UNA STAGIONE UAE – 25 GENNAIO 2025: 5a TAPPA TOUR DOWN UNDER

ottobre 20, 2025 by Redazione  
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Quella che è appena terminata è stata una stagione “wow” per l’UAE Team Emirates, che tra formazione maschile e femminile, ha messo in cascina più di 100 vittorie. Negli ultimi tre mesi del 2025 ripercorreremo questo impressionante sequenza proponendovi gli articoli che abbiamo pubblicato in occasione delle vittorie raccontate da Ilciclismo.it. Cominciamo con l’affermazione dell’ecuadoriano Jhonatan Narváez nella tappa regina del Tour Down Under, vittoria che gli è valsa anche il successo finale nella corsa australiana. Buona lettura

COLPO GROSSO PER NARVAEZ, VITTORIA CHE IPOTECA IL TOUR DOWN UNDER

Vittoria e primato in classifica generale per Jhonatan Narvaez (UAE Team Emirates) nella quinta tappa del Tour Down Under 2025, l’ecuadoriano si impone nella tappa regina con arrivo a Willunga Hill, regolando in uno sprint ristretto Oscar Onley (Team Picnic PostNL) e Finn Fisher-Black (Red Bull-Bora-hansgrohe). Domani tappa conclusiva senza difficoltà altimetriche.

Attesissima la tappa con arrivo in salita a Willunga Hill del Tour Down Under 2025 che inizia subito forte con una fuga promossa da Ben Swift (INEOS Grenadiers), Pascal Eenkhoorn (Soudal Quick-Step), Michael Hepburn (Team Jayco AlUla) e Oliver Bleddyn (Australia), per loro vantaggio massimo di 5’. Il gruppo fa buona guardia e riduce tanto il distacco tanto che sul primo passaggio a Willunga Hill gli attaccanti vengono ripresi, subito dopo lo scollinamento provano un allungo la coppia Chris Harper e Mauro Schmid (Team Jayco AlUla). La coppia in testa guadagna subito un buon margine ma il gruppo ci mette poco a riorganizzare l’inseguimento che si compie a circa 4 Km dall’arrivo. Resta da affrontare l’ultima scalata a Willunga Hill presa in testa dal leader Javier Romo (Movistar). Lo scatto di Romo fa letteralmente esplodere il gruppetto dei migliori con Luke Plapp (Team Jayco-AlUla) a fare il forcing assieme ad Oscar Onley (Team Picnic PostNL) e Finn Fisher-Black (Red Bull-Bora-hansgrohe), ai tre si aggancia Jhonatan Narvaez (UAE Team Emirates) senza particolare dispendio di energie. I quattro si riportano così sulla testa della corsa pronti quindi a lanciare la volata, da dietro sbuca l’ecuadoriano imprendibile per tutti e fa così tappa e maglia, secondo si piazza Onley mentre terzo Fisher-Black segnalati allo stesso tempo del vincitore, Romo lascia vece ben 3”. Il capitano della UAE Team Emirates ipoteca il Tour Down Under 2025 in classifica generale infatti balza al comando con 9” su Javier Romo (Movistar) e 12” Fisher-Black. Domani tappa senza particolari difficoltà altimetriche in cui a Narvaez basterà soltanto non correre rischi e gestire la corsa da leader.

Antonio Scarfone

Narvaez esulta sul traguardo di Willunga Hill al Tour Down Under 2025 (Photo: Getty Images)

Narvaez esulta sul traguardo di Willunga Hill al Tour Down Under 2025 (Photo: Getty Images)

TOUR OF GUANGXI 2025, CINQUINA DI MAGNIER E SUCCESSO FINALE DI DOUBLE

ottobre 19, 2025 by Redazione  
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Cala il sipario sul Tour of Guangxi 2025 nel segno dei “Paul”. A Nanning, nell’ultima tappa della corsa cinese, Paul Magnier firma la quinta vittoria personale in sei giorni, mentre il connazionale Paul Double difende con autorità la maglia rossa di leader, completando così una settimana di dominio francese e britannico tra velocità, coraggio e solidità tattica.

Ultima giornata in Cina e ancora un sigillo firmato Paul Magnier. Il giovane talento francese della Soudal Quick-Step non si è accontentato dei quattro successi già conquistati in settimana chiudendo il Tour of Guangxi con un impressionante pokerissimo. Sul traguardo di Nanning, la sua progressione irresistibile ha piegato ancora una volta la concorrenza, mentre il britannico Paul Double (Team Jayco AlUla) ha difeso con intelligenza e solidità la maglia rossa di leader, coronando così una corsa impeccabile.

Il finale della breve ma intensa corsa cinese si è aperto nel segno dei corridori francesi, con una fuga iniziale animata da Ewen Costiou e Léandre Lozouet (Arkéa – B&B Hotels), Nans Peters (Decathlon AG2R La Mondiale), Clément Davy (Groupama-FDJ) e Reuben Thompson (Lotto Dstny). Il gruppo, tirato dagli uomini della Soudal Quick-Step e della Jayco-AlUla, ha sempre mantenuto il controllo, impedendo che il margine salisse oltre il minuto.
Nel corso delle tornate sul circuito di Nanning il più attivo è stato Victor Lafay (Decathlon AG2R La Mondiale), che ha tentato più volte l’allungo per ribaltare la classifica generale. Il francese è riuscito a portarsi al comando da solo, ma il suo tentativo è stato neutralizzato a 12 chilometri dalla fine dal lavoro combinato di Jayco e UAE.

Gli ultimi chilometri sono stati un susseguirsi di scatti: Fausto Masnada (XDS Astana) e Anton Charmig (XDS Astana) hanno provato a sorprendere il gruppo, ma l’inevitabile epilogo è stato ancora una volta la volata. Qui Magnier, rientrato nel plotone dopo una caduta senza conseguenze, ha messo in campo tutta la sua potenza per regolare Stanislaw Aniolkowski (Cofidis) e Paul Penhoët (Decathlon AG2R La Mondiale). Settimo posto per Andrea Pasqualon (Bahrain-Victorious), costante per tutta la settimana.

In classifica generale, Paul Double (Jayco-AlUla) conserva 15 secondi di vantaggio su Lafay e 16 su Jhonatan Narvaez (UAE Team Emirates-XRG), confermandosi leader di solidità e resistenza. A completare il bilancio finale, Simon Guglielmi (Arkéa – B&B Hotels) vince la classifica dei GPM, Jørgen Nordhagen (Visma | Lease a Bike) quella dei giovani e Magnier porta a casa la maglia verde a punti, chiudendo la stagione con 19 successi complessivi, secondo solo a Tadej Pogačar.

Il Tour of Guangxi si congeda così nel segno dei “due Paul”, Magnier e Double: talento, potenza e continuità per un finale di stagione che promette già scintille nel 2026.

Mario Prato

Magnier chiude in bellezza la stagione 2025 imponendosi anche nellultima tappa del Tour of Guangxi (foto Tim de Waele/Getty Images)

Magnier chiude in bellezza la stagione 2025 imponendosi anche nell'ultima tappa del Tour of Guangxi (foto Tim de Waele/Getty Images)

DANNY VAN POPPEL VINCE L’ULTIMA TAPPA DEL TOUR OF HOLLAND. CHRISTOPHE LAPORTE VINCE LA CLASSIFICA GENERALE

ottobre 19, 2025 by Redazione  
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Danny van Poppel (Team Redbull BORA Hansgrohe) vince in una volata ristretta l’ultima tappa del Tour of Holland 2025 con arrivo ad Arnhem. Christophe Laporte (Team Visma Lease a Bike) è maglia orange

La quinta ed ultima tappa del Tour of Holland parte da Arnhem e termina ad Arnhem dopo 148 km e nonostante qualche strappetto presente nel circuito della cittadina olandese dovrebbero essere i velocisti a giocarsi la vittoria di tappa con Chrostophe Laporte che sembra ormai aver ipotecato la vittoria della maglia orange. Come già accaduto nella prima tappa di Dordrecht gli occhi saranno puntati sull’eventuale duello tra Tim Merlier (Team Soudal Quick Step) ed Olav Kooij (Team Visma Lease a Bike). LA fuga di giornata, seppunr partita ufficialmente a 37 km dalla conclusione, era formata da tre ciclisti ovvero Cameron Rogers (Teal Lidl Trek), Alec Segaert (Team Lotto) ed Huub Hartz (Team Intermarchè Wanty). A circa 9 km dalla conclusione Danny van Poppel (Team Redbull BORA Hansgrohe) raggiungeva i tre battistrada. Le squadre più attive all’inseguimento dei quattro battistrada erano la Soudal Quick Step e la Visma Lease a Bike, quest’ultima tirata con grande generosità proprio dalla maglia orange Laporte. Ma nonostante gli sforzi i quartetto di testa riusciva a mantenere un vantaggio, seppur risicato, tale da riuscire a giocarsi la vittoria di tappa. Era Van Poppel ad avere la meglio su Artz mentre Segaert chiudeva in terza posizione a due secondi di ritardo da Van Poppel. Rogers era quarto mentre la volata del gruppo inseguitore era vinta da Melier che si piazzava in quinta posizione. Per Van Poppel è la quarta vittoria stagionale mentre la classifica generale non cambia e Laporte si laurea così vincitore del Tour of Holland 2025. Il ciclista olandese vince anche la classifica della maglia verde mentre Lukáš Kubiš (Team Unibet Tietema Rockets), secondo della generale, vince la classifica dei giovani.

Antonio Scarfone

Danny Van Poppel vince lultima tappa del Giro dOlanda (www.nu.nl)

Danny Van Poppel vince l'ultima tappa del Giro d'Olanda (www.nu.nl)

LENNY MARTINEZ VINCE LA JAPAN CUP

ottobre 19, 2025 by Redazione  
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Il tramonto della stagione ciclistica, paradossalmente in Sol Levante, vede la bella vittoria di Lenny Martinez (Team Bahrain Victorious) che accelera sull’ultima ascesa del Monte Kogashiyama, punto decisivo del consueto circuito di Utsunomiya. Il francese aumenta km dopo km il suo vantaggio sugli immediati inseguitori e va a vincere in solitaria

La Japan Cup è una delle corse che mantiene invariato il suo percorso da tempo immemore ed anche quest’anno si percorrerà per 14 volte il circuito di Utsunomiya per un totale di 144.2 km. Sono diciannove le squadre alla partenza di cui sei World Tour, quattro Professional ed otto Continental, oltre alla presenza della squadra giapponese. La corsa è stata caratterizzata dalla fuga di sei ciclisti ovvero Georg Steinhauser (Team EF Education EasyPost), Rainer Kepplinger (Team Bahrain Victorious), Jonathan Milan (Team Lidl Trek), Fabian Weiss (Team Tudor Pro Cycling), Jamie Meehan (Team Cofidis) e Felix Engelhardt (Team Jayco AlUla). A questo sestetto si aggiungeva anche Simone Raccani (Team UKYO) quando mancavano circa 120 km alla conclusione. Dopo diversi attacchi e contrattacchi che allungavano il gruppo dei migliori e che vedeva la fuga diminuire il numero dei suoi componenti col passare dei km e della fatica, si segnalava l’attacco di Lenny Martinez (Team Bahrain Victorious) a 29 km dalla conclusione. Al ciclista transalpino si univano in testa alla corsa Ion Izagirre e Sam Maisonobe (Team Cofidis), Alex Baudin (Team EF Education EasyPost), Riley Sheehan (Team Israel Premier Tech), Mathys Rondel (Team Tudor Pro Cycling) ed Alessandro Fancellu (Team UKYO). Martinez era il ciclista più attivo ed anche quello che attaccava più di tutti, tanto che una nuova accelerazione sull’ultimo passaggio al gpm del Monte Kogashiyama gli permetteva di restare da solo in testa alla corsa e di percorrere in solitaria gli ultimi nove km che lo dividevano dal traguardo. Martinez vinceva così con 32 secondi di vantaggio su una coppia di inseguitori con Baudin che vinceva lo sprint dei battuti davanti ad Izagirre. Chiudevano la top five a 40 secondi di ritardo Rondel in quarta posizione e Fancellu in quinta posizione. Dopo le vittoria nella quinta tappa della Parigi – Nizza, nella quarta tappa del Giro di Romandia e nell’ottava tappa del Criterium del Delfinato, per Martinez è la prima vittoria stagionale in una corsa in linea.

Antonio Scarfone

Lenny Martinez vince la Japan Cup (foto K. Tsuji / Presse Sports)

Lenny Martinez vince la Japan Cup (foto K. Tsuji / Presse Sports)

TIMO DE JONG VINCE SUL VAM-BERG, CHRISTOPHE LAPORTE NUOVA MAGLIA ORANGE

ottobre 18, 2025 by Redazione  
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Attacchi e contrattacchi nella quinta tappa da Emmen al VAM-Berg consentono ad un piccolo drappello di coraggiosi di giocarsi la vittoria in uno sprint ristretto, seppur in costante ascesa. Timo De Jong (Team WolkerVessels Cycling) ha la meglio su Christophe Laporte (Team Visma Lease a Bike) e Lukáš Kubiš (Unibet Tietema Rockets). Laporte è la nuova maglia orange.

La terza tappa del Tour of Holland parte Sittard e termina a dopo 149 km cosparsi di piccoli strappi e collinette che dovrebbero garantire incertezza e spettacolo. I finisseur e gli uomini da classiche sono chiamati all’azione in prima persona visto che potranno insidiare concretamente la maglia orange Ethan Hayter (Team Soudal Quick Step) che dovrà difendersi da solo o con l’aiuto della propria squadra. Keutenberg, Schilberg, Cauberg, Bemelerberg e soprattutto il Wanenberg nel finale di tappa saranno le principali insidie che attendono i ciclisti. La cronaca della tappa purtroppo finisce con la presentazione perchè a causa di un’invasione di auto nel percorso con l’organizzazione presa di sorpresa e impossibilitata a garantire la sicurezza dei ciclisti, è stata presa la decisione di annullare la terza tappa e rimandare tutto ad oggi con la quarta tappa da Emmen al VAM-Berg che comunque promette ancora spettacolo perchè le continue sollecitazioni del percorso con un circuito che prevede le doppie scalate ravvicinate di VAM-Berg e Dak van Drenthe (per un totale di tredici volte) saranno decisive per l’esito della tappa stessa ed anche la classifica generale potrebbe subire dei cambiamenti. La fuga di giornata è stata caratterizzata dall’azione di sei ciclisti ovvero Simon Goossens (Team Alpecin Deceuninck), Ward Vanhoof (Team Flanders Baloise), Rayan Boulahoite (Team TotalEnergies), Harttijs De Vries (Unibet Tietema Rockets), Rick Ottema (Diftar Continental Cyclingteam) e Timo De Jong (Team WolkerVessels Cycling). A circa 40 km dal termine diversi attacchi e contrattacchi nel gruppo creavano una situazione piuttosto caotica dalla quale usciva una coppia all’inseguimento dei sei battistrada formata da Christophe Laporte (Team Visma Lease a Bike) e Lukáš Kubiš (Unibet Tietema Rockets). Una volta raggiunti i battistrada, era proprio Laporte il più attivo a tirare il drappello di testa con il gruppo inseguitore segnalato a circa 50 secondi di ritardo quando mancavano circa 8 km alla conclusione. Il drappello di testa si preparava ormai alla volata finale, piuttosto anomala però visto che nell’ultimo km ci stava una prima salita di circa 200 metri al 5-6% e gli ultimi 200 metri erano in costante ascesa al 7%. Era De Jong a sprintare davanti a Laporte mentre Kubiš si piazzava in terza posizione. Chiudevano la top five Ottema in quarta posizione e Boulahoite in quinta posizione.entramvi a 6 secondi di ritardo da De Jong. Il gruppo principale, privo della maglia orange Ethan Hayter (Team Soudal Quick Step) che si era ritirato ad una novantina di km dalla conclusione, giungeva a al traguardo ad oltre 1 minuto di ritardo dal De Jong, alla terza vittoria stagionale, sicuramente la più prestigiosa. Laporte balza al comando della classifica generale con 37 secondi di vantaggio su Kubiš ed 1 minuto e 5 secondi di vantaggio su Jakob Söderqvist (Team Lidl Trek). Domani la quinta ed ultima tappa da Arnhem ad Arnhem di 155 km, anch’essa tutta percorsa all’interno di un circuito, presenta tratti altrettanto insidiosi ed in particolare i 600 metri in salita su sterrato, per un totale di 6 km, visto che si dovrà percorrerlo dieci volte. Laporte dovrà tenere gli occhi aperti per portare a casa la sua prima corsa tappe del 2025.

Antonio Scarfone

Timo De Jong vince sul VAM-Berg (Eurosport)

Timo De Jong vince sul VAM-Berg (Eurosport)

CRO RACE 2025, BRANDON MCNULTY PADRONE DELLA TAPPA REGINA

ottobre 3, 2025 by Redazione  
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Lo statunitense della UAE Team Emirates XRG trionfa ad Albona dopo un’azione solitaria di 24 km. Zambanini 2°, Kwiatkowski 3°, settimo Filippo Zana

Brandon McNulty ha infiammato la quarta tappa della CRO Race 2025, imponendosi in solitaria sul traguardo di Albona (Labin in croato) al termine di 190,5 chilometri durissimi partiti da Veglia (Krk). Il corridore statunitense della UAE Team Emirates XRG, già vincitore della corsa nel 2024, ha attaccato a 24 km dal traguardo sulla salita di Skitača, staccando tutti i rivali e arrivando da solo con 1’40’’ di vantaggio.

Alle sue spalle, dopo un finale combattuto, si è piazzato Edoardo Zambanini (Bahrain Victorious), bravo a regolare in volata Michał Kwiatkowski (Ineos Grenadiers) e lo spagnolo Joel Nicolau (Caja Rural-Seguros RGA). Più indietro, a quasi due minuti e mezzo, è arrivato un altro gruppo con dentro Filippo Zana (Team Jayco AlUla), settimo, e Davide De Cassan (Team Polti VisitMalta), undicesimo.

La corsa è esplosa già sulla salita del Monte Maggiore, dove il vento e il ritmo imposto dalle squadre dei big hanno messo in difficoltà il leader Paul Magnier (Soudal Quick-Step), staccato e mai più rientrato. La fuga iniziale – composta da Swann Gloux (Arkéa – B&B Hotels), Javier Ibáñez (Caja Rural – Seguros RGA), Axel Van Der Tuuk (Metec-SOLARWATT p/b Mantel) ed Erik Fetter (Team United Shipping) – è stata ripresa poco dopo lo scollinamento-
Nel tratto decisivo Tim Wellens ha lanciato l’attacco del compagno di squadra McNulty, preparando il terreno per l’affondo vincente dello statunitense. Mentre dietro gli inseguitori non trovavano collaborazione, l’americano ha fatto il vuoto, aumentando progressivamente il margine fino al traguardo.
Con questa vittoria, la 21ª in carriera e l’87ª stagionale per la UAE, McNulty diventa il nuovo leader della classifica generale, ipotecando il bis dopo il successo del 2024. Oltre alla maglia rossa, lo statunitense indossa anche quella degli scalatori. Le altre casacche vanno a Jakob Omržel (Bahrain – Victorious, miglior giovane) e a Paul Magnier (Soudal Quick-Step, classifica a punti).

Domani, sabato 4 ottobre, la corsa proseguirà con la quinta tappa, 150,5 km da Karlovac a Sveta Nedelja, caratterizzata da un percorso mosso e adatto ad attacchi da lontano. Domenica gran finale a Zagabria con l’arrivo davanti alla Biblioteca nazionale e universitaria.

Mario Prato

McNulty vince sulle strade dellIstria la tappa regina della CRO Race (www.uaeteamemirates.com)

McNulty vince sulle strade dell'Istria la tappa regina della CRO Race (www.uaeteamemirates.com)

GP DEL QUEBEC: TRIONFA UN REDIVIVO ALAPHILIPPE, TERZO ALBERTO BETTIOL

settembre 13, 2025 by Redazione  
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Nella prima delle due corse WT che caratterizzano ormai da 14 anni il calendario settembrino, Julian Alaphilippe (Team Tudor Pro Cycling) sceglie il momento giusto per andare in fuga e successivamente attaccare nel gruppetto di testa, andando a vincere per la prima volta nel 2025

Il nome più altisonante al GP de Quebec 2025 è sicuramente quello di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates – XRG) che torna alle corse per il finale di stagione dopo aver dominato il Tour de France. Il fenomeno sloveno non ha ancora vinto questa corsa che si adatta bene alle sue caratteristiche grazie alla Côte de la Montagne – da scalare in tutto diciotto volte nel circuito della città canadese – che ha pendenze da non sottovalutare pur essendo lunga soltanto 600 metri. La fuga di giornata vedeva quattro coraggiosi evadere dal gruppo dopo pochi chilometri dalla partenza. Tra di loro si segnalava la presenza di Luca Vergallito (Team Alpecin Deceuninck), a cui si aggiungevano Filip Maciejuk (Team Redbull BORA Hansgrohe), Philippe Jacob e Félix Bouchard (Nazionale Canadese). Una prima scossa alla corsa avveniva a circa 70 km dalla conclusione quando dal gruppo principale contrattaccavano Nils Politt (UAE Team Emirates XRG), Laurence Pithie (Team Redbull BORA Hansgrohe), Xandro Meurisse (Team Alpecin Deceuninck), Bastien Tronchon (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e Julian Alaphilippe (Team Tudor Pro Cycling). Dopo qualche chilometro a questi contrattaccanti si aggiungevano Pavel Sivakov (UAE Team Emirates XRG), Mattias Skjelmose (Team Lidl Trek), Quentin Hermans (Team Alpecin Deceuninck), Matej Mohoric (Team Bahrain Victorious), Artem Shmidt (Team INEOS Grenadiers) Anton Charmig e Alberto Bettiol (Tean XDS Astana). A 34 km dalla conclusione Vergallito e Maciejuk, che erano gli ultimi due ciclisti della fuga iniziale rimasti in testa, venivano ripresi dal primo gruppo inseguitore, dal quale si erano staccati Pithie e Politt. Nonostante gli sforzi del gruppo inseguitore, nel quale Visma Lease a Bike, Lotto e Jayco AlUla erano le squadre più attive all’inseguimento, il gruppetto di testa giungeva a 5 km dalla fine con più di 30 secondi di vantaggio sugli immediati inseguitori, tra i quali anche Pogacar era impegnato in prima persona, nonostante il suo compagno di squadra Sivakov fosse davanti. A 3 km dalla conclusione Alaphilippe sferrava un attacco deciso a cui nessuno riusciva a rispondere. Solamente Bettiol e Sivakov provavano a stringere i denti e a provare ad inseguire l’ex campione del mondo, che dava tutto sull’ultima scalata alla Côte de la Montagne avvantaggiandosi ulteriormente sull’italiano e sul francese. Gli ultimi 300 metri spianavano e Alaphilippe riusciva nell’impresa di andare a vincere per la prima volta quest’anno davanti a Sivakov e Bettiol, arrivati rispettivamente con 2 e 4 secondi di ritardo. Chiudevano la top five Skjelmose in quarta posizione e Mohoric in quinta posizione, mentre i ciclisti più attesi – tra questi Michael Matthews (Team Jayco AlUla), Arnaud De Lie (Team Lotto) e Wout van Aert (Team Visma Lease a Bike), per non parlare di Pogacar – dovevano accontentarsi delle posizioni di rincalzo. Questi ciclisti potranno rifarsi domenica al GP di Montreal.

Antonio Scarfone

Alaphilippe torna alla vittoria nel GP del Quebec (foto Szymon Gruchalski/Getty Images)

Alaphilippe torna alla vittoria nel GP del Quebec (foto Szymon Gruchalski/Getty Images)

MARC SOLER TRIONFA A LA FARRAPONA, VINGEGAARD E ALMEIDA COMPLETANO IL PODIO

settembre 6, 2025 by Redazione  
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Ancora festa per la UAE Team Emirates XRG alla Vuelta a España 2025. La settima vittoria di squadra arriva grazie a Marc Soler, protagonista assoluto della fuga di giornata e capace di resistere fino al traguardo nonostante il forcing del gruppo. Nella parte finale della salita, Giulio Pellizzari ha aumentato il ritmo per favorire l’attacco di Jai Hindley, ma lo spagnolo ha difeso il suo margine fino al traguardo, chiudendo con 39 secondi di vantaggio su Jonas Vingegaard e João Almeida, che hanno regolato la volata dei migliori. Più indietro il leader della Red Bull – Bora – hansgrohe, che ha provato a rilanciarsi per avvicinarsi al podio della generale, riuscendo a staccare Tom Pidcock di una decina di secondi. In classifica generale, la Maglia Rossa resta sulle spalle del capitano della Visma | Lease a Bike, che ora vanta 48 secondi su Almeida e 2’38” su Pidcock. Hindley è a 3’10”, mentre Felix Gall (Decathlon Ag2r La Mondiale) occupa la quinta posizione a 3’30”. Pellizzari, sesto a 4’21”, mantiene la Maglia Bianca con 32 secondi di margine su Matthew Riccitello (Israel Premier Tech), giunto nello stesso gruppo dopo aver perso terreno quando il marchigiano aveva alzato il passo.

La corsa si accende subito con Jonas Rickaert (Alpecin-Deceuninck), che guadagna qualche secondo prima di essere raggiunto da altri corridori, tra cui i Bahrain Victorious. Antonio Tiberi e Finlay Pickering provano a fare la differenza, ma vengono ripresi; il britannico insiste ed entra nella fuga buona. Dopo meno di 20 km si forma il drappello di giornata, con dentro Mikkel Bjerg e Marc Soler (UAE Team Emirates XRG), Victor Campenaerts (Visma | Lease a Bike), Andrea Bagioli e Carlos Verona (Lidl-Trek), Cepeda (Movistar), Nico Denz e Tim Van Dijke (Red Bull-Bora-hansgrohe), Garofoli (Soudal Quick-Step), Shaw (EF), Armirail, Bisiaux, Staune-Mittet, Pickering, Masnada, Thierry, Samitier, Herrada, Smith, Vermaerke e Hirt. A loro si uniscono successivamente Azparren e Leemreize, con Campenaerts costretto a fermarsi per una foratura. Il vantaggio dei 24 al comando supera i 6 minuti, ma sulle prime salite il gruppo guidato dalla UAE inizia a ridurre lo scarto. L’andatura di Ivo Oliveira e poi di Ayuso screma il plotone, selezionando una ventina di corridori tra cui i big della generale. Intanto davanti emergono Soler e Staune-Mittet, ma lo spagnolo resta solo a 16 km dal traguardo e lancia la sua azione decisiva verso La Farrapona. Dietro, la Red Bull-Bora-hansgrohe e poi di nuovo la UAE cercano di ridurre lo svantaggio con Bjerg e Vine. Restano davanti i migliori: Vingegaard, Almeida, Hindley, Gall, Pidcock, Riccitello e pochi altri. Pickering resiste fino quasi all’ultimo chilometro, poi viene ripreso mentre Pellizzari detta un ritmo feroce per lanciare Hindley. L’australiano attacca, seguito solo da Vingegaard e Almeida, mentre Pidcock perde contatto.
Davanti, però, Soler ha già messo la vittoria in cassaforte, regalando alla UAE il settimo successo (il quarto consecutivo, considerando la neutralizzazione di Bilbao). Nella volata dei migliori Vingegaard batte Almeida, mentre Hindley, pur non riuscendo a tenere la ruota, guadagna comunque qualche secondo sugli altri favoriti.

Antonio Scarfone

Marc Soler trionfa a la Farrapona (Photo credit: Getty Images)

Marc Soler trionfa a la Farrapona (Photo credit: Getty Images)

ARCTIC RACE OF NORWAY: NELLA TAPPA REGINA PIDCOCK CI PROVA, STRONG SI DIFENDE

agosto 10, 2025 by Redazione  
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Tom Pidcock (Q36.5) l’aveva segnata fin da subito questa tappa mettendo la sua squadra a controllare la corsa. Voleva sfruttare la salita finale verso Malselv, 3.7km all’8% che il britannico ha saputo sfruttare alla perfezione

La tappa regina dell’Arctic Race of Norway termina con uno il successo dei favoriti per la vittoria, il britannico Tom Pidcock, anche se l’ascesa finale verso Malselv non gli è bastata per staccare il sorprendente leader della classifica Corbin Strong (Q36.5 Pro Cycling Team), mentre tutti gli altri diretti riveli hanno patiti distacchi, seppur non pesanti.
Prima del finale ci avevano provato Storm Ingebrigtsen (Team Coop-Repsol) e Georg Rydningen Martinsen (Lillehammer CK), percorrendo in solitaria la corsa fino a 30 Km dal traguardo, poi era stato il turno del corridore di casa Sebastian Veslum, che gareggiava con le insegne della nazionale, e che ha tentato di resistere al ritorno del gruppo, riuscendoci fino ad una decina di chilometri dall’arrivo.
Proprio sul più bello Pidcock è incappato in un problema meccanico che sembrava averlo messo fuori dalla gara. Col lavoro della sua squadra è stato, però, in grado di rientrare sul gruppo ed attaccare a poco più di un chilometro dal traguardo.
Il leader della classifica Strong si è immediatamente messo sulla sua ruota non staccandosi più fino alla linea d’arrivo, tagliata in seconda posizione senza patire nessun distacco. Il neozelandese ha così difeso la leadership, pur lasciando la vittoria al rivale, salito al secondo della classifica.
Alle loro spalle il bresciano Christian Scaroni (XDS Astana) si è piazzato terzo a 12”, seguito dal compagno di squadra Clément Champoussin a 16” e da Kevin Vermaerke (PicNic) a 17”. Ora Strong ha un vantaggio di 6″ su Pidcock e di 23″ su Scaroni, con i primi 25 corridori della classifica racchiusi nella spazio di un minuto: decisiva potrebbe così rivelarsi la conclusiva tappa di Tromsø, che prevede di ripetere per 8 volte la breve ma non semplicissima salita di Prestvannet (1.2 Km al 6.9%).

Andrea Mastrangelo

Pidcock precede la maglia tappa Strong nella tappa regina dellArctic Race of Norway (foto Arctic Race of Norway)

Pidcock precede la maglia tappa Strong nella tappa regina dell'Arctic Race of Norway (foto Arctic Race of Norway)

ACUTO DI CARUSO, RUI COSTA SECONDO: IL RUGGITO DEI VECCHI LEONI ALLA VUELTA A BURGOS

agosto 8, 2025 by Redazione  
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Nella quarta tappa della Vuelta a Burgos trionfa il nostro Damiano Caruso, corridore che, nonostante pochissime vittorie in carriera (quella odierna è l’ottava) e un’età che sfiora ormai i 38 anni, è tra i più forti specialisti delle corse a tappe in attività, ancora quinto nel Giro di quest’anno. Alle sue spalle si piazza un altro veterano, il portoghese Rui Costa. Nulla cambia nella classifica generale, in attesa del gran finale di domani.

La partenza della quarta tappa della Vuelta a Burgos viene data poco mezzogiorno e mezzo dal paesino di Doña Santos e, dopo molti giri sulla meseta che si stende a sud del capoluogo, a circa 1000 metri di quota, il percorso affronta l’Alto del Collado de Vilviestre (5.3 km al 3.8%), GPM di 3a categoria, dopo 121 chilometri e poi, dopo 152, l’Alto del Cargadero (7.6 km al 2.9%, inclusi due di falsopiano), pure GPM di 3a categoria. Dopo 11 chilometri dalla cima di quest’ultimo GPM e 163 complessivi la tappa si concluderà nel paese di Regumiel de la Sierra, a est di Burgos.
Stamane è in maglia viola il giovane neoprofessionista francese Léo Bisiaux (Decathlon AG2R La Mondiale Team), vincitore della tappa di ieri; secondo a 22 secondi è il nostro Giulio Pellizzari (Red Bull – BORA – hansgrohe) e terzo a 26 secondi è il grande favorito della corsa, il messicano Isaac del Toro (UAE Team Emirates – XRG); più indietro gli altri grandi nomi in gara: il colombiano Egan Bernal (INEOS Grenadiers) decimo, il nostro Giulio Ciccone (Lidl – Trek) sedicesimo, lo spagnolo Mikel Landa (Soudal Quick-Step) trentesimo dopo il fallimento del suo attacco nella tappa di ieri. Non parte il colombiano Nairo Quintana (Movistar Team), da anni sul viale del tramonto e in passato vincitore due volte di questa corsa. Tutta l’attenzione è comunque rivolta alla rivelazione di questa Vuelta, il francese Bisiaux, che oggi dovrebbe difendere il primato in classifica per poi giocare tutte le sue carte nell’ultima, e decisiva, tappa di sabato.
Un serie di attacchi e contrattacchi, nelle fasi iniziali della tappa, non ottengono alcun risultato, finché, dopo una ventina di chilometri, sette corridori riescono a prendere un buon vantaggio. Sono tutti uomini di secondo piano, tranne due veterani carichi di allori e ormai prossimi ai quanrant’anni: il nostro Damiano Caruso (Bahrain – Victorious) e il portoghese Rui Costa (EF Education – EasyPost), entrambi troppo attardati in classifica generale per sperare di portarsi nelle prime posizioni. Il vantaggio del gruppetto tocca anche i cinque minuti, poi inizia a scendere nel corso della seconda metà della tappa e all’inizio del primo GPM si è ridotto a circa tre minuti e mezzo. Nonostante una temperatura che supera i 30 gradi e che si avvia a toccare i 40 la velocità è altissima, con una media che sfiora i 50 km/h e il gruppo spesso molto allungato in attesa delle salite finali. La prima ascesa, comunque, non provoca alcuna selezione e allo scollinamento (dove Caruso passa per primo) il vantaggio dei fuggitivi, nessuno dei quali ha ceduto sulla salita, rimane immutato. Ai piedi dell’Alto del Cargadero, quando mancano solo 20 chilometri al traguardo, il gruppetto mantiene tre minuti sul gruppo, vantaggio che dovrebbe bastare a far vincere la tappa a uno di loro. Infatti, già all’inizio della salita, è Caruso a tentare l’azione solitaria e a sgretolare senza difficoltà il resto del gruppetto, mentre nel plotone, pure allungato, nessuno si muove. L’azione del corridore italiano fa il vuoto: Caruso passa per primo anche sul secondo GPM, dove i primi inseguitori transitano con 1’20” di ritardo; il gruppo, che sta recuperando su questi ultimi, ha ancora più di tre minuti da recuperare. Nessuno dei primi in classifica si è mosso, nessuno si muove nella successiva discesa e Caruso non ha il minimo problema ad arrivare da solo sul traguardo di Regumiel de la Sierra. Alle sue spalle si piazza secondo, regolando in volata gli altri reduci della fuga, proprio Rui Costa, con un distacco di 1’26”; terzo è l’altro portoghese Rui Oliveira (UAE Team Emirates – XRG). Il gruppo arriva dopo 3’15” e nulla cambia nelle varie classifiche, con Bisiaux sempre al comando della generale, di quella a punti (ma Caruso è ora secondo a soli due punti) e di quella dei giovani, mentre lo spagnolo Carlos García Pierna (Burgos Burpellet BH), che ancora gode dei frutti raccolti con la lunga fuga della tappa inaugurale, comanda quella degli scalatori. Domani la Vuelta a Burgos si conclude con una tappa davvero impegnativa, che presenterà un arrivo in salita classificato Hors Catégorie ai laghi di Neila, a quasi 1900 metri di quota. Vedremo tra 24 ore se Bisiaux è davvero un corridore di razza o se uno dei grandi favoriti – Ciccone, Bernal, Landa e soprattutto Del Toro – riuscirà a conquistare il gradino più alto del podio.

Andrea Carta

Caruso vince la quarta tappa della Vuelta a Burgos (foto Fernando Miguel)

Caruso vince la quarta tappa della Vuelta a Burgos (foto Fernando Miguel)

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