23-06-2013

giugno 24, 2013 by Redazione  
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CAMPIONATO NAZIONALE CRONOMETRO PROFESSIONISTI (Trofeo Melinda – Val di Non)

Marco Pinotti (BMC Racing Team) si è imposto nella cronometro tricolore), Mollaro – Mezzana-Marilleva, percorrendo 38,8 Km in 49′04″ alla media di 47,445 Km/h. Ha preceduto di 1′11″ Stefano Pirazzi (Bardiani Valvole – CSF Inox) e di 1′28″ Adriano Malori (Lampre – Merida).

VUELTA A COLOMBIA

Il colombiano Rafael Infantino Abreu (Aguardiente Antioqueño-Lotería de Medellín-IDEA) si è imposto nella quattordicesima ed ultima tappa, circuito a cronometro di Medellin, percorrendo 32,3 Km in 32′30″ alla media di 59,631 Km/h. Ha preceduto di 25″ il connazionale Ardila Cano e di 31″ lo spagnolo Óscar Sevilla Ribera (EPM – UNE). Miglior italiano (unico rimasto in gara) Andrea Masciarelli (Utensilnord Ora24.eu), 111° a 8′51″. In classifica si impone Sevilla Ribera con 20″ su Ardila Cano e 2′01″ sul colombiano Ortega Ramírez. Masciarelli 107° a 4h47′40″

ELENCO DEI CAMPIONI NAZIONALI STRANIERI

Austria: Riccardo Zoidl
Belgio: Stijn Devolder
Belize: Byron Pope
Bielorussia: Andrei Krasilnikau
Burkina Faso: Hamidou Yaméogo
Corea del Sud: Ji Min Jung
Croazia: Robert Kišerlovski
Danimarca: Michael Mørkøv
Francia: Arthur Vichot
Germania: André Greipel
Giappone: Yukiya Arashiro
Grecia: Ioannis Tamouridis
Iran: Ghader Mizbani Iranagh
Irlanda: Matthew Brammeier
Lituania: Tomas Vaitkus
Lussemburgo: Bob Jungels
Moldavia: Alexandr Braico
Norvegia: Thor Hushovd
Paesi Bassi: Johnny Hoogerland
Polonia: Michal Kwiatkowski
Portogallo: Joni Brandão
Regno Unito: Mark Cavendish
Repubblica Ceca: Jan Bárta
Ruanda: Gasore Hategaka
Russia: Vladimir Isaichev
Spagna: Jesús Herrada López
Slovacchia: Peter Sagan
Slovenia: Luka Pibernik
Svezia: Michael Olsson
Svizzera: Michael Schär
Ucraina: Denys Kostyuk
Ungheria: Krisztian Lovassy

BMC PIGLIATUTTO, CRONO A PINOTTI

giugno 24, 2013 by Redazione  
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Sesto titolo italiano nelle prove contro il tempo per il bergamasco che domina la prova di Mezzana-Marilleva davanti al sorprendente Stefano Pirazzi e regala alla compagine di Max Sciandri la seconda maglia tricolore in due giorni dopo quella di Ivan Santaromita nella prova in linea. Non vanno oltre il 3° e 4° posto l’altro grande favorito Adriano Malori e il campione uscente Dario Cataldo, ancora lontano dai migliori Moreno Moser.

Foto copertina: il podio del campionato italiano a cronometro (foto Bettini)

Come da recente tradizione, e in controtendenza con quanto avviene nella stragrande maggioranza degli altri Paesi europei, la rassegna dei campionati italiani professionisti che per il secondo anno consecutivo è stata ospitata dalla provincia di Trento si è conclusa con la prova a cronometro, disputata lungo un percorso di 38,8 km da Mollaro a Mezzana-Marilleva caratterizzato da una lieve ma costante ascesa, appena più accentuata negli ultimi km in cui si raggiungeva una pendenza massima del 5,6%, per un totale di 420 metri di dislivello tra la partenza e l’arrivo. Sulla carta gli uomini da battere erano il già cinque volte tricolore di specialità Marco Pinotti (Bmc) e Adriano Malori (Lampre-Merida) con il campione uscente Dario Cataldo (Team Sky) e Manuele Boaro (Saxo-Tinkoff) pronti ad inserirsi ma il 37enne di Osio Sotto, che ha saltato la prova in linea proprio per preparare al meglio questa cronometro, ha dominato in lungo e in largo infliggendo pesanti distacchi agli avversari già all’intertempo di metà percorso e continuando a incrementare il vantaggio fino al traguardo, tornando così sul gradino più alto del podio dopo due stagioni difficili, in seguito a una brutta caduta nella tappa di Macugnaga del Giro 2011 che lo ha tenuto fermo per diversi mesi e a un’altra nella crono iridata di Valkenburg della passata stagione mentre era in lotta per il podio: dopo il successo di Ivan Santaromita nella prova in linea la Bmc ha dunque fatto doppietta in una sorta di rivincita personale per il ds Max Sciandri, che era stato contattato negli scorsi mesi dalla FCI per guidare la nazionale azzurra ai prossimi Mondiali di Firenze ma che aveva rifiutato a seguito di incomprensioni con la federazione stessa, anche se nè Santaromita nè Pinotti potrano sfoggiare la maglia tricolore al prossimo Tour de France, in cui la formazione statunitense ha scelto altri uomini per supportare al meglio i capitani Tejay Van Garderen e Cadel Evans.
Al secondo posto con un distacco di 1′11” da Pinotti ha chiuso un sorprendentissimo Stefano Pirazzi (Bardiani-Csf), che al di là del percorso decisamente adatto alle sue caratteristiche ha dimostrato una volta di più di possedere un motore di prim’ordine che, se accompagnato da un’intelligenza tattica che spesso gli fa difetto, potrebbe portarlo in futuro a ottenere importanti risultati sia nelle gare di un giorno più impegnative che anche nella classifica generale delle grandi corse a tappe; solo 3° e 4° con distacchi rispettivamente di 1′28” e 1′42” si sono piazzati Malori, che predilige tracciati più pianeggianti e che, dopo una grande prima parte di stagione culminata con il successo nella classifica generale della Bayern Rundfahrt, aveva già palesato un calo di condizione nel recente Giro di Slovenia, e un Cataldo che è stato il più veloce dopo Pinotti nel tratto iniziale ma ha perso terreno nella seconda metà del percorso, dimostrando di non aver recuperato al meglio dai problemi fisici che ne hanno condizionato il rendimento al Giro d’Italia. 5° a 1′50” ha chiuso un Boaro a sua volta un po’ al di sotto delle aspettative, 6° a 1′52” il giovane Marco Coledan, altro alfiere di una Bardiani-Csf che ha onorato al meglio la competizione schierando al via ben 8 atleti su un totale di 22 partenti, 7° a 2′08” Alan Marangoni (Cannondale), che sarà tra i pochi italiani a disputare sia il Giro che il Tour de France in questa stagione e 8° a 2′36” il primo dei dilettanti Gianluca Leonardi (Zalf Euromobil Fior), mentre il 42enne Davide Rebellin (CCC Polsat), dopo aver sfiorato il successo nella prova in linea, ha chiuso con un dignitoso 11° posto a 3′04” e Moreno Moser (Cannondale) ha nuovamente deluso chiudendo 14° a 4′24” malgrado in passato abbia dimostrato una certa attitudine in questo tipo di prove. L’attenzione si sposta ora tutta sul Tour de France che scatterà il prossimo sabato 29 giugno da Portovecchio in Corsica con Chris Froome e Alberto Contador principali pretendenti alla maglia gialla di Parigi e una pattuglia italiana purtroppo ridotta ai minimi termini.

Marco Salonna

22-06-2013

giugno 23, 2013 by Redazione  
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CAMPIONATO NAZIONALE SU STRADA PROFESSIONISTI (Trofeo Melinda – Val di Non)

Ivan Santaromita (BMC Racing Team) si è imposto nell’edizione 2013 del Trofeo Melinda – Val di Non (prova valevole per l’assegnazione della maglia tricolore) , Malè – Fondo, percorrendo 229 Km in 6h14′48″ alla media di 36,659 Km/h. Ha preceduto allo sprint Michele Scarponi (Lampre – Merida) e Davide Rebellin (CCC Polsat Polkowice)

CAMPIONATO NAZIONALE SU STRADA DILETTANTI

Andrea Zordan (Zalf Euromobil Désirée Fior) si è imposto nell’edizione 2013 del GP Città di Felino (prova valevole per l’assegnazione della maglia tricolore) , circuito di Felino, percorrendo 167 Km in 3h57′27″ alla media di 42,198 Km/h. Ha preceduto allo sprint Davide Villella (Team Colpack) e Alberto Bettiol (Mastromarco Sensi Dover Benedetti)

VUELTA A COLOMBIA

Il colombiano Jonathan Millán (GW Shimano-Envía-Gatorade) si è imposto anche nella tredicesima tappa, Medellin – Santa Elena, percorrendo 133,3 Km in 3h32′13″ alla media di 37,689 Km/h. Ha preceduto di 57″ il connazionale Ardila Cano e di 59″ lo spagnolo Óscar Sevilla Ribera (EPM – UNE). Miglior italiano (unico rimasto in gara) Andrea Masciarelli (Utensilnord Ora24.eu), 111° a 26′04″. Sevilla Ribera è il nuovo leader della classifica con 26″ su Ardila Cano e 43″ sul colombiano Ortega Ramírez. Masciarelli 108° a 4h39′20″

SANTAROMITA, IN FONDO E’ UNA SORPRESA

giugno 22, 2013 by Redazione  
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Ivan Santaromita si laurea campione d’Italia sul durissimo tracciato di Fondo, battendo in una sfida a tre Michele Scarponi e Davide Rebellin. L’azione buona nasce al penultimo giro, promossa da Simone Stortoni. Delude il favorito Moreno Moser, mai protagonista in una gara salvata per la Cannondale dal quarto posto di Alessandro De Marchi.

Foto copertina: Ivan Santaromita veste sul podio la maglia tricolore appena conquistata (foto Bettini)

Non Moser, né Scarponi, e nemmeno Cunego o Nocentini: il nuovo campione italiano è Ivan Santaromita, 29enne nativo di Clivio, incluso al più fra gli outsider della vigilia. Nulla ha però rubato l’alfiere BMC, al terzo centro tra i professionisti, secondo in stagione dopo quello al Giro del Trentino, su strade a lui evidentemente favorevoli, al quale nulla possono togliere le giornate nere di alcuni più quotati pretendenti o l’harakiri di altri.
Lo snodo chiave del Trofeo Melinda, valido quest’anno come prova tricolore, è arrivato al penultimo dei quattro giri sul durissimo circuito di Fondo, quando al traguardo mancavano poco più di 30 km e già erano state neutralizzate le fughe del trio Bertazzo – Borchi – Fortin, di Alessandro Proni e di Riccardo Chiarini – solo o in coppia con Mirko Selvaggi -, oltre ai soliti, sconcertanti scatti di Stefano Pirazzi, dall’aspettativa di vita inferiore ai 200 metri. A provarci è stato allora, lanciato da una violenta accelerazione di Mori, Simone Stortoni, con Santaromita primo fra tutti ad accodarsi, imitato da De Marchi, Rebellin e Scarponi. Moreno Moser, l’uomo da battere, non ha reagito, e il sospetto che potesse trattarsi di una scelta tattica è stato ben presto fugato dalla rapida scomparsa della sua divisa Cannondale dal gruppo inseguitore.
Diego Rosa e Angelo Pagani hanno tentato un tardivo rientro sulle ultime rampe della salita e nella successiva discesa, venendo però respinti dal generosissimo lavoro di Stortoni, che, pur evitando possibili rientri, sacrificava però l’iniziale superiorità numerica Lampre.
Rabottini, Caruso e Nocentini – fra gli altri – hanno tentato di ricucire a turno il mezzo minuto circa che li ha sempre separati dal quintetto di testa, sempre con uguale insuccesso, mentre, insieme a Moser naufragava nelle retrovie anche Cunego, altro azzurro atteso al prossimo Tour, lanciando segnali non del tutto confortanti ad una settimana dal via.
Sull’ascesa finale, Stortoni si è dovuto fare da parte, e il primo allungo di Scarponi ha messo a nudo le difficoltà di De Marchi, uscito dalla rosa dei papabili vincitori prima ancora di perdere definitivamente contatto. Divenuto ormai il netto favorito, il marchigiano ha però infilato una raffica di cambi di ritmo poco convinti, che anziché mettere in crisi i due rivali superstiti, hanno finito per traghettarli fino al triangolo rosso. L’ultimo affondo del portacolori Lampre, marcato in scioltezza da Rebellin, ha anzi finito per servire a Santaromita l’occasione per il contropiede vincente, avviato a poche centinaia di metri dal termine.
Scarponi ha preferito delegare l’onere della risposta al quasi 42enne veneto; quest’ultimo, dopo essersi riportato a pochi metri dall’attaccante, ha però vanificato l’inseguimento affrontando con piglio incerto una svolta a destra, concedendo un nuovo e decisivo allungo al battistrada. Scarponi si è lanciato solo allora in prima persona alla caccia di Santaromita, iniziando fuori tempo massimo una rimonta terminata con tanto rammarico nella scia della sagoma già esultante del lombardo. Rebellin si è dovuto accontentare del terzo gradino del podio, davanti a De Marchi e ad un Rinaldo Nocentini che ha dato l’impressione di aver gettato al vento una chance forse irripetibile, non infilandosi nel gruppetto buono a dispetto di una condizione apparsa più che brillante.
Proprio l’essersi messo alle spalle atleti più forti costituisce un ulteriore merito per il neo-campione italiano, il cui trionfo è impreziosito anche dall’essersi dovuto di fatto arrangiare senza compagni di squadra: con lui, la BMC ha potuto schierare soltanto il rientrante Ballan, per ovvi motivi ancora lontanissimo dalla versione 2012, capace di podi a Fiandre e Roubaix. Non ha invece preso il via Marco Pinotti, scoraggiato forse dalla scellerata collocazione della prova a cronometro – a lui ben più congeniale – all’indomani di quella in linea. Inevitabile dunque la rinuncia di molti specialisti, e altrettanto inevitabile – perlomeno per una federazione priva di tendenze autolesionistiche – appare una revisione del programma già a partire dalla prossima edizione. Edizione che Ivan Santaromita vorrebbe non arrivasse mai: da oggi e fino ad allora, sarà lui a portare in gruppo la maglia tricolore.

Matteo Novarini

21-06-2013

giugno 22, 2013 by Redazione  
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VUELTA A COLOMBIA

Il colombiano Jonathan Millán (GW Shimano-Envía-Gatorade) si è imposto nella dodicesima tappa, La Dorada – Medellin, percorrendo 174,3 Km in 4h29′47″ alla media di 38,764 Km/h. Ha preceduto di 5″ il connazionale Pachón Melo e di 9″ il connazionale Cepeda Corredor. Miglior italiano (unico rimasto in gara) Andrea Masciarelli (Utensilnord Ora24.eu), 86° a 48′33″. Il colombiano Mauricio Ortega Ramírez (Aguardiente Antioqueño-Lotería de Medellín-IDEA) è il nuovo leader della classifica con 3″ sullo spagnolo Sevilla Ribera e 33″ sul colombiano Ardila Cano. Masciarelli 110° a 4h14′14″

20-06-2013

giugno 21, 2013 by Redazione  
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VUELTA A COLOMBIA

Il colombiano Freddy Montaña (Movistar) si è imposto nell’undicesima tappa, Cota – La Dorada, percorrendo 184 Km in 3h52′39″ alla media di 47,453 /h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Martínez Montero e Laverde Jiménez. Miglior italiano (unico rimasto in gara) Andrea Masciarelli (Utensilnord Ora24.eu), 81° a 17′48″. Il colombiano Luis Alberto Largo (Indeportes Boyacá-EBSA) è il nuovo leader della classifica con 2′21″ sul connazionale Ortega Ramírez e 2′26″ sullo spagnolo Sevilla Ribera. Masciarelli 111° a 3h28′18″

DEHAES SI “INGOIA” LA INGOOIGEM

giugno 20, 2013 by Redazione  
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E’ stata, come da previsioni della vigilia, un volatone a gruppo compatto a decidere le sorti dell’edizione 2013 della Halle – Ingooigem, corsa in linea belga. Ad alzare per primo le braccia sul traguardo è stato un corridore di casa, Kenny Dehaes, che ha avuto la meglio su due grossi nomi, il velocisti emergente e il campione nazionale francese Nacer Bouhanni, che puntava ad un bis dopo essersi imposto in questa gara lo scorso anno. Un solo italiano al via, Danilo Napolitano, piazzatosi ottavo.

Foto copertina: Dehaes è il più lesto a Ingooigem (Photopress.be)

Kenny Dehaes si è aggiudicato la Halle-Ingooigem, disputatasi oggi.
Il belga portacolori della Lotto-Belisol, alla sua terza vittoria stagionale, ha avuto la meglio sui diretti concorrenti in uno sprint a gruppo compatto. Le posizioni di rincalzo sono invece state appannaggio dello sloveno della Argos-Shimano Luka Mezgec e del vincitore dello scorso anno, il Campione di Francia Nacer Bouhanni (FDJ). Ottavo l’unico italiano del plotone, Danilo Napolitano, in maglia Accent.jobs-Wanty.
Se si escludono le ultime fasi della gara con conseguente volata conclusiva i veri animatori della giornata sono stati Kevin De Weert, Pieter Serry e Guillaume Van Keirsbulck (Omega Pharma-QuickStep), Gaetan Bille e Jurgen Van Den Walle (Lotto-Belisol), William Clarke e Ramon Sinkeldam (Argos-Shimano), Pim Ligthart (Vacansoleil-DCM), Sven Vandousselaere (Topsport Vlaanderen-Basilese), Paul Voss (Team NetApp-Endura), Laurent Evrard (Wallonie-Bruxelles) e Jussi Veikkanen (FDJ), che, pur avendo raggiunto un vantaggio massimo di 5’ e 30”, sono stati raggiunti durante l’ultimo giro del circuito finale.
Ai nastri di partenza si è anche presentato, per l’ultima volta con la maglia di Campione Nazionale, Tom Boonen. Il belga, strada facendo, è stato perà costretto a dare forfait lamentando uno stato di forma non eccelso, dovuto alle non ancora smaltite fatiche del Tour de Suisse.
Da segnalare che nella starting list figurava, cosa scarsamente praticata dalle nostre parti, anche una selezione nazionale belga (Stijn Devolder, Sep Vanmarcke, Nick Nuyens, Sebastien Rosseler, Jens Keukeleire, Kevin Hulsmans, Kristof Goddaert e Ben Hermans), che correva sulle strade di casa

Mario Prato

19-06-2013

giugno 20, 2013 by Redazione  
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HALLE – INGOOIGEM

Il belga Kenny Dehaes (Lotto Belisol Team) si è imposto nella corsa belga, Halle – Ingooigem, percorrendo 198,4 Km in 4h25′52″ alla media di 44,774 /h. Ha preceduto allo sprint lo sloveno Mezgec e il francese Bouhanni. Unoco italiano in gara Danilo Napolitano (Accent Jobs – Wanty), 8°.

VUELTA A COLOMBIA

L’ecuadoriano Byron Guama De la Cruz (Movistar) si è imposto nella decima tappa, Nobsa – Ubaté, percorrendo 195,6 Km in 4h33′58″ alla media di 42,837 /h. Ha preceduto allo sprint i colombiani Pachón Melo e Cárdenas Ravalo. Miglior italiano (unico rimasto in gara) Andrea Masciarelli (Utensilnord Ora24.eu), 91° a 6′24″. Il colombiano Jonathan Millán (GW Shimano-Envía-Gatorade) è ancora il leader della classifica con 32″ sul connazionale Largo e 3′01″ sul connazionale Ortega Ramírez. Masciarelli 112° a 3h11′08″

18-06-2013

giugno 20, 2013 by Redazione  
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VUELTA A COLOMBIA

Il colombiano Félix Rafael Cárdenas Ravalo (Formesan-Bogotá-Humana-ETB) si è imposto nella nona tappa, Sopo – Santa Rosa de Viterbo, percorrendo 172,9 Km in 3h51′54″ alla media di 44,738 /h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Pachón Melo e l’ecuadoriano Guama De la Cruz. Miglior italiano (unico rimasto in gara) Andrea Masciarelli (Utensilnord Ora24.eu), 114° a 10′42″. Il colombiano Jonathan Millán (GW Shimano-Envía-Gatorade) è ancora il leader della classifica con 32″ sul connazionale Largo e 3′01″ sul connazionale Ortega Ramírez. Masciarelli 117° a 3h04′44″

DIARIO DI TALENTO – MATTIA CATTANEO – 3a pagina

giugno 18, 2013 by Redazione  
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Nel decennale di ilciclismo.it riprendiamo la rubrica del “diario di talento” con la quale il sito si fece conoscere nel 2003. Allora il giovane campione in erba era Damiano Cunego, ora ha scrivere per noi sarà un altro campioncino della scuderia Lampre, il bergamasco Mattia Cattaneo

Foto copertina: Mattia Cattaneo (foto Bettini)

Cari lettori,
eccomi di nuovo qua dopo un periodo abbastanza intenso!!

Iniziamo parlando della mia, anche se breve, esperienza in una delle corse più belle e affascinanti dell’intera stagione: il GIRO D’ITALIA. Inutile dire quanto sia stato onorato nel aver avuto la possibilità di partecipare e soprattutto quanta emozione ho provato. Ma vi racconto meglio. Un paio di giorni prima della partenza della grande corsa a tappe siamo partiti alla volta di Napoli, dove sarebbe iniziata questa lunga avventura attraverso il nostro paese, prima scendendo al sud e poi risalendo verso le impegnative Alpi; qualche giorno insieme ai compagni per fare gruppo, qualche uscita in bici, massaggi e riposo in vista di tre settimane durissime. Il giorno precedente alla partenza ci siamo recati nel centro di Napoli per la presentazione delle squadre e qua ho vissuto uno dei momenti più emozionanti di questa stagione. Io, neo professionista che partecipa al Giro d’Italia con una squadra come il Team Lampre Merida … Wow !!!
Salire sul palco ed essere tra i 9 atleti scelti mi ha riempito di orgoglio!! Il giorno successivo però si iniziava subito a fare sul serio, quindi concentrazione al massimo e via… Partito il giro!! Dopo circa 200 m dalla partenza sento la bici strana, guardo la ruota posteriore… Forato !! Primo corridore a forare al giro, insomma non un gran bel primato!! Riesco a rientrare velocemente nel gruppo e termino la tappa nel gruppo. Le prime tappe anche se definite non impegnative si sono rivelate dure, andatura forte e salite, anche se brevi, fatte davvero forte! Al termine della prima settimana ci apprestiamo a partire per una tappa che sulla carta sarà molto impegnativa, la 7° da Marina di San Salvo a Pescara, 177 km su e giù tra le colline abruzzesi senza un attimo di respiro. Alla partenza ricevo anche una gradita sorpresa, ovvero (data la vicinanza da casa sua) la mia fidanzata Giulia è venuta a trovarmi alla partenza e quindi un ulteriore motivazione per ben figurare in questa tappa.
Purtroppo dopo solo appena 3 km dal via, in una curva sulla destra, mi ritrovo a terra. Forte botta all’anca, provo a rialzarmi ma la gamba fa davvero male, arrivano i medici e si sospetta una frattura alla testa del femore. Vengo portato all’ospedale di Vasto e dopo esami radiografici si escludono fratture, fortunatamente solo un gran botta; ma quello che fa più male è aver abbandonato, dopo solo una settimana, il Giro d’Italia e forse ancora di più, non poter supportare al meglio il mio capitano Michele Scarponi.
Il morale era a terra e per alcuni giorni davvero ero davvero deluso, poi la voglia di rincominciare e di tornare a correre hanno prevalso. Dopo una decina di giorni di riposo ho ripreso la bici e piano piano ho riniziato gli allenamenti, prima in modo calmo e poi sempre più intensamente. Questo stop mi è servito per ricaricare un po’ le energie ma mi ha fatto perdere parecchio allenamento e condizione, infatti subito dai primi giorni la fatica era parecchia.
Dopo un mesetto dalla caduta (qualche giorno fa) partecipo ad una breve corsa a tappe, il Giro di Slovenia, tre tappe impegnative più un prologo di 9 km. Ero consapevole che il ritorno alle corse sarebbe stato molto duro e infatti la corsa non ha tradito le attese; tanta fatica che però mi farà bene in vista dei prossimi appuntamenti a partire dal Campionato Italiano di sabato 22 Giugno.
Sarà una corsa molto impegnativa e sarò a completa disposizione della mia squadra per cercare il successo con compagni decisamente più in forma di me. Vediamo di aiutarli il più possibile e di essere utile al Team Lampre Merida.

Per ora vi saluto

A presto

Mattia

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