroyo, Francisco Aramendia, Andre Cardoso, Fabricio Ferrari, Marcos Garcia, Francesco Lasca, Antonio Piedra, Amets Txurruka, Ivan Velasco

Alla luce dei limitati mezzi a disposizione la Vuelta 2012 della formazione iberica è stata più che positiva con Garcia e soprattutto un Piedra capace di imporsi su una salita storica come i Lagos de Covadonga sia pure in una fuga in cui non aveva avversari eccezionali, le aspettative su entrambi sono pertanto cresciute e verranno affiancati da altri due atleti in grado di movimentare la corsa in montagna come Txurruka e Velasco a fronte del solo De La Fuente e soprattutto da Arroyo che per tutto l’anno ha preparato solo questa corsa e ha dimostrato alla Vuelta Burgos di essere sui livelli del Giro 2010 chiuso al secondo posto, se ci aggiungiamo il nostro Lasca capace in volata di dire la sua come nessun atleta della formazione del 2012 allora è evidente come il roster attuale sia nettamente più competitivo

COFIDIS 2012: David Moncoutié, Yohann Bagot, Florent Barle, Mickaël Buffat, Leonardo Duque, Egoitz Garcia, Luis Angel Mate, Rudy Molard, Nico Sijmens
COFIDIS 2013: Jérôme Coppel, Yohann Bagot, Cyril Bessy, Nicolas Edet, Luis Angel Mate, Adrien Petit, Stéphane Poulhies, Nico Sijmens, Romain Zingle

La formazione francese sia quest’anno che nel 2012 è senz’altro tra le peggiori presente alla Vuelta e viene invitata più che altro per la presenza di diversi spagnoli nelle proprie fila anche se quest’anno manca il più atteso vale a dire Navarro, tenendo conto che il supporting cast è decisamente modesto in entrambe le compagini il confronto va fatto tra Duque e il promettente Petit per le volate, e possiamo dare un giudizio di approssimativa parità, e tra Moncoutié e Coppel per le frazioni più impegnative, il primo era reduce da quattro edizioni della Vuelta in cui aveva sempre portato a casa una tappa e la maglia a pois ma si era presentato in Spagna chiaramente in una fase calante della sua carriera terminata proprio a Madrid mentre Coppel ha tradito le aspettative che lo volevano come il nuovo atleta francese in grado di lottare in prospettiva per la maglia gialla ma ha chiuso il Tour in crescendo risultando determinante per Navarro nella tappa di Le Grand Bornand e potrebbe trovare proprio alla Vuelta la migliore condizione, in ogni caso il giudizio è di parità tra le due formazioni

EUSKALTEL 2012: Igor Antón, Mikel Astarloza, Mikel Landa, Juan José Oroz, Ruben Perez Moreno, Romain Sicard, Amets Txurruka, Ivan Velasco, Gorka Verdugo
EUSKALTEL 2013: Samuel Sánchez, Igor Antón, Jorge Azanza, Mikel Landa, Egoi Martínez, Mikel Nieve, Juan José Oroz, Pablo Urtasun, Gorka Verdugo

In quello che è l’ultimo grande appuntamento della sua storia il team basco basca si presenta in grande stile con almeno tre uomini in grado di chiudere nella top ten nella generale o comunque di dare spettacolo in montagna come Samuel Sánchez anche se non è più quello di qualche anno fa, Nieve reduce da un Tour eccellente e lo stesso Antón che in Francia su un percorso non adatto alle sue caratteristiche è stato discreto e potrà certamente fare meglio in Spagna, inoltre le aspettative su Verdugo, 11° nella generale un anno fa, e soprattutto su Landa che sale di rendimento anno dopo anno sono cresciute senza dimenticare Martínez che al pari di Txurruka un anno fa può movimentare la corsa in montagna, per tutte queste ragioni la formazione attuale è largamente superiore

FDJ 2012: Arnold Jeannesson, William Bonnet, David Boucher, Nacer Bouhanni, Arnaud Courteille, Rémi Pauriol, Gabriel Rasch, Dominique Rollin, Benoit Vaugrenard
FDJ 2013: Thibaut Pinot, Arnaud Courteille, Kenny Elissonde, Alexandre Geniez, Laurent Mangel, Cédric Pineau, Anthony Roux, Geoffrey Soupe, Jussi Veikkanen

Così come era avvenuto a Jeannesson un anno fa Pinot arriva alla Vuelta dopo il ritiro al Tour de France ma rispetto al connazionale ha un potenziale decisamente superiore e verrà inoltre supportato da altri due scalatori promettenti come Geniez che ha disputato una buonissima ultima settimana di Grande Boucle ed Elissonde di cui si dice un gran bene, d’altro canto però il solo Soupe non può reggere il confronto con Bonnet e soprattutto Bouhanni nelle volate e pertanto la formazione del 2013 si fa preferire solo in maniera lieve

GARMIN-SHARP 2012: Andrew Talansky, Thomas Dekker, Koldo Fernández, Michel Kreder, Raymond Kreder, Christophe Le Mevel, Martijn Maaskant, Thomas Peterson, Johann Van Summeren
GARMIN-SHARP 2013: Daniel Martin, Caleb Fairly, Tyler Farrar, Koldo Fernández, Alex Howes, Michel Kreder, Nick Nuyens, Alex Rasmussen, Johan Van Summeren

Nel 2012 Talansky si era presentato con ambizioni di top ten riuscendo a centrare l’obiettivo e lo stesso discorso vale quest’anno per Martin che ha fatto molto bene per due settimane di Tour con la perla di Bagnéres-de-Bigorre per poi crollare nell’ultima ma trova in Spagna un percorso più adatto ai suoi mezzi, l’irlandese non ha un luogotenente in montagna al livello di Le Mevel ma in compenso sono presenti nel roster attuale due cacciatori di tappe come Nuyens e Rasmussen che vanno ad aggiungersi a Van Summeren e soprattutto Farrar che in volata può fare la differenza, la presenza dello statunitense fa pendere decisamente la bilancia verso la formazione attuale

KATUSHA 2012: Joaquin Rodríguez, Pavel Brutt, Xavier Florencio, Mikhail Ignatiev, Alberto Losada, Denis Menchov, Daniel Moreno, Gatis Smukulis, Angel Vicioso
KATUSHA 2013: Joaquin Rodríguez, Giampaolo Caruso, Vladimir Gusev, Vladimir Isaichev, Dmitry Kozontchuk, Alberto Losada, Daniel Moreno, Luca Paolini, Angel Vicioso

L’ossatura della compagine russa è sostanzialmente la stessa di un anno fa con Rodríguez supportato dai fedelissimi Moreno, Losada e Vicioso ma se un anno fa Purito poteva vantare nelle grandi corse a tappe solo il 2° posto al Giro vinto da Hesjedal ora si presenta con in carniere il 3° posto in una Vuelta 2012 che avrebbe dovuto vincere alla luce del potenziale mostrato e il 3° al Tour di quest’anno in cui nell’ultima settimana è stato devastante e lo stesso Moreno dopo aver chiuso 5° un anno fa si presenta al via con credenziali superiori, la formazione attuale è inoltre più completa con Paolini che tenterà di ripetere il colpo di Marina di Ascea oltre a guadagnare una maglia azzurra per Firenze e Isaichev che andrà a caccia di piazzamenti allo sprint e l’unico punto a sfavore con quella del 2012 è quello di Caruso che sulla carta è inferiore a Menchov in montagna, in ogni caso il roster attuale ha certamente qualcosa in più

LAMPRE-ISD 2012: Damiano Cunego, Winner Anacona, Davide Cimolai, Denys Kostyuk, Oleksandr Kvachuk, Marco Marzano, Przemyslaw Niemiec, Morris Possoni, Davide Viganò
LAMPRE-MERIDA 2013: Michele Scarponi, Winner Anacona, Matteo Bono, Luca Dodi, Massimo Graziato, Manuele Mori, Max Richeze, Simone Stortoni, Diego Ulissi

Una sola conferma ovvero quella di Anacona che un anno fa all’esordio in un grande Giro era un’incognita e lo è tuttora dopo l’infortunio che l’ha tenuto a lungo lontano dalle corse e le prime apparizioni al Giro di Polonia e all’Eneco Tour dove non si è mai visto davanti anche se può vantare le buone prestazioni in montagna di un anno fa, per quanto riguarda la classifica generale Scarponi pur essendo probabilmente in fase calante ha qualcosa in più sia di Cunego, che era andato un anno fa alla Vuelta per preparare il Mondiale poi non disputato, che di un Niemiec che non aveva ancora dimostrato di poter lottare per i primi posti nei grandi Giri, inoltre quest’anno è presente un jolly come Ulissi in grado di dire la sua su quasi tutti i terreni e la coppia Richeze-Graziato si fa preferire a quella Cimolai-Viganò per le volate grazie soprattutto all’argentino, tenendo conto infine che Stortoni e Bono si equivalgono rispetto a Marzano e Possoni come gregari per la salita possiamo dire che la formazione del 2013 è nel complesso superiore

LIQUIGAS-CANNONDALE 2012: Eros Capecchi, Maciej Bodnar, Mauro Da Dalto, Tiziano Dall’Antonia, Maciej Paterski, Daniele Ratto, Cristiano Salerno, Cayetano Sarmiento, Elia Viviani
CANNONDALE 2013: Ivan Basso, Guillaume Boivin, Tiziano Dall’Antonia, Lucas Haedo, Paolo Longo Borghini, Maciej Paterski, Daniele Ratto, Cayetano Sarmiento, Cameron Wurf

Tenendo conto del fatto che il resto della formazione è piuttosto simile tra le due annate, anche se Paterski è cresciuto e Sarmiento è sempre atteso a un’esplosione ancora non arrivata nei suoi 4 anni da pro, il confronto è sostanzialmente tra Basso e Capecchi per la classifica generale, e il varesino si fa di gran lunga preferire sia per il palmares che per quanto fatto nelle ultime corse, e tra Haedo e Viviani per le volate e qui è il veronese ad avere qualcosa in più ma non a sufficienza per compensare il divario tra Basso e Capecchi, pertanto la formazione attuale ha qualcosa in più

LOTTO-BELISOL 2012: Jurgen Van den Broeck, Bart De Clercq, Jens Debusschere, Adam Hansen, Olivier Kaisen, Gianni Meersman, Vicente Reynes, Joost Van Leijen, Frederik Willems
LOTTO-BELISOL 2013: Bart De Clercq, Francis De Greef, Adam Hansen, Gregory Henderson, Vicente Reynes, Jurgen Van De Walle, Tosh Van Der Sande, Jelle Vanendert, Dennis Vanendert

Nel 2012 la formazione belga aveva un uomo di classifica importante, al di là del rendimento deludente poi effettivamente avuto, come Van den Broeck che quest’anno non ha anche se può contare in salita su Jelle Vanendert che però è un’assoluta incognita dopo una stagione costellata da problemi fisici, su De Greef e soprattutto su un De Clercq che ha fatto ottime cose sia al Tour che alla Vuelta di un anno fa, tuttavia oltre all’uomo di classifica manca anche un cacciatore di tappe al livello di Meersman ed è per questo che la formazione di un anno fa si lascia leggermente preferire

OMEGA-QUICKSTEP 2012: Tony Martin, Dario Cataldo, Kevin De Weert, Serge Pauwels, Frantisek Rabon, Gert Steegmans, Zdenek Stybar, Niki Terpstra, Kristof Vandewalle
OMEGA-QUICKSTEP 2013: Tony Martin, Kevin De Weert, Andrew Fenn, Gianni Meersman, Serge Pauwels, Pieter Serry, Zdenek Stybar, Guillaume Van Keirsbulck, Kristof Vandewalle

Il leader sarà come ancora una volta Tony Martin che punterà alla crono di Tarazona e soprattutto a preparare quella di Firenze, rispetto a un anno fa ha perso qualcosina in salita e nelle volate di gruppo dove non c’è nessun atleta all’altezza rispettivamente di Cataldo e di Steegmans ma ha guadagnato negli sprint su arrivi impegnativi grazie a Meersman e soprattutto a Stybar che ha dimostrato all’Eneco Tour di essere cresciuto in maniera impetuosa, la presenza del ceco fa sì che la squadra attuale si lasci leggermente preferire

ORICA-GREENEDGE 2012: Allan Davis, Simon Clarke, Julian Dean, Mitchell Docker, Cameron Meyer, Travis Meyer, Wesley Sulzberger, Daniel Teklehaymanot, Pieter Weening
ORICA-GREENEDGE 2013: Simon Gerrans, Sam Bewley, Simon Clarke, Baden Cooke, Mitchell Docker, Leigh Howard, Christian Meier, Michael Matthews, Wesley Sulzberger

Al pari di un anno fa questa formazione non ha un vero uomo di classifica anche se complessivamente con Weening e Cameron Meyer in salita aveva qualcosa di più nel 2012, quest’anno però è presente due buoni velocisti come Matthews e in seconda battuta Howard, un atleta vincente nelle frazioni di media difficoltà come Gerrans e un Clarke che proprio nell’ultima Vuelta e poi in parte anche al Tour ha dimostrato di essere cresciuto in salita e pertanto la formazione del 2013 ha qualcosa in più

RABOBANK 2012: Robert Gesink, Lars Boom, Matti Breschel, Stef Clement, Juan Manuel Garate, Bauke Mollema, Grischa Niermann, Laurens Ten Dam, Dennis Van Winden
BELKIN 2013: Bauke Mollema, Theo Bos, Graeme Brown, Stef Clement, Juan Manuel Garate, Luis Leon Sanchez, David Tanner, Laurens Ten Dam, Robert Wagner

Un anno fa l’allora Rabobank si presentava con due uomini da top ten per la generale ovvero Gesink e Mollema e quest’anno fa lo stesso sempre con Mollema e con Ten Dam che ha dimostrato proprio alla Vuelta 2012 e in parte all’ultimo Tour di non essere solo un buon scalatore ma anche un uomo di classifica per i grandi Giri, aggiungendo Clement che ha dimostrato al Delfinato di non essere solo un cronoman e Sanchez che è atleta in grado di vincere un po’ su tutti i terreni la Belkin attuale si equivale in montagna con la formazione di un anno fa ma a fare la differenza sono Tanner, Brown e soprattutto Bos che ha uno spunto veloce pari forse a nessun altro corridore di questa Vuelta, dunque la compagine del 2013 è decisamente quella più competitiva

RADIOSHACK 2012: Maxime Monfort, Jan Bakelants, Daniele Bennati, Laurent Didier, Linus Gerdemann, Markel Irizar, Tiago Machado, Gregory Rast, Hayden Roulston
RADIOSHACK 2013: Fabian Cancellara, Matthew Busche, Ben Hermans, Christopher Horner, Markel Irizar, Robert Kiserlovski, Yaroslav Popovych, Gregory Rast, Haimar Zubeldia

Rispetto a un anno fa la compagine statunitense ha perso qualcosa in volata dove non c’è nessun atleta all’altezza di Bennati e in seconda battuta di Roulston ma ha guadagnato nel complesso in salita con Zubeldia che ha caratteristiche simili a quelle di Monfort e al pari del belga può chiudere nei primi 15 o anche nei 10 della generale e Kiserlovski, Hermans e Horner che, al di là dei 42 anni dello statunitense, si fanno nel complesso preferire a Gerdemann, Machado e allo stesso Bakelants che non era ancora il corridore che ha stupito all’ultimo Tour de France, viene in più aggiunto Cancellara che difficilmente potrà fare qualcosa in più che preparare il Mondiale ma che resta un fuoriclasse e pertanto la formazione attuale è chiaramente superiore

TEAM SKY 2012: Christopher Froome, Juan Antonio Flecha, Sergio Henao, Danny Pate, Richie Porte, Ian Stannard, Ben Swift, Rigoberto Uran, Xabier Zandio
TEAM SKY 2013: Sergio Henao, Edvald Boasson Hagen, Dario Cataldo, Vasil Kiryienka, Christian Knees, Salvatore Puccio, Luke Rowe, Rigoberto Uran, Xabier Zandio

Nel 2012 Froome si presentava, sia pure con l’incognita della tenuta dopo il secondo posto al Tour, come il grande favorito assieme a Contador e la sua assenza ovviamente pesa ma viene compensata parzialmente da Uran che ha dimostrato di poter andare sul podio in un grande Giro, cosa che un anno fa non si pensava, inoltre il duo Cataldo-Kiryienka ha qualcosa in più in salita del solo Porte, che era un ottimo gregario e non l’atleta che ha impressionato ad Ax 3 Domaines al Tour e in altre occasioni, mentre per le volate Boasson Hagen ha rimpiazzato Swift anche se la condizione del norvegese dopo la caduta del Tour è un’incognita, in ogni caso un fuoriclasse come Froome non si può regalare e pertanto sia pure di poco la formazione del 2012 si lascia preferire

ARGOS-SHIMANO 2012: John Degenkolb, Koen De Kort, Yukihiro Doi, Tom Dumoulin, Johannes Fröhlinger, Alexandre Geniez, Simon Geschke, Thierry Hupond, Cheng Ji
ARGOS-SHIMANO 2013: Nikias Arndt, Warren Barguil, Johannes Fröhlinger, Thierry Hupond, Reinardt Janse Van Rensburg, Thomas Peterson, Georg Preidler, Ramon Sinkeldam

Alla vigilia della Vuelta di un anno fa non si pensava certo che Degenkolb sarebbe stato il dominatore assoluto delle volate ma sta di fatto che nella formazione di quest’anno non c’è nessuno alla sua altezza in volata e l’assenza del tedesco è compensata solo parzialmente dal fatto che sono al via tre discreti scalatori ovvero Barguil, Peterson e Preidler a fronte di uno solo nel 2012 vale a dire Geniez, pertanto la formazione dell’anno passato aveva qualcosa in più

SAXO-TINKOFF 2012: Alberto Contador, Jesús Hernández, Rafal Majka, Daniel Navarro, Benjamin Noval, Sergio Paulinho, Bruno Pires, Nicki Sørensen, Matteo Tosatto
SAXO-TINKOFF 2013: Roman Kreuziger, Rafal Majka, Michael Morkov, Evgeny Petrov, Nicolas Roche, Chris Sørensen, Nicki Sørensen, Matteo Tosatto, Oliver Zaugg

L’assenza di Contador è naturalmente pesantissima però nel complesso l’ossatura della formazione attuale in montagna è importante con Kreuziger reduce dalla migliore grande corsa a tappe della sua carriera anche se bisogna vedere se ha recuperato al meglio, Majka che è definitivamente esploso al Giro e ha fatto vedere in Polonia di avere un’ottima condizione e il duo Chris Sørensen-Zaugg con l’aggiunta di Petrov che vale complessivamente almeno quanto Navarro ed Hernández, ad ogni modo il discorso è analogo a quello fatto per il Team Sky con Contador che fa sì che la bilancia penda verso la formazione del 2012 sia pure di poco

VACANSOLEIL 2012: Thomas De Gendt, Martijn Keizer, Sergey Lagutin, Pim Ligthart, Bertjan Lindeman, Tomasz Marczynski, Wouter Mol, Rob Ruijgh, Rafael Valls Ferri
VACANSOLEIL 2013: Wouter Poels, Grega Bole, Thomas De Gendt, Juan Antonio Flecha, Johnny Hoogerland, Tomasz Marczynski, Barry Markus, Rafael Valls Ferri, Lieuwe Westra

E’ vero che le aspettative su De Gendt sono scese rispetto a un anno fa quando era fresco il ricordo della sua impresa dello Stelvio e che Poels seppur discreto al Tour difficilmente potrà ripetere il 2011 quando fu secondo sull’Angliru ma un anno fa non c’era nessun velocista all’altezza di Bole e anche per la montagna la formazione attuale è chiaramente superiore grazie ad atleti come Hoogerland, Westra e soprattutto Marczynski che nel 2012 era un semisconosciuto mentre ora è un atleta che può vantare il 13° posto conquistato proprio all’ultima Vuelta, per tutte queste ragioni netta preferenza alla formazione attuale

ANDALUCIA 2012: Adrian Palomares, Sergio Carrasco, Gustavo César, Javier Chacon, Pablo Lechuga, Juan José Lobato, Javier Ramirez, Jesus Rosendo, José Toribio
NETAPP-ENDURA 2013: Leopold König, Jan Barta, Iker Camano, David De La Cruz, Zakkari Dempster, Bartosz Huzarski, José Joan Mendes, Daniel Schorn, Paul Voss

L’unica differenza tra le formazioni presenti nel 2012 e nel 2013 è quella della NetApp-Endura al posto dell’Andalucia e nel cambio la Vuelta ci ha decisamente guadagnato, la formazione spagnola presentava solo un buon velocista come Lobato e per il resto ragazzi di buona volontà e poco altro mentre la NetApp schiera un atleta in grado di dire la sua in montagna come König supportato da Barta e Huzarski che già hanno fatto bene soprattutto nelle corse italiane e da Camano, la formazione tedesca è dunque largamente superiore

Marco Salonna

23-08-2013

agosto 24, 2013 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

USA PRO CHALLENGE

Lo statunitense Tejay Van Garderen (BMC Racing Team) si è imposto nella quinta tappa, cronoscalata Vail – Vail Pass, percorrendo 16,1 Km in 25′01″, alla media di 38,614 Km/h. Ha preceduto di 4″ il connazionale Talansky e di 1′02″ il connazionale Danielson. Miglior italiano Damiano Caruso (Cannondale Pro Cycling Team), 37° a 2′34″. Van Garderen è ancora leader della classifica con 1′30″ sull’elvetico Frank e 1′42″ su Danielson. Miglior italiano Caruso, 14° a 4′32″

TRE VALLI VARESINE

Il croato Kristijan Durasek (Lampre – Merida) si è imposto nella corsa italiana, Varese – Campione d’Italia, percorrendo 199,3 Km in 5h01′21″, alla media di 39,681 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’italiano Francesco Manuel Bongiorno (Bardiani Valvole – CSF Inox) e di 7″ il russo Kolobnev.

DUTCH FOOD VALLEY CLASSIC

L’italiano Elia Viviani (Cannondale Pro Cycling Team) si è imposto nella corsa olandese, Veenendaal – Rhenen, percorrendo 192,3 Km in 4h26′31″, alla media di 43,291 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Danilo Napolitano (Accent Jobs – Wanty) e l’olandese Van Hummel.

TOUR DU LIMOUSIN (Francia)

Il francese Stéphane Rossetto (Big Mat – Auber 93) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Bourganeuf – Limoges, percorrendo 178,8 Km in 4h21′47″, alla media di 40,980 Km/h. Ha preceduto di 4″ il connazionale Levarlet e lo spagnolo Madrazo Ruiz. Miglior italiano Giovanni Visconti (Movistar Team), 6° a 19″. In classifica si impone l’elvetico Martin Elmiger (IAM Cycling) con 3″ sul giapponese Arashiro e 18″ sull’italiano Andrea Di Corrado (Bardiani Valvole – CSF Inox),

BALTIC CHAIN TOUR (Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania)

giorno di riposo

TRE VALLI A DURASEK, IL TRITTICO E’ DI PONZI

agosto 23, 2013 by Redazione  
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Il croato della Lampre conquista la Tre Valli Varesine, ultimo atto del Trittico Lombardo, battendo Francesco Manuel Bongiorno in uno sprint a due sul traguardo di Campione d’Italia. Tardivo l’inseguimento di Kolobnev, costretto ad accontentarsi del gradino più basso del podio. Il Trittico va invece a Simone Ponzi, ottavo di giornata, al terzo piazzamenti negli otto in altrettante gare.

Foto copertina: Kristijan Durasek, oggi vincitore per la prima volta in maglia Lampre (foto Bettini)

A Campione d’Italia fa festa la Lampre – Merida, benché non con l’uomo più atteso. La Tre Valli Varesine, anziché segnare il ritorno al successo del fantasma di Damiano Cunego, ha infatti messo sulla mappa del ciclismo che conta Kristijan Durasek, 26enne croato di Varazdin. Segnalatosi due anni fa, vincendo GP Folignano e Trofeo Bastianelli a distanza di due giorni e conquistando una doppia maglia di campione nazionale, a cronometro e in linea, Durasek ha saputo saltare sul treno giusto a un chilometro e mezzo dal traguardo, quando dal gruppo è evaso Francesco Manuel Bongiorno. La coppia ha subito messo un margine rassicurante fra sé e il plotone, mentre nel mezzo, tradito da un tempo di reazione letargico, navigava Alexander Kolobnev, capace di ridurre il distacco fino ad una cinquantina di metri, ma non di colmarlo del tutto.
Dopo aver a lungo lasciato l’onere di alimentare l’azione a Bongiorno, il croato si è attivato proprio quando la minaccia russa si è fatta più vicina, respingendo la rimonta di Kolobnev, prima di lanciare ai 200 metri finali la progressione decisiva. Il non ancora 23enne alfiere della Bardiani non ha trovate la forza di replicare, mentre, poco più indietro, Kolobnev resisteva a malapena al rientro di un drappello regolato da Rovny, davanti a Rebellin, Pellizotti, Aru e Ponzi.
Proprio quest’ultimo ha messo le mani sul Trittico Lombardo, grazie ad un altro ottavo posto, da aggiungere a quello alla Bernocchi e alla seconda piazza della Agostoni. Dopo i successi di Santambrogio, Gavazzi, Hutarovich e Veilleux fra il 2009 e il 2012, è la prima volta dal 2008 (vinse Bertagnolli) che la classifica finale va ad un atleta a secco di successi parziali, circostanza peraltro verificatasi in precedenza otto volte su dodici.
Rispetto ad altre edizioni, la Tre Valli odierna ha seguito uno sviluppo ben più lineare e prevedibile, con una lunga fuga promossa, dopo poche pedalate, da Sella e Rutkiewicz, cui si sono subito aggregati Gavazzi, Brutt, Modolo, Zilioli, Monsalev, Fedi, Klimov, Songezo, Taciak, Polanc e Réza, quest’ultimo tagliato subito fuori da una foratura. Il plotone ha mantenuto sotto controllo l’azione senza difficoltà, neutralizzandola definitivamente a 25 km circa dal traguardo; principale artefice del ricongiungimento è stato Stefano Pirazzi, che pure non ha potuto fare a meno, poco dopo, di scrivere il capitolo numero millanta della saga dei suoi leggendari scatti a casaccio: partito ad una decina di chilometri dal termine, in un tratto del tutto pianeggiante e davanti ad un gruppo ben organizzato, lo scellerato laziale si è regalato appena qualche secondo in testa, prima di essere fagocitato e di lasciare spazio ai favoriti, sulla salita finale.
Duque è stato il primo a tentare, venendo subito riassorbito dal forcing di Gasparotto e De Negri, prima dell’affondo vincente del duo Bongiorno – Durasek.
Sotto gli occhi del CT Paolo Bettini, si è così esaurito un Trittico che, pur non segnando più un appuntamento chiave sulla via dei Mondiali, come avveniva con l’appuntamento iridato in agosto, ha comunque fornito indicazioni utili su qualche possibile outsider da portare a Firenze. Oltre a Pozzato e Modolo, vincitori di Agostoni e Bernocchi (ma probabilmente troppo poco scalatori per reggere un tracciato come quello toscano) , è piaciuto in salita soprattutto Fabio Aru, già uomo di Nibali in Astana, che potrebbe trovare posto al fianco del capitano.
La quasi concomitanza con la Vuelta, in partenza domani, ha precluso la partecipazione a molti italiani di punta, impegnati da domani in terra spagnola. Da lì dovranno arrivare i segnali più significativi, per assemblare una squadra chiamata a riscattare le due ultime, fallimentari partecipazioni ai Campionati del Mondo.

Matteo Novarini

CONTINUA LA SAGA(N) DI PETER

agosto 23, 2013 by Redazione  
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Ennesimo successo per il corridore slovacco in questo 2013 e seconda vittoria di tappa in questa edizione dell’USA Pro Cycling Challenge. Stavolta Sagan è riuscito a precedere lo sloveno Luka Megzec (Argos-Shimano) ed il canadese Ryan Anderson (Optum-Kelly Benefit). Nessun cambiamento in classifica generale, sempre comandata dal giovane australiano Lachlan David Morton.

Foto copertina: Sagan lanciato a testa bassa a pochi secondi dal successo (foto John Pierce/Photosport International)

Ormai una vittoria di Peter Sagan non fa più notizia, dimostrando, in questo USA Pro Challange, di essere il corridore più forte sugli arrivi misti, quelli posti nelle vicinanze di uno strappo. Ma non solo: oggi, per esempio, si è lanciato con buoni, anzi ottimi, risultati, perché ha vinto, in uno dei rari arrivi allo sprint che offriva la corsa statunitense.
La terza tappa dell’ex Giro del Colorado partiva da Breckenridge per giungere in 170 chilometri a Steambot Springs, dopo aver affrontato un unico GPM, posizionato a circa 40 chilometri dall’arrivo e per giunta caratterizzato da una pendenza tutto sommato morbida, lasciando presagire dunque un finale con sprint a ranghi compatti, a condizione però che la fuga venga ripresa in tempo. Fuga che parte già nella prima parte di tappa, composta da cinque corridori: Edmonson (Team Sky), Villella (Cannondale), Voigt (Radioshack), Tvetcov (Jelly Belly-Kenda) e Wren (Jamis-Hagens Berman). Il vantaggio massimo raggiunto dai battistrada sarà di 5 minuti quando all’arrivo mancano 58 chilometri, ma evidentemente l’amalgama tra i corridori in avanscoperta non sembra funzionare ed è forse per questo motivo che Jens Voigt, esperto corridore tedesco e anche forte passista, decide di rompere gli indugi e partire in solitaria, tutto ciò con la prospettiva di pedalare ancora per 50 chilometri.
Il tedesco non è nuovo ad azioni del genere, ma se si ha un gruppo compatto al proprio inseguimento le possibilità di avere successo sono ridotte al lumicino, tuttavia Voigt non ha niente da perdere e pensa solo a dare il massimo.
Il gruppo, però, in questo caso non lascia scampo al povero Voigt e quando viene ripreso non gli rimane altro che sbuffare e accettare la sconfitta. Il plotone si prepara per la ormai certa volata e, a quel punto, prende la testa del gruppo la BMC per Greg Van Avermaet ma nello sprint finale è Sagan che trionfa, relegando al secondo posto un ottimo Luka Megzec, che ha avuto l’unica colpo di non aver provato ad anticipare il campione slovacco, mentre giunge terzo il ventiseienne canadese Anderson.
Per quanto riguarda gli italiani, da sottolineare il quinto posto di Alessandro Bazzana (Unitedhealthcare) e il decimo di Damiano Caruso (Cannondale).
In classifica generale nessun problema per Lachlan David Morton (Garmin-Sharp), che riesce con successo a conservare la maglia di leader.

Paolo Terzi

22-08-2013

agosto 23, 2013 by Redazione  
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USA PRO CHALLENGE

Il colombiano Janier Alexis Acevedo Colle (Jamis – Hagens Berman) si è imposto nella quarta tappa, Steamboat Springs – Beaver Creek, percorrendo 165,6 Km in 4h09′08″, alla media di 39,882 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo statunitense Tejay Van Garderen (BMC Racing Team) e di 13″ l’elvetico Frank. Miglior italiano Damiano Caruso (Cannondale Pro Cycling Team), 7° a 1′28″. Van Garderen è il nuovo leader della classifica con 4″ su Frank e 30″ su Acevedo Colle. Miglior italiano Caruso, 8° a 1′58″

COPPA BERNOCCHI

L’italiano Sacha Modolo (Bardiani Valvole – CSF Inox) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Legnano, percorrendo 200 Km in 4h38′35″, alla media di 43,075 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Roberto Ferrari (Lampre – Merida) e Filippo Baggio (Ceramica Flaminia – Fondriest)

TOUR DU LIMOUSIN (Francia)

Il francese Matthieu Ladagnous (FDJ.fr) si è imposto nella terza tappa, Ussac – Chamboulive, percorrendo 182,9 Km in 4h44′45″, alla media di 38,539 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Simon e l’italiano Antonino Parrinello (Androni Giocattoli – Venezuela). L’elvetico Martin Elmiger (IAM Cycling) è ancora leader della classifica con 3″ sul giapponese Arashiro e di 18″ sull’italiano Andrea Di Corrado (Bardiani Valvole – CSF Inox),

TOUR OF BORNEO (Malesia)

L’iraniano Mehdi Sohrabi (Tabriz Petrochemical Team) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Kundasang – Kota Kinabalu, percorrendo 112.4 Km in 2h14′48″ alla media di 50,029 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’uzbeko Karimov e il neozelandese Cooper. In classifica si impone l’iraniano Ghader Mizbani Iranagh (Tabriz Petrochemical Team) è il nuovo leader della classifica con 8″ sul connazionale Poor Seiedi e 6′28″ su Cooper.

BALTIC CHAIN TOUR (Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania)

Lo slovacco Patrik Tybor (Dukla Trencin Trek) si è imposto nella quarta tappa, Smiltene – Sigulda, percorrendo 178 Km in 3h52′24″ alla media di 45,955 Km/h. Ha preceduto di 5″ il russo Savitskiy e di 10″ il finlandese Paavo Paajanen (Team Differdange – Losch), nuovo leader della classifica con 9″ sul tedesco Walsleben e 10″ su Savitskiy.

MODOLO, BIS ALLA BERNOCCHI

agosto 22, 2013 by Redazione  
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Bis di Sacha Modolo alla Coppa Bernocchi, che torna nelle sue tasche dopo il successo conquistato nella classica di Legnano nella scorsa stagione. Volata doveva essere e volata è stata, grazie all’ottimo lavoro delle squadre dei velocisti, e della Bardiani del vincitore in particolare, che sono riuscite a tenere a bada un tentativo che poteva assumere dimensioni pericolose.

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Foto copertina: Modolo torna ad imporsi in quel di Legnano dodici mesi dopo il successo conseguito nella Coppa Bernocchi 2012 (foto Bettini)

Dopo la Coppa Agostoni, vinta da Pozzato, è andata in scena oggi la seconda prova del Trittico Lombardo, il GP Banca di Legnano, meglio conosciuto come Coppa Bernocchi. La Lampre è stata protagonista anche oggi con Malori che si inserisce immediatamente nella fuga iniziale assieme a Sinkewitz, Seeldrayers (molto attivi anche loro in questo trittico), Zilioli, Pirazzi, Vorganov, Pauriol, Arredondo e Quintero.
Troppa ghiotta per i velocisti questa corsa perchè le squadre degli sprinter possano lasciar fuggire il drappello, niente da fare nemmeno quando ai precedenti corridori si aggiungono Gautier, Gavazzi e Gasparotto, Brutt, Rabottini, Rubiano Chavez, Malacarne, Thurau, Rocchetti e Favilli, andando a formare dei pericolosi terzetti: Astana, Europcar e la coppia blufucsia della Lampre.
A trenta chilometri dall’arrivo il gruppo rientra sulla fuga sotto il ritmo MTN, troppa la distanza dal traguardo perchè nessuno ci provi. Tocca nuovamente a Malori, quindi a Proni e Pozzato che rendono duro il lavoro della Colombia e della Bardiani, il cui impegno è ottimamente coronato dal duo Colbrelli-Modolo, col primo che lancia in modo perfetto il compagno sul rettilineo finale consentendo al veneto di mettere le sue ruote davanti a tutti.
Alle sue spalle giunge Ferrari con la Lampre che, dopo la vittoria di ieri, agguanta un secondo posto molto importante; terza piazza per Baggio davanti al compagno Piechele e Daniele Colli che completa una top five tutta tricolore.

Andrea Mastrangelo

FRANK, RISCATTO BMC

agosto 22, 2013 by Redazione  
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Dopo la vittoria di ieri di Peter Sagan su un portacolori della BMC, Greg Van Avermaet, oggi la situazione si è capovolta e a vincere è stato un corridore BMC, lo svizzero Mathias Frank, che si è imposto in solitaria davanti all’australiano Lachlan David Morton (Garmin-Sharp) e Peter Sagan (Cannondale). In classifica generale cambia la leadership, con Morton che scalza Sagan dalla prima posizione.

Foto copertina: è elvetico il secondo traguardo dell’USA Pro Cycling Challenge (Jonathan Devich/epicimages.us)

Battere un Peter Sagan in questa condizione è un’impresa semplicemente (quasi) impossibile, ma evidentemente ciò non ha impensierito Mathias Frank, che è partito in questa tappa particolarmente ispirato e con l’intento di precedere il campioncino slovacco. Ma, in che modo sarebbe stato possibile vincere? Anche a questa domanda Frank saprà dare una risposta, ovvero scegliendo la strada della fuga da lontano, più che altro l’unica percorribile, perché c’è sempre la possibilità che il gruppo non riesca ad annullare il tentativo di fuga. E così è successo poiché sul traguardo ha festeggiato proprio il corridore svizzero della BMC.
Questa seconda tappa dell’USA Pro Cycling Challenge, corsa nota anche come Giro del Colorado, che partiva da Aspen per terminare dopo 202 chilometri a Breckenridge, presentava un percorso molto difficile, soprattutto dal punto di vista dell’interpretazione. Infatti, dei 2 GPM presenti, il primo, l’infinito Indipendence Pass, era collocato in partenza, mentre il secondo, l’Hosier Pass, era posizionato ad una ventina di chilometri dal traguardo e dopo il quale si sarebbe dovuto affrontare un altro strappo, non segnalato come GPM, quando all’arrivo mancavanp meno di 6 chilometri.
Come detto, il primo GPM era posizionato in partenza, ed è così che a partire non è fuga qualunque, bensì un tentativo andato via di forza e composta da 3 ottimi corridori, Frank (BMC), Craddock (Bontrager) e Morton (Garmin-Sharp).
Il vantaggio dei 3 al comando non è mai sceso sotto ai due minuti se non negli ultimi 15 chilometri, appena dopo lo scollinamento dell’Hosier Pass, grazie al lavoro di una sorprendente Unitedhealthcare.
Sull’ultimo strappo si risolve in pratica la corsa: tra i fuggitivi prima perde contatto Craddock, poi Frank decide di involarsi in solitaria staccando così anche Morton. Dal gruppo, invece, scatta Peter Sagan, al quale risponde il solo Tejay Van Garderen, ma per lo slovacco è troppo tardi per raggiungere i primi due battistrada e, avendo alla ruota un compagno di squadra di Frank, la faccenda si fa maledettamente impossibile.
Sul traguardo di Breckenridge è quindi Mathias Frank a festeggiare, riuscendo ad anticipare di 3” Morton, e di 14” la coppia formata da Sagan e Van Garderen. L’ altro ribaltone avviene in classifica generale con la perdita della leadership di Peter Sagan a vantaggio del giovane australiano Lachlan David Morton.

Paolo Terzi

AGOSTONI: SECONDO ACUTO STAGIONALE PER POZZATO

agosto 22, 2013 by Redazione  
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Affermazione prestigiosa per il corridore vicentino, a parziale riscatto di una stagione avara di risultati, che finora lo aveva visto primeggiare nel solo Trofeo Laigueglia. Sua, ora, un’altra delle grandi classiche “minori” del calendario italiano, la Coppa Agostoni, conquistata sfruttando appieno le particolari condizioni di gara, che, coadiuvato dal lavoro della squadra, gli hanno permesso di rientrare sui fuggitivi di giornata e poi giustiziarla a capo di una volata ristretta.

Foto copertina: sei mesi dopo l’ultimo successo Pozzato riassapora l’ebbrezza della vittoria (foto Bettini)

Dopo un inizio travagliato a causa di un incidente che ha bloccato le squadre lungo la strada verso il raduno di partenza e ha costretto gli organizzatori a tagliare un giro del circuito iniziale, i corridori hanno dato vita ad una coppa Agostoni ricca di spunti e molto divertente. Fin dai primi chilometri sono partiti quattro corridori in avanscoperta – Mentjens, Cecchin, Brammeier e Mertens – i quali, controllati dalla Meridiana Kamen, non sono mai riusciti a costruire un vantaggio superiore ai 5 minuti. La salita verso Elio ha poi definitivamente azzerato le speranza di vittoria dei fuggitivi quando dal gruppo hanno cominciato a muoversi i nomi più attesi. Dapprima c’è stato il tentativo di Seeldrayers, sul colle successivo ci ha provato, con più fortuna, Aru che è riuscito a fare il vuoto in salita prima di essere ripreso da Durasek nel tratto in discesa.
Lungo la salita di Giovenzana si sono uniti anche Rebellin, Zardini, Sinkewitz, Mucelli, Rovny e Facchini mentre Firsanov, anche lui all’inseguimento, è stato respinto dagli attaccanti che, a questo punto ,avevano tutte le carte in regola per la vittoria. Non avevano però fatto i conti con una Lampre determinata a portare in volata Pozzato: “Abbiamo pensato che era meglio puntare alla vittoria piuttosto che ottenere un piazzamento negli otto con Durasek; purtroppo lui non è veloce e la vittoria sarebbe stata difficile” dirà il vicentino a fine corsa.
E così sarà, grazie anche al lavoro della Vini Fantini e del mancato accordo tra i fuggitivi. Gli inseguitori, poco più di una decina, si riportano così sulla fuga, venendosi a creare una situazione perfetta per un corridore come Pozzato che non s’è lasciato sfuggire l’occasione: “Ho corso bene, e questa volta ho anche contato giusto” dirà, sempre l’atleta della Lampre, alludendo all’errore che gli costò la vittoria alla Roma Maxima. Per il corridore vicentino si tratta del secondo successo in una stagione avara di soddisfazioni e che lo aveva visto sfrecciare primo davanti a tutti, per la prima e finora unica volta quest’anno, lo scorso 16 febbraio sul traguardo del Laigueglia.

Andrea Mastrangelo

21-08-2013

agosto 22, 2013 by Redazione  
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USA PRO CHALLENGE

Lo slovacco Peter Sagan (Cannondale Pro Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, Breckenridge – Steamboat Springs, percorrendo 170,8 Km in 4h04′18″, alla media di 41,948 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo sloveno Mezgec e il canadese Anderson. Miglior italiano Alessandro Bazzana (UnitedHealthcare Presented by Maxxis), 5°. L’australiano Lachlan Morton (Garmin – Sharp) è ancora leader della classifica con 2″ sull’elvetico Frank e 11″ su Sagan. Miglior italiano Damiano Caruso (Cannondale Pro Cycling Team), 8° a 41″

COPPA AGOSTONI

L’italiano Filippo Pozzato (Lampre – Merida) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Lissone, percorrendo 169,7 Km in 4h58′15″, alla media di 34,139 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Simone Ponzi (Astana Pro Team) e Marco Zamparella (Utensilnord Ora24.eu)

DRUIVENKOERS – OVERIJSE

Il belga Björn Leukemans (Vacansoleil Pro Cycling Team) si è imposto nella corsa belga, Huldenberg – Overijse, percorrendo 199,2 Km in 4h46′54″, alla media di 41,659 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Van Goolen e di 3″ il connazionale Van Bilsen. Due italiani in gara: Marco Marcato (Vacansoleil Pro Cycling Team) 6° a 20″, Cesare Benedetti (Team NetApp – Endura) 16° a 20″.

TOUR DU LIMOUSIN (Francia)

L’italiano Andrea Pasqualon (Bardiani Valvole – CSF Inox) si è imposto nella seconda tappa, Rochechouart – Ambazac, percorrendo 185,7 Km in 5h03′40″, alla media di 36,691 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Sanz e il francese Simon. L’elvetico Martin Elmiger (IAM Cycling) è ancora leader della classifica con 4″ sul giapponese Arashiro e di 18″ sull’italiano Andrea Di Corrado (Bardiani Valvole – CSF Inox),

TOUR OF BORNEO (Malesia)

L’iraniano Ghader Mizbani Iranagh (Tabriz Petrochemical Team) si è imposto nella quarta tappa, Kota Kinabalu – Kundasang, percorrendo 147,1 Km in 4h31′51″ alla media di 32,466 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Poor Seiedi e di 6′25″ il neozelandese Cooper. Mizbani Iranagh è il nuovo leader della classifica con 5″ su Poor Seiedi e 6′34″ su Cooper.

BALTIC CHAIN TOUR (Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania)

Il russo Andrey Sazanov (nazionale russa) si è imposto nella terza tappa, Viljandi – Otepää, percorrendo 171,1 Km in 3h53′12″ alla media di 44,022 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Marcel Meisen (BKCP – Powerplus) e l’estone Laas. Meisen è il nuovo leader della classifica con 1″ sul polacco Komar e il finlandese Paajanen.

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