ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI MADRID

settembre 12, 2011 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Ecco l’oramai consueta rubrica di approfondimento delle grandi corse a tappe della stagione 2011. Adesso tocca alla Vuelta per la quale, come al solito, vi proporremo la rassegna stampa internazionale, i commenti dei tifosi, l’illustrazione delle singole tappe, le previsioni meteo e il racconto di una “Vuelta che fu”

Foto copertina: Madrid, il Palazzo Reale (www.seniortripspain.com)

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Vuelta, trionfa Cobo “Ma la vita non cambia” (Gazzetta dello Sport)

Vueltu uzavrel triumf Sagana, celkovým víťazom je Španiel Cobo (Pravda)

Cobo vandt Vuelta a España (Jyllands-Posten)

Den ukendte spanier vinder Vuelta’en (Sporten.dk)

Dyb depression afløst af stor Vuelta-jubel (Politiken)

Sagan vant siste etappe, Cobo vant Vueltaen (Adresseavisen)

Le grand tour de Cobo (L’Equipe)

Bennati gewinnt vorletzte Etappe (Tageblatt)

Cobo krönt sich zum Vuelta-Champion (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Juanjo Cobo se corona en Madrid (AS)

‘El Bisonte’ más Grande (Marca)

Cobo gana la Vuelta (El Mundo Deportivo)

Cobo sort de l’ombre pour remporter le Tour d’Espagne (Le Soir)

Sagan (Liquigas) remporte sa 3e étape, Cobo déclaré vainqueur final (Sud Presse)

Cobo wint Vuelta (De Standaard)

L’Espagnol Juan Jose Cobo (Geox) remporte le Tour d’Espagne (L’Avenir)

Helper wint verrassend Ronde van Spanje (Het Nieuwsblad)

Groene trui Mollema (De Telegraaf)

Cobo Closes in on Spanish Vuelta Win (The New York Times)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Vorrei far notare che nella tappa di ieri Wiggins si è piazzato terzo ad un traguardo volante, di fatto “scippando” un probabile abbuono a Froome. Il motivo secondo voi? Si era accorto che Froome non avrebbe avuto le gambe e si è lanciato per evitare che l’abbuono finisse a Cobo? Oppure non c’è feeling tra Wiggins e Froome e gli ha fatto un dispettuccio?

Hotdogbr: ieri è successo un pasticcio, intanto lo sprint intermedio è stato spostato a 17 km dall’arrivo all’ultimo momento e Froome ha fatto la volata ma lo striscione era quello dei -20, poi forse Wiggins voleva tirare la volata al compagno e non si sono intesi

Salitepuntocià: Ha vinto il migliore, ha tenuto bene nell’unica crono, e ha staccato il sospettoso duo inglese sull’Angliru, che ANCHE QUEST’ANNO E’STATO DECISIVO, senza di esso, COBO non la vinceva

Ceemo: Analizzando la Vuelta di quest’anno ma vista anche la tendenza che questa corsa sta prendendo mi viene da chiedere se abbia ancora senso la sua esistenza intesa come corsa da tre settimane.
Le ragioni della rivisitazione della sua importanza e durata sono:

-I percorsi sono mediamente semplici con chilometraggi raramente superiori ai 200 km;
-Assenza o quasi di tapponi ( uno nel 2011, uno nel 2010), con salite decisive inserite da sole nel finale.
-Livello di combattività mediocre con medie veramente basse fino agli ultimi 30 km
-Livello di partecipazione mediocre e spesso finalizzato al mondiale.
- Collocazione delle tappe decisive pessima, con la terza settimana praticamente inutile.
- Organizzazione non all’altezza ( vedasi rotonda non adeguatamente segnalata a 300 metri dall’arrivo nella tappa vinta da Haedo).

Per questi motivi io vedrei meglio come corsa di una decina di giorni come è già per il giro di Svizzera.

N@po:
Hai ragione, quest’anno si è vista una corsa disegnata malissimo, pubblico assente sulle strade e protagonisti imbarazzanti. Ma questo è il progetto dell’UCI e di ASO (evidentemente). Stroncare le corse trisettimanali (tour escluso) a favore di nuove corse nei paesi emergenti. Cos’, anche il giro d’Italia, secondo i boss del ciclismo andrebbe ridimensionato. Mentre negli USA già non escludono di fondere Utah e Colorado per avere la prima corsa bisettimanale.

Howling Wolf14: Il ciclismo professionistico deve fare una scelta di campo. O restare strettamente legato alla sua storia e alle tradizioni, con il rischio, però, di sconfinare in un ultraconservatorismo, oppure aprirsi a nuovi orizzonti, non solo e non tanto sottoforma di lancio di prove nei Paesi “emergenti”, ma anche e soprattutto con una totale revisione del calendario e della durata delle prove. Quando sarà stata fatta questa scelta di campo, allora sarà possibile dire che cosa è giusto fare e che cosa è giusto non fare. Tutto ciò, però, per il bene del ciclismo, non per salvaguardare ognuno il proprio orticello, mutuando le furbizie dei politici.

Hotdogbr: -basta che gli organizzatori lo vogliano e le tappe di oltre 200 km si possono fare
-idem come sopra, le montagne per fare tapponi in Spagna non mancano
-per la verità se si eccettuano le poche tappe pianeggianti quest’anno le medie sono sempre state altissime con fughe che non partivano prima di 50-60 km
-il livello di partecipazione era indubbiamente più alto rispetto a quello del Giro e anche molti di quelli venuti a preparare il Mondiale sono stati protagonisti, Sagan su tutti ma anche Bennati, Chavanel, Van Avermaet e altri: è vero che molti erano in America ma questo è dovuto non tanto alla perdita di appeal della Vuelta quanto al fatto che rispetto al passato ci sono molti più corridori e squadre americane che scelgono di portare i big nelle corse di casa
-torniamo ai primi due punti, basta che gli organizzatori lo vogliano e i tapponi alla terza settimana si possono mettere, peraltro quest’anno ci sono stati meno ritiri ma dubito per la mancanza di tapponi quanto perchè il Mondiale è a due settimane e non una dalla fine della Vuelta
-sui punti dell’organizzazione e del raffronto con il Giro di Svizzera, che ha una storia superiore a quella della Vuelta, possiamo essere d’accordo

Ceemo: Io non criticavo la possibilità di creare un bel percorso, con tapponi lunghi e con molte salite, bensi la volontà di farlo.
Gli ultimi anni ci hanno fatto vedere terze settimane penose( non sempre a dire il vero ma spesso).
Sul livello di partecipazione a me non sembrava così alto, e tolto Sagan io di campioni non ne ho visti. Per la classifica invece la lotta era tra giovani emergenti e gregari ritrovati. Dove sarebbe la superiorità con il giro?
Cobo meglio di Contador? non scherziamo
Sagan meglio di Cavendish? per ora no, vedremo in futuro.
Che senso ha quindi andare avanti per questa strada?
Temo che abbia ragione Napo, ma se questa è la strada non vedo un futuro a medio termine molto roseo per il ciclismo.

Hotdogbr: Cavendish c’era e non è colpa di Cobo se quelli più quotati di lui sono andati piano

Salitepuntocià: OK, ma sia Cobo che gli altri presunti campioni, che io non ho visto, non son Contador nemmeno messi tutti assieme… vero che c’erano nibali e scarponi, ma il loro top era al giro, idem cavendish,menchov non ha messo la vuelta come top, etc Wiggins ha peso scoppole sia al giro che al tour ultimamente… Bisogna vedere Cobo al giro che fa, al tour penso non abbia chances di vittoria non essendoci l’angliru

Hotdogbr: ok, se prendiamo i primi 10 del Giro con la condizione che avevano al Giro e li mettiamo insieme ai primi 10 della Vuelta probabilmente finirebbero davanti i primi però la qualità del campo partenti la si vede appunto prima della corsa e non dopo, Contador è un nome importantissimo ma accanto a lui i soli Kreuziger e Rujano, che in salita vale almeno quanto Cobo ma è meno continuo dello spagnolo, erano presenti al Giro e non alla Vuelta mentre i corridori importanti presenti alla Vuelta e non al Giro erano molti di più

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

LA TAPPA CHE VERRA’
La Vuelta è finita. L’appuntamento è per la prossima edizione, che scatterà da Pamplona con un prologo a cronometro, mentre la prima tappa terminerà a Viana. In progetto quattro impegnative tappe sulle strade dell’arcipelago delle Canarie

C’ERA UNA VUELTA

Dopo avervi narrato, attraverso i titoli dei giornali dell’epoca, il Giro del Centenario dell’Unità (1961) e il primo Tour vinto da Indurain (1991), ora vi proporremo il ricordo della Vuelta del 1956, la prima conquistata da un italiano, Angelo Conterno. Giusto 55 anni fa.
Titoli dal quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo”
Altimetrie e grafici dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)ù

17a TAPPA: VITORIA – BILBAO

CONTERNO GRAN VENCEDOR DE LA VUELTA CICLISTA A ESPAÑA (G.P. FIRESTONE)

En Bilbao triunfò Van Steenbergen, una vez más, al esprint – Loroño, que en el Sollube iba líder, es segundo de la general, seguido del Impanis y Bahamontes – Chacón, gran revelación de la Vuelta, es sexto – De Filippis vencedor del Gran Premio de la Montaña – España primera por equipos

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ARCHIVIO ALMANACCO
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ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI VITORIA

settembre 11, 2011 by Redazione  
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Ecco l’oramai consueta rubrica di approfondimento delle grandi corse a tappe della stagione 2011. Adesso tocca alla Vuelta per la quale, come al solito, vi proporremo la rassegna stampa internazionale, i commenti dei tifosi, l’illustrazione delle singole tappe, le previsioni meteo e il racconto di una “Vuelta che fu”

Foto copertina: Vitoria, Plaza de la Virgen Blanca (picasaweb.google.com)

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Bennati, sprint per Bettini. Cobo, è quasi Vuelta (Gazzetta dello Sport)

Bennati víťazstvom potvrdil pozíciu lídra Vuelty (Pravda)

Fuglsang hjalp Bennati til Vuelta-sejr (Jyllands-Posten)

Fuglsang hjalp Bennati til Vuelta-sejr (Sporten.dk)

VM-favorit scorer flot Vuelta-triumf (Politiken)

Cobo tar intet på forskudd(Adresseavisen)

Au bonheur de Bennati et Cobo (L’Equipe)

Bennati gewinnt vorletzte Etappe (Tageblatt)

Juanjo Cobo aguanta y ya saborea su Vuelta a España (AS)

Madrid espera al campeón (Marca)

Gana Bennati; Cobo sigue líder (El Mundo Deportivo)

La 20e étape pour Bennati, Cobo toujours leader (Le Soir)

Daniele Bennati remporte la 20è étape de la Vuelta (Sud Presse)

Bennati sprint naar ritzege, Cobo pakt de Vuelta (De Standaard)

Cobo à une étape de la victoire finale (La Dernière Heure/Les Sports)

Cobo à une étape du sacre, Monfort toujours 6e (L’Avenir)

Monfort doet beter dan VDB in Vuelta (Het Nieuwsblad)

Mollema dicht bij trui (De Telegraaf)

Cobo Wary of Froome in Tour of Spain Finale (The New York Times)

Juan Jose Cobo closes in on Spanish Vuelta win (Usa Today)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Salitepuntocià: Occasione persa per Frome, abbuoni presi da altri, ormai servirebbe un miracolo, ma Cobo merita più di lui senz’altro

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

LA TAPPA CHE VERRA’
Oramai è davvero finita. 13 secondi al termine di una grande corsa a tappe sono pochi e gli abbuoni previsti domani, ai due traguardi volanti prima e poi all’arrivo in Plaza de Cibeles, in teoria potrebbero permettere a Froome di ribaltare la situazione. Ma se il corridore britannico ha fallito l’impresa oggi, molto difficilmente riuscirà a compierla domani, in una tappa facilissima sotto l’aspetto altimetrico e nella quale ci sarà il “catenaccio” delle formazioni dei velocisti. Il percorso si comporrà di un circuito completo dell’autodromo del Jarama (che verrà, però, affrontato fuori gara, viaggiando verso il “chilometro 0″), di un tratto in linea leggermente vallonato lungo una trentina di chilometri e da un circuito finale, che misura 5,7 Km e dovrà essere ripetuto 11 volte. Una classica passerella da fine giro, insomma, dove ci sarà spazio per gli applausi a tutti i protagonisti della 66a Vuelta a España e magari, perchè no, anche al nostro Bennati, che domani potrebbe inscenare uno strepitoso bis che fa ben sperare in vista dei prossimi mondiali.

METEO VUELTA

Circuito del Jarama-Race: previsioni non disponibili
Madrid : nuvole sparse, 29,3°C (percepiti 32°C), venti deboli da W (8 Km/h), umidità al 25%

C’ERA UNA VUELTA

Dopo avervi narrato, attraverso i titoli dei giornali dell’epoca, il Giro del Centenario dell’Unità (1961) e il primo Tour vinto da Indurain (1991), ora vi proporremo il ricordo della Vuelta del 1956, la prima conquistata da un italiano, Angelo Conterno. Giusto 55 anni fa.
Titoli dal quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo”
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16a TAPPA: BILBAO – VITORIA

CONTERNO SIGUE LÍDER – BAHAMONTES PIERDE 3′49″ Y PASA A 4° DE LA GENARAL DE LA VUELTA CICLISTA A ESPAÑA (G.P. FIRESTONE)

Loroño, única esperanza, remontarà hoy los 43 s. que les separan del italiano? El “linterna roja” Azpuru, fugandose casi de salida, llegò con ventaja de nueve minutos a Vitoria, hablendo cruzado en cabeza los Altos de Orduña y Herrera – Hoy ultima etapa, Vitoria – Bilbao, con el Puerto del Sollube

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CHIAVE DI VUELTA: COBO, E’ (QUASI) FATTA

settembre 10, 2011 by Redazione  
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Malgrado i soli 13” che di distacco in classifica dal cantabrico solo un miracolo può portare sul gradino più alto del podio finale Froome, che sul Puerto de Urkiola ha sprecato l’ultima occasione di attaccare il rivale e ora dovrà rincorrere un impossibile piazzamento nei primi 3 nella volata di Madrid per scalzarlo dal primo posto. Intanto Bennati va a prendersi il successo di tappa in quel di Vitoria e probabilmente i gradi di capitano per Copenhagen che sembravano essere in dubbio dopo gli ultimi successi di Modolo.

Foto copertina: pedalate tranquille per Cobo csulle strade della Bilbao – Vitoria (www.lavuelta.com)

Le tre tappe di media montagna che hanno seguito l’arrivo in salita in quel di Peña Cabarga si sono risolte in un nulla di fatto e sono rimasti 13 i secondi di vantaggio di Cobo in classifica su Froome, che dopo averci provato in ritardo nella tappa di ieri questa volta non ha fatto neppure quello malgrado il Puerto de Urkiola si prestasse a un attacco e si è limitato a uno scatto in pianura, rivelatosi poi grottesco dal momento che lo sprint intermedio era posto più avanti rispetto a dove è partito il britannico, a caccia dei secondi di abbuono. Non è però in questi ultimi giorni che Froome ha perso la Vuelta ma nelle prime due settimane in cui ha corso esclusivamente in funzione di Wiggins e segnatamente nell’arrivo di Estacion de Montaña Manzaneda in cui ha lasciato sul piatto 27” dopo essersi sfinito per aiutare quello che doveva essere il suo capitano. Meritato comunque il trionfo di Cobo che oltre a essere sostenuto dalla migliore squadra di questa Vuelta ha limitato alla grande i danni nella cronometro di Salamanca e ha fatto la differenza nelle due frazioni più dure, quelle di Farrapona e soprattutto dell’Angliru.

La frazione odierna ci ha restituito un Bennati vincente in una corsa importante e ha rafforzato le sue quotazioni in vista di Copenhagen. Premesso che ha iniziato il Puerto de Urkiola in fuga e che se fosse rimasto in gruppo avrebbe probabilmente perso contatto come accaduto agli altri velocisti, è innegabile che nelle ultime stagioni l’aretino ha perso qualcosa in termini di velocità pura ma ha guadagnato in tenuta in salita e in resistenza, qualità entrambe fondamentali in un Mondiale come quello danese lungo 270 km e con un percorso nient’affatto piatto e con gli ultimi 500 metri in salita al 5%: toccherà ora a Bettini decidere se puntare tutto sull’atleta della Leopard, che fino a qualche mese fa era considerato come il leader naturale per Copenhagen, o giocarsi la carta di un Modolo che è stato straripante con 10 successi in agosto e settembre ma che manca di esperienza essendo al suo primo Mondiale e la cui tenuta alla distanza è un’incognita.

Marco Salonna

CHIAVE DI VUELTA: FLOP SKY NEL GIORNO PIU’ BELLO DI ANTON

settembre 10, 2011 by Redazione  
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Non poteva esserci sceneggiatura migliore per il basco che dopo una Vuelta passata a rincorrere trionfa sulle strade di casa là dove la corsa tornava dopo 33 anni, mentre Froome e compagni perdono l’occasione di attaccare in maniera più decisa Cobo cui non resta che superare l’ostacolo del Puerto de Urkiola nella tappa di Vitoria per portare la maglia rossa fino a Madrid.

Foto copertina: l’inutile tentativo di Froome sul Vivero (www.lavuelta,com)

Igor Anton era reduce da una Vuelta 2010 in cui aveva vinto due tappe e si era ritirato per una caduta nella tappa di Peña Cabarga quando era al comando della classifica generale e da un Giro in cui aveva staccato tutti sullo Zoncolan sebbene il giorno dopo fosse andato in crisi sul Fedaia abbandonando i sogni di podio: per tali ragioni il basco era considerato dalla maggioranza degli addetti ai lavori come il favorito di questa Vuelta ma già nella tappa di Sierra Nevada ha dimostrato di non avere il passo dei migliori e giorno dopo giorno è uscito dalle zone alte della classifica generale. Nelle ultime tappe però Anton aveva dimostrato di essere in crescita con il 6° posto dell’Angliru e il 5° di Peña Cabarga e quella di Bilbao, a pochi km dal suo paese natale, era l’occasione giusta: il capitano dell’Euskaltel si è lanciato in fuga insieme a Dyachenko, al gregario Verdugo e a un Bruseghin di nuovo generosissimo, e senza dubbio il suo stato di forma non sarà sfuggito al ct Bettini in cerca di uomini di fatica per Copenhagen, ma criticabile sul piano tattico. Di fronte a migliaia di magliette arancioni e di bandiere bianco-rosso-verdi dei Paesi Baschi che ne hanno moltiplicato le energie Anton ha fatto il vuoto sull’Alto el Vivero ed è andato a conquistare la vittoria più bella della sua carriera.

Era però anche la tappa in cui Froome avrebbe dovuto attaccare per tentare di recuperare i 13” che lo separavano in classifica da Cobo, e da questo punto di vista qualcosa non ha funzionato. Lovkvist ha fatto il forcing nel primo passaggio del Vivero e ha continuato a tirare tutto solo per decine di km riducendo fino a 1′30” il distacco dai fuggitivi, ma Anton e Bruseghin sono stati sottovalutati dal Team Sky che avrebbe dovuto iniziare a tirare molto prima invece di attendere che il vantaggio superasse i 6 minuti. Questo è stato il primo errore dei britannici, e il secondo si è consumato lungo la seconda scalata del Vivero: Froome avrebbe dovuto attaccare fin dalle prime rampe e invece è stato Wiggins a mettersi in testa con un’andatura che non faceva certo paura a Cobo e quando il suo compagno in vista dello scollinamento si è deciso a lanciare il suo attacco era ormai troppo tardi per mettere in difficoltà la maglia rossa che ha risposto prontamente.

Le residue speranze di Froome di riprendersi il primato colpevolmente lasciato nella tappa di Estacion de Moñtana Manzaneda sono affidate al Puerto de Urkiola, ultima salita della tappa di 185 km che da Bilbao porta a Vitoria. L’ascesa di 5,5 km, teatro da anni della Subida a Urkiola e cara a Leonardo Piepoli che ci ha vinto 4 volte ma anche a Cobo che vanta un 2° e un 3° posto, è molto impegnativa con una pendenza media che sfiora il 10% ma i 46 km che la separano dal traguardo potrebbero rappresentare una spada di Damocle per Froome a meno che non riesca a staccare molto nettamente il suo rivale: sta di fatto che per il britannico sarà pressochè impossibile conquistare abbuoni nella tappa di Madrid e dunque dovrà tentare il tutto per tutto.

Marco Salonna

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI BILBAO

settembre 10, 2011 by Redazione  
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Ecco l’oramai consueta rubrica di approfondimento delle grandi corse a tappe della stagione 2011. Adesso tocca alla Vuelta per la quale, come al solito, vi proporremo la rassegna stampa internazionale, i commenti dei tifosi, l’illustrazione delle singole tappe, le previsioni meteo e il racconto di una “Vuelta che fu”

Foto copertina: Bilbao, Museo Guggenheim (vadoincollina.files.wordpress.com)

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Igor Anton, profeta in patria. Bruseghin: “Era più forte” (Gazzetta dello Sport)

Froome primed for final push to victory (The Independent)

Baskerne fik ønskesejr i Vueltaen (Jyllands-Posten)

Baskerne får ønskesejr i Vueltaen (Sporten.dk)

Chris Anker i flot Vuelta-offensiv (Politiken)

Igor Antons store dag (Adresseavisen)

Anton devant les siens (L’Equipe)

Antón gana en el regreso apoteósico al País Vasco (AS)

GigAntón sacude su rabia en casa (Marca)

Antón se impone en Bilbao (El Mundo Deportivo)

Anton gagne dans son jardin (Le Soir)

Anton triomphe devant les siens; Cobo et Froome se neutralisent (Sud Presse)

Igor Anton haalt slag thuis voor eigen volk (De Standaard)

Anton vainqueur, Cobo toujours leader(La Dernière Heure/Les Sports)

Igor Anton s’impose à Bilbao (L’Avenir)

Igor Anton haalt slag thuis voor eigen volk (Het Nieuwsblad)

Anton maakt Basken gek (De Telegraaf)

Anton wins Vuelta stage; Cobo mantains leads (Usa Today)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Prima della tappa

Mauro Facoltosi: Prevedete battaglia tra Froome e Cobo sul Vivero?

Vedo23: Potrebbe esserci qualche movimento per conquistare gli abbuoni ai traguardi volanti, ma temo che la Geox farà ancora di tutto per lasciare andar via una fuga, preferibilmente con ampio margine. Tuttavia oggi ci sarà anche l’Euskaltel a tenere cucita la corsa (se non riuscisse a piazzarne qualcuno valido in fuga ovviamente) per tentare qualche attacco nelle salite finali.

Howling Wolf14: C’è ancora qualche possibilità per il nostro Montaguti di attaccare Moncoutié. Credo che però avrà tutta la Cofidis contro. Ieri Sijmens gli ha sottratto un sacco di punti, oggi sarà durissima.

Dopo la tappa

Hotdogbr: pollice verso alla Sky: era questa la giornata giusta per attaccare Cobo e in effetti ci hanno provato ma lo hanno fatto male, prima dando troppo spazio a Bruseghin e ad Anton, non due carneadi ma due dei corridori più forti della Vuelta negli ultimi giorni, e poi con Froome che doveva attaccare all’inizio dell’ultima salita e non quando ormai si era quasi in vetta, magari non sarebbe ugualmente riuscito a staccare Cobo ma la sua azione sarebbe stata molto più incisiva

Fricius: vero, ma con 15 km di discesa e piano dopo, c’era comunque poco spazio per sorprese.

Hotdogbr: ma Froome è più forte in pianura di Cobo e se avesse attaccato subito, il che significava eliminare tutti gli altri, e fosse riuscito a staccare anche di pochi secondi lo spagnolo in salita poi avrebbe aumentato il vantaggio

Vedo23: Sì ma dietro c’era anche Menchov e altri 2 compagni di Cobo che potevano tirare…
Secondo me, specie dato che la Sky era rimasta solo con il bravissimo Lonvquist (non mi ricordo come si scrive, scusatemi! ), sul primo passaggio della salita finale doveva partire Wiggins, magari tirandosi dietro Mollema. Allora sì che Cobo sarebbe stato tra due fuochi, costretto in ogni caso a far lavorare la squadra e, chussà, a subire poi un attacco finale di Froome. In ogni caso non è ancora finita… Speriamo ci sia ancora battaglia domani!!

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

LA TAPPA CHE VERRA’

Su questa tappa i tifosi si stanno dividendo. C’è chi ritiene che oggi Froome e la Sky possano, se metteranno in pratica una strategia di corsa migliore di quella vista ieri, ribaltare la situazione in classifica; altri, invece, pensano che non ci sia più nulla da fare, carte alla mano di un’ultima tappa di montagna dove, a 46 Km dalla conclusione, si chiuderanno baracca e burattini per gli scalatori e poi sarà tutta pianura. La colpa di questo disegno infelice non è tanto degli organizzatori, quanto delle autorità basche che, per il gran ritorno della Vuelta in queste terre, hanno chiesto sul percorso i grandi “nomi”, Bilbao ieri e Vitoria oggi. E, si sa, generalmente i grandi centri non sono mai troppo prossimi alle montagne, come testimoniano proprio gli arrivi a Vitoria del Giro dei Paesi Baschi, spesso decisisi allo sprint. E’ un peccato perchè fino al 138° Km di gara questa era ancora una tappa ad elevato rischio di ribaltoni, complice la presenza di due ascese non lunghissime ma impegnative. Interessante in particolar modo sarebbe stato il Puerto de Urkiola che, assieme all’Jaizkibel della Clásica de San Sebastián, è la salita più celebre dei Paesi Baschi. I suoi 5,5 Km al 9,2% fino al 2009 sono stati il principale campo d’azione della corsa nota come Subida a Urkiola, vinta l’ultima volta da Igor Antón, il corridore che si è imposto ieri a Bilbao. Con queste premesse il rischio di assistere ad un tappa noiosa sarà elevato. Sicuramente ci sarà una fuga e il gruppo potrebbe prendersela comoda, facendo il gioco degli attaccanti. E se questi dovessero non facerla, dietro potrebbe tentare di tener duro anche qualche velocista, che così avrà la possibilità di contendersi un traguardo decisamente insperato. Ovviamente, altro spessore avrà questa giornata se i primi della classifica renderanno questa corsa una corrida, per la gioia degli appassionati di grande ciclismo.

METEO VUELTA

Bilbao : poco nuvoloso, 24,3°C (percepiti 26°C), venti moderati da NNW (13-14 Km/h), umidità al 76%
Vitoria : nuvole sparse, 25,6°C (percepiti 27°C), venti moderati da NNE (21-22 Km/h), umidità al 56%

C’ERA UNA VUELTA

Dopo avervi narrato, attraverso i titoli dei giornali dell’epoca, il Giro del Centenario dell’Unità (1961) e il primo Tour vinto da Indurain (1991), ora vi proporremo il ricordo della Vuelta del 1956, la prima conquistata da un italiano, Angelo Conterno. Giusto 55 anni fa.
Titoli dal quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo”
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15a TAPPA: SAN SEBASTIAN – BILBAO

DE FILIPPIS VENCEDOR, EN SOLITARIO, DE LA “ETAPA REINA”, SAN SEBASTIAN – BILBAO, DE LA VUELTA CICLISTA A ESPAÑA (G.P. FIRESTONE)

Loroño, despegando el líder en la escalada de Santo Domingo, se situa a 43 s. del mismo, en la general – Bahamontes en la cima del Urquiola, era maillot amarillo – Grandes actuaciones de los catalanes Chacon y Serra, que avanzan al quinto y decimo de la general – Hundimiento del equipo francés – De Filippis, primero del G.P. de la Montaña [termine illeggibile] – España sigue al frente de la clasificación por equipos

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ARCHIVIO ALMANACCO
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ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI NOJA

settembre 9, 2011 by Redazione  
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Ecco l’oramai consueta rubrica di approfondimento delle grandi corse a tappe della stagione 2011. Adesso tocca alla Vuelta per la quale, come al solito, vi proporremo la rassegna stampa internazionale, i commenti dei tifosi, l’illustrazione delle singole tappe, le previsioni meteo e il racconto di una “Vuelta che fu”

Foto copertina: vista panoramica di Noja (www.glogster.com)

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Vuelta, splendido Gavazzi. Finito il digiuno azzurro (Gazzetta dello Sport)

Gavazzi triumphs as Cobo retains lead (The Daily Telegraph)

Gavazzi víťazom 18. etapy na Vuelte, Cobo v červenom (Pravda)

Top-10 glippede for Fuglsang (Jyllands-Posten)

Fuglsang angreb forgæves (Sporten.dk)

Ingen chancer for Fuglsang og Chris Anker (Politiken)

Gavazzi vant spurtduell mot Vandewalle (Adresseavisen)

Gavazzi sterkest (Aftenposten)

Gavazzi au sprint (L’Equipe)

Gavazzi vainqueur, Cobo toujours leader (Le Monde)

El italiano Gavazzi gana al sprint; Cobo sigue líder (AS)

El pacto de Noja (Marca)

Gavazzi se luce en Noja (El Mundo Deportivo)

Vandewalle passe à coté de la montre en or (Le Soir)

Gavazzi gagne devant Kristof Vandewalle (Sud Presse)

Gavazzi houdt Vandewalle van ritwinst in Vuelta (De Standaard)

Vandewalle offre la victoire à Gavazzi (La Dernière Heure/Les Sports)

Vandewalle passe tout près de la victoire (L’Avenir)

Gavazzi houdt Vandewalle van ritwinst in Vuelta (Het Nieuwsblad)

Mollema is groen kwijt (De Telegraaf)

Gavazzi wins 18th stage as Cobo keeps Vuelta lead (Usa Today)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Come andrà a finire oggi?

Hotdogbr: normalmente sarebbe tappa da fuga ma mi attendo battaglia tra Froome e Cobo e vedremo se la Sky cercherà anche di tenere cucita la corsa in modo che il britannico possa anche prendere abbuoni

Gibosimoni: Finalmente un Italiano, grande azione in fuga di Gavazzi!

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

LA TAPPA CHE VERRA’

Nelle intenzioni degli organizzatori la prima tappa del grande ritorno della Vuelta nei Paesi Baschi, dopo un digiuno pluritrentennale, doveva essere un’occasione per rifiatare offerta ai big, col palcoscenico da lasciare ai finisseur, chiamati alla ribalta dall’arrampicata al secco Alto El Vivero. Complice una situazione particolarmente “traballante” al vertice della classifica generale, le due ascese al colle sovrastante Bilbao, asperità spesso affrontata quando la corsa spagnola faceva scalo nella cittadina basca, potrebbe invece anche cambiare il volto della maglia roja. Non solo perchè la salita, pur breve, ha pendenze importanti (8,5% su 4,2 Km, con uno strappo al 14% oltremodo insidioso perchè lo si affronterà ad inizio ascesa), ma anche per la vicina presenza degli abbuoni, che saranno assegnati al primo passaggio dal traguardo e poi, come tradizione, all’arrivo, che sarà collocato 14 Km dopo la cima del GPM. Non ci fosse selezione tra i primi su quest’ultima, basterebbe già la gratificazione destinata al primo a tagliare il traguardo, sempre che Froome riesca ad imporsi anche stavolta, per far tornare la maglia roja sulle spalle del britannico. Da segnalare, infine, che nella giornata di domani tornerà a farsi sentire il gran caldo, con punte che potranno raggiungere i 34 gradi.

METEO VUELTA

Noja : cielo sereno, 29,1°C (percepiti 31,5°C), venti moderati da ESE (6 Km/h), umidità al 56%
Bilbao : sole e caldo, 31,7°C (percepiti 34°C), venti deboli a ESE (5-9 Km/h), umidità al 44%

C’ERA UNA VUELTA

Dopo avervi narrato, attraverso i titoli dei giornali dell’epoca, il Giro del Centenario dell’Unità (1961) e il primo Tour vinto da Indurain (1991), ora vi proporremo il ricordo della Vuelta del 1956, la prima conquistata da un italiano, Angelo Conterno. Giusto 55 anni fa.
Titoli dal quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo”
Altimetrie e grafici dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)ù

14a TAPPA: PAMPLONA – SAN SEBASTIAN

5a VICTORIA, AL ESPRINT, DE VAN STEENBERGEN DELANTE DE ITURAT Y THELSSEN EN LA 14a ETAPA DE LA VUELTA CICLISTA A ESPAÑA (G.P. FIRESTONE)

Conterno se mantiene líder y primero del G.P. de Montaña – Loroño, Conterno e Iturat, primeros en le Alto de Lizárraga, y Dotto, Suárez y Chacò en el de Vidania – Miguel Bover, abandonà – Hoy, la “etapa reina”, con las escaladas de Jaizquíbel, Elgueta y Urquiola

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ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Vuelta″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

CHIAVE DI VUELTA: VINCONO GAVAZZI E LA…NOJA, I BIG RINVIANO LA RESA DEI CONTI

settembre 8, 2011 by Redazione  
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Il valtellinese della Lampre si impone nella cittadina cantabra confermando di avere un grande feeling con la penisola iberica dopo il successo in una tappa dei Paesi Baschi e i due al Giro del Portogallo e prenotando una maglia azzurra per Copenhagen; per il resto la tappa non offre spettacolo con gli uomini di classifica che rimandano la battaglia alle prossime due frazioni che si disputeranno in terra Euskadi.

Foto copertina: Juan José Cobo taglia il traguardo di Noja; nessun attacco alla sua maglia quest’oggi (foto Bettini)

In assenza di azioni da parte degli uomini di classifica la corsa vera è stata solo quella tra i 17 fuggitivi di giornata, chi come Kiserlovski in cerca di un miglioramento della sua posizione nella generale, chi come Rodriguez a caccia della maglia verde della classifica a punti, chi come Montaguti a caccia della maglia a pois e chi come Gavazzi in cerca di un successo di tappa. Il valtellinese, autore fin qui di una Vuelta anonima ma in cui aveva già dimostrato di possedere un’ottima condizione rimanendo con i migliori nelle tappe di mezza montagna, ha corso in maniera tatticamente perfetta salendo con il proprio passo sul Puerto de Alisas, lasciando sfogare Paulinho che ha tentato l’azione solitaria a 30 km dall’arrivo, rispondendo prontamente a Vandewalle e tirando il giusto negli ultimi 2 km per impedire il rientro degli altri e far valere le sue migliori doti di sprinter rispetto a quelle del belga. Difficilmente ora il Ct Bettini non potrò prendere in considerazione Gavazzi per la gara di Copenhagen anche alla luce del fatto che l’atleta della Lampre si è già reso protagonista di un’ottima prova in quel di Geelong.

Il fatto che la fuga avesse acquisito oltre 10 minuti di vantaggio, quello per cui la salita più dura era molto lontana dall’arrivo e quello per cui dall’ultima ascesa al traguardo mancavano 27 km ha fatto sì che non ci fossero attacchi tra gli uomini di classifica per i quali quella di oggi è stata una tappa di trasferimento. Potrebbe essere quella di domani l’occasione giusta per Froome di tentare di recuperare i 13” che lo separano in classifica dalla maglia rossa Cobo: la tappa lunga soli 158,5 km e non durissima nella prima parte fa sì che non sia impossibile controllare la corsa, l’Alto del Vivero che verrà affrontato due volte è una salita corta ma con pendenze importanti e dei 14 km che separano l’ultimo scollinamento dal traguardo di Bilbao solo gli ultimi 5 sono pianeggianti; oltre alla lotta per il primo posto ci sarà anche quella per il terzo con Mollema che deve recuperare 24” a Wiggins e quella per il successo di tappa con gli Euskaltel che saranno prontissimi a dare battaglia sulle strade di casa, là dove la Vuelta torna dopo 33 anni.

Marco Salonna

CHIAVE DI VUELTA: FROOME-COBO DUELLO D’ALTRI TEMPI, SPETTACOLO A PENA CABARGA

settembre 8, 2011 by Redazione  
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Sono bastati gli ultimi 2 km ad accendere la corsa con una battaglia entusiasmante tra le due grandi rivelazioni della corsa iberica, che si sono scattati e controscattati in faccia più volte finchè alla fine il britannico non ha avuto la meglio riducendo a 13” il distacco in classifica dallo spagnolo che pure correva in casa: di arrivi in salita di qui a Madrid non ce ne saranno più ma si preannunciano altri fuochi d’artificio

Foto copertina: è un maschera il Froome all’attacco della Peña Cabarga (www.lavuelta.com)

La tappa di 211 km, la più lunga di una Vuelta il cui punto debole rispetto a Giro e Tour è proprio quella di non proporre lunghi ed estenuanti tapponi di montagna, che da Faustino V portava a Peña Cabarga con una salita finale di 6 km al 10% di pendenza media, faceva gola a molti: cacciatori di tappe come Chavanel e Van Avermaet che saranno pericolosissimi anche al Mondiale, Rodriguez vincitore un anno fa sullo stesso traguardo e con tanta voglia di rifarsi dopo la brutta caduta di ieri, Poels cui in diverse tappe è sfuggito di un soffio il successo e gli uomini della Euskaltel che stanno affinando le armi in vista dell’arrivo della Vuelta nella loro terra. Tutti questi uomini ci hanno provato, chi andando in fuga e chi mettendo davanti la squadra per annullarla, ma alla fine i protagonisti sono stati loro, Cobo e Froome, il primo e il secondo della classifica generale.

Sulle prime rampe ci hanno provato uomini importanti da Daniel Martin a Van den Broeck, da Chris Soerensen a un Bruseghin in grande crescita che sarebbe molto più avanti in classifica se non avesse gettato al vento tesori di energie nelle tappe asturiane, ma gli ultimi 2 km sono stati una sfida a due durata lo spazio di qualche minuto ma ricchissima di pathos. Il primo a partire è stato Cobo che sperava di chiudere la Vuelta ma Froome con una grinta e una potenza spaventosa lo ha saltato; ancora lo spagnolo si è riportato sotto e sembrava poter avere la meglio ma il britannico, che quasi è andato a toccarlo, lo ha superato all’ultima curva e gli ha inflitto 1”, che insieme agli 8 di abbuono riducono il distacco nella generale a 13”.

Nelle prossime tappe le salite non mancheranno: 5 gran premi di montagna di cui l’ultimo a 27 km dal traguardo nella frazione di Noja, la doppia scalata all’Alto del Vivero con l’ultima vetta a 14 km da quello di Bilbao e il Puerto de Urkiola a 56 km da quello di Vitoria. Salite non durissime ma in cui si può portare via un gruppetto ristretto e in cui Froome, che può sempre contare su un Wiggins che oggi ha pagato dazio ma è ancora 3° in classifica, potrà sfruttare la propria superiorità in volata per rosicchiare secondi di abbuono e in pianura per azioni da finisseur: tutto rischia di decidersi nell’ultima tappa a Madrid come non accadeva dal Tour del 1989 con il celebre sorpasso di Lemond a Fignon per 8” nella crono di Versailles

Marco Salonna

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI PEÑA CABARGA

settembre 8, 2011 by Redazione  
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Ecco l’oramai consueta rubrica di approfondimento delle grandi corse a tappe della stagione 2011. Adesso tocca alla Vuelta per la quale, come al solito, vi proporremo la rassegna stampa internazionale, i commenti dei tifosi, l’illustrazione delle singole tappe, le previsioni meteo e il racconto di una “Vuelta che fu”

Foto copertina: panorama dalla cima della Peña Cabarga (panneauxcols.free.fr)

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Vuelta, Froome scatenato. Cobo 2°: tiene la maglia (Gazzetta dello Sport)

Froome wins epic Vuelta stage (The Daily Telegraph)

Froome wins climb to close on leader (The Independent)

V 17. etape Vuelty triumfoval Frooma (Pravda)

Engelsk kenyaner slog til i Vueltaen (Jyllands-Posten)

Fuglsang: – Mere død end levende (Sporten.dk)

Britisk outsider vinder topduel i Vueltaen (Politiken)

Froome tok innpå Cobo etter etappeseier (Adresseavisen)

Froome entretient le suspense (L’Equipe)

Froome ataca, gana y resta tiempo a Juanjo Cobo (AS)

Froome da una Vuelta de tuerca (Marca)

Froome gana y Cobo salva el liderato (El Mundo Deportivo)

Froome en costaud, Cobo reste en rouge (Le Soir)

Froome klopt Cobo in heroïsch klimspektakel (De Standaard)

La 17e étape pour Christopher Froome, Cobo reste leader (La Dernière Heure/Les Sports)

La 17e étape pour Christopher Froome, Cobo reste leader (L’Avenir)

Froome klopt Cobo in heroïsch klimspektakel (Het Nieuwsblad)

Groen beloning Mollema (De Telegraaf)

Froome wins 17th stage; Cobo keeps Vuelta lead (Usa Today)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Vedo23: Altra tappa disegnata dagli organizzatori su misura per Rodriguez… Basta, sono ridicoli!!! Per fortuna, almeno, non è in palla e dubito fortemente che oggi vinca.
Tra l’altro trovo piuttosto ridicolo anche il fatto che ripropongano arrivi identici a quelli dell’edizione precedente, e non è la prima volta di questa Vuelta. Su pendenze del genere Cobo resta il favorito, ma altrimenti credo che i due britannici gli avrebbero dato molto da faticare. In ogni caso ci proveranno, magari facendo attaccare Wiggins sulla penultima salita o subito all’inizio dell’ultima. Secondo me se la giocano ancora!

Hotdogbr (prima della tappa): se gli arrivi sono spettacolari, e questo lo è oltre a essere una cosa diversa sia dagli strappi di 2 km che dalle salite lunghe 10, 15 o 20 km, ben venga anche che vengano ripetuti da un anno all’altro, comunque oggi è terreno per Cobo anche se essendo già davanti non sarà lui a cercare a tutti i costi di vincere la tappa ma sicuramente si metterà la Vacansoleil a tirare per Poels e ricucire sulla fuga di giornata; quanto agli Sky oggi si difenderanno per poi attaccare nei prossimi giorni anche in discesa e in pianura

Hotdogbr (dopo la tappa): si può discutere sul livello di questa Vuelta o sul fatto che davanti ci siano corridori del tutto o quasi inattesi ma io giorno dopo giorno mi sto divertendo tanto a seguirla e vista la classifica non è ancora finita, le prossime tappe che sembravano insignificanti vedranno ancora Froome e Cobo combattersi anche su salite non troppo dure e anche in discesa e pianura, dunque ancora spettacolo di qui a Madrid

Vedo23: Grande spettacolo nel finale, con Froome che, come mi attendevo, sta facendo di tutto per vendere cara la pelle! Fantastico il suo scatto in faccia a Cobo, riuscendo con un grande forcing a staccarlo di ruota. Peccato che poi abbia ceduto leggermente e Cobo, anche con l’aiuto del punto di riferimento, sia riuscito a rientrare, ma la vittoria è la prova del talento e della forza del britannico!
NB: farei notare come Wiggins ha dichiarato che i “tifosi” spagnoli hanno minacciato di morte Froome in caso di vittoria della Vuelta… Il tutto durante la gara, mentre passavano! SCANDALOSO!!

MirkoBL: Ottima tattica, comunque, quella della Sky. Hanno messo il più forte che avevano a tirare, nonostante la maglia di leader, e adesso rischiano di perdere la Vuelta.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

LA TAPPA CHE VERRA’

La Vuelta è finita a veder le altimetrie delle tre tappe di montagna rimanenti, tutte caratterizzate da percorsi di medio impegno e poco adatte – se non decisamente inadeguate – a creare selezione.
Il punto di vista cambia, però, se si esamina quanto successo nelle ultime due giornate di gara, con la tenacia di Froome che, dopo aver fallito la caccia agli abbuoni nella frazione di Haro, ieri oltre alla gratificazione si è infilato nel palmares uno stupendo e prestigioso successo di tappa. Adesso sono appena 13″ i secondi che lo separano dalla cima della classifica e, con il bel gruzzoletto di abbuoni previsti tra traguardi volanti e arrivo di tappa, nelle prossime frazioni vedremo certamente le scintille agonistiche in gruppo. Infatti, nell’impossibilità di lanciarsi in un tentativo da lontano (il percorso non lo permette… e nemmeno lo stesso Cobo si lascerebbe scappare sotto il naso il corridore britannico), in vista dei traguardi volanti la corsa si accenderà e ne vedremo delle belle. Tutto questo tarperebbe le ali agli eventuali fuggitivi, perchè gli Sky faranno di tutto pur di far transitare il gruppo compatto sotto gli striscioni dei due sprint, collocati a cavallo del punto più impegnativo della 18a tappa, tracciata per 174 Km da Solares a Noja e che proporrà anche 5 GPM, sui quali spiccano i 9,4 Km al 6,2% del Puerto de Alisas.

METEO VUELTA

Solares : nuvole sparse, 23°C (percepiti 24,5°C), venti deboli da W (6 Km/h), umidità al 77%
Noja : nuvole sparse, 23,4°C (percepiti 25°C), venti deboli da NNW (8 Km/h), umidità al 73%

C’ERA UNA VUELTA

Dopo avervi narrato, attraverso i titoli dei giornali dell’epoca, il Giro del Centenario dell’Unità (1961) e il primo Tour vinto da Indurain (1991), ora vi proporremo il ricordo della Vuelta del 1956, la prima conquistata da un italiano, Angelo Conterno. Giusto 55 anni fa.
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Altimetrie e grafici dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)ù

13a TAPPA (1a SEMITAPPA): BAYONNE (Francia) – IRÚN (cronometro individuale)

13a TAPPA (2a SEMITAPPA):IRÚN – PAMPLONA *
*L’altimetria è la somma delle altimetrie delle due semitappe

BAHAMONTES A OCHO SEGUNDOS DEL LÍDER CONTERNO EN LA 13a ETAPA DE LA VUELTA CICLISTA A ESPAÑA (G.P. FIRESTONE)

La etapa contra el reloj la ganò Le Ber entrando “ex aequo” en segundo lugar el toledano Bahamontes y Bover – El francés Walkowiak, escapado con Serra en el collado de Huloi, gran vencedor de la etapa en linea de la tarde, seguido del [parola illeggibile] – España sigue al frente de la clasificación por equipos y Conterno líder de G.P. de la Montaña

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ARCHIVIO ALMANACCO
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CHIAVE DI VUELTA: BRAVO E FORTUNATO HAEDO, BATTAGLIA SUL FILO DEI SECONDI TRA I BIG

settembre 7, 2011 by Redazione  
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L’argentino, comunque tra i grandi favoriti dopo i ritiri di Cavendish e Kittel, si ritrova la vittoria su un piatto d’argento dopo il clamoroso errore di Wagner all’ultima rotonda mentre Cobo e Froome insieme alle rispettive squadre si sfidano per guadagnare anche il più piccolo secondo in una Vuelta ancora apertissima che potrebbe essere decisa dagli abbuoni

Foto copertina: Cobo Acebo in maglia roja sul podio di Haro (foto Bettini)

Probabilmente il livello dei partecipanti di questa edizione della Vuelta non è eccelso ma non si può certo dire che questa edizione della corsa iberica sia stata noiosa, salvo un paio di tappe di montagna in cui gli uomini di classifica si sono controllati; neppure una frazione apparentemente insignificante come quella di Raho ha fatto eccezione con nel finale la caduta di Rodriguez, la lotta tra Cobo e Froome per conquistare secondi di abbuono allo sprint intermedio e infine il fattaccio conclusivo con Wagner che ha imboccato l’ultima rotonda dalla parte sbagliata, costringendo Bennati a rimandare ancora l’appuntamento della vittoria mentre Haedo è stato lestissimo ad approfittarne conquistando il più importante successo della sua carriera.

Il distacco tra Cobo e Froome, due nomi che alla vigilia difficilmente ci si sarebbe attesi tra i primi 10 anche se lo spagnolo di Torrelavega vanta una top ten alla Vuelta 2009, alla fine è rimasto quasi invariato, passando da 20″ a 22″ a causa del buco provocato dall’errore. La frazione di Peña Cabarga è favorevole all’atleta della Geox che si è dimostrato di gran lunga il miglior scalatore ma il britannico nato in Kenia, che di qui in avanti potrà fare la propria corsa senza dover appoggiare Wiggins, ha già mostrato che venderà cara la pelle e insieme al connazionale che in classifica è a sua volta a soli 51” potrebbe tendere imboscate nelle tappe che si disputeranno nei Paesi Baschi; a favore di Cobo c’è una squadra fortissima con Menchov, Duarte, De La Fuente e un Sastre in crescita in grado di supportarlo. Mollema cercherà a sua volta di strappare il terzo gradino del podio a Wiggins mentre a Nibali dopo il tempo perso a Farrapona e l’Angliru non resta che andare a caccia di un successo di tappa.

Marco Salonna

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