LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): MONT-DE-MARSAN – BORDEAUX
luglio 7, 2023 by Redazione
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Dopo la due giorni pirenaica il Tour ritrova la pianura, ma la tappa di Bordeaux potrebbe non rivelarsi una semplice passeggiata, come lascerebbe intuire l’altimetria. Nel finale lungo la Gironda potrebbe irrompere il vento sul percorso di gara con tutte le problematiche connesse alla probabile apertura di ventagli
Archiviati i Pirenei e i primi sconquassi che hanno provocato in classifica oggi i corridori volgeranno nuovamente le loro ruote in direzione della pianura. La tappa che terminerà a Bordeaux, la città più visitata dal Tour dopo Parigi (80 arrivi di tappa complessivi), non presenterà particolari difficoltà altimetriche e, anzi, sarà una delle poche di questa edizione del Tour a proporre abbondanti tratti pianeggianti. Non potrebbe rivelarsi, però, una passeggiata priva d’insidie perchè a partire da Langon, quando mancheranno poco meno di 60 Km dall’arrivo, si pedalerà quasi costantemente lungo le sponde della Garonna, sesto fiume della Francia per lunghezza, salvo la deviazione che condurrà ad affrontare l’unico GPM previsto quest’oggi, la Côte de Béguey (1.2 Km al 4.4%). Il particolare contesto nel quale ci si troverà a pedalare, come spesso capita in riva a fiumi e mari, potrebbe significare la presenza del vento e le previsioni meteo per la giornata odierna annunciano folate fino a 40 Km/h che spireranno da sudest, quindi lateralmente rispetto al percorso di gara. Dunque elevato sarà il rischio che si verificano i temuti “ventagli”, spaccature nel gruppo che possono portare i corridori rimasti intruppato nella seconda parte a perdere anche parecchi minuti.
METEO TOUR
Mont-de-Marsan: nubi sparse, 30°C (percepiti 31°C), vento moderato da E (14 – 34 Km/h), umidità al 55%
Losse (Km 49.7) : nubi sparse, 31°C (percepiti 32°C), vento moderato da E (16 – 39 Km/h), umidità al 48%
Grignols (traguardo volante – Km 88) : nubi sparse, 31°C (percepiti 32°C), vento moderato da E (15 – 36 Km/h), umidità al 49%
Côte de Béguey (GPM – Km 131) : nubi sparse, 31°C (percepiti 33°C), vento moderato da SE (19 – 40 Km/h), umidità al 47%
Bordeaux : nubi sparse, 32°C (percepiti 33°C), vento moderato da SE (15 – 36 Km/h), umidità al 43%
GLI ORARI DEL TOUR
13.00: inizio diretta su Eurosport
13.30: partenza da Mont-de-Marsan
14.45: inizio diretta su RAI2
15.20-15.35: traguardo volante di Grignols
16.15-16.35: GPM di Côte de Béguey
17.05-17.30: arrivo a Bordeaux
RASSEGNA STAMPA
Tour, ancora Pirenei-spettacolo: Pogacar stacca Vingegaard, il danese conserva 25” e va in giallo
Gazzetta dello Sport – Italia
Da Vingegaard kiggede sig over venstre skulder, trådte Pogacar til og fik øjeblikkeligt hul
Politiken – Danimarca
Pogi se je vrnil z etapno zmago
Delo – Slovenia
Pogacar bounces back with stage win as Vingegaard takes Tour lead
The Daily Telegraph – Regno Unito
Pogacar à réaction
L’Équipe – Francia
Pogacar devuelve el golpe
AS – Spagna
Opnieuw sensatie in de Tour! Tadej Pogacar profiteert van aanval van Jumbo-Visma en pakt tijd terug op Jonas Vingegaard
Het Nieuwsblad – Belgio
Pogacar recht rug en wint zesde Tour-etappe, Vingegaard pakt gele trui
De Telegraaf – Paesi Bassi
Pogacar gewinnt erste Bergankunft – Vingegaard verliert Zeit und trägt trotzdem Gelb
Kicker – Germania
Pogacar wins Pyrenees big stage and Vingegaard claims Tour de France yellow jersey
The Washington Post – USA
Tadej Pogacar ganó la sexta etapa del Tour de Francia y se acercó a la punta
El Espectador – Colombia
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della sesta tappa, Tarbes – Cauterets (Cambasque)
1° Dries Devenyns
2° Fabio Jakobsen s.t.
3° Michael Mørkøv s.t.
4° Tim Declercq s.t.
5° Cees Bol a 1′14″
Miglior italiano Gianni Moscon, 7° a 1′14″
Classifica generale
1° Yevgeniy Fedorov
2° Gianni Moscon a 1′24″
3° Cees Bol a 2′56″
4° Mark Cavendish s.t.
5° Jasper De Buyst a 5′38″
STRAFALGAR SQUARE
Pancani: “Il primo Gian Premio della Montagna”
De Luca: “Ci sarà il tributo Jacques Goddet in cima” (in cima al Tourmalet è previsto lo speciale traguardo “Souvenir Jacques Goddet”)
De Luca: “Arrò la decisione di ritirarsi” (arrivò)
Garzelli: “Le tappe chiavi”
Pancani: “25 secondi di classifica”
Televideo: “Jay Hindley” (Jai)
Televideo: “Johanessen” (Johannessen)
Televideo: “Guerriero” (Guerreiro)
Televideo: “Maintjes” (Meintjes)
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1973
A 50 anni dalla vittoria di Luis Ocaña, riviviamo attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa” l’edizione del Tour vinta dallo “spagnolo di Francia”
6 LUGLIO 1973 – 6a TAPPA: BELFORT – DIVONNE-LES-BAINS (244.5 Km)
GUIMARD, SULL’ORLO DEL RITIRO HA PERSO QUASI VENTI MINUTI
Tour: Catieau è sempre al comando
“Ho un forte dolore al ginocchio, non se se potrò continuare”, dice il corridore – A Danguillaume la tappa di Divonne-les-Bains – Oggi riposo
7 LUGLIO 1973 – GIORNO DI RIPOSO
IL TOUR DA OGGI AFFRONTA LE ALPI
Dopo il riposo a Divonne
Verrà il momento di Ocaña e di Fuente

Place des Quinconces a Bordeaux e l’altimetria della settima tappa (www.minube.it)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): TARBES – CAUTERETS (CAMBASQUE)
luglio 6, 2023 by Redazione
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Seconda ed ultima giornata pirenaica per il Tour de France, che oggi proporrà il primo dei quattro arrivi in salita previsti quest’anno. L’ascesa verso il traguardo di Cambasque non è delle più difficili, ma sarà immediatamente preceduta da uno dei simboli del Tour, l’arrampicata che condurrà ai 2115 metri del Col de Tourmalet.
Il Tour si ferma altre ventiquattrore sui Pirenei per affrontare una frazione decisamente più impegnativa ed interessante rispetto a quella vista ieri, come già si evince dando una scorta alla cifra del dislivello complessivo che risultà di quasi 3900 metri, circa 250 in più al confronto con la tappa di Laruns. Ma sono i nomi delle due salite principali a calamitare le attenzioni degli appassionati perchè sono in programma, rispettivamente a 77 e a 48 Km dal traguardo, i mitici colli dell’Aspin e del Tourmalet, che alla Grande Boucle vengono affrontati dal 21 luglio del 1910, giorno della prima tappa pirenaica della storia, disputata tra Luchon e Bayonne, la località dove tre giorni fa si è imposto il belga Jasper Philipsen mentre 113 anni prima a vincere era stato Octave Lapize, il corridore francese che portò a casa quell’edizione del Tour dopo aver dato degli “assassini” agli organizzatori della corsa per aver inserito nel tracciato quelle salite all’epoca impossibili a causa dello stato del fondo stradale. L’Aspin sarà approcciato da Arreau (12 Km al 6.5%) mentre ai 2115 metri del Tourmalet – prima delle due salite “over 2000″ dell’edizione 2023 – si salirà dal più impegnativo tra i due versanti possibili, che inizia a Sainte-Marie-de-Campan e prevede 17 Km d’ascesa al 7.3%. Assegnato in vetta al colle lo speciale premio intitolato a Jacques Goddet, storico organizzatore del Tour dal 1936 al 1986, si percorrerà la successiva discesa di quasi 18 Km, seguita da un lungo tratto in falsopiano discendente che terminerà ai piedi della salita finale verso Cauterets, località termale che già quattro volte ha ospitato l’arrivo di una tappa del Tour. La prima (1953) e l’ultima volta (2015) il traguardo era fissato in centro a poco meno di 900 metri di quota (a imporsi sono stati lo spagnolo Jesús Loroño e il polacco Rafał Majka) mentre quest’anno si salirà fino alla soprastante stazione di sport di Cambasque, a 1355 metri sul livello del mare, dove si è arrivati nel 1989 e nel 1995, quando a tagliare per primi la linea d’arrivo furono lo spagnolo Miguel Indurain e il francese Richard Virenque, vittorioso in un momento triste per il ciclismo italiano (e non solo) perchè quel giorno Fabio Casartelli aveva perso la vita dopo una drammatica caduta nella discesa dal Col de Portet-d’Aspet. Come quel tragico pomeriggio bisognerà affrontare un’ascesa finale che sulle prime non pare particolarmente difficile, lunga 16 Km e caratterizzata da una pendenza media del 5.4% appena. Affrontata una prima parte pedalabile, però, quando mancheranno 5 Km all’arrivo inizierà un tratto di 3500 al 9.2% che potrebbero mettere in croce quei corridori che avranno sofferto il Tourmalet. Sempre che i big della classifica non l’abbiano affrontato in “sordina” decidendo di riservare le energie per l’ascesa finale, come purtroppo spesso accade da qualche anno a questa parte.
METEO TOUR
Tarbes : nubi sparse, 24°C (percepiti 25°C), vento moderato da E (12 – 30 Km/h), umidità al 64%
Côte de Capvern-les-Bains (GPM – Km 29.9) : nubi sparse, 24°C (percepiti 25°C), vento moderato da E (11 – 31 Km/h), umidità al 65%
Arreau – inizio salita Col d’Aspin (Km 55.8) : pioggia debole (0.6 mm), 24°C (percepiti 25°C), vento moderato da NE (3 – 23 Km/h), umidità al 61%
Col du Tourmalet (GPM – Km 97.9) : pioggia debole (1.1 mm), 19°C, vento moderato da SO (0 – 26 Km/h), umidità al 70%
Cauterets (Cambasque)*: pioggia debole (0.2 mm), 24°C (percepiti 25°C), vento moderato da S (4 – 32 Km/h), umidità al 64%
* previsioni relative al centro di Cauterets (842 metri), dal quale si transita a 7 Km dal traguardo (a quota 1355 metri)
GLI ORARI DEL TOUR
13.00: inizio diretta su Eurosport
13.25: partenza da Tarbes
14.10-14.20: GPM della Côte de Capvern-les-Bains
14.40-14.50: traguardo volante di Sarrancolin
14.45: inizio diretta su RAI2
14.50-15.00: inizio salita Col d’Aspin
15.10-15.25: GPM del Col d’Aspin
15.30-15.45: inizio salita Col du Tourmalet
15.55-16.15: GPM del Col du Tourmalet
16.40-17.10: inizio salita finale
17.05-17.35: arrivo a Cauterets (località Cambasque)
RASSEGNA STAMPA
Un super Ciccone chiude 2°: a Hindley tappa e maglia. Vingegaard stacca Pogacar
Gazzetta dello Sport – Italia
Australier sejrer, men dagens store vinder var Vingegaard
Politiken – Danimarca
Vingegaard zmlel Pogačarja in rumeno majico, ki jo bo jutri nosil Hindley
Delo – Slovenia
Jai Hindley wins stage 5 to take the yellow jersey
The Daily Telegraph – Regno Unito
La victoire et le jaune pour Hindley, le bon coup de Vingegaard
L’Équipe – Francia
Vingegaard tumba a Pogacar
AS – Spagna
Jonas Vingegaard deelt in Tour serieuze tik uit aan Pogacar, prijs van de Strijdlust voor Wout van Aert en sluwe Jai Hindley pakt het geel
Het Nieuwsblad – Belgio
Dubbelslag Hindley in eerste bergrit in Tour, Vingegaard pakt veel tijd
De Telegraaf – Paesi Bassi
Traumtag für Bora: Hindley in Gelb, Buchmann auf Rang vier – Vingegaard fährt Pogacar davon
Kicker – Germania
Former Giro champion Hindley wins Tour mountain stage in Pyrenees, claims yellow jersey
The Washington Post – USA
Jack Hindley ganó la quinta etapa del Tour de Francia y es el nuevo líder
El Espectador – Colombia
Jonas Vingegaard gana el primer duelo de montaña a Tadej Pogacar en el Tour de Francia 2023; Jai Hindley, nuevo líder
El Universo – Ecuador
‘Lost for words’: Aussie star’s epic Tour de France win
The Australian – Australia
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della quinta tappa, Pau – Laruns
1° Fabio Jakobsen
2° Yves Lampaert s.t.
3° Dries Devenyns s.t.
4° Gianni Moscon s.t.
5° Caleb Ewan s.t.
Classifica generale
1° Yevgeniy Fedorov
2° Gianni Moscon a 1′24″
3° Jasper De Buyst a 1′28″
4° Cees Bol a 2′56″
5° Mark Cavendish s.t.
STRAFALGAR SQUARE
Martini (Giro Donne): “La sala strade” (la strada sale)
Garzelli: “Lorens” (Laruns)
De Luca: “Un altro velocista che si è subito scattato” (staccato)
Garzelli: “L’anno scarso” (scorso)
De Luca: “Seguire le ruota del battistrada”
Martini: “Marchiamo questa uscita ad uomo” (attendendo l’arrivo di Ciccone)
Pancani: “E’ appena arrivato la maglia verde”
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1973
A 50 anni dalla vittoria di Luis Ocaña, riviviamo attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa” l’edizione del Tour vinta dallo “spagnolo di Francia”
5 LUGLIO 1973 – 5a TAPPA: NANCY – MULHOUSE (188 Km)
SPRINT DI GODEFROOT SU GUIMARD. CATIEAU SEMPRE IN MAGLIA GIALLA
La lunga e sfortunata fuga di Grosskost al Tour

Il belvedere del Cirque du Lys a Cauterets e l’altimetria della sesta tappa (www.cauterets.com)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): PAU – LARUNS
luglio 4, 2023 by Redazione
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Scocca l’ora delle grandi montagne con il primo dei due tapponi pirenaici. Pur con qualche differenza si gareggerà sullo stesso percorso sul quale lo sloveno Tadej Pogacar si impose al Tour del 2020, quando tra Pau e Laruns si disputò la nona tappa. Stavolta siamo appena alla quinta giornata di gara, grandi difficoltà ancora non sono state effettuate e le energie globali sono ancora fresche: è molto probabile che ci sia molta meno selezione rispetto a tre anni fa, tenendo anche conto che molti big non vorranno sprecare troppe energie in previsione della più impegnativa frazione di Cauterets di domani
E’ già arrivato il momento di affrontare le grandi salite, anche perchè partendo quest’anno dalla Spagna era inevitabile ritrovarsi dopo poche tappe sui Pirenei. I corridori li affronteranno in due giornate e la prima darà agli appassionati una certa sensazione di “déjà vu” (”già visto” per chi non mastica il francese) perchè tra le medesime città di tappa odierne, l’onnipresente Pau e Laruns, si è disputata una tappa anche nel 2020, su di un percorso quasi fotocopia. Quel giorno si percorsero una decina di chilometri in meno rispetto alla frazione di quest’anno, ma con una salita in più, l’impegnativo Col de la Hourcère, seguita dal tratto terminale del Col de Soudet e infine dal Marie-Blanque. Stavolta il Soudet si affronterà nella sua interezza (15 Km al 7.2%) e il tratto successivo sarà ricalcato alla virgola, con il poco impegnativo Col d’Ichère (4.2 Km al 7%) a precedere il Col de Marie-Blanque, poco meno di 8 Km all’8.6% con gli ultimi 4000 metri costantemente sopra all’10% di pendenza media. Giunti in vetta mancheranno 18 Km e mezzo per giungere allo stesso traguardo dove tre anni fa si impose lo sloveno Tadej Pogacar, che precedette allo sprint il connazionale Roglic, l’elvetico Hirschi, il colombiano Bernal e lo spagnolo Landa, mentre un altro risicato gruppetto di rivali di classifica tagliò la linea d’arrivo con undici secondi di ritardo. Va detto, però, che in quell’occasione si era al termine della nona frazione e in precedenza si erano già affrontate quattro tappe di montagna, mentre oggi sarà appena il quinto giorno di gara e i corridori non hanno lasciato per strada parecchie energie, anche se le prime due frazioni in terra basca si sono rivelate parecchio dispendiose, se si pensa che la maglia nera – l’ultimo corridore della classifica – viaggia già con tre quarti d’ora di ritardo. A meno di clamorose sorprese, è molto probabile che i distacchi siamo molto meno marcati rispetto alla tappa del 2020, anche perchè i corridori che puntano al successo finale potrebbero giocare al risparmio e attendere la più impegnativa tappa di domani, che ha in serbo la mitica ascesa ai 2115 metri del Tourmalet e l’arrivo in salita a Cauterets.
METEO TOUR
Pau : poco nuvoloso, 23°C (percepiti 25°C), vento moderato da NO (6 – 19 Km/h), umidità al 61%
Lanne-en-Barétous (traguardo volante – Km 48.8) : poco nuvoloso, 22°C (percepiti 24°C), vento moderato da NO (3 – 20 Km/h), umidità al 63%
Col de Soudet (GPM – Km 87.5) : pioggia debole (0.1 mm), 14°C, vento moderato da N (8 – 27 Km/h), umidità al 81%
Laruns : pioggia debole (0.4 mm), 22°C (percepiti 23°C), vento moderato da N (8 – 35 Km/h), umidità al 74%
GLI ORARI DEL TOUR
12.45: inizio diretta su Eurosport
13.25: partenza da Pau
14.25-14.35: traguardo volante di Lanne-en-Barétous
14.45: inizio diretta su RAI2
15-15.10: inizio salita Col de Soudet
15.40-16.00: GPM del Col de Soudet
16.30-16.55: GPM del Col d’Ichère
16.40-17.05: inizio salita Col de Marie-Blanque
17.00-17.30: GPM del Col de Marie-Blanque
17.20-17.55: arrivo a Laruns
RASSEGNA STAMPA
Philipsen, bis in volata nel circuito di Nogaro. Adam Yates resta in giallo
Gazzetta dello Sport – Italia
Belgisk sprinterfænomen vandt for anden dag i træk efter et drabeligt spurtopgør
Politiken – Danimarca
Mohorič je grdo padel, Philipsen ponovil zmago – Pogačar po deseto zmago v kraj srečnega imena
Delo – Slovenia
Jasper Philipsen the sprint master wins second Tour de France stage in a row
The Daily Telegraph – Regno Unito
Le nouvel ogre Philipsen
L’Équipe – Francia
Una siesta al esprint
AS – Spagna
Slaapverwekkende rit, fenomenale finish: Jasper Philipsen is opnieuw de snelste in koninklijke massasprint in de Tour
Het Nieuwsblad – Belgio
Fiets Fabio Jakobsen breekt in tweeën bij valpartij tijdens chaotische Tour-finish
De Telegraaf – Paesi Bassi
Bauhaus erneut auf dem Podest – Philipsen siegt in chaotischem Zielsprint
Kicker – Germania
Philipsen makes it back-to-back Tour de France stage wins, Yates keeps overall lead
The Washington Post – USA
Jasper Philipsen volvió a ganar y se quedó con la cuarta etapa del Tour de Francia – Egan Bernal recibió dura sanción y multa en el Tour de Francia 2023
El Espectador – Colombia
Jasper Philipsen se impone en accidentado esprint de la cuarta etapa del Tour de Francia
El Universo – Ecuador
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della quarta tappa, Dax – Nogaro
1° Mikkel Bjerg
2° Quinn Simmons a 36″
3° Antonio Pedrero a 1′31″
4° Jasper De Buyst a 1′39″
5° Pascal Eenkhoorn s.t.
Miglior italiano Alberto Bettiol 22° a 2′09″
Classifica generale
1° Yevgeniy Fedorov
2° Gianni Moscon a 1′24″
3° Jasper De Buyst a 1′28″
4° Cees Bol a 2′56″
5° Mark Cavendish s.t.
STRAFALGAR SQUARE
De Luca: “La tappa maglia di Adam Yates” (la maglia gialla)
Garzelli: “Non sarà facile per i velocista”
Pancani: “Se la sono presi con calma”
Pancani: “La primo tappa pirenaica”
Televideo: “Jesper Philipsen” (Jasper Philipsen)
Televideo: “La tappa vive sulla fuga dei francebiet Cosnefroy e Delaplace”
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1973
A 50 anni dalla vittoria di Luis Ocaña, riviviamo attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa” l’edizione del Tour vinta dallo “spagnolo di Francia”
4 LUGLIO 1973 – 4a TAPPA: REIMS – NANCY (214 Km)
BIS DI ZOETEMELK NEL TOUR A NANCY
Dopo la cronometro d’apertura – La maglia gialla rimane a Catieau – Tappa al rallentatore in piena afa – Oggi arrivo a Mulhouse

Laruns e l’altimetria della quinta tappa (www.guide-bearn-pyrenees.com)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): DAX – NOGARO
luglio 3, 2023 by Redazione
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Secondo round per i velocisti, stavolta al termine di una delle frazioni più semplici del Tour 2023. In attesa della sprint ci saranno parecchie occasioni per ricordare lo “spagnolo di Francia” Luis Ocaña nella sua terra adottiva a 50 anni dalla sua vittoria nella Grande Boucle
Un altro arrivo in volata si palesa all’orizzonte, stavolta al termine di una tappa decisamente più snella rispetto a quella percorsa ieri, una delle più facili dell’edizione 2023 assieme a quella di Bordeaux (in programma venerdì) e alla passerella conclusiva di Parigi. Saranno quasi del tutto assenti le asperità altimetriche lungo il tragitto da Dax a Nogaro, con la sola intrusione di un modestissimo GPM di quarta categoria (Côte de Dému, 2.3 Km al 3.5%) da superare a poco più di 25 Km dall’arrivo. Particolare sarà la posizione del traguardo perchè gli ultimi 2300 metri non si svolgeranno sulla normale viabilità ma sulla pista del Circuit Paul Armagnac, autodromo inaugurato nel 1960 e che in passato è stato sede sia di gare di Formula 2, sia del motomondiale. Da segnalare anche la collocazione del traguardo volante giornaliero, oggi previsto presso la chiesa di Notre-Dame des Cyclistes, il “Ghisallo di Francia” presso il quale è possibile ammirare maglie donate da alcuni tra i più grandi campioni del passato. E a proposito di questi ultimi, oggi il Tour renderà omaggio allo “spagnolo di Francia” Luis Ocaña, nato il 9 giugno 1945 a Priego e trasferitosi con la famiglia all’età di 12 anni nel sud della Francia: quest’anno saranno, infatti, trascorsi 50 anni esatti dalla vittoria al Tour di Ocaña, che trascorse gli ultimi anni della sua vita – terminata prematuramente nel 1994 con il suicidio per motivi depressivi – nella sua abitazione situata nel piccolo centro di Caupenne-d’Armagnac, a poco meno di 5 Km da Nogaro.
METEO TOUR
Dax : poco nuvoloso, 23°C (percepiti 24°C), vento moderato da O (10 – 25 Km/h), umidità al 66%
Saint-Sever (Km 40.2) : poco nuvoloso, 23°C (percepiti 24°C), vento debole da O (7 – 19 Km/h), umidità al 67%
Notre-Dame des Cyclistes (traguardo volante – Km 93.6) : poco nuvoloso, 25°C (percepiti 26°C), vento moderato da O (9 – 25 Km/h), umidità al 58%
Courrensan (Km 132.2) : pioggia debole (0.1 mm), 25°C (percepiti 26°C), vento moderato da O (11 – 25 Km/h), umidità al 61%
Nogaro : poco nuvoloso, 25°C (percepiti 26°C), vento moderato da O (11 – 25 Km/h), umidità al 59%
GLI ORARI DEL TOUR
12.45: inizio diretta su Eurosport
13.20: partenza da Dax
14.45: inizio diretta su RAI2
15.20-15.30: traguardo volante presso il santuario di Notre-Dame des Cyclistes
16.35-16.55: GPM della Côte de Dému
17.10-17.35: arrivo a Nogaro
RASSEGNA STAMPA
Philipsen trionfa in volata, lo sconfitto è ancora Van Aert. Yates conserva la maglia gialla
Gazzetta dello Sport – Italia
Eksperten slår til, mens mange udfordrere tøver i hektisk slutfase
Politiken – Danimarca
Philipsenu prvi sprinterski obračun na Touru
Delo – Slovenia
Tour de France stage three: Jasper Philipsen wins first bunch sprint
The Daily Telegraph – Regno Unito
Philipsen s’impose au sprint
L’Équipe – Francia
Philipsen amarga a Van Aert
AS – Spagna
Jasper Philipsen knalt onhoudbaar naar ritwinst in de eerste massasprint van deze Tour
Het Nieuwsblad – Belgio
Jasper Philipsen pakt derde rit in Tour na perfect voorwerk van Van der Poel
De Telegraaf – Paesi Bassi
Starker Bauhaus im Massensprint nur von Philipsen geschlagen
Kicker – Germania
Philipsen wins third stage of the Tour de France, Yates keeps overall lead
The Washington Post – USA
Jasper Philipsen ganó la tercera etapa
El Espectador – Colombia
Jasper Philipsen se impone a los esprinters y se queda con la tercera etapa del Tour de Francia 2023
El Universo – Ecuador
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della terza tappa, Amorebieta-Etxano – Bayonne
1° Yevgeniy Fedorov
2° Christopher Juul-Jensen a 15″
3° Mikkel Bjerg s.t.
4° Anthon Charmig s.t.
5° Laurent Pichon a 47″
Miglior italiano Gianni Moscon, 26° a 1′24″
Classifica generale
1° Yevgeniy Fedorov
2° Gianni Moscon a 1′24″
3° Cees Bol a 2′56″
4° Mark Cavendish s.t.
5° Alexis Renard a 3′27″
STRAFALGAR SQUARE
De Luca: “Van Aert ha detto che se nascerà suo figlio abbandonerà la corsa per andare al capezzale di sua moglie” (il capezzale è il letto di un moribondo)
De Luca: “Straordinaria campiessa” (campionessa)
De Luca: “Era ancora più acciattato” (acciaccato)
Garzelli: “Le strade sono più strette, più rotonde”
Garzelli: “Sono gli estremi che devi scaldare” (parlando dell’uso del ghiaccio durante le tappe del Tour, quindi sono le estremità che devono essere raffreddate)
Garzelli: “Ritrovereno Jacopo Guarnieri”
Televideo: “Ewans” (Ewan)
Televideo: “La rinunica dell’americano” (rinuncia)
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1973
A 50 anni dalla vittoria di Luis Ocaña, riviviamo attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa” l’edizione del Tour vinta dallo “spagnolo di Francia”
3 LUGLIO 1973 – 3a TAPPA: ROUBAIX – REIMS (226 Km)
VINCE GUIMARD, CATIEAU IN GIALLO
Tour tutto francese
Oggi ancora una tappa in pianura, da Reims a Nancy

Il circuito automobilistico Paul Armagnac di Nogaro e l’altimetria della quarta tappa (www.pagesjaunes.fr)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): AMOREBIETA-ETXANO – BAYONNE
luglio 3, 2023 by Redazione
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Il Tour arriva in patria e lo fa con la prima delle otto tappe che quest’anno sono state riservate alle ruote veloci. Finchè si rimarrà sul suolo basco si inconterà ancora un percorso altimetricamente complicato, poi il tracciato si ammorbiderà una volta giunti in Francia, anche se il finale non si annuncia per nulla “liscio”
Il Tour si appresta a lasciare la Spagna per giungere in Francia, che accoglierà la Grande Boucle con la prima delle otto tappe riservata ai velocisti. Anche oggi, però, il tracciato non sarà una passeggiata, soprattutto nei 134 Km iniziali ancora disegnati sul suolo basco, nel corso dei quali si affronteranno i 4 GPM previsti, due dei quali classificati di 3a categoria. Superato il confine di stato la tappa cambierà faccia ma non del tutto, perchè anche gli ultimi 60 Km sono caratterizzati da alcuni saliscendi, che daranno qualche grattacapo alle squadre degli sprinter. Qualche insidia la presenteranno anche gli ultimi chilometri, che prevedono un’inversione a U in leggera salita a 2000 metri dall’arrivo e una lievissima pendenza anche nel rettilineo d’arrivo, con la strada che tende leggermente a curvare verso destra.
METEO TOUR
Amorebieta-Etxano: cielo coperto, 23°C (percepiti 25°C), vento moderato da NE (7 – 21 Km/h), umidità al 62%
Lekeitio (Km 40.1) : nubi sparse, 21°C, vento debole da NE (9 – 18 Km/h), umidità al 73%
Zarautz (Km 89.9) : nubi sparse, 22°C (percepiti 24°C), vento moderato da NO (10 – 23 Km/h), umidità al 67%
Hendaye (Km 134) : cielo coperto, 22°C, vento moderato da N (11 – 23 Km/h), umidità al 71%
Saint-Pée-sur-Nivelle (Km 162.4) : poco nuvoloso, 23°C (percepiti 24°C), vento moderato da N (11 – 29 Km/h), umidità al 69%
Bayonne : poco nuvoloso, 23°C (percepiti 24°C), vento moderato da NO (11 – 27 Km/h), umidità al 70%
GLI ORARI DEL TOUR
12.45: inizio diretta su Eurosport
13.15: partenza da Amorebieta-Etxano
13.30-13.45: GPM della Côte de Trabakua
13.55-14.05: GPM della Côte de Milloi
14.40-14.50: traguardo volante di Deba
14.45: inizio diretta su RAI2
14.45-15.00: GPM del Col d’Itziar
15.30-15.40: GPM della Côte d’Orioko Benta
16.10-16.30: ingresso in Francia
17.30-17.50: arrivo a Bayonne
RASSEGNA STAMPA
Lafay, scatto vincente a San Sebastian. I big danno spettacolo
Gazzetta dello Sport – Italia
Stædig dansker blev dæmpet af sin holdkammerat, inden fransk outsider slog til
Politiken – Danimarca
Pogačar spet tretji, rumena majica ostaja na Yatesu
Delo – Slovenia
Frenchman Victor Lafay wins thrilling second stage of Tour de France
The Daily Telegraph – Regno Unito
Lafay l’a fait!
L’Équipe – Francia
El gallo es Lafay
AS – Spagna
Net niet voor Wout van Aert! Victor Lafay blijft met late uitval uit de greep van sprintend peloton en wint tweede etappe
Het Nieuwsblad – Belgio
Stunt in Tour: Lafay verrast favorieten en wint tweede etappe
De Telegraaf – Paesi Bassi
Lafay siegt überraschend, Pogacar zieht Vingegaard davon
Kicker – Germania
Victor Lafay gives French team Cofidis 1st Tour de France stage win in 15 years
The Washington Post – USA
Victor Lafay atacó a los favoritos y ganó la segunda etapa del Tour de Francia
El Espectador – Colombia
Victor Lafay sorprende a Wout van Aert y Tadej Pogacar en el esprint de la segunda etapa del Tour de Francia
El Universo – Ecuador
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della seconda tappa, Vitoria-Gasteiz – San Sebastian
1° Jasper De Buyst
2° Matteo Trentin a 1′08″
3° Luke Durbridge s.t.
4° Søren Wærenskjold s.t.
5° Remi Cavagna s.t.
Classifica generale
1° Cees Bol
2° Yevgeniy Fedorov s.t.
3° Gianni Moscon s.t.
4° Mark Cavendish s.t.
5° Alexis Renard a 31″
STRAFALGAR SQUARE
Borgato (Giro Donne): “Paronama mondiale”
De Luca: “La terza côte delle cinque totali”
Garzelli: “Alla fine non ci stai tutti”
Garzelli: “San Sebastian è suddivisa in tre spiagge”
Garzelli: “I suoi compagni hanno lavoratanto”
Televideo: “Adam Yates è la nuova maglia gialla” (a dire il vero l’ha vestita tutto il giorno avendola conquistata ieri)
Televideo: “Lunghissima fuda di Powless”
Televideo: “Peacock” (Pidcock)
Televideo: “Matis Skjelmose” (Mattias)
Televideo: “Ja Indley” (Jai)
Televideo: “Stef Cras” (Steff)
Televideo: “Tesj Benoot” (Tiesj)
Televideo: “Vingeggard” (Vingegaard)
Televideo: “Kelerman” (Kelderman)
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1973
A 50 anni dalla vittoria di Luis Ocaña, riviviamo attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa” l’edizione del Tour vinta dallo “spagnolo di Francia”
2 LUGLIO 1973 – 1a SEMITAPPA: CIRCUITO DI SINT-NIKLAAS (cronometro a squadre, 12.4 Km); 2a SEMITAPPA: SINT-NIKLAAS – ROUBAIX (138 Km)
VAN SPRINGEL RESTA IN GIALLO

Bayonne e l’altimetria della terza tappa (www.guide-du-paysbasque.com)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): VITORIA-GASTEIZ – SAN SEBASTIÁN
luglio 1, 2023 by Redazione
Filed under Approfondimenti
La seconda giornata del Tour nei Paesi Baschi prevede una tappa non molto dissimile da quella disputata ieri, pur senza la presenza di un muro come quello della Côte de Pike. Nel finale si ripercorrono le rotte della Classica di San Sebastián affrontando la salita simbolo della corsa spagnola, lo Jaizkibel
Non è un inizio di Tour banale quello previsto dall’edizione 2023. Dopo la movimentata tappa d’apertura di ieri oggi si andrà a ricalcare il finale della Classica di San Sebastián, l’unica corsa di un giorno spagnola inserita nel calendario World Tour, la cui 42a edizione si disputerà il prossimo 29 luglio, una settimana dopo la fine del Tour. Ascesa storica della corsa iberica, lo scorso anno vinta da Remco Evenepoel, è lo Jaizkibel, 8 Km al 5.3% con un tratto di 4 Km al 7.3% in vetta al quale si scollinerà a poco meno di 17 Km dal traguardo. Costituirà l’ultimo atto della frazione più lunga del Tour appena partito, 209 Km che prevedono il via dal capoluogo dei Paesi Baschi e un’altra bella razione di metri di dislivello (quasi 3000) da superare, incontrando strada facendo altre sette ascese, tutte abbastanze secondarie. Considerata la facilità della discesa dallo Jaizkibel e il tratto pianeggiante conclusivo, si prospetta una volata a ranghi ristretti in quel di San Sebastián, simile a quella che pose termine alla prima tappa in linea del Tour del 1992, quando nella cittadina basca in riva all’Oceano Atlantico (a proposito, il vento potrebbe scompaginare il gruppo) arrivarono a disputarsi il successo una settantina di corridori, anche se va detto che il percorso di quella frazione era meno impegnativo di quella odierna, con lo Jaizkibel piazzato molto più lontano dal traguardo, dove il francese Dominique Arnould regolò allo sprint il belga Johan Museeuw e l’italo-britannico Maximilian Sciandri.
METEO TOUR
Vitoria-Gasteiz: pioggia debole (0.1 mm), 19°C, vento debole da N (8 – 19 Km/h), umidità al 74%
Legutio (traguardo volante – Km 40.6) : pioggia debole (0.2 mm), 19°C, vento debole da N (12 – 27 Km/h), umidità al 82%
Côte d’Aztiria (GPM – Km 87.6) : pioggia debole (0.3 mm), 20°C, vento debole da N (10 – 27 Km/h), umidità al 81%
Côte d’Alkiza (GPM – Km 140.9) : pioggia debole (0.1 mm), 20°C, vento moderato da N (11 – 31 Km/h), umidità al 79%
San Sébastián: nubi sparse, 22°C (percepiti 23°C), vento moderato da N (9 – 26 Km/h), umidità al 73%
GLI ORARI DEL TOUR
12.00: inizio diretta su Eurosport
12.25: partenza da Vitoria-Gasteiz
13.20-13.25: traguardo volante di Legutio
14.10-14.25: GPM del Col d’Udana
14.20-14.35: GPM della Côte d’Aztiria
14.45: inizio diretta su RAI2
15.30-15.50: GPM della Côte d’Alkiza
16.15-16.40: GPM della Côte de Gurutze
16.40-17.10: GPM dello Jaizkibel
17.00-17.30: arrivo a San Sebastian
RASSEGNA STAMPA
Tour de France, a Bilbao Adam Yates batte il gemello Simon. E Pogacar già esulta
Gazzetta dello Sport – Italia
Dansk debutant brillerer i Baskerlandet, hvor brite tager sejren i hård Tour-premiere
Politiken – Danimarca
Pogačar tretji, takoj za neverjetnima dvojčkoma Yates
Delo – Slovenia
Adam Yates beats twin brother Simon on opening stage to take the yellow jersey
The Independent – Regno Unito
Adam Yates en jaune, devant son frère
L’Équipe – Francia
Vaya par de gemelos – ¡Enric Mas abandona el Tour!
AS – Spagna
Niet te geloven! Adam Yates klopt tweelingbroer Simon in sprint om het geel, Pogacar wint sprint om de derde plek
Het Nieuwsblad – Belgio
Bijzondere apotheose in eerste Tour-etappe: Yates wint broederstrijd
De Telegraaf – Paesi Bassi
Vingegaard und Pogacar abgehängt: Yates-Zwillinge triumphieren beim Tour-Auftakt
Kicker – Germania
Adam Yates beats twin brother Simon Yates to win initial stage of Tour de France
The Washington Post – USA
Tour de Francia: Egan Bernal y Harold Tejada los mejores colombianos del primer día
El Espectador – Colombia
Caída complica a Richard Carapaz en el Tour de Francia
El Universo – Ecuador
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della prima tappa, circuito di Bilbao, e prima classifica generale
1° Jacopo Guarnieri
2° Yevgeniy Fedorov s.t.
3° Phil Bauhaus s.t.
4° Cees Bol s.t.
5° Jordi Meeus s.t
STRAFALGAR SQUARE
Garzelli: “Tre salite molto difficile”
Garzelli: “Questa prima volata del primo traguardo volante”
De Luca: “Mai c’è stato un Grand Depart dall’Italia, mai ci sarà questa grande atmosfera” (gli organizzatori della partenza del Tour 2024 dalla Toscana si stanno già toccando…”
De Luca: “Shefer è tornato sull’ammiraglia dell’Astana, corridore che si può definire italiano”
Garzelli: “Andare a vincere questa prima giornata”
Televideo: “Liboume” (Libourne)
Televideo: “Moiulins” (Moulins)
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1973
A 50 anni dalla vittoria di Luis Ocaña, riviviamo attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa” l’edizione del Tour vinta dallo “spagnolo di Francia”
1 LUGLIO 1973 – 1a SEMITAPPA: SCHEVENINGEN – ROTTERDAM (84 Km); 2a SEMITAPPA: ROTTERDAM – SINT-NIKLAAS (137.5 Km)
VAN SPRINGEL LEADER AL TOUR
Le due semitappe di ieri a Teirlinck e Catieau
Oggi ancora due frazioni: la “cronometro” a squadre e il ritorno in Francia a Roubaix

La baia di San Sebastian e l’altimetria della seconda tappa (www.ilunionhotels.co.uk)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): BILBAO – BILBAO
luglio 1, 2023 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Al via l’edizione numero 110 del Tour de France. Si parte da Bilbao con un tappa in circuito il cui finale chiama subito alla ribalta gli uomini di classifica. Gli attesissimi Pogacar e Vingegaard aprofitteranno del muro di Pike per dare subito sfoggio alle loro velleità di classifica?
E’ ora di Tour, per la centodecima volta nella storia. E per la seconda di tre edizioni consecutive la corsa transalpina scatterà fuori dai confini nazionali francesi, dopo che lo scorso anno si era partiti dalla Danimarca mentre l’anno prossimo toccherà all’Italia. In attesa del Grand Départ da Firenze per il 2023 è stata scelta la Spagna per dare il via alla corsa, con le prime due tappe e mezza che si disputeranno sulle strade dei Paesi Baschi. Si tratta di rotte ben conosciute dai corridori perchè la comunità autonoma spagnola tutti gli anni ad aprile ospita una breve ma impegnativa corsa a tappe, la cui ultima edizione ha visto imporsi proprio il maggior indiziato per la vittoria finale nel Tour che sta per salpare, il danese Jonas Vingegaard. I percorsi baschi sono notoriamente ricchi di dislivelli, costituiti prevalentemente da ascese brevi e spesso secche e il tracciato della tappa d’apertura non sarà da meno. Girando in tondo attorno a Bilbao per 182 Km si dovranno “digerire” quasi 3200 metri di dislivello spalmati su una dozzina di brevi ascese, la più lunga delle quali è il Vivero, (4.3 LKm al 7%), presenza fissa in tutte le corse che arrivano a Bilbao. Solitamente viene affrontata per ultima, ma non sarà così stavolta perchè gli organizzatori sono andati a scovare subito dopo il muro di Pike, una verticale di 2 Km al 9.4% i cui ultimi 1000 metri presentano una pendenza media superiore al 12%. Giunti allo scollinamento mancheranno poco meno di 10 Km al traguardo, a sua volta in salita, posto al termine di uno strappo di un chilometro al 9.4%: negli scorsi giorni Vingegaard – che, ricordiamo, è il vincitore uscente del Tour – è stato in ricognizione sul muro e chissà se avrà già in progetto un tentativo per distanziare gli avversari, in primis il grande sconfitto dell’edizione scorsa Tadej Pogacar.
METEO TOUR
Bilbao – partenza: pioggia debole (0.2 mm), 22°C (percepiti 23°C), vento moderato da NO (20 – 46 Km/h), umidità al 72%
Plentzia (Km 41.2) : pioggia debole (0.1 mm), 21°C, vento moderato da NO (23 – 45 Km/h), umidità al 79%
Gernika-Lumo (traguardo volante – Km 88.2) : pioggia debole (0.2 mm), 23°C (percepiti 24°C), vento moderato da NO (19 – 47 Km/h), umidità al 69%
Col de Morga (GPM – Km 140.9) : pioggia debole (0.1 mm), 22°C (percepiti 24°C), vento moderato da NO (18 – 45 Km/h), umidità al 68%
Bilbao – arrivo: poco nuvoloso, 23°C (percepiti 25°C), vento moderato da NO (17 – 45 Km/h), umidità al 62%
GLI ORARI DEL TOUR
11.54: inizio diretta su Eurosport
12.55: partenza da Bilbao
13.15-13.20: GPM della Côte de Laukiz
14.30-14.45: GPM della Côte de San Juan de Gaztelugatxe
14.55: inizio diretta su RAI2
15.00-15.15: traguardo volante di Gernika-Lumo
16.15-16.40: GPM del Col de Morga
16.35-17.00: GPM della Côte de Vivero
17.00-17.30: GPM della Côte de Pike
17.15-17.45: arrivo a Bilbao
RASSEGNA STAMPA
È un Tour de France da giganti. E Ciccone potrà fare “l’arbitro”
Gazzetta dello Sport – Italia
A PARTIRE DALLA PRIMA TAPPA
Politiken – Danimarca
Konec ugibanj, naj spregovorijo Pogačarjeve noge
Delo – Slovenia
How Pogacar can beat Vingegaard and take back Tour de France crown
The Independent – Regno Unito
La 110e édition déchiffrée
L’Équipe – Francia
El Tour más esperado
AS – Spagna
Jumbo-Visma heeft plan klaar: “Als we naar de cijfers van Van Aert kijken, ziet het er goed uit”
Het Nieuwsblad – Belgio
Vooruitblik Breukink eerste Tour-etappe: ’Ideaal voor MvdP’
De Telegraaf – Paesi Bassi
Gedenken an Gino Mäder: Keine Nummer 61 bei der Tour
Kicker – Germania
Tour de France: Vingegaard vs. Pogacar Is the Race to Watch
The New York Times – USA
Un Tour bien diferente: montañoso pero ridículo en la contrarreloj
El Espectador – Colombia
Richard Carapaz: Tenemos una responsabilidad grande con el equipo para el Tour de Francia
El Universo – Ecuador
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Così è finito il Tour nel 2022
1° Caleb Ewan
2° Albert Torres a 4′09″
3° Amund Grøndahl Jansen a 9′15″
4° Reinardt Janse Van Rensburg a 9′17″
5° Frederik Frison a 10′23″
Miglior italiano Luca Mozzato, 33° a 1h21′48″
Maglia nera: Jonas Vingegaard, 135° a 5h40′42″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti (a partire da domani)
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1973
A 50 anni dalla vittoria di Luis Ocaña, riviviamo attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa” l’edizione del Tour vinta dallo “spagnolo di Francia”
29 GIUGNO 1973 – RADUNO DI PARTENZA A SCHEVENINGEN
SENZA MERCKX E GLI ITALIANI
Tour: prologo a L’Aia
Da oggi al 22 luglio
30 GIUGNO 1973 – PROLOGO: SCHEVENINGEN (cronometro individuale – 7.1 Km)
ZOETEMELK PRIMA MAGLIA GIALLA AL TOUR
L’olandese ha vinto il prologo a cronometro di Scheveningen, davanti a Poulidor e allo spagnolo Manzaneque – Oggi 2 semitappe, con arrivi a Rotterdam e St. Niklaas

Il Museo Guggenheim di Bilbao e l’altimetria della prima tappa (wikipedia)
GIUGNO 2023, AVANTI A TUTTA VERSO IL TOUR
giugno 3, 2023 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Il Tour de France inizierà solo tra un mese, ma l’attesa della Grande Boucle sarà debitamente colmata. Subito dopo la conclusione del Giro ripartono le grandi manovre, con i big che punta alla maglia gialla pronti a sfidarsi nelle tradizionali “prove generali” della corsa francese. Si parte con il Delfinato, poi l’attenzione degli appassionati sarà calamitata dal Giro di Svizzera e da altre piccole corse a tappe sulle quali già aleggia l’aroma del Tour. Spazio anche a under23 e donne con i rispetti “Giri d’Italia” di categoria.
Per un grande giro che finisce ce n’è uno che comincia, anche se manca ancora un mese al via del Tour de France, previsto per il primo luglio da Bilbao. Ma le corse a tappe che si susseguono nel mese di giugno già hanno impresse la magica aura della Grande Boucle e una in particolare, il Critérium du Dauphiné (4-11 giugno). Da quando la gara da noi più conosciuta come Giro del Delfinato è divenuta di proprietà di ASO, la società organizzatrice del Tour, la corsa è riuscita a surclassare in prestigio il più vetusto Giro di Svizzera – in calendario lo stesso mese – proponendosi come vera e prova generale della Grande Boucle e lo testimoniano le start list delle edizioni più recenti, che hanno visto schierati molti tra i “papabili” per la conquista della maglia gialla. Sarà così anche nel 2023, quando tra i partecipanti ci saranno il vincitore uscente del Tour Jonas Vingegaard, che si troverà a sfidare – a meno di cambiamenti dell’ultim’ora – il britannico Adam Yates, gli spagnoli Enric Mas e Mikel Landa, i francesi David Gaudu, Guillaume Martin e Julian Alaphilippe, l’ecuadoriano Richard Carapaz, il colombiano Egan Bernal e l’italiano Giulio Ciccone, costretto dal covid a saltare il Giro d’Italia e che non ha ancora deciso se correre il Tour o la Vuelta di Spagna (in programma tra agosto e settembre). La 75a edizione della corsa come avviene da diversi anni scatterà al di fuori dal territorio del Delfinato vero e proprio – corrispondente al settore settentrionale dell’arco alpino francese –e per la precisione muoverà dall’area del Massiccio Centrale, dove la località di villeggiatura di Chambon-sur-Lac ospiterà partenza e arrivo della prima tappa, un circuito di media montagna di 158 Km composto da un primo anello di una novantina di chilometri e uno più breve di 23 Km che dovrà essere ripetuto tre volte e prevede la salita della “Roccia dell’Aquila” (1 Km al 6.1%), da superare l’ultima volta a 11 Km dal traguardo. Molto simile è il tracciato della successiva Brassac-les-Mines – La Chaise-Dieu, pure questa caratterizzata da un circuito finale imperniato attorno ad una breve “côte”, questa di un chilometro esatto all’8%, mentre stavolta saranno in dolce salita anche i 5 Km da coprire per raggiungere la linea d’arrivo. I velocisti avranno una sola “cartuccia” a disposizione e dovranno spararla al termine della Monistrol-sur-Loire – Le Coteau, la più semplice tra le otto tappe in programma, pur se non del tutto priva di ostacoli naturali. A meno di clamorose sorprese nelle prime due giornate, i corridori che punteranno al successo finale entreranno in scena al quarto giorno di gara, quando si correrà una cronometro individuale di 31 Km che presenta un tracciato non proprio tagliato sulle misure degli specialisti: subito dopo la partenza da Cours è prevista la facile salita del Col de la Croix Couverte (2.2 Km al 4.7%) e anche negli ultimi 9 Km verso il traguardo di Belmont-de-la-Loire la strada tende sempre a salire, pur trattandosi in questo caso di un costante falsopiano. Non è un caso che gli organizzatori abbiano previsto per i corridori più veloci circa 39 minuti di gara, che corrispondo a una media di poco inferiore ai 48 Km/h. Affrontata un’ultima frazione collinare disegnata tra Cormoranche-sur-Saône e Salins-les-Bains, tappa che prevede l’interessante Côte de Thésy (3.7 Km all’8.2% con i primi 2000 metri al 10.5% di pendenza media) a circa 15 Km dall’arrivo, si arriverà all’appuntamento con le grandi montagne, come al solito concentrate negli ultimi tre giorni. Si comincerà con la frazione meno impegnativa del triduo finale, che scatterà da Nantua in direzione della piccola località di sport invernali di Crest-Voland, dove il traguardo sarà posto al termine di una salita di 2.3 Km al 6.6% che prevede un muro iniziale di 500 metri al 16.6% e che sarà immediatamente preceduta dall’altrettanto breve ascesa di Notre-Dame-de-Bellecombe (3.2 Km al 6.4%), mentre in precedenza si salirà sino ai 1486 metri del Col des Aravis (7.8 Km al 5.8%). Le attenzioni degli appassionati e dei corridori in gara saranno principalmente rivolte alla due successive frazioni e in particolare a quella che l’indomani condurrà da Porte-de-Savoie ai 2067 metri del Col de la Croix-de-Fer, storico passo del Tour de France che sarà affrontato dal versante di Saint-Jean-de-Maurienne, del quale si percorreranno soltanto gli ultimi 13 Km (media del 6,2%), mentre il tratto iniziale sarà sostituito dall’ascesa al Col de Mollard (18.5 Km al 5.8%) e in programma ci saranno anche i quasi 2000 metri della Madeleine (25 Km al 6.2%), altro blasonato colle della Grande-Boucle. Pur non essendo disegnata in altissima montagna (non si supereranno i 1350 metri di quota) anche la conclusiva giornata di gara offrirà pane per i denti degli scalatori grazie ai sei colli che si dovranno affrontare tra Le Pont-de-Claix e Grenoble, dove il traguardo non sarà posizionato nel centro dell’antica capitale del Delfinato ma presso la soprastante Bastiglia, dove si giungerà al termine di salita corta ma ripidissima di 1800 metri al 14.2% di pendenza media, affrontata l’ultima volta nel 2000 e che venne tenuta a battesimo nel 1977 da Bernard Hinault, che poi si imporrà su questo difficilissimo traguardo anche nel 1979. Sarà l’ultimo atto di una tappa che ha in serbo un altro classico del Tour, a dire il vero caduto un po’ di disuso nelle ultime stagioni: prima della tremenda rampa finale i corridori dovranno sorbirsi anche il cosiddetto “Trittico della Certosa”, costituito dalle tre salite, in rapida successione, del Col du Granier (9.6 Km all’8.6%), del Col du Cucheron (7.7 Km al 6.2%) e del Col del Porte (7.4 Km al 6.8%).
Una valida alternativa al Delfinato sulla rotta della Grande Boucle è costituita dal Giro di Svizzera, che si correrà dall’11 al 18 giugno, sovrapponendosi così per 48 ore al “Criterium”. Rispetto a quest’ultimo i corridori più dotati a cronometro avranno maggiori chance di imporsi grazie a 6 Km in più da percorrere contro il tempo e su percorsi più filanti, anche se agli scalatori non mancheranno le occasioni per controbattere gli avversari. L’inizio sarà proprio una sfida contro l’orologio perché il primo giorno si dovrà affrontare la prima delle due cronometro inserite nel tracciato dell’86° Tour de Suisse, quasi 13 Km sul pianeggiante circuito di Einsiedeln, dove le alte medie saranno maggiormente favorite dalla quota alla quale si gareggerà, di poco superiore ai 900 metri sul livello del mare. La prima tappa in linea da Beromünster a Nottwil presenterà un finale che ricorda quella della frazione di Le Coteau del Delfinato e come quella sarà l’unica riservata alle ruote veloci. Le attese tappe di montagna sono state concentrate quest’anno tra il terzo e il quinto giorno di gara e debutteranno con la tappa che da Tafers condurrà al classico arrivo in salita di Villars-sur-Ollon, quasi 11 Km al 7.8% che spesso sono stati affrontati sia in questa corsa, sia al Giro di Romandia: mentre l’ultimo arrivo del Giro di Svizzera in questa località risale al 2017 (si impose lo statunitense Larry Warbasse), nel 2018 sulle sue rampe si è disputata una cronoscalata del Romandia, vinta dal colombiano Bernal. Un’altra meta spesso frequentata dalle due corse elvetiche è la stazione termale di Leukerbad, che i corridori raggiungeranno l’indomani partendo da Monthey e affrontando la salita di Crans-Montana (14.6 Km al 6.7%, si tratta di un versante diverso da quello recentemente percorso al Giro d’Italia) prima di quella conclusiva di 19 Km al 4.5% (primi 8 Km all’8.6%) che termina a poco meno di 4 Km dall’arrivo. È a questo che disputerà l’immancabile tappone, che quest’anno porterà per tre volte i corridori sopra quota 2000: se i primi due colli – il Furka e l’Oberalp – saranno di fatto relegati in un angolo dal trovarsi collocati entro i primi 70 Km dalla partenza da Fiesch, potranno però rimanere nelle gambe al momento d’affrontare l’ascesa verso i 2311 metri del Passo dell’Albula, 17.4 Km al 6.8% seguiti da un “tuffo” di 9.5 Km che termina a soli 700 metri dal traguardo di La Punt. Sull’Albula si tornerà anche il giorno successivo, subito dopo la ripartenza dalla stessa La Punt in direzione di Oberwil-Lieli, traguardo di una frazione il cui finale ricorda quello delle tappe collinari della Tirreno-Adriatico, con l’arrivo posto al termine di una rampa di 2.5 Km al 6.7% preceduta da un paio di brevi strappi le cui pendenze medie si aggirano tra l’8 e il 9%. Due colli di prima categoria movimenteranno il tratto iniziale della vallonata penultima tappa da Tübach a Weinfelden, dopo la quale rimarrà d’affrontare solo la cronometro conclusiva tra San Gallo e Abtwil, circa 26 Km meno filanti rispetto a quelli della tappa d’apertura per la presenza di uno strappo di 600 metri al 6.3% nella prima parte e una più consistente salita di 1.7 Km al 7.9% a 9 Km dall’ultimo traguardo.
I corridori che preferiranno un approccio più soft al Tour avranno la possibilità di scegliere tra altre due brevi corse a tappe che si disputeranno in concomitanza con il Giro di Svizzera, la più “quotata” delle quali è il Giro di Slovenia (14-18 giugno), promosso nel calendario ProSeries nel 2021 e forte delle due vittorie consecutive ottenute da Tadej Pogačar nelle ultime edizioni. L’edizione 2023, la ventinovesima della storia della corsa, si aprirà proprio a Celje – la cittadina dove Pogačar si era imposto sia lo scorso anno, sia nella precedente edizione – mentre l’epilogo della prima frazione sarà fissato dopo 189 Km a Rogaška Slatina, traguardo che non dovrebbe sfuggire ai velocisti così come quello delle successive frazioni Žalec – Ormož e Grosuplje – Postumia. Dalla capitale Lubiana scatterà la tappa più impegnativa, che si concluderà a Caporetto, a due passi dal confine con l’Italia, dopo esser saliti per due volte sul monte Kolovrat (11.6 Km all’8.1%), scalato anche al Giro d’Italia dello scorso anno ma dal versante che stavolta si percorrerà in discesa. Come nel 2023 l’ultima frazione si disputerà tra Vrhnika e il tradizionale approdo dell’ultimo giorno di Novo Mesto, fin dal 1996 (con l’eccezione del 2012) sede d’arrivo della tappa conclusiva: potrebbe rivelarsi anche questa una frazione decisiva per la presenza del muro di Trška Gora, 1300 metri al 10.5% da scavalcare a 9.5 Km dal traguardo.
L’altra alternativa a Delfinato e Svizzera sarà rappresentata dalla 47a edizione della Route d’Occitanie (15-18 giugno), la corsa francese che fino al 2017 era calendarizzata con il nome di Route du Sud perché ha il suo terreno di gara nel meridione della Francia, spingendosi fino alle salite pirenaiche. In attesa che queste ultime decidano le sorti della corsa, nelle prime due giornate di gara i protagonisti saranno i velocisti, chiamati a esibirsi prima sul palcoscenico della pianeggiante Narbonne – Gruissan e poi su quello più complicato della Cazouls-Lès-Béziers – Graulhet, tappa che prevede entro i primi 70 Km (su 182 di percorso) le ascese ai colli di Fontfroide (11.8 Km al 6.6%) e di Montalet (4.8 Km al 6.2%). Come al Giro di Slovenia è stata collocata a 24 ore dalla conclusiva la frazione regina, che prenderà il via da Gimont alla volta della stazione di sport invernali di Nistos, percorsa un’ascesa finale – mai affrontata prima in una corsa ciclistica – di 13 Km al 6.9% che sarà preceduta di una sessantina di chilometri dallo scollinamento sul Col de Menté (10.9 Km al 6.6%), storica salita del Tour de France. Altre due ascese spesso affrontate alla Grande Boucle – il Col de la Core (14 Km al 5.9%) e il Col de Latrape (5.9 Km al 7.2%) – saranno in programma l’indomani nella conclusiva frazione che da Saint-Gaudens condurrà a Saint-Girons, ma difficilmente creeranno grossa selezione tra i favoriti, complice la totale assenza di difficoltà nei 37 Km successivi allo scollinamento del Latrape.
A questo punto l’ultimo “pit stop” prima della partenza del Tour sarà rappresentato dai campionati nazionali, che per l’Italia si disputeranno tra il 22 e il 25 giugno in provincia di Trento. Nei primi due giorni si svolgeranno le cronometro, con quella dei professionisti che prenderà il via alle 16.45 del 22 giugno da Sarche, frazione del comune di Calavino alla quale si farà ritorno dopo aver affrontato un circuito di 26 Km pianeggiante nella seconda metà, mentre nella prima parte si dovrà affrontare la salita del Passo di San Uldarico, caratterizzata da un troncone iniziale di 2 Km al 7.2% e da uno finale di 1.2 Km al 5.6%, separati da un tratto intermedio di 5.5 Km in falsopiano. Decisamente adatto agli scalatori, nonostante non siano previste pendenze particolarmente accese, appare il tracciato del circuito delle gare in linea, disegnato attorno a Comano Terme e sul quale i professionisti si sfideranno sabato 24, mentre la domenica gareggeranno le donne. In particolare gli uomini dovranno percorrere 227 Km, i primi ottanta su di un “circuito di lancio” dolcemente vallonato e i restanti che prevedono di ripetere per nove volte la salita di Cavrasto (5.6 Km al 5%), cuore di un anello di circa 16 Km che prevede l’ultimo scollinamento a 12 Km dal traguardo.
Ma Giugno non è soltanto il mese dell’anteprima del Tour, è ancora il mese del Giro d’Italia perché è previsto in questo momento della stagione lo svolgimento delle due edizioni “cadette”, quella riservate agli Under23 e alle donne. La prima, in programma dall’11 al 18 giugno, quest’anno avrà un nome (Giro Next Gen) e un team organizzativo nuovo perché la Federazione Ciclistica Italiana, proprietaria dell’evento, ha deciso di affidare l’onere dell’organizzazione a RCS Sport, il gruppo della Gazzetta dello Sport che allestisce anche il palcoscenico del Giro dei “grandi” e chi si occuperà di questa corsa fino a 2027. Al proposito va fatto un applauso a Mauro Vegni e soci per esser riusciti in pochissimo tempo – la corsa è stata loro assegnata ufficialmente solo il 13 febbraio scorso – a tessere un percorso tecnicamente valido, pur con la pecca dei soli 10 Km da percorrere a cronometro, previsti il giorno d’apertura della corsa ad Agliè, quando si gareggerà su di un circuito pianeggiante fino al breve strappo in cima al quale sarà assegnata la prima maglia rosa. Sulle colline delle Langhe si svolgerà il finale della seconda tappa, che da San Francesco al Campo condurrà sino a Cherasco, dove l’arrivo sarà aggiudicato in vetta a una breve ascesa, che dovrà essere ripetuta due volte e sarà preceduta dai primi due GPM di questa edizione, La Morra e Novello. A parte la microscopica salita di Lu, nessun’altra difficoltà altimetrica presenterà la successiva Priocca – Magenta, la prima delle tre tappe destinate alla conclusione allo sprint e che arriverà alla vigilia delle grandi montagne. Anzi, la “grande montagna” del ciclismo per eccellenza perché l’arrivo della quarta tappa sarà previsto ai 2758 metri del Passo dello Stelvio, che i professionisti del futuro raggiungeranno partendo da Morbegno e affrontando quindi i 19.5 Km del versante valtellinese, meno spettacolare e difficile rispetto a quello altoatesino ma che presenta dislivello (1474 metri) e pendenze (7.5% la media) di tutto rispetto. Si tornerà in bassa quota l’indomani per la Cesano Maderno – Manerba sul Garda, tappa collinare che prevede un paio di colli non particolarmente difficili negli ultimi 75 Km e l’arrivo posto in cima a un ennesimo strappetto. Tolta l’ascesa al Passo della Fricca subito dopo la partenza da Pergine Valsugana, non saranno previsti ulteriori ostacoli sul tracciato della frazione di Povegliano, seconda occasione per i velocisti alla vigilia della seconda e ultima tappa di montagna, che presenta un disegno molto interessante pur non salendo mai molto oltre i 1000 metri di quota: dopo il via da Possagno, si affronteranno le ascese delle Prealpi Bellunesi, dal Passo di San Boldo a quelle di Valmorel e Nevegal per finire con quelle decisive di Malga Cate (7.3 km al 7.5%) e Campon (9.5 Km al 6.8% con i primi 4000 metri al 10%), praticamente un arrivo in salita perché dopo lo scollinamento si dovranno percorrere poco più di 4 Km in quota per raggiungere il traguardo, fissato nel cuore del Pian del Cansiglio. La chiusura sarà affidata ai velocisti e al ricordo di Enzo Cainero, il dirigente friulano recentemente scomparso che negli ultimi vent’anni tanto si è prodigato per l’organizzazione delle tappe friulane del Giro d’Italia, portando la Corsa Rosa sulle più difficili salite della regione, lo Zoncolan e lo spettacolare Monte Lussari: l’ultima tappa scatterà, infatti, da Cavalicco, la frazione di Tavagnacco dove Cainero era nato nel 1944, mentre l’arrivo sarà in Piazza Unità d’Italia a Trieste.
Il Giro Donne prenderà, invece, il via alla fine del mese – proprio all’ultimo, il 30 giugno – per concludersi il 9 luglio dopo nove frazioni da disputarsi in dieci giorni, essendo previsto un riposo per il trasferimento in Sardegna, dove si correranno le ultime due tappe. Si comincerà con un brevissimo prologo di 4.4 Km – anche nella corsa femminile difetteranno i chilometri da percorrere a cronometro – disegnato sulle strade di Chianciano Terme. Si rimarrà altre 24 ore in Toscana per lo svolgimento della prima tappa in linea, già interessante per la presenza dell’ascesa al Passo della Colla (più noto forse con il nome di Colla di Casaglia), 10 Km al 5.8% da superare a 16 Km dall’arrivo della Bagno a Ripoli – Marradi. Ci si sposterà nella vicina Emilia per la prima delle tre frazioni riservate alle velociste (Formigine – Modena), poi nella stessa regione si correrà una tappa collinare che da Fidenza condurrà a Borgo Val di Taro. Il Piemonte ospiterà l’unica tappa di montagna prevista dall’edizione 2023 (l’anno passato ne erano state disputate tre), che scatterà da Salassa per giungere a Ceres, salendo dopo una trentina di chilometri dal via ai 1408 metri del Passo del Lupo (10 Km all’8.6%) – salita che nel 2019 era stata affrontata al Giro dei professionisti durante la tappa del Lago Serrù – mentre a ridosso del traguardo sono state collocate le ascese di Vietti (11 Km al 3.7%) e di Sant’Ignazio (4.1 Km all’8.2%). Dopo le Langhe, scenario della prima frazione in linea del Giro 2023, al Giro Donne saranno protagonisti i saliscendi del Monferrato, sui quali si svolgerà la sesta frazione, che scatterà dalla località vinicola di Canelli per poi farvi ritorno al termine di un percorso ad anello che prevede l’arrivo posto al termine di una salita di circa 3 Km al 5.6%. Sulle strade del Trofeo Laigueglia, la classica d’apertura del calendario maschile, si disputerà l’indomani l’ultima tappa “continentale” che prenderà le mosse da Alassio e, dopo la ascese del Passo del Ginestro (naturale prosecuzione della salita “simbolo” del Trofeo, il Testico) e della Cima Paravenna, terminerà con il secondo e ultimo arrivo in salita, presso il Santuario della Madonna della Guardia (2.6 Km al 7.3%), omonimo di quello – più famoso e impegnativo da raggiungere – situato alle porte di Genova. Con tutta probabilità i giochi per la classifica generale termineranno qua poiché ben poche sorprese dovrebbero riservare le due tappe sarde (la prima da Nuoro a Sassari e la seconda da quest’ultima a Olbia), entrambe destinate all’arrivo allo sprint o, al massimo, all’approdo di una fuga promossa da atlete oramai fuori classifica.
Infine, esattamente due settimane dopo la fine del Giro Donne, prenderà il via la dodicesima edizione del Tour de France Femminile (23 – 30 luglio), la seconda organizzata dopo un lungo stop iniziato nel 1993. Dopo che l’edizione del grande ritorno si era disputata tra Parigi e la catena dei Volgi, quest’anno si partirà ai piedi del Massiccio Centrale per dirigersi verso i Pirenei. Il via sarà dato con una frazione che si correrà in circuito attorno a Clermont-Ferrand, priva di difficoltà altimetriche fino alla Côte de Duriol (1.7 Km al 7.2%), unica salita prevista e piazzata a 9 Km dall’arrivo. Pur essendo stata inserita nel percorso una sola tappa d’alta montagna, alla vigilia della cronometro conclusiva, le atlete che punteranno alla maglia gialla dovranno fare attenzione anche al paio di frazioni di medio impegno che l’organizzazione ha piazzato nella prima parte della corsa, come quella che il giorno successivo si concluderà a Mauriac, traguardo collocato appena un chilometro dopo aver superato la cima della Côte de Trébiac (2.8 Km al 6.1%). A favore delle velociste in gara sono state inserite tre frazioni, la prima delle quali si correrà tra Collonges-la-Rouge e Montignac, il comune della Dordogna famoso per la presenza delle celebri grotte di Lascaux, patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO. Altra tappa da non prendere troppo sottogamba sarà la Cahors – Rodez per la presenza di quattro “côtes” consecutive negli ultimi 45 Km, l’ultima delle quali è un piccolo muro di 600 metri al 10%, anche questo piazzato in prossimità dell’arrivo. Le due seguenti frazioni nuovamente riservate alle velociste (Onet-le-Château – Albi e Albi – Blagnac) traghetteranno la corsa verso il tappone pirenaico, in parte disegnato sulle medesime strade che 23 giorni prima i professionisti avranno percorso alla Grande Boucle in occasione della frazione terminata con l’arrivo in salita a Cauterets, dopo esser saliti fino ai 2110 metri del mitico Col du Tourmalet. Sarà in vetta a quest’ultimo, affrontato dal versante di Sainte-Marie-de-Campan (17 Km al 7.3%), che si concluderà la tappa del Tour femminile, partita 90 Km prima da Lannemezan e che subito prima di quella conclusiva presenterà anche l’ascesa al Col d’Aspin (12 Km al 6.5%). Il nome della ciclista che toglierà all’olandese Annemiek van Vleuten lo scettro di vincitrice del Tour lo si conoscerà ufficialmente solo l’indomani, quando la “corsa gialla in rosa” terminerà a Pau con un cronometro individuale di 22 Km prevalentemente pianeggiante e caratterizzata dalle intrusioni di una salita di 2.3 Km al 5.4% e metà strada e di uno strappo di 400 metri al 5.7% in dirittura d’arrivo.
Mauro Facoltosi
I SITI UFFICIALI DELLE CORSE CITATE NELL’ARTICOLO
Critérium du Dauphiné
www.criterium-du-dauphine.fr/en
Tour de Suisse
Tour of Slovenia
La Route d’Occitanie – La Dépêche du Midi
Campionati nazionali italiani
https://termecomanotricolori2023.it
Giro Next Gen
Giro Donne (in aggiornamento)
www.giroditaliadonne.it/it/home
Tour de France
Tour de France Femminile

La croce del Col de la Croix-de-Fer (www.cycling-french-alps.com)
GIRO 2023: IL PAGELLONE
giugno 1, 2023 by Redazione
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Promossi e bocciati dell’edizione della Corsa Rosa appena terminata
PRIMOZ ROGLIC. Lo sloveno, dopo un inverno passato a recuperare dalle pesanti botte subite alla Vuelta 2022, assurge a simbolo di tenacia e tatticismo, con cui giorno dopo giorno vede le distanze dal primato ridursi sempre di più, fino alla spettacolare cronoscalata del Monte Lussari dove conquista la maglia rosa nonostante un problema meccanico a circa 4 km dall’arrivo. Roglic è il primo sloveno a vincere il Giro d’Italia e, dopo le tre vittorie alla Vuelta nel 2019, 2020 e 2021, adesso cercherà sicuramente di completare l’opera andando all’arrembaggio del Tour de France, magari proprio quest’anno, nonostante la presenza di due fenomeni come Pogacar e Vingegaard, quest’ultimo peraltro compagno di squadra. VOTO: 9,5
GERAINT THOMAS . Il ritiro di Tao Geoghegan Hart nell’undicesima tappa gli apre definitivamente le porte della leadership in casa INEOS. Conquista la maglia rosa senza correre, nel primo giorno di riposo, dopo il ritiro di Evenepoel, e la mantiene per otto tappe, con una breve parentesi di due giorni dove la cede a Bruno Armirail. Sul Monte Lussari viene meno nella parte finale, quando il suo distacco da Roglic cresce velocemente e non riesce più a gestire i 26 secondi di distanza dallo sloveno. Thomas gli cede la maglia gialla e svanisce così il sogno di diventare il più vecchio ciclista vincitore del Giro d’Italia dopo Fiorenzo Magni. VOTO: 8,5
JOAO ALMEIDA. Se Roglic è stato il simbolo della tenacia, il portoghese è senz’altro quello della regolarità. Conferma le doti da ottimo cronoman e sulle salite più dure, pur soffrendo, non crolla mai, tenendo a distanza visiva coloro che lo precedono (il più delle volte Thomas e Roglic). Vince anche la dura tappa del Monte Bondone. Almeida merita il terzo posto della classifica generale ed il primo di quella dei giovani e magari con un upgrade di convinzione e di miglioramento in salita chissà che non possa davvero provare a vincere il Giri, corsa che lui ama. VOTO: 7,5
JONATHAN MILAN. Vince la maglia ciclamino con autorità. Coglie la prima vittoria al Giro nella seconda tappa da Teramo a San Salvo ed è secondo in altre quattro occasioni. Forse l’Italia ha trovato un degno erede di Cipollini e Petacchi per i prossimi 10 anni almeno. Se la Bahrain costruisce attorno a lui un treno degno di questo nome, Johnny potrebbe davvero competere con i più grandi velocisti contemporanei. Lo aspettiamo per ulteriori conferme anche in corse di un giorno. VOTO: 7,5
DAMIANO CARUSO. Dopo il forfait di Giulio Ciccone prima del Giro, un po’ tutti sfogliavamo la margherita per capire quale sarebbe stato il ciclista italiano che avrebbe fatto meglio nell’edizione 2023. Il nome più gettonato era quello di Caruso, buon scalatore e buon cronoman, già secondo nel 2021 alle spalle di Egan Bernal. Il siciliano, nonostante la presenza in squadra di Jack Haig e di Santiago Buitrago e dichiarazioni tese alla cautela, conquista alla fine la quarta posizione della generale emergendo dalla schiera dei più forti dopo gli imprendibili Roglic, Thomas ed Almeida. VOTO: 7
THIBAUT PINOT. Il francese parte in sordina e inserendosi pian pianino nelle fughe inizia a raccogliere i punti che gli serviranno per vincere la classifica degli scalatori, obbiettivo dichiarato a inizio Giro. Il quinto posto finale in classifica generale testimonia che può ancora dire la sua nei GT, dopo lunghi periodi passati a riprendersi da un infortunio alla schiena che lo affliggeva da circa tre anni. Dopo questo bel Giro confermerà le voci di ritiro al termine del 2023? Per dirla alla Bugno: ‘Vedremo’. VOTO: 7
BEN HEALY. Di gran lunga la sorpresa di questo 2023. Dopo essersi fatto notare in Italia con le vittorie nella terza tappa della Settimana Coppi & Bartali e nel GP Industria & Artigianato, va nelle Ardenne e centra tre top five tra Freccia del Brabante, Amstel Gold Race e Liegi-Bastogne-Liegi. Lo scatenato irlandese partecipa quindi al suo primo GT e vince l’ottava tappa da Terni a Fossombrone. Non contento, va in fuga anche nella difficile tappa da Seregno a Bergamo, quasi un Giro di Lombardia, e nella volata a due perde da Brandon McNulty. Infine, insidia a più riprese la maglia azzurra di Pinot. Sentiremo ancora parlare di lui. E molto. VOTO: 7
MARK CAVENDISH. Vince la tappa finale di Roma e corona una carriera ricca di soddisfazioni, con Campionato del Mondo 2011 e Milano Sanremo 2009 due fiori all’occhiello pazzeschi. Il terzo potrebbe arrivare al prossimo Tour de France, quando si batterà per vincere la sua 35° tappa nella corsa francese, traguardo mai raggiunto da nessuno. VOTO: 7
NICO DENZ Il tedesco della BORA di tappe ne vince due, entrambe le volte azzeccando la fuga giusta. VOTO: 7
ANDREAS LEKNESSUND . Veste la maglia rosa in cinque tappe e mostra complessivamente una buona attitudine in salita e nelle crono. Il ventiquattrenne norvegese chiude in ottava posizione e può continuare la sua crescita verso traguardi prestigiosi. VOTO: 6.5
BRUNO ARMIRAIL. Chi indossa il simbolo del primato di un GT merita sempre la sufficienza e non fa eccezione questo spilungone francese di 1 metro e 90. Dopo la fuga della quattordicesima tappa si è ritrovato in maglia rosa che ha vestito dignitosamente per due tappe, dopodichè è tornato al servizio di Pinot. VOTO: 6.5
AURELIEN PARET-PEINTRE, DAVIDE BAIS, MAGNUS CORT, EINER RUBIO, BRANDON MCNULTY, FILIPPO ZANA, SANTIAGO BUITRAGO. Vincono tutti una tappa al termine di fughe più o meno numerose. Bravi tutti. VOTO: 6.5
REMCO EVENEPOEL. Il campione del mondo in carica e vincitore della Vuelta 2022 la maglia rosa l’ha indossata per quattro tappe. Già nella prima tappa il belga metteva in chiaro le cose con la cronometro da Fossacesia marina ad Ortona in cui polverizzava asfalto e avversari ad una media superiore ai 55 km/h. Nella successiva cronometro emiliana, pur vincendo e ritornando in rosa ai danni di Leknessund, i distacchi sugli avversari calavano vistosamente. Meno di 24 ore più tardi, nel primo giorno di riposo, la notizia della positività al covid e la decisione di ritirarsi dal Giro. Un’uscita di scena che ha fatto discutere e farà discutere ancora molto, per i modi e per le tempistiche, e che ha privato il Giro di 2023 della sua star indiscussa. Noi sospendiamo il giudizio assegnandogli una salomonica sufficienza e lo aspettiamo già nel prossimo Giro per l’inevitabile voglia di rivalsa. VOTO: 6
FILIPPO GANNA. Se Evenepoel era la star internazionale, Ganna era quella italiana e come il belga è stata fatta fuori dal covid dopo la settima tappa. In una settimana di Giro, Filippo ha più che altro rivestito compiti di gregario, fallendo l’obbiettivo principale: vestire la prima maglia rosa dopo la cronometro della prima tappa. Soltanto un Evenepoel inarrestabile glielo ha impedito. VOTO: 6
PASCAL ACKERMANN, KADEN GROVES, MADS PEDERSEN, MICHAEL MATTHEWS, ALBERTO DAINESE. Cinque velocisti che hanno avuto il loro giorno di gloria vincendo una tappa in volata, ma che non hanno mai potuto mettere in discussione la maglia ciclamino di Milan. VOTO: 6
NICOLAS DALLA VALLE. E’ la maglia nera del Giro 2023. Se, maliziosamente, pensassimo che il Team Corratec sia stato invitato al Giro per ottenere un minimo di risultati e la maglia nera in qualche modo lo è. Alziamo di un voto l’insufficienza del ciclista veneto. VOTO: 5
ALEKSANDR VLASOV. Se nelle previsioni della vigilia Carthy poteva aspirare alla top ten, il russo della BORA riscuoteva certamente maggiore considerazione e si prospettava per lui una comoda top five. Dopo una prima settimana con risultati discreti, si ritirava durante la nona tappa da Scandiano a Viareggio per non meglio precisati ‘problemi fisici’. Qualche giorno più tardi si scopriva la sua positività al covid. VOTO: 4,5
FERNANDO GAVIRIA. Tra i velocisti presenti al Giro, Gavira è stato uno dei più deludenti. A 28 anni, nel pieno della maturità, non riesce più a ripetere le belle prove offerte nei Giri passati, quando ad esempio vinse quattro tappe nel 2017 con conseguente maglia ciclamino. Le vittorie nel 2023 sono soltanto due, alla Vuelta a San Juan ed al Tour de Romandie. Attendiamo speranzosi un barlume di ripresa. VOTO: 4
HUGH CARTHY. Il secondo posto al Tour of the Alps sembrava aprirgli le porte per una comoda top ten. Tra i ciclisti britannici alla partenza del Giro, veniva dopo Thomas e Geoghegan Hart in ordine di preferenze. Il sesto posto a Crans Montana è stato il risultato migliore di un Giro fondamentalmente anonimo e dal quale si è ritirato al termine della diciottesima tappa. VOTO: 4
DOMENICO POZZOVIVO. Le cadute nella tappa di Salerno ed il successivo ritiro per covid al termine della nona tappa rendono quello di Pozzovivo uno dei Giri più deludenti della sua carriera. A 40 anni e rimessosi in discussione con la Israel Premier Tech, il lucano non fa meglio di un undicesimo posto a Lago Laceno e lascia le luci della ribalta a Derek Gee, certamente il ciclista più attivo della Israel in questo Giro. VOTO: 4
Luigi Giglio
QUARTIERTAPPA: DALLA SEDE DI ROMA
maggio 29, 2023 by Redazione
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Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione vinta da Giuseppe Saronni nel 1983)
SALA STAMPA
Italia
Giro 2023: colpo Cavendish a Roma, trionfo rosa per Roglic
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Cavendishu Rim, Rogliču Giro
Delo
Belgio
Cavendish sprint autoritair naar de winst in Giro en heeft felbegeerde ritzege beet – Tien dingen die u mag onthouden van de Giro: van De Pluski tot de Vespa van Milan
Het Nieuwsblad
Gran Bretagna
Cavendish wins fairytale final stage as Roglic seals crown
The Guardian
Irlanda
Mark Cavendish wins final stage as Eddie Dunbar seals seventh overall in Giro d’Italia
The Irish Times
Francia
Roglic impérial, le sprint pour Cavendish
L’Équipe
Spagna
Roglic I de Roma
AS
Portogallo
O homem que perdeu um Tour difícil de perder ganhou um Giro difícil de ganhar
Público
Paesi Bassi
Primoz Roglic (Jumbo-Visma) schrijft 106e editie Giro d’Italia op zijn naam
De Telegraaf
Danimarca
Roglic vinder Giroen: Alt gik galt for arrangørerne, indtil den grå mand skabte et ikonisk øjeblik
Politiken
Germania
Cavendish gewinnt Schlussetappe beim Giro – Roglic holt Gesamtsieg
Kicker
USA
Roglic raises the Giro d’Italia trophy in Rome; Cavendish wins final stage
The Washington Post
Colombia
Einer Rubio y Santiago Buitrago, destacado Giro de Italia; Roglic, el gran campeón
El Tiempo
Australia
Roglic seals Giro d’Italia as Cavendish wins final stage on farewell tour
The Age
DISCOGIRO
La colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
Arriverderci Roma (Renato Rascel)
STRAFALGAR SQUARE
Borgato: “Abbiamo avuto il modo di viderli bene”
Petacchi: “La tappa delle Tre Cime sappiamo che ha avuto grosse difficoltà”
Pancani: “Nel 2018 Napolitano aveva ricevuto i corridori al Quirinale” (è successo nel 2009, anche perchè nel 2018 il Presidente della Repubblica era Mattarella)
Petacchi: “Il gruppo è in un momento di rettilineo”
Pancani: “Attenzione ai tentativi di chi non ha un velocista”
Giovannelli: “Grazie a tutti, al palco”
Televideo: “Promoz Roglic”
GIROALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale dal punto di vista della maglia nera
Ordine d’arrivo della ventunesima tappa, Roma (Eur) – Roma
1° Marius Mayrhofer
2° Ben Swift a 32″
3° Carlos Verona a 33″
4° Veljko Stojnic a 36″
5° Rohan Dennis s.t.
Miglior italiano: Edoardo Affini, 7° a 47″
Classifica generale
1° Nicolas Dalla Valle
2° Alberto Dainese a 2′57″
3° Arashiro Yukiya a 5′28″
4° Albert Torres a 7′16″
5° Alexander Krieger a 17′59″
IL GIRO DI 40 ANNI FA
Riviviamo l’edizione 1983 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
05 giugno 1983 – 22a TAPPA: GORIZIA – UDINE (40 Km, cronometro individuale)
Prime considerazioni sul Giro d’Italia vinto da Saronni alla media record di km 38,911 – Il coro dei vinti: un Saronni perfetto – Giuseppe Saronni ha vinto dopo un «giallo» a metà svelato a fine corsa
La corsa rosa si conclude con la «crono» di Udine, ultima sfida di Visentini al leader
Il campione del mondo ha approfittato del tempo guadagnato negli arrivi in volata, ma è anche vero che ha resistito in montagna – Si è capito che avrebbe potuto spendere molto di più – Soltanto Bernard Hinault può costringerlo a dare il massimo – Poche battute strappate ai corridori messi in fila dal campione del mondo – Primo sinora in 160 corse – Una bici d’oro per Dino Zoff – L’ultima tappa a Visentini: “Moralmente il Giro è mio” – Gisiger è secondo – Chioccioli il giovane più bravo – A Gorizia un tifoso ha tentato di corrompere un cameriere (tre milioni): avrebbe dovuto versare il purgante nella minestra della Maglia Rosa

La Fontana di Trevi illuminata di rosa (www.romatoday.it)
ARCHIVIO QUARTIERTAPPA
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Raduno di partenza a Fossacesia Marina
1a tappa: Fossacesia Marina – Ortona (cronometro individuale)
2a tappa: Teramo – San Salvo
3a tappa: Vasto – Melfi
4a tappa: Venosa – Lago Laceno
5a tappa: Atripalda – Salerno
6a tappa: Napoli – Napoli
7a tappa: Capua – Gran Sasso d’Italia
8a tappa: Terni – Fossombrone
9a tappa: Savignano sul Rubicone – Cesena (cronometro individuale)
10a tappa: Scandiano – Viareggio
11a tappa: Camaiore – Tortona
12a tappa: Bra – Rivoli
13a tappa: Borgofranco d’Ivrea – Crans Montana
14a tappa: Sierre – Cassano Magnago
15a tappa: Seregno – Bergamo
16a tappa: Sabbio Chiese – Monte Bondone
17a tappa: Pergine Valsugana – Caorle
18a tappa: Oderzo – Val di Zoldo (Palafavera)
19a tappa: Longarone – Tre Cime di Lavaredo
20a tappa: cronoscalata Tarvisio – Monte Lussari