THIS IS IMPOSSIBLE: FOUR OUT OF FOUR
Ancora Sagan. Quattro su quattro per lui e alle sue spalle ancora Haussler. Passo indietro invece per Boonen che non sembra avere la condizione dei migliori e giunge quarto dietro a Matthews. Domani cronometro individuale dove Sagan potrebbe tenere la maglia, poi le salite.
Foto copertina: la quarta perla di Sagan (foto Mark Johnson/www.ironstring.com)
Ci scusiamo con chi non mastica troppo bene l’inglese, ma non avendo trovato altro titolo, dopo la quarta vittoria consecutiva di Sagan, abbiamo ripreso le parole del commentatore della tv ufficiale che segue l’Amgen Tour of California al termine della quarta frazione: “Questo è impossibile, quattro di quattro” per Peter Sagan.
Nella quarta tappa, dopo tre volate senza storia, ci si aspetta un po’ di bagarre almeno sull’ultima salita, così, dopo aver ripreso il nutrito plotoncino di attaccanti della prima ora composto da King, Irizar, Atapuma, Devenyns, Elissen, Cherel, Kelderman, Quintero, Sulzeberger, Howes e Duggan, siamo tutti in attesa di qualche attacco. Lungo la salita di Crane Valley, forse a causa del gran caldo, invece l’unica cosa da segnalare è il ritiro di Nocentini per via di un guaio al ginocchio.
Per vedere il primo attacco bisogna attendere lo scatto di Clarke che però ha vita difficile e viene ripreso a quindici dal traguardo.
Il secondo attacco è invece molto più pericolo in quanto se ne va un cronoman come Zabriskie che parte ai meno quattro creando parecchio scompiglio. Anche per l’americano però non c’è nulla da fare e viene ripreso a poco più di un chilometro dalla linea d’arrivo. A quel punto ci sono già i treni in testa con la Argos-Shimano in testa e la Liquigas che rimonta posizioni sulla destra con Oss, quando parte la volata Sagan è in terza posizione e di potenza va a scavalcare i suoi diretti avversari cogliendo il quarto successo su quattro, alle sue spalle, per la quarta volta secondo, Haussler poi Matthews e Boonen apparso ancora appannato.
Domani finalmente qualcosa di diverso: una crono di 30km nella quale non dovrebbe, condizionale d’obbligo, vincere Sagan, che alla luce di tutti gli abbuoni ottenuti potrebbe però non perdere la maglia di leader. Con la sesta tappa di vedranno invece le prime salite importanti, anche se l’ultima è posta a 20km dal traguardo.
Andrea Mastrangelo
SERAVEZZA – SESTRI LEVANTE. POVERA MA BELLA
È la classica tappa trabocchetto, una frazione che non ha l’apparenza d’esser pericolosa a causa di salite innocue ma che rischierà, invece, di riservare qualche sorpresa, magari sgradita a qualcuno. Il “matrimonio” tra le difficoltà altimetriche del percorso, la loro frequenza negli ultimi 100 Km e le mille tortuosità del finale partoriscono, infatti, una tappa che non dovrà essere sottovalutata da chi punta alla maglia rosa finale. Quando il Giro del 2006 fece scalo a Sestri Levante sorvolando le Cinque Terre, come accadrà oggi, non si verificarono sconvolgimenti in classifica ma quest’anno il finale è stato inasprito con uno strappo non ripidissimo ma sul quale potremmo vedere anche bagarre agli alti vertici.
Se il destino non l’avesse portato via prematuramente nel 1988 oggi Renato Salvatori – il popolare attore assurto alla notorietà nel 1957 con il film “Poveri ma belli” – si sarebbe sentito legato da affinità elettiva alla dodicesima frazione del Giro, l’ultima disegnata sulle alture appenniniche. Non sarebbe entrato in gioco solo l’effetto sentimento legato alle strade di casa – Salvatori era nato il 20 marzo del 1933 proprio in quel di Seravezza – ma anche un sentito legame con una tappa che, per differenti motivi, realmente incarnerà la pellicola firmata da Dino Risi, convivendo in essa sia la povertà, sia la bellezza, sotto entrambi gli aspetti. Dal lato squisitamente tecnico i “girini” si troveranno a correre su un tracciato “povero” di mezzi, perché nessuna delle cinque salite previste può essere definita impegnativa, ma che si potrà rendere “bello” agonisticamente se sfruttato a puntino, organizzando un attacco a più voci che potrebbe essere spalleggiato dalla tortuosità delle strade sulle quali si correrà negli ultimi 110 Km, da La Spezia in avanti. Dal punto di vista turistico, invece, grazie alle sempre generose riprese televisive non sarà difficile cogliere la “bellezza” di questi luoghi attraversati, che culminerà col passaggio dalle Cinque Terre, area di passata “povertà” che l’uomo ha saputo addomesticata con secoli di duro lavoro – percepibile principalmente nell’ingente opera di terrazzamento – e che è stata recentemente ferita dall’alluvione che l’ha colpita, mettendo anche in dubbio lo svolgimento di questa frazione secondo l’originario copione. Le genti di queste lande battute dal vento e dal mare si sono, però, rimboccate alacremente le maniche e hanno medicato le ferite, rimettendo in sesto le strade che accoglieranno una frazione trabocchetto, foriera di sorprese. Il tracciato è quasi la fotocopia di quello sul quale si è gareggiato al Giro del 2006 tra Livorno e Sestri Levante, sede d’arrivo anche stavolta, con una prima parte totalmente pianeggiante e le colline dello spezzino nel finale. Rispetto alla tappa conquistata dallo spagnolo Horrach, quella di quest’anno potrà essere più “fruttifera” per l’introduzione di un interessante strappo nelle battute conclusive, a una decina di chilometri da un traguardo buono come terreno di caccia per i finisseur o per vedere qualche attacco a sorpresa tra gli uomini di classifica, difficili ma non improbabili in questo genere di tappe, come ci ricordano gli epiloghi delle frazioni di Gap e Pinerolo dell’ultimo Tour de France. Va anche rimarcato che il terreno delle Cinque Terre è fertile per tentativi “terremoto”, come quello inscenato sulla strada verso l’Aquila nel 2010, con l’aggravante che qui la mancanza di tratti di riposo nel finale e le frequenti curve ancor meno agevoleranno il compito di chi si troverà impegnato nelle operazioni di bonifica del ritardo.
Come anticipato la tappa muoverà da Seravezza, il più defilato tra i centri della Versilia, collocato all’inizio di una stretta valle che s’inoltra nelle Alpi Apuane e sale verso Stazzema, comune insignito della medaglia d’oro al valor militare per i sacrifici patiti dai suoi abitanti durante la seconda guerra mondiali, culminati nell’episodio dell’eccidio di Sant’Anna, quando i nazisti trucidarono 560 tra stazzemesi e ospiti di questo centro che gli stessi tedeschi avevano destinato a luogo di soggiorno per gli sfollati.
Poco dopo il via il gruppo giungerà a Forte dei Marmi e, da quel momento, per quasi una ventina di chilometri si pedalerà a stretto contatto con le rive del Mar Ligure, attraversando rinomante località balneari convertitesi al turismo alla fine dell’800 mentre fino a quell’epoca erano principalmente note come porti d’imbarco dei pregiati marmi scavati nelle vicine cave, allora principale fonte di reddito per gli abitanti della zona. Entrati in Liguria, si abbandonerà temporaneamente il mare per costeggiare il tratto terminale del fiume Magra e, attraversata Ameglia, tagliare il promontorio del Monte Caprione, noto agli appassionati di archeoastronomia (scienza che unisce l’archeologia all’astronomia) per la presenza di alcuni menhir tra i quali il più interessante è il Quadrilite di San Lorenzo, attraverso il quale il sole, il giorno del solstizio d’estate, proietta su di un altro menhir una “farfalla di luce”, nome con il quale è altrimenti noto questo fenomeno. Qui i “girini” affronteranno la prima difficoltà altimetrica di giornata, la facile ascesa verso il Valico di Pugliola, per poi tuffarsi letteralmente nel “Golfo dei Poeti”, così battezzato nel 1919 dal commediografo Sem Benelli in ricordo dei tanti poeti che furono conquistati da quest’angolo del Mar Ligure e soprattutto dell’inglese Percy Bysshe Shelley, che vi annegò durante una tempesta nel 1822. Ancora qualche chilometro di strada scorrevole e poi, superata La Spezia, l’altimetria s’imbizzarrirà e proporrà un’ascesa breve, tortuosa (quasi venti tornanti) e impegnativa che, dopo, 3,6 Km all’8,9% e un picco del 12%, si concluderà alle porte di Biassa. Lasciata qui la strada che continua a salire verso il Monte Parodi. meta ambita degli spezzini per le loro scampagnate, si scenderà a imboccare la litoranea delle Cinque Terre, spettacolare itinerario dalla denominazione un po’ atipica perché si mantiene ben alta sul livello del mare e a distanza da esso e dai cinque spettacolari borghi, raggiungibili solo mediante deviazioni talvolta molto ripide. Transitati su quella che, tre anni fa, fu la linea d’arrivo della durissima cronometro di Riomaggiore, si attaccherà la salita “double-face” che permette di raggiungere l’altipiano sovrastante Manarola, Corniglia e Vernazza: ai primi 1500 metri ripidissimi (media del 13,1%) faranno da contraltare i rimanenti 3,7 Km nei quali sarà un tutt’altro pedalare (media del 4,8%). Dopo un lungo tratto in quota, lambendo il principale santuario della provincia di La Spezia (la Madonna di Soviore, eretto nel 740 sul luogo del ritrovamento di un’immagine sacra, qui nascosta oltre un secolo prima per difenderla dalle orde barbariche di Rotari) inizierà la discesa che riporterà il gruppo in riva al mare, al di là della più occidentale e grande delle Cinque Terre, quella Monterosso che è anche l’unico degli spettacolari borghi targati UNESCO ad aver prestato il proprio volto alla macchina da presa. In quello scampolo di Liguria nel 1984 Enrico Oldoini girò le “finto – drammatiche” (alla fine si riveleranno finzione nella finzione) scene finali di “Cuori nella tormenta”, tormentata storia d’amore a tre fra Marina Suma, Carlo Verdone e Lello Arena, con quest’ultimo spinto dal rivale proprio giù dalla scogliera monterossina.
Anche per il gruppo la “liaison” con le strade di queste terre non sarà tutta rose e fiori poiché, giunti a Levanto, ci sarà appena un chilometro di requie pianeggiante, dovendosi subito arrampicare verso i 617 metri del Valico Guaitarola, 9,5 Km al 6,4% che, di fatto, costituiscono il versante sud del Passo del Bracco. È questo uno dei valichi appenninici più frequentati della corsa rosa che, senza contare i frequenti passaggi effettuati tra il 1909 (anno della prima edizione del Giro, quando lo si scalò nel corso della Firenze – Genova) e il 1933, dall’anno dell’istituzione della classifica del GPM ha visto per ben 18 volte steso lo speciale striscione alla sua sommità, record che in questi ultimi anni è stato scalzato dai molisani passi del Macerone e di Rionero. Quest’anno non ci sarà il passaggio perché, al termine del tratto in quota successivo al Guaitarola, anziché prendere verso sinistra e verso il Bracco e Sestri Levante, si abbandonerà il tracciato della tappa del 2006 e si svolterà a destra, scendendo in direzione di Borghetto di Vara, uno dei centri più colpiti dall’alluvione che il 25 ottobre dello scorso anno ha disastrato ampie zone dello spezzino e della Lunigiana. Raggiunta la Val di Vara, ci sarà una mezza dozzina di chilometri di strada di fondovalle priva di difficoltà prima di andare ad affrontare l’inedito e assolutamente non impegnativo (sono circa 9 km al 5%) Valico La Mola, dal quale è possibile scorgere il santuario della Madonna della Guardia, omonimo di quello genovese e innalzato nel 1895 sul vicino Colle di Velva. Discendendo la Val Petronio si procederà velocemente verso Sestri ma non sarà ancora arrivato il momento di chiudere i giochi di giornata poiché, terminata la discesa, ci si rimetterà in salita verso la frazione di Villa Tassani. È conosciuta per l’effettuazione di una sagra dedicata alle lumache, che a luglio 2012 celebrerà la sua 44a edizione, ma lassù non bisognerà per nulla essere delle chiocciole. Chi vorrà ottenere il massimo risultato dovrà sfruttare al massimo uno strappo non duro, poco meno di 5 Km al 6% medio dove non si raggiungono mai le due cifre di pendenza, ma che presenta comunque inclinazioni interessanti, in particolar modo negli ultimi 900 metri, dove la media sfiora il 10%. D’Annunzio amava dire “memento audere semper”, ricordati di osare sempre. Nel ciclismo ad alto livello è bene non esagerare ma oggi si potrà correrlo questo rischio, stretta questa tappa tra la lunga ma facile frazione di Montecatini e quella ancor meno esigente prevista l’indomani. Perché la fortuna aiuta gli audaci e non si è campioni a tutto tondo senza un bel pizzico di coraggio.
VARIAZIONI PERCORSO
Lo stato delle strade nella zona delle Cinque Terre, ancora non del tutto ripristinate, ha costretto gli organizzatori a modificare il tratto centrale della tappa, tra La Spezia e il Passo del Termine. Non si affronteranno, dunque, le salite verso Biassa e Volastra, sostituite con le ascese della Foce e della Madonna di Trezzo, mentre al Termine (passaggio originariamente previsto dopo un tratto in quota) sarà scalato dal pedalabile versante di Pignone.
I VALICHI DELLA TAPPA
Valico di Pugliola Guercio (tunnel – 49m). È uno dei valichi più bassi d’Italia, valicato in galleria dalla SS 331 “di Lerici”, tra le località di Romito e Muggiano. Quotato 70 metri sulle cartine del Giro 2012, la corsa rosa vi è transitata l’ultima volta nel 1998, nel corso della tappa Rapallo – Forte dei Marmi, vinta da Nicola Minali. Non si tratta del valico geografico vero e proprio (Sella di Pugliola), situato una quarantina di metri più in alto e valicato dalla strada asfaltata che mette in comunicazione Lerici con Pitelli.
Foce Drignana (500m). Non è toccata direttamente dall’itinerario della tappa, ma solo lambita dalla “strada panoramica dei Santuari”, nei pressi della confluenza della strada che, non segnalata sull’atlante TCI, sale da Vernazza passando per il Santuario della Madonna di Reggio. ANNULLATO
Foce (240m). Valicata dal vecchio tracciato della SS 1 “Aurelia” tra La Spezia e Riccò del Golfo di Spezia.
Valico di Trezzo (235m). Valicato dalla strada Pian di Barca – Pignone
Sella Madonna di Trezzo (237m). Valicata dalla strada Pian di Barca – Pignone
Foce del Termine (548m). Noto anche come Passo del Termine, vi confluiscono la panoramica dei Santuari e le strade che salgono da Levanto e da Pignone. Salendo da Levanto è stato affrontato come GPM nel 2009, nel corso della crono di Riomaggiore dominata dal russo Denis Menchov.
Colla di Gritta (336m). Vi transita la strada che sale alla Foce del Termine da Levanto e che il gruppo quest’anno affronterà in discesa. Inoltre vi confluiscono altre due strade, entrambe provenienti da Monterosso al Mare.
Colletta (607m). Vi transita la strada che da Levanto sale al Passo del Bracco e alla SS 1 “Via Aurelia”. Sulle cartine del Giro è chiamata Valico Guaitarola e quotata 617 metri. Il Giro vi è finora transitato due volte, nella crono di Riomaggiore del 2009 (senza GPM perché si arrivava dal Bracco) e nella citata tappa del 2006, che vide scollinare in testa Fortunato Balani.
Foce dei Vaggi (584m), Foce delle Fosse (538m). Valicati dalla strada in quota che va dallo scollinamento sul Guaitarola all’innesto nella SS 1 “Via Aurelia”.
Valico del Bivio della Baracca (589m). Valicato dalla SS 1 “Via Aurelia” salendo da Carrodano al Passo del Bracco. Coincide con la località “La Baracca” e con il punto nel quale confluisce nell’Aurelia la strada provinciale proveniente da Levanto e dal Guaitarola.
Valico La Mola (656m). Chiamato Colla la Mola sul testo di riferimento “Valichi stradali d’Italia” (Georges Rossini, Ediciclo) è valicato dalla provinciale che mette in comunicazione Carro con Velva. Quotato 653 sulle cartine del Giro 2012, non è mai stato affrontato alla corsa rosa.
Passo di Monte Arpesella (589m). Valicato dalla provinciale che mette in comunicazione Carro con Velva.
Valico Villa Tassani (323m). Coincide con la località di Tassani (Villa Tassani sulle cartine del Giro 2012), valicato dalla strada provinciale che mette in comunicazione Casarza Ligure con Santa Vittoria di Libiola.
Mauro Facoltosi
RINGRAZIAMENTI
Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.
FOTOGALLERY
Foto copertina: l’incantevole baia di Sestri Levante (www.ilcomuneinforma.it)

Seravezza, Palazzo Mediceo (www.flickr.com)

Mare e montagne convivono in Versilia (www.hotelstelladitalia.com)

Monte Caprione, il fenomeno della <<farfalla di luce>> (ars2000.it)

Portovenere, uno dei centri più incantevoli del Golfo dei Poeti (www.terradincontri.it)

Cinque Terre, prima terra: Riomaggiore (www.vivilitalia.it)

Cinque Terre, seconda terra: Manarola (sfrenzychannel.blogspot.com)
Cinque Terre, terza terra: Corniglia (www.podereilgiardino.eu)

Cinque Terre, quarta terra: Vernazza (www.travelpod.com)

Cinque Terre, quinta terra: Monterosso al Mare (www.tripadvisor.com)

Una scena del drammatico finale di <<Cuori nella tormenta>> girato a Monterosso (www.davinotti.com)

I luoghi delle riprese oggi (www.davinotti.com)
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI MONTECATINI TERME
maggio 17, 2012 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Come negli ultimi anni, dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; i punti salienti della tappa a venire; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, le “perle” dei telecronisti, le previsioni del tempo per la tappa che verrà e il ricordo del Giro del 1953. Seguiteci.
Foto copertina: palloncini rosa griffati Giro (diariodelweb.it)
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
Italia
Ferrari conquista Montecatini. Rodriguez conserva la rosa (Gazzetta dello Sport)
Giro, tappa a Ferrari. Rodriguez resta in rosa (Corriere dello Sport – Stadio)
Giro d’Italia: vittoria del bresciano Ferrari (Giornale di Brescia)
Turbo Ferrari irrompe al Giro Niente scuse, è gran vittoria! (Brescia Oggi)
Canada
Ferrari surprises the favourites with Giro stage win (The Globe and Mail)
Lituania
T. Vaitkus „Giro d’Italia“ dviračių lenktynių 11-ame etape finišavo trečias (Lietuvos Rytas)
Vienuoliktąjį „Giro d’Italios“ etapą T.Vaitkus baigė trečias (Kauno Diena)
Danimarca
Spurtkongen Cavendish slået af Giro-fjende (Jyllands-Posten)
Sur Schleck langer ud efter Alex R (Sporten.dk)
Cavendish trøster sig med Giro-førertrøje (Politiken)
Regno Unito
Ferrari wins marathon stage (The Daily Telegraph)
Ferrari roars to victory after pile-up ends Cavendish’s hopes (The Independent)
Francia
Ferrari refait parler de lui (L’Equipe)
Spagna
“Resulta increíble que la gente me grite: ¡Purito!” (AS)
El Ferrari más veloz de Italia(Marca)
Purito mantiene la ‘maglia rosa’ (El Mundo Deportivo)
Colombia
Italiano Ferrari gana undécima etapa del Giro (El Espectador)
Belgio
Ferrari remporte la 11e étape du Giro au sprint (Le Soir)
“Vijand” Ferrari vloert Cavendish in de sprint (De Standaard)
Roberto Ferrari remporte la 11e étape du Giro (La Dernière Heure/Les Sports)
Ferrari remporte un sprint marqué par une grosse chute, Rodriguez reste en rose (Sudinfo.be)
‘Vijand’ Ferrari vloert Cavendish in de sprint (Het Nieuwsblad)
Lussemburgo
Rückschlag für Fränk Schleck (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)
Ferrari gewinnt längste Etappe (Tageblatt)
Paesi Bassi
Zege ‘kamikaze’ Ferrari (De Telegraaf)
USA
Italian Captures 11th Stage of Giro(The New York Times)
Australia
Ferrari also quickest on two wheels(Herald Sun)
Roberto Ferrari powers to Giro stage win (The Australian)
BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Jack.ciclista: Anche oggi splendido finale. Perchè non inserire nell’ultimo km qualche centinaio di metri in single track, oppure un attraversamento su una distesa di puntine per rendere più avvincente il finale?
Howling Wolf14: Non riesco a capire perché il Giro debba mettere a repentaglio la serietà della sua organizzazione attraverso questi arrivi ridicoli. Sembra che si voglia cercare a tutti i costi i presupposti per un bel capitombolo, come se le cadute fossero un corroborante per lo spettacolo. Incapacità o sadismo a buon mercato?
MirkoBL: Ma se i ciclisti non si studiano il finale sulla guida o, quando passano una prima volta sul traguardo, poi non si ricordano della strada mica è colpa dell’organizzazione.
Howling Wolf14: Non è quello il punto. L’organizzazione deve creare un percorso privo di pericoli. Il cervello, se c’è, va fatto funzionare. La domanda che un buon organizzatore dovrebbe farsi è questa: con una curva a 400 metri dall’arrivo non ci sono troppi rischi di cadute? E non ci può lavare le mani semplificando la questione con la semplice osservazione che sul Garibaldi l’ultimo km è dettagliatamente descritto. Il Garibaldi non autorizza, soprattutto dal punto di vista morale, a fare tutto ciò che si vuole. L’organizzazione, comunque, è responsabile al 45%. Le colpe sono soprattutto della Commissione Tecnica che con troppa superficialità, ed un paio di bicchieri di vino in più, dà le autorizzazioni. Poi, se si vuole, come qualcuno ha già detto qui, pocanzi, si possono mettere anche i chiodi sull’asfalto negli ultimi 3 km. Perché chi vince non dev’essere solo e soprattutto bravo, ma dev’essere soprattutto fortunato. E aggiungo, amico Mirko, che inserendo queste bizzarrie nell’ultimo km si finisce per penalizzare non solo chi sbaglia l’approccio con la curva ma anche chi gli sta a ruota e chi sta a ruota di chi gli sta a ruota e così via. Tu saresti in grado di riconoscere, prima che la volata inizi, chi oggi potrebbe sbagliare la curva? Ma è una corsa ciclistica o una roulette?
-Gigilasegaperenn3-: Io giuro che quando ho visto il primo passaggio mi sono detto: “All’ultimo giro qui cadono”. Pensavo più alla curva ad angolo retto verso sinistra, invece è stata l’ultima, ma cambia poco. Il problema è che puoi anche studiarti a memoria il tracciato curva per curva, ma, come dice HW, non hai la garanzia che gli altri abbiano fatto altrettanto. E basta uno che disegni male la curva perché finiscano a terra in trenta, certe volte.
Peraltro, una curva come l’ultima sarebbe pericolosa anche in caso tutti l’avessero studiata accuratamente, perché la possibilità del capitombolo quando 150 corridori devono infilarsi in una curva del genere a quella velocità esiste sempre, perlomeno se – come oggi – alcune decine di loro lottano per le posizioni di testa. Poi, molto banalmente, se un pilota di Formula 1 può commettere un errore al 50° giro sullo stesso circuito, dopo averci girato per tutto il fine settimana, un corridore può benissimo fare altrettanto in una curva di cui ha letto una descrizione e che ha provato una volta venti minuti prima.
Howling Wolf14: Hai centrato, Giga. Anche Pancani, d’altronde, aveva parlato di “curva pericolosa” o “insidiosa”. Quindi era una caduta annunciata. Migliorare credo che non costerebbe troppa fatica. Solo un po’ di saggezza e buon senso.
Jack.ciclista: E’ quel che penso io. Indipendentemente da scorrettezze o manovre sconsiderate, una curva a 90 gradi a 70 all’ora può indurre all’errore anche un ciclista esperto, corretto e preparato, ed il problema è che se anche uno solo sbaglia cadono in 15.
con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)
POST.GIRODITALIA.IT: i punti salienti della tappa a venire
a cura di Matteo Novarini
DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
Dedicata al vento contrario che ha caratterizzato a tratti il percorso di gara
Controvento (Eros Ramazzotti)
Dedicata al successo di Ferrari
Faster (Within Temptation)
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Seravezza – Sestri Levante
Seravezza : cielo sereno, 18,9°C, venti deboli da SW (2-4 Km/h), umidità al 30%
La Spezia (Km 47,2): cielo sereno, 21°C (percepiti 22°C), venti deboli da SSW (8-10 Km/h), umidità al 31%
Carro (traguardo volante – Km 112,9): cielo sereno, 18,5°C (percepiti 16°C), venti moderati da SSW (13 Km/h), umidità al 26%
Sestri Levante: cielo sereno, 19,3°C (percepiti 18°C), venti deboli da SSW (9-10 Km/h), umidità al 32%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Membro dello staff Astana intervistato a “Si Gira”: “Nostra nazione italiani”
Sgarbozza: “I pronostici preferisco sempre farli se ho dei dubbi” (ecco perchè li sbagli sempre)
Bartoletti: “Escaultel” (Euskaltel)
De Stefano: “un abbraccio dalla Giro d’Italia”
De Luca: “Motocronaca una” (uno)
De Luca: “Rasmusser” (Rasmussen)
Savoldelli: “A far pipì o a espletare un bisogno fisiologico: ma il risultato è sempre lo stesso”
Cassani: “Questa è la maglia rosa attorniato”
Pancani: “Non sta andando velocissimi”
Pancani: “Arnaud Demare, non il più giovane in assoluto” (invece è proprio lui)
Pancani sul meteorologo Pozzovivo: “Un omaggio alla colonnello del Giro d’Italia”
Savoldelli: “Saliscende”
De Luca, intervistando il diesse spagnolo della Movistar: “Rammarico per aieri?” (ieri / ayer)
Pancani su Ferrari: “L’avversario numero uno” (esagerato!!!)
Ferrari: “Denimarca”
De Stefano: “Copertina fatta dai nostri editori” (montatori)
Rodriguez: “Sleck” (meno male che non sbagliamo solo noi)
De Stefano: “Cappucci” (Chiappucci)
Fornaciari: “Il percorso ligure sono impegnativi”
Televideo: “Hesjedal ora insegue leader a 17″ (non proprio ora, visto che il distacco è lo stesso di ieri)
Televideo: “Traguardo di traguardo di Montecatini Terme”
Televideo: “Manuel Boaro” (Manuele)
Jyllands-Posten (quotidiano danese): per annunciare il successo di Ferrari mettono in home (e poi nell’articolo) la foto del successo di Ventoso a Frosinone.
IL GIRO DEL PRIMO STELVIO
Ecco come il quotidiano l’Unità presentò ai propri lettori le gesta dei partecipanti al Giro del 1953, prima edizione della corsa rosa a presentare l’ascesa allo Stelvio (quest’anno meta dell’ultima tappa di montagna) e ultima conquistata da Fausto Coppi. Altimetrie, planimetrie e tabelle di marcia dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessi selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)
LA RUOTA D’ORO DI CONTE TORNA ALLA VITTORIA NELLA CONVULSA VOLATA FINALE DI BORDIGHERA
Senza storia anche la dodicesima tappa del Giro d’Italia
Fornara passa primo sul Turchino, poi tutti insieme i corridori si trascinano fino al traguardo
ARCHIVIO ALMANACCO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo
1a tappa Herning (raduno di partenza)
4a tappa Verona (cronosquadre)
6a tappa Urbino – Porto Sant’Elpidio
7a tappa Recanati – Rocca di Cambio
8a tappa Sulmona – Lago Laceno
9a tappa San Giorgio del Sannio – Frosinone
10a tappa Civitavecchia – Assisi
16-05-2012
maggio 17, 2012 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GIRO D’ITALIA
L’italiano Roberto Ferrari (Androni Giocattoli) si è imposto nell’undicesima tappa, Assisi – Montecatini Terme, percorrendo 258 Km in 6h49′05″, alla media di 37,840 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Francesco Chicchi (Omega Pharma-Quickstep) e il lituano Vaitkus. Lo spagnolo Joaquim Rodriguez Oliver (Katusha Team) ha conservato la maglia rosa, con 17″ sul canadese Hesjedal e 32″ sull’italiano Paolo Tiralongo (Astana Pro Team).
AMGEN TOUR OF CALIFORNIA
Lo slovacco Peter Sagan (Liquigas – Cannondale) si è imposto anche nella quarta tappa, Sonora – Clovis, percorrendo 209,6 Km in 5h18′08″, alla media di 39,530 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli australiani Haussler e Matthews. Miglior italiano Daniel Oss (Liquigas-Cannondale), 24°. Sagan ha conservato la testa della classifica, con 16″ su Haussler e 34″ sullo statunitense Louder. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale), 43° a 40″.
INTERNATIONAL AZERBAIJAN TOUR (Iran)
Lo ceco Vojtech Hacecky (ASC Dukla Praha) si è imposto nella sesta ed ultima tappa, circuito di Tabriz, percorrendo 80 Km in 1h47′39″, alla media di 44,589 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Kankovsky e l’iraniano Nateghi. In classifica si impone lo spagnolo Javier Ramírez Abeja (Andalucía) con 43″ e 1′10″ sugli iraniani Saeidi Tanha e Askari.
VUELTA A GUATEMALA
Il guatemalteco Alder Torres si è imposto nella quarta tappa, cronometro Escuintla – Santa Lucía Cotzumalguapa, percorrendo 29,8 Km in 39′06″, alla media di 45,729 Km/h. Ha preceduto di 55″ e 1′36″ i brasiliani Bulgarelli e Panizo. Il colombiano Wilson Ramiro Rincón Diaz (EPM – UNE) ha conservato la testa della classifica con 1′18″ su Torres e 1′26″ sul colombiano Piamonte Rodríguez.
ROYAL SMILDE OLYMPIA’S TOUR
L’olandese Jenning Huizenga (Rabobank Continental Team) si è imposto nella seconda tappa, Ulft – Gendringen, percorrendo 158,5 Km in 3h27′34″, alla media di 45,816 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Kuznetsov e l’australiano Freiberg. Huizenga è il nuovo leader della classifica con 6″ sull’olandese Van Baarle e 7″ su Freiberg.
CIRCUIT DE LORRAINE PROFESSIONEL (Francia)
Il francese Nacer Bouhanni (FDJ – Big Mat) si è imposto nella prima tappa, Rombas – Neuves-Maisons, percorrendo 159,5 Km in 3h54′45″, alla media di 40,766 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Marco Marcato (Vacansoleil Pro Cycling Team) e il francese Lemoine, preceduti di 4″ e 6″ nella prima classifica generale.
GLAVA TOUR OF NORWAY
Lo svedese Jonas Ahlstrand (Team CykelCity) si è imposto nella prima tappa, Sandefjord – Tønsberg, percorrendo 185,7 Km in 4h20′46″, alla media di 42,728 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Alessandro Petacchi (Lampre) e il norvegese Boasson Hagen. La prima classifica generale vede in testa Ahlstrand con 4″ su Petacchi e sul danese Mørkøv.
FLÈCHE DU SUD (Lussemburgo)
Il danese André Steensen (Glud & Marstrand – LRO) si è imposto nella prima tappa, Differdange – Differdange, percorrendo 81 Km in 2h00′50″, alla media di 40,220 Km/h. Ha preceduto di 1″ lo sloveno Golcer e di 11″ il sudafricano Janse Van Rensburg.
INTERNATIONAL TOUR OF HELLAS (Grecia)
Lo sloveno Robert Vrecer si è imposto nella prima tappa, Korinthos – Leonidion, percorrendo 138 Km in 3h08′03″, alla media di 44,031 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Davide Rebellin (Meridiana Kamen Team) e di 50″ il greco Tamouridis, distanziati di 4″ e 56″ nella prima classifica generale.
FERRARI, STAVOLTA E’ POLE POSITION
Dimenticate le polemiche di Horsens il bresciano esce bene dall’ultima curva in cui finiscono a terra Modolo e Haedo e trionfa davanti al rimontante Chicchi e a Vaitkus mentre Cavendish penalizzato da un errore di traiettoria del compagno Thomas deve accontentarsi del quarto posto. Ancora attardato Frank Schleck che lascia sul piatto 46” alla maglia rosa Rodriguez e agli altri uomini di classifica
Foto copertina: Ferrari trionfa a Montecatini, sul traguardo che nel 2003 fu di Mario Cipollini (foto Bettini)
Il Giro d’Italia approda in Toscana con la sua frazione più lunga, 255 km da Assisi a Montecatini Terme là dove nel 2003 Mario Cipollini ha conquistato il suo 42° e ultimo successo alla corsa rosa superando lo storico record di Alfredo Binda fermo a quota 41 Anche in quest’occasione malgrado la distanza ragguardevole e la salita di Vico posta a 11 km dal traguardo il percorso era per velocisti e le prime 6 ore di corsa si sono risolte in un lungo trasferimento con Saez (Euskaltel), Denifl (Vacansoleil), Delage (Fdj), Kaisen (Lotto-Belisol) e il vicecampione italiano a cronometro Boaro (Saxo Bank) in fuga dopo 3 km e il gruppo guidato dalla Sky di Cavendish, motivatissimo per il fatto che si transitava da Quarrata dove ha abitato per diversi anni, e dalla Rabobank di Renshaw che pur procedendo a un’andatura blanda non ha mai concesso più di 5 minuti ai battistrada; inizialmente in avanscoperta c’era anche Ponzi (Astana) ma nel momento in cui è apparso evidente che il plotone non avrebbe lasciato spazio l’ammiraglia ha fermato il 25enne di Manerbio che sarà un uomo importante per Kreuziger nelle prossime giornate. In ogni caso a 30 km dal traguardo quando era prossimo il ricongiungimento Boaro non si è arreso ed è riuscito a riguadagnare un minuto ma anche lui è stato ripreso in coincidenza con il primo passaggio a Montecatini ai piedi della salita di Vico.
Come già accaduto diverse volte nei momenti delicati della corsa è stata la Liquigas di Basso a prendere in mano la situazione lungo i 3,3 km con pendenze al 5% dell’ascesa imponendo un ritmo regolare ma troppo alto per le possibilità di Guardini (Farnese), Kristoff (Katusha) e della maglia rossa Goss (Orica-GreenEdge) non al meglio per i postumi della caduta di Frosinone mentre davanti hanno provato a muoversi dapprima Selvaggi (Vacansoleil) e in vista dello scollinamento Visconti (Movistar), Vicioso (Katusha), Gatto (Farnese) e la maglia bianca Damiano Caruso (Liquigas) sui quali si sono portati nella successiva breve discesa due big come Scarponi (Lampre) e Kreuziger (Astana) ma una volta che la strada è tornata pianeggiante il Team Sky con anche gli scalatori Uran ed Henao in testa a tirare ha annullato il tentativo e quelli successivi di Ballan (Bmc) e ancora Visconti.
Così come a Frosinone vi era una curva molto tecnica negli ultimi 500 metri e a farne le spese è stato in primis Modolo (Csf) che è caduto coinvolgendo altri corridori tra cui Juan Josè Haedo (Saxo Bank) ma anche Cavendish che è stato costretto ad arrivare leggermente lungo dall’errore di traiettoria del compagno Thomas che si trovava in testa per lanciargli lo sprint: ne hanno approfittato Vaitkus (Orica-GreenEdge) e Ferrari (Androni) per guadagnare diversi metri su tutti gli altri e il 29enne di Gavardo non ha avuto difficoltà a saltare nettamente il campione lituano conquistando il suo più importante successo in carriera in un Giro che per lui ha rischiato di finire anticipatamente dopo la manovra secondo alcuni passibile di squalifica che ha portato alla caduta di Cavendish e altri nella tappa di Horsens. Al 2° posto ha chiuso un Chicchi (Omega-QuickStep) rinvenuto fortissimo dalle posizioni di rincalzo che ha scavalcato negli ultimi metri Vaitkus mentre Cavendish ha sofferto l’alto chilometraggio e non è riuscito a rimontare terminando 4° davanti a Belletti (Ag2r), Nizzolo (RadioShack) e Schorn (NetApp) ma può consolarsi con la conquista della maglia rossa. Tutti gli uomini di classifica hanno concluso con il primo gruppo ad eccezione di Frank Schleck (RadioShack) che è scollinato a Vico nelle retrovie del gruppo ed è rimasto staccato nella successiva discesa concedendo 46” agli avversari diretti.
Il campione lussemburghese è scivolato così al 23° posto a 2′11” da Rodriguez in una classifica generale che vede sempre al comando lo spagnolo con 17” su Hesjedal, 32” su Tiralongo, 52” su Intxausti e Kreuziger e 57” su Basso: la dodicesima tappa, un su e giù lungo l’Appennino Ligure da Seravezza a Sestri Levante, dovrebbe favorire una fuga da lontano ma anche i big dovranno fare attenzione alla salita conclusiva di Villa Tassani, 4 km con pendenze intorno al 7%, e soprattutto alla successiva discesa molto tecnica che termina a soli 5 km dal traguardo.
Marco Salonna
INARRESTABILE SAGAN!!!
Lo slovacco coglie la terza vittoria nel giro di California, superiorità imbarazzante su tutti gli altri concorrenti che anche oggi si devono inchinare al portacolori della Liquigas. Alle sue spalle il solito Haussler e un ritrovato Boonen. Domani prevista altra volata dopo una tappa impegnativa: poker?
Foto copertina: una vittoria quasi senza faticare per Sagan (foto Mark Johnson/www.ironstring.com)
Tappa più impegnativa delle precedenti, ma l’epilogo non cambia, a tagliare il traguardo davanti a tutti è ancora Peter Sagan, letteralmente inarrestabile, lo slovacco, durante questo Giro di California. Alle sue spalle giunge ancora una volta Haussler che quest’oggi aveva provato ad anticipare la volata nel tentativo di sorprendere Sagan: niente da fare, il portacolori Liquigas non s’è lasciato beffare e negli ultimi metri ha messo la sua ruota davanti a quella dell’avversario. Terzo posto per Boonen che dopo due tappe in sordina si rivede nelle primissime posizioni della classifica.
Per il resto tappa che vede andare la fuga dopo pochissimi chilometri, ancora Vennel seguito da Marentes Torres, Salas e McCarty coi primi due ripresi solo all’inizio della salita posta a pochi chilometri dal traguardo. Proprio lungo questa asperità Roche e Duarte hanno tentato uno scatto che gli ha consentito di guadagnare una ventina di secondi su Geniez e il gruppo. Il ritmo imposto dalla Liquigas non ha lasciato però scampo ai due fuggitivi con Sagan che ha potuto andare a cogliere il terzo successo su tre in volata.
Domani la tappa si presenta poco più impegnativa di quella odierna, il finale piatto fa presagire un altro arrivo a ranghi compatti: Sagan calerà il poker?
Andrea Mastrangelo
ASSISI – MONTECATINI TERME. MARATONA IN TERRA DI TOSCANA
È giunta l’ora della tappa “fiume” dell’edizione 2012, la più lunga delle 21 frazioni previste tra Herning e Milano. I 243 Km della Assisi – Montecatini Terme saranno, però, ancora terreno di caccia per i velocisti, chiamati per la terzultima volta quest’anno ad esibirsi su di un palcoscenico tarato sulle loro tonalità. Qualcuno sarà sicuramente penalizzato perché, oltre al chilometraggio, bisognerà fare i conti con la salita verso Vico, l’ultima delle quattro odierne, collocata ad una decina di chilometri dall’epilogo. Insomma, un altro traguardo accessibile a molti ma non a tutti.
Sarà la tappa maratona di quest’edizione quella che taglierà nel cuore l’Italia centrale portando i corridori a pedalare per 243 Km, tra Assisi e Montecatini Terme. Nelle tre grandi corse a tappe della stagione non ce ne saranno di così lunghe quest’anno e per i corridori – almeno per quelli non abituati alle distanze solite delle grandi classiche – si tratterà di uno sforzo oramai quasi inconsueto, soprattutto da quando l’UCI ha riformato le regole del calendario internazionale. Dal 2002, infatti, il massimo organismo del ciclismo ha rivisto i “tetti” dei chilometraggi per tutte le gare, riducendo quello complessivo di un grande giro da 4000 a 3500 Km e ponendo un limite giornaliero di 225 Km. Successivamente, anche a seguito delle lamentele di diversi corridori (del presente e del passato), sono state introdotte deroghe che oggi consentono di arrivare sino a 260 Km, distanza proponibile per una sola giornata di gara e sforabile in casi eccezionali, come avvenuto con la riedizione della Cuneo – Pinerolo del 2009 che, modificato il percorso a causa di problemi nel passaggio in Francia, finì per sfondare il tetto massimo di 2 Km.
I “girini”, rodati dai quasi 1600 Km fin qui percorsi (oggi, tra l’altro, ci sarà il “giro di boa” di mezzo Giro), non dovrebbero comunque accusare particolari difficoltà in questa frazione, mentre potrebbero coglierne i velocisti, almeno quelli che patiscono le salite piazzate nel finale delle tappe a loro dedicate. Questa sarà la terzultima opportunità fornita loro dal percorso, al termine di una tappa mista, caratterizzata da ampi e interminabili tratti pianeggianti spezzati da quattro ascese. Se le prime tre diranno poco o nulla, buone al massimo come trampolino di lancio per una fuga o per disputarsi i punti della maglia verde, l’ultima sarà particolarmente temuta dalle ruote veloci del gruppo, pur non essendo assolutamente impossibili i 3,2 Km che condurranno alla piccola frazione montecatinese di Vico. Se la pendenza media, infatti, appare abbastanza innocua (4,9%, con un massimo dell’8%), la vicinanza al traguardo – collocato 11,5 Km più avanti – sicuramente darà diversi problemi ai velocisti più stanchi e meno resistenti, anche perché in quei frangenti si è soliti andare più che a tutta. Al contempo è certo che difficilmente questa frazione sfuggirà al volatone finale, come accaduto nella tappa terminata nella località termale toscana alla Tirreno – Adriatico del 2010, della quale sarà ricalcato il finale, anche se stavolta ci sarà una sola ascesa a Vico, contro le quattro effettuate nella frazione vinta dal belga Tom Boonen davanti al tedesco Martens, all’italiano Bennati e agli altri 116 corridori componenti il gruppo di testa. Non pochi, dunque, perché nel ciclismo moderno non bastano più difficoltà messe in prossimità dei finali per creare selezione, anche se talvolta bastano per creare scompiglio nel gruppo, magari con il contorno di qualche sorpresa inattesa.
Si partirà da Assisi, con il gruppo che muoverà le prime pedalate al cospetto della basilica di Santa Maria degli Angeli, innalzata nel cinquecento attorno alla Porziúncola, la piccola cappella nella quale si raccoglieva in preghiera San Francesco con i primi francescani e presso la quale il santo morì il 3 ottobre del 1226.
Il tratto iniziale sarà pianeggiante poi, varcato il Tevere, si affronterà la prima delle quattro ascese, diretta a Perugia. Qui si attraverseranno i quartieri moderni posti ai piedi del colle sul quale si trova il prezioso centro storico del capoluogo umbro, vero e proprio scrigno ricco di monumenti. Al turista più frettoloso si consiglia almeno una passeggiata sul centralissimo Corso Vannucci, procedendo verso Piazza IV Novembre, impreziosita dalla Fontana Maggiore e sulla quale si affacciano la cattedrale e il Palazzo dei Priori, sede della Galleria Nazionale dell’Umbria, principale istituzione museale della regione.
Quest’ascesa introdurrà il secondo settore pianeggiante del tracciato, che si protrarrà per 120 Km, sin nel Valdarno. Lasciata Perugia si punterà sul Trasimeno, il quarto lago d’Italia per estensione, costeggiandone la riva settentrionale e la conca, situata presso Tuoro, dove il 24 giugno 217 a.C. le legioni romane e le forze cartaginesi si sfidarono nella “Battaglia del Lago Trasimeno”, episodio della seconda guerra punica che si concluse con la vittoria delle seconde, comandate dal celebre Annibale, che colsero di sorpresa le prime mentre erano impegnate in un trasferimento. Oggi sul luogo teatro del combattimento è stato realizzato il “Campo del Sole”, museo all’aperto costituito da 27 statue scolpite da diversi artisti alla fine degli anni ’80.
Abbandonate le rive del lago, il percorso entrerà in Toscana, regione incardinatasi al Giro dal 5 maggio del 2000, giorno della morte di Bartali. Immediatamente la direzione del Giro decise che, a partire dall’edizione che sarebbe scattata pochi giorni più tardi, ogni anno ci sarebbe stata una frazione, con partenza o arrivo nella regione di “Ginettaccio”, consacrata al ricordo del campione toscano: la prima fu la Prato – Abetone del 2000 vinta da Francesco Casagrande, mentre l’anno scorso la frazione arrivata a Livorno è stata annullata in seguito alla tragica morte di Wouter Weylandt.
Per prime saranno percorse le strade care a Roberto Benigni, che nel 1997 girò in questa zona parecchie scene del suo film capolavoro, il tre volte Oscar “La vita è bella”. Le riprese gratificarono l’incantevole Cortona, la non meno attraente Arezzo ed anche il paese natale di Benigni, Castiglion Fiorentino, dove si girò l’episodio dello scambio di persona tra Guido Orefice (il personaggio interpretato dallo stesso regista) e re Vittorio Emanuele III. La troupe si trasferì poi nel vicino Valdarno, dove Villa Masini di Montevarchi, bellissimo esempio di edificio privato in stile liberty, fu “plurisfruttata” poiché, semplicemente cambiando la prospettiva di ripresa, nella stessa pellicola “interpretò” tre differenti ruoli, rispettivamente la villa dello zio di Guido, la dimora dell’amata Dora (Nicoletta Braschi, moglie di Benigni) e il Grand Hotel dove lavorava il protagonista.
Calato il sipario sull’odierna parentesi cinematografica, si alzerà l’altimetria perché si uscirà dal Valdarno andando ad affrontare la principale asperità prevista dal tracciato, l’ascesa verso i 500 metri del Poggio alla Croce. La salita procede a corrente alternata, intercalando tratti pedalabili ad altri più impegnativi (complessivamente sono 6,6 Km al 5,5%, con due tratti di un chilometro ciascuno all’8,3% medio), ma non farà paura a nessuno, piazzata com’è a quasi 100 Km dall’arrivo. A una parte del gruppo riserverà una sensazione di “déjà vu” perché, anche se si è saliti dall’altro versante, è stata inserita nel tracciato della Tirreno – Adriatico del 2011, nel finale della tappa di Indicatore vinta dallo statunitense Tyler Farrar (primo al GPM fu lo spagnolo Francisco Javier Aramendia Llorente). Di certo non se la scorderà l’attuale commentatore RAI Davide Cassani che il 3 giugno del 1991 conseguì il primo dei suoi due successi parziali al Giro nella Città di Castello – Prato, frazione che proponeva il Poggio alla Croce dallo stesso versante del Giro 2012. Dopo il GPM il gruppo planerà tra le “dolci colline di sangue” del Chianti, terra di vini, castelli e misteri, come quelli sulle vicende del famigerato Mostro di Firenze che hanno ispirato l’omonimo romanzo-inchiesta, scritto a due mani dallo scrittore techno-thriller statunitense Douglas Preston e dal giornalista italiano Mario Spezi, un libro dotato di un innato spirito cinematografico (la trama inizia con un incontro tra lo stesso Spezi e la nota regista italiana Cinzia Th. Torrini, intenzionata a girare un film sul “Mostro”) che potrebbe rendersi concreto essendo stati acquistati i diritti per una trasposizione su pellicola e che dovrebbe avere tra i protagonisti George Clooney.
Sfiorato il bel borgo dell’Impruneta, conosciuto per la lavorazione della terracotta e per il santuario di Santa Maria dell’Impruneta, e affrontata la pedalabile salita verso San Casciano in Val di Pesa, penultimo ostacolo giornaliero, si tornerà a pedalare in vista dell’Arno, riguadagnando così la pianura, nuovamente compagna di viaggio nei 50 Km che anticiperanno il primo passaggio dal traguardo.
Alle porte di Empoli – centro dotato d’importanti opere d’arte (su tutte la Collegiata di Sant’Andrea) ma forse un poco trascurato dal turismo di massa, che predilige più succulente mete – il tracciato si discosterà dal fiume per avvicinarsi al Montalbano, la piccola catena montuosa che funge da confine naturale tra le province di Firenze, Prato e Pistoia. In questi frangenti si transiterà per Vinci, il paese del grande Leonardo, la cui casa natale si trova immersa tra gli uliveti delle pendici che puntano verso il San Baronto, una delle più celebri ascese toscane. Sono queste le strade del Gran Premio Industria e Artigianato, gara che si disputa annualmente dal 1976 nella vicina Larciano, dalla quale il gruppo passerà da lì a poco, subito dopo essere entrati in territorio pistoiese. Non mancherà molto all’approdo a Montecatini, dove si giungerà subito dopo aver toccato Monsummano, altra nota località termale conosciuta anche per aver dato i natali al poeta Giuseppe Giusti e all’attore italo-francese Yves Montand (nato Ivo Livi) mentre il “divo” ciclistico locale è stato Ezio Cecchi: conosciuto con il soprannome di “scopino di Monsummano”, in carriera non ottenne nessuna vittoria mentre sfiorò per l’inezia di 11” la maglia rosa finale al Giro del 1948 (vinto da Magni), a tutt’oggi il più basso distacco finale nella storia della corsa rosa.
Il finale sarà in circuito, percorrendo lo stesso anello di 15 Km che caratterizzò il citato precedente della “Corsa dei due mari” e che inizialmente era stato proposto per i mondiali poi assegnati a Firenze (2013). Ci sarà, dunque, l’iniziale salita lungo le prime pendici della Valdinievole e poi nessun altra difficoltà sino al chilometro conclusivo, il medesimo della tappa vinta da Cipollini al Giro del 2003, 42° e ultimo successo del velocista toscano sulle strade del Giro, che proponeva un gomito a 400 metri dalla meta, insidia che provocò la caduta di tre corridori e lanciava verso un rettilineo d’arrivo in leggera salita.
Come a Frosinone, ecco un altro traguardo che si concederà a molti, ma con selezione.
VARIAZIONI PERCORSO
Apportati piccoli “ritocchini” qua e là, la tappa misurerà 255 Km, una dozzina in più rispetto al tracciato originario che, però, non è stato modificato nella sua struttura “ossea”, confermando le ascese previste dal percorso.
I VALICHI DELLA TAPPA
Colle Strada (240m). Spartiacque tra la valle del Tevere e la piana di Assisi, coincide con l’omonima frazione di Perugia. Attraversato dal vecchio tracciato della SS 75 “Centrale Umbra”, è quotato 199 metri sulle cartine del Giro 2012.
Sella Poggio alla Croce (496m). Quotata 502 metri sulle cartine del Giro 2012, è valicata dalla strada provinciale che mette in comunicazione Figline Valdarno con San Polo in Chianti.
Mauro Facoltosi
RINGRAZIAMENTI
Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.
FOTOGALLERY
Foto copertina: Montecatini, le Terme Tettuccio (www.lanazione.i)

Assisi, Basilica di Santa Maria degli Angeli (blog.travelpod.com)

Perugia, Piazza IV Novembre (panoramio)

Tuoro sul Trasimeno, Campo del Sole (www.cuboimages.it)

Cortona (www.sevencortona.com)

Castiglion Fiorentino come appare ne <<La vita è bella>> (www.davinotti.com)

Lo stesso scorcio di Castiglion Fiorentino come appare al <<naturale>> (www.davinotti.com)

Arezzo, Piazza Grande (www.movingitalia.it)

Montevarchi, Villa Masini in una foto d'epoca... (www.comune.montevarchi.ar.it)

... e come ce la propone Benigni in <<La vita è bella>> (www.davinotti.com)

L'Impruneta (panoramio)

Empoli, collegiata di Sant'Andrea (panoramio)

Le dolci colline del Montalbano (divinando.blogspot.com)

Vinci, casa natale di Leonardo (toscananelcuore.empolese-valdelsa.it)
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI ASSISI
maggio 16, 2012 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Come negli ultimi anni, dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; i punti salienti della tappa a venire; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, le “perle” dei telecronisti, le previsioni del tempo per la tappa che verrà e il ricordo del Giro del 1953. Seguiteci.
Foto copertina: Rodriguez transita ai piedi della Basilica di San Francesco… a breve l’attacco (foto Bettini)
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
Italia
Rodriguez, come previsto. Conquista Assisi e la rosa (Gazzetta dello Sport)
Giro, tappa e maglia rosa per lo spagnolo Rodriguez (Corriere dello Sport – Stadio)
Canada
Spain’s Rodriguez takes Giro lead from Canada’s Hesjedal a (The Globe and Mail)
Lituania
„Giro d’Italia“ lyderiu tapo ispanas J. Rodriguezas, T. Vaitkus finišavo 57-as (Lietuvos Rytas)
T.Vaitkus dešimtąjį „Giro d’Italia“ etapą įveikė 57-as (Kauno Diena)
Danimarca
Total Giro-triumf for Rodriguez – Saxo Bank-rytter blev far under Giroen (Jyllands-Posten)
Giro-rytter fik en pige på tiende etape (Sporten.dk)
Total Giro-triumf for Joaquim Rodriguez – Eksplosiv finish støder Giro-kongen fra tronen (Politiken)
Regno Unito
Rodríguez wins stage 10 to take lead of Giro d’Italia (The Daily Telegraph)
Francia
Rodriguez : «C’est spectaculaire» (L’Equipe)
Spagna
Purito ya es maglia rosa (AS)
San ‘Purito’ de Asís (Marca)
Purito Rodríguez se viste de rosa (El Mundo Deportivo)
Colombia
‘Purito’ Rodríguez, etapa y liderato en el Giro (El Espectador)
Belgio
Coup double pour Rodriguez au Giro (Le Soir)
Rodriguez grijpt de macht in de Giro op de basiliek van Assisi (De Standaard)
Joaquim Rodriguez fait coup double au Giro (L’Avenir)
Joaquim Rodriguez gagne la 10e étape du Giro (La Dernière Heure/Les Sports)
Giro: démonstration et coup double pour Joaquin Rodriguez (Sudinfo.be)
Rodriguez grijpt de macht op de basiliek van Assisi (Het Nieuwsblad)
Lussemburgo
Rodriguez sichert sich Tageserfolg(Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)
Rodriguez: Etappensieg und Rosa Trikot (Tageblatt)
Paesi Bassi
Rodriguez: De cirkel is rond (De Telegraaf)
USA
Spaniard Takes Giro d’Italia Lead (The New York Times)
Spain’s Rodriguez wins 10th stage, takes Giro lead (USA Today)
Australia
Rodriguez in pink after winning Giro stage – Battered Goss prepares for sprint assault (The Age)
Rodriguez grabs Giro’s pink jersey(Herald Sun)
BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Gibosimoni: Tutto come previsto, ma i big devono un po’ sciogliersi, non voglio vedere un tatticismo così esasperato, altrimenti continuando così andiamo a finire che fino all’ultima salita tutti si guardano e il giro si decide negli ultimi 100 metri dello Stelvio e nella crono di Milano
Garda Bike: tutto secondo pronostico, ha visto il più forte su questi arrivi
Howling Wolf14: Il Giro si deciderà nell’ultima settimana. Non necessariamente sullo Stelvio. Chi veramente punta alla vittoria finale, Basso in primis, non ha che da difendersi, almeno fino a venerdì o sabato, cercando di arrivare sano al traguardo. Non sono i 15″ o 20″ che uno può prendere a pregiudicare le sue possibilità di vittoria finale.
Io credo che Rodriguez sia andato a prendersi la maglia rosa oggi, dopo averci provato ieri, sapendo che nell’ultima settimana non sarà in grado di reggere il passo dei più forti nei tapponi con le grandi salite.
Basso, Scarponi e gli stessi Hesjedal, Kreuziger e Schleck fanno gara a sé. E anche chi dei 5 è più in forma sa che se anche guadagna 20″ sugli altri saranno un’inezia nell’ultima settimana. I distacchi che si possono creare in queste tappette possono essere un buon indice della differenza delle condizioni di forma, ma sicuramente non possono essere considerati determinanti e incolmabili.
Non ho visto bene Schleck, oggi. Ha perso contatto dai big, anche se di poche decine di metri, già all’inizio dell’erta finale. O ha incontrato una giornata no, e ha limitato i danni, o significa che il suo grado di preparazione è inferiore a quello di Scarponi & C.
Hotdogbr: viene da chiedersi fino a quanto continuerà questo tatticismo e non vorrei che gli uomini di classifica iniziassero a fare sul serio sul Giau o addirittura a Pampeago, sta di fatto che Rodriguez tra cronosquadre, Rocca di Cambio, Lago Laceno e oggi ha accumulato un certo tesoretto che non sarà facile da togliergli anche perchè fin qui si è visto un solo uomo in grado di fare la differenza che è Pozzovivo, degli altri Basso ha l’ultima settimana dalla sua ma fin qui ha tutt’altro che entusiasmato e sembra quello dell’ultimo Tour, Scarponi nel finale ha pagato dazio, Kreuziger è apparso pimpante ma sulle salite oltre il 10% è destinato a soffrire, Gadret è in crescita ma è già lontano in classifica e in passato non è che abbia dimostrato di poter staccare tutti, Cunego e Rujano potrebbero fare meglio sulle montagne vere ma fin qui stentano e Frank Schleck sembra iniziare a pagare la settimana di inattività prima del Giro
Jack.ciclista: Non mi ricordo chi aveva già espresso il concetto, ma una crono bella lunga nella prima settimana metterebbe il sale nella coda degli scalatori, costretti a recuperare minuti e quindi ad esporsi in prima persona ad ogni occasione. Per il resto concordo con HW, vedo bene Basso (è sempre nelle prime 10 posizioni), e credo che la sua esperienza nella lotta al vertice gli stia facendo fare la minor fatica possibile senza però regalare nulla agli avversari.
Howling Wolf14: Certo, Jack. Sono d’accordissimo. Anziché la spettacolare ma insulsa cronosquadre sarebbe stato meglio inserire una bella crono di 50 km alla fine della prima settimana o all’inizio della seconda.
Jack.ciclista: Facciamo questo e quello. A me piace anche la cronosquadre.
nisky: quando si parlava di Frank Schleck come grande nome del giro si era fatto un riassunto su chi correva il Giro!A Laceno la vittoria di Pozzovivo era più una sconfitta dei “grandi”;Quando i Campioni correvano il giro a Laceno c era spettacolo(Zuelle Pantani e Bartoli….bei tempi!), ora c’è il vuoto e dopo la tappa campana ho assistito ad un’altra tappetta X.Anzi, per come si sono messe le cose avrei preferito una fuga!Almeno la ci sarebbe stato un pò di spettacolo con dei coraggiosi.Vediam come si proseguirà con sti onesti mestieranti, e concordo pienamente sulla crono!Quando c è, tira ben altra aria al giro!Con la maglia rosa ben assestata c è anche più spazio per gli altri!così si arriverà con tutti in pochi secondi fin Cervinia e poi spazio per le fughe ne rimarrà una miseria.
Salitepuntocià: Non vedo di cosa sorprendersi, fino a Cortina non vedo grosse salite, e quindi distacchi minimi,se non interviene il freddo e Rodriguez sta facendo quello che doveva fare Cunego, ma si vede che è indietro di preparazione cunego o stanco…
Non salite per Sleck queste, rampe durissime brevi, non è abituato forse, anche se sulle Ardenne si era ben comportato, ma penso che ci sarà anche lui, ha preparato il giro per essere al top da Cervinia in poi, poi se sarà il piu forte vincerà, se no perderà… ma vale per tutti. Lo spettacolo ci guadagna senza uno sopra gli altri. A Cervinia non succederà niente a meno che piova. E la pioggia non è come il caldo, la piogga dilata i distacchi e cmq il freddo danneggia piu del caldo. E i Resinelli non son granchè ma li la pioggia PARE CERTA, e quindi tappa dura domenica.
Chi è che va bene con maltempo fra i corridori? Domenica puo lasciare il segno, se le previsioni verranno confermate, 5 gg son ancora poco attendinbili per sapere se piove
con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)
POST.GIRODITALIA.IT: i punti salienti della tappa a venire
a cura di Matteo Novarini
DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
Dedicata al successo di “Purito”
The Cigar Song (Brad Paisley)
Dedicata allo spettacolare finale in salita attraverso Assisi
Stairway to Heaven (Led Zeppelin).
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Assisi – Montecatini Terme
Assisi: alternanza di pioggia debole (0,4 mm) e schiarite, 14°C (percepiti 13°C), venti deboli da W (8-12 Km/h), umidità al 83%
Passignano sul Trasimeno (Km 51,4):alternanza di pioggia debole (0,3 mm) e schiarite, 15,1°C (percepiti 13°C), venti moderati da NNW (10-15 Km/h), umidità al 75%
Arezzo / Indicatore (traguardo volante – Km 103,4): cielo sereno, 17,1°C (percepiti 13°C), venti moderati da NNE (18-29 Km/h), umidità al 55%
Figline Valdarno (Km 145,7): poco nuvoloso, 18,8°C (percepiti 15°C), venti moderati da N (17-23 Km/h), umidità al 49%
Empoli (Km 203,3): poco nuvoloso, 19,9°C (percepiti 18°C), venti moderati da NE (11-16 Km/h), umidità al 46%
Montecatini Terme: cielo sereno, 18,9°C, venti deboli da NNE (7-17 Km/h), umidità al 44%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Responsabile Polstrada: “Giro all’Italia”
Bartoletti: “Fellini” (Felline)
Sgarbozza: “Era posto una salita”
Sgarbozza: “Nel nostro Garibaldi era scritto” (avete una copia del Garibaldi stampata appositatamente per la RAI? magari con la tripla traduzione italiano / inglese / sgarbozzese?)
Frate intervistato ad Anteprima Giro: “Aneddito” (anedotto; senza contare che l’intervistato ha raccontato di un incontro tra Coppi e Padre Pio avvenuto nel 1951 e che il santo frate accogliendolo non lo rimproverà per la sua disordinata situazione sentimentale…. e come avrebbe potuto, visto che Coppi e la Dama Bianca si conobbero solo due anni più tardi!!)
Sgarbozza: “Scarponi per lui potrebbe guadagnare qualcosa su Basso” (e per chi, se no?)
De Stefano: “Filippo Pozzao”
Cassani: “San Pancesco” “San Francisco”
De Stefano: “Pablo Lastras ci sta seguendo dal Giro d’Italia” (non l’hanno ancora scaricato dall’ambulanza?)
De Stefano: “Frazione lungo 186 Km”
De Luca: “Il distacco non aumenti rispetto al vantaggio dei fuggitivi” (e come potrebbe? è la stessa cosa!!!)
Cassani: “La Tirreno Adriatico è transitato sulle strade dell’Umbria”
Savoldelli: “inizia la disegna” (discesa)
Savoldelli: “strappo di Bevagna” (assisi)
Pancani: “Colbrelli è il più giovane del Giro” (è Arnaud Demare)
Cassani: “Si sono caduti tutti e due”
Martinello: “E’ stato attraversato da un collega” (un altro fatto a fette)
Pancani: “Brandol” (Brändle si pronuncia Brendle)
De Luca: “C’affanchiamo”
De Luca: “All’inizio dei chilometri della tappa”
Savoldelli: “Vedo una macchia della Liquigas”
Pancani: “Santa Chiara fondò un ordine di claustrati” (sarebbe claustrali… ma è un termine generico, Santa Chiara fondò le clarisse)
Pancani: “Restaurò la Porziuncola” (si stava parlando di San Damiano… e per prima San Francesco restaurò proprio San Damiano)
Savoldelli: “Il punto cruciale era a 5 Km dalla strettoia” (era la strettoia, che era posta ai -5)
De Stefano: “Qui in zona Napoli”
De Stefano: “Monia Baccaile” (Baccaille)
Sangiorgio: “Non ci sono difficoltà, compreso il GPM di 3a categoria” (maglia azzurra messa in palio in un traguardo volante in pianura?)
De Stefano, nella fretta di salutare Nicola Sangiorgio e Michele Bartoli: “Michele Sangiorgio”
Televideo: “Kiezer” (Keizer)
Televideo: “Bartisz Huzarski” (Bartosz Huzarski)
IL GIRO DEL PRIMO STELVIO
Ecco come il quotidiano l’Unità presentò ai propri lettori le gesta dei partecipanti al Giro del 1953, prima edizione della corsa rosa a presentare l’ascesa allo Stelvio (quest’anno meta dell’ultima tappa di montagna) e ultima conquistata da Fausto Coppi. Altimetrie, planimetrie e tabelle di marcia dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessi selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)
ALBANI TRIONFA IN VOLATA A GENOVA PRECEDENDO 8 COMPAGNI DI FUGA
Gli “assi” aspettano le montagne e le tappe vanno avanti senza sorprese
Grande e sfortunata corsa dì Minardi che cade in prossimità dell’arrivo dopo una bella fuga con lo spagnolo Trobat
ARCHIVIO ALMANACCO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo
1a tappa Herning (raduno di partenza)
4a tappa Verona (cronosquadre)
6a tappa Urbino – Porto Sant’Elpidio
7a tappa Recanati – Rocca di Cambio
8a tappa Sulmona – Lago Laceno
9a tappa San Giorgio del Sannio – Frosinone
15-05-2012
maggio 16, 2012 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GIRO D’ITALIA
Lo spagnolo Joaquim Rodriguez Oliver (Katusha Team) si è imposto nella decima tappa, Civitavecchia – Assisi, percorrendo 186 Km in 4h25′05″, alla media di 42,099 Km/h. Ha preceduto di 2″ il polacco Huzarski e l’italiano Giovanni Visconti (Movistar Team). Rodriguez Oliver è la nuova maglia rosa, con 17″ sul canadese Hesjedal e 32″ sull’italiano Paolo Tiralongo (Astana Pro Team)
AMGEN TOUR OF CALIFORNIA
Lo slovacco Peter Sagan (Liquigas – Cannondale) si è imposto anche nella terza tappa, San Josè – Livermore, percorrendo 185,5 Km in 4h50′48″, alla media di 38,273 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Haussler e il belga Boonen. Miglior italiano Daniel Oss (Liquigas-Cannondale), 35°. Sagan ha conservato la testa della classifica, con 12″ su Haussler e 24″ sullo statunitense Louder. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale), 39° a 30″.
INTERNATIONAL AZERBAIJAN TOUR (Iran)
Lo spagnolo Javier Chacón Quesada (Andalucía) si è imposto nella quinta tappa, Sarein – Tabriz, percorrendo 188 Km in 5h57′04″, alla media di 31,590 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ucraino Bileka e lo spagnolo Pujol Muñoz. Lo spagnolo Javier Ramírez Abeja (Andalucía) è il nuovo leader della classifica con 34″ e 1′10″ sugli iraniani Saeidi Tanha e Askari.
VUELTA A GUATEMALA
Il colombiano Carlos Fernando Piamonte Rodríguez (EPM – UNE) si è imposto nella terza tappa, Salamá – Jalapa, percorrendo 141 Km in 3h51′11″, alla media di 36,594 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Wilson Ramiro Rincón Díaz (EPM – UNE) e di 1′48″ il connazionale Rivera Alvarez. Rincón Díaz è il nuovo leader della corsa, con 1′03″ su Piamonte Rodríguez e 2′47″ sul guatelmalteco Archila Velásquez.
ROYAL SMILDE OLYMPIA’S TOUR
L’olandese Wim Stroetinga (Koga Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, Zandvoort – Noordwijk, percorrendo 144,7 Km in 3h10′55″, alla media di 45,475 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Robin Chaigneau (Koga Cycling Team) e Vermeulen. Chaigneau è il nuovo leader della classifica con 4″ e 10″ sui connazionali Van Baarle e Hofland.
PURITO, BASTANO 200 METRI
Vittoria annunciata per Joaquin Rodriguez cui è sufficiente dare il massimo sul rettilineo finale per aggiudicarsi la tappa di Assisi davanti alla rivelazione Huzarski e al campione italiano Visconti e strappare la maglia rosa Hesjedal, giunto al traguardo insieme agli altri big ad eccezione di Frank Schleck che lascia sul piatto 26” ed è il grande sconfitto del giorno.
Foto copertina: Rodriguez si impone ad Assisi (foto Bettini)
La decima tappa del Giro d’Italia, 186 km da Civitavecchia ad Assisi, pur essendo piuttosto vallonata presentava le uniche vere difficoltà negli ultimi 4 km caratterizzati dallo strappo di San Damiano con punte fino al 15% seguito da una breve discesa e dagli ultimi 1200 metri ancora in salita sia pure con pendenze più dolci fino al centro storico della città d’arte umbra: un arrivo dunque ideale per Joaquin Rodriguez (Katusha) che ha fatto sì che lo svolgimento della corsa fosse abbastanza prevedebile con gli uomini di Valerio Piva costantemente in testa al gruppo a tirare all’inseguimento dei fuggitivi della prima ora Bonnafond (Ag2r), Minguez (Euskaltel), Failli (Farnese), Brandle (NetApp) e Keizer (Vacansoleil), alcuni dei quali già in evidenza nelle giornate precedenti, cui a 30 km dal traguardo si è aggiunto il cronoman olandese Clement (Rabobank) bravo a recuperare da solo 1′ ai battistrada ma all’ingresso del muro finale il gruppo è ritornato compatto con tutte le squadre degli uomini di classifica che hanno portato i rispettivi capitani nelle prime posizioni vista la sede stradale molto stretta degli ultimi 4 km.
Ci si attendeva grande bagarre fin dalle prime rampe e invece la discesa tra i 2500 e i 1200 metri dal traguardo ha bagnato le polveri a tutti con il solo Slagter (Rabobank) a provarci con una certa decisione e Scarponi (Lampre) che si è portato in testa per qualche centinaio di metri ma senza compiere una vera accelerazione, e se si eccettua un tentativo all’inizio della discesa di Uran (Sky) e Gadret (Ag2r) immediatamente rintuzzato dagli inseguitori la battaglia è stata rimandata agli ultimi 200 metri con Slagter che si è riportato al comando e Rodriguez che ben supportato dal fedelissimo Moreno ha saltato facilmente l’olandese andando a vincere con 2” su Huzarski (NetApp), atleta mai visto in passato su questi livelli ma che ha dimostrato di possedere una grande condizione già alla Coppi&Bartali e al Giro del Trentino, e sul campione italiano Visconti (Movistar). 4° a 6” è giunto un ancora brillantissimo Pozzovivo (Csf) davanti a un Gadret in netta crescita, alla maglia rosa Hesjedal (Garmin) e a Slagter in un gruppo che comprendeva anche Kreuziger (Astana) nonchè Basso (Liquigas) e Scarponi apparsi però entrambi in leggera difficoltà nel finale: appena più indietro sono arrivati Cunego (Lampre) 22° a 12” e Rujano (Androni) 23° a 15” ma chi ha perso più di tutti è stato Frank Schleck (RadioShack) che con il suo 31° posto a 26” subisce la prima battuta d’arresto di un Giro fin qui al di sopra delle aspettative. Da segnalare che non ha preso il via Pozzato (Farnese) in seguito alla caduta di Frosinone in cui ha riportato la frattura dello scafoide.
Grazie anche ai 20” di abbuono Rodriguez conquista per la prima volta in carriera la maglia rosa con 17” su Hesjedal, 32” su Tiralongo, 52” su Kreuziger e Intxausti e 57” su Basso mentre Scarponi è 11° a 1′11”, Pozzovivo 12° a 1′12”, Frank Schleck 13° a 1′25” e Cunego 15° a 1′37”. Questi distacchi potrebbero addirittura consentire a Purito di correre sulla difensiva di qui a Milano senza temere la crono conclusiva ma in attesa dei verdetti delle grandi montagne i corridori sono ora attesi da tre giorni di relativa calma, a partire dalla frazione di 255 km da Assisi a Montecatini che pur essendo la più lunga della corsa rosa è dedicata agli sprinter sempre che riescano a superare indenni la salita di Vico, 3,3 km al 5% circa di pendenza con la vetta posta a 11 km dal traguardo.
Marco Salonna