(S)ERVITI E RIVERITI

settembre 8, 2010 by Redazione  
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C’è gioia anche per la Caisse d’Epairgne in questa Vuelta. Imanol Erviti vince in solitaria la decima tappa con arrivo a Vilanova I Geltrù al termine di una lunga fuga. Ma è anche il giorno del cambio al vertice in classifica visto che Joaquin Rodriguez, aiutato da una Katusha super, va a prendersi il “rosso” grazie ad un abbuono in un traguardo volante. E, a proposito di “serviti”, come non citare l’allontanamento di Andy Schleck da parte di Riis per un cocktail bevuto dal lussemburghese durante il giorno di riposo? C’è anche questo nel ciclismo di oggi.

Foto copertina: l’arrivo vincente di Imanol Erviti (foto Bettini)

Fanno bene le strade di casa ad Imanol Erviti. A due anni di distanza dalla sua ultima affermazione, sempre alla Vuelta, il portacolori della Caisse d’Epairgne vince la decima tappa di questa Vuelta arrivando in solitaria a Vilanova I Geltrù, dopo una fuga piuttosto lunga.
Ma la giornata verrà ricordata per il passaggio di consegne in testa alla classifica, seppur di poco, visto che adesso al comando della generale c’è il capitano della Katusha Joaquin Rodriguez che ha sfruttato gli abbuoni di un traguardo volante per strappare il primato a Igor Anton, adesso dietro di 2”. Nibali scivola, si fa per dire, a 4”, ma oggi ci sono i Pirenei ed Andorra e c’è tanto aria di ribaltone.
Ma è stata anche la giornata dell’incredibile esclusione di Andy Schleck da parte di Bjarne Riis. Ma andiamo con ordine e partiamo dalla cronaca di tappa.
Si arriva in Catalogna, terra di Jro, e a lui piacerebbe tanto prendersi la maglia di leader. Si parte subito pancia a terra ma è la stessa Katusha a non far andar via nessuna fuga, proprio per lo scopo sopra descritto. E il motivo è presto spiegato: al km 41 c’è uno sprint intermedio a Valls che viene vinto da Cavendish su Farrar ma, al terzo posto, si piazza proprio Rodriguez che così guadagna i due secondi che gli consentono di piazzarsi in testa.
Con il “rouge” portato a casa, la Katusha si è fatta da parte e così la prima vera fuga è potuta partire: 12 uomini con già dentro Erviti, i nostri Finetto e Cheula e, addirittura, Philippe Gilbert. E’ vero che sui Pirenei non reggerà, ma fargli guadagnare troppo può essere pericoloso e così la stessa Katusha, diventata leader “in pectore”, è costretta a menare di nuovo le danze per andare a riprendere il capitano dell’Omega Pharma-Lotto. I russi non lasciano spazio (vantaggio massimo 2’) e al 67° chilometro arriva il grande gesto del belga: si rialza, la fuga va e la Katusha si tranquillizza un po’.
Così il gruppetto adesso di undici raggiunge un vantaggio massimo di 5’30” che scenderà di 180 secondi ai piedi del Rat Penat, la salita più temuta di questa frazione ai -30 dall’arrivo e con punte anche al 18%.
Davanti la fuga scoppia e si avvantaggiano Javier Moreno e Le Mevel, mentre dietro sono Caruso e Karpets a menare le danze, soprattutto per evitare eventuali attacchi di qualche outsider. Al Gpm i due solitari hanno 2’ sul gruppo, ma in discesa su di loro piombano altri sette: Finetto, Zingle, Ten Dam, Lund, Erviti, Van Avermaet e Cheula (gli ultimi tre in un secondo momento).
A quel punto, passata indenne l’asperità di giornata, la Katusha ha tirato i remi in barca e così i nove hanno potuto arrivare a 2’30” di vantaggio e diventare imprendibili. Ma il colpo a sorpresa, a venti chilometri dall’arrivo, lo piazza Erviti che con un scatto secco lascia gli altri otto sul posto e si invola verso il successo, arrivando a Vilanova con 36” di vantaggio su Zingle che chiude secondo, mentre la volata del gruppo è vinta da Daniele Bennati a 1’38”. Ma già oggi tutto potrebbe cambiare.
E, uno che non darà spettacolo ad Andorra, sarà senz’altro Andy Schleck allontanato dalla Saxo Bank, in compagnia di Stuart O’Grady, per aver bevuto troppo (e non acqua o proteine) la sera del giorno di riposo. Forse il passo definitivo verso l’addio del lussemburghese dal danese. Che si conferma sempre più sergente di ferro.

Saverio Melegari

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI VILANOVA I LA GELTRU’

settembre 8, 2010 by Redazione  
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Anche durante la Vuelta ilciclismo.it vi proporrà il giornaliero almanacco – contenitore, con la rassegna stampa, i commenti dei tifosi (in arrivo un tifoso d’eccezione), le previsioni del tempo e la presentazione della tappa che verrà.

Foto copertina: la spiaggia di Vilanova i la Geltrù (wikipedia)

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Cosa succederà sul Rat Penat?

Vedo23: Ben poco credo, a meno che qualcuno dei pochissimi big vada in crisi e allora magari gli altri potrebbero organizzarsi – con qualche loro uomo – e forzare fino all’arrivo, dato che buona parte è in discesa.
Altrimenti niente: traguardo lontano e fare numeri in solitaria è dura.
Davanti probabilmente tenterà di andar via una fuga, ma potrebbe partire anche sulla salita con uomini di “seconda fascia”: i velocisti si staccano di sicuro e nessuna squadra tirerà per recuperarli credo.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Vuelta, a Erviti la decima tappa. Notte brava, Schleck cacciato ‎(Gazzetta dello Sport)

Purito ya es líder de la Vuelta(AS)

Erviti y ‘Purito’ se reparten el botín (Marca)

‘Purito’ Rodríguez, nuevo líder (El Mundo Deportivo)

Erviti breaks away for solo Vuelta stage
(The Daily Telegraph)

Erviti gewinnt die zehnte Etappe(Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Tagessieg für Erviti (Tageblatt)

Rodriguez endosse le rouge(L’Equipe)

Erviti s’impose, Rodriguez nouveau leader (Le Soir)

Au café à 5h du mat, Andy Schleck renvoyé de la Vuelta (La Dernière Heure/Les Sports)

Spanjaard Erviti wint rit 10, Belgen op 2 en 3 (De Standaard)

Joaquin Rodriguez enfin en rouge (L’Avenir)

Zingle 2e à l’étape, Rodriguez en rouge (Sud Presse)

Two Cyclists Sent Home From Vuelta a España (The New York Times)

Andy Schleck, Stuart O’Grady out of Spanish Vuelta for drinking alcohol(USA Today)

O’Grady kicked off Tour for drinking(The Age)

O’Grady booted out of Tour (Herald Sun)

O’Grady reacts to ‘harsh’ punishment (The Australian)

Aussie’s sly drink leaves big hangover (The Daily Telegraph – Australia)

LA TAPPA CHE VERRA’
Pirenei assenti nel 2009, Pirenei assenti (quasi) anche nel 2010. Non si può dire che sia esaltante il tracciato dell’unica frazione pirenaica inserita nel tracciato della Vuelta, soprattutto se paragonata agli ultimi due arrivi disputati a Pal, stazione invernale situata nel territorio andorrano. Nel 1998 e nel 2001 il percorso di gara era infarcito di ostacoli prima dell’arrampicata finale che, invece, stavolta costituirà, di fatto, l’unico motivo d’interesse di una tappa strutturata similmente a quella terminata ad Arcalis al Tour dell’anno scorso: chilometraggio superiore ai 200 Km e un facile colle collocato lontano delle fasi caldi, quindi l’attraversamento della capitale del principato e i 10 Km finali al 6,5%, un epilogo certamente meno impegnativo rispetto a quello di Arcalis, anche perchè si arriverà ad una quota inferiore di quasi 300 metri. E’ indubbio che questo è e rimane un traguardo tarato sulle misure degli scalatori, ma è anche vero che avranno minori margini di movimento, dovendo anche fare i conti con un gruppo presumibilmente ancora fresco all’attacco dell’ultima salita.

RADUNO DI PARTENZA: ore 10.55, Paseo Marítimo (monumento a Francesc Macía) (partenza ore 11.50)
VIA VOLANTE: ore 12.03, Km 3 della C-15 (direzione Vallafranca del Penedés)
MEDIE PREVISTE: 39 – 43 Km orari
SPRINT: Igualada (Km 45,2), tra le 13.12 e le 13.20; Andorra la Vella (Km 190), tra le 16.55 e le 17.28
ZONA RIFORNIMENTO: Ponts, attorno al 108° Km
GPM: Alto del Refugio (795m – 3a cat. – 9,4 Km al 4,1% – Km 56,8) tra le 13.30 e le 13.40; Andorra / Pal (1925m – 9,9 Km al 6,5% – arrivo in salita)
ARRIVO: alla Estació de Vallnord Sector Pal, tra le 17.23 e le 18.00
ULTIMO CHILOMETRO: in salita (6%-3%), curve e destra e sinistra e rettilineo d’arrivo di 200 metri pianeggiante.

METEO VUELTA

Vilanova i la Geltrú: cielo sereno, temperatura 22,5°C, venti moderati da WNW (24-26 Km/h), umidità al 42%
Igualada(45,2 Km): cielo sereno, temperatura 24,3°C (percepiti 30°C), venti moderati da W (15-17 Km/h), umidità al 28%
Ponts (106,7 Km): cielo sereno, temperatura 22,5°C, venti moderati da W (21-26 Km/h), umidità al 28%
Andorra La Vella (191,4 Km): cielo sereno, temperatura 16,9°C, venti debole da W (7-9 Km/h), umidità al 33%
Andorra / Pal : previsioni non disponibili

ARCHIVIO ALMANACCO
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LA MEILLEUR DELAPLACE

settembre 8, 2010 by Redazione  
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Ci si aspettava un altro epilogo allo sprint, ma le particolari condizioni di una gara disputata sotto la pioggia e con un percorso vallonato, hanno sovvertito tutti i pronostici, mandando all’aria non solo i progetti dei velocisti ma anche tutti i sogni di vittoria dello statunitense Phinney. Alla gioia del francese Delaplace, vincitore al termine di un finale molto combattuto, contro il compagno d’avventura Lindeman e il resto del gruppo, si contrapponeva l’amarezza dell’ex maglia gialla, protagonista di una clamorosa débacle, probabilmente mai vista nella storia del ciclismo: complice una caduta, nel volgere di 24 ore è stato proiettato all’indietro in classifica, compiendo un balzo di 118 posizioni, da quella di capoclassifica a quella di maglia nera. Ora comanda la corsa il britannico Dowsett ma l’arrivo in salita al Col du Béal “minaccia” ulteriori rimescolamenti.

Foto copertina: l’arrivo di Delaplace a Cusset (foto ASO/P.Perreve)

Il percorso vallonato della seconda tappa del Tour de l’Avenir invogliava la fuga e i cacciatori di tappe non se la sono fatta sfuggire, nella giornata che farà registrare il primo cambiamento al vertice della classifica.
Con la pioggia a fare da contorno e che accompagnerà i ciclisti per tutto il giorno, dopo solo 10 km di gara trascorsi a rintuzzare i vari tentativi di attacco, hanno avuto la meglio in tre, il francese Delaplace, l’olandese Lindeman e il danese Jorgensen. Il vantaggio dei tre si attesta tra i 2’ e i 2’30”, con gli statunitensi impegnati nelle operazione di salvataggio della maglia gialla di Phinney dalla cattiveria agonistica dei tre che, là davanti, continuavano a pestare sui pedali di comune accordo, incuranti del maltempo. La caduta di Jorgensen al km 106 gli preclude la possibilità di continuare il suo sogno di gloria, ma non infastidisce affatto i suoi compagni di fuga che, anzi, riescono a mantenere invariato il vantaggio nei confronti del plotone.
Gli ultimi 20 km di gara sono frenetici, con i fuggitivi che resistono ad oltranza, mentre dalle retrovie tenta la sortita il francese Bonnin, che riesce a portarsi fino a 23” dai due scatenati fuggitivi, prima di veder svanire le sue velleità.
Ma la discesa dell’ultimo GPM di giornata, la Côte des Corres, è fatale agli inseguitori. A causa della strada resa sdrucciolevole dalla pioggia e dalle foglie, una caduta rallenta gli inseguitori e costa la maglia gialla allo statunitense Taylor Phinney, giunto al traguardo buon ultimo, con un ritardo di 19’40”, compiendo un clamoroso e forse mai visto tuffo all’indietro in classifica, passando nel volgere di sole 24 ore dalla posizione di maglia gialla a quella di Malabrocca della situazione.
Nel frattempo nelle retrovie succedeva di tutto, mentre scemava inesorabilmente il vantaggio dei fuggitivi, che transitavano sotto la “flame rouge” con 13” sulla muta inseguitrice. A questo punto, i due fuggitivi cominciavano un duello rusticano finalizzato alla vittoria di tappa.
Tra i due ha la meglio il francese che ai meno 500 si butta con tutta la grinta e le energie residue verso un traguardo che lo accoglie festante. Digerita la sconfitta, all’altro sopravissuto della fuga rimane la soddisfazione di arrivare comunque secondo a 5” dal francese e con 3” sul gruppo, regolato alla sprint da un altro transalpino, Hardy.
L’uscita di scena dai piani alti dello statunitense Phinney è tornata a favore del britannico Dowsett che si è portata in testa alla classifica, con un vantaggio di appena 1” sull’australiano Matthews e di 14” sul vincitore odierno.
Oggi il Tour de l’Avenir proporrà la sua prima frazione interessante, la Saint-Pourçain-sur-Sioule – Col du Béal, 157 Km con arrivo in salita e altri 3 GPM che promettono nuovi è più sensibili sconvolgimenti. Il Col du Chansert (12.9 km al 5.6%) a 28 km al traguardo e sopratutto la salita finale al Col du Béal (13.3 km al 6.5%), saranno sicuramente teatro di scontri e di duelli a viso aperto, anche perché è difficile tenere in mano la corsa con squadre composte da appena 6 corridori.

Mario Prato

07-09-2010

settembre 8, 2010 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

Lo spagnolo Imanol Erviti (Caisse d’Epargne) si è imposto nella decima tappa, Tarragona – Vilanova i la Geltrú, percorrendo 175,7 Km in 4h13′31″, alla media di 41,583 Km/h. Ha preceduto di 37″ i belgi Zingle e Van Avermaet. Miglior italiano Mauro Finetto (Liquigas-Doimo), 4°. Lo spagnolo Joaquin Rodriguez (Team Katusha) passa in testa alla classifica, con 2″ sul connazionale Anton e 4″ sull’italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Doimo)

TOUR DE L’AVENIR
Il francese Anthony Delaplace (France A) si è imposto nella seconda tappa, Saint-Amand-Montrond – Cusset, percorrendo 150,5 Km in 3h35′21″, alla media di 41,932 Km/h. Ha preceduto di 5″ il tedesco Lindeman e di 8″ il francese Hardy. Il britannico Alex Dowsett (nazionale britannica) passa in testa alla classifica, con 1″ sull’australiano Matthews e 14″ su Delaplace.

TOUR DE SLOVAQUIE
L’olandese Wouter Wippert (Davo-Lotto-Davitamon) si è imposto nella settima ed ultima tappa, circuito di Jaslovské Bohunice, percorrendo 148,7 Km in 3h33′06″, alla media di 41,867 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Porsev e l’austriaco Schorn.
L’italiano Alessandro Bertuola (Kalev Chocolate Team – Kuota), si è piazzato 13°, mentre non ha preso il via il suo compagno di squadra Fabio Donesana. In classifica si impone lo sloveno Robert Vrecer (Perutnina Ptuj) con 1′36″ sul tedesco Seubert e 1′37″ sullo slovacco Kovác. Bertuola 39° a 4′50″.

DEGENKOLB DOMA LA CARICA DEI 109

settembre 7, 2010 by Redazione  
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Si è conclusa con il previsto volatone la prima frazione in linea del Tour de l’Avenir. Rispetto anche il solito copione delle fughe, nate prima in partenza e poi in prossimità dei traguardi GPM, nel finale il gruppo ha fatto valere la sua legge, rientrando sugli ardimentosi di giornata e presentandosi compatto sul rettilineo d’arrivo di Saint-Amand-Montrond, dove si sono giocati il successo ben 109 pretendenti (su un plotone composto di 118 corridori). Il più lesto è stato il tedesco Degenkolb, che ha avuto ragione dell’australiano Matthews e del polacco Kwiatkowski. Lo statunitense Taylor Phinney conserva senza troppi problemi la maglia gialla

Foto copertina: il successo allo sprint di Degenkolb (foto ASO/P.Perreve)

A Saint-Amand-Montrond dopo 144 km di bagarre la prima tappa in linea del Tour de l’Avenir si è conclusa con la vittoria del tedesco Degenkolb, a capo d’un volatone a gruppo quasi completamente compatto, con 109 pretendenti al successo lanciati a tutta velocità.
Il sigillo del teutonico ha messo la parola fine ad una tappa battagliata fin dai primi metri di gara, con il francese Loïc Desriac ad animare la fuga che ha caratterizzato la giornata.Il tentativo del francese della “nazionale B” non è però stato ben accettato dal plotone, che ha provato in tutti i modi a rintuzzare le velleità del fuggitivo.
Il vantaggio massimo di 2’45” non ha spaventato gli inseguitori che, alternandosi continuamente nelle avanguardie del gruppo, sono riusciti a colmare il gap quando mancavano 30 km al traguardo.
Prima dell’ultimo passaggio sulla Côte de Vieille si scatena ancora di più la bagarre, con Delaplace che si invola e passa al GPM con 25’’ su Bardet, Cousin e Atapuma. Ma le rappresentative tedesca, americana, svizzera, francese, inglese e australiana si sono leste gettate all’inseguimento delle lepri, avendo tutti gli interessi ad arrivare a ranghi compatti e a mettere nella miglior posizioni le proprie ruote veloci.
Questo gran lavoro ha avuto buon esito e il tedesco Degenkolb è riuscito a passare davanti a tutti sotto lo striscione, con l’australiano Matthews e il polacco Kwiatkowski a occupare gli altri gradini del podio.
Il quinto posto dello statunitense Phinney è sufficiente a fargli mantenere la maglia gialla di leader, mentre il gran lavoro del “fuggitivo” Desriac è stato ricompensato con la conquista della maglia a pois di miglior scalatore.
Oggi è atteso il secondo round tra i velocisti, nonostante la seconda tappa, tracciata tra Saint-Amand-Montrond e Cusset su tracciato vallonato di 150 km, preveda ben 4 GPM di 4a categoria e due di 3a. L’ultima difficoltà, la Côte des Corres, 2,6 km al 5,2 % sarà scavalcata quando mancheranno 12 km al traguardo.

Mario Prato

06-09-2010

settembre 7, 2010 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

Giorno di riposo

TOUR DE L’AVENIR
Il tedesco John Degenkolb (nazionale tedesca) si è imposto nella prima tappa, Vierzon – Saint-Amand-Montrond, percorrendo 144 Km in 3h37′05″, alla media di 39,800 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Matthews e il polacco Kwiatkowski. Lo statunitense Taylor Phinney (nazionale USA) conserva la testa della corsa con 6″ sul britannico Dowsett e 7″ su Matthews.

TOUR DE SLOVAQUIE
L’austriaco Daniel Schorn (Team Netapp) si è imposto nella sesta tappa, Cadca – Jaslovské Bohunice, percorrendo 193,4 Km in 4h20′16″, alla media di 44,585 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Porsev e il ceco Kloucek.
Gli italiani Alessandro Bertuola e Fabio Donesana (entrambi della formazione Kalev Chocolate Team – Kuota), si sono rispettivamente piazzati 20° e 75° (a di 5′01″). Lo sloveno Robert Vrecer (Perutnina Ptuj) conserva la testa della corsa, con 1′36″ sul tedesco Seubert e 1′37″ sullo slovacco Kovác. Bertuola 39° a 4′50″, Donesana 64° a 27′25″

FINALMENTE SINKEWITZ

settembre 6, 2010 by Redazione  
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Dopo una fuga di 50km è Sinkewitz che si aggiudica lo sprint superando sul traguardo Pozzovivo. Il gruppo giunge con circa un minuto di ritardo regolato da Visconti quindi Sagan e Marcato a chiudere la top five. Per Pozzovivo un altro piazzamento a metà tra la gioia e il disappunto.

Foto copertina: Patrik Sinkewitz taglia per primo il traguardo di Lugo (foto Riccardo Scanferla)

Un anno, abbondante. Tanto tempo ci è voluto per rivedere Sinkewitz tagliare un traguardo a braccia alzate: il tedesco si è aggiudicato l’edizione 2010 del Giro di Romagna battendo in volata il compagno di fuga Pozzovivo.

Un’edizione molto intensa fin dai primi chilometri. Sono, infatti, stati sette i tentativi di fuga visti solo nei primi cento chilometri pianeggianti: Sapa, Ginanni, Ratto, Lorenzetto, Longo Borghini, Noè, Marcato, Loria, solo per citare alcuni di quelli che hanno tentato di sorprendere il gruppo da lontano.

Alla fine riesce ad evadere dal plotone Ratto che entra a Forlì con un vantaggio di più di 3’ su Longo Borghini, Ricci Bitti e Nakajima. Il gruppo, invece, transitava a quasi sei primi. Il battistrada perde però rapidamente il suo vantaggio, facendosi scavalcare sulle prime rampe del Bertinoro dal più diretto inseguitore Longo Borghini.

È negli ultimi chilometri che la corsa si infiamma seriamente. Le salite di Rocca delle Caminate, Baccanello, Monte Trebbio e Monte Carla sono infatti il trampolino di lancio per il duo Sinkewitz-Pozzovivo, che a cinquanta chilometri dal traguardo vanno a richiudere sugli ultimi fuggitivi e si involano verso l’arrivo.

Dopo essere scollinati con 40” in cima al Trebbio, sul Monte Carla i due battistrada aumentano il loro vantaggio fino a 2’, sufficiente per affrontare gli ultimi venti chilometri pianeggianti senza farsi riprendere dal gruppo inseguitore, forte dopo lo scollinamento di una ventina di unità.

A questo punto il vantaggio della coppia al comando scende sensibilmente, ma altrettanto velocemente il traguardo si avvicina davanti a loro. La gara si decide così in uno sprint dall’esito scontato: uno dei più grandi talenti da corse di un giorno, prima della squalifica per doping datata 2007, ha avuto la meglio sullo scalatore puro e quindi poco adatto a questo genere di arrivi. Pozzovivo si è, infatti, dovuto accontentare del secondo posto, staccato tra l’altro di due secondi.

Alle loro spalle è giunto a 58” Visconti, compagno di Sinkewitz, che ha regolato il gruppo anticipando Sagan e Marcato.

Per Pozzovivo un altro piazzamento nelle gare da un giorno che da un lato fa vedere come sia l’italiano più forte in questo momento quando le pendenze si fanno interessanti, dall’altro lascia l’amaro in bocca per le numerose ottime prestazioni non coronate nel migliore dei modi, a causa delle carenze allo sprint indispensabili per certe gare.

Andrea Mastrangelo

UN AVENIR A STELLE E STRISCE

settembre 6, 2010 by Redazione  
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È partita parlando americano la 47a edizione del Tour de l’Avenir, la speciale edizione della Grande Boucle riservata ai dilettanti, ma aperta anche ad una quota di professionisti. Tra questi ultimi, in qualità di “stagista”, dallo scorso agosto sta muovendo i primi passi tra i grandi il giovane promettente Taylor Phinney, sul quale ha già messo gli occhi Lance Armstrong: è ha visto giusto il sette volte vincitore del Tour poiché è stato proprio il corridore statunitense il primo ad indossare la maglia gialla, stracciando la concorrenza nella breve crono d’apertura di Vierzon.

Foto copertina: Taylor Phinney festeggia vestendo la prima maglia gialla della sua carriera (foto USA Cycling)

È cominciato con un sottofondo di tic-tac il 47° Tour de l’Avenir.
La corsa a tappe francese per quelli che si chiamavano “dilettanti”, dal1961è l’anticamera del ciclismo che conta.
Nella sua quasi cinquantennale storia, a onor del vero, la corsa ha perso un poco del suo blasone – oggi è divenuta una gara “open”, aperta anche ad una certa percentuale di corridori professionisti – e il suo fascino si è leggermente offuscato a scapito di prove più giovani e di un calendario sempre più intasato anche a questi livelli. Ma, come un’elegante signora francese, la corsa a tappe transalpina anche quest’anno si è presentata all’appuntamento con la sua storia, forte di una partecipazione che vede al via le nazionali di 17 paesi, due rappresentative francesi e una selezione mista.
Sulla pedana di partenza del cronoprologo, purtroppo, non si è presentato nessun rappresentante italiano.
Comunque, come si dice, gli assenti hanno sempre torto e quindi passiamo subito a raccontare quello che è successo lungo i 7 km che hanno dato il via alla corsa e consegnato la vittoria, ampiamente pronosticata, allo statunitense Taylor Phinney.
Il cronoprologo, interamente disputato sul territorio urbano di Vierzon, nella regione del Centre, ha visto il primo miglior tempo di un altro statunitense, Andy Talansky, che ha resistito per un’ottantina di arrivi.
Ma con la discesa in campo di atleti più avvezzi alla lotta “contre le montre”, a quel punto si sono rapidamente susseguiti i cambi al vertice: Loïc Desriac (Fance B), Michael Matthews (AUS) e Alex Dowsett (GBR), recente campione europeo della specialità, si scalzano rispettivamente dalla leadership ma l’arrivo dello statunitense Phinney ferma le lancette sul tempo di 8’55” e mette tutti d’accordo, infilandosi lui stesso in saccoccia il primo arrivo del Tour de l’Avenir 2010.
Oggi la prima tappa in linea prevede 144 km tra Vierzon e Saint-Amand-Montrond, con un circuito finale di 20,5 km caratterizzato dalla salita della Vieille Côte, 1 km all’8,3%, che dovrà essere ripetuta tre volte. Nonostante tutto, un finale tarato sulle misure dei velocisti.

Mario Prato

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI ALCOY

settembre 6, 2010 by Redazione  
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Anche durante la Vuelta ilciclismo.it vi proporrà il giornaliero almanacco – contenitore, con la rassegna stampa, i commenti dei tifosi (in arrivo un tifoso d’eccezione), le previsioni del tempo e la presentazione della tappa che verrà.

Foto copertina: vista panoramica di Alcoy (www.mbordera.org)

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

HOTDOGBR: oggi arriva la fuga (con chi? boh, forse Nocentini è il più adatto tra i nostri) ma ci saranno anche scaramucce tra gli uomini di classifica nel finale

Vedo23: Dopo una tappa non durissima ma comunque mossa credo che la salita dell’ultimo Km basti per creare qualche piccolo distacco tra i big… (quei pochi rimasti tali dopo la prima settimana)
Chissà però che non ci possa essere un attacco da un po’ più lontano, anche solo prima della salita… La Liquigas ha Zhaug che sembra in palla e Kreutziger e può impostare un buon ritmo: ieri è bastato un ritmo regolare per staccare tutti tranne 10-15 corridori (prima ancora delle pendenze dure)!

Vedo23: Mamma mia quanto è brutta la Vuelta!!!
Poi con questa regia e con questo commento non parliamone…
Davvero sfortunato Petacchi mannaggia!!

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Vuelta, Petacchi si ritira. A David Lopez la 9a tappa ‎(Gazzetta dello Sport)

Sólo para valientes (AS)

David López se doctora en Alcoy (Marca)

David López vence en Alcoy (El Mundo Deportivo)

Lopez prevails in gruelling stage(The Independent)

Lopez wins stage nine of Vuelta(The Daily Telegraph)

Lopez jubelt bei Vuelta – Anton verteidigt Rot (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Lopez prend ses aises(L’Equipe)

Anton reste leader (Le Soir)

La Vuelta se cherche un patron (La Dernière Heure/Les Sports)

Eerste week kost krachten (De Standaard)

Un rouge grand cru pour Philippe Gilbert (L’Avenir)

David Lopez Garcia gagne la 9e étape, Anton reste leader (Sud Presse)

Lopez takes 9th stage of Vuelta, Anton keeps lead(USA Today)

Anton retains Tour of Spain lead (The Age)

LA TAPPA CHE VERRA’
Oggi la Vuelta si riposa, nell’attesa di andare alla scoperta di una nuova ascesa. Domani, infatti, nel finale della tappa di Vilanova i la Geltrú i corridori andranno ad affrontare per la prima volta nella storia l’Alto del Rat Penat. Praticamente questa sconosciuta asperità è una riedizione dello Xorret, un pelo più lunga (4,4 Km) e un pelo meno pendente (media del 10,3%, massima del 18%) e potrebbe mettere a dura prova i pretendenti al successo finale. Ha una sola pecca la salita del “pipistrello” (questo è il significato del toponimo in dialetto valenciano) ed è quella di non essere situata vicina al traguardo, distante 32 Km. Difficilmente un uomo solo riuscirà ad involarsi su questa asperità, con la speranza di andare fino al traguardo, e altrettanto difficilmente – memori di quanto successo nel finale di Malaga sul facile Puerto de Leon – gli sprinter riusciranno a recuperare, considerato anche che il tratto verso Vilanova i la Geltrú è spezzato da alcune contropendenze.
Se qualcuno dei big più attesi, però, dovessere dare dei segni di cedimento sull’inedito picco catalano, allora davanti certo non staranno a guardarsi e questa frazione complessivamente non durissima (il Rat Penat sarà l’unico GPM giornaliero) diventerà per lui una pesante croce.

RADUNO DI PARTENZA: ore 12.15, Anfiteatro Romano (Paseo de las Palmeras) (partenza ore 13.10)
VIA VOLANTE: ore 13.23, T11 Autovía de Noroeste
MEDIE PREVISTE: 39 – 43 Km orari
SPRINT: Valls (Km 40), tra le 14.18 e le 14.24; El Pont d’Armentera (Km 56,9), tra le 14.42 e le 14.50
ZONA RIFORNIMENTO: Sant Martí Sarroca, attorno al 93° Km
GPM: Alto del Rat Penat (495m – 1a cat. – 4,4 Km al 10,8% – Km 66,8) tra le 16.43 e le 17.04
ARRIVO: a Vilanova i la Geltrú, in Paseo Marítimo, tra le 17.28 e le 17.53
ULTIMO CHILOMETRO: rettilineo di 130 metri pianeggiante, curva dolce a sinistra, rettilineo di 250 metri pianeggiante, rotatoria, curva dolce a destra e rettilineo d’arrivo di 520 pianeggiante.

METEO VUELTA

Tarragona: nuvole sparse, temperatura 28,5°C (percepiti 31°C), venti moderati da SSE (16-17 Km/h), umidità al 63%
Valls (40 Km): cielo sereno, temperatura 28,2°C (percepiti 30°C), venti moderati da SE (15-19 Km/h), umidità al 59%
Vilafranca del Penedes (103 Km): poco nuvoloso, temperatura 25,9°C (percepiti 28°C), venti moderati da SSE (14-18 Km/h), umidità al 69%
Vilanova i la Geltrú: nuvole sparse, temperatura 25,7°C (percepiti 28°C), venti moderati da SSE (14-17 Km/h), umidità al 77%

ARCHIVIO ALMANACCO
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05-09-2010

settembre 6, 2010 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

VUELTA A ESPAÑA

Lo spagnolo David Lopez (Caisse d’Epargne) si è imposto nella nona tappa, Calpe – Alcoy, percorrendo 187,7 Km in 5h20′51″, alla media di 35,100 Km/h. Ha preceduto di 6″ il ceco Kreuziger e di 13″ l’italiano Giampaolo Caruso (Team Katusha). Lo spagnolo Igor Anton (Euskaltel-Euskadi) conserva la testa della classifica, con lo stesso tempo del connazionale Rodriguez. Terzo l’italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Doimo) a 2″.

GIRO DELLA ROMAGNA
Il tedesco Patrik Sinkewitz (ISD – Neri) si è imposto nella classica romagnola percorrendo 211 Km in 5h08′, alla media di 41,104 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’italiano Domenico Pozzovivo (Colnago – CSF Inox) e di 58″ l’italiano Giovanni Visconti (ISD – Neri).

TOUR DE L’AVENIR
Lo statunitense Taylor Phinney (nazionale USA) si è imposto nel prologo, circuito di Vierzon, percorrendo 7 Km in 8′55″, alla media di 47,103 Km/h. Ha preceduto di 6″ il britannico Dowsett e di 7″ l’australiano Matthews.

TOUR DE SLOVAQUIE
Lo sloveno Robert Vrecer (Perutnina Ptuj) si è imposto anche nella quinta tappa, cronometro Mosty U Jablunkova – Cadca, percorrendo 19,9 Km in 24′56″, alla media di 47,888 Km/h. Ha preceduto di 24″ il greco Tamouridis e di 31″ il ceco Bárta.
Gli italiani Fabio Donesana e Alessandro Bertuola (entrambi della formazione Kalev Chocolate Team – Kuota), si sono rispettivamente piazzati 41° (a 2′23″) e 44° (a di 2′33″). Vrecer conserva la testa della corsa, con 1′36″ sul tedesco Seubert e 1′37″ sullo slovacco Kovác. Bertuola 40° a 4′50″, Donesana 63° a 22′24″

MEMORIAL DAVIDE FARDELLI
L’australiano Luke Durbridge (Team Jayco Skins) si è imposto nella gara a cronometro italiana, percorrendo 25 Km in 31′44″, alla media di 47,363 Km. Ha preceduto di 11″ il kirghizo Wacker e di 12″ il tedesci Kittel.
Nella gara riservata alle donne si è imposta la statunitense Amber Neben (Mx1), percorrendo 25 Km in 34′36″, alla media di 43,439 Km/h. Ha preceduto di 41″ l’australiana Whitelaw Eustace e di 1′24″ l’italiana Noemi Cantele (Columbia-HTC Women).

GROTE PRIJS JEF SCHERENS – RONDOM LEUVEN
L’olandese Lars Boom (Rabobank) si è imposto nella corsa belga percorrendo 183,3 Km in 4h09′24″, alla media di 44,098 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Vantomme e il tedesco Wegmann. Miglior italiano Francesco Reda (Quick Step).

TOUR DU DOUBS
Il francese Jeróme Coppel (Saur – Sojasun) si è imposto nella corsa francese percorrendo 194,5 Km in 4h26′29″, alla media di 43,792 Km/h. Ha preceduto di 11″ il connazionale Hivert e il colombiano Duque.

KERNEN OMLOOP ECHT-SUSTEREN
L’olandese Peter Schulting (Cyclingteam Jo Piels) si è imposto nella corsa olandese percorrendo 177 Km in 3h56′05″, alla media di 44,984 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Schweizer e l’olandese Kreder.

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