16-04-2013

aprile 17, 2013 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO DEL TRENTINO

Prima tappa strutturata in due semitappe.
Il mattino, il francese Maxime Bouet (AG2R La Mondiale) si è imposto nella prima semitappa, circuito di Lienz, percorrendo 128,5 Km in 2h48′59″ alla media di 45,626 Km/h. Ha preceduto allo sprint il ceco Josef Cerny (CCC Polsat Polkowice) e il colombiano Rodríguez Galindo. Miglior italiano Nicola Dal Santo (Ceramica Flaminia – Fondriest), 4° a 39″. Bouet è il primo leader della generale con 2″ su Cerny e 4″ su Rodríguez Galindo. Miglior italiano Dal Santo, 4° a 45″.
Il mattino, il team britannico Sky ProCycling si è imposto nella seconda semitappa, cronometro a squadre di Lienz, percorrendo 14,1 Km in 15′20″ alla media di 55,174 Km/h. Ha preceduto di 13″ il team kazako Astana Pro Team e di 16″ il team italiano Lampre – Merida. Cerny è il nuovo leader della generale con 11″ su Bouet e 16″ su Rodríguez Galindo. Miglior italiano Dal Santo, 7° a 59″.

LE TOUR DE FILIPINAS

L’iraniano Ghader Mizbani Iranagh (Tabriz Petrochemical Team) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Bayombong – Baguio City, percorrendo 132 Km in 4h30′08″ alla media di 29,318 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Kolahdozhagh e di 20″ l’olandese Rabou. In classifica si impone Mizbani Iranagh con 37″ su Kolahdozhagh e 6′56″ sul danese Kronborg Ebsen.

DIARIO DI TALENTO – MATTIA CATTANEO – 2a pagina

aprile 16, 2013 by Redazione  
Filed under Approfondimenti, MATTIA CATTANEO

Nel decennale di ilciclismo.it riprendiamo la rubrica del “diario di talento” con la quale il sito si fece conoscere nel 2003. Allora il giovane campione in erba era Damiano Cunego, ora ha scrivere per noi sarà un altro campioncino della scuderia Lampre, il bergamasco Mattia Cattaneo

Foto copertina: Mattia Cattaneo (foto Bettini)

Cari lettori,
eccomi qua per la seconda pagina del mio diario. C’eravamo lasciati al mio esordio nelle corse del Belgio e come promesso vi racconterò come è andata.
La prima corsa lassù è stata Harelbeke, una classica del circuito World Tour che prevede un percorso simile al più conosciuto e atteso Giro delle Fiandre. In questa corsa ho faticato parecchio, forse a causa della ancora poca esperienza quassù e per il clima molto rigido e sicuramente per l’altissimo livello di corridori presenti.
Dopo due giorni, alla Gand – Wevelgem, la giornata più ostile per me. La giornata era davvero epica, con neve e clima molto molto freddo ma gli organizzatori, con una taglio di percorso, sono riusciti a far partire la corsa anche se molti corridori erano contrari visto le condizoni. Comunque dopo aver fatto i primi 60/70 km in bus, la corsa è partita ma dopo pochissimo, a causa del vento, si sono formati molti ventagli. Io purtroppo sono rimasto nel 4/5 ventaglio e dopo aver inseguito per cercare di rientare, al km 60 circa, ho dovuto, insieme ad alcuni atleti e compagni di squadra, ritirami. Vi confesso che il morale era molto basso, ma fortunatamente qualche giorno dopo, durante la 3 Giorni di La Panne, ho avvertito sensazioni migliori e, anche se facendo molta fatica, sono riuscito a terminare la prima tappe nel primo gruppo e nei giorni successivi a comportarmi discretamente nella crono conclusiva di questa breve corsa.
In questi tre giorni la condizione è migliorata e al termine sono stato selezionato dalla mia squadra, il Team Lampre – Merida, come uno degli 8 corridori che avrebbero partecipato tre giorni dopo ad una delle classiche più belle di tutto il calendario mondiale, il Giro delle Fiandre.
Questa corsa mi ha sempre affascinato molto ma arrivare alla mattina della corsa e vedere quanta gente era presente alla partenza mi ha fatto capire quanto è bella e sentita questa corsa. L’ emozione era molta, come la voglia di fare bene per la squadra e poi per me anche.
Qualche giorno prima avevamo fatto una breve ricognizione sul percorso per vedere i muri più importanti e duri, e avevo capito subito quanto sarebbe stata impegnativa questa corsa. Fin dalla partenza ho cercato invano la fuga, ma quando la corsa è entrata nel vivo sono riuscito a restare con i migliori fino a 15 km dal traguardo, quando le gambe non hanno più retto. Fin lì ho cercato di aiutare più che potevo il nostro capitano.
Personalmente sono stato molto soddisfatto del mio Giro delle Fiandre, anche se un po’ rammaricato per non esser riuscito ad aiutare molto la squadra; ho cercato di fare il massimo ma ancora una volta il livello era altissimo e ho potuto fare poco.
Esco da questi 10 giorni in Belgio con un bagaglio si esperienza enorme; ho imparato più cose lassù in queste corse che in tutti gli anni che corro in bici e nelle corse dei miei sogni, ci metto sicuramente il Giro delle Fiandre, una corsa dura quanto bella… MOLTISSIMO!!!
Ora, dopo una settimana di recupero attivo e una di ripresa con allenamenti un pò più impegnativi mi appresto a partecipare al Giro del Trentino, impegnativa corsa a tappe dal 16 al 19 aprile. La condizione sembra ottima, vediamo di fare bene dando il massimo per la squadra e cercando di essere il più utile possibile.

Per ora vi saluto, ma presto vi aggiornerò sulle mie prossime corse !!
A Presto
Mattia

15-04-2013

aprile 16, 2013 by Redazione  
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LE TOUR DE FILIPINAS

L’iraniano Mehdi Sohrabi (Tabriz Petrochemical Team) si è imposto nella terza tappa, Cauayan – Bayombong, percorrendo 104 Km in 2h24′01″ alla media di 43,328 Km/h. Ha preceduto allo sprint il filippino Lim e di 1′06″ il filippino Hualda. Il sudcoreano Ki Seok Lee (CCN Cycling Team) è ancora leader della classifica con 16″ sull’australiano Repacholi e 18″ sull’iraniano Mizbani Iranagh.

A PISUERGA É IL GIORNO DI PLAZA

aprile 15, 2013 by Redazione  
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Nella terza e ultima tappa della Vuelta Castilla y Leon la vittoria va allo spagnolo Ruben Plaza (Movistar) che , sull’arrivo in salita, precede di due secondi il connazionale Francisco Mancebo (5HourEnergy) e di sette secondi un altro spagnolo, Carlos Barbero (Euskadi). In classifica generale balzo di Plaza che sale al primo posto, aggiudicandosi la corsa.

Foto copertina: tappa e maglia per Ruben Plaza (foto Pasados CyL)

Era la tappa regina di questa Vuelta Castilla y Leon di molto impoverita rispetto alle scorse edizioni, e nonostante un percorso nervoso, oggi la gara è rimasta aperta fino all’ultimo chilometro, cioè fino allo scatto di Ruben Plaza, che di forza è andato a vincere la tappa. Per il corridore della Movistar è un ritorno alla vittoria dopo quattro anni di digiuno, dal giugno 2009 quando si impose nel campionato nazionale spagnolo su strada.
La frazione di oggi con partenza da Aguilar de Campo e con arrivo a Cervera de Pisuerga dopo 180 chilometri, prevedeva 4 GPM non trascendentali perché tutti di seconda o di terza categoria, ma che sicuramente si sarebbero sentiti negli ultimi due chilometri quando la strada si sarebbe impennata fin sul traguardo.
Sin dalla partenza la velocità è stata elevatissima con innumerevoli tentativi di fuga che non hanno avuto fortuna. Ma di questo passo la corsa sarebbe diventata anarchica, e così il gruppo concede il via libera ad un drappello di 10 corridori, che dopo si sarebbe ridotto a tre unità: Teruel (Movistar), Feillu (Sojasun) e De La Parte (SP Tableware). Il trio in testa godrà di un vantaggio massimo di circa 4 minuti, ma il gruppo, sotto l’impulso di Euskaltel e Movistar, li riprende negli ultimi 10 chilometri.
Si arriva così nel finale in salita con il gruppo compatto e condotto nella prima parte dagli uomini Movistar, in particolare da Enrique Sanz che farà la tirata decisiva allungando ancor di più il plotone. All’ultimo chilometro c’è l’azione decisiva, ovvero lo scatto di Ruben Plaza che all’inizio si porta dietro anche Mancebo, ma l’azione del corridore Movistar è talmente potente che Mancebo è costretto ad alzare bandiera bianca e a salire col suo passo. Plaza si impone in solitaria sul traguardo di Pisuerga precedendo come detto Mancebo e Barbero. A 11 secondi giunge un gruppetto regolato da Rojas Gil, e composto da: Urtasun, El Fares, Firsanov, Txurruka, Shalunov e Chalapud.
Delineata anche la classifica generale che vede la vittoria di Plaza, mentre salgono sul podio Mancebo (con un ritardo di 6 secondi) e Francesco Lasca (con un ritardo di 9 secondi, indizio evidente della sua brillante difesa in salita).

Paolo Terzi

MOUREY SHOW ALLA TRO-BRO LEON

aprile 15, 2013 by Redazione  
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Era il favorito degli esperti, non ha tradito i pronostici: è Francis Mourey a vincere l’edizione 2013 della Tro-Bro Léon, davanti ai compagni di squadra in FDJ Johan Le Bon e Anthony Geslin.

Foto copertina: il ciclocrossista francese taglia per primo il traguardo della Tro-Bro Léon (www.letelegramme.com)

Gara molto avvincente già dalle battute iniziali. Fuga di giornata decisamente numerosa, composta da ben 18 unità che tentano la gloria personale sul “ribinou” bretone. Intorno ai 45 Km dal traguardo, quando il drappello di testa ha circa 3 minuti di vantaggio sul resto del gruppo, si avvantaggia un gruppetto inseguitore composto da Francis Mourey, Johan Le Bon (FDJ) e Florian Vachon (Bretagne – Séché). Quest’ultimi riescono a rientrare poco prima dell’inizio della fase calda della corsa, quando proprio il neoarrivato in fuga Mourey inizia il suo show formidabile. Il crossista francese se ne va sul terreno a lui caro in solitaria verso il traguardo e dietro di lui resiste solo Le Bon, chiuso, però, per ordini di scuderia. Al gruppo non resta che giocarsi un piazzamento sul gradino più basso del podio: a regolare la volata ristretta è ancora un portabandiera del team diretto da Marc Madiot, Anthony Geslin. Per il pluricampione francese di ciclocross è il secondo successo stagionale (su strada).

Lorenzo Alessandri
Twitter @LorenzoAleLS7

14-04-2013

aprile 15, 2013 by Redazione  
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AMSTEL GOLD RACE

Il ceco Roman Kreuziger (Team Saxo – Tinkoff) si è imposto nella classica olandese, Maastricht – Valkenburg, percorrendo 251,8 Km in 6h35′21″ alla media di 38,214 Km/h. Ha preceduto di 22″ lo spagnolo Valverde Belmonte e l’australiano Gerrans. Miglior italiano Enrico Gasparotto (Astana Pro Team), 9° a 22″.

VUELTA A CASTILLA Y LEON

Lo spagnolo Rubén Plaza Molina (Movistar Team) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Aguilar de Campoo – Cervera de Pisuerga, percorrendo 183,1 Km in 4h30′36″ alla media di 40,598 Km/h. Ha preceduto di 2″ il connazionale Mancebo Pérez e di 7″ il connazionale Barbero Cuesta. Due italiani in gara: Francesco Lasca (Caja Rural) 13° a 11″, Andrea Peron (Team Novo Nordisk), 99° a 16′51″. In classifica si impone Plaza Molina con 6″ su Mancebo Pérez e 9″ su Lasca. Peron 92° a 17′30″

TRO-BRO LÉON

Il francese Francis Mourey (FDJ) si è imposto nella corsa francese, circuito di Lannilis, percorrendo 203,8 Km in 5h12′43″ alla media di 39,102 Km/h. Ha preceduto di 58″ il connazionale Le Bon e 1′16″ il connazionale Geslin. Due italiani in gara: Mattia Gavazzi (Androni Giocattoli – Venezuela), 52° a 8′01″, Patrick Facchini (Androni Giocattoli – Venezuela) 53° con lo stesso distacco.

TOUR DU LOIR ET CHER E. PROVOST

Il tedesco Tino Thömel (Team NSP – Ghost) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, circuito di Blois, percorrendo 97,5 Km in 2h11′41″ alla media di 44,424 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’elvetico Hofstetter e il belga Dupont. Miglior italiano Eugenio Alafaci (Leopard Trek Continental Team), 4°. In classifica si impone Thömel con 15″ su Dupont e 24″ sul norvegese Brenn. Miglior italiano Alafaci, 14° a 3′53″.

LE TOUR DE FILIPINAS

L’australiano Luke Parker (City of Perth) si è imposto nella seconda tappa, Aparri – Cauayan, percorrendo 200 Km in 5h07′54″ alla media di 38,973 Km/h. Ha preceduto allo sprint il filippino Morales e l’australiano Jones. Il sudcoreano Ki Seok Lee (CCN Cycling Team) è ancora leader della classifica con 13″ sull’australiano Repacholi e 15″ sull’iraniano Mizbani Iranagh.

GRAND PRIX OF DONETSK

L’ucraino Anatoliy Pakhtusov (ISD Continental) si è imposto nella corsa ucraina, circuito di Donetsk, percorrendo 172,7 Km in 3h57′15″ alla media di 43,675 Km/h. Ha preceduto di 37″ il connazionale Kononenko e di 39″ il russo Pokidov. Unico italiano il dilettante Riccardo Stacchiotti (Vini Fantini – D’Angelo&Antenucci – Kyklos), 17″ a 2′26″

MEMORIAL GIGI POZZONI (dilettanti)

L’italiano Gianni Bellini (Mastromarco Sensi Dover Benedetti) si è imposto nella corsa italiana, circuito di San Secondo Parmense, percorrendo 132,7 Km in 3h16′27″ alla media di 40,529 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Paolo Simion (Zalf Euromobil Désirée Fior) e Davide Villella (Team Colpack).

NON LO SLOVACCO, MA IL CECO: AMSTEL A KREUZIGER

aprile 14, 2013 by Redazione  
Filed under 5) AMSTEL GOLD RACE, News

Anticipando i big con un’azione ad una ventina di chilometri dal traguardo, Roman Kreuziger conquista l’Amstel Gold Race 2013, la prima dopo un decennio senza traguardo in cima al Cauberg. Inutile il pur notevole contrattacco di Gilbert nell’ultimo giro, neppure premiato con la piazza d’onore. Sul podio salgono Valverde e Gerrans. Fra gli italiani, nei 10 Gasparotto e Caruso. Da segnalare un attacco solitario di Cunego a 25 km dal traguardo.

Foto copertina: Roman Kreuziger alza le braccia al termine della sua vittoriosa fuga solitaria (foto Roberto Bettini)

Non è ancora chiaro se il nuovo tracciato dell’Amstel Gold Race, con arrivo non più in cima al Cauberg, come avvenuto dal 2003 all’anno passato, ma 2 km oltre, sia più o meno impegnativo del precedente; e neppure basta una singola verifica per affermare che, quanto meno, il diverso disegno favorisce copioni di gara meno scontati di quello usuale, con gruppo pressoché compatto ai piedi dell’ultima scalata, prima di una volata di qualche centinaio di metri. Di certo, però, l’edizione 2013 della classica olandese è stata la meno prevedibile da parecchi anni a questa parte, e non soltanto perché il nome del vincitore non è uscito dalla rosa dei favoriti della vigilia, e forse nemmeno da quella dei principali outsider.
Il nome in questione è quello di Roman Kreuziger, leader Saxo Bank in contumacia di Alberto Contador, che già aveva saputo chiudere nei cinque sulle stesse strade nel 2010 (5°), ed era stato addirittura quarto alla Liegi di due anni fa, senza però mai fugare con ciò la sensazione che il suo terreno ideale restassero le corse a tappe, brevi e non. A lanciare il ceco verso il successo, nonché verso una nuova dimensione di corridore da classiche, è stata l’azione promossa da Marco Marcato ad una ventina di chilometri dal termine, al penultimo transito sulle rampe del Cauberg, poco dopo l’esaurimento di un breve tentativo solitario di Cunego. Kreuziger e Caruso sono stati i soli ad accodarsi in tempo utile, per poi dar man forte all’alfiere Vacansoleil nell’inseguimento a chi ancora resisteva al ritorno del gruppo.
Davanti a tutti, a quel punto, resisteva ancora Mikel Astarloza, ultimo superstite di una fuga della prima ora che comprendeva anche De Troyer, Pliuschin, Van Overberghe, Vansummeren, Vogondy e Sys; sospesi fra il basco e il drappello del futuro vincitore, galleggiavano invece Weening, Tanner, Nordhaug e Grivko, evasi in rapida successione una quindicina di chilometri prima, e il già menzionato Pliuschin, altro reduce del mattino. Gli otto corridori si sono compattati a 17 km dal termine, potendo però contare su un margine di appena una ventina di secondi nei confronti del plotone.
Divario facilmente colmabile da un gruppo collaborativo, ma sensibile in assenza di squadre in grado di prendere in mano la situazione, prima fra tutte la Cannondale di Sagan, sfinita da un lungo lavoro nella fase centrale di gara, comunque non tale da giustificare il totale isolamento dello slovacco nel finale. Qualcuno ha provato a mettersi in proprio (Leukemans il più deciso), ma senza guadagnare più di un centinaio di metri su un plotone che, riassorbiti i contrattaccanti, non riusciva però a dare continuità al proprio inseguimento.
L’accordo fra i battistrada, rimasti nel mentre orfani di Tanner, ha retto fino al Bemelerberg, quando gli scatti di Nordhaug e Kreuziger hanno eliminato dalla contesa Astarloza e Marcato, e soprattutto preparato la situazione di stallo della quale ha saputo approfittare il quasi 27enne di Moravska Trebova, andatosene in un tratto pianeggiante, ai 7 dal traguardo. Gli ormai ex compagni d’avventura non hanno mai dato l’impressione di poter ricucire, sensazione suffragata dal rientro su di loro di Ryder Hesjedal, uscito solitario dal gruppo quasi in concomitanza con lo scatto decisivo del leader.
Con una gara sostanzialmente già chiusa ai piedi dell’ultima ascesa al Cauberg, l’ultimo ad arrendersi è stato Philippe Gilbert, autore di un sparata di straordinaria potenza che ha ben presto messo in croce Sagan, alla quale soltanto Gerrans e Valverde hanno saputo resistere, non senza patemi. I 39’’ che separavano il gruppo da Kreuziger all’imbocco della salita si sono tuttavia prevedibilmente rivelati troppi per il terzetto, i cui indugi nell’ultima sezione pianeggiante hanno lasciato spazio anche al ritorno di un secondo e più nutrito drappello.
Quando Kreuziger già era sfilato sotto lo striscione d’arrivo a braccia alzate, i tre sono comunque riusciti a difendersi per questione di centimetri dal recupero degli avversari, con Valverde e Gerrans giunti, nell’ordine, davanti a Gilbert, la cui prova di forza, combinata con la débacle di Sagan, vale i galloni di favorito per Freccia e Liegi. Meersman, Weening, Leukemans, Gasparotto, Caruso e Wegmann hanno completato una top 10 difficilmente pronosticabile, destinata a modificarsi con ogni probabilità mercoledì, quando il Muro di Huy sarà arbitro della 77a Freccia Vallone.

Matteo Novarini

L’EUSKALTEL SI RIPETE, ORA TOCCA A LOBATO

aprile 14, 2013 by Redazione  
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Nella seconda tappa della Vuelta Castilla y Leon ancora una vittoria per la squadra di Madariaga che conquista la seconda vittoria stagionale grazie a Juan José Lobato. Lo spagnolo ha preceduto nello sprint finale Francesco Lasca (Caja Rural) e lo statunitense Kenneth Hanson (Team Optum). Piccola soddisfazione per Lasca che, dopo aver sfiorato la vittoria due volte, veste la maglia di leader della classifica generale.

Foto copertina: il successo di Lobato nella seconda frazione della corsa spagnola (foto Pasados de Volta)

Ieri ci eravamo lasciati con la vittoria di Urtasun, corridore Euskaltel, mentre oggi ci ritroviamo con la vittoria di Lobato, altro corridore Euskaltel. La somma è presto che fatta: fanno due vittorie consecutive per la squadra di Madariaga, e per un team che non vinceva dalla scorsa stagione, è una bella dose di dose di morale che non fa altro che bene al collettivo.
Questa seconda frazione non era per niente complicata: l’unica difficoltà era comunque posta a 10 chilometri dall’arrivo e qualcosa poteva creare, ma questo è lasciato alla fantasia dei corridori.
Prima parte di gara caratterizzata dalla classica fuga, animata e composta da ben nove corridori: Marentes (Colombia), Piedra (Caja Rural), Duenas (Burgos-BH), Orbe (Euskadi), Milne (5HourEnergy), Sokolov (Lokosphinx), Suarez (472 Colombia), Cooper (Team Optum) e De la Parte (SP Tableware).
Il numero dei battistrada allarma immediatamente il gruppo che decide di non lasciare un vantaggio superiore ai due minuti, così da consentirgli un sicuro recupero. Recupero che avviene ai 10 chilometri dall’arrivo, proprio in concomitanza dell’ultimo GPM di giornata, sul quale passa prima Chalapud (Colombia), che ha tentato una sortita assieme a Cesar Fonte e Brice Feillu, ma il tentativo non ha avuto fortuna ed è stato chiuso in poco tempo.
Si arriva così all’ultimo chilometro con la prospettiva di una volata di gruppo. Sprint che parte ai 250 metri, lanciato da Lasca; tuttavia il marchigiano si accorge di essere troppo lungo; nel frattempo il traguardo si avvicina, e Lobato scarta sulla destra per superare il corridore della Caja Rural, il quale non può far altro che stare in scia allo spagnolo. Lobato riesce a vincere nettamente la tappa e regalare un’altra vittoria all’Euskaltel. Secondo posto per Lasca che avrebbe fatto senz’altro meglio se non fosse partito così presto e terzo per Hanson. Completano la Top Ten: Rojas, Sanz, Barbero, Peron, Sobrino, Verschoor e Shiplevski.
Lasca si consola con la vestizione della maglia multicolore di leader della corsa anche se domani è difficile che la mantenga viste le sue difficoltà quando la strada sale.
Domani prevista la tappa regina con 5 GPM e arrivo in cima ad uno strappo di 2 chilometri.

Paolo Terzi

13-04-2013

aprile 14, 2013 by Redazione  
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VUELTA A CASTILLA Y LEON

Lo spagnolo Juan José Lobato del Valle (Euskaltel – Euskadi) si è imposto nella seconda tappa, Urueña – Palencia, percorrendo 164,1 Km in 3h33′09″ alla media di 46,193 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Francesco Lasca (Caja Rural) e lo statunitense Hanson. In gara anche l’italiano Andrea Peron (Team Novo Nordisk), 7° con lo stesso tempo dei primi. Lasca è il nuovo leader della classifica, con 2″ sugli spagnoli Lobato del Valle e Urtasun Pérez. Peron 54° a 41″

TOUR DU FINISTÈRE

Il francese Cyril Gautier (Team Europcar) si è imposto nella corsa francese, Saint-Évarzec – Quimper, percorrendo 185,4 Km in 4h42′20″ alla media di 39,400 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Veuchelen e di 3″ il francese Geslin. Miglior italiano Marco Frapporti (Androni Giocattoli – Venezuela), 30° a 3′00″.

TOUR DU LOIR ET CHER E. PROVOST

L’olandese Tom Vermeer (Cyclingteam Jo Piels) si è imposto nella quarta tappa, circuito di Ange, percorrendo 192 Km in 4h57′16″ alla media di 38,753 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Grellier e di 28″ il tedesco Tino Thömel (Team NSP – Ghost). Miglior italiano Eugenio Alafaci (Leopard Trek Continental Team), 9° a 28″. Thömel è ancora leader della classifica, con 9″ sul belga Dupont e 14″ sul norvegese Brenn. Miglior italiano Alafaci, 14° a 3′48″.

LE TOUR DE FILIPINAS

Il sudcoreano Ki Seok Lee (CCN Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, Pagudpud – Aparri, percorrendo 180 Km in 4h47′47″ alla media di 37,528 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Repacholi e l’iraniano Mizbani Iranagh, distanziati di 13″ e 15″ nella prima classifica generale.

ZLM TOUR

L’olandese Yoeri Havik (Cyclingteam De Rijke – Shanks) si è imposto nella corsa olandese, circuito di Goes, percorrendo 178,9 Km in 3h59′14″ alla media di 44,868 Km/h. Ha preceduto di 2″ lo sloveno Dzamastagic e di 7″ il russo Yatsevich.

TROFEO EDIL C (dilettanti)

L’italiano Andrea Zordan (Zalf Euromobil Désirée Fior) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Collecchio, percorrendo 149,1 Km in 3h41′00″ alla media di 40,479 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Davide Villella (Team Colpack) e Luca Benedetti (Bedogni – Natalini – Anico).

LIEGI-BASTOGNE-LIEGI U23 (dilettanti)
Il danese Michael Valgren Andersen (Team Cult Energy) si è imposto nella corsa belga, Bastogne – Ans, percorrendo 181,5 Km in 4h26′03″ alla media di 40,932 Km/h. Ha preceduto di 9″ lo statunitense Brown e di 32″ il belga Stuyven.

GAUITER VINCE ALLA “FINE DEL MONDO”

aprile 14, 2013 by Redazione  
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Successo di un corridore di casa nella corsa disputata nel dipartimento del Finistère, letteralmente la “fine del mondo”. Al termine di una gara dalla condotta “confusionaria”, il transalpino Cyril Gautier è andato a segno precedendo allo sprint il belga Veuchelen e di una manciata di secondi il connazionale Geslin. Solo quarto il francese Cusin, il corridore che aveva portato via il gruppetto andato fino al traguardo dal plotoncino degli attaccanti di giornata.

Foto copertina: l’esultanza di Gautier al traguardo (foto Jean-François Quénet)

Il Tour du Finistère che si è disputato oggi, sabato 13 aprile, ha visto la vittoria di Cyril Gautier. Il francese della Europcar è stato il più lesto dei quattro sopravissuti del gruppetto di attaccanti che ha animato le fasi finali della competizione transalpina.
Alla spalle del vincitore, capace di avvantaggiarsi quel tanto da potersi godere la vittoria a braccia alzate, si sono piazzati Frederik Veuchelen (Vacansoleil-DCM) e Anthony Geslin (FDJ). Quarto Remi Cusin (IAM), autore dell’allungo che aveva avvantaggiato il quartetto sul gruppetto che, ai meno 30 sembrava, destinato a giocarsi la vittoria.
Le dinamiche di gara oggi sono state alquanto confusionarie. Oltre ai classici attacchi nelle fasi iniziali, la situazione in gara si è modificata spesso con il gruppo principale che si spezzava e si ricompattava fino alle fasi più salienti, che hanno visto un gruppetto di otto attaccanti davanti a tutti e lanciati verso la vittoria.
Gli otto battistrada erano Geslin, Jeannesson (FDJ), Gautier (Europcar), Le Mével (Cofidis), Veuchelen (Vacansoleil-DCM), Declercq (Topsport Vlaanderen), Cusin (IAM) e Sénéchal (Etixx-Ihned). Ai meno trenta sembravano aver definitivamente annullato le velleità del gruppo inseguitore e di fatto destinati a giocarsi la vittoria tra loro. La certezza durata fino all’allungo di Cusin, che ha rotto gli equilibri nel gruppetto. Il francese è stato prontamente seguito dai tre che hanno poi occupato i primi tre posti del podio, proprio ai danni dell’atleta cheli ha “lanciati” nell’azione decisiva.

Mario Prato

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