VUELTA 2019 – LA ETAPA DEL DÍA: CULLERA – EL PUIG

agosto 27, 2019 by Redazione  
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La seconda tappa disegnata a favore dei velocisti è, sulla carta, più semplice di quella affrontata tra Ibi e Alicante sia per il chilometraggio leggermente più breve, sia per la presenza di una sola difficoltà altimetrica, il pedalabile Puerto del Oronet (5.8 Km al 4.5%), da superare a 46 Km dall’arrivo, preceduta e seguita da strada pianeggiante. I problemi non mancheranno comunque perché le previsioni meteo annunciano una giornata pesante a causa della pioggia che accompagnerà l’intero decorso della tappa e che dovrebbe rivelarsi particolarmente intensa durante le prime due ore di gara, quando i corridori potrebbero incontrare anche la grandine. Le condizioni climatiche si annunciano in progressivo miglioramento nel finale di gara, anche se la pioggia potrebbe continuare a cadere pure in quelle fasi, che fortunatamente non dovrebbero essere particolarmente infastidite dal vento, nonostante il tratto conclusivo si snodi in prossimità della costa mediterranea. Il rischio d’incappare in ventagli è, dunque, scongiurato ma bisognerà comunque tenere gli occhi ben aperti a causa dell’asfalto reso viscido dalla pioggia, soprattutto quando si corre in zone costiere, dove le strade sono talvolta rese naturalmente scivolose dalla salsedine.

METEO VUELTA

Cullera : temporale con piogge consistenti (1.6 mm), 25.1°C (percepiti 27°C), vento moderato da NNE (10-12 Km/h), umidità al 76%, alta possibilità di grandinate (70%)
Almussafes (Km 35.6): temporale con piogge consistenti e schiarite (1.2 mm), 25.1°C (percepiti 27°C), vento moderato da NE (12-13 Km/h), umidità al 76%, alta possibilità di grandinate (65%)
Cheste (Km 82.6): temporale con piogge modeste e schiarite (0.2 mm), 23.8°C, vento moderato da ESE (11 Km/h), umidità al 65%
Náquera (Traguardo volante – Km 122.3): nubi sparse con possibilità di deboli precipitazioni, 25.7°C (percepiti 27°C), vento moderato da ENE (13 Km/h), umidità al 69%
El Puig: temporale con piogge consistenti e schiarite (1.4 mm), 25.2°C (percepiti 27°C), vento moderato da ENE (13 Km/h), umidità al 73%

UN PO’ DI STORIA

Il centro di Cullera, comune della Comunidad Valenciana, vanta un solo precedente alla massima corsa a tappe spagnola, quando ospitò l’arrivo della seconda frazione dell’edizione del 1980, conquista dall’irlandese Sean Kelly, che precedette allo sprint l’italiano Giuseppe Martinelli, oggi direttore sportivo all’Astana.

Non ha mai ospitato la Vuelta la località di El Puig, sede del monastero di Santa María del Puig, fondato nel 1240 dal re di Aragona Giacomo I “Il Conquistatore” e accanto al quale si concluderà la quarta frazione della corsa spagnola. Il centro più vicino a El Puig ad aver accolto un arrivo è Sagunto, dove la Vuelta ha collocato un traguardo nel 1965 e nel 2017, quando s’imposero il francese Jean-Claude Wuillemin e il polacco Tomasz Marczyński.

Mauro Facoltosi

Il monastero di Santa María del Puig e, in trasparenza, laltimetria della quarta tappa della Vuelta 2019 (www.escursioniavalencia.com)

Il monastero di Santa María del Puig e, in trasparenza, l'altimetria della quarta tappa della Vuelta 2019 (www.escursioniavalencia.com)

VUELTA 2019 – LA ETAPA DEL DÍA: IBI – ALICANTE

agosto 26, 2019 by Redazione  
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È la prima delle sei tappe destinate ai velocisti, che quest’anno sono state distribuite in una maniera un po’ insolita nel percorso di gara. Dopo le prime due frazioni inserite all’inizio della prima settimana di gara bisognerà attendere la settimana centrale della Vuelta per vedere l’effettuazione della successiva mentre le ultime tre s’incontreranno nel finale di corsa, a ridosso della conclusione madrilena e alternate alle ultime tappe di montagna. I 188 Km che si dovranno percorrere tra Ibi e Alicante non saranno totalmente pianeggianti, anche perché la tappa si snoderà prevalentemente nell’entroterra, ma le due salite principali che si andranno ad affrontare, entrambe valide come GPM di 3a categoria, non sono di quelle che tolgono il sonno ai velocisti. Poco meno di 3 Km al 4.8% propone il Puerto de Biar mentre sfiora i 7 Km di lunghezza il Puerto de Tibi, dalla cui cima mancheranno poco meno di 40 Km al traguardo. Più interessante potrebbe rivelarsi, una quindicina di chilometri dopo l’ultimo traguardo della montagna, il pedalabile strappetto che precede di circa un chilometro il passaggio sotto lo striscione del traguardo volante di Bussot: i secondi d’abbuono in palio potrebbero far gola a qualche corridore e far scatenare una certa bagarre su quello strappo, col risultato di affaticare qualche velocista e fargli sprecare energie che poi gli saranno utili al momento dello sprint sul lungomare di Alicante.

METEO VUELTA

Ibi: cielo sereno, 27.1°C (percepiti 29°C), vento moderato da E (21-23 Km/h), umidità al 62%
Novelda (Km 47.1): poco nuvoloso, 30.5°C, vento moderato da ESE (23-27 Km/h), umidità al 43%
Puerto de Biar (GPM – Km 116): poco nuvoloso, 27.7°C, vento moderato da ESE (18-22 Km/h), umidità al 39%
Alicante: poco nuvoloso, 29.9°C (percepiti 31°C), vento moderato da E (24-31 Km/h), umidità al 51%

UN PO’ DI STORIA

Ibi, comune della Comunidad Valenciana noto con il soprannome di “Città del Giocattolo” (è presente un museo appositamente dedicato), ospiterà per la prima volta la Vuelta, che ha spesso fatto tappa nei pressi di questa cittadina: nella vicina Alcoy si è arrivati 4 volte (nel 2002 si impose Danilo Di Luca) mentre in sei occasioni l’arrivo era posto nella non distante località di Xorret de Catì, percorsa una ripida ascesa che nel 2017 fu domata da Julian Alaphilippe.

Capoluogo dell’omonima provincia, sempre nella Comunidad Valenciana, Alicante quest’anno accoglierà un arrivo della Vuelta per la sesta volta, una serie inaugurata nel 1936 – anno della seconda edizione della corsa iberica – dallo spagnolo Mariano Cañardo. In seguito hanno qui lasciato la loro “firma” l’italiano di natali nizzardi Roberto Vercellone nel 1948, Miguel Poblet nel 1956, Gabriel Mas nel 1959 e l’italiano Simone Biasci nel 1994.

Mauro Facoltosi

Il porto di Alicante e, in trasparenza, laltimetria della terza tappa della Vuelta 2019 (www.10cose.it)

Il porto di Alicante e, in trasparenza, l'altimetria della terza tappa della Vuelta 2019 (www.10cose.it)

VUELTA 2019 – LA ETAPA DEL DÍA: BENIDORM – CALPE

agosto 25, 2019 by Redazione  
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La prima tappa in linea della Vuelta 2019 non proporrà subito un arrivo in salita, come invece era successo lo scorso anno con l’approdo al Caminito del Rey, ma non sarà meno interessante di quella frazione, nella quale si era imposto il futuro campione del mondo Alejandro Valverde. Quando mancheranno 28 Km al traguardo bisognerà, infatti, fare i conti con un’ascesa dotata di pendenze particolarmente velenose, il Puig Llorença, 3 Km al 9,5% che metteranno subito alla frusta i pretendenti al successo finale e che potrebbero cogliere di sorpresa chi si fosse presentato ai nastri di partenza della corsa spagnola con una condizione non ottimale, anche se di “sorpresa” non si tratta perché proprio in vetta a questa ripida ascesa si sono concluse due tappe della Vuelta nel recente passato, la prima vinta da Tom Dumoulin nel 2015 e la seconda da Chris Froome nel 2017. I rimanenti 25 Km privi di difficoltà potrebbero consentire a qualcuno dei corridori “respinti” di rientrare, anche se non sarà un esercizio semplice da mettere in pratica perché il finale di gara non sarà comunque piatto e sicuramente tagliati fuori dai giochi per il successo di tappa saranno quasi tutti i velocisti. In soldoni sul rettilineo d’arrivo dovrebbe comunque un gruppo ristretto a un’ottantina di unità e potrebbe cambiare il detentore della “maglia roja” di leader della classifica generale

METEO VUELTA

Benidorm : cielo sereno, 28.1°C (percepiti 31°C), vento moderato da ENE (13-14 Km/h), umidità al 65%
Alcoi (Km 54.9): cielo sereno, 27.4°C (percepiti 29°C), vento moderato da E (14-17 Km/h), umidità al 59%
Calpe – 1° passaggio (Km 156): cielo sereno, 29.1°C (percepiti 31°C), vento moderato da E (16-17 Km/h), umidità al 57%
Calpe – arrivo ): cielo sereno, 28.9°C (percepiti 31°C), vento moderato da E (16 Km/h), umidità al 55%

UN PO’ DI STORIA

Benidorm, la più rinomata stazione balneare della “Costa Blanca” (Comunidad Valenciana), conosciuta con il soprannome di “New York del Mediterraneo” per l’elevato numero di grattacieli, è anche molto nota agli appassionati di ciclismo per aver ospitato i mondiali nel 1992, nei quali Gianni Bugno bissò il successo dell’anno precedente a Stoccarda. Quanto alla Vuelta qui è stata di casa in 19 occasioni e in tre casi (1964, 1987 e 2011) si è trattato del “Grand Départ”: il primo a imporsi su questo traguardo è stato il belga René Van Meenen nel 1961, l’ultima la Leopard-Trek nella cronosquadre che aprì la Vuelta nel 2011. Unico italiano a fare suo il traguardo di Benidorm è stato Marino Basso nel 1975.

Calpe, altra frequentata località turistica della “Costa Blanca” (oltre la metà dei suoi abitanti ha natali stranieri), è alla sua quinta presenza sul percorso della Vuelta come arrivo di tappa, dopo aver accolto traguardi della corsa iberica nel 1970 (Luis Pedro Santamarina), nel 1971 (Eddy Peelman), nel 1973 e nel 2016: in entrambe queste ultime occasioni si trattò di tappe a cronometro rispettivamente conquistate da Eddy Merckx (cronoprologo) e da Chris Froome.

Mauro Facoltosi

Vista panoramica su Calpe dalla cima del Puig Llorença e, in trasparenza, laltimetria della seconda tappa della Vuelta 2019 (www.porahinoes.es)

Vista panoramica su Calpe dalla cima del Puig Llorença e, in trasparenza, l'altimetria della seconda tappa della Vuelta 2019 (www.porahinoes.es)

VUELTA 2019 – LA ETAPA DEL DÍA: SALINAS DE TORREVIEJA – TORREVIEJA

agosto 24, 2019 by Redazione  
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Dopo Giro e Tour arriva il momento della Vuelta a España, la cui 74a edizione scatterà con una cronometro a squadre non eccessivamente lunga da percorrere sulle filanti strade di Torrevieja, dove il via sarà dato nello spettacolare scenario rosa delle sue saline mentre la conclusione della prova, 13.4 Km più avanti, avverrà presso il porto della località balneare spagnola. Insidie altimetriche non se ne incontreranno, essendo il percorso totalmente pianeggiante, e anche dal punto di vista planimetrico non c’è nulla di particolare da segnalare pur essendo previste una ventina di curve circa. I principali problemi potrebbe darli il vento perché la seconda metà di questa cronometro si snoderà in vista delle coste del Mar Mediterraneo: anche sotto quest’aspetto, però, non dovrebbero esserci grosse interferenze perché il meteo prevede folate non eccessivamente potenti, fino a un massimo di 17 Km orari, che in quel tratto dovrebbero spazzare lateralmente il percorso di gara. Quanto agli orari nei quali si disputerà questa prova contro il tempo, la prima formazione a prendere il via sarà la Dimension Data alle 18.56 mentre concluderà l’iter delle partenze la Movistar alle 20.20. Poco dopo le otto e mezza di stasera, dunque, conosceremo i verdetti di questa prima frazione della Vuelta, che vedrà impegnate le squadre più veloci per circa un quarto d’ora, viaggiando a una media che potrebbe superare di molto i 55 Km/h.

METEO VUELTA

Salinas de Torrevieja – partenza prima squadra: cielo sereno, 28°C (percepiti 30°C), vento moderato da E (15- 17 Km/h), umidità al 58%
Torrevieja – arrivo ultima squadra: cielo sereno, 26.8°C (percepiti 28°C), vento moderato da E (13-15 Km/h), umidità al 62%

UN PO’ DI STORIA

Torrevieja, quinta cittadina per numero d’abitanti della Comunidad Valenciana situata lungo la cosiddetta “Costa Blanca”, ospiterà per la prima volta un arrivo di tappa della Vuelta, nientemeno che la partenza assoluta. Nel 2015 era già stata scelta dagli organizzatori per accogliere il via di una frazione di quell’edizione, a noi molto cara perché a imporsi a Madrid fu Fabio Aru e quella sarà l’ultima affermazione di un corridore italiano nella corsa iberica: la tappa con partenza da Torrevieja terminò a Cumbre del Sol con il successo di Tom Dumoulin, proprio colui che contese fino all’ultimo la “maglia roja” allo scalatore sardo.

Mauro Facoltosi

La laguna rosa delle saline di Torrevieja e, in trasparenza, laltimetria della prima tappa della Vuelta 2019 (www.evolutiontravel.eu)

La laguna rosa delle saline di Torrevieja e, in trasparenza, l'altimetria della prima tappa della Vuelta 2019 (www.evolutiontravel.eu)

AGOSTO SUI PEDALI 2019

agosto 2, 2019 by Redazione  
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Il mese delle ferie per i comuni mortali vede un’interessante rassegna di brevi corse a tappe che fanno da “collante” tra Tour de France e Vuelta di Spagna, che scatterà il 24 agosto da Torrevieja. Una settimana dopo la conclusione del Grande Boucle scatterà il Giro di Polonia, poi le attenzioni degli appassionati si spartiranno tra diverse parti del globo, dal Benelux agli Stati Uniti d’America, dal Belgio alla Norvegia, dalla Danimarca alla Germania per poi focalizzarsi per tre settimane sulle strade spagnole.

Non si riposa il gruppo dopo l’intenso mese di luglio e non va certamente in ferie. Agosto propone, infatti, una serie di interessanti corse a tappe che tireranno idealmente la volata al Giro di Spagna, che quest’anno scatterà il 24 del mese da Torrevieja.

Soli sei giorni dopo la conclusione della Grande Boucle il circuito World Tour riaprirà I battenti con il Tour de Pologne, che sarà la prima corsa a tappe alla quale Davide Formolo parteciperà con la maglia tricolore conquistata a giugno. Saranno sette le frazioni che andranno a comporre il puzzle di una corsa non eccessivamente impegnativa e che potrebbe decidersi all’ultimo giorno di gara sia per la mancanza di salite lunghe e impegnative, sia per l’assenza della cronometro individuale, che gli organizzatori hanno inserito per l’ultima volta nel tracciato nel 2016 e che successivamente è stata depennata in quanto troppo incisiva in una corsa disegnata in una nazione povera di grandi ascese, anche se le difficoltà altimetriche non mancheranno. I velocisti saranno i protagonisti delle frazioni d’apertura, la prima delle quali si disputerà sabato 3 agosto su di un poco impegnativo circuito di 132 Km disegnato attorno alla città di Cracovia. Leggermente più articolato sarà il finale della successiva Tarnowskie Góry – Katowice (153 Km), dove si dovranno percorrere tre giri di un circuito di circa 17 Km movimentato da un paio di modestissime salitelle che non raggiungeranno nemmeno il mezzo chilometro di lunghezza ma anche metteranno in palio i punti per la classifica dei GPM. L’ultima opportunità di vittoria per le ruote veloci sarà offerta al termine della Chorzów – Zabrze (155.5 Km) poi i corridori che puntano alla classifica entreranno in scena nella quarta frazione, che scatterà da Jaworzno per concludersi dopo 173 Km a Kocierz, dove il traguardo sarà collocato un chilometro dopo la cima di un ripidissimo muro di 1300 metri al 12.6% di pendenza media, in occasione del quale si pedalerà su di una strada dalla carreggiata notevolmente ristretta. Dalla celebre miniera di sale di Wieliczka si ripartirà il giorno successivo alla volta di Bielsko-Biała, traguardo di una frazione di media montagna di 154 Km caratterizzata da un GPM di 1a categoria (Przełęcz Przegibek, 4.2 Km al 6.3%) da superare a 30 Km dalle fasi conclusive, affidate a un circuito di 7 km da ripetere due volte, con gli ultimi duemila metri in leggera ascesa. Le tappe decisive saranno le ultime due e per prima si affronterà quella tradizionale di Zakopane, che quest’anno proporrà l’inedito arrivo nel vicino villaggio di Kościelisko al termine di un tracciato di 160 Km che prevede per cinque volte la salita di Pitoniowka (2.7 Km all’8.9%), alla quale si affiancherà, una volta uscita dall’ultimo giro di circuito, quella di Gubalowka (4.2 Km al 6.8%), da superare a 3.5 Km dal traguardo. L’indomani la corsa a tappe polacca terminerà il suo cammino con un’altra presenza fissa, il tormentato circuito disegnato sulle alture circostanti la località termale di Bukowina Tatrzańska, frastagliato anello di 153 Km che prevede di ripetere per tre volte la salita di Rzepiska (2.5 Km al 6.9%) e per due il muro di Ściana Bukovina (1500 metri al 10.5%).

Particolarmente intensa sarà la settimana a cavallo della festa di Ferragosto perché in quel periodo si disputeranno in contemporanea tre corse a tappe di categoria H.C. e un’altra del World Tour, il Binck Bank Tour. Noto fino al 2016 come Eneco Tour, la corsa nordeuropea prenderà il via il 12 agosto con una frazione interamente pianeggiante di 168 Km che si snoderà tra la cittadina belga di Beveren e il centro olandese di Hulst e che, a dispetto dell’altimetria priva di salite, non sarà una “passeggiata” a causa della presenza di sei settori di pavè negli ultimi 70 Km di gara. Percorso “liscio” anche per la successiva frazione di 168 Km che da Blankenberge condurrà ad Ardooie, il centro delle Fiandre che sin dal 2008 ospita una tappa di questa corsa e nel quale si ricordano in particolare le due vittorie conseguite da Peter Sagan (2016 e 2017) e gli altrettanti successi dell’idolo di casa Tom Boonen (2008 e 2015). Anche la terza tappa, da disputare sul circuito di Aalter (167 Km), sarà “affaire” per velocisti poi il giorno di Ferragosto la corsa si sposterà dalle Fiandre alla Vallonia per una breve ma movimentata frazione di poco meno di 100 Km che prevede la triplice ascesa al muro di Saint-Roch (1 Km all’11.5%), anche se poi i 30 Km successivi all’ultima scalata per tornare a Houffalize potrebbero favorire ancora una volta i velocisti. Gli sprinter saranno poi nuovamente protagonisti, per l’ultima volta in questa edizione della corsa, nella più lunga delle sette frazioni in programma, 185 Km per pedalare nuovamente dal Belgio verso i Paesi Bassi, da Riemst a Venray, senza incoltrare alcuna difficoltà altimetrica. Come al Giro di Polonia anche al Binck Bank Tour saranno le ultime due frazioni quelle che determineranno il vincitore e la prima di queste sarà una cronometro individuale di 8.4 Km, una sorta di cronoprologo posticipato, che si disputerà sulle filanti strade dell’Aia; dopodichè si farà ritorno in Belgio per la conclusiva Sint-Pieters-Leeuw – Geraardsbergen (178 Km), la tappa più interessante perché prevede la triplice ascesa al mitico muro di Grammont, oltre ad altre asperità del Giro delle Fiandre.

Lo stesso giorno della partenza del Binck Bank Tour a migliaia di chilometri di distanza prenderà il via quella che è, assieme alla Vuelta a Burgos, l’unica delle corse a tappe “minori” del mese d’agosto a essere disegnata a favore degli scalatori, il Tour of Utah. Quest’anno la corsa statunitense scatterà ad altissima quota essendo stato disegnato il cronoprologo d’avvio presso la stazione di sport invernali di Snowbird Resort, a un’altitudine di circa 2400 metri sul livello del mare. Proposta in passato come sede d’arrivo d’impegnative tappe di montagna (l’ascesa che vi conduce è lunga 12 Km, sale al 7.1% di pendenza media e nel 2017 vide imporsi il nostro Giulio Ciccone) stavolta accoglierà una cronometro di 5.3 Km, quasi metà dei quali saranno da percorrere in salita per la presenza di un tratto di 1000 metri al 6.7% in partenza e di uno successivo di 1200 metri all’8.2% che terminerà a poco meno di 3 Km dal traguardo. Si scenderà a quote più “umane” per la prima tappa, disegnata per 140 Km attorno a North Logan (1430 metri) e che terminerà con un impegnativo circuito cittadini di 12 Km nel corso del quale si dovrà affrontare per cinque volte una salita di 1.2 Km all’8.2%. La tappa “regina” sarà la seconda e prenderà le mosse da Brigham City per concludersi 136 Km più avanti ai 2705 metri della stazione di sport invernali di Powder Mountain, dove si giungerà al termine di una difficilissima ascesa di 12 Km al 9.7%. Pur non essendo d’alta montagna non proporrà un tracciato semplice nemmeno la terza tappa, che partirà dall’Antelope Island State Park e giungerà in 138 Km a North Salt Lake, dove il traguardo sarà collocato un chilometro dopo lo scollinamento di una salita di 2.7 Km all’8,9% che dovrà essere ripetuta quattro volte nel circuito finale di 10.5 Km (tre giri). L’unica frazione destinata ai velocisti dovrebbe essere la quarta, ma il condizionale è d’obbligo perché il circuito di Salt Lake City (11 Km da ripetere otto volte) ha l’ultimo chilometro in salita che potrebbe rompere le uova nel paniere delle formazioni degli sprinter. È un traguardo, dunque, che dovrebbe far venire l’acquolina anche ai finisseur, così come quello della tappa di Canyons Village (137 Km) che prevede una salita di 4.2 Km al 6.3% da superare a 5 Km dal traguardo, a sua volta posto al termine di un tratto in ascesa di 1600 metri al 4,4%. Se l’ascesa verso Powder Mountain non avrà dissipato tutti i dubbi sul nome del vincitore un ruolo chiave potrebbe averlo la conclusiva tappa di Park City, circuito di 126 km che prevede l’impegnativa scalata all’Empire Pass (2724 metri, 13 Km al 7.6%), separata dall’ultimo traguardo del Tour of Utah da una discesa di 9 Km.

Il 13 agosto partirà un’altra corsa a tappe che strizza gli occhi agli scalatori, la Vuelta a Burgos, la cui edizione 2019 è quasi la fotocopia delle ultime due disputate, delle quali saranno riproposti quattro dei cinque traguardi, compresi i due arrivi in salita che hanno favorito le vittorie dello spagnolo Mikel Landa nel 2018 e del colombiano Iván Sosa lo scorso anno. La prima frazione si disputerà in circuito attorno a Burgos per 162 Km e presenterà il traguardo posto in cima a uno strappo di 1 Km al 6.1% che favorisce le sparate finali, come quella del citato Landa che nel 2017 s’impose sul russo Chernetski e sul francese Alaphilippe mentre lo scorso anno la vittoria arrise all’italiano Francesco Gavazzi.  Dopo la Gumiel de Izán – Lerma (155 Km), che vede favoriti i velocisti, si ripartirà da Sargentes de La Lora alla volta del primo arrivo in salita, il Picón Blanco, dove si giungerà dopo aver percorso 150 Km e affrontata un’ascesa finale di circa 9 Km all’8.3% dove hanno lasciato il segno ancora Landa nel 2017 e il colombiano Miguel Ángel López nel 2018. Tra Atapuerca e l’area archeologica della colonia romana di Clunia Sulpicia si snoderà la penultima tappa (lunga 174 Km e caratterizzata da un finale simile a quello di Burgos, ma più aperto ai velocisti) alla vigilia della decisiva frazione che, partendo da Santo Domingo de Silos, condurrà in 146 Km verso l’ascesa simbolo della corsa iberica, quella delle Lagunas de Neila (11.8 Km al 5.6%), che nelle ultime stagioni è stata dominata da corridori colombiani e che vanta anche un precedente alla Vuelta a España (nel 1998, quando si impose l’indimenticato José Maria Jiménez)

Il giorno di Ferragosto l’attenzione degli appassionati si sposterà oltre il circolo polare artico per la settima edizione dell’Arctic Race of Norway, il cui percorso ricorda quello dello scorso anno per la scelta degli organizzatori, anche stavolta, di fare a meno del tradizionale arrivo in salita in favore di un percorso nervoso sul quale la corsa potrebbe anche decidersi all’ultimo colpo di pedale. S’inizierà percorrendo 181 Km tra il centro di Å e Leknes, dove si giungerà al termine di un tracciato poco impegnativo, movimentato da un paio di facili salitelle nel circuito finale di 24.5 Km che non dovrebbero costituire un grosso ostacolo per i velocisti, favoriti per il successo anche al termine della seguente Henningsvaer – Svolvær, 164 Km di totale pianura. Il finale più impegnativo sarà quello della terza tappa, disegnata per 176.5 Km tra Sortland e il monte Storheia, per raggiungere il quale si dovrà affrontare un muro di 3500 metri all’11.8% di pendenza media. Considerata la brevità dello sforzo i distacchi che creerà la salita dovrebbero essere contenuti, lasciando quindi ancora aperta la lotta per la classifica, che si deciderà l’indomani nella conclusiva Lødingen – Narvik di 165.5 Km, dove si vivranno le fasi salienti nel circuito finale che prevede la triplice ascesa di Skistua (2.3 Km al 6.6%), da superare l’ultima volta quando mancheranno 5.5 Km al traguardo.

A ridosso della partenza della Vuelta si correrà quindi il Giro di Danimarca, corsa che negli ultimi anni è stata oggetto di veri e propri “traslochi” in calendario e che quest’anno si disputerà con una ventina di giorni di ritardo rispetto al 2018. In quanto al tracciato va dato atto agli organizzatori di esser riusciti a imbastire un percorso non banale, nonostante la pochezza altimetrica della nazione scandinava, anche se a decidere la corsa quasi inevitabilmente sarà la cronometro in programma al secondo giorno di gara. Partenza il 21 agosto con una tappa di 170 Km tracciata attorno a Silkeborg, che prevede un tratto sterrato di circa 1500 metri da superare a circa 45 Km dal traguardo e uno strappo di circa un chilometro inserito nel mezzo del breve circuito finale. La prova contro il tempo si disputerà il secondo giorno a Grindsted, sulla distanza di 17 Km, e questa sarà anche l’unica frazione a non presentare il benchè minimo dislivello. È tutto l’opposto della successiva Holstebro – Vejle, la tappa più lunga di quest’edizione (200 Km esatti) e anche la più movimentata sotto l’aspetto altimetrico, che si annuncia in stile “Giro delle Fiandre” con gli ultimi 70 Km che saranno tutta una successione di ascese brevi ma secche: ne sono previste una dozzina, le principali delle quali saranno il muro della Christian Winters Vej (300 metri al 14.6% con punte al 25%) e i 900 metri conclusivi al 6,4%, che dovranno essere ripetuti 4 volte terminando la tappa con un circuito di 6 Km che concederà ben poco spazio per eventuali recuperi. Simile ma più leggero sarà il tracciato della successiva Korsør –Asnæs Indelukke, 175 Km e un circuito di 14 Km da ripetere tre volte che prevede due strappi a ridosso dell’arrivo. Il 25 agosto, giorno della seconda frazione della Vuelta, il Danimarca si concluderà con la più semplice tra le cinque frazioni, un piattone quasi perfetto di 165 Km che da Roskilde condurrà al tradizionale approdo finale di Frederiksberg, alle porte di Copenaghen.

L’ultima tra le corse a tappe secondario del mese di agosto a rivestire un certo interesse sarà il Giro di Germania, in partenza il 29 agosto da Hannover e che quest’anno presenterà un tracciato più facile rispetto a quello del 2018, quando la corsa tedesca tornò a far parte del calendario dopo dieci anni d’assenza. Tutte le tappe sembrano, infatti, alla portata dei velocisti, a cominciare dalla frazione d’apertura che terminerà a Halberstadt dopo 167 Km di un tracciato movimentato da un paio d’ascese, la più interessante delle quali, a una quindicina di chilometri dal traguardo, assegnerà i secondi d’abbuono del “Pont Bonus”, lo speciale traguardo volante inventato dagli organizzatori del Tour de France e che sono anche gli stessi di questa competizione. Da Marburgo in direzione di Gottinga si pedalerà nella seconda giornata di gara, 199 Km dal finale leggermente più movimentato rispetto alla tappa precedente perché si dovrà affrontare una salita di 1.3 Km al 5.5% all’interno del circuito finale, valida come GPM al primo passaggio e come “Sprint Bonus” al secondo, a meno di 10 Km dalla conclusione. Le ultime due saranno le frazioni sulla carta più impegnative, anche se le difficoltà che s’incontranno provocheranno al massimo un po’ di scrematura nel gruppo mentre gli sprinter più resistenti non dovrebbero aver troppi problemi a rimanere a galla in un finale come quello della tappa di Eisenach, che prevede negli ultimi 40 dei 189 Km in programma le salite di Vachaer Stein (1.4 km al 4.9%) e di Hohe Sonne (1.8 Km al 6.6%), quest’ultima da ripetere due volte. Sarà, infine, la città di Erfurt ad accogliere l’ultimo approdo del Giro di Germania 2019 con una tappa “double face” di 159 Km che presenterà un profilo di media montagna nei primi 90 Km – durante i quali si toccherà la “Cima Coppi” della corsa tedesca, agli 822 metri della cittadina turingia di Oberhof – e poi un lungo tratto in discesa e pianura verso il circuito finale, nel quale s’incontrerà un tratto in lieve pendenza a ridosso del traguardo che lascia aperto uno spiraglio alle azioni dei finisseur.

Mauro Facoltosi

I SITI DELLE CORSE

VUELTA A ESPAÑA

https://www.lavuelta.es/en/

TOUR DE POLOGNE

http://www.tourdepologne.pl/

BINCK BANK TOUR

http://www.binckbanktour.com/2019/en/

THE LARRY H. MILLER TOUR OF UTAH

https://www.tourofutah.com/

VUELTA A BURGOS

https://www.vueltaburgos.com/es/

ARCTIC RACE OF NORWAY

https://www.arctic-race-of-norway.com/en/

POSTNORD DANMARK RUNDT – TOUR OF DENMARK

http://www.postnorddanmarkrundt.dk/

DEUTSCHLAND TOUR

https://www.deutschland-tour.com/de/home

Piazza del Mercato a Cracovia, la cittadina dalla quale il circuito World Tour si rimetterà in marcia con il Tour de Pologne (www.tripwolf.com)

Piazza del Mercato a Cracovia, la cittadina dalla quale il circuito World Tour si rimetterà in marcia con il Tour de Pologne (www.tripwolf.com)

TOUR DE FRANCE 2019: LE PAGELLE

luglio 31, 2019 by Redazione  
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Terminato un Tour emozionante come non si vedeva da anni ecco, come di consueto, le pagelle sulla corsa francese made in ilciclismo.it

EGAN BERNAL: Vincitore del Tour de France, il primo colombiano a farlo, il più giovane dal secondo dopoguerra ad oggi. Solo record per il predestinato ciclista del Team INEOS. La frana nella discesa dell’Iseran, e solo la frana, gli toglie la gioia di una vittoria di tappa. Il futuro delle corse a tappe ha messo radici nel presente: signori ecco a voi il futuro dominatore delle corse a tappe per i prossimi dieci anni. VOTO: 10

JULIAN ALAPHILIPPE: Sorprende tutti, anche se stesso. Che riuscisse a vincere una tappa ci stava, ma che facesse sua una cronometro impegnativa come quella di Pau e che addirittura portasse la maglia gialla per 14 giorni no. Termina incredibilmente al quinto in classifica generale sorprendendo tutti per la sua resistenza nelle lunghe salite montane. Ha fatto sudare sette camicie ai rivali del Team INEOS. VOTO: 9

PETER SAGAN: Vince una tappa, ed è già un gran bel risultato, ma siccome ti chiami Peter Sagan e sei il tre volte Campione del Mondo questo non ti basta e vuoi strafare vincendo per la settima volta la classifica a punti, superando Zabel e diventando il ciclista ad aver vinto più maglie verdi nella storia del Tour de France. VOTO: 8,5

CALEB EWAN: L’australiano ci mette un po’ ad ingranare e, infatti, le prime volate vanno ad altri velocisti, poi prende le giuste misure e ne vince addirittura tre, compresa la passerella finale a Parigi. Il velocista della Lotto Soudal risulterà alla fine del Tour come il ciclista che ha vinto più tappe di tutti, appunto 3. Tiranno. VOTO: 8,5

GERAIN THOMAS: Passaggio di consegne col compagno di squadra Bernal, per il gallese ‘’solo” un secondo posto sul podio. Non sembra avere il passo decisiso e veloce dello scorso anno, ma regge e tiene botta ad Alaphilippe e alla Jumbo-Visma. VOTO: 8

STEVEN KRUIJSWIJK: Il rosso olandese è un gran regolarista, quest’anno ha potuto contare anche in uno squadrone che gli ha fatto vincere la cronosquadre e dtttare il ritmo sulle montagne. Grazie al suo team, infine, ha potuto raggiungere il tanto agognato podio della classifica generale. VOTO: 7,5

SIMON YATES: Doveva partire come gregario di lusso per il gemello Adam, ma quando esce di classifica lui si mette a cercare la vittoria di tappa e ne centra addirittura due. VOTO: 7,5

EMANUEL BUCHMANN: Il tedesco classe ‘92 è una sorpesa nonché un ottimo regolarista. Sfiora il podio e termina al quarto posto a 1′56” dal vincitore Bernal. VOTO: 7,5

GIULIO CICCONE: Il giovane abruzzese dopo aver fatto vedere di che pasta è fatto al Giro d’Italia si ripete anche al Tour de France, riuscendo a strappare la maglia gialla ad Alaphilippe grazie alla fuga e al secondo posto nella tappa della Planche des Belles Filles. Maglia che porterà due giorni. Sorpresa italica. VOTO: 7,5

MIKEL LANDA: Il basco era reduce dal Giro d’Italia; nonostante ciò appare come il più fresco e in palla della Movistar, mettendo ancora più in ombra Nairo Quintana. VOTO: 7

LAURENS DE PLUS: Il talentino olandese risulterà alla fine come il gregario più forte in salita di questo Tour. Spiana letteralmente l’ascesa di Val Thorens, una buona parte del podio di Kruijswijk è sua. VOTO: 7

THIBAUT PINOT: Sempre uno dei più propositivi, vincitore di tappa sul Tourmalet e in lotta per il podio, deve arrendersi ad un brutto infortunio muscolare. VOTO: 7

MIKE TEUNISSEN: Groenewegen non riesce a partecipare alla volata e allora lui, ultimo uomo designato nel “trenino”, si mette in proprio regolando tutti gli altri velocisti nella prima tappa, vestendo così la prima maglia gialla del Tour de France. VOTO: 7

THOMAS DE GENDT: Il passistone belga è sempre in prima fila quando c’è da andare in fuga o si tratta di attaccare. Riesce a vincere una tappa e a raccogliere un altro podio di giornata animando diversi attacchi. VOTO: 7

RIGOBERTO URÁN: Vittima illustre dei ventagli, termina comunque il Tour al settimo posto; senza infamia e senza lode sulle montagne. VOTO: 6,5

ALEJANDRO VALVERDE: Il campione del Mondo in carica a 39 anni riesce a far ancora classifica finendo la sua corsa al nono posto. Highlander. VOTO: 6,5

GEORGE BENNETT: Da il suo bel contributo nel trenino montano della Jumbo-Visma. VOTO: 6,5

MATTEO TRENTIN: Il corridore italiano anche quest’anno riesce a vincere una tappa in Francia, tre tappe vinte al Tour in carriera per lui. VOTO: 6,5

VINCENZO NIBALI: Non voleva e non doveva partecipare; alla fine corre, non riesce a far classifica e prova a lasciare il segno, riuscendoci solo nell’ultima tappa alpina con un azione solitaria ai meno 13 chilometri. Lo “Squalo” è duro a morire. VOTO: 6,5

WOUT VAN AERT: Il talento belga riesce a vincere una tappa in questo Tour de France, oltre alla cronosquadre, nella quale è è uno dei protagonisti. Lascia sul più bello a causa di una caduta durante la cronometro individuale. VOTO: 6,5

ENRIC MAS: Prezioso il suo lavoro per Alaphilippe. VOTO: 6,5

DYLAN TEUNS: Dove meno te lo aspetti spunta lui, nel primo arrivo in salita del Tour, alla Planche des Belles Filles. VOTO: 6,5

ELIA VIVIANI: Il segno lo lascia, uno sprint vincente riesce a farlo, ma se uno lo centra altri 5 li sbaglia alla grande perdendosi nel finale. Può fare molto di più. VOTO: 6

LENNARD KÄMNA: il ventiduenne tedesco del Team Sunweb è una bella sorpresa, va sempre in fuga e si fa vedere ben attivo quando la strad spiana. VOTO: 6

JAKOB FUGLSANG: Le gambe e la convinzione per far classifica c’erano, la fortuna no. VOTO: 6

NAIRO QUINTANA: Si è passati da Nairo che vincerà l’anno prossimo a Nairo che ormai non vincerà manco l’anno prossimo. Il colombiano sembra ormai aver imboccato la parte discendente della sua carriera. Sul Galibier abbiamo visto sprazzi di talento e di orgoglio, ma il treno per vincere la Grande Boucle è passato anni or sono. VOTO: 6

ROMAIN BARDET: Esce subito dalla lotta per il podio e allora con successo punta alla prestigiosa maglia a pois. L’anno prossimo lo vedremo finalmente al Giro d’Italia. Svolta. VOTO: 6

WARREN BARGUIL: Riesce in extremis a centrare la top ten, in vista di un futuro dove ancora non si è capito che ruolo avrà: cacciatore di tappe o uomo da classifica? VOTO: 6

DYLAN GROENEWEGEN: Non riesce a vincere la prima tappa dove, a causa di un contrattempo, non può prendere parte allo sprint che vincerà il suo compagno di squadra Teunissen. Vince a Chalon-sur-Saône, ma dopo non saprà più ripetersi. Ci aspettavamo di più nelle volate da lui. VOTO: 6

TIM WELLENS: Cerca di conquistare la mglia a pois animando e partecipando a quasi tutte le fughe di giornata. VOTO: 6

FABIO ARU: Ormai eterna incognita, il sardo cerca di resistere con le unghie e con i denti. Termina un Tour dove non riesce a diramare le ombre sul suo prosieguo di carriera ad alti livelli. VOTO: 5,5

MICHAEL MATTHEWS: L’australiano prova a vincere una tappa o a lottare per la maglia verde, ma non riesce a raccogliere i risultati sperati. VOTO: 5,5

GUILLAUME MARTIN: Il giovane ciclista della Wanty – Gobert si mette a curare la classifica generale, ma termina dodicesimo a oltre 22 minuti dalla maglia gialla. VOTO: 5,5

RICHIE PORTE: Nell’ultima tappa alpina riesce ad uscire persino dalla top ten. Perennemente bocciato. VOTO: 5

JESÚS HERRADA: Prova a far classifica e finisce ventesimo a quasi 52′ di ritardo da Bernal. VOTO: 5

MICHAŁ KWIATKOWSKI: Lontano dai fasti degli anni passati, quando spianava le salite scortando Froome. Quest’anno non lo si vede mai lavorare in testa al gruppo e quando gli altri aumentano il passo è quasi sempre il primo degli INEOS a mollare. VOTO: 5

LILIAN CALMEJANE: Il francese rampante non si accende mai, presente senza convinzione in alcune tappe ma nulla più. VOTO: 5

DANIEL MARTIN: L’irlandese non riesce a far classifica, 18° a Parigi, e non riesce a puntare ad una tappa. Tra lui e Fabio Aru, il team degli Emirati Arabi non sa dove andare a parare. Rimandato. VOTO: 5

GREG VAN AVERMAET: Terzo posto di giornata nella tappa con arrivo a Gap, per il resto non pervenuto. VOTO: 5

ADAM YATES: Era il gemello che doveva far classifica, ma naufraga velocemente lontano dai primi posti abbastanza presto. Puntare e provare a vincere una tappa manco a parlarne. VOTO: 4,5

ILNUR ZAKARIN: Arriva in Francia con le fatiche del Giro d’Italia sulle spalle, e si vede. Quello che non si vede è proprio lui. VOTO: 4,5

ANDRÉ GREIPEL: Un fantasma. Si fa vedere lontanamente solo a Parigi con un sesto posto di giornata. VOTO: 4

Luigi Giglio

TOURBILLON A PARIGI

luglio 29, 2019 by Redazione  
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Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Tour rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Tour passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione del 1949 a 70 anni dalla prima storica accoppiata Giro-Tour di Fausto Coppi).

COSA SI DICE NEL MONDO

Rassegna stampa “breve” dai paesi dei grandi favoriti del Tour 2019 (Bernal e Quintana, Thomas e Porte), dalla nostra Italia, dalla Francia e dalle nazioni dei vincitori di tappa e delle maglie gialle di turno

Italia: Vincenzo Nibali – Fabio Aru

A Parigi il tris di Ewan nel giorno dell’apoteosi di Bernal – L’ultimo km è adrenalina pura: Ewan, rimonta pazzesca e trionfo – Bernal, commoventi abbracci con fratello (identico), mamma e fidanzata – Bonifazio: “Ewan superiore. C’era vento contro, ma terzo va bene” – Bernal fa “cin cin” durante l’ultima tappa – Favola Bernal, bici gialla e tifosi in delirio – Thomas: “Secondo dietro Bernal? Sono felicissimo” – I tifosi colombiani già pazzi per Bernal sugli Champs-Élysées(Gazzetta dello Sport)

Tour, Bernal tra champagne e cortesie: la passarella sugli Champs Élysées – Le pagelle: i voti a chi l’ha corso, a chi l’ha vinto e non solo (Corriere della Sera)

Gran Bretagna: Geraint Thomas

Egan Bernal triumph sends Colombia wild as Caleb Ewan wins sprint on Champs-Elysees – Geraint Thomas tips Egan Bernal for greatness after Team Ineos colleague becomes youngest Tour winner (The Daily Telegraph)

Bernal wins Tour de France as Colombian fans paint Paris yellow – Prior rolls into Paris to end epic charity Tour de France challenge – Bernal ‘addicted’ to winning after sealing first Tour triumph (The Independent)

Colombia: Egan Bernal – Nairo Quintana

¡Egan Bernal es el primer colombiano en ganar el Tour de Francia! – Las cinco razones del título de Egan en el Tour – Las divertidas declaraciones de Urán, tras el título de Egan – ¡Héroes nacionales! La foto oficial de Egan, Nairo, Urán y Henao – El premio económico de Egan tras ganar el Tour de Francia – El mensaje de Nairo Quintana para Egan Bernal – ¡Histórico! Suena el himno de Colombia en los Campos Elíseos – La crítica del director del Movistar a Nairo Quintana – La prensa del mundo se rinde ante Egan, el campeón del Tour – Emocionante: ¡así sonó el Himno de Colombia en el podio del Tour! – Egan Bernal campeón: fotos inolvidables en lo alto del podio del Tour – ‘Acabo de ganar el Tour, pero aún sigo sin creerlo’: Egan Bernal – La bendición del campeón: así celebró Egan con su hermano – El conmovedor encuentro entre Egan y su familia tras ganar el Tour – Locura en Zipaquirá, tierra de Egan, por título en el Tour de Francia – ¿Cuánto dinero puede ganar un ciclista en el Tour de Francia? – Como una ‘rockstar’ reciben a Egan en el cierre del Tour de Francia – ‘¡Qué momento para Colombia!’: las felicitaciones de Froome a Egan – Viaje por las tierras que hicieron de Egan el nuevo ídolo nacional – La foto para la historia: Egan, Rigo, Nairo y Henao juntos en París – El ‘fondo blanco’ de la victoria de Egan Bernal en el Tour – ¡El recuerdo! Cuando nadie lo conocía, así era Egan Bernal (El Tiempo)

El sueño amarillo es realidad: Egan Bernal es el nuevo campeón del Tour de Francia – Así fue el camino de Colombia a la conquista del Tour de Francia – Zipaquirá vibró con el histórico triunfo de Egan Bernal en el Tour de Francia – ¿Cuánto ganará Egan Bernal por ser el campeón del Tour de Francia? – Egan, Nairo y Rigoberto hicieron historia: tres colombianos en el top 10 del Tour de Francia 2019 – “Nunca me imaginé que Egan se iba a convertir en el mejor del mundo”: primer entrenador de Bernal – Nairo Quintana: “Ver a Egan de amarillo es un orgullo, está cumpliendo el sueño de un país” – Egan rompió el molde: los campeones más jóvenes en la historia del Tour de Francia – Fondo blanco: el brindis de Egan Bernal y su equipo por el título del Tour de Francia 2019 – De niño maravilla a leyenda del ciclismo – Egan hizo historia en el Tour de Francia (El Espectador)

Australia: Richie Porte – Caleb Ewan

Win for Australia, glory for Colombia – Young rider makes Tour de France history (Herald Sun)

Bernal the first Colombian to win Tour, Aussie claims finale in Paris – Bernal on brink of winning Tour de France – Egan Bernal poised to become first Colombian to win Tour de France (The Sydney Morning Herald)

Francia: Romain Bardet – Thibaut Pinot – Julian Alaphilippe

Bernal, un destin de roi – Sans égal – L’évolution du top 5 en une minute – Le maillot à pois, une passion française – Alaphilippe Super Combatif – Sagan en chiffres – Record de maillots verts pour Sagan – Ewan: «Je suis comblé»
(L’Equipe)

Bernal, Ewan, Alaphilippe : ce qu’il faut retenir de la 21e et dernière étape du Tour de France – Cinq choses à savoir sur Egan Bernal, le nouveau maître du Tour – Tour de France 2019 : notre album photo (Le Figaro)

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

“¡Oh gloria inmarcesible!” (inno nazionale Colombia)

IL TOUR CHE VERRÀ – 2020

A Marzo ASO, il gruppo che organizzata il Tour de France, ha svelato le prime due tappe dell’edizione 2020. Si tratterà di un “Grand Départ” atipico perchè si affronteranno salite impegnative fin dai primi giorni di gara, che vedranno i corridori pedalare sulle alture circostanti Nizza. La principale cittadina della Costa Azzurra accoglierà per prima una frazione di media montagna di 170 Km nel corso della quale si ripeterà per tre volte le ascese della Côte de Rimiez (5.5 Km al 5.1%) e di Aspremont (6.9 Km al 2.9%), alle quali si affiancherà nell’ultimo giro la Côte de Levens (6.6 Km al 2.2%), piazzata a poco meno di 40 Km dal traguardo sulla Promenade des Anglais, dove potrebbe anche andare a segno un velocista avezzo ai tracciati impegnativi. Molto più complicata sarà la successiva tappa di 196 Km che, sempre con arrivo e partenza fissati a Nizza, proporrà due salite alpine decisamente inconsuete per il secondo giorno di gara del Tour, il Col de la Colmiane (16.3 Km al 6.2%) e il Col de Turini (15 Km al 7.2%), mentre il finale ricalcherà quello della Parigi-Nizza con le tradizionale ascese al Col d’Èze (8.4 Km al 5.8%) e al Col des Quatre Chemins (5.4 Km al 5.7%): non avevano mai osato tanto nemmeno alla Vuelta di Spagna, nelle cui ultime edizioni sono sempre stati proposti tracciati molto impegnativi con tappe di montagna inserite già nei primi giorni di gara. Segnaliamo, infine, che l’hanno prossimo il Tour si correrà con una settimana di anticipo rispetto alle date tradizionali per permettere ai partecipanti di prende il via alla corsa olimpica di Tokyo, in calendario sabato 25 luglio e particolarmente adatta agli scalatori e agli uomini di fondo. Per questo motivo la 107a edizione del Tour scatterà sabato 27 giugno per concludersi domenica 19 luglio.

L’ANGOLO DI PANCANOLO (CON UN CARO SALUTO A SILVIOLO)

Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Pancani: “Tutti incollati davanti al video per seguire quest’ultima tappa”
Pancani: “Una carriera che ha rischiato di spezzare una caduta”
Saligari: “Bernal cadde sul viso”
Saligari: “Due giri percorsi, stanno percorrendo il sesto giro”

dalla telecronaca della tappa dell’Alpe di Siusi (Giro 2016)

Pancani: “Silviolo”
Martinello: “Dimmi Pancanolo”

IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo ventunesima tappa

1° Mads Würtz Schmidt
2° Jan Tratnik a 33″
3° Oliver Naesen a 1′03″
4° Tom Scully s.t.
5° George Bennett s.t.

Miglior italiano Fabio Felline, 49° a 2′45″

Classifica generale

1° Sebastian Langeveld
2° Yoann Offredo a 2′40″
3° Jens Debusschere a 5′16″
4° Michael Mørkøv a 14′50″
5° Alex Dowsett a 19′44″

Miglior italiano: Niccolò Bonifazio, 19° a 34′39″

1949: FAUSTO COPPI, LA PRIMA DOPPIETTA
Attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa” riviviamo il Tour del 1949, vinto da Fausto Coppi che così conquistò la sua prima doppietta Giro-Tour

24 LUGLIO 1949 – 21a TAPPA: NANCY – PARIGI (340 Km)

PERCHÈ ABBIAMO VINTO IL TOUR
Coppi, Bartali, Binda e i gregari sono stati i quattro fattori del trionfo nella grande corsa a tappe – La superiorità di Fausto
Elogi a ripetizione nella stampa francese – Bartali a Milano – Vana attesa di Coppi

ARCHIVIO “TOURBILLON”

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Il sole tramonta su Parigi e sulla 106a edizione del Tour de France (www.cassonadeetcamembert.fr)

Il sole tramonta su Parigi e sulla 106a edizione del Tour de France (www.cassonadeetcamembert.fr)

TOURBILLON A VAL THORENS

luglio 27, 2019 by Redazione  
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Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Tour rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Tour passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione del 1949 a 70 anni dalla prima storica accoppiata Giro-Tour di Fausto Coppi).

COSA SI DICE NEL MONDO

Rassegna stampa “breve” dai paesi dei grandi favoriti del Tour 2019 (Bernal e Quintana, Thomas e Porte), dalla nostra Italia, dalla Francia e dalle nazioni dei vincitori di tappa e delle maglie gialle di turno

Italia: Vincenzo Nibali – Fabio Aru

Fantastico Nibali: trionfo di classe. Bernal nella storia: il Tour è colombiano – Forza, grinta, sofferenza: guarda l’ultimo chilometro di Nibali – Fair play Alaphilippe, va a stringere la mano a Bernal – Bernal, abbraccio alla fidanzata alla vigilia del trionfo – Ecco chi è Bernal, il “Messi del ciclismo” – Diluvio in Val Thorens: pioggia e freddo questa mattina all’arrivo del Tour (Gazzetta dello Sport)

Riscatto Nibali al Tour, vince la tappa in solitario. Bernal conquista la Grande Boucle (Corriere della Sera)

Gran Bretagna: Geraint Thomas

Egan Bernal on verge of Tour de France history as Colombian all but seals title after Vincenzo Nibali wins in mountains (The Daily Telegraph)

Bernal all but wins Tour de France as Thomas settles for second – Tour de France winners decided after favourite’s dramatic late collapse (The Independent)

Colombia: Egan Bernal – Nairo Quintana

¡Hazaña en el Tour! ¡Egan, a destapar la champaña en París! – ¡Momento de gloria! Egan cruzó la meta y es campeón virtual del Tour – ‘El triunfo no es solo para mí, sino para todo un país’: Egan – La rica historia de Colombia en el Tour de Francia – Por primera vez, Colombia tendrá a 3 ciclistas en el Top-10 del Tour – ¡Extra, extra! EL TIEMPO sacará edición especial por triunfo de Egan – El indomable Egan y las ilusiones amarillas – ¡Egan Bernal, campeón virtual del Tour de Francia! – ¡Nibali se corona la etapa 20 del Tour de Francia! – Emotivas reacciones de famosos por el exito de Egan Bernal en el Tour – Egan Bernal se viste de amarillo para su paseo de la victoria en París – El mensaje de felicitación de Urán a Egan por el título del Tour – ¡Egan, el campeón que hizo historia para Colombia! – El gesto entre Egan y Alaphilippe antes de la batalla por el título – La hora más gloriosa del deporte colombiano (El Tiempo)

Histórico: Egan Bernal es campeón virtual del Tour de Francia – Egan Bernal: “Mierda, creo que gané mi primer Tour de Francia” – Cuando Egan Bernal dejó el ciclismo por el periodismo – Rigoberto Urán: “El triunfo de Egan es el de todo un país” – Egan Bernal, un campeón desde antes de nacer (El Espectador)

Australia: Richie Porte

Young rider makes Tour de France history (Herald Sun)

Egan Bernal poised to become first Colombian to win Tour de France (The Sydney Morning Herald)

Francia: Romain Bardet – Thibaut Pinot – Julian Alaphilippe

Bernal assure le Jaune, Nibali s’impose à Val Thorens – Alaphilippe: «J’ai quand même bien tenu» – Bardet: «Une belle consolation» – Bernal: «Il me faudra quelques jours pour réaliser» – Thomas : «Le fait qu’Egan gagne rend les choses moins difficiles» – Kruijswijk: «C’est le podium que je visais» – Bernal vers la victoire, Alaphilippe 5e – Nibali: «Sans le Giro, j’aurais pu jouer le général» – Pinot sera au départ du Tour en 2020 – Pinot: «On ne le saura jamais» – Madiot: «On finira par y arriver (L’Equipe)

Nibali, Bernal, Alaphilippe : ce qu’il faut retenir de la 20e étape du Tour – Cinq choses à savoir sur Egan Bernal, le nouveau maître du Tour – Ces abandons «mythiques» qui ont fait la légende du Tour – Egan Bernal, un Maillot jaune en deux courses et trois temps – Abandon de Pinot: les images magnifiques et terribles dévoilées par son équipe – Tour de France: au bord des routes avec les spectateurs(Le Figaro)

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

“Lo squalo” (colonna sonora del film di Steven Spielberg, autore delle musiche John Williams)

LA TAPPA CHE VERRÀ – 21a TAPPA: RAMBOUILLET – PARIGI (128 Km)

Partenza serale per la frazione conclusiva del Tour, che scatterà alle 18 da Rambouillet e prima di raggiungere Parigi attraverserà la valle della Chevreuse, dove si andranno ad affrontare 3 facili GPM, salitelle che quest’anno il gruppo vivrà con briciolo in più d’attenzione perchè è stato annunciato qualche mese fa che su queste elevazioni si snoderà il tratto centrale del circuito della gara di ciclismo alle Olimpiadi del 2024. Percorsi una settantina di chilometri si transiterà per la prima volta dal traguardo e s’inizierà il primo degli otto giri del tradizionale circuito degli Champs-Élysées, anello di 6,5 Km non “liscissimo” per via della pavè e della lievissima pendenza che presenta la celebre avenue parigina in direzione dell’Arco di Trionfo, modesto dislivello che nel 1976 e nel 1977 ispirò agli organizzatori la stramberia di un gran premio della montagna di quarta categoria. Attorno alle 21 conosceremo il nome del vincitore dell’ultima frazione, verosimilmente un velocista (ma sorprese son sempre da mettere in conto, come nel 2005 quando ci fu la stoccata vincente di Aleksandr Vinokurov), poi spazio ai festeggiamenti riservati alla maglia gialla ed ai leader delle altre classifiche.

UN PO’ DI STORIA

Rambouillet, centro del dipartimento degli Yvelines famoso per il suo castello (sede di rappresentanza della presidenza della repubblica francese), è stato sede d’arrivo una sola volta, quando accolse il traguardo della prima semitappa della frazione conclusiva dell’edizione 1966, vinta dal belga Ward Sels.
Parigi è inevitabilmente la capoclassifica delle città del Tour con un totale di 109 traguardi, il primo dei quali fu conquistato dal francese di natali valdostani Maurice Garin, che si impose anche nella classifica del primo Tour de France. Dal 1975 l’ultimo traguardo è fissato sugli spettacolari Champs-Élysées, sui quali sfrecciò per primo il belga Walter Godefroot. 14 sono stati gli italiani ad imporsi nella capitale francese: Ernesto Azzini nel 1910, Ottavio Bottecchia nel 1924 e nel 1925, Learco Guerra nel 1933, Giovanni Corrieri nel 1948, Fiorenzo Magni nel 1953, Gastone Nencini nel 1956, Pierino Baffi nel 1958, Rino Benedetti nel 1962, Felice Gimondi nel 1965, Guido Bontempi nel 1986, Fabio Baldato nel 1996, Nicola Minali nel 1997, Stefano Zanini nel 2000 e Daniele Bennati nel 2007

METEO TOUR

Rambouillet : cielo coperto, 21.8°C, vento moderato da W (20-25 Km/h), umidità al 51%
Côte de Saint-Rémy-lès-Chevreuse (GPM – Km 34) : cielo coperto, 21.4°C, vento moderato da WNW (20-25 Km/h), umidità al 53%
Parigi – primo passaggio (Km 73.5): nubi sparse, 21.6°C, vento moderato da WNW (19-26 Km/h), umidità al 49%
Parigi – arrivo: nubi sparse, 20.6°C, vento moderato da WNW (17-24 Km/h), umidità al 52%

L’ANGOLO DI PANCANOLO (CON UN CARO SALUTO A SILVIOLO)

Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

De Luca: “Le previsoni meteo sono molto cangianti”
Saligari: “Val Toron”
Pancani: “Abbiamo fatto partire il microfono” (cronometro)
De Luca (parlando di Bernal): “Vincenzo Nibali lo ha sempre fatto innamorare per le sue gesta”
De Luca: “Rimandata di qualche istante l’intervista a Giovannelli” (Giovannelli era l’intervistatore)
Garzelli (traducendo Bernal): “Ancora non sono reso conto che sto vincendo il Tour de France”
De Luca: “Le tappe che ha vinto, che ha attaccato la cronometro”
Televideo: “Miguel Landa Meana” (Mikel Landa Meana)

dalla telecronaca della tappa dell’Alpe di Siusi (Giro 2016)

Pancani: “Silviolo”
Martinello: “Dimmi Pancanolo”

IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo ventesima tappa

1° Roger Kluge
2° Maximiliano Richeze a 26″
3° Amund Grøndahl Jansen a 2′11″
4° Dylan Groenewegen s.t.
5° Michael Mørkøv a 2′17″

Miglior italiano Gianni Moscon, 16° a 2′17″

Classifica generale

1° Sebastian Langeveld
2° Yoann Offredo a 4′33″
3° Jens Debusschere a 5′16″
4° Michael Mørkøv a 14′50″
5° Alex Dowsett a 20′35″

Miglior italiano: Niccolò Bonifazio, 19° a 34′35″

1949: FAUSTO COPPI, LA PRIMA DOPPIETTA
Attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa” riviviamo il Tour del 1949, vinto da Fausto Coppi che così conquistò la sua prima doppietta Giro-Tour

23 LUGLIO 1949 – 20a TAPPA: COLMAR – NANCY (cronometro individuale – 137 Km)

LA COLMAR-NANCY A CRONOMETRO CONFERMA CHE COPPI È IRRESISTIBILE
Oggi il Tour si conclude a Parigi
Bartali è secondo – I due campioni aumentano il vantaggio in classifica – Piena libertà – Marinelli raggiunto – Finale di Bartali – Minori incidenti

ARCHIVIO “TOURBILLON”

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Val Thorens (www.valthorens.com)

Val Thorens (www.valthorens.com)

TOURBILLON A TIGNES

luglio 26, 2019 by Redazione  
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Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Tour rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Tour passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione del 1949 a 70 anni dalla prima storica accoppiata Giro-Tour di Fausto Coppi).

COSA SI DICE NEL MONDO

Rassegna stampa “breve” dai paesi dei grandi favoriti del Tour 2019 (Bernal e Quintana, Thomas e Porte), dalla nostra Italia, dalla Francia e dalle nazioni dei vincitori di tappa e delle maglie gialle di turno

Italia: Vincenzo Nibali – Fabio Aru

Ecco chi è la nuova maglia gialla Bernal, il “Messi del ciclismo” – Bernal vola sull’Iseran ed è maglia gialla: ma ultimi 37 km neutralizzati per frana e tempesta di grandine – Dal ritiro di Pinot allo stop per grandine: e Bernal chiude in giallo – Il motociclista frena Bernal: “È pericoloso”, e la tappa viene interrotta – Panico per la frana, fuggi fuggi sulle strade del Tour – Tappa interrotta dopo l’Iseran: ecco le condizione della strada – Thibaut Pinot dolorante si ritira tra le lacrime (Gazzetta dello Sport)

Tappa accorciata per frana e grandine. Bernal strappa la maglia gialla ad Alaphilippe – Pinot: ritiro in lacrime – La forza della natura e Bernal scuotono una Grande Boucle perfetta – La strada coperta di ghiaccio(Corriere della Sera)

Gran Bretagna: Geraint Thomas

Egan Bernal rides into yellow on dramatic day in the mountains – The secret science of cycling fitness, by a Tour de France pro (The Daily Telegraph)

Hailstorm curtails stage 19 to leave Bernal in the yellow jersey – Distraught Pinot forced to retire from Tour de France with injury (The Independent)

Colombia: Egan Bernal – Nairo Quintana

¡Inolvidable! El momento en el que Egan pasó a ser el líder del Tour – ¡Egan Bernal, líder del Tour de Francia! No hay ganador de etapa – Confirmado: no hay ganador de la etapa 19, pero Egan es líder del Tour – Así fue la granizada que obligó a finalizar la etapa del Tour – Nieve y lodo: así estaba la carretera cuando acabaron etapa del Tour – El director del tour explica sus razones para finalizar la etapa – ¡Le luce el amarillo! Así se ve Egan como líder del Tour de Francia – El llanto de Egan que hace soñar a todo un país – Hace 25 años, ‘Cacaíto’ ganó en Val Thorens: donde se define el Tour – Los tres colombianos que fueron líderes del Tour de Francia – ‘Para quitarme esta camiseta amarilla tendrán que sufrir’: Egan Bernal – La fuerte reacción de Rigoberto Urán cuando detuvieron la etapa – Egan, el joven maravilla que hace historia en el Tour de Francia – Egan Bernal: los impresionantes logros que ha alcanzado en su carrera – ¡Como una locomotora! El brutal ataque de Egan para ser líder del Tour – Thibaut Pinot no pudo contener el llanto por su retiro del Tour (El Tiempo)

Egan Bernal es el nuevo líder del Tour de Francia 2019 – Egan Bernal: “Van a tener que sufrir para quitarme el Tour de Francia” – Alaphilippe: “No creo que pueda recuperar la camisa de líder del Tour de Francia –
Thibaut Pinot se retiró del Tour de Francia (El Espectador)

Australia: Richie Porte

Confusion, anger as wild weather destroys Tour stage – ‘Impossible’: Tour de France abandoned (Herald Sun)

Alaphilippe loses Tour de France yellow jersey as hailstorm halts the race – Australian team fall short of lofty goal but earn huge consolation (The Sydney Morning Herald)

Francia: Romain Bardet – Thibaut Pinot – Julian Alaphilippe

Bernal détrône Alaphilippe – Bernal: «Un rêve pour moi» – Bernal, 3e Colombien en jaune – Alaphilippe: «C’était un rêve» – Les doublés Maillot Jaune – maillot blanc – Le film d’une folle journée – Les images de la route impraticable – Prudhomme: «Les temps ont été pris à la main» – Pinot: «La plus grande déception de ma carrière» – Pinot, 4 abandons en 7 participations – Pinot, des abandons dramatiques – Pinot abandonne – Madiot: «Pinot ne méritait pas ça» (L’Equipe)

Tour de France: dans la folie, Bernal déshabille Alaphilippe – Alaphilippe, Bernal, grêle : ce qu’il faut retenir de la 19e étape – Tour de France: grêle et coulée de boue, les images du chaos qui a stoppé la 19e étape – Thibaut Pinot en larmes au moment de son abandon – Bernal, nouveau Maillot jaune du Tour: «Je vais défendre» – «Faire l’élastique» : comment certains cyclistes bluffent en haute montagne (Le Figaro)

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

“Grandine” (Marta sui Tubi)

LA TAPPA CHE VERRÀ – 20a TAPPA: ALBERTVILLE – VAL THORENS (130 Km)

È una tappa potenzialmente devastante l’ultima di montagna del Tour 2019. Affrontare al penultimo giorno di una corsa di tre settimane una salita lunga ben 33 Km e dotata di 1843 metri di dislivello potrebbe rivelarsi micidiale, a dispetto di una pendenza media apparentemente innocua, del 5.5% appena, motivata dalla presenza lungo la strada che condurrà ai 2365 metri di Val Thorens di tre-quattro tratti nei quali la strada tenderà a spianare o a perder quota. E questa non sarà l’unica difficoltà di giornata perchè a soli 15 Km dal via si attaccherà la non meno breve salita che porterà ai quasi 2000 metri del Cormet del Roselend (20 Km al 6%), separata dall’ascesa finale dalla Côte de Longefoy (6.6 Km al 6.5%): ci sono tutti gli ingredienti per un clamoroso ribaltone proprio alla vigilia della conclusione parigina della Grande Boucle.

UN PO’ DI STORIA

Albertville, centro della Savoia celebre per aver ospitato le Olimpiadi Invernali nel 1992, ha accolto una sola volta un arrivo del Tour de France, esattamente il 28 luglio 1998, il giorno dopo la fantastica e indimenticata impresa di Marco Pantani a Les Deux Alps: il “Pirata” sarà protagonista anche in questa frazione, andando in fuga con il tedesco Jan Ullrich, al quale lascerà la vittoria di tappa. Legata al ricordo dello scalatore romagnolo è anche la località sciistica di Val Thorens, dove il Tour fece tappa nel 1994: Marco non vinse (il successo andò al colombiano Nelson “Cacaíto” Rodriguez) ma confenzionò un’altra delle sue imprese, riuscendo a staccare di un minuto e mezzo Indurain in una tappa che l’aveva visto sull’orlo del ritiro dopo una caduta avvenuta sulla salita del Glandon, nella quale aveva picchiato su una pietra il ginocchio, che si era vistosamente gonfiato al punto da dover chiedere l’intervento del medico di corsa.

METEO TOUR

Albertville : temporale con pioggia consistente (0.8 mm), 23.8°C, vento debole da SW (8 Km/h), umidità al 79%
Bourg-Saint-Maurice (Km 55) : pioggia consistente (1.1 mm), 11.4°C, vento moderato da SSW (10-15 Km/h), umidità al 72%
Val Thorens: temporale con pioggia consistente e schiarite (1.1 mm), 20.4°C, vento moderato da WNW (12-15 Km/h), umidità al 50%

L’ANGOLO DI PANCANOLO (CON UN CARO SALUTO A SILVIOLO)

Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Saligari: “Pello Bilbado” (Bilbao)
Ciccone: “Ieri è stato un tappone di quelle vere”
Pancani: “Nibali sta lanciano lo sprint al GPM di Caruso”
Saligari: “Corsa sfalsata”
Saligari: “I corridori ripartiranno nella sesta posizione” (stessa)
Giovannelli: “Il podio della fine di tappa”
Garzelli: “Cruisich” (Kruijswijk)
Televideo: “Frana e maltampo”
Televideo: “Laurenz De Plus” (Laurens)

dalla telecronaca della tappa dell’Alpe di Siusi (Giro 2016)

Pancani: “Silviolo”
Martinello: “Dimmi Pancanolo”

IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo diciannovesima tappa

1° Jens Debusschere
2° Alex Dowsett a 3′21″
3° Roger Kluge a 7′51″
4° Adam Yates s.t.
5° Lars Ytting Bak a 8′03″

Miglior italiano Gianni Moscon, 47° a 8′52″

Classifica generale

1° Yoann Offredo
2° Sebastian Langeveld a 3″
3° Jens Debusschere a 5′19″
4° Michael Mørkøv a 14′53″
5° Maxime Monfort a 19′03″

Miglior italiano: Niccolò Bonifazio, 17° a 31′33″

1949: FAUSTO COPPI, LA PRIMA DOPPIETTA
Attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa” riviviamo il Tour del 1949, vinto da Fausto Coppi che così conquistò la sua prima doppietta Giro-Tour

22 LUGLIO 1949 – 19a TAPPA: LOSANNA – COLMAR (283 Km)

MOVIMENTATO RITORNO DEL TOUR SULLE STRADE DELLA FRANCIA
Deplorevole replica ai fatti di Aosta: corridori e giornalisti italiani accolti con manifestazioni ostili – Vittoria di Geminiani a Colmar – Per Coppi e Bartali classifica immutata – Oggi l’attesa tappa a cronometro – Le scuse degli organzizatori
Sulla Vue des Alpes – Giornata campale – Pezzi giunto in ritardo per una sassata è riammesso in gara

ARCHIVIO “TOURBILLON”

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Lac de Tignes (tripadvisor.com)

Lac de Tignes (tripadvisor.com)

TOURBILLON A VALLOIRE

luglio 25, 2019 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Tour rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Tour passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione del 1949 a 70 anni dalla prima storica accoppiata Giro-Tour di Fausto Coppi).

COSA SI DICE NEL MONDO

Rassegna stampa “breve” dai paesi dei grandi favoriti del Tour 2019 (Bernal e Quintana, Thomas e Porte), dalla nostra Italia, dalla Francia e dalle nazioni dei vincitori di tappa e delle maglie gialle di turno

Italia: Vincenzo Nibali – Fabio Aru

Quintana vince a Valloire, scintille Bernal-Thomas. Alaphilippe resta in Giallo – Da Coppi a Merckx a Pantani, le grandi imprese sulle Alpi francesi (Gazzetta dello Sport)

Tour de France: Izoard e Galibier lanciano Quintana, Alaphilippe resiste (Corriere della Sera)

Gran Bretagna: Geraint Thomas

Nairo Quintana takes brilliant stage win at Tour de France as Geraint Thomas loses ground to team-mate Egan Bernal (The Daily Telegraph)

Thomas rues Ineos pace after falling below Bernal in standings – Geraint Thomas unhappy with Ineos pace after falling behind Egan Bernal in standings – Inside the ‘oven’ of the Tour de France, where lungs and bodies burn (The Independent)

Colombia: Egan Bernal – Nairo Quintana

Nairo ganó la etapa 18 del Tour y Egan Bernal es segundo en la general – Egan Bernal es segundo en el Tour y quedó a tiro del título – ‘Thomas me dijo que atacara’: Egan Bernal .Nairo dice que solo tiene agradecimientos, hasta para sus críticos – El diario británico The Guardian dice que un colombiano ganará el Tour – Los memes de la victoria de Nairo Quintana en el Tour de Francia – Los impresionantes ataques de los colombianos en el Tour de Francia – Mikel Landa explicó cuál era la estrategia del Movistar en la etapa – El papá de Egan Bernal no aguantó la emoción y así lo felicitó – ¿Nairo tenía sangre en el pecho? Esta es la respuesta – La fantástica historia de Colombia en el Tour de Francia (El Tiempo)

Nairo Quintana ganó la etapa 18 del Tour de Francia 2019 – Nairo Quintana: “Esta victoria es para mi país, que siempre ha estado ahí” – Landa:” Nairo nunca se rinde, ha demostrado quién es” – Egan Bernal: “Mierda, estoy peleando el Tour de Francia” (El Espectador)

Australia: Richie Porte

Leader holds on to yellow after death-defying descent (Herald Sun)

Quintana takes Tour de France stage 18 as Alaphilippe holds firm (The Sydney Morning Herald)

Francia: Romain Bardet – Thibaut Pinot – Julian Alaphilippe

Maillot Jaune, la loi du statu quo. – Quintana vainqueur en solo – Quintana: «Pour la tactique, demandez au directeur… – Le triptyque de Quintana – Le départ de Quintana et Carapaz confirmé – Alaphilippe: «Touché, pas coulé» – Que peut faire Alaphilippe? – Pinot: «Pas dans une bonne journée» – Pinot-Alaphilippe, la France les regarde – Bardet: «Il était temps de se réveiller» – Bardet nouveau meilleur grimpeur – Bardet à coeur ouvert – Bernal: «Vraiment heureux» – Bernal, tout là-haut – Thomas: «Une bonne journée pour nous» – La bataille des sommets commence – Alaphilippe et Pinot rois des bonifs – Mottet: «Ça va être l’enfer» – Qui détient le record de la montée du Galibier? – Altitude et stratégies : les cols alpins seront décisifs – Gianni Mura: «J’ai vu Poulidor prendre un bain» (L’Equipe)

Quintana, Alaphilippe, Bernal : ce qu’il faut retenir de la 18e étape – Alaphilippe : Une descente infernale pour entretenir le suspenseAlaphilippe : Une descente infernale pour entretenir le suspense – Tour de France : Romain Bardet, orgueil de champion – Les mots du Tour: «Gruppetto» (Le Figaro)

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

“Chantaje” (Shakira e Maluma)

LA TAPPA CHE VERRÀ – 19a TAPPA: SAINT-JEAN-DE-MAURIENNE – TIGNES (126.5 Km)

Le ultime due frazioni di montagna avranno il comun denominatore di chilometraggi contenuti, distanze criticate da chi preferisce tapponi decisamente abbondanti, come quello vissuto oggi tra Embrun e Valloire. Spezzando una lancia a favore delle tappe in formato “mignon” va detto che spesso sono risultate determinanti, facendo più sconquassi dei tapponi, e la “causa” va cercata proprio nel basso chilometraggio, che obbliga a presentarsi alla partenza già “caldi”, soprattutto se la tappa prenderà il via con una salita impegnativa. Non sarà questo il caso della tappa che dovranno domani affrontare i pretendenti al soglio giallo perchè la frazione diretta a Tignes debutterà con una settantina di chilometri poco difficili, movimentati da tre pedalabile salitelle “aperitivo” che spezzeranno l’altimetria in vista del gran finale. Sarà negli ultimi 60 Km che ci si giocherà nuovamente un gran bella fetta della vittoria finale salendo prima sul Colle dell’Iseran e infine sulla Montée de Tignes. Il primo è la “Cima Coppi” del Tour, intitolata al fondatore della corsa Henri Desgrange, che svetta a 2770 metri di quota (superando in altezza anche lo Stelvio) e presenta una pendenza media del 7.5%, calcolata su 13 Km. Di pochi punti percentuali meno ripida è la successiva “montée” di 7.4 Km al 7% che terminerà a soli 2 Km dal traguardo: rispetto al finale di Valloire, dunque, non ci sarà spazio per recuperi in discesa, anche perchè nei 2000 metri conclusivi si pedalerà costantemente in pianura, tratto nel quale i distacchi accumulati in salita potrebbero, al contrario, dilatarsi.

UN PO’ DI STORIA

Saint-Jean-de-Maurienne, località di villeggiatura situata nella valle del fiume Arc (dipartimento della Savoia), è stata sede d’arrivo di una frazione del Tour in due occasioni, nel 2010 e nel 2015, entrambe caratterizzate dalla vittoria di un corridore francese (Sandy Casar e Romain Bardet). Nel 2011 in questo centro si svolse il cronoprologo del Giro del Delfinato (edizione conquistata da Bradley Wiggins), vinto dall’olandese Lars Boom.
Tignes, tra le più celebri stazioni di sport invernali della Savoia, andrà quest’anno a quota 2 traguardo dopo aver ospitato nel 2007 l’arrivo di un tappone partito da Le Grand-Bornand e vinto dal corridore danese Michael Rasmussen

METEO TOUR

Saint-Jean-de-Maurienne: sole e caldo, 31.7°C, vento moderato da SW (12 Km/h), umidità al 35%
Tignes : temporale con pioggia consistente e schiarite (1.1 mm), 20.4°C, vento moderato da WNW (12-15 Km/h), umidità al 50%

L’ANGOLO DI PANCANOLO (CON UN CARO SALUTO A SILVIOLO)

Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

De Luca: “Rowe e Martin presi dalla giuria”
De Luca: “Kruijswijk sul Colle dell’Agnello si spense contro la neve”
Sgarbozza: “Gaù” (Gaudu)
Mecarozzi (mondiali di nuoto): “Adesso ci fermiamo sul Tour de France”
De Luca: “Per tutto il Giro Genovesi ci ha appassionato la maglia nera”
De Luca: “Le due squadre hanno fatto un comunato” (comunicato)
Pancani: “Siamo a 6 minuti dalla testa”
Saligari: “Salita che precede quella conclusione”
Saligari: “Chi tirerà tutta questa vallata asfissiante?”
Saligari: “Quintana a questo punto guida la testa”
Pancani: “Siamo a 6 e 300 metri dalla vetta del Galibier”
Saligari: “Quintana è al 3 Km e mezzo dal GPM”
Saligari: “Nell’ultimo del gruppetto di Thomas ho contato 16 secondi”
Pancani: “Caruso ha dovuto cedere la parte centrale del Galibier”
Giovannelli: “Un tempo molto durissimo”
Giovannelli: “Ci sono altre due giornate in attesa prima di arrivare a Parigi”
Garzelli: “Quelle cadute le paghi a 60 all’ora”
Televideo: “Tiesj Betes” (Benoot)

dalla telecronaca della tappa dell’Alpe di Siusi (Giro 2016)

Pancani: “Silviolo”
Martinello: “Dimmi Pancanolo”

IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo diciottesima tappa

1° Michael Mørkøv
2° Sebastian Langeveld a 5′26″
3° Peter Sagan s.t.
4° Elia Viviani s.t.
5° Marcus Burghardt s.t.

Classifica generale

1° Yoann Offredo
2° Sebastian Langeveld a 3″
3° Jens Debusschere a 14′11″
4° Michael Mørkøv a 14′53″
5° Maxime Monfort a 19′03″

Miglior italiano: Niccolò Bonifazio, 9° a 24′40″

1949: FAUSTO COPPI, LA PRIMA DOPPIETTA
Attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa” riviviamo il Tour del 1949, vinto da Fausto Coppi che così conquistò la sua prima doppietta Giro-Tour

20 LUGLIO 1949 – GIORNO DI RIPOSO

IL TOUR RIPARTE PER LOSANNA
Gran San Bernardo e Col des Mosses da scalare
Coppi in maglia gialla e Bartali secondo in classifica danno garanzia di una vittoria finale italiana – Magni ha assolto il suo compito – I pericoli delle corse “alla francese” – Errori degli avversari – Critiche fuori tempo – Ancora quattro tappe

FATICHE DI UNA GIORNATA DI RIPOSO
L’assedio di quelli che vogliono autografi dai campioni – Fausto e Gino hanno pranzato con le mogli a due tavoli vicini

21 LUGLIO 1949 – 18a TAPPA: SAINT-VINCENT – LOSANNA (265 Km)

SUCCESSO DI ROSSELLO E PASQUINI
Binda ha dato il via ai gregari nella Saint-Vincent – Losanna
Coppi, sempre maglia gialla, ha già vinto il Premio della Montagna – Bartali primo sul Gran San Bernardo e secondo sul Col des Mosses – Il drammatico ritiro di Kubler

ARCHIVIO “TOURBILLON”

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Valloire (wikipedia)

Valloire (wikipedia)

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