16-09-2010

settembre 16, 2010 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

VUELTA A ESPAÑA

Il britannico Mark Cavendish (Team HTC-Columbia) si è imposto nella diciottesima tappa, Valladolid – Salamanca, percorrendo 148,9 Km in 3h27′11″, alla media di 43,121 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’argentino Juan-Jose Haedo e il portoghese Cardoso. Miglior italiano è Daniele Bennati (Liquigas-Doimo), 15° a 5. L’italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Doimo) conserva la testa della corsa con 39″ sullo spagnolo Mosquera e 1′59″ sullo slovacco Peter Velits.

TOUR OF CHINA
Il tedesco Dirk Müller (Team Nutrixxion Sparkasse) si è imposto nella quinta tappa, circuito di Taishan, percorrendo 109 Km in 2h34′48″, alla media di 42,248 Km/h. Ha preceduto di 11″ il connazionale Fuchs e l’iraniano Askari. Müller ritorna in testa alla classifica, con 34″ sull’australiano Tanner e 41″ sullo statunitense Summerhill.

TOUR DE HOKKAIDO (Giappone)
Il giapponese Taiji Nishitani (Aisan Racing Team) si è imposto nel prologo, circuito del velodromo di Hakodate, percorrendo 0,8 Km in 53″, alla media di 54,334 Km/h. Ha preceduto il corridore di Taipei Hsin Hsiao e il giapponese Tsuji (col medesimo tempo del vincitore). Unico italiano in gara, Vincenzo Garofolo (Team Nippo), si è piazzato 45° a 4″.

TOUR OF BRITAIN
Il tedesco André Greipel (Team HTC – Columbia) si è imposto nella sesta tappa, King’s Lynn – Great Yarmouth, percorrendo 190 Km in 4h09′05″, alla media di 45,768 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo sloveno Bozic e l’argentino Lucas Sebastien Haedo. Miglior italiano Pierpaolo De Negri (ISD – Neri Giambenini), 5°. L’elvetico Michael Albasini (Team HTC – Columbia) conserva la testa della corsa, con 1′26″ su Bozic e 1′27″ sull’australiano Porte. Miglior italiano Marco Frapporti (Colnago – CSF Inox), 10° a 3′36″.

TOUR OF BULGARIA
Il portoghese Ricardo Mestre (Palmeiras Resort – Tavira) si è imposto nella sesta tappa, Dobrich – Razgrad, percorrendo 150 Km in 3h57′39″, alla media di 37,871 Km/h. Ha preceduto di 14″ i tedeschi Mohs e Barth. Il ceco Tomas Buchacek (PSK Whirlpool – Author) conserva la testa della classifica, con 4″ sul colombiano Diaz Corrales e sullo spagnolo Mancebo Pérez.

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI PENAFIEL

settembre 15, 2010 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche durante la Vuelta ilciclismo.it vi proporrà il giornaliero almanacco – contenitore, con la rassegna stampa, i commenti dei tifosi (in arrivo un tifoso d’eccezione), le previsioni del tempo e la presentazione della tappa che verrà.

Foto copertina: il castello di Penafiel (castelli.qviaggi.it)

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Come andranno Nibali e gli avversari più pericolosi?

Hotdogbr: diciamo intanto che la crono la vincerà Cancellara davanti a Larsson e che, visto il percorso lineare di andata e ritorno verso Penafiel, il vento inciderà poco e al massimo se sarà forte rappresenterà un piccolo vantaggio per Nibali, credo che il siciliano riesca a dare almeno 2′ sia a Rodriguez che a Mosquera, qualcosa meno a F.Schleck che comunque è ancora lontano da lui in classifica

Telesport: Cancellara battuto da Menchov!!

MirkoBl: E’ anche un po’ sfigato Nibali… Va a finire che rischia di perdere la Vuelta per colpa della foratura odierna.
Tra l’altro, complimenti ai meccanici che gli hanno cambiato la ruota.
E’ rimasto un solo avversario, Mosquera. Sabato, via la fuga e marcatura serrata. Poi conteranno le gambe (e, spero, non le alleanze).

Hotdogbr: 38” Mosquera a Nibali non li ha mai guadagnati in questa Vuelta, ce ne sono stati 20 ad Andorra, 11 ai Lagos de Covadonga e 19 a Cotobello, vero anche che ancora prima della Bola del Mundo la salita di Navacerrada è impegnativa e che ci sono anche i 20” di abbuono. Per il terzo posto è lotta a tre tra Velits, Schleck e Rodriguez ma credo che lo slovacco riesca a difendersi

Howling Wolf14: Mosquera non mancherà di attaccare sulla Bola del Mundo, ma credo che Nibali abbia i mezzi per un’ottima difesa. Per il terzo gradino del podio è una bella lotta.

Salitepuntocià: Non mi aspettavo un Mosquera cosi’,pensavo ormai fosse fuori dai giochi. Ora è il favorito 66% nibali 34%. Basta che ripeta le prestazioni di andorra, covadonga,c otobello, il resto lo fara’ l’abbuono se serve, perche bola du mundo è molto più dura… speriamo piova, certo che la foratura ha inciso molto

Alefederico: Mosquera non è un problema (le alleanze si). L’abbuono lo si annulla lasciando libertà ad una fuga “buona” con qualche bello scalatore dentro. Nibali è il leader ed ha tane belle carte da giocare.
Mosquera senza abbuono 38″ non glieli prende neppure sul Mortirolo.
Temo invece alleanze Spagnole contro il notro. Gli Spagnoli sono molto più uniti rispetto ai nostri al Giro e sono in grado di metterlo in difficoltà. Già ieri Rodriguez alla TV Spagnola ha praticamente dichiarato che correrà per Mosquera.

Gibosimoni: Non credo in una percentuale così sfavorevole all’Italiano, ha comunque 38″ di vantaggio che non sono quisquilie, e su salite molto dure è un tempo troppo largo da poter colmare, anche con gli abbuoni. Via la fuga di seconde linee, occhio ad imprevisti e eventuali agenti atmosferici, marcatura stretta su Mosquera ma non rispondere ai suoi attacchi se mandano fuori soglia. Questi sono gli imperativi per giungere in Rosso a Madrid.
Forza Vincenzo!

Salitepuntocià: semmai è l’opposto,fosse una salita al 5% 38″ son troppi,ma se gia’ al 7-8% ha gia pers 10-20″ da mosquera, all’11% e 3km penso si raddoppi il distacco,saranno 3 km molto lunghi andranno su a 15km h e tutto dilaterà,deve non perdere piu di 100mt:anche un distacco di 300mt posson dire 45″…

Hotdogbr: ok sul fatto che la Liquigas cercherà di far andare la fuga ma ci sono anche gli altri che corrono, se il ds della Xacobeo è furbo farà di tutto al contrario perchè la fuga non arrivi e gli uomini per controllare la corsa la Xacobeo li ha.

Vedo23: Dici? Con qualche buon atleta in fuga non la vedo così semplice per loro…

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Vuelta, Nibali riprende la maglia. Ora il suo rivale è Mosquera ‎(Gazzetta dello Sport)

Vuelta: Skvelý Peter Velits vyhral časovku a celkovo je tretí! (Pravda)

Purito se hunde; la baza es Mosquera(AS)

Mosquera y Nibali se jugarán la Vuelta
a España en la Bola del Mundo (Marca)

Nibali, líder (El Mundo Deportivo)

Fränk Schleck bleibt Vierter in der Gesamtwertung (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Nibali bei Vuelta wieder vorn (Tageblatt)

Il n’en reste que deux(L’Equipe)

Velits remporte le chrono, Nibali devient leader (Le Soir)

Vers un duel Nibali – Mosquera, Rodriguez a tout perdu (La Dernière Heure/Les Sports)

Leider Rodriguez gaat ten onder in tijdrit Vuelta (De Standaard)

Velits gagne le contre-la-montre, Nibali en rouge (L’Avenir)

Nibali reprend le maillot de leader à la Vuelta (Sud Presse)

LA TAPPA CHE VERRA’
Sgusciati attraverso le forche caudine della crono individuale, ora i più attesi protagonisti della Vuelta veleggeranno in direzione della “redde rationem” della Bola del Mundo affrontando due tappe abbastanza facili, nelle quali lasceranno il palcoscenico ai velocisti ed agli attaccanti di giornata. La 18a frazione sarà una delle più agevoli, non lunghissima e totalmente sprovvista di GPM, con le principali difficoltà riservate ai velocisti. Questi dovranno fare i conti col maltempo (previste deboli piogge nel finale) e un rettilineo d’arrivo in soave ascesa, che potrebbe fulminare gli sprinter usciti più provati dalle tappa asturiane.

RADUNO DI PARTENZA: ore 13.05, Campo Grande (partenza ore 14.00)
VIA VOLANTE: ore 14.13, Km 4 della CL-610 (direzione Medina del Campo)
MEDIE PREVISTE: 41 – 45 Km orari
SPRINT: La Serrada (Km 21), tra le 14.41 e le 14.43; Medina del Campo (Km 39,6), tra le 15.05 e le 15.10
ZONA RIFORNIMENTO: Vadillo de la Guareña, attorno al 81° Km
ARRIVO: a Salamanca, in Avenida de Federico Anaya, tra le 17.31 e le 17.50
ULTIMO CHILOMETRO: rettilineo di 600 metri in dolce ascesa, rotatoria e rettilineo d’arrivo di 400 metri in dolce ascesa.

METEO VUELTA
Valladolid: nuvole sparse, temperatura 22,3°C, venti moderati da E (16-21 Km/h), umidità al 51%
Medina del Campo (39,6 Km): nuvole sparse, temperatura 25,1°C, venti moderati da E (10-14 Km/h), umidità al 42%, possibilità di debolissime precipitazioni (meno di 0,1 mm)
Fuentesauco (93 Km): piogge deboli (0,5 mm), temperatura 26,1°C, venti deboli da WSW (9-14 Km/h), umidità al 42%
Salamanca: alternanza di piogge deboli (0,5 mm) e schiarite, temperatura 25,7°C, venti moderati da WSW (17-21 Km/h), umidità al 45%

ARCHIVIO ALMANACCO
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NIBALI TORNA IN ROSSO, L’AVVERSARIO ORA E’ MOSQUERA

settembre 15, 2010 by Redazione  
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Il siciliano riconquista la maglia rossa di leader nella cronometro di Peñafiel, malgrado una foratura nei primi chilometri, approfittando di una giornataccia di Joaquin Rodriguez, che scivola addirittura al 5° posto in classifica generale. A contendergli la Vuelta resta però un sorprendente Ezequiel Mosquera, che disputa la miglior crono della sua carriera e cede 19’’ soltanto a Nibali. 39’’ ora il distacco tra i due, che si giocheranno il successo finale sabato a La Bola del Mundo, ultimo arrivo in quota. Il successo di tappa va a Peter Velits, davanti a Denis Menchov e Fabian Cancellara.

Foto copertina: Vincenzo Nibali in maglia rossa; il siciliano è tornato oggi in vetta alla generale (foto Unipublic)

La maglia rossa è stata riconquistata, l’avversario più quotato – Joaquin Rodriguez – è crollato oltre ogni attesa, ma la Vuelta ancora non è nelle mani di Vincenzo Nibali. All’orizzonte torna a profilarsi infatti il pericolo rappresentato da Ezequiel Mosquera, autore della miglior prova a cronometro della sua lunga carriera, e ora secondo ad appena 39’’ dal siciliano in classifica generale, con ancora la tappa della Bola del Mundo a disposizione per colmare il divario. Un pericolo reso ancora più concreto dal fatto che la riconquista della leadership non ha fugato il dubbio che la condizione di Nibali, straordinaria ad inizio Vuelta, stia andando un po’ scemando, perplessità al contrario rafforzata dal confronto con i risultati degli altri uomini di classifica sui 46 km del tracciato di Peñafiel.
Certo, per valutare la cronometro del messinese sarebbe stato utile poterla comparare con quella degli specialisti, oggi però pesantemente penalizzati da un vento che ha cambiato direzione nel corso della giornata, avvantaggiando nettamente i corridori partiti dalle 16 in avanti. Proprio questi capricci del meteo hanno privato Fabian Cancellara della prima vittoria di tappa in questa Vuelta, vanificando una prestazione che aveva consentito all’elvetico di aspettare i big al traguardo con una trentina di secondi di margine su David Zabriskie. Che le condizioni fossero cambiate lo si era già intuito quando Leif Hoste, grande passista ma non altrettanto forte cronoman, si era collocato in 2a piazza, appena dietro all’elvetico, ed è diventato certezza quando Denis Menchov, 5° a 58’’ da Cancellara all’ultimo intermedio, a 15 km dal traguardo, ha fatto registrare il miglior tempo all’arrivo, abbassando di 25’’ quello fatto registrare dal trionfatore dell’ultima Roubaix.
Con il russo comunque fuori classifica sin dalla seconda settimana, l’attenzione di tutti si è focalizzata sugli ultimi quattro atleti a prendere il via: Frank Schleck, all’attacco del podio dopo l’ottima prova di Cotobello, Ezequiel Mosquera, il meno specialista, destinato sulla carta ad una corsa volta a salvaguardare la terza piazza dall’assalto del lussemburghese, Vincenzo Nibali, il più forte a cronometro tra i quattro, e Joaquin Rodriguez, capoclassifica con il solo obiettivo di tenersi in corsa in vista dell’ultimo arrivo in salita. Previsioni, quelle riassunte, andate sconvolte in almeno tre casi su quattro.
Schleck, apparso in netta crescita negli ultimi giorni, ha offerto una pessima prova da 51° posto, che ha segnato un nettissimo peggioramento rispetto alla buona prova contro il tempo del Tour de Suisse di giugno. Mosquera, messo al riparo dal pericolo lussemburghese dalla cattiva giornata dello stesso Schleck, non si è accontentato di avere virtualmente guadagnato il podio inseguito da una carriera, ma si è prodotto nella cronometro migliore delle sue dodici stagioni da professionista, chiudendo 19°, a soltanto 2’13’’ dal vincitore. Nibali, dopo avere ben reagito ad una foratura nei primi chilometri di gara, aggravata dal panico che ha colto il meccanico, colpevole di aver fatto cadere la bici del leader Liquigas e di avere dimenticato di spingerlo per agevolarne la ripartenza, non ha rispettato le attese negli ultimi due terzi di gara, terminando a 1’54’’, in una modesta 15a posizione. Rodriguez, benché abbia effettivamente pagato una specialità non sua, è andato oltre ogni più nera previsione, lasciando per strada lo sproposito di 6’12’’.
La pessima prova del Purito, pur levando un grosso ostacolo a Vincenzo Nibali lungo la via della conquista del primo GT in carriera, fa però aumentare i rimpianti per un tempo che si pensava potesse essere inferiore, oltre che per una foratura senza la quale, a quest’ora, il siciliano avrebbe una mano e mezza sul successo finale. A questo punto, invece, Nibali dovrà guardarsi dall’attacco di Ezequiel Mosquera lungo la salita più dura di questa Vuelta, quella che porterà agli oltre 2200 metri della Bola del Mundo, al termine di 3 km conclusivi tremendi, con picchi di pendenza che lambiscono il 20%. E se da un lato è vero che i 39’’ di differenza in classifica sono un divario superiore a quanto il galiziano abbia mai inflitto al messinese in queste due settimane e mezzo di gara, è altrettanto vero che nessun arrivo in quota sin qui affrontato è comparabile a quello che gli atleti troveranno sabato prossimo, e che i 20’’ di abbuono al vincitore (uno sproposito nel ciclismo moderno, in cui gran parte delle corse a tappe si vincono con margini non superiori a cinque volte il bonus per il successo parziale) potrebbero essere preziosissimi alleati dello spagnolo.
Mentre i maligni si interrogheranno sul fatto che un quasi 35enne scalatore puro possa mostrare simili miglioramenti nella disciplina a lui meno congeniale con la sola forza dell’applicazione, noi – che maligni non siamo – ci consoliamo pensando che, a meno di cataclismi, nemmeno una giornataccia in stile Cotobello potrà far scendere Nibali al di sotto del 2° posto, dal momento che il 3° in classifica è ormai a 2’. Un terzo che risponde al nome di Peter Velits, senz’altro la vera sorpresa di giornata, capace, grazie ad uno strepitoso finale, di soffiare per appena 12’’ a Menchov una vittoria di tappa che avrebbe reso meno amara la sfortunata partecipazione del russo a questa Vuelta, già compromessa, in ottica classifica generale, dalla caduta con annessa botta al ginocchio delle prime tappe. Più indietro, fra i 3’44’’ di ritardo di Schleck e i 4’13’’ di Sastre, una schiera di 6 corridori (Rodriguez, Tondo, Danielson e Roche quelli nel mezzo) in lotta per la 4a piazza, pronti poi ad approfittare di un eventuale (e non impossibile) débacle dello slovacco per salire sul gradino più basso del podio. Luis Leon Sanchez, 10° a 5’43’’, si è sostanzialmente assicurato l’ultimo posto utile per figurare nella top 10, anche grazie all’incredibile (per il tempismo) guasto meccanico occorso a David Garcia pochi metri dopo la partenza.
In attesa delle ultime montagne, la Vuelta vivrà, a partire da domani, una due giorni di relativo riposo, con due traguardi, a Salamanca e a Toledo, che solamente una fuga da lontano sembra poter strappare ai velocisti. Frazioni che dovrebbero vivere soprattutto sulla lotta Cavendish – Farrar – Bennati per i successi parziali; sempre ammesso che, dopo le dimostrazioni di forza di Cannonball a Lleida e Burgos, sia ancora lecito prevedere una lotta degna di tale nome.

Matteo Novarini

15-09-2010

settembre 15, 2010 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

Lo slovacco Peter Velits (Team HTC-Columbia) si è imposto nella diciasettesima tappa, circuito a cronometro di Peñafiel, percorrendo 46 Km in 52′43″, alla media di 52,355 Km/h. Ha preceduto di 12″ il russo Menchov e di 37″ l’elvetico Cancellara. Miglior italiano è Vincenzo Nibali (Liquigas-Doimo), 15° a 1′54″, che si riporta in testa alla classifica, con 39″ sullo spagnolo Mosquera e 2′00″ su Velits.

TOUR OF CHINA
oggi riposo

TOUR OF BRITAIN
L’italiano Marco Frapporti (Colnago – CSF Inox) si è imposto nella quinta tappa, Tavistock – Glastonbury, percorrendo 176 Km in 4h16′10″, alla media di 41,223 Km/h. Ha preceduto di 13″ il britannico Wiggins e di 32″ l’argentino Lucas Sebastien Haedo. L’elvetico Michael Albasini (Team HTC – Columbia) conserva la testa della corsa, con 1′28″ sull’australiano Porte e 1′32″ sullo sloveno Bozic. Miglior italiano Marco Frapporti (Colnago – CSF Inox), 10° a 3′36″.

GRAND PRIX DE VALLONIE
Il tedesco Paul Martens (Rabobank) si è imposto nella corsa belga, percorrendo 202,4 Km in 4h56′12″, alla media di 40,999 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Riccardo Riccò (Vacansoleil Pro Cycling Team) e l’australiano Evans.

TOUR OF BULGARIA
Il tedesco Stefan Schäfer (LKT Team Brandenburg) si è imposto nella quinta tappa, Sofia – Dobrich, percorrendo 180 Km in 4h34′18″, alla media di 39,373 Km/h. Ha preceduto allo sprint il bulgaro Petrov Georgiev e di 1′34″ il tedesco Bengsch. Il ceco Tomas Buchacek (PSK Whirlpool – Author) conserva la testa della classifica, con 4″ sul colombiano Diaz Corrales e sullo spagnolo Mancebo Pérez.

BARBARA PEDROTTI: COSÌ VI SVELERÒ I RETROSCENA DEL MONDIALE AUSTRALIANO

settembre 15, 2010 by Redazione  
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La bravissima speaker trentina sarà dal 21 settembre al 6 ottobre in Australia per raccontare giorno per giorno l’atmosfera dei prossimi campionati mondiali di ciclismo su strada. Un diario “tecnologico” grazie al semplice utilizzo di un Iphone di ultima generazione, in collaborazione con la Federazione Ciclistica Italiana.

Foto servizio e copertina di Matteo De Stefano

L’avventura iridata di Melbourne sta per iniziare, siamo davvero agli sgoccioli. Al contrario però delle edizioni più recenti, tutte svolte in Europa, la distanza che ci separa dall’Australia è decisamente maggiore, però grazie alla Federazione Ciclistica Italiana ci sarà un nuovo modo, semplice e tecnologico, per scoprire giornalmente l’atmosfera che gli atleti azzurri e non solo proveranno in queste giornate di gare iridate e non solo: Barbara Pedrotti, la bellissima e bravissima speaker trentina, andrà in giro, tra le squadre, gli atleti ed i commissari tecnici delle nazionali per mostrare a tutti i tifosi che cosa si vive in questi giorni così importanti ed emozionanti. Un diario di 2 settimane, dal 21 settembre al 6 ottobre, viaggi di andata e ritorno inclusi, partendo proprio da ciò che si prova già sull’aereo che porterà le nazionali azzurre a Melbourne e quando si tornerà in Italia.
Avendo sentito questa voce di corridoio, abbiamo contattato Barbara telefonicamente quest’oggi quando ci ha dato la conferma ufficiale di questo progetto.

“Martedi partirò insieme alla Nazionale Italiana e alla delegazione della Federazione verso l’Australia per raccontare giorno per giorno tutte le esperienze degli atleti delle varie nazionali azzurre al Mondiale. Girerò tra gli ambienti delle squadre, dando una maggiore visibilità agli Under 23 e alle donne, categorie che hanno meno visibilità rispetto ai professionisti, l’ambiente che conosco maggiormente nel ciclismo. Parlerò molto con chi vivrà questa esperienza per la prima volta nella propria carriera. Svolgerò tutto con un telefono Iphone di nuovissima generazione, con il quale è possibile fare dei video in alta definizione che poi verranno quotidianamente pubblicati su Youtube e sul sito della F.C.I, la quale ringrazio per la opportunità a me concessa.”

2 settimane molto intense che si protrarranno fino al viaggio di ritorno in programma il 6 ottobre, 3 giorni dopo la gara in linea dei professionisti, tra Melbourne e Geelong, dove per la prima volta nella storia dei Mondiali di ciclismo su strada ci sarà un percorso in linea (85 km) prima del circuito finale di 15,8 km da ripetere 11 volte per un totale di 259,9 km. A noi appassionati non ci resta che attendere martedi prossimo, quando la nostra Barbara inizierà questo importante megareportage verso la conquista della tanto desiderata maglia iridata.

In bocca al lupo per un egregio lavoro!

Andrea Giorgini

14-09-2010

settembre 14, 2010 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

Oggi giorno di riposo

TOUR OF CHINA
Il neozelandese Rico Rogers si è imposto nella quarta tappa, Luoyang – Zhengzhou, percorrendo 173,3 Km in 3h58′56″, alla media di 43,518 Km/h. Ha preceduto allo sprint il cinese Ji e l’australiano David Tanner (Fly V Australia), nuovo leader della classifica con 4″ sul tedesco Müller e 5″ sull’australiano Kemps.

TOUR OF BRITAIN
L’olandese Wout Poels (Vacansoleil Pro Cycling Team) si è imposto nella quarta tappa, Minehead – Teignmouth, percorrendo 171,3 Km in 4h30′35″, alla media di 37,984 Km/h. Ha preceduto di 5″ lo sloveno Bozic e l’olandese De Kort. Miglior italiano Domenico Pozzovivo (Colnago – CSF Inox), 9° a 11″. L’elvetico Michael Albasini (Team HTC – Columbia), conserva la testa della corsa, con 1′28″ sull’australiano Porte e 1′32″ su Bozic. Miglior italiano Marco Frapporti (Colnago – CSF Inox), 14° a 13′05″.

TOUR OF BULGARIA
Il tedesco Robert Bengsch si è imposto nella quarta tappa, Kazanlak – Burgas, percorrendo 180 Km in 4h17′, alla media di 42,023 Km/h. Ha preceduto allo sprint i tedeschi Mohs e Meier. Il ceco Tomas Buchacek (PSK Whirlpool – Author) è il nuovo leader della classifica, con 4″ sul colombiano Diaz Corrales e sul russo Reshetko.

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI COTOBELLO

settembre 13, 2010 by Redazione  
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Anche durante la Vuelta ilciclismo.it vi proporrà il giornaliero almanacco – contenitore, con la rassegna stampa, i commenti dei tifosi (in arrivo un tifoso d’eccezione), le previsioni del tempo e la presentazione della tappa che verrà.

Foto copertina: uno scorcio della località Cotobello, nel municipio di Aller (www.fotolog.com)

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Lancestrong: tappa noiosa, nulla di diverso rispetto all’ultimo tour.
Nibali ha dimostrato di non essere un vincente, c’è sempre qualcuno che va più forte di lui anche se le starting list sono ridicole come in questa vuelta.
In montagna le prende sempre, è un buon corridore un gran regolarista ma gli manca la testa del fuoriclasse.
Credo che abbia bisogno di aver qualcuno che va più forte di lui per rendere al meglio, altrimenti si ingolfa.
Il motore è ottimo ma la testa no.

Hotdogbr: direi piuttosto che il motore di Nibali è ottimo ma non sempre funziona a pieno regime, è stato così anche al Giro e al Tour 2009, comunque non ha perso un’enormità e resta favorito per la vittoria finale, peraltro anche Rodriguez al di là della sparata finale e Mosquera non ne avevano tantissime altrimenti avrebbero attaccato molto prima

Howling Wolf14: Lancearmstrong ha in parte ragione, purtroppo, ma ognuno deve accontentarsi dei primi limiti, anche noi stessi. Nibali non ha mai fatto proclami, non ha mai detto di essere forte, né il più forte, quindi merita rispetto, stima e ammirazione. Essere il vincente in una tappa, d’altronde, non vuol dire essere il vincente di una corsa a tappe. Anche perché la storia dimostra che una corsa a tappe può essere vinta anche senza vincere una sola tappa. Ciò non toglie, Lancearmstrong dice una une mezza verità, che io mi sento di condividere se si sottolinea che Nibali, ottimo corridore, ha, com’è giusto, i propri limiti.
Sono in buona parte d’accordo anche con HotDog. Devo dire che il rendimento di J. Rodriguez in una tappa così dura, anche se non tiratissima, mi ha un po’ sorpreso. Ora lo spagnolo ha una giornata per recuperare e per cercare di limitare i danni nella crono. Deve riprendersi anche Nibali, perché se nella crono le sue gambe vanno come a Cotobello corre il rischio non solo di non guadagnare nulla su Rodriguez, che è tutto tranne che uno specialista del tictac, ma addirittura di perdere. Auguriamoci che il siciliano ritrovi la giusta condizione. Due gli obiettivi, secondo me: a) Guadagnare almeno 1′30″ a Rodriguez per mettersi al sicuro dagli attacchi che l’iberico sferrerà il penultimo giorno, sulla Bola del Mundo; b) Non perdere nemmeno un secondo da Schleck, che a mio giudizio nell’ultima settimana resta un avversario pericoloso. Il lussemburghese è sulla carta inferiore a Nibali nelle crono, ma nell’ultima settimana i valori possono cambiare. Auguriamoci che non sia così. Forza Nibali!

Salitepuntocià: Ma che si intende per “nibali non è un vincente?”
se vince la vuelta è vincente e se la perde no? non è da questo che si capisce, perchè uno può essere perdente ma vincere una competizione con avversari inferiori o assenti, o con arbitri che negano 4 rigori a testa agli avversari…………… e può anche essere vincente ma perdere contro avversari pari o più forti!
poi ricordiamo che, per i tempi che corrono, è giovane! quindi puo essere “perdente” ora e vincente fra 1-5 anni!

Alefederico: Secondo me stiamo ragionando come se stessimo parlando di un altra competizione. Guardate che la Vuelta è particolare. Gli Spagnoli sono scatenati in questa competizione ed anche un corridore di medio / alto livello come Rodriguez può diventare un bel problema. Anche perchè la Vuelta è più una corsa a tappe per scattisti che per uomini di grande fondo.

Salitepuntocià: Calcolando che alla Bola du Mundo Rodriguez può dare 30″ al km negli ultimi 3 km a nibali, quindi 1′30″ più abbuoni, NIbali deve per forza dare 2′15″ a rodriguez domani, in 46km ,circa 3″ al km… cosa non facile, ricordiamo che la spagna è la patria del doping piu all’avanguardia, protetti, e non mi sorprenderei se Rodriguez vada pari a lui o al massimo becca 1′. In ogni caso si deciderà sulla Bola, che pareva superflua alla presentazione, invece si deciderà la Vuelta d’Espana.

Alefederico: Molto difficile rifilare più di 1′30″ a Rodriguez. Nibali ha speso molto durante gli ultimi giorni e Rodriguez correrà sui tempi dell’Italiano. Vedrete che, alla fine, la Bola sarà decisiva. Sarà decisivo Kreuziger.

Howling Wolf14: Kreuziger è stato decisivo anche sul Cotobello. Ha fatto l’andatura che Nibali voleva e poteva tenere. Avrebbe potuto forzare anche un pelino di più, ma lo Squalo ne avrebbe sofferto. Lo ha portato su con regolarità. Dovrà essere al massimo sulla Bola del Mundo. Speravo che potesse dare una mano anche Santaromita, ma è ormai un desaparecido. Magari alla Liquigas recuperano un buono Zaugg.

Fiatogrosso: Dissento nella maniera più completa! Limitare le perdite nel terreno meno favorevole è indice di avere anche la testa.
Poi vediamo all’ultima tappa se non è un vincente!

Howling Wolf14: E’ ovvio che tutti speriamo che Nibali ce la faccia. Non è facile. Io ho la massima stima per il siciliano, innanzitutto per la sua grinta, poi per la sua sobrietà, mai parole fuori posto, modesto, compassato. Probabilmente chi è intervenuto prima vuole sottolineare che non è un fuoriclasse. Ma questo non lo pretende nessuno. Si vuole soltanto che NIbali onori l’impegno, come d’altronde ha fatto finora, e cerchi di vincere la Vuelta. E’ quel che ci auguriamo. Se alla fine farà secondo, o terzo, ma dopo aver lottato credo che avrà la nostra massima stima, a prescindere dal risultato. Se anche uno non è un fuoriclasse, può essere un ottimo corridore.

Salitepuntocià: è quello che ho paura
se non da’1′30″ IN CLASSIFICA GENERALE ,quindi 2′03″ a rodriguez nella crono,ha forse perso
se gia sul cotobello rodriguez ha stracciato nibali&kreuziger con 34 second in un km e mezzo… sulla bola gli da 1′30 piu g abbuoni

Alefederico: Non è detto. Rodriguez ha giusto la tenuta (fuori soglia) per 1 km e mezzo, forse due. Oltre salta.
Lo abbiamo visto ad Andorra.

Salitepuntocià: mah … si diceva che nibali avrebbe reagito nelle 3 tappe di montagna e rodriguez crollato… e invece rodriguez è in rosso e nibali deve dargli 2′ oggi…
anche un rodriguez che dura 1,5 km puo bastare se nibali non dura un metro…

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Vuelta, tappone a Nieve. Rodriguez prende 37″ a Nibali ‎(Gazzetta dello Sport)

Purito Rodríguez recupera el liderato(AS)

‘Purito’ Rodriguez está que arde(Marca)

Victoria para Mikel Nieve (El Mundo Deportivo)

Nieve wins stage, Rodríguez takes lead (The Daily Telegraph)

Fränk Schleck Zweiter auf der Königsetappe (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Nieve Tagessieger, Frank Schleck 2 (Tageblatt)

Le plus beau succès de Nieve(L’Equipe)

Nieve s’impose dans la 16e étape de la Vuelta (Le Soir)

Nieve l’emporte, Rodriguez voit rouge (La Dernière Heure/Les Sports)

Mikel Nieve ritwinnaar en Rodriguez opnieuw leider in Ronde van Spanje (De Standaard)

la 16e étape pour Nieve, Rodriguez reste leader (L’Avenir)

Rodriguez s’empare du maillot rouge (Sud Presse)

Nieve wins Vuelta stage; Rodriguez reclaims lead(USA Today)

LA TAPPA CHE VERRA’
La seconda giornata di riposo farà da spartiacque tra i due appuntamenti più delicati della Vuelta 2010, il tappone del Cotobello e la crono di Peñafiel. Due prove agli antipodi: se la frazione conquistata dallo spagnolo Nieve era favorevole agli scalatori, la seconda strizzerà un occhio ai cronoman. Anzi, tutti e due, con i corridori più avvezzi a queste prove che protranno quasi lanciarsi alla cieca lungo i 46 Km del circuito di Peñafiel. Tutto giocherà a loro favore dopodomani pomeriggio, dall’altimetria alla planimetria, dalla latitudine al clima. Il grafico totalmente pianeggiante già da solo favorirà le alte velocità e ancor più aiuterà la linearità del circuito, che proporrà lunghi ed interminabili rettili raccordati da una decina di curve al massimo, praticamente una ogni 4,6 Km. L’altitudine della città sede di tappa, che si aggira sui 750 metri, darà il suo contributo poichè si sa che, salendo, diminuisce la resistenza all’aria…. e questa sarà già “flebile” poichè le previsioni del tempo per il pomeriggio del 15 settembre parlano di ventilazione piuttosto debole.
Per gli scalatori, dunque, si attende una crono da affrontare a denti stretti.

RADUNO DI PARTENZA: ore 13.10, Carretera de Soria (partenza primo corridore ore 14.05)
MEDIE PREVISTE: 55 Km orari
ARRIVO: quello dell’ultimo corridore è atteso a Peñafiel, alle 17.40. Previsti circa 50 minuti di gara.

METEO VUELTA
Penafiel – partenza primo corridore: cielo sereno, temperatura 24,6°C, venti deboli da NNW (5 Km/h), umidità al 26%
Penafiel – arrivo ultimo corridore: cielo sereno, temperatura 27,3°C, venti deboli da NNW (8-9 Km/h), umidità al 25%

ARCHIVIO ALMANACCO
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QUINTANA “AMARILLO” CONCEDE IL BIS

settembre 13, 2010 by Redazione  
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Il colombiano, già vincitore a Risoul al termine della frazione in linea scattata da Saillans, concede il bis nella cronoscalata sulle medesime strade, strapazzando i rivali Talansky (2° a 47’’) e Pantano (3° a 1’17’’). Quintana Rojas ha così suggellato il successo finale al Tour de l’Avenir, con una classifica generale che vede Talansky e Pantano occupare nel medesimo ordine i gradini più bassi del podio.

Foto copertina: Nairo Quintana Rojas raccoglie gli applausi del pubblico sul podio di Risoul (foto Liliana Echeverri)

Dopo quanto visto oggi nella cronoscalata da Guillestre a Risoul, non si può certo dire che l’impresa di ieri del colombiano Nairo Alexander Quintana Rojas sia stata dovuta al caso. Oggi sulle stesse strade, sulle stesse pendenze, con la novità di una sempre più splendente maglia gialla e con solo il cronometro come avversario principale, il colombiano che ieri era stato il più veloce di tutti ha fatto il bis, infliggendo distacchi importanti ai suoi diretti inseguitori.
A nulla sono valsi i tentativi di Talansky, Pantano, Slagter, Landa, Bardet, Bonnin e Atapuma che hanno cercato di mantenere fino all’ultimo i loro sogni di giallo vestiti.
La prova del colombiano però li ha fatti tornare tutti con i piedi per terra, e ferma il cronometro su 33′35″, 47” in meno di Talansky, 1’17” sul compagno di squadra Pantano, e via di questo passo. Una vera lezione di come si affronta una salita con più di 800m di dislivello al termine di una settimana corsa con il coltello tra i denti.
Con l’arrivo trionfale del colombiano si conclude il Tour de l’Avenir, e i posti d’onore vengono occupati dal secondo e terzo di giornata, con il colombiano Pantano di pois vestito avendo vinto la speciale classifica degli scalatori.
Per quanto riguarda la maglia verde invece il tedesco Degenkolb con 123 punti è in testa alla classifica a punti.
La classifica a squadre invece premia la Colombia con ben 3 elementi tra i primi dieci.
Ora anche queste classifiche vanno in archivio, sperando che in un prossimo futuro i ragazzi che si sono affrontati a viso aperto in questi giorni non si perdano nell’a volte “traumatico” passaggio al professionismo.

Mario Prato

QUEBEC&MONTREAL: NUOVI GIRI, GRANDI NOMI

settembre 13, 2010 by Redazione  
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Due gare emozionanti e con interpreti illustri sono andate in scena in Canada. Nella prima ha vinto Voeckler in solitaria su Boasson Hagen e Gesink, lo stesso olandese invece stacca tutti nella corsa di Montreal davanti a Sagan e Hasjedal.

Foto copertina: Robert Gesink si impone a Montreal (foto James Startt)

Sono due new entry nel circuito Pro Tour, ma startinglist e ordini d’arrivo sono quelli di grandi corse. Sarà per i punti a disposizione nella classifica mondiale, sarà perché sono molto vicini all’appuntamento iridato o forse per i percorsi davvero molto belli e interessanti, ma dobbiamo ammettere che vedere queste battaglie lungo le starde canadesi ci ha un po’ sorpreso.
Entrambe le gare sono state tiratissime, soprattutto negli ultimi chilometri quando, con copioni quasi identici per entrambe le corse, i fuggitivi sono stati riassorbiti e i big hanno cominciato ad affrontarsi faccia a faccia. Alla fine il bottino più importante lo hanno portato a casa Voeckler, al Quebec, e Gesink, a Montrela, col secondo vanta anche un terzo posto nella prima gara.

Soddisfacenti le prove di Cunego, soprattutto nella prima giornata, quando ha provocato la scrematura definitiva all’inzio dell’ultimo giro. Peccato poi il veronese non abbia saputo capitalizzare, all’ultimo chilometro su di lui, che viaggiava in compagnia di Hesjedal, Wegmann e Breschel, si è riportata la prima parte del gruppo da cui è partito in contropiedo Voeckler.
Il francese ha guadagnato subito una cinquantina di metri e da li a cento è stata solo questione di tempo. Per il gruppo era quindi ora di dire addio al primo posto mentre si avvicinava una volata vinta da Boasson Hagen prima ancora di disputarla. Sorprendente il terzo posto di Gesink davanti al delusissimo Hesjedal, il più attivo, il migliore, ma forse il meno furbo. Benino gli italiani con Ballan e Cunego tra i primi.

Analogo epilogo per la seconda corsa, forse un po’ più dura della prima, e allora ecco che al posto di uno scattista ti trovi al primo posto uno scalatore. Non però uno scalatore qualsiasi, ma quel Gesink che a soli ventiquattro anni potrebbe scrivere un libro sulle occasioni sprecate. Ma oggi non è andata così, con tenacia e grande forza di volontà, che trasparivano da un volto contorto per la fatica, è riuscito a mantenere il vantaggio di cento metri (sempre se di cento si trattava) fino al traguardo, quando un grido liberatorio ha fatto capire quanta rabbia portasse dentro di se per quelle occasioni in cui si è fermato a un passo dalla gloria.
Ben undici sono stati i chilometri liberatori per l’olandese, precisamente da quando Cunego, decisamente meno brillante di venerdì, ha alzato bandiera bianca. A seguirli ci hanno provato il solito Hesjedal, Samuel Sanchez e Sagan che tre contro uno sono riusciti solo a farsi riprendere da chi li seguiva. Sembrava più facile, ma nemmeno in quindici (forse di più) contro uno il gruppo ha guadagnato. E allora ecco che mentre Gesink alzava le braccia al cielo dalla cresta dello strappo che precedeva l’arrivo si intravedevano prima tre teste, quella di Sagan seguita da Hasjedal (che maledirà non so quanto le strade di casa sua) e Zubeldia, quindi tutti gli altri Monfort, Samuel Sanchez e poi Gavazzi e Ballan a chiudere la top ten.

di Andrea Mastrangelo

NIBALI ABDICA A COTOBELLO, MA RODRIGUEZ RESTA A TIRO

settembre 13, 2010 by Redazione  
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Il messinese va in grossa difficoltà nell’ultimo chilometro della salita di Cotobello, ultima ascesa della tappa più dura della Vuelta, e cede 37’’ a Joaquin Rodriguez. Purito lo precede ora di 33’’ in graduatoria, distacco che Nibali dovrebbe comunque poter colmare agevolmente nella cronometro di Peñafiel. La tappa va al giovane Mikel Nieve, in fuga dal terzultimo colle, davanti ad un ritrovato Frank Schleck, capace di staccare tutti i big sulla salita finale.

Foto copertina: Mikel Nieve conquista il primo successo da professionista a Cotobello (foto AFP)

La permanenza di Vincenzo Nibali in vetta alla classifica è finita; il sogno di vincere la Vuelta 2010 è ancora pienamente a portata di mano del messinese. Così potremmo riassumere, in estrema sintesi, la giornata della principale (sin dall’inizio) e ormai unica (dalla caduta di Bruseghin nella tappa di Peña Cabarga) speranza italiana in terra spagnola. Una giornata, quella dell’unico vero tappone delle tre settimane iberiche, che per Nibali è trascorsa – al pari della precedente – all’insegna della difesa, per la verità meno sofferta – fino agli ultimi 1000 metri – rispetto a quanto preventivabile. I primi tre GPM in programma, l’Alto de la Cabruñana, il Puerto de San Lorenzo e l’Alto de la Cobertoria, non hanno infatti visto movimenti tra i big della classifica generale, ad eccezione di uno scatto molto poco convinto di Frank Schleck a metà della terza ascesa, facilmente rintuzzata dalla Liquigas.
Il plotone, trainato per gran parte della giornata dagli uomini in bianco e verde, si è così presentato, dopo una momentanea scrematura ad una dozzina di elementi dopo l’azione del lussemburghese, ancora forte di una quarantina di unità alle pendici dell’ultimo colle, staccato di 2’ e mezzo da Luis Leon Sanchez, Peterson, De Weert e dal duo Euskaltel Txurruka – Nieve (questi ultimi rientrati in un secondo momento), unici superstiti di una fuga iniziale che comprendeva anche Marzano, Sprick, Langeveld, Dyachenko, Oroz, Turpin, Willems e Kolobnev. Laddove era lecito prevedere battaglia sin dai primi metri di scalata, i pronosticati attacchi di Rodriguez e Mosquera, obbligati quest’oggi a staccare nettamente Nibali in vista della cronometro di mercoledì, si lasciavano attendere. Frank Schleck ne ha così approfittato per provare di nuovo ad andarsene, seguito da Tom Danielson, e anche il successivo scatto di Carlos Sastre non ha suscitato alcuna belligeranza nei primi della generale, sempre apparentemente soddisfatti di riuscire a mantenere il buon ritmo di un preziosissimo Roman Kreuziger.
Mentre Nieve se ne era definitivamente andato in solitaria già a 8 km dalla conclusione, salutando per ultimo un Luis Leon Sanchez non paragonabile a quello visto al Tour de France, successivamente scavalcato e staccato anche da De Weert, il duo Liquigas controllava così piuttosto agevolmente la situazione, lasciando sperare che anche quest’oggi a Nibali bastasse tenere a bada un eventuale attacco nel finale di Rodriguez. In effetti, non molto di più è stato richiesto al messinese, dal momento che tanto Mosquera quanto il Purito hanno atteso il triangolo rosso per sferrare la tanto attesa offensiva. A sorpresa, però, Vincenzo non soltanto non è riuscito a rispondere alle accelerazioni secche dei padroni di casa, ma ha addirittura perso anche la scia di David Garcia e Nicolas Roche, atleti fino ad oggi mai in reale competizione con il siciliano. La difficoltà di Nibali sarebbe probabilmente sfociata in una vera crisi, se il traguardo fosse stato solo poche centinaia di metri più avanti, alla luce dei 37’’ concessi a Rodriguez in meno di 1 km.
Un distacco che proietta così il leader Katusha nuovamente in testa alla generale, con 33’’ di vantaggio nei confronti del messinese e 53’’ nei confronti di un Mosquera che a questo punto dovrà probabilmente curarsi soprattutto del rientro di Frank Schleck, 2° al traguardo a 1’06’’ da Nieve, e ora 4° in classifica a 1’23’’ dal podio. Roche, Velits e Danielson scavalcano Tondo, attardato di 3’39’’ all’arrivo e scivolato dal 5° all’8° posto in generale, appena davanti a Sastre. Garcia chiude la top 10 davanti all’eroe di giornata, giunto oggi al primo successo nelle sue tre stagioni tra i professionisti.
La Vuelta si fermerà domani per il secondo e ultimo giorno di riposo, alla vigilia dei 46 km contro il tempo di Peñafiel. Una sosta probabilmente molto gradita a Vincenzo Nibali, che dovrà ricaricare le batterie prima del decisivo assalto alla vittoria di questa Vuelta. I 33’’ che lo separano ora dalla vetta della classifica sono per lui facilmente recuperabili, anche se la tappa di oggi costringe ad ipotizzare che la condizione del messinese non sia più quella dei primi giorni. Con l’interminabile ascesa della Bola del Mundo in programma sabato, alla vigilia della passerella madrilena, il siciliano dovrà incamerare un discreto margine nei confronti di Rodriguez e Mosquera, apparsi mediamente superiori, benché non particolarmente costanti, sulle grandi montagne. Difficile quantificare un margine che possa definirsi “di sicurezza” in vista dell’ultimo arrivo in salita. Molto più facile immaginare che in questo momento il nuovo leader si stia mangiando le mani per il poco coraggio: si fosse mosso un paio di chilometri prima, stasera avrebbe probabilmente già in mano una grossa fetta di Vuelta.

Matteo Novarini

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