10-06-2012

giugno 11, 2012 by Redazione  
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CRITÉRIUM DU DAUPHINÉ
Lo spagnolo Daniel Moreno Fernandez (Katusha Team) si è imposto nella settima ed ultima tappa, Morzine – Châtel, percorrendo 126 Km in 2h59′37″, alla media di 42,089 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Luis-Leon Sanchez e l’australiano Evans. Miglior italiano Rinaldo Nocentini (AG2R La Mondiale), 5°. In classifica si impone il britannico Bradley Wiggins (Sky Procycling) con 1′17″ e 1′26″ sugli australiani Rogers ed Evans. Miglior italiano Nocentini, 19° a 9′06″.

TOUR DE SUISSE
Il portoghese Rui Alberto Faria Da Costa (Movistar Team) si è imposto nella seconda tappa, Verbania – Verbier, percorrendo 218,3 Km in 6h21′13″, alla media di 34,358 Km/h. Ha preceduto di 4″ il lussemburghese Frank Schleck e di 12″ lo spagnolo Nieve Ituralde. Miglior italiano Giampaolo Caruso (Katusha Team), 4° a 13″. Faria Da Costa è il nuovo leader della classifica con 8″ su Schleck e 15″ sul ceco Kreuziger. Miglior italiano Caruso 15° a 41″.

GIRO CICLISTICO D’ITALIA (GIROBIO)
Il kazako Ruslan Tleubayev (Continental Team Astana) si è imposto nella terza tappa, Notaresco – Sora, percorrendo 211 Km in 5h36′43″, alla media di 37,598 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Davide Villella (Team Colpack) e Alberto Cecchin (Team Marchiol-Emisfero-Site). Villella è il nuovo leader della corsa con 14″ su Tleubayev e 20″ sull’italiano Matteo Busato (Team Idea 2010).

TOUR DE SINGKARAK (Indonesia)
Il malaysiano Mohammed Zamri Saleh (Terengganu Cycling Team) si è imposto nella settima ed ultima tappa, circuito di Padang, percorrendo 99 Km in 2h19′19″, alla media di 42,636 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Salleh e l’australiano Edmondson. In classifica si impone lo spagnolo Óscar Pujol Muñoz (Azad University Cross Team) con 1′08″ sull’australiano Crawford e 1′12″ sul cinese Feng.

RONDE DE L’OISE
Il francese Jean-Luc Delpech (Bretagne-Schuller) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Crépy en Valois – Rantigny, percorrendo 173,9 Km in 4h01’46″, alla media di 43,157 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Borgersen e il belga Dron. Unico italiano in gara Matteo Pelucchi (Team Europcar), 86° a 11′17″. In classifica si impone Delpech con 3″ sul russo Kuznetsov e 4″ sul tunisino Chtioui. Pelucchi 83° a 25′06″.

PRORACE BERLIN
Il tedesco André Greipel (Lotto Belisol Team) si è imposto nella corsa tedesca, circuito di Berlino, percorrendo 186 Km in 4h08′49″, alla media di 44,852 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Selig e l’olandese Kreder.

INTERNATIONALE THÜRINGEN-RUNDFAHRT U23
L’olandese Danny Van Poppel (Rabobank Continental Team) si è imposto nella prima tappa, circuito di Erfurt, percorrendo 170 Km in 4h04′41″, alla media di 41,686 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Hofland e il tedesco Arndt. Van Poppel ha conservato la testa della classifica con lo stesso tempo dei connazionali Hofland ed Olivier.

KWITA IZINA CYCLING TOUR (Ruanda) – 1a tappa (disputata il 09-06, al mattino)
L’algerino Azzedine Lagab (Groupement Sportif Petrolier Algerie) si è imposto nella prima tappa, circuito di Kigali, percorrendo 100 Km in 3h02′36″, alla media di 32,858 Km/h. Ha preceduto allo sprint il ruandese Ruhumuriza e di 52″ l’algerino Chabane

KWITA IZINA CYCLING TOUR (Ruanda) – 2a tappa (disputata il 09-06, al pomeriggio)
Il ruandese Abraham Ruhumuriza si è imposto nella seconda tappa, Ruhurengi – Rubavu, percorrendo 63 Km in 1h33′, alla media di 40,645 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’algerino Lagab e l’etiope Hatfu Robel. Ruhumuriza è il nuovo leader della classifica, con 3″ e 59″ sugli algerini Lagab e Chaabane

KWITA IZINA CYCLING TOUR (Ruanda) – 3a tappa (disputata il 10-06)
Il ruandese Joseph Biziyaremye si è imposto nella terza ed ultima tappa, Rubavu – Kigali, percorrendo 158 Km in 4h34′23″, alla media di 34,550 Km/h. Ha preceduto di 2′46″ gli etiopi Atsbha e Hatfu Robel. In classifica si impone il ruandese Abraham Ruhumuriza, con 3″ sull’algerino Lagab e 7″ su Biziyaremye.

RUI COSTA SI SCOPRE GRIMPEUR, BEFFATO FRANK SCHLECK

giugno 11, 2012 by Redazione  
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Il lussemburghese attacca a 6 km dal traguardo in salita di Verbier e sembra lanciato verso il successo ma nel finale rinviene su di lui il portoghese della Movistar che lo salta sul rettilineo conclusivo conquistando anche la maglia gialla a discapito di Sagan. Sconfitti di giornata Cunego, Gesink e Moser che pagano dazio rispetto ai migliori.

Foto copertina: Rui Costa vince a Verbier (foto Bettini)

La seconda tappa del Giro di Svizzera, 218 km da Verbania a Verbier, era già decisiva per la classifica generale alla luce dell’ascesa conclusiva di 8,8 km al 7,5% che ha visto in tempi recenti i successi di Moos, Lastras e Kirchen e soprattutto al Tour de France 2009 quello di Contador che inflisse distacchi pesanti a tutti i rivali e conquistò la maglia gialla portandola poi fino a Parigi: nel rientrare dall’Italia, dove la corsa elvetica è approdata per la prima volta dal 1998 quando una tappa si concluse a Varese, si è affrontato anche il Passo del Sempione distante però ben 130 km dal traguardo ed è per questo che poco o nulla è successo prima della salita finale, con Anderson (Spidertech) e il bergamasco Bazzana (Team Type 1) in fuga dai primi km tenuti sotto controllo da RadioShack e Rabobank, sulla carta le due corazzate della corsa con la presenza da una parte di Frank Schleck, Kloeden e Fuglsang e dall’altra di Gesink, Mollema e Kruijswijk, che hanno annullato il gap a circa 30 km dall’arrivo con anche la collaborazione della Liquigas della maglia gialla Sagan. Nel finale erano previsti infatti due sprint intermedi che assegnavano 3, 2 e 1” d’abbuono ai primi tre e lo slovacco è andato a prendersi il primo posto in entrambi, facendo pensare che curasse la classifica generale anche in considerazione del successo ottenuto un anno fa nella tappa di montagna di Grindelwald, salvo poi sfilarsi immediatamente dopo e proseguire in tutta tranquillità verso il traguardo dove è giunto con 13′ di ritardo.
Sulle prime rampe verso Verbier ancora Rabobank e RadioShack hanno operato il forcing rispettivamente con Ten Dam e Kloeden provocando fin da subito una netta selezione e a 6 km dal traguardo, con il gruppo dei migliori già ridotto a una quarantina di unità e del quale non facevano più parte tra gli altri Spilak (Katusha) e inaspettatamente anche Mollema, Frank Schleck ha attaccato in prima persona; sorprendentemente nessuno ha provato a reagire allo scatto del lussemburghese vincitore del Tour de Suisse 2010 che ha guadagnato in breve una trentina di secondi sugli inseguitori con Possoni (Lampre) in testa a scandire un ritmo regolare per Cunego ma troppo sostenuto per Poels (Vacansoleil), Peter Velits (Omega-QuickStep) e Monfort (RadioShack) che hanno perso contatto. Ai -4 finalmente non si sono mossi prima Gadret (Ag2r), quindi Danielson (Garmin) e in seguito ancora Gadret con Nieve (Euskaltel) ma l’unico a fare la differenza è stato Rui Costa (Movistar), che si è riportato sul francese e sul basco per poi lanciarsi in solitudine all’insegumento di Frank Schleck: dell’azione del portoghese hanno fatto le spese Gesink, che ci si attendeva a ben altra prestazione dopo il successo a Mount Baldy al Giro di California, e i nostri Moreno Moser (Liquigas), comunque bravo se si considerano i 21 anni e la desuetudine ad affrontare salite lunghe come quella di Verbier, Cataldo (Omega-QuickStep) e poco dopo anche Cunego, che già nel prologo di Lugano aveva fatto vedere di non avere la stessa condizione di un anno fa.
Sembrava che il vantaggio di Frank Schleck fosse sufficiente per vincere ma negli ultimi 2 km la pedalata del lussemburghese si è appesantita e Rui Costa è piombato come un falco su di lui e lo ha saltato negli ultimi 150 metri infliggendogli 4” di distacco con Nieve 3° a 12” che ha preceduto un ottimo Giampaolo Caruso (Katusha) e il talento francese Pinot (Fdj) 4° e 5° a 13”. Alla spicciolata hanno concluso poi gli altri big con Roche (Ag2r), Chris Soerensen (Saxo Bank) e Gadret a 16”, Valverde (Movistar) a 18”, Kreuziger e Kiserlovki (Astana), Danielson e un Leipheimer (Omega-QuickStep) molto più brillante rispetto alle aspettative a 22”; poco più indietro Kruijswijk, l’unico della Rabobank a salvarsi, 15° a 33”, Fuglsang 16° a 37”, Cunego 18° a 47”, Gesink 19° a 1′04”, Moser 21° a 1′20” e Cataldo 22° a 1′23”. Davvero una grande sorpresa in ogni caso quella di Rui Costa, atleta in grado di imporsi nella tappa di Superbesse all’ultimo Tour de France in seguito a una lunga fuga e più volte ben piazzato anche in questa stagione, ma che mai in passato aveva dimostrato di poter fare la differenza in una salita di quasi 9 km quale quella di Verbier.
Il portoghese balza anche al comando del Tour de Suisse con 8” su Schleck, 15” su Kreuziger, 19” su Pinot, 21” su Roche e Lovkvist, 23” su Valverde e 24” su Gadret con Caruso 15° a 41” e Cunego 17° a 57”. La terza tappa, 194,7 km da Martigny ad Aarberg, presenta gli strappi di Frienisberg e Innerberg rispettivamente a 25 e 10 km dal traguardo ma a giocarsi il successo potrebbero essere comunque i velocisti, con Petacchi che dopo le tre vittorie ottenute al Giro di Baviera sarà tra gli uomini da battere e dovrà vedersela con i vari Sagan, il rientrante Viviani, Boonen, Freire, Farrar, Davis e Hutarovich.

Marco Salonna

BIS DI MORENO, TRIS DI WIGGINS

giugno 10, 2012 by Redazione  
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Il 30enne madrileno conquista in quel di Châtel il suo secondo successo parziale al Giro del Delfinato superando di misura Luis Leon Sanchez mentre il britannico controlla e si aggiudica davanti al compagno Rogers e a Evans la terza corsa a tappe stagionale dopo Parigi-Nizza e Giro di Romandia. Nel finale si rivede Nibali con un attacco sul Col de Corbier e sulla successiva discesa rintuzzato dal gruppo

Foto copertina: Wiggins in maglia gialla di leader del Delfinato 2012 (foto AFP)

La settima e ultima tappa del Giro del Delfinato, 124,5 km da Morzine a Châtel con cinque gpm tra cui il Col de Corbier, 7,7 km al 7,3% con la vetta posta a 22 km dal traguardo, e lo strappo finale di 1,5 km all’8,7%, è stata percorsa, così come quasi tutte le frazioni precedenti, ad andatura sostenutissima fin dalle prime fasi finchè al km 40 non sono riusciti a prendere il largo Westra (Vacansoleil), Chavanel e Vandenbergh (Omega-QuickStep), Popovych (RadioShack), Fofonov (Astana), Lemevel (Garmin), Rolland (Europcar) e Coppel (Saur-Sojasun), il migliore in classifica generale con un distacco di 4′39” dalla maglia gialla Wiggins (Sky); malgrado molti dei fuggitivi, sui quali ha tentato invano di riportarsi anche Lloyd (Lampre), fossero atleti di spessore la fortissima formazione del leader, non interessata al successo di tappa, non ha avuto problemi a controllare la situazione mantenendo un ritardo sempre intorno ai 3′ finchè la Katusha di Moreno, già vittorioso su un arrivo simile a Saint-Félicien, e la Bmc di Evans, con anche un Gilbert in ritardo di condizione che si è messo a disposizione dell’australiano, hanno preso il comando iniziando a ridurre il gap e riaprendo la lotta per il successo parziale.
Sulle rampe della breve ma arcigna Côte de la Vernaz, terzultima salita di giornata posta immediatamente a ridosso del Col du Corbier, Coppel, Westra e Rolland hanno rotto gli indugi distanziando i compagni d’avventura, sui quali strada facendo si è riportato il gruppo che ha iniziato a perdere pezzi con la Bmc e la Katusha in grado di ridurre il distacco a 1′ in vetta al Corbier mantenendo nel contempo abbastanza uomini in grado di tirare nel falsopiano che dalla fine della discesa portava a 1,5 km dal traguardo. In prossimità dello scollinamento uno scatto di Stortoni (Lampre) ha provocato la reazione di corridori importanti come il vincitore di Morzine Quintana (Movistar), Weening (Vacansoleil), Machado (RadioShack) e un Nibali (Liquigas) finalmente nelle prime posizioni in salita ma, similmente a quanto fatto nella tappa di Rumilly, Wiggins ha operato una progressione riportandosi in prima persona su questi uomini seguito dal resto del gruppo dei migliori forte di una quarantina di unità; il messinese non si è comunque dato per vinto e con una discesa delle sue si è riportato su Westra, rimasto nel frattempo staccato da Rolland e Coppel, ma i 30” circa guadagnati non sono stati sufficienti e il gruppo si è riportato dapprima sui due inseguitori e a 3 km dal traguardo anche sui due francesi e su Geniez (Argos-Shimano), che con un velleitario tentativo ad uso e consumo delle telecamere li aveva raggiunti poco prima del rientro di Wiggins e compagni.
Tutto si è deciso sullo strappo finale affrontato in testa da Chérel (Ag2r) in funzione del nostro Nocentini e con il Team Sky che ha a sua volta cercato il successo con Boasson Hagen già vittorioso a La Clayette; il primo a partire è stato Jeandesboz (Saur-Sojasun) ma l’azione decisiva è stata quella ai 300 metri dal traguardo di Luis Leon Sanchez (Rabobank) alla cui sparata ha resistito il solo Moreno, che si è affiancato al connazionale e lo ha saltato negli ultimissimi metri prevalendo con mezza bici di vantaggio mentre Boasson Hagen ha dovuto accontentarsi, su un arrivo forse leggermente troppo duro per le sue caratteristiche, del gradino più basso del podio davanti a Evans, un buon Nocentini, Weening e Van den Broeck (Lotto-Belisol). Con il suo secondo successo parziale Moreno, uscito con una grande condizione dal Giro d’Italia, ha ripercorso le orme del suo capitano Rodriguez, assente in quest’edizione del Delfinato per preparare al meglio la Vuelta, che un anno fa si aggiudicò a sua volta due tappe dopo aver disputato la corsa rosa.
Per il secondo anno consecutivo il successo finale è andato a Wiggins che, se si eccettua la Volta ao Algarve di inizio stagione terminata comunque al 3° posto e vinta dal compagno di squadra Porte, è imbattuto nelle corse a tappe disputate nel 2012; così come alla Parigi-Nizza e al Giro di Romandia il britannico ha costruito il successo facendo la differenza a cronometro e rimanendo con i migliori in montagna, supportato anche da una formidabile squadra che ha piazzato Rogers al 2° posto a 1′17” e Froome al 4° a 1′45”, ed è ora atteso dall’esame del Tour de France cui si presenta come uomo da battere al pari del campione uscente Evans, che pur non avendo una condizione straordinaria ha dato battaglia tutti i giorni chiudendo 3° con un distacco di 1′26” e aggiudicandosi la tappa di Saint-Vallier e la maglia verde della classifica a punti: la maglia bianca di miglior giovane è andata invece all’olandese Kelderman (Rabobank), 8° assoluto dietro a Van den Broeck, altro protagonista atteso alla Grande Boucle, Kiryienka (Movistar) e Brajkovic (Astana), e quella a pois di miglior scalatore al colombiano Sarmiento (Liquigas).

Marco Salonna

A SORA COLPACCIO TLEUBAYEV

giugno 10, 2012 by Redazione  
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Nella frazione più lunga del GiroBio, con arrivo a Sora, si impone il kazako Tleubayev dopo una fuga di 18 unità che anticipano il gruppo di quasi due minuti. Sul podio di giornata salgono Villella e Cecchin. In generale il nuovo leader è l’italiano Villella battuto in volata quest’oggi.

Foto copertina: la volata che ha deciso la prima tappa di montagna del GiroBio (foto Scanferla)

Spettacolo nella tappa più lunga di tutto il GiroBio, 211km da Notaresco a Sora. Dopo appena cinquanta chilometri, percorsi ad una media elevatissima, parte una nutrita fuga che però lungo i primi due GPM di giornata perde lentamente i pezzi fino a quando restano davanti in dodici: Busato, Gaffurini, Cecchin, D’Urbano, Gazzara, Vaccari, Brovelli, Tleubayev, Foppoli, Doneddu, Boem e Kouwenhoven. Dietro di loro sei inseguitori: Greselin, Villella, Penasa, Giacobazzi, Ciavatta e Camilli i quali, lungo la salita successiva, raggiungono la testa della corsa, seguiti da Vicini e Borella, mentre Boem e Doneddu perdono contatto.
Passato il GPM di Forca d’Acero, l’ultimo di giornata, i fuggitivi hanno un vantaggio di quasi due minuti sul gruppo che non riesce a recuperare nemmeno un secondo lungo la discesa verso Sora.
Il drappello si gioca così la vittoria allo sprint che viene dominato da Tleubayev su Villella e Cecchin, Busato e Vicini chiudono la top five.
Alla vigilia della Avezzano-Terminillo, una delle tappe più dure del GiroBio con arrivo in salita, è Villella a guidare la classifica generale con un margine appena 14” sul vincitore odierno, poco più dietro Busato a 20”.

Andrea Mastrangelo

DAL COL BATTE TUTTI CONTRO IL TEMPO, NOVAK NUOVO LEADER

giugno 10, 2012 by Redazione  
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Marco Benfatto vince alla grande la volata della prima semitappa di giornata, mentre al pomeriggio è Dal Col ad imporsi contro il tempo, con il solito Novak che conquista la maglia di leader con una grande prova

Foto copertina: Dal Col in azione nella crono pomeridiana (www.girobio.com)

Quest’oggi il GiroBio aveva in programma una giornata suddivisa in una semitappa in linea di 75 Km al mattino e in una cronometro di 12 Km al pomeriggio.
Al mattino la tappa è stata impostata come prevedibile dalle squadre dei velocisti per rifarsi del “torto” subito ieri e ogni tentativo di fuoriuscita dal plotone è subito rintuzzato. Il nome più atteso oggi era sicuramente quello di Marco Benfatto, che non ha tradito le attese ed ha imposto una volata magistrale, partendo lungo e resistendo con grande potenza ai tentativi di rimonta degli avversari. Ottimo secondo posto per il lucano Michele Viola, mentre il terzo posto è andato ad Alberto Cecchin. Un’altra ottima vittoria quindi per il Team Idea ed un altro piccolo tassello per Benfatto verso il professionismo. La classifica generale parziale con questo arrivo a ranghi compatti rimane invariata, in attesa della cronometro del pomeriggio.
Cronometro caratterizzata da forte vento e dalla paura dei team dell’arrivo della pioggia.
Per quelli partiti per primi il vento, spingendo alle loro spalle, ha dato un grande aiuto: Andrea Dal Col, attardatosi nella tappa di ieri, è il più capace fra questi a utilizzare tutta la potenza aggiuntiva e a giungere sulla linea del traguardo con un gran tempo.
Col passare del tempo e dei corridori, la direzione del vento cambia e comincia a spirare contrario, tanto che anche uno specialista affermato della disciplina come Jacub Novak non riesce a migliorare il tempo di Dal Col, piazzandosi alle sue spalle di 4”. Terzo, staccato di un solo secondo dal ceco, il russo Ilnur Zakarin, che ha lasciato per un altro secondo la medaglia di legno a Luigi Miletta. Grande successo per la Trevigiani, che ha inserito ben 3 corridori nei primi 5.
Fra gli uomini di classifica il più veloce è stato Andrea Vaccher, a 18” dal vertice mentre Aru è giunto con 31” di passivo.
Ora a vestire la maglia di leader è Jacub Novak, che comanda la generale con un solo secondo di vantaggio su Zakarin e due su Miletta.
Domani tappa interessante con due Gpm impegnativi posti al centro del percorso: lo spettacolo non dovrebbe mancare.

Lorenzo Alessandri
Twitter @LorenzoAleLS7

GIRO NOSTRUM – 13a TAPPA: LEVANTO – MILLESIMO

giugno 10, 2012 by Redazione  
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Finito il Giro 2012 reale inizia l’edizione 2013 virtuale, tracciata da ilciclismo.it. Non ci siamo lasciati tanto condurre dalle indiscrezioni (ma Napoli sede di partenza è una certezza), ma dalla fantasia e da un interessante anniversario che accadrà il prossimo anno, il 150° di fondazione del CAI.

E’ la tappa che traghetta il Giro dagli Appennini alle Alpi (da oggi, infatti, entrerà in vigore il traguardo volante “Trofeo del Nord”), caratterizzata da un tracciato di media montagna che, però, non andrà assolutamente sottovalutato. A ridosso del finale, infatti, dovrà essere affrontata una tornata e mezza di un’impegnativo circuito nel corso del quale si supererà, per due volte, la non facile salita del Naso di Gatto (6 Km al 8,1%). L’ultimo scollinamento sarà collocato a 36 Km dall’arrivo, a sua volta preceduto dagli ultimi due GPM, il valico di Biestro e lo strappo di Cosseria (mille metri al 7,1%). Una tappa delicatissima, anche perchè precede immediatamente i due primi tapponi alpini.

Mauro Facoltosi

Tabella di marcia 13a tappa

13_planimetria

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ARCHIVI GIRO NOSTRUM 2013

1a tappa: Bagnoli (Città della Scienza) – Napoli (cronosquadre)

2a tappa: Agropoli – Santa Maria del Cedro

3a tappa: Belvedere Marittimo – Gambarie Aspromonte

4a tappa: Laghi di Ganzirri – Messina

5a tappa: Gioia Tauro – Camigliatello Silano

6a tappa: Spezzano – Albanese – Pisticci (Marconia)

7a tappa: Maglie – Capo Santa Maria di Leuca (cronometro)

8a tappa: Otranto – Polignano a Mare

9a tappa: Lucera – Campitello Matese

10a tappa: Civitavecchia “Tolfa’s Circuits”

11a tappa: Tarquinia – Colle di Val d’Elsa “Strade bianche”

12a tappa: Volterra – Marina di Pietrasanta

09-06-2012

giugno 10, 2012 by Redazione  
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CRITÉRIUM DU DAUPHINÉ
Il colombiano Nairo Alexander Quintana Rojas (Movistar Team) si è imposto nella sesta tappa, Saint-Alban-Leysse – Morzine, percorrendo 166,5 Km in 4h46′12″, alla media di 34,905 Km/h. Ha preceduto di 16″ l’australiano Evans e di 24″ lo spagnolo Moreno Fernandez. Miglior italiano Matteo Carrara (Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team), 23° a 2′29″. Il britannico Bradley Wiggins (Sky Procycling) ha conservato la testa della classifica, con 1′20″ e 1′36″ sugli australiani Rogers ed Evans. Miglior italiano Rinaldo Nocentini (AG2R La Mondiale), 22° a 9′16″.

TOUR DE SUISSE
Lo slovacco Peter Sagan (Liquigas-Cannondale) si è imposto nella prima tappa, circuito a cronometro di Lugano, percorrendo 7,3 Km in 9′43″, alla media di 45,077 Km/h. Ha preceduto di 4″ l’elvetico Cancellara e di 7″ l’italiano Moreno Moser (Liquigas-Cannondale).

GIRO CICLISTICO D’ITALIA (GIROBIO)
Seconda tappa strutturata in due semitappe.
Il mattino, l’italiano Marco Benfatto (Team Idea 2010) si è imposto nella prima semitappa, Colonnella – Alba Adriatica, percorrendo 75,6 Km in 1h17′50″, alla media di 58,278 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Michele Viola (Farnese Vini – D’Angelo&Antenucci – MCipollini) e Alberto Cecchin (Team Marchiol-Emisfero-Site). L’austriaco Matthias Krizek (Team Marchiol-Emisfero-Site) ha conserrvato la testa della classifica con 6″ sull’italiano Matteo Mammini (Team Colpack) e 9″ sul bielorusso Bazhkou.
Il pomeriggio, l’italiano Andrea Dal Col (U.C. Trevigiani Dynamon Bottoli) si è imposto nella seconda semitappa, cronometro Giulianova – Alba Adriatica, percorrendo 12,1 Km in 14′05″, alla media di 51,550 Km/h. Ha preceduto di 4″ il ceco Jakub Novak (U.C. Trevigiani Dynamon Bottoli) e di 5″ il russo Zakarin. Novak è il nuovo leader della classifica, con 1″ su Zakarin e 2″ sull’italiano Luigi Miletta (Gragnano Sporting Club).

TOUR DE SINGKARAK (Indonesia)
Il giapponese Yasuharu Nakajima (Aisan Racing Team) si è imposto nella sesta tappa, Pariaman – Painan, percorrendo 143,9 Km in 3h25′06″, alla media di 42,096 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Hirai e l’indonesiano Iswanna. Lo spagnolo Óscar Pujol Muñoz (Azad University Cross Team) ha conservato la testa della classifica con 1′08″ sull’australiano Crawford e 1′15″ sul cinese Feng.

TOUR DE SLOVAQUIE
Il polacco Tomasz Smolen (Bank BGZ) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Bratislava – Gabčíkovo, percorrendo 135,4 Km in 2h52′44″, alla media di 47.032 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ucraino Kononenko e il russo Kochetkov. Miglior italiano Enrico Rossi (Meridiana Kamen Team), 5°, che si impone in classifica con 53″ sul russo Prishpetniy e 3′30″ sull’italiano Davide Rebellin (Meridiana Kamen Team)

ROMANIAN CYCLING TOUR (gara open)
Il greco Ioannis Tamouridis (SP Tableware Cycling Team) si è imposto nella nona ed ultima tappa, Salonta – Marghita, percorrendo 113 Km in 2h18′23″, alla media di 48,994 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ungherese Lovassy e il rumeno Grosu. Miglior italiano Enrico Franzoi (Cycling Team Friuli), 8°. In classifica si impone il croato Matija Kvasina (Tusnad Cycling Team) con 23″ sullo spagnolo De La Parte e 2′51″ sul tedesco Heider. Miglior italiano Franzoi, 9° a 7′43″.

RONDE DE L’OISE
L’italiano Matteo Pelucchi (Team Europcar) si è imposto nella terza tappa, Wavignies – Clermont, percorrendo 190,3 Km in 4h19′21″, alla media di 44,025 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Sébastien Chavanel e il belga Eeckhout. Il russo Vyacheslav Kuznetsov (Itera – Katusha) ha conservato la testa della classifica, con 1″ sul tunisino Chtioui e 5″ sul norvegese Bugge. Pelucchi, unico italiano in gara, 76° a 14′09″.

RONDE VAN ZEELAND SEAPORTS
Il sudafricano Reinardt Janse Van Rensburg (MTN Qhubeka) si è imposto nella corsa olandese, Middelburg – Goes, percorrendo 204,8 Km in 4h35′07″, alla media di 44,664 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Boom e di 3″ il belga Van Hoecke. Unico italiano in gara Luca Ascani (Farnese Vini – Selle Italia), 8° a 47″.

INTERNATIONALE THÜRINGEN-RUNDFAHRT U23
La formazione olandese Rabobank Continental Team si è imposta nel prologo a squadre, circuito di Sangerhausen, percorrendo 6,9 Km in 08′00″, alla media di 51,750 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’australiana Team Jayco-AIS e di 11″ la tedesca Team Brandenburg. L’olandese Danny Van Poppel (Rabobank Continental Team) è il primo leader della generale, con lo stesso tempo del tedesco Zepuntke e l’olandese Olivier.

LA NOUVELLE VAGUE LIQUIGAS SBANCA LUGANO

giugno 10, 2012 by Redazione  
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43 anni in due per Peter Sagan, che conferma la straordinaria forma dell’ultimo periodo aggiudicandosi il prologo del Tour de Suisse davanti al grande favorito Cancellara, e Moreno Moser che chiude 3° dopo aver cullato a lungo sogni di vittoria. Bene anche l’altro azzurro Cataldo, più indietro i duellanti di un anno fa Cunego e Leipheimer.

Foto copertina: Sagan in azione nella crono di Lugano (foto Bettini)

Si è aperta per il terzo anno consecutivo con un prologo di 7,3 km in quel di Lugano, caratterizzato da 2 km in salita verso Castagnola nella prima parte seguiti da altrettanti in discesa, la 75a edizione del Tour de Suisse, tradizionalmente quarta corsa a tappe per importanza dopo i tre grandi Giri in cui si confronteranno per la classifica generale atleti che puntano al prossimo Tour de France, sebbene la maggior parte di essi sia in gara al Critérium du Dauphiné, e altri appena usciti dal Giro d’Italia. Le squadre faro saranno l’Omega-QuickStep di Cataldo, Peter Velits e del campione uscente Leipheimer, la Rabobank di Gesink, Mollema e Kruijswijk e soprattutto la RadioShack di Kloeden, Fuglsang, Monfort e di un Frank Schleck che dopo il controverso ritiro alla corsa rosa ha dimostrato buona condizione al Giro del Lussemburgo e punta a bissare il successo del 2010, che se la vedranno con Kreuziger e Kiserlovski (Astana), Danielson (Garmin), Frank (Bmc), Hoogerland e Poels (Vacansoleil), Anton e Nieve (Euskaltel), Valverde e Bruseghin (Movistar), Gadret e Roche (Ag2r), Pinot (Fdj), Chris Soerensen (Saxo Bank) e Cunego (Lampre), sempre competitivo in passato al Giro di Svizzera e a caccia di rivincite dopo il beffardo secondo posto della passata edizione a soli 4” da Leipheimer: a caccia di successi parziali andranno invece Boonen (Omega-QuickStep), Freire (Katusha), Sagan e Viviani (Liquigas), Gavazzi (Astana), Farrar (Garmin), Albasini (Orica-GreenEdge), Petacchi (Lampre), Van Avermaet (Lotto-Belisol), Marcato (Vacansoleil), Rui Costa e Rojas (Movistar), Breschel (Rabobank), Hutarovich (Fdj) e Cancellara (RadioShack), già vincitore del Tour de Suisse 2009 sia pure su un tracciato molto adatto alle sue caratteristiche e sopratutto di ben cinque prologhi in terra elvetica tra cui gli ultimi due disputati a Lugano.
Proprio il diretto di Berna, pur essendo da poco rientrato alle corse dopo la brutta caduta della Parigi-Roubaix, era il grande favorito anche in quest’occasione ma la condizione non al top gli ha impedito di dare il meglio di sè soprattutto salendo verso Castagnola e malgrado abbia fatto segnare il miglior tempo negli ultimi 4 km in discesa e pianura ha dovuto accontentarsi del 2° posto battuto per 4” da uno straordinario Sagan (Liquigas), già 3° un anno fa a Lugano ma che questa volta si è superato confermando lo stato di grazia del Giro di California in cui si era aggiudicato ben cinque tappe; le buone notizie per Amadio non finiscono qui con il 21enne Moreno Moser, partito tra i primi a differenza dello slovacco e di Cancellara, che sulle orme dello zio Francesco ha dimostrato grande attitudine per i prologhi facendo segnare addirittura il miglior tempo nel tratto in salita e chiudendo al 3° posto con un distacco di 7”. Ai piedi del podio il sorprendente Elmiger (Ag2r) staccato di 11”’ seguito dall’ex biker Kessiakoff (Astana) a 15”, da Albasini a 17”, da un ottimo Cataldo a 18” e da Kreuziger a 19”: per quanto riguarda gli altri uomini di classifica Fuglsang ha chiuso a 22”, Monfort a 23”, un positivo Poels a 25” così come Peter Velits e Kloeden entrambi piuttosto deludenti, Valverde, Roche e Gesink a 31”, un Danielson sotto tono a 33”, un Gadret molto più avanti rispetto alle aspettative a 34” e Mollema, Frank Schleck e Cunego, quest’ultimo leggermente al di sotto rispetto alla prestazione di un anno fa, a 36”, mentre Leipheimer, in ritardo di condizione dopo l’incidente alla tibia patito al Giro dei Paesi Baschi, ha perso ben 41” facendo meglio tra i big rispetto ai soli Nieve e Anton staccati rispettivamente di 44” e 53”.
La prima tappa in linea vedrà il Giro di Svizzera tornare in Italia, a 14 anni di distanza dal 1998 quando una frazione si concluse a Varese, con la partenza da Verbania e sarà già una frazione decisiva per la classifica generale: si tornerà in terra elvetica attraverso il Sempione ma soprattutto il traguardo è posto a Verbier, al termine di una salita di 8,8 km al 7,5% di pendenza media che nel Tour de France 2009 mise le ali a Contador che conquistò il successo parziale e strappò la maglia gialla al nostro Nocentini portandola poi fino a Parigi; il Tour de Suisse a sua volta ha fatto a più riprese visita nella località sciistica del Vallese con i successi in tempi recenti di Kirchen nel 2008, Lastras nel 2005 e Moos nel 2002.

Marco Salonna

VAN RENSBURG, UN AFRICANO ALLA CONQUISTA DELL’OLANDA

giugno 9, 2012 by Redazione  
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E’ l’africano Van Rensburg ad aggiudicarsi la prima edizione della Ronde van Zeeland Seaports. Il corridore della MTN Qhubeka si è imposto in volata sul padrone di casa Boom; terzo Van Hoecke, quindi Renshaw e Van Hummel.

Foto copertina: il podio della nuova corsa olandese (www.omroepzeeland.nl)

Battendo avversari ben più quotati, si aggiudica la sua prima corsa importante dopo numerose vittorie minori: stiamo parlando del sudafricano Van Rensburg piccolo talento di un continente che negli ultimi anni sta portando tra i migliori un buon numero di atleti.
La vittoria del corridore della MTN Qhubeka arriva nella prima edizione della Ronde van Zeeland Seaports, corsa in linea olandese dedicata ai velocisti. La gara è stata profondamente influenzata dal vento che con raffiche a quasi 80km/h ha più volte rotto il gruppo che si è comunque presentato compatto fino agli ultimi metri.
Nel finale allo sprint il sudafricano è stato il più veloce di tutti piazzandosi davanti a corridori del calibro di Boom, Van Hoecke, Renshaw e Van Hummel.
Per l’Italia da sottolineare, oltre alla buona prova di Ascani giunto settimo, il rientro alle corse di Pippo Pozzato dopo l’infortunio patito al Giro d’Italia.

Andrea Mastrangelo

SOLO QUINTANA SCALFISCE LA CORAZZATA SKY

giugno 9, 2012 by Redazione  
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La formazione britannica impone sul Joux Plane un ritmo forsennato che non consente alcun attacco ad eccezione di quello del 22enne colombiano che taglia in solitudine il traguardo di Morzine con 16” su Evans scattato nella conclusiva discesa e 24” sul gruppetto di Wiggins che ipoteca il secondo Giro del Delfinato consecutivo. Distacchi pesanti per Tony Martin, Menchov e Nibali, abbandona Andy Schleck.

Foto copertina: Quintana in trionfo a Morzine (foto AFP)

La sesta frazione del Giro del Delfinato, 167,5 km da Saint-Alban-Leysse a Morzine, era la tappa regina di una corsa per il resto piuttosto avara di grandi salite, con sei gpm tra cui il Col de Plainpalais immediatamente dopo la partenza, il Col de la Colombiére a 65 km dal traguardo e infine il Col de Joux Plane, una delle salite più impegnative di Francia con i suoi 11,7 km all’8,4% di pendenza e punte oltre il 12% che ha sempre visto grandi battaglie tra gli uomini di classifiche anche al Tour, prima degli ultimi 12 km in picchiata verso Morzine. La partenza in salita invitava agli attacchi e immediatamente si sono avvantaggiati 19 atleti tutti a loro agio quando la strada sale come Voeckler e Rolland (Europcar), Kadri e Riblon (Ag2r), Machado (RadioShack), Paterski e la maglia a pois Sarmiento (Liquigas), Di Gregorio e Moncoutié (Cofidis), Martinez (Euskaltel), Marzano (Lampre), Hernandez (Saxo Bank), Chavanel (Omega-QuickStep), Brice Feillu (Saur-Sojasun), Geniez (Argos-Shimano), Carrara (Vacansoleil), Ignatenko, Losada e Trofimov (Katusha), quest’ultimo vittorioso nel 2008 nell’ultima occasione in cui il Delfinato fece tappa a Morzine dopo la scalata del Joux Plane; dell’andatura sostenuta ha fatto le spese Andy Schleck (Leopard) che dolorante in tutta la parte destra del corpo dopo la caduta della cronometro ha immediatamente perso contatto dal gruppo e al km 64 ha abbandonato la corsa.
La situazione si è quindi stabilizzata con i fuggitivi, cui si è aggiunto Grivko (Astana) con un bel numero sulle rampe della Colombiére, che hanno proseguito a un ritmo regolare e il gruppo guidato come sempre dal Team Sky della maglia gialla Wiggins che ha concesso loro non più di 4′ dal momento che Machado era distanziato di 5′33” in classifica generale; nel lungo tratto che dalla fine della discesa portava ai piedi del Joux Plane l’accordo tra gli uomini al comando si è rotto e Feillu ha preso l’iniziativa sulla Côte de Châtillon guadagnando addirittura 2′ sugli ex compagni di fuga, a ridosso dei quali si è riportato il gruppo guidato dalla Lotto-Belisol a caccia del successo parziale con il suo leader Van den Broeck.
Sulle prime rampe della scalata finale la formazione belga e la Bmc di Evans hanno provato a imporre un ritmo sostenuto ma ben presto il Team Sky con Boasson Hagen e Porte su tutti ha ripreso in mano la situazione aumentando ulteriormente l’andatura il che ha fatto sì che i contrattaccanti venissero tutti raggiunti e staccati, con i soli Machado e Geniez che sono riusciti per un breve tratto a mantenere il ritmo, e che ci fosse selezione spietata da dietro con Menchov (Katusha) tra i primi a perdere contatto seguito da Nibali (Liquigas), che si conferma in ritardo di condizione dopo la deludente cronometro, e dal 2° della generale Tony Martin (Omega-QuickStep) che per l’ennesima volta conferma la sua idiosincrasia con le grandi salite, e più avanti da altri uomini importanti come Luis Leon Sanchez e la maglia bianca Kelderman (Rabobank), Brajkovic (Astana), Van Garderen (Bmc) e Moreno (Katusha) che sarà l’unico a rientrare nella successiva discesa: alla ruota di ben 4 uomini del Team Sky, ovvero Porte, Froome, Rogers e Wiggins, sono rimasti i soli Evans, Van den Broeck, Weening (Orica-GreenEdge), Zubeldia (RadioShack), Kiryienka e Quintana (Movistar), con il 22enne colombiano già vincitore nel 2010 al Tour de l’Avenir e in questa stagione di una tappa e della classifica generale della Vuelta Murcia, che a 4 km dalla vetta ha avuto la forza di scattare superando l’esausto Brice Feillu, scollinando in solitudine e affrontando con grande lucidità anche la picchiata conclusiva il che gli ha consentito di imporsi con 16” su Evans e 24” sul resto del gruppetto, con gli uomini del Team Sky che non si sono presi rischi, regolato da Moreno davanti a Wiggins, Weening e Froome. Per quanto riguarda gli altri Brajkovic ha recuperato molto nel finale e ha chiuso 12° a 44”, Van Garderen 13° a 1′12”, Kelderman 16° a 2′05”, Rolland ancora lontano dalla migliore condizione 17° a 2′08” malgrado avesse iniziato la salita in fuga, Luis Leon Sanchez 21° a 2′29”, Tony Martin 29° a 4′01” e Nibali 61° a 9′14”.
La nuova classifica generale fotografa il dominio assoluto del Team Sky con Wiggins in maglia gialla, Rogers 2° a 1′20” e Froome 4° a 1′48” tra i quali si inserisce il solo Evans 3° a 1′36”, seguiti da Van den Broeck a 2′22”, Kiryienka a 2′58” e Brajkovic a 3′07”. La settima e ultima tappa, 124,5 km da Morzine a Châtel, presenta ancora salite con il Col du Corbier a 22 km dal traguardo posto in cima a uno strappo di 1,5 km all’8,7% di pendenza ma alla luce della netta superiorità di Wiggins e della sua squadra è probabile che ci sarà battaglia solo per il successo di tappa e le posizioni di rincalzo.

Marco Salonna

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