PHILIPSEN, E SONO TRE! VITTORIA DEL BELGA IN VOLATA A GUIJUELO

settembre 12, 2025 by Redazione  
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Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck) rispetta i pronostici della vigilia imponendosi in volata nella 19° tappa della Vuelta da Rueda a Guijuelo. Battuti Mads Pedersen (Team Lidl Trek) e Orluis Aular (Team Movistar). Jonas Vingegaard (Team Visma Lease a Bike) resta agevolmente in maglia rossa, anzi grazie agli abbuoni al traguardo volante aumenta il suo vantaggio su Almeida

Dopo la cronometro accorciata di Madrid e prima del tappone della Bola del Mundo la Vuelta offre una tappa, la diciannovesima, adatta alle ruote veloci. Si parte da Rueda e si arriva a Guijuelo dopo 161.9 km senza neanche un GPM e con la strada tendenzialmente pianeggiante, se si eccettua qualche strappetto facilmente superabile dai velocisti rimasti. Certo, anche la fuga potrebbe avere le sue chance di successo e le squadre dei velocisti dovranno essere capaci di controllarla. Per quanto riguarda la classifica della maglia verde, Mads Pedersen (Team Lidl Trek) ha ormai la garanzia di poterla indossare sul podio finale di Madrid, ma sicuramente non si tirerà indietro all’eventuale sprint di oggi. La fuga iniziale, dopo la partenza da Rueda, era composta da Jakub Otruba (Team Caja Rural – Seguros RGA) e Victor Guernalec (Team Arkéa – B&B Hotels). Dopo una ventina di chilometri Guernalec si rialzava e Otruba restava da solo in testa alla corsa. In testa al gruppo maglia rossa iniziavano a farsi vedere le squadre dei velocisti, in particolare il Team Alpecin Deceuninck e il Team Lotto. Otruba si aggiudicava il traguardo volante di Salamanca posto al km 103. Il ciclista ceco veniva ripreso a 52 km dalla conclusione. Qualche scaramuccia negli ultimi 40 km tra alcuni attaccanti veniva sedata, per così dire, dalle squadre dei velocisti. Dopo un attimo di défaillance, nel quale Jasper Philipsen si ritrovava nelle retrovie del gruppo, l’Alpecin Deceuninck era abile a riportarlo nelle prime posizioni e a lanciargli la volata alla perfezione, nonostante negli ultimi 2 km la pendenza si attestasse intorno al 2-3%. Philipsen staccava Mads Pedersen (Team Lidl Trek) dalla sua ruota e andava a vincere sul traguardo di Guijuelo davanti al danese e a Orluis Aular (Team Movistar). Chiudevano la top five Jenthe Biermans (Team Intermarchè Wanty) in quarta posizione e Ben Turner (Team INEOS) in quinta posizione. Per Philipsen è la terza vittoria di tappa alla Vuelta 2025 mentre in classifica generale Jonas Vingegaard (Team Visma Lease a Bike) resta in maglia rosa con 44 secondi di vantaggio su João Almeida (UAE Team Emirates), dopo averne guadagnati 4 al traguardo volante, e 2 minuti e 43 secondi di vantaggio su Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team). Domani è in programma il tappone da Robledo de Chavela alla Bola del Mundo, un crescendo rossiniano di salite che inizia con l’Alto de la Escondida e il Puerto de la Paradilla, entrambe di terza categoria, per poi affrontare l’Alto del Leon di seconda categoria, il Puerto de Navacerrada di prima categoria e la Bola del Mundo – un prolungamento della salita precedente – che è classificato di categoria speciale. Insomma ci sono tutti gli ingredianti per la resa dei conti finale tra Vingegaard e Almeida, con il danese che ha in dote 44 secondi di vantaggio sul portoghese.

Antonio Scarfone

Philipsen vince la terzultima tappa della Vuelta (foto Tim de Waele/Getty Images)

Philipsen vince la terzultima tappa della Vuelta (foto Tim de Waele/Getty Images)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): RUEDA – GUIJUELO

settembre 12, 2025 by Redazione  
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Il viaggio verso Madrid prosegue con una tappa destinata ai velocisti, anche se il finale non sarà semplicissimo per le “ruote veloci”

La Vuelta è oramai giunta alle battute conclusive, mancando solo tre giorni alla passerella di Madrid, una tappa sulla quale i velocisti rimasti in gara hanno già fatto un pensierino, trattandosi di uno dei traguardi più prestigiosi del panorama mondiale. Nell’attesa dell’epilogo madrileno anche oggi andrà in scena una frazione destinata alle “ruote veloci”, priva di Gran Premi della Montagna ma movimentata negli ultimi 45 Km da una serie di morbidi saliscendi che difficilmente turberanno i sogni di vittoria dei velocisti. Questo almeno fino a circa 2 Km e mezzo dall’arrivo, quando inizierà una salita che terminerà proprio sotto la linea del traguardo. La pendenza è poco più che palpabile (la media è del 3% appena) e in condizioni normali questo è un traguardo che non sfuggirebbe ad uno sprinter, ma in questo preciso momento non ci troviamo in “condizioni normali” perchè siamo al termine di una corsa a tappe che dura da tre settimane e le energie sono agli sgoccioli. In concreto la sparata di un finisseur negli ultimi 2300 metri potrebbe riuscire ad andare in porto e, nel caso la “lepre” venisse riacciuffata, potrebbe venirne fuori una volata “scompaginata”, tra sprinter ritrovatisi con le ali tarpate e corridori che velocìsti non sono e che potrebbero riuscire a buttarsi nel mezzo e a cogliere anche un piazzamento. Sempre che ci si arrivi alla volata finale del gruppo perchè, proprio a causa delle tante fatiche accumulate, oggi le squadre dei velocisti potrebbero faticare a recuperare sui fuggitivi di giornata, che potrebbero arrivare al traguardo con un vantaggio anche “imponente”: la tappa di Guijuelo ricorda, infatti, quella di Libourne del Tour del 2021, che come questa era collocata al terzultimo giorno di gara e che vide il gruppo maglia gialla arrivare al traguardo quasi 21 minuti dopo l’arrivo del vincitore.

Il Torreón di Guijuelo e l’altimetria della diciannovesima tappa (listaroja.hispanianostra.org)

Il Torreón di Guijuelo e l’altimetria della diciannovesima tappa (listaroja.hispanianostra.org)

METEO VUELTA

Rueda: parzialmente nuvoloso, 21°C, vento debole da O (6-19 Km/h), umidità al 54%
Vadillo de la Guareña (Km 54.3): parzialmente nuvoloso, 24°C (percepiti 25°C), vento moderato da O (9-24 Km/h), umidità al 44%
Salamanca (Sprint – Km 103): parzialmente nuvoloso, 25°C (percepiti 26°C), vento moderato da O (12-29 Km/h), umidità al 39%
Guijuelo: nubi sparse, 24°C (percepiti 25°C), vento moderato da O (13-28 Km/h), umidità al 41%

GLI ORARI DELLA VUELTA

13.55: partenza da Rueda
14.45: inizio diretta su Eurosport
16.05-16.20: traguardo volante di Salamanca (con abbuoni)
17.20-17.40: arrivo a Guijuelo

LA FOTORICOGNIZIONE DEL FINALE

http://www.ilciclismo.it/2009/?p=80807

RASSEGNA STAMPA

Italia

Vuelta, riecco il vero Ganna! Pippo vince la crono, Almeida recupera 10″ a Vingegaard

Gazzetta dello Sport

Danimarca

Vingegaard tabte tid til sin hovedrival – men bagefter kom han med en opløftende melding (Vingegaard ha perso tempo rispetto al suo principale rivale, ma in seguito ha lanciato un messaggio incoraggiante)

Jyllands-Posten

Spagna

Almeida pone La Vuelta al rojo vivo (Almeida incendia la Vuelta)

AS

Portogallo

João Almeida ganha dez segundos a Jonas Vingegaard na Vuelta (João Almeida guadagna dieci secondi su Jonas Vingegaard alla Vuelta)

Público

Regno Unito

Ganna wins Vuelta time-trial stage shortened after pro-Palestine protests (Ganna vince la cronometro della Vuelta accorciata dopo le proteste pro-Palestina)

The Guardian

Francia

Ganna remporte le chrono raccourci, Almeida reprend 10 secondes (Ganna vince la cronometro abbreviata, Almeida recupera 10 secondi)

L’Équipe

Belgio

Topfavoriet Filippo Ganna bibbert even maar zet enige Vuelta-tijdrit naar zijn hand, Almeida pakt 10 seconden terug op leider Vingegaard (Il favorito Filippo Ganna trema brevemente ma sfrutta a suo vantaggio l’unica cronometro della Vuelta, Almeida recupera 10 secondi sul leader Vingegaard)

Het Nieuwsblad

Paesi Bassi

Wordt de Vuelta toch nog spannend? Vingegaard verliest in ingekorte tijdrit tien seconden op Almeida (La Vuelta sarà emozionante dopotutto? Vingegaard perde dieci secondi da Almeida nella cronometro abbreviata)

De Telegraaf

Germania

Ganna im Zeitfahren nicht zu schlagen – Vingegaard verliert zehn Sekunden (Ganna imbattibile nella cronometro – Vingegaard perde dieci secondi)

Kicker

Slovenia

Za vsako zmago pri Ineosu ena obrita glava (Per ogni vittoria in Ineos, una testa rasata)

Delo

USA

Vuelta time trial ends without major disruption by pro-Palestinian protesters (La cronometro della Vuelta si conclude senza particolari disagi da parte dei manifestanti filo-palestinesi)

The Washington Post

Colombia

Harold Tejada y Santiago Buitrago, gran etapa: volaron en la etapa 18 de la Vuelta a España, la contrarreloj de 12 kilómetros (Harold Tejada e Santiago Buitrago, grande tappa: hanno volato nella 18a tappa della Vuelta a España, la cronometro di 12 chilometri)

El Tiempo

Australia

A Vine line: Aussie just misses out on Vuelta hat-trick (Una linea di Vine: l’australiano manca di poco la tripletta alla Vuelta)

The West Australian

VUELTAALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della diciottesima tappa

1° Mathijs Paasschens
2° Brandon Rivera a 11″
3° Anders Foldager s.t.
4° Léandre Lozouet a 15″
5° Sergio Chumil a 20″

Miglior italiano Simone Petilli, 9° a 31″

Classifica generale

1° Oscar Riesebeek
2° Stanisław Aniołkowski a 10′48″
3° Patrick Eddy a 13′21″
4° Elia Viviani a 21′01″
5° Søren Kragh Andersen a 24′21″

DEL TORO TRIS: SUA ANCHE LA COPPA SABATINI

settembre 12, 2025 by Redazione  
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Non poteva andare meglio la campagna italiana per Isaac Del Toro (UAE), dopo la delusione del Giro è stato sicuramente un buon modo per riscattarsi sulle strade azzurre. Tre vittorie su tre, con una superiorità disarmante e vista sul Mondiale.

La fuga di giornata è partita dopo 18 Km, inizialmente compost da Samuele Zoccarato (Team Polti VisitMalta), Valentin Retailleau (Team TotalEnergies) ed Edgar Cadena Martinez (Petrolike), a cui si sono aggiunti a breve giro Jon Agirre (Euskaltel – Euskadi), Simon Dalby (Uno-X Mobility), Luca Cretti, Ben Granger, Nicolò Pizzi (Mg.K Vis Costruzioni e Ambiente), Alexander Balmer (Solution Tech Vini Fantini) ed Edoardo Cipollini (MBH Bank Ballan CSB), nipote del celebre Mario. La corsa è scivolata via tranquilla sotto il controllo dell’UAE e dell’Intermarch, con gli attaccanti che percorrono in solitaria il primo tratto in linea, perdendo strada facendo Agirre e Pizzi lungo il circuito di Peccioli e presentandosi con circa 2’ di vantaggio all’ultimo passaggio dal muro di Via Greta.
Ci prova subito Benjamin Thomas (Cofidis) seguito a ruota da Isaac Del Toro e dal compagno di squadra Jan Christen (UAE); con loro ci sono anche Natnael Tesfatsion (Movistar), Richard Carapaz (EF), Marc Hirschi (Tudor), Pau Miquel (KERN), Christianh Scaroni (XDS Astana) e Alexandre Delettre (TotalEnergies), che si mettono subito all’inseguimento di Cadena e Balmer, ultimi superstiti della fuga con circa 11”. Nel frattempo rientrano anche Francesco Busatto (Intermachè) e Davide Piganzoli (Polti) quando il plotone è giunto all’inizio dell’ultimo giro.
I primi timidi tentativi sono di Christen e Carapaz, ma il lampo è sempre Del Toro, il quale viene seguito da Thomas e dal redivivo Granger, che dopo la lunga fuga è rimasto con i primi. I tre guadagnano rapidamente una ventina di secondi, sufficienti a giocarsi la vittoria sulle ultime rampe verso l’arrivo.
A 400m Del Toro si invola in solitaria, Thomas chiude terzo mentre Granger, dopo le fatiche della giornata, si deve accontentare di uno straordinario podio. Più indietro Scaroni stacca di poco Delettre, Hirschi, Carapaz, Miquel, Christen e Piganzoli.

Andrea Mastrangelo

Del Toro completa il triplete toscano imponendosi nella Coppa Sabatini (foto Luc Claessen/Getty Images)

Del Toro completa il "triplete" toscano imponendosi nella Coppa Sabatini (foto Luc Claessen/Getty Images)

E VENNE IL GIORNO DI GANNA

settembre 11, 2025 by Redazione  
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Il nostro Filippo Ganna rispetto il pronostico della vigilia e vince la sola cronometro individuale di questa Vuelta, per quanto ridotta a poco di un prologo dalle consuete proteste. Nulla cambia nella classifica generale e l’esito di questa 90esima edizione è rinviato alla tappa di sabato.

Si disputa oggi la sola cronometro individuale di questa 90esima edizione della Vuelta a España. Quella che avrebbe potuto essere la tappa decisiva – considerando che i grandi favoriti della corsa, in particolare il danese Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) e il portoghese João Almeida (UAE Team Emirates – XRG), non hanno brillato più di tanto sulle molte salite fin qui affrontate – è stata ridotta a poco più di un prologo nel timore che le incessanti proteste a favore della Palestina potessero disturbarne lo svolgimento. D’altronde i precedenti non erano incoraggianti, con ben due tappe fra le più importanti accorciate a poca distanza dal traguardo per la stessa ragione: quella di Bilbao, dove neanche è stato assegnato un vincitore, e quella dell’altroieri, fermata prima dell’arrivo in salita a Castro de Herville. A causa della modalità con la quale vengono disputate le tappe a cronometro, la decisione di ridurne la distanza da 27 chilometri a 12 (interamente pianeggianti nei dintorni di Valladolid) è stata necessariamente presa il giorno prima e non già durante lo svolgimento della tappa, lasciando così gli appassionati nel dubbio: era proprio necessario accorciare una tappa così importante? Si poteva trovare un percorso alternativo? Domande che resteranno senza risposta e che lasciano la decisione finale sull’esito di questa Vuelta alla penultima tappa che si correrà dopodomani e si concluderà con l’arrivo in salita sulla Bola del Mundo, probabilmente il più duro dei molti che si sono susseguiti finora. Peraltro anche questo arrivo è in forse per i soliti motivi, ai quali potrebbero aggiungersi le proteste degli ecologisti che non vorrebbero far transitare la corsa in una zona molto delicata dal punto di vista ecologico e troppo sfruttata dal punto di vista turistico. I corridori, che ormai vivono alla giornata, partono oggi alle ore 14.35, o meglio, è a quell’ora che parte l’ultimo in classifica, l’olandese Oscar Riesebeek (Alpecin – Deceuninck); il leader della classifica Vingegaard, in testa con 50 secondi su Almeida e 2 minuti e 28 secondi sull’inglese Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team), partirà alle 17.17. Gli italiani attendono con ansia il nostro Filippo Ganna (INEOS Grenadiers), sinora tra i fantasmi di questa Vuelta, e che sembra essersi risparmiato in vista di quest’unica tappa, dopo aver contribuito a un discreto quinto posto nella prova a squadre disputata nella prima settimana.
Sono passate da poco le 15 quando al traguardo arriva Ganna, fra i primi a partire in virtù della sua non eccelsa posizione in classifica generale: il suo tempo di 13 minuti e 1 secondo e la sua media, superiore ai 56 chilometri orari, lasciano ben sperare. Pochi minuti dopo arriva anche il danese Mads Pedersen (Lidl – Trek), attuale leader della classifica a punti, che dopo essere transitato primo ai due intermedi cede nel finale e chiude a ben 20 secondi dal nostro specialista. Intorno alle 16 parte Stefan Küng (Groupama – FDJ), che con due ori e due argenti europei al suo attivo, oltre ad un argento e un bronzo mondiali, è l’altro grande specialista delle cronometro presente alla Vuelta. Lo svizzero parte forte e passa primo al secondo intermedio, davanti a Pedersen e a Ganna, ma poi cede un po’ nel finale e si piazza solo al terzo posto, peraltro provvisorio, a 11 secondi dal nostro specialista (alla fine sarà sesto). Per vedere dei cambiamenti nell’ordine di arrivo bisogna aspettare le 17, quando arriva Jay Vine (UAE Team Emirates – XRG), leader della classifica degli scalatori e attualmente 31esimo nella generale: al traguardo un solo secondo lo separerà da Ganna. Buona la prova del francese Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale Team), che poco dopo si piazza terzo a una decina di secondi; dopo di lui partono tutti i migliori della classifica generale, ma nessuno di loro sembra abbastanza in forma da poter modificare l’ordine di arrivo o scalare posizioni in classifica. L’unico di loro a sfoderare una buona prestazione è Almeida, che alla fine sopravanza Armirail di soli 2 secondi strappandogli il terzo gradino del podio; solo nono arriva Vingegaard. Più staccati tutti gli altri.
La tappa viene quindi vinta, secondo pronostico, da Filippo Ganna, davanti a Vine (di un secondo) e ad Almeida (8 secondi). Non ci sono cambiamenti in classifica generale, anche se l’americano Matthew Riccitello (Israel – Premier Tech) riesce a scavalcare, per tre secondi, l’austriaco Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team) al sesto posto. Primo rimane Vingegaard; secondo, a 40 secondi, è Almeida; terzo, a 2 minuti e 39, è Pidcock. Analogamente resta primo nella classifica a punti l’altro danese Pedersen, con Vine che capeggia sempre quella degli scalatori e il nostro Giulio Pellizzari (Red Bull – BORA – hansgrohe) quella dei giovani. La Vuelta si deciderà sabato sull’ultima salita, sperando che ci si possa arrivare regolarmente e senza cambiamenti dell’ultimo minuto. Domani, nell’attesa, spazio per i velocisti sul traguardo di Guijuelo, anche se la leggera pendenza del finale potrebbe riservare loro qualche sorpresa.

Andrea Carta

Ganna vince la crono di Valladolid, come nel 2023 (foto Dario Belingheri/Getty Images)

Ganna vince la crono di Valladolid, come nel 2023 (foto Dario Belingheri/Getty Images)

MARC SOLER TRIONFA A LA FARRAPONA, VINGEGAARD E ALMEIDA COMPLETANO IL PODIO

settembre 6, 2025 by Redazione  
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Ancora festa per la UAE Team Emirates XRG alla Vuelta a España 2025. La settima vittoria di squadra arriva grazie a Marc Soler, protagonista assoluto della fuga di giornata e capace di resistere fino al traguardo nonostante il forcing del gruppo. Nella parte finale della salita, Giulio Pellizzari ha aumentato il ritmo per favorire l’attacco di Jai Hindley, ma lo spagnolo ha difeso il suo margine fino al traguardo, chiudendo con 39 secondi di vantaggio su Jonas Vingegaard e João Almeida, che hanno regolato la volata dei migliori. Più indietro il leader della Red Bull – Bora – hansgrohe, che ha provato a rilanciarsi per avvicinarsi al podio della generale, riuscendo a staccare Tom Pidcock di una decina di secondi. In classifica generale, la Maglia Rossa resta sulle spalle del capitano della Visma | Lease a Bike, che ora vanta 48 secondi su Almeida e 2’38” su Pidcock. Hindley è a 3’10”, mentre Felix Gall (Decathlon Ag2r La Mondiale) occupa la quinta posizione a 3’30”. Pellizzari, sesto a 4’21”, mantiene la Maglia Bianca con 32 secondi di margine su Matthew Riccitello (Israel Premier Tech), giunto nello stesso gruppo dopo aver perso terreno quando il marchigiano aveva alzato il passo.

La corsa si accende subito con Jonas Rickaert (Alpecin-Deceuninck), che guadagna qualche secondo prima di essere raggiunto da altri corridori, tra cui i Bahrain Victorious. Antonio Tiberi e Finlay Pickering provano a fare la differenza, ma vengono ripresi; il britannico insiste ed entra nella fuga buona. Dopo meno di 20 km si forma il drappello di giornata, con dentro Mikkel Bjerg e Marc Soler (UAE Team Emirates XRG), Victor Campenaerts (Visma | Lease a Bike), Andrea Bagioli e Carlos Verona (Lidl-Trek), Cepeda (Movistar), Nico Denz e Tim Van Dijke (Red Bull-Bora-hansgrohe), Garofoli (Soudal Quick-Step), Shaw (EF), Armirail, Bisiaux, Staune-Mittet, Pickering, Masnada, Thierry, Samitier, Herrada, Smith, Vermaerke e Hirt. A loro si uniscono successivamente Azparren e Leemreize, con Campenaerts costretto a fermarsi per una foratura. Il vantaggio dei 24 al comando supera i 6 minuti, ma sulle prime salite il gruppo guidato dalla UAE inizia a ridurre lo scarto. L’andatura di Ivo Oliveira e poi di Ayuso screma il plotone, selezionando una ventina di corridori tra cui i big della generale. Intanto davanti emergono Soler e Staune-Mittet, ma lo spagnolo resta solo a 16 km dal traguardo e lancia la sua azione decisiva verso La Farrapona. Dietro, la Red Bull-Bora-hansgrohe e poi di nuovo la UAE cercano di ridurre lo svantaggio con Bjerg e Vine. Restano davanti i migliori: Vingegaard, Almeida, Hindley, Gall, Pidcock, Riccitello e pochi altri. Pickering resiste fino quasi all’ultimo chilometro, poi viene ripreso mentre Pellizzari detta un ritmo feroce per lanciare Hindley. L’australiano attacca, seguito solo da Vingegaard e Almeida, mentre Pidcock perde contatto.
Davanti, però, Soler ha già messo la vittoria in cassaforte, regalando alla UAE il settimo successo (il quarto consecutivo, considerando la neutralizzazione di Bilbao). Nella volata dei migliori Vingegaard batte Almeida, mentre Hindley, pur non riuscendo a tenere la ruota, guadagna comunque qualche secondo sugli altri favoriti.

Antonio Scarfone

Marc Soler trionfa a la Farrapona (Photo credit: Getty Images)

Marc Soler trionfa a la Farrapona (Photo credit: Getty Images)

ARCTIC RACE OF NORWAY: NELLA TAPPA REGINA PIDCOCK CI PROVA, STRONG SI DIFENDE

agosto 10, 2025 by Redazione  
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Tom Pidcock (Q36.5) l’aveva segnata fin da subito questa tappa mettendo la sua squadra a controllare la corsa. Voleva sfruttare la salita finale verso Malselv, 3.7km all’8% che il britannico ha saputo sfruttare alla perfezione

La tappa regina dell’Arctic Race of Norway termina con uno il successo dei favoriti per la vittoria, il britannico Tom Pidcock, anche se l’ascesa finale verso Malselv non gli è bastata per staccare il sorprendente leader della classifica Corbin Strong (Q36.5 Pro Cycling Team), mentre tutti gli altri diretti riveli hanno patiti distacchi, seppur non pesanti.
Prima del finale ci avevano provato Storm Ingebrigtsen (Team Coop-Repsol) e Georg Rydningen Martinsen (Lillehammer CK), percorrendo in solitaria la corsa fino a 30 Km dal traguardo, poi era stato il turno del corridore di casa Sebastian Veslum, che gareggiava con le insegne della nazionale, e che ha tentato di resistere al ritorno del gruppo, riuscendoci fino ad una decina di chilometri dall’arrivo.
Proprio sul più bello Pidcock è incappato in un problema meccanico che sembrava averlo messo fuori dalla gara. Col lavoro della sua squadra è stato, però, in grado di rientrare sul gruppo ed attaccare a poco più di un chilometro dal traguardo.
Il leader della classifica Strong si è immediatamente messo sulla sua ruota non staccandosi più fino alla linea d’arrivo, tagliata in seconda posizione senza patire nessun distacco. Il neozelandese ha così difeso la leadership, pur lasciando la vittoria al rivale, salito al secondo della classifica.
Alle loro spalle il bresciano Christian Scaroni (XDS Astana) si è piazzato terzo a 12”, seguito dal compagno di squadra Clément Champoussin a 16” e da Kevin Vermaerke (PicNic) a 17”. Ora Strong ha un vantaggio di 6″ su Pidcock e di 23″ su Scaroni, con i primi 25 corridori della classifica racchiusi nella spazio di un minuto: decisiva potrebbe così rivelarsi la conclusiva tappa di Tromsø, che prevede di ripetere per 8 volte la breve ma non semplicissima salita di Prestvannet (1.2 Km al 6.9%).

Andrea Mastrangelo

Pidcock precede la maglia tappa Strong nella tappa regina dellArctic Race of Norway (foto Arctic Race of Norway)

Pidcock precede la maglia tappa Strong nella tappa regina dell'Arctic Race of Norway (foto Arctic Race of Norway)

ACUTO DI CARUSO, RUI COSTA SECONDO: IL RUGGITO DEI VECCHI LEONI ALLA VUELTA A BURGOS

agosto 8, 2025 by Redazione  
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Nella quarta tappa della Vuelta a Burgos trionfa il nostro Damiano Caruso, corridore che, nonostante pochissime vittorie in carriera (quella odierna è l’ottava) e un’età che sfiora ormai i 38 anni, è tra i più forti specialisti delle corse a tappe in attività, ancora quinto nel Giro di quest’anno. Alle sue spalle si piazza un altro veterano, il portoghese Rui Costa. Nulla cambia nella classifica generale, in attesa del gran finale di domani.

La partenza della quarta tappa della Vuelta a Burgos viene data poco mezzogiorno e mezzo dal paesino di Doña Santos e, dopo molti giri sulla meseta che si stende a sud del capoluogo, a circa 1000 metri di quota, il percorso affronta l’Alto del Collado de Vilviestre (5.3 km al 3.8%), GPM di 3a categoria, dopo 121 chilometri e poi, dopo 152, l’Alto del Cargadero (7.6 km al 2.9%, inclusi due di falsopiano), pure GPM di 3a categoria. Dopo 11 chilometri dalla cima di quest’ultimo GPM e 163 complessivi la tappa si concluderà nel paese di Regumiel de la Sierra, a est di Burgos.
Stamane è in maglia viola il giovane neoprofessionista francese Léo Bisiaux (Decathlon AG2R La Mondiale Team), vincitore della tappa di ieri; secondo a 22 secondi è il nostro Giulio Pellizzari (Red Bull – BORA – hansgrohe) e terzo a 26 secondi è il grande favorito della corsa, il messicano Isaac del Toro (UAE Team Emirates – XRG); più indietro gli altri grandi nomi in gara: il colombiano Egan Bernal (INEOS Grenadiers) decimo, il nostro Giulio Ciccone (Lidl – Trek) sedicesimo, lo spagnolo Mikel Landa (Soudal Quick-Step) trentesimo dopo il fallimento del suo attacco nella tappa di ieri. Non parte il colombiano Nairo Quintana (Movistar Team), da anni sul viale del tramonto e in passato vincitore due volte di questa corsa. Tutta l’attenzione è comunque rivolta alla rivelazione di questa Vuelta, il francese Bisiaux, che oggi dovrebbe difendere il primato in classifica per poi giocare tutte le sue carte nell’ultima, e decisiva, tappa di sabato.
Un serie di attacchi e contrattacchi, nelle fasi iniziali della tappa, non ottengono alcun risultato, finché, dopo una ventina di chilometri, sette corridori riescono a prendere un buon vantaggio. Sono tutti uomini di secondo piano, tranne due veterani carichi di allori e ormai prossimi ai quanrant’anni: il nostro Damiano Caruso (Bahrain – Victorious) e il portoghese Rui Costa (EF Education – EasyPost), entrambi troppo attardati in classifica generale per sperare di portarsi nelle prime posizioni. Il vantaggio del gruppetto tocca anche i cinque minuti, poi inizia a scendere nel corso della seconda metà della tappa e all’inizio del primo GPM si è ridotto a circa tre minuti e mezzo. Nonostante una temperatura che supera i 30 gradi e che si avvia a toccare i 40 la velocità è altissima, con una media che sfiora i 50 km/h e il gruppo spesso molto allungato in attesa delle salite finali. La prima ascesa, comunque, non provoca alcuna selezione e allo scollinamento (dove Caruso passa per primo) il vantaggio dei fuggitivi, nessuno dei quali ha ceduto sulla salita, rimane immutato. Ai piedi dell’Alto del Cargadero, quando mancano solo 20 chilometri al traguardo, il gruppetto mantiene tre minuti sul gruppo, vantaggio che dovrebbe bastare a far vincere la tappa a uno di loro. Infatti, già all’inizio della salita, è Caruso a tentare l’azione solitaria e a sgretolare senza difficoltà il resto del gruppetto, mentre nel plotone, pure allungato, nessuno si muove. L’azione del corridore italiano fa il vuoto: Caruso passa per primo anche sul secondo GPM, dove i primi inseguitori transitano con 1’20” di ritardo; il gruppo, che sta recuperando su questi ultimi, ha ancora più di tre minuti da recuperare. Nessuno dei primi in classifica si è mosso, nessuno si muove nella successiva discesa e Caruso non ha il minimo problema ad arrivare da solo sul traguardo di Regumiel de la Sierra. Alle sue spalle si piazza secondo, regolando in volata gli altri reduci della fuga, proprio Rui Costa, con un distacco di 1’26”; terzo è l’altro portoghese Rui Oliveira (UAE Team Emirates – XRG). Il gruppo arriva dopo 3’15” e nulla cambia nelle varie classifiche, con Bisiaux sempre al comando della generale, di quella a punti (ma Caruso è ora secondo a soli due punti) e di quella dei giovani, mentre lo spagnolo Carlos García Pierna (Burgos Burpellet BH), che ancora gode dei frutti raccolti con la lunga fuga della tappa inaugurale, comanda quella degli scalatori. Domani la Vuelta a Burgos si conclude con una tappa davvero impegnativa, che presenterà un arrivo in salita classificato Hors Catégorie ai laghi di Neila, a quasi 1900 metri di quota. Vedremo tra 24 ore se Bisiaux è davvero un corridore di razza o se uno dei grandi favoriti – Ciccone, Bernal, Landa e soprattutto Del Toro – riuscirà a conquistare il gradino più alto del podio.

Andrea Carta

Caruso vince la quarta tappa della Vuelta a Burgos (foto Fernando Miguel)

Caruso vince la quarta tappa della Vuelta a Burgos (foto Fernando Miguel)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): CHINON – CHÂTEAUROUX

luglio 13, 2025 by Redazione  
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Un’altra volata si staglia all’orizzoonte, stavolta al termine di una tappa ancora più piatta di quella disputata ieri

Se la tappa di ieri si poteva definire facile per quella odierna…. abbiamo esaurito gli aggettivi. Quella che si disputerà oggi sarà la più semplice dell’edizione 2025, l’unica tra quelle in linea (l’altra era la cronometro di Caen) a non proporre nemmeno un Gran Premio della Montagna, pur non essendo del tutto liscia. I circa 1000 metri di dislivello giornaliero si spiegano con il fatto che nei primi 85 Km si dovranno superare modestissimi saliscendi, poi sarà solamente pianura e questo è un fatto abbastanza raro al Tour. Gli ultimi chilometri, inoltre, si annunciano come i più veloci e snelli di questa edizione per la presenza di due lunghi rettilinei. Il primo misurerà ben 12 Km (a parte l’interruzione all’altezza di una rotatoria) e terminerà a 4 Km e mezzo dall’arrivo, già all’interno dell’abitato di Châteauroux, dove tre rotatorie e otto curve condurranno verso l’altro rettilineo, lungo un chilometro e mezzo e al termine del quale sarà collocato il traguardo. A voler cercare il proverbiale pelo nell’uovo è proprio all’inizio di quest’ultimo rettilineo, introdotto da una curva a gomito, che si trova il tratto più difficile per i naturali favoriti alla vittoria finale, perchè nelle prime centinaia di metri propone una leggera pendenza che potrebbe essere fatale a qualche velocista. Per il vincitore ci sarà poi l’onore di affiancare il proprio nome a quello di Mark Cavendish, che proprio su questo traguardo il 9 luglio del 2008 ottenne la prima delle sue 35 vittorie al Tour, record che lo sprinter britannico oramai ex corridore ha raggiunto lo scorso anno, superando di un successo il precedente primato detenuto dal grande Eddy Merckx.

METEO TOUR

Chinon: nubi sparse, 31°C (percepiti 30°C), vento moderato da SO (10-25 Km/h), umidità al 35%
Châtellerault (Km 46.2): nubi sparse, 31°C, vento moderato da SO (13-30 Km/h), umidità al 38%
Martizay (Km 78.3): nubi sparse, 31°C, vento moderato da SO (14-31 Km/h), umidità al 36%
Saint-Lactencin (Km 139): nubi sparse, 31°C, vento moderato da O (14-31 Km/h), umidità al 35%
Châteauroux: nubi sparse, 31°C, vento moderato da O (16-36 Km/h), umidità al 34%

GLI ORARI DEL TOUR

13.00: inizio diretta su Eurosport
13.25: partenza da Chinon
13.55-14.00: traguardo volante di La Belle Indienne
14.45: inizio diretta su Rai2 (preceduta dalla diretta del Giro d’Italia Women, dalle ore 14)
17.05-17.30: arrivo a Châteauroux

LA FOTORICOGNIZIONE DEL FINALE

http://www.ilciclismo.it/2009/?p=79247

RASSEGNA STAMPA

Italia

Capolavoro Milan! Sprint da campione al Tour, l’Italia rompe un digiuno lungo 113 tappe

Gazzetta dello Sport

Slovenia

Milan je poravnal račune. Pogačar ostaja rumen – Med italijansko sušo so slovenski asi dobili 23 etap (Milan pareggia i conti. Pogačar resta giallo – Durante la siccità italiana, gli assi sloveni hanno vinto 23 tappe)

Delo

Danimarca

Italianer spurter sig til sejr på begivenhedsfattig etape (L’Italia vola verso la vittoria in una tappa senza incidenti)

Jyllands-Posten

Francia

Milan sans rival à Laval – Milan, la gueule d’une superstar – Agressivité et flexibilité, le cocktail de Milan (Milan senza rivali a Laval – Milan, il volto di una superstar – Aggressività e flessibilità, il cocktail di Milan)

L’Équipe

Regno Unito

Milan powers to stage eight sprint win to keep green jersey (Milan vince l’ottava vittoria in volata e conserva la maglia verde)

The Guardian

Spagna

El esprint del gigante verde (Lo sprint del gigante verde)

AS

Portogallo

Jonathan Milan interrompe jejum italiano no Tour (Jonathan Milan interrompe il digiuno italiano al Tour)

Público

Belgio

Wout van Aert gaat het duel aan, maar de groene trui is te sterk: Jonathan Milan sprint oppermachtig naar de zege in Laval (Wout van Aert accetta la sfida, ma la maglia verde è troppo forte: Jonathan Milan sprinta alla grande verso la vittoria a Laval)

Het Nieuwsblad

Paesi Bassi

Jonathan Milan verslaat Wout van Aert in massasprint en wint achtste etappe in Tour de France (Jonathan Milan batte Wout van Aert in volata e vince l’ottava tappa del Tour de France)

De Telegraaf

Germania

Milan beendet Italiens Durststrecke bei der Tour – Ackermann im Massensprint Vierter (Milan interrompe il periodo di magra dell’Italia al Tour – Ackermann quarto nello sprint di gruppo)

Kicker

USA

Tour de France: Jonathan Milan wins Stage 8 in a sprint finish (Tour de France: Jonathan Milan vince l’ottava tappa in volata)

The Washington Post

Colombia

Tadej Pogacar, Jonas Vingegaard y Santiago Buitrago ‘sobrevivieron’ a los fuertes vientos en el Tour de Francia (Tadej Pogacar, Jonas Vingegaard e Santiago Buitrago sono sopravvissuti ai forti venti del Tour de France)

El Tiempo

Australia

Aussie Groves misses out on win at Tour de France (L’australiano Groves manca la vittoria al Tour de France)

The West Australian

TOURALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo dell’ottava tappa

1° Jonas Rutsch
2° Mauro Schmid a 6′26″
3° Julian Alaphilippe s.t.
4° Michael Storer s.t.
5° Krists Neilands s.t.

Miglior italiano Davide Ballerini, 12° a 8′46″

Classifica generale

1° Mattéo Vercher
2° Jordi Meeus a 3′57″
3° Roel van Sintmaartensdijk a 4′32″
4° Yevgeniy Fedorov a 5′52″
5° Davide Ballerini a 6′13″

CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1985

Quest’anno ricorrono due anniversari: sono trascorsi 40 anni sia dall’ultima vittoria di un corridore francese al Tour (Bernard Hinault), sia dalla prima delle due vittorie di Maria Canins nella Grande Boucle riservata alla donne, uniche affermazioni italiane nel Tour Femminile. Riviviamo quelle giornata attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”

6 LUGLIO 1985 – 8a TAPPA: SARREBOURG – STRASBURGO (75 Km)

HINAULT DÀ UN GIRO A TUTTO IL TOUR

Nella cronotappa il francese stacca il secondo (Roche) di 2′20″

Ora è in maglia gialla con 2′32″ sul compagno LeMond – Male Visentini, scalatori ko

Il Château Raoul di Châteauroux e l’altimetria della nona tappa (www.lecolbert36.fr)

Il Château Raoul di Châteauroux e l’altimetria della nona tappa (www.lecolbert36.fr)

LA LIPPERT VINCE A TERRE ROVERESCHE, LA REUSSER RESTA IN ROSA: LA MOVISTAR DOMINA LA SESTA TAPPA DEL GIRO D’ITALIA WOMEN

luglio 12, 2025 by Redazione  
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La sesta frazione del Giro d’Italia Women 2025, da Bellaria Igea Marina a Terre Roveresche, si è rivelata tutt’altro che interlocutoria. Tra fughe, scatti e risposte da leader, la Movistar Team ha messo a segno un doppio colpo: la vittoria di giornata con Liane Lippert e la conferma in Maglia Rosa per Marlen Reusser. Una tappa dal profilo movimentato che, senza rivoluzionare la classifica generale, ha comunque ristretto il cerchio delle pretendenti alla corsa rosa, alla vigilia del temuto arrivo sul Monte Nerone.

Continua a far festa la Movistar al Giro d’Italia Women, grazie alla vittoria della tedesca Liane Lippert traguardo di Orciano di Pesaro, in comune di Terre Roveresche, dove difende la Maglia Rosa di Marlen Reusser. Sul traguardo di Orciano di Pesaro, in comune di Terre Roveresche, l’ex campionessa nazionale tedesca ha anticipato di pochi secondi le olandesi Pauliena Rooijakkers (Fenix-Deceuninck) e Shirin Van Anrooij (Lidl – Trek). Il gruppo delle big ha chiuso con 1′24″ di ritardo dopo un attacco di Elisa Longo Borghini (UAE Team ADQ) sui saliscendi del finale, tentativo che non ha colto imprerata l’elvetica Marlen Reusser (Movistar Team). La compagna di squadra della vincitrice di tappa ha così conservato la Maglia Rosa con distacchi immutati sulla Longo Borghini (2° a 16″) e sull’olandese Anna van der Breggen (Team SD Worx – Protime, 3° a ‘153″), mentre grazie al tempo conquistato grazie alla fuga odierno è risalita fino al quarto posto la Rooijakkers, ora distanziata di 2’03” dalla Maglia Rosa.
“È stata una giornata fantastica, mi sentivo bene e il team mi ha dato carta bianca — ha raccontato una sorridente Lippert —. Volevo ripagare la fiducia, e vincere su un tracciato simile a quello dell’anno scorso mi ha dato la spinta giusta. La Maglia Rosa resta il nostro obiettivo principale: siamo un gruppo unito e compatto, e per Marlen faremo tutto il necessario fino a Roma”.
Dal canto suo la Reusser ha sottolineato la buona gestione della corsa: “Mi aspettavo un attacco da parte di Elisa, ma ho reagito nel modo giusto. È stata una bella giornata per il team, e sono felice per Liane. Domani ci aspetta la salita del Monte Nerone: l’ho provata qualche mese fa, e sapere cosa ci aspetta può fare la differenza”.
La sesta tappa regala così alla Lippert la 54ª vittoria tedesca nella storia del Giro Women e il primo podio per Rooijakkers e Van Anrooij. Per il terzo anno consecutivo, è la Movistar a imporsi nella tappa numero sei della corsa rosa: dopo la Van Vleuten a Canelli nel 2023 e la stessa Lippert a Chieti nel 2024, il tris è servito.
Ora su affronterà la tappa più dura dell’edizione 2025, che scatterà da Fermignano per concludersi dopo 150 Km sul Monte Nerone. Il percorso prevede una sequenza di salite sempre più dure che culmina negli ultimi 8 chilometri con pendenze medie superiori al 9% e punte fino al 12%. Sarà la tappa chiave per la Maglia Rosa, e le scalatrici avranno l’ultima parola.

Mario Prato

Liane Lippert vince la sesta tappa del Giro dItalia riservato alla donne (foto Luc Claessen/Getty Images)

Liane Lippert vince la sesta tappa del Giro d'Italia riservato alla donne (foto Luc Claessen/Getty Images)

PHILIPSEN CENTRA IL TRIS A NÎMES, GIRMAY A TERRA, LA SFIDA PER LA MAGLIA VERDE SI RIAPRE

luglio 16, 2024 by Redazione  
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Japer Philipsen conquista la terza vittoria al Tour de France, pareggia i successi con Biniam Girmay (Intermarché – Wanty) e grazie alla sua Alpecin – Deceuninck, soprattutto a Mathieu Van Der Poel che lo ha lanciato al meglio verso il traguardo, riapre la lotta per la maglia verde, caduto poco prima dell’ultimo chilometro Girmay, al secondo posto arriva Phil Bahaus (Bahrain – Victorious), terzo invece un redivivo Alexander Kristoff Uno-X Mobility.

Riparte il Tour de France dopo l’ultimo giorno di riposo per l’ultima settimana, non partono, invece, le azioni di fuga ed il gruppo, di fatto, resta ancora in una condizione di “riposo” lungo i chilometri che da Gruissan portano a Nîmes. Non c’è nemmeno il tanto temuto vento, caratteristico di queste zone, a farsì la tappa diventi frizzante con la formazione dei ventagli. Tutti insieme appassionatamente per una tappa che non vede nessun allungo per quasi due ore di corsa. La velocità aumenta in testa al gruppo soltanto al traguardo con punti per la maglia verde, siamo al chilometro 96, la volata la vince Bryan Coquard (Cofidis), seguito da Jasper Philipsen (Alpecin – Deceuninck), terzo Anthony Turgis (Total Energies) mentre quarto la maglia verde Biniam Girmay (Intermarché – Wanty). Il belga rosicchia quattro punti all’eritreo che conserva un vantaggio rassicurante nella speciale classifica. Dopo la sfiammata dello sprint il gruppo si ricompone, la velocità diminuisce e ne approfitta Thomas Gachignard (TotalEnergies) guadagnando in poco tempo più di due minuti sul gruppo. Il ventitreenne francese transita per primo sull’unico GPM di quarta categoria di giornata, la Côte de Fambetou. Ai meno 25 chilometri dall’arrivo Gachignard viene ripreso con le squadre dei velocisti che iniziano il valzer delle cosuete operazioni in testa al gruppo per prendere le posizioni migliori e tenere al riparo il proprio uomo veloce. In particolare sia la Uno-X Mobility sia Lotto Dstny conducono il gruppo innalzando la velocità. Una serie infinita di rotonde costringe il gruppo a fare da elastico, i treni vanno a rimescolarsi continuamente in pratica fino ai meno 2 chilometri dall’arrivo. Poco prima del triangolo rosso dell’ultimo chilometro una caduta coinvolge Marijn van den Berg (EF Education – EasyPost) ma soprattutto Biniam Girmay, l’eritreo resta a dolorante a terra e taglierà il traguardo scortato da due compagni di squadra, si spera senza conseguenze, in attesa di notizie ufficiali dalla Intermarché – Wanty. A causa della caduta il gruppo si spezza, davanti sono abilissimi ed espertissimi come sempre gli Alpecin – Deceuninck a togliersi dai guai e condurre, così con la solita eccezionale spaarata di Mathieu Van Der Poel, jasper Philipsen a conquistare il suo terzo successo al Tour de France 2024, il belga vince facile su Phil Bahaus (Bahrain – Victorious) e su Alexander Kristoff (Uno-X Mobility), quarto posto per Sam Bennet (Decathlon AG2R La Mondiale Team), quinto per Wout van Aert (Team Visma | Lease a Bike) rimasto un pò chiuso nel finale. Si riapre quindi la sfida per la classifica della maglia verde che vede sempre al comando Girmay segue Philipsen con soli 32 punti da recuperare. Nulla cambia, invece, in classifica generale con Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) sempre in maglia gialla. Domani tappa numero 17 da Saint Paul Trois Châteaux a Superdévoluy verso l’arrivo ben tre GPM di seconda, prima e terza categoria, concentrati nei 40 Km finali, che possono prevedere delle imboscate tra gli uomini di classifica.

Antonio Scarfone

Jasper Philipsen (Alpecin - Deceuninck) fa tris a Nimes (Photo Credit: Getty Images)

Jasper Philipsen (Alpecin - Deceuninck) fa tris a Nimes (Photo Credit: Getty Images)

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