ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI BENEVENTO
maggio 11, 2016 by Redazione
Filed under Approfondimenti
È diventato quasi un marchio di fabbrica di ilciclismo.it l’almanacco post gara dove, dopo ciascuna frazione del Giro (e poi anche del Tour) troverete tante rubriche: la rassegna stampa internazionale, il punto di vista dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto quello del 1966, essendoci quest’anno una tappa a Cassano d’Adda, nel 50° anniversario della vittoria alla Corsa Rosa del cassanese Gianni Motta).
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
Italia
Brividi, emozioni e… Greipel – Greipel, Kittel e baby Rick. Sfrecciano gli eredi di Zabel – Da domani si fa sul serio: a Roccaraso il primo arrivo in salita – Nibali cede 4″ a Valverde: “Ma la caduta non c’entra” – Greipel, il “gorilla” è tornato: al Giro è dominio tedesco – Cadute, buchi, polemiche… Viviani: “Neutralizzare i finali” (Gazzetta dello Sport)
Greipel vince allo sprint la quinta tappa, Dumoulin sempre in rosa (Corriere della Sera)
Paesi Bassi
Dumoulin: wat een chaos – Greipel houdt huis, Dumoulin leider (De Telegraaf)
Greipel oppermachtig na lastige finish (Algemeen Dagblad)
Duitse sprinter Greipel wint vijfde etappe Giro, Dumoulin behoudt roze Sport (de Volkskrant)
Svizzera
Giro, vittoria di Greipel, la “rosa” resta a Dumoulin (Corriere del Ticino)
L’Allemand Greipel remporte la 5e étape (24 Heures)
André Greipel gewinnt in Benevento (Neue Zürcher Zeitung)
Gran Bretagna
Greipel powers to stage win at Giro d’Italia as Dumolin retains lead (The Daily Telegraph)
Francia
Greipel en homme fort – Greipel : «J’ai un peu hésité» (L’Equipe)
André Greipel, gare au «Gorille» – Greipel remporte l’étape, Démare 2e (Le Figaro)
Spagna
Greipel arrasa al sprint en la víspera del primer final en alto – Omar Fraile abandona con fiebre por su caída del martes – Greipel: “Iba bien colocado y me dije: ¡No la cagues ahora!” – La UCI sigue buscando motores en las bicicletas de los equipos – ¿Podría el Giro de Italia 2018 tener la salida en Japón? (AS)
Greipel agranda el dominio alemán en el Giro – Valverde: “La etapa de este jueves ya será dura” (Marca)
Greipel gana a placer y Dumoulin sigue de líder – Greipel: “He saltado rápido. Tenía muy buenas piernas” – Valverde:”La etapa de mañana será dura” (El Mundo Deportivo)
Belgio
Lotto-Soudal loodst Greipel naar geweldige massasprintzege in Giro – Greipel na duidelijke zege: “Dankzij geweldige Jürgen Roelandts” – Trekt Giro naar Japan om legendarische Fuji-berg te beklimmen? (Het Nieuwsblad)
Giro: Greipel vainqueur de la 5e étape devant Démare (La Dernière Heure/Les Sports)
Lussemburgo
Greipel souverän, Jungels auf 4 (Tageblatt)
Jungels sprintet auf Rang vier (Luxemburger Wort)
Germania
Greipel holt ersten Giro-Etappensieg (Berliner Zeitung)
Stati Uniti
Veteran Griepel Sprints to Victory in Giro Stage Five (The New York Times)
Costa Rica
Andrey Amador mostró su habilidad para superar un problema mecánico (La Nación)
Colombia
Chaves cayó al puesto 11; Urán sigue de 12 en la general del Giro – El holandés Tom Dumoulin sigue de líder de la carrera. André Greipel ganó la quinta etapa. (El Tiempo)
El alemán André Greipel gana la quinta etapa del Giro de Italia – Los embalajes finales en el Giro son peligrosos: Tom Dumoulin (El Espectador)
Australia
Stage 5 proves tough (Herald Sun)
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
PRIMA DELLA TAPPA
Nebe1980: Anche oggi arrivo in circuito… ma è una fissazione?
Mauro Facoltosi: Vittoria di Greipel. Commenti?
Nebe1980: Naturalmente il circuito cittadino ha provocato una caduta, quando lo capiranno?
Howling Wolf14: Sui circuiti cittadini mi sono già espresso in maniera negativa. Nei centri storici facciano le kermesse a fine Giro, come si faceva una volta, non i finali di tappa.
Nebe1980: è vero ci erevamo già espressi ma qua praticamente tutti i finali sono in circuito. Una cosa è mettere un paio di arrivi con circuito (e già non va bene) altro è mettere il circuito in tutti i finali di tappa. La questione dei 4 secondi è interessante, infondo anche se non metti il piede a terra quando stai andando a oltre 60 all’ora basta un niente per fare il buco
Mauro Facoltosi: La giuria ha stabilito che il buco di 4 secondi non è stato causato dalla caduta ma dalla salita e non ha applicato la neutralizzazione. Valverde così guadagna 4″ secondi su Nibali e lo stesso vale anche per il giovane lussemburghese Jungels, attualmente 2° in classifica.
Howling Wolf14: E’ un elemento molto controverso, che va un po’ interpretato. Pare però che il buco sia stato provocato da un’accelerazione dei ciclisti che si trovavano nella parte anteriore, non da un rallentamento di quelli che li seguivano. Comunque si tratta di 4″ miseri secondi. In teoria un Giro o un Tour si possono anche vincere o perdere per 3-4″, ma a inizio Giro non mi sembra il caso di farne una questione vitale.
Nebe1980: No no infatti ho detto che era una questione interessante non certo vitale
In collaborazione con il Forum dello Scalatore
DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
“The power” – Snap!
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della 6a tappa Ponte – Roccaraso (Aremogna)
Ponte : temporale con pioggia debole e schiarite (0,4 mm), 18.6°C (percepiti 14°C), vento moderato da SW (21-26 Km/h), umidità al 91%
Pietraroja (Km 42.3) : cielo sereno con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 17.6°C (percepiti 12°C), vento moderato da SW (24-35 Km/h), umidità al 68%
Bivio di Campitello Matese – rifornimento (Km 86.7) : nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 16.7°C (percepiti 11°C), vento moderato da WSW (22-25 Km/h), umidità al 82%
Isernia (Km 108.6) : temporale con pioggia debole e schiarite (0,3 mm), 17.1°C (percepiti 13°C), vento moderato da WSW (19-26 Km/h), umidità al 84%
Castel di Sangro – Traguardo Volante (Km 138.1) : nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 14.4°C (percepiti 10°C), vento moderato da WSW (17-18 Km/h), umidità al 83%
Roccaraso (Aremogna): cielo sereno con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 8.7°C (percepiti 6°C), vento moderato da WSW (19-27 Km/h), umidità al 72%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Conti: “Quella di Pinerolo 2 e 40″ (240 Km)
De Stefano: “E’ una strada semplice, in pavè”
De Stefano: “Cunego ha conquistato ieri la maglia azzurra sullo strappo del Fortino” (l’ha conquistata al GPM di San Pietro”
Garzelli: “Una caduta brutta, gli è scivolata la curva”
Garzelli: “Vedramo”
De Luca: “Siamo in un falsipiano”
Pancani: “Ponte – Roccarasa”
Martinello: “L’abbiamo visto in difficoltà salendo dalla parte centrale della tappa”
Martinello: “Passaggio del gruppo sotto la linea del traguardo”
De Stefano: “Cassani anelizzerà”
De Stefano: “Mauro Vegni mi ha comunicato che la regia è riunita” (giuria)
Cunego: “Speriamo che il buon senso prenda per la maggiore”
De Stefano: “La neutralizzazione che ha portato Vincenzo Nibali a perdere secondi preziosi”
Televideo: “Tcatevitch” (Tsatevich)
The New York Times: “Griepel” (Greipel)
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della quinta tappa, Praia a Mare – Benevento
1° Matteo Pelucchi
2° Matthias Brändle s.t.
3° Cheng Ji a 2′50″
4° Gianfranco Zilioli a 11′07″
5° Chad Haga s.t.
Classifica generale
1° Cheng Ji
2° Matteo Pelucchi a 2′37″
3° Matthias Brändle a 4′10″
4° Jasha Sütterlin a 5′11″
5° Jack Bobridge a 7′10″
IL GIRO DI MOTTA
Nel 1966 Motta vinse il Giro d’Italia. Passati 50 anni il Giro ricorderà questo successo con un arrivo di tappa a Cassano d’Adda, paese natale di Motta. Noi di ilciclismo.it ricorderemo quell’edizione del Giro tutti i giorni, proponendovi la rassegna stampa dell’epoca, con i titoli del quotidiano “La Stampa”
22 MAGGIO 1966 – 5a TAPPA: VIAREGGIO – CHIANCIANO TERME (222 Km)
BARIVIERA PRIMO IN VOLATA A CHIANCIANO – JIMENEZ ANCORA IN MAGLIA ROSA. DE ROSSO E’ SECONDO A SOLI 43’’
Il Giro d’Italia giunge oggi a Roma – La brillante rimonta del ciclista veneto – Vittorio Adorni ha forato ma a evitato gli attacchi – La singolare intervista di Anquetil: Adorni in corsa lo ha intervistato per la televisione
Insieme con De Rosso anche Taccone, risale posizioni piazzandosi al 3 posto con un distacco di 58″ – La maglia rosa ha perso 6″ nei confronti dei favoriti: Motta (4°) è a 1’17″, Adorni (5°) a 1′26″, Balmamion (6°) a 1′30″, Zilioli (7°) a 1′38″, Gimondi (8°) a 2′55″, Anquetil (14°) a 4′34″ – Il corridore, ammaestrato dalla offensiva scatenata contro Gimondi nella tappa di Genova, ha mascherato l’incidente – In coda al gruppo Partesotti ha chiesto il cambio della ruota e Adorni ne ha usufruito – Il campione normanno non considera favoriti né Gimondi, né Motta – Lo stesso Adorni e Jimenez fra i migliori nei pronostici di Jacques – La vittoria mancata di Vito Taccone

La bicicletta di Vincenzo Nibali ''parcheggiata'' presso l'autobus dell'Astana al raduno di partenza di Praia a Mare (foto Antonio Scarfone)
ARCHIVIO ALMANACCO
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Raduno di partenza
1a tappa: cronometro di Apeldoorn
2a tappa: Arnhem – Nimega
3a tappa: Nimega – Arnhem
4a tappa: Catanzaro – Praia a Mare
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI PRAIA A MARE
maggio 11, 2016 by Redazione
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È diventato quasi un marchio di fabbrica di ilciclismo.it l’almanacco post gara dove, dopo ciascuna frazione del Giro (e poi anche del Tour) troverete tante rubriche: la rassegna stampa internazionale, il punto di vista dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto quello del 1966, essendoci quest’anno una tappa a Cassano d’Adda, nel 50° anniversario della vittoria alla Corsa Rosa del cassanese Gianni Motta).
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
Italia
Ulissi, così vincono i grandi. Primo nel giorno più atteso – L’attacco di Praia a Mare – Ulissi gode e si commuove: “La dedica speciale è per..” – Che Ulissi! Vince in solitaria. La rosa torna a Dumoulin – Giro: Ulissi, la migliore delle 5. Landa, rimandato al primo esame (Gazzetta dello Sport)
Giro, quarta tappa a Diego Ulissi, Dumoulin torna maglia rosa (Corriere della Sera)
Paesi Bassi
Dumoulin heeft roze trui terug (De Telegraaf)
Dumoulin herovert roze trui in anarchistische rit (Algemeen Dagblad)
Tom Dumoulin herovert roze trui, ritzege Ulissi (de Volkskrant)
Svizzera
Diego Ulissi remporte la 4e étape du Giro (24 Heures)
Kittel verliert Rosa an Dumoulin (Neue Zürcher Zeitung)
Gran Bretagna
Tom Dumoulin regains lead after Italy celebrates Giro d’Italia homecoming with stage win (The Daily Telegraph)
Francia
Ulissi en costaud, Dumoulin leader – «Comme dans une classique» – Péraud, chutes à gogo – Geniez abandonne (L’Equipe)
Le Giro parle de nouveau italien (Le Figaro)
Spagna
Ulissi gana en Praia a Mare y Dumoulin recupera el rosa – Valverde: “No me dí cuenta de que Landa se había cortado” – Dumoulin: “Podía recuperar el rosa y lo aproveché” – Adam Hansen: “Disputaré de nuevo las tres grandes vueltas” (AS)
Ulissi da sabor italiano al Giro y Dumoulin se viste la ‘maglia rosa’
(Marca)
Ulissi gana la etapa, Dumoulin líder con Valverde 7º a 31” – Ulissi: “Me había propuesto ganar una etapa” – Valverde: “Quería arañar más segundos” (El Mundo Deportivo)
Belgio
Straffe Ulissi pakt vijfde Giro-ritzege, roze trui is opnieuw voor Dumoulin (Het Nieuwsblad)
Giro: Ulissi s’adjuge la 4e étape, Dumoulin à nouveau en rose (La Dernière Heure/Les Sports)
Lussemburgo
Jungels Zweiter nach Ulissi-Sieg (Tageblatt)
Jungels ist Gesamtzweiter (Luxemburger Wort)
Germania
Kittel verliert Rosa Trikot an Dumoulin – Ulissi gewinnt (Berliner Zeitung)
Slovenia
Giro: Slovenska četverica ni bila v ospredju (Delo)
Stati Uniti
Ulissi Wins Giro Stage Four, Dumoulin Grabs Pink Jersey (The New York Times)
Costa Rica
Amador pretendía ser maglia rosa: ‘No estuve a la altura’ (La Nación)
Colombia
Chaves, décimo; Urán, duodécimo en el Giro de Italia (El Tiempo)
Esteban Chaves y Rigo Urán empiezan a brillar en el Giro – Diego Ulissi: “Siempre es emocionante ganar en el Giro” (El Espectador)
Australia
Ulissi takes out stage 4 (Herald Sun)
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
PRIMA DELLA TAPPA
Nebe1980: Meno male che, al rientro in Italia, troviamo subito una tappa mossa invece che quelle schifezze in Olanda. Schifezze intendo tecnicamente dato che devo dire che alcune zone attraversate erano davvero molto belle.
Non saprei pronosticare nulla per oggi ma spero davvero che ci sia la voglia e la forza di evitare lo sprint dato che il terreno adatto c’è. Lo strappo di Via del Fortino, anche se breve, potrebbe ispirare qualcuno abbastanza in forma che potrebbe resistere nei 10 km successivi. La fuga potrebbe anche arrivare, ma la vedo più difficile dato che le squadre, in queste prime tappe, non sono molto propense alla generosità
Howling Wolf14: Secondo me occorrerà vedere se i team che hanno uno sprinter nei loro ranghi intenderanno controllare la corsa. Lo farà in buona parte la Etixx, sia perché ha la maglia rosa, sia perché Kittel potrebbe puntare al tris, ma è impensabile che una squadra tenga da sola sotto controllo la situazione per 200 km. Potrebbe contare sulla collaborazione di Lotto (Greipel) e Lampre (Modolo). Potrebbero intervenire anche la Lotto-Jumbo (Hofland) e la Bardiani (Ruffoni). Le altre squadre ritengo che non vogliano spendere energie inutilmente. Nemmeno la Trek (Nizzolo) e la FdJ (Démare), perché poi spolmonarsi per arraffare un 4° o un 5° posto sarebbe stupido.
Nebe1980: Sta venendo fuori una bella tappa
DOPO LA TAPPA
Howling Wolf14: Tappa animata, piacevole e incerta. Ottima la strategia vincente della Lampre. Uomini di altissima classifica tutti insieme. Hanno perso qualche decina di secondi alcuni outsiders destinati ai piazzamenti oltre il 5° posto.
Distacchi da Nibali e Valverde: Amador 37”, Anton e Hesjedal 37”; Dupont, Monfort e Betancurt 1’05”; Wellens 2’49”; Nieve 3’55”. Cancellara, per la cronaca, è arrivato a 9’44”, terzultimo.
Nebe1980: Beh infondo non è proprio una squadraccia la Lampre
In collaborazione con il Forum dello Scalatore
DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
“Viva l’Italia” – Francesco De Gregori
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della 5a tappa Praia a Mare – Benevento
Praia a Mare: nuvole sparse, 26°C (percepiti 24°C), vento moderato da S (13 Km/h), umidità al 54%
Fortino (GPM) (Km 36.5) : poco nuvoloso, 24.8°C (percepiti 22°C), vento moderato da SSW (15 Km/h), umidità al 41%
Polla – Traguardo Volante (Km 85.4) : poco nuvoloso, 27.2°C (percepiti 24°C), vento moderato da SSW (18-22 Km/h), umidità al 44%
Palomonte – Traguardo Volante (Km 118.3) : poco nuvoloso, 25.7°C (percepiti 23°C), vento moderato da SSW (17-23 Km/h), umidità al 40%
Lioni (Km 153.9) : poco nuvoloso, 25.8°C (percepiti 23°C), vento moderato da SSW (16-19 Km/h), umidità al 40%
Pianodardine (Km 193.1) : poco nuvoloso, 26.7°C (percepiti 23.5°C), vento moderato da SSW (18-24 Km/h), umidità al 42%
Benevento: cielo sereno, 28.9°C (percepiti 26°C), vento debole da SW (19-25 Km/h), umidità al 42%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
De Stefano: “Discesa che diventa molto tecnica a 2,5 Km dal traguardo” (gli ultimi 3,5 Km sono completamente pianeggianti)
Nibali: “Strappo impegnativo nell’ultima fase finale”
De Stefano: “Ci vediamo dopo per il Processo alla Tanta”
Pancani: “Lo scopriremo tra poco, tra 75 Km”
De Luca: “I motociclisti, quelli in macchina”
Martinello: “Fu profà… professionista”
Martinello: “Sta scivolando sempre più indietro la maglia rosa di Marcel Kittel” (spogliarello in corsa?)
Pancani: “Marcel Kittel sta scivolando sempre di più” (si stava solo staccando dal gruppo di testa)
Pancani: “E’ un giorno speciale per l’olandese di Sint-Truiden, infatti oggi è il suo compleanno” (si riferiva a Wellens, che è belga)
Pancani: “Isola Dino” (Isola di Dino)
Benincasa: “La dozzina ha preso il comando della gara”
Pancani: “La moto di ripresa può far sfilare i corridori”
Traduttrice di Dumoulin: “Non saranno i minuti ma i secondi a fare la differenza” (ha sicuramente detto il contrario a proposito delle tappe conclusive)
De Luca: “La maglia blu” (la maglia dei GPM è azzurra)
De Stefano: “E’ arrivato anche il vincitore, lo mettiamo al fianco di Diego Ulissi” (clonandolo, forse)
De Stefano: “Ci è venuto a prendere il nostro vincitore” (Diciatteo era venuto a prendere Ulissi per portarlo alla conferenza stampa)
Piccinelli: “A Bonifati è nato Alessandro Rosina” (il calciatore è nativo di Belvedere Marittimo)
De Stefano: “Voi che avete pedalato gli uomini di classifica”
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della quarta tappa, Catanzaro – Praia a Mare
1° Simone Andreetta
2° Genki Yamamoto s.t.
3° Primož Roglic s.t.
4° Jakub Mareczko s.t.
5° Jay Robert Thomson s.t.
Classifica generale
1° Jasha Sütterlin
2° Grega Bole a 4′34″
3° Iuri Filosi a 5′32″
4° Omar Fraile Matarranz a 5′33″
5° Eduard Michael Grosu a 6′11″
IL GIRO DI MOTTA
Nel 1966 Motta vinse il Giro d’Italia. Passati 50 anni il Giro ricorderà questo successo con un arrivo di tappa a Cassano d’Adda, paese natale di Motta. Noi di ilciclismo.it ricorderemo quell’edizione del Giro tutti i giorni, proponendovi la rassegna stampa dell’epoca, con i titoli del quotidiano “La Stampa”
21 MAGGIO 1966 – 4a TAPPA: GENOVA – VIAREGGIO (241 Km)
KNAPP (UN CICLISTA DI BELLUNO) PRIMO A VIAREGGIO
La tappa decisa da una fuga a tre – Il Giro d’Italia ha affrontato le salite del Bocco e della Cisa – Tra Motta e Gimondi un dissidio sfumato
Il vincitore ha 23 anni e fa anche il regista cinematografico – Ieri ha battuto sul traguardo Poggiali, staccando di due secondi Balletti – Tutti gli altri assi giungono insieme con circa un minuto di ritardo – Classifica generale immutata: Motta a 1’23″ dalla Maglia rosa Jimenez, Adorni a 1′32″, Zilioli a 1’44″, Gimondi a 3′1″ e Anquetil a 4′40″ – Oggi la Viareggio-Chianciano di 222 km – Il corridore della Molteni, venerdì, doveva attaccare il suo rivale quando è stato attardato da una foratura – Ingiuste le proteste dei tifosi contro Motta e contro Anquetil

Il traguardo della prima tappa italiana del Giro 2016 (foto Antonio Scarfone)
ARCHIVIO ALMANACCO
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Raduno di partenza
1a tappa: cronometro di Apeldoorn
2a tappa: Arnhem – Nimega
3a tappa: Nimega – Arnhem
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI ARNHEM
maggio 9, 2016 by Redazione
Filed under Approfondimenti
È diventato quasi un marchio di fabbrica di ilciclismo.it l’almanacco post gara dove, dopo ciascuna frazione del Giro (e poi anche del Tour) troverete tante rubriche: la rassegna stampa internazionale, il punto di vista dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto quello del 1966, essendoci quest’anno una tappa a Cassano d’Adda, nel 50° anniversario della vittoria alla Corsa Rosa del cassanese Gianni Motta).
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
Italia
Kittel: sprint, miss e linguacce. Ora nessun velocista può batterlo – La splendida Tess impazzisce al traguardo per il bis di Marcel – Il Giro torna in Italia, martedì si riparte dalla Calabria (Gazzetta dello Sport)
Giro d’Italia: Kittel vince anche la terza tappa ed è maglia rosa (Corriere della Sera)
Paesi Bassi
Dumoulin raakt roze trui kwijt – Vier dagen Giro trekken half miljoen bezoekers (De Telegraaf)
Dumoulin ziet ook voordelen na verlies roze trui – Kittel pakt ritzege en roze trui in Arnhem – Tjallingii neemt bergtrui over in Giro – Geen breuken Péraud na harde val in Giro – Deze heren gaven de Giro in Gelderland glans – Giro dankt Gelderland met advertentie in Gazzetta – Ruim half miljoen bezoekers voor Giro (Algemeen Dagblad)
Dumoulin raakt roze trui kwijt; Kittel vanaf dinsdag leider – Berg en Dal voor één dag Alpe d’Huez (de Volkskrant)
Svizzera
Marcel Kittel fait coup double au Giro (24 Heures)
99. Giro d’Italia: Kittel trägt Rosa –
Kittel löst Dumoulin als Leader ab: Kittel nach zweitem Etappensieg neuer Giro-Leader (Neue Zürcher Zeitung)
Slovenia
Giro: Roglič padel – Olajšanje ob izgubljenem boju za vodstvo (Delo)
Gran Bretagna
Marcel Kittel’s Double Dutch – Marcel the Magnificent (The Daily Telegraph)
Francia
Traumatisme crânien pour Péraud – Kittel a pris le pouvoir – «Kittel était imbattable» – Péraud abandonne sur chute (L’Equipe)
Giro: Kittel en rose, Péraud abandonne – Kittel s’impose et devient leader (Le Figaro)
Tour d’Italie : abandon de Jean-Christophe Péraud (Le Monde)
Spagna
Kittel repite victoria al sprint y es la nueva maglia rosa – Dura caída de Peraud: el 2º del Tour 2014 abandona el Giro – Amador: “Quiero el podio, pero trabajaré para Valverde” – Amezqueta fue rosa: “Viví una experiencia alucinante” (AS)
Kittel repite victoria en el Giro y se viste de rosa (Marca)
Peraud abandona el Giro tras sufrir una caída – Kittel: “Estoy súpercontento por la maglia rosa” (El Mundo Deportivo)
Belgio
Kittel: “Alles aan gedaan om in topvorm te starten” – Péraud geeft op in Giro na ongelukkige valpartij – Giro gaat ook verder zonder Silvan Dillier – Renners in Giro stappen al na drie dagen op het vliegtuig – Achter de schermen van de koers: “De vreugde van Kittel” (Het Nieuwsblad)
Giro: Marcel Kittel remporte la 3e étape et endosse le maillot rose de leader – Monfort: “Objectif Top 10!” (La Dernière Heure/Les Sports)
Germania
Giro d’Italia: Kittel rast zu Etappensieg und Rosa Trikot – Kittel erster Deutscher im Rosa Trikot seit 2006 (Berliner Zeitung)
Kittel sprintet in das Rosa Trikot – Giro: Vergessen ist Kittels Seuchenjahr (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)
Stati Uniti
Kittel Wins Second Straight Stage to Take Giro Lead (The New York Times)
Costa Rica
Para orgullo de Costa Rica: ¡Andrey Amador es tercero en la general del Giro de Italia! – Andrey Amador sonríe en el Giro de Italia cuando le gritan: ‘mae’ y ‘pura vida’ (La Nación)
Colombia
El Giro llega a Italia; Holanda no pasó de un susto (El Tiempo)
El Giro llegará a Italia (El Espectador)
Australia
Marcel Kittel wins second Giro D’Italia (Herald Sun)
Kittel wins Giro third stage (The Sydney Morning Herald)
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Nisky: una cosa va detta, però, l’avevo notata già in Irlanda due anni fa. All’estero il giro ha un seguito ben superiore che in Italia! Il mare di pubblico che c’è è da Tour de France! In Italia non c è lo stesso seguito! Anzi, direi che l’italia è principalmente un paese di anticilcisti! A parte qualche regione o qualche provincia il resto vede il ciclismo e il Giro come un danno o un fastidio! Quando il giro è venuto a Trieste nel 2009 mi ricordo il nostro sindaco, Dipiazza, .prendere a calci i segnali di lavori sulle rive in quanto stavano sistemando il manto stradale per l’arrivo di tappa. Per lui come per il 70% dei triestini il giro è un fastidio e i ciclisti un problema…. e mi sa che non solo qua è così! Le tappe sono spesso povere di gente mentre al nord Europa è una festa, un momento super che sia Giro, Tour, Vuelta o anche altre corse minori!
Qua da noi in alcune province il ciclismo è sentitissimo ma in tante altre si vede che non c è l’affetto che merita….soprattutto al sud! Quindi ben vengano partenze lontane dall’Italia, così possiamo vedere che la nostra corsa almeno in Europa è ancora amata! Ahimè, le tappe son spesso noiose ma almeno la cornice di pubblico è di primissima qualità! Nel 2014 con l’arrivo del giro a Trieste il pubblico presente in piazza al momento dell’arrivo e delle premiazioni era soprattutto sloveno, croato, austriaco e colombiano, fate un pò voi…..
Salitepuntocià: Stiamo prendendo anche le cose negative del Tour, quella delle prime tappe in pianura in cui ci sono cadute, colpi di vento etc che possono fare sorprese Va beh che perdiamo un vecchietto (Peraud), menomale non è successo a Nibail o altri big
Howling Wolf14: Le cadute sono prerogative delle corse nelle quali c’è combattività e in cui le velocità sono elevate. I corridori sono più o meno gli stessi, sono sempre quelli del World Tour. E’ più facile cadere quando il gruppo è compatto, specie nelle prime tappe, e in vista del traguardo la velocità aumenta. Poi magari rotonde e strettoie hanno un peso notevole. E’ una cosa che va messa in conto. Ma molto meglio che ci sia qualche corridore sacrificato per caduta e ci sia combattività e agonismo piuttosto che vedere le noiosissime transumanze di qualche decennio fa al Giro.
Vittorio P: concordo con Howling Wolf14, non concordo con Salitepuntocià
Nebe1980: Sì sono d’accordo ma c’è da puntualizzare una cosa. Vero che le cadute sono caratteristiche di corse con combattività però dico io che necessità c’è di fare il finale in circuito cittadino? In città ed a velocità elevaste il rischio aumenta e ok questo è inevitabile però allora non vedo la necessità di andarseli a cercare i pericoli facendo circuiti insensati
Howling Wolf14: Concordo in maniera piena con la tua osservazione. Già in passato avevo posto l’accento sulla questione dei circuiti cittadini nel finale e sugli arrivi forzati nei centri storici, terreni spettacolari ma inadatti ad una corsa in bicicletta, quindi con me sfondi una porta aperta.
MirkoBL: Kittel in volata in questo momento fa veramente un altro sport.
In collaborazione con il Forum dello Scalatore
DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
“Invincible” – Amaranthe
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della 4a tappa Catanzaro – Praia a Mare
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Garzelli: “Pericolo della sede stradale della volata”
Pancani: “Uomo da fuga, se l’è finalmente tolta”
Martinello: “Catanzario”
Pancani: “Sprint intermedio al traguardo intermedio”
Pancani: “Greipen” (Greipel)
Martinello: “Sono giornati sempre molto tese”
Martinello: “L’amico diavolo è tornavo”
Martinello: “Ci limitiamo a dare per buono le informazioni”
Martinello: “Matteo Sabatini” (Fabio)
Pancani: “Altrimente”
Garzelli: “Volata regal di Marcel Kittel”
Garzelli: “Ha pedalato” (nel senso di toccato l’asfalto con il pedale)
De Stefano: “Giombo” (e ridaglie… Jumbo si pronuncia giumbo)
De Stefano: “Ci ha spiegato l’esatta pronuncia di Lotto Jumbo” (beh… non era proprio necessario farselo spiegare)
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della terza tappa, Nimega – Arnhem
1° Jasha Sütterlin
2° Svein Tuft a 15′43″
3° Joseph Lloyd Dombrowski s.t.
4° Songezo Jim s.t.
5° Anton Vorobyev s.t.
Miglior italiano Eros Caoecchi, 8° a 15′43″
Classifica generale
1° Jasha Sütterlin
2° Grega Bole a 4′34″
3° Cheng Ji a 4′35″
4° Songezo Jim a 4′47″
5° Iuri Filosi a 5′32″
IL GIRO DI MOTTA
Nel 1966 Motta vinse il Giro d’Italia. Passati 50 anni il Giro ricorderà questo successo con un arrivo di tappa a Cassano d’Adda, paese natale di Motta. Noi di ilciclismo.it ricorderemo quell’edizione del Giro tutti i giorni, proponendovi la rassegna stampa dell’epoca, con i titoli del quotidiano “La Stampa”
20 MAGGIO 1966 – 3a TAPPA: DIANO MARINA – GENOVA (120 Km)
GIMONDI FORA E PERDE 1’36” A GENOVA SU ANQUETIL, MOTTA E SUGLI ALTRI ASSI
Emozioni in serie nella terza tappa del Giro d’Italia – Eccezionale media: 48,828 sui 120 chilometri della tappa – I commenti dei due principali protagonisti – Gimondi: “Questa volta ho sbagliato io“ – Anquetil: “Visto che non ci sono trucchi?”
L’incidente nei pressi di Finale – Il vincitore del Tour di Francia non è stato pronto nel cambiare la bicicletta e nel condurre l’inseguimento – Subito il francese e Motta ne hanno approfittato trascinandosi nella scia Adorni, Zilioli ed altri ciclisti – Andreoli ha vinto la tappa – Jimenez giunto con i primi resta Maglia rosa – Immutata la classifica generale per i migliori (salvo Gimondi) – Oggi la Genova-Viareggio

Sulle strade del grande ciclismo è tornato a farsi vedere l'immancabile ''diavolo'' (foto Bettini)
ARCHIVIO ALMANACCO
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Raduno di partenza
1a tappa: cronometro di Apeldoorn
2a tappa: Arnhem – Nimega
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI NIMEGA
maggio 7, 2016 by Redazione
Filed under Approfondimenti
È diventato quasi un marchio di fabbrica di ilciclismo.it l’almanacco post gara dove, dopo ciascuna frazione del Giro (e poi anche del Tour) troverete tante rubriche: la rassegna stampa internazionale, il punto di vista dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto quello del 1966, essendoci quest’anno una tappa a Cassano d’Adda, nel 50° anniversario della vittoria alla Corsa Rosa del cassanese Gianni Motta).
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
Italia
Missile Kittel, la volata è sua. Dumoulin rimane in rosa – Kittel li ha disintegrati tutti. Da Viviani vogliamo di più – Kittel, operazione rosa. Dumoulin: “Qui è una festa” (Gazzetta dello Sport)
Giro d’Italia: Marcel Kittel vince allo sprint la seconda tappa della corsa rosa (Corriere della Sera)
Paesi Bassi
Kittel nadert Dumoulin – Nederlandse vriendin dolblij – Dumoulin: ‘Ik ga heel erg genieten’ – Druk op tweede dag Giro (De Telegraaf)
Kittel spurt naar dagzege, Dumoulin behoudt het roze – Kans op bergtrui verkeken? ‘Mooi niet!- Koppel geeft elkaar het jawoord op finishlijn Giro (Algemeen Dagblad)
Kittel sprint naar overtuigende zege in Giro, Dumoulin behoudt roze trui (de Volkskrant)
Svizzera
Kittel s’impone, Dumoulin sempre in rosa(Corriere del Ticino)
Kittel s’impose, Dumoulin toujours en rose (24 Heures)
Kittel siegt im Massensprint (Neue Zürcher Zeitung)
Slovenia
Giro: Roglič brez rožnate majice, a še vedno drugi (Delo)
Francia
Kittel trop rapide pour Démare (L’Equipe)
Giro : Surpuissant, Kittel devance Démare au sprint (Le Figaro)
Spagna
Kittel vence sobrado al sprint y se queda a 1″ de la maglia rosa – AS es testigo de la búsqueda de motores en bicis del Giro – Fraile, rey de la Montaña: “Me meto en buenos marrones” (AS)
Paseo de Kittel en la primera ‘volata’ – Holanda se vuelca con el Giro – Omar Fraile: “Salgo de un marrón y me meto en otro” (Marca)
Kittel gana al sprint en Nimega y Dumoulin sigue líder – Omar Fraile, “feliz” con el maillot de la montaña – Kittel: “No estaría mal vestir la maglia rosa”(El Mundo Deportivo)
Belgio
Met de vingers in de neus: Kittel wint eerste massasprint Giro (Het Nieuwsblad)
Giro: Marcel Kittel remporte la 2e étape (La Dernière Heure/Les Sports)
Germania
Kittel gewinnt zweite Giro-Etappe (Berliner Zeitung)
Stati Uniti
Kittel Takes Giro Stage Two (The New York Times)
Costa Rica
Andrey Amador demuestra que va con todo al pelear el esprínt en segunda etapa del Giro de Italia (La Nación)
Colombia
Kittel ganó la segunda etapa del Giro de Italia (El Tiempo)
Kittel no tuvo rival en el embalaje final de la segunda etapa del Giro – Los colombianos en el Giro de Italia (El Espectador)
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Vittoria di Kittel. Commenti?
Howling Wolf14: Pronostico rispettato. Sono mancati all’appello Greipel e Viviani. Anche Nizzolo un po’ sottotono. Pozzato, dal canto suo, ha in mente solo di far inquadrare dalle camere della Rai quei terrificanti tatuaggi.
In collaborazione con il Forum dello Scalatore
DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
“Harder, Better, Faster, Stronger” – Daft Punk
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della 3a tappa Nimega – Arnhem
Nimega : cielo sereno, 22.4°C (percepiti 17°C), vento moderato da ESE (23-29 Km/h), umidità al 49%
Zelhem (Km 63.5) : cielo sereno, 23.5°C (percepiti 18°C), vento moderato da ESE (24-32 Km/h), umidità al 35%
Lochem – Traguardo Volante (Km 97.4) : cielo sereno, 24.3°C (percepiti 19°C), vento moderato da ESE (26-34 Km/h), umidità al 33%
Posbank – GPM (Km 136.9) : cielo sereno, 24°C (percepiti 19°C), vento moderato da ESE (27-33 Km/h), umidità al 36%
Arnhem : cielo sereno, 23.8°C (percepiti 18°C), vento moderato da ESE (26-33 Km/h), umidità al 36%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
De Stefano: “C’è stato anche ieri un gran premio della montagna” (ieri c’era la crono, completamente piatta)
De Stefano: “Uno degli abbuoni è il traguardo volante”
Garzelli: “Gli abbuoni all’arrivono sono 10, 6, 4″
Nibali: “La tappa è 190 Km”
De Stefano: “Il via del Tour di quest’anno da Utrecht” (è il Tour dell’anno scorso che è partito da Utrecht)
Fuori onda: “Non so chi cazzo sia”
Martinello: “Questo privilagio”
Pancani: “Si era evidente fermato”
Martinello: “Caduta di corridori coinvolti”
Pancani: “Risalire per andare a prendere il Gran Premio della Montagna”
Martinello: “Iumbo” (Jumbo, si pronuncia giumbo)
Martinello: “Sono arrivati davanti il trenino della Etixx”
Pancani: “Kittel mai aveva vinto sulle strade d’Italia, perché le altre vittorie le aveva ottenute in Irlanda” (infatti, non siamo in Italia neanche stavolta)
De Stefano (a Pancani e Martinello): “Stavamo ascoltando la vostra premiazione”
De Stefano: “Quest’anno il Tour partiva da Utrecht” (e ridaglie!)
Televideo: “Sasha Modolo” (Sacha)
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della seconda tappa, Arnhem – Nimega
1° Filippo Pozzato (retrocesso)*
1° Cheng Ji
2° Jaco Venter s.t.
3° Fabian Cancellara s.t.
4° Grega Bole s.t.
5° Maarten Tjallingii a 3″
Miglior italiano Iuri Filosi, 9° a 38″
* Pozzato è arrivato staccato al traguardo ma è stato accreditato con il tempo dei primi
Classifica generale
1° Grega Bole
2° Cheng Ji a 1″
3° Songezo Jim a 13″
4° Jaco Venter a 36″
5° Olivier Le Gac a 39″
Miglior italiano Simone Andreetta, 6° a 42″
IL GIRO DI MOTTA
Nel 1966 Motta vinse il Giro d’Italia. Passati 50 anni il Giro ricorderà questo successo con un arrivo di tappa a Cassano d’Adda, paese natale di Motta. Noi di ilciclismo.it ricorderemo quell’edizione del Giro tutti i giorni, proponendovi la rassegna stampa dell’epoca, con i titoli del quotidiano “La Stampa”
19 MAGGIO 1966 – 2a TAPPA: DIANO MARINA – MONESI (60 Km)
VITTORIA DI JIMENEZ NELLA TAPPA DI MONESI – LO SPAGNOLO STACCA TUTTI GLI AVVERSARI E CONQUISTA LA MAGLIA ROSA DEL GIRO
Il gregario di Anquetil ha confermato le sue doti di arrampicatore – Taccone, che guidava la classifica, è giunto con un ritardo di 2’51” – Nuova smentita agli accordi fra Anquetil ed i suoi rivali
Il corridore ha percorso i 60 km della tappa in un’ora 57′07″, alla media oraria di 30,738 km – Secondo (a 1′23″) è arrivato Motta, terzo Gimondi (a 1′25″) – Zilioli, decimo, ha cercato invano di raggiungere Jimenez con un inseguimento solitario – Anquetil è giunto con i primi: si trova in classifica a 4′40″ da Jimenez ed a 3′17″ da Motta – Oggi, con partenza alle 13,10, la Diano-Genova, di 120 chilometri –
Gimondi e Adorni accusati di aver fatto un patto con il francese – Secche dichiarazioni del direttore sportivo dei due ciclisti italiani

Il gruppo transita all'ombra di uno dei caratteristici mulini olandesi, per l'occasione addobbato a festa (foto (Tim de Waele/TDWSport.com)
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Raduno di partenza
1a tappa: cronometro di Apeldoorn
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI APELDOORN
maggio 6, 2016 by Redazione
Filed under Approfondimenti
È diventato quasi un marchio di fabbrica di ilciclismo.it l’almanacco post gara dove, dopo ciascuna frazione del Giro (e poi anche del Tour) troverete tante rubriche: la rassegna stampa internazionale, il punto di vista dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto quello del 1966, essendoci quest’anno una tappa a Cassano d’Adda, nel 50° anniversario della vittoria alla Corsa Rosa del cassanese Gianni Motta).
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
Italia
Dumoulin prima maglia rosa. Cancellara 8°, bene Nibali – Il primo morso di Nibali: il prossimo sarà in Calabria – Spartacus, sogno svanito. Niente rosa, ma che cuore… –
Dumoulin: “Ho avuto fortuna”. Nibali: “Chi ben comincia…” (Gazzetta dello Sport)
Giro d’Italia, 1ª tappa a Dumoulin. Bene Nibali, stacca Landa(Corriere della Sera)
Paesi Bassi
Dumoulin grijpt de roze trui – ‘Super voor Tom!’ – Biertje en zon bij de Giro – Koning moedigt Dumoulin aan – Zinderend wielerfeest in Italiaans Apeldoorn – Giro trekt 75.000 mensen (De Telegraaf)
Dumoulin snelt in Apeldoorn naar het roze – De zenuwslopende rit in de volgwagen van Dumoulin – Dumoulin na tijdritzege: Dit is heel speciaal – Verrassing Roglic blij met tweede plaats – Tom Dumoulin verdiende 20 euro per seconde met zege in Giro-proloog Apeldoorn (Algemeen Dagblad)
Tom Dumoulin wint proloog Giro d’Italia en pakt roze trui (de Volkskrant)
Svizzera
È partito il Giro, prima maglia Rosa a Dumoulin (Corriere del Ticino)
Dumoulin premier maillot rose, Cancellara battu (24 Heures)
Cancellara bleibt Maglia rosa verwehrt (Neue Zürcher Zeitung)
Slovenia
Giro: Roglič v kronometru zaostal le za Dumoulinom (Delo)
Costa Rica
Andrey Amador es tercero en la general del Giro de Italia tras una gran contrarreloj (La Nación)
Francia
Dumoulin s’est mis en évidence – (L’Equipe)
Giro: Tom Dumoulin premier leader (Le Figaro)
Le Néerlandais Tom Dumoulin premier maillot rose du Giro, à domicile (Le Monde)
Spagna
Tom Dumoulin es maglia rosa: 24″ a Valverde y 40″ a Landa – Pulso español en el Giro de Nibali – Valverde: “Ahora ya puedo decir que he corrido un Giro” – Landa: “Duelen las piernas” – Chad Haga volvió a sentirse ciclista tras su atropello (AS)
Dumoulin es líder; Valverde se defiende y Mikel Landa cede (Marca)
Dumoulin, primer líder del Giro de Italia – Dumoulin: “No pienso estar compitiendo para la general” – Perico Delgado: “Valverde llega tarde al Giro”(El Mundo Deportivo)
Belgio
Dumoulin bezorgt Nederland met twee honderdsten van een seconde de roze trui – Nibali doet beste zaak bij favorieten, Landa en Majka verliezers – Massa volk in roze Apeldoorn voor start van de Giro (Het Nieuwsblad)
Giro: Tom Dumoulin s’offre le prologue (La Dernière Heure/Les Sports)
Germania
Heimsieg für Dumoulin beim Giro-Auftakt (Berliner Zeitung)
Canada
Tom Dumoulin wins Giro d’Italia opening time trial (The Globe and Mail)
Stati Uniti
Home Victory for Dutchman Dumoulin in Giro Opener (The New York Times)
Colombia
Dumoulin ganó la contrarreloj y es el primer líder del Giro (El Tiempo)
Tom Dumoulin, primer líder del Giro de Italia 2016 – Tom Dumoulin: “Es muy especial ganar aquí en casa” (El Espectador)
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Vittoria di Dumoulin come da programma, con un centesimo di secondo sullo sloveno Roglič. Nibali ha 19″ di ritardo da Dumoulin ma ha distanziato entrambi gli avversari più temibili, Valverde di 5″ e Landa di 21″. Commenti?
Howling Wolf14: Meno male che non ha vinto ’sto carneade di Roglic. Ok per il Leicester che vince la premier league, ma iniziare il Giro con il successo di un autentico sconosciuto non sarebbe stato un buon viatico. Per l’immagine e il prestigio del Giro.
Nebe1980: Ma perché? Roglic ha fatto un’ottima prova battendo un sacco di corridori forti ed ha fatto lo stesso tempo di uno specialista come Dumoulin. Quale danno al prestigio? Avrebbe comunque vinto battendo uno specialista del cronometro. Non è che se al Tour un corridore ancora sconosciuto stacca Froome in salita il prestigio ne risente.
Howling Wolf14: Solo perché probabilmente si tratta di una meteora, di una prestazione isolata. Se ci fosse una minima possibilità che Roglic diventi un campione sarei lieto di averlo visto in maglia rosa. Ma, come al solito, si tratterà di una comparsata e via. Ed allora, benché Dumoulin non sia un fuoriclasse eccelso, nel 2050, quando qualcuno andrà a consultare la storia del Giro, scoprirà che il prologo del ‘16 fu vinto da un corridore che bene o male qualche segno l’ha lasciato. Non dovrà chiedersi chi sia mai questo tizio mai visto primeggiare in corse ciclistiche importanti e destinato probabilmente a ritornare subito nel limbo dell’anonimato. Per il Giro è bene che anche il prologo lo vinca un Dumoulin, un Cancellara, un Nibali. Non l’ultimo arrivato. Meno male che per qualche centesimo ci siamo salvati.
Nebe1980: Non sono d’accordo, non è l’albo d’oro che conta ma le prestazioni. Roglic ha fatto un’ottima prestazione e anche se sarà l’unica è comunque ottima. Se per un battito di ciglia avesse vinto lui avrebbe meritato l’albo d’oro. Se la comparsata in una prestazione batte il campione glielo si riconosce e merita di stare nell’albo d’oro proprio in virtù del fatto che ha battuti corridori molto più forti
Howling Wolf14: Ma, attento Nebe, io non ho detto che chi vince non merita. Chi vince merita sempre. Ho detto semplicemente che è stata una fortuna per il Giro non avere un vincitore del prologo sconosciuto.
Mauro Facoltosi: Roglic è un corridore che va bene in salita e che prima di arrivare al ciclismo ha garaggiato anche nello sci (gare di salto), conquistando la medaglia d’oro nel campionato del mondo junior nel 2007 a Tarvisio. Da corridore ha vinto il Giro di Slovenia nel 2015, imponendosi nella tappa di montagna di Trije Kralji precedendo allo sprint Nieve e Rogina. Sempre l’anno scorso ha conquistato la maglia dei GPM alla Settimana Coppi & Bartali, mentre quest’anno si è piazzato 5° alla Volta ao Algarve
Nebe1980: Io non so se ti rendi conto del discorso che stai facendo. nel ciclismo conta il tempo che fai non il nome che hai. Se un carneade battesse il record dell’ora secondo te sarebbe una sventura per il record dell’ora? Il prestigio del record dell’ora ne verrebbe sminuito? Se io ho un corridore conosciuto che fa una crono facendo tempo x e un Carneade che fa siglare il tempo x – 1 secondo beh indipendentemente dal nome ho uno che ha fatto un tempo migliore di un campione quindi tanto di guadagnato
In collaborazione con il Forum dello Scalatore
DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
“Butterfly” – Mariah Carey
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della 2a tappa Arnhem – Nimega
Arnhem : cielo sereno, 23.3°C (percepiti 19.5°C), vento moderato da SE (17-21 Km/h), umidità al 52%
Rhenen (Km 61.1) : cielo sereno, 24°C (percepiti 20°C), vento moderato da SE (20-23 Km/h), umidità al 46%
Beneden-Leeuwen – Rifornimento (Km 97.1) : cielo sereno, 24.5°C (percepiti 20°C), vento moderato da ESE (21-25 Km/h), umidità al 43%
Malden – Traguardo Volante (Km 135) : cielo sereno, 24.6°C (percepiti 20.5°C), vento moderato da ESE (20-26 Km/h), umidità al 43%
Nimega: cielo sereno, 24.5°C (percepiti 20.5°C), vento moderato da ESE (20-26 Km/h), umidità al 42%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
De Stefano: “Per la terza volta dall’Olanda, la dodicesima nella storia”
Martinello: “Un Giro disegnato sulla carta con meno impegnativa”
De Stefano: “Un sole straordinario a dare il vita a questa edizione del Giro”
Paolo Bellino (direttore generale RCS Sport): “Il re seguirà da tutto il palazzetto” (lo hanno relegato sul tetto?)
De Stefano: “Il trofeo senza fine, 9 Km e mezzo”
Garzelli: “Dovranno fare molto attenzione”
Garzelli: “Oggi Brändle è uno dei papaveri favoriti” (va be’ che siamo nella nazione dei fiori)
Martinello: “Ha la caratteristica espessione e le occaie”
Martinello: “Si disentesserà della classifica generale”
Garzelli: “La Vuelta Spagna”
De Stefano: “Intervista ad Andrea De Luca”
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della prima tappa, cronometro di Apeldoorn
1° Jakub Mareckzo
2° Matteo Pelucchi a 1″
3° Songezo Jim a 1″
4° Nicola Ruffoni a 7″
5° Eduard Michael Grosu a 12″
Classifica generale
1° Jakub Mareckzo
2° Matteo Pelucchi a 1″
3° Songezo Jim a 1″
4° Nicola Ruffoni a 7″
5° Eduard Michael Grosu a 12″
IL GIRO DI MOTTA
Nel 1966 Motta vinse il Giro d’Italia. Passati 50 anni il Giro ricorderà questo successo con un arrivo di tappa a Cassano d’Adda, paese natale di Motta. Noi di ilciclismo.it ricorderemo quell’edizione del Giro tutti i giorni, proponendovi la rassegna stampa dell’epoca, con i titoli del quotidiano “La Stampa”
18 MAGGIO 1966 – 1a TAPPA: MONTECARLO – DIANO MARINA (149 Km)
GIMONDI, MOTTA, ADORNI E ZILIOLI SI ALLEANO E STACCANO JACQUES ANQUETIL DI TRE MINUTI – TACCONE BATTE MEALLI IN VOLATA SUL TRAGUARDO DI DIANO MARINA
Clamoroso epilogo della prima tappa del Giro d’Italia – Anche negli ultimi metri di gara molte emozioni – “Il Giro per me è finito” dichiara, amareggiato, Anquetil
Soltanto la fotografia stabilisce il vincitore – Tutti gli assi italiani nel gruppo dei primi – La fuga decisiva sul colle San Bartolomeo e nella susseguente discesa – Anquetil è rimasto staccato di 200 metri: non ha saputo reagire in tempo – I suoi rivali hanno trovato l’accordo per filare a quarantacinque all’ora – Oggi Imperia-Monesi, breve prova in salita – L’asso francese rimane tuttavia in corsa, pronto a sfruttare eventuali occasioni di riscossa

Una bicicletta rosa parcheggiata all'esterno del velodromo di Apeldoorn, luogo di partenza della prima tappa del Giro 2016 (urbanpost.it)
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ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI PAESI BASSI
maggio 6, 2016 by Redazione
Filed under Approfondimenti
È diventato quasi un marchio di fabbricadi ilciclismo.it l’almanacco post gara dove, dopo ciascuna frazione del Giro (e poi anche del Tour) troverete tante rubriche: la rassegna stampa internazionale, il punto di vista dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto quello del 1966, essendoci quest’anno una tappa a Cassano d’Adda, nel 50° anniversario della vittoria alla Corsa Rosa del cassanese Gianni Motta).
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
Italia
Olanda, che festa per il Giro. La folla è impressionante – Nibali: “Sono pronto. Ma che risate con Scarponi…” – E’ subito allarme Cancellara: si sveglia con la febbre –
Giro, Apeldoorn: Sabatini apre la crono, Hepburn chiude (Gazzetta dello Sport)
Cancellara, ultimo Giro di giostra: ma lo farà da gladiatore – Giro d’Italia: prima sfida aerodinamica ad alta tensione – Il Giro non ha orario, ogni giorno è domenica – Quando Montanelli trasformò una velina in un articolo(Corriere della Sera)
Paesi Bassi
Enorme drukte bij Giro-presentatie Apeldoorn – Cancellara ná Dumoulin in Giro (De Telegraaf)
De Giro is misschien wel mooier dan de Tour – Wat voelt de koning bij terugkeer in Apeldoorn? – Nu jaagt Tom Dumoulin op het roze – Koning hele dag in Apeldoorn voor Giro (Algemeen Dagblad)
Rijdt Dumoulin morgen in het roze? – De roze wolk van de Gelderse Giro –
De Giro en Kruijswijk zijn voor elkaar gemaakt (de Volkskrant)
Svizzera
Cancellara à une grippe de son but ultime – Cinq Suisses annoncés au départ du Giro – Les derniers défis de Cancellara (24 Heures)
Hoffnungsrennen Giro d’Italia (Neue Zürcher Zeitung)
Francia
Tout sur le parcours – Cancellara est tombé malade – Du talent plein la Botte – La La liste des engagés – Péraud : «Je ne me situe plus» (L’Equipe)
Cancellara malade, Dumoulin favori – Péraud va découvrir le Giro – La Katusha derrière Zakarin – La Sky emmenée par Mikel Landa – La FDJ avec Démare et Geniez – Astana : Nibali et sa garde internationale – Tinkoff: Majka pour un podium – Orica: Chaves pour le général et Ewan pour les sprints (Le Figaro)
Spagna
Valverde-Landa: pulso español en un Giro diseñado para Nibali – El Giro ya no es para los italianos – Carlos Verona: ‘Esta temporada soy más sólido en la montaña’ –
Valverde: “Veo más peligroso a Landa que a Nibali en este Giro” – Landa y Valverde empezarán el Giro a las 16:46 y a las 16:48 (AS)
Las claves del Giro de Italia – Nibali tendrá referencias de sus rivales en la crono – El ‘Tiburón’ y los nuevos depredadores (Marca)
Valverde se motiva en el Giro recordando a Indurain y Contador (El Mundo Deportivo)
Belgio
Man tegen man in tijdrit: Cancellara vs. Dumoulin – Heel Apeldoorn kleurt roze voor Giro – De zeven sleutelritten van de Giro (Het Nieuwsblad)
Giro: Nibali pour un doublé? – Etixx-Quick Step au Tour d’Italie sans véritable coureurs pour le général (La Dernière Heure/Les Sports)
Germania
Giro d’Italia: Deutsches Sprintduell und Nibali-Rückkehr – Kittel will beim Giro auch das Rosa Trikot angreifen – (Berliner Zeitung)
Radsportler fahren durch Wyler – Italien setzt Giro-Hoffnungen auf Vincenzo Nibali (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)
Canada
Ryder Hesjedal prepares for Giro d’Italia with future up in the air (The Globe and Mail)
Stati Uniti
Nibali’s Form Under Scrutiny Ahead of Giro Start – Nibali’s Form Under Scrutiny Ahead of Giro Start (The New York Times)
Colombia
‘Voy a pelear la general del Giro’: Esteban Chaves – Especial: Los rivales de Urán y Chaves en el Giro de Italia (El Tiempo)
A la conquista del Giro de Italia 2016 (El Espectador)
Australia
Bobridge, Ewan lead big Aussie Giro charge (Herald Sun)
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
A partire dalla prima tappa
DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
“Three Days In A Row” Anouk
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della cronometro di Apeldoorn
Apeldoorn – partenza primo corridore: cielo sereno, 21.3°C (percepiti
16°C), vento moderato da SE (22-27 Km/h), umidità al 50%
Apeldoorn – arrivo ultimo corridore : cielo sereno, 22.8°C (percepiti
18°C), vento moderato da SE (21-27 Km/h), umidità al 46%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Televideo RAI: “Groeningen” (Groningen)
Televideo RAI: “Cividale Friuli” (Cividale del Friuli)
Televideo RAI: “Sant’Anna Vinadio” (Sant’Anna di Vinadio)
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Così finì il Giro nel 2015, secondo Gomez Addams
1° Marco Coledan
2° Roger Kluge a 6′20″
3° Aleksejs Saramotins a 18′04″
4° Eugert Zhupa a 29′53″
5° Bert De Backer a 30′22″
Maglia nera: Alberto Contador, 163° a 6h40′13″
IL GIRO DI MOTTA
Nel 1966 Motta vinse il Giro d’Italia. Passati 50 anni il Giro ricorderà questo successo con un arrivo di tappa a Cassano d’Adda, paese natale di Motta. Noi di ilciclismo.it ricorderemo quell’edizione del Giro tutti i giorni, proponendovi la rassegna stampa dell’epoca, con i titoli del quotidiano “La Stampa”
17 MAGGIO 1966 – RADUNO DI PARTENZA A MONTECARLO
Il GIRO PARTE OGGI: TRAGUARDO DIANO MARINA – TRA ANQUETIL, ADORNI E GIMONDI LOTTA APERTA FIN DALLE PRIME TAPPE
Da Montecarlo prendono il via cento ciclisti – Pittoresca animazione a Monaco prima della partenza
Anche Motta, Altig, Dancelli, Zilioli, Balmamion tra i favoriti – Smentito un accordo tra Anquetil ed alcuni tra i suoi più pericolosi rivali italiani – Il via alle 12,30 – L’odierno percorso è di 149 chilometri

Fiumi di birra griffata rosa per brindare alla partenza del Giro dai Paesi Bassi (twitter.com)
NIZZA VS TIRRENO, IL PARALLELO CHE FA PRIMAVERA
marzo 4, 2016 by Redazione
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La Sanremo è alle porte e in vista di quest’appuntamento il calendario propone due gettonate palestre d’avvicinamento alla prima grande classica della stagione, la Parigi-Nizza e la Tirreno-Adriatico. Come sta avvenendo da alcuni anni a questa parte, sarà la corsa italiana a proporre i tracciati più vari e avvincenti, più impegnativi di quelli della corsa francese e che, nonostante una maggior difficoltà, hanno attirato al via fior di campioni. Anche la gara transalpina proporrà un itinerario stimolante ma forse non è un caso che, negli anni più recenti, il nome del vincitore della Sanremo sia stato molto spesso quello di un corridore iscritto alla starting list della Tirreno.
Il 21 marzo è il primo giorno di primavera, ma gli appassionati di ciclismo tendono a considerare come tale il 19, data fissa della Milano-Sanremo dal 1937 al 1977, quando l’UCI chiese all’organizzazione di spostarla al sabato più vicino che, quest’anno, cadrà proprio il giorno di San Giuseppe. E così, sono da sempre considerate come le prime avvisaglie della bella stagione anche le tradizionali corse d’avvicinamento alla “classicissima”, la Tirreno-Adriatico e la Parigi-Nizza, con quest’ultima nota anche con il soprannome di “corsa verso il sole” per il suo traghettare il gruppo dai rigori ancora invernali delle lande parigine ai primi tepori del Mediterrano. Leggermente sfalsate in calendario, sono gare che procedono in parallelo e in rivalità, cercando con i loro tracciati di accaparrarsi il miglior “parterre de roi”, sfida che in questi ultimi anni ha sempre visto uscire vincente la corsa italiana, nonostante la scelta – apparentemente controproducente – di proporre percorsi decisamente impegnativi per la stagione, facendo della Tirreno-Adriatico una sorta di Giro d’Italia concentrato in sette giorni, nei quali s’incontrano tappe per tutti i gusti, dalla cronometro individuale a quella a squadre, dalla tappa d’alta montagna a quella di collina passando per le facili frazioni destinate ai velocisti. Al contrario, in questi ultimi anni s’è vista in Francia una scelta diametralmente opposta, che ha portato a un progressivo impoverimento del tracciato, pensando che una maggior facilità del percorso avrebbe potuto maggiormente attrarre i grandi nomi, anche alla luce del fatto che il tracciato dell’imminente Sanremo è uno dei più facili nel panorama delle grandi classiche. Invece non è stato così e, oltre al prestigio delle più recenti starting list, lo testimonia anche il fatto che negli ultimi anni il vincitore della Sanremo è stato spesso un corridore uscito dalla corsa italiana.
Vi proporremo ora l’esame in parallelo delle due competizioni, ricordandovi che non saranno esattamente concomitanti perché la Parigi-Nizza scatterà domenica 6 marzo mentre la Tirreno-Adriatico prenderà il via il mercoledì successivo e durerà un giorno in meno.
P.N. (6 marzo) – PROLOGO: CONFLANS-SAINTE-HONORINE (6,1 Km)
T.A. (9 marzo) – 1a TAPPA: LIDO DI CAMAIORE (22,7 Km – cronometro a squadre)
Stile identico ma modalità differenti per l’atto d’apertura delle due corse a tappe, che entrambe prenderanno le mosse con una frazione a cronometro. Per la Parigi-Nizza si tratterà di un tradizionale cronoprologo, disegnato quest’anno sulle strade di Conflans-Sainte-Honorine, centro del dipartimento degli Yvelines situato una ventina di chilometri a nord-ovest della capitale francese, dalla quale la corsa è scattata l’ultima volta nel 2000. In programma 6 Km abbastanza veloci, i primi due pianeggianti lungo il corso della Senna e i restanti caratterizzati da un lievissimo falsopiano ascendente. In Italia, invece, la 51a edizione della Tirreno-Adriatico recupererà la cronometro a squadre che era stata già programmata lo scorso anno e che all’ultimo momento era stata ridotta a un breve prologo sulle strade di Lido di Camaiore a causa della bufera che aveva colpito la Versilia nelle ore precedenti. Il tracciato, totalmente pianeggiante, si snoderà prevalentente sulla strada litoranea verso Forte dei Marmi, all’altezza della quale inizierà l’itinerario di ritorno verso Lido di Camaiore dopo aver affrontato le uniche quattro curve previste, premessa di una delle cronosquadre più veloci della storia.
P.N. (7 marzo) – 1a TAPPA: CONDÉ-SUR-VESGRE – VENDÔME (198 Km)
T.A. (10 marzo) – 2a TAPPA: LIDO DI CAMAIORE – POMARANCE (207 Km)
Fino allo scorso anno la prima frazione in linea – sia alla Nizza, sia alla Tirreno – era destinata ai velocisti ma stavolta non sarà affatto così, in nessuna delle due corse, perché in entrambi i casi s’è deciso di proporre una tappa dal finale interessante, in particolar modo in Francia dove le insidie dei chilometri conclusivi metteranno sull’attenti anche gli uomini di classifica. Altimetricamente la tappa che terminerà a Vendôme è di quelle che non fanno paura nemmeno ai velocisti puri, quelli che sono messi in croce anche dai cavalcavia, ma quel che il grafico non può ovviamente evidenziare è la presenza nel finale di 4 tratti di strada sterrata per complessivi 4,2 Km. Il primo è il Chemin de Tourteline, 1350 metri di strada bianca perfettamente pianeggiante ai quali seguiranno, qualche chilometro più avanti, i 750 metri del Chemin du Tertre de la Motte, più impegnativi per la presenza di un tratto in salita al culmine del quale sarà collocato il primo traguardo GPM di questa edizione. Transitati dal traguardo, si dovrà quindi percorrere un circuito di 14 Km, andando a ritrovare i tratti di strada bianca affrontati in precedenza, uscendo dal Tertre de la Motte quando mancheranno appena 3 chilometri e mezzo all’arrivo e, dunque, non ci sarà praticamente spazio per recuperare.
Niente sterrati alla Tirreno, dove si disputerà la prima delle due frazioni favorevoli ai cosiddetti “finisseur”, chiamati alla ribalta dalle ondulazioni delle Colline Metallifere, teatro degli ultimi 70 Km di gara, e soprattutto dallo strappo di circa 1 Km al 7,1%, con un picco massimo del 18%, sul quale si scollinerà a 2,8 Km dal traguardo di Pomarance, dove si giungerà al termine di un tratto finale vallonato, con la linea d’arrivo collocata in cima a un ripido zampelotto di 100 metri al 7,8%. In entrambe le corse, a movimentare la tappa prima dell’arrivo nelle fasi calde ci penseranno i traguardi volanti ad abbuoni, previsti nel numero di due in ciascuna frazione, anche nelle altre giornate.
P.N. (8 marzo) – 2a TAPPA: CONTRES – COMMENTRY (213,5 Km)
T.A. (11 marzo) –3a TAPPA: CASTELNUOVO VAL DI CECINA – MONTALTO DI CASTRO (176 Km)
È il giorno delle prime occasioni per i velocisti – protagonisti del terzo giorno di gara sia in Francia, sia in Italia – offerte loro su percorsi totalmente differenti. La tappa della Parigi-Nizza sarà di facilissima gestione per le loro squadre, prevalentemente pianeggiante, a parte qualche morbidissimo saliscendi, e caratterizzata da un anello finale di 17 Km che permetterà di loro di studiare il rettilineo d’arrivo, un pelino insidioso perché il chilometro conclusivo sarà in dolce falsopiano e i corridori vedranno lo striscione solo a 150 metri dal traguardo. Più complicato sarà il lavoro delle formazioni degli sprinter in gara alla Tirreno perché di strada a loro agevole se ne incontrerà solo negli ultimi 35 Km, tracciati in dolce discesa dopo che, fin lì, la tappa sarà stata caratterizzata da due fasi collinose, la prima in partenza e la seconda a ridosso del finale, nel corso della quale si dovranno affrontare le ascese, comunque pedalabili, di Scansano e Manciano. E non è ancora finita, perché gli ultimi 750 metri saranno nuovamente all’insù, in maniera un poco più decisa rispetto al finale di Commentry, dovendosi superare in quell’ultimo tratto un dislivello di 26 metri, pari a una pendenza media del 3,5%.
P.N. (9 marzo) – 3a TAPPA: CUSSET – MONT BROUILLY (168 Km)
T.A. (12 marzo) –4a TAPPA: MONTALTO DI CASTRO – FOLIGNO (222 Km)
Anche al quarto giorno di corsa le due gare coincideranno perfettamente nelle intenzioni degli organizzatori, che saranno quelle di servire ai finisseur due succulenti traguardi alla loro portata. I corridori dotati di “sparata” saranno particolarmente favoriti nella terza frazione della corsa francese, primo dei due arrivi in salita, previsto in vetta al Mont Brouilly che, a dispetto del nome, è una collina della regione storica del Beaujolais, alta poco meno di 500 metri ma dotata d’inclinazioni che certamente faranno venire loro l’acquolina in bocca. Negli ultimi 3000 metri, infatti, s’incontranno pendenze progressivamente aumentanti, dell’ordine del 6,1% nel primo chilometro e poi del 7,9% e del 9,3% nei due successivi. Non sarà l’unica difficoltà di una gara che, dall’80° chilometro, si farà altimetricamente intricata e, pur proponendo ascese abbastanza brevi, concentrerà nella fase finale 6 Gran Premi della Montagna e la doppia scalata al Mont Brouilly, inserita in un anello conclusivo di 32 Km.
Un circuito caratterizzerà anche il finale della tappa della Tirreno-Adriatico, che si concluderà a Foligno per celebrare il 50° compleanno della “Corsa dei due mari”, la cui prima tappa si corse l’11 marzo del 1966 tra Roma e la città umbra, dove s’impose l’elvetico Rolf Maurer. Rispetto alla tappa della Parigi-Nizza, il tracciato sarà più aperto perché il traguardo sarà collocato in pianura, 15 Km dopo lo scollinamento dell’ultima delle due salite che s’incontreranno nell’anello finale di 50 Km e che è proprio la più adatta ai finisseur: si tratta dell’ascesa verso il borgo di Montefalco, che dovrà essere affrontata anche subito prima nell’ingresso nel circuito e che presenta una pendenza media del 6,6% distribuita su 3,3 Km e un tratto a inizio ascesa di 1300 metri al 9,9%, una sorta di muro dotato di un picco del 18%.
P.N. (10 marzo) – 4a TAPPA: JULIÉNAS – ROMANS-SUR-ISÈRE (195.5 Km)
T.A. (13 marzo) –5a TAPPA: FOLIGNO – MONTE SAN VICINO (Matelica) (176 Km)
Il perfetto parallelo è terminato e non soltanto perché il 13 marzo, mentre in Italia si correrà la tappa regina della Tirreno, a quasi 800 Km di distanza si disputerà la frazione conclusione della Parigi-Nizza. Finora le due corse avevano seguito praticamente lo stesso binario, proponedo sempre scenari di gara simili, ma da questo punto in poi i percorsi si scosteranno nettamente, imboccando direzione tecniche esattamente opposte. Così in Francia al quinto giorno sarà in programma la seconda e ultima tappa che gli organizzatori hanno riservato ai velocisti, lunga poco meno di 200 Km e tratteggiata da morbidi saliscendi che culmineranno nell’ascesa di 2a categoria alla Côte de Saint-Uze (2,8 Km al 6,5%), collocata a 33 Km dal traguardo e in realtà “sopravvalutata” perché a tutte le salite delle corse minori di ASO è attribuita una classificazione “gonfiata” di un grado rispetto al Tour, dove ascese come quella di Saint-Uze sono normalmente considerate di 3a categoria.
Invece, alla Tirreno-Adriatico sarà il giorno dell’annuale tappa di montagna, che quest’anno vedrà il debutto assoluto del Monte San Vicino, finora mai “violato” da nessuna competizione ciclistica. A dire il vero, l’ascesa al monte marchigiano era già stata inserita sul percorso nella scorsa edizione, ma poche settimane prima della partenza della corsa Mauro Vegni decise di toglierla dal tracciato della frazione di Castelraimondo e, dunque, saranno una novità i 10 Km al 7,8% che si dovranno percorrere per arrivare sino a 1208 metri di quota, nel luogo dove sarà steso lo striscione d’arrivo. Si tratta di pendenze importanti per la stagione, leggermente più elevate di quelle del Terminillo che, dodici mesi fa, accolse sotto la neve l’arrivo della frazione più impegnativa della “Corsa dei due mari”. È molto probabile che i big attendano quegli ultimi 10000metri per piazzare i loro attacchi, anche se il tracciato proporrà altre sensibili difficoltà altimetriche che non sono vicinissime al finale, ma che comunque potrebbero rimanere nelle gambe al momento d’affrontare il San Vicino: nell’ordine si dovranno superare il pedalabile Passo del Soglio in partenza da Foligno, poi i 6,2 Km al 7,2% dell’ascesa alla stazione invernale di Frontignano, “Cima Coppi” della Tirreno-Adriatico 2016 a 1210 metri d’altezza, quindi la salita al Rifugio delle Arette (5,1 Km al 6,5%) a metà tappa e, una quarantina di chilometri prima dell’attacco del San Vicino, anche i 6,1 al 5,8% verso il Valico di Montelago.
P.N. (11 marzo) – 5a TAPPA: SAINT-PAUL-TROIS-CHÂTEAUX – SALON-DE-PROVENCE (198 Km)
T.A. (14 marzo) –6a TAPPA: CASTELRAIMONDO – CEPAGATTI (210 Km)
Apparente inversione di ruoli alle due corse rispetto alla precedente giornata di gara e, se alla Tirreno torneranno in scena gli sprinter, alla Parigi-Nizza scoccherà l’ora delle montagne con il Mont Ventoux. In realtà, il nome che campeggia sull’altimetria della frazione di Salon-de-Provence è più fumo che arrosto perché del “Gigante della Provenza” saranno affrontati solo i primi 9,5 km, fino alla località di Chalet Reynard, e – pur essendo questi decisamente ripidi (media del 9,3%) – quel che più importa è che saranno inseriti nel tracciato a 71 Km dalla partenza e a ben 127 dall’arrivo. Tanti, troppi e quasi sicuramente nessun uomo di classifica sarà così pazzo da provarci così lontano dal traguardo. Al massimo ci sarà solo selezione naturale e perderanno terreno quei big che si troveranno in giornata no, mentre questa sarà un’occasione d’oro per dare il via a una fuga, con qualche speranza che vada in porto. Se il tentativo naufragasse e non si verificassero grosse accelerazioni sul Ventoux c’è anche la possibilità che a imporsi sia un velocista potente, in grado di resistere anche alle colline che spezzeranno la pianura dopo il Ventoux e che termineranno definitivamente a 28 Km dal traguardo, altro dato che depone a favore di questa soluzione. Sarebbe, per fare due esempi, un percorso che potrebbe esaltare le doti di due corridori che, però, non saranno al via della Parigi-Nizza, come il tedesco Degenkolb – ancora convalescente dopo il grave infortunio in allenamento dello scorso mese di gennaio – e lo slovacco Sagan, che prenderà parte alla Tirreno e proprio il traguardo della tappa di Cepagatti sembra essere tra quelli alla sua portata. Anche questo percorso, infatti, pur essendo pensato per i velocisti non spalancherà a tutti gli sprinter del lotto le sue porte, nonostante un’altimetria prevalemente pianeggiante che si animerà nel circuito finale, lo stesso del Criterium d’Abruzzo, corsa professionistica disputata per 17 edizioni tra il 1988 e il 2004. Percorrendo l’anello di 11,4 Km che caratterizzerà il finale, da ripetere due volte, si dovrà affrontare la dolce ascesa verso la località d’arrivo, nelle inclinazioni paragonabile a quella morbida di Montalto di Castro che, però, era lunga appena 750 metri, mentre questa misurerà quasi 5 Km e riserverà una repentina svolta a sinistra a 200 metri dall’arrivo, che pure potrebbe rivelarsi determinante per l’ordine d’arrivo.
P.N. (12 marzo) – 6a TAPPA: NIZZA – LA MADONE D’UTELLE (177 Km)
T.A. (15 marzo) –7a TAPPA: SAN BENEDETTO DEL TRONTO (cronometro individuale – 10,1 Km)
Il parallelo è terminato. Al settimo giorno di gara terminerà l’avventura della 51a Tirreno-Adriatico mentre la “Course au soleil” avrà ancora davanti due giornate di competizione, quelle che decideranno le sorti della corsa francese che, finora, non aveva ancora affrontato percorsi realmente selettivi, sterrato a parte e senza contare il Ventoux in “castigo”, messo in un angolo nella precedente frazione. È il giorno del “tappone”, che si concluderà in salita al santuario della Madone d’Utelle, al termine di un tracciato che non è paragonabile sul piano delle pendenze a quello del Monte San Vicino ma che, rispetto a questo, è molto più intenso poiché praticamente non si smetterà mai di salire e scendere, con pochi intervalli tra le sette salite previste, la più ripida delle quali è la Côte de Duranus, 1600 metri all’8,4% che s’inconteranno immediatamente prima di approcciare l’ascesa finale, più lunga del San Vicino (15,3 Km), ma meno pendente (5,7%), con le massime inclinazioni concentrate nei 300 metri conclusivi che “strappano” improvvise al 10,3%. Sarà con tutta probabilità la frazione decisiva, anche se qualche chanches di ribaltarne i verdetti saranno offerte dalla conclusiva tappa di Nizza. Tutto dipenderà dalla situazione in uscita dalla frazione della Madone d’Utelle e lo stesso discorso vale anche per la Tirreno-Adriatico perché se la tappa disputata 48 ore prima non avrà chiuso i giochi in classifica ecco che la cronometro di San Benedetto del Tronto si rivelerà determinante, com’era successo nell’edizione del 2012 quando Vincenzo Nibali s’impose nella sua prima “Corsa dei due mari” disarcionando all’ultimo giorno di gara lo statunitense Horner. Il percorso è il solito, un andirivieni sul lungomare che da San Benedetto conduce a Porto d’Ascoli, con le tipiche insidie dei tratti rivieraschi che si concretizzano nel rischio di trovare diverse variabili di vento in corsa, laterale, favorevole o contrario.
P.N. (13 marzo) – 7a TAPPA: NIZZA – NIZZA (134 Km)
Se ci sarà aperto uno spiraglio sugli esiti della 74a edizione della Parigi-Nizza, la tappa conclusiva permetterà definitivamente di derimere la questione. Decideranno le difficoltà altimetriche o, se la classifica sarà ridotta ancora ai minimi termini e le salite odierne non avranno avuto un peso determinante, l’ultima parola potrebbe anche spettare agli abbuoni in palio ai due traguardi volanti e poi al tradizionale epilogo sulla Promenade des Anglais. Per arrivarci bisognerà percorrere un lungo circuito la cui altimetria ricorderà la marcia d’avvicinamento alla Madone d’Utelle, disegnato sulle colline dell’entroterra nizzardo, affrontando le ultime 6 ascese in programma e salendo fino ai 657 metri della Côte de Peille (6,5 Km al 6,9%) subito prima d’incontrare la salita simbolo della corsa francese, quel Col d’Èze che lo scorso anno era stato sede d’arrivo della tradizionale cronoscalata – non prevista in questa edizione – che era risultata decisiva, con il successo parziale e in classifica dell’australiano Richie Porte. Superati i suoi 7,7 Km al 5,7%, rimaranno da percorrere gli ultimi 15,5 Km, quasi tutti in planata verso il capoluogo della Costa Azzurra.
Mauro Facoltosi

Il lungomare di San Benedetto del Tronto, tradizionale palcoscenico della tappa conclusiva della Tirreno-Adriatico
STAGIONE 2016: I GRANDI NOMI SI SCALDANO AL SOL D’ARABIA
febbraio 2, 2016 by Redazione
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Dal 3 al 21 febbraio la penisola arabica accoglierà i giri di Dubai, del Qatar e dell’Oman, gettonate corse a tappe frequentate dai nomi che contano del ciclismo, richiamati laggiù dal clima e dalla possibilità di affinare la gamba in vista dei grandi appuntamenti stagionali già sfidandosi nell’esercizio della cronometro e della salita. Saranno i velocisti, però, a fare la parte del “leone”, per la presenza di parecchi traguardi a loro dedicati: per loro anche la possibilità di testare le strade sulle quali si svolgerà la prossima edizione dei campionati del mondo, in programma a ottobre in quel di Doha.
A ben guardare, è la quarta grande corsa a tappe della stagione, in calendario prima di Giro, Tour e Vuelta. Per 18 giorni, tra il 3 e il 21 febbraio, si raduneranno nella zona del Golfo Persico i bei nomi del mondo del ciclismo, richiamati nella penisola arabica dalla possibilità di affinare le gambe in vista dei grandi appuntamenti stagionali su percorsi non particolarmente impegnativi dal punto di vista altimetrico e con temperature tipiche dei mesi estivi, lontani anni luce dai climi ancora invernali della vecchia Europa. Così i giri a tappe degli emirati di Dubai e del Qatar e poi quello del sultanato dell’Oman sono diventati nel tempo tre frequentati eventi, che quest’anno offriranno anche l’opportunità, in Qatar, di testare le strade sulle quali a ottobre andranno in scena i campionati del mondo. Sarà un mondiale per velocisti, categoria che in queste tre corse avrà a disposizione ben 10 traguardi su 15, con la possibilità di lottare anche per il successo finale a Dubai e in Qatar, mentre, come al solito, il Giro dell’Oman si “concederà” agli scalatori.
Come negli ultimi anni ad aprire le danze sarà il Dubai Tour, la più giovane delle tre corse – quest’anno si correrà la terza edizione – e l’unica organizzata dalle mani italiane di RCS Sport, mentre le altre due sono gestite dai francesi di ASO. Il tracciato del Dubai Tour 2016 ricalcherà a grandi linee quello della scorsa edizione, riproponendo il medesimo luogo di partenza per ciascuna delle frazioni, la sede del Dubai International Marine Club, e due dei quattro traguardi, mentre debutteranno come arrivi di tappa Fujairah e la Business Bay di Dubai. Il primo, capoluogo dell’unico dei sette Emirati Arabi Uniti che si affaccia sull’Oceano Indiano, sarà il punto d’arrivo della prima frazione, lunga 179 Km e prevalentemente tracciata in territorio desertico, con un circuito cittadino finale di 6,6 Km, da ripetere due volte, che assegnerà anche la prima maglia blu di leader della classifica generale. La seconda frazione, la più lunga dall’alto dei suoi 188 Km, toccherà i principali impianti sportivi di Dubai prima di concludersi sulle ventose strade dell’isola artificiale di Palm Jumeirah, dove nelle prime due edizioni della corsa si sono imposti il tedesco Marcel Kittel e l’italiano Elia Viviani. La frazione “regina” sarà la terza, che vedrà il traguardo posto, dopo 172 Km morbidamente vallonati, in cima all’arcigno muro della diga di Hatta, 300 metri di strada inclinati fino al 17% che lo scorso anno non impedirono il successo a un velocista potente del calibro di Degenkolb mentre stavolta dovrebbero vedere in prima linea il belga Philippe Gilbert, specialista di questi tipi di finale. La bassa entità generale delle difficoltà e gli abbuoni in programma dovrebbero, però, tenere aperta la corsa fino all’ultimo colpo di pedale che sarà dato l’indomani nel cuore del nuovissimo quartiere finanziario di Dubai, la Business Bay, terminal della conclusiva frazione di 137 Km, interamente tracciata sulle strade della capitale dell’emirato.
Quarantott’ore più tardi prenderà il via la 15a edizione del Tour of Qatar, la “veterana” tra le gare arabiche, che quest’anno si disputerà in cinque frazioni, una in meno rispetto alle ultime edizioni per la sceltà d’inserire in calendario una giornata di stacco dal Dubai Tour. Rispetto a quest’ultima corsa, il Qatar sarà ancor più appetibile ai velocisti, grazie alla totale assenza di difficoltà altimetriche e nonostante la presenza di una cronometro di una decina di chilometri, probabilmente troppo breve per controbilanciare i numerosi abbuoni in palio agli sprint e ai traguardi di tappa. L’unica vera insidia della corsa qatariota sarà costituita dal vento, che spesso si è rilevato decisivo e che nella scorsa edizione diede non pochi problemi scatenando vere e proprie tempeste di sabbia nel paeseggio prevalentemente desertico del Qatar.
La prima delle cinque tappe, in programma lunedì 8 febbraio, taglierà nel mezzo la penisola del Qatar collegando in 176 Km la località balneare di Dukhan, situata presso il principale giacimento petrolifero dello stato, con la “corniche” di Al Khor. La frazione più interessante sarà la seconda perché all’interno dei 135 Km del percorso previsto, con partenza e arrivo presso la sede dell’Università del Qatar, si dovranno affrontare 4 giri di un circuito che ricalcherà il tratto più difficile del pur pianeggiante anello iridato, quello che si snoderà sulle strade dell’arcipelago artificiale The Pearl, insidioso per il vento e la presenza di parecchie rotatorie.
Come avviene dal 2012 (con l’eccezione dell’edizione disputata l’anno successivo) la tappa a cronometro andrà in scena al Lusail, su di uno snello circuito di 11,4 Km disegnato all’esterno del famoso circuito motoristico, interamente pianeggiante e movimentato solo da una decina di curve. Qui si sono imposti l’olandese Niki Terpstra l’anno passato e l’australiano Michael Hepburn nel 2014 mentre nel 2012 la cronometro era a squadre ed era stata dominata dalla formazione statunitense Garmin-Barracuda.
La penultima tappa sarà una delle più insidiose per il vento, quasi totalmente disegnata all’estremità settentrionale dello stato; si partirà dal forte di Al Zubarah, unico monumento del Qatar inserito nella lista dei patrimoni UNESCO, per arrivare dopo 189 Km – sarà la più lunga delle cinque frazioni – nel centro di Madinat Al Shamal, dove si dovranno affrontare 4 giri di un circuito lungo 14 Km.
Tradizionale l’atto conclusivo della corsa, una tappa-passerella di 114 Km con partenza dal Sealine Beach Resort e arrivo a Doha, dove si dovranno ripetere 10 giri di un circuito di 5 Km interamente disegnato sul lungomare della capitale del Qatar.
Quattro giorni più tardi, martedì 16, scatterà infine l’ultima delle tre corse arabiche, il Giro dell’Oman, fin dalla prima edizione – disputata nel 2010 – la più favorevole agli scalatori, una tendenza che quest’anno sarà ancor più accentuata per la decisione degli organizzatore di indurire la tradizionale scalata alla “Green Mountain”, da sempre traguardo della tappa regina della corsa. I velocisti, grandi protagonisti in Dubai e Qatar, avranno qui a disposizione solo due traguardi e per il resto dovranno lasciare il palcoscenico ai favoriti per il successo finale e anche ai “finisseur”, che avranno almeno due-tre occasioni per dare sfogo alle loro potenzialità. E che sia una corsa di “pasta” diversa dalle precedenti lo si capirà sin dalla prima tappa che, dopo la partenza dall’Oman Exhibition Center di Mascate – la capitale del sultanato – terminerà ad Al Bustan dopo aver percorso 145,5 Km e, soprattutto, affrontato la breve ma ripida salita di Al Jissah, 1400 metri al 9% collocati a soli di 5,5 Km dal traguardo, lo stesso dove l’anno scorso a imporsi fu l’elvetico Fabian Cancellara che regolò allo sprint lo spagnolo Valverde, il belga Van Avermaet e il resto del gruppo di testa, composto da meno di una cinquantina di corridori. La frazione successiva sarà ancora più adatta ai corridori “dinamitici” alla Gilbert perché, partiti dalla sede dell’Omantel Head Office ad Al Seeb, si arriverà sulle colline del piccolo villaggio di pescatori di Quriyat, dove il traguardo sarà collocato in cima a un’ascesa di poco meno di 3 Km al 6,8%. I velocisti si “esibiranno” per la prima volta al termine della terza tappa, che presenterà partenza e arrivo sulle coste dell’oceano – rispettivamente presso la spiaggia di Al Sawadi e all’esterno del Naseem Park di Al Seeb – e intero sviluppo (176.5 Km) nell’entroterra, superando un lieve ma costante falsopiano nei primi 85 Km, salendo dal livello del mare sino a 459 metri di quota, per poi compiere il percorso altimetricamente inverso per tornare verso la costa. Sarà il giorno di vigilia della tappa più attesa, quella dell’immancabile arrivo sulla Jabal Al Akhdhar, montagna alta oltre 3000 metri che dal 2011 è protetta da una riserva naturale voluta dal sultano Qabus. Come anticipato, quest’anno la scalata sarà più impegnativa rispetto a quelle proposte negli anni scorsi per la scelta degli organizzatori di spostare 2 Km e 200 metri più in alto il traguardo della “Montagna Verde”, al termine di una tappa che prenderà il via dal parco tecnologico Knowledge Oasis di Mascate e si concluderà dopo 177 Km, con gli ultimi 7500 metri inclinati al 10,7% di pendenza media.
Un altro degli appuntamenti fissi della corsa omanita è la salita di Bousher Al Amerat, che nel 2016 sarà inserita nel corso della penultima frazione, tracciata per 119.5 Km tra Yiti (Al Sifah) e Mascate, dove la corsa si concluderà presso la sede del Ministero del Turismo, 13,5 Km dopo aver superato per la terza volta la cima dell’ascesa, che presenterà pendenze differenti perché si salirà da due versanti diversi: ci sarà una prima scalata da quello meridionale, il meno impegnativo (3,2 Km al 6,8%), poi si affronterà il più ripido versante settentrionale (3,4 Km all’8,8%) per ripetere, infine, quello scalato la prima volta.
Come nelle due precedenti corse, anche il Giro dell’Oman si concluderà con una frazione destinata agli sprinter che, comunque, anche in quest’occasione dovranno “sudarsi” il traguardo, previsto sul lungomare di Matrah, cittadina che fu il principale centro commerciale dello stato prima della scoperta del petrolio. La tappa, che prenderà il via dal moderno quartiere The Wave di Mascate, si concluderà con un circuito completamente pianeggiante di 7,5 Km da ripetere tre volte, ma subito prima di entrarvi si dovrà tornare a “domare” la secca salita di Al Jissah, affrontata anche nella prima tappa e che stavolta arriverà a 35 Km dalla conclusione, abbastanza per rintuzzare eventuali attacchi. L’ascesa potrebbe, però, rimanere nelle gambe di qualche velocista al momento dello sprint finale, che sarà anticipato da un succulento e non meno esigente – in termini di energie fisiche e psichiche – traguardo volante ad abbuoni piazzato ai -15 Km e che provocherà un po’ di bagarre se le salite dei giorni precedenti avranno lasciato aperto qualche spiraglio in classifica.
Mauro Facoltosi

Uno scorcio dell'arcipelago artificiale The Pearl di Doha, sulle cui strade si svolgeranno la prossima edizione dei campionati del mondo ed una delle più attese tappe dell'imminente Giro del Qatar (wikipedia)
VUELTA A ESPAÑA 2015 – LA “TERCERA SEMANA”
settembre 5, 2015 by Redazione
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E’ l’ultima settimana di corsa, quella che deciderà l’edizione n° 70 della Vuelta. Due i fronti di battaglia, a partire dal trittico di dure frazioni di montagna che, all’inizio della settimana conclusiva, si disputeranno tra Cantabria e Asturie, da sempre “fucina” di salite estreme. Subito dopo arriverà la crono e, se tutto ciò non dovesse bastare, ecco il secondo fronte, costituito dalle tappe piazzate a ridosso dell’epilogo madrileno, decisamente meno dure ma che, se la classica fosse ancora aperta, renderanno la corsa accesa fino all’ultimo palpito
14a TAPPA: VITORIA – ALTO CAMPOO (FUENTE DEL CHIVO) (215 Km)
La terza e ultima settimana di gara debutta con tre frazioni consecutive di montagna, probabilmente le ultime nelle quali gli scalatori avranno chanches a loro disposizione poiché il trittico posto a ridosso della conclusione madrilena non sembra particolarmente adatto alla selezione, sempre che all’indomani di questa tre giorni e della crono di Burgos la classifica sia ancora aperta. Si comincerà con il meno inedito degli 8 arrivi in salita inediti previsti in questa edizione, poiché in passato la stazione invernale di Alto Campoo, sulle montagne della Cantabria, ha già accolto in tre occasioni la Vuelta, l’ultima nel 1993. Trascorsi 22 anni e completatamente cambiati i componenti del “peloton”, si potrà dunque – per i corridori del giorno d’oggi – considerare una novità quest’ascesa che, quest’anno, presenterà comunque un tratto nuovo, poiché, giunti nel luogo dove si conclusero le precedenti tappe, si dovrà affrontare un tratto mai percorso prima, asfaltato da non molti anni e che consentirà di giungere sino al piazzale panoramico della Fuente del Chivo, a quasi 2000 metri di quota. Lassù ci sarà il capolinea di una salita interminabile (sono 18 Km spaccati, seconda ascesa più lunga di questa edizione dopo quella dell’Alpujarra), anche se pedalabile per gran parte del suo sviluppo, fino al tradizionale traguardo dell’Alto Campoo. È proprio nel tratto più “recente” dell’ascesa che si registrano le pendenze più importanti, non rilevantissime (media del 6.9% e massima del 15.7% negli ultimi 5 Km) ma che potrebbero rivelarsi selettive alla luce sia della lunghezza complessiva dell’ascesa finale, sia di quella della tappa che, con i suoi 215 Km, rappresenta il “non plus ultra” della Vuelta 2015. Da segnalare che lungo la marcia d’avvicinamento all’Alto Campoo si affronteranno due GPM intermedi collocati abbastanza distanti dall’ascesa finale, ma il secondo di questi – il Puerto del Escudo, a 56 Km dall’arrivo – presenta pendenze che potrebbero rimanere nelle gambe se affrontate a gran velocità (ufficialmente sono 11.5 Km al 6.4%, ma la salita effettiva è di 7 Km all’8.9%)
15a TAPPA: COMILLAS – SOTRES (CABRALES) (175.8 Km)
Il quindicesimo giorno della Vuelta proporrà una tappa costruita su di una struttura abbastanza simile a quella precedente. Ci sarà, dunque, un arrivo in salita “faro” che, come quello dell’Alto Campoo, svetterà al termine di una frazione per il resto caratterizzata solo da salite di “passaggio” piazzate lontane dell’arrivo. La grande differenza con la tappa disputata ventiquattrore prima sarà rappresentata proprio dall’ascesa finale, notevolmente più impegnativa rispetto a quella percorsa per giungere a Fuente del Chivo. Più breve di questa (sono 12.7 Km), sarà caratterizzata da una pendenza media più elevata (7.9%) e riserverà i passaggi più ardui negli ultimi 2 Km quando, attraversato il piccolo centro “titolare” della tappa, frazione del comune asturiano di Cabrales, si dovrà salire verso gli alpeggi soprastanti – luogo di produzione del “queso de Cabrales”, formaggio simile al nostro Gorgonzola – incontrando le inclinazioni più elevate della giornata: gli ultimi 1000 metri saliranno, infatti, al 13% medio, raggiungendo un picco massimo del 21%. E’ probabile che gli uomini di classifica attendano gli ultimi chilometri di questa frazione per piazzare i loro attacchi, anche per non sprecare troppe energie in vista del tappone previsto l’indomani, il più duro della Vuelta 2015 dopo quello andorrano.
16a TAPPA: LUARCA – ERMITA DE ALBA (QUIRÓS) (185 Km)
Le Asturie non si smentiscono mai. Ciclisticamente, oltre che gli stupendi panorami che offrono, sono conosciute per la durezza di alcune delle salite del principato, asperità che la Vuelta ha già ampiamente “indagato” in passato, dal tradizionale approdo ai Laghi di Covadonga al tremendo Angliru, da sempre considerato il Mortirolo spagnolo. Sempre alla ricerca di nuove e più ardue ascese, stavolta gli organizzatori della Vuelta sono andati a stanare nei meandri del principato l’Ermita de Alba, una sorta di “mini Zoncolan” iberico che sarà proposto come traguardo della 16a frazione, secondo e ultimo tappone dopo quello andorrano, rispetto al quale ci sarà da fare i conti con un chilometraggio maggiore (185 contro 138) e un numero di salite più alto (7 contro 6), mentre il dislivello complessivo sarà più basso di circa 600 metri (3770 contro 4358). Come nella frazione vinta da Mikel Landa e che ha permesso a Fabio Aru di conquistare la maglia “roja” di leader della classifica, si comincerà a salire fin dalla partenza – essendo il primo GPM, l’Alto De Aristébano, lungo 14 Km e collocato esattamente a 14 Km dal via – ma poi le successive ascese saranno collocate ben distanziate le une dalle altre fino agli ultimi 44 Km, nei quali saranno concentrate le ultime tre salite, le più rilevanti. A dire il vero, presenta ancora pendenze abbastanza accessibili la prima di queste – l’Alto del Cordal (8,5 Km al 5,7%), tradizionalmente affrontata nelle frazioni con arrivo sul vicino Angliru – ma la mancanza di tratti di respiro da qui all’arrivo di certo la farà affrontare con piglio deciso da chi vorrà rendere la corsa dura. Più impegnativi sono i successivi 9,8 Km all’8,7% dell’Alto de la Cobertoria, valico che la Vuelta ha scoperto nel 1988 e finora proposto in nove occasioni, tra le quale c’è anche un arrivo di tappa in vetta (nel 2006, vinse Alexandre Vinokourov). Arriverà quindi la tremenda verticale finale, che abbiamo paragonato allo Zoncolan per via delle pendenze molto simili a quella del versante di Ovaro del monte friulano (11,1% di media per l’ascesa spagnola, 11,5% per lo Zoncolan; in entrambi i casi si sfiora il 22% come inclinazione massima) mentre questa “parete” sarà più breve (6,8 Km contro 10,5 Km)
17a TAPPA: CIRCUITO DI BURGOS (cronometro individuale – 38.7 Km)
Dopo il secondo e ultimo giorno di riposo, necessario per smaltire le fatiche del trittico cantabrico-asturiano, arriva un’altra delle tappe “forti” dell’edizione 2015, la cronometro di Burgos, trovatasi a rivestire il ruolo di unica frazione contro il tempo dopo l’annullamento, anche se solo ai fini della classifica generale, della cronosquadre del primo giorno a Marbella. Il percorso disegnato sull’altopiano circostante l’antica capitale della Castiglia si annuncia decisamente filante, con le alte velocità favorite sia dalla quota alla quale si gareggerà (partenza e arrivo saranno collocate a 860 metri d’altezza), sia dal tracciato prevalentemente pianeggiante e poco tortuoso, soprattutto nella prima metà del circuito. Il finale, invece, sarà lievemente più impegnativo, per la presenza più ravvicinata di curve e dell’unica difficoltà altimetrica prevista, la facilissima e breve ascesa verso il castello di Burgos, passaggio quasi irrinunciabile delle corse ciclistiche di stanza nella cittadina spagnola, inserito a circa 4 Km dal traguardo, previsto a fianco della cattedrale gotica di Santa Maria, una delle più spettacolari della Spagna.
18a TAPPA: ROA – RIAZA (204 Km)
E’ il primo atto del secondo e ultimo trittico montano della Vuelta, una tre giorni sulla quale pesa l’incognita della situazione in classifica all’uscita dalla cronometro di Burgos e dalle precedenti, durissime frazioni. Se, a questo punto, la maglia “roja” si troverà saldamente sulle spalle del capoclassifica queste tre tappe costituiranno altrettante occasioni d’oro per i cacciatori di successi parziali, che avranno campo libero anche perché nessuno di questi percorsi sono alla portata dei velocisti e, dunque, non ci sarà in corsa la “regia” delle loro formazioni. Se, al contrario, la lotta al vertice sarà ancora apertissima anche queste tappe, nonostante siano tutte caratterizzate da ascese pedalabili, potrebbero rivelarsi decisive, tenendo conto del fatto che siamo all’ultima settimana di gara e qualcuno potrebbe accusare un passaggio a vuoto, magari se messo sotto stress a puntino. Questo discorso vale, in particolare, per l’ultima di queste tre tappe – quella collocata a ventiquattrore dalla conclusione madrilena – mentre le prime due sono, sulla carta, prive di particolari insidie anche se, per la collocazione delle ascese nel finale, dovranno comunque essere affrontate con attenzione. La Roa-Riaza ne proporrà tre, due di terza categoria da superare nella prima metà del tracciato e, infine, il Puerto de la Quesera, classificato di 1a categoria più che altro per la sua collocazione nel finale dell’ultima delle quattro frazioni nelle quali si supereranno i 200 Km di gara. La salita in sé, infatti, è pedalabile, visto che nei suoi 10 Km di lunghezza – questi sì che potrebbero rimanere nelle gambe in fin di Vuelta – si dovranno superare 520 metri di dislivello, pari a una pendenza media del 5,2% appena, mentre la massima non andrà oltre il 7%. Chi avrà la sventura di staccarsi lassù, però, difficilmente potrebbe riuscire a riagganciarsi alla testa della corsa, poiché l’arrivo sarà 13 Km più avanti, esattamente al termine della discesa, e davanti certamente non li aspetterano.
19a TAPPA: MEDINA DEL CAMPO – ÁVILA (185.8 Km)
E’ il “remake”, per usare una terminologia cinematografica, della tappa vista il giorno precedente, poiché i quasi 186 Km che condurranno il gruppo da Medina del Campo ad Ávila, uno dei traguardi più frequentati dalla Vuelta, strutturalmente è simile a quella terminata in quel di Riaza, come quella caratterizzata da un facile gran premio della montagna di passaggio a metà tappa e da una salita più corposa piazzata in vista dell’arrivo. In realtà, il percorso – a un esame più approfondito – appare meno idoneo per un tentativo a sorpresa poiché l’ascesa verso i 1395 metri dell’Alto de la Paramera è più pedalabile di quella della Quesera e, inoltre, i suoi 8,7 Km al 4,5% saranno affrontanti a una ventina di chilometri dal traguardo, 7 in più rispetto a quelli percorsi il giorno prima dopo il GPM. Più difficile, dunque, attenderci qualche sorpresa sulla Paramera e, al massimo, oggi potrebbe andare in scena – sempre che, lo ripetiamo, ci siano le premesse di una lotta di classifica – una sparata di qualche corridore di vertice nel tradizionale epilogo abulense, lo strappo in porfido lungo le spettacolari mura cittadine che termina in vista dell’ultimo chilometro, buono al massimo per intascare qualche secondo, qualcosa in più se si riuscirà a conquistare anche uno dei tre abbuoni in programma.
20a TAPPA: SAN LORENZO DE EL ESCORIAL – CERCEDILLA (175.8 Km)
Alla vigilia della conclusione madrilena ecco l’ultima occasione utile per ribaltare la classifica, sotto la forma di una frazione disegnata sulle alture della Sierra de Guadarrama, attraverso le ultime quattro salite della Vuelta 2015. Nessuna di queste, va rilevato, è dura (la pendenza massima di giornata sarà dell’11,2%, toccata sul Navacerrada) ma, messe in fila, comporranno un’ascesa “globale” di 42 Km, fattore non indifferente al penultimo giorno di una corsa a tappe di tre settimane lunga complessivamente quasi 3.350 Km e, dunque, la possibilità di assistere a improvvisi rovesci in classifica non va considerata del tutto una pia illusione. La tappa scatterà dal celebre monastero dell’Escorial e debutterà con un tratto in linea di una ventina di chilometri in leggera ascesa e, poi, raggiunta la località sede d’arrivo, s’inizierà un atipico circuito di quasi 160 Km, praticamente l’intero sviluppo della tappa, insolito perché per gran parte si snoderà sulla medesima strada – imboccata prima in un senso e poi nell’altro – e proporrà al suo interno un “circuito nel circuito” di una quarantina di chilometri. Subito dopo il primo passaggio da Cercedilla si affronterà l’ascesa al Puerto de Navacerrada (9,4 Km al 6,6%), una delle salite più gettonate dalla Vuelta anche grazie alla vicinanza alla capitale spagnola, in diverse occasioni proposta come traguardo di tappa, al passo o alla soprastante Bola del Mundo. La frazione dovrebbe entrare nel vivo a partire dalla doppia scalata al valico della Morcuera, preso prima dal versante settentrionale (11,5 Km al 5,4%) e poi da quello, più impegnativo, che sale da Miraflores de la Sierra (10.4 Km al 6,6%) e che dopo la prima ascesa era stato percorso in discesa. Si dovrà poi tornare sul Navacerrada transitando per l’ultimo dei 45 GPM della Vuelta 2015, il Puerto de Cotos (11 Km al 5,3%), la cui cima si troverà a 18 Km dall’arrivo e non sarà immediatamente seguita dalla discesa ma da un tratto in quota lungo 6 Km, particolarmente insidioso perché in circostanze simili sugli altipiani che precedono la discesa talvolta capita che si dilatino i distacchi eventualmente accusati in salita.
21a TAPPA: ALCALÁ DE HENARES – MADRID (97.8 Km)
La 70a Vuelta a España si conclude con una facilissima frazione destinata ai velocisti, modellata sull’esempio della tappa conclusiva del Tour, che parte da un centro dell’hinterland parigino e finisce un centinaio di chilometri dopo nel cuore della capitale francese con il tradizionale circuito cittadino, che alla “Grande Boucle” ha il suo terminal sull’Avenue des Champs-Élysées mentre la corsa spagnola posizionerà il suo ultimo palcoscenico in Plaza de Cibeles, all’ombra del Palacio de Comunicaciones, sede del municipio di Madrid. L’ultimo raduno di partenza avverrà nell’antica cittadina universitaria di Alcalá de Henares e, dopo una quarantina di chilometri – decisamente “scarni” altimetricamente, a differenza del Tour che propone sempre qualche salitella anche all’ultimo giorno – i corridori saranno già al traguardo, dove inizieranno la prima delle dieci tornate del circuito finale, anello di 5,8 Km dolcemente movimentato ma che mai ha tradito gli sprinter, nonostante un chilometro finale che tira sempre un pelo.
Mauro Facoltosi

Un cicloturista si accinge ad affrontare l'arcigna ascesa dell'Ermita de Alba, traguardo del tappone asturiano della Vuelta 2015 (www.ciclismoafondo.es)
VUELTA A ESPAÑA 2015 – LA “SEGUNDA SEMANA”
agosto 29, 2015 by Redazione
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Se i sette giorni d’apertura della Vuelta erano ricchi di appuntamenti d’interesse (la cronosquadre di Marbella, i primi arrivi in salita, le prime volate), la seconda settimana della Vuelta sarà quasi esclusivamente incardinata attorno ad una frazione “faro”, quella durissima che mercoledì 2 settembre andrà in scena sulle strade del principato d’Andorra. I finali indecifrabili di Murcia e Castellón e l’arrivo sul muro a Cumbre del Sol quasi scompaiono “stritolati” dai 138 Km di sola e pura montagna disegnati nel cuore dei Pirenei, con sei durissime ascese d’affrontare in rapida successione. Una delle tappe da non perdere della 70a edizione del Giro di Spagna
8a TAPPA: PUEBLA DE DON FADRIQUE – MURCIA (182,5 Km)
Una volta Murcia era terreno di caccia quasi esclusivo dei velocisti, poi spuntò la Cresta del Gallo e la musica è un po’ cambiata. La Vuelta scoprì per la prima volta quest’ascesa di 4,2 Km al 7,5% di pendenza media nel 1979, proprio in occasione di una frazione con arrivo a Murcia nella quale fu protagonista lo spagnolo Juan Argudo, primo su quell’inedito GPM e poi al traguardo di tappa. Da allora la corsa spagnola c’è tornata altre cinque volte, in alcune occasioni riuscendo a rompere le uova nel paniere agli sprinter, in altre fallendo l’obiettivo d’impedire la volata sul traguardo di Murcia, oramai divenuto praticamente “proibitivo” per le ruote veloci meno attrezzate per la salite. Nel 2001 ci furono anche momenti d’autentico “pathos”, in particolar modo per gli spagnoli, quando nell’affrontare una curva della difficile discesa successiva cadde lo spagnolo Carlos Sastre, esperienza che nel 2009, lungo la medesima strada, sfiorerà d’un amen il connazionale Intxausti. Come andrà a finire stavolta? La “lotteria” della Cresta del Gallo riuscirà ancora ad arricchire il palmares di un velocista o andranno in porto la fuga da lontano o un tentativo nato proprio nel finale? Difficile dirlo perché quest’anno gli ultimi chilometri saranno più impegnativi rispetto agli ultimi arrivi murciani, che prevedevano una sola scalata alla “Cresta” tanto cara ad Alejandro Valverde, che la inserisce spesso nei suoi itinerari d’allenamento. Infatti, la tappa – pur presentando un solo passaggio sulla linea del traguardo – si concluderà con un circuito di una ventina di chilometri da ripetere due volte, così come l’ascesa alla Cresta del Gallo, da superarsi la prima volta a 36 Km dall’arrivo e l’ultima quando ne mancheranno 17.
9a TAPPA: TORREVIEJA – CUMBRE DEL SOL (BENITATXELL) (168.3 Km)
Siamo arrivati al “giro di boa” degli arrivi in salita: quattro ne sono stati già affrontati, compreso quello di oggi, e altrettanti ne rimangono, i più importanti, quelli destinati a definire le sorti della classifica della 70a Vuelta a España 2015. L’arrivo odierno è, per la brevità del chilometraggio, più fratello dei primi due proposti in questa edizione, Caminito del Rey e Sierra de Cazorla, ma per quanto concerne la salita è di tutt’altra pasta, quella dei “muri” a doppia cifra di pendenza. Il Puig Llorença, la collina che ospiterà il traguardo nella nona tappa, propone, infatti, negli ultimi 4,1 Km mitragliate fino al 19%, ma anche l’inclinazione media è importante essendo attestata all’8,9%. Dopo una marcia d’avvicinamento priva d’ostacoli naturali di circa 120 Km, i corridori affronteranno la verticale finale due volte poiché si dovrà percorrere un anello conclusivo di una quarantina di chilometri, anche se, come nella tappa precedente, si transiterà dal traguardo solo al momento dell’arrivo. Infatti, le due ascese al Puig Llorença, prese dal medesimo versante, saranno differenti nel chilometraggio: al primo passaggio se ne percorreranno i primi 3,3 Km, scollinando a 345 metri di quota, mentre il traguardo sarà collocato 70 metri più in alto, dopo aver percorso un’appendice di 800 metri. Invece, i punti di pendenza più “lancinanti” s’incontreranno nella prima parte e, dunque, saranno “subiti” in entrambi i passaggi.
10a TAPPA: VALENCIA – CASTELLÓN (146.6 Km)
E’ quasi una fotocopia della tappa disputata due giorni prima tra Puebla de Don Fadrique e Murcia. Come in quella frazione, infatti, ci sarà da fare i conti con una salita che spunta come un fungo da un finale altrimenti pianeggiante, che sembra messa lì apposta per far dannare l’anima ai velocisti, chiamati oggi a digerire i 7 Km al 5,6% dell’ascesa attraverso il parco naturale del “Deserto delle Palme”. Rispetto alla Cresta del Gallo la salita è lunga quasi il doppio e la classificazione maggiore (2a categoria), ma la pendenza più tenera offrirà meno disagi agli sprinter e, di conseguenza, maggior chanches di rientrare e poter quindi giocarsi il successo sul traguardo di Castellón, collocato a 17 Km dal GPM. A favore dei velocisti depone proprio l’ultima tappa della Vuelta terminata a Castellón, nel 2004, che prevedeva l’ascesa del Desierto de las Palmas e che si concluse con il successo allo sprint di Óscar Freire, in una frazione che proponeva un altro colle di 2a categoria. In quell’occasione, però, il GPM odierno era collocato a 25 Km dalla conclusiva e, dunque, anche oggi le squadre dei velocisti dovranno faticare per vedere coronati i loro sforzi, al termine di quella che sarà la terzultima occasione per i virtuosi dei finali a 70 all’ora, dopo la quale rimarranno soltanto i traguardi di Lleida e Madrid. Intanto, domani la carovana della Vuelta si godrà la prima delle due giornate di riposo, trasferendosi verso i Pirenei dove i corridori saranno attesi da una delle tappe più massacranti dell’edizione 2015.
11a TAPPA: ANDORRA LA VELLA – CORTALS D´ENCAMP (138 Km)
Interamente tracciata sulle strade del Principato d’Andorra, l’unica frazione pirenaica del Vuelta 2015 sarà, a detta degli organizzatori, la tappa più dura della storia della corsa spagnola. Lo sarà certamente per l’altimetria, ma sicuramente non per il basso chilometraggio, tarato sugli standar adottati dalla Vuelta negli ultimi anni e che molti detrattori definiscono più adatti a una corsa per U23 che per una destinata ai professionisti. Rimane, comunque, una frazione a dir poco massacrante per la sua successione ininterrotta di sei durissime ascese, tra le quali s’interporranno rarissimi e brevi tratti nei quali rifiatare. Tanto per gradire, lasciando la capitale del principato si partirà subito in salita, diretti ai 1790 metri della Collada de Beixalis (6,5 Km all’8,7% con una punta massima del 14,2%, la più elevata della giornata), per poi andare a sfiorare i 2000 metri di quota in cima al Coll D’Ordino (9,9 Km al 7%). Rientrati ad Andorra La Vella si andranno poi ad affrontare consecutivamente le due salite centrali del percorso, il Coll de la Rabassa (13,8 Km al 6,6%) e, soprattutto, la Collada de la Gallina (11,7 Km all’8,5%), una delle due salite di questa edizione della Vuelta a essere considerata “Especial”, classificazione paragonabile all’Hors Catégorie del Tour de France e che è attribuita alle ascese più impegnative. Il breve ma erto Alto de la Comella (4 Km al 9,5%) farà, infine, d’antipasto all’impegnativa ascesa finale, diretta alla stazione invernale di Cortals d’Encamp, dove si giungerà dopo aver affrontato 8,7 Km di strada inclinata al 9,1% medio e raggiunta una quota di 2095 metri, “Cima Coppi” dell’edizione 2015, come tradizione intitolata alla memoria dello scalatore spagnolo Alberto Fernández Blanco, scomparso a soli 29 anni nel 1984 per un incidente stradale. In “soldoni”, al termine di quest’undicesima frazione si saranno percorsi 54,6 Km in salita (pari al 41% dell’intero percorso della tappa) e un totale di 4358 metri di dislivello, corrispondenti a una pendenza media “globale” dell’8%
12a TAPPA: ESCALDES-ENGORDANY (ANDORRA) – LLEIDA (173 Km)
Non è proprio la quiete dopo la tempesta ma si può dire che la definizione calzi a pennello per questa dodicesima frazione della Vuelta che, dopo la durissima tappa andorrana, si rimetterà in marcia in vista di quella che dovrebbe essere la quarta occasione per i velocisti, la penultima prima di Madrid e l’ultima per chi non reggerà alle tre dure giornate di montagna previste a cavallo tra la seconda e la terza settimana di gara. Non sarà quiete vera e propria perché il tracciato non sarà certamente un “velluto”, almeno nella prima parte del percorso che proporrà un colle di 2a categoria (il Coll de Bóixols, 1370 metri di quota e 15,8 Km d’ascesa al 5%) e, successivamente, altre salitelle non valide per valide per la classifica degli scalatori. Superato il 130° Km di gara, le difficoltà terminaranno e gli ultimi 40 Km scorrevoli permetteranno alle squadre degli sprinter di organizzare agevolmente le operazioni di rientro sui fuggitivi di giornata. Ma ci sarà un’insidia finale che l’altimetria non evidenzia: nell’ultimo chilometro, infatti, la strada procede in lievissima ascesa verso un traguardo che sarà per molti…. ma non per tutti!
13a TAPPA: CALATAYUD – TARAZONA (177 Km)
Si potrebbe ribattezzarla come la tappa del “chissenefrega” perché oggi graverà il disinteresse generale da parte di molti sullo sviluppo di questa frazione. In primis se ne infischieranno i velocisti, chiamati fuori causa da un tracciato di media montagna proibitivo per i loro mezzi e che, nel caso la fuga di giornata andasse a morire, al massimo potrebbero andare a segno sul traguardo di Tarazona con gli elementi più resistenti del gruppo, uomini alla Degenkolb per intenderci. Poi anche i big della classifica vivranno questa giornata con un certo “distacco”, cercando di non sprecar troppe energie alla vigilia del trittico di tappe di montagna che dovrebbe mettere i “sigilli” alla classifica generale. E così la tappa n° 13 sarà una delle occasioni d’oro per i cacciatori di traguardi, che avranno vita facile nell’andare in fuga e nell’accumulare un solido vantaggio strada facendo. Di “trampolini” di lancio ce ne saranno diversi, sin dalla partenza poiché la tappa debutterà con la salita del Puerto de Cavero, segnalata sulla tabella di marcia come “no puntuable”, ossia non valida come GPM. Le ascese ufficiali arriveranno più avanti, con il Collado de Oseja e gli alti del Beratón (1a categoria) e del Moncayo, quest’ultimo piazzato a 33 Km dall’arrivo e ideale per scollarsi di dosso i compagni d’avventura più stanchi. Tra chi resisterà si ergerà giudice lo zampellotto di circa 1,5 Km che terminerà sotto lo striscione del chilometro conclusivo.
Mauro Facoltosi

Salendo verso Cortals d'Encamp, traguardo del tappone pirenaico (Google Street View)