FROOME SI SALVA DAL COLLASSO SKY
Sotto attacco sin dalle battute iniziali, la squadra della maglia gialla si scioglie sui primi due colli della seconda tappa pirenaica, lasciando Froome isolato ad oltre 120 km dal traguardo. Il solo Quintana prova però timidamente ad attaccare il britannico, che mantiene inalterato il vantaggio accumulato ieri. Esce invece di classifica Richie Porte, staccato alla fine di quasi 18 minuti. La tappa va a Daniel Martin, che ha preceduto Fuglsang in uno sprint a due.
Foto copertina: Daniel Martin festeggia il successo nella nona tappa del Tour (foto AFP)
Ha alla fine detto poco – in chiave classifica finale – la seconda tappa pirenaica, da Saint-Girons a Bagnères-de-Bigorre: il distacco tra Chris Froome e gli avversari è rimasto invariato, e la sola vittima illustre dei cinque colli in programma è risultata essere Richie Porte, 2° stamane e ora fuori classifica, che sarebbe comunque stato delegato dal Team Sky al ruolo di luogotenente della maglia gialla.
Eppure, le prime due ore di gara avevano gettato le basi per una storia ben diversa, grazie a tentativi di fuga cominciati al chilometro zero e proseguiti ininterrotti per 70 km, promossi soprattutto da una Garmin delusa dal primo appuntamento con le montagne. Messa sotto pressione dagli attacchi di Millar, Bauer, Hesjedal, Martin e Danielson (a tratti tutti insieme), la squadra del leader – straripante appena ventiquattro ore fa – è stata prima sfortunata, perdendo Kennaugh per una caduta nel tratto pianeggiante iniziale, e poi ingenua, cadendo nella tentazione di chiudere su tutti. È così bastato il Col de Portet d’Aspet, unito probabilmente alle contemporanee giornate no di alcuni uomini chiave, a lasciare Froome in compagnia del solo Porte, costretto ad un lavoro imprevisto sulla prima ascesa, e nella prima parte della seconda, il Col de Menté. Il tasmaniano, a sua volta irriconoscibile rispetto ad Ax-3-Domaines, ha finito la benzina ben prima di ogni previsione, lasciando il suo leader a fronteggiare da solo pattuglie Movistar e Saxo Bank forti di quattro o cinque elementi.
La fase più critica è arrivata paradossalmente per Froome nel tratto pianeggiante tra la fine della discesa del Menté e l’imbocco del Peyresourde: le formazioni di Valverde e Contador hanno cercato di far valere la superiorità numerica spedendo in avanscoperta a turno i propri effettivi, finché addirittura l’Embatido in prima persona ha azzardato un attacco in compagnia di Plaza. La maglia gialla – impossibilitata a seguire chiunque – ha optato per una marcatura a uomo sul murciano, ritrovandosi quasi per miracolo in compagnia di tutti gli avversari diretti ai piedi della terza ascesa.
È stato allora che la prima, scoppiettante parte di tappa si è esaurita, lasciando spazio ad una seconda che ha demolito le promesse di spettacolo e possibili rivoluzioni in classifica sin lì costruite. Ritrovatasi con il proprio leader, terzo in classifica generale, contornato da cinque compagni, mentre il secondo naufragava e il primo doveva affrontare tre colli e quasi 90 km in perfetta solitudine, la Movistar non ha saputo far di meglio che imporre un ritmo medio-alto per due salite e mezzo, rinunciando alla chance di ribaltare il Tour per perseguire gli obiettivi del successo di tappa e del rafforzamento della leadership nella classifica a squadre. La Saxo Bank, dal canto suo, si è ben guardata dallo spendere Rogers e Kreuziger per scopi che non fossero la prevenzione di eventuali accessi di solitudine di Contador, così insolitamente passivo da far immaginare che le difficoltà di ieri siano state meno occasionali di quanto alcuni ipotizzassero.
Dopo aver consentito a Froome di superare gratis Peyresourde e Val Louron-Azet, mantenendo nel mentre sotto controllo la fuga di Clarke, Rolland, Bakelants, De Clercq, Bardet e Hesjedal, gli uomini di Valverde hanno finalmente provato a muovere le acque, sull’Hourquette d’Ancizan, lanciando Nairo Quintana in quattro scatti che hanno però faticato a raggiungere la durata complessiva di quaranta metri, agilmente rintuzzati dalla maglia gialla. Gli altri leader si sono mantenuti al riparo nella scia dell’uomo da battere che non stanno nemmeno provando a battere, lasciando via libera nel finale della quinta ed ultima ascesa a Daniel Martin e Jakob Fuglsang, distanti circa 3’ in graduatoria.
Completando il proprio capolavoro, la Movistar non è neppure riuscita ad organizzare un inseguimento degno di tale nome nei 30 km conclusivi, durante i quali a dare i maggiori grattacapi ai battistrada hanno provveduto Saxo e Belkin, in ogni caso inefficaci e discontinue nella loro azione. In uno sprint dal facilissimo pronostico, Martin ha così potuto anticipare senza problemi Fuglsang, regalando a se stesso e ad una splendida Garmin un successo strameritato. Venti secondi più tardi, Kwiatkowski ha regolato i ventuno componenti del gruppo dei big, dove il più soddisfatto era senz’altro Froome, passato indenne da una giornata che molti rischiano di dover rimpiangere fra due settimane.
Il kenyano bianco conserva così intatto il minuto e 25’’ di margine su Valverde, che sale al secondo posto in virtù dei quasi 18 minuti accusati da Porte. Il duo Belkin Mollema – Ten Dam occupa ora terza e quarta piazza, a 1’44’’ e 1’50’’ rispettivamente, davanti alla coppia Saxo Kreuziger – Contador, entrambi a 1’51’’. Alle spalle di Quintana, settimo a 2’02’’, sale Martin, staccato di 2’28’’, seguito da Rodriguez (+2’31’’) e Rui Costa (+2’45’’), in una graduatoria pressoché identica a quella di ventiquattro ore fa. Fatto prevedibile alla vigilia, ma difficile da spiegare dopo 70 km di corsa fra i più entusiasmanti della storia recente della Grande Boucle.
La Sky avrà ora a disposizione un giorno di riposo per recuperare e interrogarsi su una débacle del tutto impronosticabile, mentre gli avversari potranno forse rendersi conto di quale match point abbiano avuto sulla racchetta e neppure provato a giocare. Per ritrovare terreno adatto ad attaccare bisognerà attendere il Mont Ventoux di domenica prossima, dove Froome dovrebbe però poter controllare sulla carta più agevolmente. Fino ad allora, il capoclassifica potrà coccolare una maglia gialla che mai avrebbe pensato di andare subito così vicino a lasciare.
Matteo Novarini
RINASCITA VOS, ABBOTT SEMPRE LEADER
Marianne Vos cala il tris in questa edizione rialzandosi da due giorni neri e vincendo il circuito di Corbetta. L’iridata ha preceduto sul traguardo la nostra Giorgia Bronzini e Shelley Olds. Invariata la classifica generale con la Abbott in Rosa
Foto copertina: torna vincente la Vos dopo le due giornate nere vissute sulle salite (foto CJ Farquharson/WomensCycling.net)
Dopo due sonore sconfitte, non poteva stare ancora molto tempo senza tornare al successo. Così ecco che Marianne Vos, dopo aver accumulato minuti di ritardo nei due arrivi in salita del Beigua e di San Domenico, è tornata a vincere sul traguardo in pavè di Corbetta. In questa stagione la campionessa del mondo è tornata quella del pre2010, velocissima in volata ma carente sulle salite da specialisti. Nelle ultime due stagioni era cambiata radicalmente volendosi dedicare alla classifica, presentandosi al via del Giro 2011 con 4 kg in meno. I risultati si sono visti subito: Giro 2011 e 2012 sono nel palmares dell’olandese. Nel 2013 sembra, però, tornata quella di qualche anno fa, quando dominava le volate e gli strappetti ma soffrendo le lunghe salite. Così che oggi, nel circuito di 15 Km di Corbetta da ripetere 8 volte per un totale di 120 Km, con arrivo in volata su un leggero pavè, ha primeggiato senza concedere un centimetro alle rivali. In volata la prima delle sconfitte è un’ottima Giorgia Bronzini, che aveva tentato di anticipare tutti a 150 metri dal traguardo, mentre chiude il podio Shelley Olds. Resta invariata la classifica generale che vede sempre di più Mara Abbott involata verso il secondo successo rosa in carriera. Alle sue spalle Tatiana Guderzo paga un ritardo di 2’28”, mentre chiude il podio Claudia Hausler a 2’52”, salita al terzo posto dopo l’espulsione nella giornata di ieri di Fabiana Luperini per irregolare peso della bici, di 100 grammi inferiore al limite UCI consentito.
Oggi ultima tappa, una passerella per la Abbott, la cronometro individuale di 16 Km di Cremona che, però, deciderà invece alcuni piazzamenti, come ad esempio quello della maglia bianca Francesca Cauz che proverà disperatamente a recuperare i 9” che la separano dal terzo posto della Hausler.
Lorenzo Alessandri
Twitter @LorenzoAleLS7
06-07-2013
luglio 6, 2013 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE FRANCE
Il britannico Christopher Froome (Sky ProCycling) si è imposto nell’ottava tappa, Castres – Ax 3 Domaines, percorrendo 195 Km in 5h03′18″ alla media di 38,575 Km/h. Ha preceduto di 51″ l’australiano Porte e di 1′08″ lo spagnolo Valverde Belmonte. Miglior italiano Davide Malacarne (Team Europcar), 32° a 6′30″. Froome è la nuova maglia gialla con 51″ su Porte e 1′25″ su Valverde Belmonte. Miglior italiano Davide Malacarne (Team Europcar), 30° a 7′40″.
GIRO D’ITALIA INTERNAZIONALE FEMMINILE
L’olandese Marianne Vos (Rabo Women Cycling Team) si è imposta nella settima tappa, circuito di Corbetta, percorrendo 120 Km in 2h52′07″ alla media di 41,832 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Giorgia Bronzini (Wiggle Honda Pro Cycling Team) e la statunitense Olds. La statunitense Mara Abbott (Exergy Twenty16) è ancora leader della classifica, con 2′28″ sull’italiana Tatiana Guderzo (MCipollini Giordana) e 2′52″ sulla tedesca Häusler.
INTERNATIONALE ÖSTERREICH-RUNDFAHRT – TOUR OF AUSTRIA
L’elvetico Fabian Cancellara (RadioShack Leopard) si è imposto nella settima tappa, circuito a cronometro di Podersdorf am Neusiedler See, percorrendo 24,1 Km in 27′57″ alla media di 51,735 Km/h. Ha preceduto di 22″ l’italiano Marco Pinotti (BMC Racing Team) e di 47″ il belga Vandewalle. L’austriaco Riccardo Zoidl (Team Gourmetfein Simplon) è il nuovo leader della classifica con 33″ sul kazako Dyachenko e 50″ sul belga Seeldraeyers. Miglior italiano Fabio Aru (Astana Pro Team), 8° a 2′19″.
ROMANIAN CYCLING TOUR
La settima ed ultima tappa, Bazau – Bucarest (134,3 Km), è stata annullata per maltempo. Rimane invariata la classifica nella quale si impone l’ucraino Vitaliy Buts (Kolss Cycling Team) con 14″ sul connazionale Kononenko e 15″ sul serbo Stevic. Miglior italiano Riccardo Bolzan (Cycling Team Friuli), 14° a 42″.
CRONOSCALATA GARDONE VAL TROMPIA – PRATI DI CAREGNO (dilettanti)
L’italiano Gianfranco Zilioli (Team Colpack) si è imposto nella corsa italiana, Gardone Val Trompia – Prati di Caregno, percorrendo 9,4 Km in 25′41″ alla media di 21,960 Km/h. Ha preceduto di 13″ l’italiano Simone Sterbini (Palazzago – Fenice – Elledent) e di 25″ l’italiano Stefano Nardelli (Gavardo Tecmor)
VUELTA A LA COMUNIDAD DE MADRID (dilettanti)
Il ceco Petr Vakoč (Etixx – Ihned) si è imposto nella prima tappa, circuito di Robledo de Chavela, percorrendo 145,4 Km in 3h37′30″ alla media di 40,110 Km/h. Ha preceduto di 10″ il belga Campenaerts e di 13″ lo spagnolo Orbe Urrutia.
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI AX 3 DOMAINES
luglio 6, 2013 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Come negli ultimi anni, dopo le cronache del Tour la giornata alla “Grande Boucle” di ilciclismo.it si chiude con il solito baule zeppo di golosità: la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, le “perle” dei telecronisti, la presentazione della tappa che verrà, le previsioni del tempo, il “Tour alla rovescia” e il ricordo del Tour del 1938. Seguiteci.
Foto copertina: vista panoramica sulla stazione invernale di Ax 3 Domaines (panoramio)
TOUR DE FRANCE, GIRO DEL MONDO
Italia
Froome, batosta a Contador. Vola in salita e prende la maglia gialla (Gazzetta dello Sport)
Regno Unito
Froome takes victory to claim yellow jersey (The Independent)
Froome takes Tour yellow jersey (The Times)
Chris Froome takes yellow jersey (The Daily Telegraph)
Francia
Froome impose sa loi (L’Equipe)
Spagna
Chris Froome gana y se viste de amarillo; Contador pierde 1:45 (AS)
Exhibición de Froome que deja muy tocado a Contador (Marca)
Froome da el primer golpe (El Mundo Deportivo)
Belgio
Froome et Sky assomment le Tour (Le Soir)
Froome grijpt de macht in eerste Pyreneeënrit (De Standaard)
Chris Froome crucifie ses rivaux à Ax 3 Domaines (L’Avenir)
Froome écrase (déjà) la concurrence (La Dernière Heure/Les Sports)
Froome s’envole vers la 8e étape et le maillot jaune, Contador craque (Sudinfo.be)
Machtsgreep in de Tour: Froome maakt concurrenten belachelijk (Het Nieuwsblad)
Paesi Bassi
Ten Dam en Mollema in top 5. Ten Dam en Mollema in top 5 (De Telegraaf)
Germania
Froome gewinnt erste Bergetappe (Berliner Zeitung)
Froome gewinnt ersten Favoriten-Showdown der Tour de France (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)
Lussemburgo
Froome gewinnt 8. Etappe und übernimmt Gelb (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)
Andy Schleck bestätigt Formanstieg (Tageblatt)
Repubblica Slovacca
V Pyrenejach úradoval už žltý Froome, Velits si výrazne polepšil (Pravda)
Canada
Froome demolishes rivals as Team Sky hijacks Tour de France (The Globe and Mail)
USA
Dominant Froome Wins Stage 8 of Tour De France (The New York Times)
Colombia
Nairo Quintana es nuevo líder en clasificación de jóvenes en el Tour (El Tiempo)
Nairo Quintana, Orgullo colombiano (El Espectador)
Australia
Froome stamps his authority (The Age)
Froome makes his move (The Australian)
Froome smashes Evans to take yellow (Herald Sun)
BOX POPULI
Ogni giorno, a partire dalla prima tappa, qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
in collaborazione con gli utenti del Forum dello scalatore (www.salite.ch)
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
“Siamo una squadra fortissimi” (Checco Zalone)
a cura di DJ Jorgens
LA TAPPA CHE VERRA’ – 9a TAPPA: SAINT-GIRONS – BAGNÈRES-DE-BIGORRE (168,5 Km)
Il secondo ed ultimo appuntamento pirenaico sarà la classica infilata di colli che rappresenta un momento fisso del Tour, una frazione che ai tempi del ciclismo pionieristico, quando le strade era sterrate, costituiva un tappone tremendo, al punto che nel 1910 Octave Lapize apostrofò gli organizzatori dandogli degli “assassini”. Oggi tappe come quelle, complici l’asfalto e l’ammodernamento dei mezzi, sono diventate praticamente inutili, in particolar modo quando l’epilogo non è in salita e si va a cercare il traguardo in un centro lontano dall’ultimo colle. Sarà proprio il caso della tappa che si concluderà a Bagnères-de-Bigorre, a 30 Km dalla cima dell’ultima delle cinque ascese previste. Stavolta, però, va dato atto agli organizzatori di aver variato il menù, sostituendo il solito Aspin con due colli più appetitosi e già proposti in passato, il Val Louron e la Hourquette d’Ancizan, che andranno ad affiancarsi agli storici passi del Portet d’Aspet, del Menté e del Peyresourde. A ben guardare, poco muta nella “sostanza”, anche questa tabella di marcia potrebbe far più male del previsto, alla luce della dura frazione del giorno precedente. In previsione della giornata di riposo in programma l’indomani, i 5 colli della giornata potrebbero essere sfruttati per un attacco a più voci, portato da coloro che sono stati messi fuori gioco dalla Sky e vogliano tentare un colpo a sorpresa. Nulla è impossibile al Tour e potrebbe anche andare a buon fine.
METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Saint-Girons – Bagnères-de-Bigorre
Saint-Girons : cielo sereno, 26,3°C (percepiti 28°C), venti deboli da NW (5 Km/h), umidità al 68%
Saint Béat (Km 54): cielo sereno, 27,5°C (percepiti 29°C), venti deboli da N (9-10 Km/h), umidità al 61%
Saint Lary-Soulan (Km 120,5): cielo sereno, 26,7°C (percepiti 28°C), venti deboli da N (8-10 Km/h), umidità al 59%
Bagnères-de-Bigorre: poco nuvoloso, 28,2°C (percepiti 30°C), venti deboli da N (6-8 Km/h), umidità al 55%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito del Tour
Conti: “Andy Sleck”
Bulbarelli (a Beppe Conti): “Se sei d’accordo Davide”
Conti: “Torriani faceva i Giri per Saronni e Moser in Italia” (poi li disegnava all’estero per i campioni stranieri?)
Bulbarelli: “Le interviste di Damiano Cunego ad Andrea De Luca”
Cassani: “Oggi queste prime grandi salite sono le prime”
Pancani: “Le rovine del castello Château d’Usson” (castello e château sono sinonimi)
De Luca: “Il via della partenza”
De Stefano: “L’ho visto alla presentazione del Giro di Francia, quest’anno a Parigi” (il Tour l’anno presentato l’autunno dell’anno scorso)
Televideo: “Nicola Roche” (Nicolas)
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo settima tappa, Castres – Ax 3 Domaines
1° Rohan Dennis
2° Roberto Ferrari a 7′08″
3° Brice Feillu s.t.
4° Davide Cimolai a 7′30″
5° Niki Terpstra s.t.
Classifica generale
1° Tom Veelers
2° Dmitriy Muravyev a 37″
3° Geraint Thomas a 3′15″
4° Assan Bazayev a 3′29″
5° Kris Boeckmans a 3′30″
Primo italiano: Matteo Trentin, 33° a 17′18″
IL PRIMO TOUR DI GINETTACCIO
Salite sulla macchina del tempo e tornante indietro con noi fino al luglio del 1938, al primo dei due Tour conquistata da Gino Bartali, rivissuto attraverso i titoli de “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it
15 LUGLIO 1938 – GIORNO DI RIPOSO A LUCHON
DETENTORE E “ASPIRANTI” ALLA MAGLIA GIALLA
Riposo a Luchon dopo “la tappa dei Pirenei”
VERVAECKE: l’’uomo che per anni si è sacrificato come gregario mira alla grande vittoria. Lo si ritiene, però, discontinuo. BARTALI: Il dominatore sui Pirenei è in ottima posizione per sferrare un attacco vittorioso. La squadra è compatta ai suoi ordini. VISSERS: è considerato da molti il grande favorito del « Tour ». E’ un atleta regolare. Avversario pericoloso per Bartali. GOASMAT: il crollo degli anziani e la resa dei giovani lo hanno lasciato in primo piano in campo francese. Ma non ha vera classe. VICINI: ha deluso sui colli, ma può e deve migliorare. Le Alpi gli concederanno la prova di appello. Attendiamolo sul Galibier.
ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)
UN SALUTO DA…. AX 3 DOMAINES
FROOME-PORTE: SKY GIA’ PADRONA
La squadra britannica monopolizza la prima frazione pirenaica, conquistando tappa e maglia gialla con Chris Froome e la seconda piazza con Richie Porte. Ad oltre un minuto tutti gli altri, con Valverde 3°, davanti a Mollema, Ten Dam e Nieve. Crolla a quasi 2’ Contador, ancora più lontani Rodriguez, Schleck ed Evans. Domani seconda tappa di montagna, con cinque colli da scalare prima dell’arrivo di Bagnères-de-Bigorre.
Foto copertina: L’arrivo di Chris Froome, dominatore del primo appuntamento pirenaico (foto AFP)
Il Team Sky ricomincia da dove aveva lasciato dodici mesi fa: i panni che nella scorsa edizione erano stati di Wiggins passano ora a Froome, che cede a sua volta quelli di seconda punta a Richie Porte, apripista dei due l’anno passato. L’arrivo di Ax-3-Domaines, anziché rappresentare il primo atto del tanto atteso e ancor più pubblicizzato duello tra Froome e Contador, si è risolto in un affare interno alla corazzata britannica, capace di conquistare una pronosticabile accoppiata tappa-maglia con il suo leader, e un’assai meno prevista piazza d’onore con il tanzaniano, che pure aveva speso molto per spianare la strada all’affondo del capitano.
Le intenzioni bellicose degli antennisti si erano già manifestate sul Col de Pailhères, splendida ascesa spesso mortificata dalla condotta del gruppo, oggi invece approcciata di buona lena dagli uomini di Murdoch, stuzzicati anche dagli scatti susseguitisi prima del previsto in testa al plotone. Gesink ha aperto le danze, impiegando però poche pedalate per confermare la sua sconcertante involuzione; Voeckler lo ha imitato poco dopo, ritrovandosi in pochi chilometri a guardare la coda del gruppo. L’affondo buono è stato il terzo, portato da Nairo Quintana intorno a metà salita: il colombiano ha passato di slancio i due, già in affanno, e Christophe Riblon, ultimo reduce della fuga della prima ora, promossa insieme a Jean-Marc Marino, Johnny Hoogerland e Rudy Molard. Lo scudiero di Alejandro Valverde, inseguito da Kiryenka prima e Kennaugh poi, ha guadagnato poco più di un minuto sul plotone, dal quale era nel frattempo evaso Pierre Rolland, scollinato ad una trentina di secondi dal battistrada.
La non perfetta discesa di Quintana ha consentito il rientro del francese, quando però le sagome nere degli Skyborg incombevano ormai sulla coppia. Kennaugh ha lasciato spazio a Porte, capace in un paio di chilometri falcidiare la pattuglia degli aspiranti al podio: dopo aver perso Van Garderen sul Pailhères, la BMC ha visto cedere anche Cadel Evans, mentre poco più tardi è toccato a Schleck, Fuglsang e Rodriguez. Il tanto agognato duello è invece sfumato a 5 km dal traguardo, quando l’ennesima bordata di Porte ha messo fuori causa anche Alberto Contador, costretto ad aggrapparsi al traino di un generosissimo Kreuziger e a vedersi sfilare da Valverde, Mollema e Nieve, mentre le sagome del duo Sky si dileguavano rapidamente.
Preso atto della crisi dell’avversario più quotato, Froome ha rotto gli indugi, forse in anticipo sui piani della vigilia, passando a velocità doppia uno stremato Quintana, e rifilando in breve distacchi pesanti e forse non preventivati, dilatatisi fino al traguardo. È stato forse Porte, però, ad infliggere agli avversari il colpo psicologicamente più grave, involandosi verso la seconda piazza, distanziando a sua volta, con apparente facilità, i grandi del Tour.
L’ordine d’arrivo obbliga a riscrivere le gerarchie della corsa: l’unico ad accusare meno di un minuto da Froome è stato il suo luogotenente, staccato di 51’’; i migliori della pattuglia spagnola non si sono dimostrati i più temuti Contador e Rodriguez, ma un Valverde in formato Vuelta 2012, 3° a 1’08’’, e il più inaffidabile che sorprendente Nieve, 6° a 1’34’’; nel mezzo, la coppia olandese del team Belkin composta da Mollema e Ten Dam, distanziati rispettivamente di 1’10’’ e 1’16’’. Il passivo di Contador è stato alla fine di 1’45’’, buono per tagliare il traguardo in compagnia di Quintana e Anton, oltre ad un Kreuziger che avrebbe probabilmente avuto nelle gambe un risultato diverso.
La nuova classifica generale ricalca naturalmente da vicino quella di tappa, con Froome e Porte – distanziati fra loro degli stessi 51’’ – a precedere Valverde (1’25’’), Mollema (1’44’’), Ten Dam (1’50’’) e la coppia Kreuziger-Contador (1’51’’) e Quintana (2’02’’). Distacchi ancora troppo contenuti per cedere alla tentazione di parlare di Tour finito, benché il sospetto che la dittatura Sky si ripeta si faccia sempre più fondato. Fiammelle di speranza possono essere rappresentate dal livello forse inferiore del cast di supporto ai leader, dove Rogers e il Porte gregario del 2012 non sembrano poter essere del tutto rimpiazzati dai pur ottimi Kiryenka e Kennaugh, e dalla presenza di molte squadre plurirappresentate nelle zone alte della classifica, quali Movistar, Saxo Bank, Euskaltel, Belkin e Garmin. Non sarà molto, ma, imprevisti e classe di alcuni avversari a parte, è forse tutto ciò che ancora obbliga la truppa di Murdoch a frenare l’entusiasmo.
Portet d’Aspet, Menté, Peyresourde, Val Louron-Azet e Hourquette d’Ancizan, in programma domani, potrebbero già stuzzicare qualche coraggioso assetato di rivincita, e rappresentano forse un eventuale terreno d’attacco più favorevole – in quanto meno controllabile – dei pur più impegnativi Mont Ventoux e Alpe d’Huez. L’orgoglio di Contador è il più indiziato a ribellarsi e dare battaglia. Sempre che la scoppola oggi inflitta da Froome e compagni al resto del gruppo non sia ancora troppo fresca, perfino per lui.
Matteo Novarini
DIETRO A CANCELLARA TUTTO CAMBIA
Come da copione lo svizzero Fabian Cancellara (Radioshack-Trek) si aggiudica la cronometro di Podersdorf, valida come settima tappa del Giro d’Austria. Il quattro volte campione del mondo di questa specialità ha distanziato di 23” Marco Pinotti (BMC) e di 47” il belga Kristof Vandewalle (Omega-Quick Step). L’austriaco Riccardo Zoidl, classificatosi oggi in 15esima posizione a 1′28 da Cancellara, scavalca in classifica generale il belga Seeldrayers, che ha così perso la leadership.
Foto copertina: Cancellara in azione nella cronometro che ha cambiato il volto alla classifica del Giro d’Austria (foto Mario Stiehl)
Non è andato in Francia perché, come ha detto, vuole puntare ai prossimi Campionati del Mondo, ma Fabian Cancellara continua a possedere quel viziaccio intrinseco di dominare le cronometro ovunque si trovi.
Nella tappa a cronometro odierna, lunga 24 chilometri e totalmente pianeggiante, il campione svizzero ha pedalato per 27′56” alla velocità media oltre 51 orari, guadagnando sul primo inseguitore, Pinotti, circa 1 secondo al chilometro.
Per quanto riguarda, invece, la lotta per classifica generale, in questa caso si può dire che sia successo un bel colpo di scena, perché la maglia gialla Seeldraeyers, che ha vestito la leadership fin dalla prima tappa, ha dovuto cedere il simbolo del primato al più costante Riccardo Zoidl, diventato un vero e proprio beniamino di casa.
Il campione nazionale d’Austria, giunto con 1′28 di ritardo da Cancellara, è riuscito a guadagnare sul corridore belga dell’Astana addirittura 1′42, di molto superiori ai 52” che separavano l’austriaco dal belga prima della cronometro.
La nuova classifica generale quindi vede al comando Riccardo Zoidl che comanda con un vantaggio di 33” sul kazako Dyachenko (Astana) e 53” sull’ex leader Seeldraeyers. Si può considerare che questa sia ormai la classifica generale di questo Giro d’Austria, visto che manca solamente la passerella su Vienna in programma domani: sarà anche in questa circostanza che verrà incoronato Riccardo Zoidl.
Paolo Terzi
GIRO ROSA, ABBOTT BIS A SAN DOMENICO
Vola ancora Mara Abbott al Giro Rosa 2013. Dopo la straordinaria vittoria di ieri sul Beigua oggi la Maglia Rosa 2010 concede il bis sull’arrivo in salita di San Domenico di Varzo, davanti a Claudia Hausler e ancora una volta una spledida Francesca Cauz.
Foto copertina: l’arrivo della Abbott a San Domenico (foto Fabiano Ghilardi)
Sesta tappa del Giro Rosa edizione 2013, vicino alle battute conclusive. Edizione più che mai avvincente, come dimostrato dal susseguirsi dei colpi di scena avvenuti giorno dopo giorno. Se nelle prime frazioni la totale dominatrice era sembrata la campionessa del mondo Marianne Vos, nelle ultime due tappe la corsa ha visto l’avvento di una nuova padrona, la portacolori statunitense Mara Abbott. Dopo l’incredibile exploit di ieri nella tappa del Beigua, oggi la campionessa a stelle e strisce ha concesso il bis alla sesta frazione, i 121 Km da Terme di Premia all’arrivo in salita di San Domenico.
Tappa già da subito movimentata, con la grande sconfitta di ieri Marianne Vos già nella fuga iniziale, che però viene ripresa ai -50 Km dal traguardo. Qui parte un secondo tentativo, di donne fuori classifica, che si esaurisce sulle prime pendici di San Domenico. Davanti rimangono in 18, ma lo spunto vincente ancora una volta è della statunitense già Maglia Rosa 2010, che coglie così il secondo successo consecutivo in questa edizione della corsa e rafforza il primato in classifica generale. Alle sue spalle completano il podio Claudia Hausler e la bravissima Francesca Cauz, che continua a mettere in mostra il suo grande talento nonostante la giovanissima età (trevigiana classe 1992). Iniziale variazione per le azzurre in classifica generale con la Luperini che sopravanza la Guderzo, ma sarà poi esplulsa dalla corsa per peso irregolare della bicicletta. L’atleta della MCipollini Giordana rimane così seconda in classifica, a 2’40” dalla Abbott e al terzo posto sale la Häusler.
Lorenzo Alessandri
Twitter @LorenzoAleLS7
05-07-2013
luglio 6, 2013 by Redazione
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TOUR DE FRANCE
Lo slovacco Peter Sagan (Cannondale Pro Cycling Team) si è imposto nella settima tappa, Montpellier – Albi, percorrendo 205,5 Km in 4h54′12″ alla media di 41,910 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Degenkolb e l’italiano Daniele Bennati (Team Saxo – Tinkoff). Il sudafricano Daryl Impey (Orica – GreenEDGE) è ancora maglia gialla con 3″ sul norvegese Boasson Hagen e 5″ sull’australiano Gerrans. Miglior italiano Davide Malacarne (Team Europcar), 48° a 1′18″.
GIRO D’ITALIA INTERNAZIONALE FEMMINILE
La statunitense Mara Abbott (Exergy Twenty16) si è imposta anche nella sesta tappa, Terme di Premia – San Domenico, percorrendo 121 Km in 3h16′01″ alla media di 37,037 Km/h. Ha preceduto di 24″ la tedesca Häusler e di 34″ l”italiana Francesca Cauz (Top Girls Fassa Bortolo). La Abbott è ancora leader della classifica, con 2′40″ sull’italiana Tatiana Guderzo (MCipollini Giordana) e 2′55″ sulla Häusler. Estromessa dalla corsa l’italiana Fabiana Luperini (Faren – Kuota), che era seconda in classifica a 2′25″ dalla Abbott, per peso non regolamentare della bicicletta.
INTERNATIONALE ÖSTERREICH-RUNDFAHRT – TOUR OF AUSTRIA
Il tedesco Gerald Ciolek (MTN Qhubeka) si è imposto nella sesta tappa, Maria Taferl – Poysdorf, percorrendo 182 Km in 4h17′42″ alla media di 42,375 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Simone Ponzi (Astana Pro Team) e l’australiano Cantwell. Il belga Kevin Seeldraeyers (Astana Pro Team) è ancora leader della classifica con 52″ sull’austriaco Zoidl e 1′04″ sul kazako Dyachenko. Miglior italiano Fabio Aru (Astana Pro Team), 9° a 2′37″.
ROMANIAN CYCLING TOUR
Il greco Georgios Bouglas (SP Tableware) si è imposto nella sesta tappa, Vaslui – Galati, percorrendo 187,8 Km in 3h50′21″ alla media di 48,916 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’italiano Antonio Viola (Vini Fantini – D’Angelo&Antenucci – Kyklos) e il rumeno Grosu. L’ucraino Vitaliy Buts (Kolss Cycling Team) è ancora leader della classifica, con 14″ sul connazionale Kononenko e 15″ sul serbo Stevic. Miglior italiano Riccardo Bolzan (Cycling Team Friuli), 14° a 42″.
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI ALBI
luglio 5, 2013 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Come negli ultimi anni, dopo le cronache del Tour la giornata alla “Grande Boucle” di ilciclismo.it si chiude con il solito baule zeppo di golosità: la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, le “perle” dei telecronisti, la presentazione della tappa che verrà, le previsioni del tempo, il “Tour alla rovescia” e il ricordo del Tour del 1938. Seguiteci.
Foto copertina: Albi, cattedrale di Santa Cecilia (www.linternaute.com)
TOUR DE FRANCE, GIRO DEL MONDO
Italia
Finalmente Sagan: primo trionfo. Bennati terzo, Impey resta in giallo (Gazzetta dello Sport)
Regno Unito
Peter Sagan wins stage seven of the Tour (The Independent)
Powerful Sagan pulls clear of Cavendish (The Times)
Sagan sprints to victory (The Daily Telegraph)
Francia
Sagan dans un fauteuil (L’Equipe)
Spagna
Canondale trabajó 117 km para el triunfo de Peter Sagan (AS)
Sagan aparece antes de la batalla (Marca)
Cannondale pone el espectáculo para que gane Sagan (El Mundo Deportivo)
Belgio
Tour de France: victoire de Peter Sagan (Le Soir)
Sagan nu al bijna zeker van groen na sprintzege in Albi (De Standaard)
Sagan tient enfin son succès d’étape (L’Avenir)
Sagan, enfin! (La Dernière Heure/Les Sports)
Peter Sagan s’impose et file vers un 2e maillot vert (Sudinfo.be)
Sagan bijna zeker van groen na sprintzege (Het Nieuwsblad)
Paesi Bassi
Sagan zet kroon op het werk (De Telegraaf)
Germania
Sagan zerstört Degenkolbs Sieg-Traum – Voigt-Attacke (Berliner Zeitung)
Sagan gewinnt 7. Etappe – Degenkolb auf Platz zwei (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)
Lussemburgo
Andy Schleck und Laurent Didier haben alles unter Kontrolle (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)
Sagan holt ersten Etappensieg (Tageblatt)
Repubblica Slovacca
Famózny Sagan vyhral etapu! Pred cieľom si doprial aj víťazné gesto (Pravda)
Canada
Slovakian Peter Sagan wins Stage 7 of Tour de France (The Globe and Mail)
USA
Sagan Hammers the Tour Field in Chase for Green (The New York Times)
Colombia
Peter Sagan ganó la séptima etapa del Tour de Francia (El Tiempo)
Al fin ganó Sagan en el Tour de Francia (El Espectador)
Sudafrica
Impey hangs onto Tour de France yellow jersey (BDlive)
Impey retains yellow jersey (The Post)
Australia
Sagan strikes but more yellow for GreenEDGE (The Age)
Sagan wins Tour stage, Impey keeps lead (The Australian)
Sagan wins, Orica retain lead (Herald Sun)
BOX POPULI
Ogni giorno, a partire dalla prima tappa, qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
JohnCipollina: oggi c’è un pò di casino….finalmente
N@po: Grandi complimenti alla cannondale. Li avevo criticati in Corsica ma oggi hanno riscattato un inizio di tour imbarazzante (nessun riferimento a Sagan che era già supercompetitivo seppur non vincente)
in collaborazione con gli utenti del Forum dello scalatore (www.salite.ch)
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
Finalmente tu (Fiorello)
a cura di DJ Jorgens
LA TAPPA CHE VERRA’ – 8a TAPPA: CASTRES – AX 3 DOMAINES (195 Km)
Finora ci erano stati serviti solo degli spuntini, prima i colli di Vizzavona e il Marsolino nella tre giorni corsa, poi la Croix de Mounis nella frazione appena disputata. Ora è venuto il momento dei “primi piatti”, le grandi salite che decideranno le sorti del Tour 2013 e che debutteranno in maniera più decisa rispetto a quanto avvenuto nella scorsa edizione, quando la prima occasione per gli scalatori fu rappresentata dalla salita ripida ma breve della Planche des Belles Filles. Stavolta, invece, il ruolo di apripista alle grandi montagne toccherà al Col de Pailhères, uno dei più impegnativi valichi pirenaici, sul quale già sapremo chi sarà definitivamente tagliato fuori dai giochi di classifica. L’ascesa è esigente sotto tutti gli aspetti – quota (2001 metri), del dislivello (1207 metri), la lunghezza (15,3 Km) e la pendenza media (8%) – ai quali andrà aggiunta l’insidia del caldo, essendo domani previsto lo sforamento dei 30°C nella prima parte della frazione, la lunga e pianeggiante marcia d’avvicinamento alle montagne. Superato il GPM, il primo dei sette considerati “Hors Catégorie”, mancheranno 29 Km al traguardo e inizierà una lunga discesa nella quale, chi in cima avrà accusato un distacco recuperabile, dovra tentare il tutto per tutto per rientrare. Sperando di non perdere nuovamente le ruote del gruppo quando la strada riprenderà a salire, puntando verso il Plateau de Bonascre sul quale, presso la stazione invernale di Ax 3 Domaines, dopo quasi 8 Km d’ascesa all’8,2%, si concluderà la prima tappa di montagna.
METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Castres – Ax 3 Domaines
Castres : cielo sereno, 27,7°C (percepiti 31°C), venti moderati da NW (10-15 Km/h), umidità al 74%
Castelnaudary (Km 50): cielo sereno, 29,5°C (percepiti 31°C), venti moderati da NW (13-18 Km/h), umidità al 55%
Quillan (Km 119,5): sole e caldo, 31,2°C, venti moderati da WNW (18-21 Km/h), umidità al 43%
Ax-les-Thermes (Km 184,5)*: cielo sereno, 27,3°C (percepiti 26°C), venti moderati da NW (11-12 Km/h), umidità al 47%
*inizio salita finale (768 metri), traguardo a quota 1375 (previsioni non disponibili)
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito del Tour
Cassani: “Ancre il nostro Matteo Bono”
Pancani: “Il GPM lo hanno fatto con una media del 32″
Pancani: “Balzellotto, come lo definisce Cassani” (zampellotto)
Sostituto Bulbarelli: “Strappo improvviso ai 2000 metri al Pailhères” (chiamalo strappo, sono 15 Km all’8%)
Cronometristi Tour: “4° Davide Cimolai” (è arrivato quarto Kwiatkowski, mentre Cimolai si è piazzato ultimo)
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo sesta tappa, Montpellier – Albi
1° Davide Cimolai
2° Roberto Ferrari s.t.
3° Cameron Meyer s.t.
4° Svein Tuft s.t.
5° Dmitriy Muravyev s.t.
Classifica generale
1° Tom Veelers
2° Dmitriy Muravyev a 37″
3° Assan Bazayev a 1′26″
4° Benjamin Noval Gonzalez a 1′41″
5° Jerome Cousin a 2′07″
Primo italiano: Matteo Trentin, 36° a 17′18″
IL PRIMO TOUR DI GINETTACCIO
Salite sulla macchina del tempo e tornante indietro con noi fino al luglio del 1938, al primo dei due Tour conquistata da Gino Bartali, rivissuto attraverso i titoli de “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it
14 LUGLIO 1938 – 8a TAPPA: PAU – LUCHON (193 Km)
BARTALI DOMINATORE SUI PIRENEI
I “grandi giudici” hanno dato la loro sentenza
Il campione d’Italia è primo sull’Aubisque, sul Tourmalet, sull’Aspin ma è privato della vittoria da una caduta nel finale. Vervaecke primo a Luchon è maglia gialla – Bartali secondo in classifica a 2′ dal primo
ARCHIVIO ALMANACCO
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UN SALUTO DA…. ALBI
CANNONDALE-SHOW, CILIEGINA SAGAN
Il 23enne di Zilina finalizza lo strepitoso lavoro della formazione di Amadio, che tira per praticamente tutta la tappa provocando i cedimenti degli avversari diretti dello slovacco a partire da Mark Cavendish, André Greipel e Marcel Kittel e impedendone il rientro, cogliendo il suo primo successo in questo Tour davanti a John Degenkolb e Daniele Bennati e mettendo un’ipoteca ormai definitiva sulla conquista della maglia verde, mentre Daryl Impey conserva la leadership nella generale e i big si preparano ad affrontare i Pirenei.
Foto copertina: Sagan & Cannondale, un trionfo di squadra (foto Bettini)
La settima tappa del Tour de France, 205,5 km da Montpellier ad Albi, si presentava come la terza frazione consecutiva dedicata ai velocisti in virtù di un percorso piuttosto impegnativo nella prima parte, con il gpm di 2a categoria di Col de la Croix de Mounis poco prima di metà percorso, ma quasi tutto in discesa e in pianura nei 110 km che separavano la vetta dal traguardo, sulla carta più che sufficienti per gli sprinter e le rispettive squadre per recuperare l’eventuale terreno perso in salita. Ma, ciò nonostante, la Cannondale della maglia verde Peter Sagan, ancora a caccia del primo successo in questo Tour dopo aver collezionato tre secondi e un terzo posto nelle prime tappe, ha orchestrato lungo le rampe più dure un forcing finalizzato ad eliminare possibili avversari dello slovacco nella volata finale che ha dato ben presto i suoi frutti con Mark Cavendish (Omega-QuickStep) e Marcel Kittel (Argos-Shimano) che hanno immediatamente perso le ruote seguiti, poco dopo, anche da Andrè Greipel (Lotto-Belisol), Matthew Goss (Orica-GreenEdge) e dai nostri Davide Cimolai e Matteo Ferrari (Lampre-Merida) oltre a diversi altri corridori tra cui un Thomas Voeckler (Europcar) che, con ogni probabilità, ha scelto di uscire di classifica per avere maggiore libertà d’azione nei prossimi giorni. L’azione della compagine di Amadio ha inoltre spento le velleità dei fuggitivi della prima ora Jens Voigt (RadioShack) e Blel Kadri (Ag2r), che ha comunque raccolto sul Col des 13 Vents e sul Col de la Croix Mounis i punti sufficienti per balzare al comando della classifica degli scalatori spodestando Pierre Rolland (Europcar). Dallo scollinamento in poi si è a lungo assistito a un’appassionante lotta a distanza tra la Cannondale, che ha continuato ininterrottamente a tirare senza ricevere alcun aiuto da altri, da un lato e Lotto-Belisol, Argos-Shimano e Omega-QuickStep che si sono coalizzate per riportare sotto i rispettivi velocisti dall’altro, e ad avere la meglio sono stati gli uomini in verde con gli inseguitori che, pur essendo in superiorità numerica, non sono mai riusciti a far scendere il distacco dal primo gruppo sotto i 2 minuti e intorno ai -40 dal traguardo hanno definitivamente alzato bandiera bianca, giungendo ad Albi con quasi un quarto d’ora di ritardo.
Dell’unico attimo di rallentamento, avvenuto subito dopo lo sprint intermedio in cui Sagan ha fatto il pieno di punti, hanno provato ad approfittare Cyril Gautier (Europcar), Juan Josè Oroz (Euskaltel) e l’ex leader della generale Jan Bakelandts (RadioShack), che si sono avvantaggiati arrivando ad avere fino ad oltre 1′ di margine ma che mai, sebbene siano stati ripresi a soli 3 km dalla conclusione, hanno dato l’impressione di poter sfuggire al controllo di un gruppo nel quale gli inesauribili uomini della Cannondale, non paghi delle grandi trenate già effettuate in precedenza per tenere a distanza Cavendish e compagnia, hanno proseguito a condurre a forte andatura fino praticamente alle battute finali, coadiuvati anche da un Michael Albasini (Orica-GreenEdge) a protezione della maglia gialla del compagno Daryl Impey, dal momento che Bakelandts era distanziato di soli 31”. Nell’ultimo km hanno provato a dire la loro anche la Lampre-Merida, con Elia Favilli che a tirato la volata a Manuele Mori, e soprattutto John Degenkolb (Argos-Shimano) che ha tentato di anticipare Sagan, in quel momento alla ruota del suo ultimo uomo Fabio Sabatini, partendo ai 300 metri dal traguardo. Il fuoriclasse slovacco non poteva però non finalizzare l’incredibile lavoro dei compagni di squadra e con grande facilità ha saltato via il tedesco ed è andato a cogliere il suo 14° successo stagionale, eguagliando Cavendish e mettendo inoltre un’ipoteca pressochè definitiva su quella che sarebbe la sua seconda maglia verde consecutiva alla luce dei ben 94 punti che lo separano ora dal diretto inseguitore, Greipel. Alle spalle di Sagan e Degenkolb sono giunti un pimpante Daniele Bennati (Saxo-Tinkoff), che per un soffio non è riuscito a conquistare la piazza d’onore davanti al tedesco, un Michal Kwiatkowski (Omega-QuickStep) atteso con curiosità all’esame delle grandi montagne dopo una prima settimana corsa sempre nelle posizioni d’avanguardia, Edvald Boasson Hagen (Team Sky) e Francesco Gavazzi (Astana) mentre Mori ha concluso al 9° posto. L’altro atleta della Lampre-Merida Adriano Malori, che da giorni soffriva di una lombosciatalgia, è stato invece costretto al ritiro al pari di Janez Brajkovic (Astana), che non ha preso il via dopo la caduta nel finale della frazione di Montpellier, e di Christian Vande Velde (Garmin-Sharp), a sua volta finito in terra nelle fasi iniziali della tappa.
La classifica generale rimane immutata con Impey in giallo con 3” su Boasson Hagen, 5” su Gerrans e Albasini, 6” su Kwiatkowski e Sylvain Chavanel (Omega-QuickStep) e 8” su Chris Froome e Richie Porte (Team Sky) ma tutto cambierà al termine dell’8a tappa, nella quale la Grande Boucle approderà sui Pirenei. Negli ultimi 40 km della Castres-Ax 3 Domaines verranno affrontati, infatti, così come già avvenuto nel 2003, nel 2005 e nel 2010 quando ad imporsi sono stati rispettivamente Carlos Sastre, Georg Totschnig e Christophe Riblon, dapprima il durissimo Port de Pailheres, 15 km con una pendenza media dell’8% e tratti ben oltre il 10 nella seconda metà dell’ascesa, e immediatamente dopo il termine della discesa la salita finale di 7,8 km all’8,2% che al contrario presenta le rampe più impegnative nella fase iniziale e, come recita un vecchio detto, non sapremo ancora forse dopo la linea del traguardo chi vincerà il Tour ma sapremo chi non potrà vincerlo.
Marco Salonna