TOURBILLON A BRUXELLES (I)

luglio 6, 2019 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Tour rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Tour passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione del 1949 a 70 anni dalla prima storica accoppiata Giro-Tour di Fausto Coppi).

COSA SI DICE NEL MONDO

Rassegna stampa “breve” dai paesi dei grandi favoriti del Tour 2019 (Bernal e Quintana, Thomas e Porte), dalla nostra Italia, dalla Francia e dalle nazioni dei vincitori di tappa e delle maglie gialle di turno

Italia: Vincenzo Nibali – Fabio Aru

Sorpresa, il ciclocrossista Teunissen conquista la prima maglia gialla – Cadute, pazzo ultimo km e sorpresa olandese: riguarda la prima tappa – Tour, bagno di folla sul Kapelmuur: le immagini più belle della 1ª tappa (Gazzetta dello Sport)

Tour de France, Teunissen prima maglia gialla. Cadono Fuglsang e Groenewegen – Tour de France: 15 italiani in gara, ecco le possibilità di vittoria dei nostri big (Corriere della Sera)

Gran Bretagna: Geraint Thomas

Mike Teunissen pips Peter Sagan in photo-finish to take Tour de France leader’s jersey with stage one victory (The Daily Telegraph)

Teunissen pips Sagan to stage one win as Thomas caught in crash (The Independent)

Colombia: Egan Bernal – Nairo Quintana

Egan, Nairo y Urán salvan el primer día del Tour – El rostro del dolor de Jakob Fuglsang – ‘Nos salvamos de la caída’: Urán – ‘Libramos el primer día’: Egan Bernal – La dura caída en el Tour desde una bicicleta (El Tiempo)

El holandés Mike Teunissen es el primer líder del Tour de Francia 2019 – Bruselas siempre le responde al Tour de Francia – Egan Bernal y el Ineos, los primeros en salir en la contrarreloj del Tour – Nairo Quintana: “Mañana seguramente vamos a perder tiempo, ojalá no sea mucho” – El Tour de Francia 2019 abre el telón en la tierra de Eddy Merckx (El Espectador)

Australia: Richie Porte

Ewan just misses after huge crash (The Sydney Morning Herald)

Aussies hope time trial can set tone for Tour success – ‘I like this course’: Aussie team has eyes for big prize – The pain and shame of Jack Bobridge (Herald Sun)

Francia: Romain Bardet – Thibaut Pinot

Teunissen dompte Sagan – Teunissen: «Je n’avais rien à perdre» – Une première à l’avant pour Rossetto – Thomas et Groenewegen tombés dans le final – Chute de Fuglsang, qui a pu repartir – Cinq points de suture pour Cosnefroy – Jacky Durand : «J’ai fait du stop pour rentrer à l’hôtel» – Le Tour ne passera pas par Hollywood (L’Equipe)

Mike Teunissen, la pochette surprise en jaune – Teunissen, Fuglsang, Rossetto… Ce qu’il faut retenir de la 1ere étape (Le Figaro)

Paesi Bassi: Mike Teunissen

Sensatie in Tour: Teunissen pakt geel na 30 jaar – Improvisatie levert Nederland geel op in Tour – Breukink heeft eindelijk opvolger in Tour: ’Het werd tijd’ – Uitslagen Tour de France: wie klopte Teunissen allemaal? (De Telegraaf)

Teunissen verrast iedereen met ritwinst én gele trui – Het ongelooflijke, maar waargebeurde verhaal van Teunissen en zijn gele trui – Terugblik: ‘Teunissen slaapt vanavond in die trui’ – Groenewegen houdt alleen schaafwonden over aan val – Teunissen na dubbelslag: ‘Onwerkelijk, een bizar scenario’ – Breukink heeft eindelijk opvolger: ‘Mike zal later beseffen wat dit betekent’ (Algemeen Dagblad)

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

“La sorpresa” (Francesco Renga)

LA TAPPA CHE VERRÀ – 2a TAPPA: BRUXELLES – BRUXELLES (cronometro a squadre – 27.6 Km)

Il Tour si ferma nella capitale belga per la cronometro a squadre, quest’anno anticipata di 24 ore rispetto allo scorso anno quando si gareggiò sul circuito di Cholet e ad imporsi fu la BMC Racing Team, la formazione statunitense che da questa stagione ha cambiato sponsor ed ora si chiama CCC Team. Il percorso prescelto è totalmente diverso da quello del 2018 per quanto riguarda l’ambientazione, in quanto quella cronosquadre si disputò prevalentemente tra le campagne circostanti la cittadina francese, mentre il tracciato belga andrà in scena in un contesto molto più urbanizzato, percorrendo strade abitualmente prese d’assalto dal traffico e che per questo motivo potrebbero presentare tratti d’asfalto piuttosto lisci a causa del continuo passaggio delle automobili. Altimetricamente, invece, il percorso è più movimentato rispetto a quello di Cholet, ma i morbidi saliscendi che s’incontreranno non dovrebbero incidere più di tanto, almeno sulla media oraria finale: gli organizzatori hanno, infatti, previsto per la squadra più veloce circa 30 minuti di percorrenza del circuito, che corrispondono ad una media di 55 Km/h, molto simile a quella fatta registra lo scorso anno dalla BMC. Da segnalare una piccola insidia nel finale perchè, subito prima dell’ultimo chilometro, si dovrà affrontare una secca curva a sinistra, quasi a “V”, alla quale si giungerà percorrendo un breve rettilineo in lieve discesa e che potrebbe dare qualche problema alle formazioni che giungeranno troppo veloci in questo punto e che potrebbe rivelarsi decisivo nel caso l’ordine d’arrivo preveda distacchi molto ravvicinati tra le squadre.

UN PO’ DI STORIA

Quella di quest’anno sarà la terza tappa a cronometro del Tour disputata in quel di Bruxelles. Anche nei due precedenti si gareggiava in circuito, ma la prova era individuale e non a squadre. La prima cronometro porta la data del 26 giugno del 1960 e si trattò della seconda semitappa del giorno d’apertura del Tour, che al mattino aveva previsto una frazione in linea di un centinaio di chilometri da Lilla alla capitale belga, nella quale si era imposto il corridore di casa Julien Schepens: la crono pomeridiana andò al corridore francese Roger Rivière, che precedette di 32″ il nostro Gastone Nencini e che proprio in quell’edizione della Grande Boucle terminò prematuramente la sua carriera con la famosa caduta nella discesa dal Col de Perjuret, durante la 14a tappa, in seguito alla quale rimase paralizzato. L’8 luglio del 1979 sarà un altro francese ad ottenere il successo contro il tempo in quel di Bruxelles: ad imporsi fu Bernard Hinault che ebbe ragione per appena 8″ sul norvegese Knut Knudsen.

METEO TOUR

Bruxelles – partenza prima squadra : nubi sparse, 18.9°C, vento moderato da NNW (14-15 Km/h), umidità al 51%
Bruxelles – arrivo ultima squadra : cielo coperto, 19.3°C, vento moderato da NNW (17-19 Km/h), umidità al 49%

L’ANGOLO DI PANCANOLO (CON UN CARO SALUTO A SILVIOLO)

Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Saligari: “Tour de Franz”
Saligari: “Il corridore che ha preso la testa della Deceunink”
Pancani: “Oggi non è più cosà”
Saligari: “Entrambi le ruote”
Saligari: “Maichel Landa” (Mikel Landa)
Saligari: “La cronometro a squadre non è andata oltre il settimo posto”
Saligari: “La passata dell’anno 2018″
De Luca: “Tour di notte le mezzanotte e un quarto”
Televideo: “Fuglsag” (Fuglsang)
Televideo: “Wurdtz Schmidt” (Würtz Schmidt)
Televideo: “Giacomo Nizzoli” (Nizzolo)
Televideo: “Moreno Trentin” (Matteo)

e se vi stesse chiedendo il perchè del titolo…

dalla telecronaca della tappa dell’Alpe di Siusi (Giro 2016)

Pancani: “Silviolo”
Martinello: “Dimmi Pancanolo”

IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo prima tappa (al netto delle neutralizzazione per la caduta nel finale)

1° Lukas Pöstlberger
2° Jonathan Castroviejo a 25″
3° Dries Devenyns s.t.
4° Élie Gesbert s.t.
5° Toms Skujiņš a 1′04″

Miglior italiano: Alessandro De Marchi, 18° a 4′36″

Classifica generale

1° Lukas Pöstlberger
2° Jonathan Castroviejo a 25″
3° Dries Devenyns s.t.
4° Élie Gesbert s.t.
5° Toms Skujiņš a 1′04″

Miglior italiano: Alessandro De Marchi, 24° a 4′36″

1949: FAUSTO COPPI, LA PRIMA DOPPIETTA
Attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa” riviviamo il Tour del 1949, vinto da Fausto Coppi che così conquistò la sua prima doppietta Giro-Tour

30 GIUGNO 1949 – 1a TAPPA: PARIGI – REIMS (182 Km)

È MANCATO NELLA PARIGI-REIMS L’ATTACCO CONTRO BARTALI E COPPI – OGGI DA REIMS A BRUXELLES 273 Km. DI PIANURA… A SALISCENDI
La prima tappa del Tour senza battaglia – Il Giro di Francia sconfina in Belgio – Gioco di squadra fra Bartali e Coppi
Vittoria di Dussault – Gli italiani in gruppo con i migliori – Inizio a 42 all’ora – La “vera corsa” – Gioco di squadra fra Bartali e Coppi – Rotto il ghiaccio con le sorprese del Tour – Chi è Marcel Dussault? – Sciardis conosce bene la maglia gialla n. 1 – Tappe di riposo – Grazia e… Deledda

ARCHIVIO “TOURBILLON”

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Il castello reale di Laeken, presso il quale si è conclusa la prima tappa del Tour (www.monarchie.be)

Il castello reale di Laeken, presso il quale si è conclusa la prima tappa del Tour (www.monarchie.be)

TOURBILLON A… LE TOUR DE FRANCE

luglio 5, 2019 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Tour rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Tour passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione del 1949 a 70 anni dalla prima storica accoppiata Giro-Tour di Fausto Coppi).

COSA SI DICE NEL MONDO

Rassegna stampa “breve” dai paesi dei grandi favoriti del Tour 2019 (Bernal e Quintana, Thomas e Porte), dalla nostra Italia, dalla Francia e dalle nazioni dei vincitori di tappa e delle maglie gialle di turno

Italia: Vincenzo Nibali – Fabio Aru

A Bruxelles un incontro fra “re”: Merckx e Filippo del Belgio – Bruxelles, che folla per la presentazione delle squadre del Tour – Bruxelles, 20 mln di euro, il volto di Merckx. Atteso un milione di persone – Due crono, tante salite in quota: quanto è duro questo Tour de France! – Nibali: “Ci vediamo a La Planche des Belle Filles” – Richie Porte: “Mollema e Ciccone fondamentali” – Viviani vs Alaphilippe, gara di… spremute al Tour de France – Sagan operaio: “Aiuto per la prima tappa del Tour” – Landa su Nibali: “È imprevedibile” – Valverde scherza: “Si parla troppo della mia magrezza”(Gazzetta dello Sport)

Bradley Wiggins: «La classe di Nibali illuminerà il Tour, il favorito? Thomas» – Tour de France n. 106 al via
Percorso durissimo. Ci saranno anche Nibali e Aru (Corriere della Sera)

Gran Bretagna: Geraint Thomas

Geraint Thomas insists he is Team Ineos’ ‘Plan A’ for Tour de France despite being named joint leader with Egan Bernal – Mark Cavendish not selected by Dimension Data for the Tour de France (The Daily Telegraph)

‘How aren’t we dead?’ What it’s really like to ride the Tour de France (The Independent)

Meet Egan Bernal, the bookish Colombian who is Tour de France favourite – On your bike for a Tour de France (The Times)

Colombia: Egan Bernal – Nairo Quintana

Egan Bernal cuenta cuál será su función en el Tour de Francia – Un colombiano, favorito de las casas de apuestas para ganar el Tour – La fantástica historia de Colombia en el Tour de Francia – Cuatro colombianos, cuatro esperanzas de título en el Tour de Francia – Estos serán los premios del Tour de Francia – Thomas, el campeón del Tour a quien todos le quieren ganar –
Sagan no solo corre, también instala vallas en el Tour – Estos son los favoritos de Nairo al título del Tour – Egan Bernal, un escarabajo diferente quiere reinar en el Tour Francia – Los hermanos Yates son doble peligro en el Tour de Francia – En el equipo de Nairo saben que puede sacarse chispas con Landa – Egan Bernal es un superdotado, dice el director del Tour de Francia – Nairo no es el único líder de su equipo para el Tour de Francia – ‘No creo que Nairo vaya a ganar el Tour de Francia’: Greg Lemond (El Tiempo)

Pedaleando rumbo al Tour, con Nairo Quintana – Egan Bernal y Geraint Thomas, las dos flechas del Ineos en el Tour de Francia – Los candidatos a ganar el Tour de Francia 2019 – ¿El Movistar le dio la espalda a Nairo Quintana para el Tour de Francia? – Pedro Delgado: “Bernal puede ser el primer colombiano en ganar el Tour” em> (El Espectador)

Australia: Richie Porte

Ewan targets ‘full-gas’ Tour debut (The Sydney Morning Herald)

Relaxed Porte ‘just doesn’t want any crap to happen’ – Smallest Aussie field since 2011 ready to rock le Tour – Tour wide open with Froome out of frame – Porte’s stocks grow but does he have stage fright? – Surprise twist to Aussie quick’s TDF plans – TDF team instructions: ‘We go for the jugular’ – Wait is over as Aussie prodigy finally gets Tour chance (Herald Sun)

Francia: Romain Bardet – Thibaut Pinot

Que peuvent viser les Français? – Nos favoris pour le maillot jaune – Les grands absents du Tour (L’Equipe)

Mythes et légendes du Tour de France, par Christian Laborde – Chavanel : «Ineos est le grand favori du Tour» – Eddy Merckx: les confidences au Figaro de la légende du Tour de France – Bardet-Pinot, l’intense rêve bleu (Le Figaro)

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

“Accanto a te l’estate” (Salvatore Adamo)

LA TAPPA CHE VERRÀ – 1a TAPPA: BRUXELLES – BRUXELLES (194.5 Km)

Per il secondo anno consecutivo (e sarà così anche nel 2020, quando si partirà da Nizza) il Tour de France non si apre con il tradizionale cronoprologo ma con una frazione in linea destinata ai velocisti. Dodici mesi fa si gareggiò su di un tracciato totalmente pianeggiante e in gran parte disegnato lungo le ventose rive dell’Oceano Atlantico, mentre per il “Grand départ” dell’edizione 2019 si sono scelte le più accidentate strade del Belgio per celebrare sia il 50° anniversario della prima delle cinque vittorie al Tour di Eddy Merckx, sia il 100° compleanno della maglia gialla, istituita nel 1919 e il cui recordman è ancora una volta Merckx (111 giorni in giallo). Anche la prima tappa del Tour 2019 sarà, però, ancora favorevole ai velocisti pur presentando qua e là qualche piccola insidia: il Muro di Grammont e il settore di pavè di Thiméon, dalle parti di Charleroi, sono troppo distanti dal traguardo per impensierire i velocisti, alcuni dei quali potrebbero però patire lo strappo che si dovrà affrontare all’ultimo chilometro e che termina proprio in corrispondenza del traguardo, fissato in corrispondenza dei cancelli d’ingresso al castello di Laeken, residenza abituale della famiglia reale belga.

UN PO’ DI STORIA

Bruxelles, capitale belga, ospita quest’anno il Tour per la 12 volta nella storia (contando anche la seconda frazione di domenica), ottendendo proprio in questa occasione il primato di città straniera più visitata dalla corsa francese distanziando di una posizione la conterranea Liegi. La prima volta porta la data del 26 giugno del 1947 quando vi si concluse la seconda tappa della prima edizione disputata dopo la conclusione della Seconda Guerra Mondiale, partita da Lilla e terminata con il successo del francese René Vietto. Tra i precedenti del Tour c’è anche un altro “Grand départ” (1958), mentre i corridori belgi vincitori sul traguardo della loro capitale sono stati Roger Lambrecht nel 1949, Julien Schepens nel 1960, Walter Planckaert nel 1978 e Freddy Maertens nel 1981. Infine, l’ultimo corridore ad imporsi in una tappa terminata a Bruxelles è stato Alessandro Petacchi nel 2010 e questo è anche l’unico successo italiano finora conseguito nella capitale belga.

METEO TOUR

Bruxelles – partenza : poco nuvoloso, 24.2°C, vento moderato da W (16-18 Km/h), umidità al 52%
Mur de Grammont (GPM – Km 40.5) : nubi sparse, 24.8°C, vento moderato da W (15-18 Km/h), umidità al 51%
Braine-le-Comte (Km 74.5) : nubi sparse, 25.2°C, vento moderato da W (15-18 Km/h), umidità al 49%
Secteur pavè de Thiméon (Km 118) : cielo coperto, 24.8°C, vento moderato da W (17-21 Km/h), umidità al 44%
Overijse (Km 166) : nubi sparse, 25.3°C (percepiti 27°C), vento moderato da WNW (18-19 Km/h), umidità al 52%
Bruxelles – arrivo : nubi sparse, 24.5°C, vento moderato da NW (19-20 Km/h), umidità al 56%

L’ANGOLO DI PANCANOLO (CON UN CARO SALUTO A SILVIOLO)

Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

El Tiempo (quotidiano colombiano): “Nairto” (Nairo Quintana)
Televideo: “Prima tappa Bruxelles – Charleroi)
Televideo: “Lomoux” (Limoux)

e se vi stesse chiedendo il perchè del titolo…

dalla telecronaca della tappa dell’Alpe di Siusi (Giro 2016)

Pancani: “Silviolo”
Martinello: “Dimmi Pancanolo”

IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Così terminò l’edizione 2018

1° Lawson Craddock
2° Jacopo Guarnieri a 21′50″
3° Jay Robert Thomson a 24′30″
4° Jasper De Buyst a 25′25″
5° Arnaud Démare a 26′01″

Maglia nera Geraint Thomas, 145° a 4h34′19″

1949: FAUSTO COPPI, LA PRIMA DOPPIETTA
Attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa” riviviamo il Tour del 1949, vinto da Fausto Coppi che così conquistò la sua prima doppietta Giro-Tour

29 GIUGNO 1949 – RADUNO DI PARTENZA A PARIGI

IL PIÙ “GRANDE” TOUR (CON BARTALI E COPPI) È PRONTO
Febbre di vigilia a Parigi dove i due assi sono arrivati stamane
Tutti i problemi meccanici risolti nella squadra italiana – Scomparse le preoccupazioni per i cambi – Applausi parigini per Fausto e Gino – Scesi dal treno alle 9.40 – Astrologia del ciclismo per un pronostico su Fausto – Binda padre di famiglia – A peso d’oro – Rey e il Tour

ARCHIVIO “TOURBILLON”

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Bruxelles, Grand Place (www.9-hotel-sablon-brussels.be)

Bruxelles, Grand Place (www.9-hotel-sablon-brussels.be)

NONSOLOTOUR 2019

luglio 5, 2019 by Redazione  
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È arrivato il momento del Tour… e non solo. Anche la corsa francese viaggia in ottima compagnia e gli appassionati avranno così molte altre gare a tappe da seguire in parallelo alla Grande Boucle. Due di queste si disputeranno in Italia e saranno il Giro Rosa riservato alle donne e la seconda edizione dell’Adriatica Ionica Race, che dovrebbe essere l’ultima disputata interamente sulle strade della nostra nazione.

Come accaduto a maggio durante il Giro d’Italia, anche il Tour de France non viaggerà da solo e sarà accompagnato da una serie d’interessanti corse a tappe che scandiranno il decorso del mese di Luglio, pur non essendo previste in calendario altre corse inserite nel circuito UCI World Tour, cosa invece verificatasi durante la corsa rosa con il Tour of California.

Proprio a proposito di Giro d’Italia, il giorno della vigilia del “Grand Départ” del Tour da Bruxelles in Italia prenderà il via la 31a edizione del Giro Rosa, la versione riservata alle donne che anche quest’anno proporrà un tracciato favorevole alle scalatrici, prevedendo salite sin dalla cronosquadre d’apertura tracciata sulle strade dei “Campionissimi”, 18 Km da percorrere tra la Cassano Spinola di Costante Girardengo e la Castellania di Fausto Coppi. Il Colle del Lis, percorso anche dai professionisti durante la tappa del Lago Serrù (ma dal più impegnativo versante opposto), costituirà il momento più difficile della seconda tappa, un circuito di quasi 80 Km che si concluderà in lieve ascesa a Viù, mentre per il primo arrivo in salita ufficiale bisognerà attendere la terza giornata di gara, che si aprirà a Sagliano Micca per terminare dopo 104 Km ai 1049 della località di villeggiatura di Piedicavallo, affrontata una salita conclusiva lunga ma non particolermente difficile (11 Km al 4%). Tolti i mollissimi saliscendi brianzoli, la successiva Lissone-Carate Brianza di 101 Km sarà la più semplice tra le dieci frazioni in programma, l’unica destinata alle velociste, che poi dovranno nuovamente lasciare lo scenario alle atlete che puntano alla classifica generale. La carovana del Giro Rosa si sposterà, infatti, in Valtellina dove si vivranno due giornate cruciali, la prima delle quali scatterà da Ponte in Valtellina per concludersi dopo una novantina di chilometri ai quasi 2000 metri dei Laghi di Cancano, dove si giungerà subito dopo aver scollinato l’impegnativa salita delle Torri di Fraele (7.3 Km all’8.3%) e dove già finì una tappa di questa corsa nel 2011, vinta dalla britannica Emma Pooley. In realtà la quinta frazione del Giro avrebbe dovuto presentare ben altra conclusione, essendo il traguardo stato originariamente previsto ai 2652 metri del Passo Gavia, salendovi dal versante di Bormio: dopo che a maggio era sta la neve a respingere la corsa dei professionisti, stavolta ci ha messo la zampino una frana costringendo l’organizzazione a cambiare rotta all’ultimo momento. Arriverà poi il turno della cronoscalata, che anche lo scorso anno andò in onda dalla Valtellina: se dodici mesi fa ci si misurò contro il tempo sulla ripida salita di Campo Moro, stavolta lo sforzo sarà compiuto sulla più pedalabile ascesa che da Chiuro conduce a Teglio (11 Km al 4.5%) e che, stando ai “rumors”, nel 2020 potrebbe essere affrontata a cronometro anche al Giro d’Italia dei professionisti, ma su un tracciato più ampio che dovrebbe prevedere la partenza da Sondrio. Pur non essendo di montagna, non dovrà essere trascurata nemmeno la successiva tappa, interamente disegnata sulle strade del Veneto, che da Cornedo Vicentino condurrà in 128 Km a Fara Vicentino, dove il traguardo sarà posto in località San Giorgio di Perlena, in cima a una salita sulla carta pedalabile e dopo un tracciato movimentato da diverse ascese a quote collinari, come il Muro della Tisa dal fondo in cemento e la celebre Rosina (1500 metri al 7%), che dovrà essere scalata due volte. Come nel 2018 sarà il Friuli a ospitare il finale di corsa, quest’anno accogliendo le ultime tre frazioni, introdotte da quella di media montagna che vedrà le “girine” pedalare da Vittorio Veneto a Maniago, dove si giungerà dopo aver percorso 133 Km e affrontate, non vicinissime al traguardo, le salite della Forcella di Pala Barzana (5 Km all’8.7%) e dei Piani di Clauzetto (5.3 Km al 6%). Se lo scorso anno fu lo Zoncolan il giudice ultimo della tenzone, stavolta a decidere la classifica sarà un’altra impegnativa salita friulana sperimentata in passato al Giro dei professionisti, quella che condurrà sino ai 1546 metri dell’Altopiano del Montasio, 11 Km all’8% che costituiranno l’unica difficoltà altimetria di una tappa lunga 125 Km che scatterà da Gemona del Friuli. Infine, la conclusiva San Vito al Tagliamento – Udine di 120 Km non sarà la classica passerella di fine corsa aperta alla volata perché il finale farà gole alle “finisseur” per la presenza della salita di Moruzzo (1.2 Km al 6%) a 12 Km dal termine e, soprattutto, per il breve ma violento muro in pavè di 200 metri al 10.6% in cima al quale sarà collocato l’ultimo traguardo del Giro Rosa 2019.

Lo stesso giorno della partenza del Tour prenderà le mosse da Wels con un brevissimo cronoprologo la 71a edizione dell’Österreich-Rundfahrt, corsa più nota come Giro dell’Austria. Espletata la corta e pianeggiante cronometro d’apertura, lunga appena 2500 metri, la corsa a tappe austriaca lascerà spazio ai velocisti nelle prime due frazioni in linea, la Grieskirchen – Freistadt di 139 Km e la Zwettl  – Wiener Neustadt di 177 Km, per poi chiamare alla ribalta gli scalatori. Nel corso della Kirchschlag – Frohnleiten (176 Km) s’incontrerà, infatti, la prima salita di 1a categoria, il GPM di Teichalm, 6.4 Km all’8.6% che dovranno essere affrontati a 37 Km dal traguardo, a sua volta preceduto da un muro di quasi 3 Km al 10% che terminerà a una ventina di chilometri dalla linea d’arrivo. Seguirà la prima delle due tappe d’alta montagna che, lunga soli 103 Km, si disputerà tra Radstadt e la montagna più celebre dell’Austria, il Großglockner, dove il traguardo sarà posto ai 2412 metri della località Fuscher Törl, nello stesso luogo dove lo scorso anno – percorsa un’ascesa di quasi 17 Km inclinata all’8.9% – si impose l’olandese Pieter Weening. La nota località di sport invernali di Kitzbühel accoglierà infine l’arrivo delle ultime due frazioni, la prima con traguardo in centro dopo un percorso non particolarmente difficile di 162 km (partenza da Bruck an der Großglocknerstraße e ascesa ai 1626 metri del Gerlos Pass a una sessantina di chilometri dal via), la seconda con l’arrivo fissato sullo Zoncolan d’Austria, il Kitzbüheler Horn, salitaccia di 7 Km al 13% che è un classico di questa competizione.

L’ultima settimana di Tour avrà il “companatico” della seconda edizione dell’Adriatica Ionica Race, che dovrebbe essere l’ultima interamente disputata in territorio italiano perché dal prossimo anno prenderà pian piano corpo il progetto dell’organizzatore, l’ex corridore veneto Moreno Argentin, d’estenderla all’intera penisola balcanica per arrivare sino ad Atene, dove si dovrebbe far tappa nel 2024. Così nel 2020 saranno coinvolte nel tracciato Austria e Slovenia, poi toccherà a Croazia e Bosnia-Erzegovina (2021), Serbia (2022), Montenegro e Albania (2023) e infine Macedonia del Nord e Grecia, mentre la durata della corsa dovrebbe passare dalle attuali cinque giornate a un totale di dieci. L’edizione 2019, pur presentando percorsi e traguardi differenti (escluse Grado e Trieste), proporrà la stessa “ossatura” di quella scorsa e si avranno quindi la tappa degli sterrati, il tappone con arrivo sulle Dolomiti, una frazione disegnata in “Argentin style” e la passerella conclusiva a Trieste, mentre è stata depennata la cronosquadre d’apertura, sostituita da una prima tappa interamente in circuito che si disputerà il 24 luglio sulle strade di Mestre, l’appendice sulla terraferma di Venezia, percorrendo per venticinque volte un anello di 2.7 Km a tornata. Da Favaro Veneto scatterà quindi la tappa diretta a Grado, che sarà molto più impegnativa di quella affrontata lo scorso anno perché sono aumentati i tratti da percorrere sullo sterrato, passando dai due settori previsti nel 2018 – quando nella cittadina friulana s’impose allo sprint Elia Viviani – ai sei tratti di strade bianche che s’incontreranno quest’anno, tutti concentrati nella seconda metà del tracciato e che vedranno i corridori pedalare sullo sterrato per complessivi 48 Km. Seguirà la tappa dolomitica, che dodici mesi fa si concluse in vetta al Passo Giau e stavolta, 205 Km dopo la partenza da Palmanova, terminerà presso il Lago di Misurina (1756 metri) dopo aver superato quattro impegnative salite: la Forca di Monte Rest (12.6 Km al 5.8%), il Passo del Pura (8 Km all’8.8%), la Sella Ciampigotto (13 Km al 6%) e l’ascesa finale di 8.4 Km al 7%. Si correrà quindi la nervosa frazione che ricalca il modello delle gare che piacevano molto al quattro volte vincitore della Liegi e che porterà i corridori da Padola a Cormons, dove il traguardo sarà posto in cima alla rampa del Monte Quarin (1.8 Km al 5.5% con 500 metri al 9.9%), affrontata al termine di un tracciato dal finale nervoso che prevede anche il Monte Calvario (1.9 Km al 7.2%) e l’ascesa a San Floriano del Collio (2.2 Km al 7.6%). La conclusiva tappa di Trieste, infine, riproporrà il medesimo finale dello scorso anno, con un anello cittadino di 6 Km che dovrà essere ripetuto cinque volte e che, nonostante la presenza della breve salita verso il Colle di San Giusto, non dovrebbe impedire l’arrivo allo sprint in Piazza Unità d’Italia, come in effetti accaduto nel 2018 ed anche nella frazione conclusiva del Giro d’Italia del 2013, che proponeva un circuito molto simile a questo, precedenti nei quali si sono rispettivamente imposti Elia Viviani e Luka Mezgec.

L’ultima corsa a tappe di un certo interesse del mese di luglio sarà il Giro di Vallonia, che scatterà il 27 luglio, giorno della penultima frazione del Tour, e presenterà un tracciato complessivamente non troppo accidentato nel quale determinante dovrebbe essere la frazione conclusiva con arrivo in vetta al muro di Thuin. A dare il “la” alla corsa belga sarà una tappa di 186 Km che si snoderà tra i centri di Le Roeulx e Dottignies, collegati da un tracciato nervoso nella fase centrale – che prevede sette brevi “côtes” – mentre il finale di gara reso snello dalla mancanza di asperità negli ultimi 50 Km giocherà a favore dei velocisti. Non saranno loro, invece, i protagonisti della successiva Waremme – Beyne-Heusay, con il traguardo posto al termine di una breve ascesa preceduta da un’altra serie di asperità valloni, tra le quali il muro di Fayembois e la Côte des Hawis. Un altro finale che farà sicuramente la gioia dei finisseur sarà quello della terza tappa, disegnata tra La Roche-en-Ardenne e Verviers: si tratterà anche della frazione più lunga (quasi 195 Km), nel corso della quale verrà toccato il punto più elevato del Belgio, il Signal de Botrange (694 metri sul livello del mare). Abbastanza movimentata, pur non presentando salite particolarmente ripide, si presenterà il tracciato della penultima frazione di 178 Km da Villers-le-Bouillet a Lierneux mentre, come anticipato, a decidere il vincitore della 46a edizione del Vallonia sarà quasi sicuramente il muro di Thuin, mezzo chilometro al 9.4% che dovrà essere ripetuto due volte nel finale della conclusiva Couvin Thuin.

Mauro Facoltosi

I SITI DELLE CORSE


TOUR DE FRANCE

https://www.letour.fr/en/

GIRO ROSA

https://www.girorosaiccrea.it/

ÖSTERREICH-RUNDFAHRT

https://www.oesterreich-rundfahrt.at/

ADRIATICA IONICA RACE

https://airace.it/

VOO-TOUR DE WALLONIE

https://www.trworg.be/

Il lago di Misurina, sede darrivo del tappone dellAdriatica Ionica Race (www.dolomiten.net)

Il lago di Misurina, sede d'arrivo del tappone dell'Adriatica Ionica Race (www.dolomiten.net)

LE MILLE E UNA CITTÀ – TOUR DE FRANCE

luglio 4, 2019 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Parigi non hai saltato un’edizione del Tour ed è irraggiunbile in vetta alla speciale classifica delle sedi di tappa della Grande Boucle. È quasi una vittoria per distacco quella della capitale francese e, se quei numeri fossero minuti, staccherebbe di mezz’ora Bordeaux e di quasi 45 minuti la cittadina di Pau. Ecco l’elenco aggiornato di tutti i comuni, città e paesi, che in 116 anni hanno avuto l’onore di ospitare il Tour de France

ARRIVI (numeri aggiornati al 2019, in grassetto le sedi di tappa di quest’anno)

109 volte: Parigi
80 volte: Bordeaux
62 volte: Pau
50 volte: Bagnères-de-Luchon
38 volte: Metz
36 volte: Nizza
35 volte: Grenoble, Marsiglia
34 volte: Caen, Perpignan
32 volte: Briançon
30 volte: Alpe d’Huez, Bayonne, Montpellier
28 volte: Nantes
26 volte: Brest, Saint-Étienne
25 volte: Tolosa
24 volte: Gap
23 volte: Roubaix, Strasburgo
22 volte: Aix les Bains, Belfort
19 volte: Angers, La Rochelle, Le Havre
18 volte: Besançon, Dunkerque, Nîmes
17 volte: Cherbourg, Digione, Lione
16 volte: Les Sables-d’Olonne, Lilla, Nancy, Rouen
15 volte: Morzine, Mulhouse, Versailles
14 volte: Rennes
13 volte: Charleville-Mézières, Evian-les-Bains, Limoges
12 volte: Bruxelles (BEL), Cannes, Digne les Bains, Puy de Dome
11 volte: Albi, Amiens, Liegi (BEL), Saint-Brieuc, Saint-Lary-Soulan (10 volte a Pla d’Adet, 1 volta al Col du Portet), Tolone
10 volte: Futuroscope, Ginevra (CH),Mont Ventoux  (1 volta a Chalet Reynard), Reims
9 volte: Dieppe, Revel, Saint-Gaudens, Vannes
8 volte: Colmar, Lorient, Luz Ardiden, Narbonne, Saint-Malo, Thonon-les-Bains, Tours
7 volte: Avoriaz, Bagnères-de-Bigorre, Divonne-les-Bains, Le Mans, Lussemburgo (LUX), Monaco (MC), Royan, Troyes
6 volte: Aix en Provence, Aurillac, Ax-les-Thermes, Brive-la-Gaillarde, Carcassonne, Chamonix, Charleroi (BEL), Fleurance, Forest (BEL), La Roche-sur-Yon, Longwy, Luchon Superbagnères, Montluçon, Plateau de Beille, Villard-de-Lans
5 volte: Ax-3 Domaines (Ax-les-Thermes), Beziers, Chalon-sur-Saône, Dinan, Hautacam, Le Grand-Bornand, Losanna (CH), Malo-les-Bains (Dunkerque), Mende, Millau (1 volta a Causse Noir, 1 volta a La Cade), Plumelec, Pontarlier, Vire, Wasquehal
4 volte: Alençon, Andorra – Arcalis (AD), Auxerre, Ballon d’Alsace, Barcellona (E), Blagnac, Boulogne-sur-Mer, Cauterets, Châteaulin, Cholet, Dax, Dinard, Epinal, Foix (1 volta a Prat d’Albis), Freiburg im Breisgau (GER), La Plagne, La Planche des Belles Filles, Le Puy-en-Velay, Mâcon, Namur (BEL), Nevers, Orcières-Merlette, Orleans, Rouen (Circuit de Rouen-les-Essarts), Saint-Nazaire, Saint-Priest, Serre Chevalier, Sestriere (I), Spa (BEL), Super Besse, Tarbes, Vitrè, Vittel
3 volte: Angoulême, Annecy, Auch, Bergerac, Berlino (GER), Blois, Carpentras, Chartres, Châteauroux, Clermont Ferrand, Col du Tourmalet, Courchevel, Evreux, Fontenay-sous-Bois, Gand (BEL), Guzet-Neige, Hendaye, Jambes (Namur – BEL), Lac de Vassivière, La Grande-Motte, La Mongie, La Toussuire, Lisieux, Lons-le-Saunier, Loudenvielle, Martigues, Merlin-Plage, Montargis, Mûr-de-Bretagne, Poitiers, Pra-Loup, Puy du Fou, Quimper, Rodez, Saint-Amand-Montrond, Saint-Flour, Saint-Gervais-les-Bains, Saint-Quentin, San Sebastian (E), Seraing (BEL), Torino (I), Tournai (BEL), Valence, Valenciennes
2 volte: Ales, Antibes, Anversa (BEL), Arenberg, Aubagne, Aubenas, Aulnay-sous-Bois, Autun, Avranches, Basilea (CH), Biarritz, Bourg-en-Bresse, Bourg Saint Maurice, Castres, Châlons-en-Champagne (ex Châlons-sur-Marne), Chamrousse, Cluses, Colomiers, Compiègne, Créteil, Dublino (IRL), Épernay, Esch-sur-Alzette (LUX), Évry, Fougères, Francoforte sul Meno (GER), Gaillard, Gérardmer (1 volta a La Mauselaine), Gex, Gourette (Col d’Aubisque), Harelbeke (BEL), La Baule, Lac de Madine, Lavaur, Le Cap d’Agde, Le Lioran, Le Mont-Saint-Michel, Le Revard, Les Deux Alpes, Les Essarts, Le Tréport, Le Touquet-Paris-Plage, Libourne, Liévin, Londra (UK), Lourdes, Melun, Montauban, Mourenx, Périgueux, Peyragudes, Pyrénées 2000, Rotterdam (NL), Saintes, Saint-Jean-de-Maurienne, Saint-Jean-de-Monts, Senlis, Seo de Urgel (E), Sète, ’s-Hertogenbosch (NL), Sint-Niklaas (BEL), Station des Rousses, Tignes, Tulle, Val-d’Isère, Valkenburg (NL), Valloire, Val Thorens, Verdun, Villefranche-sur-Saône (Villefranche-en-Beaujolais), Villeneuve-sur-Lot, Woluwe-Saint-Pierre (BEL)
1 volta: Agen, Ajaccio, Albertville, Ancenis, Andorra – Pal (AD), Andorra La Vella (AD), Annecy-Semnoz, Annonay-Davézieux, Aosta (I), Archachon, Argelès-sur-Mer, Argentan, Armentieres, Arras, Bagnoles-de-l’Orne, Bar-le-Duc, Bastia, Beauvais, Bellegarder-sur-Valserine, Berna (CH), Béthune, Bonneval-sur-Arc, Bornem (BEL), Boulogne-Billancourt, Bourg d’Oisans, Bourg-lès-Valence, Bourg Madame, Brighton (UK), Brignoles, Brioude, Cahors, Calvi, Cambrai, Canet-Plage (Perpignan), Canterbury (UK), Cap’Découverte, Cap Fréhel, Carmaux, Castelsarrasin, Cergy – Pontoise, Challans, Chambéry, Champagnole, Chassieu, Château-Thierry, Châtel, Chaumeil, Chaumont, Chorges, Coblenza (GER), Col d’Izoard, Col du Galibier, Col du Granon, Concarneau, Cork (IRL), Corrèze, Crans-Montana (CH), Culoz, Deauville, Disneyland Paris, Dole, Domaine du Rouret, Draguignan, Düsseldorf (D), Épinay-sous-Sénart, Espelette, Eurotunnel (Coquelles), Felsberg (GER), Figeac, Finhaut – Émosson (CH), Fontaine-au-Pire, Fontainebleau, Fontenay-le-Comte, Forges-les-Eaux, Friburgo (CH), Gourette (Les-Eaux-Bonnes), Granville, Guéret, Gueugnon, Harrogate (UK), Hasselt (BEL), Herentals (BEL), Huy (BEL), Hyères, Île d’Oléron, Isola 2000, Issoire. Issoudun. Jaca (E), Jausiers, Joigny, Karlsruhe (GER), La Bourboule, La Châtre, La Pierre Saint-Martin, La Ruchère en Chartreuse, Lac de Saint-Point (Malbuisson), Lacanau, La Caverne du Pont-d’Arc, Lac de Payolle, Lanester, Langon, Lannion, Lans-en-Vercors, Laon, Laplume, La Rosière, Laruns, Laval, Le Creusot, Le Pleynet, Leida (NL), Les Arcs, Les Herbiers, Les Menuires, Les Orres, L’Isle-d’Abeau, Loudun, Louvroil, Lovanio (BEL), Lucon, Maastricht (NL), Machecoul, Manosque, Marche-en-Famenne (BEL), Marennes, Maubeuge, Mazé-Montgeoffroy, Meaux, Megève, Menton, Méribel les Allues, Möhlin (CH), Molenbeek-Saint-Jean (BEL), Monginevro, Montbéliard, Montceau-les-Mines, Montélimar, Montlhéry, Montreuil-sous-Bois, Mouscron (BEL), Nanterre, Neuchâtel (CH), Niort, Nogent-sur-Marne, Nogent-sur-Oise, Noirmoutier-en-l’Île, Noisy-le-Sec, Nuits-Saint-Georges, Orange, Oyonnaz, Pamiers, Pamplona (E), Pauillac, Pforzheim (GER), Piau-Engaly, Pinerolo (I), Pla de Beret (E), Plouay, Plymouth (UK), Pont-Audemer, Pornichet, Porrentruy (CH), Portsmouth (UK), Prapoutel – Les 7 Laux, Pratonevoso (I), Rambouillet, Redon, Renazé, Risoul, Rochefort, Romans-sur-Isère, Roquefort-sur-Soulzon, Saarbrücken (GER), Saint-Amand-les-Eaux, Saint-Denis, Saint-Dizier, Saint-Émilion, Saint-Fargeau, Saint-Germain-en-Laye, Saint-Girons, Saint-Herblain, Saint-Hilaire-du-Harcouët, Saint-Maixent-l’École, Saint-Pol-de-Léon, Saint-Quentin-en-Yvelines, Saint Raphael, Saint Vincent (I), Sainte-Foy-la-Grande, Sainte-Foy-la-Grande, Salies-de-Béarn, Salon-de-Provence, Sallanches (Cordon), Sanremo (I), Santenay, Sarran, Sarzeau, Sceaux, Scheveningen (L’Aia – NL), Sedan, Seignosse Le Penon, Sheffield (UK), Sint Willebrord (NL), Stoccarda (GER), Thionville, Thuir, Trélissac, Trouville, Utah Beach (Sainte-Marie-du-Mont), Val Louron, Valence-d’Agen, Vals-les-Bains, Verbier (CH), Verviers (BEL), Vichy, Villars-les-Dombes, Villers-sur-Mer, Vitoria-Gasteiz (E), Utrecht (NL), Wiesbaden (GER), Zeeland (Neeltje Jans) (NL), Zolder (BEL), Zurigo (CH)

PARTENZE (numeri aggiornati al 2019, in grassetto le sedi di tappa di quest’anno; sono conteggiate solo le località che siano state esclusivamente sede di partenza)

5 volte: Embrun, Lannemezan
3 volte: Limoux, Saint-Paul-Trois-Châteaux, Soissons, Valreas
2 volte: Abbeville, Aigurande, Arc-et-Senans, Besse-et-Saint-Anastaise (ex Besse-en-Chandesse), Bonneval, Brétigny-sur-Orge, Bourg-de-Péage, Bourgoin-Jallieu, Calais, Châteaubriant, Corbeil-Essonnes, Font Romeu, Lavelanet, Lodève, Modane, Mont-de-Marsan, Montereau-Fault-Yonne, Montgeron, Montpon-Ménestérol, Moutiers, Neufchâtel-en-Bray, Orthez, Saint-Gilles-Croix-de-Vie, Sarrebourg, Saumur, Tallard, Tomblaine, Vaison-la-Romaine, Vesoul
1 volta: Agde, Aime, Alfortville, Altkirch (GER), Amsterdam (NL), Annemasse, Antony (Parc de Sceaux), Arbois, Argelès-Gazost, Arlon (LUX), Arpajon, Arpajon-sur-Cère, Auray, Autrans, Avesnes-sur-Helpe, Barcelonnette, Bastogne (BEL), Bazas, Beauraing (BEL), Beringen (BEL), Binche (BEL), Blain, Blaye-les-Mines, Bobigny, Bondy, Bourges, Bourg-Saint-Andéol, Bron, Cagnes-sur-Mer, Cambo-les-Bains, Cambridge (UK), Cancale, Captieux, Carhaix, Carnon-Plage, Castillon-la-Bataille, Cérilly, Chablis, Chambord, Chantilly, Chantonnay, Châtellerault, Ciney (BEL), Cognac, Col du Lautaret, Colonia (GER), Commercy, Cosne-Cours-sur-Loire, Cugnaux, Cuneo (I), Damazan, Dinant (BEL), Douai, Dover (UK), Dreux, Enniscorthy (IRL), Escaldes-Engordany (AND), Étampes, Eymet, Fécamp, Flers, Fontaine, Fromentine (La Barre-de-Monts), Frontignan la Peyrade, Gaillac, Gerona (E), Givors, Houilles, Isola, Ivrea (I), Jaunay-Clan, Joinville, Jonzac, La Châtaigneraie, La Chaux-de-Fonds (CH), La Défense (Parigi), La Ferté-sous-Jouarre, La Guerche, La Haye-Fouassière, Laissac-Sévérac-l’Église, La Mure, La Tour-du-Pin, Labastide-d’Armagnac, Lamballe, Le Blanc, Leeds (UK), Le Monêtier-les-Bains*, Le Perreux-sur-Marne, Levallois-Perret, Lézat-sur-Lèze, Lézignan-Corbières, L’Isle-Jourdain, Livarot, Longjumeau, Lugny, Lunéville, Luz-Saint-Sauveur, Marcoussis, Martigny (CH), Maubourguet, Mayenne, Mazamet, Meudon, Meyrignac-l’Église, Miramas, Miribel-les-Échelles, Moirans-en-Montagne, Mondorf-les-Bains (LUX), Mons (BEL), Montaigu, Morcenx, Morlaix, Mouilleron-Saint-Germain, Muret, Nantua, Nay, Nemours, Neuville-de-Poitou, Obernai, Olonne-sur-Mer, Oloron-Sainte-Marie, Orchies, Palaiseau, Pantin, Passage du Gois (La Barre-de-Monts), Péronne, Perros-Guirec, Peyrehorade, Pontchâteau, Pont du Gard, Pont-l’Évêque, Pornic, Port Barcarès, Porto-Vecchio, Pouilly-en-Auxois, Privas, Régnié-Durette, Roanne, Roscoff, Ruelle-sur-Touvre, Ruffec, Rungis, Saarlouis (GER), Sablé-sur-Sarthe, Saint-Dié-des-Vosges, Saint-Dier-d’Auvergne, Sainte-Geneviève-des-Bois, Saint-Galmier, Saint-Gildas-des-Bois, Saint-Grégoire, Saint-Julien-en-Genevois, Saint-Léonard-de-Noblat, Saint-Lô, Saint-Martin-de-Landelles, Saint-Méen-le-Grand, Saint-Omer, Saint-Orens-de-Gameville, Saint-Pée-sur-Nivelle, Saint-Pourçain-sur-Sioule, Saint-Trivier-sur-Moignans, Saint-Valery-en-Caux, Samatan, Sauternes, Savines-le-Lac, Schupfart (CH), Semur-en-Auxois, Seurre, Sèvres, Sisteron, Tarascon-sur-Ariège, Tonnerre, Tournus, Trets, Trie-sur-Baïse, Valentigney, Vatan, Veurey, Vielha (SPA), Ville-d’Avray, Villers-Cotterêts, Villeurbanne, Villié-Morgon, Viry-Châtillon, Visé (BEL), Vizille, Voiron, Voreppe, Vouvray, Wanze (BEL), Waregem (BEL), Waterloo (BEL), York (UK), Ypres (BEL)

*partenze d’emergenza, inserite all’ultimo minuto

Parigi, Arco di Trionfo (www.tuttartpitturasculturapoesiamusica.com)

Parigi, Arco di Trionfo (www.tuttartpitturasculturapoesiamusica.com)

LE INTERVISTE DE ILCICLISMO.IT: VALERIO BIANCO

luglio 3, 2019 by Redazione  
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Il nostro Luigi Giglio ha intervistato per noi Valerio Bianco, l’addetto stampo della Neri Sottoli – Selle Italia – KTM

Buonasera Valerio, per gli appassionati un volto noto del ciclismo italiano, come dimenticare la tua l’esultanza dopo la vittoria di Velasco al Laigueglia. Per i pochi che non ti conoscessero chi è Valerio Bianco?

Valerio Bianco è colui che ha esultato al Laigueglia dopo la vittoria di Velasco. A perta gli scherzi, scrivo di ciclismo dal 2011 e ho avuto la fortuna nel 2015 di avere questa opportunità di diventare addetto stampa dell’allora Team Southeast, che poi è diventato Wilier Triestina e che da quest’anno è diventata Neri Sottoli – Selle Italia – KTM.

Hai seguito come addetto stampa la Wilier Triestina in più Giri d’Italia, vuoi parlarci di questa esperienza e del duro lavoro che c’è dietro?

Beh, è un’esperienza magnifica, ne ho fatti tre di Giri d’Italia e di tutti questi tre Giri mi porto dentro dei ricordi splendidi e delle sensazioni che ho vissuto solo in un’altra corsa, il Giro delle Fiandre, che ho avuto la fortuna di seguire nel 2016 e nel 2017. Il Giro d’Italia è una corsa imparagonabile a tutte le altre corse, è una festa. Svegliarsi alle 7 del mattino per iniziare a lavorare alle 07:15 per poi finire e andare a dormire a mezzanotte solo dopo aver finito di lavorare. È un mese snervante, pieno di impegni, di appuntamenti, di chilometri e di viaggi in macchina, ma allo stesso tempo è un mese bello. A me non è capitato ma vincere una tappa deve essere veramente fantastico, per tutta la squadra e lo staff.

Com’è vivere a stretto contatto,per 21 giorni con Luca Scinto? È così duro anche quando la corsa finisce?

Ventuno giorni no, perchè vivendo vicino a casa sua e come se stessimo in stretto contatto 365 giorni all’anno e quando lui fa qualche trasferta e io non vado con lui comunque ci sentiamo sempre. No, è un personaggio particolare, bisogna saperlo prenderlo con le molle, ma è molto più buono rispetto a quello che appare in video. Coi ciclisti usa molto il bastone e la carota, però è un personaggio buono, sa farsi voler bene ma anche farsi voler male.

Che persone sono i ciclisti, fuori dalle corse? Sono come la maggior parte dei calciatori che vivono in un mondo tutto loro?

No no, non sono come i calciatori, poi chiaramente avendo anche budget e stipendi diversi, sono come tutti noi. Naturalmente poi ognuno ha il suo carattere, c’è chi non parla mai, chi è più scherzoso e gioviale, chi parla tranquillamente della sua vita privata senza problemi, c’è chi è molto riservato: son dei ragazzi giovani e molto molto umili. Quasi tutti quelli che ho avuto la fortuna di conoscere sono molto umili.

Tra i tanti ciclisti che hai conosciuto nella Wilier il più famoso è stato senza dubbio Pozzato. Che tipo è Pippo?

Si, sicuramente Pippo è il corridore più famoso che ho conosciuto, lui si avvicina molto all’ideale del calciatore, casa a Montecarlo, macchine, eccetera eccetera. Purtroppo da noi non ha raccolto quei risultati che sarebbero serviti alla squadra e forse anche un po’ a se stesso; però penso che sia un ragazzo molto intelligente e che sicuramente potrà avere un ottimo futuro come manager e come uomo immagine.

Invece Giovanni Visconti è totalmente diverso?

Si si, totalmente diverso, Visconti è un vero capitano che vive per la bicicletta, è la sua passione più grande e si è subito integrato al gruppo e ha fatto integrare tutti fin dal primo ritiro che abbiamo fatto a novembre. Lui è una persona che stimo, poi vedo i suoi sacrifici, la voglia di lavorare di migliorarsi e anche il periodo difficile che ha avuto ad inizio stagione. Anche lui è stato sempre umile, ha lavorato sempre tanto e anche se magari non si poteva esprimere al meglio delle sue possibilità ha sempre fatto di tutto per non farlo pesare ai compagni. I corridori lo hanno seguito, forse questa è stata la più grande differenza tra lui e Pozzato.

Il ciclista che ti ha colpito di più quest’anno tra i nuovi chi è?

Guarda ti dirò un nome che non è nuovo per il ciclismo italiano ma che mi ha stupito veramente tanto ed è quello di Manuel Bongiorno perchè è un ragazzo che ha saputo ripartire da zero dopo esser stato fuori dall’ambiente per un anno ed è veramente un bravissimo ragazzo, mai una parola fuori posto, sempre molto cordiale con grandissima voglia di lavorare. Spero che possa avere nella seconda parte di stagione dei grandi risultati.

Calabrese come te, Valerio come ti è nata la passione per la bicicletta?

Beh, io ho sempre vissuto al nord alla fine, a mio padre piaceva la bicicletta (e gli piace tutt’ora=, guardavamo le corse insieme. Uno dei primi ricordi è la Liegi vinta da Bartoli quando si trovò contro Zulle e Indurain che correvano per la Once. Mi sono affezionato a Bartoli e via via ho iniziato a seguire il ciclismo assiduamente.

Poi è arrivata la chiamata come addetto stampa, e per te si è avverato un sogno

Si si, è stato veramente come un sogno quando ho incontrato per la prima volta Angelo Citracca. Eravamo a Milano, nella sede di RCS, per discutere anche l’invito della squadra al Giro d’Italia nel 2016. Quando lui mi mise davanti il Giro delle Fiandre, Pozzato, Giro d’Italia e la Milano-Sanremo: lasciai il lavoro che facevo prima per dedicarmi interamente anima e cuore al ciclismo come lavoro.

Tra le tante corse, italiane e no, grandi giri e monumento, qual è quella che ti ha colpito di più?

Sicuramente il Giro del Fiandre del centenario. Eravamo in Belgio in un periodo dove c’erano stati attentati, c’era timore ma si vedeva lo stesso la passione e l’amore delle persone che numerose affollavano le strade lungo tutto il percorso, c’erano davvero tantissime persone. Per non essere banale ti dirò anche le Strade Bianche di quest’anno, che è stata la prima in cui ho partecipato come addetto stampa, è stata veramente bella e il nostro sponsor è venuto direttamente dagli Stati Uniti per assistere appositamente alla corsa. Abbiamo visto tante persone, passione, veramente una corsa che può diventare epica.

Come si prepara una tappa del Giro? Come si fa col tempo ristretto che si ha tra una frazione e l’altra?

Diciamo che è molto più facile rispetto a quello che si può pensare. Lo staff è preparato, poi iniziamo a lavorare insiemea è partire da novembre, quindi ognuno conosce i propri compiti. Prima del Giro d’Italia ovviamente ci sono delle riunioni, alla fine diventa quasi meccanico il compito dei vari massaggiatori, dei vari meccanici, tutti sanno quello che devono fare. Le cose cambiano e si complicano un po’ quando ci sono dei ritiri, quando si ritira uno o più ciclisti, perchè l’organizzazione toglie dei posti allo staff e la squadra si deve reinventare, ma alla fine non abbiamo mai avuto grossi problemi.

A proposito di ritiri, quanto vi ha fatto soffrire lo scorso anno Mareczko al Giro d’Italia?

Diciamo che ci ha delusi, anche perché c’è stata una controprestazione che non ci aspettavamo, soprattutto non aspettavamo che arrivasse così presto. Il secondo giorno è andato veramente vicino a quella che sarebbe stata la sua prima vittoria in un grande giro, soprattutto la squadra era tutta costruita su di lui (ad eccezione di Zardini, che poi purtroppo cadde sulla via dell’Etna e si ritirò anche lui). Sicuramente c’è stato un grande investimento a livello di staff, di squadra e di budget per regalargli un treno all’altezza; purtroppo non abbiamo avuto quella vittoria che sognavamo e che sognava anche lui.

La gioia sportiva più bella in questi quattro anni?

Ti direi la vittoria di Velasco al Laigueglia perchè è stata una liberazione dopo un anno molto difficile, soprattutto per il mancato invito al Giro d’Italia dove la squadra poteva veramente sciogliersi e invece ha reagito alla grande e sta reagendo alla grande. Quest’anno stiamo avendo dei risultati nettamente migliori rispetto al 2018 e al 2017, tornare a vincere una corsa in Italia dopo tre anni è stata veramente una liberazione.

Il ciclista più pignolo e professionale che hai incontrato?

Guarda, te ne posso citare due molto molto professionali sia per quanto riguarda l’alimentazione, sia per tutto il resto, Ilia Koshevoy e Davide Gabburo. Gabburo ho avuto la fortuna di conoscerlo quest’anno, è molto metodico e sta dimostrando tutta la sua professionalità anche con i risultati che sta raccogliendo.

Quali sono le vostre aspettative per la seconda parte di stagione?

Sicuramente il grande obiettivo sono i Campionati Italiani dove speriamo di arrivare al meglio con Visconti recuperato, con Velasco in forma e con tutta la squadra che da inizio anno sta facendo e dimostrando di far bene. Un altro appuntamento molto importante per noi sarà il Tour of Utah, che affronteremo quest’anno per la prima volta; insieme al Giro dell’Austria sono due corse molto importanti per i nostri sponsor e ci teniamo a far bene. Poi naturalmente ci saranno tutte le semiclassiche e classiche italiane di settembre e ottobre, con la CiclismoCup a cui teniamo tantissimo.

Valerio, sei stato vittima di un brutto episodio poc tempo fa, un Tir ti ha scaraventato a terra mentre eri in bici, fortunatamente senza riportare nulla di grave ma poteva finire molto male. Un messaggio per sensibilizzare la sicurezza stradale?

Purtroppo la sicurezza stradale non c’è in Italia. Bisogna fare i conti ogni giorno con autisti che stanno al cellulare, che guidano e messaggiano e purtroppo a farne le spese siamo noi ciclisti, mi metto anch’io nella categoria anche se non lo faccio di professione. Recentemtente anche ragazzo della nostra juniores ha avuto un’incidente con un auto in sosta, l’autista ha aperto la portiera e lo ha colpito, stessa cosa che è successo ad Aprile a Luca Pacioni alla fine di una tappa del Giro di Sicilia. Successa stessa cosa ad Edoardo Salis e a Simone Innocenti della squadra under 23: non c’è rispetto delle regole, non c’è cultura civica, non si studia, praticamente si convive con la paura che in bicicletta ti possa succedere sempre qualcosa di brutto.

Grazie mille Valerio, un grosso in bocca al lupo per questo 2019

Grazie!

Intervista raccolta da Luigi Giglio

Valerio Bianco (primo da sinistra) accoglie esultante Simone Velasco al traguardo del Trofeo Laigueglia 2019 (Facebook)

Valerio Bianco (primo da sinistra) accoglie esultante Simone Velasco al traguardo del Trofeo Laigueglia 2019 (Facebook)

GIUGNO, IL MANUBRIO IN PUGNO

giugno 4, 2019 by Redazione  
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Finito il Giro è già tempo di Tour. La Grande Boucle scatterà tra un mese ma le gare che si succederanno in calendario a giugno già portano impresso l’aroma della corsa transalpina, a cominciare dal Delfinato per poi passare al Tour de Suisse e alla Route d’Occitanie. Ci sarà anche il tempo per salutare la nascita di una nuova competizione, la prima della storia del ciclismo espressamente dedicata al Mont Ventoux, per poi arrivare all’immancabile appuntamento con i campionati nazionali.

Il Giro è alle spalle ed è già ora di pensare al Tour. Manca un mese alla partenza della Grande Boucle, che scatterà il 6 luglio da Bruxelles, ma in questi trenta giorni già si sentirà nell’aria la fragranza della corsa francese, della quale costituscono una sorta di prova generale le corse a tappe che si susseguiranno nel corso di giugno, una serie di gare che inizieranno già pochi giorni dopo la fine della Corsa Rosa. Terminato il 2 giugno il Giro, il 5 prenderà le mosse la 79a edizione del Tour de Luxembourg, che quest’anno gli appassionati italiani seguiranno con un briciolo d’interesse in più rispetto al passato essendo il vincitore in carica Andrea Pasqualon, velocista veneto che regge le salite brevi come quelle che caratterizzano il percorso del giro del granducato. La prima di queste ascese sarà il piccolo ma rognoso muretto della Breedewee, 350 metri al 15% di pendenza media che si dovranno affrontare al termine del breve cronoprologo d’apertura, disegnato sulle strade della capitale Lussemburgo e lungo appena 2 Km. Costantemente costellata di saliscendi sarà la prima tappa in linea che da Lussemburgo condurrà in 191 Km – si tratterà anche della frazione più lunga – al traguardo di Hautcharage dopo aver affrontato tre GPM nella prima metà gara e un vallonato circuito finale di 11 Km da ripetere due volte, al termine del quale si attende comunque l’arrivo allo sprint. Più impegnativo sarà il finale della successiva frazione di 168 Km da Steinfort a Rosport, pure disegnato in circuito, con il ripido Michelsbierg (2.1 Km all’8% con punte del 13%) da scavalcare a 16 Km dal traguardo, a sua volta preceduto di 13 Km dalla successiva e più pedalabile ascesa di Boursdorf (1300 metri al 4.4%). Alla vigilia della frazione conclusiva si disputerà la tappa “regina” della corsa, che scatterà dalla località termale di Mondorf-les-Bains per concludersi – dopo aver superato strada facendo cinque Gran Premi della Montagna – a Diekirch dove il traguardo sarà fissato presso la Caserma Grand Duc Jan, sede dell’esercito lussemburghese, percorsa un’ascesa finale di 2.2 Km al 6.6% in vetta alla quale nel 2017 si era imposto il francese Anthony Perez mentre la maglia di leader era stata conquistata dal campione olimpico di Rio Greg Van Avermaet. Chi uscirà da questa frazione con le insegne del primato sulle spalle, però, non potrà dormire sonni troppo tranquilli perché anche l’ultima tappa, pur progettata con il solito “clichè” delle passerelle di fine corsa, potrebbe rivelarsi determinante per la presenza, nel circuito che chiuderà la Mersch – Lussemburgo (176 Km), dello strappo del Pabeierbierg, 800 metri al 9% sui quali si salirà per quattro volte, l’ultima in corrispondenza del traguardo dove dodici mesi fa fu consacrato vincitore della corsa Andrea Pasqualon, che in quell’occasione si piazzò terzo allo sprint preceduto dal già citato Perez e dallo spagnolo Eduard Prades.

Esattamente una settimana dopo la tappa conclusiva del Giro prenderà le mosse il Critérium du Dauphiné, la corsa del mese di giugno che più “puzza” di Tour de France e non soltanto perché l’organizzatore è lo stesso. Da quando la corsa è passata dalle mani del quotidiano “Le Dauphiné Libéré” a quelle di ASO il “Giro del Delfinato” è divenuta una sorta di vero e proprio test della Grande Boucle, talvolta proponendo un’anteprima di una delle frazioni alpine sulle quali si gareggerà a luglio (ma non sarà il caso di questa edizione), molto più spesso avendo al via molti dei grandi nomi che un mese più tardi si sfideranno per la conquista dalla maglia gialla, affiancati anche da corridori che hanno preso parte al Giro d’Italia e che intendono sfruttare l’ottima condizione con la quale sono usciti dalla Corsa Rosa oppure cercare una rivalsa. Quello che, in concreto, è il giro a tappe delle alpi francesi quest’anno “tradirà” la sua terra nelle giornate iniziali perché le prime frazioni si disputeranno sulle strade del Massiccio Centrale, dove la prima tappa scatterà dalla cittadina di Aurillac, capoluogo del dipartimento del Cantal, alla volta di Jussac, dove si giungerà dopo 142 Km: già al primo giorno di gara si dovrà affrontare una salita di prima categoria (Puy Mary, 10.6 Km al 6.1%), sminuita nell’importanza solo dal fatto che dovrà essere superata subito dopo il via, mentre più determinante ai fini dell’esito di questa prima frazione sarà la Côte de Roquenatou (3.6 Km al 7%), da prendere di petto due volte nel finale con l’ultimo scollinamento collocato a 18 Km dal traguardo. Si tratta, dunque, di un avvio interessante senza essere troppo esigente quello della 71a edizione della corsa transalpina, che il giorno successivo proporrà un altro tracciato di media montagna nei 180 Km da percorrere tra Mauriac a Craponne-sur-Arzon, traguardo che sarà preceduto di una ventina di chilometri dalla cima della Côte de Saint-Victor sur Arlanc, 3000 metri d’ascesa che salgono al 9.4% di pendenza media, selettivi non solo per le inclinazioni ma anche per la sede stradale ristretta. I velocisti in gara troveranno pane per i loro denti nella terza (Le Puy en Velay – Riom, 177 Km) e nella quinta frazione (Boën-sur-Lignon – Voiron, 201 Km), in mezzo alle quali è stata collocata la prima tappa a “cinque stelle”, una cronometro individuale di 26 Km che si disputerà nei dintorni di Roanne, caratterizzata da una salita di 1800 metri all’8.2% da superare poco prima di metà gara. Saranno le ultime tre le frazioni decisive, anche se quest’anno gli organizzatori hanno decisamente alleggerito il percorso rispetto al recente passato e ci sarà un solo vero e proprio tappone, piazzato al penultimo giorno di gara e preceduto da una galoppata di 229 Km che si svolgerà tra Saint-Vulbas e Saint-Michel-de-Maurienne incontrando lungo il cammino otto GPM assolutamente non temibili, il più interessante dei quali è il Col de Beaune (1210 metri), sia per le pendenze che si raggiungeranno (6% su 8 Km), sia per la vicinanza al traguardo, situato 7 km oltre lo scollinamento. Di tutt’altra pasta sarà la breve ma intensa tappa che si disputerà sulla distanza di 133 Km tra Saint-Genix-les-Villages e la stazione invernale di Pipay, nel comprensorio sciistico dei “Sette Laghi”: il traguardo sarà posto al termine di una salita lunga ben 19 Km e caratterizzata da una pendenza media del 6.6%, che i corridori affronteranno con le gambe appesantite da tre precedenti GPM di 1a categoria. Molto corta sarà anche la conclusiva tappa che prenderà il via da Cluses per terminare dopo 113 Km nella località elvetica di Champéry e che avrà in programma gli ultimi sette Gran Premi della Montagna del Delfinato 2019, sui quali spiccano il Col du Corbier (7.6 Km al 7.5%) e la Côte des Rives (8.5 Km al 6.2%), entrambi di prima categoria, mentre l’ultimo traguardo sarà preceduto dall’omonima “montée” (5.5 Km al 4.2%), che terminerà a 2 Km dalla linea d’arrivo.

Valida alternativa al Delfinato sarà l’83a edizione del Giro di Svizzera, che quest’anno tornerà a strizzare l’occhio agli scalatori dopo che l’ultima edizione – vinta dall’australiano Richie Porte, che nel 2019 dovrebbe essere al via del Delfinato, mentre la “stella” di questa edizione sarà Geraint Thomas – era stata esageramente disegnata a favore dei cronoman per la presenza di oltre 50 Km da percorrere contro il tempo e di tappe di montagna non particolarmente difficili. Si comincerà sabato 15 giugno proprio con una cronometro di una decina di chilometri sulle pianeggianti strade di Langnau im Emmental, il centro famoso per il formaggio “con i buchi” che l’indomani accoglierà anche la partenza e l’arrivo della seconda tappa, costituita da un circuito di media montagna di circa 55 Km che dovrà essere ripetuto tre volte, per un totale di 159.6 Km, e che proporrà due ascese a tornata (la più ripida è quella di Chuderhüsi, 3 Km al 9.3% da valicare l’ultima volta a 18 Km dal traguardo). La terza sarà la frazione più facile e anche l’unica favorevole ai velocisti, che cercheranno di non sfarsi sfuggire l’opportunità di giocarsi la vittoria al termine dei 162 Km della Flamatt – Murten, movimentata da qualche saliscendi fino al primo passaggio dal traguardo, dove inizierà un circuito di 26 Km quasi totalmente pianeggiante ma con l’insidia per gli sprinter della presenza di una lieve pendenza nelle ultime centinaia di metri. La successiva tappa di Arlesheim – 164 Km con partenza da Murten – rappresenterà un invito a nozze per i finisseur grazie alla presenza di un succulento trampolino di lancio piazzato a 19 Km dal traguardo, i 5 Km al 4.8% dell’ascesa dell’Eichenberg. Tappa da fughe oppure alla portata di uno sprinter che sa rimanere a galla nei finali più impegnativi sarà la successiva Münchenstein – Einsiedeln (177 Km), con il traguardo fissato presso la celebre abbazia benedettina dopo una trentina di chilometri in quota sull’altopiano preceduti dall’interminabile ma dolce salita di Sattel (13 Km al 3.6%). Dalla medesima località scatterà l’indomani la prima delle tre tappe di alta montagna che, 120 Km più avanti, si concluderà nella stazione invernale di Flumserberg al culmine di una salita di 8.4 Km al 9.1% in cima alla quale nel 1995 s’impose Marco Pantani, unico successo del “Pirata” al Tour de Suisse, che quell’anno affrontò in preparazione al Tour de France dopo esser stato costretto a saltare il Giro d’Italia a causa di un incidente in allenamento. Un’altra tappa molto attesa dagli appassionati sarà quella che da Unterterzen porterà il gruppo in 216 Km fino ai 2091 metri del Passo del San Gottardo, affrontato dal più temuto dei suoi versanti, la “Strada della Tremola”, che metterà a dura prova chi punterà al successo nel Tour de Suisse non soltanto per le sue pendenze (la media è del 7.4% negli ultimi 12 Km) ma anche per la presenza del pavè negli ultimi 5.3 Km. Torneranno quindi a scorrere le lancette dei cronometri in occasione della seconda e ultima prova individuale, in programma sul veloce circuito di Goms, 19 Km pianeggianti da percorrersi a una quota di quasi 1350 metri sul livello del mare che favorirà l’alta velocità e, di conseguenza, le cilindrate dei passisti a causa del minor attrito dell’aria in seguito alla rarefazione della stessa. Sempre Goms ospiterà il giorno dopo la conclusiva e decisiva frazione, un circuito d’alta montagna di 144 Km che porterà la corsa su tre fra i più elevati passi della Confederazione Elvetica, il Furka (2432 metri, 16.4 Km al 6.5%), il Susten (2253 metri, 17.7 Km al 7.6%) e infine l’interminabile Grimsel (2163 metri, 25.8 Km al 5.9%), dalla cui cima mancheranno 21 Km all’ultimo traguardo del Tour de Suisse 2019.

In contemporanea al Giro di Svizzera in Italia si tornerà a parlare di “Corsa Rosa” con la terza edizione del Giro d’Italia Under-23, la quarantaduesima se si contano anche le precedenti che erano riservate agli under-27 e a quei corridori che un tempo venivano “volgarmente” definiti dilettanti. Organizzata dalla “Nuova Ciclistica Placci 2013” su mandato della Federazione Ciclistica Italiana, anche quest’anno la corsa è stata tracciata con entrambi gli occhi di riguardo per gli scalatori, per favorire i quali è stata tolta la cronometro individuale lunga, conservando quale unica prova contro il tempo il breve cronoprologo di poco più di 3 Km che, giovedì 13 giugno, darà il via alla corsa in quel di Riccione. Da qui scatterà anche la prima tappa in linea diretta a Santa Sofia, centro dell’Appennino forlivese dove si attendono le azioni dei finisseur per la presenza della salita del Passo delle Forche (2.5 Km al 6.8%) nelle fasi finali di gara. La corsa si sposterà quindi in Toscana dove si svolgeranno le successive tre frazioni, la prima delle quali (Bagno di Romagna – Pescia) costituirà il primo dei due appuntamenti riservati ai velocisti. Nettamente più “pesanti” saranno le altre due giornate toscane, che vedranno i futuri professionisti affrontare gli sterrati e poi la prima vera salita dell’edizione 2019. Le “strade bianche” saranno il momento più atteso della terza tappa, che condurrà da Sesto Fiorentino, il paese dell’indimenticato Alfredo Martini, a Gaiole in Chianti dopo aver affrontato un tracciato ricco di saliscendi e mangiato polvere nei cinque settori che si dovranno percorrere sullo sterrato (per 20 km complessivi), il più impegnativo dei quali s’incontrerà in corrispondenza del GPM di Vagliagli (4.2 Km al 5.4%). Seguirà la prima delle cinque tappe di montagna, che muoverà da Buonconvento alla volta del Monte Amiata, arrivo in salita a quota 1664 dopo aver affrontato una salita lunga una dozzina di chilometri e caratterizzata da una pendenza media del 6.7%. Osservata una giornata di riposo, la corsa ripartirà dal neonato comune emiliano di Sorbolo Mezzani, nato il primo gennaio del 2019, diretta al Passo Maniva (10.7 Km all’8%), unico traguardo di questa edizione che era presente anche nel tracciato del “Giro Baby” dello scorso anno, quando ai 1744 del valico delle Prealpi Bresciane si impose il colombiano Alejandro Osorio. Segnatevi a questo punto la data del 20 giugno perché quel giorno per la prima volta nella storia del ciclismo giovanile sarà affrontato in gara il Passo del Mortirolo, fulcro della decisiva sesta tappa, un circuito di 94 Km che vedrà i corridori partire in discesa da Aprica, salire una prima volta al Mortirolo dal versante più facile (12.6 Km al 7.7%) per poi scendere su Grosio, affrontare le tremende pendenze della strada che sale da Mazzo (12.2 Km al 5.8%) e infine far ritorno all’Aprica percorrendo la strada di cresta verso Trivigno. Dopo l’ultima tappa destinata alla volata (Dimaro-Folgarida – Levico Terme), si tornerà a pedalare in montagna nelle ultime due giornate di gara, che avranno come scenario le Dolomiti Bellunesi, dove per primo si disputerà il poco impegnativo arrivo in salita a Falcade (8.2 Km al 4.6%), affrontato 134 Km dopo la partenza da Rosà ed essere saliti sul più ostico Passo di Cereda (7.5 Km all’8.4%). Più corta da decisamente più intrigante sarà la tappa di chiusura, “lunga” soli 40 Km, quelli che si dovranno percorrere tra i 614 metri di Agordo e i 2057 metri del Passo di Fedaia, ai piedi della Marmolada, i cui 14 Km al 7.5% saranno il guidice ultimo che sanciranno il successore del russo Aleksandr Vlasov, vincitore della scorsa edizione del Giro d’Italia U23.

Dopo aver tenuto a battesimo lo scorso anno la prima edizione dell’Adriatica Ionica Race, che in questa stagione si disputerà a luglio in “parallelo” con l’ultima settimana del Tour de France, il mese di giugno 2019 vedrà la nascita di una nuova e interessante corsa – in linea questa – che nel corso degli anni potrebbe divenire un’altra importante tappa di passaggio verso la Grande Boucle: si tratta della Mont Ventoux Dénivelé Challenge in calendario il 17 giugno, prima corsa professionista dedicata al “Gigante della Provenza”, che sarà affrontato al termine di un percorso di 173 Km, partendo da Vaison-la-Romaine per poi affrontare le pendenze del versante più celebre e impegnativo del Ventoux, quelle che sale da Bédoin (15.6 Km all’8.7%).

Un’altra tappa di passaggio verso il Tour sarà rappresentata dalla Route d’Occitanie (20-23 luglio), la corsa che fino a un paio di anni fa era nota come “Route du Sud” e che da diverse stagioni attira al via campioni che poi ritroveremo alla Grande Boucle (nel 2019 ci sarà il campione del mondo in carica Alejandro Valverde) per la presenza di almeno una frazione da disputare sulle salite pirenaiche, ascese che lo stesso Tour ha scoperto grazie proprio a questa gara: è il caso, per esempio, del Port de Balès, che il Tour ha già scalato cinque volte negli ultimi dodici anni e che prima veniva affrontato solo alla Route. La 43a edizione della corsa transalpina scatterà subito con una tappa (Gignac –Saint-Geniez-d’Olt-et-d’Aubrac, 175 Km) che potrebbe avere un certo peso in classifica perché nel finale per due volte si dovrà ripetere la salita che conduce al traguardo, la Côte d’Aubignac, 4 Km all’8.3% di pendenza media. Chi punta alla classifica, dunque, sarà subito sugli scudi per poi lasciare la palla ai velocisti nella facile seconda frazione che condurrà da Labruguière a Martres-Tolosane dopo aver percorso 188 Km dolcemente vallonati e scarsamente impegnativi. I Pirenei saranno l’oggetto della terza giornata di gara, che vedrà percorrere 173 Km tra Arreau e la nota località termale di Luchon, dove il traguardo non sarà collocato nel centro cittadino, come avviene al Tour, ma nella frazione di Hospice de France, al termine di una salita di 11 Km al 6.8% che un paio di anni fa è stata proposta come arrivo di tappa alla Ronde de l’Isard, corsa per Under23 che aveva visto imporsi su quel traguardo un promettente corridore russo oggi passato al professionismo, Pavel Sivakov. L’ascesa finale non sarà l’unica difficoltà di una tappa che proporrà subito prima il citato Port de Balès (19.3 Km al 6.1%) mentre i chilometri iniziali vedranno i corridori salire sull’Hourquette d’Ancizan (10.4 Km al 7.5%), in programma un mese più tardi nelle battute concluse del primo tappone pirenaico del Tour. Interamente in circuito a Clermont-Pouyguillès si disputerà l’indomani la frazione conclusiva, percorrendo per otto volte un anello di una ventina di chilometri che presenta una breve salitella – la Côte de Moncassin (1 km al 6%) – che termina a soli 4 Km dal traguardo e che, oltre ad essere un irresistibile richiamo per i finisseur, potrebbe vedere in prima fila gli uomini di classifica se la frazione pirenaica non avrà scavato solchi indelebili nei “piani alti”.

Queste sono le corse a tappe del mese di luglio che più interessano chi punta al Tour, ma un altro paio di gare calamiteranno le attenzioni degli appassionati di ciclismo a giugno, i giri del Belgio e della Slovenia. Cominciamo con la corsa più vicina a noi geograficamente, il Tour of Slovenia (19-23 giugno), il cui vincitore uscente è l’idolo di casa Primož Roglič, al quale sarà difficile ripetersi sia perché viene da una prima parte di stagione intensa che lo vede in “pole position” sin da febbraio, sia perché gli organizzatori hanno quest’anno cancellato dal programma la tappa a cronometro che dodici mesi fa fu fondamentale per costruire il successo dello sloveno. La 26a edizione inizierà con una tappa per velocisti che vedrà il gruppo percorrere 171 Km tra la capitale Lubiana e Rogaška Slatina, centro dove lo scorso anno s’impose allo sprint l’olandese Groenewegen. Un altro traguardo presente anche nel tracciato della scorsa edizione sarà quello di Celje, presso il quale si concluderà la seconda frazione, che partirà 146 Km prima da Maribor e che presenterà un tracciato meno impegnativo rispetto a quello dello scorso anno, che prevedeva uno strappo finale in cima al quale fu acclamato vincitore il colombiano Rigoberto Urán: stavolta la principale e ultima difficoltà altimetrica di giornata sarà rappresenta dalla salita di Svetina (5.5 Km al 7.4%), sulla quale si scollinerà a 23 Km dall’epilogo. La terza e la quarta saranno le frazioni decisive ed entrambe avranno un simile comun denominatore, quello del traguardo posto al termine della lunga discesa dall’ultimo e più rilevante Gran Premio della Montagna. Delle due la prima sarà la meno impegnativa e condurrà in 170 Km da Žalec a Idrija (in italiano Idria) superando quella che è la salita più ripida dell’edizione 2019, i 5 Km al 9.3% che conducono a Dole, traguardo della montagna collocato a 21 Km dalla linea d’arrivo. Le sorti della corsa slovena si decideranno quindi nel circuito finale della successiva Nova Gorica – Ajdovščina (Aidussina), che tra l’altro si svolgerà molto vicino al confine con l’Italia e dunque molti nostri connazionali potranno recarsi ad assistere dal vivo le fasi salienti, magari lungo la salita verso il GPM di Predmeja (9.1 Km al 7.7%), seguita da un lungo tratto in quota prima di lanciarsi verso il traguardo, distante 24 Km dallo scollinamento. Come sempre sarà la città di Novo Mesto a ospitare l’approdo finale del Giro di Slovenia, quest’anno al termine di una frazione di 167 Km che muoverà da Trebnje (Trebegne) e costituirà la seconda occasione riservata ai velocisti, anche se stavolta il percorso sarà meno agevole del solito perché non ci sarà il solito circuito-passerella e una ventina di chilometri prima di giungere al traguardo gli sprinter dovranno digerire la salita di Vanta (9 Km al 4.4%).

Nonostante, per ovvie ragioni geografiche, non presenti grandi salite il Baloise Belgium Tour (12-16 giugno) proporrà un tracciato decisamente più intrigante perché gli organizzatori hanno intelligentemente miscelato nel percorso le difficoltà altimetriche che offre il territorio belga, prendendole a “piene mani” dai percorsi delle grandi classiche, avendo poi cura d’inserire una tappa a cronometro non eccessivamente lunga e che quindi non vada ad “ammazzare” il resto della corsa. Potrebbe poi entrare in gioco l’incognita vento, in particolare durante la pianeggiante tappa d’apertura di 184 Km da Sint-Niklaas alla località balneare di Knokke-Heist, che prevede anche due brevi settori di pavè inseriti subito prima dell’ingresso nel circuito finale, disegnato a breve distanza dalle coste del Mare del Nord e nel corso del quale s’incontrerà anche l’intenso momento del “Golden Kilometre”, presente in tutte le tappe in linea e caratterizzato da tre traguardi volanti ad abbuoni collocati nel breve volgere di un chilometro. Si respirerà l’aria del Giro delle Fiandre il giorno successivo lungo i 181 Km che si dovranno percorrere per raggiungere il traguardo di Zottegem, nel corso dei quali si andrà a ripercorrere un’ampia porzione della classica dei muri: tra questi ultimi in programma ci saranno il Tenbosse, il mitico Grammont, il Valkenberg e il Berendries mentre gli ultimi 50 Km, pur non presentando più difficili “côtes”, saranno comunque resi ostici da diversi tratti da pedalare sul porfido. Esattamente a metà corsa arriverà il turno della tappa contro il tempo che quest’anno si disputerà a Grimbergen, alle porte di Bruxelles, percorrendo 9 Km di un circuito totalmente sgombro da dislivelli, nel quale le uniche insidie risponderanno al nome della ventina di curve che si dovranno affrontare nel corso della cronometro. Dopo il Fiandre sarà la Liegi-Bastogne-Liegi a essere rievocata nel corso della penultima frazione perché il circuito di Seraing (151 Km) andrà a proporre quelle che, dopo la modifica del finale attuata quest’anno, sono divenute le principali difficoltà della “Doyenne”, la Redoute (1.7 Km al 9.3%) e, soprattutto, la Roche aux Faucons (1300 metri al 10.3%), che dovrà essere ripetuta due volte così come la poco conosciuta ascesa della Rue du Fort, 1.3 Km al 6.9% caratterizzati anche da un breve tratto di pavè. Dovrebbe essere questa l’ultima occasione per riscrivere la classifica poiché, a meno di sorprese, l’indomani la conclusiva Tongeren – Beiringen di 158 Km, totalmente scevra da salite, sarà una questione riservata ai velocisti.

A fine mese saranno assegnati i titoli nazionali e, per quanto ci riguarda, i campionati italiani di ciclismo su strada (limitatamente alla categoria professionisti) si svolgeranno in Emilia Romagna, per la precisione nell’alta valle del fiume Taro, in provincia di Parma. Scenderanno per primi in campo i corridori che puntano al titolo a cronometro, che si sfideranno venerdì 28 giugno sull’impegnativo circuito di Bedonia, anello di 34 Km disegnato dal Gruppo Sportivo Emilia, lo stesso gruppo organizzatore di corse come la Settimana Coppi e Bartali e il Giro dell’Emilia, al quale la federazione ha assegnato la gestione dei campionati nazionali. Due giorni dopo si correrà la prova più attesa, lo scorso anno conquistata da Elia Viviani, ma difficilmente il velocista veneto potrà difendere il titolo a causa delle difficoltà altimetriche che presenterà il tracciato predisposto dal team di Adriano Amici tra Borgo Val di Taro e Compiano, giungendo sullo stesso traguardo dove nel 1981 conquistò la maglia tricolore Francesco Moser davanti a Wladimiro Panizza e Alfredo Chinetti. 232 saranno i chilometri che andranno a comporre il terreno di gara che, pur non presentando mai grandissime pendenze, non proporrà un attimo di respiro negli ultimi 124 Km, quelli del circuito che dovrà essere ripetuto dieci volte e che vedrà gli aspiranti campioni nazionali salire ai 636 metri di Streva (5 Km al 3,4%) per poi lanciarsi in una discesa non difficile ma caratterizzata da una carreggiata non larghissima che terminerà a poco meno di 3 Km dal traguardo.

E poi tutti a pensare al Tour!

Mauro Facoltosi

I SITI DELLE CORSE

SKODA-TOUR DE LUXEMBOURG

https://www.skodatour.lu/

CRITÉRIUM DU DAUPHINÉ

https://www.criterium-du-dauphine.fr/en/

BALOISE BELGIUM TOUR

http://www.sport.be/baloisebelgiumtour/

GIRO D’ITALIA U23

http://www.giroditaliau23.it/

TOUR DE SUISSE

http://www.tourdesuisse.ch/en/

MONT VENTOUX DÉNIVELÉ CHALLENGE

http://www.denivelechallenges.com/

TOUR OF SLOVENIA

https://tourofslovenia.si/en

LA ROUTE D’OCCITANIE – LA DÉPÊCHE DU MIDI

https://www.laroutedoccitanie.fr/

TOUR DE FRANCE

https://www.letour.fr/en/

Il selciato del San Gottardo, salita regina delledizione 2019 del Tour de Suisse (www.ticino.ch)

Il selciato del San Gottardo, salita "regina" dell'edizione 2019 del Tour de Suisse (www.ticino.ch)

CHE GIRO CHE FA A VERONA

giugno 2, 2019 by Redazione  
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Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione del 1949 nel 100° anniversario della nascita di Fausto Coppi e nel 70° anniversario della prima storica doppietta Giro-Tour siglata dal Campionissimo).

CHE GIRO CHE FA… NEL MONDO

Italia

Il Giro n. 102 è di Carapaz davanti a Nibali, a Verona trionfa Haga – Carapaz: “Un momento incredibile”. Nibali: “Nessun rimpianto” – “Nibali inossidabile a 34 anni, ma il futuro è di Carapaz” (Gazzetta dello Sport)

Giro d’Italia, vittoria finale a Carapaz. Secondo posto a Nibali, terzo Roglic (Corriere della Sera)

Gran Bretagna

Richard Carapaz seals historic Giro d’Italia victory after Chad Haga stuns field to win stage 21 time trial (The Daily Telegraph)

Carapaz clinches surprise Giro d’Italia triumph on streets of Verona (The Independent)

Richard Carapaz becomes Ecuador’s first Giro d’Italia champion (The Times)

Francia

Carapaz, grande première – Carapaz «Un moment unique» – Les grands moments de la 102e édition – Roglic «Je suis vraiment très fier et heureux» – Madouas: «Assez satisfait pour un premier Giro» – Ackermann : «Un moment spécial» – Nibali: «J’ai donné le meilleur de moi-même» – Haga: « Cela me laisse sans voix » (L’Equipe)

Le Tour d’Italie à l’Equatorien Richard Carapaz (Le Figaro)

Spagna

Carapaz gana el Giro y Landa pierde el podio por 8 segundos – Carapaz: “Es la recompensa a todos los esfuerzos” (AS)

Richard ‘Capataz’ del Giro – Los humildes orígenes de Richard Carapaz en Ecuador – Carapaz, una locomotora sin frenos (Marca)

Nibali aprieta pero no ahoga y Carapaz conquista el Giro – Carapaz tras ganar el Giro: “Es un sueño. Es el mayor triunfo que puedo lograr” – “Carapaz era un ciclista que pedaleaba sin fin con unas piernas sin igual” – Movistar, el equipo con más triunfos en grandes vueltas: 15 – “Landa tiene más merito por trabajar para Carapaz que por hacer 4º (El Mundo Deportivo)

Belgio

Hij keek de dood in de ogen bij horrorcrash, nu wint Haga slotrit in de Giro – Carapaz doet Ecuador feesten met eindzege in de Giro, Campenaerts komt tekort voor winst in slottijdrit in Verona – Favoriet Victor Campenaerts grijpt naast tijdritzege: “Zou ook maar saai zijn als ik overal 3 sterren krijg en dan ook nog eens win” – Giro van de middelmaat: middelmatig parcours, middelmatige winnaar en middelmatige Belgen – Carapaz zeker van eindzege, Nibali was tijdens Giro straffer in zijn uitspraken dan in zijn prestaties (Het Nieuwsblad)

Tour d’Italie: Richard Carapaz remporte le 102e Giro, Haga s’impose à Vérone devant Campenaerts et De Gendt (La Dernière Heure/Les Sports)

Paesi Bassi

Emotionele Haga in tranen na Giro-zege – Carapaz maakt heel Ecuador trots – Jumbo-Visma-ploegleider Engels: ’Het kwam uit Roglic’ kleine teen’ – Mollema: ’Misschien mijn beste ronde ooit’ – Carapaz wint Giro, Mollema vijfde (De Telegraaf)

Haga redt de Giro van Sunweb: We zijn erin blijven geloven – Nibali voor elfde keer op podium in grote rondes, evenveel als Froome – Carapaz schrijft geschiede­nis met Gi­ro-ze­ge, Mollema eindigt als vijfde – Nibali voor elfde keer op podium in grote rondes, evenveel als Froome – Trotse Ecuadoria­nen zien Carapaz grootste sportpres­ta­tie ooit leveren – Mollema: Volle bak begonnen, maar daarna geen risico’s genomen (Algemeen Dagblad)

Onvoorziene winnaars, onvoorziene verliezers in een onderhoudende Giro d’Italia (De Volkskrant)

Germania

Carapaz vor Gesamtsieg – Ackermann holt Punktewertung – Ecuador feiert den Sieg von Richard Carapaz – Vom Bauernsohn zum Triumphator: Carapaz lässt Ecuador feiern (Berliner Zeitung)

Lussemburgo

Giro-Sieger Carapaz macht Ecuador glücklich (Luxemburger Wort)

Ecuadorianer Carapaz gewinnt Giro (Tageblatt)

Svizzera

Ein Nobody namens Richard Carapaz triumphiert am Giro d’Italia (Neue Zürcher Zeitung)

Carapaz, premier Équatorien à gagner le Giro (24 Heures)

Slovenia

Primož Roglič Giro končal na zmagovalnem odru (Delo)

Stati Uniti

Carapaz Wins Giro d’Italia, Haga Clinches Final Stage (The New York Times)

Colombia

¡Carapaz, campeón del Giro; Supermán López fue séptimo y mejor joven! – ¡El título de Ríchard Carapaz en imágenes! – ‘Es lo más grande de mi carrera’: Carapaz – Carapaz, de ordeñar vacas a campeón del Giro de Italia – Las cinco razones del título del Giro de Ríchard Carapaz – Los que le dejó a Colombia el Giro de Italia 2019 (El Tiempo)

Richard Carpaz, el gran campeón del Giro de Italia 2019 – El saludo de Nairo Quintana a Richard Carapaz – Miguel Ángel López: “No tuvimos suerte, pero quedan muchas más Vueltas – Carapaz: “Es la recompensa a todos los esfuerzos” – Richard Carapaz, el dueño de la Maglia Rosa – Carapaz, el campeón del Giro de Italia que se hizo en Colombia (El Espectador)

Ecuador

¡Histórico, Carapaz! Primer ecuatoriano que gana el Giro de Italia – Richard Carapaz, de pedalear una bicicleta sin ruedas a comandar el Giro de Italia – Richard Carapaz: Soy capaz de volver a repetir un triunfo como este – ¡El heroico Richard Carapaz ya es uno de los grandes del deporte ecuatoriano de todos los tiempos! – Tulcán estalla de júbilo por el nuevo rey del Giro de Italia, Richard Carapaz – Richard Carapaz ya es campeón del Giro de Italia – Así fue la etapa 21 del Giro de Italia que dejó a Richard Carapaz como campeón – Los precedentes en el Giro de Italia están del lado de Richard Carapaz – ‘Richard Carapaz fue el mejor, nadie pudo con él’, dice la prensa mundial sobre el campeón del Giro de Italia – Playa Alta vivió con intensidad el triunfo de Richard Carapaz – ‘Superman’ López mejor joven del Giro de Italia por segundo año consecutivo – Moreno anuncia retiro de impuestos a bicicletas de competencia y condecoración a Carapaz – El ecuatoriano que triunfó en el Giro de Italia – Desde Tulcán, aficionados alientan a Richard Carapaz (El Universo)

Australia

Carapaz claims Giro to become the first Ecuadorian to win a grand tour (The Sydney Morning Herald)

CHE GIRO CHE FA… SOL… LA… SI… DO… : la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

“Marcia trionfale” (”Aida” – Giuseppe Verdi)

a cura di DJ Jorgens

CHE GHIRO CHE FA

Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

De Luca: “Ha perso questa stappa per undici secondi”
Orlando: “Chaga” (Chad Haga)
Garzelli: “Si è rientrato in discesa”
De Luca: “È stato un Giro d’Italia anomale”
Garzelli: “Andremo a vedere se questi rissi andranno a valere il primo posto nell’ordine d’arrivo provvisorio” (rischi)
De Luca: “L’Italia è l’unica nazione che ospita tre Giri d’Italia”
De Luca: “Una strada con il budget così limitato”
De Luca: “Honorè è amante dei libri in filosofia”
De Luca: “Ricordiamo per coloro che si fosse messo in collegamento”
De Luca: “Il papà lo rimprovava”
De Luca: “Il municifio”
Inviato dopo tappa: “I genitori di Carapaz vanno davvero a piedi in treno” (non hanno mai preso l’aereo)
Televideo: “Nato a San Carmelo” (Carapaz è nato a Tulcán e vive a El Carmelo)

FA CHE GIRO CHE

Le classifiche del Giro viste all’incontrario

Ordine d’arrivo ventunesima ed ultima tappa, Verona (cronometro individuale)

1° Eddie Dunbar
2° Iván Ramiro Sosa a 16″
3° Juan José Lobato a 26″
4° Sho Hatsuyama a 43″
5° Tom Leezer a 44″

Miglior italiano: Manuel Senni, 8° a 47″

Classifica generale

1° Sho Hatsuyama
2° Will Clarke a 5′39″
3° Paolo Simion a 30′34″
4° Tom Bohli a 31′06″
5° Miles Scotson a 32′07″

Ultimo: Richard Carapaz a 6h05′56″

CHE GIRO CHE FACEVA: 1949
Ricordiamo quest’anno, attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”, il Giro del 1949, quella della mitica Cuneo-Pinerolo

11 GIUGNO 1949 – 18a TAPPA: PINEROLO – TORINO (cronometro individuale, 65 Km)

OGGI TERMINA IL GIRO
A Bevilacqua la Pinerolo-Torino – Sempre incerto Bartali per il Tour

12 GIUGNO 1949 – 19a TAPPA: TORINO – MONZA (267 Km)

IMBATTUTI A BUDAPEST I NOSTRI CALCIATORI (1-1) E TRIONFALE CONCLUSIONE DEL GIRO A MONZA
Una grande giornata per lo sport italiano – Tra ungheresi e italiani tutto risolto nei primi 45’ – La rete di Carapellese e quella di Deak – A Corrieri in volata l’ultimo traguardo – Coppi è stato il dominatore – Si decide per il Tour
Conte vince la tappa volante di Novara – Bartali primo sul Ghisallo – Commenti alla grande corsa – Laboriosa seduta presso l’Associazione corridori – Gino Bartali prenderà il via da Parigi? – Solo stasera il comunicato definitivo

Larena tinta di rosa per il gran finale del Giro a Verona (www.sportfair.it)

L'arena tinta di rosa per il gran finale del Giro a Verona (www.sportfair.it)

CHE GIRO, CHE ARCHIVIO

Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

Raduno di partenza Bologna
1a tappa: Bologna – San Luca (cronometro individuale)
2a tappa: Bologna – Fucecchio
3a tappa: Vinci – Orbetello
4a tappa: Orbetello – Frascati
5a tappa: Frascati – Terracina
6a tappa: Cassino – San Giovanni Rotondo
7a tappa: Vasto – L’Aquila
8a tappa: Tortoreto Lido – Pesaro
9a tappa: Riccione – San Marino (cronometro individuale)
10a tappa: Ravenna – Modena
11a tappa: Carpi – Novi Ligure
12a tappa: Cuneo – Pinerolo
13a tappa: Pinerolo – Ceresole Reale (Lago Serrù)
14a tappa: Saint-Vincent – Courmayeur
15a tappa: Ivrea – Como
16a tappa: Lovere – Ponte di Legno
17a tappa: Commezzadura (Val di Sole) – Anterselva / Antholz
18a tappa: Valdaora / Olang – Santa Maria di Sala
19a tappa: Treviso – San Martino di Castrozza
20a tappa: Feltre – Croce d’Aune / Monte Avena

CHE GIRO CHE FA SUL MONTE AVENA

giugno 1, 2019 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione del 1949 nel 100° anniversario della nascita di Fausto Coppi e nel 70° anniversario della prima storica doppietta Giro-Tour siglata dal Campionissimo).

CHE GIRO CHE FA… NEL MONDO

Italia

Nibali attacca ma sull’Avena esulta Bilbao. E Carapaz ipoteca il trionfo – Carapaz: “Vantaggio su Nibali sufficiente, sono tranquillo”. Lopez: “Tifosi senza rispetto” – Nibali: “Contento del mio Giro, ho dato sempre battaglia” – Il tifoso lo fa cadere, Lopez lo prende a schiaffi (Gazzetta dello Sport)

Giro d’Italia, a Bilbao la penultima tappa. Carapaz resta in maglia rosa – Giro d’Italia, Lopez prende a schiaffi il tifoso che lo ha fatto cadere (Corriere della Sera)

Gran Bretagna

Pello Bilbao wins penultimate stage at Giro d’Italia as Richard Carapaz all but secures historic pink jersey for Ecuador (The Daily Telegraph)

Cyclist punches fan after coming off his bike in Giro d’Italia (The Independent)

Francia

Bilbao s’impose, Carapaz y est presque – Lopez frappe un spectateur – Roglic poussé et pénalisé – Madouas, un talent «sans complexe» – Madouas: «Il m’a manqué un petit quelque chose» . La chute de Majka en vidéo. (L’Equipe)

Carapaz a le Giro en mains – Giro: un coureur frappe à terre un spectateur qui a provoqué sa chute (Le Figaro)

Spagna

Carapaz tiene el Giro, Landa sube al podio y Bilbao repite – Los aficionados la lían: uno tira a López, que reacciona a golpes; otros ayudan a Roglic (AS)

Otra ‘bilbainada’ de Pello y Carapaz, virtual campeón del Giro de Italia – ¡Insólito! Supermán López, a guantazos con el fan que le tiró en plena subida (Marca)

Carapaz ata el Giro, Pello Bilbao gana la etapa y Landa asalta el podio – Un espectador tira a ‘Supermán’ López y éste se la devuelve – “Roglic le quitará a Landa el 3º lugar del Giro en la crono final” – Una sanción a Roglic acerca más el podio a Mikel Landa (El Mundo Deportivo)

Belgio

Roze trui neemt flinke optie op eindzege, Bilbao snelt naar winst in laatste bergrit van de Giro – ‘Superman’ Lopez wordt van de fiets gelopen door Giro-toeschouwer en reageert met rake klappen – Nibali was tijdens Giro straffer in zijn uitspraken dan in zijn prestaties – De haai moet vandaag bijten in de Giro, maar kan Nibali leider Carapaz bestoken? (Het Nieuwsblad)

Tour d’Italie: Pello Bilbao (Astana) remporte la 20e et avant-dernière étape du Giro, Carapaz reste en rose – Tour d’Italie: Lopez gifle un spectateur indiscipliné (La Dernière Heure/Les Sports)

Paesi Bassi

Carapaz verdedigt roze trui met succes, Mollema blijft vijfde – Blije Mollema ziet bizarre dingen in de Giro – López geeft wielerfan rake klappen na val(De Telegraaf)

Giro-eindzege gloort voor Carapaz, Mollema steviger op de vijfde plaats – Engels blijft hoopvol: ‘Roglic kan nog steeds de Giro winnen’ – Tien seconden straf Roglic wegens duwen, Ángel López vrijuit na klap – Nabeschouwing: Lopez had hem ook moeten schoppen – Mollema in zijn nopjes ‘Stoempen tot de top, dat is ideaal’ (Algemeen Dagblad)

Germania

Bilbao siegt in Monte Avena – Carapaz vor Gesamtsieg – Nach Sturz: Lopez prügelt beim Giro d’Italia auf Fan ein (Berliner Zeitung)

Lussemburgo

Carapaz vor Giro-Gesamtsieg (Luxemburger Wort)

Carapaz steht vor Giro-Gesamtsieg: Pello Bilbao gewinnt 20. Etappe (Tageblatt)

Svizzera

Richard Carapaz steht kurz vor dem Gesamtsieg am Giro d’Italia (Neue Zürcher Zeitung)

Carapaz a le Giro bien en mains (24 Heures)

Slovenia

Rogliča navijači stali 10 sekund pribitka, jutri bo lovil stopničke (Delo)

Colombia

Supermán López perdió terreno en el Giro de Italia – Supermán López no fue sancionado tras golpear a un aficionado – Reacciones enardecidas en redes por la caída de Supermán López – ‘Nos merecemos más respeto’: López tras golpear a un aficionado – Por esta acción sancionaron a Primoz Roglic en el Giro (El Tiempo)

Un empujón alejó a Superman López del podio del Giro – Superman López cogió a golpes al aficionado que lo hizo caer – Empujón de un aficionado hizo caer a Miguel Ángel López en el penúltimo día del Giro (El Espectador)

Ecuador

Richard Carapaz conserva la ‘maglia’ rosa a una etapa de finalizar el Giro de Italia – Richard Carapaz, un ejemplo a seguir por parte de su primo Johnny – Vincenzo Nibali: Mikel Landa ha hecho un buen trabajo para Richard Carapaz en el Giro – Richard Carapaz, de pedalear una bicicleta sin ruedas a comandar el Giro de Italia – Richard Carapaz es cauto y aún no se siente ganador del Giro de Italia – Desde Tulcán, aficionados alientan a Richard Carapaz – Aficionado tumba a colombiano Miguel Ángel López en el Giro de Italia – Tulcán vibra con actuación de Richard Carapaz en el Giro de Italia – Excompañeros de Richard Carapaz elogian su actuación en el Giro de Italia – Conozca al compañero de Richard Carapaz en las premiaciones como líder del Giro de Italia 2019 – Giro de Italia: Fecha, horarios y canales de TV para ver la última etapa que puede dejar a Richard Carapaz como campeón (El Universo)

CHE GIRO CHE FA… SOL… LA… SI… DO… : la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

“Non c’è più niente da fare” (Bobby Solo)

a cura di DJ Jorgens

CHE METEO CHE FA

Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa del giorno dopo

Verona – partenza primo corridore: cielo sereno, 28.2°C, vento debole a S (3-5 Km/h), umidità al 45%
Verona – arrivo maglia rosa: cielo sereno, 28.4°C, vento debole a ESE (3-5 Km/h), umidità al 45%

CHE GHIRO CHE FA

Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Conti: “Nibala”
De Luca: “David Carapaz” (Richard Carapaz)
Genovesi: “Quest’anno ha fatto freddo, ma questa ultima coda ci ha consegnato un bel clima”
De Luca: “Hanno dimostrato di andare in forma”
De Luca: “La Cima Campo ha disintegrato i 140 corridori ancora in gara”
Garzelli: “Molto interissante”
De Luca: “La locomotiva che Lopez dovrebbe partire”
Garzelli:”Non ha una pendenza particolarmente difficili”
Genovesi: “Poi dal niente ti si spegne la luce”
Garzelli: “Damiano Carusi” (Caruso)
Garzelli: “Pello Bilbao è davanti per Pello Bilbao”
De Luca: “Un saluto a Nencini, che è un campione dimenticato” (Gastone Nencini è morto nel 1980)
De Luca: “Ai circuiti post Giro vedrete i corridori più rilassati di questo Giro d’Italia” (a parte il fatto che i circuito post Giro oggi non si corrono più)
Garzelli: “Il Team Astana vuole anche loro vincere la tappa”
De Luca: “Gli scivola il ruota posteriore”
Franzelli: “Quello è stato il giorno dell’orgoglio siciliano, il cabasisi” (i cabbasisi sono gli attribuiti sessuali secondo il dialetto siciliano)
Televideo: “Il finale è ancora da scrivere” (a dire il vero oramai non c’è più niente da fare per la vittoria finale)
Televideo: “Penultina ascesa”

FA CHE GIRO CHE

Le classifiche del Giro viste all’incontrario

Ordine d’arrivo ventesima tappa, Feltre – Croce d’Aune / Monte Avena

1° Marco Haller
2° Jacopo Guarnieri s.t
3° Dmitry Strakhov a 49″
4° Sean Bennett a 54″
5° Sho Hatsuyama a 1′06″

Classifica generale

1° Sho Hatsuyama
2° Will Clarke a 4′03″
3° Tom Bohli a 28′03″
4° Paolo Simion a 29′47″
5° Miles Scotson a 29′49″

CHE GIRO CHE FACEVA: 1949
Ricordiamo quest’anno, attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”, il Giro del 1949, quella della mitica Cuneo-Pinerolo

10 GIUGNO 1949 – 17a TAPPA: CUNEO – PINEROLO (254 Km)

COPPI HA COMPIUTO TRA I GIGANTI ALPINI LA PIÙ GRANDE CORSA NELLA STORIA DEL CICLISMO – IL CAPOLAVORO DI COPPI
L’Izoard “scalato alla Binda” – Solo, sui picchi oltre i 2000 – Bartali ha ceduto dopo una lotta che lo onora – La “rivelazione Astrua”
Bartali si difende da campione ma è staccato di 11’52” – Appassionante duello fra i due assi – Classe e resistenza – Il parere dei “vecchi” – Come Leoni ha perso la maglia rosa – Fuga di 190 Km – Una strenua difesa – Comincia la fuga – L’arrivo oggi a Torino – Bartali ha deciso di rinunciare al Tour?

Il monumento a Tullio Campagnolo, sulla sommità del Passo di Croce dAune, illuminato di rosa in occasione dellarrivo del Giro dItalia (sport.sky.it)

Il monumento a Tullio Campagnolo, sulla sommità del Passo di Croce d'Aune, illuminato di rosa in occasione dell'arrivo del Giro d'Italia (sport.sky.it)

CHE GIRO, CHE ARCHIVIO

Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

Raduno di partenza Bologna
1a tappa: Bologna – San Luca (cronometro individuale)
2a tappa: Bologna – Fucecchio
3a tappa: Vinci – Orbetello
4a tappa: Orbetello – Frascati
5a tappa: Frascati – Terracina
6a tappa: Cassino – San Giovanni Rotondo
7a tappa: Vasto – L’Aquila
8a tappa: Tortoreto Lido – Pesaro
9a tappa: Riccione – San Marino (cronometro individuale)
10a tappa: Ravenna – Modena
11a tappa: Carpi – Novi Ligure
12a tappa: Cuneo – Pinerolo
13a tappa: Pinerolo – Ceresole Reale (Lago Serrù)
14a tappa: Saint-Vincent – Courmayeur
15a tappa: Ivrea – Como
16a tappa: Lovere – Ponte di Legno
17a tappa: Commezzadura (Val di Sole) – Anterselva / Antholz
18a tappa: Valdaora / Olang – Santa Maria di Sala
19a tappa: Treviso – San Martino di Castrozza

CHE GIRO CHE FA A SAN MARTINO DI CASTROZZA

giugno 1, 2019 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione del 1949 nel 100° anniversario della nascita di Fausto Coppi e nel 70° anniversario della prima storica doppietta Giro-Tour siglata dal Campionissimo).

CHE GIRO CHE FA… NEL MONDO

Italia

A San Martino di Castrozza vola il colibrì Chaves. Carapaz sempre in rosa – Chaves: “È incredibile, ho passato anni difficili. Mai mollare” (Gazzetta dello Sport)

A San Martino di Castrozza Chaves vince la 19ª tappa. Classifica invariata – La sorpresa del Giro, racconto che diventa viaggio culturale (Corriere della Sera)

Gran Bretagna

Esteban Chaves roars back to win stage 19 at Giro d’Italia as Richard Carapaz passes one more test in pursuit of pink (The Daily Telegraph)

Carapaz closes in on Giro victory as Chaves claims emotional stage 19 (The Independent)

Francia

Le rebond de Chaves – Le Gac «Je suis déçu» – Bidard «Toujours de l’avant» – Pozzovivo «La chaleur peut conditionner la course» – Roglic «Ce n’est pas fini» (L’Equipe)

Chaves en grimpeur dans la 19e étape du Giro (Le Figaro)

Spagna

Chaves logra su triunfo; López y Roglic animaron el final (AS)

Pacto de no agresión en el Giro – Las espectaculares imágenes del Passo di San Boldo (Marca)

Un poderoso Chaves se impone en el Giro antes de la batalla final (El Mundo Deportivo)

Belgio

Esteban Chaves is Pieter Serry te snel af in eerste Dolomietenrit, leider Carapaz wordt amper onder druk gezet (Het Nieuwsblad)

Giro: la 19e étape pour Esteban Chaves, Carapaz toujours en rose (La Dernière Heure/Les Sports)

Paesi Bassi

Solozege Chaves in Giro, Carapaz houdt stand in roze – Mollema: ’Meer zat er niet in’ – ’Roglic kan Giro nog winnen’ (De Telegraaf)

Chaves krijgt loon naar werken, Lopez pakt tijd op Mollema – Mollema verwacht vuurwerk morgen – Engels blijft hoopvol: ‘Roglic kan nog steeds de Giro winnen’ (Algemeen Dagblad)

26 jaar en een enorme motor: Carapaz zou zomaar de Giro kunnen winnen (De Volkskrant)

Germania

Carapaz in Rosa ins Giro-Finale – Chaves feiert Solosieg (Berliner Zeitung)

Lussemburgo

Carapaz kommt dem Gesamtsieg näher (Luxemburger Wort)

Richard Carapaz bleibt fürs Giro-Finale in Rosa – Chaves feiert Solosieg (Tageblatt)

Svizzera

Giro d’Italia: Esteban Chaves gewinnt Bergetappe (Neue Zürcher Zeitung)

Chaves s’impose, Carapaz reste leader (24 Heures)

Slovenia

Primož Roglič je pripravljen za zadnjo dolomitsko bitko (Delo)

Colombia

¡Fiesta colombiana en el Giro! Chaves ganó la etapa y López descontó tiempo – Las victorias del ‘Chavito de Colombia’, en imágenes – Esta es la brillante carrera deportiva de Esteban Chaves – Este es Brayan, a quien le dedicó el triunfo Esteban Chaves – ‘Siento felicidad, me quité un peso muy grande de encima’: Chaves – La enfermedad que superó Chaves para volver a ganar en el Giro – El conmovedor abrazo de Chaves con sus papás, tras ganar la etapa 19 (El Tiempo)

Esteban Chaves ganó la etapa 19 del Giro de Italia – “El Chavito” volvió a sonreír en el Giro de Italia – Esteban Chaves: “Llegué a odiar el ciclismo” (El Espectador)

Ecuador

¡Sólido, Richard! Carapaz es líder a dos etapas de finalizar el Giro de Italia – Quito rinde homenaje a Richard Carapaz, líder del Giro de Italia – Richard Carapaz consigue su sexta ‘maglia’ rosa como líder del Giro de Italia – Así fue la etapa 19 del Giro de Italia en la que Richard Carapaz conservó el liderato (El Universo)

CHE GIRO CHE FA… SOL… LA… SI… DO… : la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

“Le Dolomiti” (Camillo Moser, Italo Varner)

a cura di DJ Jorgens

CHE METEO CHE FA

Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa del giorno dopo

Treviso : cielo sereno, 21.9°C, vento debole a NNE (5-9 Km/h), umidità al 49%
Telve (Sprint Km 58.8): cielo sereno, 23.3°C, vento debole a ENE (6 Km/h), umidità al 47%
Passo Manghen (Cima Coppi – Km 78): nubi sparse, 12.1°C, vento debole a NE (7-8 Km/h), umidità al 57%
Predazzo (Sprint – Km 112.5): poco nuvoloso, 21.6°C, vento debole da NE (6 Km/h), umidità al 53%
Passo Rolle (GPM – Km 133.1) : cielo sereno, 12.1°C, vento moderato da NE (11-13 Km/h), umidità al 67%
Croce d’Aune / Monte Avena : poco nuvoloso, 17.5°C, vento moderato da NE (10-14 Km/h), umidità al 55%

CHE GHIRO CHE FA

Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Garzelli: “Riprendere i discepoli” (fuggitivi)
Saligari: “Stanno rispondendo alla grandissimo gli spettatori”
Garzelli: “Una tribuna naturala”
Saligari: “Tutti hanno stampato la ruota del corridore della Mitchelton”
Garzelli: “Una velocità che gli permette di prendere meno possibile”
De Luca: “Roglic, Carapaz, Landa: i quattro grandi del Giro d’Italia”
Cassani: “Quel breve tratto di saluta dura”
Agnoli: “Io sono in camera da due settimane e mezzo”
Franzelli: “Cima Coppi che ha 120 Km dall’arrivo”
Saligari: “Un anello quasi perfetto di oltre 200 Km” (la tappa di domani misura 194 Km)
Televideo: “Manuel Antunes” (Amaro Antunes, Manuel è il secondo nome del corridore portoghese)
Televideo: “Chavez” (Chaves)

FA CHE GIRO CHE

Le classifiche del Giro viste all’incontrario

Ordine d’arrivo diciannovesima tappa, Treviso – San Martino di Castrozza

1° Simone Consonni
2° Jasha Sütterlin s.t.
3° Michael Schwarzmann s.t.
4° Rüdiger Selig s.t.
5° Pascal Ackermann s.t.

Classifica generale

1° Sho Hatsuyama
2° Will Clarke a 2′24″
3° Tom Bohli a 26′24″
4° Paolo Simion a 28′08″
5° Miles Scotson a 28′10″

CHE GIRO CHE FACEVA: 1949
Ricordiamo quest’anno, attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”, il Giro del 1949, quella della mitica Cuneo-Pinerolo

8 GIUGNO 1949 – GIORNO DI RIPOSO

ALLA VIGILIA DELLA “TAPPA GIGANTE” – IL GIRO AFFRONTA GLI ALTI VALICHI E GLI AZZURRI PARTONO PER L’UNGHERIA – LEONI ANDRÀ AL TOUR
Il Giro affronta oggi la Sanremo-Cuneo, ma l’urto Coppi-Bartali è atteso sull’Izoard e sugli altri passi delle Alpi italo-francesi – Un fine-settimana che elettrizza gli sportivi – Ancora discussioni per la corsa francese
Nel regno delle salite – Cinque colli – La Cuneo-Pinerolo di domani – Tappa… esagerata, pensa Camusso – Ancora discussioni per la corsa francese – Perché Coppi e Bartali difficilmente faranno parte della medesima squadra – Grande aspettativa a Cuneo e Pinerolo – Sabato il “Giro” arriva a Torino – Il via per l’avventura ungherese – Copernico alle prese con il problema dei terzini

9 GIUGNO 1949 – 16a TAPPA: SANREMO – CUNEO (190 Km)

SULLE ALPI OGGI SI DECIDE IL GIRO – È GIUNTA LA TAPPA DELLE GRANDI SCALATE
Cinque “passi” tra le nuvole: Maddalena, Vars, Izoard, Monginevro e Sestriere
La Sanremo-Cuneo è stata dominata dallo spettro dell’Izoard – Vittoria in volata di Conte – Il traguardo del Col di Nava a Vittorio Rossello – Tra Coppi e Leoni – Dislivello: m. 4812 – I “capitani” del Giro s’affrontano a tu per tu – Le previsioni per il finale – Distacchi di mezze ore – Bartali forse non andrà al Tour

La Baita Segantini, situata poco sopra il Passo Rolle, illuminata di rosa in occasione dellarrivo del Giro a San Martino di Castrozza (www.federciclismo.it)

La Baita Segantini, situata poco sopra il Passo Rolle, illuminata di rosa in occasione dell'arrivo del Giro a San Martino di Castrozza (www.federciclismo.it)

CHE GIRO, CHE ARCHIVIO

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Raduno di partenza Bologna
1a tappa: Bologna – San Luca (cronometro individuale)
2a tappa: Bologna – Fucecchio
3a tappa: Vinci – Orbetello
4a tappa: Orbetello – Frascati
5a tappa: Frascati – Terracina
6a tappa: Cassino – San Giovanni Rotondo
7a tappa: Vasto – L’Aquila
8a tappa: Tortoreto Lido – Pesaro
9a tappa: Riccione – San Marino (cronometro individuale)
10a tappa: Ravenna – Modena
11a tappa: Carpi – Novi Ligure
12a tappa: Cuneo – Pinerolo
13a tappa: Pinerolo – Ceresole Reale (Lago Serrù)
14a tappa: Saint-Vincent – Courmayeur
15a tappa: Ivrea – Como
16a tappa: Lovere – Ponte di Legno
17a tappa: Commezzadura (Val di Sole) – Anterselva / Antholz
18a tappa: Valdaora / Olang – Santa Maria di Sala

CHE GIRO CHE FA A SANTA MARIA DI SALA

maggio 30, 2019 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione del 1949 nel 100° anniversario della nascita di Fausto Coppi e nel 70° anniversario della prima storica doppietta Giro-Tour siglata dal Campionissimo).

CHE GIRO CHE FA… NEL MONDO

Italia

Grande Cima: beffa i velocisti dopo 170 km di fuga. Carapaz sempre in rosa – Cima: “Sapevo di essere veloce. Nibali vincerà il Giro” – Nibali: “Missione quasi impossibile, ma nulla è scontato” – Conti si ritira dal Giro per una cisti: è stato maglia rosa per 6 giorni (Gazzetta dello Sport)

Damiano Cima vince (in volata) la diciottesima tappa del Giro d’Italia – Giro, scaglia bici in mezzo alla strada mentre arriva il gruppo: il folle gesto (Corriere della Sera)

Gran Bretagna

Damiano Cima takes dramatic stage as breakaway wins again as Richard Carapaz takes step closer to Giro victory (The Daily Telegraph)

Francia

Cima piège les sprinteurs (L’Equipe)

Cima remporte la 18e étape (Le Figaro)

Spagna

Cima gana el pulso al pelotón antes de la traca final del Giro (AS)

Damiano Cima, el triunfo de la voluntad (Marca)

Cima gana una etapa agónica en el Giro antes de la decisiva montaña – Ackermann, todo un caballero en el Giro – Carapaz, antes de la traca final, “estamos muy preparados” – Rafa Carrasco: “Landa intentará atacar a Roglic”(El Mundo Deportivo)

Belgio

Ongezien! Koplopers in Giro worden opgeschrikt voor toeschouwer die een fiets op de weg gooit – Damiano Cima verrast sprintend peloton, Ackermann pakt in extremis puntentrui af van pokerende Démare – Voormalige roze trui geeft op de Giro op vier ritten van het einde (Het Nieuwsblad)

Giro: Cima résiste au retour des sprinteurs et s’offre la 18e étape, Carapaz reste en rose (La Dernière Heure/Les Sports)

Paesi Bassi

Vluchter Cima verrast sprinters in Giro – Sinkeldam: ’Dit is denk ik het einde’ – Oud-rozetruidrager Conti stapt af in Giro (De Telegraaf)

Cima zorgt voor geweldige stunt en blijft het sprintende peloton nipt voor – Sinkeldam baalt van verlies puntentrui Démare: ‘Dit is denk ik het einde’ – Oud-rozetrui­dra­ger Conti stapt niet meer op (Algemeen Dagblad)

Germania

Ackermann sprintet mit Platz zwei ins Lila Trikot – „Lokomotive von Carchi” – Ecuadorianer Carapaz in Rosa (Berliner Zeitung)

Lussemburgo

Cima holt sich den Etappensieg (Luxemburger Wort)

Liebesgrüße aus Carchi: Carapaz träumt vom Sieg beim Giro d’Italia – Giro d’Italia: Bob Jungels: „Ein Tag zum Vergessen“(Tageblatt)

Svizzera

Giro d’Italia: Damiano Cima widersteht den Sprintern und gewinnt die 18. Etappe – Richard Carapaz: Ein Bauernsohn aus Ecuador stellt die Hierarchie am Giro d’Italia auf den Kopf(Neue Zürcher Zeitung)

Slovenia

Po drami v finišu zmaga Cimi, ciklamna majica pa Ackermannu.(Delo)

Colombia

Damiano Cima gana la etapa 18 del Giro; López se mantiene sexto – El intenso remate de la etapa 18 del Giro de Italia (El Tiempo)

El italiano Damiano Cima le dañó el día a los velocistas en el Giro de Italia (El Espectador)

Ecuador

Richard Carapaz avanza como líder del Giro de Italia en su nueva bicicleta rosa – Richard Carapaz recordó su primera bicicleta al recibir regalo de cumpleaños – ¡Bravo, Richard! Carapaz sigue líder, a tres carreras del final del Giro de Italia – Nibali, segundo, no sabe cómo alcanzar a Carapaz en el Giro de Italia (El Universo)

CHE GIRO CHE FA… SOL… LA… SI… DO… : la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

“Corri topolino” (Nikolas Torselli)

a cura di DJ Jorgens

CHE METEO CHE FA

Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa del giorno dopo

Treviso : cielo sereno, 23.2°C, vento debole a NNW (3 Km/h), umidità al 35%
Valdobbiadene (Km 40.8): cielo sereno, 22.2°C, vento debole a E (2-4 Km/h), umidità al 37%
Passo di San Boldo (GPM – Km 66.6): nubi sparse, 18°C, vento moderato a NE (10-14 Km/h), umidità al 43%
Lamon (GPM – Km 116.5): nubi sparse, 19.8°C, vento debole da ENE (6-10 Km/h), umidità al 41%
San Martino di Castrozza: poco nuvoloso, 13.2°C, vento moderato da NNE (15-20 Km/h), umidità al 55%

CHE GHIRO CHE FA

Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Ballan: “Le transenne moderne sono state studiate per essere fatte piatti”
Garzelli: “Se Ackermann dovesse vincere l’arrivo qui, sotto di noi”
Garzelli: “La facilità che ha vinto la Vuelta Asturie”
De Luca: “Tappa di Orbetello vinta e poi tolta da Elia Viviani”
De Luca: “Partenza da Valdora” (Valdaora)
De Luca: “La tappa più breve del Giro d’Italia, circa 30 Km, la vinse Toni Bevilacqua” (la tappa citata è la cronometro Montecatini – Prato del Giro del 1946, lunga effettivamente 30 Km, ma ce ne sono state di più corte)
Garzelli: “Con i fughi accumulati in questo momento” (chilometri di fuga)
Garzelli: “Il traguardo volanto”
Garzelli: “Le provincie e la regione veneti”
Garzelli: “Lo grande spettacolo dei corridori”
Garzelli: “Soprattutto sabito” (sabato)
Garzelli: “A tre giri dalla fine del Giro d’Italia”
Garzelli: “Vediamo questa bellissima teatro accademico”
De Luca: “Santa Maria di Sale”
Garzelli: “Si sono resi conti del pericolo”
Garzelli: “Dovrà stare attenti il gruppo”
De Luca: “Il traguardo rosso” (L’arco dell’ultimo chilometro)
Cassani: “Damiano Cunego” (Damiano Cima)

FA CHE GIRO CHE

Le classifiche del Giro viste all’incontrario

Ordine d’arrivo diciottesima tappa, Valdaora / Olang – Santa Maria di Sala

1° Awet Gebremedhin
2° Paweł Poljański a 5′49″
3° Guy Niv s.t.
4° Krists Neilands s.t.
5° Scott Davies s.t.

Miglior italiano Enrico Gasparotto, 7° a 7′58″

Classifica generale

1° Sho Hatsuyama
2° Will Clarke a 17″
3° Miles Scotson a 19′19″
4° Tom Bohli a 24′17″
5° Paolo Simion a 28′08″

CHE GIRO CHE FACEVA: 1949
Ricordiamo quest’anno, attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”, il Giro del 1949, quella della mitica Cuneo-Pinerolo

7 GIUGNO 1949 – 15a TAPPA: GENOVA – SANREMO (136 Km)

IL GIRO RIPOSA A SANREMO IN ATTESA DELLE NUOVE TAPPE ALPINE – IL GIRO PUNTA ALL’IZOARD
L’ombra dell’Izoard nei pensieri dei corridori – Ieri vittoria in volata di Maggini e situazione immutata in classifica – Richiesta di Bartali per partecipare al Tour – Dal livello del mare a quota 2360
Coppi e Bartali domani e venerdì pronti a scatenare la lotta decisiva – Un interrogativo che appassiona: chi riuscirà vincitore sugli alti valichi?

Villa Farsetti illuminata di rosa in occasione dellarrivo del Giro a Santa Maria di Sala (sport.sky.it)

Villa Farsetti illuminata di rosa in occasione dell'arrivo del Giro a Santa Maria di Sala (sport.sky.it)

CHE GIRO, CHE ARCHIVIO

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Raduno di partenza Bologna
1a tappa: Bologna – San Luca (cronometro individuale)
2a tappa: Bologna – Fucecchio
3a tappa: Vinci – Orbetello
4a tappa: Orbetello – Frascati
5a tappa: Frascati – Terracina
6a tappa: Cassino – San Giovanni Rotondo
7a tappa: Vasto – L’Aquila
8a tappa: Tortoreto Lido – Pesaro
9a tappa: Riccione – San Marino (cronometro individuale)
10a tappa: Ravenna – Modena
11a tappa: Carpi – Novi Ligure
12a tappa: Cuneo – Pinerolo
13a tappa: Pinerolo – Ceresole Reale (Lago Serrù)
14a tappa: Saint-Vincent – Courmayeur
15a tappa: Ivrea – Como
16a tappa: Lovere – Ponte di Legno
17a tappa: Commezzadura (Val di Sole) – Anterselva / Antholz

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