VAN AERT SHOW A MONTLUCON. VINCE LA CRONO ED E’ LA NUOVA MAGLIA GIALLA

marzo 9, 2022 by Redazione  
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Wout Van Aert (Team Jumbo Visma) vince la cronometro individuale di Montlucon e balza al primo posto in classifica generale spodestando il compagno di squadra Christophe Laporte. Primoz Roglic e Rohan Dennis completano la tripletta giallo nera dimostrando la competitività della formazione olandese. Domani iniziano le prime vere montagne con la quinta tappa da Saint-Just-Saint-Rambert a Saint-Sauveur-de-Montagut.

La cronometro della quarta tappa può essere lo spartiacque della Parigi – Nizza 2022. Con la classifica generale già abbastanza definita soprattutto per l’esuberanza dimostrata dalla Jumbo Visma nelle prime due tappe, la coppia d’oro Wout van Aert – Primoz Roglic ha la possibilità di aumentare il vantaggio sui diretti avversari, andandosene a braccetto verso le salite che aspettano il gruppo nella seconda parte della Corsa verso il Sole. Da Domerat a Montlucon ci sono oltre 13 km di strada tendenzialmente pianeggiante ma con brevi salite, le più insidiose delle quali verranno affrontate tra il primo ed il secondo km, in cui la pendenza è del 5% e soprattutto negli ultimi 700 metri, dove la strada sale a quasi il 9%. Insomma è una cronometro che non arride agli specialisti e vedremo cosa saprà fare il fortissimo Stefan Bissegger (Team EF Education), già quest’anno protagonista di una bela vittoria ad Ajman, nella terza tappa dell’UAE Tour davanti nientepopodimeno che a Filippo Ganna (Team INEOS). La Jumbo Visma, visto i presupposti, conferma la sua forza di squadra centrando una tripletta impressionante. Nonostante un redivivo Simon Yates (Team BikeExchange Jayco), primo in assoluto all’intertempo, Wout Van Aert, Primoz Roglic e Rohan Dennis sono protagonisti di una seconda parte di percorso in crescendo. E’ il campione belga a vincere con il tempo di 16 minuti e 20 secondi. A 2 secondi di ritardo si piazza Roglic mentre Dennis chiude il podio di Montlucon con il tempo di 16 minuti e 26 secondi, a 6 secondi di ritardo da Van Aert. Stefan Kung è quarto a 10 secondi di ritardo da Van Aert mentre un ottimo Simon Yates chiude la top five di giornata in quinta posizione a 11 secondi di ritardo da Van Aert. Da segnalare l’undicesima posizione dell’ex maglia gialla Christophe Laporte (Team Jumbo Visma), a 29 secondi di ritardo da Van Aert. La nuova classifica generale vede proprio Van Aert indossare la maglia gialla con 10 secondi di vantaggio su Roglic e 28 secondi di vantaggio su Laporte. Domani è in programma la quinta tappa da Saint-Just-Saint-Rambert a Saint-Sauveur-de-Montagut per un totale di 188,8 km. Le cose iniziano a farsi sul serio visto che si dovranno scalare cinque GPM, tre dei quali di prima categoria. Il Col de la Mure sarà l’ultimo ad essere scalato ed è anche il più duro con i suoi 7.6 km all’8.3%. Dallo scollinamento, mancheranno ancora oltre 33 km su una strada con pochissima pianura. Chi ha ambizioni di classifica dovrà scoprirsi e scalatori puri come Quintana, Vlasov, Adam Yates, più o meno penalizzati dalla prova a cronometro di oggi, dovranno attaccare per scalare la classifica generale.

Giuseppe Scarfone

Wout Van Aert vince la cronometro di Montlucon (foto: Getty Images)

Wout Van Aert vince la cronometro di Montlucon (foto: Getty Images)

MERLIER, VOLATA VINCENTE A SOVICILLE. GANNA CONSERVA LA MAGLIA AZZURRA

marzo 8, 2022 by Redazione  
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A Sovicille la volata del gruppo compatto premia Tim Merlier (Team Alpecin Fenix) che ottiene la sua prima vittoria stagionale battendo Olav Kooij (Team Jumbo Visma) e Kaden Groves (Team BikeExchange Jayco). Filippo Ganna (Team INEOS) resta in maglia azzurra. Domani a Terni nuova opportunità per i velocisti.

La seconda tappa della Tirreno – Adriatico 2022 parte da Camaiore e termina a Sovicille dopo 219 km. La prima parte del percorso è totalmente pianeggiante mentre la seconda è un continuo saliscendi nell’entroterra della provincia senese in cui i ciclisti troveranno il GPM di La Pineta, unico della tappa. Filippo Ganna (Team INEOS) riparte in maglia azzurra dopo la bella vittoria nella cronometro iniziale di Lido di Camaiore. Dopo la partenza da Camaiore si formava la fuga di giornata dopo 5 km grazie all’azione di cinque ciclisti: Johnatan Canaveral e Davide Gabburo (Team Bardiani CSF), Mattia Bais ed Umberto Marengo (Team Drone Hopper – Androni Giocattoli) e Francesco Gavazzi (Team EOLO Kometa). Dopo 50 km il vantaggio della fuga era di 6 minuti e 20 secondi. Le squadre che tiravano il gruppo erano al momento il Team Lotto Soudal ed il Team Quick Step Alpha Vinyl Team. Si segnalava a circa metà tappa il ritiro di Giovanni Visconti (Team Bardiani CSF). A 80 km dall’arrivo il vantaggio della fuga era sceso a 4 minuti e 20 secondi. Una nuova accelerazione del gruppo con protagonista il Team INEOS avvicinava progressivamente il gruppo alla fuga. A 64 km dall’arrivo il vantaggio della fuga sul gruppo maglia azzurra era sceso a 2 minuti e 20 secondi. Sul GPM di La Pineta in testa alla corsa restavano Bais e Gavazzi. Bais scollinava in prima posizione diventando così il virtuale leader della classifica di specialità. Gavazzi si aggiudicava il successivo traguardo intermedio de Chiusdino posto al km 189.1. Nel frattempo anche due totem come Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e Julian Alaphilippe (Team Quick Step Alpha Vinyl) si impegnavano a tirare il gruppo. A 19 km dalla conclusione Marc Soler (UAE Team Emirates) attaccava, in breve tempo raggiungeva Gavazzi, ultimo dei fuggitivi rimasto in testa e lo sorpassava, tentando l’azione personale. Lo spagnolo guadagnava una ventina di secondi di vantaggio sul gruppo che giocava come al gatto col topo. Una decisa accelerazione del Team Alpecin Fenix e del Team Lotto Soudal consentiva al gruppo di riprendere Soler a meno di 5 km dall’arrivo. Le squadre dei velocisti potevano così preparare la volata per i propri capitani. Era Tim Merlier (Team Alpecin Fenix) a battere il volata l’eterno piazzato Olav Kooij (Team Jumbo Visma) mentre al terzo posto si piazzava Kaden Groves (Team BikeExchange Jayco). Chiudevano la top five Peter Sagan (Team Total Energies) in quarta posizione e Simone Consonni (Team Cofidis) in quinta posizione. Nella top ten si segnalavano anche il settimo posto di Davide Ballerini (Team Quick Step Alpha Vinyl), l’ottavo posto di Giacomo Nizzolo (Team Israel Premier Tech), il nono posto di Jacopo Guarnieri (Team Groupama FDJ) ed il decimo posto di Andrea Vendrame (Team AG2R Citren). Tim Merlier ottiene la prima vittoria del 2022 mentre in classifica generale resta tutto invariato con Ganna in maglia azzurra davanti a Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl) e Tadej Pogacar (UAE Team Emirates). Domani è in programma la terza tappa da Murlo a Terni di 170 km. Un solo GPM dopo 35 km non impedirà ai velocisti di esibirsi in una nuova volata, anche se il finale presenta qualche saliscendi nei dintorni di Amelia.

Antonio Scarfone

Tim Merlier vince a Sovicille (foto: Sport Cycling Academy)

Tim Merlier vince a Sovicille (foto: Sport Cycling Academy)

PEDERSEN IRRAGGIUNGIBILE A DUN-LE-PALESTEL. VITTORIA DEL DANESE, LAPORTE RESTA IN GIALLO

marzo 8, 2022 by Redazione  
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Grazie ad una volata lunga, condotta e controllata alla perfezione sulla strada costantemente in salita, Mads Pedersen (Team Trek Segafredo) vince la terza tappa della Parigi – Nizza davanti a Bryan Coquard (Team Cofidis) e Wout Van Aert (Team Jumbo Visma). Christophe Laporte (Team Jumbo Visma) resta in maglia gialla alla vigilia della cronometro individuale della quarta tappa che al 99% avrà interessanti ripercussioni sulla classifica generale.

Dopo la seconda tappa condizionata da vento, ventagli e cadute, la Parigi Nizza riprende la sua corsa verso il sud della Francia con la terza frazione da Vierzon a Dun-le-Palestel, per un totale di 190.8 km. Dopo una prima metà completamente pianeggiante, il percorso diventa molto ondulato e la presenza di tre GPM di terza categoria renderanno interessante il finale di corsa. La tappa è sulla carta favorevole ai velocisti ma abbiamo già visto nelle prime due come un attacco isolato o di squadra (in questo caso del Team Jumbo Visma) può condizionare le strategie e di conseguenza l’andamento della tappa. In più, l’arrivo è posto su uno strappetto di circa 2 km ad oltre il 3% di pendenza media, quindi ci vorrà un’ottima gamba per sprintare. La fuga di giornata partiva al km 4 grazie all’azione di Thomas De Gendt (Team Lotto Soudal), Owain Doull (Team EF Education EasyPost) ed Alexis Gougeard (Team B&B Hotels KTM). Il gruppo lasciava fare ed il terzetto di testa raggiungeva i 5 minuti di vantaggio al km 60. De Gendt scollinava in prima posizione sul Col d’Eguzon, posto al km 120.7. A 65 km dalla conclusione il vantaggio della fuga era sceso a 3 minuti e 30 secondi. De Gendt si aggiudicava anche il successivo GPM della Cote de Crozant posto al km 132.9. A 55 km dalla conclusione il gruppo aveva ulteriormente accorciato le distanze nei confronti della fuga, segnalata con un vantaggio di 2 minuti e 25 secondi . In testa al gruppo maglia gialla si facevano notare in particolare gli uomini del Team Jumbo Visma, della INEOS, della Alpecin Fenix e della BikeExchange Jayco. Samuele Battistella (Team Astana Qazaqstan) si ritirava a 52 km dalla conclusione, seguendo le orme del compagno di squadra Yuriy Nataro, ritiratosi una ventina di km prima. De Gendt transitava in prima posizione sotto il traguardo di Dun-le-Palestel, posto come traguardo intermedio al km 149.9. Nel frattempo il Team Trek Segafredo ed il Team Fenix Alpecin aumentavano l’andatura nel gruppo inseguitore e così a 40 km dall’arrivo il vantaggio della fuga era sceso sotto i 2 minuti. A 25 km dalla conclusione il vantaggio del terzetto di testa era di soli 20 secondi. Era il Team Cofidis ad accelerare in testa al gruppo dove tra l’altro iniziavano anche alcuni scatti. Una volta ripresi i tre di testa, ci provava Kevin Geniez (Team Groupama FDJ) quando mancava 1 km dallo scollinamento sull’ultimo GPM di giornata. Il lussemburghese veniva ripreso e superato da Mathieu Burgaudeau (Team Total Energies) che transitava in prima posizione sul GPM della Côte de Le Peyroux. Il gruppo tornava compatto dopo lo scollinamento, anche se formava una lunga fila dovuta alla strada in discesa. In testa al gruppo era il Team Jumbo Visma a controllare la situazione. David Gaudu (Team Groupama FDJ, già disperso ieri tra i ventagli e anche vittima di una caduta, perdeva contatto a circa 18 km dall’arrivo. Pierre Latour (Team Total Energies) transitava in prima posizione al secondo traguardo volante di Balsac posto al km 172.1. A 8 km dall’arrivo JSoren Kragh Andersen (Team DSM) attaccava ed al suo inseguimento si portava Olivier Le Gac (Team Groupama FDJ), ma la coppia di testa veniva ripresa nel giro di 2 km. Molto attivi in testa al gruppo erano anche il Team Arkea Samsic ed il Team Movistar. La volata era tirata dagli uomini del Team Trek Segafredo che con Mads Pedersen impostavano una volata lunga sull’arrivo in costante ascesa. Il danese prendeva un vantaggio decisico che nessuno riusciva a colmare ed andava così a vincere davanti a Bryan Coquard (Team Cofidis) ed ad un onnipresente Wout Van Aert (Team Jumbo Visma). Chiudevano la top five Jasper Philipsen (Team Alpecin Fenix) in quarta posizione ed Anthony Turgis (Team Total Energies) in quinta posizione. Pedersen ottiene la seconda vittoria stagionale dopo essersi già imposto nella prima tappa dell’Etoile de Besseges. Christophe Laporte (Team Jumbo Visma) resta in maglia gialla nonostante una scivolata nella volata finale, davanti ai compagni di squadra Van Aert e Primoz Roglic. Domani è in programma la quarta tappa, una cronometro individuale di 13.4 km da Domerat a Montlucon. Il percorso è sostanzialmente pianeggiante ma presenta alcuni saliscendi sui quali si dovrà rilanciare l’azione ed inoltre gli ultimi 700 metri salgono decisamente all’insù con una pendenza media che sfiora il 9%. La lotta per la vittoria di tappa e la maglia gialla potrebbe essere ancora una questione del Team Jumbo Visma, con Van Aert e Roglic a contendersi vittoria parziale e primato in classifica generale.

Giuseppe Scarfone

Mads Pedersen vince a Dun-le-Palestel (foto: Sprint Cycling Agency)

Mads Pedersen vince a Dun-le-Palestel (foto: Sprint Cycling Agency)

GANNA NON PERDONA. TAPPA E MAGLIA PER PIPPO NELLA CRONOMETRO INIZIALE DELLA TIRRENO-ADRIATICO

marzo 7, 2022 by Redazione  
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Nella prima tappa della Tirreno Adriatico 2022, Filippo Ganna dà l’ennesimo saggio della sua schiacciante potenza a cronometro e lascia le briciole agli avversari, tra i quali si distinguono comunque Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl) e Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), giunti in seconda e terza posizione. Il campione del mondo della specialità è la prima maglia azzurra, che dovrà difendere già domani a Sovicille in una tappa dal finale non banale.

La Tirreno Adriatico 2022 vede la Toscana ancora protagonista nelle sue tappe iniziali. Si parte con una cronometro individuale di 13 km e 900 metri facendo avanti e indietro sul lungomare di Lido di Camaiore. Il percorso è completamente pianeggiante e le uniche difficoltà sono un paio di curve a gomito che si dovranno impostare nel migliore dei modi. Nei giorni precedenti alla partenza è stata comunicata la presenza al via di Filippo Ganna (Team INEOS), che inizialmente doveva presentarsi alla Parigi Nizza. Un arricchimento inaspettato per la Corsa dei Due Mari che vede proprio il campione del mondo della specialità come gran favorito a Camaiore. E Ganna non delude. Divora letteralmente i quasi 14 km del percorso alla media monstre di quasi 54.6 km/h chiudendo con il tempo di 15 minuti e 17 secondi. Alle sue spalle si piazzano comunque non distanti i due fenomeni forse più celebrati nel ciclismo di oggi – il terzo, Wout Van Aert, è impegnato alla Parigi Nizza. Ebbene, in seconda posizione a 10 secondi di ritardo da Ganna troviamo Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl) mentre Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) è terzo a 17 secondi da Ganna, il quale ottiene la terza vittoria stagionale. Il duello anche in ottica classifica generale tra il belga e lo sloveno è appena iniziato. Per quanto riguarda la top five, Kasper Asgreen (Team Quick Step Alpha Vinyl) si piazza in quarta posizione a 23 secondi di ritardo da Ganna mentre Alex Dowsett (Team Israel Premier Tech), a lungo primo, è quinto a 25 secondi di ritardo da Ganna. Da segnalare, nella top ten, anche il decimo posto del campione italiano a cronometro Matteo Sobrero, che chiude col tempo di 15 minuti e 55 secondi, a 38 secondi di ritardo da Ganna. In ottica classifica generale, già detto di Evenepoel e Pogacar, segnaliamo il discreto tredicesimo posto di Miguel Angel Lopez (Team Astana Qazaqstan) che ferma le lancette a 15 minuti e 58 secondi. Più indietro, ma comunque entro il minuto di ritardo da Ganna, troviamo i suoi compagni di squadra Richard Carapaz e Richie Porte ed anche Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma). Più deludente invece la prova degli spagnoli Enric Mas (Team Movistar) e Mikel Landa (Team Bahrain Victorious), Giulio Ciccone (Team Trek Segafredo) e Tim Wellens (Team Lotto Soudal), per dirne alcuni, tutti ad oltre 1 minuto di ritardo da Ganna che indossa la prima maglia azzurra con 10 secondi di vantaggio su Evenepoel e 17 secondi di vantaggio su Pogacar. Domani è in programma la seconda tappa da Camaiore a Sovicille, lunga 219 km. Dopo i primi 90 km totalmente pianeggianti si incontra l’entroterra della provincia senese con i due GPM di La Pineta e Chiusdino che potrebbero stimolare gli attacchi di uno o più audaci. Inoltre, gli ultimi km sono un costante su e giù con diversi restringimenti stradali e semicurve insidiose. Vedremo se le squadre dei velocisti riusciranno a mantenere il gruppo compatto e portare i loro capitani in volata.

Antonio Scarfone

Filippo Ganna vince la cronometro di Lido di Camaiore (foto: Sprint Cycling Agency)

Filippo Ganna vince la cronometro di Lido di Camaiore (foto: Sprint Cycling Agency)

JAKOBSEN, VOLATA VINCENTE AD ORLEANS. LAPORTE RESTA IN GIALLO.

marzo 7, 2022 by Redazione  
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Ad Orleans, al termine di una tappa condizionata da molte cadute e da diversi ventagli, Fabio Jakobsen (Team Quick Step Alpha Vinyl) dimostra di essere uno dei velocisti più forti di questo inizio di stagione, vincendo in volata davanti a Wout Van Aert (Team Jumbo Visma) e Christophe Laporte (Team Jumbo Visma). Laporte resta in maglia gialla e domani dovrà difenderla in una tappa dal finale che può riservare ancora sorprese.

Dopo lo show nel finale della prima tappa e le prime tre posizioni guadagnate nella classifica generale con Laporte, Roglic e Van Aert, la Jumbo Visma riparte da Auffargis con la convinzione di poter recitare un ruolo importante alla Parigi – Nizza 2022. Del resto, proprio Roglic ha un conto in sospeso con la Corsa verso il Sole, visto che lo scorso anno l’ha persa proprio nell’ultima tappa a causa di una doppia caduta che lo fece rimbalzare nelle retrovie. La seconda tappa parte come detto da Auffargis e termina ad Orleans dopo poco più di 159 km ed è priva di insidie altimetriche, se si eccettuano i due semplici GPM della Côte des Dix-sept Tournants e della Côte de Choisel posti entrambi nei primi 20 km. Alla partenza si segnalavano le assenze di Rudy Barbier (Team Israel Premier Tech) e di Sonny Colbrelli (Team Bahrain Victorious). In particolare il campione italiano ed europeo in carica doveva gettare la spugna a causa di una bronchite. Dopo la partenza da Auffargis si formava la fuga di giornata grazie all’azione di Alexis Gougeard (Team B&B Hotels KTM) e di Philippe Gilbert e Matthew Holmes (Team Lotto Soudal). Holmes scollinava in prima posizione sul GPM della Côte des Dix-sept Tournants posto al km 9.6. Il ciclista inglese si ripeteva una decina di km più tardi transitando in prima posizione sul GPM della Côte de Choisel, seconda ed ultima asperità di giornata, mentre nel gruppo inseguitore Wout Van Aert (Team Jumbo Visma) era coinvolto in una caduta senza conseguenze insieme ad altri quattro ciclisti. Il campione belga tornava in sella e riprendeva la corsa con un’evidente ferita sul ginocchio sinistro. Il ritardo del gruppo maglia gialla era di 3 minuti dopo 22 km. Intorno al trentesimo km iniziavano le prime accelerazioni del gruppo, favorite dai ventagli causati dal forte vento. In nove prendevano un discreto vantaggio: Biniam Girmay (Team Intermarchè Wanty Gobert), Nairo Quintana (Team Arkea Samsic), Ethan Hayter (Team INEOS), Bauke Mollema (Team Trek Segafredo), Dylan Groenewegen (Team BikeExchange Jayco) ed un quartetto del Team Jumbo Visma formato dagli onnipresenti Christophe Laporte, Wout Van Aert, Primoz Roglic, a cui si aggiungeva Rohan Dennis. Col passare del tempo il gruppo inseguitore diventava a poco a poco più numeroso, comprendendo una quarantina di ciclisti. A 65 km dalla conclusione il terzetto di testa aveva 30 secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla in forte ripresa. I fuggitivi venivano ripresi a 64 km dall’arrivo. Non mancavano purtroppo le cadute e tra le vittime più illustri si segnalavano Girmay, Groenewegen, Mollema, Steven Kruijswijk (Team Jumbo Visma), John Degenkolb (Team DSM) e Brandon McNulty (UAE Team Emirates). Nel gruppo principale, tra gli uomini di classifica più attesi, oltre ai già nominati Quintana, Van Aert e Roiglic, erano presenti), Daniel Martinez ed Adam Yates (Team INEOS) e Pierre Latour (Team Total Energies). Più staccati, in un gruppo alle spalle del primo, si segnalavano tra gli altri Aleksandr Vlasov (Team Bora Hansgrohe) e Simon Yates (Team BikeExchange Jayco). Questo secondo gruppo, formato da una decina di ciclisti, dopo un inseguimento di circa 10 km riusciva a raggiungere il gruppo di testa e così, a 43 km dall’arrivo, la testa della corsa comprendeva un gruppo di 39 ciclisti. L’accordo tra gli uomini del gruppo di testa non dava speranze ad altri inseguitori e gente come Joao Almeida (Team Quick Step Alpha Vinyl) o David Gaudu (Team Groupama FDJ), altri pronosticati uomini di classifica, dovevano definitivamente mettere da parte le speranze di primato. Negli ultimi km Stefan Bissegger (Team EF Education EasyPost) tentava l’azione solitaria ma venira ripreso a poco più di 2 km dall’arrivo dal gruppo maglia gialla. Era il Team Quick Step Alpha Vinyl a dettare i tempi della volata con Fabio Jakobsen che sprintava per la vittoria davanti a Laporte e Van Aert. Chiudevano la top five Luka Mezgec (Team BikeExchange Jayco) in quarta posizione e Mads Pedersen (Team Trek Segafredo) in quinta posizione. Nella top ten si piazzava in settima posizione anche l’italiano Luca Mozzato (Team B&B Hotels KTM). Jakobsen dimostra ancora una volta di essere il velocista al momento più in forma del 2022, avendo ottenuto la sesta vittoria stagionale. In classifica generale Laporte resta in maglia gialla con 5 secondi di vantaggio su Van Aert e 11 secondi di vantaggio su Roglic. Domani è in programma la terza tappa da Vierzon a Dun-le-Palestel lunga quasi 191 km. Ad una prima metà del percorso completamente pianeggiante segue la seconda metà con diversi saliscendi e con tre GPM di terza categoria non difficilissimi ma che renderanno il finale frizzante.

Giuseppe Scarfone

Fabio Jakobsen vince ad Orleans (foto:Getty Images)

Fabio Jakobsen vince ad Orleans (foto:Getty Images)

URAGANO JUMBO SULLA PARIGI-NIZZA VINCE LAPORTE, DAVANTI A ROGLIC E WOUT!

marzo 6, 2022 by Redazione  
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Non è così frequente assistere a delle prestazioni di squadra così clamorose e devastanti come quella messa in atto oggi dai corridori della Jumbo-Visma alla Parigi-Nizza. La prima tappa della prestigiosa corsa francese ha visto come protagonisti assoluti gli uomini della formazione olandese che grazie ad un attacco di squadra sull’ultimo strappetto di giornata sono riusciti a fare il vuoto e a dominare la frazione, monopolizzandone il podio. A finalizzare un favoloso lavoro di squadra sono stati Christophe Laporte, Wout van Aert e Primoz Roglic, col francese che ha alzato le braccia al cielo con il benestare dei due più blasonati compagni di squadra. Alle spalle dei calabroni Pierre Latour (TotalEnergies), 4° a 19″, che nel finale ha anticipato il gruppo, decisamente selezionato nei chilometri finali, e giunto a 23 secondi dal trio di testa. Per Laporte anche la soddisfazione di vestire la maglia di leader.

La prima frazione dell’edizione numero 80 della Paris-Nice, con partenza e arrivo a Mantes-la-Ville, proponeva un percorso non durissimo, ma non per questo banale. I primi 130 km, nonostante la presenza di due gpm di 3a categoria poco dopo la partenza, erano prevalentemente piatti. Il finale di tappa era invece decisamente più moviementato e offriva la possibilità ad eventuali attaccanti di evitare la soluzione in volata. Negli ultimi 30 km infatti i corridori erano chiamati ad affrontare in rapida sequenza lo strappo di Boinvillers (sprint intermedio), il primo passaggio sul gpm (3a cat) della Côte de Breuil-Bois-Robert (1,2 km al 6%) e quindi, dopo esser passati per una prima volta sulla linea del traguardo, lo strappetto di Magnanville (secondo traguardo intermedio) e il secondo passaggio sulla Côte de Breuil-Bois-Robert. Dalla cima di quest’ultimo al traguardo mancavano poco meno di 6 km. Una tappa che strizzava l’occhio a finisseur senza escludere dalla contesa le ruote veloci.

La prima fuga di giornata è partita al km 6 per iniziativa del britannico Matthew Holmes (Lotto-Soudal) a cui si è prontamente aggiunto Aimè De Gendt (Intermarchè-Wanty-Goubert Materiaux). La coppia di testa, col beneplacito del gruppo, è riuscita ad guadagnare un buon margine che ha toccato i 3 minuti intorno al km 20. Da li in poi il plotone ha aumentato l’andatura e così il gap si è eroso un pò alla volta scendendo al di sotto dei 2 minuti ai 100 km dal traguardo. L’andazzo non è cambiato nelle fasi successive fino al prevedibilissimo ricongiugimento avvenuto quando all’arrivo mancavano ancora 73 km. Di lì a poco in testa al gruppo è scoppiata la bagarre, promossa da un vento laterale che offriva la possibilità di aprire dei ventagli. La prima violenta accelerazione è stata promossa dagli uomini della Ineos Grenadiers (Omar Fraile in testa) ai -66, con Jumbo e Arkea subito alle spalle. L’azione non è riuscita a spaccare il gruppo e si è esaurita una volta entrati in un piccolo centro abitato. Neanche il tempo di rifiatare e ai -63 è stato il turno dell’Ag2r Citroen, ma anche questa volta il resto del plotone ha reagito rapidamente neutralizzando l’attacco.

A questo punto gli animi si sono un pò placati e il gruppo tirato dagli uomini di Jumbo, Ineos e Groupama, ha proceduto con relativa calma fino ai -47 quando, in concomitanza con una caduta avvenuta nelle retrovie e che ha messo fuori gioco Felix Grossschartner (Bora-Hansgrohe), è arrivato l’attacco di un altro uomo della Lotto-Soudal, Frederik Frison. Al belga si sono poi aggiunti Yevgeny Fedorov (Astana Qazaqstan Team) e Alexis Gougeard (B&B Hotels-KTM) andando a formare un terzetto che è riuscito guadagnare un margine a lungo rimasto attorno ai 50 secondi. Una volta arrivati sullo strappetto che conduceva al traguardo intermedio di Boinvillers (-30) il gruppo ha visibilmente rallentato e ciò ha conesentito ai battistrada di allungare fino ad 1′20″ (ai -28). I fuggitivi hanno mantenuto un vantaggio superiore ad 1′10″ finchè in testa al gruppo non sono giunti gli uomini della Quick Step Alpha Vynil e della Jumbo-Visma, la cui azione ha fatto rapdiamente scendere il margine al di sotto dei 50 secondi (40″ ai -20). L’inevitabile ricongiungimento si è consumato quando mancavano 11,5 km.

Una volta neutralizzata la seconda fuga di giornata, la Jumbo-Visma ha ulteriormente accelerato, frantumando il gruppo anche grazie ad un pò di vento laterale. Tra i corridori che han perso contatto anche Sonny Colbrelli (Bahrain-Victorius). Il gruppo si è ulteriormente disgregato ai 8,5 km dal traguardo sempre sotto l’impulso degli uomini della Jumbo. Una volta esaurita la sfuriata di Teunissen, in prossimità dell’ultimo gpm è entrato in azione il suo compagno Nathan Van Hooydonck. La progressione del belga ha messo alla frusta il gruppo che si è allungato fino a spezzarsi nuovamente finchè in testa non sono rimasti soltanto 4 uomini, di cui ben tre della formazione olandese: Christophe Laporte con Wout Van Aert e Primoz Roglic a ruota. L’unico avversario rimasto attaccato agli uomini della Jumbo è stato Zdenek Stybar (Quick Step-Alpha Vinyl), ma poco dopo (ai -6) anche il ceco ha dovuto alzare bandiera bianca, dando il via definitivo al trionfo del terzetto giallonero. Il trio ha interpretato gli ultimi km come se fosse una piccola cronosquadre continuando a guadagnare su un gruppo che non ha mai trovato una vera collaborazione. E così i ‘calabroni’ sono giunti sul traguardo a braccia alzate e senza disputare la volata. A passare per primo Christophe Laporte che nei piani iniziali avrebbe dovuto immolarsi alla causa dei due più blasonati compagni di squadra e ha invece ha ricevuto la più bella delle ricompense. Dietro di lui Roglic e Van Aert a completare un clamoroso quanto sorprendente podio “monocolore”. Pierre Latour (TotalEnergies), 4° a 19″, ha anticipato il gruppo arrivato una manciata di secondi dopo (a 22″) regolato da Mads Pedersen (Trek-Segafredo) davanti a Biniam Girmay (Intermarchè-Wanty-Gobert Materiaux), Ivan Garcia Cortina (Movistar Team), Fred Wright (Bahrain-Victorius), Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix) e Florian Senechal (Quick Step Alpha Vinyl).

La classifica generale ricalca quasi fedelmente quella di tappa e vede ovviamente in testa Laporte con 4″ su Roglic, 6″ su Van Aert, 29″ su Latour e 32″ su Pedersen.

Domani è in programma la 2a tappa, da Auffargis ad Orleans per un totale di 159.2 km. Si tratta della frazione più semplice da un punto di vista altimetrico. Ad eccezione di due strappetti da affrontare nei primi 20 km, la tappa sarà quasi completamente piatta e destinata ad una prevedibile volata di gruppo. Ma come sempre bisognerà prestare attenzione alla insidie proposte dal meteo.

Pierpaolo Gnisci

Uragano Jumbo alla Parigi-Nizza

Uragano Jumbo alla Parigi-Nizza (fonte:Getty Images)

POGACAR ILLUMINA LE STRADE BIANCHE

marzo 5, 2022 by Redazione  
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Una prestazione stellare, inebriante, travolgente. E’ così che possiamo definire il capolavoro odierno di Tadej Pogacar che domina la Strade Bianche sbaragliando la concorrenza con un’azione in solitaria partita quando mancavano ancora 50 km all’arrivo. Lo sloveno ha letteralmente spaccato la corsa grazie ad un attacco arrivato in un tratto in leggera discesa lungo il settore di Monte Sante Marie che ha lasciato gli avversari letteralmente impotenti. Il corridore dell’UAE Team Emirate aggiunge un’altra grande classica (dopo Liegi e Lombardia) ad un palmares impressionante per un corridore di appena 23 anni e mezzo. Alle spalle di Pogacar, l’immortale Alejandro Valverde, 19 anni più vecchio rispetto allo sloveno ma assolutamente non intenzionato ad arrendersi all’incedere del tempo.

La giovane ma già affermatissima classica toscana proponeva un percorso molto simile a quello dello scorso anno: 184 km con partenza e arrivo a Siena e nel mezzo una sequenza di 11 settori di strade bianche (per un totale di 63 km) immerse negli stupendi scenari delle Creste Senesi. La start list pur esseno nobilissima, registrava alcune pesanti assenze tra le quali spiccavano quelle di Mathieu Van der Poel, non ancora rientrato alle corse a causa dei dolori di schiena, e Wout Van Aert che invece sarà in corsa da domani alla Paris-Nice. Idue favoriti della vigilia erano dunque il campione del mondo Julian Alaphilippe (Quick Step-Alpha Vynil) e il solito Tadej Pogacar (UAE Team Emirates).

La fuga è partita immediatamente dopo il via grazie all’azione promossa da 7 corridori: Lilian Calmejane (Ag2r Citroen Team), Davide Martinelli (Astana Qazaqstan Team), Taco Van der Hoorn (Intermarchè-Wanty-Goubert Materiaux), Edoardo Zardini (Drone Hopper-Androni) Simone Bevilacqua (Eolo-Kometa) e il duo del Team DSM formato dai giovani Marco Brenner e Leon Heinschke. Ai corridori sopracitati si sono successivamente (al km 22) aggiunti Samuele Zoccarato (Bardiani-CSF-Faizanè) e Sergio Garcia (Eolo-Kometa). I 9 battistrada hanno guadagnato un vantaggio massimo di circa 4 minuti, dopodichè il margine ha iniziato a diminuire fino ad arrivare a circa 1 minuto all’imbocco del settore n°5, quello di Lucignano d’Asso, il più lungo con i suoi 11,9 km. Proprio lungo tale settore, quando mancavano circa 100 km al traguardo, la corsa ha subito il primo grosso scossone: una folata di vento ha buttato a terra mezzo gruppo. Impressionante il volo di Alaphilppe che è stato catapultato a terra dopo aver toccato la ruota di Stefano Oldani (Alpecin-Fenix). Tra gli altri caduti, alcuni come Tiesj Benoot (Jumbo-Visma) e Michael Matthews (Team BikeExchange-Jayco) sono stati costretti al ritiro, mentre Alejandro Valverde (Movistar Team) e Tadej Pogacar sono stati più fortunati. Lo sloveno è subito risalito in bici, mentre lo spagnolo ha dovuto aspettare qualche chilometro in più prima di rientrare sulla testa del gruppo (o meglio, di quel che restava del gruppo). Chi ha invece fatto molta più fatica è stato Alaphilippe rimasto decisamente attardato. Il campione del mondo è arrivato ad avere quasi 2 minuti di ritardo dal gruppo principale, prima di rientrare ai -75.

I battistrada, che nel frattempo avevano perso diversi componenti viste le defaillances di Martinelli (settore 5), Bevilacqua, Zardini e Garcia (settone 6, Pieve a Salti), sono riusciti a restare in testa per qualche altro km sfruttando il rallentamento del gruppo dopo la maxicaduta. Il loro destino era comunque segnato e così l’azione dei 5 superstiti si è esaurita all’inizio del settore numero 8, quello di Monte Sante Marie, sterrato che ha spesso indirizzato la corsa nelle passate edizioni. Una volta ripresi i fuggitivi, i big si sono portati nelle prime posizioni del gruppo e proprio a quel punto, quando mancavano ancora 50 km al traguardo, è arrivato il colpo del ko inferto da Pogacar. Lo sloveno ha allungato in un tratto in leggera discesa guadagnando subito una manciata di secondi sul gruppo tirato da Alaphilippe, per poi fare il vuoto nel successivo tratto all’insù. Una volta esurita l’azione del campione del mondo, l’andatura del gruppo è calata e così il giovanissimo Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) ha provato ad evadere con l’intento (assai ardito) di rientrare tutto solo sul fuoriclasse sloveno. All’uscita del settore numero 8 Pogacar vantava un margine di 36″ sull’iberico e 1′07″ su quel che restava del gruppo. Rodriguez è stato poi raggiunto ai -25, quando il vantaggio di Pogacar aveva raggiunto il minuto e mezzo.

Nel successivo tratto, quello di Montaperti, Alaphilippe ha alzato definitivamente bandiera bianca, lasciando il via libera al compagno di squadra Kasper Asgreen che ha forzato l’andatura portando via un gruppetto che comprendeva anche Alejandro Valverde, Quinn Simmons (Trek-Segafredo), Tim Wellens (Lotto-Soudal) e Jonathan Narvaez (Ineos Grenadiers). Ai -20 Wellens ha provato ad anticipare gli altri contrattaccanti con un allungo che è stato però vanificato lungo il tratto numero 10 (Colle Pinzuto), quando Asgreen ha nuovamente accelerato, restando questa volta tutto solo all’inseguimento di Pogacar che poteva comunque difendere ancora un minuto di vantaggio sul danese. Ai -12, lungo l’ultimo settore di sterrato (Le Tolfe), su Asgreen è rientrato Valverde, ma ormai il traguardo era sempre più vicino e i 50 secondi che separavano Pogacar dai due inseguitori erano assolutamente rassicuranti per lo sloveno.

Pogacar ha così trasformato gli ultimissimi km in una vera e propria passerrala in mezzo a due ali di folla. Alle sue spalle, a 37″ il vecchio ma sempre competitivo Valverde che nello strappo finale ha lasciato la compagnia di Kasper Asgreen, terzo a 46″. Ai piedi del podio Attila Valter (Groupama-FDJ) ad 1′07″, Pello Bilbao (Bahrain-Victorius) e Jonathan Narvaes ad 1′09″. Chiudono la top ten Quinn Simmons (ad 1′21″), Wellens (a 1′25″), Simone Petilli (Intermarchè-Wanty-Goubert Materiaux) a 1′35″ e Sergio Higuit (Bora-Hansgrohe).

La stagione, ormai entrata pienamente nel vivo, prosegue con la Parigi-Nizza, a partire da domani, e la Tirreno-Adriatico che invece inizierà lunedì mattina.

Pierpaolo Gnisci

Pogacar doma gli sterrati della Strade Bianche (foto Luca Bettini/SprintCyclingAgency)

Pogacar doma gli sterrati della Strade Bianche (foto Luca Bettini/SprintCyclingAgency)

JAN POLANC LANCIA LA TRIPLETTA DELL’UAE TEAM EMIRATES AL TROFEO LAIGUEGLIA!

marzo 2, 2022 by Redazione  
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A sorpresa l’uomo che non ti aspetti è Jan Polanc (UAE Team Emirates) a far suo il Trofeo Laigueglia 2022 grazie alla capacità di sfruttare la superiorità numerica in casa emiratina con la complicità dei compagni di squadra Alessandro Covi e Juan Ayuso che “intrappolano” Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty-Gobert) e favoriscono lo scatto decisivo dello sloveno.

La corsa del Trofeo Laigueglia 202 km di corsa apre di fatto la stagione ciclistica nostrana con partenza e arrivo a Laigueglia e numerose salite da affrontare come quella di Bezzo, di Vendone, di Paravenna, di Testico, per arrivare ai classici quattro giri del circuito finale impreziosito dalle asperità di Colla Micheri e Capo Mele. Dopo 10 Km di corsa il primo allungo vede protagonista Federico Burchio (Work Service Vitalcare Vega) ripreso in un amen ci riprovano Miguel Heidemann (B&B Hotels – KTM) e Lorenzo Ginestra (Work Service – Vitalcare – Dynatek) i quali vengono successivamente raggiunti da Gil Gelders (Bingoal Pauwels Sauces WB), Mattia Bais (Drone Hopper – Androni Giocattoli), Francesco Busatto (General Store – Essegibi – F.Lli Curia) e Alessandro Iacchi (Team Qhubeka). Il sestetto resta compatto fino all’imbocco della salita di Bezzo ma pian piano viene assorbito dal gruppo dal quale si sganciano Lorenzo Roda (Biesse-Carrera), Riccardo Tosin (General Store – Essegibi – F.Lli Curia) e Jacopo Cortese (Mg.K Vis Colors For Peace Vpm), Francesco Carollo (Mg.K Vis Colors For Peace Vpm), Gil Gelders (Bingoal Pauwels Sauces WB). Questa volta il gruppo si rialza, è la fuga che caratterizzerà gran parte della prima ora di corsa con un vantaggio raggiunto dai cinque al comando di 3’:50″ al GPM di Paravenna. Dietro le squadre più attive nell’organizzare il lavoro di recupero sono la Bardiani CSF Faizanè e la Trek – Segafredo. Nel tratto di corsa verso Testico l’andatura in testa al gruppo cambia decisamente, con un vantaggio in testa di 4:40” sono la Ineos Grenadiers e UAE Team Emirates a dare una svolta significativa all’inseguimento con la strada che sale. Sull’ascesa è Roda il primo ad alzare bandiera bianca, steso destino attende i suoi compagni di fuga perché, ormai nel vivo della corsa, il gruppo scollina con 1’:55” di ritardo. La fuga viene annullata al passaggio di Laigueglia, dove il gruppo lanciato ad altissima velocità va addirittura a frazionarsi in più tronconi. Davanti restano in 21: Samuele Battistella, Fabio Felline e Simone Velasco (Astana Qazaqstan), David Gaudu e Matthieu Ladagnous (Groupama-FDJ), Eddie Dunbar, Richie Porte, Salvatore Puccio e Carlos Rodríguez (INEOS Grenadiers), Jan Bakelants, Théo Delacroix, Quinten Hermans, Simone Petilli e Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty), Diego Ulissi, Davide Formolo, Ivo Oliveira, Jan Polanc, Alessandro Covi, Joel Suter e Juan Ayuso (l’intera UAE Emirates!) e Lukasz Owsian (Arkéa Samsic).. A sorpresa la Trek – Segafredo non è capace di piazzare un uomo nel gruppetto di testa e quindi è costretta ad inseguire. Cosa non semplice visto il circuito finale ed i veloci tratti in discesi verso la costa ligure. Intanto al primo passaggio da Colla Micheri, Alessandro Covi, tutto solo, prova un attacco in discesa, ma viene successivamente ripreso dal gruppetto una volta arrivati lungo il mare. La seconda ascesa a Colla Micheri vede protagonisti in un nuovo allungo Dunbar, Rodriguez e Formolo, dietro il secondo più immediato gruppo inseguitore tirato sempre dalla Trek – Segafredo si mantiene a 50” di ritardo. In discesa Dunbar, Gaudu, Formolo e Battistella sono coinvolti in una caduta, senza conseguenze gravi, ma che li vede definitivamente tagliati fuori dalla lotta al successo finale. La terza ascesa a Colla Micheri vede sempre il gruppo intorno a 50” di svantaggio, intanto Porte e Ulissi perdono contatto dalla testa della corsa che si fraziona formando davanti un quartetto: Juan Ayuso e Alessandro Covi, Carlos Rodriguez, Lorenzo Rota, agganciati poco dopo da uno straordinario Jan Polanc dando così man forte ai compagni di squadra. E proprio lo sloveno ad attaccare ma viene subito ripreso da un generosissimo Rota che va tutto solo al GPM ad allungare in discesa, su di lui si riportano Covi e Ayuso, poco più dietro cercano di rifarsi sotto Rodriguez e lo stesso Polanc a rifiatare, dopo l’aggancio precedente. Davanti Rota è nella morsa di Covi e Ayuso ma nonostante l’inferiorità numerica è proprio il bergamasco a sembrare il più forte rispondendo presente a tutti gli attacchi portati dai portacolori della UAE Team Emirates. La corsa sembra essere destinata ad uno dei tre in testa, ancora Covi prova uno scatto in discesa verso Laigueglia ma è nuovamente Rota con Ayuso a ruota a stoppare Covi. A questo punto si percepisce che si arriverà in una volata a tre ma, a causa di un eccessivo rallentamento in testa, da dietro spuntano Rodriguez e Polanc con lo sloveno che sfrutta l’incertezza dei tre davanti per involarsi tutto solo verso una vittoria bellissima. Alle sue spalle i compagni restano passivi e parte così poi la volata per le sole posizioni di rincalzo con Covi e Ayuso che superano Rota. E’ tripletta UAE Team Emirates a Laigueglia dopo una corsa frizzantissima che ha visto trionfare l’uomo che non ti aspetti e così essere ripagato dal tanto lavoro messo in strada per i propri capitani.

Antonio Scarfone

Jan Polanc esulta al Trofeo Laigueglia (Foto: Roberto Bettini)

Jan Polanc esulta al Trofeo Laigueglia (Foto: Roberto Bettini)

TRENTIN, PRIMO ITALIANO A FAR SUA LE SAMYN

marzo 2, 2022 by Redazione  
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Primo successo italiano ne Le Samyn, la corsa belga che nella sua più che cinquantennale storia non era mai andata ad un corridore di casa nostra. Ad infrangere questo tabù è stato Matteo Trentin che ha così ottenuto la sua prima vittoria di questo 2022.

La prima volta non si scorda mai… e da oggi non ci si potrà scordare del primo successo “made in Italy” ne Le Samyn, la semiclassica belga di inizio stagione che anticipa quella che viene definita la “Campagna del Nord”. A inscrivere per la prima volta un italico nome al primo posto nell’albo d’oro della corsa belga è stato il trentino Matteo Trentin (UAE Team Emirates), che ha avuto la meglio sul gruppetto di otto elementi al quale apparteneva. Un gruppetto questo che era tutto ciò che rimaneva di un gruppo più folto, circa una ventina di elementi, staccatosi dal plotone principale ad una quarantina di chilometri al termine proprio da una prima azione del nostro corridore e che è stato ridotto nel numero sempre dalla grande animosità del trentino.
Che la condizione del portacolori del UAE Team Emirates fosse superiore a quella dei compagni di strada era sotto gli occhi di tutti, anche alla luce di quanto fatto vedere negli appuntamenti precedenti. A salire sul podio con Trentin sono stati il francese Hugo Hofstetter (Team Arkéa Samsic) e il belga Dries De Bondt (Alpecin-Fenix), che aveva lanciato la volata cercando di anticipare tutti. A seguire si sono piazzati Stan Dewulf (AG2R Citroën Team), Loïc Vliegen (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux), Victor Campenaerts (Lotto Soudal), Dries Van Gestel (TotalEnergies), Bert Van Lerberghe (Quick-Step Alpha Vinyl Team). Dopo 4″ Rasmus Tiller (Uno-X Pro Cycling Team) precedendo Arnaud De Lie (Lotto Soudal) ha regolato il primo gruppo inseguitore, forte di una trentina di unità. Undicesimo e quindi fuori dalla TopTen per un nonnulla si è piazzato Andrea Pasqualon (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux), sempre con un ritardo di 4″ dal vincitore. Il trentaquatrenne di Bassano del Grappa che in Belgio ha trovato la sua dimensione era fino a oggi l’unico italiano presente nell’albo d’oro della corsa grazie al terzo posto ottenuto lo scorso anno alle spalle di Tim Merlier e Rasmus Tiller.
“E’ stata per me una gara molto buona, molto dura e corsa in maniera aggressiva dall’inizio alla fine” – ha commentato il primo vincitore italiano della corsa – “L’intenzione della nostra squadra era quella di evitare un epilogo in volata di gruppo. Gli attacchi sono iniziati presto, io sono uscito dal plotone inizialmente in un drappello di 25 atleti che si è gradualmente ridotto a poche unità. Oggi ho voluto e sono riuscito a fare la corsa, invece che inseguire, e alla fine questo atteggiamento ha pagato bene”.

Mario Prato

Matteo Trentin vince ledizione 2022 della Le Samyn, primo italiano a imporsi nella corsa belga (foto Nico Vereecken/PN/SprintCyclingAgency)

Matteo Trentin vince l'edizione 2022 della Le Samyn, primo italiano a imporsi nella corsa belga (foto Nico Vereecken/PN/SprintCyclingAgency)

DROME CLASSIC, COLPO DI VINGEGAARD

febbraio 27, 2022 by Redazione  
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Jonas Vingegaard vince in solitaria la Classica francese. Dietro di lui Martin e Cosnefroy

Giornata movimentata oggi nel sud della Francia. La fuga di giornata impiega circa 20 km per evadere, composta inizialmente da Asbjorn Hellemose (Trek-Segafredo), Anthon Charmig (Uno-X Pro Cycling Team) e Axel Mariault (Team U Nantes Atlantique), ai quali si aggiungono dopo alcuni chilometri anche Mathias Bregnhoj (Riwal Cycling Team), Thomas Denis (Go Sport-Roubaix Lille Métropole) e Johan Meens (Bingoal-Pauwels Sauces-WB). Il gruppo lascia fare e il vantaggio cresce così fino a sfiorare i 5 primi. Come da previsione però, è solo un margine di controllo impostato dalle maggiori squadre interessate alla vittoria finale, tanto che in vista del primo passaggio sul Mur d’Allex gli uomini al comando possono contare su appena 20″ di margine.
Il ricongiungimento avviene definitivamente quando da dietro ci provano Mauri Vansevenant (Quick-Step Alpha Vinyl), Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma), Juan Ayuso (UAE Team Emirates) e Victor Lafay (Cofidis), i quali rientrano sulla testa e scollinano con un piccolo margine su Quentin Pacher (Groupama-FDJ), Lennard Kamna (Bora-hangrohe), Quinn Simmons (Trek-Segafredo) e Silvain Moniquet (Lotto Soudal), a loro volta di poco avvantaggiati sul grosso della corsa.
Nella successiva Côte des Roberts però restano solo in due, Vingegaard e Ayuso, che riescono a staccare tutti gli altri compagni di fuga. Intanto dal gruppo si muove l’artiglieria pesante: ad attaccare sono Guillaume Martin (Cofidis), Julian Alaphilippe (Quick-Step Alpha Vinyl) e Benoit Cosnefroy (Ag2r Citroen) riuscendo a guadagnare una quindicina di secondi sul plotone. Diventa una sorta di inseguimento fra la coppia al comando e il terzetto immediatamente alle loro spalle: giunti al muro finale, il danese dimostra di essere il più forte oggi e si invola in solitaria verso il successo.
Dietro di lui Ayuso si pianta pagando le fatiche di giornata, e come lui anche Alaphilippe alza bandiera bianca a causa di crampi improvvisi. Rinvengono fortissimi invece Martin e Cosnefroy, che chiudono così secondo e terzo a pochi metri di distanza dal danese vincitore odierno.

Lorenzo Alessandri

Jonas Vingegaard vince la Drome Classic 2022. Photo Credit: Sprint Cycling Agency

Jonas Vingegaard vince la Drome Classic 2022. Photo Credit: Sprint Cycling Agency

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