WIGGINS FA GIA’ LA LEPRE: CRONOSQUADRE ALLA SKY

maggio 5, 2013 by Redazione  
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La corazzata britannica non tradisce e conquista la cronosquadre da Ischia a Forio, precedendo di 9’’ la Movistar e di 14’’ la Astana di Nibali. In rosa va il giovane Salvatore Puccio, per via del miglior piazzamento nella prima tappa. Buona difesa anche per la Lampre di Scarponi, mentre deludono Garmin e BMC. Oltre 1’ di distacco per Samuel Sanchez, peggiore tra i favoriti.

Foto copertina: il Team Sky lanciato verso la conquista della seconda tappa (foto Bettini)

Per il secondo giorno consecutivo, il Giro si è rigidamente attenuto ai pronostici della vigilia: dopo l’atteso exploit di Cavendish a Napoli, nella cronosquadre da Ischia a Forio è stata la volta dell’altrettanto attesa prova di forza del Team Sky, capace di rifilare 48’’ alla Omega Pharma del primo capoclassifica, e di regalare a Bradley Wiggins un primo gruzzolo di vantaggio – sia pur esiguo – nei confronti degli avversari. E se il favorito numero uno non è già in rosa, è solo perché il miglior piazzamento nella frazione inaugurale consegna il primato all’italiano “sbagliato”: non Dario Cataldo, prescelto da Wiggo per tagliare per primo il traguardo, ma Salvatore Puccio, non ancora 24enne di Menfi (ad occhio, ma aspettiamo ragguagli dagli storici, potrebbe trattarsi della maglia rosa più meridionale della storia del Giro), ancora in caccia del primo successo da pro, avvantaggiato da una piega del regolamento che ben pochi – commentatori inclusi – conoscevano.
Sir Bradley non è però il solo a poter sorridere: nel primo testa a testa a distanza, Vincenzo Nibali ha limitato i danni ad appena 14’’, lasciando qualcosa di troppo in un primo tratto nel quale gli Sky non avevano impressionato (la Movistar aveva saputo far meglio per 2’’), ma cedendo meno di tutti (9’’) nella seconda parte di gara, dove gli uomini in nero hanno costruito il loro successo. Un segnale tanto più incoraggiante per il siciliano perché arrivato da una prova di squadra, ossia una delle principali ragioni per cui Wiggins occupa la prima piazza di qualsiasi lista dei favoriti.
Più che positiva anche la prestazione della Lampre di Michele Scarponi, in una media pesata tra lo strepitoso primo settore, concluso in un tempo appena 1’’ più alto di quello della Sky, e una discreta seconda parte, nella quale l’esigenza di mantenere compatti almeno cinque uomini ha costretto il treno fucsia a qualche rallentamento di troppo in salita, giustificando i 21’’ accusati.
Fra i vincitori morali di giornata si collocano anche la Movistar, 2a a 9’’, priva però di un uomo di classifica credibile, all’infuori di un Cobo a digiuno di vittorie da venti mesi, la Katusha di Giampaolo Caruso, 4a a 19’’, e la Vini-Fantini di Mauro Santambrogio, 5a a 22’’, fra le tre quella che nutre probabilmente le più legittime ambizioni di classifica.
Il clan dei promossi si esaurisce più o meno qui, e subito dietro, scorrendo la classifica, si incontra già uno dei grandi delusi, quel Ryder Hesjedal che dodici mesi fa lanciò proprio con la vittoria nella cronosquadre di Verona la sua candidatura alla maglia rosa finale. Questa volta, il canadese ha lasciato per strada 25’’, concedendo più del previsto a Wiggins, e regalando qualcosa anche a rivali che contava di lasciare alle spalle. Meglio, in proporzione, è andata a Robert Gesink, che pure pensava, con il suo Team Blanco, di concedere qualcosa meno di 28’’, e di collocarsi un po’ più avanti dell’8° posto di giornata, in coabitazione con una più che deludente Orica GreenEdge. Non particolarmente convincente neppure la prova della BMC di Cadel Evans, 12a a 37’’, alla quale non è bastato il generoso contribuito di Taylor Phinney.
È però quella di Samuel Sanchez e della sua Euskaltel l’unica legittima candidatura alla poco ambita palma di sconfitto del giorno: l’olimpionico di Pechino ha accusato un ritardo di 1’01’’, superiore al già considerevole passivo che lo spagnolo doveva mettere in conto. Il tutto grazie ad una prodezza compiuta in collaborazione Azanza, Martinez e Verdugo, capaci di dimenticare la regola per cui il tempo della squadra viene rilevato sul quinto componente a tagliare il traguardo, o più semplicemente di non accorgersi di aver lasciato indietro il povero Mestre, transitato una discreta manciata di secondi dopo i primi quattro compagni.
Nessuno, naturalmente, dovrà abbandonare eventuali sogni rosa, e sul significato delle indicazioni fornite dalla tappa odierna il dibattito è aperto. Di certo, poco si può dedurre sullo stato di forma dei favoriti, e il valore del risultato di squadra va pesato alla luce dell’anomalia del percorso e delle diverse attitudini dei compagni dei big, tenendo conto che non necessariamente gli elementi più utili nel prosieguo del Giro saranno quelli necessari a ben figurare in una prova simile. È però altrettanto chiaro come un leggero margine preso in partenza, fosse anche solo un pugno di secondi, possa concedere un lieve vantaggio tattico e psicologico, e come, in un ciclismo nel quale anche le corse di tre settimane si risolvono sovente con distacchi irrisori, nessun ritardo possa essere accolto a cuor leggero.
Per ragguagli in merito, basti chiedere al campione in carica Hesjedal, che dodici mesi fa piegò Rodriguez per 16’’, e che oggi figura tra i delusi: nessuno meglio di lui sa come, fra tre settimane, molti possano finire per rimpiangere anche gli spiccioli ceduti a Ischia.

Matteo Novarin

DEMARE SI DEVE RIKREDERE – MICHEL INTERROMPE IL DOMINIO DI ARNAUD

maggio 5, 2013 by Redazione  
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In una tappa dal finale movimentato è Michel Kreder (Garmin-Sharp) il primo corridore che, in questa 4 Giorni di Dunkerque, è riuscito a precedere il finora imbattibile Arnaud Demare (FDJ), oggi giunto quinto. Dietro Kreder e con un sacco di rimpianti è arrivato Vachon (Bretagne) mentre terzo è El Fares (Sojasun).
In classifica generale resta ancora intatta la leadership di Demare, che conserva la maglia di capo classifica con 16 secondi di vantaggio su Vachon.

Foto copertina: Kreder si impone nella penultima tappa della corsa francese (Getty Images)

Non si può dire che oggi nessuno abbia provato un attacco , perché dai meno cinque chilometri all’arrivo fino alla fine è stato un continuo assistere a scatti e controscatti; ma come sempre, a vincere è uno solo e oggi è toccato a Michel Kreder, protagonista di un eccellente recupero sul battistrada Vachon proprio in dirittura d’arrivo.
Tappa altimetricamente complicata visto e considerato il fatto che nella seconda parte di gara ci fosse da percorrere per sette volte un circuito lungo 20 chilometri comprendente varie salitelle di breve lunghezza e le ultime due poste rispettivamente a 3 chilometri dall’arrivo e all’interno dell’ultimo chilometro.
Nella prima parte la gara è stata caratterizzata da vari tentativi che non hanno però raccolto molta fortuna e correre successivamente in un circuito non ha di certo favorito i possibili attaccanti.
Il punto decisivo è lo strappetto posto a tre chilometri dal traguardo non per la sua durezza ma per la sua posizione e uno scatto piazzato in quel momento avrebbe avuto elevate possibilità di scremare il gruppo o addirittura consentito un tentativo di evasione dal gruppo stesso; infatti sono ancora in più di uno a provarci, e i più attivi sono le maglie della Bretagne, prima con Fonseca e poi con Vachon, che sullo scollinamento parte deciso acquistando un discreto vantaggio sul gruppo.
Al suo inseguimento c’è Benoit Vaugrenard (FDJ) che è rimasto come ultimo gregario in appoggio al suo capitano Demare, il quale deve sperare che il suo compagno non lo lasci solo in quel tratto perché il vantaggio di Vachon si aggira sui 10 secondi, e considerato che il ritardo del corridore della Bretagne in classifica generale si attesta sui 22 secondi, si può far presto a perdere tutto.
Tuttavia Vaugrenard è generoso e non lascia solo il suo capitano fino ai 700 metri, ovvero sullo strappo finale; ma da lì in poi tocca a Demare limitare i danni e il francese sembra trovarsi bene in questa veste provando in testa al gruppetto qualche accelerazione che ha come primo effetto una scrematura del plotoncino del quale fa parte e come secondo quello di ridurre il vantaggio di Vachon. A 300 metri dal traguardo l’obiettivo principale di Demare si può dire raggiunto: il ricongiungimento con Vachon anche se non del tutto completato non importa, più importante invece il fatto che l’attaccante non sia riuscito a guadagnare vantaggio in ottica generale. Nei 20 metri successivi si decide la tappa: Kreder, vedendo che la l’azione di Demare si era fatta più difficoltosa, comincia uno sprint lunghissimo mettendo nel mirino Vachon che pedala una trentina di metri davanti all’olandese; la volata di Kreder è potente e allo stesso tempo ostinata, l’ideale per rimontare e beffare il francese sulla linea del traguardo. Vittoria sul filo per Michel Kreder davanti a Vachon ed El Fares. Ha perso oggi ma ha vinto in ottica classifica invece Arnaud Demare che si deve accontentare della quinta posizione nella classifica di tappa.
Domani ultima tappa che dovrebbe risolversi in una volata di gruppo.

Paolo Terzi

04-05-2013

maggio 5, 2013 by Redazione  
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GIRO D’ITALIA

Il britannico Mark Cavendish (Omega Pharma – Quick Step) si è imposto nella prima tappa, Napoli – Napoli, percorrendo 130 Km in 2h58′38″ alla media di 43,665 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Elia Viviani (Cannondale Pro Cycling Team) e il francese Bouhanni. Prima maglia rosa è Cavendish, con 8″ su Viviani e 12″ su Bouhanni.

4 JOURS DE DUNKERQUE – TOUR DU NORD-PAS-DE-CALAIS

L’olandese Michel Kreder (Garmin – Sharp) si è imposto nella quarta tappa, Lens – Parc Départemental d’Olhain, percorrendo 176,5 Km in 4h40′30″ alla media di 37,754 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francesi Vachon ed El Fares. Miglior italiano Jacopo Guarnieri (Astana Pro Team), 95° a 13′38″. Il francese Arnaud Démare (FDJ) è ancora leader della classifica con 16″ su Vachon e 20″ su Kreder. Miglior italiano Matteo Pelucchi (IAM Cycling), 103° a 19′40″.

VUELTA A LA COMUNIDAD DE MADRID

Lo spagnolo Javier Moreno Bazan (Movistar Team) si è imposto nella corsa spagnola, Madrid – Puerto de Morcuera, percorrendo 167,6 Km in 4h25′01″ alla media di 37,945 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Landa Meana e di 4″ il connazionale Fernández Cruz

TOUR DE AZERBAIJAN

Il ceco Jan Hirt (Leopard Trek Continental Team) si è imposto nella quarta tappa, Gabala – Tedris Merkezi, percorrendo 115 Km in 2h56′56″ alla media di 38,997 Km/h. Ha preceduto di 4′02″ l’irlandese McConvey e di 4′25″ lo spagnolo Rubio Hernández. Unico italiano in gara Piero Baffi (Leopard Trek Continental Team), 75° a 11′07″. L’ucraino Serhiy Hrechyn (Torku Sekerspor) è ancora leader della classifica, con 54″ sull’azero Surutkovych e sul kazako Kozhatayev. Baffi 90° a 30′43″.

TOUR OF THE GILA (USA)

Lo statunitense Kiel Reijnen (UnitedHealthcare Pro Cycling Team) si è imposto nella quarta tappa, criterium di Silver City, percorrendo 69,5 Km in 1h31′39″ alla media di 45,499 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Keough e Young. Il colombiano Janier Alexis Acevedo Calle (Team Jamis / Hagens Berman presented by Sutter Home) è ancora leader della classifica, con 4″ sullo statunitense Baldwin e 21″ sull’irlandese Deignan.

SKLAZKIEM GRODOW PIASTOWSICH (Polonia)

Due tappe disputate nel secondo giorno di gara
Il mattino, il ceco Jan Barta (Team NetApp – Endura) si è imposto nella seconda tappa, circuito a cronometro di Polkowice, percorrendo 30,2 Km in 38′25″ alla media di 47,167 Km/h. Ha preceduto di 6″ il tedesco Schumacher e di 9″ il tedesco Forberger. Miglior italiano Davide Rebellin (CCC Polsat Polkowice), 7° a 32″. Barta è il nuovo leader della classifica, con 18″ sul polacco Taciak e 22″ su Rebellin.
Il pomeriggio, il tedesco Tino Thömel (Team NSP – Ghost) si è imposto nella terza tappa, circuito di Polkowice, percorrendo 95,7 Km in 2h07′10″ alla media di 45,153 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Hoelgaard e il tedesco Matzka. Miglior italiano Daniele Aldegheri (Christina Watches – Onfone), 15°. Invariate le prime tre piazze della classifica.

HADELAND GP

Il norvegese Fredrik Galta (Team Oster Hus – Ridley) si è imposto nella corsa norvegese, circuito di Hønefoss, percorrendo 175,3 Km in 4h29′17″ alla media di 39,059 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Hansen e il norvegese Remme.

BERNER RUNDFAHRT

L’elvetico Marcel Wyss (IAM Cycling) si è imposto nella corsa elvetica, circuito di Lyss, percorrendo 169,7 Km in 4h05′37″ alla media di 41,455 Km/h. Ha preceduto di 13″ il connazionale Reichenbach e di 15″ il francese Cusin. Miglior italiano Enrico Rossi (Meridiana Kamen Team), 20° a 5′15″.

RONDE VAN OVERIJSSEL

L’olandese Tom Vermeer (Cyclingteam Jo Piels) si è imposto nella corsa olandese, circuito di Rijssen, percorrendo 202,5 Km in 4h43′25″ alla media di 42,869 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Mortensen e il tedesco Pfingsten.

CARPATHIA COURIERS RACE U-23 (dilettanti)

L’olandese Stefan Poutsma (Cyclingteam Jo Piels) si è imposto nella terza tappa, Jabłonka – Ciężkowice, percorrendo 143 Km in 3h20′24″ alla media di 42,814 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Van Meirhaeghe e l’olandese Roosen. L’olandese Poutsma è il nuovo leader della classifica, con 6″ su Van Meirhaeghe e 7″ sull’olandese Dan Meijers.

CAMPIONATI PANAMERICANI
Disputata la prova su strada donne.
Si è imposta la cubana Arlenis Sierra Cañadilla, che ha percorso i 77,4 Km del circuito di Zacatecas in 2h35′13″, alla media di 29,919 Km/h. Ha preceduto di 1″ la connazionale Mejias García e la venezuelana González García. Squalificata la statunitense Small, giunta 3a, per aver gareggiato con una bici non regolamentare.

ISCHIA – FORIO. IL “RAGGIO ROSA”

maggio 5, 2013 by Redazione  
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In uno dei più incantevoli scenari della nostra nazione si consumerà l’annuale appuntamento con la cronometro a squadre. La bellezza dei luoghi attraversati non significherà, però, un “paradiso” per le squadre, impegnate su di un tracciato che le metterà a dura prova con le sue tortuosità e i suoi saliscendi, ricordando molto il percorso della prova collettiva disputata nel 2007 sulle strade di un’altra isola affacciata sul Tirreno, la sarda Maddalena.

E’ una tappa salutare quella che i “girini” affronteranno al secondo giorno di Giro e non solo per le frequentate località termali che si toccheranno e che costituiscono uno dei principali richiami turistici dell’isola d’Ischia. Da quando è stata reintrodotta al Giro, su percorsi ridotti e spettacolari (ricordiamo l’isola della Maddalena e la laguna di Venezia), la cronometro a squadre ha perso i connotati “invasivi” che aveva ai tempi dei chilometraggi monstre da Tour de France ed è divenuta un autentico toccasana, una spettacolare presentazione in corsa delle formazioni e delle forze in campo senza correre il rischio di incidere troppo sulla classifica, uno dei risvolti negativi di questo particolare tipo di frazioni, in passato spesso criticate per quest’aspetto. Una tappa salutare sì, ma questa non lo sarà del tutto perché il tracciato prescelto non è proprio dei più idonei per le prove di questo genere. Di solito, infatti, si prediligono strade pianeggianti e lineari, che mancano del tutto a Ischia dove, al contrario, abbondano le curve e i su e giù. Lungo i 17 Km e rotti che porteranno dalla partenza al traguardo di Forio s’incontreranno quattro ascese, tutte pedalabili ma che potrebbero influire sul risultato finale e sicuramente non permetteranno di mantenere le alte velocità tipiche di queste tappe, come gli oltre 53 Km/h stabiliti lo scorso anno sul circuito di Verona. I ritmi dovrebbero essere molto vicini a quelli della citata cronosquadre della Maddalena, molto simile altimetricamente, nella quale la Liquigas non riuscì ad arrivare ai 46 orari.
La rampa di lancio sarà collocata nel cuore del Porto, uno dei due nuclei principali che costituiscono il centro di Ischia, e nelle prime pedalate ci si muoverà in direzione di Ischia Ponte, il centro storico, così chiamato per la presenza di del ponte di collegamento verso l’isolotto roccioso sul quale sorge il Castello Aragonese, principale emergenza monumentale e simbolo stesso dell’isola d’Ischia. Da non perdere anche la bella chiesa di Santa Maria delle Grazie, più conosciuta come San Pietro.
I primi 2 Km di questa cronosquadre saranno piuttosto “ambigui”, denotati da una doppia natura. Se all’esame planimetrico possono sembrare veloci e filanti per la presenza di una sola e morbida curva, piazzata a 600 metri dalla partenza, in realtà saranno forse il tratto più delicato e magari anche decisivo della tappa poiché costituirà la prima delle quattro ascese previste. È più falsopiano che salita (la pendenza media è del 3,2%) ma costringerà le formazioni ad adottare da subito un ritmo che le consenta di non spappolare la squadra e di arrivare a Forio almeno in cinque elementi, poiché, come consuetudine, è sul quinto passaggio che si prendono i tempi di gara. Raggiunto il bivio per Barano (il più meridionale dei comuni ischitani, situato presso l’incantevole spiaggia dei Maronti) s’imboccherà la tangenziale di Ischia e, con 2 Km prevalentemente in dolce discesa, ci si riporterà nel quartiere del porto, dove si confluirà sul percorso classico dell’ex strada statale 270, imboccando il versante settentrionale della strada che compie il periplo dell’isola. Il tragitto completo, con partenza e arrivo a Ischia, fu affrontato a cronometro – ma individuale – anche al Giro d’Italia del 1959, in una tappa terminata con il successo a sorpresa del palermitano Antonino Catalano, che diede 53” al grande favorito, il francese Jacques Anquetil. Evidentemente al corridore transalpino non andavano molto a genio le cronometro partenopee o, forse, si era troppo distratto ad ammirare gli incantevoli panorami: anche l’anno dopo, nella tormentata cronotappa di Sorrento, si dovette accontentare del secondo posto, preceduto di 6” dal “pupillo” di Coppi, Romeo Venturelli. Tornando alla crono del 1959, quel giorno la media di gara fu di poco superiore ai 35 Km orari, ma va anche considerato che il giro completo è notevolmente più impegnativo rispetto al tratto che si percorrerà quest’anno poiché, oltre alle quattro ascese che si dovranno superare anche stavolta, sul versante meridionale la statale raggiunge il più elevato tra i comuni dell’isola (Serrara Fontana, 366 metri di quota).
Lasciata Ischia e affrontata la seconda asperità del tracciato (1,2 Km al 4,5%, massima del 10%), si planerà su Casamicciola Terme, altro comune “doppio”, costituito da due centri. Le squadre attraverseranno l’insediamento più recente, la Marina, frequentato fin dal ‘600 per i suoi stabilimenti termali ma sviluppatosi urbanisticamente solo dopo il terremoto che nel 1883 distrusse Majo, il centro storico, situato in posizione elevata sulle prime pendici dell’Epomeo, il vulcano spento che eruttò l’ultima volta nel 1302 e che costituisce la massima elevazione dell’isola, dall’alto dei suoi 788 metri. Nella mitologia era considerato uno dei punti d’accesso ad Agarthi, il regno sotterraneo che ispirò Jules Verne quando scrisse “Viaggio al centro della terra”; per una curiosa coincidenza l’isola d’Ischia, e Forio in particolare, è uno dei “teatri” che consentono di ammirare il “raggio verde”, fenomeno ottico che si può vedere solo al tramonto, dura al massimo due – tre secondi e ispirò un’altra opera dello scrittore francese, da lui descritto con le parole “Se c’è del verde in Paradiso, sicuramente è quel verde, il vero colore della Speranza”.
Procedendo in piano si giungerà quindi a Lacco Ameno, centro il cui nome è da solo una cartolina. Le sue fortune turistiche incominciarono negli anni ’50 in seguito ad un’intuizione dell’imprenditore Angelo Rizzoli, il fondatore della Rizzoli Editore (oggi divenuta RCS MediaGroup e nella quale è confluita anche la Gazzetta della Sport), che trasformò un povero borgo di pescatori in una località di richiamo internazionale, facendo ampliare gli impianti termali esistenti e l’offerta alberghiera e attrezzando la città di un ospedale, ancora oggi l’unico esistente sull’isola. Oggi è possibile visitare anche quella che fu il “buen retiro” del Rizzoli poiché Villa Arbusto, ristrutturazione settecentesca di un’antica masseria, è stata acquistata dal comune per farne la sede di un interessante museo archeologico, nel quale sono esposti i reperti recuperati negli scavi di Pithecusa, la più antica colonia della Magna Grecia, scoperta presso Panza (piccola frazione di Forio) nel 1989, in seguito ad una fortuita frana.
Doppiando Punta Cornacchia e lasciandosi alle spalle il lido di San Montano, una delle baie più spettacolari dell’isola, si affronterà la terza salita del percorso, lunga quasi 2 Km e caratterizzata da una pendenza media del 3% e da un andamento a strappi, con alternanza di tratti facili e altri più aspri, incontrando anche il tratto più ripido di questa crono, una punta del 12%. In fondo alla successiva discesa le squadre saranno già a Forio, la località ischitana più recentemente votatasi al turismo e che offre ai visitatori il bellissimo belvedere del Soccorso, dal quale ammirare il citato fenomeno del “raggio verde” e dove prospetta l’omonima chiesetta, che fu una delle “protagoniste” del film “Campane a martello” (1949) dove ricopriva il ruolo della chiesa parrocchiale dove esercitava Don Andrea (l’indimenticato Eduardo De Filippo).
La tappa non sarà, però, ancora finita perché, transitati a poche centinaia di metri dal traguardo, ci si lancerà in una sorta di circuito finale, lungo circa 4 Km. La prima parte si snoderà ancora sulla statale, abbandonandola una volta superata l’ultima difficoltà (1,6 Km al 3,6%) per scendere a imboccare la litoranea che riporterà verso Forio con un tratto finale pianeggiante in riva al Tirreno, dove a crear fastidi potrà intervenire solo il vento.
Questo il nastro della prima tappa importante del Giro 2013, una cronosquadre breve ma da non sottovalutare. Assolutamente.

Mauro Facoltosi

RINGRAZIAMENTI

Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY

Foto copertina: il fenomeno del “raggio verde” visto da Forio (panoramio)

Ischia, Castello Aragonese (www.ischiainrete.it)

Ischia, Castello Aragonese (www.ischiainrete.it)

Barano, spiaggia dei Maronti (www.ischiainformazioni.net)

Barano, spiaggia dei Maronti (www.ischiainformazioni.net)

Casamicciola Terme vista dal mare (www.ischiahotel.co)

Casamicciola Terme vista dal mare (www.ischiahotel.co)

Monte Epomeo (sit.provincia.napoli.it)

Monte Epomeo (sit.provincia.napoli.it)

Lacco Ameno, Villa Arbusti (www.museincampania.it)

Lacco Ameno, Villa Arbusti (www.museincampania.it)

Lacco Ameno, Lido di San Montano (tripadvisor.com)

Lacco Ameno, Lido di San Montano (tripadvisor.com)

Forio, la chiesa del Soccorso come appare nel film Campane a martello (www.davinotti.com)

Forio, la chiesa del Soccorso come appare nel film <<Campane a martello>> (www.davinotti.com)

Forio, la chiesa del Soccorso oggi (www.davinotti.com)

Forio, la chiesa del Soccorso oggi (www.davinotti.com)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI NAPOLI

maggio 4, 2013 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Come negli ultimi anni, dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; i punti salienti della tappa a venire; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, le “perle” dei telecronisti, le previsioni del tempo per la tappa che verrà e il ricordo del Giro del 1963. Seguiteci.

Foto copertina: il raduno di partenza in Piazza Plebiscito (foto Bettini)

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Cavendish: “Non sento la pressione” (Gazzetta dello Sport)

La prima maglia rosa a Cavendish (Corriere della Sera)

Regno Unito

Mark Cavendish wins Giro d’Italia first stage (The Independent)

Mark Cavendish in the pink after stage one of Giro d’Italia (The Times)

Cavendish leads the Giro (The Daily Telegraph)

Francia

Cavendish voit la vie en rose (L’Equipe)

Spagna

Cavendish gana la primera etapa y viste la maglia rosa (AS)

Cavendish, primera ‘maglia’ rosa (Marca)

Cavendish hizo buenos los pronósticos y es el primer líder del Giro de Italia (El Mundo Deportivo)

Belgio

Cavendish remporte la première étape du Giro (Le Soir)

Cavendish pakt de eerste roze trui in de Giro (De Standaard)

Cavendish remporte la première étape, au sprint (L’Avenir)

Cavendish remporte la première étape du Giro (La Dernière Heure/Les Sports)

Mark Cavendish premier maillot rose après un sprint «chahuté» (Sudinfo.be)

Cavendish pakt de eerste roze trui in de Giro (Het Nieuwsblad)

Paesi Bassi

Cavendish pakt roze in Giro(De Telegraaf)

Canada

Mark Cavendish wins opening Giro stage in sprint finish marred by crash (The Globe and Mail)

USA

Cavendish Sees Pink With Awe-Inspiring Sprint in Giro (The New York Times)

BOX POPULI

Ogni giorno, a partire dalla prima tappa, qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Vi piace questa prima tappa o avreste preferito un cronoprologo?

Jack.ciclista: Ci può stare anche così, non mi piacciono troppo gli schemi predefiniti. La maglia è giusto possa andare anche ad un velocista.

MirkoBL: Ho visto solo gli ultimi 3 km, ma devo dire che Cavendish una volta di più si dimostra il più forte, che abbia il treno oppure debba arrangiarsi da solo come oggi.
Ha fatto due volate in 500 m ed era stato anche chiuso dai Radioshack.

N@po: Il prologo ci vorrebbe ma al venerdì sera. Così da poter programmare al sabato (prefestivo) una prima tappa normale. Ma questi pensano a ridurre il numero delle tappe e a mettere le sovraimpressioni in inglese….

Nisky: non solo in inglese visto che il gruppo è diventato un triste peloton…tra un po’ metteranno cabeza della carrera o come si scrive ecc…tanto squadre italiane non ce ne sono più…corridori italiani capaci di vincere oramai il solo nibali…ed è da vedere…solo il nome resta legato all ‘italia

in collaborazione con gli utenti del Forum dello scalatore (www.salite.ch)

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Funiculì funiculà

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Ischia – Forio (cronometro a squadre)

Ischia – partenza prima squadra: poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 25,1°C (percepiti 22°C), venti moderati da WSW (17-18 Km/h), umidità al 52%
Forio – arrivo ultima squadra: poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 24,4°C (percepiti 21°C), venti moderati da WSW (17-18 Km/h), umidità al 54%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Conti (ricordando un arrivo a Napoli negli anni 50): “Lo scorso anno aveva vinto al Tour de France”
De Luca: “Lampre Meride”
Cassani: “Lampre Merid”
De Luca: “Il vostro uomo di classifico”
Martinello: “Se la regia ci.. ci.. ci.. da l’ok”
De Stefano: “Questa è la prima maglia rosa che vedremo indossare a Mark Cavendish” (la prima l’ha indossata a Venezia nel 2009)
Televideo: “Si apre il sipario sul 96° Giro d’Italia, tornato a Napoli dopo 50 anni” (ultimo arrivo nel 1996, ultima partenza nel 2009)
Televideo “Nasser Bouhanni” (Nacer)

IL GIRO DI GOMEZ
Come al Tour dello scorso anno, in questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

1a tappa: Napoli – Napoli (130 Km)

1° Pablo Urtasun Perez
2° Stef Clement s.t.
3° Francesco Chicchi a 5′07″
4° David Millar s.t.
5° Manuel Belletti s.t.

Classifica generale (distacchi differenti rispetto alla classifica per via della caduta; alcuni corridori giunti staccati sono stati classificati con il tempo dei primi)

1° Pablo Urtasun Perez
2° Stef Clement s.t.
3° Julien Vermote a 2′02″
4° Brian Bulgac a 2′04″
5° Wilson Alexander Marentes Torres s.t.
Miglior italiano: Francesco Chicchi, 20° a 5′07″

QUELLA VOLTA CHE SI PARTI’ DA NAPOLI
Tuffo nella storia del Giro del 1963, il primo e finora unico partito da Napoli. Ci condurranno indietro di 50 anni i titoli del quotidiano “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it

1a TAPPA: NAPOLI – POTENZA – 19 maggio 1963

IL GIRO SI SFASCIA GIA’ ALLA PRIMA TAPPA?
Si ripercuotono tra gli atleti i dissidi dei dirigenti – Adorni fugge e vince sul traguardo di Potenza
L’assurda «guerra delle maglie tricolori » compromette lo svolgimento della popolare competizione – Mealli (campione secondo l’Uvi) e Fontana (campione secondo la Lega) hanno entrambi indossato in corsa le insegne del titolo italiano – Di qui una serie di assurde polemiche e di contrastanti provvedimenti – Una misteriosa telefonata a Rodoni? – Discussioni nella notte – Mentre la San Pellegrino minaccia di ritirare la squadra – Fontana squalificato dalla giuria (ma si cerca il modo di riammetterlo in gara)

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ARCHIVIO ALMANACCO
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Raduno di partenza

CANNONBALL SUBITO A SEGNO: SUA LA PRIMA ROSA

maggio 4, 2013 by Redazione  
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Il britannico si impone nella prima tappa sul circuito di Napoli, beffando al termine di una volata-capolavoro un ottimo Elia Viviani. Terzo posto per il giovanissimo Bouhanni, davanti a Nizzolo e Goss. Finale condizionato da una caduta a 2 km dal traguardo, che ha lasciato a giocarsi il successo un drappello di una dozzina di corridori. Domani primo appuntamento chiave per la classifica generale, con la cronosquadre di Ischia.

Foto copertina: Cavendish alza le braccia dopo aver regolato Viviani e Bouhanni (foto Bettini)

Non si può dire che il Giro 2013 si sia aperto con una sorpresa, avendo incoronato quale prima maglia rosa l’unico ragionevole favorito. Eppure Mark Cavendish, alle soglie delle cento vittorie da professionista, è riuscito a sorprendere anche laddove tutti lo attendevano, in uno sprint che la frattura del gruppo a 2 km dal traguardo, causa caduta, pareva aver reso ancor più scontato. Perché se un conto è essere semplicemente il più forte, altra cosa è vincere dovendo disputare due sprint in 500 metri, partendo per quello decisivo almeno due posizioni più indietro di quanto preventivato, e dovendo rimontare senza usufruire dell’ombra di scia.
A tanto è stato costretto Cannonball per conquistare l’undicesimo successo in carriera al Giro, al termine di una frazione che ha emozionato più per lo scenario (incantevole) che per lo sviluppo, ancor più piatto delle previsioni.
L’illusione di una tappa inaugurale incerta e aperta a più soluzioni, a dire il vero, era svanita già con la scelta dell’organizzazione di ridurre a quattro i passaggi sulla salita di Posillipo, confinati per di più alle prime tornate; ma la fuga promossa al primo chilometro da Cameron Wurf, e appoggiata da Bonnafond, Canola, Mestre, Visconti, Bulgac e Keizer, sembrava abbastanza quantomeno per creare qualche grattacapo alle squadre dei velocisti, apparse a lungo indecise sulla gestione dell’inseguimento.
I sette hanno però faticato più del giusto per trovare un accordo duraturo, finché lo stesso primo fautore del tentativo ha pensato di mettersi in proprio, salutando la compagnia e garantendosi qualche ora di ripetute inquadrature in mondovisione, al prezzo della morte delle comunque esigue speranze di successo.
Riassorbito l’australiano ai diciotto dal traguardo, Omega e Orica hanno agevolmente pilotato il plotone verso l’attesa volata, cui si è giunti non prima del già menzionato capitombolo all’ultima curva, che ha spaccato irrimediabilmente il gruppo e ha lasciato a giocarsi la tappa un drappello di undici uomini: il terzetto Orica composto da Lancaster, Howard e Goss; Viviani alla ruota dell’australiano; Cavendish con l’apripista Steegmans; Blythe e Bouhanni che facevano a spallate per la scia di Cannonball; infine Ventoso e la coppia Radioshack Nizzolo – Hondo.
Quando la tavola sembrava apparecchiata per la classica prova di forza di Cavendish, a rimettere tutto in discussione ha provveduto proprio il suo luogotenente, che ha fugato ogni dubbio sul perché il velocista dell’Isola di Man abbia fatto carte false per provare ad accaparrarsi quale spalla il semi-ritirato Petacchi: con un salto di catena (che a dire il vero, malignità a parte, non è chiaro se sia stato dovuto ad un errore umano o al caso), il belga ha lasciato un buco di una bicicletta fra il suo leader e Viviani, costringendo l’ex campione del mondo ad una volata extra per ritrovare la scia dell’azzurro.
Riuscito nella non difficile ma dispendiosa impresa, Cannonball ha creato da sé il resto della suspense, addormentandosi mentre Hondo e Nizzolo lo sfilavano sulla destra e gli scippavano la ruota appena riconquistata.
Quasi nello stesso momento in cui Goss lanciava lo sprint in testa, il britannico è stato costretto ad uscire a sua volta al vento, svariati metri più indietro, per rimediare alla distrazione. La rimonta è stata immediata e netta, e al suo completamento ha forse contribuito un attimo di esitazione di troppo da parte di Viviani, uscito dalla scia dell’australiano al comando quando già Cavendish lo aveva affiancato, per poi affrontare gli ultimi 50 metri ad una velocità molto vicina a quella del vincitore.
Alle spalle del 24enne nativo di Isola della Scala, ancora una volta costretto alla piazza d’onore in una stagione nella quale non riesce a sbloccarsi, Bouhanni e Nizzolo hanno a loro volta rimontato uno spento Goss, che ha di fatto preceduto i soli Ventoso e Blythe. Alle spalle di Howard, Hondo e Lancaster, che hanno approfittato del finale anomalo per strappare un posto nei dieci, Degenkolb ha anticipato Paolini nella volata dei battuti, incrementando i rimpianti per aver visto sfumare senza reali responsabilità la prima delle non moltissime opportunità concesse ai velocisti.
Ancor peggio è andata tuttavia a tre sprinter nostrani, Belletti, Gavazzi e Chicchi: tutti a terra all’ultima curva, con il primo che ha concluso zoppicando la giornata. Buon per loro che quella di domani non sia frazione da uomini veloci: con i 17 km di cronosquadre tra Ischia e Forio, sarà già tempo di pensare alla generale, spostando l’obiettivo sui pretendenti alla rosa di Brescia.

Matteo Novarini

MORENO TRIONFA SULLA MORCUERA

maggio 4, 2013 by Redazione  
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Lo scalatore spagnolo si impone nella Vuelta a la Comunidad de Madrid, la corsa iberica che, in questi ultimi anni, a causa della crisi si è trasformata da gara a tappe a prova di un giorno. Conservata la frazione regina, quella di montagna, che ha visto svettare sul Puerto de la Morcuera il corridore della Movistar Javier Moreno Bazán, davanti al connazionale Landa Meana, preceduto allo sprint. Nessun italiano al via.

Foto copertina: Javier Moreno taglia il traguardo posto sul Puerto de la Morcuera www.avanzamosciclismo.com)

Javier Moreno Bazán in maglia Movistar si è aggiudicato oggi sul Puerto de la Morcuera dove era posizionato l’arrivo la Vuelta a la Comunidad de Madrid. L’iberico mentre la strada si inerpicava verso il cielo, in una sfida a tre ha avuto la meglio su Mikel Landa della Euskaltel-Euskadi e per un’inezia di 4” su Delio Fernandez (OFM-Quinta da Lixa). Più staccati e sgranati gli inseguitori.
La bellezza di 7 GPM ha reso la corsa come nella tradizione spagnola molto frizzante con un’andamento interessante che ha visto vari tentativi e invogliato i soli 99 partenti a prendere spesso l’iniziativa.
Anche questa manifestazione come altre in questa stagione si è vista ridurre dallo status di corsa a tappe in prova in linea e per giunta corsa in concomitanza con l’avvio del Giro d’Italia. Ecco spiegato la sola presenza ai nastri di partenza di formazioni iberiche, portoghesi, una colombiana e una russa di seconda fascia la Lokosphinx.

Mario Prato

FDJ E DEMARE UNA SPANNA SOPRA TUTTI

maggio 4, 2013 by Redazione  
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Nella terza tappa della 4 Giorni di Dunkerque, un’altra vittoria per Arnaud Demare (FDJ) che continua una serie che dura dall’inizio della corsa. Stavolta i battuti sono il connazionale e compagno di squadra Geoffrey Soupe e Ramon Sinkeldam (Argos-Shimano). In classifica generale, grazie agli abbuoni della vittoria, allunga sempre di più Demare, che tiene distanziato Sinkeldam di 16”.

Foto copertina: Demare ha fatto tris sulle strade della Dunkerque (foto AFP)

Non ci sono più parole per descrivere il dominio di Arnaud Demare in quest’edizione 2013 della corsa francese. Sta di fatto che il francese è riuscito a vincere tre tappe su tre disputate finora, dando inoltre l’impressione di battere tutti gli altri con estrema facilità ad ulteriore dimostrazione della continua crescita che sta compiendo in questa sua seconda stagione da professionista e con la seria intenzione di andare al Tour per combattere alla pari contro i migliori velocisti al mondo.
Terza tappa che partiva da Oignies per concludersi a Lievin dopo 178 chilometri e con un percorso leggermente più mosso rispetto alle frazioni precedenti: da sottolineare, in particolare, la presenza di un GPM (Notre Dame de Lorette) a 8 chilometri dalla conclusione.
Una decina di chilometri dopo la partenza parte la fuga di giornata composta da : Daniel (Sojasun), Le Montagner (Roubaix Lille Metropole), Houle (Ag2r La Mondiale) e Tewelde (MTN Qhubeka).
Il quartetto riuscirà a guadagnare un vantaggio massimo di circa sette minuti prima che cominci la prevedibile rimonta del gruppo, guidato principalmente dalla FDJ di Demare.
Con il gruppetto dei battistrada vicino, ma non ancora ripreso, fuoriescono dal gruppo in due: Duval (Roubaix Lille Metropole) e Biel Kadri (Ag2r La Mondiale), che riescono in poco tempo a riportarsi sui fuggitivi.
Sugli ultimi strappettini il gruppo degli attaccanti si spezza e resta in testa alla corsa il solo Kadri, che continuerà a sentire, durante la sua azione, il “fiato sul collo” da parte del gruppo principale in cui pedala anche il leader Arnaud Demare.
Nel corso della scalata all’ultimo breve GPM, esce dal gruppo Goncalves (La Pomme Marseille) che riesce a ricongiungersi con Kadri, formando una coppia al comando, ma neanche costoro riusciranno a scampare dalla grinfie del gruppo, venendo ripresi a tre chilometri dall’arrivo.
Passato l’Ultimo chilometro prende in mano la situazione la Vacansoleil, e come nelle altre tappe, commettono la solita indecisione con due portacolori della squadra olandese che, dopo aver preso le prime posizioni, iniziano a voltarsi indietro guardandosi; tutto ciò consente al treno FDJ di piombare in testa incontrastato: Soupe tira la volata a Demare che lo supererà qualche decina di metri dopo, arrivando sulla linea del traguardo in prima posizione, ma è tale la forza della squadra francese che Soupe riesce a giungere in seconda posizione; terzo posto, invece, per Ramon Sinkeldam. Completano la Top Ten: Van Hummel (Vacansoleil-DCM), Van Stayen (Topsport Vlaanderen), Von Hoff (Garmin-Sharp), Dumoulin (Ag2r La Mondiale), Hinault (IAM), Siskevicius (Sojasun) e Petit (Cofidis).
Il dominio di Demare continua anche in classifica generale, che lo vede precedere di 16 secondi Ramon Sinkeldam.
Domani ultima tappa che prevede un percorso leggermente più mosso rispetto a quello odierno e che dovrebbe decidere definitivamente la classifica generale.

Paolo Terzi

03-05-2013

maggio 4, 2013 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

4 JOURS DE DUNKERQUE – TOUR DU NORD-PAS-DE-CALAIS

Il francese Arnaud Démare (FDJ) si è imposto anche nella terza tappa, Oignies – Liévin, percorrendo 179,1 Km in 4h24′18″ alla media di 38,065 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Soupe e l’olandese Sinkeldam. Miglior italiano Matteo Pelucchi (IAM Cycling), 97° a 49″. Démare è ancora leader della classifica, con 16″ sull’olandese Sinkeldam e 20″ sull’olandese Van Hummel. Miglior italiano Pelucchi, 92° a 1′19″.

TOUR DE AZERBAIJAN

L’ucraino Vitaliy Popkov (ISD Continental) si è imposto nella terza tappa, circuito di Gabala, percorrendo 165 Km in 3h57′03″ alla media di 41,763 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Broeckx e di 1′33″ il tedesco Schweizer. Unico italiano in gara Piero Baffi (Leopard Trek Continental Team), 27° a 1′33″. L’ucraino Serhiy Hrechyn (Torku Sekerspor) è ancora leader della classifica, con 51″ sull’azero Surutkovych e sul kazako Kozhatayev. Baffi 98° a 24′31″.

TOUR OF THE GILA (USA)

Lo statunitense Tom Zirbel (Optum presented by Kelly Benefit Strategies) si è imposto nella terza tappa, circuito a cronometro di Tyrone, percorrendo 26 Km in 34′45″ alla media di 44,892 Km/h. Ha preceduto di 5″ l’australiano Day e di 10″ l’elvetico Dillier. Il colombiano Janier Alexis Acevedo Calle (Team Jamis / Hagens Berman presented by Sutter Home) è ancora leader della classifica, con 4″ sullo statunitense Baldwin e 21″ sull’irlandese Deignan.

SKLAZKIEM GRODOW PIASTOWSICH (Polonia)

L’italiano Davide Rebellin (CCC Polsat Polkowice) si è imposto nella prima tappa, Swidnica – Dzierzoniow, percorrendo 167,8 Km in 5h05′27″ alla media di 32,961 Km/h. Ha preceduto allo sprint i polacchi Rutkiewicz e Huzarski, distanziati di 4″ e 6″ nella prima classifica generale.

GRAN PRIX OF MOSCOW

Il russo Ivan Kovalev (RusVelo) si è imposto nella corsa russa, circuito di Mosca, percorrendo 173 Km in 3h55′41″ alla media di 44,042 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Krasnov e l’ucraino Martynenko,

CARPATHIA COURIERS RACE U-23 (dilettanti)

Lo slovacco Michael Kolar (Dukla Trencin Trek) si è imposto nella seconda tappa, Dohnany – Stara Bystrica, percorrendo 131 Km in 3h18′17″ alla media di 39,640 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Plarre e il ceco Koudela. L’olandese Daan Meijers (Cyclingteam Jo Piels) è il nuovo leader della classifica, con 1″ sul connazionale Jeroen Meijers e 5″ sullo slovacco Baska.

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: LA PARTENZA

maggio 3, 2013 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Come negli ultimi anni, dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; i punti salienti della tappa a venire; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, le “perle” dei telecronisti, le previsioni del tempo per la tappa che verrà e il ricordo del Giro del 1963. Seguiteci.

Foto copertina: Napoli festeggia il Giro con il suo piatto forte, la pizza (sport.sky.it)

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Giro, Napoli abbraccia le squadre. Presentazione show in piazza (Gazzetta dello Sport)

Via al Giro 2013. Occhio a Wiggins, Nibali e Hesjedal (Corriere della Sera)

Regno Unito

“Third man” Mark Cavendish looking for centre stage (The Independent)

Bradley Wiggins hits fresh peaks in Giro d’Italia planning (The Times)

Francia

Que vaut Wiggins ? (L’Equipe)

Spagna

Wiggins: “Asumo el reto de un Giro para escaladores”(AS)

Un Giro, muchos aspirantes (Marca)

Wiggins y Nibali anuncian el duelo por el maillot rosa (El Mundo Deportivo)

Belgio

Eerder Giro voor klimmers dan voor tijdrijders (De Standaard)

Mark Cavendish vise le maillot rose dès samedi (L’Avenir)

Un kyste prive le double vainqueur Ivan Basso de Tour d’Italie (La Dernière Heure/Les Sports)

Un Tour d’Italie très indécis démarre ce samedi de Naples (Sudinfo.be)

Bradley Wiggins: ‘Eerder Giro voor klimmers dan voor tijdrijders’ (Het Nieuwsblad)

Paesi Bassi

Mark Cavendish wil direct de roze trui (De Telegraaf)

Canada

Confident Hesjedal fired up ahead of Giro defence (The Globe and Mail)

USA

Tour De France Champion to Headline the Giro d’Italia (The New York Times)

Australia

Evans goes to Giro with one eye on Tour (The Age)

Cadel to take Giro gamble (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno, a partire dalla prima tappa, qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Napule è (Pino Daniele)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa di Napoli

Napoli – partenza: poco nuvoloso, 28,2°C, venti deboli da W (6 Km/h), umidità al 34%
Napoli – fine 3° giro grande (Km 48,9): sole e caldo, 30,1°C, venti deboli da W (7 Km/h), umidità al 33%
Napoli – arrivo: nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 28,9°C, venti deboli da W (7 Km/h), umidità al 34%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

De Stefano: “Si ritorna a partire da Napoli 50 anni fa”
Sgarbozza: “Correre a risparmio”
Conti: “Le immagini del Giro del 1909 non ci sono perché il Giro partì nel 1909″
Garzelli: “C’è tanti corridori”
De Stefano: “Via del Plebiscito”
Monti, direttore Gazzetta: “Aiped” (iPod)
Martinello: “In discesa sa andare anche in discesa”
Sgarbozza: “Sognale negativo”
Televideo: “Riese PioX”
Cattaneo: “Alessandra Di Stefano”
Sentita alla TV: “Via Caracciolo è una sorta di mille metri esaltante del ciclismo”
Sentita alla TV: “Questo è un eden, non un paradiso” (è la stessa cosa)

IL GIRO DI GOMEZ
Come al Tour dello scorso anno, in questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Così finì il Giro nel 2012, secondo Gomez Addams

1° Miguel Mínguez Ayala
2° Adrian Saez de Arregui a 10′53″
3° Taylor Phinney a 14′12″
4° Andreas Schillinger a 21′14″
5° Marco Coledan a 24′20″

Vincitori di tappa: Ivan Velasco Murillo (Herning 1), Ben Hermans (Herning 2), Taylor Phinney (Horsens), Euskaltel-Euskadi (Verona), Adrian Saez de Arregui (Fano), Taylor Phinney (Porto Sant’Elpidio), Dennis van Winden (Rocca di Cambio), Andrea Guardini (Lago Laceno), Brian Bulgac (Frosinone), Victor Cabedo (Assisi), Miguel Mínguez Ayala (Montecatini Terme), Adam Hansen (Sestri Levante), Victor Cabedo (Cervere), Andrea Guardini (Cervinia), Andrea Guardini (Pian dei Resinelli), Marco Coledan (Falzes), Andrea Guardini (Cortina d’Ampezzo), Adrian Saez de Arregui (Vedelago), Andrea Guardini (Pampeago), Francisco José Ventoso Alberdi (Stelvio), Matteo Bono (Milano)

QUELLA VOLTA CHE SI PARTI’ DA NAPOLI
Tuffo nella storia del Giro del 1963, il primo e finora unico partito da Napoli. Ci condurranno indietro di 50 anni i titoli del quotidiano “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it

RADUNO DI PARTENZA A NAPOLI

I CENTOVENTI CORRIDORI DEL GIRO PRENDONO OGGI IL VIA DA NAPOLI
Van Looy, unico asso straniero pericoloso per i nostri ciclisti
Discussioni sul «caso Mealli»: il corridore partirà con la maglia tricolore – Anche Meco in gara – Arrivo a Potenza

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