MODOLO MATTATORE IN CINA, GENERALE A POOR SEIEDI

luglio 21, 2013 by Redazione  
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Per la terza volta negli ultimi quattro anni il Tour of Qinghai Lake parla iraniano grazie al portacolori della Tabriz Petrochemical Team che si impone davanti ai quattro kazaki Yevgeniy Nepomnyachshiy, Daniil Fominykh, Andrey Mizurov e Abdraimzhan Ishanov ma grande protagonista è anche il trevigiano della Bardiani-Csf che conquista ben 6 successi parziali in altrettante volate. Piazzamenti anche per Massimo Graziato, Marco Benfatto, Francesco Chicchi e Mauro Finetto, miglior azzurro nella generale Angelo Pagani, 8°.

Foto copertina: l’arrivo della decisiva tappa di Qinghai Lake, vinta da Mirsamad Poor Seiedi (foto Mokhriz Aziz/Cycling Asia)

La 12a edizione del Tour of Qinghai Lake, nel cui albo d’oro si annoverano nomi illustri come Tom Danielson nel 2002, un allora giovanissimo Damiano Cunego nel 2003, l’altro italiano Gabriele Missaglia nel 2007 e Tyler Hamilton nel 2008, si è disputata sulla distanza di 13 frazioni rese ancora più impegnative da un’altitudine che talvota ha superato addirittura i 4000 metri e vanta pertanto il primato di essere la corsa a tappe più lunga del calendario Uci dopo i tre grandi Giri, sebbene a livello di partecipazione sia stata soppiantata dal Tour of Beijing che dal 2011 è entrato a far parte del World Tour. Tra le formazioni del circuito maggiore era, infatti, presente la sola Lampre-Merida con Filippo Pozzato come leader e accanto ad essa altre formazioni Continental e Professional europee come Bardiani-Csf, Vini Fantini, Amore&Vita, NetApp-Endura e La Pomme Marseille, senza dimenticare la statunitense UnitedHealtCare e le agguerritissime compagnini asiatiche come l’iraniana Tabriz Petrochemical Team e la kazaka Astana Continental, filiale dello squadrone di Vincenzo Nibali, che sono state le vere protagoniste per quanto riguarda la lotta per il successo finale.
La classifica generale è andata infatti all’iraniano Mirsamad Poor Seiedi, terzo atleta del Paese islamico a imporsi negli ultimi quattro anni dopo Hossein Askari nel 2009 e Hossein Alizadeh nel 2010, che ha costruito il suo successo nella tappa di Qinghai Lake, in cui si è imposto al termine di una fuga a due con il compagno Amir Kolahdozhagh, strappando la maglia gialla di leader al veterano spagnolo David De La Fuente (Torku Sekerspor), e si è difeso sulle montagne dagli attacchi dei kazaki Yevgeniy Nepomnyachshiy, vincitore della tappa regina di Mount Dadongshu, Daniil Fominykh e Abdraimzhan Ishanov, tutti dell’Astana Continental, che hanno chiuso rispettivamente 2° a 42”, 3° a 1′06” e 5° a 1′43” mentre al 4° posto con un distacco di 1′29” si è piazzato l’altro kazako Andrey Mizurov (Torku Sekerspor), che in passato ha gareggiato per diversi anni in Europa iniziando la carriera come gregario di Marco Pantani alla Mercatone Uno, e all’8° con un distacco di 2′30” il migliore degli azzurri Angelo Pagani (Bardiani-Csf).
L’altro grande protagonista del Tour of Qinghai Lake è stato Sacha Modolo (Bardiani-Csf), ben spalleggiato dai compagni Filippo Fortin e Sonny Colbrelli, che è arrivato a giocarsi la vittoria in volata in 7 occasioni e per ben 6 volte ha centrato il bersaglio grosso, lasciando solo lo sprint conclusivo di Lanzhou a Jacobe Keough (UnitedHealtCare), senza contare che in altre due occasioni si è imposto nello sprint del gruppo finito alle spalle dei fuggitivi di giornata; oltre allo statunitense gli avversari più agguerriti del trevigiano nelle volate sono stati l’argentino Maximiliano Richeze (Lampre-Merida) che per quattro volte ha chiuso sul podio senza riuscire a imporsi e, in seconda battuta, Marco Benfatto (Astana Continental), che ha ottenuto un secondo e un terzo posto, un Francesco Chicchi (Vini Fantini) dal quale però ci si attendeva decisamente di più che due soli piazzamenti in zona podio e il suo compagno Mauro Finetto, 3° a Qinghai Lake. Un altro azzurro che si è messo in evidenza è stato Massimo Graziato (Lampre-Merida) che è rimasto a lungo nelle posizioni di testa della generale chiudendo poi al 12° posto a 2′47” da Poor Seidei e per due volte è entrato nella fuga giusta, venendo battuto dal solo De La Fuente a Guide e da Robert Förster (UnitedHealtCare) e Serhiy Hrechyn (Torku Tekerspor) in quel di Qilian. A imporsi in una tappa sono stati infine anche il francese Benjamin Giraud (La Pomme Marseille) e l’ucraino Oleksandr Polivoda (Atlas Personal), che tra i dilettanti aveva sempre corso in Italia, entrambi grazie a una fuga.

Marco Salonna

20-07-2013

luglio 21, 2013 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

Il colombiano Nairo Alexander Quintana Rojas (Movistar Team) si è imposto nella ventesima tappa, Annecy – Annecy-Semnoz, percorrendo 125 Km in 3h39′04″ alla media di 34,236 Km/h. Ha preceduto di 18″ lo spagnolo Rodríguez Oliver e di 29″ il britannico Christopher Froome (Sky ProCycling). Miglior italiano Davide Malacarne (Team Europcar), 41° a 9′18″. Froome (Sky ProCycling) è ancora maglia gialla con 5′03″ su Quintana Rojas e 5′47″ su Rodríguez Oliver. Miglior italiano Davide Malacarne (Team Europcar), 49° a 1h45′33″.

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)

Lo statunitense Jacobe Keough (Unitedhealthcare Pro Cycling Team) si è imposto nella tredicesima ed ultima tappa, circuito di Lanzhou, percorrendo 96,3 Km in 1h52′45″ alla media di 51,246 Km/h. Ha preceduto allo sprint il neozelandese Rogers e l’italiano Francesco Chicchi (Vini Fantini – Selle Italia). In classifica si impone l’iraniano Samad Poor Seiedi (Tabriz Petrochemical Team) con 42″ sul kazako Nepomnyachsniy e 1′06″ sul kazako Fominykh. Miglior italiano Angelo Pagani (Bardiani Valvole – CSF Inox), 8° a 2′30″

TOUR DE WALLONIE (Belgio)

Il russo Alexandr Kolobnev (Katusha Team) si è imposto nella prima tappa, Ans – Eupen, percorrendo 189,7 Km in 5h04′21″ alla media di 37,398 Km/h. Ha preceduto allo sprint di 1″ il francese Geslin e di 3″ il francese Berard. Miglior italiano Daniel Oss (BMC Racing Team), 7° a 24″. Kolobnev è il primo leader della classifica, con 5″ su Geslin e 8″ su Berard. Miglior italiano Marco Marcato (Vacansoleil – DCM), 7° a 32″.

GP INTERNACIONAL TORRES VEDRAS – TROFÉU JOAQUIM AGOSTINHO (Portogallo)

Lo spagnolo Jon Larrinaga Muguruza (Euskadi) si è imposto nella seconda tappa, Atouguia da Baleia – Torres Vedras, percorrendo 153,5 Km in 3h52′50″ alla media di 39,556 Km/h. Ha preceduto di 10″ il connazionale Barbero Cuesta e il portoghese Caldeira. Miglior italiano Davide Mucelli (Ceramica Flaminia – Fondriest), 6° a 10″. Larrinaga Muguruza è il nuovo leader della classifica, con 13″ sul portoghese Vieira Ribeiro e 18″ sul portoghese Duarte Ferreira Silva. Miglior italiano Matteo Fedi (Ceramica Flaminia – Fondriest), 12° a 23″.

CENTRAL EUROPEAN TOUR MISKOLC GP

Il bielorusso Siarhei Papok si è imposto nella corsa ungherese, Szerencs – Miskolc, percorrendo 191,4 Km in 4h17′45″ alla media di 44,558 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’austriaco Sokol e l’italiano Federico Rocchetti (Utensilnord Ora24.eu)

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA

Il venezuelano Yosvans Rojas (Kino Tachira) si è imposto nella seconda tappa, Maturin – Caripe, percorrendo 143 Km in 3h32′12″ alla media di 40,433 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Monsalve e Torres Durango. Miglior italiano Stefano Borchi (Vini Fantini – Selle Italia), 44° a 6′59″. Rojas è il nuovo leader della classifica, con 4″ su Monsalve e 6″ su Torres Durango. Miglior italiano Borchi, 39° a 7′07″

CAMPIONATI EUROPEI

Disputata la gara su strada donne U23 sul circuito di Olomouc (Repubblica Ceca). Si è imposta l’italiana Susanna Zorzi (Faren-Let’s Go Finland) che ha percorso 126 Km in 3h47′01″, alla media di 33,301 Km/h. Ha preceduto di 1′00″ l’italiana Francesca Cauz (Top Girls Fassa Bortolo) e di 1′05″ l’ucraina Solovey.

GP INDUSTRIA E COMMERCIO CARNAGHESE (dilettanti)

L’italiano Marco Prodigioso (Asd Monviso – Venezia) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Carnago, percorrendo 164,8 Km in 4h00′32″ alla media di 41,108 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Giorgio Bocchiola e Oliviero Troia, entrambi del Team Colpack.

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI ANNECY / SEMNOZ

luglio 20, 2013 by Redazione  
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Come negli ultimi anni, dopo le cronache del Tour la giornata alla “Grande Boucle” di ilciclismo.it si chiude con il solito baule zeppo di golosità: la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, le “perle” dei telecronisti, la presentazione della tappa che verrà, le previsioni del tempo, il “Tour alla rovescia” e il ricordo del Tour del 1938. Seguiteci.

Foto copertina: uno scorcio dell’altopiano del Semnoz (wikipedia)

TOUR DE FRANCE, GIRO DEL MONDO

Italia

Quintana, tappa e secondo posto. Contador, neanche il podio (Gazzetta dello Sport)

Regno Unito

One final hurdle before Paris for Mark Cavendish and Co – Froome effectively seals victory with third place in penultimate stage (The Independent)

Paris awaits the coronation of Chris Froome (The Times)

Froome survives final test (The Daily Telegraph)

Francia

C’est tout bénéf’ pour Quintana! (L’Equipe)

Spagna

Quintana gana la etapa y se mete en el podio con Purito (AS)

Quintana, orgullo de Colombia (Marca)

Belgio

Quintana remporte l’étape et un podium (Le Soir)

Quintana zet kroon op het werk in de Alpen, Contador dondert van podium
(De Standaard)

Quintana, vainqueur à Semnoz, assure les pois à Paris (L’Avenir)

La rafle de Quintana (La Dernière Heure/Les Sports)

Chris Froome gagne le 100e Tour de France, Quintana s’offre l’étape et la 2e place du général (Sudinfo.be)

Paesi Bassi

Mollema op zes in Parijs – Quintana pakt rit én bergtrui (De Telegraaf)

Germania

Quintana gewinnt letzte Alpenetappe (Berliner Zeitung)

Quintana gewinnt 20. Etappe der Tour – Froome vor Gesamtsieg (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Lussemburgo

Quintana triumphiert – (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Quintana gewinnt vorletzte Etappe (Tageblatt)

Repubblica Slovacca

Víťazom 20. etapy Tour sa stal Quintana, Sagan obháji zelený dres (Pravda)

Canada

Froome retains Tour de France lead ahead of largely ceremonial final stage (The Globe and Mail)

USA

Britain’s Froome One Stage From Victory (The New York Times)

Colombia

¡Nairo, histórico!: rey de montaña, líder de jóvenes y segundo de Tour (El Tiempo)

Nairo Quintana, subcampeón del Tour de Francia – Nairo Quintana: es un día increíble, ni yo mismo me lo creo (El Espectador)

Australia

Quintana triumphs, Froome stays leader (The Age)

Froome wraps up yellow jersey (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno, a partire dalla prima tappa, qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

PRIMA DELLA TAPPA

Mauro Facoltosi: Cosa vi aspettate da quest’ultima tappa di montagna?

Nisky: Cosa mi aspetto? Un bel paesaggio e magari uno spunto per andare la il prossimo anno! Le alpi a nord mi mancano perché son basse e di basso interesse! Ma se oltre lo joux plane salta fuori qualcos altro che ben venga da stimolo

JonhCipollina: Io mi aspetto gruppo compatto fino ai piedi dell’ ultima salita , poi se la giocano Quintana che ci proverà ai -3/4 e Purito che però aspetterà l’ ultimo km.
Sky a spasso , Saxo in difesa , Movistar farà l’ andatura. Possibili attaccanti (ancora) Ag2r , Europcar , Radioshack e Euskaltel ma se la Movistar vorrà vincere ancora una tappa non ci sarà spazio per fughe. In ogni caso nessun movimento dei big fino ai -5km. Naturalmente spero di sbagliarmi!

Nebe1980: sono daccordo con JohnCipollina ma secondo me Purito deve attaccare prima dell’ultimo Km se vuole puntare al podio. Deve provare almeno dai 4 all’arrivo perchè Contador ha 47 secondi su di lui e Quintana ne ha 26. Difficile rifilare quei distacchi con un attacco all’ultimo Km. Contador non ha la condizione però può fare un fuori giri di un Km per resistere almeno da tenere 47 secondi e Quintana a meno di una defaillance non si farà staccare da Purito. Quindi secondo me si giocheranno il podio negli ultimi 4/5 km

DOPO LA TAPPA

Nebe1980: Grande Nairo!!! Se migliora a cronometro può battere Froome, oggi ne aveva decisamente più di lui. Contador perde il podio ma nn è in condizione. Purito come pensavo ha attaccato prima dell’ultimo km. Comunque lo scattino finale per staccare Froome l’ha fatto; non dimentichiamoci che Quintana potrebbe anche vincere il Giro d’Italia

in collaborazione con gli utenti del Forum dello scalatore (www.salite.ch)

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

“Oh gloria Inmarcesible!” (Inno nazionale Colombia)

LA TAPPA CHE VERRA’ – 21a TAPPA: VERSAILLES – PARIGI (133,5 Km)

Parigi è la “Ville Lumière” ma il Tour se ne renderà conto realmente per la prima volta solo domani sera quando, per la prima volta nella storia recente della Grande Boucle, l’ultima tappa si concluderà a tarda ora, attorno alle 22. E’ questa la spettacolare scelta degli organizzatori per suggellare l’edizione numero 100 ricordando al contempo i primi Tour, costituiti di tappe lunghe anche oltre 400 Km, che scattavano prima ancora dell’alba per concludersi, talvolta, a notte fonda. Una corona di luci e fuochi d’artificio per una tappa che, tolta questa cornice “dorata”, presenterà una tela dalle “pennellate” classiche, con la partenza da un centro del circondario (quest’anno la scelta è caduta su Versailles e sulla sua splendida reggia), la traversata della vallata della Chevreuse – dove si affronteranno gli ultimi due GPM del Tour, rigorosamente di 4a categoria – e, quindi, l’ingresso nella capitale dopo aver toccato ssy-les-Moulineaux, dove ha sede Amaury Sport Organisation (ASO), la società che organizza il Tour. Gran finale sul tradizionale circuito, che sarà leggermente più lungo rispetto al solito (7 Km) perchè la diminuzione del traffico rispetto alle ore pomeridiane ha consentito di inserire per intero gli Champs-Élysées, compreso lo spettacolare girotondo attorno all’Arco di Trionfo.

METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Versailles – Parigi

Versailles : poco nuvoloso, 31°C, venti deboli da ENE (7-9 Km/h), umidità al 37%
Parigi – 1° passaggio (65,5 Km): poco nuvoloso, 30,8°C, venti deboli da ENE (9-10 Km/h), umidità al 36%
Parigi – arrivo: poco nuvoloso, 27,2°C (percepiti 26°C), venti deboli da ENE (9-15 Km/h), umidità al 52%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito del Tour

Bulbarelli: “Di Agostinho ci passerà Felice Gimondi” (parlerà)
Gimondi: “Kruzigher” (Kreuziger, si pronuncia Kroizigher)
Gimondi, parlando della tappa del Ventoux: “Sul Puy de Dome avrei aspettato un attimo”
Gimondi: “Il giorno dopo c’era i Pirenei”
Gimondi: “Eddy la prendò” (prese)
Gimondi, parlando della carriera di Contador: “Parabolica in discesa”
Televideo: “Mario Quintana” (Nairo)
Televideo: “Maglia gialla a 23″”, “Froome di 28″” (è arrivato a 29″)
Televideo: “Mikel Nieve Iturralde” (Ituralde)
Televideo: “Daniel Fernandez Mor.” (Daniel Moreno Fernandez)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo ventesima tappa, Annecy – Annecy-Semnoz

1° Ramunas Navardauskas
2° Assan Bazayev a 1′37″.
3° Enrico Gasparotto s.t.
4° Juan Jose Lobato Del Valle a 1′48″
5° Matteo Trentin a 1′58″

Classifica generale

1° Svein Tuft
2° Assan Bazayev a 1′17″
3° Dmitriy Muravyev a 6′11″
4° Marcel Kittel a 13′38″
5° Juan Jose Lobato Del Valle a 15′53″
Primo italiano: Roberto Ferrari, 11° a 21′39″

IL PRIMO TOUR DI GINETTACCIO
Salite sulla macchina del tempo e tornante indietro con noi fino al luglio del 1938, al primo dei due Tour conquistata da Gino Bartali, rivissuto attraverso i titoli de “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it

29 LUGLIO 1938 – GIORNO DI RIPOSO

VERSO LA TRIONFALE VITTORIA
Ultime battute del Giro d’Italia

30 LUGLIO 1938 – 20a TAPPA (1a SEMITAPPA): REIMS – LAON (48 Km)
30 LUGLIO 1938 – 20a TAPPA (2a SEMITAPPA): LAON – SAINT-QUENTIN (cronometro – 42 Km)
30 LUGLIO 1938 – 20a TAPPA (3a SEMITAPPA): SAINT-QUENTIN – LILLA (107 Km)

PARIGI ACCOGLIERA’ OGGI CON GLI ONORI DEL TRIONFO LA “MAGLIA GIALLA” ED I SUPERSTITI DEL “TOUR”
Il Giro di Francia al suo ultimo atto
Le tre gare di ieri. 1° Settore: in linea Reims-Laon – Km. 48 1° Servadei – 2° Settore: a cronometro Laon-S. Quentin – Km. 44 – 1° Vervaecke – 3° Settore: in linea S. Quentin-Lilla Km. 107 – 1° Neuville

ARCHIVIO ALMANACCO

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UN SALUTO DA… ANNECY / SEMNOZ

QUINTANA, TRE PICCIONI CON UNA FAVA

luglio 20, 2013 by Redazione  
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Giornata da incorniciare per lo scalatore colombiano che, dopo il gran lavoro della sua Movistar per tenere sotto tiro i fuggitivi di giornata, si impone in solitudine sull’arrivo in salita di Annecy-Semnoz con 18” su Joaquim Rodrìguez e 29” su un Chris Froome all’ultimo ostacolo della corsa verso il trionfo di Parigi, conquista la maglia a pois e balza al secondo posto in classifica. Grande protagonista anche il catalano della Katusha che a sua volta sale sul gradino più basso del podio scalzando il grande sconfitto di questo Tour, Alberto Contador, solo 7° di tappa con un ritardo di 2′27”.

Foto copertina: la gioia di Quintana sul traguardo di Annecy / Semnoz (foto AFP)

La 20a tappa del Tour de France, 125 km da Annecy ad Annecy-Semnoz, si presentava come l’ultima occasione per gli uomini di classifica di poter fare la differenza prima della passerella finale di Parigi, in virtù dell’ascesa conclusiva di 10,7 km all’8,5% di pendenza media, ma con tratti decisamente più impegnativi nella fase iniziale e negli ultimi 2 km, preceduta da altri 5 gran premi della montagna, sia pure tutti decisamente abbordabili, ad eccezione del Col de Revard la cui vetta era posta a 47 km dal traguardo. Ancora una volta gli scatti sono iniziati al km 0 grazie al solito Pierre Rolland (Europcar), alla disperata caccia della maglia a pois sebbene i ben 50 punti previsti per chi passava in testa su tutti i traguardi parziali non gli lasciassero chance, specie in virtù dell’enorme sforzo sostenuto dal francese nella frazione di Le Grand Bornand. A lui si sono accodati altri tre attaccanti di razza come Marcus Burghardt (Bmc), Jens Voigt (RadioShack) e Juan Antonio Flecha (Vacansoleil) e più avanti anche il trionfatore dell’Alpe d’Huez Christophe Riblon (Ag2r), Simon Clarke (Orica-GreenEdge), Igor Antón e Mikel Astarloza (Euskaltel) e Pavel Brutt (Katusha) ma fin da subito è apparso chiaro che questi atleti non avrebbero avuto alcuna possibilità di arrivare al traguardo per via del gran lavoro della Movistar, fermamente decisa a conquistare la tappa e la piazza d’onore della generale con Nairo Quintana che alla vigilia era 3° a 5′32” dal leader Chris Froome (Team Sky), con Alberto Contador e Roman Kreuziger (Saxo-Tinkoff) rispettivamente 2° e 4° a 5′11” e 5′44” e Joaquim Rodrìguez (Katusha) 5° a 5′58”. Fino ai piedi del Col de Revard la compagine iberica ha, infatti, concesso non più di 1′30” al gruppo dei battistrada, nel quale Rolland ha cercato di raccogliere più punti possibili per la classifica degli scalatori ma ha dovuto fare i conti con Antón, che difendeva il piazzamento nella speciale graduatoria del suo compagno Mikel Nieve. Tra l’altro, in una delle volate ha stretto bruscamente il corridore basco che ha rischiato di cadere ma non vi sono state in seguito altri screzi tra i due.
Sulle prime rampe del Revard si è scatenato uno straordinario Voigt che, a dispetto dei 42 anni e della presenza nel gruppetto di testa di atleti sulla carta più avvezzi alla salita, ha prodotto una progressione che ha stroncato la resistenza dei compagni di fuga e ha proseguito nell’azione con Antón che ha tentato vanamente di inseguirlo mentre gli altri, ad eccezione di Flecha e Astarloza ripresi e staccati dal gruppo, sono stati raggiunti dalla coppia della Bmc composta da Philippe Gilbert e Tejay Van Garderen, che per qualche centinaio di metri ha proseguito nell’azione ma poi intelligentemente ha rallentato in modo da tenere con sè Burghardt e il campione del mondo per i 20 km di pianura che separavano la fine della discesa dalla salita finale, e più avanti anche da Alexis Vuillermoz (Sojasun), evaso da un plotone in cui la Movistar ha a sua volta calato l’andatura in modo da rimanere più compatta possibile in vista del tratto successivo. Ciò nonostaste ha perso diversi elementi tra cui tutti i velocisti ma anche un deludentissimo Thomas De Gendt (Vacansoleil) che, se si eccettua il terzo posto nella crono di Mont-Saint-Michel, ha avuto un rendimento lontano anni luce da quello che gli aveva consentito di salire sul podio al Giro 2012 con tanto di impresa nella tappa dello Stelvio.
Voigt ha scollinato con circa 40” su Antón, 2′ sul gruppo di Van Garderen e Rolland che ha riassorbito il basco nella successiva discesa e 3′30” su un plotone nel quale ha iniziato a tirare anche la Katusha con Eduard Vorganov e un Brutt che si è fatto riprendere dopo non aver mai collaborato nella fuga. Malgrado il gran lavoro di Gilbert, Burghardt e Gautier per i rispettivi capitani non c’è stato nulla da fare per il gruppetto inseguitore, ripreso ai piedi della salita finale, nè per il veterano tedesco costretto ad arrendersi poco dopo. Su uno strappetto che precedeva l’ascesa vera e propria, una prima violenta accelerata del Team Sky, rimasto sempre a ruota fino a quel momento, ha ridotto il gruppo a una trentina di elementi dopo di che ha preso in mano l’iniziativa la Movistar con il vincitore di ieri Rui Alberto Faria da Costa e Alejandro Valverde autori di un forcing al quale fin da subito hanno resistito i soli Quintana, Rodrìguez, Contador, Kreuziger, Froome e Richie Porte (Team Sky), sempre presente al fianco della maglia gialla. Ai -9 anche il ceco è stato costretto a cedere e qualche centinaio di metri dopo Rodriguez è scattato con Quintana alla sua ruota. Froome ha inizialmente esitato ma poi si è portato sui due e ha contrattaccato con una delle sue proverbiali accelerazioni, alle quali comunque sia lo spagnolo sia il colombiano sono riusciti a resistere, mentre Contador ha per l’ennesima volta in questo Tour prestato il fianco rimanendo insieme a Porte con Valverde poco più avanti e ha visto sfumare il suo piazzamento da podio. A poco è servito l’aiuto di Kreuziger che è rinvenuto sul madrileno e ha iniziato a scandire un passo nettamente inferiore rispetto a quello degli uomini di testa.
Il più interessato a imporre un ritmo elevato per distanziare il più possibile i due atleti della Saxo-Tinkoff era Rodrìguez che, non curandosi più della vittoria di tappa, si è portato al comando con Quintana e Froome sempre a ruota fino a 1 km dall’arrivo, quando nuovamente la maglia gialla ha cercato di fare il vuoto. Come già avvenuto sull’Alpe d’Huez l’anglo-keniano ha però sopravvalutato le proprie forze ed è rimasto impotente di fronte al contrattacco di Quintana, che si è prodotto in un finale impressionante conquistando finalmente un successo cercato lungo tutto l’arco del Tour de France con 18” su Rodrìguez e 29” su un Froome che non ha neppure retto al ritorno del catalano, palesando dunque un nuovo leggero cedimento che provocherà forse un certo rimpianto nei rivali per non averlo attaccato a fondo nella tappa di Le Grand Bornand. Con la vittoria di tappa il colombiano è salito al secondo posto nella generale e ha conquistato la maglia a pois, oltre ad aver consolidato il vantaggio in quella bianca di miglior giovane che si era ormai assicurato da giorni. Tutti gli altri hanno chiuso con distacchi pesantissimi, specie alla luce della brevità della tappa e della non eccessiva durezza delle salite che precedevano quella di Annecy-Semnoz: Valverde si è piazzato 4° a 1′42”, Porte 5° a 2′17”, un Andrew Talansky (Garmin-Sharp) che ha chiuso in crescendo sia la tappa sia la Grande Boucle (dopo due settimane iniziali sotto tono) 6° a 2′27”, Contador 7° a 2′28” e un ritrovato John Gadret (Ag2r) 8° a 2′48” all’interno di un’ottima prova di squadra della formazione transalpina con Romain Bardet 11° a 3′01” e un incredibile Riblon 12° a 3′22” (malgrado le energie spese durante la fuga), mentre Kreuziger ha ceduto nel finale chiudendo 10° a 2′55” nella scia del compagno Jesus Hernàndez. Bauke Mollema (Belkin) e Jacob Fuglsang (Astana), rispettivamente sesto e settimo della generale, si sono, invece, marcati lungo tutta l’ascesa e hanno chiuso appaiati al 16° e 17° posto con un ritardo di 3′56”.
Salvo improbabili incidenti Froome è dunque, confermando i pronostici della vigilia, il vincitore del Tour de France numero 100 con Quintana 2° a 5′03” (grandissimo risultato se si considera che è solo al suo secondo grande Giro), Rodriguez 3° a 5′47” e dunque sul podio in tutte e tre le grandi corse a tappe dopo esserci salito a Giro e Vuelta nel 2012, un Contador mai ai livelli dei giorni migliori come in tutte le corse disputate dopo il rientro dalla squalifica 4° a 7′10”, un Kreuziger che sarebbe probabilmente davanti al madrileno se avesse potuto fare la propria corsa 5° a 8′10”, Mollema 6° a 12′25”, Fuglsang 7° a 13′00” e Valverde che, malgrado i quasi 10′ persi nella tappa di Saint-Amand-Montrond per via dei ventagli, è risalito all’8° posto davanti al connazionale Daniel Navarro (Cofidis) 9° a 16′35” e a Talansky 10° a 18′22”. Con tutte le graduatorie ormai consolidate, compresa quella per la maglia verde già da giorni ipotecata da Peter Sagan (Cannondale), non resta altro sul piatto che aggiudicarsi il prestigioso traguardo di Parigi dove per la prima volta si arriverà in notturna e dove lo slovacco dovrà vedersela con Marcel Kittel (Argos-Shimano), Andrè Greipel (Lotto-Belisol), Mark Cavendish (Omega-QuickStep) che è stato re dei Campi Elisi nelle ultime quattro stagioni consecutive e magari i nostri Roberto Ferrari (Lampre-Merida) e un Daniele Bennati (Saxo-Tinkoff) che è stato l’ultimo azzurro a imporsi a Parigi nel Tour del 2007.

Marco Salonna

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI LE-GRAND-BORNAND

luglio 19, 2013 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Come negli ultimi anni, dopo le cronache del Tour la giornata alla “Grande Boucle” di ilciclismo.it si chiude con il solito baule zeppo di golosità: la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, le “perle” dei telecronisti, la presentazione della tappa che verrà, le previsioni del tempo, il “Tour alla rovescia” e il ricordo del Tour del 1938. Seguiteci.

Foto copertina: la stazione turistica di Le-Grand-Bornand (www.legrandbornand.com)

TOUR DE FRANCE, GIRO DEL MONDO

Italia

Rui Costa, bis da campione. Froome non trema e resta in giallo (Gazzetta dello Sport)

Portogallo

Rui Costa triunfa novamente na Volta a França (Diário de Noticiás)

Rui Costa vence segunda etapa na Volta a França e iguala Joaquim Agostinho (Jornal de Noticiás)

Regno Unito

Rui Costa wins stage 19 well ahead of Froome (The Independent)

Froome scents Tour glory as rivals falter (The Times)

Costa takes stage win as Froome edges closer (The Daily Telegraph)

Francia

Costa deux fois plus costaud (L’Equipe)

Spagna

Rui Costa gana su segunda etapa sin que Froome sufra (AS)

De Costa a Costa (Marca)

Rui Costa triunfa de nuevo, sin cambios entre los mejores (El Mundo Deportivo)

Belgio

2e succès d’étape de Rui Costa, Bakelants 3e (Le Soir)

Rui Costa wint tweede Tourrit in één week, Bakelants derde (De Standaard)

Rui Costa s’impose une nouvelle fois en solo, Bakelants 3e (L’Avenir)

Costa n’échoue pas (La Dernière Heure/Les Sports)

Bakelants 3e de l’étape remportée par Rui Costa, journée (trop) calme pour Froome (Sudinfo.be)

Paesi Bassi

Rui Costa wint, Gesink zevende (De Telegraaf)

Germania

Costa gewinnt 19. Etappe (Berliner Zeitung)

Froome vor Tour-Gesamtsieg – Klöden Etappenzweiter (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Lussemburgo

Costa zum Zweiten (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Rui Costa holt sich den Etappensieg (Tageblatt)

Repubblica Slovacca

Costa potvrdil formu a vyhral ďalšiu etapu, na Frooma nikto nezaútočil
(Pravda)

Canada

Rui Costa wins Tour de France 19th stage; Leaders Froome and Contador way back (The Globe and Mail)

USA

Costa Wins Stage 19; Froome Maintains Lead (The New York Times)

Colombia

Tras la etapa 19 del Tour, Nairo Quintana sigue tercero en la general (El Tiempo)

Quintana se mantiene en la lucha y en la tercera posición de la general del Tour (El Espectador)

Australia

Rui Costa makes it two (The Age)

Costa doubles up in solo win (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno, a partire dalla prima tappa, qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

PRIMA DELLA TAPPA

Mauro Facoltosi: Cosa prevedete per questa tappa?

Pudra: Se non arriva la fuga penso o rodriguez o quintana. Questi due li vedo sul podio al posto dei due saxo, che in salita non sono all’altezza…

DURANTE LA TAPPA

Nebe1980: Questa tappa andava disegnata al contrario

Profpivo: Non sono d’accordo, era questo il terreno ideale per provare a far saltare il banco. Con le due salite dure all’inizio si poteva provare a isolare Froome, ma nessuno ha voluto rischiare. E’ chiaro che soprattutto Quintana (che ha la squadra più forte e adatta per far saltare il banco) pensa ad arrivare secondo, che per lui è già un grandissimo risultato.

Nebe1980: vedi il vero problema è il tratto pianeggiante tra la medeleine e albertville, disegnando la tappa al contrario si poteva isolarlo lo stesso menando sulla prima salita e anche sulla seconda con i gregari, poi anche se rientravano gli sky nel tratto in pianura dopo albertville si sarebbero ristaccati dalla prime rampe della maddalena e lì si poteva tentare l’attacco da lontano per far saltare il banco. Si Quintana è nuovo e per lui il secondo posto è grasso che cola però lui quel che doveva dimostrare lo ha già dimostrato e quindi secondo me può tentare di far saltare il banco ma forse non se la sente e comunque domani c’è un arrivo in salita HC

MirkoBL: Io non so come andrà a finire, ma so che voglio gli occhiali di Hesjedal!

Nebe1980: scandalosa la condotta dei big, Purito anche se è in condizione è specialista per scattare a un chilometro dal gpm anche se poi c’è una discesa. Vero è che la tappa aveva le difficoltà all’inizio però vista òla defaillances di Froome secondo me qualcuno doveva provarci. Domani Quintana attaccherà la seconda posizione e Purito cercherà di salire sul podio. Forse mancano anche i famosi diesel gli uomini di fondo che vengono fuori nella terza settimana quanto ad energie sono tutti al lumicino.

JohnCipollina: che tristezza di tappa… lo dicevo che Contador correva per il secondo posto. Comunque in un modo o nell’altro una squadra che tira al posto della Sky si trova sempre….vergogna. Con queste mille classifiche e premietti vari stanno uccidendo il ciclismo , che di per sè tanto in forma non è già da un pezzo.

Nisky: L’unica salita che ispira in zona è la colombier! Nel 2009 han fatto una bella tappa col l’arrivo alle gran bornard! Queste salite eran patetiche

Howling Wolf14: Non è duro nemmeno il Col de la Colombière. Sono impegnativi sono gli ultimi 2 km.

Salitepuntocià: E’ lungo e meglio della croix fry però non è sto granchè a parte gli ultimi 2 km. Nel 2009 c’era il col da romme a precederlo, e ne usci’ una tappa migliore

MirkoBL: E intanto Malacarne recupera 11′ a Cunego e torna primo degli italiani. Al 50° posto, però… Siamo messi bene senza Nibali.

Jack.ciclista: Che fra 3 anni si trasformerà in primo.

in collaborazione con gli utenti del Forum dello scalatore (www.salite.ch)

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

“In un mare di noia” (Negrita)

LA TAPPA CHE VERRA’ – 20a TAPPA: ANNECY – ANNECY / SEMNOZ (125 Km)

Suona l’ultima campana per gli scalatori a ventiquattrore dalla passerella parigina. Contrastare Froome sarà quasi impossibile, ma mai dire mai, soprattutto al Tour. L’imprevista crisetta del britannico verso l’Alpe d’Huez ha dimostrato che la maglia gialla del momento non è un “superuomo” come sembrava e che bisogna sfruttare al massimo le ultime difficoltà del Tour per cercare di ottenere l’insperato. Tentar non nuoce, anche perchè oramai la corsa è finita e non ci sarà più il problema di dover conservare energie per le tappe a venire, sempre che se ne abbiano ancora nel serbatoio. L’ultima tappa di montagna è breve, 125 Km appena, ma frazioni dal chilometraggio “mini” in passato hanno talvolta fatto più male dei temuti tapponi, forse perchè, con la prospettiva di una distanza inferiore da percorrere, si tende a partire più velocemente. Una partenza piuttosto lesta all’uscita da Annecy potrebbe rivelarsi oltremodo incisiva perchè, all’uscita dalla città sede di partenza, già si incontreranno delle difficoltà altimetriche, i primi due dei sei GPM dei quali è costellato il percorso e che si faranno man mano più impegnativi con l’avvicinarsi al traguardo, l’inedito arrivo in salita alla stazione invernale di Semnoz, classificato di “Hors Catégorie” per i suoi quasi 11 Km d’ascesa all’8,5%

METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Annecy – Annecy / Semnoz

Annecy : cielo sereno, 26,5°C (percepiti 28°C), assenza di vento, umidità al 64%
Saint-Jean-d’Arvey (61 Km): cielo sereno, 30°C (percepiti 32°C), venti deboli da NNW (4-5 Km/h), umidità al 55%
Annecy Semnoz: previsioni non disponibili

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito del Tour

Cassani: “Il gruppo è a 5 Km dall’arrivo” (erano a 5 Km dalla vetta della Madeleine)
Cassani: “Aséo” (”ASO” si pronuncia “aesò”)
De Luca: “Ci sono tante squadre che non hanno vinto la tappa” (quella di oggi non è finita)
Cassani: “E’ una trappa corta”
Cassani: “Crampo al polpaccio sinistra”
De Stefano: “Questa mattina il via da Grenoble, Val d’Isère” (si partiva da Bourg-d’Oisans, centro che – come Grenoble – si trova nel dipartimento dell’Isère; la nota stazione invernale di Val d’Isère si trova in un altro dipartimento, la Savoia)
Bulbarelli, parlando del Tour 1965 e di Gimondi: “Sul Mont Revard lui cominciò a costruire il suo successo finale” (quel giorno vestiva la maglia gialla da due settimane)
Televideo: “Madelein” (Madeleine)
Televideo: “Epine” (Épine)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo diciannovesima tappa, Bourg-d’Oisans – Le-Grand-Bornand

1° Assan Bazayev
2° Arthur Vichot s.t.
3° Matteo Trentin s.t.
4° Christophe Riblon s.t.
5° Blel Kadri s.t.

Classifica generale

1° Svein Tuft
2° Assan Bazayev a 1′57″
3° Dmitriy Muravyev a 4′45″
4° Frederik Willems a 11′22″
5° Marcel Kittel a 13′38″
Primo italiano: Roberto Ferrari, 14° a 21′47″

3520 2213 1307

IL PRIMO TOUR DI GINETTACCIO
Salite sulla macchina del tempo e tornante indietro con noi fino al luglio del 1938, al primo dei due Tour conquistata da Gino Bartali, rivissuto attraverso i titoli de “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it

Oggi “riposiamo”. L’appuntamento con le ultime due frazioni del Tour del 1938 è rimandato alle rimanenti due puntate dell’almanacco.

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

UN SALUTO DA… LE-GRAND-BORNAND

I GRANDI BIVACCANO IN MONTAGNA, RUI COSTA SPICCA IL VOLO SUI COLLI

luglio 19, 2013 by Redazione  
Filed under News

L’atteso tappone di Le Grand Bornand delude le aspettative della vigilia con i big che si danno battaglia solo negli ultimi km della Croix Fry e giungono tutti assieme al traguardo, con Chris Froome sempre più avviato verso la maglia gialla di Parigi. Il successo parziale, secondo in questo Tour dopo quello di Gap, va al portoghese della Movistar che sull’ultima salita stacca i compagni di fuga e precede Andreas Klöden e Jan Bakelandts con Alessandro De Marchi buon 8°.

Foto copertina: Alpi fortunate per il portoghese Rui Costa, che a Le-Grand-Bornand bissa il successo di Gap (foto Bettini)

La 19a tappa del Tour de France, 204,5 km da Bourg d’Oisans a Le Grand Bornand, si presentava forse come la frazione in assoluto più dura di questa edizione della Grande Boucle con due giganti come il Col du Glandon e il Col de la Madeleine nella prima metà del percorso e nel finale altre tre ascese piuttosto impegnative come il Col de Tamiè, il Col de l’Épine e il Col de la Croix Fry, la cui vetta era separata dal traguardo da 13 km quasi tutti in discesa: uno scenario dunque ideale per portare attacchi anche da lontano a Chris Froome e al suo Team Sky, anche alla luce del primo segno di cedimento mostrato dalla maglia gialla nel finale della tappa dell’Alpe d’Huez. In realtà nulla di tutto ciò è avvenuto, con Nairo Quintana (Movistar) e Joaquim Rodrìguez (Katusha) che, dopo la dimostrazione di forza fornita ieri, hanno ritenuto opportuno attendere la frazione di Annecy per sferrare l’assalto decisivo ai due gradini più bassi del podio e la stessa Saxo-Tinkoff che, dopo la débâcle di Alberto Contador e Roman Kreuziger sempre sull’Alpe d’Huez, sembra aver rinunciato a combattere per il primo posto e ha puntato a conservare la seconda posizione nella generale del madrileno nonchè il primato nella graduatoria a squadre; la compagine danese, infatti, ha tirato ininterrottamente negli ultimi 130 km per ridurre il distacco dalla fuga di giornata comprendente tre atleti della RadioShack e ha così dato indirettamente una grossa mano al Team Sky, che dal canto suo ha scandito su Glandon e Madeleine un passo talmente blando al punto che solo una ventina di corridori, tra cui un Cadel Evans (Bmc) esausto dopo le fatiche del Giro, hanno perso contatto e i gli uomini al comando hanno potuto accumulare fino a 12′ di vantaggio, più che sufficienti per giocarsi il successo di tappa.
La vera lotta del giorno è stata, infatti, quella per il risultato parziale nonchè, visti i tantissimi punti a disposizione sui cinque GPM, quella per la maglia a pois con i due protagonisti dell’Alpe d’Huez Christophe Riblon (Ag2r) e Moreno Moser (Cannondale), oltre a Pierre Rolland (Europcar), Mikel Nieve (Euskaltel) e Ryder Hesjedal (Garmin-Sharp), tutti in ballo per la classifica degli scalatori, che hanno preso il largo fin dai piedi del Glandon all’interno di una fuga di ben 39 atleti. Gli altri nomi presenti erano quelli di Alessandro De Marchi e Kristjan Koren (Cannondale), Lars Ytting Bak e Bart De Clercq (Lotto-Belisol), Marcus Burghardt e Amael Moinard (Bmc), Jan Bakelandts, Laurent Didier e Andreas Klöden (RadioShack), Jérome Cousin (Europcar), Francesco Gavazzi (Astana), Alexandre Geniez (Fdj), Romain Bardet (Ag2r), Jesús Hernández e Sergio Paulinho (Saxo-Tinkoff), Jon Izagirre, Ruben Perez Moreno e Romain Sicard (Euskaltel), Rui Alberto Faria da Costa, Ruben Plaza e José Joaquin Rojas (Movistar), Damiano Cunego, Elia Favilli e José Serpa (Lampre-Merida), Tony Martin (Omega-QuickStep), Robert Gesink e Lars-Peter Nordhaug (Belkin), Tom Dumoulin e Simon Geschke (Argos-Shimano), Juan Antonio Flecha e Johnny Hoogerland (Vacansoleil), Brice Feillu (Sojasun), Jérôme Coppel e Daniel Navarro (Cofidis), quest’ultimo 13° in classifica generale alla vigilia con un distacco di 19′18” da Froome. I due grandi protagonisti per gran parte del tracciato sono stati Hesjedal e Rolland, ma alla lunga l’azione di entrambi si rivelerà suicida, anche se ha consentito loro di accumulare parecchi punti per la classifica degli scalatori. Il vincitore del Giro 2012 ha preso il largo sul Glandon insieme a Izagirre per poi distanziarlo sulla Madeleine ed essere raggiunto in prossimità della vetta dal leader della Europcar; insieme a lui ha proseguito fino ai piedi del Col de Tamiè dove ha ceduto di schianto, ma anche il francese ha speso moltissime energie che gli mancheranno nel finale rispetto ai vari Rui Costa, Nieve e Navarro che hanno potuto restare sempre a ruota facendo lavorare i rispettivi compagni di squadra nel gruppetto inseguitore. Quest’ultimo, strada facendo, si è ridotto a una ventina di atleti, con Riblon e Moser entrambi a corto di benzina dopo essere stati in avanscoperta tutto il giorno nella tappa dell’Alpe d’Huez e un irriconoscibile Cunego tra coloro che hanno perso contatto. In ogni caso Rolland è rimasto al comando, sia pure con un vantaggio via via calante dopo che aveva superato i 4′, fino a metà della Croix Fry dove è stato raggiunto e superato da Rui Costa, di gran lunga il più forte tra i fuggitivi. Analogamente a quanto aveva già fatto nella vittoriosa tappa di Gap il portoghese ha lasciato sfogare i compagni d’avventura per poi fare il vuoto e imporsi con 46” su Kloeden, nuovamente 2° a Le Grand Bornard come nel 2004 quando fu beffato sulla linea d’arrivo da Lance Armstrong, che a sua volta ha allungato su tutti gli altri nell’ultima discesa con Bakelandts 3° a 1′44”, Geniez 4° a 1′52”, Navarro 5° a 1′55” e risalito addirittura all’ottavo posto della generale, De Clercq 6° a 1′58”, Gesink 7° a 2′03” e un De Marchi che, dopo essere apparso in difficoltà sulle salite precedenti, si è ben gestito sulla Croix Fry chiudendo 8° a 2′05” davanti a un deludente Nieve, solo 9° a 2′16”, mentre uno sfinito Rolland è naufragato al 16° posto a 6′41” ma si è portato ad un solo punto di distacco da Froome nella classifica della maglia a pois.
La corsa dei favoriti, sebbene il ritmo della Saxo-Tinkoff abbia fatto sì che il gruppo man mano perdesse elementi – tra questi Michal Kwiatkowski (Omega-QuickStep), che aveva allungato nella discesa del Glandon insieme ai compagni Jérôme Pineau e addirittura Mark Cavendish prima di rialzarsi sulla Madeleine, e Laurens Ten Dam (Belkin), ma anche un Michael Rogers che ha dato tutto per i compagni di squadra rinunciando a difendere il suo 10° posto della generale – si è accesa solo sulla seconda metà della Croix Fry grazie a un allungo, in verità non troppo incisivo, di Alejandro Valverde (Movistar) e del redivivo John Gadret (Ag2r) e, ormai in vista dello scollinamento, allo scatto di Rodrìguez, al quale hanno però prontamente risposto sia Quintana che Contador e Froome. Neppure la successiva discesa, con un asfalto reso bagnato da uno scroscio di pioggia nell’ultima parte di gara, ha cambiato le carte in tavola e, anzi, nel plotoncino con la maglia gialla sono rientrati anche Jacob Fuglsang (Astana), Andrew Talansky (Garmin-Sharp), Maxim Monfort (RadioShack), Richie Porte (Team Sky), Izagirre e Igor Anton (Euskaltel), Arnold Jeannesson (Fdj), Daniel Moreno (Katusha), un Bauke Mollema (Belkin) in ripresa dopo le défaillances dei giorni precedenti che lo avevano tolto dalla zona podio e un Kreuziger che a sua volta era andato in leggera difficoltà nel tratto finale della salita dopo aver tirato per Contador. Questi uomini hanno chiuso tutti assieme, distanziati di 8′40” da Rui Costa mentre Kwiatkowski e Ten Dam hanno accusato un ritardo di 10′10” e Rogers di 13′18”.
Le prime posizioni rimangono dunque invariate con Froome che guida con 5′11” su Contador, 5′32” su Quintana, 5′44” su Kreuziger, 5′58” su Rodrìguez, 8′58” su Mollema e 9′33” su Fuglsang. Il Tour de France sembra dunque ormai in ghiaccio per l’anglo-keniano dal momento che la 20a e penultima tappa, 125 km da Annecy ad Annecy-Semnoz, presenta sei gran premi della montagna ma di questi solo il Col de Revard, la cui vetta dista comunque ben 47 km dal traguardo, si presta a possibili attacchi dei big. I 10,7 km della salita finale sono invece decisamente impegnativi con una pendenza media dell’8,5% e punte oltre la doppia cifra soprattutto nel tratto conclusivo: qui si dovrebbe consumare la lotta per il podio, con Quintana e Rodrìguez che, per quanto visto nelle ultime giornate, sembrano avere qualcosa in più.

Marco Salonna

19-07-2013

luglio 19, 2013 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

Il portoghese Rui Alberto Faria da Costa (Movistar Team) si è imposto nella diciannovesima tappa, Bourg-d’Oisans – Le Grand-Bornand, percorrendo 204,5 Km in 5h59′01″ alla media di 34,176 Km/h. Ha preceduto di 48″ il tedesco Klöden e di 1′44″ il belga Bakelants. Miglior italiano Alessandro De Marchi (Cannondale Pro Cycling Team), 8° a 2′05″. Il britannico Christopher Froome (Sky ProCycling) è ancora maglia gialla con 5′11″ sullo spagnolo Contador Velasco e 5′32″ sul colombiano Quintana Rojas. Miglior italiano Davide Malacarne (Team Europcar), 52° a 1h36′44″.

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)

L’italiano Sacha Modolo (Bardiani Valvole – CSF Inox) si è imposto anche nella dodicesima tappa, Shapotou Park – Zhongwei, percorrendo 119,5 Km in 2h29′28″ alla media di 47,970 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’argentino Maximiliano Ariel Richeze (Lampre – Merida) e l’italiano Marco Benfatto (Continental Team Astana). L’iraniano Samad Poor Seiedi (Tabriz Petrochemical Team) è ancora leader della classifica, con 42″ sul kazako Nepomnyachsniy e 1′06″ sul kazako Fominykh. Miglior italiano Angelo Pagani (Bardiani Valvole – CSF Inox), 8° a 2′30″

GP INTERNACIONAL TORRES VEDRAS – TROFÉU JOAQUIM AGOSTINHO (Portogallo)

Il portoghese Sergio Miguel Vieira Ribeiro (Louletano – Dunas Douradas) si è imposto nella prima tappa, Silveira – Vimeiro, percorrendo 160,8 Km in 4h11′35″ alla media di 38,349 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Filippo Baggio (Ceramica Flaminia – Fondriest) e il portoghese Silvestre. Vieira Ribeiro è il primo leader della classifica, con 4″ su Baggio e 5″ sul portoghese Duarte Ferreira Silva.

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA

Il venezuelano Jesús Maria Pérez Silva (Kino Tachira) si è imposto nella prima tappa, circuito di Maturin, percorrendo 84,5 Km in 1h57′03″ alla media di 43,314 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Omar Bertazzo (Androni Giocattoli – Venezuela) e il venezuelano Machado Pérez, distanziati di 1″ e 6″ nella prima classifica generale.

CAMPIONATI EUROPEI

Disputata la cronometro U23 sul circuito di Brno (Repubblica Ceca). Si è imposto il belga Victor Campenaerts che ha percorso 34 Km in 30′38″, alla media di 45,049 Km/h. Ha preceduto di 7″ l’ucraino Golovasch e di 25″ il tedesco Sütterlin. Miglior italiano Davide Martinelli, 18° a 1′28″.

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI ALPE D’HUEZ

luglio 19, 2013 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Come negli ultimi anni, dopo le cronache del Tour la giornata alla “Grande Boucle” di ilciclismo.it si chiude con il solito baule zeppo di golosità: la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, le “perle” dei telecronisti, la presentazione della tappa che verrà, le previsioni del tempo, il “Tour alla rovescia” e il ricordo del Tour del 1938. Seguiteci.

Foto copertina: la strada verso l’Alpe d’Huez (tripadvisor.com)

TOUR DE FRANCE, GIRO DEL MONDO

Italia

Il francese Riblon re dell’Alpe d’Huez. Bravo Moreno Moser: è terzo! (Gazzetta dello Sport)

Regno Unito

Chris Froome hit with 20 second time penalty for illegal feed – but still extends overall lead after gruelling day on the mountains (The Independent)

Froome survives Alpe d’Huez (The Times)

Froome holds his nerve to retain the yellow jersey (The Daily Telegraph)

Francia

Riblon, baroudeur au sommet (L’Equipe)

Spagna

Froome sufre pero le mete otro minuto a Alberto Contador (AS)

Contador no aprovecha la debilidad de Froome (Marca)

Riblon triunfa, Froome más líder y Contador sufre (El Mundo Deportivo)

Belgio

Riblon s’impose à l’Alpe d’Huez, Froome souffre mais reste en jaune (Le Soir)

Riblon wint knotsgekke rit op Alpe-d’Huez, Froome krijgt tikje (De Standaard)

Le Français Riblon s’impose au sommet de l’Alpe d’Huez (L’Avenir)

Riblon en héros, Froome en souffrance (La Dernière Heure/Les Sports)

Un passionnant chrono sur le Tour: Froome donne un nouveau coup au moral de Riblon s’impose sur l’Alpe d’Huez et Froome conforte son maillot jaune: la lutte pour le podium s’annonce splendide (Sudinfo.be)

Froome en Porte krijgen tijdsstraf (Het Nieuwsblad)

Paesi Bassi

Podium Tour uit zicht (De Telegraaf)

Germania

Riblon feiert Sensationssieg (Berliner Zeitung)

Riblon gewinnt Königsetappe – Froome baut Vorsprung aus (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Lussemburgo

Andy Schleck bricht nach Offensive ein (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Riblon gewinnt Königsetappe (Tageblatt)

Repubblica Slovacca

Froome na Alpe d’Huez získal čas na Contadora, ale v závere sa dosť trápil (Pravda)

Canada

Riblon wins stage 18, Froome extends Tour de France lead (The Globe and Mail)

USA

Riblon Wins Stage of Dual Ascents; Froome Holds Lead (The New York Times)

Colombia

Nairo Quintana, tercero en la general del Tour de Francia (El Tiempo)

Nairo ya es tercero en la general del Tour de Francia (El Espectador)

Australia

Tour de France: Froome finally shows some frailty (The Age)

Frenchman wins Tour stage at last (The Australian)

Crash can’t stop flying Frenchman (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno, a partire dalla prima tappa, qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

PRIMA DELLA TAPPA

Mauro Facoltosi: Cosa prevedete per questa tappa?

Thiago Motta 89: Forse gli attacchi dei top cominceranno già dalla prima ascesa dell’adh ma penso anche che la discesa del sarenne possa essere fondamentale in certi sensi comunque staremo a vedere.

Mauro Facoltosi: Vittoria di Riblon, crisi di fame di Froome. Guadagnano solo Quintana e Rodriguez (un minuto circa). Commenti?

Nebe1980: Grande Nairo, anche Froome ha beccato una defaillances, Contador non ha la condizione ma domani potrebbe tentare dalla Madeleine, certo che però se Contador vuole fare attacchi seri deve avere maggior intelligenza tattica. Oggi doveva provare prima della discesa del sarenne, doveva tentare dall’ascesa del sarenne cercando di lasciare solo Froome e poi andare in discesa a riprendere il gruppetto di Schleck. Vediamo che farà domani, comunque abbiamo Nairo vicino al podio.

Ceemo: Tappa divertente, in grande ascesa Purito e ottimo in salita Quintana.
Froome a livello tattico si dimostra veramente poco lungimirante. Si consuma da solo per niente e se non avesse avuto Porte rischiava i minuti. Troppo legato alle radioline e poco attento a se stesso. Chapeu a Contador che se pur in evidente difficoltà fisica ci prova sempre e comunque. Grande Moser. E soprattutto bellissimo il Sarenne. La cosa piu bella della tappa.

JohnCipollina: Tappa strana….movimentata ma solo all’ apparenza , in realtà sono andati a spasso fino all’ultima salita. Bellissimo bluff di Contador , che sapendo di non avere condizione manda due finte lepri in avanscoperta e “attacca” in discesa , nel tentativo di congelare la corsa. Le altre squadre abboccano e arrivano nel finale in carrozza. Tutto ciò mi ricorda il fatto che “la minaccia è più forte dell’esecuzione”.
Sulla corsa mi dispiace per Moser e mi chiedo come abbia fatto Riblon a riprenderlo in discesa, visto che le (uniche) due curve del francese che hanno fatto vedere in tv le ha sbagliate entrambe….insomma sembrava tutto tranne che un drago in discesa. Invece Moser andava più forte delle moto , sembrava di rivedere Savoldelli: quando pensavo di veder comparire (almeno) un minutino di vantaggio è avvenuto il ricongiungimento. Strano no?
Altra stranezza la “crisi” di Froome o meglio la sparizione dal gruppetto di Porte per un minutino (anche Cassani l’ ha fatto notare in diretta) e relativa riapparizione con tanto di barrette al seguito: sarà mica andato a prenderle all’ ammiraglia???
In ultimo ho l’ impressione che la Movistar sia la vera alleata di Froome , che Contador corra per il secondo posto più di quanto sembri e che l’ unico davvero in grado di far saltare il banco sarebbe Rodriguez se avesse una squadra vera e non solo Moreno. Anche Froome non me la racconta giusta….

Thiago Motta 89: Classifica a questo punto divisa in 3 tronconi: Froome malgrado tutto sempre più primo, poi lotta a 4 per il podio tra i 2 saxo, nairo e purito e dopo tutti gli altri con i due olandesi sempre più in defaiance. Per Froome è stato fondamentale avere lì Porte altrimenti avrebbe perso almeno il doppio o + da Quintana e Rodriguez

Profpivo: La crisi di Froome mi consola, è umano anche lui. Ha corso come un pollo, che senso aveva quell’attacco scriteriato a 10 km dall’arrivo? Poteva starsene tranquillo, tanto ormai per la vittoria di tappa non c’era nulla da fare. Vediamo domani come reagisce, queste crisi di fame certe volte si fanno sentire anche il giorno dopo. Contador non ne ha, però bravo ad averci provato nell’unico modo possibile: in discesa. Ora rischia seriamente di perdere il podio perché Quintana non perde colpi e Rodriguez è in grandissima ripresa. Bravo Moser: non era la sua tappa ma c’ha provato, forse poteva gestirsi meglio nella prima salita verso l’Alpe, ha chiuso troppo in fretta su Van Garderen. Comunque ha dimostrato carattere.

Howling Wolf14 (a Nebe1980): Ma che cosa vuoi che provi Contador? Non ce la fa.

Howling Wolf14 (a Profpivo): Moser voleva raggiungere al pIù presto Van Garderen, perché gli piaceva l’idea di passare in testa sull’Alpe. Ha speso per chiudere, poi ha speso per staccare i due compagni di fuga e transitare al comando sull’Alpe. Il suo traguardo era quello.

Nebe1980: Appunto! Contador è uno che prova anche quando non ce la fa. Proprio perchè sa che in salita Froome, Quintana e Purito lo staccano allora potrebbe provare da lontano come al tour del 2011

Succhiaruote: Tentare dalla Madeleine può essere una buona soluzione per arrivare al traguardo con una mezz’oretta di ritardo, a meno di avere una condizione stratosferica. Ti lasciano andare e guadagnare un minuto, ti tengono a bagnomaria per 50 km facendo fare l’andatura al Kennaugh di turno e poi passano a raccoglierti col cucchiaino…

in collaborazione con gli utenti del Forum dello scalatore (www.salite.ch)

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

“Ho fame” (Leone di Lernia)

LA TAPPA CHE VERRA’ – 19a TAPPA: BOURG-D’OISANS – LE-GRAND-BORNAND (204,5 Km)

E’ la seconda ed ultima grande cavalcata montana del Tour 2013, dopo quella vissuta due settimane fa sui Pirenei, tra Saint-Girons e Bagnères-de-Bigorre. Rispetto alla frazione vinta dall’irlandese Daniel Martin, questa sarà più utilizzabile dagli scalatori per un attacco al vertice, complice un disegno più felice del tracciato, che pone l’ultimo dei 5 colli in programma più vicino al traguardo, e una collocazione nel calendario del Tour che la pone nella terza settimana di corsa, immediatamente dopo le esigenti frazioni del Ventoux, della crono di Chorges e dell’Alpe d’Huez. Con le energie al lumicino potrebbe rivelarsi oltremodo selettive anche le mitiche ascese ai colli del Glandon e della Madeleine, apparentemente penalizzate da un tracciato che le pone in partenza di questa tappa, con il primo colle da scavalcare a 33 Km dal via. Chi non si staccherà lassù potrebbe pagare lo sforzo sui due GPM di 1a categoria previsti nel finale, in particolar modo quando si dovranno affrontare i gli 11 Km d’ascesa al 7% medio verso il Col de la Croix Fry, sul quale si scollinerà a 13 Km dalla meta, con un tratto finale tutto in discesa sino allo striscione dell’ultimo chilometro, passato il quale la strada tornerà a puntare, dolcemente, verso l’alto. Il traguardo è lo stesso della 17a tappa del Tour 2004, che si disputò su questo identico tracciato (differente solo la penultima ascesa, con il Col de la Forclaz al posto del Col de l’Épine), e che fu tagliato per primo da Lance Armstrong davanti ai tedeschi Klöden e Ullrich mentre Ivan Basso, secondo in classifica, pagava – contando anche gli abbuoni – una ventina di secondi.

METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Bourg-d’Oisans – Le-Grand-Bornand

Bourg-d’Oisans: previsioni non disponibili
Albertiville (126,5 Km): pioggia debole (0,5 mm), 23,1°C, venti deboli da SSE (3 Km/h), umidità al 80%
Le Grand-Bornand: pioggia moderata (0,7 mm), 17,7°C, venti deboli da SSE (3 Km/h), umidità al 81%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito del Tour

Cassani: “Team Sky non è preoccupata”
Traduttrice di Rolland: “E’ la salita che tutti gli scalatori sognano di vincere”
Cassani: “All’imbocco del primo Alpe d’Huez”
Cassani: “Si è ripreso per quella brutta caduta in Corsica”
De Luca: “Col d’Huez”
Bulbarelli: “Ross” (Roche)
Conti: “Nicolas Roche è il figlio della sorella di Stephen Roche” (è il figlio di Stephen)
Pancani, a pochi metri dal GPM del Sarenne: “L’ultimo tratto della discesa prima dell’inizio della salita)
Bulbarelli: “Cannolande” (Cannondale)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo diciottesima tappa, Gap – Alpe d’Huez

1° Tom Veelers
2° Daniele Bennati a 1′16″
3° Juan Jose Lobato Del Valle s.t.
4° Matteo Trentin s.t.
5° Davide Cimolai s.t.

Classifica generale

1° Tom Veelers
2° Dmitriy Muravyev a 2′48″
3° Svein Tuft a 3′00″
4° Assan Bazayev a 4′57″
5° Kris Boeckmans a 7′02″
Primo italiano: Roberto Ferrari, 20° a 25′07″

IL PRIMO TOUR DI GINETTACCIO
Salite sulla macchina del tempo e tornante indietro con noi fino al luglio del 1938, al primo dei due Tour conquistata da Gino Bartali, rivissuto attraverso i titoli de “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it

28 LUGLIO 1938 – 19a TAPPA: METZ – REIMS (196 Km)

VITTORIA DI GALATEAU
Come al solito si è deciso tutto nel finale
Bartali si dimostra più che mai inattaccabile

ARCHIVIO ALMANACCO

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UN SALUTO DA… ALPE D’HUEZ

18-07-2013

luglio 18, 2013 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

Il francese Christophe Riblon (AG2R La Mondiale) si è imposto nella diciottesima tappa, Gap – Alpe d’Huez, percorrendo 172,5 Km in 4h51′32″ alla media di 35,502 Km/h. Ha preceduto di 59″ lo statunitense Van Garderen e 1′27″ l’italiano Moreno Moser (Cannondale Pro Cycling Team). Il britannico Christopher Froome (Sky ProCycling) è ancora maglia gialla con 5′11″ sullo spagnolo Contador Velasco e 5′32″ sul colombiano Quintana Rojas. Miglior italiano Damiano Cunego (Lampre – Merida), 50° a 1h26′50″.

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)

L’italiano Sacha Modolo (Bardiani Valvole – CSF Inox) si è imposto nell’undicesima tappa, circuito di Yinchuan, percorrendo 123 Km in 2h27′09″ alla media di 50,152 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Marco Benfatto (Continental Team Astana) e l’argentino Maximiliano Ariel Richeze (Lampre – Merida), L’iraniano Samad Poor Seiedi (Tabriz Petrochemical Team) è ancora leader della classifica, con 42″ sul kazako Nepomnyachsniy e 1′06″ sul kazako Fominykh. Miglior italiano Angelo Pagani (Bardiani Valvole – CSF Inox), 8° a 2′30″

CAMPIONATI EUROPEI

Disputata la cronometro donne sul circuito di Frýdek-Místek (Repubblica Ceca). Si è imposta l’ucraina Hanna Solovey che ha percorso 22 Km in 28′38″, alla media di 46,100 Km/h. Ha preceduto di 1′35″ l’italiana Rossella Ratto (Hitec Products UCK) e di 1′51″ la russa Dobrynina.

L’ALPE DEI RIMPIANTI: CRISI DI FAME PER FROOME, SENZA CONSEGUENZE

luglio 18, 2013 by Redazione  
Filed under News

Tejay Van Garderen e Chris Froome crollano entrambi negli ultimi km della conclusiva Alpe d’Huez, il primo per fatica, il secondo per fame: il giovane americano della BMC però perde tutto, ovvero l’ambita vittoria di tappa, l’uomo in giallo invece perde qualcosa dagli scalatori puri Quintana e Rodriguez ma finisce per guadagnare su un indomito Contador.

Foto copertina: Froome e Porte al traguardo dell’Alpe d’Huez (foto Bettini)

Ha sbagliato la Saxo? Ha sbagliato la Movistar? Questione di opinioni, strategie, atteggiamento: quel che pare sicuro è che vedendo Froome in crisi nera lungo gli ultimi tornanti dell’Alpe, risulta incredibile che, in fin dei conti, non abbia visto intaccata quasi per nulla la propria leadership. Quasi quasi gli pesano di più i venti secondi (ridicoli) inflittigli dalla giuria per rifornimento irregolare, dal momento che alla ricerca disperata di zuccheri dovrà ricorrere all’ammiraglia nella fase conclusiva dove ciò è proibito dal regolamento.

Vediamo però come è andata la tappa. Probabilmente influisce nelle difficoltà conclusive di Froome la scelta di chiudere in prima persona, nei primissimi chilometri di gara, sui tentativi reiterati di sganciamento da parte di Michael Rogers, prima azione della Saxo volta a scardinare gli equilibri e i piani della Sky. Il senno di poi darà torto agli uomini di Riis, se pensiamo alla classifica, ma non si può biasimare l’intenzione di uscire dagli schemi, proprio l’attitudine che più spesso avremmo voluto vedere dagli avversari di Froome. Il Col de Manse, sopra Gap, tanto mansueto non è, se già martedì aveva dato adito a un duello tra i migliori.

Dopo la battagliata salita se ne va una fuga, dalla quale si selezioneranno gli uomini destinati a giocarsi la tappa: la Sky dà il via libera, perché non vi sono minacciose presenze Saxo, c’è il potenzialmente pericoloso Amador, ma anche oggi si confermerà, dopo tante pacche sulle spalle e chiaccherate complimentose vistesi nei giorni passati, che tra Movistar e Sky c’è una certa complicità, chissà se provvisoria.

Seguiamo qui le sorti dei più forti tra i fuggitivi, osservandoli nella rocambolesca traiettoria che li porta al traguardo: d’altronde tra loro e il gruppo la Sky ha voluto creare una spaccatura che sarà in effetti incolmabile (anche se poi Froome dichiarerà con una certa ipocrisia di aver pensato di lasciar la tappa al caro amico Porte). Gli eroi di giornata sono tre, Tejay Van Garderen, forse il più forte, Riblon dell’AG2R, probabilmente il più fortunato del trio, che quindi a ragion veduta assicura di “credere nel destino”, e infine il nostro Moreno Moser, che trova una gran giornata al suo primo grande giro, brillando nella tappa regina dell’edizione numero cento del Tour.

Durante la prima scalata dell’Alpe lo statunitense della BMC, uno dei grandi delusi di questo Tour, parte arrembante, ma proprio verso la fine della scalata si ricongiungono con lui Riblon e soprattutto un Moser capace di salire con straordinaria regolarità e valutazione delle proprie forze. A Moser proprio l’onore di valicare per primo l’ascesa inaugurale della doppia Alpe d’Huez prevista per oggi. Sul successivo breve ma impervio Col de Sarenne Moser appare in difficoltà, mentre ancora una volta è Van Garderen il più esplosivo, peccando probabilmente di impazienza, inesperienza, voglia di impresa. In discesa è però la sfortuna a ostacolare la sua utopia di cavalcata solitaria: la catena va a incastrarsi tra l’11 e il telaio, e non c’è modo di sbloccarla se non fermandosi. Moser intanto rimonta rapidissimo con una picchiata spericolata e riprende Riblon che le disgrazie di Van Garderen avevano proiettato in testa. Il francese fatica a tenere il ritmo da discesista di Moser, e sbaglia terribilmente una staccata: per sua fortuna, però finisce in un fossetto erboso, dal quale ritorna in strada senza patire conseguenze. Moser ha così modo di inebriarsi della sensazione di guidare la gara in solitaria per qualche chilometro, ma probabilmente decide di non sfiancarsi nei tratti pianeggianti che precedono l’impegnativa scalata finale. Rientra così Riblon, e successivamente anche Van Garderen, che deve però spingere parecchio per riportarsi sugli avversari.

Sull’ultima Alpe la storia si ripeteterà, ma purtroppo per Moser non in modo perfettamente identico: lui salirà sì molto bene, con gran regolarità, arrivando così a difendere un prestigioso terzo posto, unico, assieme agli altri due compagni che abbiamo nominato, a non essere inghiottito dalla rimonta degli uomini di classifica. Non basterà, però, il suo ritmo per tornare con Riblon sul povero Tejay, scattato subito a tutto vapore, e di nuovo inchiodatosi nel finale, consentendo il sorpasso e il trionfo del francese: la Francia finora a digiuno celebra la vittoria di tappa nell’occasione e nel modo più esaltanti.

Che accade dietro? I fatti si possono riassumere in una serie di mosse della Saxo, e nelle relative contromosse degli avversari. La prima azione, duramente vituperata da commentatori e giornalisti, è l’attacco a due di Roche e Paulinho, che rimarranno a lungo a bagnomaria tra la fuga e il gruppo. Azione inutile e suicida, secondo molti, ma noi ci chiediamo: che se ne sarebbe fatto Contador di questi uomini, se non avessero potuto superare in gruppo la prima Alpe? Almeno così è stato imposto alla Sky un ritmo che non era esattamente quello programmato, per evitare che i Saxo scollinassero l’Alpe davanti e fungessero quindi da appoggio per assalti di Contador. La mossa viene annullata, ma non a costo zero. E che sarebbe accaduto se la Movistar avesse inserito qualche alfiere a dare respiro a questa strategia? Difficile credere che il piano Sky prevedesse di iniziare l’ultima Alpe con solo Froome e Porte, tanto più che l’australiano stava per perdersi per strada molto prima del previsto, prima che gli eventi prendessero tutt’altra piega. La Sky, se lasciata fare, sceglie un ritmo blandissimo, questo quanto sospettiamo noi, e lo vedremo – o meno – su Glandon e Madeleine, per sciogliere ogni dubbio.

Sulla prima Alpe non accade nulla, né sul Sarenne, però nella discesa di questo, ecco l’attacco a due punte di Kreuziger e Contador. Investimento azzardato, probabilmente meglio un’alternanza, ma la Saxo scommette il tutto per tutto pensando magari a una cronocoppie sull’Alpe finale. Ogni velleità viene però spenta… dalla Movistar, che ferma addirittura Amador dalla fuga per tirare alla grande; forse, sognando una vittoria di tappa comunque chiaramente impossibile, di certo, tuttavia, stroncando il tentativo di Contador, che dopo aver speso energie preziose capisce l’andazzo e preferisce rinunciare. Il fato, in una sorta di contrappasso, mette Contador nelle condizioni che Nibali aveva vissuto contro di lui nel tappone del Gardeccia, attaccare giocandosi il tutto per tutto e vedersi tarpare le ali da alleanze trasversali.

Ecco dunque l’ultima Alpe, ecco il bel tentativo di Nieve, ecco soprattutto lo scatto di Valverde su cui chiude con veemenza Froome. L’amicizia anglospagnola sembra alquanto unidirezionale! Porte fa il ritmo, il gruppo si screma, i Belkin vanno allo sbando, Kreuziger molla e sale del proprio ritmo, Contador tiene duro, ma poi si spezzerà e verrà ripreso dal ceco.

I Saxo sono però fuori dai giochi, il punto sarà per loro limitare i danni. I grandi odierni sono davanti, e sono gli “scalatori tascabili”, Rodriguez e Quintana. I loro colpi levano di torno Porte, e in testa si forma un trio, con i due grimpeur e Froome, che pare però decisamente meno reattivo del solito. Qui si verifica però il grosso, grossissimo doppio errore dei Movistar. Il Purito attacca ancora, e Froome molla. Quintana fa l’elastico, invece che lasciar prendere un po’ di spazio allo spagnolo per creare pressione su Froome e imporgli la necessità di fare un qualche ritmo, per rifiatare e poi magari scattargli secco in faccia o fa l’elastico: il risultato è quello di tenere Rodriguez sempre a tiro, di offrire un riferimento a Froome e di fargli pure un po’ di scia. Dietro, per completare la frittata, Valverde ce la mette tutta per recuperare – portandosi dietro lo scomodo passeggero Porte, che “naturalmente” non collabora nemmeno di striscio “avendo il capitano davanti” – e poi, ovviamente, al momento opportuno schioderà il murciano con un’accelerazione secca e tornerà sui primi lasciando, invece, separata la coppia Movistar.

Qui si è probabilmente giocata una bella fetta dell’apertura al possibile di questo Tour. Un Porte abbandonato nelle retrovie sarebbe ritornato ben più tardi e a fatica con il suo capitano, non l’avrebbe soccorso con i primi zuccheri in attesa di quelli illegali dall’ammiraglia. Un Quintana più attendista avrebbe messo più pressione sul leader di gara, e magari la crisi “neurologica” sarebbe sopraggiunta un po’ prima. E con queste crisi ogni chilometro può pesare trenta o quaranta secondi in più che ti piovono in testa.

Coi rimpianti, comunque, non si corre, semmai si impara, almeno speriamo. Purito e Quintana vanno al traguardo, dopo una prima esitazione (Froome coi gesti sembra lamentare quasi un incidente meccanico, la chiamata all’ammiraglia riesce strana in quel momento, e quindi a tutta prima gli avversari… cavallerescamente attendono!). Lo spagnolo batte il colombiano nella volata per il quarto posto. Froome arranca con la scialuppa Porte, poi subito dietro ecco Valverde. Contador con uno scatto d’orgoglio non si fa staccare da Fulgsang e arriva, con un minuto di distacco, poco prima di Kreuziger.

Tappa appassionante, giornata campale, errori e sorprese, ma in classifica poco si nota, a parte l’ascesa a tutta birra metaforica e reale di Purito e Quintana, entrambi vogliosi di podio. Il dubbio che ci attanaglia e ci amareggerebbe assai è che il comportamento della Movistar sia così sbilanciato e plateale da rispondere più a logiche politiche che non a strategie più o meno azzeccate. Anche perché in un’alleanza come si deve, in genere ci si scambia favori… qui invece sembra che la Sky si diverta nel ricambiare l’affetto spagnolo solo con dolci parole, ma il comportamento di gara è di segno diametralmente opposto (Froome che stronca Valverde in prima persona, Porte che sfrutta e schianta lo stesso Valverde). Ci aspetteremo invece reciprocità. “Favori di corsa”, se restiamo nella logica del ciclismo: ai favori “fuori corsa” meglio non pensare, anche perché la Movistar non è certo squadra che annaspi tra bisogni economici. Purtroppo queste strategie tra grossi team che pure assumono un atteggiamento servile li abbiamo già visti in altre epoche: abbiamo scoperto poi che i legami tra le squadre dominanti e gli organi di governo del ciclismo erano più stretti di quanto non fosse opportuno. Auguriamoci che non sia più quello il caso, altrimenti felicitazioni alla Sky che dopo l’amico McQuaid (ricordiamo le amabili chiaccherate tra Brailsford e McQuaid, appartati tra un palo e un cassonetto durante il Giro d’Italia) potrebbe vedere alla guida dell’UCI quel Cookson che, pur assai avverso all’irlandese Pat, non si può certo definire neutrale nei confronti del Team Sky, che con la federazione britannica vive in simbiosi.

Gabriele Bugada

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