COBO – FROOME, DUELLO AL SOLE

settembre 7, 2011 by Redazione  
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Entusiasmante testa a testa tra i primi due della classifica generale sulla salita di Pena Cabarga, traguardo della 17a tappa. A spuntarla è il britannico, che brucia sul traguardo lo spagnolo e si porta a soli 13’’ dalla maglia rossa. Ormai distanti tutti gli altri: Wiggins resta 3°, ma staccato di 1’41’’; Mollema si avvicina al podio, 4° a 2’05’’, mentre Menchov sale in 5a piazza, a 3’48’’. Ancora in difficoltà Nibali.

Foto copertina: Chris Froome celebra la vittoria a Pena Cabarga; in secondo piano, uno stremato Cobo china il capo di fronte allo sprint del rivale (foto AFP)

Forse i nomi dei protagonisti impediranno alla sfida di restare scolpita nella memoria degli appassionati di ciclismo, e il disegno piuttosto insipido della terza settimana le negherà un palcoscenico degno, ma il duello Chris Froome – Juan José Cobo promette di regalare un finale di Vuelta altamente spettacolare, specie ora che il britannico si è liberato dell’ingombrante presenza di Bradley Wiggins, capitano designato alla vigilia, sempre 3° ma ora distante dalla maglia rossa.
Come già negli ultimi chilometri dell’Angliru, anche sulla salita di Pena Cabarga, teatro dei durissimi 6 km finali della 17a tappa, il Team Sky ha infatti consentito al 26enne nativo di Nairobi di giocare le sue carte, rivelatesi alla fine assai migliori di quelle del 4° classificato del Tour 2009. Al pari di Joaquin Rodriguez dodici mesi fa, Froome ha atteso l’ultimo chilometro per mettere il naso fuori da un gruppo giunto sostanzialmente compatto ai piedi dell’ascesa conclusiva, non particolarmente allarmato dalla fuga ordita da Chavanel, Van Avermaet, Kaisen, Bonnafond, Petrov e Frohlinger, comunque rintuzzata senza particolari patemi.
A produrre la prima selezione hanno provveduto gli uomini Euskaltel e Rabobank, prima che Daniel Martin lanciasse la prima vera offensiva, imitato e raggiunto quindi da Marzio Bruseghin e Chris Anker Sorensen. A far definitivamente esplodere il plotoncino dei migliori, già ulteriormente scrematosi sotto i colpi del ritmo di Denis Menchov, è stato invece Jurgen Van den Broeck, prodottosi in due allunghi, il secondo dei quali all’imbocco dei micidiali ultimi 1500 metri. Alla reazione di Mikel Nieve ha fatto seguito l’attacco in prima persona del capoclassifica Cobo, al quale solamente Froome è riuscito a resistere. Con Wiggins ormai attardato, il secondo della generale ha rotto ogni indugio residuo, accelerando a sua volta in faccia alla maglia rossa, costretta a cedere una manciata di metri.
Quando però già si iniziavano a fare calcoli con abbuoni e distacchi reali, per capire quanti secondi il britannico dovesse mettere fra sé e Cobo, la sagoma snella dell’iberico è tornata a materializzarsi nella scia del battistrada, forse neppure resosi conto dell’imminente rientro dell’avversario. La rimonta si è concretizzata ad un’ottantina di metri dal traguardo, quando l’inerzia del confronto è tornata però a ribaltarsi. Froome ha infatti trovato da qualche parte le energie per rilanciare nuovamente l’andatura, sfilare all’interno un Cobo probabilmente colto di sorpresa, e scavare in poche pedalate quel minimo di divario necessario a far registrare un gap di 1’’ tra sé e il rivale sulla linea bianca. Un secondo prezioso soprattutto per il morale, ma che riduce ulteriormente un distacco che in graduatoria cala ora ad appena 13’’.
L’impressione è che si sia ormai ridotta a questi due nomi la rosa dei papabili vincitori della Vuelta, alla luce del distacco di 39’’ accusato da Bradley Wiggins, passivo non certo apocalittico in assoluto, ma pesante nell’ottica di una generale estremamente compatta, e delle poche serie asperità che attendono i corridori negli ultimi giorni. Risulta infatti difficile pensare che il tri-olimpionico possa rimontare nelle prossime tre frazioni, nervose ma tutt’altro che proibitive, i 101 secondi che lo separano dalla vetta, e ancor meno convincente sembra ormai la candidatura di Mollema, 3° al traguardo a 21’’ e 4° in generale a 2’01’’. Tagliati fuori quasi certamente tutti gli altri, con Menchov, Monfort, Nibali, Van de Broeck, Moreno e Nieve a completare nell’ordine una top 10 ancora in evoluzione, in cui forse nessuno – tranne il belga – può essere davvero soddisfatto.
Fra le tre giornate di media montagna che potrebbero dare modo a Froome di vestirsi di rosso, cancellando il rammarico per i tanti giorni spesi al servizio di Wiggins, quella di domani appare la meno invitante, in virtù dei 31 km che separano la vetta del Puerto de Fuente las Varas, ultimo e non proibitivo colle di giornata, dal traguardo di Noja. Da parte di Cobo sarà comunque necessaria la massima attenzione, specie nel caso in cui qualcuno volesse provare l’attacco della disperazione per riaprire almeno il discorso podio. Potrebbe bastare un nonnulla per rovesciare le sorti di un duello che sembra avere ancora molto da dire.

Matteo Novarini

VUELTA NOSTRAM – 16a TAPPA: PALACIO DE LOS HORNILLOS (Las Fraguas / Arenas de Iguña) – LAGOS DE COVADONGA

settembre 7, 2011 by Redazione  
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Dopo Giro e Tour abbiamo completato l’opera mettendoci anche a “pennellare” ipotetici tracciati anche per la Vuelta di Spagna. Rispetto alle altre due corse ci siamo lasciati più condurre dalla fantasia, pur cercando di conservare un certo legame con le altre due nostre “creazioni” (la “caccia” ai patrimoni UNESCO”), pensando ad una Vuelta transfrontaliera che, con l’esclusione del principato d’Andorra, toccherà tutte le nazioni confinanti, a partire dal Marocco.

16a TAPPA: PALACIO DE LOS HORNILLOS (Las Fraguas / Arenas de Iguña) – LAGOS DE COVADONGA

Dopo una giornata di riposo, durante la quale la carovana si trasferisce da Orreaga ad Arenas de Iguña, la Vuelta made in ilciclismo.it si rimette in marcia con una delle sue giornati campali, come sono sempre state quelle che si sono concluse ai Laghi di Covadonga. Dopo la suggestiva partenza dal Palacio de Los Hornillos (suggestiva residenza della Cantabria che gli appassionati di film di fantasmi ricorderanno d’aver visto in “The Others”, con Nicole Kidman), la 16a frazione proporrà subito l’ascesa verso i 1260 metri del Puerto de la Palombera e poi, strada facendo, altri conosciuti “alti” della Vuelta (Carmona, Ozalba e Hoz), ma saranno tutte ascese di corrolario, poste lontano dalle fasi caldi di questa giornata, rappresentate dall’impegnativa scalata verso i Picos de Europa, con gli 14 Km inclinati al 7,4%.

Siti UNESCO
Peñamellera Alta: Cueva de Llonín (Arte rupestre paleolitica della Spagna settentrionale)
Cabrales: Cueva de la Covaciella (Arte rupestre paleolitica della Spagna settentrionale)
Picos de Europa (riserva della biosfera)

Mauro Facoltosi

Di seguito altimetria e planimetria

dettaglio finale

plan_covadonga

alt_covadonga

ARCHIVIO VUELTA NOSTRAM

1a tappa: Circuito di Melilla

2a tappa: Melilla – Al-Hoseyma
3a tappa: Al-Hoseyma – Tétouan
4a tappa: Tétouan – Ceuta
5a tappa: Tarifa – Sanlúcar de Barrameda
6a tappa: Cascais – Sintra (cronometro individuale)
7a tappa: Batalha – Covilhã
8a tappa:Guarda – Peña de Francia
9a tappa:Béjar – Talavera de la Reina
10a tappa: Talavera de la Reina – Alcázar de San Juan
11a tappa: Cuenca – Estación de esquí de Aramón Javalambre
12a tappa: Teruel – Saragozza
13a tappa: Tudela – Estación de esquí de Aramón Formigal
14a tappa: Biescas – Saint-Lary-Soulan (Pla d’Adet)
15a tappa: Pau – Orreaga/Roncesvalles

FA SEMPRE PIU’ LE COSE A… MODOLO

settembre 7, 2011 by Redazione  
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Nella prima tappa del chiacchierato Giro di Padania, il velocista della Colnago-CSF colleziona il nono sigillo stagionale battendo un positivo Elia Viviani ed il suo compagno di squadra Belletti. Ma la corsa si porta dietro con se delle polemiche.

Foto copertina: Modolo è il velocista italiano del momento; sua anche la prima tappa del Giro di Padania (foto Bettini)

Già il nome, 1° Giro di Padania, qualche reazione l’aveva provocata subito, visto che è facile associare a quella precisa regione un partito politico. Però è un esperimento interessante che andava fatto e senz’altro porterà delle indicazioni per il ct Paolo Bettini in vista dei Mondiali di Copenaghen.
E così il percorso di questo Giro porta i corridori in una località conosciuta soprattutto nel mese di febbraio, vale a dire Laigueglia, dove sul rettilineo del “Trofeo” è stato proprio Sacha Modolo ad alzare le braccia al cielo ed indossare la prima maglia verde (non poteva essere altrimenti) della storia. Una volata importante che porta il velocista della Colnago in una posizione interessante nelle gerarchie di Bettini, anche perché giunta davanti ad altri due in forma come Viviani e Belletti.
Una tappa, la prima, caratterizzata dalla fuga a tre di Rocchetti (Ceramica Flaminia), Pawel Bernas (Polonia) e Simone Campagnaro (D’Angelo&Antenucci) e dalla manifestazione spontanea indetta nei pressi di Mondovì del Prc nella giornata dello sciopero della Cgil, sia per la vicinanza al mondo dei lavoratori che per la contrarietà a questa corsa.
Dietro al trio che è finito sul podio, da segnalare il quarto posto di un redivivo Alessandro Bertolini (Androni-Cipi) che non smette mai di stupire neanche alla soglia dei quarant’anni, e poi Oscar Gatto (Farnese-Neri) che dovrà dare qualche altro segnale a Bettini se vuole conquistare l’azzurro che ha preceduto il suo capitano Giovanni Visconti.
Oggi seconda frazione di 187 chilometri con il saluto alla Liguria, partenza da Loano, per tornare in Lombardia sul traguardo di Vigevano: frazione che strizza l’occhio agli scatti nella prima parte con la salita verso il Passo del Giovo. Poi tutta pianura fino ad arrivare nella Lomellina e per Modolo potrebbe essere l’occasione giusta per firmare la doppietta.

Saverio Melegari

CHIAVE DI VUELTA: BRAVO E FORTUNATO HAEDO, BATTAGLIA SUL FILO DEI SECONDI TRA I BIG

settembre 7, 2011 by Redazione  
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L’argentino, comunque tra i grandi favoriti dopo i ritiri di Cavendish e Kittel, si ritrova la vittoria su un piatto d’argento dopo il clamoroso errore di Wagner all’ultima rotonda mentre Cobo e Froome insieme alle rispettive squadre si sfidano per guadagnare anche il più piccolo secondo in una Vuelta ancora apertissima che potrebbe essere decisa dagli abbuoni

Foto copertina: Cobo Acebo in maglia roja sul podio di Haro (foto Bettini)

Probabilmente il livello dei partecipanti di questa edizione della Vuelta non è eccelso ma non si può certo dire che questa edizione della corsa iberica sia stata noiosa, salvo un paio di tappe di montagna in cui gli uomini di classifica si sono controllati; neppure una frazione apparentemente insignificante come quella di Raho ha fatto eccezione con nel finale la caduta di Rodriguez, la lotta tra Cobo e Froome per conquistare secondi di abbuono allo sprint intermedio e infine il fattaccio conclusivo con Wagner che ha imboccato l’ultima rotonda dalla parte sbagliata, costringendo Bennati a rimandare ancora l’appuntamento della vittoria mentre Haedo è stato lestissimo ad approfittarne conquistando il più importante successo della sua carriera.

Il distacco tra Cobo e Froome, due nomi che alla vigilia difficilmente ci si sarebbe attesi tra i primi 10 anche se lo spagnolo di Torrelavega vanta una top ten alla Vuelta 2009, alla fine è rimasto quasi invariato, passando da 20″ a 22″ a causa del buco provocato dall’errore. La frazione di Peña Cabarga è favorevole all’atleta della Geox che si è dimostrato di gran lunga il miglior scalatore ma il britannico nato in Kenia, che di qui in avanti potrà fare la propria corsa senza dover appoggiare Wiggins, ha già mostrato che venderà cara la pelle e insieme al connazionale che in classifica è a sua volta a soli 51” potrebbe tendere imboscate nelle tappe che si disputeranno nei Paesi Baschi; a favore di Cobo c’è una squadra fortissima con Menchov, Duarte, De La Fuente e un Sastre in crescita in grado di supportarlo. Mollema cercherà a sua volta di strappare il terzo gradino del podio a Wiggins mentre a Nibali dopo il tempo perso a Farrapona e l’Angliru non resta che andare a caccia di un successo di tappa.

Marco Salonna

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI HARO

settembre 7, 2011 by Redazione  
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Ecco l’oramai consueta rubrica di approfondimento delle grandi corse a tappe della stagione 2011. Adesso tocca alla Vuelta per la quale, come al solito, vi proporremo la rassegna stampa internazionale, i commenti dei tifosi, l’illustrazione delle singole tappe, le previsioni meteo e il racconto di una “Vuelta che fu”

Foto copertina: Haro, chiesa di San Tommaso (panoramio)

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Vuelta, Haedo allo sprint. Battuti Petacchi e Bennati (Gazzetta dello Sport)

Excepcional triunfo de Haedo (Clarín)

Vuelta de España: un argentino se quedó con la decimosexta etapa (La Nación)

Haedo víťazom 16. etapy na Vuelte, Sagan v závere zaváhal (Pravda)

Saxo-sprinter vandt komisk finale (Jyllands-Posten)

Saxo Bank-lejr: Haedo var bare den bedste (Sporten.dk)

Fuglsang og Chris Anker tog små skridt frem (Politiken)

Haedo vant rotete spurt (Aftenposten)

Haedo vant rotete spurt i Vueltaen(Adresseavisen)

Haedo dans l’incompréhension (L’Equipe)

Haedo s’impose, Cobo toujours leader (Le Monde)

Haedo gana la decimosexta etapa en un extraño final (AS)

Haedo reina en el caos de Haro (Marca)

Haedo sobresale en la decimosexta etapa (El Mundo Deportivo)

Haedo s’impose dans la confusion à la Vuelta (Le Soir)

Victoire de Haedo, Cobo reste leader (Sud Presse)

Haedo triomfeert in ontregelde sprint, Sagan kiest verkeerde weg (De Standaard)

Fabian Cancellara quitte la Vuelta ce mardi (La Dernière Heure/Les Sports)

Tour d’Espagne : Haedo gagne dans la confusion (L’Avenir)

Haedo triomfeert in massasprint, Sagan kiest verkeerde weg (Het Nieuwsblad)

Haedo wint ontregelde sprint (De Telegraaf)

Heado Claims Argentina’s First Grand Tour Stage Win (The New York Times)

Haedo takes advantage of confusion for Vuelta win (Usa Today)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Vittoria di Haedo dopo un clamoroso errore di Wagner, che sbaglia strada a 200 metri dall’arrivo.

Vedo23: L’errore non è certo stato suo!
Ridicole queste rotonde così vicine nel finale. Ridicola la scarsa segnalazione, ridicolo che l’omino giallo con la bandierina fosse tutto a destra invisibile ai corridori in arrivo se non ormai sulla rotonda, ridicola la moto che ha sbagliato strada!
Wagner ha detto che ha seguito la moto… Peccato, sarebbe stata una sfida molto interessante tra Bennati, Petacchi e Sagan!

Howling Wolf14: Clamoroso errore, sì, ma dell’organizzazione. La strada in uscita dalla rotonda, sulla destra, andava chiusa, sbarrata con le transenne. Era una trappola. Assurdo.

Vedo23: Pare che sul garibaldi fosse scritto di passare a sinistra, ma figuriamoci se un corridore si preoccupa di che parte della rotonda deve passare, dato che deve sempre essere ben segnalato!!
Se poi ti sbaglia la moto davanti e sembra essere indifferente… Ridicoli!

Profpivo: Organizzazione da corsa paesana! Non può essere aperta la rotonda a 400 metri dal termine. Mi chiedo come possano accadere certe cose in un grande giro.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

LA TAPPA CHE VERRA’

Siamo arrivati all’ultimo arrivo in salita di una Vuelta partorita montagnosa e che ha finora tenuto fede all’idea con la quale è stata concepita. Quella che terminerà in cima alla Peña Cabarga sarà l’ennesima dimostrazione di forza del leader della corsa, lo spagnolo Cobo Acebo? Le sue recenti prestazioni sulla Farrapona e sull’Angliru dicono che sarà difficile sovrastarlo, nonostante la tenacia dei suoi più diretti avversari, in primis il britannico Froome che nella tappa di ieri è riuscito ad infilarsi nella volata di uno dei due traguardi volanti, fallendo di un’inezia la caccia agli abbuoni. Se vorrà sorprenderlo sull’ascesa finale dovrà attaccare fin da subito, perchè la salita è ripida ma breve (sono 6,1 Km all’8,9%) e proporrà in partenza uno strappo al 12%, mentre l’inclinazione massima (18%) sarà raggiunta nel chilometro conclusivo. Non sarà comunque facile, poichè oggi Cobo correrà in casa, su strade che conosce alla perfezione, e per lui l’unica vera “insidia” sarà l’avversa cabala che, finora, ha sempre colpito i capiclassifica nelle frazione terminate sul monte cantabrico: nel 1979 costò la maglia di leader al francese Christian Levavasseur, che la cedette al belga Zoetemelk, mentre dodici mesi fa una caduta mise fuori gioco Anton e proiettò Nibali in testa alla classifica. In entrambi i casi, chi prese la maglia lassù poi la portò fino a Madrid.

METEO VUELTA

Faustino V (Oyón): nuvole sparse, 21,8°C (percepiti 23°C), venti deboli da NW (6-10 Km/h), umidità al 63%
Peña Cabarga: previsioni non disponibili

C’ERA UNA VUELTA

Dopo avervi narrato, attraverso i titoli dei giornali dell’epoca, il Giro del Centenario dell’Unità (1961) e il primo Tour vinto da Indurain (1991), ora vi proporremo il ricordo della Vuelta del 1956, la prima conquistata da un italiano, Angelo Conterno. Giusto 55 anni fa.
Titoli dal quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo”
Altimetrie e grafici dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)ù

12a TAPPA: SARAGOZZA – BAYONNE (Francia)

ASTRUA DESTACADO VENCEDOR EN BAYONA DESPUÉS DE 200 KILÓMETROS DE ESCAPADA

Conterno continúa líder por escasos segundos. seguido del vencedor de hoy en la Vuelta Ciclista a España (G.P. Firestone) – L.Bobet y Poblet abandonaro ayer y Koblet lo hizo el lunes – Hoy doble jornada: 43 Km individual contra reloy y etapa montañera por la tarde, Irún – Pamplona – España continúa 1a por naciones

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ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Vuelta″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

06-09-2011

settembre 7, 2011 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

L’argentino Juan José Haedo (Saxo Bank Sungard) si è imposto nella sedicesima tappa, Villa Romana La Olmeda (Palencia) – Haro, percorrendo 203,6 Km in 4h41′56″, alla media di 43,329 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Alessandro Petacchi (Lampre – ISD) e Daniele Bennati (Leopard Trek). Lo spagnolo Juan Jose Cobo Acebo (Geox-TMC) ha conservato la maglia rossa, con 22″ e 51″ sui britannici Froome e Wiggins. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale), 8° a 3′49″.

GIRO DI PADANIA

L’italiano Sacha Modolo (Colnago – Csf Inox) si è imposto nella prima tappa, Paesana – Laigueglia, percorrendo 170 Km in 4h19′55″, alla media di 39,243 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Elia Viviani (Liquigas – Cannondale) e Manuel Belletti (Colnago – Csf Inox), distanziati di 4″ e 6″ nella prima classifica generale.

TOUR DE L’AVENIR

L’olandese Wouter Wippert si è imposto nella seconda tappa, Rambervillers – Bruyères, percorrendo 151 Km in 3h51′29″, alla media di 39,139 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Hofland e l’italiano Filippo Fortin. L’australiano Rohan Dennis ha conservato la testa della classifica, con 24″ sul canadese Boily e 35″ sull’austriaco Preidler. Miglior italiano Matteo Mammini, 18° a 55″.

GIRO NAZIONALE DEL VALDARNO

L’italiano Davide Mucelli (Team Hopplà – Truck Italia – Mavo Infissi – Valdarno Project) si è imposto nella corsa toscana, percorrendo 161 Km in 3h58′, alla media di 40,588 Km/h. Ha preceduto di 6″ il colombiano Valencia González e l’italiano Gennaro Maddaluno (Malmantile – Romano Gaini)

WAGNER SBAGLIA STRADA, HAEDO RINGRAZIA

settembre 6, 2011 by Redazione  
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Clamoroso ad Haro dove a 200 metri dal traguardo il campione tedesco, in testa per tirare la volata a Bennati, prende una rotonda a destra invece che a sinistra danneggiando anche Sagan. Ne approfitta l’argentino della Saxo Bank per andare a vincere indisturbato davanti a Petacchi e all’aretino. Continua la battaglia sul filo dei secondi tra Cobo e Froome ma il distacco tra i due rimane quasi invariato.

Foto copertina: la volata vincente di Haedo (foto AFP)

Dopo il secondo giorno di riposo la Vuelta è ripartita con la frazione più facile fin qui disputata, 203,6 km privi di alcuna asperità da Villa Romana La Olmeda ad Haro; in considerazione del fatto che di volate a ranghi compatti ce ne sono state ben poche e che di qui in avanti ci sarà solo quella di Madrid l’arrivo allo sprint era scontato e quando subito dopo il via Fouchard (Cofidis) e Rosendo (Andalucia), entrambi presenza fissa o quasi nelle fughe, sono partiti in compagnia dell’altro atleta della formazione Continental iberica Cabello nessun altro si è azzardato a seguirli e i battistrada hanno guadagnato fino a 8′30” su un gruppo tirato da una Liquigas che ha perso Nibali per quanto riguarda la lotta per il podio ma che ha già conquistato due tappe con Sagan e da una Lampre che dopo l’abbandono di Scarponi puntava tutto su Petacchi per un successo parziale.
Tuttavia questa è la Vuelta delle sorprese e neppure la tappa di Haro ha fatto eccezione: a 16 km dall’arrivo, mentre il solo Rosendo era rimasto in avanscoperta e il gruppo era in procinto di riprenderlo, si è verificata una caduta di cui hanno fatto le spese Majka (Saxo Bank), neoprofessionista che si è messo in discreta evidenza nelle frazioni più impegnative, e soprattutto Rodriguez (Katusha), che pur piuttosto malconcio è riuscito a concludere la tappa scortato da tre compagni di squadra ma con 11 minuti di ritardo. Ai -10 in coincidenza con il secondo sprint intermedio si è poi scatenata la lotta tra gli uomini di classifica con De La Fuente (Geox), compagno di squadra della maglia rossa Cobo, che è transitato per primo davanti ad Haussler (Garmin) e a Monfort (Leopard-Trek), mentre Froome (Sky) si è piazzato quarto, fallendo la conquista di uno dei tre abbuoni a disposizione.
Negli ultimi 3 km ha preso decisamente il comando delle operazioni la Leopard con 4 uomini a lanciare Bennati, alla cui ruota si erano posizionati Sagan, Haedo e Petacchi; i lussemburghesi hanno mantenuto la testa fino a 200 metri dal traguardo ma qui è successo l’incredibile con Wagner che ha imboccato l’ultima rotonda, evidentemente mal segnalata dagli organizzatori, nella direzione sbagliata imitato da Sagan e con Bennati che ha avuto anche lui un attimo di sbandamento: ne ha approfittato Haedo per prendere una ventina di metri di vantaggio e imporsi agevolmente davanti a Petacchi e a Bennati, superato dallo spezzino negli ultimi metri, mentre 4° ha chiuso Reynes (Omega Pharma) e 5° a 2” Howard (Htc) davanti a De Kort (Skil Shimano) e Mondory (Ag2r). La confusione creata dall’errore di Wagner ha infatti provocato dei buchi del gruppo e il più lesto ad approfittarne tra gli uomini di classifica è stato Cobo che ha guadagnati 2″ su Froome, Nibali e Fuglsang (Leopard) e 5 su Monfort (Leopard), Mollema (Rabobank) e Wiggins (Sky).
Il distacco tra Cobo e Froome è ora dunque di 22” mentre Wiggins si trova ora a 51”, Mollema a 1′41” e Monfort a 2′40” con Nibali 8° a 3′49”. La 17a tappa da Faustino V a Peña Cabarga, che con i suoi 211 km è la più lunga della Vuelta, presenta l’unico arrivo in salita di un’ultima settimana soft che per il resto proporrà frazioni adatte a fughe da lontano prima della passerella di Madrid: gli ultimi 6 km con pendenza media del 10%, che nella passata edizione furono teatro del successo di Rodriguez davanti a Nibali e Mosquera, potrebbero essere terreno ideale per Cobo per rafforzare la leadership e difendersi da eventuali agguati del duo Sky nei prossimi giorni.

Marco Salonna

05-09-2011

settembre 6, 2011 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

VUELTA A ESPAÑA

Giorno di riposo

TOUR DE L’AVENIR

L’olandese Moreno Hofland si è imposto nella prima tappa, Yutz – Lunéville, percorrendo 160,5 Km in 4h12′05″, alla media di 38,201 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Bardet e l’italiano Matteo Mammini. L’australiano Rohan Dennis è il nuovo leader della classifica, con 22″ sul connazionale Hepburn e 24″ sul canadese Boily. Miglior italiano Mammini, 19° a 55″.

VUELTA NOSTRAM – 15a TAPPA: PAU – ORREAGA/RONCESVALLES

settembre 5, 2011 by Redazione  
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Dopo Giro e Tour abbiamo completato l’opera mettendoci anche a “pennellare” ipotetici tracciati anche per la Vuelta di Spagna. Rispetto alle altre due corse ci siamo lasciati più condurre dalla fantasia, pur cercando di conservare un certo legame con le altre due nostre “creazioni” (la “caccia” ai patrimoni UNESCO”), pensando ad una Vuelta transfrontaliera che, con l’esclusione del principato d’Andorra, toccherà tutte le nazioni confinanti, a partire dal Marocco.

15a TAPPA: PAU – ORREAGA/RONCESVALLES

E’ l’ultima tappa pirenaica, quella che, ad un primo sommario esame, sembrerebbe la peggio disegnata. C’è il duro Port de Larrau, colle di categoria speciale, piazzato a metà tappa e poi modesti zampelloti, con l’aggiunta di un’acclive salita, che pure pare sprecata, ad una ventina di chilometri dall’arrivo. Invece, questa potrebbe essere la tappa destinata a sconvolgere la Vuelta e proprio grazie a quest’ultima ascesa, l’Alto di Gorráiz de Arce, salita breve e ripida (i primi 3 Km salgono al 9,5% medio, con punte fino al 25%), con l’insidia aggiunta del fondo sterrato. Chi si staccherà lassù potrebbe non riuscire a rientrare perchè, una volta finita la discesa (asfaltata), il tratto finale della tappa tenderà sempre a salire, seppur in maniera lieve. Un finale in stile Aprica, per intenderci.

Siti UNESCO
Oloron-Sainte-Marie (Francia) : chiesa di Sainte-Marie (Strade francesi per Santiago de Compostela)
Orreaga/Roncesvalles: cammino di Santiago

Mauro Facoltosi

Di seguito altimetria e planimetria

plan_orreaga

alt_orreaga

ARCHIVIO VUELTA NOSTRAM

1a tappa: Circuito di Melilla

2a tappa: Melilla – Al-Hoseyma
3a tappa: Al-Hoseyma – Tétouan
4a tappa: Tétouan – Ceuta
5a tappa: Tarifa – Sanlúcar de Barrameda
6a tappa: Cascais – Sintra (cronometro individuale)
7a tappa: Batalha – Covilhã
8a tappa:Guarda – Peña de Francia
9a tappa:Béjar – Talavera de la Reina
10a tappa: Talavera de la Reina – Alcázar de San Juan
11a tappa: Cuenca – Estación de esquí de Aramón Javalambre
12a tappa: Teruel – Saragozza
13a tappa: Tudela – Estación de esquí de Aramón Formigal
14a tappa: Biescas – Saint-Lary-Soulan (Pla d’Adet)

CHIAVE DI VUELTA: GIOIE E DOLORI SULL’ANGLIRU

settembre 5, 2011 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Come da pronostico, è accaduto di tutto sulle rampe estreme della salita più dura della Spagna. Dal doppio colpo di Josè Cobo che fa suoi tappa e maglia rossa fino alla grande prestazione di Poels e Froome, passando per le debacle di Nibali, Van Den Broeck e Rodriguez e per un redivivo Igor Anton.

Foto copertina: dalla gioia di Cobo al volto sfinito di Wiggins sulla cima dell’Angliru il passo, non sembra, è breve: poco meno di un minuto e mezzo (www.marca.com)

La tanto attesa tappa sull’Alto de El Angliru è arrivata senza lasciarci privi di emozioni: lo “Zoncolan di Spagna” è stato soprannominato, tanto per fare un paragone in quanto a durezza al “Kaiser” della Carnia. E come la terribile ascesa friulana ha fatto notevoli danni modificando radicalmente la classifica generale della Vuelta.

Abbiamo un nome nuovo in “Rojo”: Juan José Cobo, spagnolo di Torrelavega classe 1981. Davvero brillante negli ultimi due arrivi in quota col risultato di aver recuperato totalmente il ritardo in classifica da Bradley Wiggins, ora scalzato dalla leadership e superato pure dal suo compagno di squadra Froome. Già, il corridore nato in Kenya, che era partito in questa Vuelta con le veci di gregario di Wiggins, nonostante l’aver tirato per tutta la salita dell’Angliru, si è comportato molto meglio del proprio capitano, staccatosi nel tratto più duro al 23.5%. Molto bene anche Wouter Poels, uno che scalatore non è, ma la condizione in cui si trova lo ha reso molto brillante su pendenze così impegnative. Due corridori redivivi su questa salita sono stati Denis Menchov e Igor Anton, partito da Benidorm da grande favorito, ma mai in grande spolvero sulle salite fino ad ora affrontate, escludendo proprio l’Angliru.

Vincenzo Nibali ha definitivamente mollato la presa, dopo la cotta presa nei chilometri finali di tappa ieri. Dopo la crisi di fame di sabato a La Farrapona, l’Angliru è stato ancora più severo col messinese, apparso vuoto e in enorme difficoltà, come ad esempio Van den Broeck e Purito Rodriguez.
Con unìultima settimana meno impegnativa, le chance per gli avversari sono abbastanza ridotte, col solo arrivo a Peña Cabarga adatto a scalatori puri, mentre gli ultimi giorni nei Paesi Baschi appaiono più propensi a dei tentativi di fuga. Ma nulla va dato per scontato.

Andrea Giorgini

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