AGOSTO – SETTEMBRE 2022, TRA TOUR E MONDIALE (PASSANDO PER LA VUELTA)

luglio 29, 2022 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

La Vuelta e il mondiale sono i due “perni” attorno al quale ruoto la sessione estiva del calendario ciclistico. Terminato il Tour inizia la serie di corse a tappe che anticiperà la partenza della gara spagnola, prevista per il 19 agosto a Utrecht. Poi tutti i fari si sposteranno sull’Australia dove tra il 18 e il 25 settembre saranno assegnati i prestigiosi titoli iridati. E lungo il cammino per il mondiale ci sarà anche l’europeo di Monaco

26. È il numero dei giorni che intercorrono tra l’ultima tappa del Tour e la prima della Vuelta e già in molti stanno facendo il countdown, soprattutto chi è uscito con le ossa rotte della Grande Boucle e dal Giro d’Italia. Da diverse stagioni la corsa iberica è vista da molti come ancora di salvezza per dare un senso alla propria stagione e in un primo momento sembrava che al via della Vuelta si sarebbe schierato il grande sconfitto dell’ultimo Tour Tadej Pogacar, che aveva già stabilito di prendervi parte ben prima del suo crollo nel tappone del Granon e che poi ha deciso di rinunciarvi qualche giorno dopo la fine della Grande Boucle. Non sarà, invece, questo il caso di Richard Carapaz che, dopo aver perso alla penultima tappa un Giro che considerava vinto, ha puntato sulla Vuelta per la rivincita, ma sulle strade di Spagna dovrà sfidare proprio colui che l’aveva messo in croce sulla Marmolada, l’australiano Jai Hindley.

In attesa del via della Vuelta il mese di agosto proporrà una serie d’interessanti appuntamenti, anche se – tolta la Vuelta a Burgos – manca una corsa a tappe di specifica preparazione al Giro di Spagna perché quelle previste non sono particolarmente adatte agli scalatori, che invece ad aprile e giugno hanno molte più opportunità di prepararsi al meglio in vista di Giro e Tour.

Pur non presentando grandi salite, interessante si annuncia il tracciato del Giro di Polonia (30 luglio – 5 agosto), la cui 79a edizione sembra una versione “light” della Tirreno-Adriatico, scelta da Carapaz come tappa d’avvicinamento all’appuntamento con la Vuelta. A dare il “la” alla corsa polacca sarà una tappa di quasi 220 Km che si correrà tra Kielce e la storica città di Lublino, dove l’arrivo sarà allo sprint tra quei velocisti che non saranno stati respinti dallo strappo all’8% di pendenza massima che s’incontrerà all’interno dell’ultimo chilometro. Dopo la Chełm – Zamość, altra occasione per le ruote veloci, inizierà una serie di tre movimentate frazioni collinari al termine della quale si disputerà – al penultimo giorno di gara – una cronoscalata atipica che dovrebbe risultare decisiva per la vittoria finale. Non si dovrà, però, sottovalutare questo trittico che sarà aperto dalla tappa più lunga dell’edizione 2022, quasi 240 Km per pedalare da Kraśnik a Przemyśl, dove l’arrivo sarà posto in vetta a un doppio strappo (500 metri al 6.8%, tratto intermedio in quota e poi gli 800 metri finali al 10.5%) che fu proposto anche l’anno scorso, quando su questo traguardo s’impose il portoghese João Almeida: identici saranno anche i chilometri precedenti il finale, con tre brevi ascese da superare consecutivamente, sulle quali spicca quella diretta al santuario di Kalwaria Pacławska (2.1 Km al 9.2%). La Lesko – Sanok avrà, invece, l’aspetto delle tappe collinari meno impegnative della “Corsa dei due mari”, anche se i suoi 179 Km non saranno comunque una passeggiata per via dei quasi 2600 metri di dislivello da superare (400 in meno rispetto alla tappa di Torino del Giro), spalmati su di una quindicina di brevi ascese (la più lunga sarà di quasi 5 Km) non particolarmente pendenti. Simile ma leggermente più accidentata sarà la successiva Łańcut – Rzeszów (178 Km), tappa che precederà di ventiquattrore la frazione regina, la cronometro in salita da Gronków, villaggio rurale della cittadina di Nowy Targ, alla piccola stazione di sport invernali di Rusiński, situata a 929 metri di quota nel territorio municipale della località termale di Bukowina Tatrzańska, che così – pur con un finale di tappa inedito – ospiterà un arrivo della corsa polacca per il dodicesimo anno consecutivo. Abbiamo parlato di cronoscalata atipica perché degli 11.8 Km in programma i primi otto saranno in dolce falsopiano, salita vera s’incontrerà solamente nei successivi 2.2 Km al 6.1% per poi ritrovare il falsopiano nei 200 metri che precederanno lo scollinamento, superato il quale si dovranno poi percorrere quasi 1500 metri in quota, tra lieve discesa e pianura, per raggiungere la zona del traguardo. L’indomani l’atto conclusivo sarà rappresentato dalla Valsir – Cracovia, frazione di 178 Km che rappresenterà la terza opportunità riservata ai velocisti.

In parallelo al Polonia si correrà la Vuelta a Burgos (2-6 agosto), la cui 44a edizione sicuramente calamiterà gli interessi degli appassionati italiani per la presenza di Vincenzo Nibali, il quale poi andrà a disputare anche l’altra Vuelta, quella principale e una delle ultime corse della carriera dello “Squalo”. Per quanto riguarda le difficoltà altimetriche sono state confermate le tre ascese che sono inserite in “pianta stabile” nel percorso dal 2017, il Picón Blanco, le Lagunas de Neila e lo strappo del castello di Burgos, 900 metri al 5.3% in cima ai quali terminerà la prima tappa, un circuito di 153 Km e un finale che negli scorsi anni ha visto imporsi corridori del calibro di Mikel Landa e dei nostri Francesco Gavazzi e Giacomo Nizzolo, a conferma che anche i velocisti più resistenti possono far bene su questo traguardo. Anche nelle altre giornate a loro dedicate non avranno vita facile gli sprinter e così nel finale della successiva Vivar del Cid – Villadiego (158 Km) si dovrà superare a 5.5 Km dall’arrivo un dentello di 1600 metri al 5% che sembra pensato proprio per rompere le uova nel paniere delle squadre dei velocisti. I quasi 8 Km al 9.2% del Picón Blanco saranno il “faro” della terza tappa e, come già capitato l’anno scorso e a differenze delle edizioni passate, non si affronteranno come arrivo di tappa ma come GPM di passaggio, inseriti a 37 Km dalla conclusione della Quintana Martín Galíndez – Villarcayo. Un altro traguardo progettato per far tribolare i velocisti sarà quello della successiva frazione che da Torresandino condurrà in 169 Km all’area archeologica della colonia romana di Clunia Sulpicia, dove attenderà i corridori una rampa finale non ripida (media del 4.9%) che in passato ha sempre creato un po’ di scompiglio, respingendo i velocisti meno resistenti e portando anche gli uomini di classifica a sgomitare per la vittoria, talvolta anche riuscendo a guadagnare qualche secondo. Per ultima si disputerà la tappa più impegnativa che, dopo il via da Lerma, si concluderà 170 Km più avanti ai 1872 metri delle Lagunas de Neila, in vetta all’ascesa simbolo della corsa iberica, 12 Km al 6.2%, dei quali gli ultimi tre al 9.7%.

La settimana di Ferragosto qualcuno la trascorrerà al “fresco” poiché è in programma l’Arctic Race of Norway (11-14 agosto), la cui nona edizione è stata disegnata – per la prima volta nella storia di questa giovane corsa – interamente a sud del circolo polare artico. Sarà la cittadina di Mo i Rana ad accogliere partenza e arrivo della prima frazione, un circuito di 185 Km che dovrebbe favorire la vittoria di un velocista nonostante la presenza di due ascese di 1a e 2a categoria. Ancor più alla portata dei velocisti sarà la successiva Mosjøen – Brønnøysund, dopo la quale si disputeranno le due tappe chiave dell’edizione 2022, con la prima che scatterà da Namsos per concludersi a Levanger, dove il traguardo sarà posto al termine dell’ascesa della Skallstuggu summit, 3700 metri al 6% contenenti un muro di 1000 metri al 10.5% di pendenza media che termina poco prima dello striscione dell’ultimo chilometro. Considerata la brevità dell’ascesa i distacchi che potrà infliggere saranno giocoforza contenuti, rimandando il verdetto finale alla salita della Tyholt Tower (1.5 Km al 7.5%), che l’indomani dovrà essere ripetuta quattro volte nel circuito della conclusiva tappa di Trondheim, l’ultima quando mancheranno 5.5 Km al traguardo.

La vigilia di Ferragosto sarà, invece, il giorno del campionato europeo riservato alla categoria professionisti, quest’anno eccezionalmente disgiunto dai campionati delle altre categorie (donne élite escluse), che si sono svolti nel mese di luglio in Portogallo e nei quali l’Italia ha conquistato sei medaglie (due di bronzo, tre d’argento e l’oro nella cronometro a squadre mista junior). Questa gara, che l’Italia conquista ininterrottamente dal 2019 (nell’ordine con Matteo Trentin, Elia Viviani, Giacomo Nizzolo e Sonny Colbrelli) nel 2022 finirà nel palmarès di un velocista perché il tracciato disegnato per quasi 209 Km tra Murnau am Staffelsee e Monaco di Baviera presenta solo due brevi salite, inserite nel tratto in linea, mentre totalmente pianeggiante sarà il circuito finale, lungo 13 Km e mezzo e da ripetere cinque volte. La rassegna proseguirà poi con le cronometro (in programma il 17 agosto sul piatto circuito di Fürstenfeldbruck) e con la gara su strada delle donne élite, che pure si disputerà a Monaco (con partenza da Landsberg am Lech) la domenica successiva.

Nel frattempo il calendario UCI ProSeries proseguirà con la 32a edizione del Giro di Danimarca (16-20 agosto), che quest’anno presenterà la novità dell’assenza nel tracciato della cittadina di Frederiksberg, che fin dalla seconda edizione – con un paio di rare eccezioni – era la sede d’arrivo della tappa conclusiva. La corsa scandinava prenderà le mosse con una frazione prevalentemente pianeggiante di 222 km che porterà il gruppo da Allerød a Køge e che, a meno di sorprese (il vento da queste parti spesso provoca parecchia selezione), non dovrebbe sfuggire ai velocisti. Diverso il discorso per la tappa successiva, poiché inevitabilmente lascerà un profondo segno in classifica la cronometro di Assens, 12 Km e 200 metri privi di qualsivoglia difficoltà altimetrica che gli specialisti si berranno tutto d’un fiato. Molto insidiosa si annuncia la seguente Otterup – Herning, i cui 239 Km (si tratterà della frazione più lunga) saranno infarciti di 10 settori di strada sterrata, l’ultimo dei quali però collocato molto distante dal traguardo di Herning, conosciuto in gruppo perché dal 1992 ospita l’omonimo Gran Premio ciclistico, il cui percorso è proprio caratterizzato da diversi tratti da percorrere lontano dall’asfalto. Un altro centro noto per una sua corsa ciclistica è Skive, che accoglierà il via della penultima tappa, destinata a tornarvi dopo aver percorso un anello di 167 Km che rappresenterà la seconda e ultima opportunità di andare a segno per i velocisti. La conclusiva Give – Vejle, infatti, non sarà la classifica passerella di fine corsa per via di un circuito finale di 10 Km da ripetere cinque che potrebbe anche rivelarsi decisivo per la vittoria finale, con il traguardo posto in vetta al muro del “mulino a vento”, 300 metri al 12.7% di pendenza media.

In questo stesso periodo si svolgerà anche il Tour de l’Avenir (18-28 agosto), versione “baby” del Tour de France riservata agli Under23 che l’anno prossimo potrebbe essere affiancata da una corsa riservata alla neonata categoria “donne U23”. Subito avvertiamo che il percorso della corsa francese nulla avrà a che spartire con il nostrano Giro d’Italia giovani, disputato a giugno e caratterizzato da un tracciato molto più duro e avvincente, mentre i transalpini hanno disegnato la loro corsa con mano piuttosto tenera, diversa anche da quella che ha progettato il Tour de France Femmes. Si comincerà con un “prélude” di 3.9 Km, altro modo per definire il velocissimo prologo (sole 7 curve e percorso pianeggiante) che assegnerà la prima maglia gialla in quel di La Roche-sur-Yon, attorno alla quale si snoderà anche la successiva frazione, prima di quattro tappe consecutive riservate ai velocisti, che avranno i traguardi fissati a Civray, La Trimouille e Chaillac (non propriamente adatti agli sprinter puri gli ultimi tre per la presenza di una lieve pendenza nel finale). Si cambierà decisamente marcia con la quinta tappa, la cronometro a squadre che è diventa una presenza fissa al Tour de l’Avenir a partire dal 2018 e che quest’anno si svolgerà sulla distanza di 28 Km tra i centri di Gueugnon e Saint-Vallier, su di un tracciato quasi totalmente pianeggiante. Seguirà a ruota l’unica frazione collinare inserita nel percorso, anche sul sito ufficiale è stata troppo pomposamente definita di montagna la tappa che si snoderà tra Saint-Amour e Oyonnax e nel corso della quale non si salirà oltre i 680 metri della Côte de Ceyssiat, ultima e più difficile (3.5 Km al 6.4%) delle otto brevi ascese che movimentano un tracciato comunque insidioso, ideale per imbastire inattese imboscate il giorno successivo la dispendiosa cronosquadre. Le montagne vere inizieranno 48 ore più tardi, dopo il giorno di riposo che il gruppo osserverà a Thonon-les-Bains, celebre località termale affacciata sul lago di Ginevra. Da quest’ultima scatterà il primo atto del trittico decisivo, che prevede l’arrivo in salita a Saint-François-Longchamp, 15 Km all’8% che coincidono con la prima parte dell’ascesa al mitico Col de la Madeleine. In vetta a quest’ultimo si scollinerà l’indomani nel corso della Ugine – La Toussuire, la tappa nel complesso più difficile, che proporrà il traguardo al termine della salita di 15.5 Km al 7% che è stata tre volte sede d’arrivo al Tour dei “grandi”, l’ultima nel 2015 quando lassù s’impose Vincenzo Nibali. Ancor più in alto si salirà nel corso della conclusiva Bessans – Villaroger perché prima di arrivare al traguardo in quota (ultimi 5 Km al 6.4%) bisognerà arrampicarsi fino a 2770 metri del Col de l’Iseran (13 Km al 7.8%), valico che supera in altezza anche il primato del nostro Passo dello Stelvio.

Cominceranno intanto a rombare i motori in vista dei campionati del mondo, che si terranno a fine settembre in Australia, e quei corridori che hanno scelto di prepararsi al mondiale senza passare dalla Vuelta avranno a disposizione due brevi ma intense e non troppo difficili corse a tappe, il Giro di Germania (24-28 agosto) e il Tour of Britain (4-11 settembre), mentre quest’anno non ci sarà la possibilità di usufruire delle strade del Benelex Tour perché la corsa nordeuropea – prevista dal 29 agosto al 4 settembre – è stata cancellata dagli organizzatori a causa dell’eccessivo affollamento di gare in calendario e rinviata al 2023 in una nuova collocazione ancora non annunciata. L’edizione 2022 della corsa tedesca vedrà il ritorno nel tracciato di una tappa a cronometro, disputata l’ultima volta nel 2008, e si tratterà del cronoprologo di 2.7 Km che si svolgerà sulle strade di Weimar. Dalla medesima cittadina si ripartirà alla volta di Meiningen, dove si arriverà al termine di 172 Km movimentati da alcune salite che non dovrebbero impedire l’arrivo allo sprint. Fa gola ai finisseur, invece, il traguardo del giorno successivo a Marburgo, preceduto da una “selva” di piccole colline che, seppur prive d’inclinazioni particolarmente significative, costituiranno un invito a nozze per i virtuosi dei “colpi dei fucile”. Non ci sarà solo il ritorno della crono nel tracciato perché questa edizione tornerà a proporre dopo diversi anni un arrivo in salita, previsto sulle pendici della Schauinsland, montagna della celebre Foresta Nera che si raggiungerà in 150 Km partendo da Friburgo in Brisgovia e arrampicandosi sino a 1200 metri di quota negli ultimi 12 Km, caratterizzati da una pendenza media del 6.5% e immediatamente preceduti dallo strappo del Luisenhöhe (poco meno di 4 Km al 7.2%). Se le pendenze della Schauinsland non avranno scavato solchi troppo profondi e ci fosse ancora un margine d’incertezza sulla vittoria finale ci si giocherà tutto nella conclusiva Schiltach – Stoccarda di 188 Km, che prevede un circuito finale di 10.5 Km con la triplice ascesa all’Herdweg (1300 metri al 7.8%), la salita che caratterizzò il percorso dei campionati del mondo del 2007, vinti da Paolo Bettini.

Il Giro della Gran Bretagna, invece, si disputerà su di un percorso geograficamente inverso rispetto a quello dello scorso anno, quando la corsa partì dalla Cornovaglia per terminare nella cittadina scozzese di Aberdeen. Stavolta quest’ultima sarà la sede di partenza della prima frazione, subito destinata a vedere in azione i corridori che puntano al successo finale perché l’arrivo sarà previsto nella piccola stazione di sport invernali del Glenshee Ski Centre, affrontata un’ascesa finale di 2.8 Km al 5.6%. Il gruppo si fermerà in Scozia anche per la tappa numero due, che porterà il gruppo da Hawick a Duns con un percorso di 175 Km privo di particolari difficoltà fino a 28 Km dall’arrivo, quando inizierà un ottovolante costituito da tre brevi e facili collinette consecutive (la più impegnativa di 1.7 Km al 6.2%, la più vicino all’arrivo da superare a 7 Km dal traguardo).  Le rimanenti frazioni si svolgeranno sulle strade dell’Inghilterra (rimarrà escluso dal tracciato il Galles, che lo scorso anno ospitò le due tappe più impegnative della corsa), che accoglierà la corsa britannica con la Durham – Sunderland (164 Km), prima occasione riservate ai velocisti. Un arrivo allo sprint ristretto, invece, l’indomani porrà termine della Redcar – Duncombe Park (149.5 Km) per vie delle due collinette che gli organizzatori hanno collocato nel finale: quella di Carlton Bank – da superare a 26 Km dall’arrivo – è in concreto un muro di 1800 metri al 10.7% mentre quella di Newgate Bank (1500 metri al 7.2%), che si dovrà scavalcare a 8.5 Km dal traguardo, sarà coronata dall’ultimo dei tre traguardi volanti giornalieri. La successiva West Bridgford – Mansfield (187 Km) sarà totalmente pianeggiante e nuovamente favorevole alle “ruote veloci” poi, in continuo alternarsi di scenari differenti, si correrà la Tewkesbury – Gloucester (171 Km), nel complesso poco impegnativa ma il cui finale stuzzicherà i pretendenti alla vittoria finale per la presenza di due brevi ma non semplicissime salite piazzate al punto giusto, negli ultimi 27 Km: la prima è la Crawley Hill, 1700 metri al 7.7% contenenti un muretto di 600 metri all’11% di pendenza media; successivamente un ulteriore scoglio di 2 Km al 6.2% dovrà essere superato quando al traguardo mancheranno poco meno di dieci chilometri. Dopo la West Bay – Ferndown, terzo e ultimo appuntamento segnato sull’agenda dei velocisti, il Tour of Britain sbarcherà per la prima volta nella storia sull’isola di Wight per una tappa finale disegnata nel bel mezzo del canale della Manica e insidiosa più per i ventagli e le conseguenti fratture nel gruppo che potrebbero innescarsi che per il suo disegno altimetrico. Non saranno comunque una passerella i 149 Km che da Ryde, il centro principale dell’isola, condurranno al traguardo, situato presso gli spettacolari faraglioni soprannominati The Needles (letteralmente “gli aghi”), percorsa una salita finale di 2 Km i cui 400 metri conclusivi presentano una pendenza media del 9.6%.

Poi tutti a pensare ai campionati del mondo di ciclismo, che per il 2022 sono stati assegnati a Wollongong, cittadina australiana del Nuovo Galles del Sud situata a un’ottantina di chilometri a sud di Sidney e affacciata sull’Oceano Pacifico. Ad aprire la rassegna iridata saranno il 18 settembre le cronometro riservate alle categorie élite con donne e uomini che per la prima volta nella storia del mondiale gareggeranno nello stesso giorno e sullo stesso percorso, un circuito cittadino di circa 17 Km che dovrà essere ripetuto due volte e la cui unica difficoltà altimetrica sarà lo strappo che conduce nel quartiere di Mount Lousey, mezzo chilometro al 6.5% di pendenza media. Il programma delle prove contro il tempo proseguirà il 19 con la gara Under23 e il 20 con quelle destinate agli juniores (uomini e donne), sempre sullo stesso percorso dei “grandi” ma in versione accorciata (lo strappo sarà comunque sempre presente). Dopo la gara “mixed relay” del 21 settembre (cronometro a squadre per nazionali mista, con formazioni composte di atleti di entrambi i sessi) una giornata di stacco permetterà ai corridori di prendere le misure del circuito delle prove su strada, che si svolgeranno tra il 23 e il 25 settembre, la data della gara più attesa, quella destinata agli uomini élite. Mentre i corridori delle altre categorie non lasceranno mai Wollongong, i professionisti prenderanno il via dal centro di Helensburgh e dovranno percorrere un tratto in linea pianeggiante di una trentina di chilometri prima di transitare per la prima volta sulla linea del traguardo e affrontare un primo giro di circuito di 34 Km che prevede l’ascesa sino ai 463 metri del Mount Keira (7.6 Km al 5.7%). Terminato quest’anello – del quale è prevista solo questa tornata – si andrà a imboccare il circuito iridato vero e proprio, lungo 17 Km e 500 metri, che presenta due brevi salite consecutive, lo stesso strappo di mezzo chilometro affrontato nelle crono e, immediatamente dopo, quello molto più impegnativo del Mount Pleasant, un chilometro esatto all’8.7% reso più impegnativo dal fatto che la strada è quasi totalmente dritta, spezzata da rare curve. Quando si sarà superata per l’ultima volta quest’asperità mancheranno soli 8 Km al traguardo di un mondiale che il commissario tecnico della nazionale italiana Daniele Bennati ha definito adatto a corridori come l’olandese Mathieu van der Poel, l’eritreo Biniam Girmay e il campione del mondo in carica, il francese Julian Alaphilippe. Gli azzurri, invece, punteranno sul toscano Alberto Bettiol.

Mauro Facoltosi

I SITI WEB DELLA CORSE

Tour de Pologne

www.tourdepologne.pl/en/

Vuelta a Burgos

www.vueltaburgos.com/es/

Arctic Race of Norway

www.arctic-race-of-norway.com/en/

Campionati europei

www.munich2022.com/en/road-cycling

PostNord Danmark Rundt

https://postnorddanmarkrundt.dk/

Tour de l’Avenir

https://tourdelavenir.com/en/

Vuelta a España

www.lavuelta.es/en/

Deutschland Tour

www.deutschland-tour.com/en/home

Tour of Britain

www.tourofbritain.co.uk/

Campionati del mondo

https://wollongong2022.com.au/

Le Lagunas de Neila, sede darrivo della tappa regina della Vuelta a Burgos (wikipedia)

Le Lagunas de Neila, sede d'arrivo della tappa regina della Vuelta a Burgos (wikipedia)

IL PAGELLONE DEL TOUR 2022. PROMOSSI E BOCCIATI DI UN’EDIZIONE DIVERTENTE

luglio 25, 2022 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Il Tour 2022 ci ha appassionato per tre settimane offrendoci uno spettacolo entusiasmante con il duello tra Vingegaard e Pogacar. Siamo certi che ne rivedremo altri, anche più appassionanti, sempre che lo sloveno calcoli un po’ meglio la tattica tappa per tappa e non si faccia prendere dalla voglia di strafare. Certo, anche se qualche piccolo rinforzo nell’UAE Team Emirates sarebbe lecito chiedere…

Team Jumbo Visma. Dimostra di essere la squadra più forte del Tour 2022 schierando due capitani e il ciclista attualmente più completo in circolazione. Fa sfogare gli avversari nella prima settimana per poi sferrare l’attacco decisivo sui Pirenei che di fatto consegna il Tour a Vingegaard. I ritiri di Roglic e di Kruijswijk alla vigilia dei Pirenei non la impensieriscono minimamente, anzi vince tre tappe consecutive (18, 19 e 20) con Vingegaard, Laporte e Van Aert, che si sommano alle altre tre (due di Van Aert ed una di Vingegaard), risultando la squadra con più vittorie di tappe. Voto 9.5

Team INEOS Grenadiers. Ai nastri di partenza appare la più omogenea e meglio assortita delle ventidue squadre in gara. Eppure si vede poco in testa a tirare nelle tappe che contano. Alla fine possiamo dire che abbia svolto il ‘compitino’, avendo ottenuto una vittoria di tappa con Thomas Pidcock e due ciclisti nella top ten finale (Geraint Thomas terzo ed Adam Yates decimo). Vince la classifica a squadre ma lascia l’impressione che le manca qualcosa. Voto 7.5

UAE Team Emirates. Pur avendo il fenomeno da battere, parte da Copenhagen qualche gradino sotto sia al Team Jumbo Visma che al Team INEOS Grenadiers. Perde abbastanza presto due pedine importanti per Pogacar come Vegard Stake Laengen (tappa 8) e George Bennett (Tappa 10) e si fa sorprendere nella tappa del Col du Granon dai continui attacchi del Team Jumbo Visma. Sui Pirenei, dopo il ritiro di Rafal Majka e Marc Soler, sono Mikkel Bjerg e Brandon McNulty a tirare la carretta ma ormai i giochi sono fatti. Voto 7

Team Bahrain Victorious e Team Movistar. Squadre costruite su Caruso e su Mas, non danno mai l’impressione di poter dire la loro e faticano anche a stare a ruota di UAE Team Emirates e Team Jumbo Visma. Proprio Mas e Caruso sono costretti al ritiro causa covid e si prova allora ad andare in fuga con risultati deludenti. Segnaliamo soltanto qualche top ten con Carlos Verona, Luis Leon Sanchez e Dylan Teuns. Voto 5

Jonas Vingegaard. Dopo una prima settimana corsa in modo accorto, emerge prepotentemente – grazie all’aiuto della squadra – nell’undicesima tappa. Sul Col du Granon stacca Pogacar, caduto nel trappolone, e si invola verso la prima vittoria di tappa indossando la maglia gialla che porterà fino a Parigi. Ciliegina sulla torta la vittoria bis ad Hautacam che decreta definitivamente la sua superiorità nei confronti dell’avversario diretto. Voto 9

Tadej Pogacar. Nella prima settimana sembra poter vincere in scioltezza il terzo Tour consecutivo. Vince con apparente facilità a Longwy e sulla Planche des Belle Filles. Ma la voglia di strafare e di stravincere lo fa cadere nella trappola ordita dal Team Jumbo Visma nella fatidica undicesima tappa, in cui rispondendo in prima persona agli attacchi degli avversari, spompa la sua squadra ed anche se stesso, non riuscendo a tenere le ruote di Vingeggard nell’ascesa del Granon. Ottiene la terza vittoria di tappa a Peyragudes quando ormai non ha più margine per scalfire il primo posto del danese. Voto 8.

Geraint Thomas. Dopo la vittoria nel Giro di Svizzera parte con i gradi di capitano
dell’INEOS. E’ l’unico a mantenere, nello svolgimento del Tour, una distanza non incolmabile da Vingegaard e Pogacar. Quanto meno, è sempre l’ultimo a staccarsi dalla ruota dei due avversari principali. Coglie un podio finale che a conti fatti, e soprattutto a 36 anni suonati, gli va più che bene. Voto 7.5

David Gaudu. Oltre 13 minuti e mezzo di ritardo da Vingegaard sono un’enormità, ma il francese della Groupama FDJ riesce a chiudere al quarto posto in classifica generale ottenendo il miglior risultato alla Grande Boucle della sua carriera. Voto 7.

Yves Lampaert. Sorprende tutti nella cronometro iniziale di Copenhagen ed indossa la prima maglia gialla, consegnando alla Quick Step Alpha Vinyl l’unica vittoria di tappa, in assenza di Julian Alaphilippe. Voto 7.

Aleksandr Vlasov. Dopo un inizio difficile con la caduta nella sesta tappa che lo condiziona per il resto della corsa, stringe i denti e proprio nella cronometro finale riesce a entrare nella top five della generale. Considerata la condizione pre Tour, poteva ambire alla top 3. Ci riproverà. Voto 7.

Jasper Philipsen. Delle cinque volate a ranghi compatti del Tour 2022, ne vince due, tra cui la passerella finale sugli Champs Elysées. All’attivo anche due secondi posti ed un terzo posto. Voto 7.5.

Wout van Aert. Dimostra di essere il ciclista più completo in circolazione. Vince volate di gruppo, volate ristrette, cronometro. Tre tappe in totale per il fenomeno belga, a cui vanno sommati diversi piazzamenti. Una maglia verde che ipoteca praticamente nella prima settimana di corsa. Con le vittorie della quarta e dell’ottava tappa. E’ d’aiuto a Vingegaard anche nelle tappe più dure, specialmente in quella dell’Hautacam, dove contribuisce alla vittoria del danese andando in fuga e guidandolo per un paio di km sulla salita finale prima dell’attacco del danese. Due giorni dopo, vincerà nettamente la cronometro di Rocamadour. Voto 9.

Primoz Roglic. Parte con i gradi di co-capitano insieme a Jonas Vingegaard ma il ritardo accumulato e le cadute accusate nella sesta tappa lo tagliano fuori dalla lotta per la classifica generale. Si reinventa gregario contribuendo alla tattica aggressiva che vede la Jumbo Visma premiata nella tappa del Col du Granon. Si ritira dopo la quattordicesima tappa e lo rivedremo alla Vuelta dove sarà quasi certamente capitano unico della formazione olandese. Voto 6.5

Alberto Bettiol. Il ciclista che più di tutti ha fatto sperare in una vittoria di tappa italiana al Tour dopo tre anni. Il toscano trova la fuga giusta nella quattordicesima tappa che si conclude a Mende su un muro davvero impegnativo. Bettiol supera il battistrada Matthews e sembra capace di allungare ma l’australiano non demorde e riprende la testa della corsa, andando a vincere e relegando Bettiol alla seconda posizione. Voto 6

Filippo Ganna. Delude nelle cronometro di apertura e di chiusura uscendo in entrambe dal podio. Se nella cronometro di Copenhagen il meteo e la foratura avevano giocato un ruolo importante, nella cronometro di Rocamadour, adatta alle sue caratteristiche, possiamo dire che il piemontese ha deluso nettamente. Si rifarà agli Europei? Vedremo. Per il resto, lavora per l’INEOS dando un costante apporto ai capitani. Voto 5

Luigi Giglio

Il podio finale del Tour 2022 (foto: Michael Steele/Getty Images)

Il podio finale del Tour 2022 (foto: Michael Steele/Getty Images)

IL TOUR CHE VERRÀ (e altro ancora)

luglio 25, 2022 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche l’anno prossimo il Tour de France scatterà fuori dai confini nazionali. L’edizione 2023 della Grande Boucle, infatti, prenderà il via da Bilbao e si fermerà per quasi tre giorni nei Paesi Baschi

Per un Tour che muore ce n’è uno che si appresta a venire al mondo. La data del “parto” non è ancora stata fissata ma sicuramente sarà un giorno del prossimo autunno, verosimilmente ad ottobre; nel frattempo già da parecchio si conoscono i dettagli del “Grand Départ” perchè a gennaio sono state svelate le prime due tappe e mezza dell’edizione 2023 e si tratterà ancora di una partenza dall’estero. Dopo la Danimarca toccherà, per la seconda volta nella storia, alla Spagna e per la precisione ai Paesi Baschi, dai quali la corsa francese era già salpata nel 1992, quando la città di San Sebastián aveva ospitato prologo e prima tappa, rispettivamente conquistate da Miguel Indurain e dal francese Dominique Arnould. Tra dodici mesi sarà Bilbao a tenere a battesimo la 110a edizione del Tour e si tratterà di un battesimo di fuoco perchè la prima tappa, un circuito di 185 Km, proporrà più di 3000 metri di dislivello e una decina di brevi salite, le più interessanti delle quali saranno le ultime due, il muro della Côte de Pike (2 Km al 9.8% con gli ultimi mille metri al 13% medio) e lo strappo di 1 Km al 5.4% in cima al quale sarà collocato il traguardo. I tremila metri di dislivello li sfiorerà anche la seconda frazione, che muoverà dal capoluogo dei Paesi Baschi, Vitoria-Gasteiz, in direzione di San Sebastián, dove si giungerà dopo aver percorso 210 Km ed aver affrontato, tra le altre ascese, il mitico Alto de Jaizkibel (8.2 Km al 5.2% con gli ultimi 3.7 Km al 7.1%). L’indomani la cittadina di Amorebieta ospiterà la partenza della terza tappa, della quale al momento sono stati svelati solo i primi 140 Km, quelli che si dovranno percorrere per arrivare al valico di frontiera di Irun: il resto del tracciato sarà presentato in autunno anche se, con tutta probabilità, questa frazione potrebbe terminare a Bayonne. Quanto alla montagne è molto probabile che stavolta si affrontino prima i Pirenei delle Alpi, che nelle ultime due edizioni del Tour era state scalate nella prima parte della corsa.

RASSEGNA STAMPA

Tour, Vingegaard re a Parigi. Pogacar dà spettacolo, ma l’ultima tappa va a Philipsen

Gazzetta dello Sport – Italia

Philpsenu parada šampionov, Vingegaardu Tour – Poraz je najboljša šola – Tadej Pogačar se bo vrnil po rumeno majico

Delo – Slovenia

Et øjeblik på en parkerings­plads i midten af ingenting sagde mere om Vingegaard end tre ugers interviews – Macron, Kronprinsen og Elkjær: Lykønskningerne vælter ind til Jonas Vingegaard – Hvis det ikke er den største danske idrætspræstation nogensinde, så er det godt nok tæt på – Jubelfesten: Vingegaard taber tid med et stort smil – Officielt: Jonas Vingegaard vinder Tour de France

Politiken – Danimarca

Jonas Vingegaard seals Tour de France after Jasper Philipsen powers to stage win on Champs-Elysees

The Daily Telegraph – Regno Unito

Jonas des as

L’Équipe – Francia

París tiene nuevo rey

AS – Spagna

De Tour is van ons! Jasper Philipsen wint koninklijke spurt op de Champs-Elysées, zesde Belgische ritzege in Parijs – Gele trui Jonas Vingegaard vol lof over Wout van Aert tijdens slotceremonie Tour de France: “Hij is de beste renner ter wereld” – Jumbo-Visma ziet ijzersterke Tour de France bekroond worden met smak prijzengeld: ontdek hier hoeveel elke ploeg verdiende – Wout van Aert blikt tevreden terug op waanzinnig sterke Tour én groene trui: “Onze tactiek heeft goed gewerkt”

Het Nieuwsblad – Belgio

Vingegaard winnaar Tour de France, slotrit gewonnen door Philipsen – Cruciale rol Roglic nauwelijks op waarde geschat

De Telegraaf – Paesi Bassi

Jonas Vingegaard gewinnt die Tour de France

Luxemburger Wort – Lussemburgo

Vingegaards Triumphfahrt in Paris – Philipsen gewinnt den Sprint

Kicker – Germania

Россиянин Власов занял пятое место в общем зачете «Тур де Франс», победил датчанин Винегор

Sport Express – Russia

Jonas Vingegaard wins Tour de France for 1st time

The Globe and Mail – Canada

Jonas Vingegaard Wins Tour de France, Completing His Sudden Ascent to Top

The New York Times – USA

¡Jonas Vingegaard es el nuevo campeón del Tour de Francia!

El Espectador – Colombia

Vingegaard seals maiden Tour de France victory, Ewan the lanterne rouge

The Sydney Morning Herald – Australia

TOURALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della ventunesima ed ultima tappa, Paris La Défense Arena – Parigi (Champs-Élysées)

1° Andreas Kron
2° Mikkel Honore s.t.
3° Jonas Rutsch a 1′20″
4° Maximilian Schachmann s.t.
5° Christopher Juul-Jensen a 2′15″

Miglior italiano Andrea Bagioli, 6° a 2′30″

Classifica generale

1° Caleb Ewan
2° Albert Torres a 4′09″
3° Amund Grøndahl Jansen a 9′15″
4° Reinardt Janse Van Rensburg a 9′17″
5° Frederik Frison a 10′23″

Miglior italiano Luca Mozzato, 33° a 1h21′48″

Maglia nera: Jonas Vingegaard, 135° a 5h40′42″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Pancani: “L’abbraccio tra la maglia bianca di Pogacar e la maglia gialla di Vingegaard”
Garzelli: “Pogacar e Thomas hanno fatto vita dura a Vingegaard”
Garzelli: “Quella vilata fantastica”
Rizzato: “Tre grandi campioni che ci hanno fatto divertire a non posso”
Rizzato: “Estraneità al doping del sé stesso”
Garzelli: “Io ho smesso non tantissimo, nel 2013″
Garzelli: “Questo arco di trionfo che regalerà il successo a Vingegaard”
Rizzato: “Se la sono presa comodi”
Pancani: “Il cerimonale delle premiazioni”
Televideo: “Vicitori di tappa”

CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1992

Sono passati 30 anni dall’impresa di Claudio Chiappucci al Tour del 1992. Riviviamo quell’edizione della corsa francese attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”

21a TAPPA: LA DÉFENSE – PARIGI (222 Km) – 26 LUGLIO 1992

INDURAIN
Sul podio del Tour ancora lo spagnolo: ai suoi lati il combattivo Chiappucci e Bugno, grande sconfitto
Dopo l’accoppiata in rosa e in giallo gli mancano il mondiale e la Sanremo

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): PARIS LA DÉFENSE ARENA – PARIGI

luglio 24, 2022 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Al Tour è arrivato il momento dei saluti con l’immancabile passerella sugli Champs-Élysées

Il Tour è arrivato al suo ultimo atto, la tradizionale passerella conclusiva sugli Champs-Élysées. Prima di sbarcare sulla celebre avenue parigina i corridori dovranno percorrere una cinquantina di chilometri sulle strade dell’hiterland della capitale francese, partendo dalla cittadina di Nanterre dove l’ultimo raduno di partenza si svolgerà presso la Paris La Défense Arena, impianto da 17000 posti inaugurato nel 2017 e che in occasione delle Olimpiadi del 2024 ospiterà le gare di nuoto e le finali di pallanuoto. Nella marcia d’avvicinamento alla “Ville Lumière” si andrà a superare, poco prima dell’ingresso in Parigi, l’ultima salita dell’edizione 2022, la breve Côte du Pavé des Gardes, 1300 metri al 6.5% e nessun tratto da percorrere sulle “pietre”, come lascerebbe erroneamente intendere il suo nome. I sampietrini, mischiati all’asfalto, s’incontreranno invece nel tradizionale circuito conclusivo disegnato attorno agli Champs-Élysées, all’Arco di Trionfo e ai giardini delle Tuileries. Otto tornate da 6800 metri cadauna metteranno la parole “FINE” ad una delle edizioni più dure e combattute della Grande Boucle

Il tramonto a Parigi e l’altimetria dell’ultima tappa (Twitter)

Il tramonto a Parigi e l’altimetria dell’ultima tappa (Twitter)

METEO TOUR

Paris La Défense Arena: sole e caldo, 31°C, vento moderato da S (12-14 km/h), umidità al 33%
Côte du Pavé des Gardes (GPM – 43.3 Km): sole e caldo, 30.2°C, vento moderato da S (12-15 km/h), umidità al 36%
Parigi: cielo sereno, 29.9°C, vento moderato da S (12-14 km/h), umidità al 37%

GLI ORARI DEL TOUR

16.00: inizio diretta su Eurosport1
16.45: partenza dalla Paris La Défense Arena
17.15: inizio diretta su RAI2
17.45-17.55: GPM della Côte du Pavé des Gardes
17.55-18.00: ingresso in Parigi
18.10-18.20: primo passaggio dal traguardo
18.30-18.40: traguardo volante al terzo passaggio dall’Haut des Champs-Élysées
19.25.19.45: arrivo a Parigi

RASSEGNA STAMPA

Tour, Van Aert trionfa nella crono. Vingegaard, domani passerella a Parigi

Gazzetta dello Sport – Italia

Jonas Vingegaard ostaja v rumenem, Pogačar v belem

Delo – Slovenia

Ustoppelige Vingegaard stormer ind på champagne-etapen i gult

Politiken – Danimarca

Vingegaard all but seals Tour de France after Van Aert wins stage 20 time trial

The Daily Telegraph – Regno Unito

Le chrono pour Van Aert, le Tour pour Vingegaard

L’Équipe – Francia

Vingegaard se corona con susto

AS – Spagna

Wout van Aert vliegt naar nieuwe zege in tijdrit, eindzege Vingegaard komt niet meer in gevaar

Het Nieuwsblad – Belgio

Tranendal bij Vingegaard en Van Aert na Tour-zege

De Telegraaf – Paesi Bassi

Van Aert gelingt der Etappen-Hattrick

Luxemburger Wort – Lussemburgo

Van Aert gewinnt Zeitfahren – Vingegaard fährt in Gelb nach Paris

Kicker – Germania

Бельгиец ван Арт выиграл 20-й этап «Тур де Франс»

Sport Express – Russia

Wout Van Aert ganó la crono final del Tour de Francia 2022

El Espectador – Colombia

Jonas Vingegaard poised to win Tour de France as Wout van Aert claims time trial

The Sydney Morning Herald (Australia)

TOURALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della ventesima tappa, Lacapelle-Marival – Rocamadour

1° Franck Bonnamour
2° Amund Grøndahl Jansen a 27″
3° Pierre Rolland a 38″
4° Caleb Ewan a 42″
5° Luca Mozzato a 57″

Classifica generale

1° Caleb Ewan
2° Albert Torres a 4′54″
3° Reinardt Janse Van Rensburg a 9′17″
4° Amund Grøndahl Jansen a 10′46″
5° Frederik Frison a 12′12″

Miglior italiano Luca Mozzato, 33° a 1h21′48″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Rizzato: “Ganna va a mettere i piedi sul miglior tempo”
Garzelli: “Nuovi metodo per recuperare”
Garzelli: “Nelle cronometro lungo si bevi”
Garzelli: “Il gomito sinistra”
Garzelli: “Una cromo molto buona”
Pancani: “Vingengaard” (Vingegaard)
Televideo: “Michael Schachmann” (Maximilian)

CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1992

Sono passati 30 anni dall’impresa di Claudio Chiappucci al Tour del 1992. Riviviamo quell’edizione della corsa francese attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”

20a TAPPA: BLOIS – NANTERRE (222 Km) – 25 LUGLIO 1992

SI CHIUDE A PARIGI LA PASSEGGIATA GIALLA DI INDURAIN
La penultima tappa del Tour de France al belga De Clerq che batte in volata l’italiano Vanzella e altri sei compagni di fuga
Il francese Jalabert favorito per lo sprint sugli Champs-Élysées – Chiappucci e Bugno chiudono ai posti d’onore, come un anno fa

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): LACAPELLE-MARIVAL – ROCAMADOUR

luglio 23, 2022 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Seconda e ultima tappa a cronometro per il Tour de France 2022. Alla vigilia della passerella conclusiva di Parigi si dovranno percorrere 41 Km contro il tempo su di un tracciato favorevole agli specialisti sul piano altimetrico, ma le fatiche di un Tour corso a tutta sin dal via di Copenaghen potrebbe costituire per loro un handicap di non poco conto

Ieri a Cahors il francese Christophe Laporte ha interrotto un digiuno di vittorie per i corridori transalpini nella corsa di casa che durava dal 26 giugno dell’anno scorso, quando Julian Alaphilippe si era imposto sul traguardo di Landerneau, prima tappa del Tour 2021. Adesso potrebbe finalmente arrivare l’occasione per un corridore italiano per un successo che ci manca dal 27 luglio del 2019, giorno della vittoria di Vincenzo Nibali a Val Thorens. E quel corridore ha un nome ben preciso: Filippo Ganna. La penultima tappa del Tour sarà, infatti, una cronometro di 41 Km – una distanza, tra l’altro, divenuta poco abituale nelle stagioni più recenti – e il piemontese è una delle eccellenze della specialità, anche se si troverà a fare i conti con due avversari di non poco conto: il belga Wout Van Aert – che gli è arrivato vicinissimo nella crono dell’ultimo Delfinato e lo ha preceduto di poco nella tappa che ha dato il via al Tour sulle strade di Copenaghen – e la fatica accumulata nelle tre settimane di un corsa che mai come quest’anno è stata condotta a fortissima andatura, tutti i giorni. Non è un caso che le cronometro inserite nei finali delle grandi corse a tappe presentino un livellamento dei valori e gli specialisti come Ganna non riescano ad esprimersi al massimo delle loro potenzialità. Il tracciato della crono di Rocamadour, poi, non è proprio così scorrevole come lascerebbe suggerire l’altimetria, quasi costantemente pianeggiante nei primi 35 Km, perchè quel tratto sarà movimentato da un’infinita successione di curve che andranno a comporre un mosaico piuttosto tortuoso e poco adatto alle cilindrate di Ganna e soci. Ci sarà, dunque, la possibilità che i tempi dei migliori siano piuttosto ravvicinati al passaggio dall’ultimo dei due punti di cronometraggio e che la crono si decida negli ultimi 5 Km, i più difficili e meno adatti ad un corridore come Filippo. Nei 5000 metri conclusivi si dovranno, infatti, superare in rapida successione due brevi ascese, prima la pedalabile Côte de Magès (1600 metri al 4.7%) e immediatamente dopo quella più impegnativa dell’Hospitalet (1500 metri al 7.8%), che terminerà a soli 300 metri dal traguardo, alle porte dello pittoresco borgo di Rocamadour.

Il borgo di Rocamadour e l’altimetria della ventesima tappa (siviaggia.it)

Il borgo di Rocamadour e l’altimetria della ventesima tappa (siviaggia.it)

METEO TOUR

Lacapelle-Marival – partenza primo corridore: cielo sereno, 22.9°C, vento debole da NW (7-8 km/h), umidità al 60%
Lacapelle-Marival – partenza maglia gialla: cielo sereno, 26.6°C, vento debole da NW (10-11 km/h), umidità al 56%
Rocamadour – arrivo primo corridore:: cielo sereno, 22.7°C, vento debole da NW (4 km/h), umidità al 47%
Rocamadour – arrivo maglia gialla::cielo sereno, 25.9°C, vento debole da NNW (10-11 km/h), umidità al 58%

GLI ORARI DEL TOUR

12.55: inizio diretta su Eurosport1
13.05: partenza del primo corridore (Caleb Ewan) da Lacapalle-Marival
14.05: partenza di Filippo Ganna
14.06: partenza di Mattia Cattaneo
14.45: inizio diretta su RAI2
16.16: partenza di Wout Van Aert
16.56: partenza di Geraint Thomas
16.58: partenza di Tadej Pogacar
17.00: partenza di Jonas Vingegaard
17.50: arrivo di Jonas Vingegaard a Rocamadour

RASSEGNA STAMPA

Laporte beffa i velocisti, finisce il digiuno francese. La Jumbo-Visma domina la corsa

Gazzetta dello Sport – Italia

Laporte je jumbovcem pridirkal še eno zmago

Delo – Slovenia

Succesrig livvagt vinder etapen: Alt gjaldt om at få Jonas sikkert i mål

Politiken – Danimarca

Laporte delivers long-awaited home win on stage 19 of Tour de France

The Daily Telegraph – Regno Unito

Laporte sauve l’honneur

L’Équipe – Francia

Laporte alarga la fiesta

AS – Spagna

Snelle overgangsetappe eindigt in nieuwe ritzege voor Jumbo-Visma, Christophe Laporte verrast peloton

Het Nieuwsblad – Belgio

Weer succes Jumbo-Visma in Tour: Laporte wint 19e etappe

De Telegraaf – Paesi Bassi

Laporte erlöst die französischen Fans

Luxemburger Wort – Lussemburgo

Erster Heimsieg: Laporte lässt Frankreich jubeln

Kicker – Germania

Laporte wins Tour Stage 19 and ends drought for France

The Washington Post – USA

Christophe Laporte ganó la etapa 19 del Tour de Francia 2022

El Espectador – Colombia

The day Vingegaard won the Tour

The Sydney Morning Herald (Australia)

TOURALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della diciannovesima tappa, Castelnau-Magnoac – Cahors

1° Franck Bonnamour
2° Albert Torres a 11′08″
3° Taco van der Hoorn s.t.
4° Pierre Rolland s.t.
5° Chris Hamilton s.t.

Miglior italiano: Giulio Ciccone, 23° a 13′57″

Classifica generale

1° Caleb Ewan
2° Albert Torres a 3′49″
3° Reinardt Janse Van Rensburg a 6′22″
4° Frederik Frison a 10′20″
5° Amund Grøndahl Jansen a 11′01″

Miglior italiano Luca Mozzato, 34° a 1h21′33″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Pancani: “Abbiamo visto di tutti”
Pasqualon: “Bisogna prendere la testa a 5-6 Km dall’arrivo”
Garzelli: “Impostazione della testa della gestione di corsa”
Pancani: “Sei mesi fa, quando siamo partiti da Copenaghen” (il Tour dura tre settimane)
Garzelli: “Trenta chilometri il vantaggio dei tre”
Garzelli: “Le rotonde sono tanti”
Garzelli: “Fantastici il lavoro fatto dai compagni di Laporte”
Garzelli: “6 watt per chilo erano numeri molto dubbiosi”
Garzelli: “Si fa voler bene dall’interno del gruppo”
Televideo: “Rocamadours” (Rocamadour)

CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1992

Sono passati 30 anni dall’impresa di Claudio Chiappucci al Tour del 1992. Riviviamo quell’edizione della corsa francese attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”

19a TAPPA: TOURS – BLOIS (cronometro individuale, 64 Km) – 24 LUGLIO 1992

INDURAIN, SEMPRE LUI. MA BUGNO RIEMERGE
Tour: dopo la cronometro l’italiano è terzo
Chiappucci: “Non è riuscito a doppiarmi” – L’iridato supera Hampsten e Lino

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): CASTELNAU-MAGNOAC – CAHORS

luglio 22, 2022 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Lasciatesi alle spalle le ultime montagne il Tour prende la direzione di Parigi con tappa lunga quasi 190 Km che, a veder l’altimetria, sembrerebbe destinata ad un arrivo allo sprint. Ma, come successo lo scorso anno nella molto simile frazione di Libourne, un gruppo decisamente più stanco del solito potrebbe lasciar carta bianca agli uomini della fuga

Sulla carta la terzultima tappa del Tour 2022 sembra una tranquilla frazione destinata ai velocisti. Di salite ce ne sono un paio, abbastanza facili, piazzate tra i meno 53 e i meno 36 km al traguardo e tale distanza non turba di certo il sonno ai velocisti, per qualcuno dei quali potrebbe però risultare un boccone difficile da digerire la meno pendente rampetta che caratterizza il chilometro finale nel centro di Cahors, la cui inclinazione media è del 2.3%. In condizioni normali questa sarebbe, dunque, una tappa da volata a gruppo sfilacciato, con uno spiraglio aperto ai finisseur, ma qui ci troviamo in una situazione particolare, all’uscita dall’impegnativa tre giorni pirenaica e a gli sgoccioli di un Tour di tre settimane che quest’anno è stato selettivo anche per il gran caldo, per il fatto che si sta andando a tutta sin dalla partenza di Copenaghen e per lo stress indotto dalla pandemia, con la variante Omicron che ha costretto al ritiro diversi corridori. L’anno scorso – in condizioni forse un pelo più clementi – nella stessa collocazione temporale della tappa odierna si era disputata la frazione di Libourne, altimetricamente più gestibile dalla parte delle squadre degli sprinter (le salite erano simili ma molto più lontane dall’arrivo, il traguardo era al termine di un tratto conclusivo pianeggiante), ma le energie profuse fin lì non permisero loro di trovare le forze sufficienti a contrastare la fuga di giornata, che arrivò fino al traguardo con vantaggio “monstre” di 20 minuti, uno scenario che ha ottime probabilità di ripetersi anche in quel di Cahors.

Il Pont Valentré a Cahors e l’altimetria della diciannovesima tappa (peapix.com)

Il Pont Valentré a Cahors e l’altimetria della diciannovesima tappa (peapix.com)

METEO TOUR

Castelnau-Magnoac: poco nuvoloso, 27.9°C (percepiti 30°C), vento moderato da WNW (18-21 km/h), umidità al 63%
Auch (traguardo volante – 38.1 Km): poco nuvoloso, 30°C (percepiti 32°C), vento moderato da WNW (18-21 km/h), umidità al 55%
Cahors : sole e caldo, 32.9°C (percepiti 34°C), vento moderato da WNW (15-17 km/h), umidità al 41%

GLI ORARI DEL TOUR

12.55: inizio diretta su Eurosport1
13.10: partenza da Castelnau-Magnoac
14.00-14.05: traguardo volante di Auch
14.45: inizio diretta su RAI2
16.05-16.25: GPM della Côte de la Cité médiévale de Lauzerte
16.30-16.50: GMP della Côte de Saint-Daunès
17.15-17.40: arrivo a Cahors

RASSEGNA STAMPA

Vingegaard trionfa a Hautacam e ipoteca il Tour. E che fair-play con Pogacar: lo aspetta dopo una caduta!

Gazzetta dello Sport – Italia

Pogačar petkrat napadel, na koncu mu je zmanjkalo moči

Delo – Slovenia

Fænomenale Vingegaard fuldender forrygende ridt med at styrke sit herredømme, udvise storhed og erobre bjergtrøjen

Politiken – Danimarca

Vingegaard wins stage 18 to all but seal Tour title after Pogacar crash drama

The Daily Telegraph – Regno Unito

Vingegaard écrase le Tour

L’Équipe – Francia

Vingegaard sentencia el Tour

AS – Spagna

Pogacar gaat strijdend ten onder, Vingegaard zet orgelpunt met ritwinst op Hautacam

Het Nieuwsblad – Belgio

Vingegaard trekt Tour naar zich toe na machtsvertoon Jumbo-Visma

De Telegraaf – Paesi Bassi

Jonas Vingegaard sorgt für Vorentscheidung

Luxemburger Wort – Lussemburgo

Vingegaard steht vor Gesamtsieg und entreißt Geschke das Bergtrikot

Kicker – Germania

Датчанин Вингегор выиграл 18-й этап «Тур де Франс»

Sport Express – Russia

Vingegaard all but clinches Tour de France with win in Pyrenees

The Globe and Mail – Canada

Jonas Vingegaard drops Pogacar in final Tour mountain test

The Washington Post – USA

El Tour de Francia dijo adiós a la montaña con victoria de Jonas Vingegaard – Erviti, Froome y Caruso dieron positivo al covid-19 y abandonaron el Tour de Francia

El Espectador – Colombia

Vingegaard lets champion catch up after crash but still takes Tour’s final climb

The Sydney Morning Herald (Australia)

TOURALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della diciottesima tappa, Lourdes – Hautacam

1° Jérémy Lecroq
2° Yves Lampaert s.t.
3° Mattia Cattaneo s.t.
4° Fabio Jakobsen s.t.
5° Florian Sénéchal s.t.

Classifica generale

1° Caleb Ewan
2° Reinardt Janse Van Rensburg a 7′09″
3° Frederik Frison a 12′45″
4° Albert Torres a 14′35″
5° Fabio Jakobsen a 19′55″

Miglior italiano Alberto Daniese, 36° a 1h24′21″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Pancani: “Froome il 21 luglio 1913 vinse il suo primo Tour de France” (2013)
Rizzato: “Ciccone si volta per vedere se Pinot lo segua”
Rizzato: “La presenzia di Giulio Ciccone”
Rizzato: “Gruppo che è rimasto di una venticinque di corridori”
Rizzato: “Questo è l’occhio dell’elicottero che spazia”
Garzelli: “Le accelerate di Pogacar vengono risposte con sempre seduto”
Rizzato: “Il quarto quinto della classifica generale”
Garzelli: “Un grande colpo di pedala”
Rizzato: “Immagino cosa stia passando sotto il casco del corridore francese”
Garzelli: “Questa ultima saluta”
Rizzato: “Compagno di scadra”

CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1992

Sono passati 30 anni dall’impresa di Claudio Chiappucci al Tour del 1992. Riviviamo quell’edizione della corsa francese attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”

18a TAPPA: MONTLUÇON – TOURS (212 Km) – 23 LUGLIO 1992

BUGNO LANCIA L’ULTIMA SFIDA
Il grande sconfitto del Tour cerca nella crono di conquistare almeno il terzo posto
“Roba da piangere, ma non mi resta altro” – A Tour successo in volata del francese Marie – Hampsten e Lino davanti a Gianni

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): LOURDES – HAUTACAM

luglio 21, 2022 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

L’ultima occasione in montagna per Pogacar per tentare di ribaltare il verdetto del Col du Granon è proposta allo sloveno dal tappone di Hautacam. L’arrivo in salita che vide vittorioso Nibali nel 2014 sarà affrontato al termine di una frazione che proporrà in precedenza il mitico Aubisque e un colle che sarà affrontato per la prima volta nella storia al Tour, lo Spandelles.

Anche l’ultima tappa di montagna va a pescare nel passato del Tour ma stavolta ci sarà spazio per una novità, una primizia succulenta anche se non assoluta. Nel 2012 alla Route du Sud (corsa che da qualche stagione ha mutato il suo nome in Route d’Occitanie) era stata proposta per la prima (e finora unica) volta in una gara professionistica l’impegnativo Col de Spandelles, 10 Km all’8.3% ancor più selettivi di quel che lasciano intendere i suoi numeri perchè caratterizzati da una sede stradale molto ristretta – anche sul versante della discesa – che metterà in fila i corridori e darà non pochi problemi anche alle ammiraglie al seguito. I corridori l’affronteranno a 33 Km dall’arrivo, stretto tra l’incudine del Col d’Aubisque (16.4 Km al 7.1%) – altro valico che, come l’Aspin scalato ieri, debuttò nel lontano 1910 – e il martello dell’ascesa finale verso Hautacam, 13.6 Km al 7.8% che hanno fatto per la prima volta la comparsa nell’edizione del 1994 e che sono stati affrontati l’ultima volta nel 2014, quando lassù Vincenzo Nibali ottenne la sua quarta e ultima vittoria di tappa nell’edizione che vinse con più di 7 minuti sul secondo classificato, il francese Jean-Christophe Péraud. Tornando alla tappa del 2022, con questi numeri anche un corridore come Vingegaard non dovrà troppo crogiolarsi nella sua “botte di ferro” di classifica perché un clamoroso ribaltone è sempre possibile.

In salita verso Hautacam e l’altimetria della diciottesima tappa (pyreneescyclinglodge.com)

In salita verso Hautacam e l’altimetria della diciottesima tappa (pyreneescyclinglodge.com)

METEO TOUR

Lourdes : cielo sereno, 27.9°C (percepiti 30°C), vento moderato da ENE (10 km/h), umidità al 64%
Gourette (72.1 Km): cielo sereno, 26.7°C, vento debole da SSW (10-16 km/h), umidità al 44%
Argelès-Gazost (124.4 Km): cielo sereno, 28.4°C (percepiti 31°C), vento debole da WNW (4-8 km/h), umidità al 67%
Hautacam : previsioni non disponibili

GLI ORARI DEL TOUR

13.20: inizio diretta su Eurosport1
13.40: partenza da Lourdes
14.45: inizio diretta su RAI2
15.00-15.10: traguardo volante di Laruns e inizio salita Col d’Aubisque
15.40-15.55: GPM del Col d’Aubisque
16.05-16.25: inizio salita Col de Spandelles
16.30-16.55: GPM del Col de Spandelles
16.50-17.20: inizio salita finale
17.25-17.55: arrivo ad Hautacam

RASSEGNA STAMPA

Pogacar attacca e regala il tris, Vingegaard difende la maglia gialla

Gazzetta dello Sport – Italia

Pogačar je zmagal, a pridobil le 4 sekunde proti rumeni majici

Delo – Slovenia

Vingegaard leverer ny storslået opvisning, og nu venter bjerget, hvor Riis triumferede

Politiken – Danimarca

Pogacar pips Vingegaard to stage as Thomas loses time

The Daily Telegraph – Regno Unito

Pogacar gagne l’étape, Vingegaard solide leader

L’Équipe – Francia

Vingegaard es una lapa

AS – Spagna

Pogacar komt na ritzege in Tour niet veel dichter bij Vingegaard, maar blijft optimistisch: “Ik kan de Tour nog steeds winnen”

Het Nieuwsblad – Belgio

Pogacar verslaat Vingegaard in directe confrontatie

De Telegraaf – Paesi Bassi

Angeschlagener Geniets kämpft sich ins Ziel

Luxemburger Wort – Lussemburgo

Kampf der Tour-Giganten: Pogacar ringt im Bergsprint Vingegaard nieder

Kicker – Germania

Словенец Погачар выиграл 17-й этап «Тур де Франс»

Sport Express – Russia

Pogacar wins Stage 17, Vingegaard moves closer to Tour title

The Globe and Mail (Canada)

Tadej Pogacar se quedó con la etapa 17 del Tour de Francia

El Espectador – Colombia

TOURALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della diciassettesima tappa, Saint-Gaudens – Peyragudes

1° Fabio Jakobsen
2° Taco van der Hoorn a 3′47″
3° Kevin Geniets s.t.
4° Dylan Groenewegen a 3′53″
5° Maciej Bodnar a 3′55″

Miglior italiano Alberto Dainese, 28° a 7′56″

Classifica generale

1° Caleb Ewan
2° Reinardt Janse Van Rensburg a 6′48″
3° Frederik Frison a 12′51″
4° Albert Torres a 17′01″
5° Fabio Jakobsen a 22′36″

Miglior italiano Luca Mozzato, 35° a 1h24′57″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Garzelli: “Le discese dei Pirenei spesso gestiscono questo tipo di corsa”
Rizzato: “Vingegaard ha fatto sorpresa l’anno scorso”
Rizzato: “Questi sono i freni a disco che frenano in questi tornanti” (commentando lo stridore dei freni delle auto in discesa)
Rizzato: “Uno ha l’aria più scanzionata”
Garzelli: “Terribile rampa finala”
Rizzato: “Sono staccati di 3 minuti rispetto al podio di Geraint Thomas”

CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1992

Sono passati 30 anni dall’impresa di Claudio Chiappucci al Tour del 1992. Riviviamo quell’edizione della corsa francese attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”

17a TAPPA: LA BOURBOULE – MONTLUÇON (189 Km) – 22 LUGLIO 1992

CHIAPPUCCI DEVE FARE L’INDURAIN
Al Tour scaramucce tra i big, ma alla fine vince per distacco il francese Colotti
L’azzurro annulla una strana fuga dello spagnolo – Il gruppo a 16’

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): SAINT-GAUDENS – PEYRAGUDES

luglio 20, 2022 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

La carovana del Tour si addentra nella catena pirenaica con una frazione che proporrà quattro salite in rapida successione negli ultimi 80 Km: si comincia con lo storico – seppur non durissimo – Col d’Aspin per poi scollinare Hourquette d’Ancizan e Col del Val Louron prima dell’ascesa finale verso Peyragudes

Come la celebre pizza, potrebbe essere ribattezza “Quattro stagioni” la seconda tappa pirenaica per il suo andare a proporre quattro ascese prese da differenti epoche della Grande Boucle. Si comincerà a salire a una cinquantina di chilometri dal via con i 12 Km al 6.5% del versante orientale del Col d’Aspin, uno dei valichi pirenaici della “prima ora”, affrontato sin dal 1910, l’anno nel quale per la prima volta fu proposta una tappa disegnata tra queste montagne. Immediatamente dopo si salirà sull’Hourquette d’Ancizan (8.2 Km al 5.1%) – scoperta recente del Tour, scalata per la prima volta nel 2011 – per poi sbarcare su un colle appartenente al “passato prossimo” della corsa francese: è il Col de Val Louron (10.7 Km al 6.8%), in cima al quale si è transitati per la prima volta nel 1997, anche se già nel 1991 questa salita era stata percorsa fin quasi alla vetta in occasione della tappa terminata presso la poco sottostante e omonima stazione di sport invernali, dove si era imposto il varesino Claudio Chiappucci e Miguel Indurain era andato a vestire per la prima volta in carriera la maglia gialla. Ciclisticamente coetanea dell’Hourquette d’Ancizan è la salita conclusiva verso Peyragudes, sede d’arrivo di una tappa del Tour per la prima volta nel 2012, la cui prima parte è in comune con un altro storico valico del Tour, il Peyresourde. Per arrivarci bisognerà affrontare 8 Km d’ascesa al 7.8%, nulla di particolarmente trascendentale almeno fino al momento di “planare” sul ripidissimo rettilineo d’arrivo di 400 metri al 16%, tracciato – per la terza e ultima volta in questa edizione del Tour – sulla pista dell’Altiport 007, così ribattezzato in ricordo delle riprese qui svoltesi del prologo de “Il domani non muore mai” (1997), diciottesimo film della saga del celebre agente segreto, nell’occasione interpretato dall’attore statunitense Pierce Brosnan.

Peyragudes e l’altimetria della diciassettesima tappa (www.francethisway.com)

Peyragudes e l’altimetria della diciassettesima tappa (www.francethisway.com)

METEO TOUR

Saint-Gaudens: cielo coperto, 21.3°C, vento debole da NNW (5-8 km/h), umidità al 72%
La Barthe-de-Neste (traguardo volante – 32.9 Km): cielo coperto, 20.6°C, vento debole da NE (5 km/h), umidità al 77%
Arreau (inizio salita Col d’Aspin – 53.6 Km): cielo coperto, 20.1°C, vento debole da W (5 km/h), umidità al 93%
Saint-Lary-Soulan (inizio salita Col de Val Louron – 97.3 Km): cielo coperto, 20.5°C, vento debole da W (4 km/h), umidità al 90%
Peyragudes : previsioni non disponibili

GLI ORARI DEL TOUR

13.05: inizio diretta su Eurosport1
13.25: partenza da Saint-Gaudens
14.15-14.25: traguardo volante di La Barthe-de-Neste
14.45: inizio diretta su RAI2
15.10-15.20: GPM del Col d’Aspin
15.35-15.50: GPM dell’Hourquette d’Ancizan
16.00-16.20: inizio salita Col de Val Louron-Azet
16.15-16.40: GPM del Col de Val Louron-Azet
16.35-17.00: inizio salita finale
16.50-17.15: arrivo a Peyragudes

RASSEGNA STAMPA

Sui Pirenei vince Houle, Pogacar attacca ma è nella morsa Vingegaard-Van Aert

Gazzetta dello Sport – Italia

Pogi trikrat napadel rumeno majico, Hugo Houle zmagal

Delo – Slovenia

Vingegaard beholder sin gule trøje og virker ikke mærket efter sit styrt – Bardet er dagens store taber i klassementet

Politiken – Danimarca

Houle wins first Pyrenean stage of Tour de France as Thomas fights to stays in contention

The Daily Telegraph – Regno Unito

Houle chavire d’émotion

L’Équipe – Francia

El Movistar sigue negado

AS – Spagna

Canadees Hugo Houle draagt ritzege op aan overleden broer, Pogacar bestookt Vingegaard zonder succes

Het Nieuwsblad – Belgio

Vingegaard slaat aanvallen Pogacar af, Houle pakt zege

De Telegraaf – Paesi Bassi

Houle sorgt für den nächsten Sieg eines Ausreißers

Luxemburger Wort – Lussemburgo

Houle holt emotionalen Sieg – Geschke weiter im Bergtrikot

Kicker – Germania

Канадец Уль стал победителем 16-го этапа «Тур де Франс»

Sport Express – Russia

Hugo Houle wins Stage 16 of Tour de France, fellow Canadian Michael Woods third

The Globe and Mail (Canada)

Hugo Houle se llevó el primer día del Tour de Francia 2022 en los Pirineos

El Espectador – Colombia

TOURALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della sedicesima tappa, Carcassonne – Foix

1° Caleb Ewan
2° Fabio Jakobsen s.t.
3° Alexander Krieger s.t.
4° Reinardt Janse Van Rensburg s.t.
5° Mattia Cattaneo s.t.

Classifica generale

1° Caleb Ewan
2° Reinardt Janse Van Rensburg a 12′36″
3° Frederik Frison a 13′06″
4° Albert Torres a 22′38″
5° Amund Grøndahl Jansen a 29′30″

Miglior italiano Luca Mozzato, 34° a 1h25′34″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Rizzato: “Ha la capacità di aprire tutto la maglietta”
Rizzato: “Teuns ha questo tipo di terreno ritagliato addosso”
Garzelli: “Da qui a fine traguardo la situazione può evolversi”
Garzelli: “Tatticamente sono stati perfetto”
Televideo: “Vingeggard” (Vingegaard)
Televideo: “Tuens” (Teuns)
Televideo: “Geshke” (Geschke)

CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1992

Sono passati 30 anni dall’impresa di Claudio Chiappucci al Tour del 1992. Riviviamo quell’edizione della corsa francese attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”

16a TAPPA:-SAINT-ÉTIENNE – LA BOURBOULE (212 Km) – 21 LUGLIO 1992

LO MANDA INDURAIN, VIA LIBERA A ROCHE
Chiappucci se ne sta tranquillo e la Maglia Gialla lascia vincere il luogotenente del varesino
Arrivo solitario nella nebbia dopo un uragano, Ekimov a 46” – Oggi i velocisti

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): CARCASSONNE – FOIX

luglio 19, 2022 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Dopo l’ultima giorno di riposo è in programma il “blocco” pireanico, le ultime tre frazioni di montagna dell’edizione 2022 del Tour. Si comincia con la Carcassonne – Foix, la meno facile del trittico ma non certo una passeggiata, soprattutto per la presenza del ripido Col de Péguère a una trentina di chilometri dall’arrivo

È ora di riprendere l’ascensore. Dopo l’ultimo giorno di riposo il Tour riparte con la tre giorni pirenaica, che debutterà con la meno difficile tra le frazioni che ne compongono il trittico. È sbagliato, però, definire poco impegnativa la tappa di Foix poiché si dovrà affrontare il Col de Péguère, salita che gli organizzatori hanno denominato “muro” sulle cartine a causa delle notevoli inclinazioni che la strada proporrà negli ultimi tre chilometri (complessivamente l’ascesa ne misura nove), nei quali la pendenza media non scende mai sotto il 10% e si raggiunge un picco massimo del 18%. Va, però, detto che sul Péguère non è mai successo nulla di particolare, con i corridori poco motivati alla battaglia dai quasi 30 Km che successivamente si dovranno percorrere per andare al traguardo: così andò a finire la tappa terminata a Foix nel 2012 (arrivo della fuga e gruppo con i migliori di classifica tutti assieme a quasi 20 minuti), il cui finale era “gemello” di quello odierno per la presenza subito prima del Péguère dell’ascesa al Port de Lers (11.4 Km al 7%). A rendere la tappa più difficile ci penseranno le condizioni climatiche, con temperature che potranno toccare ancora i 36°C e vento fino a 30 Km/h nelle fasi iniziali.

Il castello di Foix e l’altimetria della sedicesima tappa (www.francethisway.com)

Il castello di Foix e l’altimetria della sedicesima tappa (www.francethisway.com)

METEO TOUR

Carcassonne : sole e caldo, 32.3°C, vento moderato da ESE (30-36 km/h), umidità al 40%
Lavelanet (traguardo volante – 67.8 Km): sole e caldo, 31.8°C, vento debole da NE (10-11 km/h), umidità al 41%
Tarascon-sur-Ariège (97 Km): sole e caldo, 33.4°C, vento debole da NE (5-7 km/h), umidità al 40%
Foix : sole e caldo, 32.8°C, vento debole da ENE (9-12 km/h), umidità al 42%

GLI ORARI DEL TOUR

12.20: inizio diretta su Eurosport1
12.40: partenza da Carcassonne
13.00-13.05: GPM della Côte de Saint-Hilaire
13.35-13.45: GPM del Col de l’Espinas
14.15-14.30: traguardo volante di Lavelanet
14.45: inizio diretta su RAI2
15.45-16.10: GPM del Port de Lers
16.00-16.30: inizio salita Mur de Péguère
16.30-17.00: GPM del Mur de Péguère
17.00-17.30: arrivo a Foix

RASSEGNA STAMPA

Philipsen batte Van Aert in volata. Vingegaard in giallo cade e perde Roglic e Kruijswijk

Gazzetta dello Sport – Italia

Drama z rumeno majico se je srečno končala, Philipsen zmagal

Delo – Slovenia

Vingegaard slipper med skrækken på barsk dag, der koster ham to støtter

Politiken – Danimarca

Jonas Vingegaard stays in yellow but Tour hopes suffer blow with crash and team-mates’ withdrawal

The Daily Telegraph – Regno Unito

Cette fois, Philipsen peut célébrer

L’Équipe – Francia

Un infierno para Vingegaard

AS – Spagna

Eindelijk! Jasper Philipsen heeft zijn eerste zege in de Tour dan toch binnen, voor Van Aert

Het Nieuwsblad – Belgio

Philipsen sprint naar ritzege, Vingegaard met geel naar rustdag – Gaat Roglic zichzelf verlossen van ’Tour-trauma’? – Steven Kruijswijk met breuk bij sleutelbeen uit de Tour

De Telegraaf – Paesi Bassi

Jasper Philipsen gewinnt im Massensprint

Luxemburger Wort – Lussemburgo

Premierensieg für Philipsen – Politts Flucht bei Hitzeschlacht nicht belohnt

Kicker – Germania

Бельгиец Филипсен выиграл 15-й этап «Тур де Франс»

Sport Express – Russia

Jasper Philipsen se quedó con la etapa 15 del Tour de Francia 2022

El Espectador – Colombia

Philipsen wins stage 15 sprint finish as Vingegaard survives tough day

The Sydney Morning Herald – Australia

TOURALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della quindicesima tappa, Rodez – Carcassonne

1° Caleb Ewan
2° Matis Louvel a 2″
3° Taco van der Hoorn s.t.
4° Adrien Petit s.t.
5° Tiesj Benoot s.t.

Miglior italiano Mattia Cattaneo, 11° a 18″

Classifica generale

1° Caleb Ewan
2° Reinardt Janse Van Rensburg a 12′36″
3° Frederik Frison a 13′06″
4° Albert Torres a 22′38″
5° Amund Grøndahl Jansen a 29′30″

Miglior italiano Luca Mozzato, 38° a 1h25′34″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Garzelli: “Inizialmento”
Rizzato: “Il lavoro per abbassare la temperatura di questa squadra” (strada)
Garzelli: “Il tempo viene preso lo stesso tempo del corridore”
Rizzato: “40°C sulle spalle dei corridori”
Garzelli (a Rizzato, che ha seguito il Giro in moto): “Tutti i giri che hai corso in moto”
Garzelli: “L’ex compagno di attacco”
Televideo: “Carcassone” (Carcassonne)
Televideo: “Ammiriglia” (Ammiraglia)
Televideo: “Vingegaar” (Vingegaard)

CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1992

Sono passati 30 anni dall’impresa di Claudio Chiappucci al Tour del 1992. Riviviamo quell’edizione della corsa francese attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”

15a TAPPA: LE BOURG-D’OISANS – SAINT-ÉTIENNE (198 Km) – 20 LUGLIO 1992

CHIOCCIOLI BATTE IL SUO COLPO
Continua in Francia lo show di chi è stato protagonista al Giro d’Italia
Pazza picchiata di “Coppino” in discesa sotto la pioggia – Chiappucci ci prova, ma Indurain non si fa sorprendere – Perini terzo

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): RODEZ – CARCASSONNE

luglio 17, 2022 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Si torna a Carcassone ad un anno dalla vittoria allo sprint di Mark Cavendish, ma ci sono ottime probabilità che stavolta a tagliare per primo la linea d’arrivo non sia un velocisti. I continui saliscendi renderanno molto problematica la tappa da controllare per le loro squadre e anche oggi potrebbe andare in porto la fuga da lontano. Sempre che il gran caldo non costringa l’organizzazione a prendere provvedimenti

Se il caldo non costringerà l’organizzazione ad accorciare la tappa (previsti quasi 40° al traguardo), come recentemente successo alla Route d’Occitanie, questa sarà la seconda frazione più lunga dell’edizione 2002 del Tour, una delle tre a superare la distanza di 200 Km. L’arrivo sarà a Carcassonne, sullo stesso rettilineo dove dodici mesi fa il britannico Mark Cavendish – quest’anno assente – s’impose allo sprint ottenendo la sua quarta e ultima vittoria, al termine di una frazione facilissima, quasi completamente pianeggiante. Ripetersi, per i velocisti, non sarà gioco facile perché stavolta il percorso avrà tutt’altro aspetto e di pianura vera se ne incontreranno poca, praticamente “confinata” ai 13 Km conclusivi. In precedenza il percorso proporrà sin dalla partenza un continuo saliscendi e in particolare si contano 14 brevi ascese, mai difficili ma che metteranno a dura prova le squadre degli sprinter, chiamate a lavorare per andare a riprendere i fuggitivi di giornata su di un tracciato che non rende molto facile questo tipo di operazioni. Non è escluso, quindi, che la fuga da lontano rimanga tale fin sotto gli imponenti baluardi delle famose fortificazioni di Carcassonne.

La cittadella fortificata di Carcassonne e l’altimetria della quindicesima tappa (whc.unesco.org)

La cittadella fortificata di Carcassonne e l’altimetria della quindicesima tappa (whc.unesco.org)

METEO TOUR

Rodez : cielo sereno, 29.2°C, vento debole da ESE (6-8 km/h), umidità al 27%
Côte d’Ambialet (GPM – 68.9 Km): sole e caldo, 36°C, vento debole da SE (4-5 km/h), umidità al 27%
Revel (141.7 Km): sole e caldo, 37.4°C, vento debole da ESE (5 km/h), umidità al 21%
Carcassonne : sole e caldo, 36.7°C, vento moderato da ESE (19-23 km/h), umidità al 22%

GLI ORARI DEL TOUR

12.55: inizio diretta su Eurosport1
13.15: partenza da Rodez
14.45: inizio diretta su RAI2
14.45-14.55: GPM della Côte d’Ambialet
16.30-16.45: traguardo volante di Saint-Ferréol
16.40-16.55: GPM della Côte des Cammazes
17.40-18.05: arrivo a Carcassonne


RASSEGNA STAMPA

Tour, Matthews supersonico spegne il sogno di Bettiol. Pogacar, attacco a vuoto

Gazzetta dello Sport – Italia

Matthews slavil, Pogačar ni pridobil niti sekunde

Delo – Slovenia

Vingegaard forsvarer med stil sin førertrøje under Pogacars angreb på en dag, hvor australier vandt

Politiken – Danimarca

Matthews ends five-year wait for Tour de France victory

The Daily Telegraph – Regno Unito

Matthews vainqueur, Vingegaard ne cède rien

L’Équipe – Francia

Vingegaard aguanta el pulso

AS – Spagna

Michael Matthews boekt fantastische overwinning na zenuwslopende finale, Vingegaard doorstaat aanvalswerk Pogacar

Het Nieuwsblad – Belgio

Matthews wint Tour-rit na waanzinnige ontknoping

De Telegraaf – Paesi Bassi

Michael Matthews gewinnt Hitzeschlacht

Luxemburger Wort – Lussemburgo

Matthews besitzt das größte Stehvermögen in der Ausreißergruppe

Kicker – Germania

Австралиец Мэттьюс выиграл 14-й этап «Тур де Франс»

Sport Express – Russia

Michael Matthews ganó la etapa 14 del Tour de Francia 2022

El Espectador – Colombia

Aussie Michael Matthews wins Tour de France stage 14 after solo ride

The Sydney Morning Herald – Australia

TOURALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della quattordicesima tappa, Saint-Étienne – Mende

1° Reinardt Janse Van Rensburg
2° Caleb Ewan s.t.
3° Frederik Frison s.t.
4° Tim Wellens s.t.
5° Mads Pedersen a 11′03″

Miglior italiano Luca Mozzato, 15° a 13′32″

Classifica generale

1° Caleb Ewan
2° Anthony Turgis a 12′17″
3° Reinardt Janse Van Rensburg a 12′18″
4° Frederik Frison a 12′48″
5° Michael Mørkøv a 14′31″

Miglior italiano Luca Mozzato, 32° a 1h5′00″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Garzelli: “Tenere sotto contrallo la fuga”
Garzelli: “È una situazione di corsa che stanno andando molto forte”
Rizzato: “La caduta di ieri ha picchiato duro”
Garzelli: “Domani la volata non arriverà”
Garzelli: Domani tappa che dovranno salvarsi”
Garzelli: “Speriamo possa cambiare la ruota interiore”
Garzelli: “L’inerzia della fuga è di andare più veloci”
Garzelli: “Questi 15 Km a 15 Km dalla conclusione”
Garzelli: “Questa lunga curva a destra che Alberto ha paura”
Televideo: “Jokob Fuglsang” (Jakob)

CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1992

Sono passati 30 anni dall’impresa di Claudio Chiappucci al Tour del 1992. Riviviamo quell’edizione della corsa francese attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”

14a TAPPA: SESTRIERE – ALPE D’HUEZ (186.5 Km) – 19 LUGLIO 1992

SOLO CHIAPPUCCI NON GETTA LA SPUGNA
Tour, all’Alpe d’Huez arrivo solitario dello statunitense Hampsten e crollo di Bugno – Bugno: un ko senza scuse
Indurain, trionfo sempre più vicino – Un grande Vona di nuovo secondo – L’iridato perde oltre nove minuti, LeMond si ritira – Tanti errori, ma non è solo colpa sua – Chioccioli a 6’

« Pagina precedentePagina successiva »