QUARTIERTAPPA: DALLA SEDE DI SAN SALVO
maggio 8, 2023 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione vinta da Giuseppe Saronni nel 1983)
SALA STAMPA
Italia
A San Salvo capolavoro in volata di Milan, sprint da re
Gazzetta dello Sport
Belgio
Jonathan Milan sprint naar zege in tweede Giro-etappe, Remco Evenepoel beleeft rustige dag in het roze
Het Nieuwsblad
Slovenia
Bahrajnovec Milan zmagovalec, Roglič se je izognil padcu
Delo
Gran Bretagna
Giro d’Italia: Jonathan Milan wins stage as Geoghegan Hart loses time in crash
The Guardian
Francia
Milan, la victoire dans le chaos
L’Équipe
Spagna
Milan sorprende en el caos
AS
Portogallo
Milan vence a segunda etapa do Giro e Evenepoel continua líder
Público
Paesi Bassi
David Dekker verrast met tweede plek in Giro d’Italia, ritzege Jonathan Milan
De Telegraaf
Germania
Milan jubelt in San Salvo – Kämna im Hauptfeld
Kicker
USA
Milan sprints to win crash-affected Stage 2, Evenepoel leads
The Washington Post
Colombia
Jonathan Milan: espectacular victoria en el Giro de Italia!
El Tiempo
DISCOGIRO
La colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
Inno ufficiale Milan
METEOGIRO
Vasto : cielo coperto, 18°C, vento moderato da NO (18 – 29 Km/h), umidità al 78%
Marina di Chieuti (40.8 Km): cielo coperto, 18°C, vento moderato da NO (16 – 28 Km/h), umidità al 81%
Foggia (traguardo volante – 107 Km): poco nuvoloso, 22°C, vento debole da NO (10 – 22 Km/h), umidità al 54%
(Candela – svincolo) (142.2 Km): cielo coperto, 19°C, vento debole da O (6 – 19 Km/h), umidità al 60%
Melfi : cielo coperto, 18°C, vento debole da NO (4 – 11 Km/h), umidità al 66%
GLI ORARI DEL GIRO
11.30: inizio diretta su Eurosport
11.40: inizio diretta su RaiSport
12.00: partenza da Vasto
14.00: inizio diretta su Rai2
14.20-14.40: traguardo volante di Foggia
16.10-16.40: GPM del Valico dei Laghi di Monticchio
16.20-16.55: GPM del Valico La Croce
17.00-17.30: arrivo a Melfi
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Borgato: “Il cane era al guinzaglio con il proprietario”
Rizzato: “I fuggitivi hanno ritrovato vita per questa fuga”
Petacchi: “Cartelli che facevano il tifo per Cavendish”
Gabriele Colombo: “Siamo una sezione del Giro che ci impegniamo a far vedere il Giro agli ospiti”
Cassani: “Carovanna pubblicitaria”
Colbrelli: “Ne parlevamo oggi”
Pancani: “Sono state investite un paio di spettatori”
Fabretti: “Ha ottenuto un risultando”
Fabretti: “Le cronometre”
Petacchi: “Quando ha trovato la strada aperta ha raddoppiato gli altri”
GIROALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale dal punto di vista della maglia nera
Ordine d’arrivo della seconda tappa, Teramo – San Salvo
1° Daan Hoole
2° Martijn Tusveld a 43″
3° Max Kanter a 1′48″
4° Callum Scotson a 3′52″
5° Josef Cerný a 4′19″
Miglior italiano Stefano Gandin, 11° a 4′24″
Classifica generale
1° Max Kanter
2° Martijn Tusveld a 5″
3° Daan Hoole a 36″
4° Stefano Gandin a 2′08″
5° Veljko Stojnic a 2′28″
IL GIRO DI 40 ANNI FA
Riviviamo l’edizione 1983 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
13 maggio 1983 – 1a TAPPA: BRESCIA – MANTOVA (70 Km, cronometro a squadre)
LO SVEDESE PRIM INAUGURA LA MAGLIA ROSA
Ritorno alla normalità senza ulteriori contestazioni, la Bianchi-Piaggio vince la cronotappa a squadre
Si temevano altri blocchi di scioperanti, invece la corsa si è svolta regolarmente – Il primo leader della classifica e gli altri biancocelesti a quasi 54 orari – La pattuglia di Moser soltanto terza, dietro all’Atala – Saronni, quinto, ha perso 40″ per colpa degli abbuoni – A Tommy manca solo la parola – Velocisti verso il Lido di Spina

L'Aquilone di San Salvo illuminato di rosa (www.comunesansalvo.it)
ARCHIVIO QUARTIERTAPPA
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Raduno di partenza a Fossacesia Marina
1a tappa: Fossacesia Marina – Ortona (cronometro individuale)
QUARTIERTAPPA: DALLA SEDE DI ORTONA
maggio 6, 2023 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione vinta da Giuseppe Saronni nel 1983)
SALA STAMPA
Italia
Giro d’Italia stellare: in rosa c’è subito Evenepoel
Gazzetta dello Sport
Belgio
Remco recht naar roze in de Giro! Evenepoel vermorzelt concurrentie in openingstrijdrit en pakt al 43 seconden op Roglic
Het Nieuwsblad
Slovenia
Roglič je za Evenepoelom zaostal za 43 sekund
Delo
Gran Bretagna
Evenepoel lays down Giro d’Italia marker with emphatic win on stage one
The Guardian
Francia
Le coup de force d’Evenepoel
L’Équipe
Spagna
Evenepoel no está para bromas
AS
Portogallo
Almeida em terceiro num Giro em que Evenepoel é o primeiro camisola rosa
Público
Paesi Bassi
Evenepoel flitsend van start in Giro en heeft roze trui te pakken na tijdrit
De Telegraaf
Germania
Beeindruckender Evenepoel gleich in Rosa – Kämna verpasst Top 20
Kicker
USA
Evenepoel obliterates rivals to win Giro opening time trial
The Washington Post
Colombia
Rigoberto Urán y Santiago Buitrago: muy buen arranque en el Giro de Italia
El Tiempo
DISCOGIRO
La colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
Rocket Man (Elton John)
METEOGIRO
Teramo : poco nuvoloso, 23°C (percepiti 25°C), vento debole da E (8 – 24 Km/h), umidità al 59%
Alba Adriatica (45.6 Km): nubi sparse, 20°C, vento debole da E (11 – 20 Km/h), umidità al 77%
Silvi Paese (GPM) (84.5 Km): poco nuvoloso, 20°C, vento debole da E (12 – 22 Km/h), umidità al 72%
Ripa Teatina (GPM) (130.3 Km): poco nuvoloso, 22°C (percepiti 25°C), vento debole da E (11 – 26 Km/h), umidità al 52%
Fossacesia Marina (167.1 Km): nubi sparse, 20°C, vento debole da E (12 – 22 Km/h), umidità al 68%
San Salvo: nubi sparse, 20°C, vento debole da E (5 – 22 Km/h), umidità al 71%
GLI ORARI DEL GIRO
12.00: inizio diretta su Eurosport
12.20: inizio diretta su RaiSport
12.30: partenza da Teramo
14.00: inizio diretta su Rai2
14.20-14.30: GPM di Silvi Paese
14.40-14.55: traguardo volante di Pescara
15.10-15.30: traguardo volante di Chieti
15.25-15.45: GPM di Ripa Teatina
17.00-17.25: arrivo a San Salvo
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Pancani: “La meraviglia di questa costa che, quando sarà completata, misurerà 42 Km” (si riferiva alla pista ciclabile)
Rizzato: “Il francese è stato invertito”
Petacchi: “Andare alla ricerca di cacce”
Pancani: “Quando ciovrè dovrà affrontare lo strappo verso Ortona”
Petacchi: “E’ un giro che le ultime tre tappe possono creare problemi”
Petacchi: “Ha degli ottimi rivale”
Pancani: “Continuava a scorrere il cronometro”
Pancani: “Ritardi che non mi aspettavo in quest’ordine”
Televideo: “La costa dei Trabocchi dei Trabocchi”
GIROALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale dal punto di vista della maglia nera
Ordine d’arrivo della prima tappa, Fossacesia Marina – Ortona, e prima classifica generale
1° Alessandro Iacchi
2° Stefano Gandin a 14″
3° José Joaquin Rojas a 19″
4° Henok Mulubrhan a 21″
5° Karel Vacek a 32″
IL GIRO DI 40 ANNI FA
Riviviamo l’edizione 1983 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
12 maggio 1983 – PROLOGO: BRESCIA (8 Km, cronometro individuale)
CLAMOROSO: LAVORATORI IN SCIOPERO, STOP AL GIRO
Annullato il prologo a cronometra per una manifestazione di metalmeccanici nelle vie di Brescia
Inutili i tentativi di Torrìani per sbloccare la situazione: i manifestanti avrebbero voluto parlare alla tv e non ci sono riusciti – Di qui l’irrigidimento che, per la prima volta, ha fermato una tappa della corsa – Appello di Carraro – Ferma presa di posizione del Coni – Oggi, salvo altri blocchi sindacali, una «crono» a squadre un po’ assurda – Da Brescia a Mantova, se tutto va bene

Il castello aragonese di Ortona illuminato di rosa (dabruzzo.it)
ARCHIVIO QUARTIERTAPPA
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo
Raduno di partenza a Fossacesia Marina
QUARTIERTAPPA: DALLA SEDE DI FOSSACESIA MARINA
maggio 5, 2023 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione vinta da Giuseppe Saronni nel 1983)
SALA STAMPA
Italia
Giro d’Italia, ci siamo: domani Ganna parte alle 16.37 nella crono inaugurale
Gazzetta dello Sport
Belgio
Remco Evenepoel begint relaxed aan monumentale opdracht: “Idealiter zou ik met een boxershort moeten rijden, maar dat is natuurlijk geen zicht”
Het Nieuwsblad
Slovenia
Rogliča bi strl na kolesu za kronometer
Delo
Francia
Ce qu’il faut attendre des Français – Roglic-Evenepoel : duel sous haute tension
L’Équipe
Spagna
Maestro contra aprendiz
AS
Paesi Bassi
Nog meer pech Jumbo-Visma: Tratnik mist Giro na ongeval – Loodzware opgave 10-tal Nederlanders in Giro: ’Ben ook maar een mens’
De Telegraaf
Colombia
Giro de Italia 2023: los ciclistas que serán protagonistas de la carrera
El Tiempo
Australia
Giro d’Italia: Thomas and Geoghegan Hart lead Ineos and British hopes
The Guardian
DISCOGIRO
La colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
Starting Now (Brandy)
METEOGIRO
Fossacesia Marina – partenza primo corridore: cielo sereno, 20°C, vento debole da E (10 – 20 Km/h), umidità al 63%
Fossacesia Marina – partenza ultimo corridore: nubi sparse, 19°C, vento debole da E (7 – 20 Km/h), umidità al 65%
Ortona – arrivo primo corridore: nubi sparse, 19°C, vento debole da E (9 – 17 Km/h), umidità al 70%
Ortona – arrivo ultimo corridore: nubi sparse, 19°C, vento debole da E (8 – 18 Km/h), umidità al 69%
GLI ORARI DEL GIRO
13.30: inizio diretta su Eurosport
13.50: inizio diretta su RaiSport
13.50: partenza del primo corridore da Fossacesia Marina
14.05: inizio diretta su Rai2
14.13: arrivo del primo corridore a Ortona
16.48: partenza dell’ultimo corridore da Fossacesia Marina
17.10: arrivo dell’ultimo corridore a Ortona
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Televideo: “Edizione che scattera in Abruzzo”
Televideo: “Foccacesia Marina”
Televideo: “Cassano Masnago” (Cassano Magnago)
GIROALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale dal punto di vista della maglia nera
L’anno scorso è finita così:
1° Roger Kluge
2° Pieter Serry a 16′55″
3° Matthias Brändle a 21′05″
4° Bert Van Lerberghe a 25′07″
5° Mark Cavendish a 27′19″
Miglior italiano Filippo Tagliani, 7° a 44′53″
Maglia nera Jai Hindley, 149° a 7h13′57″
IL GIRO DI 40 ANNI FA
Riviviamo l’edizione 1983 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
11 maggio 1983 – RADUNO DI PARTENZA A BRESCIA
SARONNI CONTRO MOSER, ANCORA I SOLITI DUE
Scatta oggi, con il cronoprologo a Brescia, una corsa che, assente Hinault e senza campioni nuovi, non esce da un tema obbligato – Subito in maglia rosa il sogno del trentino
Un inizio molto «televisivo», con una cronometro a squadre dopo il minicircuito di oggi: potrebbe uscirne una classifica strana – La prima vera tappa sabato da Mantova a Comacchio – Francesco vuole comiciare bene, dopo si vedrà – Giro senza retorica – Otto chilometri, per le vie di Brescia

Un trabocco della costa abruzzese illuminato di rosa in occasione del Giro d'Italia (abruzzolive.it)
LIEGI 2023: LE PAGELLE
aprile 24, 2023 by Redazione
Filed under 7) LIEGI - BASTOGNE - LIEGI, Approfondimenti
Le pagelle della Liegi-Bastogne-Liegi 2023
REMCO EVENEPOEL: Concede il bis alla Liegi-Bastogne-Liegi con nonchalance vestendo la maglia di campione del Mondo. Tutti si aspettavano un duello all’ultimo sangue con Pogacar ma una caduta manda ko lo sloveno. Supportato da una grande Soudal Quick-Step, apre le danze sulla Redoute e affonda sul falsopiano seguente prendendo un vantaggio abissale. Vittoria di classe e potenza con il Giro d’Italia alle porte. VOTO 10
BEN HEALY: L’irlandese è la sorpresa di questa primavera, corre con generosità e coraggio. Alla Liegi paga, però, l’inesperienza dovuta alla giovane età. VOTO 7,5
SANTIAGO BUITRAGO: Il colombiano classe 99 della Bahrain termina al terzo posto dimostrando una buona attitudine per le corse di un giorno. VOTO 7
VALENTIN MADOUAS: Il francese era atteso sulle pietre, invece la forma arriva con qualche settimana di ritardo consentendogli di cogliere un buon quinto posto alla Liegi-Bastogne-Liegi. VOTO 6,5
JULIAN ALAPHILIPPE: Cosa si può dire ad un campione del genere quando con grande umiltà si mette a disposizione del giovane capitano Evenepoel? Umile e soprattutto utile. VOTO 6,5
SIMONE VELASCO: Uno dei protagonisti di giornata. È stato uno dei primi attaccanti in questa Liegi-Bastogne-Liegi e si è arreso solo ai piedi della Redoute. VOTO 6,5
THOMAS PIDCOCK: Il corridore della Ineos ripete la stessa corsa fatta all’Amstel, corre stringendo i denti cercando di non perdere le ruote del duo Evenepoel/Pogacar fino a scoppiare dopo i 200 chilometri. Resiste con tenacia nel gruppetto inseguitore, vincendo lo sprint per il secondo posto. Cercasi fondo. VOTO 6
GIULIO CICCONE: Fino a 10 chilometri dall’arrivo e lì tra i primi inseguitori per poi sparire mestamente fuori anche dalla top ten di giornata. Quando Evenepoel fa il vuoto non sfrutta l’occasione di avere Skjelmose come compagno di squadra. VOTO 5
BENOIT COSNEFROY: Dopo una primavera ben corsa, con bei risultati portati a casa, alla Liegi alza bandiera bianca quando mancano oltre 70 chilometri all’arrivo. VOTO 5
TADEJ POGACAR: Una caduta dopo 80 chilometri di corsa gli costano purtroppo una frattura allo scafoide e un’altra al polso. C’era attesa per il duello con Evenepoel, rimandata all’anno prossimo. SENZA VOTO
Luigi Giglio
AMSTEL 2023: LE PAGELLE
aprile 16, 2023 by Redazione
Filed under 5) AMSTEL GOLD RACE, Approfondimenti
TADEJ POGACAR: Con una superiorità netta rispetto a tutti gli altri ciclisti, il fuoriclasse sloveno della UAE-Team Emirates si è aggiudicato la 57ª edizione della classica che si corre nel Limburgo. Vittoria ottenuta con un capolavoro assoluto correndo sempre da protagonista, attaccando quando e come ha voluto. Non ha mai sofferto nessun attacco da parte dei suoi avversari e ha dimostrato ancora una volta, per coloro che ancora non lo avessero capito, di essere in grado di vincere allo stesso modo e con la medesima facilità i Grandi Giri e le corse da un giorno. VOTO 10 E LODE
BEN HEALY: L’irlandese è la sorpresa di giornata, il secondo posto rende onore a questa giovane promessa della Ef Education-EasyPost che nel 2023 sta sfoggiando ottime prestazioni. Grande tenacia quando rientra su Pogacar e Pidcock, non si risparmia e prova con coraggio a rientrare sullo sloveno quando prende il largo. VOTO 7,5
THOMAS PIDCOCK: È l’ultimo ad arrendersi al nuovo cannibale Pogacar. Pidcock prova a tenergli la ruota ad ogni costo facendo qualche fuorigiri di troppo. Paga lo sforzo scoppiando negli ultimi chilometri e perdendo terreno anche da Healy. VOTO: 6,5
ALEXEY LUTSENKO e ANDREAS KRON: I due corridori si fanno trovare pronti ai primi attacchi di Pogacar, resistono finché possono per poi ritrovarsi da soli all’inseguimento del terzetto Pogacar-Healy-Pidcock. Il loro inseguimento è stoico, non tanto per il risultato ma per aver collaborato per tantissimi chilometri nonostante i continui litigi e insulti scambiati. VOTO 6,5
ANDREA BAGIOLI: Arriva sesto a oltre tre minuti da Pogacar. In una corsa tra umani avrebbe potuto tentare l’assalto a un risultato più prestigioso, ma ha trovato sulla sua strada un extraterrestre. VOTO 6
MICHAL KWIATKOWSKI: Lui l’Amstel l’ha già vinta e prova a vendere cara la pelle. Sulle salite il passo non è quello dei giorni migliori e i rivali sono troppo forti. VOTO 5,5
NEILSON POWLESS: il corridore statunitense si fa trovare impreparato quando i big attaccano e spezzano la corsa. Una volta attardato viene anche coinvolto in una caduta che lo mette definitivamente fuori dai giochi. VOTO 5
Luigi Giglio
PARIGI-ROUBAIX 2023: LE PAGELLE
aprile 10, 2023 by Redazione
Filed under 4) PARIGI - ROUBAIX, Approfondimenti
Promossi e bocciati della Parigi-Roubaix 2023
Mathieu van der Poel: Dopo il secondo posto al Giro delle Fiandre vinto da Pogacar Van der Poel non voleva farsi sfuggire anche la Parigi-Roubaix. L’olandese ha corso con molta determinazione e coraggio, attaccando più volte per stanare gli avversari. Ha dimostrato di avere sul pavé un passo più veloce dei rivali e una fame degna del miglior predatore in natura, fame e talento un binomio vincente. Fortunato quando resta in piedi nello scontro con Degengkolb e nel trovare in Philipsen un compagno di squadra superlativo. Fortunato anche quando una foratura blocca Van Aert, una volta che i due si erano involati da soli verso il velodromo di Roubaix ma, come tutti sanno, la fortuna aiuta gli audaci e Van der Poel in audacia non è secondo a nessuno. Gli mancano la Liegi-Bastogne-Liegi e il Giro di Lombardia per completare il cerchio e vincere tutte le Classiche Monumento, difficile ma per lui non impossibile. VOTO 9,5
Jasper Philipsen: L’Alpecin-Deceuninck riesce a fare il botto grazie a Van der Poel e a Philipsen. Il corridore belga dimostra di essere molto più che un semplice velocista. Chiude in seconda posizione dopo aver lavorato a lungo per il capitano, tira il gruppetto quando c’è da tirare e rompe i cambi tra gli inseguitori quando deve mettere il bastone tra le ruote agli avversari. VOTO 9
Wout Van Aert: Sfortunato il belga. Oggi ha corso in maniera ineccepibile, sempre a ruota di Van der Poel, nascosto e poco appariscente, sino a quando decide di spaccare la corsa nel tratto in pavé del Carrefour de l’Arbre. Non riesce più a rientrare e conclude al terzo posto, ma la foratura odierna lo accompagnerà a lungo negli incubi notturni. VOTO 8
Mads Pedersen: Il danese corre da protagonista, sempre pronto a sfruttare le occasioni migliori per tentare il colpaccio. Alla Parigi-roubaix arriva scarico ma con tenacia rientra dopo essersi fatto trovare impreparato nella Foresta di Arenberg e chiude con un ottimo 4° posto. VOTO 7,5
Stefan Kung: Il corridore della Groupama-Fdj è un classicomane del Nord, tanti piazzamenti ma risultati pochi. Un quinto posto prevedibile all’inizio ma che non cambia certamente la carriera di un ciclista che potrebbe raccogliere molto di più. VOTO 7
Filippo Ganna: Il nostro Pippo corre alla pari coi mostri sacri del pavé, sempre nelle prime posizioni ma senza mai dar l’impressione di poter impensierire Van der Poel o Van Aert. Chiude al sesto posto con la speranza di poter far molto meglio in futuro. VOTO 6,5
John Degenkolb: Il tedesco corre come ai vecchi e gloriosi tempi finché una manovra azzardata lo mette fuori gioco sul Carrefour de l’Arbre. Lui che la Parigi-Roubaix l’ha vinta nel 2015 non si demoralizza e continua a lottare chiudendo al settimo posto. VOTO 6,5
Christophe Laporte: Il francese dopo i successi ottenuti in questa primavera si conferma anche oggi uno dei ciclisti più forti in questa fase della stagione. Lo ferma sul più bello la sfortuna con una foratura che lo taglia fuori nel momento più importante della corsa. Con lui e Van Aert davanti la corsa avrebbe preso un’altra piega. Chiuderà decimo nel tentativo invano di rientrare sul gruppetto Van der Poel. VOTO 6,5
Alexander Kristoff : Ancora una volta il norvegese corre da protagonista alla Roubaix vincendo la volata del gruppo. VOTO 6
Gianni Moscon: Arrivato a Parigi su richiesta della dirigenza, il corridore trentino che nel 2021 fu fermato solo dalla sfortuna, corre una gara anonima terminando lontano dai migliori. VOTO 5
Matteo Trentin: Senza Pogacar ha carta bianca per giocarsi le sue chance. Purtroppo non riesce a sfruttare l’occasione ed esce dalla lotta per la vittoria già nelle fasi centrali della corsa. VOTO 5
Luigi Giglio
GIRO DELLE FIANDRE 2023: LE PAGELLE
aprile 3, 2023 by Redazione
Filed under 3) GIRO DELLE FIANDRE, Approfondimenti
Le pagelle della 107a edizione del Giro delle Fiandre
Tadej Pogacar: Lo sloveno è un fenomeno e lo sapevamo, ma i risultati che sta portando a casa sono davvero eccezionali. Alla sua tenera età e dopo i due successi al Lombardia e quello alla Liegi, con la vittoria del Giro delle Fiandre è già alla quarta Monumento in carriera. Un 2023 dove ha trionfato in dieci corse e si appresta a correre da protagonista le prossime, gare compreso il Tour de France. Corre il Fiandre con assoluta padronanza, sempre nel vivo nella corsa non sbaglia un colpo lasciando di sasso Van der Poel. Erede naturale di Eddy Merckx, fenomeno assoluto. VOTO 10
Mads Pedersen: Gradino più basso del podio per il corridore della Trek-Segafredo. Corre con coraggio e aggressività, attacca da lontano e si fa chilometri su chilometri da solo in testa facendo vedere i sorci verdi agli inseguitori. Il danese si dimostra ancora una volta un ciclista temibile e imprevedibile, pronto a sfruttare ogni occasione per vincere. VOTO 8,5
Mathieu van der Poel: Secondo posto al Giro delle Fiandre per l’olandese e quarto podio consecutivo. Il corridore dell’Alpecin-Deceuninck era uno dei favoriti di giornata dopo le due vittorie precedenti e forse per questo nella prima parte della corsa è stato un po’ distratto, facendosi trovare sempre dietro rispetto agli altri big della corsa. Nel momento clou del Fiandre prova a fare il vuoto ma trova in Pogacar un rivale insuperabile. VOTO 8
Matteo Trentin: Grande lavoro da gregario per il ciclista italiano e un decimo posto al traguardo che vale come un podio. Pedina importante per la UAE Team-Emirates, prova a stanare i rivali di Pogacar e tira il gruppo all’inseguimento quando la corsa entra nel vivo. Lavoro da stopper quando il suo capitano prende il largo. Gregario d’oro. VOTO 7,5
Neilson Powless: Il ventiseienne ciclista statunitense della Ef Education-Easy Post coglie un quinto posto nel suo primo Giro delle Fiandre corso in carriera. Un 2023 dove lo abbiamo visto più volte cogliere un piazzamento importante. Per la legge dei grandi numeri prima o poi arriverà il risultato importante. VOTO 7
Stefan Küng: Lo svizzero rinasce come ogni anno sulle pietre, un sesto posto che gli sta stretto per come ha corso. Il corridore della Groupama – FDJ corre con attenzione ed è l’ultimo ad arrendersi al duo Pogacar – Van der Poel. VOTO 6,5
Kasper Asgreen: Il danese si prende sulle spalle una Soudal – QuickStep in ombra, nonostante un 2023 non in gran forma dà il massimo cogliendo un settimo posto. VOTO 6
Wout Van Aert: Uno dei grandi sconfitti di giornata è lui. Il corridore della Jumbo-Visma si trova nella pancia del gruppo quando viene coinvolto nella caduta causata da Filip Macieijuk, un colpo al ginocchio che si farà sentire nel prosieguo della corsa. Getta la spugna sul Kruisberg quando non riesce a stare al passo di Pogacar e Van der Poel. Un quarto posto che non può essere certamente soddisfacente per lui. VOTO 6
Jhonatan Narváez: Si prende sulle spalle la Ineos Grenadiers dopo l’abdicazione di Pidcock, ma non ottiene grossi risultati. VOTO 5,5
Thomas Pidcock: La caduta alla Tirreno-adriatico si fa ancora sentire e quando il Fiandre entra nel vivo sui muri più duri sparisce dai radar. VOTO 5
Luigi Giglio
APRILE, C’È GIÀ ARIA DI GIRO
marzo 31, 2023 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Aprile è il mese delle classiche del nord ma c’è chi già pensa al Giro. E fa bene perché la Corsa Rosa scatterà il 6 maggio e bisogna mettere a punto le cilindrate in vista della “festa di maggio”, come il giornalista milanese Orio Vergani definì quella che oggi gli organizzatori hanno ribattezzato “La corsa più dura del mondo nel paese più bello del mondo”. Per arrivarci con i motori rodati a puntino bisognerà inevitabilmente andare a fare il “tagliando” in una delle corse a tappe che punteggiano il mese di aprile e in questo i corridori avranno l’imbarazzo della scelta: Giro dei Paesi Baschi o Giro di Sicilia? Tour of the Alps o Giro di Romandia?
Lo spettacolo offerto qualche giorno fa da Primoz Roglic e Remco Evenepoel al Giro di Catalogna fa già venir la voglia d’esser teletrasportati al 6 maggio, quando la Corsa Rosa scatterà dall’Abruzzo e i due corridori saranno le principali “stelle” al via. In attesa del Giro d’Italia gli appassionati non rimarranno a bocca asciutta perché il mese d’aprile non è soltanto quello delle grandi classiche del nord – Fiandre e Roubaix, Freccia, Amstel e Liegi – ma prevede anche lo svolgimento di una serie di brevi corse a tappe nelle quali l’aroma del Giro si respira dietro ogni curva. Per gli sfidanti dei due assi è, infatti, arrivato il momento di mettere a punto i motori, come avviene ogni anno prima di una grande corsa a tappe. Così, se chi punta al Tour prima va a fare il “tagliando” al Delfinato o al Giro di Svizzera, chi intende far bella figura al Giro ha l’imbarazzo della scelta grazie alle quattro corse a tappe che si succedono nel corso del mese, una in meno rispetto alle ultime stagioni a causa dello slittamento dalla primavera all’autunno del Giro di Turchia a causa del tremendo terremoto che recentemente ha colpito lo stato asiatico.
Tra il 3 e l’8 aprile saranno ancora le strade spagnole a far da palcoscenico alle grandi manovre in vista della Corsa Rosa con la 62a edizione del Giro dei Paesi Baschi, che quest’anno presenterà un paio di novità nel percorso per l’assenza della tappa a cronometro e dell’arrivo in salita al Santuario di Arrate, presenza fisse nella corsa iberica rispettivamente dal 1970 e dal 2009. Si comincerà con la meno impegnativa tra le cinque tappe in programma, 165 Km per andare da Vitoria-Gasteiz a Labastida con tanti saliscendi negli ultimi 65 Km che non dovrebbero impedire l’arrivo in volata, anche se strada facendo il gruppo dovrebbe sfilacciarsi e parecchi sprinter rimanere esclusi dai giochi per la vittoria. Anche la successiva Viana – Leitza potrebbe proporre un arrivo di gruppo, stavolta con un plotone ancora più ridotto nei ranghi per la presenza negli ultimi 15 Km della salita di Arkiskil, lunga ma dolcissima nelle pendenze, mentre nei tratti precedenti s’incontreranno altre quattro ascese, la più difficile delle quali è quella di Saldias (2.3 Km all’8.9% con un muro iniziale di 1000 metri al 12.7%), da affrontare a 46 Km dall’arrivo. I corridori che ambiranno a “usurpare” al colombiano Daniel Felipe Martínez il titolo di vincitore uscente della corsa cominceranno a sgomitare il giorno dopo nel finale della tappa che da Errenteria condurrà ad Amasa-Villabona, i cui ultimi 16 Km saranno movimentati da quattro brevi muri da affrontare in serie: il primo è quello di Azibar (1500 metri al 9.7%), immediatamente seguito da quelli del cimitero di Zizurkil (un chilometro al 10%) e di Aduna (700 metri all’8.8%, valido come traguardo volante), mentre il più impegnativo sarà quello che condurrà al traguardo, 1.1 Km al 9.4% con i quattrocento metri conclusivi caratterizzati da una vertiginosa pendenza massima del 26%. Interamente in circuito si svolgeranno le rimanenti frazioni, con la terzultima che si disputerà a Santurtzi e avrà il suo momento clou a 22 Km dall’arrivo, quando i corridori si troveranno ai piedi della cosiddetta Asturiana, salita di 7.5 Km al 6.3% che presenta le pendenze più croccanti nei primi 4 Km (media dell’8.8%). L’indomani la carovana si sposterà ad Amorebieta, cittadina che a luglio ospiterà la partenza della terza tappa del Tour de France e attorno alla quale è stato disegnato un tracciato clone di quello della frazione di Amasa-Villabona, con un’altra piccola serie di muri inseriti a ridosso del traguardo, resi ancora più selettivi dalla ristrettezze delle carreggiate. L’ultima sarà la tappa regina della corsa e, pur non proponendo l’arrivo in vetta, ruoterà ancora attorno alla tradizionale salita diretta al santuario della Virgen de Arrate, che sarà affrontata dall’impegnativo versante detto Krabelin, 5 Km al 9.5% che costituiranno una delle sei ascese della frazione di Eibar, 138 Km privi di tratti nei quali tirare il fiato e che presenteranno anche la non meno dura ascesa di Izua (4 Km al 9.1%).
La settimana successiva si correrà la prima delle due corse a tappe italiane del mese, il Giro di Sicilia (11-14 aprile), che anche quest’anno presenterà l’Etna come giudice di una corsa che scatterà da Marsala con una prima tappa diretta ad Agrigento. Il traguardo nella città della Valle dei Templi sarà posto al termine di una salita di 3.7 Km al 5.3%, la stessa che fu affrontata nel finale della seconda tappa del Giro del 2020, vinta da Diego Ulissi, che regolò in volata il tre volte campione del mondo Peter Sagan e il danese Mikkel Frølich Honoré mentre quel che rimaneva del gruppo selezionato dalla salita, poco più di 50 corridori, piombò sulla linea d’arrivo con 5 secondi di ritardo. Volata certa il giorno dopo al termine della Canicattì – Vittoria, la più semplice tra le quattro frazioni in programma, mentre più complicato sarà per gli sprinter resistere nel finale della Enna – Termini Imerese che, dopo l’attraversamento della catena delle Madonie – che si concluderà a un’ottantina di chilometri dall’arrivo – e un lungo tratto pianeggiante in riva al Tirreno, terminerà in vetta a una salita di 1200 metri al 6.3% nel corso della quale una serie di cinque tornanti causerà altrettanti e inevitabili rallentamenti. Come al Giro dei Paesi Baschi, anche al Giro di Sicilia si disputerà per ultima la tappa regina, quella dell’ascesa all’Etna, che sarà affrontata dal versante di Linguaglossa (la cosiddetta “Mareneve”, quasi 18 Km al 6.1%) nel corso della Barcellona Pozzo di Gotto – Giarre, frazione che proporrà nel tracciato anche le salite di Floresta e di Scorciavacca (10.1 Km al 6.4%), quest’ultima palcoscenico il primo ottobre del 2021 dell’ultima impresa vincente della carriera di Vincenzo Nibali-
Dall’Appennino Siculo le attenzioni degli appassionati si sposteranno quindi alla catena alpina per l’edizione 2023 del Tour of the Alps (17-21 aprile), la corsa che fino a qualche stagione fa si chiamava Giro del Trentino e che ha cambiato nome da quando è stata coinvolta nell’organizzazione anche l’Austria. Sarà quest’ultima a ospitare la tappa d’apertura, subito impegnativa (come nelle più recenti edizioni non ci saranno tappe destinate ai velocisti) perché dopo la partenza da Rattenberg prevede l’arrivo in salita ad Alpbach, percorsa un’ascesa finale di 6.2 Km al 4.8% (ultimi 1000 metri al 9%) che sarà preceduta di una decina di chilometri da quella più ripida della Kerschbaumer Sattel (5 Km al 10%). La seconda e la terza frazione saranno quelle più difficili e la prima di questa scatterà da Reith im Alpbachtal per entrare in Italia dal Brennero e affrontare nel finale la lunga salita verso l’Altopiano del Renon, suddivisa da due brevi discese in tre distinti tratti, con i primi 4.5 Km al 7.8%, i 6 Km centrali al 7.1% e gli ultimi 1400 metri al 3.4% per andare al traguardo, previsto sulla pista di pattinaggio su ghiaccio della Ritten Arena. Un altro arrivo in quota, ben più difficile, è previsto il giorno successivo quando si ripartirà dalla zona del Renon alla volta di Brentonico, dove l’arrivo sarà giudicato ai 1315 metri del Passo di San Valentino, affrontato dallo stesso versante (15.2 Km al 7.2%) che due anni fa fu inserito al Giro d’Italia nel finale del tappone della Sega di Ala, quello dell’inattesa crisi in salita della maglia rosa Egan Bernal. Le Dolomiti faranno da scenario alle fasi conclusive della successiva Rovereto – Predazzo, tappa che prevede subito dopo la partenza la salita più difficile di giornata (Passo del Sommo, 16 Km al 7.3%) mentre decisamente meno impegnative saranno le successive ascese al Lago di Santa Colomba (7.2 Km al 6.8%), a una sessantina di chilometri dal via, e al Passo di Pramadiccio (9.6 Km al 6.3%), da scalare a 16 Km dal traguardo. Si tornerà, infine, in Alto Adige per la conclusiva tappa che da Cavalese condurrà a Brunico, niente affatto una classica passerella di fine corse perché a 22 Km dall’arrivo si dovrà salire fino a Riomolino affronta una salita di 6 Km che presenta una pendenza media del 11%.
L’ultimo pit-stop prima della Corsa Rosa sarà il Giro di Romandia (25-30 aprile), corsa che i futuri “girini” spesso preferisco evitare perché si conclude troppo a ridosso della partenza del Giro e si corre il rischio di presentarsi al via troppo affaticati. Quest’anno, però, al Giro è stato aumentato il numero dei chilometri da percorrere contro il tempo e la corsa elvetica sarà l’unica tra quelle del mese di aprile a proporne nel tracciato (sono previste ben due cronometro in una corsa di soli sei giorni) e questo potrebbe invogliare la presenza di corridori che poi ritroveremo sulle strade italiane (e, se non cambierà programma, tra i big al via del Romandia dovrebbe esserci Damiano Caruso). Si comincerà con la prima delle due cronometro, un prologo lungo poco più di 7 Km da percorrersi sulle pianeggianti strade di Port-Valais. Da Crissier scatterà la successiva tappa diretta a Le Sentier, la prima delle due favorevoli ai velocisti per la totale assenza di difficoltà negli ultimi 60 Km. Il mattino successivo la carovana del Romandia traslocherà in Francia per il via della terza tappa da Morteau, lasciata la quale si rientrerà in Svizzera per arrivare a La-Chaux-de-Fonds dopo un percorso di media montagna tracciato sulle strade del massiccio del Giura che prevede due colli di terza categoria e altrettanti di seconda. È a questo punto che si disputerà la seconda cronometro, nella quale si affronterà un percorso non proprio da specialisti, un circuito di 19 Km disegnato attorno a Châtel-Saint-Denis che prevede una salita di 6 Km al 5% a cavallo del tratto centrale. Chi punta al successo finale dovrà, però, stare attento a non sprecarci troppe energie perché 24 ore più tardi si correrà il tappone dell’edizione 2023, 161 Km per andare da Sion alla stazione di sport invernali di Thyon 2000, alla quale si giungerà dopo aver percorso un’ascesa finale di 20.7 Km al 7.7% che non costituirà l’unica difficoltà di giornata perché in precedenza si affronteranno anche le salite di Anzère (15 Km al 7%) e Suen (15 Km al 6.2%). La conclusione sarà affidata alla Vufflens-la-Ville – Ginevra, tappa che dovrebbe terminare allo sprint ma che non sarà una passeggiata per i velocisti, i quali al traguardo avranno nelle gambe due precedenti salite e una ripida rampa inserita nel tracciato a una quindicina di chilometri dall’arrivo.
E poi sarà ancora Giro d’Italia, per la 106a volta…..
Mauro Facoltosi

L'altopiano del Renon, sede d'arrivo della seconda tappa del Tour of the Alps (www.montagnadiviaggi.it)
I SITI UFFICIALI DELLE CORSE CITATE NELL’ARTICOLO
Giro dei Paesi Baschi
Giro di Sicilia
Tour of the Alps
Giro di Romandia
Giro d’Italia
IL PAGELLONE DELLA GAND-WEVELGEM, TANTE SUFFICIENZE MA ANCHE COCENTI DELUSIONI
marzo 26, 2023 by Redazione
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Le pagelle de Ilciclismo ai protagonisti e non della Gand-Wevelgem. Su tutti brilla la coppia della Jumbo Visma formata da Christophe Laporte e Wout van Aert. Una garanzia di spettacolo e solidità di squadra. L’altra faccia della medaglia registra invece diverse insufficienze
Christophe Laporte. Attivo già nell’azione che porta ad una prima scrematura del gruppo con una quindicina di ciclisti all’inseguimento della fuga di giornata, salvo poi rientrare nei ranghi, riparte insieme a Van Aert tra Molenberg e secondo Kemmelberg, facendo il vuoto insieme al compagno che al termine della corsa ricambia il favore dopo l’E3 Saxo Bank Classic del 2022. E’ il quarto ciclista francese a vincere la Gand-Wevelgem e non è poco considerando che i primi due furono due leggende di questo sport come Jacques Anquetil e Bernard Hinault. Voto 8.
Sep Vanmarcke. Il primo vero battuto, ordine d’arrivo alla mano, rispetto allo strapotere della Jumbo Visma. Un podio che comunque fa morale per un ciclista che è nella fase calante della carriera ma che in condizioni particolari riesce ancora a dire la sua. Voto 7
Wout van Aert. La progressione irresistibile del campione belga alla quale resiste soltanto Laporte è probabilmente la cosa più bella rimasta negli occhi di tifosi ed appassionati della piovosissima Gand-Wevelgem 2023. Concede al compagno la vittoria ma per la forma dimostrata in questa settimana sembra già l’uomo da battere domenica prossima al Giro delle Fiandre. Voto 7.5.
Frederik Frison. Due quarti posti in quattro giorni per il corazziere della Lotto Dstny, tra Classic Brugge DePanne e Gand-Wevelgen, che alla soglia dei 30 anni possono aprirgli le porte del protagonismo nelle classiche del Nord. Voto 6.5.
Mads Pedersen. Tra i più attesi oggi, all’ex campione del mondo manca ancora qualcosa per brillare nelle classiche del Nord, nonostante abbia già in carniere la Gand-Wevelgem del 2020. Sono comunque oggettivamente troppi i piazzamenti dell’ex campione del mondo danese. Vediamo cosa combinerà nei prossimi appuntamenti, tra Dwars door Vlaanderen e Giro delle Fiandre. Voto 6.
Filippo Ganna. Il capitano dell’INEOS merita la sufficienza a dispetto della caduta che lo ha estromesso a circa metà del percorso insieme al compagno Michal Kwiatkowski. La squadra inglese fino all’incidente di Filippo era sempre nelle prime posizioni del gruppo e spesso imponeva anche il ritmo alla corsa. Davvero un peccato perché l’Italia puntava forte su di lui dopo un’ottima Sanremo ed una buona E3 Saxo Bank Classic. Ci auguriamo di rivederlo in forma già al Giro delle Fiandre. Voto 6.
Greg van Avermaet. Anche lui termina nel gruppo di Sagan, ma almeno ci ha provato nella prima parte infilandosi nella fuga di giornata. Van Avermaet ha voluto provarci. In lui magari con il passare del tempo sono mancate le gambe, ma la testa no. Voto 6.
Matteo Trentin. Il primo italiano all’arrivo. Un ventunesimo posto abbastanza deludente per il veneto, che oggi poteva essere il capitano dell’UAE team Emirates, ma Mikkel Bjerg e addirittura Pascal Ackermann hanno fatto meglio di lui, quindi il voto non può essere che negativo. Voto 5.
Jasper Philipsen. Non termina la Gand, lui che tra i velocisti era quello che nelle previsioni della vigilia sembrava essere il più resistente ad acqua, freddo e ‘berg’. Lo stesso Tom Boonen ne aveva lodato la forma e le qualità, ma il belga ha deluso le aspettative. Voto 4.
Peter Sagan. Dispiace vedere il tre volte campione del mondo arrancare nelle retrovie del gruppo e staccarsi ancora prima delle fasi salienti della corsa. Arrivare nell’ultimo gruppo dei battuti ad oltre 11 minuti di ritardo da Laporte fa pensare e sospirare. Quando non ci sono più né la testa né le gambe. Voto 4.
Luigi Giglio
MILANO – SANREMO. LE PAGELLE DE ILCICLISMO.IT
marzo 18, 2023 by Redazione
Filed under 1) MILANO - SANREMO, Approfondimenti
Le pagelle della Milano-Sanremo 2023 come sempre evidenziano pregi e difetti dei ciclisti che hanno dato spettacolo o deluso nella 114° edizione della Classicissima.
Mathieu van der Poel. Dopo un quinto ed un terzo posto nel 2021 e nel 2022 parte tra i grandi favoriti anche se non come il primo dei favoriti. Conduce una corsa attenta protetto alla perfezione dall’Alpecin Deceuninck. Sul Poggio si attacca alla ruota di Pogacar e dopo l’attacco dello sloveno contrattacca prima dello scollinamento guadagnando terreno sui diretti avversari. In discesa mantiene le distanze e va a vincere in Via Roma consegnando all’Olanda una vittoria che mancava dal 1985 con Hennie Kuiper. Voto: 9.
Filippo Ganna.. L’Italia riponeva le sue speranze sul capitano dell’INEOS, ancora più capitano dopo il forfait di Thomas Pidcock. Pippo ci mette cuore e gambe, denotando un’ottima condizione fisica che gli permette di restare sempre con i primi, anche sul Poggio quando Pogacar accelera. Patisce anche lui il successivo attacco di Van der Poel ed alla fine è comunque bravo ad anticipare almeno Van Aert sulla linea del traguardo, cogliendo un secondo posto che riporta un italiano sul podio dopo cinque anni di assenza. Voto: 8
Tadej Pogacar. L’UAE gli apre la strada fin sul Poggio, scremando il gruppo con un gran ritmo sia sui Capi che sulla Cipressa, grazie alle accelerazioni di Grossschartner, Ulissi e infine Wellens. Si attende soltanto lo scatto dei suoi sul Poggio e quando arriva non riesce a fare la differenza visto che Ganna, Van Aert e Van der Poel gli stanno alle costole. Patisce il contrattacco dell’olandese non riuscendo a rispondere in prima persona e dovrà così accontentarsi della quarta posizione.Voto: 7.5
Soren Krag Andersen. Una top five conquistata dopo aver lavorato per Mathieu van der Poel merita il giusto risalto per un ciclista poco appariscente ma comunque di buonissimo livello che nella volata per il quinto posto è capace di battere anche il connazionale Mads Pedersen, di gran lunga più veloce di lui. Voto: 7
Wout van Aert. Nelle interviste mattutine dichiara alla tv belga di sentirsi al 98.5%. Evidentemente il campione belga ci ha nascosto qualcosa e nonostante la sua Jumbo Visma abbia corso per lui, sul Poggio resta abbastanza solo a causa della caduta di Jan Tratnik, designato come gregario principale sull’ultima salita. Ricuce l’attacco di Pogacar insieme a Van der Poel e Ganna, ma alla fine non riesce neanche a centrare la seconda posizione, sulla carta alla sua portata contro Ganna e Pogacar. Voto: 6.5
Neilson Powless. Ciclisti USA e Milano-Sanremo non vanno molto d’accordo visto che in 114 edizioni ricordiamo un secondo posto di Greg LeMond nel 1986 ed un altro secondo posto di Fred Rodriguez nel 2002. Il ciclista statunitense partiva come gregario di Alberto Bettiol ma alla fine il capitano dell’EF Education EasyPost è stato lui. Voto: 6.5.
Matej Mohoric. Il vincitore dell’edizione 2022 fa lavorare la Bahrain Victorious ma non è mai sembrato capace di incidere più di tanto. E’ soltanto ottavo, terminando nel secondo gruppetto dei battuti a 26 secondi di ritardo da Van der Poel. Voto: 6.
Julian Alaphilippe. Che la condizione fisica dell’ex campione del mondo non fosse al massimo lo si era già notato tra Strade Bianche e Tirreno-Adriatico. La stagione è lunga ed il francese avrà altre occasioni per mettersi in luce, ma oggi non era proprio giornata, visto che conclude in un anonimo undicesimo posto. Voto: 5
Caleb Ewan.. Doveva essere uno dei velocisti di riferimento in caso di arrivo in volata. L’australiano resta con i primi fino ad un km circa dallo scollinamento sul Poggio, quando prima Pogacar e poi Van der Poel salutano tutti e se ne vanno. Terminerà addirittura sedicesimo, nel terzo gruppo di battuti a 32 secondi di ritardo da Van der Poel. Voto: 5
Luigi Giglio