IMPONENTE BOONEN, TRIS ALLE SPESE DI CAVENDISH

marzo 26, 2012 by Redazione  
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Strepitoso tris del campione belga nella classica di casa, la più facile tra le classiche del Nord, quella che vedeva i velocisti naturali favoriti e, con essi, il campione del mondo Cavendish. Ma il britannico in maglia iridata, nonostante gli sforzi profusi per riagganciarsi al gruppo di testa, è stato abilmente messo fuori gioco dal lavoro dei gregari degli sprinter trovatisi davanti, tra i quali si egregiamente distinto l’italiano Luca Paolini.

Foto copertina: Boonen emerge ancora una volta su tutti (foto Bettini)

Continua lo straordinario stato di grazia di Tom Boonen che, a due giorni dal fresco successo alla E3 Prijs-Harelbeke, si è imposto in volata nella Gent-Wevelgem, quella che sulla carta appare essere la Classica belga meno impegnativa. Il campione della Omega Pharma-QuickStep va a succedere a se stesso nell’albo d’oro della corsa conquistata già due volte, l’ultima nel 2011. E così ad una settimana dal Giro delle Fiandre appare fin da subito chiaro chi sarà l’uomo da battere. Al via della corsa c’erano tutti i grandi nomi da classiche e ad impreziosire la lista dei partenti spiccava anche la presenza del campione del Mondo Mark Cavendish con una squadra all’altezza della situazione, pronta ad affrontare tutti i possibili epiloghi della corsa grazie alle garanzie offerte da chi qui si era già imposto, Edvald Boasson Hagen, e da chi, Bernard Eisel, soltanto pochi giorni fa ad Harelbeke, riusciva a salire sul terzo gradino del podio dietro Oscar Freire, secondo quest’ultimo dietro al già citato Boonen. In tanti si aspettavano proprio il ripetersi della volata con il testa a testa Boonen-Freire ma così non è stato o meglio a piegarsi questa volta alla netta superiorità del fiammingo è taccato ad un ottimo Peter Sagan, bravissimo a tener testa all’attacco, promosso inizialmente al secondo passaggio sul Kemmel da Matti Breschel e poi proseguito in pianura con un allungo di Fabian Cancellara. L’affondo di Cancellara ha portato in avanscoperta un piccolo gruppetto trovatosi così avvantaggiato e riacciuffato, grazie soprattutto al magistrale lavoro della solida e forte Omega Pharma-QuickStep, a soli 25 Km dall’arrivo. In quell’occasione il gruppo si è frazionato in due tronconi, con Cavendish rimasto senza compagni di squadra e costretto ad inseguire, lasciando definitivamente ogni speranza di disputarsi la vittoria quando il secondo gruppo, una volta ripresi i fuggitivi, riusciva nel comune intento di tutti di tagliare fuori dai giochi il temibilissimo campione del mondo. Il gruppo dei 27 uomini rimasti in testa era composto da molti italiani con Daniele Bennati, scortato da Fabian Cancellara, a tenere alte le speranze dei tifosi nostrani visto anche il secondo posto ottenuto dall’aretino lo scorso anno in questa gara. Purtroppo una foratura a poco meno di 10 Km dall’arrivo ha costretto il velocista della Radioshack-Nissan a dover prodigarsi in uno sforzo ulteriore per riportarsi sul gruppo e così piazzarsi soltanto in sesta posizione in una volata che di certo sperava di disputare con più forze. In vista del Fiandre, palesando una buona condizione, annoveriamo anche la presenza tra i migliori di un ritrovato Filippo Pozzato e di Oscar Gatto (Farnese Vini), già ottimi interpreti della trascorsa E3 Prijs-Harelbeke, nonché di Marco Marcato (Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team) sempre più a suo agio nella classiche del Nord. Ottima anche la prestazione ed il lavoro di Luca Paolini, per Oscar Freire, (Katusha), e tra i maggiori artefici, insieme a Steegmans (Omega Pharma-QuickStep), prima della chiusura sull’allungo del plotone con Cancellara e Sagan e, successivamente, grazie alla velocità imposta in testa al gruppetto dei 27, del fallito riaggancio del gruppo inseguitore, quello nel quale viaggiava Mark Cavendish. E ci teneva Cavendish a riportarsi sotto, quando tutto solo ha più volte cercato di scuotere il gruppo inseguitore portandosi in prima persona a tirare nella speranza di agganciare i migliori in testa, dove avrebbe trovato un valido compagno di squadra in Edvald Boasson Hagen. Sarebbe questa stata un’occasione ghiottissima per il folletto iridato di imporsi in una Classica del Nord. Così non è andata e in vista di Wevelgem, sotto l’arco dell’ultimo chilometro, ormai il distacco risultava essere superiore ai 2’. Vittime dell’azione di Cancellara sono state anche altri candidati alla vittoria finale come Degenkolb (Project 1t4i), Farrar (Garmin-Cervelo), Greipel (Lotto Belisol Team) ed Hushovd (BMC Racing Team). Nel rettilineo di arrivo a centro strada Freire ha cercato di sorprendere tutti ma ha dovuto inesorabilmente arrendersi ad una poderosa progressione di Tom Boonen, il quale è riuscito a sopravanzare l’uomo della Katusha riuscendo per la terza volta ad imporsi sul traguardo di Wevelgem. Secondo, come già anticipato, Peter Sagan. A completare il podio Matti Breschel (Rabobank Cycling Team), sempre tra i migliori quando si respira aria del Nord. Il buon vecchio Freire stavolta, partito troppo in anticipo, scivola al quarto posto mentre in quinta posizione si piazza Edvald Boasson Hagen.

Antonio Scarfone

FEDRIGO, IL RITORNO DEL CASTIGA-ITALIANI

marzo 26, 2012 by Redazione  
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Dopo un 2011 condizionato da problemi alla schiena l’ex campione nazionale francese si ripresenta ai massimi livelli tornando a trionfare a due anni di distanza in cima al Col de l’Ospédale davanti al nostro Nocentini, a Nordhaug e a Evans che dal canto suo conserva senza patemi la maglia gialla e si aggiudica la classifica generale davanti al transalpino e a Rogers con Nocentini 5°

Foto copertina: non è un “Ospedale” di dolore quello di Pierrick Fedrigo (foto ASO)

Per la prima volta nelle ultime edizioni il Critérium International si è concluso con un arrivo in salita sullo stesso Col de l’Ospédale, 14,3 km con pendenza media del 6,2%, su cui si era comunque arrivati anche nel 2010 e nel 2011 con i successi rispettivamente di Fédrigo su Machado e Samuel Sanchez e di Frank Schleck su Kiryienka e Taaramae: peraltro l’ascesa finale non era l’unica difficoltà di giornata dal momento che nei primi 80 dei 179 km della tappa con partenza da Porto Vecchio erano previste altre quattro salite, la più significativa delle quali il Col de Bacinu immediatamente dopo la partenza.
Gli oltre 80 km che separavano la vetta della penultima salita, la Côte de Sartène, dall’inizio di quella finale hanno comunque bagnato le polveri a molti e i soli Talansky (Garmin), Bennett (RadioShack) e Montaguti (Ag2r), già autore di una discreta prova nella crono di Porto Vecchio, si sono lanciati in avanscoperta fin dal Col de Bacinu con Vogondy (Cofidis) che si è agganciato qualche km più avanti: il gruppo ha lasciato fare concedendo un vantaggio massimo di 5′40” ma una volta tornati in pianura ha iniziato grazie al lavoro della Bmc della maglia gialla Evans e della Fdj di Fédrigo a ridurre il gap dai fuggitivi, rimasti nel frattempo in tre per il cedimento piuttosto inatteso di Talansky, atleta molto dotato sia a cronometro che in salita che sulla carta sarebbe dovuto essere il più forte tra i quattro.
In ogni caso anche per Vogondy, Bennett e Montaguti non c’è stato nulla da fae sulle prime rampe del Col de l’Ospédale quando dopo una breve tirata di Froome (Sky) l’Euskaltel di Anton ha preso il comando delle operazioni operando un forcing che ha ridotto ben presto il gruppo a una ventina di unità provocando il cedimento tra gli altri di Voigt (RadioShack), Rolland (Europcar), Gadret (Ag2r), del terzo della generale Geschke (Project 1T4I) e inaspettatamente anche di Frank Schleck (RadioShack) che dopo una Vuelta Andalucia in cui sembrava già in buona condizione non si è ripetuto ad alti livelli nè alla Parigi-Nizza nè in questo Critérium International quando manca ormai meno di un mese alle classiche delle Ardenne su cui il lussemburghese punta molto.
A 8 km dal traguardo Geniez (Project 1T4I), che si era rivelato proprio su questa salita nella passata stagione chiudendo al 5° posto, ha tentato l’azione solitaria guadagnando una ventina di secondi e alle sue spalle Anton ha operato un primo allungo con Moinard (Bmc) bravo a replicare e a portarsi al comando in funzione del suo capitano Evans e un secondo ben più deciso ai -3 che ha fatto sì che Geniez venisse raggiunto e solo l’australiano, costretto questa volta a rispondere in prima persona, Nordhaug e Rogers (Sky), Nocentini (Ag2r), Levarlet (Saur-Sojasun) sono riusciti a reggere il rimo mentre hanno perso contatto tra gli altri Péraud e Dupont (Ag2r), Lovkvist (Sky) e soprattutto Monfort (RadioShack), che alla vigilia era 4° a soli 2” da Evans. Nordhaug, mai visto in passato così davanti quando la strada sale, ha rilanciato ulteriormente l’azione e sullo slancio è poi partito Nocentini al quale ha replicato il solo Evans: sembrava essere l’azione decisiva ma a 800 metri dal traguardo Fédrigo e Nordhaug sono riusciti a rientrare e nello sprint a quattro il francese, che già al Tour de France aveva beffato nell’ordine i nostri Commesso, Pellizotti e Cunego, ha preceduto nell’ordine l’aretino, il norvegese e l’australiano tornando a vincere in cima al Col de l’Ospédale a due anni di distanza, quando si aggiudicò anche la classifica generale: a 8” sono giunti Levarlet, Le Mevel, Anton e Rogers, a 20” Péraud e a 21” il gruppetto con Monfort mentre Frank Schleck non è andato oltre il 39° posto a 3′45”.
Il successo finale è andato a Evans che dopo i dubbi suscitati nelle prime deludenti apparizioni stagionali ha dimostrato di essere sulla strada giusta per essere protagonista sulle Ardenne e poi difendere il titolo al Tour de France: l’ex biker ha preceduto di 8” Fédrigo e Rogers, a sua volta tornato competitivo dopo un 2011 da dimenticare, di 9” Nordhaug e Nocentini, di 23” Monfort e di 38” Anton e ha vinto anche la classifica a punti mentre Montaguti grazie alla lunga fuga si è guadagnato la maglia a pois di miglior scalatore e Gautier (Europcar) è stato il miglior giovane.

Marco Salonna

JULIEN SIMON RADDOPPIA NEL GRAN GIORNO DI ALBASINI

marzo 26, 2012 by Redazione  
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Il francese della Saur Sojasun, già vincitore due giorni fa, ottiene il bis nella tappa finale della Volta Ciclista a Catalunya con arrivo a Barcellona. Sul podio di tappa salgono anche Gavazzi e Cunego, mentre lo svizzero della Greenedge trionfa meritatamente nella classifica generale, con Samuel Sanchez e Van Den Broeck al 2° e al 3° posto finali.

Foto copertina: bis di Simon a Barcellona (foto AFP)

Poteva essere una frazione nervosa quella che ha concluso di fatto questa edizione della Volta a Catalunya: in effetti, nonostante la sua brevità (solo 119 km da Badalona a Barcellona) è stata difficile sotto il profilo altimetrico e giocata all’attacco fin dall’inizio. Infatti dopo soli 4 km è partita una fuga di 9 atleti comprendente anche il nostro Morris Possoni ma che non ha raggiunto mai un vantaggio superiore al minuto e mezzo, grazie al lavoro di Garmin e Greenedge. Il momento clou inizia al km 70 quando comincia la salita all’Alt de Tibidabo, la collina di Barcellona per eccellenza, con Dyachenko che scollina con 15” sul gruppo inseguitore. In discesa ci provano il colombiano della Movistar Nairo Quintana, Samuel Sanchez e Van den Broeck, seguiti poi da Luis Leon Sanchez. All’imbocco dell’ultimo GPM a Vallvidrera il corridore spagnolo ha circa 50” di vantaggio ma viene ripreso: è ancora volata e come due giorni fa Julien Simon ha la meglio su tutti raccogliendo il secondo successo al Giro di Catalogna 2012, davanti a Francesco Gavazzi e Damiano Cunego, che pare pronto per l’avventura al Trittico delle Ardenne in programma tra circa un mese. Insieme a Simon, anche Michael Albasini può finalmente festeggiare un successo strameritato dopo quello che si è visto nei primi due giorni, salvato poi anche dalla neutralizzazione dei tempi causa neve nella tormentatissima giornata di Port-Ainè. Con lui sul podio finale ci vanno un bravissimo guerriero (agonisticamente parlando) Samuel Sanchez e il belga Van den Broeck, con quest’ultimo che coglie il terzo posto a causa dei migliori piazzamenti parziali rispetto a Daniel Martin, suo principale avversario in questa lotta serrata per il podio.

Andrea Giorgini

BENEDETTI-HUZARSKI-BARTA, STAFFETTA VINCENTE

marzo 25, 2012 by Redazione  
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Per il terzo giorno consecutivo la maglia rossa della Settimana Coppi e Bartali cambia padrone ma resta in casa NetApp con il 27enne ceco che si aggiudica la crono conclusiva di Crevalcore davanti a Malori e a un sorprendente Garzelli e con essa anche la classifica generale

Foto copertina: Jan Barta, il vincitore della 27a edizione della Settimana Internazionale, dal 2011 intitolata a Coppi e Bartali (foto Bettini)

La Settimana Internazionale Coppi e Bartali si è conclusa con una cronometro di 14,3 km sulle strade di Crevalcore sul medesimo percorso che nella passata stagione vide il successo di tappa di Malori davanti ad Ascani e a Sutherland. Il primo atleta a far segnare un tempo significativo è stato Fofonov (Astana) che ha chiuso in 17′13” facendo meglio di 9” rispetto al compagno Vinokourov autore comunque di una discreta prova alla luce di una condizione ancora precaria e venendo battuto prima da Rabottini (Farnese) e poi da un eccellente De Marchi (Androni) che ha battuto di 5” il pescarese e di 6” il kazako: il grande favorito per il successo parziale era comunque ancora Malori (Lampre) che è balzato davanti a tutti già al rilevamento intermedio e al traguardo ha chiuso con 17” di vantaggio di De Marchi facendo però segnare un tempo di 16′51” superiore di 14” rispetto a quello di un anno fa, segnale di una condizione che non è la stessa di allora quando si piazzò anche 5° nella classifica generale.
In ogni caso il campione italiano di specialità è rimasto a lungo al comando con il solo Kangert (Astana) a inserirsi nelle prime posizioni con un distacco di 18” e ha iniziato a tremare solo quando hanno iniziato a partire gli uomini di classifica con Garzelli e Reda (Acqua&Sapone) e Moser (Liquigas) che hanno fatto segnare un tempo migliore del parmense al rilevamento intermedio ma al traguardo hanno chiuso con un distacco rispettivamente di 6, 9 e 8”: comunque rimarchevole la prestazione del neopro trentino così come quella del 38enne di Besano che già alla Tirreno-Adriatico era stato protagonista di un’ottima crono a San Benedetto del Tronto e che mai in carriera si era espresso a questi livelli nelle prove contro il tempo se non in cronoscalate come quella di Plan de Corones al Giro 2010 o quella del Sèstriere che gli permise di conquistare la maglia rosa nel 2000. Buona anche la prova di Voss (Endura) che ha chiuso a 18” da Malori mentre hanno fatto segnare tempi prevedibilmente più alti Serpa e Rujano (Androni) che hanno accusato 26” e 34” con il venezuelano che può comunque essere soddisfatto della condizione evidenziata in queste giornate soprattutto se si considera che il prossimo Giro d’Italia si deciderà quasi certamente in salita e non contro il tic-tac.
La lotta per il successo finale della Coppi e Bartali era comunque circoscritta alla maglia rossa Huzarski (NetApp) e a Di Luca (Acqua&Sapone), Ulissi (Lampre) e Barta (NetApp), distanziati alla vigilia rispettivamente di 10, 11 e 13” dal polacco; il ceco già capace di chiudere 5° nella crono della Vuelta a Murcia ha fatto capire le sue intenzioni già all’intertempo portandosi per 10” davanti a Malori e mantenendone 4 al traguardo mentre Ulissi dopo un buon avvio ha accusato un lieve calo chiudendo con un distacco di 23”, Di Luca ha confermato di non essere uno specialista perdendone ben 54 e Huzarski è partito lentamente ma ha limitato i danni nella seconda parte chiudendo a 26” da Barta e a 3” da Ulissi difendendo quantomeno il 2° posto nella classifica generale.
Colpo doppio dunque per Barta che ha vinto la prova contro il tempo con 4” su Malori, 10” su Garzelli, 12” su Moser e 13” su Reda ed è balzato al comando anche nella generale con 13” su Huzarski, 21” su Ulissi, 26” su Garzelli e 27” su Reda; doppietta dunque per il Team NetApp che è stato grande protagonista in tutta la corsa emiliana con anche Benedetti che ha mantenuto per due giorni la maglia rossa di leader e che ha dimostrato di essere degno dell’invito al Giro d’Italia anche se l’Acqua&Sapone esclusa per fare posto alla compagine tedesca si è dimostrata a sua volta all’altezza mettendo 3 uomini nei primi 10 della generale e potendo contare su altri atleti di spicco quale Betancourt: per quanto riguarda le altre graduatorie Ulissi oltre ai successi di tappa di Levizzano e Pavullo ha conquistato la classifica a punti e quella di miglior giovane mentre Rubiano (Androni) si è aggiudicato quella dei gran premi della montagna.

Marco Salonna

24-03-2012

marzo 25, 2012 by Redazione  
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CRITERIUM INTERNATIONAL
Due tappe disputate nella prima giornata.
Il mattino, il francese Florian Vachon (Bretagne – Schuller) si è imposto nella prima tappa, circuito di Porto-Vecchio, percorrendo 89,5 Km in 2h03′48″, alla media di 43,376 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’elvetico Wyss e il francese Koretzky. Miglior italiano Marco Pinotti (BMC Racing Team), 16°. La prima classifica vede in testa Vachon con 2″ su Wyss e 3″ sul francese Riblon. Miglior italiano Pinotti, 18° a 6″.
Il pomeriggio, l’australiano Cadel Evans (BMC Racing Team) si è imposto nella seconda tappa, circuito a cronometro di Porto-Vecchio, percorrendo 6,5 Km in 7′21″, alla media di 53,061 Km/h. Ha preceduto il connazionale Rogers (stesso tempo) e di 1″ il tedesco Geschke. Miglior italiano Pinotti, 6° a 2″. Evans è il nuovo leader della clssifica, con lo stesso tempo di Rogers e 1″ su Geschke. Miglior italiano Pinotti, 6° a 2″

SETTIMANA INTERNAZIONALE COPPI E BARTALI
Il ceco Jan Barta (Team NetApp) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, circuito a cronometro di Crevalcore, percorrendo 14,3 Km in 16′46″, alla media di 51,173 Km/h. Ha preceduto di 5″ e 10″ gli italiani Adriano Malori (Lampre – ISD) e Stefano Garzelli (Acqua & Sapone). In classifica si impone Barta con 13″ sul polacco Huzarski e 21″ sull’italiano Diego Ulissi (Lampre – ISD).

VOLTA A CATALUNYA
Lo spagnolo Samuel Sanchez Gonzalez (Euskaltel-Euskadi) si è imposto nella sesta tappa, Sant Fruitós de Bages – Badalona, percorrendo 169,4 Km in 4h04′50″, alla media di 41,514 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’australiano Davis e il francese Simon. Miglior italiano Damiano Cunego (Lampre – ISD), 5°. L’elvetico Michael Albasini (GreenEdge Cycling Team) ha conservato la testa della classifica con 1′30″ su Sanchez Gonzalez e 1′32″ sul belga Van Den Broeck. Miglior italiano Cunego, 6° a 1′32″.

VUELTA MEXICO TELMEX
Il colombiano Alex Cano (Gobernacion De Antioquia) si è imposto nella settima tappa, cronoscalata di Ajusco, percorrendo 12 Km in 24′56″, alla media di 28,877 Km/h. Ha preceduto di 56″ il messicano Lopez e di 1′02″ il colombiano Jaramillo. e l’italiano Marino Palandri (Amore e Vita), 61° a 3′48″. Lo spagnolo Oscar Sevilla Ribera (Empacadora San Marcos) ha conservato la testa della della classifica con 3′33″ e 3′57″ sui colombiani Rodas e Jaramillo. Miglior italiano Palandri, 65° a 42′32″.

TOUR DE NORMANDIE
L’olandese Dion Beukeboom (Cyclingteam De Rijke) si è imposto nella settima tappa, Brecey – Bagnoles-de-l’Orne, percorrendo 153 Km in 3h32′11″, alla media di 43,264 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Rowsell e di 30″ l’olandese Bovenhuis. Miglior italiano Eugenio Alafaci (Leopard – Trek Continental Team), 5° a 30″. Il francese Jérôme Cousin (Team Europcar) ha conservato la testa della classifica con 8″ sul connazionale Malle e 21″ sul moldavo Pliuschin. Miglior italiano Alafaci (Leopard – Trek Continental Team), 28° a 2′35″.

VOLTA AO ALENTEJO – CREDITO AGRICOLO COSTA AZUL (Portogallo)
Il russo Sergey Shilov (Lokosphinx) si è imposto nella terza tappa, Odemira – Ourique, percorrendo 168,6 Km in 4h19′01″, alla media di 39,055 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Stepniak e il sudafricano Day. Il portoghese Samuel José Rodrigues Caldeira (Carmim – Prio) è il nuovo leader della classifica con 3″ sul russo Kunshin e 8″ sul portoghese Ferreira Cunha.

TOUR DU MAROC
Il marocchino Tarik Chaoufi si è imposto nella seconda tappa, Ouezzane – Fès, percorrendo 150 Km in 4h12′14″, alla media di 35,681 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ucraino Metlushenko e l’algerino Hannachi. Il sudafricano Reinardt Janse Van Rensburg (MTN Qhubeka) ha conservato la testa della classifica con 38″ sul marocchino Jelloul e di 40″ sul bulgaro Gabrovski.

BADALONA INCORONA SAMUEL SANCHEZ

marzo 24, 2012 by Redazione  
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L’olimpionico di Pechino 2008 è il vincitore della 6° tappa della Volta a Catalunya, grazie ad una splendida azione da finisseur portata avanti a 3 km dall’arrivo. Lo spagnolo ha preceduto di qualche secondo il gruppo regolato da Allan Davis ma ben quattro sono gli italiani arrivati nella top 10. Durante la tappa un incidente ha fermato la corsa per circa 40 minuti, per fortuna nessuna conseguenza per chi è rimasto coinvolto.

Foto copertina: la gioia di Samuel Sanchez sul traguardo di Badalona (foto EFE)

Se non ce la fa in discesa, il suo terreno più favorevole, ci riprova in altri modi riuscendoci. In questo modo sta andando la Volta a Catalunya di Samuel Sanchez, campione olimpico in carica in forza alla Euskatel-Euskadi: ieri un tentativo nella discesa del Montserrat sfumato grazie al grande lavoro della Omega Pharma – Quickstep, e oggi a Badalona l’azione formidabile da finisseur che gli ha permesso di vincere la tappa. 169 km con la prima parte di media montagna e il finale in circuito con un GPM di 3° categoria a 25 km dal termine. Sull’Alt de Les Vilerdelles il danese Sorensen impone come sempre il suo reame sui GPM conquistando con il primo posto ulteriori punti nella speciale classifica degli scalatori, mentre poco dopo se ne vanno Cedric Pineau, David Moncoutiè e Mickael Cherel, che passano con 1′05” sull’Alt de San Feliu Saserra. Ma ecco che al km 70 capita un imprevisto sulla strada della carovana: un “mosso”, cioè un poliziotto che apre il passaggio di tutto il gruppo, è rimasto coinvolto in un incidente frontale con un mezzo che arrivava in senso opposto, costringendo l’organizzazione a fermare la gara per portare i soccorsi ai feriti (portati in ospedale per accertamenti, ma per fortuna nessuna grave conseguenza). Con l’aiuto di un elicottero e delle ambulanze al seguito, si riparte dopo circa 40 minuti, coi battistrada che ritornano da regolamento a ottenere il vantaggio di 3′40” che avevano prima dello stop imprevisto. Vantaggio che poi comincia a calare sotto la spinta del gruppo e che viene azzerato al km 120 grazie alla spinta della squadra spagnola Caja Rural. Ci provano poi in quattro: Veikkanen, Brajkovic (vincitore della tappa neutralizzata di Port Ainè), Zingle e Yann, ma il loro vantaggio massimo sfiora soltanto il minuto, in vista del GPM dell’Alt de la Conreria. In vetta ci prova anche il corridore di casa Losada senza successo, e si entra sul circuito finale di Badalona: 12 km complessivi ricchissimi di curve al di fuori dei 600 metri finali in lungo rettilineo. L’attacco di Sanchez giunge a 3 km dal termine e raggiunge subito un bel vantaggio facendo quasi il vuoto: il gruppo prova a rincorrerlo ma l’asturiano è imprendibile e vince meritatamente davanti ad Allan Davis e Julien Simon. C’è molta Italia nella top ten odierna: Damiano Cunego conferma la sua ottima forma chiudendo 5° davanti a Gavazzi e Sabatini, mentre Appollonio arriva al 9° posto. Nulla cambia in classifica: manca solo la tappa di Barcellona per far assaporare a Michael Albasini un trionfo assolutamente meritato. Ma attenzione, la frazione conclusiva non è affatto una passerella con i GPM di Tibidabo e Vallvidrera nel finale (l’ultimo a soli 5 km dal traguardo di Sarrià): ne vedremo ancora delle belle.

Andrea Giorgini

VACHON SORPRENDE, EVANS BATTE UN COLPO

marzo 24, 2012 by Redazione  
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Il 27enne francese si aggiudica allo sprint la semitappa inaugurale del
Critérium International davanti a Wyss e Koretzky mentre nella breve crono del
pomeriggio la spunta il vincitore del Tour di un anno fa, fin qui mai visto
nelle prime posizioni, davanti a Rogers e Geschke con Pinotti brillante 5°

Foto copertina: Evans in azione nella crono pomeridiana (Iconsport)

Per il terzo anno consecutivo il Critérium International si disputa in Corsica
ma la formula è leggermente variata rispetto al passato con la semitappa in
linea, 89 km da Portovecchio a Portovecchio, e la breve crono, 6,5 km sempre
nel centro principale dell’isola, che si disputano nel primo giorno di gara
mentre la frazione più impegnativa con arrivo in salita al Col de l’Ospedale
chiuderà la competitizione: i nomi di spicco di questa edizione sono il
campione uscente Frank Schleck e Monfort (RadioShack), Evans e Pinotti (Bmc),
Froome e Rogers (Sky), Fédrigo (Fdj), Le Mevel e Zabriskie (Garmin), Péraud e
Nocentini (Ag2r), Anton (Euskaltel), Rolland (Europcar) e Duarte (Colombia-
Coldeportes) senza dimenticare il 40enne Voigt (RadioShack) capace di imporsi
per ben 5 volte in questa corsa, prima delle quali nel lontano 1999.
La prima semitappa si è disputata lungo un tracciato piuttosto nervoso ma
senza reali difficoltà se si eccettua la Côte de Conca posta a metà gara
tuttavia la pioggia e la pressochè totale assenza di velocisti nella starting
list e dunque di squadre faro hanno reso la gara di difficile interpretazione;
a incaricarsi di fare l’andatura nel gruppo all’inseguimento di Bérard (Ag2r),
Le Lay (Saur-Sojasun) e Tarride (La-Pomme Marseille), che sono scattati al km 7
e hanno avuto un vantaggio massimo di poco superiore ai 2′, sono stati gli
uomini del Team Sky ma il momento chiave è stato la discesa della Côte de Conca
quando davanti è rimasto un plotone di circa 50 corridori mentre sono rimasti
attardati tra gli altri Zabriskie, Le Mevel, Péraud, che anche alla Parigi-
Nizza ha dovuto abbandonare le ambizioni di classifica per aver perso terreno
in una frazione sulla carta banale, e Astarloza (Euskaltel) che complice il
gran lavoro degli uomini della RadioShack non sono più riusciti a rientrare e
hanno chiuso con un distacco di 49” mentre ancora peggio è andata a Rolland e
Kern (Europcar) che hanno accusato un ritardo superiore ai 6 minuti. Mentre Le
Lay e Tarride sono stati presto raggiunti Bérard ha tentato di proseguire
nell’azione in solitudine ma anche lui ha dovuto arrendersi al ritorno degli
inseguitori e tutto si è deciso in una volata piuttosto confusa e condizionata
da una caduta che ha coinvolto tra gli altri Haas (Garmin), Riblon (Ag2r) e il
22enne siciliano Puccio (Sky): a spuntarla è stato il semisconosciuto francese
Vachon (Bretagne), che ha conquistato anche la maglia gialla di leader, davanti
a Wyss (Bmc), Koretzky (La Pomme-Marseille), Geschke (Project 1T4I), che aveva
vinto a Portovecchio nella passata stagione, e Bazin (Auber93).
La crono del pomeriggio, di 1,3 km più corta rispetto a quella del 2011, si è
disputata sotto il sole e si è rivelata equilibratissima con 8 uomini nello
spazio di 2”. A spuntarla è stato un Evans che apparso sotto tono nelle prime
corse stagionali così come la sua Bmc che solo ora malgrado il grande budget e
i tanti campioni di cui dispone ha centrato solo ora il primo successo
stagionale; il 35enne australiano ha preceduto per pochi centesimi il
connazionale Rogers, per 1” Geschke che conferma grande feeling con questa
corsa e per 2” Roux (Fdj), Monfort, un più che positivo Pinotti che ha
migliorato il 10° posto della crono di San Benedetto del Tronto alla Tirreno-
Adriatico, Zabriskie e Bookwalter (Bmc) mentre per quanto riguarda gli altri
uomini che aspirano al successo finale Voigt ha chiuso a 10”, Froome a 11”,
Nocentini a 15”, Frank Schleck a 22” e Anton a 30”: tutti questi uomini a
cominciare dal lussemburghese che ha fatto la differenza un anno fa hanno
ancora la possibilità di riaprire i giochi lungo i 14,3 km al 6,2% di pendenza
media che porteranno i corridori in cima al Col de l’Ospedale al termine di una
tappa di 179 km con partenza da Porto Vecchio.

Marco Salonna

ULISSI NON SI FERMA E PUNTA HUZARSKI

marzo 24, 2012 by Redazione  
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Secondo successo consecutivo del due volte campione mondiale juniores che attacca sul Valico di Gaiato, batte allo sprint Di Luca e Huzarski e in vista della crono conclusiva di Crevalcore si porta a 11” dal polacco, nuovo leader della generale per il cedimento di Benedetti

Foto copertina: il bis di Ulissi alla Settimana Coppio e Bartali (foto Bettini)

La quarta tappa della Settimana Coppi e Bartali, 159 km con partenza e arrivo a Pavullo nel Frignano, si presentava come l’ultima occasione per gli scalatori per ribaltare la classifica generale prima della crono di Crevalcore che concluderà la corsa emiliana: in programma infatti le ascese verso La Cà, Sestola e soprattutto del Valico di Gaiato, 5 km con una pendenza media vicina al 10% e punte del 17-18 con la vetta posta a soli 9 km dal traguardo. Non è successo molto nelle prime due salite un po’ perchè abbastanza lontane dal traguardo e un po’ perchè al termine di esse vi erano abbondanti spazi per recuperare, con il gruppo che si è mantenuto pressochè compatto e ha tenuto sotto controllo la fuga nata nelle prime fasi di Nepomnyachsni (Astana), Ospina (Colombia Coldeportes), Baggio (Utensilnord), Karimov (Team Idea) e Deignan (Unitedhealtcare), atleta irlandese già 9° nella classifica generale della Vuelta 2009 che ha fatto valere le sue doti di grimpeur nella fase finale dell’ascesa di Sestola staccando i compagni di avventura ma nella successiva discesa ha dovuto anch’eglio arrendersi al ritorno del plotone in testa al quale le maglie del Team NetApp della maglia rossa Benedetti, apparso comunque già in affanno sulla salita di La Cà, sono state rimpiazzate da quelle bianche dell’Acqua&Sapone e quelle blufucsia della Lampre in vista di un possibile attacco sull’ultima salita di Di Luca e di Ulissi.
Fin dalle prime rampe del Valico di Gaiato il gruppo si è disintegrato e Benedetti è stato tra i primi a perdere contatto insieme a Kessiakoff e Vinokourov (Astana) e Sella (Androni) e poco più avanti hanno ceduto anche altri atleti avvezzi alla salita come Seeldrayers (Astana), Sarmiento (Liquigas) e Vila (Utensilnord) e davanti sono rimasti una ventina di corridori; il primo a scattare è stato Damiano Caruso (Liquigas) ma è stato immediatamente ripreso mentre ben più incisiva è stata l’azione a circa 3 km dalla vetta di Ulissi che ha fatto subito il vuoto guadagnando una decina di secondi sul gruppetto inseguitore guidato da Locatelli (Csf) in funzione del suo capitano Pozzovivo, che ha contrattaccato con a ruota Di Luca e Serpa (Androni) e si è riportato sul livornese della Lampre, mentre alle loro spalle Huzarski (Team NetApp), virtualmente leader della corsa essendo alla vigilia 2° nella generale a 4” da Benedetti, ha preso in mano la situazione e salendo con il proprio passo si è riportato sul quartetto di testa tirandosi dietro anche Garzelli e Reda (Acqua&Sapone) e Brambilla (Csf) e successivamente si è rifatto sotto anche Rujano (Androni) da cui ci si attendeva un attacco ma che ha iniziato la salita nelle retrovie e ha dovuto spendere per riportarsi nelle posizioni di testa.
In vista dello scollinamento una nuova accelerazione di Ulissi ha fatto perdere contatto a Garzelli, Reda e Brambilla che sono stati raggiunti da un gruppetto comprendente tra gli altri Caruso e Moser (Liquigas), Rubiano (Androni) e il 3° della generale Barta (TeamNetApp) mentre i 6 uomini rimasti davanti dopo un’indecisione iniziale hanno proseguito di comune accordo per impedire il rientro degli inseguitori e sono arrivati tutti assieme sul rettilineo finale dove Rujano ha provato ad anticipare lo sprint ma Ulissi si è rivelato così come a Levizzano il più forte precedendo nell’ordine Di Luca, Huzarski, Serpa e il venezuelano con Pozzovivo a chiudere il sestetto mentre il gruppetto con Garzelli e Barta è giunto a 7” di distacco ed è stato regolato da Voss (Endura) davanti a Caruso e l’ex leader Benedetti ha chiuso 45° a 4′19”. Arriva dunque il secondo successo consecutivo per Ulissi che nelle ultime due giornate si è dimostrato molto competitivo sia in salita che in volata e ora dovrà fare la stessa cosa anche nei 14,3 km della cronometro di Crevalcore per recuperare gli 11” che ancora lo separano nella generale dalla nuova maglia rossa Huzarski, dotato a sua volta di ottime doti contro il tic-tac: l’impresa è possibile se si considera che il 22enne livornese un anno fa sullo stesso percorso ha chiuso 6° a 17” dal compagno Malori che sarà nuovamente il favorito per il successo parziale. Buone possibilità anche per Barta che nella generale è 4° a 13” da Huzarski ed è stato già 5° in stagione nella crono della Vuelta a Murcia mentre sarà molto più difficile scavalcare il polacco per Di Luca, 2° a 10” e Voss, Serpa e Rujano 5°, 6° e 7° a 21”.

Marco Salonna

CI PROVANO TUTTI, ALLA FINE LA SPUNTA LA SORPRESA SIMON

marzo 23, 2012 by Redazione  
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Il francese della Saur Sojasun è il vincitore della 5° tappa della Volta a Catalunya grazie ad una volata di gruppo. Poca la selezione avvenuta sul Montserrat, a soli 22 km dall’arrivo di Manresa, alla fine è arrivato un gruppo di 35-40 unità, con Albasini che resiste saldo al comando a sole 2 tappe dal termine.

Foto copertina: Simon felice sul podio di Manresa (foto Isabelle Duchesne)

Ancora tutto fermo: i continui attacchi alla leadership di Michael Albasini non hanno raccolto niente di buono, e lo svizzero della Greenedge è ancora tranquillo al comando. Quella di oggi è stata una frazione sulla carta molto interlocutoria: ben 4 salite con il GPM di 1° categoria di Alt del Montserrat posto a soli 22 km dall’arrivo, insomma un bel trampolino di lancio per i discesisti ancora in gara. La prima ora è stata molto veloce, di poco superiore ai 40 km/h. Ci prova prima l’italiano Marco Bandiera ma il suo tentativo viene neutralizzato poco più tardi, come altri avvenuti successivamente. Resta così fino al km. 96 quando se ne vanno in sei: Frank (BMC), Vandewalle (Omega Pharma – Quickstep), Chris Sorensen (Saxo Bank), Marczynski (Vacansoleil), Garcia (Caja Rural) e Edet (Cofidis), che raggiungono un vantaggio massimo di 7′30”, mentre la media oraria sale a 42.5 km/h. Il vantaggio dei sei cala quando il gruppo comincia la sua fase di avvicinamento al GPM di Montserrat: a inizio salita i fuggitivi hanno ancora 2′20” di vantaggio ma i big si fanno sotto nella rincorsa. Particolarmente molto attivi nel gruppo sono Uran, Kiserlovski, Quintana e Van Den Broeck, ma il loro tentativo va a vuoto. Con il passaggio in vetta al primo posto, il danese Sorensen è leader incontrastato della classifica degli scalatori. In discesa avviene un tentativo di attacco interessante da parte di Samuel Sanchez, ma il gruppo tirato da Leipheimer con la sua Omega Pharma – Quickstep provano ad andare a riprenderlo: obiettivo raggiunto ai -4 dal termine, quando anche Damiano Cunego in persona tenta una “menata”, sprecando però forse qualche energia di troppo. Si arriva allo sprint con il duello tra Uran e Simon: il colombiano già vincitore giovedi ad Ascò sembra poter concedere il bis ma il francese della Saur Sojasun fa il colpaccio. Ancora più contento è Albasini che a causa degli attacchi non portati a termine dai suoi avversari più pericolosi tiene salda la leadership in classifica generale, aumentando le chance di portarla fino in fondo, quando il gruppo taglierà il traguardo a Barcellona.

Andrea Giorgini

23-03-2012

marzo 23, 2012 by Redazione  
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E3 PRIJS VLAANDEREN – HARELBEKE
Il belga Tom Boonen (Omega Pharma-Quickstep) si è imposto nella classica belga, circuito di Harelbeke, percorrendo 203 Km in 4h51′59″, alla media di 41,715 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Freire Gomez e l’austriaco Eisel. Miglior italiano Alessandro Ballan (BMC Racing Team), 9°.

SETTIMANA INTERNAZIONALE COPPI E BARTALI
L’italiano Diego Ulissi (Lampre – ISD) si è imposto anche nella quarta tappa, circuito di Pavullo nel Frignano, percorrendo 159 Km in 4h06′15″, alla media di 38,741 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Danilo Di Luca (Acqua & Sapone) e il polacco Bartosz Huzarski (Team NetApp), nuovo leader della classifica con 10″ su Di Luca e 11″ su Ulissi.

VOLTA A CATALUNYA
Il francese Julien Simon (Saur – Sojasun) si è imposto nella quinta tappa, Ascó – Manresa, percorrendo 207,1 Km in 4h58′27″, alla media di 41,635 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Uran Uran e il polacco Szmyd. Miglior italiano Dario Cataldo (Omega Pharma – QuickStep), 5°. L’elvetico Michael Albasini (GreenEdge Cycling Team) ha conservato la testa della classifica con 1′32″ sul belga Van Den Broeck e l’irlandese Martin. Miglior italiano Damiano Cunego (Lampre – ISD), 6° a 1′32″.

VUELTA MEXICO TELMEX
Lo statunitense Daniel Holloway (Team Raleigh – GAC) si è imposto nella sesta tappa, Puebla – Cuautla, percorrendo 98 Km in 1h59′14″, alla media di 49,315 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Horton e l’italiano Angelo Furlan (Christina Watches – Onfone). Lo spagnolo Oscar Sevilla Ribera (Empacadora San Marcos) ha conservato la testa della della classifica con 3′19″ sul colombiano Rodas e 3′56″ su Acevedo Colle. Miglior italiano Marino Palandri (Amore e Vita), 65° a 39′52″.

TOUR DE NORMANDIE
Il francese Jean-Marc Bideau (Bretagne – Schuller) si è imposto nella sesta tappa, Domfront – Villers-Bocage, percorrendo 156 Km in 3h39′27″, alla media di 42,652 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Le Bon e di 26″ l’olandese Van Baarle. Miglior italiano Eugenio Alafaci (Leopard – Trek Continental Team), 27° a 39″. Il francese Jérôme Cousin (Team Europcar) ha conservato la testa della classifica con 8″ sul connazionale Malle e 21″ sul moldavo Pliuschin. Miglior italiano Alafaci (Leopard – Trek Continental Team), 29° a 2′35″.

VOLTA AO ALENTEJO – CREDITO AGRICOLO COSTA AZUL (Portogallo)
Il russo Alexey Kunshin (Lokosphinx) si è imposto nella seconda tappa, Portel – Santiago do Cacém, percorrendo 191,3 Km in 4h26′40″, alla media di 43,042 Km/h. Ha preceduto di 10″ i portoghesi Ferreira Cunha e Carvalho. Kunshin è il nuovo leader della classifica con 1″ sull’argentino Montenegro e 2″sul portoghese Rodrigues Caldeira.

TOUR DU MAROC
Il sudafricano Reinardt Janse Van Rensburg (MTN Qhubeka) si è imposto nella prima tappa, Tanger – Tétouan, percorrendo 130 Km in 3h24′36″, alla media di 38,123 Km/h. Ha preceduto di 38″ il marocchino Jelloul e di 40″ il bulgaro Gabrovski.

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