10-08-2012

agosto 11, 2012 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

ENECO TOUR
L’italiano Giacomo Nizzolo (RadioShack-Nissan) si è imposto nella quinta tappa, Hoogerheide – Aalter percorrendo 184,6 Km in 4h10′20″, alla media di 44,245 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Roelandts e l’italiano Manuel Belletti (Ag2r-La Mondiale). Il belga Tom Boonen (Omega Pharma-Quickstep) ha conservato la testa della classifica, con 1″ sul connazionale Keukeleire e 2″ sul francese Sylvain Chavanel. Miglior italiano Nizzolo, 8° a 5″.

TOUR OF UTAH
Lo statunitense Jacobe Keough (Unitedhealthcare Pro Cycling Team) si è imposto nella quarta tappa, Lehi – Salt Lake City, percorrendo 215,6 Km in 4h47′06″, alla media di 45,057 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Marco Benfatto (Liquigas-Cannondale) e lo statunitense Farrar. Lo statunitense Christian Vande Velde (Garmin – Sharp) ha conservato la testa della classifica, con 3″ sui connazionali Danielson e Zabriskie. Miglior italiano Ivan Santaromita (BMC Racing Team), 16° a 1′01″.

VUELTA CICLISTA A LEON
Lo spagnolo Moisés Dueñas Nevado (Burgos BH – Castilla y León) si è imposto nella quarta tappa, Sabero – Villamanín, percorrendo 182,1 Km in 4h36′16″, alla media di 39,548 Km/h. Ha preceduto di 18″ i connazionali Vallejo Domínguez e Durán Aroca. Due italiani in gara: Ruben Donati (Gomur-Cantabria Deporte-Ferroatlántica) 36° a 6′46″, Federico Buttò (Frío Julymar) 94° a 32′22″. Lo spagnolo José Belda Mira (Gsport-Valencia Terra y Mar) ha conservato la testa della classifica, con 1′14″ su Vallejo Domínguez e 1′18″ sul russo Belykh. Donati 27° a 22′27″, Buttò 88° a 1h02′36″

TOUR DE L’AIN (Francia)
Lo statunitense Andrew Talansky (Garmin – Sharp) si è imposto nella quarta tappa, Nantua – Septmoncel, percorrendo 156,7 Km in 3h47′46″, alla media di 41,279 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Majka e lo spagnolo Pardilla Bellon. Miglior italiano Mirko Selvaggi (Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team), 23° a 1′37″. Talansky è il nuovo leader della classifica, con 12″ e 38″ sugli spagnoli Pardilla Bellon e Navarro Garcia. Miglior italiano Dario Cataldo (Omega Pharma-Quickstep), 17° a 5′43″.

TOUR CYCLISTE INTERNATIONAL DE LA GUADELOUPE (dilettanti)

Il francese Dimitri Deliot (USL – CRBTP) si è imposto nella settima tappa, Point à Pitre – Bouillante, percorrendo 144 Km in 3h26′04″, alla media di 41,928 Km/h. Ha preceduto di 8″ il polacco Pierzga e di 10″ l’elvetico Cambianica. Miglior italiano Alessio Camilli (Vega Prefabbricati Montappone), 10° a 1′36″. Il francese Ludovic Turpin (Union Sportive Goyavienne) è tornato leader della classifica, con 4″ sul canadese Langlois e 4′57″ sul giapponese Sano. Miglior italiano Simone Campagnaro (Team Nippo), 6° a 5′51″.

LA MI-AOÛT EN BRETAGNE

Il britannico Ian Bibby (Endura Racing) si è imposto nella seconda tappa, Pont Scorff – Cléguer, percorrendo 166 Km in 4h10′49″, alla media di 39,710 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francesi Lefrançois e Schmidt. Il canadese David Veilleux (Team Europcar) ha conservato la testa della classifica con 57″ sul norvegese Rake e 58″ sul francese Matheou.

TOUR OF SZEKLERLAND (Romania)

L’ucraino Anatoliy Pakhtusov (ISD – Lampre Continental) si è imposta nella seconda tappa, circuito di Miercurea Ciuc – Miercurea Ciuc, percorrendo 168,9 Km in 3h44′35″, alla media di 45,123 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Popkov e lo sloveno Matej Marin (RC Arbö Gourmetfein Wels). Miglior italiano Manuel Fedele (Hemus 1896 – Trojan), 19° a 6′08″. Marin è il nuovo leader della classifica, con 41″ su Pakhtusov e 47″ su Popkov. Miglior italiano Fedele, 38° a 9′31″.

CAMPIONATO EUROPEO U23 – CRONOMETRO (dilettanti)

Il danese Rasmus Christian Quaade (Blue Water Cycling) si è imposto nella prova a cronometro, circuito di Goes, percorrendo 24,9 Km in 28′59″, alla media di 51,546 Km/h. Ha preceduto di 23″ il lussemburghese Jungels e di 32″ l’ucraino Golovasch. Miglior italiano Massimo Coledan (Trevigiani Dynamon Bottoli), 14° a 1′19″.

ORA NIZZOLO CONQUISTA ANCHE LE FIANDRE

agosto 10, 2012 by Redazione  
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Dopo essersi aggiudicato una tappa e la classifica generale del Giro di Vallonia il brianzolo va a segno anche in territorio fiammingo aggiudicandosi al fotofinish la frazione di Aalter davanti a Roelandts, che aveva esultato credendo di aver tagliato per primo il traguardo, e all’altro azzurro Belletti. Quinto posto per Boonen che allunga leggermente in classifica generale in attesa delle due frazioni decisive dell’Eneco Tour.

Foto copertina: Nizzolo a segno nella quinta tappa dell’Eneco Tour (foto Cor Vos)

Anche la quinta tappa dell’Eneco Tour, 184,6 km senza alcuna asperità da Hoogerheide ad Aalter, ha offerto davvero ben poco allo spettacolo con la scontata fuga di pochi corridori lontani nella classifica generale, nella fattispecie Muravyev (Astana), De Wilde (Accent Jobs), De Vreese (Topsport Vlaanderen) e Delage (Fdj) che successivamente si è rialzato laciandosi riassorbire dal gruppo, e il plotone che ha inizialmente concesso un margine di 5′10” per poi chiudere a 25 km dal traguardo sotto la spinta dell’Omega-QuickStep della maglia bianca Boonen, di una particolarmente attiva Orica-GreenEdge che aveva in Kruopis l’atleta deputato a disputare lo sprint e dell’Argos-Shimano di Kittel, già vincitore di due tappe e grande favorito di giornata malgrado la perdita di un uomo importante come Degenkolb che non ha preso il via.
Il finale si è rivelato in ogni caso piuttosto convulso dapprima con la caduta ai -3 dal traguardo di Bos (Rabobank), trionfatore nella frazione di Genk, e successivamente per via di alcuni corridori che hanno preso la via più breve nelle ultime due rotonde ritrovandosi in testa al gruppo e scompaginando i piani delle squadre dei velocisti, nessuna delle quali è riuscita a prendere in mano la situazione; il tentativo di Tanner (Saxo Bank-Tinkoff) e le diverse curve presenti negli ultimi 2 km hanno creato ulteriore scompiglio e a cogliere l’attimo fuggente è stato Giacomo Nizzolo (RadioShack), che si è lanciato ai 300 metri e a differenza di quanto accaduto nella frazione inaugurale di Middelburg ha colto di sorpresa gli avversari guadagnando diversi metri e resistendo per meno di mezza ruota al ritorno di Roelandts (Lotto-Belisol) che ha alzato le braccia subito dopo aver tagliato il traguardo, ma il fotofinish ha decretato il successo dell’italiano, che conferma un grande feeling con il Belgio dopo essersi recentemente aggiudicato una tappa e la classifica generale del Giro di Vallonia: dal canto suo Roelandts ha dovuto accontentarsi della sua seconda piazza d’onore consecutiva davanti all’altro azzurro Belletti (Ag2r), a Demare (Fdj) e a Boonen mentre Kittel non è neppure riuscito a disputare lo sprint
Il campione belga ha conservato la leadership nella generale con 1” su Keukeleire, 2” sui compagni Chavanel e Terpstra, 3” su Kristoff, 4” su Boom e Steegmans e 5” su Nizzolo risalito all’8° posto: sulla carta il campione belga, comunque in grado di ben figurare su una distanza così ridotta pur non essendo un vero e proprio specialista, dovrà difendersi nei 17,4 km della crono di Ardooie con Chavanel e Kwiatkowski, altro atleta dell’Omega-QuickStep, che sembrano gli avversari più pericolosi ma avrà poi il terreno per fare nuovamente la differenza sul Mur de Grammont e sugli altri strappi tipici del Giro delle Fiandre che verranno affrontati nella giornata di domenica.

Marco Salonna

09-08-2012

agosto 10, 2012 by Redazione  
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ENECO TOUR
Il tedesco Marcel Kittel (Argos – Shimano) si è imposto nella quarta tappa, Heers – Bergen op Zoom, percorrendo 213,3 Km in 5h11′41″, alla media di 41,061 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Roelandts e l’italiano Giacomo Nizzolo (RadioShack-Nissan). Il belga Tom Boonen (Omega Pharma-Quickstep) è il nuovo leader della classifica, con 1″ sul connazionale Keukeleire e 2″ sul francese Sylvain Chavanel. Miglior italiano Nizzolo, 22° a 15″.

TOUR OF UTAH
L’australiano Michael Matthews (Rabobank Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, Ogden – Research Park (Salt Lake City), percorrendo 137 Km in 3h24′07″, alla media di 40,271 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’elvetico Schär e lo statunitense Bookwalter. Miglior italiano Damiano Caruso (Liquigas-Cannondale), 7° . Lo statunitense Christian Vande Velde (Garmin – Sharp) ha conservato la testa della classifica, con lo stesso tempo dei connazionali Danielson e Zabriskie. Miglior italiano Ivan Santaromita (BMC Racing Team), 18° a 58″.

VUELTA CICLISTA A LEON
L’estone Rene Mandri (Endura Racing) si è imposto nella terza tappa, Val de San Lorenzo – Riello, percorrendo 161,2 Km in 4h09′57″ alla media di 38,695 Km/h. Ha preceduto di 1′07″ lo spagnolo Infante e il russo Antonov. Due italiani in gara: Ruben Donati (Gomur-Cantabria Deporte-Ferroatlántica) 32° a 3′06″, Federico Buttò (Frío Julymar) 74° a 8′45″. Lo spagnolo José Belda Mira (Gsport-Valencia Terra y Mar) ha conservato la testa della classifica, con 1′19″ sul russo Belykh e 1′21″ sullo spagnolo Vallejo Domínguez. Donati 30° a 16′00″, Buttò 53° a 30′33″

TOUR DE L’AIN (Francia)
Lo spagnolo Daniel Navarro Garcia (Team Saxo Bank-Tinkoff Bank) si è imposto nella terza tappa, Bellay – Montreal-la-Cluse, percorrendo 154,5 Km in 3h47′06″, alla media di 40,819 Km/h. Ha preceduto di 15″ il kazako Lutsenko e lo statunitense Talansky. Miglior italiano Dario Cataldo (Omega Pharma-Quickstep). Navarro Garcia è il nuovo leader della classifica, con 13″ su Cataldo (Omega Pharma-Quickstep) e sul belga Pauwels.

TOUR CYCLISTE INTERNATIONAL DE LA GUADELOUPE (dilettanti)

Il canadese Bruno Langlois (Garneau Quebecor) si è imposto nella sesta tappa, Pointe Noire – Pointe à Pitre, percorrendo 151 Km in 3h48′09″, alla media di 39,711 Km/h. Ha preceduto di 2′16″ i francesi Curier e Clarico. Miglior italiano Alessio Camilli (Vega Prefabbricati Montappone), 5°. Langlois è tornato leader della classifica, con 1′29″ sul francese Turpin e 5′00″ sul giapponese Sano. Miglior italiano Simone Campagnaro (Team Nippo), 5° a 5′47″.

LA MI-AOÛT EN BRETAGNE

Il canadese David Veilleux (Team Europcar) si è imposto nella prima tappa, Grâces – Ploumagoar, percorrendo 182 Km in 4h10′20″, alla media di 43,622 Km/h. Ha preceduto di 57″ il tedesco Thurau e il francese Blain.

TOUR OF SZEKLERLAND (Romania)

La formazione austriaca RC Arbö Gourmetfein Wels si è imposta nella prima tappa, cronometro a squadre Miercurea Ciuc – Szellő-tető, percorrendo 22,3 Km in 32′21″, alla media di 41,360 Km/h. Ha preceduto di 1″ la tedesca LKT Team Brandenburg e di 43″ l’ucraina ISD – Lampre Continental. L’austriaco Markus Eibegger (RC Arbö Gourmetfein Wels) è il primo leader della classifica, con lo stesso tempo dei connazionali Zoidl e Rucker. Miglior italiano Alessandro Malaguti (Hemus 1896 – Trojan), 25° a 3′13″.

TROFEO SPORTIVI DI BRIGA (dilettanti)

L’italiano Alessio Marchetti (Cerone – Rafi) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Briga Novarese, percorrendo 176 Km in 3h54′, alla media di 45,128 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’italiano Pierre Paolo Penasa (Zalf Désirée Fior) e il colombiano Quintero Artunduaga.

KITTEL SI RIPRENDE IL MALTOLTO, BOONEN BALZA IN VETTA

agosto 9, 2012 by Redazione  
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l 24enne tedesco si conferma il re delle volate dell’Eneco Tour e dopo la foratura che gli ha impedito di giocarsela in quel di Genk conquista il suo secondo successo parziale sul traguardo di Bergen op Zoom davanti a Roelandts, al nostro Nizzolo e al campione belga, che grazie a 2” di abbuono conquistati nell’ultimo sprint intermedio conquista la maglia di leader a discapito di Keukeleire.

Foto copertina: il bis di Kittel sulle strade dell’Eneco Tour 2012 (foto Cor Vos)

Così come le precedenti frazioni affrontate finora, eccezion fatta per la cronosquadre di Sittard, anche la quarta tappa dell’Eneco Tour, 213,3 km da Heers a Bergen op Zoom, si prestava a un arrivo a ranghi compatti e il copione della corsa è stato piuttosto scontato con Dockx (Lotto-Belisol), Kohler (Bmc), Shpilevsky e Veuchelen (Vacansoleil), Saez (Euskaltel) e Van Groen (Ag2r) scattati dal gruppo non appena è stata abbassata la bandierina del via ufficiale e il plotone che inizialmente ha lasciato fare concedendo quasi 9′ ai battistrada per poi iniziare a ridurre il gap grazie alle tirate dell’Orica-GreenEdge del leader della generale Keukeleire, dell’Argos-Shimano di Kittel e della Rabobank di Bos che si sono aggiudicati le due precedenti frazioni concluse in volata, dell’Accent Jobs che non era riuscita a inserire uomini nella fuga e anche dell’Omega-QuickStep di Boonen che mai si era vista svolgere questo tipo di lavoro nei giorni scorsi, chiaro segnale che il campione belga voleva inventarsi qualcosa: nel momento in cui il gruppo si è portato a tiro degli uomini di testa e Veuchelen ha tentato l’avventura solitaria è stata proprio la formazione di Lefevere a prendere decisamente il comando andando a riprendere il resto dei battistrada prima dell’ultimo sprint intermedio nel quale Boonen ha conquistato 2” di abbuono superando così Keukeleire nella classifica virtuale.
A 12 km dal traguardo, poco dopo l’ingresso nel circuito finale di Bergen op Zoom, anche Veuchelen ha dovuto alzare bandiera bianca e sono iniziate le grandi manovre per la volata che hanno visto protagoniste anche la Katusha di Kristoff, la Bmc di Phinney e la Rabobank con Brown che poco oltre lo striscione dell’ultimo km ha approfittato di una curva a 90 gradi per guadagnare qualche metro sul resto del gruppo venendo comunque immediatamente riassorbito, mentre si è un po’ disunita l’Argos-Shimano che oltre a Kittel può contare su due atleti come Degenkolb e Veelers che sarebbero i velocisti di punta di moltre altre squadre, almeno all’Eneco Tour: in ogni caso il 24enne di Arnstadt, che con ogni probabilità sarebbe imbattuto nelle frazioni in linea se non avesse forato a pochi km dal traguardo di Genk nella tappa vinta da Bos, non ha perso le primissime posizioni del gruppo e si è lanciato sulla ruota di Kristoff, superando agevolmente il norvegese fresco di bronzo olimpico a Londra e alzando le braccia davanti a Roelandts (Lotto-Belisol), al brianzolo Nizzolo (RadioShack), che non ha ripetuto l’errore della tappa di Middelburg in cui aveva iniziato lo sprint troppo da lontano, e a Boonen che ha visto così sfumare la conquista di altri secondi di abbuono, mentre Guarnieri (Astana) ha chiuso al 7° posto. A causa di un buco creatosi nel finale i primi 29 atleti, tra cui anche Chavanel (Omega-QuickStep), Keukeleire e i nostri Mori (Lampre), Oss (Liquigas) e Marcato (Vacansoleil), hanno guadagnato 5” nella classifica generale che vede ora al comando Boonen con 1” su Keukeleire, 2” su Chavanel e Terpstra, 3” su Kristoff e 4” su Boom. La quinta tappa, 184,6 km da Hoogerheide ad Aalter, vedrà ancora in prima linea gli sprinter dopo di che nel weekend andranno in scena la cronometro di Aardoie e la frazione conclusiva con arrivo in cima al muro di Grammont che saranno decisive per il successo finale.

Marco Salonna

08-08-2012

agosto 9, 2012 by Redazione  
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ENECO TOUR
L’olandese Theo Bos (Rabobank Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, Riemst – Genk, percorrendo 188 Km in 4h14′49″, alla media di 44,267 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Degenkolb e l’australiano Haussler. Miglior italiano Manuel Belletti (Ag2r-La Mondiale), 5°. Il belga Jens Keukeleire (Orica-GreenEdge) ha conservato la testa della classifica, con lo stesso tempo dell’olandese Langeveld e del canadese Tuft. Miglior italiano Tiziano Dall’Antonia (Liquigas-Cannondale), 25° a 17″.

TOUR OF UTAH
La formazione statunitense Garmin-Sharp si è imposta nella seconda tappa, circuito del Miller Motorsports Park (cronometro a squadre), percorrendo 21,75 Km in 22′35″, alla media di 57,786 Km/h. Ha preceduto di 30″ l’olandese Rabobank Cycling Team e di 38″ la lussemburghese RadioShack-Nissan. Unica formazione italiana in gara la Liquigas-Cannondale, 12° a 1′31″. Lo statunitense Christian Vande Velde (Garmin – Sharp) è il nuovo leader della classifica, con lo stesso tempo dei connazionali Danielson e Zabriskie. Miglior italiano Ivan Santaromita (BMC Racing Team), 18° a 58″.

VUELTA CICLISTA A LEON
Lo spagnolo José Belda Mira (Gsport-Valencia Terra y Mar) si è imposto nella seconda tappa, Camponaraya – La Baña, percorrendo 155,2 Km in 4h13′10″, alla media di 36,782 Km/h. Ha preceduto di 1′15″ il russo Belykh e lo spagnolo Vallejo Domínguez. Due italiani in gara: Ruben Donati (Gomur-Cantabria Deporte-Ferroatlántica) 33° a 14′52″, Federico Buttò (Frío Julymar) 48° a 23′46″. Belda è il nuovo leader della classifica, con 1′19″ su Belykh e 1′21″ su Vallejo Domínguez. Donati 33° a 15′02″, Buttò 48° a 23′56″

TOUR DE L’AIN (Francia)
Seconda tappa suddivisa in due semitappe.
Il mattino, il bielorusso Yauheni Hutarovich (FDJ-Big Mat) si è imposto anche nella prima semitappa, Lagnieu – Amberieu-en-Bugey, percorrendo 83,5 Km in 1h51′31″, alla media di 44,926 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Schulze e il francese Sébastien Chavanel. Miglior italiano Giorgio Brambilla (Leopard Trek Continental Team), 9°. Hutarovich ha conservato la testa della classifica con 10″ sull’argentino Lucas Sebastian Haedo e 12″ su Schulze. Miglior italiano Eugenio Alafaci (Leopard Trek Continental Team), 8° a 16″.
Il pomeriggio, la formazione belga Omega Pharma-Quickstep si è imposta nella seconda semitappa, circuito di Saint-Vulbas (cronometro a squadre), percorrendo 11,1 Km in 12′02″, alla media di 55,346 Km/h. Ha preceduto di 4″ la tedesca Team NetApp e di 12″ la danese Team Saxo Bank-Tinkoff Bank. Il tedesco André Schulze (Team NetApp) è il nuovo leader della classifica, con lo stesso tempo dell’italiano Dario Cataldo (Omega Pharma-Quickstep) e del belga Pauwels.

TOUR CYCLISTE INTERNATIONAL DE LA GUADELOUPE (dilettanti)

Il francese Ludovic Turpin (Union Sportive Goyavienne) si è imposto nella quinta tappa, Vieux Habitants – Pointe Noire, percorrendo 140 Km in 3h35′57″, alla media di 38,898 Km/h. Ha preceduto di 1′28″ l’italiano Simone Campagnaro (Team Nippo) e di 1′38″ il polacco Pierzga. Turpin è il nuovo leader della classifica, con 1′37″ sul canadese Langlois e 3′30″ sul giapponese Sano. Miglior italiano Campagnaro, 5° a 4′17″.

LA PRIMA WORLD TOUR DI BOS

agosto 8, 2012 by Redazione  
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L’olandese cinque volte campione mondiale su pista si aggiudica il primo successo in carriera in una prova del circuito maggiore superando Degenkolb e Haussler nello sprint di Genk mentre Keukeleire mantiene il comando della classifica generale. Nella top ten Belletti, Petacchi e Guarnieri, fuori causa per una foratura Kittel

Foto copertina: Bos brucia tutti a Genk (foto Cor Vos)

Dopo le prime due giornate olandesi l’Eneco Tour è approdato in Belgio con la frazione che da Riemst portava Genk dopo 188 km lungo un tracciato vallonato nella parte centrale in cui si sono affrontate storiche ascese dell’Amstel Gold Race tra cui il Cauberg che sarà teatro anche dei prossimi Mondiali di Valkenburg ma interamente pianeggiante negli ultimi 65 km. In considerazione anche delle condizioni atmosferiche ideali questo non c’era pertanto da attendersi grande bagarre e ben presto è nata la fuga che ha caratterizzato la corsa ad opera dei belgi Vanlandschoot (Accent Jobs) e De Vreese (Topsport Vlaanderen), del britannico Dowsett (Sky) e del bresciano Matteo Bono (Lampre), voglioso di ripetere quanto fatto nella passata stagione in cui si aggiudicò proprio la tappa di Genk al termine di un’azione a lunga gittata superando allo sprint i compagni d’avventura Renev e Ovechkin: questa volta il gruppo guidato dall’Orica-GreenEdge del leader della generale Keukeleire e dall’Argos-Shimano di Kittel, uomo da battere dopo il successo nella frazione inaugurale di Middelburg, ha mantenuto alta la guardia non concedendo più di 5′25” agli uomini di testa e chiudendo il gap a 10 km dal traguardo ma la sfortuna ha tolto di mezzo proprio il tedesco rimasto vittima di una foratura ai -5 così come Phinney (Bmc) che è riuscito a rientrare in gruppo ma non a risalire nelle prime posizioni per disputare la volata.
A scongiurare un epilogo a ranghi compatti ci ha provato ai -2 Tanner (Saxo Bank-Tinkoff), rimasto in avanscoperta per poco più di un km e riassorbito dagli uomini dell’Argos-Shimano che in assenza di Kittel si sono giocati la carta Degenkolb ma il primo a lanciare lo sprint è stato Bos (Rabobank) che ha immediatamente preso qualche metro di vantaggio e ha resistito nel finale al ritorno del tedesco e di Haussler (Garmin), andando a conquistare il suo quarto successo stagionale nonchè il primo in carriera in una prova del circuito World Tour, nel quale in passato l’ormai 28enne olandese, che vanta cinque titoli iridati tra velocità, keirin e km da fermo su pista, non era mai riuscito ad esprimersi al meglio soprattutto per i notevoli limiti quando la strada sale. Per quanto riguarda i colori azzurri il migliore è stato Belletti (Ag2r) 5° dietro a Kwiatkowski (Omega-QuickStep), che si è dimostrato a suo agio anche negli sprint di gruppo, mentre Petacchi (Lampre) e Guarnieri (Astana) hanno approcciato il rettlineo finale nelle prime posizioni ma non sono riusciti a rilanciare la velocità chiudendo rispettivamente al 7° e al 10° posto. La classifica generale non muta con Keukeleire davanti ai compagni Langeveld, Tuft, Durbridge e Mouris seguiti a 1” dai corridori dell’Omega-QuickStep tra cui Boonen, Chavanel e Kwiatkowski; la quarta tappa, 213,3 km da Heers a Bergen op Zoom con un circuito finale di 15 km, al di là della distanza ragguardevole è piatta come un biliardo e l’unica insidia potrà essere rappresentata dal vento.

Marco Salonna

I SUDDITI DI SUA MAESTA’ SI CONFERMANO I MIGLIORI IN PISTA

agosto 8, 2012 by Redazione  
Filed under Giro di pista, News

Ci aspettavamo qualcosa in più dagli australiani e forse anche da francesi, tedeschi e russi, ma in questo 2012 il ciclismo è affare britannico. Dopo la stagione stratosferica di Wiggins ecco i suoi connazionali, che sembravano aver perso la supremazia nei velodromi, riprendere il comando della situazione conquistando 7 ori su 10 a disposizione.

Foto copertina: Hoy, campione olimpico nel keirin (www.london2012.com)

Quella che si è conclusa ieri (ciclisticamente parlando, per gli altri sport i giochi continuano fino al 12) è stata l’olimpiade dei britannici, non solo perchè si è corsa a Londra, ma perchè ancora una volta hanno dimostrato di sapersi preparare come nessun altro quando l’appuntamento è quello a cinque cerchi. Molti addetti ai lavori, guardando la coppa del mondo e i mondiali, si erano illusi che gli australiani avessero ormai superato i britannici, invece a Londra tutti gli atleti di casa si sono presentati al via delle varie prove con una condizione stratosferica e con una concentrazione mai viste prima.
E’ stato proprio grazie a questa concentrazione e convinzione che l’amatissima Victoria Pendleton ha potuto vincere il Keirin, surclassando la più veloce Meares, relegata al quinto posto in una disciplina in cui contano non solo la velocità, ma anche il colpo d’occhio, la scaltrezza e l’abilità nel guidare il mezzo. Secondo posto per la cinese Guo, plurimedagliata dei giochi grazie ad un bronzo e ai due argenti conquistati, anche se uno dei due argenti avrebbe dovuto essere oro… Ancora una volta, infatti, nella velocità olimpica la giuria, come già aveva fatto agli ultimi mondiali, si è dimostrata intransigente e in finale ha squalificato la Cina per cambio effettuato al limite dei 15 m che il regolamento stabilisce. La Cina si era dimostrata la squadra più forte facendo segnare il nuovo record del mondo al primo turno, fermando il cronometro a 32.422. A vincere la velocità olimpica è stata così la Germania, favorita della vigilia ma rivelatasi più debole delle velocissime cinesi, mentre al terzo posto si è piazzata l’Australia, trascinata dalla fenomenale Meares.
Nella velocità la forza ha fatto la differenza e la Meares ha vinto la prova superando 2 a 0 una Pendleton conscia della sua inferiorità e abbattuta dalla ripetizione della prima manche, che la britannica aveva vinto. Al terzo posto la cinese Guo a completare un podio veritiero, che ha confermato i valori in gioco.
L’inseguimento a squadre femminile è stato vinto ancora una volta dalle fortissime britanniche che hanno migliorato di un secondo il precedente record del mondo, portandolo a 3′14”051 e superando nella finale le statunitensi, incapaci di reggere un ritmo simile.
L’omnium, prova appena entrata nel programma olimpico (e già in fase di revisione), ha visto trionfare ancora una volta l’inglese Trott, davanti alla statunitense Hammer e all’australiana Edmonson.
Passando agli uomini la musica non cambia e così l’inno che viene suonato alle premiazioni è sempre quello britannico.
Nella velocità, dove Bauge veniva dato come grande favorito, Kenny si dimostra fin dalle qualifiche molto competitivo, facendo segnare il miglior tempo e vincendo tutte le batterie. In finale i due più forti si ritrovano ma il britannico mostra una marcia in più del transalpino; per il terzo posto l’australiano Perkins supera un sorprendente atleta di Trinidad e Tobago, Njisane.
La velocità olimpica, che sembrava una prova molto aperta, in realtà si è capito fin da subito che non avrebbe avuto molta storia, con la Francia che in finale ha dovuto inchinarsi al terzetto dei razzi britannici Hoy, Kenny e Hindes, che hanno stabilito anche il nuovo record del mondo con 42.600; al terzo posto la Germania, favorita della vigilia.
Il keirin è stata la prova conclusiva delle olimpiadi e una delle più attese in quanto al via c’era il portabandiera britannico, sir Chris Hoy, in cerca del record di medaglie d’oro per un atleta della sua nazione. Le aspettative non sono state deluse poichè con una volata impressionante per potenza e lunghezza Hoy ha dominato la prova; alla sua ruota un impotente Levy, staccati e a pari merito Mulder e van Velthooven.
L’ inseguimento a squadre era una delle prove da cui ci si attendevano sfracelli a causa della iperspecializzazione che i quartetti avevano dimostrato negli ultimi periodi e così è stato: i britannici (Clancy, Thomas, Kennaugh e Burke) hanno stravinto la prova abbassando il record del mondo di un secondo e mezzo e portandolo a 3′51”659; alle loro spalle i bravissimi australiani, che però non si sono avvicinati ai quattro fenomeni di casa, terzo posto per la Nuova Zelanda davanti ad una Russia deludente.
L’unica prova che vedeva al via un atleta azzurro era l’omnium, con Elia Viviani che, dopo aver corso la prova in linea, si presentava al via delle 6 prove con la convinzione di poter dire la sua.
Il percorso di Elia è stato molto buono (sesto nel giro lanciato, quarto nella corsa a punti, secondo nell’eliminazione, quarto nell’inseguimento, secondo nello schratch) ritrovandosi al primo posto a pari merito con altri due atleti prima dell’ultima prova, il kilometro da fermo. Purtroppo in quest’ultima prova, che sapevamo essere sfavorevole ad Elia, il risultato è stato deludente, un nono posto, anche se con un tempo discreto, che è costato caro. Viviani dal primo posto è sceso al sesto, anche se ha emozionato gli spettatori con la sua grinta e col suo impegno. A vincere la gara è stato il danese Hansen davanti al francese Cocquard e al britannico Clancy.

Matteo Colosio

http://www.london2012.com/mm/Photo/sport/General/01/37/40/04/1374004_M01.jpg

07-08-2012

agosto 8, 2012 by Redazione  
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ENECO TOUR
La formazione australiana Orica-GreenEdge si è imposta nella seconda tappa, cronometro a squadre di Sittard, percorrendo 18,9 Km in 21′09″, alla media di 53,617 Km/h. Ha preceduto di 1″ la belga Omega Pharma-Quickstep e di 2″ la russa Katusha Team. Migliore formazione italiana la Liquigas-Cannondale, 5° a 17″. Il belga Jens Keukeleire (Orica-GreenEdge) è il nuovo leader della classifica, con lo stesso tempo dell’olandese Langeveld e del canadese Tuft. Miglior italiano Tiziano Dall’Antonia (Liquigas-Cannondale), 24° a 17″.

TOUR OF UTAH
L’australiano Rory Sutherland (Unitedhealthcare Pro Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, circuito di Ogden, percorrendo 211 Km in 5h25′41″, alla media di 38,872 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Damiano Caruso (Liquigas-Cannondale) e lo statunitense Bookwalter, distanziati di 4″ e 6″ nella prima classifica generale.

VUELTA CICLISTA A LEON
L’olandese Danny Van Poppel (Rabobank Continental Team) si è imposto nella prima tappa, Estación Rio Pinos – Sahagún, percorrendo 169 Km in 3h44′23″, alla media di 45,190 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Dempster e lo spagnolo Pacheco Torres. Due italiani in gara: Federico Buttò (Frío Julymar) 41°, Ruben Donati (Gomur-Cantabria Deporte-Ferroatlántica) 65°, entrambi con lo stesso tempo dei primi. Van Poppel è il primo leader della classifica, con 4″ Dempster e 6″ su Pacheco Torres.

TOUR DE L’AIN (Francia)
Il bielorusso Yauheni Hutarovich (FDJ-Big Mat) si è imposto nella prima tappa, Montmerle-sur-Saône – Trévoux, percorrendo 157,4 Km in 3h37′23″, alla media di 43,443 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’argentino Lucas Sebastian Haedo e il tedesco Ciolek. Miglior italiano Eugenio Alafaci (Leopard Trek Continental Team), 9°. La prima classifica vede in testa Hutarovich con 4″ su Haedo e 6″ su Ciolek. Miglior italiano Alafaci, 9° a 10″.

TOUR CYCLISTE INTERNATIONAL DE LA GUADELOUPE (dilettanti)

L’italiano Simone Campagnaro (Team Nippo) si è imposto nella quarta tappa, Goyave – Vieux Habitants, percorrendo 136,7 Km in 3h24′54″, alla media di 40,029 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Turpin e di 2′25″ l’australiano Morton. Il canadese Bruno Langlois (Garneau Quebecor) ha conservato la testa della classifica, con 11″ su Turpin e 1′53″ sul giapponese Sano. Miglior italiano Alessio Camilli (Vega Prefabbricati Montappone), 11° a 4′53″.

GP CITTA’ DI FELINO (dilettanti)
L’italiano Alfio Locatelli (Trevigiani Dynamon Bottoli) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Felino (159 Km) Ha preceduto allo sprint il colombiano Valencia González e l’italiano Nathan Pertica (Team Delio Gallina)

GREEN-EDGE SUL FILO DI LANA, KEUKELEIRE NUOVO LEADER

agosto 7, 2012 by Redazione  
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La formazione australiana grazie a un’ottima seconda parte di gara prevale di misura nella cronosquadre di Sittard davanti a Omega-QuickStep, Katusha e Rabobank tutte racchiuse nello spazio di 4”, con il belga che conquista la maglia gialla a discapito di Kittel. Convincente prova della Liquigas 5a, attardata da una caduta la Bmc di Phinney

Foto copertina: L’Orica-GreenEdge premiata sul podio di Sittard (foto Cor Vos)

Per la prima volta nella breve storia dell’Eneco Tour è stata disputata una cronometro a squadre con partenza e arrivo in quel di Sittard lungo la distanza di 18,9 km, tutt’altro che pochi in una corsa a tappe di una settimana che non prevede grandi difficoltà altimetriche, con un percorso interamente pianeggiante se si eccettua uno strappetto posto dopo 11 km, in corrispondenza del quale era posto l’unico rilevamento intermedio, che ha tagliato le gambe a diversi corridori.
Piuttosto a sorpresa il successo, secondo stagionale in questo tipo di prove dopo quello nella Tirreno-Adriatico, è andato all’Orica-GreenEdge che dopo un avvio prudente ha recuperato posizioni nella seconda metà gara trascinata dagli specialisti Tuft e Durbridge e si è imposta con 1” sull’Omega-QuickStep di Boonen, Chavanel e Kwiatkowski, che alla vigilia era forse in assoluto la formazione da battere dopo quanto mostrato nella frazione inaugurale di Middelburg ma al contrario della formazione australiana è lievemente calata nel finale dopo aver fatto segnare il miglior tempo al km 11, 2” sulla Katusha di Spilak e Kristoff, che già più volte in stagione ha stupito in positivo nelle cronometro a squadre, e 4” su una a sua volta convincente Rabobank che pur non potendo contare su grandissimi specialisti ad eccezione di Boom ha avuto un ottimo contributo dagli sprinter Brown e Renshaw. Tutte le altre formazioni hanno accusato distacchi più pesanti a partire da una positiva Liquigas 5a a 17”, che pure probabilmente non ha l’uomo per puntare alla classifica generale salvo exploit del neoacquisto della Bmc Daniel Oss e che a differenza delle altre squadre ha gareggiato con 7 atleti a causa del ritiro di Marangoni, seguita da RadioShack e Movistar distanziate di 18”, da una Garmin molto deludente e dalla Saxo Bank-Tinkoff di Contador entrambe a 27”, dalla Vacansoleil a 31”, e dalla Fdj di 32”; discreta la prova dell’Argos-Shimano del leader della generale Kittel 13a a 37” subito davanti alla Lampre-Isd, che con il solo Malori in grado di fare la differenza contro il tic-tac non ha potuto far meglio del 14° posto a 44” dall’Orica-GreenEdge, mentre l’oscar della sfortuna va alla Bmc, che trascinata da un Phinney in grandissima condizione aveva un tempo che le consentiva di puntare alla vittoria ma ha perso a causa di una caduta Blythe, Quinziato e Lodewcyk e, dal momento che il tempo viene preso sul quinto corridore arrivato al traguardo ha dovuto attendere Burghardt che era già rimasto attardato e ciò l’ha relegata all’ultimo posto con un ritardo di 1′10”.
La nuova classifica generale rispecchia naturalmente quella della prova contro il tempo con cinque atleti dell’Orica-GreenEdge ai primi cinque posti e Keukeleire che grazie a un miglior piazzamento conquistato nella frazione di Middelburg è il nuovo leader davanti ai compagni Langeveld, Tuft, Durbridge e Mouris, seguiti a 1” dagli uomini dell’Omega-QuickStep, a 2” da quelli della Katusha e a 4” da quelli della Rabobank: prevedibile comunque alla luce di distacchi così minimi e dei molti abbuoni previsti che qualcosa cambi già al termine della terza tappa, 188 km per velocisti da Riemst a Genk.

Marco Salonna

06-08-2012

agosto 7, 2012 by Redazione  
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ENECO TOUR
Il tedesco Marcel Kittel (Team Argos – Shimano) si è imposto nella prima tappa, Waalwijk – Middelburg, percorrendo 203,9 Km in 5h38′28″, alla media di 36,145 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Demare e lo statunitense Phinney. Miglior italiano Jacopo Guarnieri (Astana Pro Team), 9°. Kittel è il primo leader della classifica, con 4″ su Demare e 6″ su Phinney. Miglior italiano Matteo Montaguti (Ag2r La Mondiale), 9° a 9″.

TOUR CYCLISTE INTERNATIONAL DE LA GUADELOUPE (dilettanti)

3 AGOSTO
Il prologo della corsa a tappe caraibica, circuito di Baie Mahault (4 Km), è stato annullato a causa del maltempo

4 AGOSTO
Il francese Camille Chancrin (Sélection Martinique) si è imposto nella prima tappa, Baie Mahault – Morne à l’Eau, percorrendo 164 Km in 3h56′20″, alla media di 41,636 Km/h. Ha preceduto allo sprint il canadese Langlois e di 1′59″ il giamaicano Komori. Miglior italiano Alessio Camilli (Vega Prefabbricati Montappone), 7° a 2′42″. Chancrin è il primo leader della classifica, con 4″ su Langlois e 2′03″ su Komori. Miglior italiano Camilli, 8° a 2′52″.

5 AGOSTO
Seconda tappa disputata in due semitappe.
Il mattino, l’australiano Steele Von Hoff (Chipotle – First Solar Developement Team) si è imposto nella prima semitappa, Morne à l’Eau – Les Abymes, percorrendo 102,4 Km in 2h21′56″, alla media di 43,288 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’argentino Mauro Abel Richeze e il francese Chancrin. Miglior italiano Camilli, 12°. Chancrin ha conservato la testa della classifica, con 6″ su Langlois e 2′13″ su Komori. Miglior italiano Camilli, 7° a 2′54″.
Il pomeriggio, il francese Ludovic Turpin (Union Sportive Goyavienne) si è imposto nella seconda semitappa, circuito a cronometro di Abymes, percorrendo 20,4 Km in 25′59″, alla media di 47,107 Km/h. Ha preceduto di 15″ il canadese Bruno Langlois (Garneau Quebecor) e di 16″ il polacco Pierzga. Miglior italiano Simone Campagnaro (Team Nippo), 37° a 2′49″. Langlois è il nuovo leader della classifica, con 1′06″ su Chancrin e 2′49″ sul giapponese Sano. Miglior italiano Camilli, 17° a 5′44″.

6 AGOSTO
Il francese Sébastien Gredy (Sélection Marseille) si è imposto nella terza tappa, Abymes – Goyave, percorrendo 134 Km in 3h26′46″, alla media di 38,884 Km/h. Ha preceduto di 5″ lo statunitense Carpenter e l’elvetico Monighetti. Miglior italiano Camilli, 38″. Langlois ha conservato la testa della classifica, con 1′06″ su Chancrin e 2′44″ sul giapponese Sano. Miglior italiano Camilli, 17° a 5′44″.

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