25-03-2011

marzo 26, 2011 by Redazione  
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VOLTA CICLISTA A CATALUNYA
Il francese Samuel Dumoulin (Cofidis, Le Credit En Ligne) si è imposto nella quinta tappa, El Vendrell – Tarragona, percorrendo 213,5 Km in 4h49′31″, alla media di 44,246 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli spagnoli Rojas Gil e Perez Moreno. Miglior italiano Daniele Pietropolli (Lampre – ISD), 11°. Lo spagnolo Alberto Contador Velasco (Saxo Bank Sungard) ha conservato la testa della classifica, con 23″ sullo statunitense Leipheimer e sul’italiano Michele Scarponi (Lampre – ISD).

SETTIMANA INTERNAZIONALE DI COPPI E BARTALI

L’italiano Adriano Malori (Lampre – ISD) si è imposto nella quarta tappa, circuito a cronometro di Crevalcore, percorrendo 14,3 Km in 16′37″, alla media di 51,634 Km/h. Ha preceduto di 8″ l’italiano Luca Ascani (D’Angelo & Antenucci – Nippo) e di 9″ l’australiano Sutherland. L’italiano Emanuele Sella (Androni Giocattoli) ha mantenuto la testa della classifica, con 30″ e 32″ sugli italiani Diego Ulissi (Lampre – ISD) e Stefano Pirazzi (Colnago – CSF Inox).

TOUR DE TAIWAN
L’australiano Adam Semple (Drapac) si è imposto nella sesta tappa, circuito di Changhua County, percorrendo 136,1 Km in 3h06′30″, alla media di 43,785 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Downing e di 2″ il coreano Jae Jang. Miglior italiano Bernardo Riccio (D’Angelo & Antenucci – Nippo), 6°. L’iraniano Mehdi Sohrabi (Tabriz Petrochemical Team) è il nuovo leader della classifica, con 2″ sull’austriaco Eibegger e 21″ sull’irlandese McCann. Miglior italiano Henry Frusto (D’Angelo & Antenucci – Nippo), 12° a 1′37″

TOUR DE NORMANDIE
Il francese Fabien Bacquet (Big Mat – Auber 93) si è imposto nella sesta tappa, Domfront – Agon Coutainville, percorrendo 177 Km in 3h51′56″, alla media di 45,789 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Pichon e il tedesco Thömel. Il francese Jean-Marc Bideau (Bretagne Schuller) ha conservato la testa della classifica, con lo stesso tempo del britannico Rowe. Terzo a 3″ il danese Vedel Kvist.

GP CREDITO AGRICOLA DA COSTA AZUL (Portogallo)
Lo spagnolo Jon Aberasturi Izaga (Orbea Continental) si è imposto nella prima tappa, Quinta do Conde – Setúbal, percorrendo 152,3 Km in 3h29′30″, alla media di 43,618 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Tsatevich e il portoghese Sabido, distanziati di 4″ e 6″ nella prima classifica generale.

TOUR DE MAROC
Il sudafricano Johann Rabie (Team Bonitas) si è imposto nella prima tappa, El Jadida – Safi, percorrendo 148 Km in 3h06′47″, alla media di 47,541 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Impey e il marocchino Jelloul. Miglior italiano Gianluca Randazzo (Miche – Guerciotti), 4°.

DUMOULIN ALLA RISCOSSA, ROJAS NERO MASCIARELLI PROVA IL COLPO

marzo 26, 2011 by Redazione  
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La tappa più lunga in Catalogna parte come già ieri a spron battuto La Saxo trova però la collaborazione della Movistar e l’evasione di un eroico quartetto tra cui spicca Masciarelli, a lungo leader virtuale, si esaurisce a meno di cinque km dall’arrivo. Rojas però non finalizza mentre Dumoulin si fa viceversa perdonare dal team.

Foto copertina: il successo di Dumoulin sul traguardo di Tarragona (foto Bettini)

Giornata di rivincite e rinascite in Catalogna, tranne che per la Movistar, nuovamente beffata dopo una giornata di grandi fatiche. Il menù odierno prevede poco più di 200km, speziati da un paio di gpm estremamente pedalabili, nonché da un’interminabile ascesa non categorizzata di 30km al 2% a precedere gli ultimi 35km, che invece saranno tendenzialmente a scendere prima di un km finale ancora in lieve salita.
Pur senza aiuti dell’altimetria come era stato ieri, ci si lancia in una prima ora a 50km/h di media. Complimenti quindi a Minguez (EUS), Lewis (HTC) e Cataldo (QST) che proprio al sessantesimo minuto di gara concretizzano una prima fuga, pur di cortissimo respiro. Al km 64,5 c’è infatti il primo sprint intermedio, ancora una volta bramato per la contesa tra Toribio (AND) e Rubén Pérez (EUS), quindi per il terzetto le speranze si esauriscono per consentire l’ennesimo duello, in cui si conferma superiore l’uomo Eusakaltel.
Ci vuole la salita per infrangere la salda presa del gruppo, e sulle prime rampe del pur morbido Alt de Fatxes se ne vanno in due, decisamente poco minacciosi per il gruppo: Vanendert (OLO) e Cusin (COF). Con l’uomo in fuga la Cofidis potrà pigliarsi una bella giornata a ruota, dopo le fatiche di ieri deluse da un misero nono posto di Dumoulin.
Il più bel numero di giornata lo regalano invece due giovani atleti di buona qualità attesi alla definitiva consacrazione sui prosceni importanti, ormai superata o raggiunta la soglia dei venticinque anni: a 1500m dal Gpm a “saltar” dal peloton, come si dice assai efficacemente in spagnolo, sono Froome (SKY) e soprattutto Francesco Masciarelli (AST), tra l’altro lontano meno di 2′ da Contador in classifica generale. Un simile distacco ieri era costato a un “nome” come Vande Velde una resa pressoché immediata, invece – raggiunta ancora in salita l’avanguardia – Masciarelli insisterà nell’azione assieme agli improvvisati compagni d’avventura, conquistando in prima persona tanto il primo Gpm come il secondo, nonché lo sprint intermedio intercalato.
L’azione è bellissima, la Saxo si dimostra in affanno mentre il distacco lievita a oltre 5′. Dietro si segnala solo la vivacità del giovanissimo Nairo Quintana, ultimo trionfatore al Tour de l’Avenir, che fa il diavolo a quattro pur di recuperare gli ultimi punticini disponibili agli scollinamenti.
La svolta decisiva arriva su quell’interminabile falsopiano descritto in apertura: la Movistar si allea alla Saxo, e anzi profonde il massimo sforzo per massimizzare il vantaggio a favore di Rojas, uomo veloce che prevale nelle gare più dure. Quando si può riprendere fiato con strada calante, subentra il vento; ma sui falsopiani la forza del gruppo è straripante, e il distacco è stato più che dimezzato.
I sogni di maglia di Masciarelli sfumano, ma il quartetto non si arrende e vende cara la pelle, finendo riassorbito solamente poco dopo il cartello dei -5. A scompaginare i piani di volata prova Bakelants (OLO) con azione da finisseur, ma non è destino.
La volata si è fortissimamente voluta, e volata sarà. A margine, la Saxo ringrazia.
Rojas ha la sua chance di rifarsi, ma evidentemente è più forte la “paura di vincere”: la Cofidis raccoglie oggi, protetta da Cusin, i frutti delle pene di ieri, e Dumoulin brucia Rojas, secondo!
Ormai il livello degli sprint è assai basso, tanto che terzo riesce a giungere il pur provatissimo Rubén Pérez, che lavora sulla classifica a punti dopo aver quasi definitivamente trionfato negli sprint intermedi.
Speriamo che questo squillo di tromba sia un preludio per un Francesco Masciarelli da cui ci aspettiamo moltissimo (a maggior ragione con il Giro da grimpeur che ci aspetta) dopo le difficoltà incontrate gli anni scorsi fors’anche per problemi che hanno turbato la serenità della famiglia e per i quali facciamo ogni augurio a tutta la bella “pattuglia” dei Masciarelli.

Gabriele Bugada

TUTTI IN… SELLA VERSO LA VITTORIA

marzo 25, 2011 by Redazione  
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La definitiva rinascita della “pulce” vicentina arriva a Gaggio Montano. Emanuele Sella vince la terza tappa della “Coppi&Bartali” riprendendosi anche la maglia di leader della classifica. Stacca tutti nell’ultima e ripida erta verso il traguardo. Bel secondo posto di Stefano Pirazzi, davanti a Visconti ed Ulissi.

Foto copertina: Emanuele Sella grida la sua gioia per il successo nella 3a frazione della Coppi&Bartali (foto Giuseppe de Socio)

Lo strappo di Gaggio Montano non sarà come le rasoiate nelle gambe del 22% in cima a Plan de Corones e la maglia bianco-rossa di leader non assomiglierà più di tanto a quella verde del Giro d’Italia per il miglior scalatore. Però si sa che, nella vita, per raggiungere qualcosa bisogna andare step-by-step, senza farsi prendere dalla fretta, prendendosi le giuste soddisfazioni prima di ambire all’obiettivo primario.
La pensa senz’altro così Emanuele Sella che dopo la maglia verde al Giro, le vittorie di tappa in quel 2008 da favola, era caduto molto in basso. La squalifica per doping e la voglia di lasciare tutto quanto. Poi, finita di scontare la pena, rieccolo di nuovo in gruppo: prima la Carmiooro, adesso l’Androni di Gianni Savio.
Quel Gianni Savio che sta prendendo come missione di vita il rimettere in piedi corridori che sono rotolati troppo in basso. E’ successo, fino all’anno scorso, con Michele Scarponi. Sta succedendo in questa stagione ad Emanuele Sella, Jose Rujano e Angel Vicioso.
155 chilometri da Casalecchio di Reno a Gaggio Montano, per una tappa che può dire molto su questa Settimana “Coppi&Bartali”. Fin dalle prime battute se ne va la fuga con dentro Meier (Unitedhealtcare), Villegas (Cafè de Colombia), il pistoiese Matteo Fedi (De Rosa-Flaminia) e Campagnaro (D’Angelo&Antenucci-Nippo). I quattro raggiungono un vantaggio massimo di 3’40” ma poi il gruppo, sotto l’impulso della squadra capoclassifica Androni e di chi vuole provare a lasciare il segno come la Farnese-Neri, si rifà sotto. La corsa esplode definitivamente a 48 km dalla fine: dopo che Campagnaro si è staccato dai fuggitivi, dal gruppo partono Fortunato Baliani e Angel Vicioso che piombano sui tre al comando. Una parte del plotone principale si sgancia e prova a rientrare sui battistrada tant’è che, all’inizio del circuito molto selettivo di Gaggio Montano, davanti sono in 21 anche se il gruppo sembra lì pronto a riprenderli.
Ed invece, come spesso succede in questi casi, il bagnomaria diventa elastico sempre più allungabile e davanti riprendono coraggio. Anche perché in testa, quando la strada inizia a farsi impegnativa con punti anche al 18%, è Rujano ad aprire le danze: il colombiano dell’Androni scatta ma per mettere alla frusta gli altri venti ed aprire la strada a Sella. In discesa ci provano Malori (Lampre-ISD) e Pirazzi (Colnago-CSF), mentre il vicentino sembra aspettare qualche secondo di troppo. Con una bella progressione, però, riesce a riportarsi sui due al comando e quando vede che Malori non vuole collaborare prosegue per la propria strada portandosi dietro Pirazzi. I due vanno di comune accordo fino alla salita, da affrontare per la penultima volta, dove il capitano dell’Androni dimostra di essere in un ottimo momento di forma e saluta la compagnia del portacolori Colnago. Nel frattempo, però, in coppia avevano già guadagnato mezzo minuto sul gruppo inseguitore ed a nulla serve l’azione convinta di Giovanni Visconti che fa selezione nel plotoncino ma non riesce a recuperare sui primi due. Sull’ultimo Gpm a 14” di vantaggio su Pirazzi che, al traguardo, diventeranno 34” amministrando nei rimanenti chilometri compreso il passaggio finale sulla salita di Gaggio. Dietro un pur bravo Pirazzi arriva Visconti a 53” davanti alla coppia Diego Ulissi-Pasquale Muto: davvero molto bravo il livornese due volte iridato fra gli juniores che si sta dimostrando un ottimo corridore anche al primo passaggio fra i “prof” (non dimentichiamoci il secondo posto nell’ultima tappa della Parigi-Nizza). Sesto posto per Sutherland, poi un Pozzovivo sottotono, Finetto, Vicioso ed un altro redivivo: Stefan Schumacher in casa Miche.
In classifica Emanuele Sella, a questo punto, ha messo le mani sulla “Coppi&Bartali” avendo 52” di vantaggio su Stefano Pirazzi ed 1’14” su Diego Ulissi. Subito giù dal podio i più vicini sono i compagni di squadra di Sella, Jackson Rodriguez e Vicioso, a 1’22”.
Oggi quarta tappa: 14 chilometri di cronometro a Crevalcore per provare a mettere in discussione il primato di Sella. La domanda è la seguente: ce la farà Diego Ulissi a recuperare un po’ di terreno al capitano dell’Androni? Qualche ora e sapremo tutto.

Saverio Melegari

24-03-2011

marzo 25, 2011 by Redazione  
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VOLTA CICLISTA A CATALUNYA
Il portoghese Manuel Antonio Leal Cardoso (Team RadioShack) si è imposto nella quarta tappa, La Seu D’Urgell – El Vendrell, percorrendo 195 Km in 4h33′02″, alla media di 42,852 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Giacomo Nizzolo (Leopard Trek) e lo spagnolo Rojas Gil. Lo spagnolo Alberto Contador Velasco (Saxo Bank Sungard) ha conservato la testa della classifica, con 23″ sullo statunitense Leipheimer e sul’italiano Michele Scarponi (Lampre – ISD).

SETTIMANA INTERNAZIONALE DI COPPI E BARTALI

L’italiano Emanuele Sella (Androni Giocattoli) si è imposto nella terza tappa, Casalecchio di Reno – Gaggio Montano, percorrendo 155,5 Km in 3h56′47″, alla media di 39,403 Km/h. Ha preceduto di 35″ e 53″ gli italiani Stefano Pirazzi (Colnago – CSF Inox) e Giovanni Visconti (Farnese Vini – Neri Sottoli). Sella ha mantenuto la testa della classifica, con 52″ su Pirazzi e 1′14″ su Diego Ulissi (Lampre – ISD)

TOUR DE TAIWAN
Il giapponese Shinichi Fukushima si è imposto nella quinta tappa, circuito di Taichung City, percorrendo 111,2 Km in 2h53′52″, alla media di 38,374 Km/h. Ha preceduto di 1′26″ il coreano Baek Park e l’iraniano Sohrabi. Miglior italiano Davide Torosantucci (D’Angelo & Antenucci – Nippo), 61°. L’austriaco Markus Eibegger (Tabriz Petrochemical Team) ha conservato la testa della classifica, con 2″ su Sohrabi e 19″ sull’irlandese McCann. Miglior italiano Henry Frusto (D’Angelo & Antenucci – Nippo), 12° a 1′35″.

TOUR DE NORMANDIE
Il francese Jean-Marc Bideau (Bretagne Schuller) si è imposto nella quinta tappa, Elbeuf Sur Seine – Flers, percorrendo 190 Km in 4h21′42″, alla media di 43,561 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Malle e di 12″ il belga Van Genechten. Bideau è il nuovo leader della classifica, con 3″ sul britannico Rowe e 5″ sul danese Vedel Kvist.

BRUTTE NOTIZIE PER CONTADOR E PETACCHI. ROJAS ANCORA BATTUTO AL FOTOFINISH, VINCE CARDOSO

marzo 24, 2011 by Redazione  
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Una tappa tutta in discesa, dall’esito già scritto in partenza, si trasforma per Contador nell’inizio di una lunghissima salita dal risultato tutt’altro che scontato: l’UCI ha infatti deciso in extremis di presentare ricorso al TAS contro l’assoluzione dell’iberico. Sulla strada male la bronchite di Petacchi, costretto ad abbandonare da favorito di giornata, finale al fotofinish di Cardoso sull’ottimo Nizzolo e su Rojas ancora beffato.

Foto copertina: Miguel Cardoso si impone a El Vendrell davanti a Nizzolo e Rojas (foto AFP)

Una tappa apparentemente insignificante, di calma dopo la tempesta agonistica di ieri, vede addensarsi ben altre bufere su Contador già trionfatore di Andorra. Proprio mentre il gruppo pedalava da pochi minuti, l’UCI ha ufficialmente annunciato, nell’ultimo giorno disponibile, il proprio ricorso al TAS contro l’assoluzione del campione spagnolo.
La tappa, il più classico trasferimento dal monte al mare, si era già distinta per una certa aria di malaugurio che contrastava con il tepore della brezza primaverile: Carrara rinuncia a partire, Petacchi si vede costretto a lasciare – con la portata del bis sotto il naso – perché l’aggravarsi della sua bronchite, che già preoccupava il medico della squadra fin dal primo mattino, ha reso terribile una prima ora di corsa affrontata a ritmi stravolgenti. Invece conseguenze sembra non troppo gravi per Evans, caduto intorno al trentesimo km, e rientrato a fatica: più per l’andatura sostenutissima del gruppo, auspichiamo, che per difficoltà proprie.
La media leggermente superiore ai 50km/h ha retto per una settantina di chilometri, sostenuta dalla strada spesso in lieve discesa, ma non intaccata dai cinque km di falsopiano ascendente che seguivano il primo sprint intermedio.
Il motivo di tanta animazione va ricercato forse nella lotta per la maglia dei traguardi intermedi, una delle meno appariscenti del gruppo, occasione tuttavia per uno scontro serratissimo tra due atleti di squadre iberiche dalla forte connotazione regionale, ovvero Rubén Pérez della Euskaltel-Euskadi e Toribio dell’Andalucía-Caja Granada, i quali si trovavano appaiati a pari punti al momento del via.
Il primo ha prevalso appunto al primo sprint presso Oliana (km 45), il secondo regalerà più oltre una bella intuizione sportiva, seppur non pienamente ricompensata dal risultato.
Più di tutto, per piegare l’ostinazione del gruppo, ha potuto il vento, che iniziando a soffiare di lato intorno al km 60 ha frazionato il gruppo dapprima in ventagli, poi in grandi tronconi. Vista la difficoltà di organizzarsi per le squadre frammentate, e lo sforzo supplemetare richiesto dalle circostanze, ha potuto prendere il largo una prima azione di cinque uomini, tra cui spiccava la qualità di Brajkovic e Mollema, e l’attitudine alla fuga di Trofimov, con l’aggiunta di Vermote della Quicktep e di Chalapud della Colombia. Il peloton però non si è arreso, e ha ricondotto alla ragione il drappello.
Lo sforzo però si è fatto sentire, ed è scattata una seconda evasione, con Frank della BMC, Ardila della Geox, Pliuschin della Katusha e poi due figure di spicco, Vande Velde della Garmin, potenziale uomo di classifica a 1’37” da Contador, e il succitato Rubén Pérez.
La presenza di questi due non poteva consentire un semplice via libera, così il gruppo ha continuato a ringhiare, con la Saxo e l’Andalucía ovviamente, per impedire al sogno dei fuggitivi di levarsi in volo; questo almeno fino a che Vande Velde in un attimo di magnanimità ha deciso – o è stato “consigliato” dai compagni – di fermarsi e farsi riassorbire dal gruppo, proprio mentre Toribio partoriva il massimo sforzo ed entrava nel manipolo, in una sorta di sostituzione o scambio di prigionieri che risolveva tutti i punti critici del caso. Possiamo anticipare che Toribio otterrà da ciò solo una riduzione dei danni, perché nel secondo e ultimo sprint intermedio di giornata finirà secondo dietro al rivale.
Da qui avremo uno sviluppo molto regolare, senza azioni di nota sul gpm di 3a categoria (lontanissimo dall’arrivo), con un vantaggio variabile tra i due e i quattro minuti a seconda delle dinamiche di gara, essenzialmente in base al tira e molla tra le varie squadre per spartirsi il lavoro di inseguimento. La Saxo per dovere di maglia, la Movistar per Rojas favoritissimo dall’assenza di Petacchi, la Cofidis chissà perché, forse per Dumoulin? Degna di nota anche l’azione disperata di Pliuschin, che quando si rende conto della scarsa motivazione dei compagni (due dei quali del tutto disinteressati alla gara conclusi i propri duelli personali) se ne va in solitaria, mentre gli altri si lasciano riprendere senza ulteriore insistenza. Il moldavo resiste per una ventina di chilometri da solo, prima di schiantarsi quando ancora una volta i falsipiani invertono il proprio segno altimetrico da meno a più, per pochi chilometri, a venti dal traguardo, dopo Rodonyá. D’altro canto con un inizio di tappa così massacrante era impensabile che le energie bastassero a una fuga solitaria quale fu quella di Smukulis dell’HTC l’altro giorno.
Il finale è convulso con in testa a tirare, in una sequela anche poco decifrabile, Sky, Lampre e Garmin, oltre alle già citate Movistar e Cofidis.
La volata all’ultimo respiro illude Rojas, ma è il portoghese Cardoso di Radioshack a spuntarla (uno dei membri della colonia lusitana marchio Liberty), con lo spagnolo passato anche dall’ottimo giovane Nizzolo. Gli ultimi km verso la costa proponevano un forte vento in faccia, cosicché le squadre che più si sono esposte meno hanno – in proporzione – raccolto, e viceversa.
Tornando al tema di apertura, non possiamo che considerare con perplessità la scelta dell’UCI, specialmente visto che nel mondo del ciclismo, dopo la sentenza Contador, sono intercorse altre due assoluzioni per vicende simili legate al clenbuterolo. Davvero sono arrivati all’ultimissimo giorno solo per poter leggere i documenti? Il dubbio che ci attanaglia è che, piuttosto che valutare la correttezza o meno dell’operato di un atleta, e la solidità o meno del suo impianto difensivo, finiscano per intervenire fattori accessori: da parte dell’UCI, la volontà di perpetuare la guerra di potere, reagendo con un delirante accentramento per stroncare i conflitti interni del movimento (Contador dopo tutto appartiene a un team in predicato di appartenere alla frangia dei “ribelli”); da parte del TAS il forte condizionamento a “non assolvere” per il terrore panico di aprire il vaso di Pandora, legalizzando indirettamente alcune forme di doping se venissero esposte le gravi falle del sistema antidoping corrente. Tutto ciò purtroppo non ha nulla a che vedere con la giustizia, né morale né sportiva: il timore è che come al solito ne vadano a pagare il prezzo in prima battuta i corridori, in seconda battuta il movimento ciclistico, anche al di fuori dell’ambito professionistico maschile.

Gabriele Bugada

VINCE GUARDINI? NO CORIONI

marzo 24, 2011 by Redazione  
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Finale a sorpresa nella seconda tappa della “Coppi&Bartali” con Claudio Corioni che anticipa il favorito Guardini e ottiene la prima vittoria stagionale per se e per l’Acqua&Sapone. La maglia rossa di leader cambia spalle ma non squadra visto che passa da Emanuele Sella a Roberto Ferrari, oggi terzo sul traguardo di Rovigo.

Foto copertina: il successo di Corioni a Rovigo (foto Bettini)

Il fatto di non alzare le braccia al cielo da sei anni, forse, gli ha fatto temere che proprio sul più bello potesse arrivare la beffa. E così ha dovuto dare un’altra pedalata ed un leggero colpo di reni per essere sicuro di essere tornato alla vittoria.
Un ritorno tutt’altro che banale per Claudio Corioni: il bresciano dell’Acqua&Sapone, dopo stagioni passate a girovagare fra Lampre e Liquigas a fare da semplice vagone a questo o quel treno, si è regalato una gioia tutta personale, ed anche alla squadra visto che per i biancorossi è il primo successo stagionale. In realtà, Corioni doveva lavorare per la volata di Danilo Napolitano ma, a 1.500 chilometro dal traguardo, qualcosa è cambiato nella storia di questa seconda tappa del “Coppi&Bartali” nei dintorni di Rovigo con un circuito finale da ripetere due volte per un totale di 194 chilometri.
A dire la verità, se oggi in Veneto Corioni ha vinto un bel ringraziamento lo deve fare al suo compagno di squadra Chtioui che ha dato il là all’azione decisiva creando il buco che ha consentito al vice-velocista dell’Acqua&Sapone di portare a casa la vittoria. Fino ad allora, nel biliardo della planimetria, si era segnalata una fuga con pochissime velleità da parte di Stevenson, Forbord ed Eglin poi ripresi anche dai due De Rosa-Flaminia Maggiore e Borchi. Tutti ripresi ai -15, prima dell’azione dei biancorossi che prima hanno preso cinque metri, poi dieci fino ad arrivare a 5” di margine sul gruppo che non sapeva più cosa fare in quanto tutti aspettavano le mosse di Guardini.
Già, Guardini. La Farnese-Neri ha corso protetta per tutta la tappa anche quando era il momento di mettere il naso avanti e dare qualche trenata messa bene, lasciando così il suo velocista di riferimento in balia degli avversari. Corioni ha seguito la scia di Chtioui fino ai 500 metri finali quando ha rilanciato l’andatura superandolo e producendo lo sforzo maggiore. E della vittoria era fin troppo sicuro visto che ha iniziato a festeggiare ai 75 metri dal traguardo quando il gruppo stava piombando a doppia velocità su di lui, tant’è che quando si è voltato indietro per controllare la situazione ha deciso di ridare un’accelerata per non correre rischi particolari.
Andrea Guardini ha comunque prodotto uno sforzo importante chiudendo al secondo posto, mentre il gradino più basso del podio se l’è aggiudicato Roberto Ferrari (Androni) che, con i quattro secondi di abbuono, ha tolto la maglia dalle spalle di Emanuele Sella che l’aveva conquistata dopo la cronosquadre ed adesso ha proprio 4” di vantaggio su tutto il resto della squadra. Buon quarto posto per l’altro giovane Pelucchi (Geox), poi Modolo (Colnago), Richeze (D’Angelo-Nippo), Forster (Unitedhealtcare), Bouhanni (Fdj), Fumagalli (Miche) e Bileka (Amore&Vita).
Cambio di pettorale dunque per la maglia rossa di leader che rimane ugualmente in casa Androni dopo la strepitosa affermazione nella cronosquadre inaugurale di Riccione, quando la squadra di Savio è riuscita a mettersi alle spalle Lampre-ISD e Francaise des Jeux. Per i velocisti, invece, dopo la volatona lunga di Belletti sempre a Riccione ed il Corioni di oggi le chance in questa “Coppi&Bartali” finiscono praticamente qui.
Domani per la terza tappa, 155 chilometri da Casalecchio di Reno a Gaggio Montano, si inizierà a salire con due Gpm nel finale che produrranno il divario maggiore fra i big oltre ad un percorso ugualmente mosso prima con le salite verso Serramazzoni prima e Montese poi. Sarà interessante capire il ruolo della Liquigas, oramai fuori dai giochi di classifica dopo il pata-trac della cronosquadre, e chi sarà il vero capitano dell’Androni: Sella, Rujano o Serpa? Tutto questo, ovviamente, Diego Ulissi permettendo.

Saverio Melegari

LA FOTOGALLERY DELLE PRIME DUE FRAZIONI
a cura di Giuseppe de Socio

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ATTRAVERSO LE FIANDRE, PER UN FINALE AL CARDIOPALMA

marzo 24, 2011 by Redazione  
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E’ stato rocambolesco il finale della classica belga. Sarebbe bastati 10 metri in più per consegnare all’albo d’oro del ciclismo la vittoria dello statunitense Farrar. Invece, a vincere è andato il fuggitivo di giornata, il belga Nuyens, sì ripreso dal gruppo ma troppo tardi, proprio mentre le lepre tagliava vittoriosa la fettuccia del traguardo.

Foto copertina: il rocambolesco successo di Nuyens a Waregem (foto www.ispaphoto.com)

Basta vedere la starting list della gara che si è disputata oggi (ieri per chi legge, n.d.r.), per capire che la corsa Dwars door Vlaanderen (letteralmente “Attraverso le Fiandre”) ha un significato importante per chi ha le ambizioni di ben figurare nella prima parte della Campagna del Nord.
La vittoria è andata a Nick Nuyens. Il portacolori della Saxo Bank è stato l’autore, insieme a Geraint Thomas (Sky), di un autentico capolavoro. Quando mancavano solo 20km i due sono andati in caccia del quartetto formato da Frederic Amorison (Landbouwkrediet), Rob Goris (Veranda’s Willems-Accent), Tom Veelers (Skil-Shimano) e Dries Hollanders (An Post-Sean Kelly) in fuga dal km 60 e capaci di raggiungere un vantaggio massimo di 6’.
Annullata la fuga per i due contrattaccanti, il solo Amorison ha provato a rimanere attaccato a loro fino all’ultimo chilometro. Il traguardo si avvicinava ma il vantaggio sul plotone, intenzionato a giocarsi tutto in volata, non raggiungeva mai un margine di sicurezza.
Ma, nonostante il rientro del gruppo, la lepre ha avuto la meglio sui cani. con la giuria che accreditava il plotone con lo stesso tempo, con Nick Nuyens che aveva la meglio sul compagno di fuga Geraint Thomas e Tyler Farrar a prendere la terza piazza, con il rammarico che, se ci fossero stati solo 10m in più, sarebbe stato lui a salire sul gradino più alto del podio.
Scorrendo l’ordine d’arrivo il primo italiano lo si incontra in sesta posizione e risponde al nome di Marco Marcato (Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team).
In previsione futura, pur se correndo al risparmio durante la giornata, hanno testato la loro condizione quelli che nelle settimane prossime dovrebbero infiammare gli appassionati lungo le strade. Stiamo parlando dei vari Kevin Van Impe, Johan Van Summeren, Tom Boonen, Van Avermaet, Flecha e Cancellara.

Mario Prato

23-03-2011

marzo 24, 2011 by Redazione  
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VOLTA CICLISTA A CATALUNYA
Lo spagnolo Alberto Contador Velasco (Saxo Bank Sungard) si è imposto nella terza tappa, La Vall d’En Bas – Andorra-Vallnord, percorrendo 183,9 Km in 4h45′31″, alla media di 38,645 Km/h. Ha preceduto di 23″ l’italiano Michele Scarponi (Lampre – ISD) e lo statunitense Leipheimer. Contador Velasco è il nuovo leader della classifica, con 23″ su Leipheimer e Scarponi.

SETTIMANA INTERNAZIONALE DI COPPI E BARTALI

L’italiano Claudio Corioni (Acqua & Sapone) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Rovigo, percorrendo 194 Km in 4h18′48″, alla media di 44,976 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Andrea Guardini (Farnese Vini – Neri Sottoli) e Roberto Ferrari (Androni Giocattoli), che si porta in testa alla classifica con 4″ sul venezuelano Rodriguez e sull’italiano Emanuele Sella (Androni Giocattoli).

DWARS DOOR VLAANDEREN – A TRAVERS LA FLANDRE
Il belga Nick Nuyens (Saxo Bank Sungard) si è imposto nella classica belga, percorrendo 201 Km in 4h39′55″, alla media di 43,084 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Thomas e lo stanunitense Farrar. Miglior italiano Marco Marcato (Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team), 6°.

TOUR DE TAIWAN
L’olandese Floris Goesinnen (Drapac) si è imposto nella quarta tappa, Hsinchu City – Sun Moon Lake, percorrendo 182,7 Km in 4h35′30″, alla media di 39,789 Km/h. Ha preceduto di 42″ il corridore di Hong Kong Po Wong e il giapponese Ayabe. Miglior italiano Henry Frusto (D’Angelo & Antenucci – Nippo), 12°. L’austriaco Markus Eibegger (Tabriz Petrochemical Team) ha conservato la testa della classifica, con 9″ sull’iraniano Sohrabi e 19″ sull’irlandese McCann. Miglior italiano Frusto, 12° a 1′35″.

TOUR DE NORMANDIE
Due tappe disputate.
Il mattino, il francese Guillaume Blot (Bretagne Schuller) si è imposto nella terza tappa, Forges Les Eaux – Grand Couronne, percorrendo 83 Km in 1h43′17″, alla media di 48,216 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Van Genechten e il britannico Luke Rowe (nazionale britannica), nuovo leader della corsa, con 2″ sul danese Vedel Kvist e 3″ sullo svedese Ludvigsson.
Il pomeriggio, il francese Fabien Bacquet (Big Mat – Auber 93) si è imposto nella quarta tappa, Grand Couronne – Elbeuf Sur Seine, percorrendo 72 Km in 1h38′03″, alla media di 44,059 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Patoux e l’olandese Markus. Invariata la classifica

CATALUNYA GIA’ FINITO?

marzo 23, 2011 by Redazione  
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Contador stacca tutti alla prima salita, raccoglie il primato in generale e si invola verso la pronosticata vittoria finale. Scarponi e Leipheimer sono gli unici a tenere nei primi chilometri di salita, poi mollano ma mantengono secondo e terzo posto. Martin-Horner giungono con più di 30” una manciata di metri prima di Evans e Basso. Il Catalunya può considerarsi già chiuso?

Foto copertina: Levi Leipheimer tenta vanamente di resistere all’inarrestabile progressione di Alberto Contador (foto Bettini)

“Catalunya già finito?” potrebbe essere proprio questa la domanda che si pongono gli appassionati dopo appena tre tappe, ma soprattutto dopo la prima asperità importante di questa edizione della corsa spagnola.
Le gare disputate dal corridore iberico quest’anno si contano sulle dita di una mano, sospeso per presunto doping è tornato a correre appena un mesetto fa, ma ha già scritto nel suo palmares già l’Andalucia e, a giudicare da com’è cominciata questa corsa, c’è da aspettarsi che a breve siano due le gare vinte nel 2011.
Nella tappa che portava i corridori da La Vall d’en Bas ad Andorra, 190km con arrivo in salita, ci avevano provato nei primi chilometri Hoogerlan, Peterson, Minard, Quintana, Kruijswijk e Toribio. La loro azione, dopo un centinaio di chilometri, si esauriva a ridosso dell’ultima asperità, quando al traguardo mancavano 15 chilometri. L’ultimo a mollare è stato Quintana sotto il ritmo imposto da Saxo-Bank e Lampre, fino ai meno 5 i big restano tutti assieme, eccezion fatta per Sastre che aveva mollato diversi chilometri primi, poi Contador accelera e alla sua ruota restano, in un primo momento, Leipheimer e Scarponi che, nell’ordine, sono costretti ad alzare bandiera bianca lasciando la vittoria al ciclista di Madrid. Sul traguardo lo svantaggio del duo inseguitore si attesta a 23” mentre una decina di secondi più indietro giungono Horner e Martin che anticipano di poco il gruppo composto, tra gli altri, da Evans e Basso.
Niente da fare quindi constro questo Contador che nonostante le poche gare alle spalle è già una spanna sopra a tutti. Difficile che qualcuno possa impensierirlo in questo Catalunya del centenario, prospettiva davvero poco esaltante per chi sperava nello spettacolo che generalmente questa corsa ha offerto. Ancora più nera la prospettiva se si pensa che a questa corsa hanno preso parte quasi tutti i big internazionali (Basso, Evans, Menchov…) perchè la domanda iniziale potrebbe presto diventare più drastica: “stagione già finita?”, forse per i suoi avversari non resta che sperare che al Tour non lo vogliano visto che la sua partecipazione al Giro sembra ormai ufficiale.

Andrea Mastrangelo

22-03-2011

marzo 23, 2011 by Redazione  
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VOLTA CICLISTA A CATALUNYA
L’italiano Alessandro Petacchi (Lampre – ISD) si è imposto nella seconda tappa, Santa Coloma de Farners – Banyoles, percorrendo 169,3 Km in 4h11′08″, alla media di 40,448 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Rojas Gil e il portoghese Leal Cardoso. Il lituano Gatis Smukulis (HTC-Highroad) ha conservato la testa della corsa, con 28″ su Petacchi e Rojas Gil.

SETTIMANA INTERNAZIONALE DI COPPI E BARTALI
Prima tappa suddivisa in due semitappe.
Il mattino, l’italiano Manuel Belletti (IColnago – CSF Inox) si è imposto nella prima semitappa, circuito di Riccione, percorrendo 81 Km in 1h57′35″, alla media di 41,332 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Andrea Grendene (Team Type 1 – Sanofi Aventis) e l’ucraino Bileka, distanziati di 2″ e 4″ nella prima classifica generale.
Il pomeriggio, la formazione italiana Androni Giocattoli si è imposta nella seconda semitappa, cronosquadre di Riccione, percorrendo 15,6 Km in 18′32″, alla media di 50,503 Km/h. Ha preceduto di 5″ e 13″ le italiane Lampre – ISD e Colnago-CSF Inox. Nuovo leader della classifica è l’italiano Emanuele Sella (Androni Giocattoli), con lo stesso tempo del venezuelano Rodriguez e del colombiano Serpa Perez.

TOUR DE TAIWAN
L’austriaco Markus Eibegger (Tabriz Petrochemical Team) si è imposto nella terza tappa, Taoyuan – Cihu, percorrendo 114,6 Km in 2h40′06″, alla media di 42,948 Km/h. Ha preceduto di 21″ l’australiano Pollock e di 44″ l’estone Ojavee. Miglior italiano Henry Frusto (D’Angelo & Antenucci – Nippo), 37° a 1′21″. Eibegger è il nuovo leader della classifica, con 12″ sull’iraniano Sohrabi e 19″ sull’irlandese McCann. Miglior italiano Frusto, 13° a 1′35″.

TOUR DE NORMANDIE
Il danese Thomas Vedel Kvist (Glud GLU Marstrand – LRØ) si è imposto nella seconda tappa, Colombelles – Forges Les Eaux, percorrendo 196 Km in 5h04′06″, alla media di 38,671 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Tom Dumoulin (Rabobank Continental) e lo svedese Wetterhall. Dumoulin è il nuovo leader della corsa, con 10″ sullo svedese Ludvigsson e su Vedel Kvist.

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