HARELBEKE? PER BOONEN E’ GP E5

marzo 23, 2012 by Redazione  
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Il campione belga centra il pokerissimo nella corsa fiamminga facendo dapprima il diavolo a quattro in salita e poi imponendosi di strettissima misura allo sprint su Freire con Eisel sul gradino più basso del podio. Ottime prove dei nostri Pozzato, Ballan e Gatto autore di una lunghissima fuga mentre una foratura e una caduta mettono fuori gioco Cancellara

Foto copertina: Boonen lanciato a tutta verso il traguardo di Harelbeke (foto Bettini)

La 55a edizione del Gp E3 Harelbeke, corsa che ha acquisito sempre maggior prestigio internazionale nelle ultime stagioni tanto da venire inserita nel World Tour, si è disputata come di consueto su strade che per larghi tratti ricalcheranno quelle del Giro delle Fiandre con 13 muri da scalare negli ultimi 100 km, primo dei quali il Grammont che in questa stagione è stato escluso dal percorso della Ronde e a seguire i vari Taaienberg, Oude Kwaremont, Paterberg e infine il Tiegemberg la cui vetta era posta a 15 km dal traguardo: al via tutti i grandi nomi per le classiche del Nord a partire dai due favoritissimi Cancellara (RadioShack), che si è imposto nelle ultime due edizioni, e Boonen (Omega-QuickStep) vittorioso dal 2004 al 2007, passando per Sagan (Liquigas), Boasson Hagen (Sky), Gilbert e il rientrante Hushovd (Bmc), Freire (Katusha), Vanmarcke (Garmin), Hoste (Accent Jobs) e Breschel (Rabobank) mentre l’Italia puntava su Bennati (Radioshack), Ballan (Bmc), Oss (Liquigas) e soprattutto Pozzato (Farnese), apparso in grande spolvero alla Dwars Doors Vlaanderen e che nel 2009 è stato l’ultimo azzurro a imporsi nel Gp Harelbeke.
Sono stati propro i gialli di Luca Scinto i grandi protagonisti della prima gara mettendo ben tre uomini nella fuga nata al km 65: oltre a Dockx (Lotto-Belisol), Gazvoda (Ag2r), Morkov (Saxo Bank), Gaudin (Europcar), Sijmens (Cofidis) e Delfosse (Landbouwkrediet) si sono lanciati infatti in avanscoperta Hulsmans, Ascani e Gatto che sulla carta avrebbe dovuto essere l’ultimo uomo per Pozzato ma ha preferito tentare l’azione da lontano. Gli uomini di testa hanno guadagnato fino a 6′30” ma l’Omega-QuickStep non ha lasciato spazio e il gap si è ridotto a 1′30” a 60 km dal traguardo, quando lungo le rampe del Taaienberg Boonen ha acceso la battaglia tra i big sferrando un violento attacco al quale hanno risposto immediatamente Vanmarcke, Cancellara, Hoste, Leukemans (Vacansoleil) e un brillante Paolini (Katusha); subito dopo lo scollinamento sono rientrati anche Ballan, Boasson Hagen e Degenkolb (Project 1T4I) e poco dopo un’altra decina di atleti tra cui Sagan, Oss e Pozzato che aveva affrontato lo strappo un po’ indietro ma l’azione è naufraga e si è riformato un gruppo di circa 60 corridori del quale non faceva però più parte un irriconoscibile Gilbert scivolato immediatamente nelle retrovie.
Quella successiva è stata sostanzialmente una fase di studio con i battistrada, rimasti in 6 per il cedimento di Sijmens, Gazvoda e Delfosse, che mantenevano un vantaggio di poco inferiore al minuto e outsider come Hoste, Langeveld (GreenEdge) e per un breve tratto anche Freire e mezze punte al servizio dei rispettivi capitani come Bennati e Gallopin (Radioshack), Chavanel (Omega-QuickStep) e Oss che hanno tentato di sganciarsi ma senza successo: sul Paterberg posto a 40 km dalla conclusione Gatto è rimasto solo al comando e Boonen ha operato una nuova accelerata anche se meno incisiva della precedente alla quale ha replicato immediatamente il solito Vanmarcke con Cancellara che è risalito dalle retrovie e i nostri Ballan, Oss, Pozzato e Paolini sempre nelle prime posizioni ma nuovamente quel che restava del gruppo si è ricompattato ai piedi dell’Oude Kwaremont, là dove Cancellara aveva costruito la sua vittoria nella passata stagione.
Era dunque atteso un forcing del campione elvetico lungo i 2200 metri del muro più lungo della corsa e puntualmente è arrivato con i soli Boonen, Pozzato, Vanmarcke e Sagan, che fin lì non si era mai visto nelle primissime posizioni, in grado di tenere la ruota del diretto di Berna che però nel momento di massimo sforzo è stato vittima di una foratura e ha perso ulteriore terreno quando nel momento di sostituire la ruota è stato investito da Barredo (Rabobank) che rinveniva dalle retrovie; subito dopo lo scollinamento Boonen e compagnia non hanno proseguito nell’azione e Cancellara ha potuto rientrare insieme a un’altra trentina di corridori tra cui Freire, Devolder (Vacansoleil) e Hondo (Lampre) e a prezzo però di un dispendioso inseguimento senza contare il fatto che la parte più impegnativa del tracciato era ormai alle spalle.
Del marcamento tra i big hanno approfittato Chavanel, Muravyev (Astana) e Spilak (Katusha), che ha successivamente perso contatto dagli altri due, che si sono lanciati alla rincorsa di un Gatto che stava tenendo molto bene e l’hanno ripreso in cima al Tiegenberg mentre dietro gli altri uomini dell’Omega-QuickStep rompevano i cambi rendendo difficoltoso l’inseguimento; malgrado il grande sforzo effettuato il vicentino era ancora in piena lotta per il successo essendo il più veloce tra i tre ma è a sua volta incappato in una foratura e ha dovuto dire addio ai sogni di gloria. Nel tratto finale pianeggiante la Liquigas con Koren e Oss che si è messo a disposizione di Sagan si è portata al comando riuscendo a recuperare i 30” che separavano il gruppo da Chavanel e Muravyev e si è dunque arrivati allo sprint con Boonen che lanciato da Terpstra si è lanciato per primo e ha resistito per pochissimi centimetri alla rimonta di Freire: il tre volte campione del mondo iberico ha fatto valere la sua scaltrezza ma riesce difficile pensare che possa essere protagonista anche al Giro delle Fiandre ma lo stesso discorso non vale per il 31enne di Mol che è giunto al suo sesto successo stagionale e al quinto in carriera nel Gp di Harelbeke, superando così Rik Van Looy fermo a 4 vittorie, e che si è dimostrato complessivamente il più forte al di là della sfortuna che ha coinvolto Cancellara. Nettamente più distanziati gli altri con Eisel (Sky) 3° davanti a Duque (Cofidis), Vanmarcke, Degenkolb, Pichot (Europcar) e Ballan che al di là dell’8° posto finale ha corso sempre da protagonista e viste le cattive condizioni di Gilbert e Hushovd può aspirare al ruolo di capitano unico a Fiandre e Roubaix dove anche il Pozzato visto in queste ultime prove potrà aspirare quantomeno al podio: prima però andrà in scena la Gand-Wevelgem e l’uomo da battere sarà ancora Boonen che si è aggiudicato l’edizione del 2011.

Marco Salonna

22-03-2012

marzo 23, 2012 by Redazione  
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SETTIMANA INTERNAZIONALE COPPI E BARTALI
L’italiano Diego Ulissi (Lampre – ISD) si è imposto nella terza tappa, Fiorano Modenese – Levizzano, percorrendo 151 Km in 3h43′04″, alla media di 40,615 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Sutherland e l’italiano Danilo Di Luca (Acqua & Sapone). L’italiano Cesare Benedetti (Team NetApp) ha conservato la testa della classifica con 4″ sul polacco Huzarski e 6″ sul ceco Barta.

VOLTA A CATALUNYA
Il colombiano Rigoberto Uran Uran (Sky Procycling) si è imposto nella quarta tappa, Tremp – Ascó, percorrendo 199 Km in 5h13′12″, alla media di 38,122 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Menchov e il polacco Szmyd. Miglior italiano Matteo Carrara (Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team), 7°. L’elvetico Michael Albasini (GreenEdge Cycling Team) ha conservato la testa della classifica con 1′32″ sul connazionale Morabito e il belga Van Den Broeck. Miglior italiano Damiano Cunego (Lampre – ISD), 8° a 1′32″.

VUELTA MEXICO TELMEX
Il messicano Hector Hugo Zamarron Rangel si è imposto nella quinta tappa, circuito di Puebla, percorrendo 81,7 Km in 1h41′50″, alla media di 48,137 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’argentino Antogna e il britannico Horton. Miglior italiano Angelo Furlan (Christina Watches – Onfone), 4°. Lo spagnolo Oscar Sevilla Ribera (Empacadora San Marcos) ha conservato la testa della della classifica con 3′08″ sul colombiano Rodas e 3′56″ su Acevedo Colle. Miglior italiano Marino Palandri (Amore e Vita), 65° a 39′18″.

TOUR DE NORMANDIE
Il britannico Erick Rowsell (Endura Racing) si è imposto nella quinta tappa, Elbeuf-sur-Seine – Flers, percorrendo 190 Km in 4h21′14″, alla media di 43,639 Km/h. Ha preceduto di 9″ il russo Solomennikov e l’olandese Kreder. Miglior italiano Eugenio Alafaci (Leopard – Trek Continental Team), 6°. Il francese Jérôme Cousin (Team Europcar) ha conservato la testa della classifica con 8″ sul connazionale Malle e 21″ sul moldavo Pliuschin. Miglior italiano Alafaci (Leopard – Trek Continental Team), 31° a 2′35″.

VOLTA AO ALENTEJO – CREDITO AGRICOLO COSTA AZUL (Portogallo)
L’argentino Jorge Martin Montenegro si è imposto nella prima tappa, Castelo de Vide – Redondo, percorrendo 165,8 Km in 4h09′10″, alla media di 39,925 Km/h. Ha preceduto allo sprint i portoghesi Rodrigues Caldeira e Maciel Gonçalves, distanziati di 4″ e 6″ nella prima classifica generale.

LA LAMPRE ROMPE IL GHIACCIO CON ULISSI

marzo 23, 2012 by Redazione  
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Primo successo stagionale per la formazione blu-fucsia ad opera del 22enne livornese che si impone d’autorità sullo strappo di Levizzano davanti a Sutherland e Di Luca mentre la maglia rossa Benedetti soffre nel finale ma tiene duro e conserva il primato

Foto copertina: Ulissi svetta sullo strappo di Levizzano (foto Bettini)

La terza tappa della Settimana Internazionale Coppi e Bartali, 151 km da Fiorano Modenese a Levizzano, si può considerare divisa in due parti con un primo circuito di 48 km da ripetere due volte con la scalata fino ai 583 metri del Valicò di Riccò e un secondo di 11 km da ripetere per 5 volte con il traguardo posto in cima a uno strappo di 3 km non particolarmente impegnativo e con dei tratti in falsopiano ma con pendenze che arrivano al 9% negli ultimi 400 metri. Fin dalle prime battute moltissimi corridori hanno tentato di evadere dal gruppo, di cui non faceva parte Viviani (Liquigas) che dopo il successo di Gatteo ha abbandonato la corsa per preparare al meglio i Mondiali su pista in programma a Melbourne nella prima settimana di aprile, e tra i più attivi si è segnalato il vincitore della passata edizione Emanuele Sella (Androni), che pur essendo piazzato molto bene nella generale qui evidentemente fa da gregario per Rujano e Serpa: il plotone non ha comunque lasciato spazio fino alla prima ascesa del Valico di Riccò quando proprio Sella si è lanciato ancora all’attacco in compagnia di Fofonov (Astana) e Frapporti (Team Idea) che successivamente non ha retto il ritmo degli altri due, ma il gruppo guidato dal Team NetApp della maglia rossa Benedetti non ha lasciato troppo spazio tenendo un’andatura regolare che si è rivelata comunque troppo elevata nei tratti in salita per Guardini (Farnese) e Foerster (Unitedhealtcare) che non sono più riusciti a rientrare.
Nel terzo giro del circuito di Levizzano prima Fofonov e poi Sella sono stati ripresi e da allora si sono susseguiti gli scatti con Vinokourov e Seeldrayers (Astana), Karimov (Team Idea), Malori (Lampre) e Damiano Caruso (Liquigas) e Rabottini (Farnese) a provarci ma i più attivi sono stati gli uomini dell’Androni con Rubiano, Rodriguez, Felline e per due volte, peraltro non in tratti in salita, addirittura Rujano a tentare l’azione ma il Team NetApp ha confermato la forza evidenziata nella cronosquadre rintuzzando tutti gli scatti, mentre dal gruppo hanno perso contatto tra gli altri Sella, Vinokourov che è ancora lontano da una condizione ideale e piuttosto sorprendentemente anche Tiernan-Locke (Endura), atteso a ben altra prestazione dopo i successi al Giro del Mediterraneo e al Giro dell’Alto Var: a 5 km dal traguardo ci hanno provato Barla (Team Idea) e Kangert (Astana) ma anche loro sono stati subito inghiottiti dal gruppo in testa al quale si è portata la Lampre di Ulissi. Proprio il 22enne livornese è stato il primo a partire all’inizio dello strappo finale verso Levizzano ma non ha insistito nell’azione preferendo attendere gli ultimi 200 metri in cui ha saltato Sutherland (Unitedhealtcare) che era stato il primo a lanciare lo sprint e si è imposto quasi per distacco davanti al neozelandese, a Di Luca (Acqua&Sapone), a Ponzi (Astana), a Battaglin (Colnago) a Moser (Liquigas) e a Huzarski (Team NetApp), atleta polacco già vittorioso in una tappa della Coppi e Bartali nel 2010 che diventa molto pericoloso in chiave successo finale: questi 7 corridori hanno guadagnato 2” sugli altri uomini di classifica compreso Benedetti che ha accusato qualcosa nel finale ma è riuscito a chiudere con il primo gruppo. Per Ulissi, reduce da una Parigi-Nizza senza acuti ma in cui aveva evidenziato una buona condizione soprattutto nella cronoscalata del Col d’Eze, si tratta del primo successo stagionale nonchè il primo in assoluto di tutta la Lampre che ha avuto un avvio di 2012 difficile con Petacchi vittima di problemi fisici e Scarponi e Cunego che hanno i loro obiettivi più avanti nella stagione.
In classifica generale Benedetti rimane al comando con 4” su Huzarski, 6” su Barta, 14” su Camano e Voss, 16” su Di Luca e 21” su Ulissi, Serpa e Rujano. Non sarà un’impresa facile per il 24enne trentino conservare la maglia rossa al termine della quarta e penultima tappa, dedicata al modenese Romeo Venturelli, atleta di grandissimo talento degli anni ‘60 capace di battere un certo Anquetil in una cronometro al Giro d’Italia e scomparso poco meno di un anno fa: in programma 159 km nel cuore dell’Appennino con partenza e arrivo a Pavullo nel Frignano e le scalate di La Cà, Sestola e soprattutto del Valico di Gaiato, 5 km con una pendenza media che sfiora il 10% e punte del 17-18 la cui vetta è posta a soli 9 km dal traguardo.

Marco Salonna

LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA: AD ASCO’ VINCE RIGOBERTO URAN

marzo 23, 2012 by Redazione  
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Dopo la tormentatissima giornata di ieri sotto la neve, finamente splende il sole sulle strade catalane. E sul traguardo posto nella cittadina di Ascò è il colombiano del Team Sky ad avere la meglio su Denis Menchov e un redivivo Sylwester Szmyd. Nonostante gli attacchi sul Coll de Paumeres, Michael Albasini resta leader della classifica generale.

Foto copertina: Uran vince la tappa di Ascò (www.vanguardia.com)

Per raccontare gli ultimi due giorni al Giro di Catalogna è ovvio prendere come citazione il titolo di una famosa opera di Giacomo Leopardi. La neve che ha funestato totalmente quella che doveva essere la tappa regina con il traguardo posto a Port-Ainè ha sconquassato anche l’elenco dei partenti quest’oggi. Numerosi sono stati gli atleti che hanno deciso stamattina di non partire per la quarta frazione che portava la corsa nella piccola cittadina di Ascò, 1500 anime nel cuore della Catalogna.
Sono stati 199 km molto intensi e non solo altimetricamente: ben 3 GPM, con il Coll De Paumeres da ripetere ben 2 volte nel circuito conclusivo e la vetta posta a soli 19 km dal termine nell’ultimo passaggio. La fuga del giorno ha visto protagonisti 3 corridori: gli spagnoli Jesus Rosendo e Julian Sanchez, ed il belga Romain Zingle, partiti a soli 6 km dalla partenza di Tremp, ottenendo nel corso della tappa un vantaggio massimo di 4′50”. Un distacco che pian piano si assottiglia grazie agli uomini Lampre e Greenedge che tirano per i propri capitani Cunego e Albasini. Il circuito conclusivo di Ascò prevede il doppio passaggio sul GPM di 2° Categoria al Coll de Paumeres e sulle rampe si vedono spesso Levi Leipheimer e Rigoberto Uran. Sul secondo e ultimo passaggio in vetta va in difficoltà Daniel Martin, mentre va all’attacco un gruppetto con gli stessi Leipheimer e Uran, insieme a Samuel Sanchez, Denis Menchov, David Moncoutiè e Sylwester Szmyd. Albasini trova nella maggior parte del gruppo dei buonissimi alleati, infatti riescono ad azzerare il proprio ritardo all’ultimo km: ma allo sprint è il colombiano Uran che è il più lesto nonostante un tentativo di rimonta di Menchov che si accontenta della seconda piazza. Albasini resta quindi al comando della classifica generale, con gli attacchi dei suoi avversari ancora resi vani grazie agli intensi lavori della squadra. E domani un’altra giornata intensa, con l’Alt de Montserrat a soli 22 km dal traguardo di Manresa e che dovrebbe creare non pochi problemi in gruppo.

Andrea Giorgini

TERPSTRA IN SOLITARIA: IL DWARS DOOR VLAANDEREN E’ SUO!

marzo 22, 2012 by Redazione  
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Bellissima azione solitaria dell’olandese che si invola in solitaria a 37km dal traguardo. Ottimo il lavoro di stopper di Chavanel alle sue spalle e poi finisce secondo seguendo e anticipando De Kort sul traguardo. Molto bene anche Pozzato, sesto, in grande crescita in vista delle classiche del nord.

Foto copertina: il successo di Terpstra nella “Attraverso le Fiandre” (foto Bettini)

Corsa molto vivace, come accade spesso nelle gare del nord, che si infiamma quando al traguardo mancano ben ottanta chilometri. Dal plotone evadono in otto tra i quali Terpstra, Chavanel, Mondory, Morkov, Wynant, Wallays, Ghyselink e Jerome. Il drappello si avvantaggia subito sul gruppo principale senza però riuscire a creare il solco e mantenendo un vantaggio di circa 2′ con la Garmin a lavorare per ricucire in favore del suo uomo di punta: Vanmarcke.
Per quaranta chilometri la corsa segue grosso modo questo copione, con i fuggitivi a cercare di scappare definitivamente e il gruppo intento a recuperare il gap. Poi è il forcing della Omega-Pharma, tra i fuggitivi, a fare definitivamente saltare il banco. Siamo sull’Oude Kwaremont e i due portacolori del team nato dalla fusione di Omega-Pharma e Quick Step forzano il ritmo per tutto il muro, al termine della salita Terpstra se ne va, seguito da Wallays che regge però solo il tempo di raggiungere il muro successivo sul quale viene puntualmente piantato in asso dall’olandese.

A questo punto davanti, 32km dal termine, iniziava una corsa in solitaria per Terpstra, aiutato da uno scaltro Chavanel che puntualmente bloccava ogni tentativo degli inseguitori i quali, pian piano, crescevano di numero grazie a numerosi tentativi che partivano dal gruppo. Il primo a uscire è Vanmarcke, poi Pichot, De Kort, Pozzato e Kaukeleire formano un gruppetto che si riporta sui primi inseguitori che per un breve periodo diventano undici. Per la Omega-Pharma le cose sembrano prendere una brutta piega perchè il vantaggio del fuggitivo era di appena 1′20”, ma dietro l’accordo non arriva e Chavanel continua nel suo preziosissimo lavoro che lo porta, ad cinque chilometri dal termine, ad evadere seguendo De Kort in un disperato tentativo di riaprire la corsa.
Finisce poi che il francese anticipa il portacolori della Project1T4I completando una doppietta per la Omega-Pharma.
Il resto del gruppetto arriva tutto spezzettato con Pozzato a cogliere un sesto piazzamento importante in vista delle classiche del nord, venerdì ricordiamo l’esordio nel World Tour del Gp di Harelbeke.
Il gruppo giunge invece, regolato da Renshaw, con un distacco di circa 3′.

Andrea Mastrangelo

21-03-2012

marzo 22, 2012 by Redazione  
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SETTIMANA INTERNAZIONALE COPPI E BARTALI
Seconda tappa strutturata in due semitappe.
Il mattino, l’italiano Elia Viviani (Liquigas-Cannondale) si è imposto nella prima semitappa, circuito in linea di Gatteo, percorrendo 99,5 Km in 2h21′08″, alla media di 42,300 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’argentino Ariel Maximiliano Richeze (Team Nippo) e l’italiano Enrico Battaglin (Colnago – CSF Inox). L’italiano Andrea Palini (Team Idea) conserva la testa della classifica con 4″ sugli italiano Viviani e Cesare Benedetti (Team NetApp).
Il pomeriggio, la formazione tedesca Team NetApp si è imposta nella seconda semitappa, cronometro a squadre di Gatteo, percorrendo 14,9 Km in 16′28″, alla media di 54,291 Km/h. Ha preceduto di 8″ la squadra britannica Endura Racing e di 15″ l’italiana Androni Giocattoli – C.I.P.I. Benedetti è il nuovo leader della classifica con 6″ sull’austriaco Schorn e il ceco Barta.

VOLTA A CATALUNYA
La terza tappa, La Vall d’en Bas (Sant Esteve d’en Bas) – Port-Ainé di 210,9 Km, è stata interrotta e annullata dopo 155 Km a causa delle pessime condizioni meteorologiche. La giura ha comunque stilato un’ordine d’arrivo sul traguardo improvvisato a 56 Km dall’arrivo, dove è transitato primo lo sloveno Janez Brajkovic (Pro Team Astana), impostosi allo sprint sul polacco Golas e l’italiano Matteo Carrara (Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team). Ovviamente, rimane invariata la classifica (a parte i ben 39 ritiri) e l’elvetico Michael Albasini (GreenEdge Cycling Team) conserva la maglia di leader con 1′32″ sul canadese Hesjedal e sul francese Cherel. Miglior italiano Damiano Cunego (Lampre – ISD), che sale dal 10° al 9° posto (1′32″ il suo distacco) a causa del ritiro dell’australiano Porte (7° alla partenza).

DWARS DOOR VLAANDEREN
L’olandese Niki Terpstra (Omega Pharma-Quickstep) si è imposto nella classica belga, Roeselare – Waregem, percorrendo 200 Km in 4h29′36″, alla media di 44,510 Km/h. Ha preceduto di 47″ il francese Sylvain Chavanel e l’olandese De Kort. Miglior italiano Filippo Pozzato (Farnese Vini – Selle Italia), 6° a 1′.

VUELTA MEXICO TELMEX
Il colombiano Alex Cano Ardila (Gobernacion De Antioquia) si è imposto nella quarta tappa, Pachuca – La Malinche, percorrendo 199,5 Km in 5h13′36″, alla media di 38,169 Km/h. Ha preceduto di 1′17″ il connazionale Acevedo Colle e di 1′24″ il messicano Pulido Naranjo. Miglior italiano Marino Palandri (Amore e Vita), 54° a 9′47″. Lo spagnolo Oscar Sevilla Ribera (Empacadora San Marcos) ha conservato la testa della della classifica con 3′04″ sul colombiano Rodas e 3′56″ su Acevedo Colle. Miglior italiano Palandri, 65° a 39′18″.

TOUR DE NORMANDIE
Due tappe disputate nel terzo giorno di gara.
Il mattino, il britannico Ian Wilkinson (Endura Racing) si è imposto nella terza tappa, Forges-les-Eaux – Gaillon, percorrendo 61 Km in 1h15′18″, alla media di 48,605 Km/h. Ha preceduto allo sprint il kazako Tleubayev e lo svedese Landström. Miglior italiano Giorgio Brambilla (Leopard – Trek Continental Team), 7° a 1′05″. Il francese Jérôme Cousin (Team Europcar) ha conservato la testa della classifica con 6″ sul connazionale Malle e 19″ sul moldavo Pliuschin. Miglior italiano Eugenio Alafaci (Leopard – Trek Continental Team), 35° a 2′33″.
Il pomeriggio, l’olandese Yoeri Havik (Cyclingteam De Rijke) si è imposto nella quarta tappa, Aubevoye – Elbeuf-sur-Seine, percorrendo 100 Km in 2h17′13″, alla media di 40,756 Km/h. Ha preceduto allo sprint Tleubayev e Cousin. Miglior italiano Alafaci, 5°. Cousin ha conservato la testa della classifica con 8″ su Malle e 21″ su Pliuschin. Miglior italiano Eugenio Alafaci (Leopard – Trek Continental Team), 35° a 2′35″.

VIVIANI STAVOLTA FA CENTRO, NETAPP IN FORMA-GIRO

marzo 22, 2012 by Redazione  
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Il velocista veronese che a Riccione si era fatto sorprendere insieme alla Liquigas dalla fuga di Palini si riscatta aggiudicandosi lo sprint di Gatteo davanti a Richeze e Battaglin mentre la cronosquadre del pomeriggio è appannaggio della formazione tedesca, il cui invito alla corsa rosa aveva suscitato diverse discussioni, davanti a Endura e Androni con Benedetti che balza in testa alle generale

Foto copertina: la NetApp lanciata verso il successo nella cronosquadre di Gatteo (foto Bettini)

La seconda giornata della Settimana Internazionale Coppi e Bartali è stata caratterizzata da due semitappe entrambe con partenza e arrivo a Gatteo: al mattino 99,5 km con le scalate di Sogliano al Rubicone e Passo delle Siepi la cui vetta era posta a 35 km dal traguardo e al pomeriggio una cronosquadre di 14,9 km. La frazione in linea è vissuta sulla fuga di Louder (Unitedhealtcare) e Kuenzli (Spidertech) che hanno guadagnato fino a 1′30” sul gruppo condotto dal Team Idea della maglia rossa Palini: la prima salita è stata affrontata ad andatura regolare e non ha prodotto selezione mentre sul Passo delle Siepi si è accesa la battaglia con Louder che ha distanziato il compagno d’avventura e l’Acqua&Sapone che ha operato un forcing, con Di Luca spesso in testa in prima persona, che ha fatto sì che lo statunitense venisse raggiunto e di cui hanno fatto le spese tra gli altri Guardini (Farnese), che non è più riuscito a rientrare malgrado tutti i compagni ad eccezione di Failli che punta alla classifica generale si fossero fermati ad attenderlo, e Palini che invece è riuscito insieme a un’altra trentina di atleti a riagganciarsi nella discesa. In vista dello scollinamento gli uomini della Androni, probabilmente la squadra da battere in salita di questa Coppi e Bartali insieme all’Astana, si sono mossi dapprima con Rujano a ruota del quale si è portato Brambilla (Csf) e successivamente con Rubiano che è stato comunque raggiunto subito dopo la vetta. Il tratto finale pianeggiante è stato condotto dalla Liquigas con l’obiettivo di impedire il rientro di Guardini e lanciare lo sprint di Viviani che si è rivelato nettamente il più forte conquistando il suo sesto successo stagionale davanti a Richeze (Nippo), che lo aveva battuto nello sprint del gruppo a Riccione, a Battaglin (Csf), al bravo Palini che conferma di avere buone attitudini da velocista e mantiene la leadership nella generale e a Felline (Androni) mentre il gruppo comprendente Guardini ha chiuso con un ritardo di 5′10”.
La cronosquadre del pomeriggio vedeva come favorite la Liquigas e l’Astana e invece ad avere la meglio del tutto a sorpresa è stato il Team NetApp, squadra tedesca senza corridori di grande prestigio che malgrado questo e non senza polemiche è stata invitata al prossimo Giro d’Italia a discapito di formazioni sulla carta più quotate: gli uomini di Jens Heppner hanno vinto con 8” sull’Endura di Tiernan-Locke, che diventa pericolosissimo in chiave successo finale, e 15” sull’Androni che non ha ripetuto il successo della passata stagione in quel di Riccione ma che può comunque essere soddisfatta con Rujano, Sella e Serpa in posizione ideale per attaccare nei prossimi giorni. Buona prova anche dell’Acqua&Sapone di Garzelli e Di Luca 4a a 16” mentre la Liquigas e l’Astana non sono andate oltre il 5° e l’8° posto con un distacco di 24 e 27”; con lo stesso ritardo del team kazako ha chiuso anche la Lampre, che però a parte Malori e Ulissi non schiera grandi nomi in questa corsa, mentre il Team Idea è andato oltre le aspettative ma i 32” di ritardo hanno fatto sì che Palini dovesse cedere la maglia di leader.
Grazie al secondo posto dietro al bresciano nella tappa di Riccione la nuova maglia rossa è il 24enne trentino Cesare Benedetti che ha un vantaggio di 6” sui compagni di squadra Schorn, Barta, Brandle, Huzarski e Dietziker; per quanto riguarda gli uomini di classifica Tiernan-Locke è a 14”, Serpa, Sella e Rujano a 21”, Garzelli e Di Luca a 22”, Damiano Caruso a 30”, Pozzovivo, Ulissi, Kessiakoff e Vinokourov a 33”. La terza frazione, 151 km da Fiorano Modenese a Levizzano, è probabilmente la più dura della corsa con la doppia scalata al Valico di Riccò nella fase iniziale e un circuito finale di 11 km da ripetere per 5 volte e il traguardo posto in cima a una salita seppur non durissima di 3 km.

Marco Salonna

NEVE, GELO E RITIRI: LA GIORNATA PIU’ TREMENDA DELLA VOLTA A CATALUNYA

marzo 22, 2012 by Redazione  
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Difficile ricordare un giorno così nella storia del ciclismo in Spagna: il tappone del Giro di Catalogna viene accorciato di ben 56 km tagliando entrambi i due GPM fuori categoria a causa delle intense nevicate che hanno reso impraticabili le strade. La tappa va a Brajkovic e la giuria neutralizza la classifica generale, comandata ancora da Michael Albasini.

Foto copertina: l’intransitabile ed intransitato traguardo di Port-Ainè (www.revistamundociclistico.com)

Una tregenda: fossero stati percorsi anche gli ultimi 56 km saremmo a parlare qui di “nuovo Gavia”, pensando a quella gelida giornata al Giro del 1988. L’organizzazione ha tagliato ben 56 dei 211 km complessivi di gara, inclusi i due gpm “especiales” di Port del Cantò e Port Ainè. Quando i corridori si trovavano a soli 10 km dal nuovo traguardo spostato nella località di Canturrì.
La frazione era partita male subito ad atleti sulla carta favoriti per la classifica finale: Alejandrò Valverde ha deciso di non partire stamattina, mentre strada facendo si sono fermati anche Schleck, Machado, Hermans, Uran, Tiralongo, Basso, Dean e Rabon: questi ultimi coinvolti in una caduta dopo soli 5 km dal via. Al primo gpm di giornata passano al comando lo svizzero Tschoop e Chris Sorensen, e poco dopo si stacca Andy Schleck. Sulla Collada de Toses (1°cat.) un gruppo di 11 uomini prende l’iniziativa all’attacco portando il proprio vantaggio a oltre 4 minuti e la Lampre dietro comincia a tirare. Durante la salita si ritira Paolo Tiralongo e la temperatura in vetta è di circa 2 gradi. Numerose le cadute in discesa, in particolare quella che coinvolge Sorensen e Kritskiy, facenti parte della testa della corsa. Altri ritiri avvengono strada facendo, come quello dello statunitense Van Garderen, fino a quello di Andy Schleck, oggi in crisi fin dai primi chilometri. Col gruppo a 9 minuti, avviene qualche attacco in testa alla corsa, con Brajkovic e Carrara tra i più vivaci e attivi, pronti ad affrontare le ultime due salite, le più dure e importanti della edizione 2012 della Volta a Catalunya: ma mentre la gara passa al km 144, arriva la comunicazione ufficiale dell’organizzazione che accorcia la tappa di 56 km a causa della neve che rende impraticabili le strade. Si arriva quindi a Canturrì, al km n° 155: sul nuovo traguardo è lo sloveno Janez Brajkovic ad avere la meglio su Michal Golas e su Mickael Cherel, con il nostro Carrara al 4° posto. Dopo la tappa arriva la seconda comunicazione che dice della neutralizzazione dei tempi per la classifica generale, che quindi vede nuovamente al comando lo svizzero Michael Albasini davanti a Hesjedal e Cherel.

Andrea Giorgini

20-03-2012

marzo 21, 2012 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

SETTIMANA INTERNAZIONALE COPPI E BARTALI
L’italiano Andrea Palini (Team Idea) si è imposto nella prima tappa, Misano Adriatico – Riccione, percorrendo 140,8 Km in 3h16′31″, alla media di 42,989 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Cesare Benedetti (Team NetApp) e il belga Serry, distanziati di 4″ e 6″ nella prima classifica generale.

VOLTA A CATALUNYA
L’elvetico Michael Albasini (GreenEdge Cycling Team) si è imposto anche nella seconda tappa, circuito di Gerona, percorrendo 161 Km in 3h52′07″, alla media di 41,617 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Dario Cataldo (Omega Pharma – QuickStep) e il colombiano Uran Uran. Albasini conserva la testa della classifica con 1′32″ sul canadese Hesjedal e sul francese Cherel. Miglior italiano Damiano Cunego (Lampre – ISD), 10° a 1′32″.

VUELTA MEXICO TELMEX
L’olandese Thomas Rabou (Competitive Cyclist Racing Team) si è imposto nella terza tappa, Toluca – Pachuca, percorrendo 169,3 Km in 3h40′08″, alla media di 46,144 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Oliphant e il colombiano Cano Ardila. Miglior italiano Marino Palandri (Amore e Vita), 94° a 14′17″. Lo spagnolo Oscar Sevilla Ribera (Empacadora San Marcos) ha conservato la testa della della classifica con 3′04″ sul colombiano Rodas e 4′03″ sul cubano Alcolea. Miglior italiano Palandri, 79° a 30′55″.

TOUR DE NORMANDIE
Il francese Jérôme Cousin (Team Europcar) si è imposto nella seconda tappa, Colombelles – Forges-les-Eaux, percorrendo 200 Km in 4h39′11″, alla media di 42,983 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Malle e di 4″ il moldavo Pliuschin. Miglior italiano Eugenio Alafaci (Leopard – Trek Continental Team), 10° a 2′19″. Cousin è il nuovo leader della classifica con 6″ su Malle e 19″ su Pliuschin. Miglior italiano Alafaci, 32° a 2′33″.

PALINI, IL CORAGGIO E’ PREMIATO

marzo 21, 2012 by Redazione  
Filed under News

In fuga dal km 6 il neopro bresciano del Team Idea si aggiudica la frazione inaugurale della Settimana Coppi e Bartali in quel di Riccione superando allo sprint i compagni d’avventura Benedetti e Serri mentre il gruppo regolato da Richeze giunge al traguardo nella scia dei battistrada senza però riuscire a completare l’aggancio

Foto copertina: il successo di Palini a Riccione (foto Bettini)

Si è aperta con una frazione di 140,8 km da Misano Adriatico a Riccione la Settimana Internazionale Coppi e Bartali, breve corsa a tappe che dal 2001 si disputa lungo le strade dell’Emilia Romagna: tra i protagonisti al via il campione uscente Sella, Rujano e Serpa (Androni), Damiano Caruso (Liquigas), Ulissi (Lampre), Kessiakoff e Ponzi (Astana), Failli (Farnese), Pozzovivo e Battaglin (Csf), Garzelli e Di Luca (Acqua&Sapone), Tiernan-Locke (Endura), Vila (Utensilnord), Deignan e Sutherland (Unitedhealtcare) e Nose (Adria Mobil) che si giocheranno la classifica generale mentre ai successi parziali punteranno Felline e Rubiano (Androni), Viviani (Liquigas), Malori (Lampre), Guardini (Farnese), Corioni (Acqua&Sapone), Foerster (UnitedHealtCare) e Richeze (Nippo); curiosità anche per il debutto stagionale di Vinokourov (Astana), che chiuderà la sua carriera agonistica alle Olimpiadi di Londra dopo aver preso parte a Giro d’Italia e Tour de France.
La prima tappa, disputata lungo un circuito di 14 km da ripetere per 10 volte caratterizzato dalla pedalabile ascesa verso Misano Monte che comunque nelle passate edizioni non ha spaventato i velocisti, è vissuta sulla fuga di Ospina (Coldeportes), Fedi (Utensilnord), Routley (SpiderTech), Bystroem (Oster Hus) che hanno guadagnato fino a 2′40” su un gruppo condotto con decisione dalla Farnese anche perchè uno sprinter puro come Guardini difficilmente avrà l’occasione di dire la sua nelle prossime frazioni ben più impegnative: i battistrada dopo aver risparmiato energie nella prima fase della fuga hanno però aumentato la loro andatura i gialli di Luca Scinto non hanno ricevuto aiuti da altre formazioni riuscendo a ridurre il gap a circa 1′ a 30 km dal termine ma non avendo la forza di completare l’inseguimento.
Sul penultimo passaggio a Misano Monte Ospina e Fedi hanno perso contatto dai compagni d’avventura e sono stati riassorbiti dal gruppo nel quale dapprima Betancourt (Acqua&Sapone) e poi Arredondo (Nippo) hanno smosso le acque e successivamente a circa 20 km dal traguardo prima Serry (Topsport Vlaandeern) e Benedetti (Netapp) e qualche km dopo la maglia bianca del Giro 2009 Seeldrayers (Astana), Spezialetti (Lampre), Wetterhall (Endura) e Bosisio (Utensilnord), grande protagonista del Giro 2008 con un successo di tappa e un giorno in maglia rosa che rientra alle corse in questa stagione dopo una squalifica di due anni per vicende di doping, sono riusciti ad avvantaggiarsi e a riportasi su Palini, Bystroem e Routley: al comando si è dunque formato un gruppetto di 9 corridori mentre nel plotone ha preso in mano la situazione la Liquigas di Viviani quando però il distacco era già prossimo al minuto.
Gli uomini di testa hanno proseguito di comune accordo rendendo vano l’inseguimento dei biancoverdi di Amadio: Wetterhall ha provato l’allungo solitario all’ultimo km ma alla fine è stata volata tra gli uomini di tesa con Seeldrayers e Bystroem a lanciarsi per primi ma ad avere la meglio malgrado i 134 km di fuga è stato il 23enne bresciano Palini, già campione italiano juniores nel 2007, ad aggiudicarsi il primo successo da professionista davanti a Benedetti, Serry, Bosisio e Routley mentre Richeze ha regolato Viviani nelo sprint di un gruppo che è giunto con lo stesso tempo dei battistrada e cui sarebbe bastato qualche centinaio di metri in più per completare l’aggancio.
Per via degli abbuoni previsti per i primi tre classificati Palini conduce nella generale con 4” su Benedetti, 6” su Serry e 10” su Bosisio e tutto il resto del gruppo ma la graduatoria verrà rivoluzionata già al termine del secondo giorno di gara che prevede due semitappe entrambe con partenza e arrivo a Gatteo: al mattino 99,5 km con le piuttosto impegnative salite di Sogliano al Rubicone e Massamanente nella parte centrale prima degli ultimi 35 km di discesa e pianura verso il traguardo e al pomeriggio una cronosquadre pianeggiante di 14,9 km.

Marco Salonna

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