27-04-2012
aprile 28, 2012 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE ROMANDIE
Lo spagnolo Luis Leon Sanchez (Rabobank Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, La Neuveville – Charmey, percorrendo 157,6 Km in 3h58′29″, alla media di 39,650 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Meersman e l’italiano Paolo Tiralongo (Pro Team Astana). Il britannico Bradley Wiggins (Sky Procycling) ha conservato la testa della classifica con 1″ su Sanchez e 7″ sull’australiano Rogers. Miglior italiano Tiralongo, 30° a 20″.
PRESIDENTIAL CYCLING TOUR OF TURKEY
L’italiano Sacha Modolo (Colnago – Csf Inox) si è imposto nella sesta tappa, Bodrum – Kusadasi, percorrendo 179 Km in 4h34′00″, alla media di 39,197 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli australiani Harley Goss e Renshaw. Il bulgaro Ivaïlo Gabrovski (Konya Torku Seker Spor) ha conservato la testa della classifica, con 1′33″ sul kazako Dyachenko e 1′38″ sul bulgaro Andonov Petrov. Miglior italiano Enrico Battaglin (Colnago – CSF Inox), 8° a 2′58″.
TOUR DE KOREA
Il sudcoreano Sung Baek Park (KSPO) si è imposto nella sesta tappa, Gumi – Yeongju, percorrendo 164 Km in 3h41′46″, alla media di 44,371 Km/h. Ha preceduto di 3″ e 13″ i connazionali Gyung Gu Jang e Keon Woo Park. Sung Baek Park è il nuovo leader della classifica con 3″ sullo statunitense Candelario e 7″ su Gyung Gu Jang.
LA TROPICALE AMISSA BONGO (Gabon)
Il marocchino Tarik Chaoufi si è imposto nella quarta tappa, Mounana – Bongoville, percorrendo 121,6 Km in 3h00′34″, alla media di 40,406 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francesi Voeckler e Anthony Charteau (Team Europcar), nuovo leader della classifica con 8″ sull’eritreo Russom e 15″ sul kazako Umerbekov.
LE TOUR DE BRETAGNE CYCLISTE – TROPHÉE DES GRANITIERS
Il francese Thomas Vaubourzeix (Velo-Club La Pomme Marseille) si è imposto nella terza tappa, Saint Méen Le Grand – Missillac, percorrendo 150,2 Km in 3h34′48″, alla media di 41,955 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Rowsell e di 5″ il francese Maxime Le Montagner (Véranda Rideau – Super U). Due italiani in gara: Eugenio Alafaci (Leopard Trek Continental Team) è 5° a 5″, Giorgio Brambilla (Leopard Trek Continental Team) si è ritirato. Il francese Benjamin Le Montagner ha conservato la testa della classifica con 7″ sul connazionale Berthou e 12″ sul norvegese Breen. Alafaci 5° a 20″.
VUELTA ASTURIAS JULIO ALVAREZ MENDO
Lo spagnolo Alejandro Marque (Carmim – Prio) si è imposto nella prima tappa, Oviedo – Gijón, percorrendo 162,2 Km in 4h03′21″, alla media di 39,991 Km/h. Ha preceduto di 29″ i connazionali Urtasun e Moreno. Unico italiano Marzio Bruseghin (Movistar Team), 82° a 10′06″. La prima classifica vede in testa Marque con 36″ su Urtasun e 38″ su Moreno. Bruseghin 83° a 10′19″.
TOUR OF BORNEO (Malesia)
Il neozelandese Michael Torckler si è imposto nella prima tappa, Semporna – Tawau, percorrendo 102,8 Km in 2h23′06″, alla media di 43,102 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Crosby e Van Uden, distanziati di 9″ e 12″ nella prima classifica generale.
WIGGINS BRACCATO, SANCHEZ SPUNTA AL FOTOFINISH
Il campione britannico vede ridursi a 1” il suo vantaggio nella generale del Tour de Romandie sul murciano della Rabobank che prosegue nel suo grande momento di forma aggiudicandosi la tappa di Charmey di strettissima misura su Meersman. Ancora in versione sprinter Tiralongo che conquista un altro 3° posto dopo quello di La Chaux de Fonds e guida la pattuglia azzurra con anche Nocentini e Giampaolo Caruso nella top ten
Foto copertina: Sanchez esulta a Charmey (foto AFP)
La terza tappa del Giro di Romandia, 157,6 km da La Neuveville a Charmey con diverse asperità le più significative delle quali quelle di Sarzens e Le Chatelard a metà percorso e l’ascesa finale di circa 5 km con la vetta posta a 3 dal traguardo, avrebbe dovuto secondo le previsioni dare uno scossone alla classifica generale ma in realtà è successo poco o nulla con il Team Sky del leader Wiggins che è riuscito per larghi tratti ad addormentare la corsa per nulla preoccupato della fuga nata pochi km dopo la partenza di Smukulis (Katusha), Howard (GreenEdge), Lund (Saxo Bank), Van der Sande (Lotto-Belisol) e del campione irlandese Brammeier (Omega-QuickStep), tutti molto lontani nella generale, nè del velleitario tentativo di inseguimento sulla salita di Le Chatelard di Lloyd (Lampre), Grivko (Astana) e Gautier (Europcar), tanto che si è visto addirittura Cavendish, in grande difficoltà nelle precedenti giornate, a lungo in testa al gruppo in salita a scandire un ritmo estremamente blando.
Con il vantaggio dei cinque fuggitivi che a 50 km dal traguardo superava ancora i 5′ finalmente si sono smosse le acque con la Lampre di Pietropolli e successivamente la Rabobank di Mollema e Luis Leon Sanchez e la Garmin di Hesjedal e Daniel Martin che hanno aumentato decisamente l’andatura del plotone andando a riprendere i tre contrattaccanti e riducendo drasticamente il gap dagli uomini di testa malgrado Smukulis abbia tentato l’avventura solitaria quando mancavano 20 km. Si è dunque giunti ai piedi dell’ascesa finale dove è stata ancora la Garmin a operare un forcing che ha fatto esaurire la fuga del lettone ma che per il resto ha avuto pochissimi effetti un po’ perchè la salita si è rivelata molto pedalabile e un po’ perchè nel momento in cui Zabriskie ha terminato il suo lavoro i capitani della formazione di Vaughters non hanno proseguito nell’azione: ci hanno invece provato due grossi calibri come Kreuziger (Astana) e Spilak (Katusha), entrambi già vincitori del Tour de Romandie rispettivamente nel 2009 e nel 2010, ma non sono riusciti a guadagnare che pochi metri sul gruppo nel quale il Team Sky aveva ripreso il controllo della situazione e anche il successivo tentativo di Brajkovic (Astana) a salita ormai terminata non ha avuto esito.
Si è giunti dunque a una volata di un gruppo composto ancora da una settantina di corridori che ha visto duellare Meersman (Lotto-Belisol) e Luis Leon Sanchez con lo spagnolo che ha avuto la meglio per pochissimi cm, conquistando il suo terzo successo stagionale dopo una tappa alla Parigi-Nizza e una al recente Giro delle Asturie, e il belga che subito dopo il traguardo ha avuto qualcosa da ridire per un presunto cambio di direzione del rivale che però dalle immagini è apparso impercettibile: alle loro spalle continua a rivelare insospettate doti di sprinter Tiralongo (Astana) che ha conquistato un altro 3° posto dopo quello di La Chaux de Fonds con Talansky (Garmin) 4°, Mollema 5°, Nocentini (Ag2r) 6°, Paterski (Liquigas) 7° e Giampaolo Caruso (Katusha) 8°, mentre Wiggins che si trovava in ottima posizione per tentare di bissare il successo della prima tappa ha preferito non disputare lo sprint e concludere tranquillamente a centrogruppo. Da segnalare dopo quelli di Menchov (Katusha) e Westra (Vacansoleil) il ritiro eccellente di Fuglsang (RadioShack) a causa di problemi a un ginocchio che lo costringeranno a dare forfait anche al prossimo Giro d’Italia.
La nuova classifica generale vede Sanchez ridurre a 1” il distacco da Wiggins con Rogers a 7”, Mollema e Clement a 9”, Talansky e Kelderman a 11” e Zabriskie, Spilak e Plaza a 12”: sulla carta il britannico è quasi impossibile da battere nella crono conclusiva di Crans-Montana e gli avversari dovranno pertanto sfruttare l’ultima occasione per attaccarlo nella quarta tappa, 184 km da Bulle a Sion con l’impegnativa scalata di Veysonnaz, 17 km con una pendenza media intorno al 6% e punte oltre il 10, a 47 km dal traguardo e quella successiva di Saint Martin anche se gli ultimi 24 km in discesa e pianura potrebbero spegnere le velleità degli attaccanti.
Marco Salonna
STRAORDINARIO MODOLO, LA CSF-COLNAGO FA IL BIS AL GIRO DI TURCHIA
La squadra diretta da Roberto Reverberi coglie la seconda vittoria consecutiva al Presidential Tour of Turkey dopo il successo di ieri in solitaria di Andrea Di Corrado: oggi è arrivato il trionfo di Sacha Modolo che a Kusadasi domina lo sprint superando gli australiani Matthew Goss (Greenedge) e Mark Renshaw (Rabobank). Anche oggi la tappa ha riservato parecchie emozioni con la fuga a tre di Golas (Omega Pharma – Quickstep), Belkov (Katusha) e Deignan (Unitedhealthcare) che viene raggiunta a circa 15 km dall’arrivo. Nel finale Golas attacca con Hupond (Argos Shimano) e vengono raggiunti e staccati da Enrico Battaglin, il quale raggiunge un vantaggio massimo di 14” a 2 km dall’arrivo. Il gruppo lo raggiunge ai 350 m dal termine con Modolo che domina lo sprint. Nella top 10 di tappa si piazzano anche Daniele Colli settimo, seguito da Davide Viganò e Matteo Coledan all’ottavo e nono posto. Il bulgaro Gabrovski è sempre primo in classifica generale a due tappe dal termine.
Andrea Giorgini
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Modolo si "beve" il suo successo al Turchia (foto Bettini)
MARQUE PRINCIPE DELLE ASTURIE
Il 30enne spagnolo si impone nella prima tappa della Vuelta à Asturias, da Oviedo a Gijon, coronando una fuga nata dopo una trentina di chilometri. Beffato per 29’’ il gruppo, regolato dal basco Pablo Urtasun. Domani due semitappe, con, nel pomeriggio, una cronometro individuale di 14 km destinata a riscrivere la classifica generale.
Foto copertina: Alejandro Marque ai microfoni della stampa dopo il successo di Gijon (foto F. Corral)
È stato – come previsto – un monologo spagnolo l’avvio della Vuelta à Asturias, scattata quest’oggi da Oviedo per concludersi, nella giornata di domenica, con la scalata all’Alto del Naranco. Il podio della tappa inaugurale, 163 km che prevedevano le ascese di El Fito e dell’Alto de San Martin de Huerces prima del traguardo di Gijon, è stato infatti colonizzato dai corridori di casa, con Alejandro Manuel Marque Porto a guidare il gruppo. Anzi, ad anticiparlo, più propriamente, giacché il 30enne corridore della Carmin – Prio è stato l’unico dei sei fuggitivi della prima ora a resistere al ritorno del plotone, alla fine regolato da altri due “enfants du pays”.
E dire che quando, poco dopo metà percorso, Marque si era sbarazzato dei compagni d’avventura, con ancora una settantina di chilometri e un’ascesa di seconda categoria da affrontare, la scelta dell’iberico aveva tutta l’aria di un suicidio tattico. Gli altri cinque attaccanti non sono però stati in grado di far valere la superiorità numerica per annullare il tentativo, mentre, in gruppo, le squadre dei favoriti faticavano a trovare una parvenza di accordo.
La rimonta del plotone è arrivata, ma si è rivelata a conti fatti tardiva, consentendo al fuggitivo di conservare 29’’ di margine, e di coronare così con un più che meritato successo di tappa i centotrenta chilometri circa di fatica. A doversi rammaricare del mancato ricongiungimento è Pablo Urtasun, vincitore della volata dei battuti, davanti a Javier Moreno, che ha per il momento legittimato lo status di principale favorito in chiave successo finale affibbiatogli direttamente dagli organizzatori.
In allegato alla gloria di giornata, Marque trova ovviamente anche la testa della classifica generale, che, viste le discrete doti da cronoman (5° nel campionato nazionale spagnolo di specialità lo scorso anno, benché ad oltre 2’ e mezzo dal vincitore Luis Leon Sanchez), non è escluso possa conservare domani. Piatto forte della seconda frazione, dopo una prima semitappa sulla carta favorevole ai velocisti, sarà infatti una prova contro il tempo di 14 km con partenza e arrivo a Piedras Blancas. In attesa del Naranco, sarà questa crono ad emettere i primi verdetti in chiave vittoria finale.
Matteo Novarini
26-04-2012
aprile 27, 2012 by Redazione
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TOUR DE ROMANDIE
Il francese Jonathan Hivert (Saur – Sojasun) si è imposto nella seconda tappa, Montbéliard – Moutier, percorrendo 149,1 Km in 3h48′11″, alla media di 39,205 Km/h. Ha preceduto allo sprint il portoghese Costa e lo spagnolo Luis Leon Sanchez. Miglior italiano Giacomo Nizzolo (Radioshack-Nissan), 6°. Il britannico Bradley Wiggins (Sky Procycling) ha conservato la testa della classifica con 7″ sull’australiano Rogers e 9″ sull’olandese Mollema. Miglior italiano Dario Cataldo (Omega Pharma-Quickstep), 35° a 22″.
PRESIDENTIAL CYCLING TOUR OF TURKEY
L’italiano Andrea Di Corrado (Colnago – CSF Inox) si è imposto nella quinta tappa, Marmaris – Turgutreis, percorrendo 178 Km in 4h50′25″, alla media di 36,775 Km/h. Ha preceduto di 40″ il danese Jorgensen e il francese Cousin. Il bulgaro Ivaïlo Gabrovski (Konya Torku Seker Spor) ha conservato la testa della classifica, con 1′33″ sul kazako Dyachenko e 1′38″ sul bulgaro Andonov Petrov. Miglior italiano Enrico Battaglin (Colnago – CSF Inox), 8° a 2′58″.
TOUR DE KOREA
Il russo Alexander Serebrayakov (Team Type 1 – Sanofi) si è imposto nella quinta tappa, Geochang – Gumi, percorrendo 146,8 Km in 3h57′19″, alla media di 37,115 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’argentino Maximiliano Richeze e l’australiano Kemps. Unico italiano in gara, Daniele Callegarin (Team Type 1 – Sanofi), non ha preso il via. Il sudcoreano Chan Jae Jang (Terengganu Cycling Team) ha conservato la testa della classifica con 5″ sullo statunitense Candelario e 9″ sull’irlandese McCann.
LA TROPICALE AMISSA BONGO (Gabon)
Il francese Thomas Voeckler (Team Europcar) si è imposto nella terza tappa, Franceville – Akieni, percorrendo 89,4 Km in 2h08′52″, alla media di 41,624 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Gène e l’eritreo Tewelde Weldegaber. L’eritreo Meron Russom (MTN Qhubeka) ha conservato la testa della classifica con 7″ sul kazako Umerbekov e 10″ su Tewelde Weldegaber.
LE TOUR DE BRETAGNE CYCLISTE – TROPHÉE DES GRANITIERS
Il francese Eric Berthou (Bretagne – Schuller) si è imposto nella seconda tappa, Vannes – Saint Méen Le Grand, percorrendo 157 Km in 3h38′08″, alla media di 43,184 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’elvetico Fumeaux e il francese Benjamin Le Montagner. Due italiani in gara: Eugenio Alafaci (Leopard Trek Continental Team) è 22° a 9″, Giorgio Brambilla (Leopard Trek Continental Team) 23° a 9″. Le Montagner ha conservato la testa della classifica con 7″ su Berthou e 15″ sul norvegese Breen. Alafaci 5° a 20″, Brambilla 58° a 46″.
RIMONTA FINO ALL’HIVERT…ICE
Il 27enne francese che aveva impostato la volata leggermente nelle retrovie guadagna posizioni su posizioni fino a imporsi nell’impegnativo arrivo di Moutier davanti a Rui Costa e Luis Leon Sanchez mentre Nizzolo e Pietropolli chiudono 6° e 7° e Wiggins grazie al ferreo controllo del Team Sky conserva la maglia gialla in attesa delle tappe più dure
Foto copertina: Hivert si impone sul traguardo di Moutier (foto AFP)
La seconda frazione del Giro di Romandia, 149 km dalla cittadina francese di Montbeliard a Moutier, era sulla carta la più agevole della corsa a tappe elvetica ma ciò nonostante presentava tre gran premi della montagna e oltre 2000 metri di dislivello con la cima dell’ultima salita, il Col de Rangiers breve ma con pendenze piuttosto aspre nel tratto conclusivo, posto a 27 km dal traguardo. La corsa ha avuto comunque un andamento piuttosto tranquillo fino ai piedi dell’ascesa conclusiva con Bak (Lotto-Belisol) e Meier (GreenEdge) avventurieri di giornata e un gruppo guidato costantemente dal Team Sky della maglia gialla Wiggins nel quale non è accaduto nulla se si eccettua l’abbandono di Westra (Vacansoleil), che dopo il 2° posto di La Chaux de Fonds poteva essere considerato uno dei grandi favoriti per la generale in virtù della crono conclusiva di Crans Montana molto adatta ai suoi mezzi, e gli sprint in cima ai primi due gpm tra Kohler (Bmc), Rohregger (RadioShack) e Jeandesboz (Saur-Sojasun) per conquistare punti nella classifica degli scalatori guidata dal francese. Con un Cavendish completamente fuori condizione e staccato fin dalle prime rampe del Col de Rangiers malgrado l’andatura in gruppo fosse molto blanda l’unico obiettivo di giornata del Team Sky era difendere il primato nella generale e gli uomini in nero hanno dato una dimostrazione di forza e al contempo di intelligenza tattica accelerando per chiudere sugli scatti prima de Samoilau (Movistar), Slagter (Rabobank), Levarlet (Saur) e un Rolland (Europcar) che dalla Liegi-Bastogne-Liegi in avanti è tornato ad alti livelli, concedendo spazio ai soli Stetina (Garmin) e Jeandesboz e andando a riprendere anche lo statunitense e il francese, che nel frattempo avevano raggiunto e superato gli esausti Bak e Meier, nel tratto finale pianeggiante.
Lo sprint conclusivo si presentava piuttosto atipico sia per l’assenza di grandi velocisti e di squadre in grado di organizzare un treno sia perchè l’ultimo km tirava leggermente sebbene la pendenza non superasse il 5%: dalla lotta tra i vari team per prendere il tratto finale in testa ne è uscita vincente la Garmin con Vandevelde e Hesjedal, atleta apparso in grande spolvero per tutto il mese di aprile e che sarà da tenere d’occhio anche al prossimo Giro d’Italia dal momento che non gli manca la tenuta sia sulle lunghe salite che nell’arco delle tre settimane come dimostra il 7° posto del Tour de France 2010. L’ex biker canadese pur partendo quando ancora mancavano oltre 300 metri al traguardo ha mantenuto a lungo la testa ma inevitabilmente ha dovuto lasciare spazio a Rui Costa (Movistar) e Luis Leon Sanchez (Rabobank) che sembravano destinati a giocarsi il successo ma improvvisamente dalle retrovie è arrivato Hivert (Saur-Sojasun) che negli ultimi 100 metri ha saltato i due iberici andando a tagliare la linea bianca per primo davanti al portoghese e allo spagnolo conquistando la sua prima vittoria in stagione: 4° ha chiuso Meersman (Lotto-Belisol) 4°, 5° Hesjedal, 6° un Nizzolo (RadioShack) che si è battuto egregiamente su un arrivo piuttosto duro per lui e 7° Pietropolli (Lampre).
La classifica generale resta sostanzialmente invariata nelle prime posizioni con Wiggins che mantiene 7” su Rogers, 9” su Mollema e Clement e 11” su Talansky e Kelderman che vengono raggiunti da Sanchez ma molto cambierà al termine della terza tappa, 157,6 km da La Neuveville a Charmey che chiamano allo scoperto gli scalatori con le ascese di Sarzens e Le Chatelard nella parte centrale del percorso e gli ultimi 5 km all’insù verso il traguardo anche se le pendenze non saranno di quelle impossibili.
Marco Salonna
PRIMA, INDIMENTICABILE VITTORIA PER DI CORRADO IN TURCHIA
A Turgutreis arriva il primo successo tra i professionisti per il corridore bergamasco della CSF Inox – Colnago. Tra gli autori della lunga fuga di giornata, Di Corrado è scattato negli ultimi 15 km finali, giungendo all’arrivo in solitaria con 40” di vantaggio su Jorgensen (Saxo Bank) e Cousin (Europcar). Quarto posto per Alfredo Balloni (Farnese Vini – Selle Italia) mentre il gruppo chiude a 1’40” ed è stato regolato da Matteo Pelucchi. Invariata la classifica generale con il bulgaro Gabrovski sempre al comando.
Andrea Giorgini
www.bikeshowtv.com

La prima di Di Corrado (foto Bettini)
25-04-2012
aprile 26, 2012 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE ROMANDIE
Il britannico Bradley Wiggins (Sky Procycling) si è imposto nella prima tappa, Morges – La Chaux-de-Fonds, percorrendo 184,5 Km in 4h50′23″, alla media di 38,122 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Westra e l’italiano Paolo Tiralongo (Pro Team Astana). Wiggins è il nuovo leader della classifica con 7″ sull’australiano Rogers e 9″ sull’olandese Mollema. Miglior italiano Dario Cataldo (Omega Pharma-Quickstep), 35° a 22″.
PRESIDENTIAL CYCLING TOUR OF TURKEY
L’australiano Mark Renshaw (Rabobank Cycling Team) si è imposto nella quarta tappa, Fethiye – Marmaris, percorrendo 132 Km in 3h14′01″, alla media di 40,821 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Harley Goss e l’italiano Daniele Colli (Team Type 1 – Sanofi). Il bulgaro Ivaïlo Gabrovski (Konya Torku Seker Spor) ha conservato la testa della classifica, con 1′33″ sul kazako Dyachenko e 1′38″ sul bulgaro Andonov Petrov. Miglior italiano Enrico Battaglin (Colnago – CSF Inox), 8° a 2′48″.
TOUR DE KOREA
La quarta tappa, Yeosu – Geochang (176,2 Km) è stata annullata a causa del maltempo (pioggia). Invariata, di conseguenza, la classifica che vede in testa il sudcoreano Chan Jae Jang (Terengganu Cycling Team) con 5″ sullo statunitense Candelario e 9″ sull’irlandese McCann. Unico italiano in gara Daniele Callegarin (Team Type 1 – Sanofi) è 109° a 14′04″.
LA TROPICALE AMISSA BONGO (Gabon)
Il kazako Nikita Umerbekov (Continental Team Astana) si è imposto nella seconda tappa, Lambaréné – Ndjolé, percorrendo 128,6 Km in 2h59′11″, alla media di 43,062 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Voeckler e di 1″ l’eritreo Meron Russom (MTN Qhubeka), nuovo leader della classifica con 7″ su Umerbekov e 11″ sul marocchino Jelloul.
LE TOUR DE BRETAGNE CYCLISTE – TROPHÉE DES GRANITIERS
Il francese Benjamin Le Montagner si è imposto nella prima tappa, circuito di Vannes, percorrendo 167,1 Km in 4h04′23″, alla media di 41,025 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Eugenio Alafaci (Leopard Trek Continental Team) e il polacco Olejnik. L’altro italiano in gara, Giorgio Brambilla (Leopard Trek Continental Team), si è piazzato 57° a 20″. La prima classifica vede in testa Le Montagner con 7″ su Alafaci e 9″ su Olejnik. Brambilla 59° a 33″.
GRAN PREMIO DELLA LIBERAZIONE (dilettanti)
L’italiano Enrico Barbin (Trevigiani Dynamon Bottoli) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Roma, percorrendo 138 Km in 3h17′57″, alla media di 41,828 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Andrea Fedi (Team Hopplà Wega Truck Italia Valdarno) e Davide Villella (Team Colpack)
CAV SI STACCA? CI PENSA WIGGINS
Malgrado le defaillances della maglia gialla Thomas e dello sprinter dell’isola di Man il dominio del Team Sky al Tour de Romandie prosegue grazie al 31enne di Londra che con una volata di potenza degna del suo illustre compagno di squadra precede Westra e un brillante Tiralongo e conquista la leadership nella generale
Foto copertina: il “grande slam” di Wiggins (foto AFP)
La prima tappa in linea del Giro di Romandia, 184,5 km da Morges a La-Chaux-de-Fonds, si prestava a diverse interpretazioni con un percorso senza quasi un metro di pianura negli ultimi 90 km malgrado le salite presenti, ultime delle quali l’Haut de la Côte a 25 km dal traguardo e quella di La Communal de la Sagne quando ne mancavano 11, non erano di quelle che facevano paura. La corsa caratterizzata in precedenza dal ritiro di Menchov (Katusha) dopo pochi km e dalla lunga fuga di Engoulvent (Saur-Sojasun), Dehaes (Lotto-Belisol), Tulik (Europcar) e Kohler (Bmc), un habituè dei tentativi da lontano, controllati dal Team Sky di Wiggins, Cavendish e della maglia gialla Thomas che ha lasciato loro non più di 5′, si è accesa proprio sull’Haut de la Côte quando i battistrada sono stati ripresi con Kohler ultimo ad arrendersi e sono iniziati gli scatti: ne hanno fatto immediatamente le spese sia Cannonball, in assoluto il primo a staccarsi, sia il leader della generale, evidentemente a causa di una preparazione finalizzata ai recenti Mondiali su pista e non alla salita, ma anche Nizzolo (RadioShack), brillante 2° al prologo di Ginevra, Peraud (Agur), un Cobo (Movistar) irriconoscibile in questa prima parte di stagione e soprattutto Fuglsang (RadioShack) che dovrebbe essere il leader della formazione statunitense al prossimo Giro d’Italia ma che appare in grave ritardo di condizione dopo la frattura a una mano al Giro di Catalogna.
Il primo a evadere dal gruppo, nel quale si è sempre segnalato nelle prime posizioni un Ivan Basso (Liquigas) apparso sulla strada giusta verso la corsa rosa, è stato Jeandesboz (Saur-Sojasun) in compagnia di Rohregger (RadioShack), quindi ci hanno provato Pinot (Fdj), Hesjedal (Garmin) e Chris Soerensen (Saxo Bank) e sulla Communal de la Sagne Nocentini (Ag2r), Navarro (Saxo Bank) e Mederel (Saur-Sojasun) che sono riusciti a guadagnare una decina di secondi ma Rogers e Porte (Sky), ultimi compagni di squadra rimasti al fianco di Wiggins, non hanno lasciato spazio riportando sempre sotto il resto del gruppo, ridotto a una settantina di unità: nel finale il campione britannico è entrato in azione in prima persona andando a chiudere sullo scatto di Rui Costa (Movistar) a 2 km dall’arrivo e soprattutto andandosi ad aggiudicare la tappa con una volata lunghissima iniziata ai 300 metri dal traguardo che non ha lasciato scampo a Westra (Vacansoleil), curiosamente già 2° dietro al 31enne di Londra alla Parigi-Nizza, e a un sorprendente Tiralongo (Astana), mai così competitivo in passato in uno sprint mentre l’altro azzurro Pietropolli (Lampre) ha chiuso 8° alle spalle di Van Garderen (Bmc), Paterski (Liquigas), Kiryienka (Movistar) e Pauwels (Omega-QuickStep).
La nuova classifica generale vede Wiggins balzare al comando grazie agli abbuoni con 7” su Rogers, 9” su Mollema e Clement (Rabobank) e 11” su Talansky (Garmin) e Kelderman (Rabobank) mentre Cataldo (Omega-QuickStep) 35° a 22” è il primo degli italiani: la seconda tappa, 149 km da Montbeliard a Moutier, presenta ancora salite ma dalla cima dell’ultima, il Col de Rangiers, al traguardo ci sono 27 km e dunque potrebbe andare in scena uno sprint di un gruppo più nutrito di quello visto a La-Chaux-de-Fonds.
Marco Salonna
ONOMASTICO TRIONFALE PER MARK RENSHAW IN TURCHIA
L’australiano della Rabobank vince al fotofinish la 4° tappa del Presidential Tour of Turkey con un interlocutorio arrivo a Marmaris dopo 135 km, superando per pochi millimetri Matthew Goss (Greenedge), mentre Daniele Colli trova il 3° posto per la seconda volta in questa edizione dopo quello ottenuto nella prima tappa; buon 5° posto per Davide Viganò della Lampre-ISD. Per Mark Renshaw è quindi la prima vittoria stagionale, nel giorno del suo onomastico. Ivailo Gabrovski resta al comando della classifica generale dopo aver affrontato una tappa all’inseguimento e al costante marcamento di ogni avversario.
Andrea Giorgini
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La volata che ha premiato Mark Renshaw (foto Bettini)