13-07-2013
luglio 13, 2013 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE FRANCE
L’italiano Matteo Trentin (Omega Pharma – Quick Step) si è imposto nella quattordicesima tappa, Saint-Pourçain-sur-Sioule – Lione, percorrendo 191 Km in 4h15′11″ alla media di 44,909 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’elvetico Albasini e lo statunitense Talansky. Il britannico Christopher Froome (Sky ProCycling) è ancora maglia gialla con 2′28″ sull’olandese Mollema e 2′45″ sullo spagnolo Contador Velasco. Miglior italiano Davide Malacarne (Team Europcar), 30° a 26′42″.
TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)
Il kazako Yevgeni Nepomnyachsniy (Continental Team Astana) si è imposto nella settima tappa, Qilian – Mt. Dadongshu, percorrendo 83,8 Km in 2h35′01″ alla media di 32,435 Km/h. Ha preceduto di 9″ l’iraniano Samad Poor Seiedi (Tabriz Petrochemical Team) e di 10″ l’iraniano Ememi. Miglior italianoMauro Finetto (Vini Fantini – Selle Italia), 15° a 2′09″. Poor Seiedi è ancora leader della classifica, con 52″ su Nepomnyachsniy e 1′16″ sul kazako Fominykh. Miglior italiano Angelo Pagani (Bardiani Valvole – CSF Inox), 10° a 2′40″
GIRO CICLISTICO DELLA VALLE D’AOSTA MONT BLANC (dilettanti)
L’italiano Davide Villella (Team Colpack) si è imposto nella quarta tappa, Châtel – Morillon les Essert, percorrendo 148,6 Km in 4h11′02″ alla media di 35,517 Km/h. Ha preceduto di 1″ il russo Foliforov e di 7″ l’italiano Davide Formolo (Petroli Firenze Wega Contech). Villella è il nuovo leader della classifica, con 28″ su Formolo e 32″ sul francese Chevrier
SIBIU CYCLING TOUR (Romania)
L’austriaco Markus Eibegger (Team Gourmetfein Simplon) si è imposto nella seconda tappa, Sibiu – Paltins, percorrendo 183,8 Km in 4h44′47″ alla media di 38,724 Km/h. Ha preceduto di 7″ l’italiano Davide Rebellin (CCC Polsat Polkowice) e 8″ l’italiano Antonino Parrinello (Androni Giocattoli – Venezuela). Rebellin è ancora leader della classifica, con 47″ sul croato Kvasina e sul norvegese Wilmann.
CZECH CYCLING TOUR
Il ceco Leopold Konig (Team NetApp – Endura) si è imposto nella terza tappa, Zábřeh – Šternberk, percorrendo 173 Km in 4h28′43″ alla media di 38,628 Km/h. Ha preceduto di 1′32″ il connazionale Vakoc e il francese Alaphilippe. Due italiani in gara: Eugenio Alafaci (Leopard – Trek Continental Team) 52°, Federico Pozzetto (Tirol Cycling Team) 53°, entrambi a 9′06″. Konig è il nuovo leader della classifica con 1′11″ sul danese Haugaard Jensen e 1′25″ sull’olandese Van Luijk. Pozzetto 60° a 10′02″, Alafaci 61° a 10′19″
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI LIONE
luglio 13, 2013 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Come negli ultimi anni, dopo le cronache del Tour la giornata alla “Grande Boucle” di ilciclismo.it si chiude con il solito baule zeppo di golosità: la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, le “perle” dei telecronisti, la presentazione della tappa che verrà, le previsioni del tempo, il “Tour alla rovescia” e il ricordo del Tour del 1938. Seguiteci.
Foto copertina: uno scorcio di Lione (www.viaggi24.ilsole24ore.com)
TOUR DE FRANCE, GIRO DEL MONDO
Italia
Trentin felice dopo lo sprint di Lione “Arte imparata da Cavendish” (Gazzetta dello Sport)
Regno Unito
The Last Word: The ghosts of Tours past still haunt Chris Froome (The Independent)
Trentin snatches victory in breakaway group (The Times)
Trentin takes stage 14 win on uneventful day (The Daily Telegraph)
Francia
Trentin coeur de Lyon (L’Equipe)
Spagna
Matteo Trentin gana en Lyon en la víspera del Mont Ventoux (AS)
Trentin logra la cuarta de Omega (Marca)
Llega la escapada (El Mundo Deportivo)
Belgio
Quick Step rugit avec Trentin (Le Soir)
Bakelants grijpt naast tweede ritzege, Quickstep opnieuw aan het feest (De Standaard)
Matteo Trentin offre la première victoire italienne du Tour à Lyon (L’Avenir)
Trentin libère l’Italie (La Dernière Heure/Les Sports)
Matteo Trentin offre un 4e succès à Omega Pharma, Bakelants a manqué la victoire pour 500 mètres (Sudinfo.be)
Paesi Bassi
Opnieuw zege Quick Step (De Telegraaf)
Germania
Trentin gewinnt 14. Tour-Etappe – Voigt-Traum geplatzt (Berliner Zeitung)
Italiener Trentin gewinnt 14. Etappe – Geschke geschlagen (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)
Lussemburgo
Trentin gewinnt, Andy Schleck im Hauptfeld (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)
Matteo Trentin gewinnt 14. Etappe (Tageblatt)
Repubblica Slovacca
Unavený pelotón úniky nelikvidoval, voľnejší deň si doprial aj Sagan (Pravda)
Canada
Trentin times it right to snag Tour de France 14th stage (The Globe and Mail)
USA
Toiling in Anonymity, Lead-Out Riders Blaze the Paths for Sprinters (The New York Times)
Colombia
A Nairo Quintana le llegó la hora en el Tour de Francia (El Tiempo)
Matteo Trentin ganó la etapa 14 del Tour, no hubo cambios en la general (El Espectador)
Australia
Cadel can climb into Tour top five: Tejay (The Age)
Froome keeps some in reserve (The Australian)
GreenEDGE shaded for stage win (Herald Sun)
BOX POPULI
Ogni giorno, a partire dalla prima tappa, qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Cosa vi attendete da questa tappa?
Nebe1980: Secondo me andrà la fuga, però sarebbe bello che dopo la giornata di ieri gli uomini di classifica tentino di mettere in difficoltà Froome allungando a turno e costringendolo a chiudere, per questo dovrebbero mandare anche loro uomini in fuga così gli allunghi sarebbero più credibili. Se riescono a farlo stancare domani sul ventoux potremmo avere sorprese. Altrimenti domani Froome staccherà ancora tutti. I suoi avversari se vogliono avere qualche possibilità di batterlo devonoa llearsi contro di lui e questo non significa essere scorretti ma significa correre per vincere e non per il secondo posto… anche a costo di saltare anche perchè per uno come contador che di tour ne ha vinti fare secondo o fare decimo è uguale checchè ne dica HW
Mauro Facoltosi: Va la fuga e vince Trentin, primo italiano dopo 3 anni
Nebe1980: E che volata ha fatto! Arriva da dietro come un missile nonostante si pigliasse tutto l’aria in faccia
Profpivo: Bravissimo Trentin! E’ stato il più freddo nel finale, ha risparmiato la gamba negli ultimi km senza rispondere agli scatti in prima persona. Vittoria di gambe e di testa!Inqualificabile invece Cunego, ha sprecato energie per nulla. Assurdo per un corridore della sua esperienza.
Salitepuntocià: Buona vittoria! Abbiamo almeno salvato la faccia, visto che nella generale il migliore è 30° …
in collaborazione con gli utenti del Forum dello scalatore (www.salite.ch)
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
“Italia” (Mino Reitano)
LA TAPPA CHE VERRA’ – 15a TAPPA: GIVORS – MONT VENTOUX (242,5 Km)
Ventoux, basta la parola. Il solo nome sulla planimetria basta a nobilitare quell’edizione del Tour. Sfidare quella salita in bici vuol dire tuffarsi con tutto il corpo nel mito della Grande Boucle, cercare di contrastare le difficoltà di una delle più dure e temute ascese francesi, dove pendenze che ammaliano i grimpeur si sposano ai disagi provocati da un ambiente difficile, a causa della canicola, della mancanza d’aria e del vento (una variante, quest’ultima, che domani dovrebbe mancare, stando alle previsioni). Tutta la tappa vivrà su quel finale, quei 21 Km che puntano dritti verso il cielo, superando un dislivello di poco meno di 1600 metri ed una pendenza media del 7,5%, per giungere fino ai quasi 2000 metri del bianco osservatorio sommitale. Prima accadrà ben poco perchè, come al solito, la marcia d’avvicinamento al “Gigante della Provenza” si preferisce generalmente tracciarla con mano morbida, una mano che ha disegnato la prima parte dell’altimetria punteggiandola di 4 facili GPM di basso lignaggio. Quella strada, però, certamente rimarrà nelle gambe perchè, a fine giornata, si saranno macinati 242,5 Km che faranno della frazione del Ventoux la più lunga del Tour 2013
METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Givors – Mont Ventoux
Givors : cielo sereno, 25,5°C (percepiti 23°C), venti moderati da NNW (13-15 Km/h), umidità al 65%
Romans-sur-Isère (Km 72,5): cielo sereno, 28,7°C (percepiti 26°C), venti moderati da NNE (17-22 Km/h), umidità al 56%
Crest (Km 115,5): cielo sereno, 30,8°C (percepiti 28,5°C), venti moderati da N (19-25 Km/h), umidità al 47%
Nyons (Km 182,5): sole e caldo, 31,5°C (percepiti 30°C), venti moderati da N (15-18 Km/h), umidità al 38%
Mont Ventoux: cielo sereno, 16°C (percepiti 15°C), venti deboli da WNW (8 Km/h), umidità al 43%
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo tredicesima tappa, Saint-Pourçain-sur-Sioule – Lione
1° David Lopez Garcia
2° Frederik Willems s.t.
3° Geraint Thomas a 49″
4° Tom Veelers s.t.
5° Alessandro De Marchi s.t.
Classifica generale
1° Dmitriy Muravyev
2° Jerome Cousin a 1′07″
3° Kris Boeckmans a 2′54″
4° Svein Tuft a 4′10″
5° Assan Bazayev a 5′52″
Primo italiano: Roberto Ferrari, 29° a 24′29″
IL PRIMO TOUR DI GINETTACCIO
Salite sulla macchina del tempo e tornante indietro con noi fino al luglio del 1938, al primo dei due Tour conquistata da Gino Bartali, rivissuto attraverso i titoli de “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it
23 LUGLIO 1938 – 15a TAPPA: BRIANÇON – AIX-LES-BAINS (311 Km)
BARTALI RAFFORZA LA SUA POSIZIONE DOPO AVER LOTTATO DA SOLO CONTRO GLI AVVERSARI COALIZZATI
La riscossa belga nell’ultima tappa delle Alpi: 1° Kint
Vicini perseguitato dalle forature retrocede al sesto posto in classifica
24 LUGLIO 1938 – GIORNO DI RIPOSO
FIDUCIA IN BARTALI “MAGLIA GIALLA”
Il Tour dopo le tappe alpine
II campione d’Italia ha classe e forza per resistere ad ogni attacco e portare vittoriosamente a termine la sua impresa
ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)
UN SALUTO DA…. LIONE
TRENTIN, UNA GIOIA AZZURRA ATTESA TRE ANNI
Con uno sprint poderoso iniziato dalla 7a posizione il 23enne di Borgo Valsugana si impone nella tappa di Lione davanti ai compagni di fuga Michael Albasini e Andrew Talansky, risalito al 12° posto nella generale, e torna a far sventolare il tricolore in cima a una tappa del Tour dopo i due successi di Alessandro Petacchi nel 2010. Calma piatta tra gli uomini di classifica e le rispettive squadre che ricaricano le batterie in vista del Mont Ventoux con Chris Froome sempre in maglia gialla.
Foto copertina: esplode la gioia di Trentin sul traguardo di Lione (foto Bettini)
La 14a tappa del Tour de France, 191 km da Saint-Pourçain-sur-Sioule a Lione, si presentava come una frazione ideale per le fughe da lontano in virtù sia del tracciato, caratterizzato da sette gran premi della montagna tutti di 3a e 4a categoria (ma comunque sufficienti per tagliare fuori i velocisti meno avvezzi alle salite in caso di corsa tirata), sia soprattutto per la sua collocazione all’interno della Grande Boucle, alla vigilia dello spauracchio Mont Ventoux e subito dopo la tappa di Saint-Amand-Montrond, resa massacrante dal vento che ha scatenato la bagarre tra gli uomini di classifica. Sia il Team Sky della maglia gialla Chris Froome che la Belkin di Bauke Mollema e la Saxo-Tinkoff di Alberto Contador, divenuti i rivali più diretti del britannico dopo il tracollo di Alejandro Valverde (Movistar), hanno pertanto scelto di rimanere alla finestra dando via libera ai cacciatori di un successo parziale, a partire dal 41enne Jens Voigt (RadioShack) evaso dal gruppo dopo 10 km in compagnia del campione francese Arthur Vichot (Fdj), di Lars Bak (Lotto-Belisol), di Blel Kadri (Ag2r) e di Christophe Le Mevel (Cofidis), che però si è presto lasciato riassorbire da un plotone che non ha mollato mantenendo un distacco di poco inferiore al minuto, finchè al km 42 non è riuscito a riportarsi sui battistrada un gruppo di contrattaccanti comprendente Marcus Burghardt e Tejay Van Garderen (Bmc), Ian Bakelants (RadioShack), Cyril Gautier (Europcar), Pavel Brutt (Katusha), Manuel Erviti e José Joaquìn Rojas (Movistar), Egoitz Garcia (Cofidis), Michael Albasini (Orica-GreenEdge), Simon Geschke (Argos-Shimano), Julien Simon (Sojasun), il nostro Matteo Trentin (Omega-QuickStep) e infine la coppia della Garmin-Sharp composta da David Millar e da un Andrew Talansky arrivato al Tour con grandi ambizioni ed ora intenzionato a recuperare terreno in classifica generale dopo che una defaillance nella tappa pirenaica di Bagnères de Bigorre l’aveva relegato al 17° posto a 13′11” da Froome.
Ci si attendeva che a condurre l’inseguimento ai 18 uomini di testa fosse la Cannondale della maglia verde Peter Sagan, che poteva contare su una maggiore tenuta in salita rispetto ai vari Marcel Kittel (Argos-Shimano), Mark Cavendish (Omega-QuickStep) e Andre Greipel (Lotto-Belisol) ma il fuoriclasse di Zilina, comprensibilmente dopo i grandi sforzi sostenuti in questa prima metà di Tour, non ha sentito le gambe rispondere al meglio e pertanto la compagine di Roberto Amadio ha lasciato fare. Hanno invece provato a riportare sotto il gruppo l’Euskaltel e la Lampre-Merida, entrambe rimaste escluse dalla fuga, che hanno ridotto fino a 35” il distacco dai fuggitivi ma, nel momento in cui hanno iniziato a susseguirsi le salite, non hanno più avuto le forze per chiudere e Trentin e compagnia hanno potuto prendere il largo. Un ultimo tentativo di riportarsi sotto, difficile da interpretare in virtù del ritardo del gruppo che superava in quel momento i 3′30”, è stato portato avanti da Johnny Hoogerland (Vacansoleil) e da un Damiano Cunego (Lampre-Merida) per la prima volta all’attacco in questa edizione della Grande Boucle ma, dopo la debacle dei Pirenei, il veronese ha purtroppo dimostrato nuovamente di avere una condizione deficitaria e lungo le rampe del Col du Pilon non ha retto il ritmo dello scatenato campione olandese, che dal canto suo è arrivato fino a 40” dai battistrada ma alla lunga ha dovuto desistere e nel finale è stato riassorbito dal gruppo, guidato ad un’andatura decisamente blanda dal Team Sky, al pari del vincitore del Giro 2004 e di Juan José Oroz (Euskaltel), che con un’azione ancor più incomprensibile dal punto di vista tattico aveva tentato di riportarsi sui due.
Gli uomini al comando hanno proseguito di comune accordo fino ai piedi della Côte de la Duchère, penultima ascesa di giornata, quando Voigt e Millar dopo aver lavorato a lungo per i compagni Bakelants e Talansky si sono fatti da parte e lo stesso Bakelants, Kadri e Van Garderen hanno provato invano ad andarsene finchè in prossimità della vetta non è riuscito a prendere il largo Simon, che pure avrebbe avuto i mezzi per giocarsi il successo in volata. Il francese ha approfittato di un attimo di distrazione dei compagni d’avventura arrivando ad avere fino a 38” di margine e sembrava potesse spezzare il digiuno di successi per i transalpini in questo Tour ma con il passare dei chilometri la sua azione è andata spegnendosi e grazie soprattutto alle trenate di Van Garderen gli inseguitori si sono riportati sotto a 1 km dal traguardo a partire da Burghardt, Bak e Albasini che ha potuto iniziare lo sprint con un leggero margine di vantaggio. Sembrava fatta per l’elvetico ma Matteo Trentin, che pure aveva faticato in precedenza a reggere il ritmo in salita, si è prodotto in una portentosa rimonta dalla 7a posizione in cui aveva approcciato il rettilineo conclusivo saltando a uno a uno tutti i corridori che lo precedevano fino a superare negli ultimi metri anche Albasini, 2° davanti a Talansky, Rojas, Garcia, Bak, Geschke e Vichot mentre il gruppo ha chiuso con un ritardo di 7′17”. Con questo splendido gesto atletico il 23enne di Borgo Valsugana, che non doveva neppure correre il Tour ma è stato fortemente voluto in squadra da Cavendish ed è stato determinante nella vittoria del britannico a Marsiglia dopo esserlo stato in diverse occasioni al Giro d’Italia, ha colto il suo secondo successo da professionista e soprattutto ha interrotto un digiuno azzurro che durava dal Tour 2010 quando Alessandro Petacchi si impose nelle tappe di Bruxelles e Reims.
La classifica generale, eccezion fatta per Talansky risalito al 12° posto con un ritardo di 5′54” da Froome, rimane invariata nelle posizioni di testa e vede l’anglo-keniano condurre con un vantaggio di 2′28” su Mollema, 2′45” e 2′48” su Contador e Roman Kreuziger (Saxo-Tinkoff) e 3′01” su Ten Dam (Belkin). Sarà interessante vedere se sul Mont Ventoux, in cima al quale la Grande Boucle non arrivava al 2009 quando lassù vinse Juan Manuel Garate, gli avversari diretti si muoveranno per ridurre il gap oppure se sarà la maglia gialla a muoversi per incrementare il margine e, in virtù delle crepe dimostrate nelle ultime giornate dal Team Sky, mettersi il più possibile al riparo da sorprese sulle Alpi anche se, alla luce del percorso vallonato e dei ben 242,5 km che da Givors porteranno al Gigante della Provenza, il successo di tappa potrebbe arridere al superstite di una fuga da lontano, con in particolare i francesi che saranno in prima linea nel 14 luglio, anniversario della presa della Bastiglia.
Marco Salonna
12-07-2013
luglio 12, 2013 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE FRANCE
Il britannico Mark Cavendish ( Omega Pharma – Quick Step) si è imposto nella tredicesima tappa, Tours – Saint-Amand-Montrond, percorrendo 173 Km in 3h40′08″ alla media di 47,153 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo slovacco Sagan e l’olandese Mollema. Miglior italiano Daniele Bennati (Team Saxo – Tinkoff), 12° a 17″ Il britannico Christopher Froome (Sky ProCycling) è ancora maglia gialla con 2′28″ su Mollema e 2′45″ sullo spagnolo Contador Velasco. Miglior italiano Davide Malacarne (Team Europcar), 29° a 26′42″.
TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)
Il tedesco Robert Förster (Unitedhealthcare Pro Cycling Team) si è imposto nella sesta tappa, Xihaizhen – Qilian, percorrendo 205 Km in 4h52′06″ alla media di 42,109 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ucraino Hrechyn e l’italiano Massimo Graziato (Lampre – Merida). L’iraniano Samad Poor Seiedi (Tabriz Petrochemical Team) è ancora leader della classifica, con 7″ sullo spagnolo De la Fuente Rasilla e 9″ su Graziato.
GIRO CICLISTICO DELLA VALLE D’AOSTA MONT BLANC (dilettanti)
L’italiano Andrea Toniatti (Zalf Euromobil Désirée Fior) si è imposto nella terza tappa, circuito di Châtel, percorrendo 145 Km in 3h24′29″ alla media di 42,546 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Iturria Segurola e di 7″ l’italiano Giacomo Berlato (Zalf Euromobil Désirée Fior). Il danese Marc Christian Garby (General Store Zardini Imedlago) è ancora leader della classifica, con 28″ sull’italiano Davide Villella (Team Colpack) e 47″ sul kazako Semyonov.
SIBIU CYCLING TOUR (Romania)
L’italiano Davide Rebellin (CCC Polsat Polkowice) si è imposto nella prima tappa, Sibiu – Balea Lac, percorrendo 143,6 Km in 3h50′23″ alla media di 37,398 Km/h. Ha preceduto di 4″ il norvegese Wilmann e di 24″ il croato Kvasina. Rebellin è il nuovo leader della classifica, con 22″ su Wilmann e 36″ su Kvasina.
CZECH CYCLING TOUR
Lo sloveno Luka Pibernik (Radenska) si è imposto nella seconda tappa, Olomouc – Mohelnice, percorrendo 156 Km in 3h49′58″ alla media di 40,701 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Kristian Haugaard Jensen (Leopard – Trek Continental Team) e l’olandese Van Luijk. Due italiani in gara: Eugenio Alafaci (Leopard – Trek Continental Team) 8° a 19″, Federico Pozzetto (Tirol Cycling Team) 12° a 19″. Haugaard Jensen è il nuovo leader della classifica con 14″ su Van Luijk e 28″ sul belga De Bie. Pozzetto 55° a 1′17″, Alafaci 60° a 1′34″
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI SAINT-AMAND-MONTROND
luglio 12, 2013 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Come negli ultimi anni, dopo le cronache del Tour la giornata alla “Grande Boucle” di ilciclismo.it si chiude con il solito baule zeppo di golosità: la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, le “perle” dei telecronisti, la presentazione della tappa che verrà, le previsioni del tempo, il “Tour alla rovescia” e il ricordo del Tour del 1938. Seguiteci.
Foto copertina: uno scorcio di Saint-Amand-Montrond (www.fruchard.fr)
TOUR DE FRANCE, GIRO DEL MONDO
Italia
Vince Cavendish, ride Contador. Froome perde oltre un minuto (Gazzetta dello Sport)
Regno Unito
Mark Cavendish answers his critics in emphatic style with stage victory (The Independent)
Mark Cavendish responds to critics with 25th win – But Chris Froome’s overall lead has been cut by a minute (The Times)
Cavendish takes stage 13 (The Daily Telegraph)
Francia
Contador leur met un vent (L’Equipe)
Spagna
Contador le saca 1:09 a Froome y Valverde pierde 9:54 (AS)
Contador abre el abanico (Marca)
Minutada para Valverde (El Mundo Deportivo)
Belgio
Cavendish gagne et Contador fait une bonne affaire (Le Soir)
Cavendish wint, Contador geeft tik aan Froome (De Standaard)
Cavendish vainqueur au sprint, Froome attaqué par Contador, Valverde largué (L’Avenir)
Le Cav, un sprinter dans le vent. Contador reprend plus d’une minute (La Dernière Heure/Les Sports)
Cavendish remporte sa 2e étape, Contador et Mollema ont repris plus d’une minute sur Froome (Sudinfo.be)
Cavendish heeft zijn revanche beet, daar is Contador weer (Het Nieuwsblad)
Germania
Tour verrückt: Froome wackelt – Cavendish triumphiert (Berliner Zeitung)
Cavendish gewinnt die 13. Etappe der Tour de France (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)
Lussemburgo
Andy Schleck an der Seite von Leader Froome (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)
Cavendish gewinnt 13. Etappe (Tageblatt)
Repubblica Slovacca
Sagan má ďalšie druhé miesto. V šprinte nestačil na Cavendisha (Pravda)
Canada
Cavendish wins eventful 13th stage of Tour de France (The Globe and Mail)
Colombia
Sacudón en Tour: Quintana, el mejor del Movistar; Valverde perdió 10 m (El Tiempo)
Mark Cavendish arrasó en la etapa 13° del Tour de Francia (El Espectador)
Australia
Cavendish’s 25th win as Froome’s lead narrows (The Age)
Missile wins stage, Contador closes gap (The Australian)
BOX POPULI
Ogni giorno, a partire dalla prima tappa, qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Thiago Motta 89: Scusate una cosa ma mi sono collegato ora sulla tappa e Rui Costa, Valverde, Anton e Nieve sono staccati in una tappa quasi completamente pianeggiante di oltre un minuto e mezzo, cosa è successo di preciso? (Non credo proprio che si siano staccati su una salitella di 4cat.)
Mauro Facoltosi: E’ stato il vento a spaccare il gruppo in tre tronconi. E adesso i Saxo sono riusciti a staccare Froome!!!
Thiago Motta 89: Non ci credo!!! Una tappa sulla carta facile sta facendo incredibilmente sfracelli. Tanta Roba. Comunque là tira davvero un vento esagerato… Comunque Mauro penso che nessuno avrebbe puntato un centesimo che una tappa del genere avrebbe fatto un tale sconvolgimento, più anche di certe tappe di montagna… E in ogni modo vada a finire, la top 10 cambierà di brutto.
Mauro Facoltosi: Quando c’è tanto vento anche una tappa piatta può diventare decisivo. Nel Giro che vinse Pantani e i suoi beccarono quasi un minuto di ritardo nella tappa di Lecce a causa del vento, poi riusciono a recuperare e a rientrare in gruppo.
Thiago Motta 89: Seguo il ciclismo fin da ragazzino ma non ho rimembranze di un qualcosa del genere, purtroppo la tappa di Lecce non me la ricordo proprio.
Howling Wolf14: Altro che montagne! Che spettacolo col vento. E’ la conferma che la corsa la fanno i corridori, quando ne hanno voglia.
Nebe1980: Grande Contador!!! Bene anche che si sia staccato Valverde così Quintana avrà carta bianca per attaccare. La sky nonostante le bombe è cotta!
Ora bisogna tentare ancora da lontano per far fuori Froome. Si può!!!
Thiago Motta 1989: Incredibile Valverde e soci erano quasi rientrati ad appena 12” ed invece… pagano praticamente 10 minuti e sono tutti fuori classifica. Dietro se qualcuno della Ag2r, Lotto, Katusha e Garmin non tiravano forse forse anche 2 minuti o qualcosa di più perdeva Froome. Finora Etape du tour a mani basse.
Howling Wolf14: Una buona operazione di Contador, che tra l’altro s’è avvalso della giusta compagnia (oltre ai suoi gregari, i due olandesi + Cavendish e Chavanel). Io guardo sempre le corse con passione, ma con distacco. Quindi non sto né dalla parte di Froome né da quella di Contador. Quindi, come al solito, non condivido il tuo linguaggio: “Far fuori Froome”. Ma a parte il linguaggio, poi mi chiedo: “E se in maglia gialla ci fosse Contador, parleresti di ‘far fuori’ Contador?”. Vanno fatti fuori tutti quelli in maglia gialla o solo Froome perché non gode delle tue simpatie? Per me i corridori sono tutti uguali e meritano egual rispetto. Oggi è stato bravissimo Contador. Se sarà lui il più bravo a fine Tour giungerà in maglia gialla a Parigi. Se a Parigi arriverà in giallo Froome vorrà dire che il più bravo è lui. Io il ciclismo lo vedo così.
Ceemo: Tappa veramente bella e spettacolare. Grandissime Omega e poi Saxo.
Froome troppo dipedente dalle radioline quando si è fatto il buco ha aspettato indicazioni invece di provare a riprendere la coda del primo gruppo. Veramente un ciclista senza personalità e carattere. Molte squadre cotte stracotte. Prevedo crisi epocali inaspettate nei prossimi giorni. Si sono già viste le prime alleanze tra le squadre nel finale ( francesi che tirano per la Sky). Probabilmente saranno determinanti.
Nebe1980: vedi negli anni 40,50,60 si correva tutti contro la maglia rosa/gialla. Anche gente di squadre diverse scattavano a scacchiera per costringere la maglia rosa/gialla a chiudere su ogni attacco e sfiancarla, poi si davano battaglia anche tra di loro. Quindi ben vengano gli attacchi e gli attacchi alla maglia gialla. Poi c’è anche il fatto che Contador mi è più simpatico di Froome. poi c’è il fatto che la corsa si fa emozionante che lo spettacolo aumenta che il tour non viene ucciso che ora ci possono essere colpi di mano, che se Froome rimane senza squadra a possono venire le crisi, insomma ci sono una sacco di fattori che rendono il tutto interessante. Quindi visto che Froome ha un vantaggio,se perde la cosa si fa interessante. Poi Froome è il favorito e io preferisco i non favoriti. Mi piace Quintana e spero inventi qualche attacco da lontano con un esito migliore di quello di Ax 3 domaines. Poi che vuoi tu guardi le corse con distacco, io invece no perchè io sono un appassionato e la passione è emotività e non distacco. Io registro le tappe perchè non riesco a guardarle da un punto di vista tecnico perchè mi ci appassiono. Quindi poi le riguardo per cogliere gli aspetti tecnici
N@po: tappa splendida. Oggettivamente il merito è tutto di Mario Beccia. Solo la sua presenza in studio RAI poteva scatenare il vento nei capelli ai corridori.
pS: BMC incomprensibile. Per 10km ho atteso il loro attacco e quando è partita la saxo non son nemmeno entrati nel ventaglio.
PPS: Valverde, a 10 minuti, rifletterà sull’utilità di non attaccare Froome dopo averlo isolato sui pirenei, per non rischiare che ad avvantaggiarsi fosse Quintana e non lui…
Nisky: Io son felice per valverde perché era il classico ciclista inutile che fino a parigi avrebbe corso per il secondo posto! Una specie di beloki veloce.no che mollema mi ispiri di più ma almeno non conoscendolo ho ancora dei dubbi.contador invece mi piace! Alla faccia di howling che guarda sempre sopra le parti io non ci riesco! Se vado a vederli dal vivo li applaudo tutti ma se devo scegliere. ..scelgo! Non posso metter sullo stesso piano un succhiaruote veloce come valverde a uno pazzo e pieno di inventiva come Contador
Nebe1980: Beh Contador è un grande. Nel tour 2011 Schleck attaccò a 100 Km dall’arrivo nella tapa del galibier e lui non stava bene e si fece sorprendere, ma il giorno dopo fu lui s cattare a 100 Km dall’arrivo portanosi dietro Schleck. Oggi addirittura attacca in pianura a 30 Km dall’arrivo puntando sul vento. Lui non s perde d’animo, sfrutta anche le cose più insignificanti, fa attacchi da sconsiderato. Non si può non essere con lui. Froome invece è un parassita, una volta che gli manca la squadra non sa cosa fare, è un ragioniere del ciclismo, frequenzimetri radioline ecc. Si deve affidare ai francesi per tirare. Se come sarebbe stato giusto nessuno gli avesse dato una mano oggi avrebbe preso 2 minuti e mezzo perchè la sua squadra era cotta, magari sarebbe stato costretto a tirare in prima persona. Comunque vedremo
N@po: E comunque il: ci fosse stato Nibali…. è un rimpianto che cresce di giorno in giorno; sta venendo fuori proprio la corsa ideale per uno come lui. Con un numero di occasioni sorprendentemente alte per sorprendere gli avversari, anche quello potenzialmente superiore..
PS: gli auguro di non essere protagonista sulle dolomiti, al Polonia, se no dovrà davvero sbranarsi le mani….
Nebe1980: Può anche darsi che Froome non ne avesse per accodarsi ai primi Dopo il buco lo abbiamo visto spesso nelle retrovie a riprendere fiato… Chissà
Thiago Motta 1989: Se i francesi dell’Ag2R, Katusha e Lotto non tiravano dando mano a Froome, l’inglese beccava tranquillamente 2 minuti/2 minuti e mezzo quindi tutto sommato si è salvato, poteva andargli molto ma molto peggio… e per quanto mi riguarda egli sta mostrando anche diversi limiti.
Nebe1980: Quando uno ha la fantasia, quando ha il coraggio di osare, quando corre rischiando grosso, le radioline e i frequenzimetri vanno a ramengo. conta la voglia di attaccare. Poi c’è da dire che secondo me gli attacchi in pianura possono man mano sfiancare Froome. oggi si è trovato in una situazione in cui ha limitato i danni ma il tour è ancora lungo e la sua squdra è cotta mentre come abbiamo visto ci sono squadre che non sono affatto cotte
Howling Wolf14 (a Nebe1980): Io non voglio niente da te. Tu fai quel che vuoi e come vuoi. Giustamente. Ma allora se tu stesso dici di emozionarti probabilmente non sei nella condizione di esprimere giudizi obiettivi. Ma la mia domanda era solo una: vorrei sapere se tu sei sempre favorev ole a chi attacca la maglia giallo (o rosa che sia) perché stai sempre dalla parte di chi deve rincorrere oppure se sei favorevole solo a quelli che ti stanno simpatici. E’ una sottigliezza? No, è fondamentale per capire se poi i tuoi giudizi sono attendibili o faziosi.
Howling Wolf14 (a Thiago Motta 1989): La Katusha tirava per Purito, l’AG2R per i piazzamenti in classifica. Non ci sono solo Froome e Contador.
Nisky: Beh non ci sono solo loro ma non ci sono né i francesi ne rodriguez a meno che non sia venuto qua per difendere il decimo posto! Di quelli chebcontavano uno era a 5minuti e gli altri eran davanti! Chi ha dato una mano a froome l ha data per interessittrasversali mica x difendere le posiz da gente che cmq era davanti in classifica
Thiago Motta 89: Volevo elencare chi tirava nel gruppo Froome non volevo dire che l’inglese ha ricevuto aiuti senza motivo… (l’ag2r x peraud, la katusha per rodriguez e kristoff per la volata, garmin x martin e lotto per greipel.)
Nebe1980: Allora: 1) “che vuoi” è un modo di dire è come dire “poi che altro posso dire” 2) Ricordando il modo di correre degli anni 50 e 60 credo di averti spiegato che è sempre emozionante vedere attacchi seri alla maglia gialla, poi è ovvio che uno ha delle simpatie.Io sono contento se c’è un attacco alla maglia gialla indipendentemente da chi essa sia poi se è uno che mi piace posso sperare che resista all’attacco mentre se non mi piace posso sperare che perda.
In linea generale sono favorevole a chi attacca. Io tifavo Pantani ma l’attacco di ullrich sulla maddalena al tour 98 mi è piaciuto, sono stato contento che Pantani abbia retto ma ho apprezzato ullrich che dopo un giorno di crisi ha sferrato un attacco serio e da lontano lasciando sulle ginocchia Julich e c.
Profpivo: Contador, chapeau. Tappa bellissima quella di oggi, penso (purtroppo) resterà paradossalmente la più spettacolare di tutto il Tour. Per Froome più che il minuto perso potrebbe pesare sul morale, perché oggi l’ho visto proprio smarrito. E la Sky si è sciolta come neve al sole, se nel finale non ci fossero stati gli “amici” aG2R e Garmin il distacco sarebbe stato di almeno 30” in più. Resto comunque dell’idea che il Tour è saldamente in mano a Froome. Ma a prescindere da come vada a finire Contador merita un applauso perchè ancora una volta ha dimostrato di essere uno che non molla mai, che ci prova su tutti i terreni magari anche a costo di saltare e di sacrificare un piazzamento in classifica. Ha una grinta pazzesca, ancora di più dopo la squalifica, e già l’aveva mostrato al Tour 2011 e alla Vuelta 2012. Straordinari anche Bennati e Tosatto che hanno aperto il ventaglio. Bravo anche Sagan, mi stupisce anche la maturità con cui corre, non si è fatto sorprendere nel momento decisivo della tappa, così come Cavendish. Dietro la lavagna invece Valverde e la Movistar: al di la della sfortuna, è imbarazzante il modo in cui hanno gestito la foratura. Se avesse cambiato bici invece di perdere 30” per cambiare la ruota, sarebbe rientrato in gruppo quasi subito e la Belkin non si sarebbe messa a tirare.
in collaborazione con gli utenti del Forum dello scalatore (www.salite.ch)
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
“Imparare dal vento” (Tiromancino)
LA TAPPA CHE VERRA’ – 14a TAPPA: SAINT-POURÇAIN-SUR-SIOULE – LIONE (191 Km)
Nel tracciato del Tour che festeggia la sua 100a edizione non poteva mancare una tappa a Lione, la città francese che il primo Luglio del 1903 accolse il traguardo della prima frazione del primo Tour della storia, conquistata dal transalpino d’origini valdostane Maurice Garin, colui che, 6 tappe e 17 giorni più tardi, si imporrà nella classifica generale finale. Lione non poteva mancare, dunque, e non poteva nemmeno essere il capolinea di una tappa banale. I 191 Km in programma dopo aver lasciato Saint-Pourçain-sur-Sioule – centro che, al contrario di Lione – debutterà quest’anno nella nomenclatura del Tour – saranno intricati da ben 7 gran premi della montagna, interessanti trampolini di lancio per una fuga che avrà molte probabilità di andare all’arrivo. Non si dovrebbero vivere grandi emozioni a livello classifica, invece, perchè nessuna delle ascese previste sono “appetitose” sotto questo aspetto (ma la tappa di oggi ha dimostrato che nessun tracciato è “al sicuro”) e non andrà esclusa a priori la possibilità di un arrivo allo sprint. Passato il Col du Pilon, il secondo dei due GPM di 3a categoria previsti, negli ultimi 65 Km il tracciato si farà più snello e le squadre degli sprinter potrebbero tentare di rientrare sui fuggitivi, anche se il loro lavoro sarà complicato dalla presenza delle rimanenti salite, le ultime due delle quali si affronteranno già nell’abitato di Lione, nei quartieri collinari, e in quei frangenti, tra – 15 e – 10 Km al traguardo i tentativi si sprecheranno, sia all’interno del gruppetto di testa, sia nel gruppo inseguitore. Come anticipato, per i big della classifica dovrebbe trattarsi dell’ultima giornata tranquilla prima delle Alpi, sempre che qualche pretendente alla maglia gialla decide di mettere alla sfrusta il Team Sky sulle alture di giornata.
METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Saint-Pourçain-sur-Sioule – Lione
Saint-Pourçain-sur-Sioule: cielo sereno, 24,3°C (percepiti 23°C), venti moderati da NNE (10-11 Km/h), umidità al 59%
Charlieu (Km 84): cielo sereno, 26,4°C (percepiti 25°C), venti moderati da N (12-14 Km/h), umidità al 56%
Chessy (Km 151,5): cielo sereno, 27,8°C (percepiti 25°C), venti moderati da N (17-19 Km/h), umidità al 46%
Lione: cielo sereno, 27,9°C (percepiti 25°C), venti moderati da N (18-21 Km/h), umidità al 47%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito del Tour
Pancani: “Hanno messo sul fuoco un mezzo bue intero”
Conti: “Gli inseguitori non sono lontano”
Beccia: “Le prossime Dolomiti che dovranno affrontare”
Conti: “Domani c’è una salitella proprio sul traguardo” (gli ultimi 9,5 Km sono piatti)
Bulbarelli: “Tanti auguri a Pancani Cassani” (si sono sposati?)
Pancani: “Quando si presentano delle occasioni sotto la possibilità di formare dei ventagli”
Pancani, ricordando la caduta di Bastia: “Un monte di corridori”
Cassani: “Belghi” (i corridori del Belgio si definiscono “belgi”)
Pancani: “Ultimo chilometro, ci sono due curve” (erano 3)
Pancani: “Sono tantissime i temi da analizzare”
Cyclingnews.com: “Edvald Boasson Hagen – DNF” (questa sigla significa “did not finish”, ovvero che il corridore non ha finito la tappa; ma Boasson Hagen non era neanche partito quindi la sigla doveva essere DNS, “did not start”)
Televideo: “Saint Amand Tromond”
Televideo: “Ten Tam” (Ten Dam)
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo tredicesima tappa, Tours – Saint-Amand-Montrond
1° Jonathan Castroviejo Nicolas
2° Elia Favilli s.t.
3° Andrey Amador Bakkazakova s.t.
4° Jan Bakelants s.t.
5° Brice Feillu s.t.
Classifica generale
1° Dmitriy Muravyev
2° Svein Tuft a 4′10″
3° Jerome Cousin a 4′12″
4° Assan Bazayev a 5′52″
5° Kris Boeckmans a 5′59″
Primo italiano: Roberto Ferrari, 27° a 24′29″
IL PRIMO TOUR DI GINETTACCIO
Salite sulla macchina del tempo e tornante indietro con noi fino al luglio del 1938, al primo dei due Tour conquistata da Gino Bartali, rivissuto attraverso i titoli de “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it
22 LUGLIO 1938 – 14a TAPPA: DIGNE-LES-BAINS – BRIANÇON (219 Km)
TRIONFO DI BARTALI SULLE ALPI
La grande giornata degli “azzurri” – Gino “maglia gialla” con 18 minuti di vantaggio
La squadra italiana domina compatta sui colli ed ha, nel campione della “Legnano”, il suo irresistibile uomo di punta – Tutti gli abbuoni conquistati
ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)
UN SALUTO DA…. SAINT-AMAND-MONTROND
IL VENTO INCENDIA IL TOUR: RISCOSSA SAXO, BARCOLLA FROOME, SPROFONDA VALVERDE
Mark Cavendish si aggiudica in uno sprint ristretto davanti a Peter Sagan una tappa entusiasmante con la formazione di Alberto Contador che si scatena insieme Omega-QuickStep e Belkin provocando il crollo di Valverde, che perde terreno per una foratura e chiude a quasi 10′ di ritardo abbandonando i sogni di podio, e mettendo in difficoltà anche la maglia gialla che rimane senza compagni nel finale e vede ridursi a 2′28” il suo vantaggio su Bauke Mollema e a 2′45” quello su Contador.
Foto copertina: Cavendish vince la tappa degli attacchi al vento (foto AFP)
La tredicesima tappa del Tour de France, 173 km da Tours a Saint-Amand-Montrond, si presentava la classica frazione di trasferimento – in questo caso dal Nord della Francia verso il Mont Ventoux che verrà scalato domenica prima di un’ultima settimana che vedrà i big darsi battaglia senza soluzione di continuità sulle Alpi – con i velocisti a darsi battaglia per il successo parziale e per metà percorso il copione è stato lo stesso delle precedenti tappe pianeggianti con l’Argos-Shimano di Marcel Kittel, uomo da battere alla luce delle tre vittorie già conquistate, la Lotto-Belisol di Andrè Greipel e l’Omega-QuickStep di Mark Cavendish in testa al gruppo a controllare i fuggitivi di giornata Yohann Gène (Europcar), Ruben Perez Moreno (Euskaltel), Luis Mate Mardones (Cofidis), Cyril Lemoine (Sojasun), Kris Boeckmans (Vacansoleil) e Przemyslaw Niemiec (Lampre-Merida), 6° nella classifica generale del Giro d’Italia ma qui distante quasi mezz’ora dalla maglia gialla Chris Froome (Team Sky).
A cambiare improvvisamente le carte in tavola, quando mancavano ancora ben 115 km al traguardo, è stato il vento laterale, che diversi corridori hanno probabilmente sottovalutato alla luce del fatto che non aveva creato scompiglio nelle tappe precedenti, quando pure aveva spirato per larghi tratti. Uno tra i primi a farsi sorprendere è stato Kittel, in compagnia di atleti messi discretamente in classifica come Mikel Nieve e Igor Anton (Euskaltel), Romain Bardet (Ag2r), Daniel Moreno (Katusha) e Josè Serpa (Lampre-Merida). Immediatamente l’Omega-QuickStep ha aumentato il ritmo per impedire il rientro del tedesco, già capace di battere più volte Cavendish allo sprint, andando rapidamente a riprendere i fuggitivi ma la corsa si è definitivamente accesa quando, in vista del rifornimento, il 2° della generale Alejandro Valverde (Movistar) ha forato, venendo atteso da tutti i gregari ad eccezione di Nairo Quintana, rimasto nel gruppo principale. Il Team Sky di Froome e la Saxo-Tinkoff di Roman Kreuziger e Alberto Contador, disinteressato a fare uno sgarbo al suo connazionale, si sono mantenute a ruota ma il Team Belkin di Bauke Mollema e Laurens Ten Dam ha colto l’occasione per eliminare un nome pericoloso dalla lotta per il podio di Parigi andando a tirare a blocco insieme agli Omega-QuickStep e l’azione congiunta di belgi e olandesi ha fatto sì che il ritardo di Valverde, raggiunto strada facendo dal gruppo di Kittel, aumentasse gradualmente finchè negli ultimi km il murciano, complice una Movistar che alla lunga si è sfaldata dimostrando di non avere la stessa forza del tappone di Bagnères de Bigorre, ha mollato del tutto chiudendo con un distacco di 9′54” e uscendo definitivamente dalle zone alte della classifica generale, un po’ come gli era accaduto alla Vuelta 2008 in cui sembrava l’unico a poter contrastare Contador, che chiuse in maglia oro a Madrid.
Il secondo grande colpo di scena è avvenuto a 30 km dal traguardo quando la Saxo-Tinkoff, che fino a quel momento era rimasta alla finestra, ha colto Froome nelle posizioni centrali del gruppo di testa, forte in quel momento di una sessantina di corridori, e si è prodotta in un’accelerazione devastante con i nostri Daniele Bennati e Matteo Tosatto in prima linea insieme a Michael Rogers e Nicolas Roche nel portare avanti Contador e Kreuziger. I soli che sono riusciti ad accodarsi ai 6 atleti della formazione danese sono stati Mollema e Ten Dam, Peter Sagan e Maciej Bodnar (Cannondale), Cavendish, Sylvain Chavanel e Niki Terpstra (Omega-QuickStep) e Jacob Fuglsang (Astana) mentre Froome ha inizialmente tentato di chiudere in prima persona ma poi ha dovuto desistere e, come era avvenuto nella seconda tappa pirenaica, il Team Sky ha palesato un’enorme debolezza con Peter Kennaugh, Geraint Thomas, Ian Stannard e Kanstantin Siutsou che si sono portati in testa a tirare ma ben presto sono rimbalzati indietro, come era già avvenuto molti chilometri prima a Richie Porte e David Lopez Garcia, dando un aiuto molto limitato al loro capitano. Fortunatamente per la maglia gialla sono intervenute a difesa dei rispettivi interessi di classifica la Katusha di Joaquim Rodriguez, l’Ag2r di Jean-Christophe Péraud e la Bmc di Cadel Evans, oltre alla Lotto-Belisol che cercava di riportare sotto Greipel per una possibile volata. L’anglo-keniano ha potuto cavarsela con un distacco di 1′09” rispetto al gruppo di Contador, conservando saldamente la leadership nella generale.
Nelle ultime centinaia di metri il lavoro della Saxo-Tinkoff si è esaurito e Cavendish e Sagan, di gran lunga gli uomini più veloci del plotoncino di testa, si sono giocati il successo di tappa: il britannico si è intelligentemente portato alla ruota dello slovacco nel momento in cui Chavanel si è portato al comando costringendo il rivale a partire molto in anticipo e lo ha saltato senza problemi nei 200 metri conclusivi, conseguendo dopo quello di Marsiglia il suo secondo successo parziale in un Tour che pure non lo vede al massimo della condizione. A sua volta Sagan ha colto il suo settimo piazzamento in zona podio dall’inizio della Grande Boucle precedendo Mollema, Fuglsang, Terpstra, Kreuziger e Contador. Nella nuova classifica generale il vantaggio di Froome si è ridotto a 2′28” su Mollema, 2′45” su Contador, 2′48” su Kreuziger, 3′01” su Ten Dam e 4′38” su Fuglsang risalito al 6° con la maglia bianca Michal Kwiatkowski (Omega-QuickStep) 7° a 4′44” e la mina vagante Quintana 8° a 5′18”. Malgrado lo strapotere fin qui, non sarà facile per il leader, che dispone di un Team Sky lontano parente dell’armata che ha dominato nel 2012, difendere il primato dagli assalti di Saxo-Tinkoff e Belkin che possono contare entrambe su due uomini nelle zone alte. Occasioni per delle imboscate potrebbero presentarsi già nella 14a tappa, 191 km da Saint-Pourçain-sur-Sioule a Lione con 7 gran premi della montagna, sia pure tutti di 3a e 4a categoria, e l’ultima vetta posta ai -10 dal traguardo.
Marco Salonna
11-07-2013
luglio 11, 2013 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE FRANCE
Il tedesco Marcel Kittel (Team Argos – Shimano) si è imposto nella dodicesima tappa, Fougères – Tours, percorrendo 218 Km in 4h49′49″ alla media di 45,132 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Cavendish e lo slovacco Sagan. Miglior italiano Roberto Ferrari (Lampre – Merida), 5°. Il britannico Christopher Froome (Sky ProCycling) è ancora maglia gialla con 3′25″ sullo spagnolo Valverde Belmonte e 3′37″ sull’olandese Mollema. Miglior italiano Davide Malacarne (Team Europcar), 28° a 17′57″.
TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)
L’ucraino Oleksandr Polivoda (Atlas Personal – Jakroo) si è imposto nella quinta tappa, Tianjun – Xihaizhen, percorrendo 203 Km in 5h41′20″ alla media di 35,683 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Goesinnen e di 40″ l’italiano Sacha Modolo (Bardiani Valvole – CSF Inox). L’iraniano Samad Poor Seiedi (Tabriz Petrochemical Team) è ancora leader della classifica, con 5″ sul connazionale Kolahdozhagh e 7″ sullo spagnolo De la Fuente Rasilla. Miglior italiano Massimo Graziato (Lampre – Merida), 4° a 13″.
GIRO CICLISTICO DELLA VALLE D’AOSTA MONT BLANC (dilettanti)
L’italiano Davide Villella (Team Colpack) si è imposto nella seconda tappa, Saint Vincent – Champorcher, percorrendo 162,2 Km in 4h44′55″ alla media di 34,157 Km/h. Ha preceduto di 1″ il francese Chevrier e di 4″ l’italiano Davide Formolo (Petroli Firenze Wega Contech). Il danese Marc Christian Garby (General Store Zardini Imedlago) è ancora leader della classifica, con 41″ su Villella e 56″ su Formolo.
GP VAN DE STAD GEEL
Il belga Yves Lampaert (Topsport Vlaanderen – Baloise) si è imposto nella corsa belga, circuito di Geel, percorrendo 163,9 Km in 3h28′00″ alla media di 47,279 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Demoitie e Devriendt.
SIBIU CYCLING TOUR (Romania)
Lo slovacco Maros Kovác (Dukla Trencin – Trek) si è imposto nel prologo, circuito di Sibiu, percorrendo 2,4 Km in 3′37″ alla media di 41.475 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’italiano Omar Bertazzo (Androni – Venezuela) e di 3″ il lussemburghese Helmig.
CZECH CYCLING TOUR
Lo formazione lussemburghese Leopard Trek Continental Team si è imposta nella prima tappa, cronometro a squadre di Uničov, percorrendo 20,4 Km in 24′35″ alla media di 49.790 Km/h. Ha preceduto di 2″ la formazione ceca Etixx – iHNed e la squadra nazionale ceca. Il belga Sean De Bie (Leopard Trek Continental Team) è il primo leader della classifica, con lo stesso tempo dello spagnolo Ezquerra Muela e del danese Haugaard Jensen. Due italiani in gara: Federico Pozzetto (Tirol Cycling Team) 85° a 49″, Eugenio Alafaci (Leopard – Trek Continental Team) 91° a 1′06″
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI TOURS
luglio 11, 2013 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Come negli ultimi anni, dopo le cronache del Tour la giornata alla “Grande Boucle” di ilciclismo.it si chiude con il solito baule zeppo di golosità: la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, le “perle” dei telecronisti, la presentazione della tappa che verrà, le previsioni del tempo, il “Tour alla rovescia” e il ricordo del Tour del 1938. Seguiteci.
Foto copertina: il ponte Wilson a Tours (nicole.fond-ecran-image.com)
TOUR DE FRANCE, GIRO DEL MONDO
Italia
Kittel beffa Cavendish. Terzo Sagan, Ferrari quinto (Gazzetta dello Sport)
Regno Unito
Froome retains yellow jersey as Kittel wins stage (The Independent)
Cavendish outsprinted by Kittel in 12th stage (The Times)
Kittel edges out Cavendish (The Daily Telegraph)
Francia
Kittel s’offre Cavendish (L’Equipe)
Spagna
Kittel, pesadilla de Cavendish (AS)
Kittel saca el tridente (Marca)
Kittel vuelve a ganar a Cavendish (El Mundo Deportivo)
Belgio
Kittel «très fier» de sa 3e victoire (Le Soir)
Kittel gunt Cavendish geen revanche in Tours (De Standaard)
Kittel remporte la 12e étape au sprint et se paie le scalp de Cavendish (L’Avenir)
Chauffe, Marcel! (La Dernière Heure/Les Sports)
Marcel Kittel enlève sa 3e étape en sautant Cavendish (Sudinfo.be)
Paesi Bassi
Hattrick voor Marcel Kittel (De Telegraaf)
Germania
Das Problem der jungen Garde (Berliner Zeitung)
Marcel Kittel gewinnt zwölfte Etappe der Tour de France (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)
Lussemburgo
Kittel zum Dritten – Luxemburger verlieren keine Zeit (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)
Kittel gewinnt zwölfte Etappe (Tageblatt)
Repubblica Slovacca
Dvanástu etapu vyhral Kittel. Sagan špurtoval tretí, ale zvýšil náskok (Pravda)
Canada
Marcel Kittel wins 12th stage of Tour de France in sprint (The Globe and Mail)
USA
Kittel Is First to Capture Two Tour Stages (The New York Times)
Colombia
Marcel Kittel ganó la etapa 12 del Tour de Francia (El Tiempo)
Marcel Kittel volvió a la victoria en la duodécima etapa del Tour (El Espectador)
Australia
Cavendish pipped on the line as Kittel makes it three (The Age)
Kittel wins stage, Froome keeps lead (The Australian)
Porte hits deck in frantic finish (Herald Sun)
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
“Das Lied der Deutschen” (Das Lied der Deutschen)
LA TAPPA CHE VERRA’ – 13a TAPPA: TOURS – SAINT-AMAND-MONTROND (173 Km)
Procede la marcia d’avvicinamento alle Alpi e un’altra tappa per i velocisti si para all’orizzonte, più semplice rispetto alla precedente sul piano della distanza (si percorrerà una cinquantina di chilometri in meno), mentre il grafico sarà un pelo più movimentato. Spiccano sull’altimetria due salite, la prima delle quali, la facilissima côte de Crotz, sarà l’unica valevole per la classifica del GPM. L’altra, invece, è un artificio grafico perchè quel dentello che sembra spiccare nel mezzo della pianura a pochi chilometri dall’arrivo è, complice una “gonfiatura” dell’altimetria, un modestissimo zampellotto di appena 800 metri, dolcissimo nelle pendenze, che farà solo un po’ di solletico al gruppo. Anche se qualcuno, alla prima avvisaglia di quest’ostacolo, volesse tentare lo scatto, quasi sicuramente il suo tentativo avrà vita brevissima. Oggi le squadre dei velocisti avranno ancor più l’interesse a non farsi sfuggire l’occasione che, per molti corridori, potrebbe essere l’ultima. Infatti, dopo Saint-Amand-Montrond ci sarà ancora una sola volata, quella in programma sugli Champs-Élysées.
METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Tours – Saint-Amand-Montrond
Tours : cielo sereno, 22,9°C (percepiti 18°C), venti moderati da ENE (24-31 Km/h), umidità al 54%
Villeloin-Coulangé (Km 49,5): cielo sereno, 24,8°C (percepiti 20°C), venti moderati da ENE (24-30 Km/h), umidità al 45%
Issoudun (Km 117,5): cielo sereno, 26,2°C (percepiti 23°C), venti moderati da ENE (18-22 Km/h), umidità al 42%
Saint-Amand-Montrond: cielo sereno, 25,9°C (percepiti 23°C), venti moderati da NE (15-20 Km/h), umidità al 50%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito del Tour
Traduttore di Cavendish: “Se vinco una tappa al Tour nella tua carriera” (non gli basta la sua di carriera?)
Zandegù: “Le chiedevano al mattino: Oh Gino!!” (Bartali era maschio, quindi “Gli chiedevano”)
Zandegù :”La tappa più dura della mia vita è stata la Traversata delle Balconate Valdostane, 312 Km con partenza da Saint Sapen e arrivo a Madesimo” (Doppio strafalcione carpiato; innanzitutto Zandegù si riferiva alla tappa Saas Fee – Madesimo del 1965, lunga 282 Km; secondariamente la tappa della “Balconate Valdostane” si corse nel 1962, l’anno precedente il suo passaggio nel professionismo)
Pancani: “World League” (World Tour)
Pancani: “Traguardo in volata” (traguardo volante)
Cassani, ricordano la Parigi – Tours del 1988: “Arrivammo quasi buio”
Zandegù: “Kittel ha vinto tre vittorie”
Televideo: “Julienne Simon” (Julien)
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo dodicesima tappa, Fougères – Tours
1° Brice Feillu
2° Lars Boom a 3′02″
3° Svein Tuft a 3′08″
4° Alessandro De Marchi s.t.
5° Moreno Moser s.t.
Classifica generale
1° Dmitriy Muravyev
2° Svein Tuft a 3′53″
3° Jerome Cousin a 4′20″
4° Tom Veelers a 5′14″
5° Kris Boeckmans a 5′42″
Primo italiano: Roberto Ferrari, 31° a 24′25″
IL PRIMO TOUR DI GINETTACCIO
Salite sulla macchina del tempo e tornante indietro con noi fino al luglio del 1938, al primo dei due Tour conquistata da Gino Bartali, rivissuto attraverso i titoli de “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it
20 LUGLIO 1938 – GIORNO DI RIPOSO
BARTALI ALLA RISCOSSA
Le tappe decisive del Tour
Oggi si corre la Cannes – Digne
21 LUGLIO 1938 – 13a TAPPA: CANNES – DIGNE-LES-BAINS (284 Km)
UN’IRREGOLARITA’ DI VERVAECKE SUL BRAUS E BARTALI GUADAGNA 1’10” ALLA MAGLIA GIALLA
Tattica di attesa delle vedette e a Digne Gianello vince la tappa
Vicini in continuo crescendo migliora la sua posizione
ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)
UN SALUTO DA…. TOURS
GERMANIA, NON C’E’ DUE SENZA TRE
Prosegue il momento d’oro dei teutonici con Marcel Kittel che si dimostra il più forte velocista di questo Tour de France conquistando il prestigioso traguardo di Tours davanti a Mark Cavendish, superato negli ultimi metri dopo aver iniziato lo sprint in testa, e a Peter Sagan. In evidenza anche gli italiani con Francesco Gavazzi e Manuele Mori in fuga per oltre 200 km e Roberto Ferrari 5° in volata mentre Chris Froome conserva la maglia gialla ma perde Edvald Boasson Hagen che cade ai -2 dal traguardo e si frattura la clavicola.
Foto copertina: Kittel fa tris sul rettilineo di Tours (foto Bettini)
Dopo la crono di Mont-Saint-Michel in cui Chris Froome (Team Sky) ha ribadito la sua netta superiorità sui rivali diretti già evidenziata sui Pirenei il Tour de France è entrato in una fase di transizione con la Fougères-Tours, prima di tre frazioni dedicate ai velocisti o comunque ad atleti a caccia di un risultato parziale in attesa che gli uomini di classifica tornino in scena sul Mont Ventoux, in cima al quale si concluderà la tappa di domenica, e nell’ultima durissima settimana prima della passerella finale. La corsa ha avuto un andamento molto simile a quello delle altre tappe pianeggianti con una fuga di pochi corridori partiti subito dopo il km 0 e controllati da un gruppo nel quale a fare la parte del leone sono state l’Argos-Shimano di Marcel Kittel, l’Omega-QuickStep di Mark Cavendish e la Lotto-Belisol di Andrè Greipel, vale a dire gli unici tre sprinter in grado di imporsi fin qui nelle volate a ranghi compatti. L’unica variante è stata quella per la quale accanto a Romain Sicard (Euskaltel), Juan Antonio Flecha (Vacansoleil) e Anthony Delaplace (Sojasun) in avanscoperta si è vista anche un po’ di Italia grazie a Francesco Gavazzi (Astana) e a Manuele Mori (Lampre-Merida), entrambi peraltro già autori di piazzamenti da top ten in questo Tour. I cinque si sono prodotti in un’azione di oltre 200 km durante la quale l’unico altro spunto di cronaca è stato la costante presenza nelle prime posizioni di una Saxo-Tinkoff particolarmente attiva nel tenere davanti Alberto Contador e Roman Kreuziger nell’eventualità che il vento, sempre piuttosto forte da quando il Tour si è trasferito nel Nord-Ovest della Francia dopo il primo giorno di riposo, potesse spezzare il plotone, cosa che comunque non si è verificata.
Dopo il ricongiungimento con i fuggitivi avvenuto ai -12 dal traguardo, con Flecha che è stato l’ultimo ad arrendersi conquistando così il numero rosso di atleta più combattivo, si è entrati nella fase di preparazione per lo sprint che è stata caratterizzata dapprima da una scivolata senza conseguenze di Sven Tuft (Orica-GreenEdge), in quel momento in testa seguito da tre compagni di squadra per pilotare Matthew Goss e l’ex maglia gialla Daryl Impey, e successivamente, a poco più di 2 km dalla conclusione, da un’altra caduta ben più rovinosa avvenuta intorno alla 20a posizione in cui sono stati coinvolti tra gli altri Edvald Boasson Hagen (Team Sky), che ha riportato la frattura della clavicola e rappresenta dunque la seconda perdita importante per la corazzata di Brailsford dopo quella di Vasil Kiryienka, finito fuori tempo massimo a Bagnères de Bigorre, oltre a Danny Van Poppel (Vacansoleil), Davide Cimolai (Lampre-Merida) e ai tre atleti della Lotto-Belisol deputati a lanciare lo sprint di Greipel ovvero Juergen Roelandts, Marcel Sieberg e Gregory Henderson, con lo stesso campione tedesco costretto a frenare e dunque a rinunciare a disputare lo sprint. La lotta tra Omega-QuickStep e Argos-Shimano per approcciare il rettilineo di Tours in testa ha visto prevalere la compagine di Lefevère con i soliti Gert Steegmans e Matteo Trentin ma Cavendish è partito forse leggermente in anticipo e, soprattutto, ha palesato una condizione che non è quella dei giorni migliori, venendo superato negli ultimi metri da un Kittel che, al contrario, ha dimostrato un’esplosività senza eguali cogliendo il terzo successo in quattro volate disputate in questo Tour nonchè il quattordicesimo stagionale e il terzo consecutivo di un atleta tedesco dopo quello di Tony Martin (Omega-QuickStep) nella crono di Moint-Saint-Michel e quello dello stesso Kittel a Saint-Malo. Alle spalle del vincitore e di Cavendish sono giunti Sagan, che non ha potuto fare altro che rimanere alla ruota di entrambi, Alexander Kristoff (Katusha) e un Roberto Ferrari (Lampre-Merida) che, nonostante la perdita di Cimolai, è riuscito a iniziare lo sprint nella scia dei migliori bissando il 5° posto di Marsiglia e raccogliendo così punticini che fanno molto comodo alla compagine blu-fucsia in ottica World Tour. La classifica generale resta invariata e vede Froome abbondantemente al comando mentre è apertissima la lotta per i due rimanenti posti sul podio con Alejandro Valverde (Movistar) 2° a 3′25”, Bauke Mollema (Belkin) 3° a 3′37”, Contador e Kreuziger 4° e 5° rispettivamente a 3′54” e 3′57” e Laurens Ten Dam (Belkin) 6° a 4′10”. La tredicesima tappa, 173 km da Tours a Saint-Amand-Montrond, dovrebbe vedere nuovamente gli uomini jet a contendersi il successo con uno strappo di 500 metri al 5% posto ai -10 dal traguardo che non dovrebbe creare loro particolari problemi.
Marco Salonna
10-07-2013
luglio 10, 2013 by Redazione
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TOUR DE FRANCE
Il tedesco Tony Martin (Omega Pharma – Quick Step) si è imposto nell’undicesima tappa, cronometro Avranches – Mont-Saint-Michel, percorrendo 33 Km in 36′29″ alla media di 54,271 Km/h. Ha preceduto di 12″ il britannico Christopher Froome (Sky ProCycling) e di 1′01″ il belga De Gendt. Miglior italiano Manuel Quinziato (BMC Racing Team), 57° a 3′29″. Froome è ancora maglia gialla con 3′25″ sullo spagnolo Valverde Belmonte e 3′37″ sull’olandese Mollema. Miglior italiano Davide Malacarne (Team Europcar), 28° a 17′57″.
TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)
L’italiano Sacha Modolo ( Bardiani Valvole – CSF Inox) si è imposto nella quarta tappa, Qinghai Lake – Tianjun, percorrendo 227 Km in 5h32′50″ alla media di 40,921 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’argentino Maximiliano Ariel Richeze e il tedesco Matzka. L’iraniano Samad Poor Seiedi (Tabriz Petrochemical Team) è ancora della classifica, con 5″ sul connazionale Kolahdozhagh e 7″ sullo spagnolo De la Fuente Rasilla. Miglior italiano Massimo Graziato (Lampre – Merida), 4° a 13″.
GIRO CICLISTICO DELLA VALLE D’AOSTA MONT BLANC (dilettanti)
Il danese Marc Christian Garby (General Store Zardini Imedlago) si è imposto nella prima tappa, Pont Saint Martin – La Magdeleine, percorrendo 154,6 Km in 4h19′35″ alla media di 35,374 Km/h. Ha preceduto di 54″ il belga Vervaeke e di 2′13″ l’italiano Davide Villella (Team Colpack). Garby è il nuovo leader della classifica, con 43″ su Vervaeke e 2′00″ su Villella.