VUELTA, PHILIPSEN BRUCIA VIVIANI (POI RETROCESSO) A SARAGOZZA

agosto 30, 2025 by Redazione  
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Il campione belga della Alpecin – Deceuninck supera l’azzurro della Lotto sul rettilineo della città aragonese, sede di arrivo della ottava tappa del Giro di Spagna (163.5 km con partenza da Monzon Templario). Terza piazza allo sprint per Ethan Vernon (Israel – Premier Tech), che poi sale al secondo posto in seguito alla retrocessione di Viviani. Il leader assoluto rimane il norvegese Torstein Træen (Bahrain – Victorious). Domani nuovo arrivo in salita, presso la stazione di sport invernali di Valdezcaray.

Altro podio per i colori italiani alla Vuelta 2025, almeno fino al dietrofront della giuria: lo ottiene Elia Viviani (Lotto) nella volata di gruppo a Saragozza, alle spalle del solo Jasper Philipsen (Alpecin – Deceuninck), che in questa edizione aveva già fatto sua la frazione inaugurale a Novara. Il veronese ha scelto tutto con i tempi giusti, ma si è dovuto arrendere negli ultimi metri allo spunto più veloce del campione belga della Alpecin – Deceuninck: per lui, però, un cambio di traiettoria – proibitissimo allo sprint – gli è costato un cartellino giallo e il declassamento in 105a posizione, stessa sorte capitata al collega francese Bryan Coquard (Cofidis).

I protagonisti della prima parte della corsa sono stati tre ibericim Joan Bou (Caja Rural), Josè Luis Faura (Burgos Burpellet) e l’”enfant du pays” Sergio Samitier (Cofidis). Il terzetto ha proceduto regolarmente fino alla rimonta del plotone della maglia roja e con le squadre dei velocisti che non hanno voluto lasciarsi sfuggire questa grande occasione. Al traguardo volante Mads Pedersen (Lidl-Trek) ha preso i punti necessari per restare al comando della speciale classifica della Maglia Verde e poi ai -17 la fuga viene ripresa. Il circuito di Saragozza era molto tortuoso ma tutto è filato per il verso giusto fino allo sprint, dove Philipsen ha preceduto Viviani e il britannico Ethan Vernon (Israel – Premier Tech), poi “promosso” in seconda posizione.
In classifica generale nulla cambia e così Torstein Træen conserva 2′33” su Jonas Vingegaard (Visma|Lease a Bike) e 2′41” su Joao Almeida (UAE Team Emirates – XRG), ma domani c’è un altro arrivo in salita che favorisce il campione danese, alla caccia del suo primo successo in carriera alla Vuelta. La ascesa di Valdezcaray non è durissima (13 km al 5% medio) ma può permettere ai grandi favoriti di avvicinarsi alla leadership del norvegese, che proverà comunque a difendersi con i denti alla vigilia del primo giorno di riposo.

Andrea Giorgini

Philipsen vince anche a Saragozza (foto Josep Lago / AFP via Getty Images)

Philipsen vince anche a Saragozza (foto Josep Lago / AFP via Getty Images)

AYUSO TORNA A BRILLARE: SUCCESSO SOLITARIO A CERLER

agosto 30, 2025 by Redazione  
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Dopo la giornata difficile sull’arrivo di Pal, Juan Ayuso si è riscattato con una vittoria di grande carattere. Lo spagnolo della UAE Team Emirates XRG ha scelto la via dell’attacco da lontano e, nonostante i contrattacchi alle sue spalle, è riuscito a resistere fino all’ascesa finale di Cerler, dove ha staccato i compagni di fuga e si è involato verso il traguardo. Alle sue spalle, con distacchi superiori al minuto, si sono piazzati Marco Frigo (Israel-Premier Tech) e Raúl García Pierna (Arkéa-B&B Hotels).

La tappa si è animata sin dalle prime rampe, con numerosi tentativi di fuga che non hanno avuto fortuna fino a quando Ayuso ha deciso di muoversi. Lo spagnolo, dopo aver gestito un piccolo margine, ha trovato collaborazione da un drappello di inseguitori, ma sull’ultima salita ha dimostrato di avere una gamba superiore, lasciando tutti sul posto. L’azione è stata suggellata da un finale in solitaria che ha fatto esplodere la folla a bordo strada.La corsa ha visto anche qualche movimento tra gli uomini di classifica, con João Almeida a provare a smuovere le acque, ma senza veri scossoni: il gruppo dei favoriti ha tagliato il traguardo quasi compatto, permettendo a Torstein Træen (Bahrain Victorious) di conservare la Maglia Rossa.
Nella graduatoria generale cambia invece il volto del podio: alle spalle del leader norvegese si porta Jonas Vingegaard (Visma | Lease a Bike), a 2’33”, seguito dallo stesso Almeida a 2’41” e da Giulio Ciccone (Lidl-Trek) a 2’42”. Quinta piazza per Lorenzo Fortunato (XDS Astana) a 2’47”. Conserva la Maglia Bianca dei giovani Giulio Pellizzari (Red Bull-Bora-hansgrohe), mentre pagano dazio due protagonisti attesi come Antonio Tiberi e David Gaudu, giunti con oltre dodici minuti di ritardo.
Tra i big, qualche schermaglia ha animato gli ultimi chilometri, con Almeida, Vingegaard e Ciccone protagonisti, ma senza distacchi significativi. Solo un breve allungo di Marc Soler ha portato un lieve scompiglio, chiudendo una giornata che resterà segnata soprattutto dal ritorno in grande stile di Ayuso, ora pronto a recitare un ruolo da protagonista nella corsa spagnola.

Antonio Scarfone

Juian Ayuso esulta allarrivo della settima tappa della Vuelta (Photo credit: Getty Images)

Juian Ayuso esulta all'arrivo della settima tappa della Vuelta (Photo credit: Getty Images)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): MONZÓN TEMPLARIO – SARAGOZZA

agosto 30, 2025 by Redazione  
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Tornano protagonisti i velocisti in una tappa cuscinetto inserita in mezzo alle montagne

Dopo le prime montagne la Vuelta si adagia in pianura per una tappa interlocutoria che anticipa la ripresa delle ostilità, prevista già domani con l’arrivo in salita (non difficilissimo) a Valdezcaray. Se si facesse una classifica delle frazioni di questa edizione elencate in ordine di difficoltà crescente questa di Saragozza occuperebbe il secondo posto, preceduta sola dalla facilissima passerella finale di Madrid. Oggi si dovranno comunque superare circa 1200 metri di dislivello, principalmente concentrati nella dolce serie di saliscendi che s’incontreranno nei primi 80 Km, ideali come trampolini di lancio per la fuga di giornanta ma che in nessun caso sono stati considerati validi per la classifica dei GPM, oggi destinata a rimanere immutata. Seguirà una fase di una sessantina di chilometri totalmente sgombra di difficoltà e costantemente tracciata in lieve falsopiano discendente, tratto che si concluderà all’altezza del primo passaggio da Saragozza. Nel circuito finale, lungo circa 25 Km, il percorso si farà leggermente più “arricciato” ma non s’incontranno punti che dovrebbero mettere in discussione la volata finale. Forse qualche sprinter potrebbe temere la lieve salitella che s’incontrerà a cavallo dello striscione dell’ultimo chilometro, ma va detto che gli ultimi mille metri sono gli stessi della tappa terminata nel capoluogo dell’Aragona nel 2023, quando il velocista colombiano Juan Sebastián Molano (UAE Team Emirates) ebbe la meglio in volata su di un gruppo principale composto di una novantina di corridori e quel giorno il percorso era leggermente più accidentato.

Il castello dellAljafería a Saragozza e l’altimetria dell’ottava tappa (zaragozaemprende.es)

Il castello dell'Aljafería a Saragozza e l’altimetria dell’ottava tappa (zaragozaemprende.es)

METEO VUELTA

Monzón: cielo sereno, 27°C, vento moderato da O (14-32 Km/h), umidità al 45%
Huesca (Km 60.8): cielo sereno, 27°C, vento moderato da O (18-37 Km/h), umidità al 39%
Peñaflor (Sprint – Km 121): cielo sereno, 29°C (percepiti 28°C), vento moderato da NO (6-23 Km/h), umidità al 34%
Saragozza: cielo sereno, 31°C (percepiti 29°C), vento moderato da NE (7-23 Km/h), umidità al 29%

GLI ORARI DELLA VUELTA

13.50: partenza da Monzón
15.00: inizio della diretta su Eurosport
16.25-16.40: traguardo volante di Peñaflor (con abbuoni)
17.20-17.40: arrivo a Saragozza

LA FOTORICOGNIZIONE DEL FINALE

http://www.ilciclismo.it/2009/?p=80327

RASSEGNA STAMPA

Italia

Vuelta, il riscatto di Ayuso: vince per distacco a Cerler. Bene Marco Frigo, è secondo

Gazzetta dello Sport

Danimarca

Spansk håb revancherer kæmpe skuffelse med en triumf i bjergene (La speranza spagnola vendica la grande delusione con un trionfo in montagna)

Politiken

Norvegia

Træen leverte igjen på knalltøff etappe – beholdt ledertrøya i Vuelta a España (Træen si conferma ancora una volta all’altezza di una tappa difficile: conserva la maglia di leader della Vuelta a España)

Verdens Gang

Spagna

La revancha de Ayuso (La rivincita di Ayuso)

AS

Portogallo

João Almeida sobe ao terceiro lugar após 7.ª etapa da Vuelta (João Almeida sale al terzo posto dopo la tappa 7 della Vuelta)

Público

Regno Unito

Ayuso bounces back to claim first Vuelta stage win as Træen stays in red (Ayuso si riprende e conquista la prima vittoria di tappa della Vuelta mentre Træen resta in rosso)

The Guardian

Francia

Ayuso prend sa revanche, les favoris se neutralisent (Ayuso prende la sua rivincita, i favoriti si neutralizzano a vicenda)

L’Équipe

Belgio

Drie op een rij voor UAE: herboren Juan Ayuso wint daags na inzinking zware Pyreneeënrit, Torstein Træen houdt stand en blijft leider (Tre di fila per la UAE: il rinato Juan Ayuso vince la dura tappa dei Pirenei un giorno dopo un “guasto”, Torstein Træen resiste e rimane in testa)

Het Nieuwsblad

Paesi Bassi

Juan Ayuso de sterkste in zevende etappe Vuelta; rode trui blijft in handen Torstein Traeen (Juan Ayuso il più forte nella settima tappa della Vuelta; la maglia rossa resta nelle mani di Torstein Traeen)

De Telegraaf

Germania

Ayuso feiert Comeback in den Pyrenäen – Vingegaard nun Zweiter (Ayuso festeggia la rimonta nei Pirenei – Vingegaard ora secondo)

Kicker

Slovenia

Norvežan ostal na vrhu (Il norvegese è rimasto in testa)

Delo

USA

Ayuso responds with mountain stage win at Spanish Vuelta, Traeen keeps overall lead (Ayuso risponde con la vittoria di tappa in montagna alla Vuelta spagnola, Traeen mantiene la testa della classifica generale)

The Washington Post

Colombia

Egan Bernal entró en el top 10 en la general de la Vuelta a España; así les fue a los colombianos en la etapa siete (Egan Bernal è entrato nella top 10 della classifica generale della Vuelta a España; ecco come si sono comportati i colombiani nella settima tappa)

El Tiempo

Australia

Vine still king of Vuelta mountains as teammate roars (Vine è ancora il re delle montagne della Vuelta mentre il compagno di squadra urla)

The West Australian

VUELTAALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della settima tappa

1° Patrick Eddy
2° Jenthe Biermans a 11″
3° Oscar Riesebeek a 44″
4° Edward Planckaert s.t.
5° Stanisław Aniołkowski a 1′39″

Miglior italiano Elia Viviani, 15° a 6′36″

Classifica generale

1° Oscar Riesebeek
2° Patrick Eddy a 15′46″
3° Xabier Mikel Azparren a 17′27″
4° Stanisław Aniołkowski a 20′35″
5° Elia Viviani a 21′14″

TOUR DE L’AVENIR 2025, SEIXAS DOMINA LA CRONOSCALATA E VINCE LA CORSA; FINN QUARTO A SOLI 3” DAL PODIO

agosto 29, 2025 by Redazione  
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Ultima giornata spettacolare al Tour de l’Avenir 2025, con due semitappe che hanno deciso il podio finale. La mattina si è corsa una frazione in salita con arrivo a La Rosière, mentre nel pomeriggio la cronoscalata ha regalato il colpo di scena definitivo.

La prima semitappa di giornata, lunga soli 41,6 km con partenza a Morgex, in Valle d’Aosta, e arrivo a La Rosière, ha visto gli atleti affrontare il Colle San Carlo (10,3 km al 10% di pendenza media) e il Piccolo San Bernardo (13,2 km al 5,6%), prima degli ultimi 2200 metri al 6% verso il traguardo. Su un percorso così impegnativo, il belga Jarno Widar ha sfoderato una prestazione impeccabile, bissando il successo ottenuto ieri a Tignes. Widar ha regolato il francese Paul Seixas di 5 secondi e l’azzurro Lorenzo Finn di 8 secondi, mentre la maglia gialla Maxime Decomble ha chiuso settima a 27 secondi, riuscendo comunque a conservare il primato provvisorio in classifica generale.
Tutto si sarebbe deciso nel pomeriggio, con la cronoscalata finale di 10,4 km da Montvalezan a La Rosière, pendenza media del 6,6%. Qui Seixas, già protagonista nelle frazioni iniziali, ha compiuto il colpo grosso. Con un tempo di 24’16”, il francese ha staccato di 27” il norvegese Jørgen Nordhagen e di 32” Widar, conquistando così la vittoria finale della corsa U23. Delusione per Finn, quarto a 40”, che ha perso il podio per soli 3 secondi. Decomble, giunto ottavo a 1’49”, ha visto sfumare la possibilità di chiudere in testa, cedendo definitivamente la maglia gialla a Seixas.
Con queste due semitappe il Tour de l’Avenir 2025 va quindi quindi in archivio con la vittoria di Seixas, talento classe 2006 capace di imporsi sia nella cronoscalata finale, sia nella classifica generale. Widar chiude secondo, confermando il grande stato di forma, mentre il podio viene completato da Nordhagen. Finn, pur non salendo sul podio, ha mostrato una condizione eccellente e la determinazione che lo ha accompagnato per tutta la corsa. Vincitore della prima tappa in linea, il britannico Noah Hobbs grazie ad altri piazzamenti si è nettamente imposto nella classifica a punti, Widar ha preceduto di un amen Seixas nella graduatoria degli scalatori, mentre Seixas ha portato a casa anche la maglia bianca di miglior giovane. La squadra vincitrice della challenge riservata ai team è stata conquistata dalla nazionel belga con un minuto di vantaggio su quella azzurra.
In parallelo alla corsa maschile si è disputata anche la gara riservata alla donne Under23, nella quale ha vestito la maglia gialla dalla prima all’ultima tappa la canadese Isabella Holmgren: sua la classifica finale con 1′56″ sulla francese Marion Bunel e 4′06″ sull’australiana Talia Appleton. Prima delle italiane è risultata Eleonora Ciabocco, 5a a 6′32″

Mario Prato

Il podio finale (foto Tour de lAvenir)

Il podio finale (foto Tour de l'Avenir)

A PAL VINE CORONA LA FUGA DEL MATTINO MENTRE TRÆEN E’ LA NUOVA MAGLIA ROSSA. AYUSO ESCE DI CLASSIFICA

agosto 28, 2025 by Redazione  
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La fuga di giornata, partita dopo una decina di chilometri, è la protagonista della prima tappa pirenaica della Vuelta 2025 con Jay Vine (UAE Team Emirates) che sfrutta le sue doti da scalatore per involarsi in solitaria e trionfare sul traguardo di Pal. Torstein Træen (Team Bahrain Victorious) è la nuova maglia rossa

Dopo la cronosquadre di Figueres che ha visto il ritorno in maglia rossa di Jonas Vingegaard (Team Visma Lease a Bike), la Vuelta affronta per la prima volta i Pirenei con la sesta tappa da Olot a Pal di 170.3 km. Sono quattro i GPM in programma, ovvero la Collada de Sentigosa, la Collada de Toses, l’Alto de la Comella e l’arrivo in salita a Pal, ad una quindicina di chilometri da Andorra. Dopo una decina di chilometri dalla partenza si formava la fuga di giornata grazie all’azione di dieci ciclisti, Torstein Træen (Team Bahrain Victorious), Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Louis Vervaeke e Gianmarco Garofoli (Team Soudal Quick Step), Lorenzo Fortunato (Team XDS Astana), Pablo Castrillo (Team Movistar), Jai Vine (UAE Team Emirates XRG), Ramses Debruyne (Team Alpecin Deceuninck), James Shaw e Archie Ryan (Team EF Education EasyPost). Vine scollinava in prima posizione sulla Collada se Sentigosa. posto al km 11.4. Sulla successiva Collada de Toses, posta al km 66.4 era Vervaeke a scollinare in prima posizione. Dopo un vantaggio massimo della fuga che aveva superato i 5 minuti, il gruppo maglia gialla aumentava l’andatura con gli uomini del Team Visma Lease a Bike a tirare nelle prime posizioni. Fortunato si aggiudicava il traguardo volante di Andorra la Vella, posto al km 144.3 mentre Vine scollinava in prima posizione sul penultimo GPM dell’Alto della Comella, posto al km 149.2. Vine allungava sui compagni di fuga e a circa 12 km dalla conclusione restava da solo in testa alla corsa. L’australiano manteneva un margine costante di vantaggio sugli immediati inseguitori, mentre il gruppo maglia rossa sembrava ormai tagliato fuori dai giochi per la vittoria di tappa. Vine andava a imporsi in solitaria con 54 secondi di vantaggio su Træen e 1 minuto e 10 secondi di vantaggio su Fortunato. Chiudevano la top five Armirail in quarta posizione e Castrillo in quinta, rispettivamente a 1 minuto e 15 secondi e a 1 minuto e 52 secondi da Vine. Il gruppo maglia rossa, regolato da Joao Almeida (UAE Team Emirates XRG), tagliava il traguardo con 4 minuti e 19 secondi di ritardo da Vine, che ottiene così la terza vittoria stagionale mentre Træen è la nuova maglia rossa con 31 secondi di vantaggio su Armirail e 1 minuto e 1 secondo di vantaggio su Fortunato. Da segnalare la giornata no di Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG) che taglia il traguardo con quasi 12 minuti di ritardo da Træen ed esce di classifica. Domani è in programma la settima tappa con partenza da Andorra la Vella ed arrivo a Cerler dopo aver affrontato altri quattro GPM, l’ultimo dei quali anche in questo caso coinciderà con l’arrivo. Vedremo se Træen riuscirà a mantenere la maglia rossa e se ci saranno distacchi tra i favoriti per la vittoria finale, oggi rimasti invariati rispetto a quelli decretati in classifica dalla cronosquadre.

Antonio Scarfone

Laustraliano Vine si impone nella prima frazione pirenaica della Vuelta 2025 (foto Dario Belingheri/Getty Images)

L'australiano Vine si impone nella prima frazione pirenaica della Vuelta 2025 (foto Dario Belingheri/Getty Images)

ZAMPATA DI GAUDU A CERES, BATTUTO PEDERSEN. VINGEGARD CONSERVA LA ROJA.

agosto 26, 2025 by Redazione  
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David Gaudu torna protagonista alla Vuelta a España 2025 conquistando la terza tappa con arrivo a Ceres. Il francese della Groupama-FDJ ha imposto la sua velocità in uno sprint in leggera salita, bruciando sul traguardo Mads Pedersen (Lidl-Trek) e confermando le sue doti di finisseur. Terzo posto per Jonas Vingegaard (Visma | Lease a Bike), che grazie ai 4″ di abbuono mantiene la Maglia Rossa con lo stesso tempo del transalpino, ma forte di piazzamenti migliori. Ai piedi del podio di giornata Giulio Ciccone (Lidl-Trek), che retrocede al terzo posto della generale a 8″ dal danese.

La corsa è stata movimentata sin dai primi chilometri, rallentati da problemi meccanici che hanno coinvolto Chris Harper (Jayco AlUla) e Carlos García Pierna (Burgos BH). Una volta lanciata l’azione, a trovare il colpo giusto è stato Alessandro Verre (Arkéa-B&B Hotels), capace di animare la fuga di giornata insieme a Sean Quinn (EF Education-EasyPost), Patrick Gamper (Jayco AlUla) e Luca Van Boven (Intermarché-Wanty). Il quartetto ha guadagnato oltre due minuti, con Verre che ha conquistato anche punti preziosi per la Maglia a Pois sul GPM di giornata.
Dietro, la Lidl-Trek ha tenuto saldo il controllo, riducendo progressivamente il vantaggio. Il gruppo si è ricompattato nella fase finale della corsa, quando gli ultimi superstiti della fuga sono stati neutralizzati a meno di 20 km dall’arrivo. A quel punto la battaglia si è spostata nelle prime posizioni del plotone, con le squadre dei big a pilotare i rispettivi capitani verso lo strappo conclusivo di Ceres, ascesa che ha fatto fuori diversi velocisti puri, uno su tutti Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck). Nell’ultimo chilometro, Pedersen ha beneficiato del lavoro di Ciccone e Bagioli, sembrando in perfetta posizione per piazzare la sua progressione. Ma Gaudu, con un guizzo fulmineo, ha trovato lo spazio giusto all’interno e lo ha superato di potenza negli ultimi metri, firmando così il suo primo successo in questa edizione della Vuelta.
La classifica generale resta cortissima: Vingegaard difende la leadership davanti allo stesso Gaudu, mentre Ciccone scivola a 8″. La Vuelta si conferma dunque apertissima e pronta a regalare nuovi colpi di scena.

Antonio Scarfone

David Gaudu esulta a Ceres (Photho credit: Getty Images)

David Gaudu esulta a Ceres (Photho credit: Getty Images)

ARCTIC RACE OF NORWAY: NELLA TAPPA REGINA PIDCOCK CI PROVA, STRONG SI DIFENDE

agosto 10, 2025 by Redazione  
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Tom Pidcock (Q36.5) l’aveva segnata fin da subito questa tappa mettendo la sua squadra a controllare la corsa. Voleva sfruttare la salita finale verso Malselv, 3.7km all’8% che il britannico ha saputo sfruttare alla perfezione

La tappa regina dell’Arctic Race of Norway termina con uno il successo dei favoriti per la vittoria, il britannico Tom Pidcock, anche se l’ascesa finale verso Malselv non gli è bastata per staccare il sorprendente leader della classifica Corbin Strong (Q36.5 Pro Cycling Team), mentre tutti gli altri diretti riveli hanno patiti distacchi, seppur non pesanti.
Prima del finale ci avevano provato Storm Ingebrigtsen (Team Coop-Repsol) e Georg Rydningen Martinsen (Lillehammer CK), percorrendo in solitaria la corsa fino a 30 Km dal traguardo, poi era stato il turno del corridore di casa Sebastian Veslum, che gareggiava con le insegne della nazionale, e che ha tentato di resistere al ritorno del gruppo, riuscendoci fino ad una decina di chilometri dall’arrivo.
Proprio sul più bello Pidcock è incappato in un problema meccanico che sembrava averlo messo fuori dalla gara. Col lavoro della sua squadra è stato, però, in grado di rientrare sul gruppo ed attaccare a poco più di un chilometro dal traguardo.
Il leader della classifica Strong si è immediatamente messo sulla sua ruota non staccandosi più fino alla linea d’arrivo, tagliata in seconda posizione senza patire nessun distacco. Il neozelandese ha così difeso la leadership, pur lasciando la vittoria al rivale, salito al secondo della classifica.
Alle loro spalle il bresciano Christian Scaroni (XDS Astana) si è piazzato terzo a 12”, seguito dal compagno di squadra Clément Champoussin a 16” e da Kevin Vermaerke (PicNic) a 17”. Ora Strong ha un vantaggio di 6″ su Pidcock e di 23″ su Scaroni, con i primi 25 corridori della classifica racchiusi nella spazio di un minuto: decisiva potrebbe così rivelarsi la conclusiva tappa di Tromsø, che prevede di ripetere per 8 volte la breve ma non semplicissima salita di Prestvannet (1.2 Km al 6.9%).

Andrea Mastrangelo

Pidcock precede la maglia tappa Strong nella tappa regina dellArctic Race of Norway (foto Arctic Race of Norway)

Pidcock precede la maglia tappa Strong nella tappa regina dell'Arctic Race of Norway (foto Arctic Race of Norway)

ACUTO DI CARUSO, RUI COSTA SECONDO: IL RUGGITO DEI VECCHI LEONI ALLA VUELTA A BURGOS

agosto 8, 2025 by Redazione  
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Nella quarta tappa della Vuelta a Burgos trionfa il nostro Damiano Caruso, corridore che, nonostante pochissime vittorie in carriera (quella odierna è l’ottava) e un’età che sfiora ormai i 38 anni, è tra i più forti specialisti delle corse a tappe in attività, ancora quinto nel Giro di quest’anno. Alle sue spalle si piazza un altro veterano, il portoghese Rui Costa. Nulla cambia nella classifica generale, in attesa del gran finale di domani.

La partenza della quarta tappa della Vuelta a Burgos viene data poco mezzogiorno e mezzo dal paesino di Doña Santos e, dopo molti giri sulla meseta che si stende a sud del capoluogo, a circa 1000 metri di quota, il percorso affronta l’Alto del Collado de Vilviestre (5.3 km al 3.8%), GPM di 3a categoria, dopo 121 chilometri e poi, dopo 152, l’Alto del Cargadero (7.6 km al 2.9%, inclusi due di falsopiano), pure GPM di 3a categoria. Dopo 11 chilometri dalla cima di quest’ultimo GPM e 163 complessivi la tappa si concluderà nel paese di Regumiel de la Sierra, a est di Burgos.
Stamane è in maglia viola il giovane neoprofessionista francese Léo Bisiaux (Decathlon AG2R La Mondiale Team), vincitore della tappa di ieri; secondo a 22 secondi è il nostro Giulio Pellizzari (Red Bull – BORA – hansgrohe) e terzo a 26 secondi è il grande favorito della corsa, il messicano Isaac del Toro (UAE Team Emirates – XRG); più indietro gli altri grandi nomi in gara: il colombiano Egan Bernal (INEOS Grenadiers) decimo, il nostro Giulio Ciccone (Lidl – Trek) sedicesimo, lo spagnolo Mikel Landa (Soudal Quick-Step) trentesimo dopo il fallimento del suo attacco nella tappa di ieri. Non parte il colombiano Nairo Quintana (Movistar Team), da anni sul viale del tramonto e in passato vincitore due volte di questa corsa. Tutta l’attenzione è comunque rivolta alla rivelazione di questa Vuelta, il francese Bisiaux, che oggi dovrebbe difendere il primato in classifica per poi giocare tutte le sue carte nell’ultima, e decisiva, tappa di sabato.
Un serie di attacchi e contrattacchi, nelle fasi iniziali della tappa, non ottengono alcun risultato, finché, dopo una ventina di chilometri, sette corridori riescono a prendere un buon vantaggio. Sono tutti uomini di secondo piano, tranne due veterani carichi di allori e ormai prossimi ai quanrant’anni: il nostro Damiano Caruso (Bahrain – Victorious) e il portoghese Rui Costa (EF Education – EasyPost), entrambi troppo attardati in classifica generale per sperare di portarsi nelle prime posizioni. Il vantaggio del gruppetto tocca anche i cinque minuti, poi inizia a scendere nel corso della seconda metà della tappa e all’inizio del primo GPM si è ridotto a circa tre minuti e mezzo. Nonostante una temperatura che supera i 30 gradi e che si avvia a toccare i 40 la velocità è altissima, con una media che sfiora i 50 km/h e il gruppo spesso molto allungato in attesa delle salite finali. La prima ascesa, comunque, non provoca alcuna selezione e allo scollinamento (dove Caruso passa per primo) il vantaggio dei fuggitivi, nessuno dei quali ha ceduto sulla salita, rimane immutato. Ai piedi dell’Alto del Cargadero, quando mancano solo 20 chilometri al traguardo, il gruppetto mantiene tre minuti sul gruppo, vantaggio che dovrebbe bastare a far vincere la tappa a uno di loro. Infatti, già all’inizio della salita, è Caruso a tentare l’azione solitaria e a sgretolare senza difficoltà il resto del gruppetto, mentre nel plotone, pure allungato, nessuno si muove. L’azione del corridore italiano fa il vuoto: Caruso passa per primo anche sul secondo GPM, dove i primi inseguitori transitano con 1’20” di ritardo; il gruppo, che sta recuperando su questi ultimi, ha ancora più di tre minuti da recuperare. Nessuno dei primi in classifica si è mosso, nessuno si muove nella successiva discesa e Caruso non ha il minimo problema ad arrivare da solo sul traguardo di Regumiel de la Sierra. Alle sue spalle si piazza secondo, regolando in volata gli altri reduci della fuga, proprio Rui Costa, con un distacco di 1’26”; terzo è l’altro portoghese Rui Oliveira (UAE Team Emirates – XRG). Il gruppo arriva dopo 3’15” e nulla cambia nelle varie classifiche, con Bisiaux sempre al comando della generale, di quella a punti (ma Caruso è ora secondo a soli due punti) e di quella dei giovani, mentre lo spagnolo Carlos García Pierna (Burgos Burpellet BH), che ancora gode dei frutti raccolti con la lunga fuga della tappa inaugurale, comanda quella degli scalatori. Domani la Vuelta a Burgos si conclude con una tappa davvero impegnativa, che presenterà un arrivo in salita classificato Hors Catégorie ai laghi di Neila, a quasi 1900 metri di quota. Vedremo tra 24 ore se Bisiaux è davvero un corridore di razza o se uno dei grandi favoriti – Ciccone, Bernal, Landa e soprattutto Del Toro – riuscirà a conquistare il gradino più alto del podio.

Andrea Carta

Caruso vince la quarta tappa della Vuelta a Burgos (foto Fernando Miguel)

Caruso vince la quarta tappa della Vuelta a Burgos (foto Fernando Miguel)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): CHINON – CHÂTEAUROUX

luglio 13, 2025 by Redazione  
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Un’altra volata si staglia all’orizzoonte, stavolta al termine di una tappa ancora più piatta di quella disputata ieri

Se la tappa di ieri si poteva definire facile per quella odierna…. abbiamo esaurito gli aggettivi. Quella che si disputerà oggi sarà la più semplice dell’edizione 2025, l’unica tra quelle in linea (l’altra era la cronometro di Caen) a non proporre nemmeno un Gran Premio della Montagna, pur non essendo del tutto liscia. I circa 1000 metri di dislivello giornaliero si spiegano con il fatto che nei primi 85 Km si dovranno superare modestissimi saliscendi, poi sarà solamente pianura e questo è un fatto abbastanza raro al Tour. Gli ultimi chilometri, inoltre, si annunciano come i più veloci e snelli di questa edizione per la presenza di due lunghi rettilinei. Il primo misurerà ben 12 Km (a parte l’interruzione all’altezza di una rotatoria) e terminerà a 4 Km e mezzo dall’arrivo, già all’interno dell’abitato di Châteauroux, dove tre rotatorie e otto curve condurranno verso l’altro rettilineo, lungo un chilometro e mezzo e al termine del quale sarà collocato il traguardo. A voler cercare il proverbiale pelo nell’uovo è proprio all’inizio di quest’ultimo rettilineo, introdotto da una curva a gomito, che si trova il tratto più difficile per i naturali favoriti alla vittoria finale, perchè nelle prime centinaia di metri propone una leggera pendenza che potrebbe essere fatale a qualche velocista. Per il vincitore ci sarà poi l’onore di affiancare il proprio nome a quello di Mark Cavendish, che proprio su questo traguardo il 9 luglio del 2008 ottenne la prima delle sue 35 vittorie al Tour, record che lo sprinter britannico oramai ex corridore ha raggiunto lo scorso anno, superando di un successo il precedente primato detenuto dal grande Eddy Merckx.

METEO TOUR

Chinon: nubi sparse, 31°C (percepiti 30°C), vento moderato da SO (10-25 Km/h), umidità al 35%
Châtellerault (Km 46.2): nubi sparse, 31°C, vento moderato da SO (13-30 Km/h), umidità al 38%
Martizay (Km 78.3): nubi sparse, 31°C, vento moderato da SO (14-31 Km/h), umidità al 36%
Saint-Lactencin (Km 139): nubi sparse, 31°C, vento moderato da O (14-31 Km/h), umidità al 35%
Châteauroux: nubi sparse, 31°C, vento moderato da O (16-36 Km/h), umidità al 34%

GLI ORARI DEL TOUR

13.00: inizio diretta su Eurosport
13.25: partenza da Chinon
13.55-14.00: traguardo volante di La Belle Indienne
14.45: inizio diretta su Rai2 (preceduta dalla diretta del Giro d’Italia Women, dalle ore 14)
17.05-17.30: arrivo a Châteauroux

LA FOTORICOGNIZIONE DEL FINALE

http://www.ilciclismo.it/2009/?p=79247

RASSEGNA STAMPA

Italia

Capolavoro Milan! Sprint da campione al Tour, l’Italia rompe un digiuno lungo 113 tappe

Gazzetta dello Sport

Slovenia

Milan je poravnal račune. Pogačar ostaja rumen – Med italijansko sušo so slovenski asi dobili 23 etap (Milan pareggia i conti. Pogačar resta giallo – Durante la siccità italiana, gli assi sloveni hanno vinto 23 tappe)

Delo

Danimarca

Italianer spurter sig til sejr på begivenhedsfattig etape (L’Italia vola verso la vittoria in una tappa senza incidenti)

Jyllands-Posten

Francia

Milan sans rival à Laval – Milan, la gueule d’une superstar – Agressivité et flexibilité, le cocktail de Milan (Milan senza rivali a Laval – Milan, il volto di una superstar – Aggressività e flessibilità, il cocktail di Milan)

L’Équipe

Regno Unito

Milan powers to stage eight sprint win to keep green jersey (Milan vince l’ottava vittoria in volata e conserva la maglia verde)

The Guardian

Spagna

El esprint del gigante verde (Lo sprint del gigante verde)

AS

Portogallo

Jonathan Milan interrompe jejum italiano no Tour (Jonathan Milan interrompe il digiuno italiano al Tour)

Público

Belgio

Wout van Aert gaat het duel aan, maar de groene trui is te sterk: Jonathan Milan sprint oppermachtig naar de zege in Laval (Wout van Aert accetta la sfida, ma la maglia verde è troppo forte: Jonathan Milan sprinta alla grande verso la vittoria a Laval)

Het Nieuwsblad

Paesi Bassi

Jonathan Milan verslaat Wout van Aert in massasprint en wint achtste etappe in Tour de France (Jonathan Milan batte Wout van Aert in volata e vince l’ottava tappa del Tour de France)

De Telegraaf

Germania

Milan beendet Italiens Durststrecke bei der Tour – Ackermann im Massensprint Vierter (Milan interrompe il periodo di magra dell’Italia al Tour – Ackermann quarto nello sprint di gruppo)

Kicker

USA

Tour de France: Jonathan Milan wins Stage 8 in a sprint finish (Tour de France: Jonathan Milan vince l’ottava tappa in volata)

The Washington Post

Colombia

Tadej Pogacar, Jonas Vingegaard y Santiago Buitrago ‘sobrevivieron’ a los fuertes vientos en el Tour de Francia (Tadej Pogacar, Jonas Vingegaard e Santiago Buitrago sono sopravvissuti ai forti venti del Tour de France)

El Tiempo

Australia

Aussie Groves misses out on win at Tour de France (L’australiano Groves manca la vittoria al Tour de France)

The West Australian

TOURALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo dell’ottava tappa

1° Jonas Rutsch
2° Mauro Schmid a 6′26″
3° Julian Alaphilippe s.t.
4° Michael Storer s.t.
5° Krists Neilands s.t.

Miglior italiano Davide Ballerini, 12° a 8′46″

Classifica generale

1° Mattéo Vercher
2° Jordi Meeus a 3′57″
3° Roel van Sintmaartensdijk a 4′32″
4° Yevgeniy Fedorov a 5′52″
5° Davide Ballerini a 6′13″

CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1985

Quest’anno ricorrono due anniversari: sono trascorsi 40 anni sia dall’ultima vittoria di un corridore francese al Tour (Bernard Hinault), sia dalla prima delle due vittorie di Maria Canins nella Grande Boucle riservata alla donne, uniche affermazioni italiane nel Tour Femminile. Riviviamo quelle giornata attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”

6 LUGLIO 1985 – 8a TAPPA: SARREBOURG – STRASBURGO (75 Km)

HINAULT DÀ UN GIRO A TUTTO IL TOUR

Nella cronotappa il francese stacca il secondo (Roche) di 2′20″

Ora è in maglia gialla con 2′32″ sul compagno LeMond – Male Visentini, scalatori ko

Il Château Raoul di Châteauroux e l’altimetria della nona tappa (www.lecolbert36.fr)

Il Château Raoul di Châteauroux e l’altimetria della nona tappa (www.lecolbert36.fr)

LA LIPPERT VINCE A TERRE ROVERESCHE, LA REUSSER RESTA IN ROSA: LA MOVISTAR DOMINA LA SESTA TAPPA DEL GIRO D’ITALIA WOMEN

luglio 12, 2025 by Redazione  
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La sesta frazione del Giro d’Italia Women 2025, da Bellaria Igea Marina a Terre Roveresche, si è rivelata tutt’altro che interlocutoria. Tra fughe, scatti e risposte da leader, la Movistar Team ha messo a segno un doppio colpo: la vittoria di giornata con Liane Lippert e la conferma in Maglia Rosa per Marlen Reusser. Una tappa dal profilo movimentato che, senza rivoluzionare la classifica generale, ha comunque ristretto il cerchio delle pretendenti alla corsa rosa, alla vigilia del temuto arrivo sul Monte Nerone.

Continua a far festa la Movistar al Giro d’Italia Women, grazie alla vittoria della tedesca Liane Lippert traguardo di Orciano di Pesaro, in comune di Terre Roveresche, dove difende la Maglia Rosa di Marlen Reusser. Sul traguardo di Orciano di Pesaro, in comune di Terre Roveresche, l’ex campionessa nazionale tedesca ha anticipato di pochi secondi le olandesi Pauliena Rooijakkers (Fenix-Deceuninck) e Shirin Van Anrooij (Lidl – Trek). Il gruppo delle big ha chiuso con 1′24″ di ritardo dopo un attacco di Elisa Longo Borghini (UAE Team ADQ) sui saliscendi del finale, tentativo che non ha colto imprerata l’elvetica Marlen Reusser (Movistar Team). La compagna di squadra della vincitrice di tappa ha così conservato la Maglia Rosa con distacchi immutati sulla Longo Borghini (2° a 16″) e sull’olandese Anna van der Breggen (Team SD Worx – Protime, 3° a ‘153″), mentre grazie al tempo conquistato grazie alla fuga odierno è risalita fino al quarto posto la Rooijakkers, ora distanziata di 2’03” dalla Maglia Rosa.
“È stata una giornata fantastica, mi sentivo bene e il team mi ha dato carta bianca — ha raccontato una sorridente Lippert —. Volevo ripagare la fiducia, e vincere su un tracciato simile a quello dell’anno scorso mi ha dato la spinta giusta. La Maglia Rosa resta il nostro obiettivo principale: siamo un gruppo unito e compatto, e per Marlen faremo tutto il necessario fino a Roma”.
Dal canto suo la Reusser ha sottolineato la buona gestione della corsa: “Mi aspettavo un attacco da parte di Elisa, ma ho reagito nel modo giusto. È stata una bella giornata per il team, e sono felice per Liane. Domani ci aspetta la salita del Monte Nerone: l’ho provata qualche mese fa, e sapere cosa ci aspetta può fare la differenza”.
La sesta tappa regala così alla Lippert la 54ª vittoria tedesca nella storia del Giro Women e il primo podio per Rooijakkers e Van Anrooij. Per il terzo anno consecutivo, è la Movistar a imporsi nella tappa numero sei della corsa rosa: dopo la Van Vleuten a Canelli nel 2023 e la stessa Lippert a Chieti nel 2024, il tris è servito.
Ora su affronterà la tappa più dura dell’edizione 2025, che scatterà da Fermignano per concludersi dopo 150 Km sul Monte Nerone. Il percorso prevede una sequenza di salite sempre più dure che culmina negli ultimi 8 chilometri con pendenze medie superiori al 9% e punte fino al 12%. Sarà la tappa chiave per la Maglia Rosa, e le scalatrici avranno l’ultima parola.

Mario Prato

Liane Lippert vince la sesta tappa del Giro dItalia riservato alla donne (foto Luc Claessen/Getty Images)

Liane Lippert vince la sesta tappa del Giro d'Italia riservato alla donne (foto Luc Claessen/Getty Images)

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