WIGGINS PIU’ FORTE DELLA SFORTUNA

aprile 30, 2012 by Redazione  
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Malgrado un salto di catena nella prima metà del percorso il Giro di Romandia va come da pronostico al campione britannico che si aggiudica la crono di Crans Montana davanti a un grande Talansky e al compagno di squadra Porte. Ottime prestazioni anche per Rui Costa, Kreuziger e Szmyd mentre deludono l’ex leader Luis Leon Sanchez, Evans e Basso.

Foto copertina: Wiggins in azione nella cronometro di Crans Montana (foto AFP)

Nelle passate stagioni è accaduto spessissimo che sia stata la crono dell’ultimo giorno abbia deciso il Giro di Romandia e a maggior ragione il discorso vale per questa edizione sia per la durezza della prova contro il tempo, 16,5 km in quel di Crans Montana con i primi 4 in leggera discesa, i 4 successivi in salita verso Aminona con una pendenza media che sfiora il 10% e gli ultimi 8,5 pianeggianti ma caratterizzati da un forte vento contrario, sia per la classifica insolitamente molto corta con i primi 37 corridori racchiusi nello spazio di 48”.
Il primo a far segnare un tempo significativo è stato il vicecampione italiano di specialità Boaro (Saxo Bank) che pur su un percorso non certo adatto ai suoi mezzi ha realizzato un tempo di 30′24” è rimasto al comando fino all’arrivo dei due atleti della Vacansoleil De Gendt e Larsson che hanno chiuso rispettivamente in 29′50” e 29′58” con Cataldo (Omega-QuickStep) che si è inserito al 3° posto provvisorio con 21” di distacco dall’olandese, mentre hanno chiuso lontano dalle prime posizioni atleti quotati in questo tipo di prova come Kiryienka e Plaza (Movistar) e Zabriskie (Garmin). La corsa degli uomini di classifica è iniziata con Pinot (Fdj) che ha demolito il tempo di De Gendt nel tratto in salita più adatto ai propri mezzi e ha conservato 2” di vantaggio al traguardo ma subito dopo ha concluso Porte (Sky), già vincitore
della crono del Romandia nel 2010, che già all’intertempo aveva fatto meglio di 8” rispetto al giovane francese e ha allungato decisamente nel tratto pianeggiante infliggendogli alla fine 36”, il che gli ha consentito di recuperare posizioni su posizioni nella generale che lo vedeva alla vigilia 32° a 37” dalla maglia gialla Luis Leon Sanchez. Atteso a un grande balzo in avanti nella generale era anche il campione uscente Evans (Bmc) che però complice la condizione precaria con cui si è presentato a Ginevra ha perso 1′29” dal connazionale e un passo indietro rispetto alle giornate precedenti lo ha compiuto anche Ivan Basso (Liquigas) che ha chiuso con un distacco di 1′51” accumulato peraltro soprattutto nel tratto in salita, ma il varesino può essere soddisfatto per lo stato di forma del suo compagno Szmyd che si è inserito al 2° posto a 25” da Porte venendo poi battuto per 1” da Kreuziger
(Astana), apparso sicuramente in crescita rispetto a un Giro del Trentino che pure lo aveva già visto buon protagonista. Via via si sono susseguiti gli arrivi con Brajkovic (Astana) e Coppel (Saur-Sojasun) autori di discrete prove chiuse rispettivamente a 38” e 50” e anche Tiralongo (Astana) si è difeso al meglio su una prova non adatta a lui chiudendo sui tempi di Cataldo, il che gli consentirà di essere il migliore italiano nella generale, ma a sorprendere tutti è stato Rui Costa (Movistar) che pur non vantando grandi precedenti nelle prove contro il tempo è riuscito a perdere solo 6” da Porte conservando la posizione in classifica nei confronti dell’australiano: ancora meglio ha però fatto il giovane statunitense Talansky (Garmin) che sfruttando anche il fatto di essere stato uno dei pochi a
utilizzare una bici da cronometro ha inflitto distacchi pesanti a tutti negli ultimi 8,5 km chiudendo in 28′57” e balzando al comando. Con Rogers (Sky) e Spilak (Katusha) che hanno perso 42” e 1′00” e un Mollema (Rabobank) sotto tono rispetto alle ultime uscite che ha chiuso a 1′24” il solo che poteva battere Talansky sia nella tappa che nella generale era Wiggins che si è superato nel tratto in salita dove malgrado un salto di catena che gli ha fatto perdere una quindicina di secondi ha fatto segnare il miglior tempo con 2” su Porte e 3” sullo statunitense e al traguardo è riuscito a mantenere il comando sia pure per 1”; a quel punto a Luis Leon Sanchez, che nella generale aveva soli 9” di margine, serviva una prestazione monstre per conservare la leadership che però non è arrivata con lo spagnolo che ha chiuso a 1′22” da Wiggins ma può ugualmente festeggiare con i successi di tappa di Charmey e Sion. Il britannico si è dunque aggiudicato la prova contro il tempo con 1” su Talansky, 17” su Porte, 23” su Rui Costa, 40” su Kreuziger, 42” su Szmyd e 43” su Rogers e con essa il Tour de Romandie con 12” su Talansky, 36” su Rui Costa, 45” su Porte, 50” su Rogers e 59” su Kreuziger, il tutto dopo aver già vinto la Parigi-Nizza nel mese di marzo: significativo in chiave Tour de France il fatto che Evans nella passata stagione aveva compiuto un percorso analogo trionfando nella Tirreno-Adriatico e nel Giro di Romandia per poi chiudere la Grande Boucle in maglia gialla. Per quanto riguarda le altre classifiche Ignatenko (Katusha) ha conquistato sia la maglia verde degli sprint intermedi che quella rosa di miglior scalatore mentre Talansky si è rivelato il miglior giovane ma l’attenzione si sposta ora tutta sul Giro d’Italia che scatterà sabato 5 maggio da Herning.

Marco Salonna

29-04-2012

aprile 30, 2012 by Redazione  
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TOUR DE ROMANDIE
Il britannico Bradley Wiggins (Sky Procycling) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, circuito a cronometro di Crans-Montana, percorrendo 16,5 Km in 28′56″, alla media di 34,216 Km/h. Ha preceduto di 1″ lo statunitense Talansky e di 17″ l’australiano Porte. Miglior italiano Dario Cataldo (Omega Pharma-Quickstep), 17° a 1′15″. In classifica si impone Wiggins con 12″ su Talansky e 36″ sul portoghese Costa. Miglior italiano Paolo Tiralongo (Pro Team Astana), 18° a 1′35″.

PRESIDENTIAL CYCLING TOUR OF TURKEY
L’olandese Theo Bos (Rabobank Cycling Team) si è imposto nell’ottava ed ultima tappa, circuito di Istanbul, percorrendo 121 Km in 2h32′35″, alla media di 47,580 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Fenn e l’olandese Van Dijk. Miglior italiano Andrea Guardini (Farnese Vini – Selle Italia), 4°. In classifica si impone il bulgaro Ivaïlo Gabrovski (Konya Torku Seker Spor) con 1′33″ sul kazako Dyachenko e 1′38″ sul bulgaro Andonov Petrov. Miglior italiano Enrico Battaglin (Colnago – CSF Inox), 8° a 2′58″.

TOUR DE KOREA
Lo statunitense Ken Hanson (Team Optum presented by Kelly Benefit Strategies) si è imposto anche nell’ottava ed ultima tappa, Yeoju – Hanam, percorrendo 45,8 Km in 55′44″, alla media di 49,306 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Serebrayakov e il sudcoreano Chan Jae Jang. In classifica si impone il sudcoreano Sung Baek Park (KSPO) con 3″ sullo statunitense Candelario e sull’argentino Maximiliano Richeze.

LA TROPICALE AMISSA BONGO (Gabon)
Il tedesco Fabian Schnaidt (Team Specialized Concept Store) si è imposto nella sesta ed ultima tappa, Owendo – Libreville (131,4 Km). Ha preceduto allo sprint il francese Gène e il marocchino Jelloul. In classifica si impone il francese Anthony Charteau (Team Europcar) con 8″ sull’eritreo Russom e 12″ su Jelloul.

LE TOUR DE BRETAGNE CYCLISTE – TROPHÉE DES GRANITIERS
Il lituano Evaldas Siskevicius (Velo-Club La Pomme Marseille) si è imposto nella quinta tappa, Mur de Bretagne – Douarnenez, percorrendo 164,2 Km in 4h18′17″, alla media di 38,144 Km/h. Ha preceduto di 11″ il polacco Olejnik e di 26″ il francese Chopin. Unico italiano in gara Eugenio Alafaci (Leopard Trek Continental Team), 6° a 33″. Il francese Eric Berthou (Bretagne – Schuller) ha conservato la testa della classifica con 18″ sul norvegese Breen e 21″ sull’olandese Olivier. Alafaci 35° a 2′45″.

VUELTA ASTURIAS JULIO ALVAREZ MENDO
Il francese Rémy Di Gregorio (Cofidis, le Crédit en Ligne) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Tartiera Auto (Lugones) – Alto del Naranco, percorrendo 167,9 Km in 4h30′05″, alla media di 37,299 Km/h. Ha preceduto di 2″ lo spagnolo Beñat Intxausti Elorriaga (Movistar Team) e il francese Moncoutié. Unico italiano Marzio Bruseghin (Movistar Team), 61° a 12′00″. In classifica si impone Intxausti Elorriaga con 36″ sul connazionale De La Cruz Melgarejo e 42″ su Di Gregorio. Bruseghin 73° a 22′50″.

TOUR OF BORNEO (Malesia)
L’australiano Anthony Giacoppo (Genesys Wealth Adviser) si è imposto nella terza tappa, Lahad Datu – Sandakan, percorrendo 181,8 Km in 4h35′49″, alla media di 39,548 Km/h. Ha preceduto allo sprint il malaysiano Hariff Salleh e l’uzbeko Turaev. Il neozelandese Michael Torckler conserva la maglia di leader con 10″ sugli australani Giacoppo ed Earle.

PARIS – MANTES-EN-YVELINES
Il neozelandese Alex Meenhorst (Team Differdange – Magic – Sportfood.de) si è imposto nella corsa francese, Orgeval – Mantes La Jolie, percorrendo 170,2 Km in 4h19′45″, alla media di 39,314 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Matheou e il tedesco Bissinger.

GP INDUSTRIE DEL MARMO (dilettanti)
L’italiano Thomas Fiumana (Petroli Firenze) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Carrara, percorrendo 167,4 Km in 3h24′23″, alla media di 49,142 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Kristian Sbaragli (Team Hopplà Wega Truck Italia Valdarno) e Matteo Busato (Team Idea 2010)

IMMERLAND RUNDT
Il danese André Steensen (Glud & Marstrand – LRO) si è imposto nella corsa danese, Farsø – Aars, percorrendo 208 Km in 5h40′31″, alla media di 36,650 Km/h. Ha preceduto di 11″ il connazionale Aistrup e di 15″ l’italiano Angelo Furlan (Christina Watches – Onfone)

RUTLAND – MELTON INTERNATIONAL CICLE CLASSIC
Il francese Alexandre Blain (Endura Racing) si è imposto nella corsa britannica, Oakham – Melton Mowbray, percorrendo 183 Km in 4h36′33″, alla media di 39,703 Km/h. Ha preceduto di 1′59″ il canadese Sparling e di 2′02″ il britannico McCallum.

AL TOSCANA BALLAN RITORNA ALLA VITTORIA

aprile 29, 2012 by Redazione  
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Alessandro Ballan torna al successo (che gli mancava dal 2009) al Giro di Toscana numero 85. Il corridore trevigiano ha preceduto allo sprint un Carlos Betancur in grande spolvero e Valerio Agnoli (Liquigas). Per l’iridato 2008 è il coronamento di un grande inizio di stagione caratterizzato da ottime prestazioni alle classiche nordiche.

Foto copertina: Ballan taglia vincitore il traguardo di Arezzo (www.lanazione.it)

Dopo il successo di ieri del rivale Filippo Pozzato al GP Industria e Artigianato, oggi è arrivata la risposta di Alessandro Ballan, con la vittoria al Giro di Toscana, giunto all’85esima edizione. Il percorso, molto irregolare e vallonato, aveva preannunciato una corsa movimentata ed emozionante, e le aspettative non sono state deluse.
Non molto dopo la partenza da Montecatini Terme esce la fuga di giornata, formata da Mugerli, Santaromita e Frapporti. Nonostante dietro la Farnese conducesse l’inseguimento imponendo un gran ritmo, quando comincia l’ultima salita in programma, Stoppa d’Arca (la sesta di giornata), i fuggitivi non sono ancora stati riassorbiti dal plotone. Dal gruppo parte quindi Carlos Betancur, che con uno scatto fulmineo prende di sopresa quasi tutti e va a raggiungere lo sloveno Mugerli che aveva salutato la compagnia e se ne era andato via in solitaria. Gli unici a seguire il giovane colombiano sono Alessandro Ballan (BMC) e Moreno Moser (Liquigas Cannondale), che vanno quindi a formare un quartetto al comando della corsa. In discesa da dietro rientrano anche Agnoli, compagno di squadra di Moser, e Frapporti (Team Idea). Il piccolo drappello trova l’accordo e riesce a guadagnare quanto basta per tagliare fuori dai giochi per il primo posto il resto del gruppo: giunti all’ultimo Km Moreno Moser tenta l’allungo, e il colombiano Betancur compie uno sforzo supplementare per riportare il gruppetto sull’attaccante. Qui prova l’accelerazione Mugerli che viene ripreso da Agnoli, che però parte lungo ed è facile per Ballan prendergli la scia e vincere lo sprint a ranghi ristretti, nonostante un disperato tentativo di rientro di Betancur, oggi apparso davvero in grande forma.
E’ il primo successo stagionale per Ballan, che non vinceva addirittura dall’Agosto 2009, quando trionfò al Giro di Polonia. Risponde così alla grande al successo di ieri del rivale Pippo Pozzato e si presenta in ottima forma psicofisica al via del Giro d’Italia.
Ottimi segnali in previsione della Corsa Rosa anche per Carlos Betancur, apparso a suo agio ogni qualvolta la strada salga.
Per quanto riguarda gli altri Italiani, ottimo piazzamento per Valerio Agnoli della Liquigas, 3°, e per il giovane Moreno Moser, compagno di squadra di Agnoli, giunto 5°.

Lorenzo Alessandri
Twitter LorenzoAleLS7

THEO BOS APRE E CHIUDE IL GIRO DI TURCHIA DI IVAILO GABROVSKI

aprile 29, 2012 by Redazione  
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L’olandese della Rabobank vince a Istanbul l’ultima frazione della corsa a tappe turca, giunta alla 48° edizione. Battuti allo sprint il britannico Andrew Fenn (Omega Pharma – Quickstep) e Stefan Van Dijk (Accent Jobs – Willems Veranda’s), mentre Andrea Guardini (Farnese Vini – Selle Italia) chiude 4° davanti a Matteo Pelucchi (Europcar) e Alessandro Petacchi (Lampre – ISD). Una brutta caduta nel finale ha coinvolto molti velocisti tra cui Kittel, Goss, Brown e Haedo. Nessun problema per il bulgaro della Konyatorku Ivailo Gabrovski, che conquista il successo più importante della carriera. Con lui sul podio il kazako Dyachenko (Astana) e il connazionale Andonov Petrov (Caja Rural). L’Italia chiude la manifestazione con le vittorie di Andrea Di Corrado e Sacha Modolo, e l’ottavo posto in classifica di Enrico Battaglin, tutti e tre corridori della CSF Inox – Colnago.

Andrea Giorgini
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Theo Bos mette il sigillo alledizione 2012 del Giro di Turchia (foto Tour of Turkey)

Theo Bos mette il sigillo all'edizione 2012 del Giro di Turchia (foto Tour of Turkey)

DI GREGORIO ALZA LE BRACCIA, INTXAUSTI METTE LA MAGLIA

aprile 29, 2012 by Redazione  
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La scalata all’Alto del Naranco è fatale ad Alejandro Marque, che cede nell’ultima tappa la leadership al connazionale Benat Intxausti. Il basco della Movistar ha chiuso la frazione conclusiva in seconda posizione, stretto tra i francesi della Cofidis Di Gregorio e Moncoutié. Messo fuori gioco da una caduta Izagirre, 2° stamani in classifica generale e vincitore della cronometro di ieri.

Foto copertina: Benat Intxausti festeggia il 2° posto sull’Alto del Naranco, che gli è valso la testa della generale alla Vuelta à Asturias (foto Movistar Team)

Doveva essere il momento chiave della Vuelta à Asturias 2012, e così è stato. L’Alto del Naranco ha infatti ribaltato i verdetti delle prime due giornate di corsa, costando la vetta della generale all’eroe della prima frazione, Alejandro Marque, difesosi ieri con successo nella cronometro di Piedras Blancas. Ad approfittare della semi-débacle dell’ex leader è stato l’altro spagnolo Benat Intxausti, secondo ieri nella semitappa pomeridiana e terzo stamani alla partenza in graduatoria, alle spalle anche di Jon Izagirre. Quest’ultimo è stato però messo fuori gioco anzitempo da una caduta, trovandosi costretto a salire in ammiraglia prima ancora che la gara entrasse nel vivo.
Ritrovatosi gratuitamente nei panni del più diretto inseguitore del capoclassifica, Intxausti ha atteso l’ascesa finale per muoversi, mentre Marcos Garcia, Walter Pedraza, Luis Maté, Yoann Bagot e Higinio Fernandez davano origine alla fuga della prima ora, lasciando poi il proscenio per un breve frangente a Pello Bilbao e Evgeny Shalunov, lanciatisi al contrattacco poco dopo il ricongiungimento. Sull’erta conclusiva, il basco ha quindi saputo approfittare della vena particolarmente battagliera degli uomini Cofidis, che alla doppia fuga del tandem Bagot – Maté hanno fatto seguire l’azione in stereofonia di Rémy Di Gregorio e David Moncoutié. Ai due francesi si sono aggregati David De la Cruz, lo stesso Intxausti e il compagno David Lopez, ma solamente il terzo (ormai virtualmente secondo) della generale ha saputo reggere l’urto della seconda sgasata del duo transalpino.
Forti della superiorità numerica, gli uomini in bianco-rosso non si sono lasciati sfuggire un più che meritato successo parziale, con Di Gregorio andato a precedere di 2’’ lo stesso Intxausti e nonno Moncoutié, ancora sulla breccia alla vigilia del suo 37esimo compleanno, a dispetto dei propositi di ritiro che manifesta da tempo e che puntualmente mette da parte al momento di appendere effettivamente la bicicletta al chiodo. A 23’’ gli ex compagni d’avventura dei tre, Lopez e De la Cruz, mentre un comunque dignitoso Marque ha tagliato il traguardo in undicesima posizione, staccato di 1’27’’.
Immaginiamo siano tutto sommato contenuti i rimpianti dell’ex capoclassifica, che ha sì visto sfumare la maglia negli ultimi chilometri dell’ultima frazione, ma che ha alla fine pagato oltre 1’ rispetto al vincitore, accanto al quale si piazzano sul podio De la Cruz (+36’’) e Di Gregorio (+42’’). Un podio a prevalenza di corridori di casa per la prima edizione in formato ridotto della corsa, disputata sulla lunghezza di tre tappe in luogo delle usuali cinque, causa crisi economica. Scelta, quest’ultima, dolorosa ma necessaria, anche se non contribuirà certo a ristabilire il prestigio di una gara che a metà anni ’90 era terra di conquista per il gotha del ciclismo iberico.

Matteo Novarini

MARQUE RESISTE AL TEST DELLA CRONO

aprile 29, 2012 by Redazione  
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Il vincitore della prima tappa della Vuelta à Asturias conserva il primato in classifica anche nella seconda frazione, suddivisa in due semitappe. La prima ha visto il successo di Jesus Herrada, evaso dal gruppo dopo pochi chilometri, mentre nel pomeriggio, nella più attesa prova a cronometro, ad imporsi è stato Jon Izagirre. Oggi gran finale con la scalata all’Alto del Naranco.

Foto copertina: Jesus Herrada guida il drappello di testa verso il traguardo di Avilés (foto lavueltaasturias.com)

Sempre e solo Spagna ai vertici della Vuelta à Asturias. Dopo la tripletta della frazione inaugurale, i corridori di casa hanno conquistato entrambe le semitappe in programma nella giornata di oggi, grazie alla lunga fuga con cui Jesus Herrada ha saputo imporsi al mattino e alla prima affermazione da professionista di Jon Izagirre Insausti, fratello minore del più celebre Gorka. Nessuno dei due ha però saputo scucire la maglia di leader dalle spalle di Alejandro Manuel Marque, vincitore ieri nonché, come detto ventiquattro ore fa, discreto interprete delle gare a cronometro.
La corsa mattutina è stata caratterizzata da ritmi quasi sempre sostenuti, grazie alla fuga della prima ora imbastita da Herrada, dal francese Edet, dal russo Riabkin e dal colombiano Pedraza. Il plotone, guidato dalla Carmin-Prio di Marque, si è premurato di mantenere sempre il margine sotto controllo, senza però riuscire a completare l’aggancio nei chilometri conclusivi. Con un pugno di secondi residui da gestire, Herrada è stato il più veloce tra i quattro di testa, beffando – nell’ordine – Riabkin, Edet e Pedraza, con il russo declassato in seguito dalla giuria in quarta posizione.
Se la prima semitappa ha detto assai poco in chiave successo finale, ben altro peso ha avuto la cronometro di Pedras Blancas, in cui, su un percorso lievemente vallonato, il giovanissimo Izagirre (classe 1989) ha saputo far meglio del conterraneo Benat Intxausti, in forza alla Movistar, e del russo Shalunov, staccato di 8’’. Eccellente è stata però la difesa di Marque, capace di chiudere in settima piazza, alle spalle di David De la Cruz, Sergey Shilov, e di uno specialista del calibro di José Ivan Gutierrez.
L’exploit di Izagirre è così stato sufficiente solo ad issare il basco in seconda posizione in graduatoria, a 17’’ da Marque e con 6’’ di margine su Intxausti. La generale resta comunque piuttosto corta, con otto atleti entro il minuto di ritardo dalla vetta e addirittura venti entro il minuto e mezzo, autorizzando ad immaginare che i 168 km che collegheranno Lugones alla cima dell’Alto del Naranco per il gran finale possano ancora riscrivere radicalmente la classifica finale, in virtù degli 8 GPM in programma e dell’unico arrivo in quota di questa Vuelta à Asturias. Dopo aver resistito alla difficile prova della crono odierna, per Marque si profila dunque un’ultima e ancor più impegnativa sfida.

Matteo Novarini

28-04-2012

aprile 29, 2012 by Redazione  
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TOUR DE ROMANDIE
Lo spagnolo Luis Leon Sanchez (Rabobank Cycling Team) si è imposto anche nella quarta tappa, Bulle – Sion, percorrendo 184 Km in 4h56′13″, alla media di 37,270 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Rinaldo Nocentini (AG2R La Mondiale) e il bielorusso Samoilau. Sanchez è il nuovo leader della classifica con 9″ sul britannico Wiggins e 16″ sull’australiano Rogers. Miglior italiano Nocentini, 18° a 27″.

PRESIDENTIAL CYCLING TOUR OF TURKEY
Il belga Iljo Keisse (Omega Pharma-Quickstep) si è imposto nella settima tappa, Kusadasi – Izmir, percorrendo 124 Km in 2h52′38″, alla media di 43,097 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Kittel e l’italiano Alessandro Petacchi (Lampre – ISD). Il bulgaro Ivaïlo Gabrovski (Konya Torku Seker Spor) ha conservato la testa della classifica, con 1′33″ sul kazako Dyachenko e 1′38″ sul bulgaro Andonov Petrov. Miglior italiano Enrico Battaglin (Colnago – CSF Inox), 8° a 2′58″.

GP INDUSTRIA & ARTIGIANATO
L’italiano Filippo Pozzato (Farnese Vini – Selle Italia) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Larciano, percorrendo 200 Km in 4h50′23″, alla media di 41,324 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Fabio Taborre (Acqua & Sapone) e il croato Durasek.

TOUR DE KOREA
Lo statunitense Ken Hanson (Team Optum presented by Kelly Benefit Strategies) si è imposto nella settima tappa, Yeongju – Chungju, percorrendo 138 Km in 3h11′17″, alla media di 43,286 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Serebrayakov e l’australiano Kemps. Il sudcoreano Sung Baek Park (KSPO) ha conservato la testa della classifica con 3″ sullo statunitense Candelario e 4″ sull’argentino Maximiliano Richeze.

LA TROPICALE AMISSA BONGO (Gabon)
Il francese Yohann Gène (Team Europcar) si è imposto nella quinta tappa, Léconi – Franceville, percorrendo 98 Km in 2h27′25″, alla media di 39,886 Km/h. Ha preceduto allo sprint il kazako Tleubayev e l’eritreo Debesay Abrha. Il francese Anthony Charteau (Team Europcar) ha conservato la testa della classifica con 8″ sull’eritreo Russom e 15″ sul kazako Umerbekov.

LE TOUR DE BRETAGNE CYCLISTE – TROPHÉE DES GRANITIERS
Il sudafricano Reinardt Janse Van Rensburg (MTN Qhubeka) si è imposto nella quarta tappa, Missillac – Mur de Bretagne, percorrendo 154,8 Km in 3h52′18″, alla media di 39,983 Km/h. Ha preceduto di 6″ il francese Eric Berthou (Bretagne – Schuller) e di 11″ l’australiano McCarthy. Unico italiano in gara Eugenio Alafaci (Leopard Trek Continental Team), 63° a 2′32″. Berthou è il nuovo leader della classifica con 18″ sul norvegese Breen e 21″ sull’olandese Olivier. Alafaci 49° a 2′45″.

VUELTA ASTURIAS JULIO ALVAREZ MENDO
Seconda tappa strutturata in due semitappe.
Il mattino, lo spagnolo Jesús Herrada López (Movistar Team) si è imposto nella prima semitappa, Parque de la Prehistoria (Teverga) – Avilés, percorrendo 92,9 Km in 2h03′10″, alla media di 45,255 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Edet e di 3″ il colombiano Pedraza Morales. Unico italiano Marzio Bruseghin (Movistar Team), 93° a 36″. Lo spagnolo Alejandro Marque (Carmim – Prio) ha conservato la testa della classifica con 33″ sul connazionale Urtasun e 37″ sul francese Di Gregorio. Bruseghin 91° a 10′40″.
In serata, lo spagnolo Jon Izagirre Insausti (Euskaltel – Euskadi) si è imposto nella seconda semitappa, circuito a cronometro di Piedras Blancas, percorrendo 14 Km in 18′11″, alla media di 46,196 Km/h. Ha preceduto di 6″ il connazionale Intxausti Elorriaga e di 8″ il russo Shalunov. Unico italiano Marzio Bruseghin (Movistar Team), 31° a 54″. Lo spagnolo Alejandro Marque (Carmim – Prio) ha conservato la testa della classifica con 17″ e 23″ sui connazionali Izagirre Insausti e Intxausti Elorriaga. Bruseghin 82° a 11′09″.

TOUR OF BORNEO (Malesia)
L’australiano Nathan Earle (Genesys Wealth Adviser) si è imposto nella seconda tappa, Tawau – Lahad Datu, percorrendo 146,6 Km in 3h38′44″, alla media di 40,213 Km/h. Ha preceduto allo sprint il malaysiano Shahrul Afiza Fauzan e il neozelandese Michael Torckler, che conserva la maglia di leader con 10″ su Earle e 14″ su Shahrul Afiza Fauzan

IL NOCE CI PROVA MA E’ BIS LEON SANCHEZ

aprile 29, 2012 by Redazione  
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L’aretino della Ag2r dopo essere stato già molto attivo in salita disputa anche la volata in quel di Sion ma non può nulla di fronte al 28enne spagnolo che conquista il suo secondo successo consecutivo e strappa la maglia gialla a Wiggins che dal canto suo supera senza danni il giorno più difficile e guarda con fiducia alla crono di Crans Montana

Foto copertina: il bis di Sanchez in Romandia (foto AFP)

La quarta tappa di un Giro di Romandia in verità molto meno selettivo rispetto a quelli delle passate stagioni, 184 km da Bulle a Sion, si presentava come la più dura della corsa con il pedalabile Col des Mosses nella parte iniziale, la doppia scalata inframezzata solo da un breve tratto pianeggiante di Basse-Nendaz e Veysonnaz per complessivi 17 km con una pendenza intorno al 6% a 47 km dal traguardo e infine l’ascesa di Saint-Martin prima degli ultimi 25 km tutti in discesa e pianura. Era comunque l’ultima occasione per mettere in difficoltà la maglia gialla Wiggins e il suo Team Sky, apparso solidissimo nelle giornate precedenti, e il primo a provarci è stato il vincitore della tappa del Tonale al Giro 2010 Tschopp (Bmc), distanziato nella generale di 25” dal britannico, che sul Col des Mosses ha portato via un drappello con Peraud (Ag2r), Ignatenko e Vorganov (Katusha), Levarlet (Saur-Sojasun) e Azanza (Euskaltel) che sono riusciti a guadagnare fino a 5′ ma hanno dovuto spendere molte energie nel lungo tratto pianeggiante che precedeva la salita di Veysonnaz lungo la quale il Team Sky pur perdendo qualche elemento per strada ha iniziato a ridurre il gap dai battistrada, rimasti in tre per i cedimenti di Peraud, Azanza e Vorganov. Era questo il momento giusto per i vari Evans (Bmc), rimasto unico leader della formazione di Lelangue dopo il ritiro di Van Garderen a causa di una caduta, Kreuziger (Astana), Mollema (Rabobank) e Rolland (Europcar) per sferrare un attacco ma a muoversi sono state solo le seconde linee: dapprima ci ha provato Ivan Basso (Liquigas), che non è comunque al 100% pur avendo avvertito buone sensazioni che l’hanno spinto dopo la tappa a ufficializzare la sua partecipazione al prossimo Giro d’Italia, in compagnia di Malacarne (Europcar), Verdugo (Euskaltel) e Ten Dam (Rabobank) quindi è stata la volta di Stetina (Garmin), Giampaolo Caruso (Katusha), Rui Costa (Movistar) e ancora dello scalatore olandese che sono riusciti a guadagnare una trentina di secondi ma il gruppo, forte ancora di una sessantina di unità con quattro uomini Sky a supportare Wiggins, nella successiva discesa è riuscito a chiudere il gap sia nei confronti dei quattro inseguitori che di Tschopp, Ignatenko e Levarlet che erano rimasti soli al comando.
Sulle prime rampe che portavano a Saint-Martin Malacarne ha operato un forcing per lanciare Rolland che a metà salita ha in effetti piazzato uno scatto che si è rivelato però poco incisivo tanto che lo hanno raggiunto e superato Gadret (Ag2r), che finalmente lancia buoni segnali in vista del Giro dopo essere stato piuttosto in ombra in questa stagione, e dal giovane e talentuoso basco Landa (Euskaltel) agganciati nel tratto finale dell’ascesa da Nocentini (Ag2r), Hernandez (Saxo Bank), e Kreuziger ma Wiggins, pur essendo rimasto con il solo Porte al fianco dal momento che anche Rogers, 3° in classifica generale, aveva perso contatto, non si è scomposto e nella successiva e molto tecnica discesa si è riportato in prima persona sul gruppetto di testa in compagnia di Coppel (Saur-Sojasun), Talansky (Garmin) e Morabito (Bmc) e poco dopo è arrivato anche il resto del gruppo guidato dagli uomini della Rabobank.
A giocarsi il successo in volata sono stati dunque 40 corridori, tra i quali anche Rogers che è riuscito a rientrare, e Luis Leon Sanchez (Rabobank) dopo il successo di Charmey ha fatto nuovamente valere la legge del più forte con Nocentini che è stato bravo a posizionarsi alla sua ruota ma non ha potuto far altro che rimanerci fino al traguardo e prendere la piazza d’onore davanti a Samoilau (Movistar), Verdugo, il sempre piazzato in queste giornate Tiralongo (Astana), Rolland e Kloeden (RadioShack), che dopo i problemi fisici accusati all’inizio del mese si sta ritrovando e anche lui dovrebbe essere tra i protagonisti del Giro d’Italia. Grazie a ben 24” di abbuono raccolti nelle ultime tre giornate Sanchez ha spodestato Wiggins conquistando la maglia gialla con 9” sul britannico, 16” su Rogers, 18” su Mollema e Clement, 20” su Talansky e Kelderman e 21” su Spilak mentre Kloeden e il primo degli azzurri Nocentini sono 17° e 18° a 27”, Kreuziger 20° a 28” ed Evans 23° a 30”. Il 28enne murciano vanta ottimi precedenti nelle prove contro il tempo dove è stato campione nazionale ma difficilmente potrà resistere al ritorno di Wiggins nei 16,5 km della dura cronometro in quel di Crans Montana che chiuderanno il Giro di Romandia, caratterizzata nel tratto centrale dall’ascesa di Aminona, 4 km con pendenze vicine al 10% già affrontati all’ultimo Tour de Suisse.

Marco Salonna

GP INDUSTRIA & ARTIGIANATO 2012: POZZATO E’ IL PIU’ VELOCE

aprile 28, 2012 by Redazione  
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E’ Filippo Pozzato a vincere la 45esima edizione del Gp Industria e Artigianato Larciano, la corsa di casa della sua Farnese Vini-Selle Italia di Luca Scinto. Soddisfazione doppia per il ds a meno di 8 giorni dal via del Giro d’Italia

Foto copertina: l’esultanza di Pozzato a Larciano (foto Bettini)

Ad una manciata di giorni dal via della Corsa Rosa, la prima dopo l’era Zomegnan. la Farnese Vini-Selle Italia coglie un’importante vittoria con profumo di casa al Gp Industria e Artigianato di Larciano (PT). La squadra diretta da Luca Scinto infatti ha una delle sedi operative a Pistoia, e il percorso del Gp è pane quotidiano per allenamenti degli atleti. E’ una vittoria che dà una grande iniezione di fiducia, perché giunta con uno dei corridori più rappresentativi della compagine giallonera, Filippo Pozzato.

Una fuga numerosa ha caratterizzato la prima parte della corsa, che si è infiammata durante l’ultima ascesa in programma del San Baronto, in cui la Colnago di Pozzovivo ha imposto un forcing sostenuto. Ma lo scalatore lucano non è riuscito nell’intento di rimanere da solo al comando: con lui dopo la discesa c’era un piccolo drappello dei migliori, fra i quali Pippo Pozzato, il favorito numero 1 in caso di arrivo in volata a ranghi ristretti. E come da copione nella volata finale è lui ad alzare le braccia al cielo.
Esplode quindi la gioia di Luca Scinto e Angelo Citracca, il cuore di questa squadra Toscana: sono stati loro a credere in Pozzato dopo la difficilissima stagione del corridore nel 2011, sfortunata e falcidiata da lunghi infortuni alternati a prestazioni mediocri, e adesso, nella gara di casa, hanno avuto la loro rivincita. Da Pozzato adesso è lecito attendersi un grande Giro, dove può mettere la sua firma in più di un’occasione, soprattutto nelle prime due settimane di corsa, caratterizzate da tappe vallonate e dall’arrivo sempre incerto.
Per quanto riguarda gli altri italiani, ottimo piazzamento per Brambilla e Bisolti, quarto e quinto rispettivamente, oltre al già citato Taborre secondo. Il croato Durasek chiude l’elenco dei primi 5 classificandosi secondo.

Lorenzo Alessandri
Twitter LorenzoAleLS7

DA INCUBO A TRIONFO, GLI INTERMINABILI ULTIMI MILLE METRI DI ILJO KEISSE A IZMIR

aprile 28, 2012 by Redazione  
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Poteva finire in beffa ma ce l’ha fatta: Iljo Keisse è il vincitore a Smirne della 7° tappa del Giro di Turchia dopo un ultimo chilometro pazzesco. All’ultima curva ai -900 metri il belga della Omega Pharma – Quickstep cade quando aveva un vantaggio di 20” sugli immediati inseguitori da cui si era sganciato a 4 km dal traguardo. Risistemata la catena, riparte con apparente tranquillità e compie una lunga volata controvento nei 300 metri finali mantenendo un solo secondo sul gruppo rinvenuto sul rettilineo d’arrivo. Marcel Kittel chiude 2° battendo allo sprint Alessandro Petacchi e Andrea Guardini, in una conclusione di tappa emozionantissima. Gabrovski passa la più tranquilla delle giornate da leader di classifica ormai ipotecata in vista dell’ultima tappa di domani a Istanbul dedicata ancora ai velocisti.

Andrea Giorgini
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Arrivo da cuore in gola per Keisse a Smirne (foto Tour of Turkey)

Arrivo da cuore in gola per Keisse a Smirne (foto Tour of Turkey)

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