GAUDIN CI HA PRESO GUSTO

marzo 18, 2013 by Redazione  
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Il 26enne francese della Europcar, mai a segno nelle sue prime cinque stagioni da professionista, coglie il suo secondo successo nel giro di due settimane imponendosi in volata nella Cholet-Pays de Loire sui compagni di fuga Marcel Wyss, Rein Taaramäe e Matthias Brändle, agevolati dalla tardiva reazione del plotone. Migliore degli italiani il marchigiano Francesco Lasca 16°

Foto copertina: Guadin esulta anche sul podio (foto Frédéric Girou)

La 36a edizione della Cholet-Pays de Loire, corsa che in passato ha visto imporsi tra gli altri Marc Madiot, Frank Vandenbroucke, Jens Voigt, Jimmy Casper, per tre volte Jan Kirsipuu e nelle ultime due stagioni Thomas Voeckler e Arnaud Démare, si è disputata lungo un percorso di 206 km con partenza e arrivo a Cholet piuttosto impegnativo con 10 côtes contrassegnate come gran premi della montagna, ultima delle quali la Côte de la Séguinière a 8 km dal traguardo, e diversi altri saliscendi per un totale di circa 2500 metri di dislivello: la start list, che ha inevitabilmente risentito della concomitanza con la Milano-Sanremo, comprendeva tra gli altri Pierrick Fédrigo e Anthony Geslin (Fdj), Cyril Gautier (Europcar), Yauheni Hutarovich e John Gadret (Ag2r), Jimmy Engoulvent (Sojasun), Jerome Coppel e Rein Taaramäe (Cofidis), Jurgen Van Goolen e Nicolas Vogondy (Accent Jobs), Artem Ovechkin (Rusvelo) e gli azzurri Francesco Lasca (Caja Rural), Matteo Pelucchi (Iam Cycling) e Mattia Gavazzi (Androni), tutti in grado di dire la propria in caso di arrivo in volata. La corsa, caratterizzata dal maltempo che in queste giornate ha colpito un po’ tutta l’Europa, è stata molto combattuta fin dalle prime fasi finchè dopo circa 30 km non è nata la fuga che si rivelerà decisiva ad opera di Marcel Wyss (Iam Cycling) immediatamente raggiunto dal compagno di squadra Matthias Brändle, da Russell Hampton (Raleigh), da Damien Gaudin (Europcar), che di recente si è imposto a sorpresa nel prologo della Parigi-Nizza, e un Rein Taaramäe ancora alla ricerca della miglior condizione dopo un 2012 in cui il suo rendimento è stato compromesso da una forma di mononucleosi: i fuggitivi hanno acquisito fino a 5′50” di margine a 60 km dal traguardo e la reazione del gruppo, condotto principalmente dalla Caja Rural di Lasca, dall’Androni di Gavazzi, dalla Big Mat di Fabien Bacquet e Mathieu Drujon e dalla La Pomme Marseille di Justin Jules, è stata tardiva e inefficace, anche perchè il susseguirsi degli strappi ha man mano sfaldato le squadre che inseguivano finchè 14 atleti, tra cui Coppel, Geslin e Gautier, non si sono avvantaggiati senza però aver chances di riprendere gli uomini di testa, rimasti nel frattempo in quattro per il cedimento di Hampton. La lotta per il successo ha visto Wyss e Taaramae tentare più volte di prendere il largo mettendo in difficoltà Brändle, che ha fatto più volte l’elastico riuscendo comunque sempre a rientrare, ma non Gaudin che nello sprint conclusivo si è imposto nettamente precedendo nell’ordine lo svizzero, l’estone e l’austriaco e cogliendo il suo secondo successo nel giro di due settimane dopo che nelle precedenti 5 stagioni da professionista non era mai riuscito a imporsi. 5° a 1′03” ha chiuso lo specialista del ciclocross Francis Mourey (Fdj) che ha anticipato il resto del gruppetto inseguitore regolato dal suo compagno Dominique Rollin su Pieter Jacobs (Topsport Vlaanderen), Kévin Reza (Europcar), Patrick Schelling (Iam Cycling) e Guillaume Levarlet (Cofidis) mentre il migliore degli azzurri Francesco Lasca ha chiuso al 16° posto a 1′23” in un gruppo comprendente anche il 24enne siciliano Antonino Parrinello (Androni).

Marco Salonna

17-03-2013

marzo 18, 2013 by Redazione  
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MILANO-SANREMO

Il tedesco Gerald Ciolek (MTN Qhubeka) si è imposto nella corsa italiana, Milano-Sanremo, percorrendo 245 Km in 5h37′20″ alla media di 43,577 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo slovacco Sagan e l’elvetico Cancellara. Miglior italiano Luca Paolini (Katusha Team), 5°.

CHOLET – PAYS DE LOIRE

Il francese Damien Gaudin (Team Europcar) si è imposto nella corsa francese, circuito di Cholet, percorrendo 206 Km in 5h12′33″ alla media di 39,545 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’elvetico Wyss e di 3″ l’estone Taaramäe. Due italiani in gara: Francesco Lasca (Caja Rural) 16° a 1′23″, Antonino Parrinello (Androni Giocattoli – Venezuela), 25° con lo stesso tempo.

CAMPIONATI OCEANICI

L’australiano Cameron Meyer (Orica – GreenEDGE) si è imposto nella corsa in linea, circuito di Canberra, percorrendo 153 Km in 3h50′39″ alla media di 39,800 Km/h. Ha preceduto di 2″ il connazionale Howson e di 1′33″ il connazionale Anderson.

CAMPIONATI ASIATICI

L’uzbeko Muradian Khalmuratov si è imposto nella corsa in linea, circuito di New Delhi (200 Km). Ha preceduto di 12″ l’iraniano Moazemi Godarzi e di 17″ il kazako Mizourov.

ISTARSKO PROLJECE – ISTRIAN SPRING TROPHY (Croazia)

Lo sloveno Matej Marin (Team Gourmetfein Simplon) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Pazin – Umag, percorrendo 153 Km in 3h31′42″ alla media di 43,363 Km/h. Ha preceduto allo sprint il kazako Renev e lo sloveno Tratnik. In classifica si impone lo sloveno Matej Mugerli (Adria Mobil) è ancora leader della classifica con 7″ sul croato Rogina e sul tedesco Sinkewitz.

GRAND PRIX DE LA VILLE DE NOGENT-SUR-OISE

Il danese Alexander Kamp Egested (Team Cult Energy) si è imposto nella corsa francese, Laigneville – Nogent-sur-Oise, percorrendo 163,7 Km in 4h03′17″, alla media di 40,372 Km/h. Ha preceduto di 1″ il francese Bodiot e di 7″ il belga Baugnies. Unico italiano classificato Leonardo Pinizzotto (Team Nippo – De Rosa), 15° a 2′54″

GRAN PREMIO SAN GIUSEPPE (dilettanti)

L’italiano Luca Chirico (Trevigiani Dynamon Bottoli) si è imposto nella corsa italiana, Sambucheto – Montecassiano, percorrendo 167 Km in 4h22′30″ alla media di 38,171 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Paolo Colonna (Team Colpack) e Luca Benedetti (Bedogni – Natalini – Anico)

POPOLARISSIMA (dilettanti)

L’italiano Nicola Ruffoni (Team Colpack) si è imposto nella corsa veneta, circuito di Treviso (154 Km). Ha preceduto allo sprint gli italiani Federico Zurlo (Zalf Euromobil Désirée Fior) e Stefano Perego (Trevigiani Dynamon Bottoli)

A CIOLEK UNA SANREMO DA TREGENDA

marzo 17, 2013 by Redazione  
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Il tedesco della MTN-Qhubeka conquista a sorpresa la 104a Milano – Sanremo, funestata da pioggia e neve, al punto da indurre gli organizzatori a tagliare il Passo del Turchino e la salita delle Manie. Beffato negli ultimi metri Peter Sagan, perfetto fino allo sprint, lanciato invece con eccessivo anticipo. Completa il podio Fabian Cancellara, promotore, insieme a Luca Paolini, dell’azione che sul Poggio ha rintuzzato un pericoloso attacco di Chavanel e Stannard.

Foto copertina: Gerald Ciolek brucia Peter Sagan sul lungomare sanremese (foto Roberto Bettini)

E’ una delle edizioni più controverse che si ricordino quella che ha segnato il passaggio della Milano – Sanremo dal sabato alla domenica, scelta che forse nessuno immaginava potesse pesare tanto sullo sviluppo della gara. Si fosse corso ventiquattro ore prima, la Classicissima 2013 si sarebbe infatti disputata in condizioni meteo del tutto normali, sul tracciato previsto, e con un parterre di favoriti comprendente non meno di una ventina di nomi. Ad accogliere i corridori alla partenza, stamane, è stato invece un freddo ben poco primaverile, accompagnato da un misto di pioggia e neve che non lasciava presagire nulla di buono per il transito sul Passo del Turchino, abbondantemente imbiancato.
A dispetto del malcontento degli appassionati, ed in particolare di coloro che ricordano alcune epiche battaglie sotto la neve di alcuni decenni or sono (si pensi alla Liegi 1980, passata alla storia come Neige-Bastogne-Neige), e senza particolari lamentele da parte degli interpreti, gli organizzatori hanno così optato per una drastica soluzione: stop alla corsa ad Ovada, dopo 117 km di gara, e ripresa a Cogoleto, per percorrere ancora 126 km, con trasferimento in pullman e congelamento dei distacchi (gioco di parole non voluto) fra i battistrada e il gruppo. Una scelta tutto sommato comprensibile nell’ottica della salvaguardia della sicurezza dei corridori, pensando soprattutto all’eventuale discesa innevata; meno condivisibile invece il taglio della salita delle Manie, motivata come tentativo di venire incontro agli atleti, provati dal maltempo.
Per assistere al vero avvio della Milano – Sanremo si sono così dovute attendere le ore 15, allorché la giuria ha dato via libera a Maxim Belkov, Lars Yitting Bak, Matteo Montaguti, Diego Rosa, Filippo Fortin e Pablo Lastras, evasi dopo una decina di chilometri e giunti all’interruzione con 7’10’’ di margine sul plotone. Con il medesimo ritardo è ripartito dunque il gruppo, privo però di possibili protagonisti quali Nordhaug, Terpstra, Slagter e, soprattutto, Tom Boonen, che hanno preferito non ripartire. E mentre i colleghi riprendevano a pedalare, il quattro volte vincitore della Roubaix ha rilasciato dichiarazioni assai allarmanti, secondo le quali sarebbero ripartiti da Cogoleto anche atleti ritiratisi precedentemente, il cui abbandono non era però stato formalizzato.
Nell’attesa di verificare se troveranno riscontro le parole del belga, che getterebbero non poche ombre sulla trasparenza dell’organizzazione, non resta che raccontare quel che restava di una corsa quanto mai anomala, se non altro perché di fatto spezzata in due semi-tappe. Fortin perdeva contatto dagli altri fuggitivi a 76 km dal traguardo, mentre dava forfait anche il vincitore dell’edizione 2011, Matthew Goss. Nella zona dei Capi, a lasciare sono stati Thor Hushovd e, soprattutto, Vincenzo Nibali, estromesso da condizioni meteo non troppo dissimili da quelle che pochi giorni fa avevano favorito la splendida azione con cui aveva mandato gambe all’aria Froome e il Team Sky, ribaltando la Tirreno – Adriatico.
La fuga dei coraggiosi della prima ora si è esaurita a 31 km dal traguardo, poco prima che, all’imbocco della Cipressa, una caduta obbligasse a depennare anche Tyler Farrar dalla lista dei papabili vincitori. Proprio lì, come prevedibile, i big hanno cominciato a muoversi; non tanto sulla salita, animata da timidi allunghi di Roelandts, Chavanel e Bouet; quanto piuttosto nella successiva discesa, dove Gilbert ha chiamato in avanscoperta un drappello che non è però riuscito a trovare accordo. Fra i presenti, Chavanel, Stannard e Vorganov sono stati i più lesti ad approfittare della fase di stallo, allungando ulteriormente, e costruendo in breve un margine di 25’’ difeso fino all’imbocco del Poggio.
Il russo ha ceduto dopo poche pedalate all’insù, mentre Chavanel e Stannard, pur scattandosi reciprocamente in faccia più di una volta, hanno a lungo dato l’impressione di poter resistere fino a Sanremo. A sventare un arrivo della coppia hanno provveduto invece Moser, sotto il cui impulso sono stati riassorbiti Vorganov e il contrattaccante Iglinskiy, e soprattutto il duo Paolini – Cancellara, promotori in quest’ordine di accelerazioni cui hanno saputo replicare soltanto Pozzato, Sagan e Ciolek.
Con 7’’ di differenza tra i due gruppetti in cima all’ultima salita, a consentire il ricongiungimento sono state le doti di discesista dello slovacco, che ha riportato sotto i compagni d’avventura e fatto fuori Pozzato, incredibilmente incapace di chiudere i pochissimi metri che lo separavano da Paolini allo scollinamento.
Terminata la picchiata, è stato ancora il baby-fenomeno Cannondale il primo a provare l’allungo, imitato poco dopo da un disperato tentativo di Stannard, rintuzzato di nuovo dal favorito numero uno della vigilia. Al prezzo di quelli che, con il senno di poi, sono forse stati due fuori-giri di troppo, il 23enne di Zilina si è così ritrovato sul rettilineo d’arrivo esattamente dove voleva essere, con i pochi velocisti più quotati di lui ormai ben distanziati. Con la tavola apparecchiata per mettere le mani sulla prima classica monumento della carriera, Sagan ha invece gettato al vento un trionfo annunciato con un madornale errore di scelta di tempo: stuzzicato da un tentativo di volata lunga di Chavanel, Peter ha lanciato lo sprint a non meno di 250 metri dalla linea bianca, con a ruota Gerald Ciolek, di gran lunga il cliente più scomodo del drappello. La rimonta del tedesco è stata lenta, ma l’anticipo con cui lo slovacco aveva avviato la sua progressione ha lasciato al 26enne di Colonia tempo e spazio per completarla, sia pure poco prima del colpo di reni.
Terzo, parzialmente consolato per l’ennesimo piazzamento nella Classicissima dalla sconfitta del grande favorito, con il quale i rapporti non sono idilliaci, Fabian Cancellara, da cui nel finale ci si attendeva un ulteriore attacco, di fatto mai concretizzatosi. Chavanel, Paolini e Stannard hanno occupato le posizioni dalla quarta alla sesta, anticipando di pochi metri Taylor Phinney, autore di una mostruosa progressione nei chilometri finali, con la quale ha messo tutto solo 14’’ fra sé e il gruppo, regolato da Kristoff su Cavendish e Eisel.
Con sollievo, si può concludere che le condizioni a dir poco anomale non hanno impedito ai più forti fra i superstiti di arrivare a giocarsi la Sanremo, con pioggia e freddo a compensare l’eliminazione di due passaggi chiave della corsa e la riduzione del chilometraggio. Crediamo di poter affermare però che, con Turchino e Manie, avremmo assistito a qualcosa di diverso; e se pensare che in altri tempi la gara sarebbe stata disputata regolarmente non rende necessariamente sbagliato il taglio del primo, si intravede almeno nella soppressione della seconda ascesa un eccesso di cautela o di clemenza.

Matteo Novarini

CAMMAERTS SORPRENDE GLI SPRINTER

marzo 17, 2013 by Redazione  
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Nel giorno di vigilia della “Classicissima di Primavera” il sempre più fitto calendario internazionale da modo anche a chi non sarà impegnato sulle strade della Milano-Sanremo di competere per un traguardo, anche se non prestigioso come quello della cittadina ligure.

Foto copertina: Cammaerts si impone nella classica francese (foto Joy Winter)

In Francia si è svolta la Classic Loire Atlantique che nei 11 giri di un circuito di 16,8 km attraverso i comuni di La Haye-Fouassière, Saint-Fiacre-sur-Maine, Maisdon-sur-Sèvre, Château-Thébaud e Vertou ha decretato la vittoria del belga Edwing Cammaerts.
Il portacolori della francese Cofidis ha scombussolato i piani delle squadre dei velocisti con uno scatto da finisseur sotto lo striscione dell’ultimo km. Alle sue spalle il gruppetto inseguitore è stato regolato dal bielorusso Yauheni Hutarovich della Ag2R la Mondiale che ha conquistato così il secondo gradino del podio davanti al francese Laurent Pichon della FdJ. Quarto Omar Bertazzo della Androni Giocattoli Venezuela, unico team italiano presente ai nastri di partenza.
Prima dell’epilogo finale la corsa era vissuta sul tentativo di una decina di elementi (tra i quali Riblon, Frapporti, Van Asbroeck e Le Bon), esauritosi con il passare dei chilometri e che ha visto come ultimo a cedere Francisco Moreno della Caja Rural, quando mancavano solo 8 km al termine e con le schermaglie preparatorie allo sprint finale in pieno svolgimento.
La starting list della corsa francese era arricchita dalla presenza delle due squadre francesi del World Tour, mentre per i colori italici oltre alla già citata Androni Venezuela, che schierava 6 italiani su 8, erano presenti anche Matteo Pelucchi (IAM Cycling) e Francesco Lasca (Caja Rural – RGA).

Mario Prato

16-03-2013

marzo 17, 2013 by Redazione  
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CLASSIC LOIRE ATLANTIQUE

Il belga Edwig Cammaerts (Cofidis, Solutions Crédits) si è imposto nella corsa francese, circuito di La Haye-Fouassière, percorrendo 184,8 Km in 4h50′41″ alla media di 38,144 Km/h. Ha preceduto di 7″ il bielorusso Hutarovich e il francese Pichon. Miglior italiano Omar Bertazzo (Androni Giocattoli – Venezuela), 4° a 7″.

ISTARSKO PROLJECE – ISTRIAN SPRING TROPHY (Croazia)

Il tedesco Patrick Sinkewitz (Meridiana – Kamen Team) si è imposto nella seconda tappa, Vrsar – Motovun, percorrendo 165 Km in 4h05′13″ alla media di 40,372 Km/h. Ha preceduto di 1″ lo sloveno Valjavec e di 3″ il tedesco Herklotz. Ritirato l’unico italiano in gara Alberto, Di Lorenzo (Meridiana – Kamen Team). Lo sloveno Matej Mugerli (Adria Mobil) è ancora leader della classifica con 7″ sul croato Rogina e su Sinkewitz.

CIRCUIT D’ALGER

Il danese Martin Pedersen (Christina Watches – Onfone) si è imposto nella corsa algerina percorrendo 124 Km in 2h48′03″ alla media di 44,272 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’algerino Lagab e di 4″ il britannico Appleby.

NELLA NEVE SPUNTA DEHAES

marzo 16, 2013 by Redazione  
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In un inusuale scenario di freddo polare e neve si è corsa l’Handzame Classic, corsa belga giunta alla 11esima edizione. Finale scontato anche a causa del cambio di percorso operato nella giornata di ieri per maltempo: è stato Kenny Dehaes a vincere la volata di gruppo, davanti a Kenny Van Hummel e Danny Van Poppel.

Foto copertina: vittoria da “brividi” per Kenny Dehaes (foto Photopress.be)

La corsa fiamminga non ha visto quest’oggi una vera e propria fuga di giornata: inizialmente il gruppo ha visto operare una divisione in ben tre tronconi. Solo dopo numerosi chilometri avviene il ricongiungimento fra i primi due tronconi. Evadono quindi 5 fuggitivi, con appena 130 km da percorrere: si tratta di William Clarke (Argos – Shimano), Jonas Vangenechten (Lotto Belisol), Youcef Reguigui (MTN – Qhubeka), Sean De Bie (Leopard Trek CT) e Kess Heytens (Team 3M). L’atteggiamento permissivo del plotone permette anche il riavvicinamento del terzo troncone, che torna ad appena 2’ dal gruppo principale. La fuga viene però estinta un componente alla volta, l’ultimo dei quali, Reguigui, viene riassorbito ai 12 km dal traguardo: la volata a ranghi compatti sembra dunque il finale più scontato, ma nel ciclismo le sorprese sono sempre dietro l’angolo, e così partono in contrattacco in tre: Bert Grabsch (Omega Pharma – QuickStep), Wesley Kreder (Vacansoleil-DCM) e Alphonse Vermote (An Post – Chainreaction). Colpo grosso mancato di poco, dato che i finisseurs vengono raggiunti praticamente sotto la bandiera a scacchi, quando la volata è già stata ampiamente lanciata. Volata vinta dal Belga della Lotto-Belisol Kenny Dehaes, davanti alla coppia Vacansoleil-DCM Kenny Van Hummel e Kenny Van Poppel. Per il belga si tratta del secondo successo stagionale nel 2013, dopo la vittoria al Trofeo Palma de Maiorca.

Lorenzo Alessandri
Twitter @LorenzoAleLS7

15-03-2013

marzo 16, 2013 by Redazione  
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HANDZAME CLASSIC

Il belga Kenny Dehaes (Lotto Belisol Team) si è imposto nella corsa belga, Bredene – Handzame, percorrendo 196 Km in 4h49′12″ alla media di 40,664 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli olandesi Van Hummel e Van Poppel. Miglior italiano Alessandro Bazzana (Unitedhealthcare Pro Cycling Team), 15°.

TOUR D’ALGERIE

Lo spagnolo Victor De La Parte (SP Tableware) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Mila – Constantine, percorrendo 124 Km in 3h23′13″, alla media di 36,611 Km/h. Ha preceduto di 2′46″ il turco Sayar e di 9′19″ lo spagnolo Zaballa Gutiérrez. Ritirato l’unico italiano in gara, Angelo Furlan (Christina Watches – Onfone). In classifica si impone De La Parte con 1′56″ su Sayar e 7′36″ sul tedesco Schumacher.

ISTARSKO PROLJECE – ISTRIAN SPRING TROPHY (Croazia)

Lo sloveno Matej Mugerli (Adria Mobil) si è imposto nella prima tappa, Umag – Labin, percorrendo 163 Km in 4h00′17″ alla media di 40,702 Km/h. Ha preceduto allo sprint il croato Rogina e il francese Alaphilippe. Unico italiano in gara Alberto Di Lorenzo (Meridiana – Kamen Team), 160° a 4′52″. Mugerli è il nuovo leader della classifica con 10″ su Rogina e 16″ sull’australiano Roberts. Di Lorenzo 164° a 5′32″.

INCREDIBILE JUNGELS: FUGA VINCENTE DI 170 KM

marzo 15, 2013 by Redazione  
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Gara incredibile del ragazzino della Radioshack che parte dopo 11 km assieme ad Avila, Haller e Teluer, quindi rimane solo per più di dieci chilometri e va a vincere in solitaria. Beffa per Bennati che vince la volata valida per il secondo posto davanti a Simone Ponzi.

Foto copertina: Jungels tutto solo al traguardo di Stresa (foto Bettini)

Come può un cronoman vincere una gara in linea? Trasformandola in una lunghissima cronometro! Deve aver programmato questo prima della partenza Bob Jungels, neopro della Radioshack-Leopard, che quest’oggi se n’è partito dopo 11 km assieme ad Avila, Haller e Teuler andando in breve a guadagnare ben dieci minuti sul plotone ignaro di quanto stava per accadere.
Sotto il vento battente si giunge al primo passaggio sull’ascesa di Massino Visconti dove Teruel perde contatto dal gruppo in testa; è, invece, sul passaggio successivo, quando mancano poco più di dieci chilometri, che accade l’impensabile: Jungels, giovanissimo cronoman, decide di lasciare la compagnia dopo 170 km di fuga e involarsi verso il traguardo: “Non ci credevo nemmeno io quando siamo scattati, ma poi chilometro dopo chilometro il sogno si avvicinava e ho dato tutto”.
Lasciati sul posto Teuler ed Avila inizia la sua personale cronometro mentre dietro il gruppo si rende conto dell’errore e prova il tutto per tutto, un po’ per volta raggiunge tutti i fuggitivi, ma non il lussemburghese che mantiene quasi un minuto sul gruppone domato da Bennati, felice a metà: “Il ragazzino ci ha sorpreso, è andato davvero forte, ma lo abbiamo lasciato troppo libero!”. Chiara la delusione per essere stato il più forte in volata e non aver potuto giocarsi la gara.
Molto più contento il terzo arrivato, Simone Ponzi, con un velo di polemica: “Lavoriamo solo noi della Astana e non possiamo rimproverarci nulla, sono contentissimo per il risultato”.
Coperte le stelle della Sanremo alla vigilia, con Cancellara e Nibali che si lasciano sfilare sulle prime rampe del Massino Visconti, Jungels non ci sarà, Bennati si e avrà il dente avvelenato!

Andrea Mastrangelo

14-03-2013

marzo 15, 2013 by Redazione  
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GP NOBILI RUBINETTERIE – COPPA PAPA’ CARLO – COPPA CITTA’ DI STRESA

Il lussemburghese Bob Jungels (RadioShack – Leopard) si è imposto nella corsa italiana, Suno – Stresa, percorrendo 187,5 Km in 4h33′04″ alla media di 41,198 Km/h. Ha preceduto di 52″ gli italiani Daniele Bennati (Team Saxo – Tinkoff) e Simone Ponzi (Astana Pro Team)

TOUR D’ALGERIE

Il britannico Kit Gilham si è imposto nella quarta tappa, circuito di Constantine, percorrendo 135 Km in 3h37′37″ alla media di 37,221 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’algerino Chaabane e di 53″ lo spagnolo Sobrino Martínez. Unico italiano Angelo Furlan (Christina Watches – Onfone), 64° a 11′58″. Il tedesco Stefan Schumacher (Christina Watches – Onfone) è ancora leader della classifica, con 20″ sullo spagnolo Zaballa Gutiérrez e 21″ sul marocchino Abelouache. Furlan 40° a 33′33″

ISTARSKO PROLJECE – ISTRIAN SPRING TROPHY (Croazia)

L’australiano Luke Roberts (Team Stölting) si è imposto nel prologo, circuito di Umag, percorrendo 2 Km in 2′15″ alla media di 53,333 Km/h. Ha preceduto di 4″ il tedesco Herklotz e il norvegese Landa. Unico italiano in gara Alberto Di Lorenzo (Meridiana – Kamen Team), 187° a 35″.

CAMPIONATI ASIATICI

L’uzbeko Muradjan Khalmuratov si è imposto nella corsa a cronometro, circuito di New Delhi (India), percorrendo 40 Km in 51′51″ alla media di 46,287 Km/h. Ha preceduto di 9″ il kazako Mizurov e di 30″ il kirghizo Wacker.

CAMPIONATI OCEANICI

Il neozelandese Paul Odlin si è imposto nella corsa a cronometro, circuito di Canberra (Australia), percorrendo 40 Km in 53′45″ alla media di 44,651 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’australiano Dyball e di 29″ il neozelandese Cooper.

13-03-2013

marzo 14, 2013 by Redazione  
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NOKERE-KOERSE

La corsa belga, che avrebbe dovuto disputarsi tra Renaix e Nokere (196,4 Km), è stata annullata a causa del maltempo (neve)

TOUR D’ALGERIE

L’algerino Abdelbasset Hannachi (Groupement Sportif Pétrolier Algérie) si è imposto nella terza tappa, Batna – Setif, percorrendo 112,6 Km in 3h16′40″ alla media di 34,352 Km/h. Ha preceduto allo sprint il marocchino Abelouache e l’algerino Belmokhtar . Unico italiano Angelo Furlan (Christina Watches – Onfone), 17° a 1′12″. Il tedesco Stefan Schumacher (Christina Watches – Onfone) è ancora leader della classifica, con 20″ sullo spagnolo Zaballa Gutiérrez e 21″ su Abelouache. Furlan 27° a 22′29″

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